SEGNALETICA DI SICUREZZA. - Associazione Ambiente e Lavoro
Transcript
SEGNALETICA DI SICUREZZA. - Associazione Ambiente e Lavoro
FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI NAZIONALI DELL’INDUSTRIA MECCANICA VARIA ED AFFINE Via L. Battistotti Sassi 11/b - 20133 Milano Tel. 02.73971 r.a. - Tel. e fax 02.7397846 e-mail: [email protected] - Url: http://www.anima-it.com ASSOCIAZIONE AMBIENTE E LAVORO Dispositivi di Protezione Individuale Docce e lavaocchi d’emergenza ➔ ➔ ➔ A+A Monferrato SpA Aearo Srl BLS Srl Bocchi Srl Buratti Snc di G. e R. Buratti Cartelli Segnalatori Srl Calzaturificio Cofra Srl Comasec Italia Srl Diadora SpA - Utility D.P.I. Disp. Protezione Individuale Srl FAB Srl Gamesystem Italia Srl Industrie Calzature Srl Industrial Starter SpA Mapa Professional SpA Moldex Metrix Ag & Co MSA Italiana SpA Neri SpA Sacit Srl Sicurex Srl Sir Safety System SpA Spasciani Riccardo SpA Unigum Srl 3M Italia SpA Würth Srl ➔ Protezione del capo ➔ ➔ Protezione degli occhi Protezione del viso ➔ Protezione delle mani Protezione dell’udito ➔ Protezione dei piedi ➔ Protezione del corpo Protezione delle vie respiratorie ➔ Protezione contro le cadute ➔ Segnaletica di sicurezza ➔ Pronto soccorso Contenitori ed armadi di sicurezza per sapere tutto sui Dispositivi di Protezione Individuale collegati all’indirizzo http://www.amblav.it/html/dpi.htm TITOLO: LA SEGNALETICA DI SICUREZZA E LE COMUNICAZIONI DI EMERGENZA Introduzione: In questa relazione parleremo della segnaletica di sicurezza così come previste dal D.Lgs. 493 del 14 Agosto 1996. Più specificatamente faremo riferimento alla segnaletica in generale intesa come cartelli segnaletici con particolare riferimento alle comunicazioni di emergenza, analizzando le sue due parti fondamentali: 1. articoli 2. allegati; I casi specifici di segnalazione per tubazioni, vie di circolazione segnalazioni luminose e sonore verranno trattati in un’altra occasione. Premessa: Nonostante da alcuni la segnaletica venga considerata una parente povera della sicurezza e sebbene tutti concordino nel dire che un cartello non può sostituire una azione preventiva, una protezione od una procedura ai fini della sicurezza, è utile ricordare che se si vuole aiutare l'informazione ad essere sempre presente nei luoghi di lavoro, uno degli strumenti che il datore di lavoro ha a disposizione e' l'uso di un segnale codificato attraverso una forma ed un colore più un simbolo o l’insieme dei due con l’aggiunta di un messaggio specifico. Va però sottolineato che questo tipo di informazione non ha significato se non è accompagnata da una azione di informazione e formazione preventiva, di tutti i lavoratori, sul significato della segnaletica presente in azienda. Riferimenti normativi: La segnaletica di sicurezza in Italia è regolamentata dal D.Lgs. 493 del 14 Agosto 1996. Il decreto recepisce la direttiva 92/58 CEE nona direttiva particolare della direttiva 89/391 dalla quale discende direttamente il D.Lgs. 626 del 1994 e successive modifiche ed integrazioni. 1 Normativa: Ricordiamo che il Decreto Legislativo 493 e' composto da 8 articoli e 9 allegati di carattere tecnico . Entrando nel merito, dopo un primo articolo di carattere generale (campo di applicazioni e definizioni) all'articolo 2 ( obblighi del datore di lavoro) si dice che il datore di lavoro, visti i risultati della valutazione del rischio, utilizza la segnaletica, per segnalare quei rischi che non possono essere evitati o limitati in altro modo, secondo le prescrizioni degli allegati al decreto. E' interessante vedere però che si lascia al datore di lavoro, secondo la sua esperienza e la specificità del lavoro, la possibilità di adottare le misure necessarie (ad esempio simboli differenti o con più informazioni) per segnalare rischi diversi o non considerati, anche in riferimento alla normativa nazionale di buona tecnica; questa e’ in modo evidente una apertura alle normative tecniche UNI laddove non in contrasto con gli allegati stessi. Viene specificato inoltre che, salvo per la segnalazione degli ostacoli e delle vie di circolazione dei locali previsti nell’allegato V, il D.Lgs. 493 non si applica per regolare il traffico all'interno dell'impresa o dell'unita' produttiva; in questo caso il datore di lavoro farà ricorso alla segnaletica prevista dalla legislazione vigente relativa al traffico stradale, ferroviario, fluviale, marittimo o aereo. In pratica si useranno cartelli stradali con simboli e superfici rifrangenti come previsto dal codice stradale o si rispetteranno le dimensioni ed i colori dei tratti previsti per le banchine ferroviarie ecc. L'articolo 3 prescrive che la segnaletica posta in opera dopo l’ottobre 1996 ( 08/10/96) deve essere conforme alle prescrizioni degli allegati, mentre quella già presente in quella data doveva essere resa conforme entro aprile 1997 (08/04/97). Nell'articolo 4 si evidenzia l'obbligo di informazione da parte del datore di lavoro sulle misure adottate e da adottare riguardo la segnaletica all'interno dell'impresa e di formazione sul significato della segnaletica utilizzata soprattutto quando questa implichi l'uso di gesti o parole. L’articolo 5 regola l’adeguamento tecnico adottato in sede comunitaria dei nove allegati al decreto. Con l'articolo 6 si aggiornano i riferimenti normativi ed i simboli per l'etichettatura delle sostanze pericolose mentre con l'articolo 7 si abroga il DPR 524 (attuazione della direttiva 77/576 CEE e 79/640 CEE) e la tabella A contente i simboli denominati: CONTRASSEGNI TIPICI AVVISANTI PERICOLO ADOTTATI DALL'UFFICIO INTERNAZIONALE DEL LAVORO. 2 L'articolo 8 contiene tutte le sanzioni previste dal Decreto. Allegati da I a IX: riportiamo ora il contenuto degli allegati nel modo più schematico possibile attraverso una interpretazione operativa; nel cercare di non cadere in un noioso elenco di dati tabellati e per rendere il lavoro più consultabile, qualche prescrizione o raccomandazione non rispetterà l’ordine di apparizione del testo normativo ma verrà diviso secondo i seguenti punti: • classificazione e criteri di scelta • caratteristiche tecniche intrinseche • uso corretto e manutenzione classificazione e criteri di scelta: prescrizioni generali per i cartelli segnaletici: la segnaletica deve essere conforme ai requisiti degli allegati da II a IX e questa segnaletica deve essere usata per quanto precisato all’ articolo 1 comma 2. • modi di segnalazione: la segnaletica può essere permanente e occasionale. Permanente per: 1. segnalare divieti, avvertimenti, prescrizioni, indicazioni e ubicazioni antincendio e salvataggio. Si utilizzano cartelli 2. identificare dei materiali e delle attrezzature antincendio. Si utilizzano cartelli specifici o il colore rosso 3. contenitori e tubazioni (vedi allegato III del decreto). Si possono utilizzare etichette o cartelli. 4. segnalare ostacoli e pericolo di caduta persone (vedi allegato V del decreto). Si usano i colori di sicurezza (giallo/nero o bianco/rosso a losanghe) o cartelli specifici. 5. vie di circolazione (vedi allegato V del decreto). Si usano strisce bianche o gialle in rapporto al colore della pavimentazione. Occasionale per: 1. la chiamata di persone per una azione specifica o sgombero urgente. Si usano segnali acustici, luminosi e comunicazioni verbali tenendo conto del principio di complementarità e intercambiabilità. 2. la guida di persona durante manovre a rischio. Si usano segnali gestuali o comunicazioni verbali. • intercambiabilità e complementarità della segnaletica intercambiabilità: a parità di efficacia, e dopo informazione e formazione ad hoc è ammessa libertà di scelta fra : 1. colore di sicurezza o cartello (permanente):per ostacoli o caduta con dislivello. 2. segnali luminosi e acustici o comunicazione verbale (occasionale) 3. segnali gestuali o comunicazione verbale (occasionale) complementarità: possono essere utilizzati insieme nelle seguenti combinazioni: 1. segnali luminosi + segnali acustici (occasionale) 2. segnali luminosi + comunicazione verbale (occasionale) 3. segnali gestuali + comunicazione verbale (occasionale) 3 caratteristiche tecniche intrinseche Colori di sicurezza: da utilizzarsi in tutte le situazioni nei quali è previsto un colore di sicurezza (art.1 comma 1 D.Lgs. 626/94 e art.1 comma 2 D.Lgs. 493/96) : colore significato o scopo indicazioni e precisazioni segnali di divieto atteggiamenti pericolosi alt, arresto, dispositivi di rosso pericolo - allarme interruzione di emergenza, sgombero materiali ed identificazione ed ubicazione attrezzature antincendio giallo o giallo -arancio segnali di attenzione, cautela, verifica avvertimento comportamento o azione azzurro segnali di prescrizione specifica - obbligo di portare un mezzo di sicurezza personale segnali di salvataggio porte, uscite, percorsi, verde o soccorso materiali, postazioni, locali situazione di sicurezza ritorno alla normalità Tipo di segnale Divieto Avvertimento Prescrizione Salvataggio Antincendio Colore Pittogramma nero su fondo bianco – bordo e banda rossa Pittogramma nero su fondo giallo – bordo nero Pittogramma bianco su fondo azzurro Pittogramma bianco su fondo verde Pittogramma bianco su fondo rosso Forma Rotonda Triangolare Rotonda Quadrata rettangolare Quadrata rettangolare I pittogrammi ed i segnali devono (sintesi): • essere semplici e possono differire leggermente o riportare maggiori dettagli rispetto agli allegati • non dare messaggi poco chiari o contrastanti, non riportare particolari di difficile comprensione. • essere resistenti agli urti, intemperie ed aggressioni ambientali • garantire la visibilità ed essere di dimensioni opportune: superficie m>L2 /2000 (L = distanza in m) • di caratteristiche cromatiche e fotometria come da UNI 7543-1-2-3 4 Uso corretto e manutenzione: I cartelli ed i dispositivi segnaletici devono essere: • posizionati appropriatamente e non coperti da ostacoli, in rapporto all'obiettivo • bene illuminati ed in caso di cattiva illuminazione a colori fosforescenti, rifrangenti o ad illuminazione artificiale • rimossi se non più necessari • controllati, riparati, se necessario sostituiti, sottoposti a manutenzione affinché conservino le loro proprietà intrinseche; bisogna prevedere una periodicità nei controlli per quelli alimentati da una fonte di energia • garantiti da una alimentazione di emergenza se funzionanti a mezzo di fonte di energia • in numero adeguato; non esiste un numero preciso se non in funzione dei rischi e dell’area da coprire. Incompatibilità: • Non utilizzare contemporaneamente due segnali luminosi che possano confondersi. • Non utilizzare un segnale luminoso nelle vicinanze di un’altra emissione luminosa poco dis tinta. • Non utilizzare contemporaneamente due segnali sonori. • Non utilizzare un segnale sonoro se il rumore di fondo è troppo intenso. Marcatura: La segnaletica di sicurezza non richiede o prevede nessun tipo di marcatura che confermi la conformità a quals iasi standard nazionale o estero relativo alle caratteristiche sopra elencate. Restano obbligatorie tutte le marcature previste per dispositivi sottoposti a normative diverse da quelle citate e che si riferiscono alle caratteristiche intrinseche del prodotto (bassa tensione, compatibilità elettromagnetica, bande di frequenza o per zone a rischio di esplosione). 5 Metodo semplificato per l’individuazione e la scelta dei cartelli di sicurezza per la segnalazione del rischio residuo esclusi quelli previsti dalla legislazione in vigore: Elenchiamo di seguito una breve scaletta delle azioni utili per la scelta dei cartelli esclusi quelli previsti obbligatoriamente dalla legislazione in vigore: • rilevare il pericolo o i pericoli e segnalarli: segnali di avvertimento • prescrivere divieti e obblighi ad esso legati: segnali di div ieto ed obbligo • utilizzare i simboli contenuti nel D.Lgs. e nella norma UNI • utilizzare del testo solo nei casi veramente necessari in modo chiaro norme istruzioni o se necessarie o obbligatorie Valutazione del rischio pericolo Rischio residuo cartelli Norme ed istruzioni Esempio pratico di cartelli presenti in un deposito di solventi ed inchiostri : normativa di riferimento: D.M. 31/07/34 - DPR 547/55 - D.Lgs.493/96 Valutazione del rischio: deposito solventi ed inchiostri Rischio residuo: caratteristiche intrinseche delle sostanze Norme ed etichettatura istruzioni 6 Pericolo: infiammabilit à esplosività tossicità Avvertimento Obbligo Prescrizione antincendio salvataggio Divieto caratteristiche intrinseche: forma rotonda, pittogramma nero su fondo bianco; bordo e banda (verso il basso da sinistra a destra lungo il simbolo, con un inclinazione di 45°) rossi (il rosso deve coprire almeno il 35% della superficie del cartello): Avvertimento caratteristiche intrinseche: forma triangolare, pittogramma nero su fondo giallo, bordo nero (il giallo deve coprire almeno il 50% della superficie del cartello) 7 Prescrizione Caratteristiche intrinseche: forma rotonda, pittogramma bianco su fondo azzurro, (l’azzurro deve coprire almeno il 50% della superficie) Salvataggio caratteristiche intrinseche: forma quadrata o rettangolare, pittogramma bianco su fondo verde, (il verde deve coprire almeno il 50% della superficie del cartello). Secondo la norma UNI 7546 il simbolo con “omino più porta e freccia” significa verso l’uscita di emergenza mentre “solo porta con freccia” significa uscita di emergenza; la freccia indica la direzione da seguire ed è una informazione addizionale da utilizzarsi solo con i segnali pronto soccorso, barella, doccia, lavaggio occhi, telefono Antincendio caratteristiche intrinseche: forma quadrata o rettangolare, pittogramma bianco su fondo rosso, ( il rosso deve coprire almeno il 50% della superficie del cartello) la freccia indica la direzione da seguire ed è un segnale addizionale. Allegato IV: ubicazione attrezzature antincendio •Le attrezzature sono identificate mediante colore ed un cartello indicante l’ubicazione •il colore e’ il rosso e deve essere sufficientemente grande •i cartelli dell’allegato II 3.5 devono essere utilizzati per indicare l’ubicazione delle attrezzature in questione Per quanto riguarda il dilemma della congruita’ o meno del simbolo Idrante contenuto dalla norma di buona tecnica UNI 7546/8 il legislatore , con la Circolare n.4 /2001 del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, considera che, 8 trattandosi di evidenziare un’attrezzatura, l’idrante a muro, per il quale il decreto non prevede specificamente, un simbolo grafico è corretto ricorrere al simbolo previsto dalla norma di buona tecnica stessa. Vie di fuga e comunicazioni emergenza Non esiste attualmente in Italia uno standard o delle linee guida per la disposizione della segnaletica per vie di emergenza salvo quanto contenuto nell’allegato III del Decreto Ministeriale del 10 marzo 1998 E’ allo studio uno standard in sede ISO (ISO/CD 16069) per la definizione dei principi generali delle SWGS (Safety Way Guidance Systems) che prevede l’uso di segnaletica fotoluminescente le caratteristiche e la definizione di tale segnaletica è contenuta nella norma ISO 3864 attualmente in fase di revisione Fotoluminescenza La fotoluminescenza si ottiene usando pigmenti non radioattivi che assorbono la luce naturale o artificiale. I pigmenti immagazzinano i fotoni sotto forma di energia, questa eccita le molecole e le spinge ad emettere una luce verdastra, meglio osservabile in un ambiente buio, fino al totale decadimento; In condizioni di luce normale le superfici fotoluminescente risultano essere leggermente gialle, questa caratteristica non (le caratteristiche cromatiche di tali superfici in tali condizioni sono contemplate nella norma ISO 3864 attualmente in revisione). Definizione di pigmento fotoluminescente secondo DIN 67510 un pigmento o una superficie e’ fotoluminescente quando rimane luminescente per piu’ di 30 minuti con luminanza di almeno 3 mcd/m2 dopo una eccitazione di 1000 lux per 5 minuti (es. una lampada xeno 150 Watt con distanza di circa 0,4 m dal campione); Nella progettazione della segnaletica delle vie di fuga bisogna: • Tenere conto degli ostacoli fissi. • Tenere conto del fumo che si sviluppa in caso di incendio (posizionamento) • Rispettare le colorazioni prescritte anche se queste non “rispettano” i canoni estetici previsti in fase di progetto ambiente. • Ribadire la segnaletica a parete con segnali a pavimento nel caso la via di esodo attraversi una vasta area di piano • Predisporre chiare istruzioni, includendo se del caso planimetrie, riportanti i contenuti del piano di emergenza secondo quanto previsto dall’allegato VIII del Decreto Ministeriale del 10 marzo 1998 e nei casi specifici come contenuto nei Decreto Ministeriale del 18 marzo 1996 (impianti sportivi) e Decreto Ministeriale del 19 agosto 1996 (pubblico spettacolo), DPR n.418 del 30 giugno 1995 (edifici di interesse storico) 9 Conclusione: Abbiamo cercato ci riassumere in modo contenuto il Decreto analizzandolo nelle sue due parti fondamentali relative ai cartelli di sicurezza senza entrare nei casi specifici che richiedono spazi e considerazioni più approfondite. Si è preferito quindi dare poco di tutto piuttosto che tutto di poco; si è inoltre privilegiato fornire gli strumenti generali che possono servire a risolvere i casi maggiormente diffusi. 10