giradischi avid acutus reference il super giradischi

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giradischi avid acutus reference il super giradischi
VALUTARE
di Giulio Salvioni
GIRADISCHI
AVID ACUTUS REFERENCE
IL SUPER GIRADISCHI
La prova di un giradischi ha una sua particolare articolazione: al contrario di altri componenti il cui set up riguarda
fondamentalmente la collocazione, l’interfacciamento e l’interconnessione, un sistema di lettura analogico richiede
all’audiofilo lo sforzo supplementare del montaggio.
uesto in alcuni casi può limitarsi al posizionamento
della testina sul braccio di lettura, operazione peraltro
non proprio banale nella quale possono essere commessi errori tali da compromettere la prestazione globale dell’intero sistema, in altri casi invece si tratta della vera e propria
costruzione del giradischi mediante assemblaggio delle parti
costituenti.
La cosa non deve sorprenderci: i giradischi, tranne quelli a
telaio rigido, hanno un sistema di sospensione che deve essere
smontato per poterne consentire l’imballaggio ed il trasporto. Il
piatto, sovente assai pesante, deve essere rimosso dal delicato sistema perno - cuscinetto, giacché gli
urti ai quali potrebbe essere sottoposto
durante il trasporto potrebbero
danneggiarlo. Non parliamo
poi dei bracci di lettura
che, specialmente nei
sistemi high end,
sono
estremamente delicati e
vulnerabili.
Dunque il giradischi
richiede
all’utente
un
certo know how
per quel che
riguarda montaggio e messa a
punto;
accade
così che inevitabilmente l’audiofilo ha la possibilità
(necessità) di toccare con mano, interagire, con la complessità meccanica del dispositivo e di valutarne la fattura e
finanche le scelte progettuali. Ecco allora che la qualità dei
materiali, la precisione degli accoppiamenti, il livello di finitura delle superfici, la solidità delle parti, divengono fattori valutabili, tangibili e, specialmente se si ha una qualche conoscenza
dei principi della meccanica, anche la filosofia di progetto risulta comprensibile.
L’esperienza di assemblaggio e messa a punto dell’Avid Acutus
Reference, da questo punto di vista, è stata molto gratificante:
raramente avevo visto un tale livello di cura costruttiva e,
soprattutto, progettuale. Il progettista nonché fondatore della
Avid, mr. Conrad Mas, non ha dato nulla per scontato in questa
sua realizzazione, (ri)pensando ogni singola parte con il solo
scopo di ottenere la massima qualità possibile. Vi dico da subito che, a mio modesto parere, ci è riuscito in pieno.
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LA AVID HI-FI
Andiamo per ordine: confesso che non ne sapevo granché della
Avid come azienda e così, gironzolando sulla Rete, ho appreso
molte cose interessanti. Ad esempio che questa piccola azienda
sorge in quel di Alconbury nel Cambridgeshire, all’interno di
un anonimo complesso, totalmente schermato alle radiofrequenze, che sino a pochi anni fa era proprietà dalla USAF e che
a suo tempo fu utilizzato come base di lancio per gli aerei spia
che sorvolavano l’ex Unione Sovietica ad alta quota.
All’interno della fabbrica si trovano macchina-
ri
ultra
sofisticati per lavorazioni di altissima precisione; la produzione di giradischi,
infatti, è la punta dell’iceberg di una azienda che esegue lavorazioni meccaniche per altri comparti industriali quali l’industria automobilistica, annoverando tra i suoi clienti la Lola race
cars, la Jaguar e la Aston Martin (e già questo rende irresistibile ai miei occhi il marchio Avid), l’industria dell’elettronica di
consumo, con lavorazioni eseguite per conto di Sony (da notare che è l’unica azienda cui il produttore nipponico affida lavori al di fuori del territorio nazionale), ed infine per una industria
farmaceutica per la quale vengono realizzate alcune componenti per centrifughe ad alta velocità che richiedono tolleranze
davvero minime.
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Mr. Conrad Mas decise di iniziare la progettazione e la
costruzione di un suo giradischi essendosi convinto
che nessuno tra i tanti che aveva avuto per le mani
fosse confacente ai suoi standard; fu così che trasformò il suo hobby in un durissimo percorso di
ricerca e sviluppo che lo ha portato a far evolvere un progetto presentato ormai 20 anni fa in
un superbo prodotto che di diritto siede
nell’Olimpo dei migliori apparecchi high end.
Ciò che rende ancor più ammirevole tale
approccio è che questo signore non aveva una
formazione tecnica specifica, quindi quel che
fece fu di affrontare ogni singolo problema
legato al sistema giradischi rifiutando per principio quel che già era stato fatto da altri, ma
pensando a nuove soluzioni con la mente sgombra da pregiudizi. Per farvi capire che tipo è il
signor Mas vale la pena di raccontare un episodio: molte delle parti metalliche costituenti un
giradischi sono realizzate per fusione, non avendo alcuna conoscenza in questo campo, egli
ritenne che il modo migliore di sopperire a questa sua mancanza fosse quello di farsi assumere
in una fonderia dove rimase a lavorare fintanto Fronte/retro dell’alimentazione dell’Acutus Reference.
che ebbe appreso tutto ciò di cui aveva bisogno.
Con il medesimo approccio apprese quel che gli
le parti rigide dove c’è effettivamente bisogno e le parti meno
serviva a proposito della progettazione assistita dal computer.
rigide dove c’è la necessità di dissipare velocemente l’energia
In questo faticoso lavoro gli è stato di grande aiuto il Cranfield
meccanica; anche la finitura superficiale e la vernice utilizzata
College of Technology che gli ha messo a disposizione per
contribuiscono alla dissipazione. Da notare che, al fine di
lungo tempo le sue sofisticate attrezzature.
aumentare la rigidità del punto di contatto tra la base del bracFondata circa 8 anni fa oggi Avid è una realtà industriale concio ed il gruppo perno - cuscinetto, non c’è la classica basetta
solidata che esporta in ben 30 paesi; in Giappone il marchio è
preforata per il montaggio del braccio che viene invece avvitadistribuito nientemeno che dalla TEAC che ha commissionato
to direttamente sul controtelaio. Il braccio con cui era equipagil modello Diva che costituisce l’entry level del catalogo. Il
giato l’esemplare in prova era lo SME V, un grande classico
fatto di poter contare sulla disponibilità di tutti i macchinari di
che, al prezzo di una certa complessità di messa a punto, garancui ha bisogno all’interno della fabbrica contribuisce a far si
tisce prestazioni di riferimento; vi è nondimeno la possibilità di
che questa azienda abbia il controllo sia sulla qualità che sui
utilizzare bracci Linn. Anche il sistema di sospensione del contempi di produzione di ogni singolo componente.
trotelaio è stato oggetto di una attenta progettazione che ha
portato a sviluppare un ingegnoso sistema che si fa apprezzare,
ASPETTI TECNICO-COSTRUTTIVI
oltre che per l’ottimo funzionamento che garantisce il compleVeniamo ora alla descrizione di questo splendido giradischi:
to isolamento delle vibrazioni esterne, anche per la facilità
per prima cosa dobbiamo dire che si tratta di un sistema a condella messa a punto e per la capacità di mantenere le regolaziotrotelaio sospeso che presenta diversi aspetti interessanti: in
ni nel tempo. Talvolta, infatti, i giradischi a controtelaio sospeprimo luogo quello che la Avid ha denominato energy transo tendono a perdere le giuste regolazioni costringendo così
smission system. Si tratta di una particolare configurazione del
l’utilizzatore a ripetere la complessa e tediosa operazione di
sistema costituito da piatto, tappetino, clamp, perno e cuscinet“accordatura”. Il motore di questo giradischi non sfugge al
to concepito con l’obiettivo di trasmettere nel modo più efficaprincipio della Avid di ripensare ogni particolare ed è pertanto
ce possibile l’energia meccanica che si produce all’atto dello
all’incirca dieci volte più potente di un motore convenzionale;
sfregamento dello stilo sul solco verso un sistema di dissipasi tratta di un particolare approccio seguito per ottimizzare la
zione. Ciò è reso possibile sia dall’uso di particolari materiali,
regolarità di rotazione rendendo minimi i valori di wow e fluttra i quali citiamo il polimero con il quale è realizzato il tappeter: Anziché usare un motore piccolo facendo affidamento sulla
tino, in grado di dissipare l’energia sul piano verticale e di tramassa del piatto e sulla sua inerzia, si preferisce qui utilizzare
smetterla invece sul piano orizzontale, sia dalla morfologia
un motore surdimensionato in grado di controllare al meglio la
delle parti che costituiscono il sistema. Il cuscinetto invertito,
velocità di rotazione non essendo in alcun modo influenzato da
grazie alla sua conformazione ed ai materiali di cui è fatto, agifattori esterni. Il gigantesco alimentatore è ciò che differenzia
sce come una sorta di diodo elettrico rispetto all’energia mecla versione Reference dell’Acutus da quella standard: sviluppacanica consentendone il flusso unidirezionale verso il controteto appositamente per questa unità è concepito di fatto come un
laio; questo è costituito da un unica fusione in alluminio la cui
amplificatore integrato a due canali che forniscono una uscita
forma alterna superfici piane con giaciture nello spazio diffea frequenza fissa a ciascuna delle fasi del motore sincrono.
renziate al fine di evitare l’insorgere di onde stazionarie, e nerA parte un manuale di istruzioni (in inglese) un pò troppo scarvature di irrigidimento. La spiegazione di tale complessità è
no rispetto alla classe del giradischi, l’assemblaggio non preche in questo modo i tecnici della Avid sono riusciti a mettere
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senta particolari difficoltà giacché tutti gli accoppiamenti
sono realizzati in modo assolutamente perfetto. E non sto utilizzando questo aggettivo a caso, infatti il montaggio e la
messa a punto di questo giradischi sono stati per me, appassionato di oggetti meccanici, una esperienza meravigliosa. Cito
solo un particolare: per montare la cinghia bisogna alzare il
pesante piatto dal perno centrale (che porta il cuscinetto rovesciato), il manuale semplicemente dice di infilare un paio di
dita sotto il bordo del piatto e gently (delicatamente) spingerlo
verso l’alto. Beh, io ho provato ma senza successo. Ho cercato
per un bel pò un meccanismo di sblocco, una vite o chissà che.
Nulla. Allora mi sono fatto coraggio ed ho provato a fare più
forza e solo allora, con un suono mai ascoltato prima, il piatto
si è sbloccato. Cosa era successo? Niente, solo che l’accoppiamento dei due pezzi era perfetto, ne più ne meno di quel che
serviva. Zero tolleranze. Quando vedi cose del genere capisci
subito che le lavorazioni meccaniche alle quali siamo abituati
sono realizzate con standard pensati per consentire un processo produttivo meno rigido ed estremo rispetto a quello della
Avid Hi Fi.
ASCOLTO
La prova di ascolto dell’Acutus Reference, avvenuta nella sala
d’ascolto di FDS, è stata effettuata utilizzando una Koetsu
Rosewood Signature ed una Denon DL 103 modificata dalla
Clinamen Audio entrambe amplificate dal mio pre phono la cui
impronta sonica mi è ormai familiare. L’amplificazione è stata
affidata all’integrato McIntosh MA
6900 ed ai diffusori Ascendo C8
Reinassance, il cablaggio tutto
Cableless Beta Ultra.
Anche se la prova non è durata tanto
quanto avrei voluto (a dirla tutta avrei
desiderato che non finisse mai, cosa
possibile solo portandosi a casa questo meraviglioso oggetto, il
che implica necessariamente una certa disponibilità economica), un aspetto mi è apparso immediatamente chiaro: l'estrema
musicalità di questo giradischi. Un fattore che dipende da tante
cose ma che ha fatto si che io abbia trascorso alcune ore di piacevolissimo e coinvolgente ascolto dei vari dischi che mi ero
portato da casa, completamente dimentico di prendere gli
appunti necessari a redigere questa recensione. Dunque, dopo
questo primo ascolto molto emotivo, ho ricominciato daccapo
cercando, diligentemente, di scovare cosa determinasse tale
coinvolgimento. Intanto, sebbene L’Acutus sia una macchina
particolarmente neutra dal punto di vista timbrico sfoggia una
gamma bassa, specialmente nei registri più profondi, particolarmente autorevole e questo non nel senso di un eccesso di
presenza o di immanenza quanto piuttosto di articolazione.
Specialmente nelle registrazioni di grandi orchestre dal vivo è
facile distinguere i suoni e le armoniche prodotte dagli strumenti e quelli derivanti dalle caratteristiche acustiche della sala
in cui è stato registrato l’evento. Quanto detto implica che
l’Avid Acutus Reference è una macchina in grado di rivelare in
modo spietato ciò che di buono (o non buono) è registrato nei
solchi di un vinile. Un aspetto che mi ha colpito è la stabilità
dell’immagine che risulta ampia sui tre assi ma anche molto
stabile e questo, credo, sia da attribuirsi alla generosissima
sezione di alimentazione che pilota l’altrettanto ben dimensionato motore. I suoni che questo giradischi propone sono, indipendentemente dal fonorivelatore usato, vividi, lucenti e levigati; questo aspetto è inoltre accresciuto dal fatto che il sistema
è incredibilmente silenzioso. I suoni si stagliano su un fondale
di un nero assoluto tale da far pensare di star ascoltando un
sistema digitale. Suppongo che artefice di questa magia sia il
sistema di dissipazione delle risonanze unitamente alle bassissime tolleranze meccaniche che caratterizzano la realizzazione.
C’è un ultimo aspetto che vorrei porre in evidenza, ma che mi
è molto difficile tradurre a parole: un senso di autorevolezza
nel proporre il messaggio sonoro che questa macchina è in
grado di trasmettere all’ascoltatore. Che non è da confondersi
con la freddezza di alcuni lettori digitali ma che va inteso come
mancanza di esitazione, come capacità di risolvere in modo
omogeneo e naturale ogni passaggio musicale dal più semplice
al più complesso senza mai scomporsi.
CONCLUSIONI
Ritornare ad ascoltare il mio giradischi è stato, debbo ammetterlo, parecchio frustrante. Abituarsi a questi livelli qualitativi
è facile, molto più complicato è tornare indietro. Ancora una
volta mi trovo a ragionare su quanto senso abbia affrontare la
spesa di una cifra tanto impegnativa per un componente hifi, in
questo caso però è fuori discussione che siamo in presenza di
un oggetto di qualità superlativa. Certo la qualità costa cara, la
versione in prova, con il suo prezzo di circa 21.000€ è, come
dice il sito del costruttore, accessibile a pochi fortunati per i
quali questo è solo un dettaglio. Mi piace pensare che la
gamma AVID, già con la versione standard dell’Acutus, metta
in grado molti audiofili di accedere ad un così elevato livello di
qualità. Indagherò al riguardo.
INFORMAZIONI
Prezzo IVA inclusa: euro 21.000,00
Distributore: PFA2 - Tel. 02 66.98.30.13 - Web: www.pfa2.it
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