Brochure Tambura

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Brochure Tambura
Itinerario:
Club Alpino Italiano
- Sezione di Siena Sulla cima della Tambura
per la valle glaciale di Campocatino
(Alpi Apuane)
L’itinerario si snoda in un percorso ad anello che ha inizio nella bellissima conca prativa, residuo di un antico
bacino glaciale, di Campocatino (m. 1000). Qui pernotteremo il venerdì sera al nostro arrivo, usufruendo dei
vecchi caselli dei pastori, caratteristiche e suggestive costruzioni in pietra, prive però di qualunque comfort
(letti, servizi e luce compresi).
Il sabato saliremo lungo il sentiero n.177 al Passo della Focolaccia (m.1642), proseguendo sul sentiero di
crinale n. 148 fino alla vetta del Tambura, per poi ridiscendere al Rifugio Nello Conti a quota m. 1420. Dislivello: m. 900 salita/m. 480 discesa.
La domenica, ripercorrendo a ritroso una porzione della “Via Vandelli” che ci ha condotto al rifugio Conti,
proseguiremo in direzione della “Focetta dell’Acqua fredda” (m.1600), con la possibilità di salire sulla cima
del Monte Focoletta (m.1672), per poi chiudere l’”anello” ritornando alla valle di Campocatino per i sentieri
n.148/147.
Dislivello: m. 250 salita/m. 670 discesa.
L’iniziativa è riservata ad un numero massimo di 12 partecipanti, con iscrizioni in Sezione a partire dal 25
luglio
Inquadramento cartografico:
16/17/18 Settembre 2011
Logistica:
- Ritrovo: parcheggio “Acqua calda” con partenza alle ore 15,30.
(in caso di condizioni meteo sfavorevoli si prega di contattare gli organizzatori, la programmazione
dell’uscita potrebbe subire modifiche)
- Difficoltà EE (escursionisti esperti)
- Tempi totali percorrenza: 11 ore (6+5)
- Dislivello complessivo: m. 2300
- Partenza/Arrivo del percorso: Campocatino
- Spostamento con mezzi propri;
- Cena: c/o ristorante “La Buca dei Gracchi” (I sera); Rifugio Conti (II sera) - Pranzo al sacco;
- Pernottamenti: in malga (I° sera); rifugio Nello Conti (II sera)
(Indispensabile sacco a pelo/lenzuolo. Per il pernottamento in malga è consigliabile l’uso di un materassino come quelli utilizzati per il campeggio ed una torcia)
- Iscrizione: presso la Sezione con anticipo pari ad € 30,00, da saldare all’atto dell’iscrizione.
Organizzatori:
Lorenzo Franchi (cell. 335.7221198); Cristiana Cantagalli (cell. 333 4497778)
Nota sul territorio:
Situato in posizione centrale tra il Monte Cavallo a nord-ovest ed il Monte Sella a sud-est, nella parte
settentrionale delle Apuane, il Monte Tambura è, con i suoi 1895 metri, fra le cime più alte delle Apuane, preceduto solo dal Monte Pisanino (m 1947) e dal Monte Cavallo (m 1888). “La Tambura”, com’è
denominata localmente, è una formazione di marmo di forma piramidale che termina con una caratteristica cuspide triangolare, dalla quale si gode di una visione privilegiata sull’intera catena delle Apuane: delle cime più settentrionali (in particolare Pisanino e Cavallo) a quelle meridionali (gruppo delle
Panie); e di un’ampia visione dei monti della Garfagnana da un
lato e del litorale della Versilia dall’altro. Proprio sul litorale si
affaccia in una terrazza naturale il Rifugio Nello Conti, posto
lungo la celebre “Via Vandelli” (costruita a metà del 1700 per
mettere in comunicazione il Ducato di Modena con quella di
Massa) e noto anche con il nome di “ai Campaniletti” per la
vicinanza a questi torrioni.
Le Apuane offrano dal punto di vista naturalistico un’ampia
varietà di endemismi, dovuti principalmente alle condizioni di
vita estremamente selettive. Ovviamente menzioniamo solo
una minima parte della flora presente nella zona: l’Aquilegia di
Bertoloni (Aquilegia Bertolonii), che con i suoi fiori
Rifugio Conti
azzurro- violetti, cresce su rupi calcaree e radure fra gli 800 e i
1800 metri. La Genziana di Esculapio (Gentiana asclepiadea) vegeta invece più in basso, a partire dai
300 m. in boschi e radure. i suoi fiori sono azzurro/viola e fiorendo fra agosto e settembre, forse con
un po’ di fortuna, avremo modo di poterla vedere. Il Caglio delle Alpi Apuane (Galium paleoitalicum) è
una piccola pianta che forma densi cuscini simili al muschio; i suoi fiori bianchi, formati da un cortissimo imbuto, fioriscono su pietraie di rocce calcaree in luoghi assolati ed esposti al vento, a quote comprese tra 800 e 2200 m. Fra le numerose globularie presenti sulle Apuane ricordiamo la Globularia
delle Apuane o Vedovella delle Apuane (Glubularia incanescens) che con i suoi fiori azzurro-viola,
forma nelle zone erbose ed aride comprese fra i 400 m e 1900 m., ampi cuscini nelle fessure delle rocce
calcaree. L’Assenzio Lucido (Artemisia nitida) è invece una pianta estremamente rara che vegeta ad
alta quota sulle vette o nelle loro vicinanze, caratterizzato da un forte odore aromatico fiorisce con fiori
giallo/arancio nella tarda estate prevalentemente anch’essa su rupi calcaree. Il Cerastio apuano
(Cerastium apuanum), che caratterizza i ghiaioni e talvolta anche i pendii erbosi, da 500 a 1500 m circa,
è una pianta perenne dall’aspetto cespuglioso con foglie ovali e lanceolate che produce fiori bilobati e
di colore bianco. Fra le sassifraghe ricordiamo la Sassifraga a foglie opposte o Erba di San Giuseppe
(Saxifraga oppositifolia) che cresce in ghiaioni e pietraie fino ad alta quota; i suoi fiori sono rosa/rosso.
La Sassifraga meridionale (Saxifraga lingulata o Saxifraga callosa) ha fiori bianchi e vegeta su rupi e
pareti rocciose prevalentemente calcaree dai 400 fino ai 2000 m.
Fra gli alberi e arbusti ricordiamo il Salice delle Apuane (Salix crataegifolia), endemico ed esclusivo
delle Apuane, frequente dagli 800 metri fino alle vette. Vive in prevalenza su rupi calcaree, ma può
trovarsi anche su terreni silicei essendo una pianta estremamente adattabile. La Silene delle Apuane
(Silene pichiana), vegeta, invece, su substrati calcarei assolati dai 1000 metri fino alle vette; è una pianta erbacea con fiori rosa/rosso.
La fauna è caratterizzata dalla presenza di numerose specie di uccelli; i rapaci in particolare trovano
nelle Apuane un ambiente ideale, oltre ad avvistamenti dell’Aquila reale (Aquila chrysaetos) e di altri
rapaci fra cui la Poiana (Buteo buteo) e il Falco pellegrino (Falco peregrinus), nella zona del Tambura è
stata registrata, in particolare, la presenza del Gracchio corallino (Phyrrocorax phyrrocorax), presente
in Toscana solo sulle Alpi Apuane e forse proprio per questo simbolo del Parco, assai più raro è invece
il Corvo imperiale (Corvus corax).
Fra gli oltre quaranta mammiferi presenti su tutto l'arco ricordiamo la presenza del Muflone, della Martora, della Donnola e della Lepre, più sporadicamente del Tasso, Volpe, Ghiro, Quercino e del Moscardino,
solo per citarne alcuni. Fra i rettili e anfibi segnaliamo il Geotritone di Ambrosi (Speleomantes ambrosii),
la Salamandra (Salamandra salamandra) inconfondibile per la sua vistosa colorazione nera a macchie
gialle, la Salamandrina dagli occhiali (Salamandrina terdigitata) molto frequente nelle Alpi Apuane tra i
250 e gli 800 metri, soprattutto nel versante marittimo, il Tritone Alpino (Tirturus alpestris) e l’Ululone dal
ventre giallo (Bombina variegata), piccolo anfibio dal ventre di colore nero/azzurro cangiante macchiettato di un intenso giallo che proprio grazie a questa sua sgargiante colorazione si fa riconoscere come specie
“velenosa” dai potenziali predatori.
Iscrizioni:
A partire da lunedì 25 luglio 2011 presso la Segreteria CAI, Viale Mazzini 95, tel.
0577. 270666 (lun., merc., ven., 18.00 - 19.30 e giov. 21:00 - 22:30)
Per ulteriori informazioni:
Organizzatori
sito www.caisiena.it
Segreteria CAI (lun., merc., ven., 18.00 - 19.30 e giov. 21:00 - 22:30)
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