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Data 01/07/2008
Riconoscimento e trattamento
reazioni trasfusionali
SPA 31_02
Rev. 0
Servizio Trasfusionale
Pag. 1/5
Redazione: Medico ST. F.Verlicchi
RQ D.Linari
Verifica e approvazione: Direttore ST I.Tomasini
Resp. CBUS B.Caruso
RAQ M.Caroli
Autorizzazione:Direttore Sanitario Azienda
A.Rossi
Riconoscimento e trattamento immediato:
RICONOSCIMENTO
AZIONE
SEGNALAZIONE
•
•
•
•
STOP trasfusione
(mantenendo via e.v.),
Se la trasfusione viene
definitivamente
interrotta:
•
•
•
•
•
•
Febbre
Brividi
Ipotensione/Ipertensione
Tachicardia/Aritmia
Dolore (Lungo via di infusione,
toracico, lombare)
Dispnea, laringospasmo
Emissione di urine scure
Sanguinamento inspiegabile
Orticaria
Senso di costrizione toracica
Severa apprensione
poi
• Chiamare il medico
• Assicurare funzioni
vitali
• Mantenere aperta la
via ev (Fisiologica)
• Nuova verifica dati
(Paragrafo “Verifica
pre-trasfusione”)
• Registrare la
reazione in cartella
clinica
• Compilare il modulo di
reazione trasfusionale
(RPA 31-05)
• Prelevare un campione
di sangue (EDTA 3,5 ml)
• Inviare il residuo della
sacca con deflussore,
modulo di reazione
trasfusionale e prelievo
al ST
Il medico curante, eventualmente consultando il medico di medicina trasfusionale,
stabilisce l’opportunità di riprendere la trasfusione.
La gestione definitiva della reazione, con le eventuali ulteriori indagini (es. urine, Rx
torace, emocolture ecc.) e gli accorgimenti per eventuali trasfusioni successive, dipende
dalla natura della reazione.
Reazioni trasfusionali acute
Reazioni emolitiche acute
Sintomi:
• Febbre, brivido, dolore (lungo la via di infusione, toracico, lombare), tachicardia,
ipotensione, emissione di urine scure, senso di costrizione toracica.
• Una sensazione di severa apprensione (“disastro incombente”) viene talvolta riportato
come segno precoce.
• In pazienti non coscienti o in anestesia generale un sanguinamento non controllabile da
CID è talvolta l’unico segno.
Cause:
La maggior parte è conseguenza di trasfusione di sangue AB0 incompatibile, risultato di errore
umano (scambio di paziente, non corretta identificazione dei campioni pre-trasfusionali). Emolisi
eritrocitaria non immune degli eritrociti nell’unità trasfusa può essere conseguente a distruzione
fisica (conservazione a temperatura non corretta, traumi meccanici, fluidi non isotonici)
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Riconoscimento e trattamento
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Trattamento:
• Sospendere immediatamente la trasfusione.
• Informare immediatamente il Servizio Trasfusionale (un altro paziente potrebbe essere
coinvolto in uno scambio di unità).
• Spesso è necessario il trattamento in terapia intensiva per la gestione dell’ipotensione e per
il mantenimento del flusso renale.
Prevenzione:
E’ essenziale la stretta osservanza dei protocolli di corretta pratica trasfusionale. La prevenzione
dell’emolisi non immune richiede lo scrupoloso rispetto delle norme di corretta preparazione,
conservazione, trasporto e somministrazione degli emocomponenti.
Reazioni brivido-ipertermia
Cause:
• Anticorpi del ricevente contro leucociti o frammenti leucocitari dell’emocomponente
• Citochine accumulate nel prodotto trasfusionale durante la conservazione
Più frequenti con piastrine (10-20%) che con eritrociti (1-3%). Vanno distinte dalla febbre dovuta
alla patologia del paziente o a infezioni intercorrenti (valutazione temperatura pre-trasfusione).
Trattamento:
Sintomatico (Paracetamolo).
La febbre può essere il sintomo iniziale di reazioni più gravi (sepsi da contaminazione batterica
dell’unità, reazioni emolitiche).
• Seguire lo schema ‘Trattamento immediato di sospetta reazione trasfusionale’.
• La febbre isolata o il brivido possono consentire la ripresa della trasfusione.
• Se si associano significative variazioni pressorie o altri segni o sintomi, la trasfusione deve
essere definitivamente interrotta.
Prevenzione:
Una parte di pazienti può avere reazioni simili alle successive trasfusioni: in questo caso utilizzare
emocomponenti filtrati.
Reazioni orticarioidi (allergiche)
Cause:
• Proteine plasmatiche dell’emocomponente
Frequenza 1%. In rare occasioni può associarsi edema della laringe e broncospasmo.
Trattamento:
• In caso di orticaria isolata (senza febbre o altri sintomi), rallentare la velocità o sospendere
temporaneamente la trasfusione. Non è necessario investigare la reazione.
• Considerare la somministrazione di antistaminici prima di riprendere la trasfusione.
• Se si associano altri sintomi la trasfusione deve essere definitivamente interrotta.
Reazioni allergiche severe (anafilattiche)
Sintomi:
• Segni di instabilità cardiovascolare (ipotensione, tachicardia, perdita di coscienza, aritmie,
shock, arresto cardiaco).
• Talvolta il coinvolgimento respiratorio (dispnea, stridore laringeo) è prominente.
Cause:
• Allergia alle proteine plasmatiche contenute nell’emocomponente trasfuso
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I casi più severi possono essere dovuti ad anti-IgA in soggetti con deficit congenito di IgA
Trattamento:
• Sospendere immediatamente la trasfusione.
• Se necessario procedere alla rianimazione cardio-respiratoria.
• Considerare la somministrazione di adrenalina – sol. 1:1000, 0.01 ml/kg i.m./ s.c. (o e.v. lenta)
• Dosaggio di IgA
Prevenzione:
In caso di pazienti con anti-IgA è necessario utilizzare emocomponenti lavati o prodotti plasmatici
da donatori con deficit di IgA: in caso di ulteriore necessità trasfusionale contattare il Servizio
Trasfusionale.
Sepsi da contaminazione batterica
Sintomi:
• Febbre elevata, brivido, rigidità, severa ipotensione, nausea e/o diarrea
Cause:
I batteri possono contaminare la sacca al momento del prelievo, dalla cute, da batteriemia del
donatore o dai materiali utilizzati durante il prelievo o la lavorazione del sangue. I batteri proliferano
durante la conservazione. Sono stati implicati sia Gram- che Gram+. A causa delle condizioni di
conservazione il rischio è maggiore per i concentrati piastrinici.
Trattamento:
• Sospendere immediatamente la trasfusione.
• Fornire terapia di supporto, prelevare emocolture e iniziare terapia antibiotica ad ampio
spettro
• Il Servizio Trasfusionale provvederà ai tests microbiologici sul residuo dell’unità.
Prevenzione:
Ispezionare attentamente le unità prima della trasfusione: in alcuni casi la contaminazione può
essere sospettata (coaguli, emolisi, anomalie del colore). E’ importante la corretta conservazione
degli emocomponenti. Evitare tempi di infusione > 4 ore.
TRALI (Transfusion Related Acute Lung Injury)
Sintomi:
• Distress respiratorio acuto
• Edema polmonare senza causa apparente
• Ipossiemia
• Infiltrati alveolari o interstiziali bilaterali all’Rx
• Insorgenza 2-8 ore dopo la trasfusione
Cause:
• Anticorpi del donatore contro leucociti del ricevente (o viceversa)
• Citochine nel prodotto trasfuso
Trattamento:
• Sintomatico (O2, può essere necessaria intubazione e respirazione meccanica)
• Il quadro in genere si risolve in 24-72 ore
Sovraccarico circolatorio
Cause:
Rapido aumento del volume ematico in cardiopatici o pazienti pediatrici
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Trattamento:
• Sospendere la trasfusione, eventualmente somministrare O2 e diuretici
Prevenzione:
Evitare liquidi se non necessari e usare appropriate velocità di infusione degli emocomponenti.
Tossicità da citrato
Sintomi:
• Sintomi da ipocalcemia o ipomagnesemia, fino a deficit miocardio e coagulopatia.
Cause:
Il citrato è l’anticoagulante utilizzato nei prodotti trasfusionali; ha la caratteristica di legare gli ioni
calcio e magnesio.
Trattamento:
• Rallentare o sospendere temporaneamente la trasfusione.
• La correzione di ipocalcemia o ipomagnesemia può essere richiesta per i casi sintomatici
• Il Servizio Trasfusionale provvederà ai tests microbiologici sul residuo dell’unità.
Reazioni trasfusionali ritardate e a lungo termine
Emolisi ritardata
Cause:
Anticorpi diretti contro antigeni degli eritrociti trasfusi. Gli anticorpi possono non essere rilevati ai
tests pre-trasfusionali perché in concentrazione troppo bassa. Dopo la trasfusione si ha una
risposta immune di tipo anamnestico, con aumento del titolo anticorpale e riduzione della
sopravvivenza eritrocitaria con emolisi, generalmente extra-vascolare.
Sintomi:
• Riduzione ingiustificata dell’Hb
• Raramente sintomatologia clinica (febbre, ittero)
Alloimmunizzazione (piastrine)
Sintomi:
• Refrattarietà all’incremento piastrinico post-trasfusionale
Cause:
Produzione di anticorpi diretti contro antigeni piastrinici (HLA, HPA).
Trattamento:
Può richiedere la trasfusione di piastrine HLA o HPA compatibili.
Prevenzione:
Utilizzo di prodotti filtrati.
Tr-GVHD (Transfusion related Graft Versus Host Disease)
Sintomi:
• Febbre, rush cutaneo, pancitopenia, diarrea, insufficienza epatica
• Insorgenza 8-10 giorni dopo la trasfusione (intervallo più lungo nell’infanzia)
• Mortalità 80%
Data 01/07/2008
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Cause:
T-Linfociti vitali nell’unità trasfusa attecchiscono in un ricevente immunodepresso, proliferano e
danneggiano organi bersaglio (cute, midollo osseo, tubo digerente, fegato). Il rischio è
sensibilmente più elevato in caso di trasfusione da donatore consanguineo.
Prevenzione:
Utilizzo di prodotti irradiati nei pazienti a rischio.
Porpora post-trasfusionale
Sintomi:
• Severa piastrinopenia, porpora, manifestazioni emorragiche
• Insorgenza 5-15 giorni dopo la trasfusione
Cause:
Anticorpi del ricevente contro antigeni piastrinici dell’emocomponente trasfuso che per un certo
periodo di tempo distruggono piastrine autologhe anche se prive dell’antigene.
Trattamento:
• Plasma exchange, Ig e.v.
• La trasfusione di concentrati piastrinici, in associazione alla terapia, è eventualmente
indicata solo con importante sanguinamento in atto.
Sovraccarico di ferro
Cause:
Ferro contenuto negli emocomponenti contenenti eritrociti. La tossicità inizia dopo la saturazione
dei depositi, con danno diffuso agli organi (cuore, sistema endocrino, fegato ecc.)
Prevenzione:
Terapia chelante istituita precocemente in pazienti in terapia trasfusionale cronica.
Trasmissione di malattie infettive
Diversi agenti infettivi possono essere trasmessi con la trasfusione. Ogni caso di trasmissione di
malattie infettive conseguente a terapia trasfusionale deve essere riportato al Servizio
Trasfusionale per le relative indagini.
Il rischio di infezione virali post-trasfusionali è attualmente considerato estremamente basso
(1/1.000.000 trasfusioni per HIV, 1/500.000 per HCV, 1/200.000 per HBV)
Prevenzione:
Considerare vaccinazione HBV nei politrasfusi.