“Cadere e rialzasi, lo sport insegna!”

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“Cadere e rialzasi, lo sport insegna!”
Daniele MAGAGNIN
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COMUNICATO STAMPA nr. 01 del 28.064.2016
Incontro pubblico lunedì 16 maggio alle ore 20 al Teatro di San Giacomo di Laives
“Cadere e rialzasi, lo sport insegna!”
Alex Schwazer racconta la sua esperienza di vita
“Cadere e rialzarsi: lo sport insegna!” è il titolo di una conferenza-dibattito in programma lunedì
16 maggio alle ore 20.00 presso il Teatro di San Giacomo. Protagonista dell’incontro sarà Alex
Schwazer, nella prima uscita pubblica dopo la gara prova di Coppa del Mondo a Roma dell’8
maggio e dopo essersi rimesso in gioco, qualificazione olimpica inclusa. Accanto a Schwazer
l’avvocato Thomas Tiefenbrunner, che lo ha seguito da vicino negli ultimi anni, come un fraterno
amico alla pari di Bruno Cappello, il presidente del Comitato Alto Adige della Federatletica. La
serata, aperta al pubblico e con ingresso gratuito è organizzata dall’Associazione Culturale
Raetica di Laives, con il patrocinio del Comune di Laives. A condurre la serata i giornalisti sportivi
Daniele Magagnin e Marco Marangoni, moderatore Paolo Zenorini. L’obiettivo è mettere in
risalto che nello sport, come anche nella vita, si può sbagliare, si può cadere e ci si può rialzare.
Daniele MAGAGNIN
Via Castel Weinegg, 8/2 - 39100 BOLZANO
P.IVA 01476760218 - IBAN IT 77 C030 6911 6240 0000 4008967 Intesa San Paolo via C. Augusta, 35 - Bolzano
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Lo sport metafora della vita. “Cadere e rialzarsi: lo sport insegna!” si propone di raccontare la
storia di Alex Schwazer al pubblico, alla gente in un incontro ad ingresso libero e aperto a tutti,
promosso da un gruppo di persone che hanno condiviso alcuni principi importanti e, insieme
all’uomo - prima che all’atleta – ritrovato intendono illustrarli.
Alex Schwazer, 31 anni, di Calice, nei pressi di Vipiteno, ha ritrovato il sorriso e la voglia di vivere,
dopo un periodo cupo. Dopo tre anni e nove mesi di squalifica per il noto caso di doping. Oro ai
giochi di Pechino 2008 nella massacrante 50 km di marcia, mai arrivato a Londra 2012 per il noto
caso ha superato un periodo difficilissimo. Dalla gioia di Pechino alla disperazione in concomitanza
con i Giochi di Londra, alla ripresa in vista di Rio 2016, con uno spirito nuovo. Il 29 aprile scadrà la
squalifica, scontata tutta, senza riduzioni e l’8 maggio tornerà in gara, da pulito, da ipercontrollato
per sua scelta personale di totale trasparenza, nella Coppa del Mondo di marcia a Roma per
giocarsi la qualificazione alle prossime Olimpiadi brasiliane. Gareggerà per il LG Brixen e con la
mente serena, consapevole che se riuscirà nell’impresa riceverà il plauso di tutti e, al contrario, se
dovesse fallire sarà stata comunque una bella ed importante esperienza. In ogni caso da
raccontare al pubblico di San Giacomo il 16 maggio alle 20.00 nell’incontro con la gente.
Comunque vada non avrà la pressione di doverci riuscire a tutti i costi. Non fa più parte di un
gruppo sportivo militare, non ha più sponsor, sulla maglietta sfoggerà, come ha raccontato in una
recente intervista a Manuela Audisio di Repubblica, un cane, Sumi, che incontra ogni giorno al
parco quando si allena sotto lo sguardo attento di Sandro Donati, il paladino dell’antidoping che lo
sta accompagnando nella “seconda vita” da atleta. Sumi è il portafortuna, il cane di un ingegnere
che ha perso il lavoro, diventato amico di Alex.
Schwazer ha rimosso i tormenti della “prima vita” da atleta, le pressioni forti dall’esterno, ha
ormai dimenticato anche le aule di tribunale e della giustizia sportiva. Ha sbagliato e ha pagato. E’
caduto, si è rialzato e ora torna in gara, misurandosi con i migliori marciatori.
Alex Schwazer ora corre per passione, ha sconfitto la depressione, ha dimenticato i processi
mediatici e ha lavorato sodo a Roma. Per trenta lunghe settimane si è allenato nella capitale:
“Correndo al fianco – come ha dichiarato a Repubblica – a persone con problemi ben più seri dei
miei …”.
All’orizzonte vorrebbe vedere materializzarsi il panorama brasiliano, le ormai prossime Olimpiadi
di Rio, non dovesse farcela sarà comunque felice di averci provato e sarà soprattutto sereno,
pronto a mettersi in gioco, magari in altri ambiti. In ogni caso a testa alta e consapevole che nello
sport, come nella vita si può cadere e ci si può rialzare, contando su se stessi e sulle poche ma
“vere” persone rimaste al suo fianco.
Daniele MAGAGNIN
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