La ri-pianificazione del Piano di Zona per l`anno

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La ri-pianificazione del Piano di Zona per l`anno
Conferenza dei Sindaci
Azienda ULSS n. 6 “Vicenza”
La Ri-pianificazione del Piano di Zona
per l’anno 2013
documento approvato dall’Esecutivo della Conferenza dei Sindaci l’11 settembre 2013
recepito dal Direttore Generale A.U.L.SS. n. 6 con deliberazione n. 634 del 19 settembre 2013
confermato dal visto di congruità regionale con decreto n. 405 del 24 ottobre 2013
Direzione Servizi Sociali e della Funzione Territoriale
Ufficio Piano di Zona
tel. 0444/752436 – 753112 fax 0444/752505 mail [email protected] sito www.ulssvicenza.it
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Ri-pianificazione Piano di Zona 2013
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Indice
1. La Ri-pianificazione per l’anno 2013
Le principali variazioni intervenute rispetto alla programmazione del Piano
di Zona 2011 – 2015
pagina ........… 3
1.1 Adulti-Anziani
pagina ......…… 3
1.2 Famiglia, infanzia, adolescenza, minori in condizione di disagio, giovani
pagina ......…… 7
1.2.1 Servizio Adozioni
pagina ......…… 8
1.3 Dipendenze
pagina ......…… 9
1.4 Disabilità
pagina ......... 11
1.5 Salute Mentale
pagina ......... 16
1.6 Marginalità Sociale
pagina ......... 19
1.7 Immigrazione
pagina ......... 20
1.8 L’integrazione tra le aree di intervento
pagina ......... 21
2. Il quadro delle risorse economiche per la terza annualità di intervento pagina ......... 22
(anno 2013)
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Ri-pianificazione del Piano di Zona per l’anno 2013
a cura di:
Direttore dei Servizi Sociali e della Funzione Territoriale
Paolo Fortuna
Ufficio Piano di Zona
Catia Carturan
Coordinamento dei Direttori di Distretto socio sanitario
Paola Costa, Giuseppe Iannaci, Giordano Parise, Marilena Zanetello
Area Anziani
Emma Nardin – Coordinatore Tecnico del Servizio Adulti e Anziani
Area Dipendenze
Vincenzo Balestra – Direttore Dipartimento per le Dipendenze
Area Disabilità
Mauro Burlina – Coordinatore Tecnico del Servizio Disabili
Area Infanzia, Adolescenza e Famiglia
Claudio Vencato – Coordinatore f.f. Dipartimento Funzionale Area Infanzia, Adolescenza e Famiglia
Area Salute Mentale
Andrea Danieli – Direttore Dipartimento Salute Mentale
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1. LA RI-PIANIFICAZIONE PER L’ANNO 2013
Le principali variazioni intervenute rispetto alla programmazione del
Piano di Zona 2011 - 2015
La crisi globale di portata storica che stiamo vivendo oltre al coinvolgimento della sfera economica
ha irradiato l’intero sistema ecologico-umano.1
Questo contiene, oltre alla dimensione economica, almeno altre tre dimensioni: quella biofisica,
relativa cioè alle interazioni con l'ambiente naturale; quella sociale (di qui le relazioni economiche
sono solo una parte) e quella culturale (rappresentazioni, valori). In questo contesto, una
ridefinizione delle priorità, degli stili e delle abitudini di vita diventa necessaria per poter
imboccare il tunnel della “fuoriuscita” da un modello di welfare che altrimenti non può sostenersi
a lungo.
La Ri-pianificazione del Piano di Zona per il 2013 non può pertanto rimanere indenne da quanto
affermato, dovendo riprodurre inevitabilmente effetti destinati a dissolversi nel lungo periodo.
Questa consapevolezza caratterizza le strategie di indirizzo, di seguito descritte, che dirigono la
programmazione annuale evidenziando nell’insieme gli orientamenti strategici delle specifiche
aree di intervento.
1.1 Adulti – Anziani
Premessa
A tutt’oggi, la programmazione dei posti di semiresidenzialità e di residenzialità non ha subito
modifiche rispetto a quanto già autorizzato con decreto n. 245 in data 10/10/2011 a seguito
all’applicazione della DGR n. 190/2011.
Si evidenzia che dall’inizio dell’anno 2013 si è ricompreso nella dotazione di posti letto previsti
dalla programmazione regionale il nucleo di psico-geriatria da dismissione degli ex ospedali
psichiatrici, tramite il trasferimento di detto nucleo presso i posti letto autorizzati all’esercizio
dell’IPAB di Vicenza. Tale azione potrà permettere di accompagnare il processo di chiusura del
nucleo di dismissione degli ospiti provenienti dall’ex Ospedale Psichiatrico e contemporaneamente
di rispondere in maniera appropriata alle domande di inserimento di anziani non autosufficienti
con problematiche afferenti all’area psichiatrica, attualmente inseribili con difficoltà nella rete
ordinaria di residenzialità extra ospedaliera.
Le azioni sotto indicate delineano un livello di offerta a favore delle persone anziane non
autosufficienti caratterizzata da una forte integrazione sociosanitaria sia a livello di cure domiciliari
che di quelle residenziali, con particolare attenzione alle fasi di passaggio dal momento delle cure
ospedaliere a quelle territoriali, al fine di garantire la continuità della presa in carico in tutti i
contesti assistenziali.
1
Human Ecological System, HES, Paul Raskin, 2008
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Implementare il percorso assistenziale per l’ammissione e la dimissione protetta in
Ospedale dei pazienti in carico all’ADI
Il processo di presa in carico sanitario territoriale vede nella istituenda Centrale Operativa
Territoriale, nei nuovi ruoli e funzioni dei Medici di Medicina Generale nell’ambito delle istituende
Medicine di gruppo e nelle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT), il fulcro della futura
assistenza sanitaria territoriale. Si sta rivelando, attraverso il Piano delle Cure Primarie, la più
importante verifica di “valore” non solo per la tenuta della rete d’offerta ma soprattutto la
capacità che questa deve e dovrà avere per rispondere in modo integrato, sussidiario e sostenibile
alle necessità emergenti (aumento degli anziani non autosufficienti, terminalità, necessità di
abbassare i tempi di degenza ospedaliera, continuità delle cure tra ospedale e territorio) sanitarie,
sociosanitarie e sociali.
Sulla base della esperienza acquisita negli anni precedenti, emerge ora la necessità di procedere
nel corso del 2013 alla definizione di criteri di individuazione, di presa in carico e del conseguente
follow up, del paziente fragile e complesso in dimissione dalle Unità Operative Ospedaliere (UOO),
secondo il “Long Term Care model”. L’obiettivo è quello di definire nuove procedure di presa
(PDTA - Percorsi Diagnostico Terapeutico Assistenziali) in carico precoce da parte del Medico di
Medicina Generale, dei Servizi ADI distrettuali e dei Servizi Sociali comunali, con l’obiettivo di
prevenire i ricoveri inappropriati e garantire la tenuta del progetto assistenziale a domicilio.
Dalle analisi effettuate, emerge inoltre la necessità di rivisitare l’intera rete di assistenza
territoriale in modo tale da essere in grado di rilevare una domanda di aiuto di tipo sociosanitaria
in soggetti cronici, in condizioni di fragilità sociale, per i quali è necessario sviluppare forme
flessibili ed integrate con la comunità locale di intervento sanitario e di supporto sociale e
comunitario.
Lo sviluppo della rete delle strutture intermedie
Nel corso del 2013, in coerenza con le previsioni delle schede di dotazione ospedaliera e delle
schede di dotazione territoriale dei servizi e delle strutture di ricovero intermedie, si è cominciato
a procedere con l’adeguamento alle previsioni normative, previste dalla DGR 2621/12 “L. 7 agosto, n.
135 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, recante disposizioni urgenti per la revisione
della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini” (c.d. spending review): ulteriori determinazioni per l’anno 2012 e
seguenti” e alla DGR 2718/12 “Legge regionale 29 giugno 2012 n. 23, art. 10. Definizione delle tipologie di strutture di
ricovero intermedie e approvazione dei requisiti di autorizzazione all’esercizio dell’Ospedale di Comunità e dell’Unità Riabilitativa
l’attuale rete di strutture intermedie già presenti
nel territorio, attivando il percorso di realizzazione di un nucleo di 24 posti letto di Ospedale di
Comunità presso un Centro di servizi residenziale extra ospedaliero, individuato in base alla
prossimità alle sedi ospedaliere e alla prevalenza dell’appartenenza territoriale della popolazione
che necessita di dimissioni protette a maggior carico sanitario. L’attivazione di tale nucleo potrà
permettere di sperimentare un nuovo modello di intervento della continuità delle cure ospedaleterritorio, fortemente connesso con l’attività delle cure primarie territoriali, che potrà essere, in
un secondo momento, esteso negli altri territori distrettuali.
Territoriale ai sensi della Legge regionale 16 agosto 2002 n. 22”
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Estensione del progetto “Polo Assistenziale Alzheimer” 2011/2013
La complessità presente nell’articolazione del progetto, previsto nei Piani di Zona, dovuta
prevalentemente alla numerosità degli enti coinvolti, ha suggerito la necessità di prorogare la
durata del progetto fino a tutto il 2013. Gran parte delle azioni sono entrate a regime ed è in corso
un’analisi e riflessione in progress, all’interno dei tavoli di lavoro, attorno alle tematiche dei
bisogni espressi e delle necessità assistenziali del malato e della famiglia e di come i servizi
possano fronteggiare una domanda in continua crescita ed evoluzione.
Accanto all’attività sperimentale prevista dal progetto ha preso inoltre avvio, con gli eventi di
settembre e dei primi mesi del 2013, una proposta variegata di momenti informativi e culturali
rivolti alla cittadinanza, allo scopo di creare sensibilità verso la problematica e al fine di veicolare le
informazioni utili che aiutano il malato e la famiglia ad orientarsi all’interno della rete dei servizi e
delle risposte di aiuto presenti nel territorio. Infatti, accanto all’attività istituzionale dei servizi,
urge sviluppare un’ulteriore azione di informazione e di sensibilizzazione per contrastare i
fenomeni dello stigma, dell’isolamento e dell’emarginazione sociale, situazioni ricorrenti in cui
vengono a trovarsi i malati e i loro caregiver, lungo il decorso patologico.
Le azioni aggiornate del Piano di Zona per l’anno 2013
Azioni di potenziamento o riconversione previste nel pdz 2011/2015
Interventi
Anno
Centri di Servizio residenziali per anziani non autosufficienti:
azione formazione operatori (Progetto Polo Alzheimer)
2013
Centri di Servizio residenziali per anziani non autosufficienti:
stesura di accordi nell’ambito del Piano Attuativo Territoriale.
2013
Sostanziali modifiche apportate
Il percorso formativo 2013 prevede una ricca articolazione di
proposte che saranno rivolte ai singoli gruppi professionali
(assistenti sociali e infermieri) relativamente ai particolari bisogni
formativi da questi espressi. Altresì, saranno previsti momenti
formativi rivolti alle équipe dei nuclei Alzheimer e, in occasione
della giornata Mondiale di settembre, un convegno aperto agli
operatori e alla cittadinanza.
In coerenza con le azioni sviluppate nell’ambito del progetto Polo
Assistenziale Alzheimer verrà proposto alle strutture che
gestiscono nuclei di 2° livello specializzati per la gestione di
pazienti con demenza, un percorso di miglioramento della qualità
assistenziale tramite attività di audit che permetteranno di
identificare tramite una serie di indicatori standard attendibili le
aree di miglioramento delle singole strutture e di differenziare le
risposte in maniera coerente con l’evoluzione della domanda
Azioni di innovazione previste nel pdz 2011/2015
Interventi
Azione di coinvolgimento dei Medici di
Medicina Generali e dei Medici di Medicina
Programmata dei Centri di Servizio per la
definizione dei percorsi assistenziali integrati
con il Centro di Decadimento Cognitivo
(Progetto Polo Alzheimer).
Azione di potenziamento delle attività del
Centro di Decadimento Cognitivo al fine di
sviluppare l’integrazione con l’attività
distrettuale (Progetto Polo Alzheimer)
Anno
Sostanziali modifiche apportate
Posti/
Utenti
Risorse
2013
Attraverso un lavoro coordinato e congiunto tra
UU.OO. Ospedaliere, Centri Decadimento Cognitivo,
U.O. Cure Primarie è stato formulato un primo
documento di PDTA per la cura del malato affetto da
decadimento cognitivo. La seconda fase del percorso
prevede la presentazione del protocollo ai MMG e la
definizione di un documento condiviso.
20
€ 30.000
*(compresi nel
progetto di
sistema)
600
€ 100.000
*(compresi nel
progetto di
sistema)
2013
Prevista l’assunzione di un medico
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Le nuove azioni 2013
Interventi
Soggetto/i responsabile/i
della gestione 2
Politica/ Politiche
di riferimento
Definizione del “cruscotto di governo cure primarie” *
Servizio Adulti e Anziani
Programmazione dei servizi
Registro delle Fragilità di ULSS **
Servizio Adulti e Anziani –
Comuni
Programmazione dei servizi
* Il cruscotto di governo prevede l’analisi della costruzione della mappa degli indicatori per
misurare “lo stato di salute e sicurezza” della popolazione adulta-anziana.
** In collaborazione con i Comuni si sta lavorando da alcuni mesi per costituire un Registro delle
Fragilità di ULSS, nell’ambito delle iniziative avviate dal Ministero della Salute per la prevenzione
dell’impatto delle ondate di calore sulla salute della popolazione. Tra queste iniziative, alle
Aziende ULSS viene richiesta l’organizzazione e la gestione delle “anagrafi locali della fragilità”,
attraverso l’integrazione dei dati anagrafici comunali con quelli sanitari, nell’individuazione delle
situazioni da monitorare. A partire dagli elenchi anagrafici comunali, comprensivi degli eventuali
servizi sociali erogati, l’Azienda ULSS deve integrare gli stessi con i propri dati al fine di
individuarne gli elementi di fragilità: i database che andranno ad essere interrogati sono quelli del
servizio assistenza domiciliare integrata (SAD), delle invalidità civili, del Registro Unico della
residenzialità, delle esenzioni, del Pronto Soccorso e dei ricoveri ospedalieri, dei farmaci erogati,
del CUP. Sono previsti aggiornamenti trimestrali del suddetto registro all’inizio di ogni nuova
stagione allo scopo di gestire le possibili emergenze climatiche o ambientali.
2 Soggetto pubblico o privato che promuove e governa il servizio (ad es. l’ente che può decidere relativamente all’erogazione del servizio, alla sua
chiusura, ecc…)
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1.2 Famiglia, infanzia, adolescenza, minori in condizioni di disagio,
giovani
Premessa
Portare avanti le azioni di Piano da un lato rappresenta un impegno che si scontra con le risorse
sempre meno disponibili, dall’altro diviene una opportunità capace di rendere più razionale l’uso
delle risorse a disposizione, adattandole al bisogno secondo criteri di priorità basata anzitutto sulla
gravità. Le azioni già previste, pertanto, pur mantenendo la loro validità e la loro rilevanza, si
confrontano con nuove emergenze a cui conseguono necessità di reindirizzo delle strategie.
La politica di integrazione implementata in questi anni sta dando frutti positivi di collaborazione e
facilitazione dei processi, ma le problematiche sociali, economiche, familiari, rendono sempre più
difficile la ricerca di strade in grado di risolvere o anche solo di gestire le criticità portate
all’attenzione dei servizi.
Descrizione principali variazioni e criticità
Non si presentano sostanziali variazioni rispetto a quanto programmato nella stesura del Piano di
Zona, dove i temi attuali erano già conosciuti o in via di evidenziazione.
Le criticità rappresentano un’area di continua evoluzione e di ricerca in merito all’appropriatezza
degli interventi, per far fronte alla forbice tra risorse e bisogni.
Le azioni aggiornate del Piano di Zona per l’anno 2013
Azioni di potenziamento o riconversione previste nel pdz 2011/2015
Interventi
Anno
Consultori Familiari: aumentare l’accesso di adolescenti
Servizi di protezione e tutela: diminuzione degli inserimenti in
strutture residenziali, con un incremento degli altri interventi
(affido, sostegno socio-educativo …)
Psicologia scolastica: accordo di programma
Sostanziali modifiche apportate
2013
Nessuna modifica nell’obiettivo ma implementazione con il
Piano Consultori
2013
Nessuna modifica nell’obiettivo ma progressivo lavoro per il
suo perseguimento
2013
Azione sostenuta con intervento economico diretto dei Comuni
Le nuove azioni 2013
Interventi
Soggetto/i responsabile/i
della gestione
Politica/ Politiche
di riferimento
Definizione del “cruscotto di governo area minori”
Dipartimento IAF
Programmazione dei servizi
Il cruscotto di governo prevede l’analisi della costruzione della mappa degli indicatori “essenziali”,
sufficientemente sensibili e specifici, per misurare “lo stato di salute e sicurezza” della popolazione
minorile.3
3
Trattasi di un obiettivo di budget, in linea con gli obiettivi strategici aziendali dell’AULSS 6, finalizzato
all’individuazione di indicatori per monitorare il pianeta minori, in questa prima fase, solo dal punto di vista
sanitario.
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1.2.1 Servizio Adozioni
Descrizione principali variazioni e criticità
L’attività dell’area adozioni e la collaborazione con gli Enti autorizzati per l’adozione internazionale
è regolata da un protocollo e da linee-guida regionali di cui alla DGR 2497 del 29.12.2011.
I dati ed i carichi di lavoro del 2012 dell’AULSS 6 indicano una leggera flessione delle domande di
disponibilità all’adozione, in linea con gli indicatori a livello nazionale, dovuto per lo più alla crisi
economica, mentre il numero dei bambini adottati e arrivati nella nuova famiglia è in media con gli
scorsi anni.
Il focus di lavoro degli operatori del Servizio Adozioni per il 2013 si concentrerà maggiormente
sulla fase post-adottiva, considerando che l’età d’ingresso dei bambini adottati si è alzata (una
media di 5 anni di età all’ingresso in famiglia) e che le problematiche sanitarie e psicosociali sono
divenute più complesse.
Osservando inoltre una aumentata richiesta di supporto psicologico dopo i tre anni dell’avvenuta
adozione, in modo particolare nella fascia d’età preadolescenziale, diventano necessari interventi
integrati con altri servizi ULSS ed in particolare con la scuola, dove i problemi molto spesso
emergono con particolare forza ed evidenza.
Per l’anno 2013 si prevedono alcune implementazioni nel programma da attuarsi rispetto agli anni
precedenti:
− la mappatura della situazione e conseguente identificazione di obiettivi di intervento
nell’ambito scolastico, prevedendo per il futuro, in base all’analisi dei bisogni rilevati, la
realizzazione di corsi specifici per gli insegnanti sull’inserimento del bambino adottato nella
scuola;
− degli interventi di informazione-sensibilizzazione dell’attività del Servizio Adozioni rivolto
ad alcuni target, quali i medici di medicina generale/pediatri di libera scelta, ginecologi,
docenti scolastici, servizi sociali comunali (anche attraverso la produzione di una brochure
illustrativa);
− la continuazione dell’attività di supporto alle coppie in attesa e nel post-adozione
attraverso dei lavori di gruppo;
− una riprogettazione del corso di informazione-sensibilizzazione pre-idoneità che si svolge a
livello provinciale e che è rivolta alle coppie che desiderano avviarsi al percorso adottivo.
Tutte le altre attività istituzionali (studi di coppia, accompagnamento nel post-adozione, referenza
provinciale e regionale) continueranno con le modalità e prassi in atto.
Le nuove azioni 2013
Soggetto/i responsabile/i
della gestione
Politica/ Politiche
di riferimento
Servizio Adozioni AULSS 6
Centralità della
persona e del sistema
familiare
Produzione brochure illustrativa del servizio adozioni
da consegnare ai vari soggetti pubblici e privati
(servizi, scuola, medici)
Servizio Adozioni AULSS 6
Cura dell’informazione
Isorisorse
Gruppi di sostegno per coppie
in fase attesa e nel post-adozione
Servizio Adozioni AULSS 6
Centralità della
persona e del sistema
familiare
Isorisorse
Riprogettazione del corso di informazionesensibilizzazione pre-idoneità
Servizio Adozioni AULSS 6
Programmazione dei
servizi
Isorisorse
Interventi
Inserimento scolastico del bambino adottato:
rilevazione e analisi dei dati significativi per una
programmazione futura degli interventi nella scuola
Risorse per investimenti
Isorisorse
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1.3 Dipendenze
Premessa
In un periodo di scarsità di risorse e con la necessità di ottimizzarle al massimo, il primo obiettivo è
quello di assicurare i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e mantenere gli standards operativi
esistenti.
Questa situazione impone comunque una rivisitazione dei processi organizzativi e delle offerte
terapeutiche, in modo particolare nel 2013 sarà:
− implementato l’utilizzo dei gruppi rispetto ai trattamenti individuali;
− continuata in ambito preventivo la formazione dei docenti delle scuole medie superiori
affinché la scuola possa accrescere le proprie competenze in relazione ai problemi associati
al consumo;
− mantenuta e monitorata la rete nelle aree della cronicità e degli inserimenti sociolavorativi.
Descrizione principali variazioni e criticità
Le principali criticità rilevate si possono così riassumere:
− scarsità di risorse per la realizzazione di interventi preventivi;
− difficoltà a far ripartire il progetto “stop and go” per i soggetti con ritiro della patente per
abuso alcolico;
− interruzione del percorso di ricognizione e progettazione di interventi a favore dei pazienti
immigrati e/o extracomunitari;
− liste d’attesa per gli inserimenti nelle comunità terapeutiche che potrebbero ridursi
rivedendo le diverse tipologie di unità d'offerta (semiresidenzialità, co-housing, interventi
di accompagnamento sociale), sia per diminuire le spese derivanti dalla logica delle rette
residenziali, sia per offrire risposte più congrue ai bisogni di tipo socio-riabilitativo, ferma
restando la necessità di ulteriori finanziamenti; rapporti con la sanità penitenziaria per
l’assistenza ai detenuti alcol tossicodipendenti alla luce delle indicazioni presenti nel
recente Piano Socio Sanitario Regionale
Le azioni aggiornate del Piano di Zona per l’anno 2013
Azioni di potenziamento o riconversione previste nel pdz 2011/2015
Interventi
Anno
Protocollo con il Dipartimento di Salute Mentale per i casi di Doppia
Diagnosi
2013
Interventi preventivi e terapeutici per la dipendenza patologica da
gioco
2013
Incremento degli interventi di prevenzione universale e selettiva nelle
scuole medie inferiori
2013
Prosecuzione della campagna –Alcol+Gusto
2013
Potenziamento degli interventi a favore dei soggetti cronici e/o con
gravi problematiche prevalentemente sociali
2013
Miglioramento degli interventi nei confronti dei soggetti immigrati
2013
Sostanziali modifiche apportate
Rivisto il protocollo per il 2013. Sperimentazione
dell’applicazione
Continuazione della collaborazione con la Cooperativa
Nuova Vita, e counseling e orientamento presso il SERT
nonostante la vacanza legislativa sui LEA
Continuazione dei progetti Ap and Ap e Siamo sicuri con
auspicabile aumento delle scuole coinvolte in base alle
risorse disponibili. Necessità di un maggiore
coinvolgimento del Servizio Educazione e Promozione
della Salute (SEPS)
Aumento dei soggetti della rete e novità
Continuazione del Laboratorio e dei gruppi di lavoro sulla
grave marginalità per realizzare interventi di co-housing,
social-housing e accompagnamento sociale nonché
interventi a bassissima soglia.
Nessuna azione prevista per carenza di risorse
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Azioni di innovazione previste nel pdz 2011/2015
Interventi
Anno
Sostanziali modifiche apportate
Interventi di gruppo e strategie preventive per l’aggancio precoce e il
monitoraggio di adolescenti a rischio e/o poli consumatori
2013
Continuazione ed implementazione dei gruppi
Interventi a favore dei genitori e delle famiglie
2013
Protocollo operativo con l’UO Complessa Carcere per l’assistenza ai
detenuti TD
2013
Protocollo operativo con il SIL (Servizio Integrazione Lavorativa)
PROGETTO SO.LA.RE.
Lavoro e socializzazione in rete
2013
2013
Continuazione ed implementazione dei gruppi di 1° e 2°
livelli per genitori
Revisione del protocollo e/o dell’intero impianto
organizzativo alla luce della recente legge regionale n. 43
del 23/11/2012
Revisione delle collaborazione e dei percorsi
Finirà nel giugno del 2013 e non ci sono notizie di ulteriori
finanziamenti a livello regionale o nazionale.
Le nuove azioni 2013
Interventi
Studio ed indagine sullo stato dell’arte della
prevenzione nell’AULSS
Interventi e progetti per il trattamento delle patologie
infettive correlate
Studio di fattibilità per la realizzazione di gruppi di
accoglienza, sostegno e trattamento per i detenuti alcol
tossicodipendenti all’interno del progetto globale di
miglioramento della vita in Carcere
Continuazione della formazione del personale per il
miglioramento degli strumenti informatici
Soggetto/i responsabile/i
della gestione
Dipartimento per le
Dipendenze e gruppo
tecnico di lavoro
Politica/ Politiche
di riferimento
Centralità della persona e del sistema familiare
SERT in collaborazione con
il Reparto di Malattie
Infettive
Centralità della persona
SERT e UO Complessa di
Sanità Penitenziaria
Promozione dei livelli qualitativi ottimali dell’offerta di
rete
SERT
Promozione dei livelli qualitativi ottimali dell’offerta
di rete
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1.4 Disabilità
Premessa
Nell’ambito della “vision” che fa da sfondo all’evoluzione dell’area della disabilità, in cui si
consolidano l’importanza del sostegno alla persona con disabilità nel proprio percorso di
maturazione dell’identità personale e sociale e il sostegno alla famiglia come sistema relazionale
primario di riferimento per il processo di integrazione della persona stessa, appare fondamentale
potenziare la cultura della domiciliarità nel rispetto della specificità dei bisogni rilevati.
Descrizione principali variazioni e criticità
La criticità maggiore è rappresentata dalla crescente difficoltà di rispondere all’aumento del
fabbisogno in presenza di risorse finanziarie stabili, se non in diminuzione. Si rinvia comunque alla
relazione di bilancio di previsione 2013 – area sociale – la declinazione dettagliata degli interventi
previsti per l’anno 2013.
La variazione più importante è rappresentata da una duplice azione contemporanea costituita dai
seguenti interventi:
- ricalibrazione dell’appropriatezza della risposta fornita (servizi diurni, domiciliari e
residenziali), anche in rapporto alle risorse disponibili, in relazione ai profili “gravità” e di
“funzionamento” delle persone con disabilità (con riferimento alla nuova valutazione
S.Va.M.Di., DGR 2960 del 28.12.2012) con conseguente ridefinizione dei contributi
economici dei progetti in essere (Convenzione con i Centri Diurni e Residenziali in
particolare);
- attivazione di interventi nell’ambito della domiciliarità per rispondere in modo urgente alla
parte di fabbisogno inevaso. Il Piano dovrà prendere in considerazione le risorse attivate ed
attivabili, pubbliche e private, formali ed informali di tutto il territorio della Azienda ULSS,
prevedendo anche modifiche organizzative del servizio pubblico, allo scopo di prendere in
carico persone con disabilità che non possono attendere i tempi di risposta dei servizi
tradizionali e sostenere nuove forme sperimentali di intervento e di progetti di sostegno.
Le azioni aggiornate del piano di zona per l’anno 2013
Azioni di innovazione previste nel pdz 2011/2015
Interventi
Formazione e informazione di sistema: incontri sulla strategia della
Domiciliarità e su nuovi modelli di risposta.
Anno
2013
Sostanziali modifiche apportate
Potenziamento dell’azione formativa e informativa
Sulla base di quanto descritto sopra si propongono alcune azioni che inizieranno nel 2013 e che si
svilupperanno anche nel 2014. In particolare l’ azione di rivisitazione del sistema dei servizi attuale
e conseguente ridefinizione economica e la “progettazione” di nuove forme sperimentali di prese
in carico, interventi e progetti di sostegno per persone con disabilità che non godono di alcun
servizio.
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Le nuove azioni 2013
Interventi
Soggetto/i responsabile/i
della gestione
Ridefinizione profili di gravità e di funzionamento delle persone con disabilità e
ridefinizione dei contributi economici per tipologia di servizio.
ULSS-COMUNI-PRIVATO NON PROFIT-ASSOCIAZIONI
FAMILIARI
Interventi nell’ambito della domiciliarità locale con attivazione di nuove forme di
risposta con collaborazioni e sinergie tra risorse pubbliche e private.
Verifica evoluzione delle Unità di Offerta del sistema residenziale in rapporto ai bisogni
emergenti delle persone con disabilità e dell’utilizzo dei posti letto esistenti.
Progetto “Isola” progetto sperimentale di domiciliarità finalizzato all’integrazione
sociale delle persone disabili
ULSS-COMUNI-PRIVATO NON PROFIT-ASSOCIAZIONI
FAMILIARI
ULSS-COMUNI-PRIVATO NON PROFIT-ASSOCIAZIONI
FAMILIARI
ULSS-COMUNI-PRIVATO NON PROFIT- ASSOCIAZIONI
FAMILIARI
1. Nel 2013 si prevede di potenziare, nell’ambito della Domiciliarità, le azioni di rilevazione,
analisi e definizione di una serie di interventi, progetti e percorsi atti ad aumentare le
opportunità di presa in carico dei giovani con disabilità che escono da scuola e di altre
persone che attualmente non usufruiscono di alcun servizio. Lo scopo è quello di mettere
in relazione risorse del servizio pubblico con risorse del terzo settore e risorse informali del
territorio per attivare percorsi alternativi ai servizi tradizionali (Centri Diurni su tutti) che
non possono attualmente offrire risposta a tutto il bacino di utenza richiedente. Si stanno
quindi studiando e, laddove possibile, predisponendo, delle azioni progettuali che vanno
nella sperimentazione di nuove Unità di Offerta (UdO), più leggere e rivolte possibilmente
ad un numero maggiore di persone. In questo contesto si colloca il “Progetto Sperimentale
di Domiciliarità finalizzato all’integrazione sociale delle persone con disabilità”, approvato
dalla Conferenza dei Sindaci il 21.6.2013, che prevede il trasferimento dell’UdO a gestione
pubblica di Cresole da una sede a breve termine non più disponibile ad un’altra ritenuta più
adeguata.
2. Ridefinizione di alcune azioni riguardanti il sistema della residenzialità sia per quanto
riguarda l’evoluzione delle Unità di Offerta in rapporto ai bisogni emergenti delle persone
con disabilità, che per quanto riguarda l’attivazione di Gruppi Appartamento.
3. Vi sono, infine, della azioni concluse perché rappresentavano la costruzione di Documenti
(definizione di Unità di Offerta nell’ambito della domiciliarità) o strumenti (es. Convenzioni
e griglie di valutazione sui criteri di priorità di accesso ai servizi) da realizzare entro tempi
ben definiti.
12
Conferenza dei Sindaci – Azienda U.L.SS. n. 6 “Vicenza”
Ri-pianificazione Piano di Zona 2013
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Modifiche nell’ambito della SEMIRESIDENZIALITA’
capacità
ricettiva
Posti programmazione PdZ
2011-2015
Posti programmazione
dopo ri-pianificazione
pdz 2013
Cooperativa Il Nuovo Ponte Centro Diurno Povolaro
30
30
15
Coop. Il Nuovo Ponte Centro Diurno Anconetta “Spazio Aperto”
25
25
30
Cooperativa La Fraglia – Centro Diurno
60
50
60
Ente Gestore
Riepilogo posti complessivi rientranti nella programmazione locale 2011 – 2015
Enti Gestori
Coop.Easy - Centro Diurno
Coop.L’Eco Papa Giovanni XXIII
Fondazione Ferruccio Poli – CD
Fond. C. Stefani CD via Fontana
Fond. C. Stefani CD Villa Rossa
Fond. C. Stefani CD Il Capannone 1
Fond. C. Stefani CD Il Capannone 2
Coop. Il Cigno - Aquilone 2
Coop. Il Cigno – GET Bolzano Vic.no
(Zorbaget)
Coop. Il Cigno – GET Cresole
(Spumaget)
Coop. Il Nuovo Ponte CD Laghetto
Coop. Il Nuovo Ponte CD Povolaro
Coop. Il Nuovo Ponte CD Camisano
Coop. Il Nuovo Ponte CD Anconetta
“Spazio Aperto”
Coop. La Fraglia – CD
Coop. Margherita – CD Caleido
Coop. Mea – CD via Ferrari
Coop. Primavera ’85 – CD Valmarana
Coop. Primavera ’85 – CD Roncolato
Coop. Primavera ’85 – GET Littorina
Coop. Primavera ’85 – CAD Avvenire
Coop. Primavera ’85 – CLP Sovizzo
Azienda Ulss n. 6 - Aquilone 1
Azienda Ulss n. 6 - Proget
Totale
Posti
Posti programmazione Posti programmazione
capacità
programmazione dopo ri-pianificazione dopo ri-pianificazione
ricettiva
PdZ 2011-2015
PdZ 2012
PdZ 2013
18
30
74
24
24
30
10
30
12
8
30
57
16
14
30
0
30
12
18
30
60
24
24
30
10
30
12
18
30
60
24
24
30
10
30
12
10
10
10
10
30
30
30
25
30
30
30
25
30
30
30
25
30
15
30
30
60
30
30
20
20
10
20
30
30
20
647
50
30
30
20
20
10
20
30
30
20
582
60
30
30
20
20
10
20
30
30
20
633
60
30
30
20
20
10
20
30
30
20
623
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Conferenza dei Sindaci – Azienda U.L.SS. n. 6 “Vicenza”
Ri-pianificazione Piano di Zona 2013
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Modifiche nell’ambito della RESIDENZIALITA’
Progetti
Territorio di
appartenenza
Posti
letto
Aggiornamento da
ri-pianificazione pdz 2013
Progetto Centro Polivalente Papa
Luciani struttura socio-sanitaria per GCA
(a livello provinciale)
Altavilla Vicentina
20
Autorizzazione all’esercizio, con Decreto Regionale 153 del 7.6.2012,
per Comunità Residenziale per persone con disabilità denominata “Il
Giardino dei Tigli”, ubicata presso il Centro Polivalente Papa Luciani
Aumento posti letto da ampliamento
Progetti
Territorio
appartenenza
Aumento
Posti letto
Aggiornamento da ri-pianificazione pdz 2013
Fondazione Candida Stefani Comunità
Alloggio (CA) Luigi
Noventa Vicentina
8
Ampliamento autorizzato: autorizzazione all’esercizio per la
Comunità Alloggio denominata “Luigi” per 8 posti, con Decreto
Regionale n. 229 del 27.9.2011.
Integrazione posti letto CA Città Solidale
Luisa e Renato
Vicenza
1
Ampliamento autorizzato: autorizzazione all’esercizio per la
Comunità Alloggio denominata “Luisa e Renato” per 10 posti, con
Decreto Regionale n. 186 del 28.6.2012.
Integrazione posti letto CA Città Solidale
Lisiera
Vicenza
1
Ampliamento autorizzato: autorizzazione all’esercizio per la
Comunità Alloggio denominata “Città Solidale”, sita a Lisiera di
Bolzano Vicentino, per 8 posti, con Decreto Regionale n. 186 del
28.6.2012.
Integrazione posti letto CA Casa Serena
Monticello C. Otto
1
Ampliamento autorizzato: autorizzazione all’esercizio per la
Comunità Alloggio denominata “Casa Serena” per 10 posti, con
Decreto Regionale n. 306 del 2.10.2012.
Integrazione posti letto CA Città Solidale
Bolzano Vicentino
Bolzano Vicentino
3
In data 3.4.2013 l’Ente ha presentato all’Azienda ULSS la richiesta di
aumento da 6 a 9 posti letto, a seguito di lavori di adeguamento e
ampliamento che termineranno a dicembre 2013.
Totale
14
14
Conferenza dei Sindaci – Azienda U.L.SS. n. 6 “Vicenza”
Ri-pianificazione Piano di Zona 2013
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Aumento posti letto da nuove realizzazioni
Progetti
Territorio di appartenenza
Posti letto
Aggiornamento
da ri-pianificazione pdz 2013
Vicenza
8
Nulla osta regionale prot. 100639 del 6.3.2013 alla
realizzazione di due nuclei di Comunità Alloggio da
10 posti ciascuna, conseguente al cambio di
destinazione d’uso di parte del Centro servizi per
persone anziane “S. Giovanni in Monte” nel Comune
di Mossano, nell’ambito del progetto dell’Ente di
riconversione della Comunità Residenziale “Valletta
del Silenzio”.
Camisano Vicentino
10
Nulla osta alla realizzazione di una comunità Alloggio
per 10 posti, comunicato con nota prot. 273319 del
12.6.2012 della Direzione Regionale Servizi Sociali.
Lisiera
14
L’Ente è interessato alla realizzazione della struttura
subordinata all’erogazione dei finanziamenti pubblici
(nota n. 273 del 17.4.2012).
Progetto nuovo nucleo
Cooperativa MeA
Progetto Dopo di Noi Associazione
Proviamo Insieme per l’Handicap
Progetto Fondazione Ferruccio Poli
Totale
32
Riepilogo posti complessivi sulla base dei criteri vincolanti la programmazione locale 2011-20154
Posti attuali
188
Posti da ampliamento
11
Nuovi posti da ampliamento 2013
3
Posti da nuove realizzazioni escluso destinazioni ad uso
privato
18
Totale
220
4
cfr. pag. 42 Piano di Zona 2011-2015:
Criteri vincolanti la programmazione locale 2011-2015
1. La programmazione locale dei posti letto 2011-2015 è correlata all’andamento del bisogno previsto per il prossimo
quinquennio sulla base del trend degli ultimi anni
2. L’utilizzo del posti letto con il rilascio dell’impegnativa di residenzialità sarà subordinata alla disponibilità dei
finanziamenti socio-sanitari
3. Prioritariamente verranno utilizzati i posti letto già esistenti e ancora disponibili o i posti letto risultanti da
ampliamento di strutture residenziali già esistenti e finalizzati all’ottimizzazione della gestione delle strutture stesse
disponibilità dei finanziamenti socio-sanitari
4. Pianificazione
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Conferenza dei Sindaci – Azienda U.L.SS. n. 6 “Vicenza”
Ri-pianificazione Piano di Zona 2013
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1.5 Salute Mentale
Premessa
Le principali variazioni rispetto alla programmazione del Piano di Zona 2011/2015 dipendono in
parte dal tentativo di ottimizzare le risorse, strutturali e di personale, in parte dalla necessità di far
fronte ad una contrazione complessiva di risorse.
Descrizione principali variazioni e criticità
Incontri Associazioni di Volontariato
Si vorrebbe realizzare una collaborazione operativa con le associazioni di volontariato del
territorio, sviluppando progetti di formazione e progetti rivolti al sostegno domiciliare dei pazienti.
Le Associazioni hanno offerto la loro disponibilità, ma è necessario disporre di figure professionali,
in questo caso educatori, che possano coordinare l’attività dei volontari.
Si vorrebbe inoltre organizzare degli incontri di formazione rivolti ai volontari, compatibilmente
con la disponibilità di personale adatto a tale compito.
Per il momento sono stati temporaneamente sospesi gli incontri informativi a Noventa Vicentina.
Organizzazione di corsi di aggiornamento per Medici di Medicina Generale
Il progetto “Organizzazione di corsi di aggiornamento per Medici di Medicina Generale” si è
sviluppato nel 2012 costituendo un tavolo di lavoro composto da medici di medicina generale,
medici del distretto, medici distrettuali afferenti alle UO Cure Primarie e medici del Dipartimento
di Salute Mentale (DSM).
A partire dalla costituzione di un gruppo di lavoro per la preparazione di un documento per la II
Conferenza sulla Salute Mentale (area tematica “Salute Mentale e Medicina di Base”), si è
sviluppato un lavoro di gruppo su obiettivi interni all’Azienda ULSS da realizzare durante l’anno
2013:
− schema per la prioritarizzazione delle visite psichiatriche;
− progetto di condivisone del protocollo di monitoraggio internistico dei pazienti in terapia
psicofarmacologica, già predisposto dal DSM;
− discussione sulla predisposizione di un protocollo di collaborazione medicina generale
psichiatria;
− programma di una giornata di formazione comune sulla condivisione ed implementazione
dei progetti sopradescritti.
Gruppi di psicoterapia per disturbi della personalità nei Centri di Salute Mentale (CSM)
Il progetto sui gruppi di psicoterapia per i disturbi di personalità nei CSM risente della carenza di
psicologi che operano nel DSM. Un gruppo è iniziato al 3° CSM ed un secondo dovrebbe partire al
2° CSM (a valenza dipartimentale). Un terzo gruppo è stato completato anticipatamente per le
scarse risorse a disposizione.
Tavolo di lavoro per la definizione dei livelli di complessità di presa in carico del paziente
psichiatrico
Rispetto al Progetto sui profili di complessità in psichiatria il gruppo di lavoro del DSM intende
procedere con una sperimentazione su 50 pazienti all’interno del DSM, attivando se possibile un
confronto con altre Aziende ULSS per arrivare a formulare una proposta di documento conclusivo.
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Conferenza dei Sindaci – Azienda U.L.SS. n. 6 “Vicenza”
Ri-pianificazione Piano di Zona 2013
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Gruppo di lavoro per la valutazione degli esiti e dell’appropriatezza degli interventi
Il Gruppo di lavoro per la valutazione continua degli esiti e dell’appropriatezza degli interventi ha
elaborato un progetto e definito gli strumenti da utilizzare. L’obiettivo è quello di realizzare nel
2013 un primo progetto sulla valutazione degli esiti e dell’appropriatezza degli interventi iniziando
dai Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura (SPDC).
Progetto Rete Territoriale di Area Vasta per minori con gravi problemi comportamentali
Dopo una fase di attività avviata nel 2011 con il coinvolgimento dei DSM delle quattro Aziende
ULSS vicentine e anche di Caritas Vicentina, il progetto si è orientato verso il piano di fattibilità di
una struttura tipo Comunità Terapeutica Riabilitativa Psichiatrica (CTRP) per adolescenti proposto
da una cooperativa del Terzo Settore (*).
Il tavolo di lavoro con il Servizio Adulti Anziani e il tavolo di lavoro con l’unità operativa Infanzia
Adolescenza e Famiglia e Neuropsichiatria Infantile hanno realizzato rispettivamente i seguenti
obiettivi:
- di apertura del nucleo psicogeriatrico presso la Residenza Salvi;
- la proposta di un piano di fattibilità per una CTRP per minori gestita dall’Azienda ULSS (*)
Progetti Innovativi
− Si vogliono realizzare progetti personalizzati di sostegno nella domiciliarità;
− è stata progettata una riorganizzazione all’interno dell’Area Riabilitativa;
− il progetto del Centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare e del Peso
“Realizzazione di iniziative in ambito riabilitativo nell’area della relazione e della
socializzazione con scambio di esperienze tra strutture riabilitative del DSM” (progetto
“Libriamoci”, Proiettiamoci, …).
Da ottobre 2012 il Centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare ed il Peso è stato inserito
nel Dipartimento di Salute Mentale. Questo Centro svolge attività per la prevenzione, la diagnosi e
la cura dei disturbi del comportamento alimentare, rispondendo ad un bisogno sia dei giovani in
età preadolescenziale e adolescenziale sia delle persone adulte. Costituisce un punto di aggancio
con la persona che soffre e svolge funzione di filtro per eventuali percorsi di trattamento in
strutture residenziali pubbliche o private convenzionate. In tal senso si differenzia dal Servizio
Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) che garantisce la sicurezza alimentare e nutrizionale
della popolazione, in particolare nelle fasce a rischio.
Le azioni aggiornate del Piano di Zona per l’anno 2013
Azioni di potenziamento o riconversione previste nel pdz 2011/2015
Interventi
Anno
Incontri con associazioni di volontariato
2013
Organizzazione di corsi di aggiornamento per
MMG
2013
Sostanziali modifiche apportate
Proposta di incontri di formazione e di collaborazione nel territorio se
ci sono risorse di personale
Tavolo di lavoro tra medici di medicina generale, medici del distretto,
medici delle cure primarie e del DSM per realizzare gli obiettivi
sopraindicati
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Ri-pianificazione Piano di Zona 2013
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Azioni di innovazione previste nel pdz 2011/2015
Interventi
Gruppi di psicoterapia per disturbi della
personalità nei CSM
Tavolo di lavoro per la definizione dei livelli di
complessità di presa in carico del paziente
psichiatrico
Gruppo di Lavoro per la valutazione continua
degli esiti e dell’appropriatezza degli interventi
Progetto Rete Territoriale di area vasta per
minori con gravi problemi comportamentali
Anno
2013
2013
2013
2013
Sostanziali modifiche apportate
Diminuzione del progetto da 3 a 2 gruppi
Progetto di una sperimentazione su 50 pazienti, attivando se possibile
un confronto con altre AULSS, per formulare una proposta di
documento conclusivo
Progetto sulla valutazione degli esiti e dell’appropriatezza degli
interventi nel 1° e 2° SPDC
Progetto attualmente non attivo
Le nuove azioni 2013
Soggetto/i responsabile/i
della gestione
Interventi
Progetti personalizzati di sostegno nella domiciliarità
AULSS
Riorganizzazione Area Riabilitativa
Scambio di esperienze tra strutture riabilitative del DSM
(Psichiatria e Centro DCA)
AULSS
Progetto “Quo Vadis” con Diakonia: progetti individuali
rivolti a pazienti ospiti delle strutture del Complesso San
Felice per un reinserimento sociale nel territorio
Note
AULSS
AULSS - Diakonia
è in corso una convenzione tra AULSS e
Diakonia
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Ri-pianificazione Piano di Zona 2013
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1.6 Marginalità sociale
La marginalità vista dalle aree
Adulti-Anziani
A causa della crisi economica, negli ultimi mesi si assiste ad una graduatoria per l’accesso alla
residenzialità extra ospedaliera in continua crescita e ad una sospensione delle richieste di accesso
ai servizi residenziali connessa alla difficoltà di fronteggiare il pagamento della parte alberghiera
della retta dei Centri di servizio residenziali e semiresidenziali.
Cresce la richiesta di cure a titolo privato presso il domicilio.
Contestualmente, a fronte dell’espulsione dal mercato del lavoro di donne in età lavorativa, si sta
assistendo ad una richiesta di partecipazione di donne italiane a corsi di formazione come
assistenti famigliari, attività precedentemente caratterizzata prevalentemente da una offerta di
lavoro da parte di donne provenienti da paesi extra europei.
Complessivamente la crescita della popolazione anziana in condizione di cronicità e la riduzione
delle risorse socio sanitarie presenti nei territori, richiede di sperimentare nuove modalità di
intervento improntate sull’attivazione delle comunità locali nel prendersi cura delle situazioni di
fragilità presenti nei diversi territori.
Infanzia, Adolescenza e Famiglia
Rappresenta un’area, dove la tematica della marginalità evidenzia una particolare forza, tanto da
rendersi ben leggibile un incremento nuovo e mai registrato prima, delle situazioni di famiglie
straniere nei ranghi dei servizi di Protezione e Tutela dei Minori. Si sta pertanto implementando
l’attivazione di interventi volti a promuovere forme di solidarietà familiare anche negli ambienti di
ritrovo delle diverse etnie.
Dipendenze
Dopo l’ottenimento della residenza per i pazienti senza fissa dimora, il lavoro del laboratorio e dei
gruppi di lavoro sulla marginalità continuerà per co-progettare interventi sull’abitazione e
l’occupazione.
Salute mentale
Nell’ambito della Marginalità si è aperta una collaborazione con Caritas Diocesana Vicentina nella
valutazione congiunta di alcuni casi seguiti da entrambi.
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Conferenza dei Sindaci – Azienda U.L.SS. n. 6 “Vicenza”
Ri-pianificazione Piano di Zona 2013
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1.7 Immigrazione
L’immigrazione vista dalle aree
Infanzia, Adolescenza e Famiglia
Non si possono evidenziare particolari variazioni su questo tema, se non sulla sua progressiva
implementazione, con conseguenze sempre più pesanti sui servizi: sulla tematica della protezione
e tutela dei minori, sulla difficoltà che la scuola evidenzia, sulle risorse disponibili per contrastare il
fenomeno.
Dipendenze
Attività di ricerca e progettazione interrotta per carenza di risorse.
Vengono mantenuti i Livelli Essenziali di Assistenza e la tessera sanitaria STP (Straniero
Temporaneamente Presente) e tessera ENI (Europeo Non Iscritto).
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Ri-pianificazione Piano di Zona 2013
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1.8 L’integrazione tra le aree di intervento
La Ri-pianificazione per l’anno 2013, e quelle del prossimo biennio, non può non tenere conto del
“Piano delle Performance” che individua per il triennio 2013 – 2015 gli indirizzi, gli obiettivi
strategici ed operativi, nonché gli indicatori per la misurazione e la valutazione della performance
dell’Azienda ULSS 6, secondo quanto previsto dalla normativa vigente.
Nel rispetto della programmazione sanitaria nazionale e regionale e in conformità con le risorse
assegnate, in detto documento sono esplicitati gli indirizzi di natura programmatica territoriale,
sanitaria e sociosanitaria.
In particolare, per quanto riguarda il territorio, il documento programmatico a cui si fa riferimento
è il Piano di Zona 2011-2015 predisposto con la partecipazione degli Enti Locali, che delinea gli
orientamenti strategici (priorità e politiche) e le scelte operative (azioni) relativi al sistema
integrato degli interventi sociali e sociosanitari del contesto locale.
Il 2012 è stato l’anno di consolidamento di quanto programmato l’anno precedente in ordine agli
obiettivi strategici che hanno coinvolto tutti gli enti territoriali che si occupano, su diversi piani, di
interventi sociali e sociosanitari ad alta integrazione. Il territorio, quindi, è stato chiamato a fare
uno sforzo comune per porre in atto risposte alle attuali criticità e tendenze verso cui la società si
sta orientando allo scopo di reingegnerizzare il sistema di offerta adattandolo ai nuovi bisogni e
alla sostenibilità economica complessiva, legata ad una situazione congiunturale in continua
evoluzione.
Per il prossimo triennio 2013-2015 si prevede un forte impatto organizzativo dovuto
all’implementazione progressiva del Piano Socio Sanitario Regionale con la conseguente
riarticolazione organizzativa dell’intera area territoriale.
Quanto sopra descritto rappresenta i tratti essenziali del quadro programmatorio dove la
questione della “trasversalità nella presa in carico e nella risposta all’utenza” ha da sempre
assunto una rilevanza tale da orientare le scelte a livello locale anche ai fini di una progressiva
riduzione delle disuguaglianze sociali e territoriali nei confronti della salute delle persone perché
sono correlate alla perdita di salute della popolazione in generale.
Tutte le aree del Piano di Zona, anche per la loro specificità di “aree di contatto”, ovvero la
collaborazione più o meno sfumata tra servizi differenti, sono impegnate a salvaguardare l’accesso
generalizzato dei cittadini alle prestazioni dei servizi socio-assistenziali e sanitari, per favorire la
fruizione dei servizi stessi, nonché ad evidenziare i punti di fragilità del sistema.
In particolare, per l’anno 2013 le aree delle Cure Primarie e dell’Infanzia, Adolescenza e Famiglia
(IAF) sono coinvolte, per prime, nell’azione di definire il cruscotto di governo che prevede l’analisi
della costruzione della mappa degli indicatori per misurare “lo stato di salute e sicurezza”
rispettivamente della popolazione anziana e della popolazione minorile. Tale azione investirà
anche le altre aree nel prossimo biennio.
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Conferenza dei Sindaci – Azienda U.L.SS. n. 6 “Vicenza”
Ri-pianificazione Piano di Zona 2013
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2. Il quadro delle risorse economiche per la terza annualità di
intervento (anno 2013)
A seguito della emanazione del Decreto Legge n. 95/2012 avente ad oggetto: “Disposizioni urgenti
per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini” (c.d. spending review),
convertito nella Legge 135/2012, le risorse destinate al fabbisogno sanitario e sociosanitario
regionale standard sono state ridotte di 900 milioni di euro per l’anno 2012, di 1.800 milioni di
euro per il 2013, di 2.000 milioni per l’anno 2014 e 2.100 milioni di euro a decorrere dall’anno
2015.
Per l’Azienda ULSS n. 6, la Regione del Veneto ha quantificato le risorse disponibili e il risultato di
esercizio atteso per il triennio 2013-2015 assegnando un finanziamento significativamente ridotto
rispetto all’anno 2012 e in parallelo permane l’obiettivo di una riduzione progressiva della perdita
di esercizio.
Inoltre, per raggiungere i risultati di esercizio attesi, l’Azienda ha l’obiettivo di ridurre i costi di
produzione anche considerando l’incremento inflattivo e il probabile incremento dell’aliquota IVA
nel 2013.
Sulla base delle suddette misure di governo della spesa sanitaria, volte a garantire il rispetto degli
obblighi comunitari, la realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica, l’efficienza nell’uso delle
risorse destinate al settore sanitario e sociosanitario e l’appropriatezza nell’erogazione delle
prestazioni, la disponibilità finanziaria locale per definire il quadro delle risorse economiche per
l’anno 2013 del Piano di Zona è stata parametrata sul finanziamento della spesa sociosanitaria
stanziata per l’anno 2012, tenendo conto delle disposizioni normative regionali (Legge regionale
23 novembre 2012, n. 43) collegate al Decreto Legge n. 95/2012 c.d. spending review.
Nella fattispecie, la DGR n. 2038 dell’8.10.2012 “Assegnazione alle Aziende Sanitarie del Veneto
delle risorse finanziarie per l’esercizio 2012 ai fini dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza”
dove una quota parte delle risorse risulta destinata a specifiche aree di intervento (finanziamento
vincolato), mentre la restante quota di riparto, pur rientrando nell’aggregato distrettuale, non ha
vincolo di destinazione (finanziamento indistinto).
Inoltre, per poter fare una previsione coerente con le risorse finanziarie stanziate per l’anno 2012,
essendo in corso la rilevazione dei dati di attività riferita al medesimo anno, si è ritenuto idoneo
considerare oltre agli elementi economici parziali del rendiconto consuntivo 2012, formato dai
costi di fattori produttivi (sanitari e sociali) utilizzati nel 2012, anche alcuni dati economici del
2011, già consolidati, relativi alle azioni di mantenimento, potenziamento e innovazione delle
singole aree di intervento espressi dai Comuni in occasione della rilevazione 2011.
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Conferenza dei Sindaci – Azienda U.L.SS. n. 6 “Vicenza”
Ri-pianificazione Piano di Zona 2013
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Proiezione5 delle Fonti di finanziamento per area di intervento
Regione
Comune
Fondi statali
vincolati e
UE
Altri enti
pubblici
7.785.190,02
6.829.403,08
104.908,47
4.807.759,82
Persone adulte
anziane
54.247.592,52
4.627.302,77
3.417,94
Disabilità
18.200.667,76
8.321.515,95
Dipendenze
6.102.319,31
Salute mentale
Enti privati
Altro
Totale
228.691,22
79.143,61
58.291,54
19.893.387,76
593.001,11
2.965,00
34.000,00
€-
59.508.279,34
500,00
11.797,60
153.510,41
48.239,67
€-
26.736.231,39
130.731,31
€-
270,00
€-
€-
€-
6.233.320,62
14.198.347,13
96.185,83
246,95
199.667,56
36.010,25
10.000,00
€-
14.540.457,72
Marginalità
sociale
327.037,19
894.009,63
€-
500,00
€-
€-
€-
1.221.546,82
Immigrazione
234.346,12
279.830,03
62.930,15
€-
10.341,11
€-
€-
587.447,41
Trasversale
623.938,47
2.465.785,69
€-
€-
55.454,00
13.148,74
€-
3.158.326,90
Altro
€-
€-
€-
€-
€-
€-
€-
€-
Totale
101.719.438,52
23.644.764,29
172.003,51
5.612.996,09
486.971,99
184.532,02
58.291,54
131.878.997,96
Famiglia,
infanzia,
adolescenza,
minori, giovani
Utenza
N.B.: I valori economici previsionali espressi in euro nella tabella andranno soggetti a delle revisioni in relazione allo stato di avanzamento degli
interventi previsti nel ciclo della programmazione del corrente anno.
La Conferenza dei Sindaci dell’Azienda ULSS n. 6 “Vicenza” ha approvato in data 21 giugno 2013 la
Relazione sul Bilancio di Previsione anno 2013 – Area Sociale ed in particolare le prospettive
previsionali collegate al Fondo per la Non Autosufficienza (FNA), dando coerenza alla ripartizione
attribuita sulla base del fabbisogno emergente nel territorio. Ne è nata un’ipotesi di riparto del
Fondo medesimo, parametrata su quanto assegnato dalla Regione nel 2012 applicando la
riduzione, rispetto alla spesa consuntivata per l’anno 2011 dell’1%, pari a € 49.605.325,00, (DGR
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La proiezione è stata costruita partendo dai costi presenti in Azienda e sulla base di quanto dichiarato dai Comuni in
occasione del monitoraggio e valutazione dei piani di zona anno 2012 (dati 2011). In particolare, per quanto riguarda
le strutture residenziali e semiresidenziali delle aree Anziani e Disabilità si fa presente che sono state considerate
unicamente le rette e non i dati della rendicontazione delle attività delle strutture residenziali e semiresidenziali per
anziani e disabili anno 2012 rientrante in una fase sperimentale avviata nel 2012, a cura dell’Osservatorio Regionale
Politiche Sociali, e non resa ancora disponibile agli Uffici di Piano.
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Conferenza dei Sindaci – Azienda U.L.SS. n. 6 “Vicenza”
Ri-pianificazione Piano di Zona 2013
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2038/2012) tenuto conto quindi, sia della normativa sulla razionalizzazione della spesa (L.R.
43/2012) e sia del “Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2013 e pluriennale 2013 –
2015” (L. 4/2013).
L’esigenza di stimare la capienza del Fondo a livello locale è comunque palese sia per garantire
senza soluzione di continuità i servizi in corso di erogazione dall’inizio dell’anno e sia per la stretta
connessione del medesimo Fondo con il bilancio di previsione – area sociale – 2013 che la
Conferenza dei Sindaci deve approvare per dare a sua volta continuità e copertura economica alla
quota parte dei servizi afferenti.
In sintesi la proposta di ipotesi di riparto del 2012 (DGR 2038/2012) del FNA 2013 che è stata
costruita e ratificata nella recente seduta sindacale è la seguente:
1) Ipotesi FNA 2013 = FNA 2012 ridotto dell’1% consuntivo FNA 2011:
€ 49.605.325
2) Fabbisogno 2013 accertato comprensivo di Fondo Emergenze € 200.000: € 51.279.366
3) Disavanzo conseguente complessivo:
€ 1.674.041
4) Azioni di riequilibrio corrispondenti al disavanzo di € 1.674.041.
Nella tabella sottostante sono rappresentati i controvalori economici delle azioni di riequilibrio, sui
capitoli del Fondo per la Non Autosufficienza così come definiti dalla DGR n. 2038/2012, ipotizzate
per azzerare il disavanzo stimato, presentate e discusse in sede di Esecutivo della Conferenza dei
Sindaci e nei Comitati dei Sindaci dei quattro Distretti sociosanitari dell’Azienda ULSS 6.
Nel complesso, trattasi di una proposta di riequilibrio ed utilizzo del FNA per l’anno 2013 (inoltrata
alla Regione con nota n. 47820/DSS del 29.7.2013) rientrante nella programmazione locale, ovvero
nella facoltà che hanno le Conferenze dei Sindaci con l’Azienda ULSS (in assenza a tutt’oggi del
provvedimento regionale di riparto del FNA 2013) di articolare diversamente, secondo necessità,
la ripartizione delle singole aree di intervento previste dal Fondo per la Non Autosufficienza, fermo
restando il totale assegnato del finanziamento e la necessaria approvazione della variazione con
decreto del Dirigente dei Servizi Sociali che ne autorizza il contenuto, costatata la congruità della
programmazione locale alla programmazione regionale.
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