“OPERE SCELTE DALLA COLLEZIONE RICCI ODDI. DUE

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“OPERE SCELTE DALLA COLLEZIONE RICCI ODDI. DUE
“OPERE SCELTE DALLA COLLEZIONE RICCI ODDI.
DUE COLLEZIONI IN DIALOGO”
2 LUGLIO – 2 OTTOBRE 2016
Museo Collezione Mazzolini, Monastero di San Colombano, Bobbio
Apre il 2 luglio 2016 presso la sede del Museo Collezione Mazzolini di Bobbio l’esposizione
“Opere scelte dalla Collezione Ricci Oddi”, mostra di capolavori provenienti dalla Galleria
piacentina di via San Siro 13. L’evento sarà l’occasione per mettere a confronto due vicende di
collezionismo e mecenatismo, quelle di Giuseppe Ricci Oddi e di Rosa Mazzolini, molto diverse fra
loro per origini, motivi di fondo, quadro temporale, clima culturale, canoni e scelte stilistiche, ma
che in comune hanno la passione per l’arte dei due collezionisti e la grande qualità delle opere
raccolte, nonché la volontà di mettere a disposizione del pubblico i loro patrimoni.
La mostra nasce dalla collaborazione fra l’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Piacenza Bobbio e
la Galleria Ricci Oddi e dà avvio ad un progetto più ampio fra il Museo e la Galleria finalizzato alla
promozione, conoscenza e fruizione di due realtà culturali di primissimo piano. L’iniziativa inoltre è
un importante risultato del protocollo “Musei in rete”, sottoscritto nel 2014 dalle realtà museali
cittadine per la promozione del patrimonio culturale piacentino.
Le opere scelte sono una sintesi, un “distillato”, della collezione permanente esposta in Ricci Oddi;
i quadri selezionati ne seguono infatti i parametri di allestimento, basati su criteri monografici e
regionali, con la precisa finalità di presentarne in sintesi il senso, le caratteristiche qualitative e
alcune fra le più importanti opere. Tra gli artisti che saranno esposti: Antonio Fontanesi, Federico
Zandomeneghi, Francesco Paolo Michetti, Antonio Mancini, Giulio Aristide Sartorio, Mario
Cavaglieri, Filippo de Pisis, Carlo Carrà, Stefano Bruzzi, Francesco Ghittoni, Bruno Cassinari. Le
opere della Ricci Oddi troveranno posto fino al 2 ottobre 2016 nella grande ala dell’Abbazia di San
Colombano dove, dal 2015, è allestito il Museo Collezione Mazzolini. Diverse ma affiancate,
queste due raccolte entreranno così in una sorta di dialogo.
Opere scelte dalla Collezione Ricci Oddi.
Due Collezioni in dialogo.
2 luglio - 2 ottobre 2016
Museo Collezione Mazzolini, Abbazia di San Colombano, Bobbio
La mostra sarà visitabile nei seguenti orari: Luglio e Agosto
da mercoledì a sabato : 16,30 – 18,30; domenica : 10,30 – 12,30 e 16,30 – 18,30
Settembre e Ottobre
sabato: 16,30 – 18,30; domenica: 10,30 – 12,30 e 16,30 – 18,30
Aperture straordinarie in occasione di eventi che verranno comunicate tempestivamente sulla
pagina internet del Museo Mazzolini:
www.sulleormedisancolombano.it/museo-collezione-mazzolini
Per informazioni:
Galleria Ricci Oddi
Via San Siro 13
29121 Piacenza
tel. 0523.320742
email: [email protected] | Sito web: www.riccioddi.it
Ufficio Beni Culturali Diocesi di Piacenza Bobbio
Piazza Duomo 33
29121 Piacenza
tel. 0523.308329
email: [email protected] | Sito web: www.diocesipiacenzabobbio.org/beni-culturali
Museo Collezione Mazzolini
Abbazia di San Colombano
Piazza S. Colombano
29022 Bobbio PC
tel. 340.5492188 340.5490674
email: [email protected] | Sito web: www.sulleormedisancolombano.it/museo-collezione-mazzolini
LE DUE COLLEZIONI
La Collezione Ricci Oddi
A Piacenza, nell’edificio appositamente progettato da Giulio Ulisse Arata, è ospitata la Collezione
Ricci Oddi, nata per volontà del collezionista piacentino Giuseppe Ricci Oddi (Piacenza, 18691937): una delle più importanti raccolte italiane di pittura e scultura dell’Ottocento e del primo
Novecento. Al centro della Galleria Ricci Oddi, inaugurata nel 1935, si pone la figura del suo
fondatore, Giuseppe Ricci Oddi, che dopo gli studi di giurisprudenza presso le università di Roma
e di Torino, rientrato nella sua città, iniziò ad adornare le pareti spoglie del suo appartamento,
situato nel palazzo di famiglia in via Poggiali , acquistando “Pecore tosate” di Francesco Filippini e
“Dopo Novara” di Gaetano Previati. Iniziò così la sua collezione, inconsapevole ma già segnata da
una sorta di destino, dal bisogno di guardare oltre i confini cittadini. Ricci Oddi era certo dotato di
gusto e di sensibilità e gli anni di visite ad esposizioni e a studi di artisti, nonché i colloqui con
consulenti a vario titolo accreditati, ne avevano fatto in qualche modo un competente. Certo, per le
sue scelte contava molto il consiglio dei consulenti, ma anche motivi sentimentali, passioni
particolari o altrettanto specifiche antipatie, e perfino ragioni strumentali, calcoli economici.
Tuttavia non per questo bisogna pensare a un eclettismo di fondo: anzi, ciò che caratterizza la
raccolta è proprio la sua straordinaria omogeneità, basata sulla riconosciuta superiorità dell’arte
figurativa, sebbene Ricci Oddi - pur senza avvicinarsi mai troppo alle avanguardie più radicali - fu
attento ad alcune moderate novità d’inizio Novecento, come le sfumature stilistiche del Simbolismo
e le esperienze di matrice impressionista e fauve sviluppate dagli italiani più aggiornati. Altra
caratteristica è l’organicità della composizione, poiché vi sono comprese solo opere dall’epoca
romantica in avanti, prevalentemente italiane, sforzandosi di mantenere un equilibrio fra le varie
regioni, e considerando i pochi artisti stranieri per la loro influenza sugli italiani. Tutto il meglio
della pittura e scultura italiana comprese fra la seconda metà dell’Ottocento e gli anni Quaranta del
Novecento trova posto nelle sale della Galleria: Giovanni Fattori, Francesco Hayez, Giuseppe
Pelizza da Volpedo, Antonio Fontanesi, Giovanni Segantini, Gaetano Previati, Giovanni Boldini,
Giuseppe De Nittis, Federico Zandomeneghi, Carlo Carrà, Umberto Boccioni, Felice Carena, Felice
Casorati, Massimo Campigli, Filippo De Pisis, Giulio Aristide Sartorio, e i piacentini Bot e
Cassinari, solo per ricordarne alcuni. E per la scultura Vincenzo Gemito, Paolo Troubetzkoy,
Adolfo Wildt, Medardo Rosso, Libero Andreotti, Attilio Selva, fra gli altri.
La Collezione Mazzolini
La Collezione Mazzolini nasce dalla volontà di Domenica Rosa Mazzolini, appassionata
collezionista, nata a Brugnello (un piccolo borgo situato a pochi chilometri da Bobbio), che nel
2005 donò un cospicuo numero di opere d’arte moderna e contemporanea alla Diocesi di PiacenzaBobbio, manifestando il desiderio di renderle fruibili al grande pubblico. La collezione è però frutto
dell’unione di due raccolte: quella personale di Rosa Mazzolini e quella che ereditò nel 1994 dai
fratelli Simonetti, medici milanesi presso il cui studio Rosa aveva prestato servizio in qualità di
assistente. La raccolta comprende oggi 899 opere, tra quadri e sculture, realizzate tra gli anni Trenta
e gli anni Ottanta del Novecento, fra i quali molti lavori di artisti autorevoli come Enrico Baj,
Renato Birolli, Carlo Carrà, Massimo Campigli, Giuseppe Capogrossi, Giorgio De Chirico, Filippo
De Pisis, Ottone Rosai, Lucio Fontana, Achille Funi, Piero Manzoni, Mario Nigro, Giò Pomodoro,
Mario Sironi, solo per citarne alcuni. La storia della raccolta e la sua eterogeneità prendono le
mosse dall’amore per l’arte dei fratelli Simonetti. Le prime acquisizioni collezionistiche dei due
medici, dovute per lo più a donazioni di pazienti, riguardarono in particolare dipinti dei primi
decenni del Novecento, legati alla tradizione ottocentesca e all’attività di Filippo de Pisis negli anni
Trenta; in seguito la quadreria si arricchì di opere dovute a Fiorenzo Tomea e a Giorgio de Chirico.
La conoscenza di Rosa Mazzolini, appassionata collezionista che nel 1950 divenne assistente nello
studio medico, suggellò l’incontro con l’arte del tempo e incoraggiò i Simonetti alla frequentazione
di gallerie e alla scelta di opere coeve. Prese così forma una raccolta qualificata dalla considerevole
varietà dei pezzi, appartenenti a numerose e differenti correnti stilistiche. Molti artisti peraltro
richiedevano cure mediche e in cambio offrivano al dottor Simonetti un lavoro personale; tra coloro
che era possibile incontrare nel suo studio si annoverano Massimo Campigli Ottone Rosai, Mario
Sironi, Fiorenzo Tomea, i fratelli Pomodoro, Antonio Recalcati.
SELEZIONE DELLE OPERE IN MOSTRA:
Giulio Aristide Sartorio (1860 - 1932)
Sirena, 1900 (1985)
olio su tela, 76,5 x 149 cm
Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, Piacenza
Ettore Tito (1859 - 1941)
Dopo la pioggia a Chioggia, 1905
olio su tela, 82 x 105 cm
Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, Piacenza
Mario Cavaglieri (1887 - 1969)
Interno con la coperta rossa, 1921
olio su tela, 120,5 x 125 cm
Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, Piacenza
Federico Zandomeneghi (1841 - 1917)
Ragazza dal collaretto bianco,1922
olio su tela, 67 x 59 cm
Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, Piacenza
Carlo Carrà (1881 - 1966)
Pagliai, 1929
olio su tela, 90 x 112 cm
Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, Piacenza
Filippo de Pisis (1896 - 1956)
Vaso di fiori con pipa, 1937
olio su tela, 74,2 x 97,5 cm
Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, Piacenza
Via S.Siro, 13 – 29121 Piacenza; c.f. 91103120332; p.iva 01641700339
Tel./Fax 0523 – 320742; [email protected] -www.riccioddi.it