conduzione di esami rmn dell`apparato osteoarticolare

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conduzione di esami rmn dell`apparato osteoarticolare
CONDUZIONE DI ESAMI R.M.N.
DELL’APPARATO
OSTEOARTICOLARE
Lo studio del ginocchio
della bobina “extrem”.
► Pz supino, “feet first”, arto inferiore da
esaminare steso nella bobina.
► Immobilizzazione del ginocchio riempiendo il
volume residuo della bobina con gommapiuma.
► Centraggio sul margine inferiore della rotula.
► Utilizzo
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Domenico Mezzasoma
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Ginocchio R.M.N. alla console
► Si
esegue una sequenza di
localizzazione sui tre piani
(“3 plane ”) : sagittale,
coronale, assiale.
► Sulle
immagini della suddetta
si programmeranno le
sequenze successive…
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Sequenze e piani di scansione per lo
studio R.M.N. del ginocchio
Sagittali: T1, D.P. Fat Saturation,T2* G.E.
Coronali: T1, T2 F.S., T2* G.E:
Assiali: T1,T2 F.S.
A queste sequenze vengono spesso aggiunti elementi
ottimizzatori per l’imaging :
saturazioni spaziali o compensi di flusso (Flow Compensation)
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Nella programmazione è necessario
seguire determinati protocolli
► Vengono
prese come riferimento le
immagini assiali. Le sequenze sagittali
vengono programmate in senso mediolaterale seguendo la linea posteriore che
congiunge i due condili femorali.
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► Le
sequenze assiali vengono programmate
sull’immagine sagittale della 3plane.
Si va in senso cranio-caudale rispettando il
piano meniscale , mediando però con il
piano diafisario del femore e della tibia.
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► Le
sequenze coronali si programmano sulla
immagine sagittale e assiale. Si va in senso
postero-anteriore seguendo sempre la linea
posteriore che unisce i due condili femorali.
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Programmi e immagini
sagittale
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coronale
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Studio della spalla
della bobina “schoulder”,
accertandosi che sia a stretto contatto
con la spalla del paziente.
► Pz supino, “first head”, arto da
esaminare in posizione neutra lungo il
margine del corpo (come l’arto
controlaterale).
► Centraggio 2 cm sotto la linea
emiclaveare.
► Utilizzo
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Spalla R.M.N. alla console
Si usano sequenze coronali oblique T1, D.P.,
T2* G.E., T2 F.S.
Sagittali oblique T1 e T2 F.S.
Assiali “vere” T1, T2* G.E.
talvolta può essere utile
aggiungere il F.C.
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Anche in questo caso i piani di scansioni sono
dettati da protocolli
► Si
eseguono due sequenze preliminari:
localizer coronale e localizer assiale.
► Le sequenze coronali oblique si programmano
sull’immagini assiali seguendo il decorso del
tendine sovraspinato o sottoscapolare.
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► Le
sequenze sagittali oblique si
programmano sempre su un’ immagine
assiale, perfettamente ortogonali alle
coronali. Si acquisisce in senso mediolaterale, 1 cm dai cercini glenoidei fino a
coprire tutta la testa omerale.
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Programma
coronale obliquo
e
sagittale obliquo
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► Le
sequenze assiali non sono oblique e
vengono programmate su immagini coronali
della localizer. Si parte dal margine inferiore
della clavicola fino a coprire la parte più
craniale della diafisi omerale.
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Anatomia spalla-visione coronale obliqua
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Anatomia spalla-visione sagittale obliqua
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Studio della caviglia
della bobina “extrem”.
► Pz supino, feet first.
► Piede (a martello) flesso a 90° sulla tibia,
che poggia sul margine inferiore della
bobina per dare maggiore stabilità
all’articolazione.
► Centraggio a metà della linea bimalleolare.
► Utilizzo
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Dopo aver acquisito la sequenza
3 plane si programmano:
► Assiali
T1, T2*G.E. e T2 F.S.
► Sagittali T1 e T2
► Coronali T1, T2*G.E. e T2 F.S.
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Anatomia caviglia immagini sagittali
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Anatomia caviglia immagini coronali
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► Le
sequenze assiali si programmano in
senso cranio caudale, orientando le slices
secondo l’articolazione tibio-astragalica. Si
programmano dunque su immagini sagittali
mediando con l’orientamento coronale.
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► Le
sequenze sagittali si programmano su
immagini coronali, secondo l’articolazione tibioastragalica; vanno orientate anche su immagini
assiali per rispettare la lineabimalleolare.
► Le sequenze coronali si programmano su
immagini sagittali, dal tendine d’Achille fino a
coprire tutto l’astragalo.
Sag. T1
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Sag. STIR.
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Restanti articolazioni
► Per
esaminare il polso possiamo usare la bobina
“wrist”,la “Gflex” o la “extrem”con Pz prono.
► Si eseguono sequenze T1,T2, T2 F.S. e GE.
► Si usa un f.o.v. di 120/140mm; un thickness di
3mm.
Cor. T1
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lo studio del piede usiamo la “extrem”
con appoggio della pianta del piede.
► Si eseguono sequenze T1,T2,T2 F.S. e GE.
► Si lavora con un F.O.V. di 160/180mm e un
thickness di 4mm; spacing 0/0.5mm.
► Per
Sag. T1
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In conclusione possiamo dire che:
► Gli
esami R.M.N. osteoarticolari
rappresentano il 15%-20% di tutti gli studi.
► Necessitano di particolare attenzione in
quanto i piani di scansione sono fondamentali
ed è necessaria una ottima risoluzione
spaziale con uno spessore di acquisizione
molto basso… di conseguenza
bisogna essere degli “ottimi mediatori”
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