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PLUS MAGAZINE 31 IN QUESTO NUMERO Monsignor Cesare Nosiglia Giugno: Papa Francesco a Torino Marisa Laurito Entro nel mondo dell’arte in punta di piedi Andrei Charniauski Banche italiane ed europee sempre più tecnologiche e social Roger e Geoffrey Moore AttenTi a quei due! Provenza Colpo di Fulmine sensoriale Teatro Regio Torino La stagione 2015/16 Il Faust in scena GUALTIERO MARCHESI : Ottà maestro di gusto e di vita Periodico dell’Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo libero Pubblicazione trimestrale Numero XXXI- giugno 2015 Poste Italiane Spa – Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - NO/TORINO N._2/2015 N ci I R la O e T r e v vi PLUS MAGAZINE Periodico trimestrale dell’Associazione Fabi Plus per la cultura e il tempo libero Numero 31 - giugno 2015 Reg. presso il tribunale di Torino n. 5919 dell’8/11/2005 Redazione e Amministrazione Via Guarini, 4 – 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 www.fabiplus.org/magazine.html [email protected] IN QUESTO NUMERO: 2Copertina 6Protagonisti 10 Protagonisti 14 Tecnofuturo 18 Protagonisti 22 Moda 28 Eventi 32 34 35 36Notizie 38Recensioni 44 Mappamondo 50 Iniziative associati Gualtiero Marchesi: maestro di gusto e di vita Giugno: Papa Francesco a Torino nell’intervista all’Arcivescovo Monsignor Cesare Nosiglia Marisa Laurito: entro nel mondo dell’arte in punta di piedi Banche italiane ed europee sempre più tecnologiche e social Intervista a Andrei Charniauski Roger e Geoffrey Moore: attenti a quei due! It’s fantasy time! La scherma come non l’avete mai vista Le Sentinelle del Mare: la forza dell’impegno... New look per il Museo Egizio di Torino Biennale di Venezia La mela corre su quattro ruote Film, libri, fumetti, mostre, musica, teatro Provenza: colpo di fulmine sensoriale Convenzioni nazionali 31 Direttore responsabile Paola Gomiero Caporedattore Pietro Gentile Segreteria di redazione Chiara Attolico Photo editor Alessandro Lercara Hanno collaborato a questo numero: Benedetta Breveglieri, Mauro Bossola, Dario Migliardi, Barbara Odetto, Barbara Oggero, Giuliana Rebaudo, Mariangela Salvalaggio, Vincenzo Scaringella, Salvatore Taormina, Emanuela Truzzi. Fotografie Archivio Diocesi di Torino, Archivio Guardia Costiera, Archivio Teatro Regio, Archivio Stilisti, Augusto Bizzi, Marco Giovannone, Pietro Gentile, Barbara Oggero, Roberto Morzone. Pubblicità Nova Labor Servizi srl Via Guarini, 4 – 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 Grafica e impaginazione Carlo Fantinel – Torino Stampa Garabello Artegrafica – San Mauro Torinese La redazione non si assume alcuna responsabilità per notizie, foto, marchi, slogan utilizzati dagli inserzionisti. Il materiale inviato non viene restituito. È vietata e perseguibile civilmente e penalmente ai sensi della legge sul diritto d’autore ogni forma di riproduzione dei contenuti di questa rivista, compresi gli spazi pubblicitari, senza autorizzazione scritta dell’editore. LUS IP FAB SU Torino: vivere la città 69 Università Popolare di Torino Editore. La casa editrice che promuove la libertà di espressione 70 Il tempo democratico Teatro Idee e servizi 58 Apri gli occhi e sogna: la stagione 72 Phlibero... a scuola di fotografia 2015/16 del Teatro Regio 73 Pearl’age: estetica avanzata e benessere 60 Il Faust in scena al Teatro Regio 74 Le birbe: dove i piccoli diventano grandi Medicina e salute 76 Il Barotto: delizie della Valle d’Aosta 62 Optovision: risposte concrete da mangiare e bere in compagnia 64 Cliniche Dentali Giovanni Bona: Visite guidate implantologia d’avanguardia 78 Scoprire Torino e non solo: programma per tornare a sorridere giugno-settembre e a masticare senza problemi Comunicazione e immagine 68 Fondazione Università Popolare di Torino. Dove la storia abbraccia il futuro 80 82 84 88 Spettacoli Convenzioni territoriali Gli esperti rispondono La parola ai lettori E D Paola Gomiero Direttore FABI Plus I T O R I A L E Benvenuti a Expo! Dopo una lunghissima attesa durante la quale non sono mancate polemiche e colpi di scena, il 1° maggio ha puntualmente preso il via l’Esposizione Universale di Milano 2015. Questa gigantesca kermesse, nonché straordinaria vetrina per il nostro Paese, durerà fino al 31 ottobre 2015. Nonostante al momento in cui andiamo in stampa risultino ancora alcuni allestimenti da completare, Expo 2015 si sta rivelando un successo, con un pubblico di visitatori che sta veleggiando verso quota un milione, tanti quanti i metri quadrati coperti dal sito espositivo. Nonostante ritardi ed italiche inefficienze, l’Expo di Milano ha raggiunto un piccolo record considerando che tutti i padiglioni sono riusciti ad aprire mentre a Shanghai, solo per fare un paragone, gli allestimenti di ben 37 Paesi non videro mai la luce. Progettato dagli architetti Joan Busquets, Stefano Boeri, William Mc Donough e Jacques Herzog, il sito ha la sagoma di un immenso pesce e si sviluppa su due assi ortogonali: il Cardo e il Decumano. Il percorso è stato ideato come un vero e proprio viaggio, di grande fascino, attraverso la cultura e le tradizioni dei 54 Paesi partecipanti, che mostrano al pubblico il meglio delle proprie risorse e tecnologie inerenti il tema dell’alimentazione. Gli allestimenti sono spettacolari e lasciano lo spettatore senza fiato! Alcuni colpiscono per le meravigliose architetture futuristiche, altri per l’armonia e la ricerca del dialogo con la natura. Con il senno di poi, si sarebbero potuti installare maxi schermi per informare gli ignari turisti delle iniziative in corso ai quattro angoli di un microcosmo che misura comunque 110 ettari! Fulcro dell’esposizione è certamente il Padiglione Italia, il cui simbolo è l’albero della vita: una torre di 35 metri sorretta da un intreccio di legno e acciaio ideata da Marco Balich. L’opera, nelle intenzioni degli organizzatori, è destinata a diventare una nuova Tour Eiffel, una struttura simbolo per la città di Milano, anche quando l’Esposizione Universale sarà terminata. Molto suggestivo l’effetto di luci e proiezioni dalle ore 21.00 in poi, quando il biglietto scende a E 5,00 e l’Expo si popola finalmente di gioventù. Particolarmente riuscito l’abbinamento del tema di Expo 2015, l’alimentazione, con un Maestro della nostra cucina il cui talento è riconosciuto in tutto il mondo: Gualtiero Marchesi, l’inventore della cosiddetta Nuova Cucina Italiana, a cui è dedicata la copertina del magazine. [email protected] giugno 2015 | Plus Magazine | EDITORIALE 01 COPERTINA GUALTIERO MARCHESI MAESTRO DI GUSTO E DI VITA Ha insegnato l’arte in cucina a cuochi come Carlo Cracco e Davide Oldani. Ambasciatore dell’Expo di Milano, è in libreria con “La cucina italiana, il grande ricettario” i n t e r v i s t a M A R I A N G E L A U d i S A L V A L A G G I O N MESE FA, al Plaza Hotel di Manhattan, gli è stato consegnato il GEI Awards 2015 “per il grandissimo contributo al successo della gastronomia italiana ed alla sua affermazione nel mondo”. Primo cuoco in Italia ad aver ricevuto le tre stelle Michelin nel 1985 e l’unico al mondo che le ha restituite nel 2008, Gualtiero Marchesi ha inaugurato un anno fa la sua Accademia a Milano in via Bonvesin de la Riva ed è impegnato nella realizzazione del suo nuovo relais in Piemonte. La sede del ristorante è un castello del XII secolo immerso nel verde ad Agrate Conturbia, a due passi da Arona e dal Lago Maggiore, che comprenderà anche una trentina di camere, una spa, due piscine e un parco. Incontriamo il padre nobile della cucina italiana passeggiando tra le opere della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, dove il maestro interverrà in uno dei tanti eventi di avvicinamento all’Expo. Un’iniziativa della Fondazione De Fornaris, fortemente voluta dal suo presidente Piergiorgio Re, nata per raccontare l’arte in tavola. Il “cuoco compositore”, come ama definirsi, ci riceve dopo aver visitato la galleria. “Ne approfitto per consumare il mio abituale antipasto preserale”, scherza sul cachet da prendere e sorride sull’età (ha da poco spento 85 candeline). Sta per svelare al pubblico, in silente coda nonostante la sala già stracolma, aneddoti sul rapporto elettivo con gli artisti che gli hanno ispirato piatti divenuti storici: Pollock con il “Dripping di pesce”, una sorta di sgocciolata su tela di salsa di pomodoro e pesto; “L’uovo al Burri”; Piero Manzoni con “Le achrome di branzino” e Hsiao Chin con il “Risotto mantecato al profumo di tartufi bianchi e… neri”. Senza dimenticare il gazpacho ispirato ai 02 COPERTINA teatrini di Fontana e naturalmente il suo famosissimo riso all’oro, fino alla pasta alla Andy Warhol, quattro formati con quattro differenti posate come le immagini di Marilyn Monroe. “Il compositore in cucina – ha spiegato più volte – è chi ha delle idee e le idee sono immortali”. Così come ha confessato di non aver in fondo mai cucinato. La sua passione lo ha spinto a scandire quello che in molti considerano un vero e proprio “Codice” della cultura culinaria, che ha pochi ma basilari ingredienti: dall’Armonia alla Semplicità, passando per la Bellezza, la Tradizione e la Verità. Perché la cucina è arte? Detto da Ermanno Olmi: “La cucina è la più grande delle arti perché comprende la scienza”. La cucina è di per sé scienza, sta al cuoco farla divenire arte. Chi la segue sa quanto secondo lei la materia sia la cosa più importante. La materia è forma e con questo concetto credo di aver sintetizzato il compito del cuoco. Nella materia rientra la storia, la tradizione, la tecnica, mentre nella parola “forma” c’è, insieme alla completa padronanza di questi tre aspetti, anche qualcosa di più sottile, ovvero il talento e l’immaginazione. Capire cosa fare e come fare un piatto, partendo dalla conoscenza delle materie prime, è essenziale per considerare la cucina un fatto culturale, uno dei tanti linguaggi che aiutano a comunicare e a farsi capire. Vede io amo le citazioni. Gustav Mahler diceva che “l’improvvisazione pre- suppone la conoscenza della materia”. Oggi, però, quella conoscenza non ce l’ha quasi nessuno. Non sappiamo più fare la spesa. Le carni, i pesci, hanno una consistenza che dobbiamo saper riconoscere. Per questo dico che la mia è una cucina della verità, cioè della materia. Al tempo stesso, i piatti devono avere un’idea portante dietro che li strutturi. L’idea principale è rappresentata dalla continua ricerca della forma pura e piena e della semplicità, perché il Bello puro è il vero Buono. Come può nascere l’idea di un piatto? Glielo spiego con un esempio. Un giorno, tornando con mia moglie in auto dal lago d’Iseo, mi sono trovato davanti una montagna stupenda. Ho parcheggiato, siamo scesi per goderci il panorama e ho visto una colonna di marmo con scolpito sopra un libro aperto e le parole “Tanto bella da sembrare falsa, ma è vera”. Tornato a casa, mi sono fatto fare uno stampo apposito e ho creato la tartare a forma di cono. In onore di quella montagna. giugno 2015 | Plus Magazine | COPERTINA 03 COPERTINA milanese”. C’è il riso ma non è un risotto perché non è mantecato, ci sono le verdure, ma non è un minestrone perché manca il brodo, ma è milanese perché c’è lo zafferano. Ma visto che siamo in Piemonte le racconto un aneddoto sul riso che non ho ancora rivelato. Il suo motto in cucina è? Sempre nella mia vita è stato: umiltà e curiosità. Ho abituato i miei cuochi a non fare nulla senza chiedere o conoscerne il perché. Tre doti che deve avere uno chef. Passione, passione, passione. Per quale artista della storia le sarebbe piaciuto cucinare? Per tutti purché siano artisti. Siamo in Piemonte e per questo le dico Michelangelo Pistoletto. Gli ho dedicato un piatto, lui non lo sa nemmeno, il mio risotto. Non possiamo non parlare di Expo. Abbiamo a disposizione un momento in cui possiamo veramente dimostrare quello che possiamo fare. Non quello che facciamo, attenzione: ma quello che possiamo fare. Quale ingrediente ha scelto per rappresentare la cucina italiana? Ho scelto il grano perché penso che sia il prodotto che più ci rappresenta. La pasta è il nostro patrimonio forse più importante, e credo che gli spaghetti la rappresentino al massimo. Dobbiamo imparare a rispettarla di più, la pasta, perché sovente la si distrugge con tanti ingredienti, con tante salse… Quale pasta preferisce? Sono i miei spaghetti al caviale: un’insalata di spaghetti fredda, perché io la pasta la faccio anche fredda, come d’altronde ho scoperto che a Napoli si faceva molto prima di me. Freddi e con sopra il caviale: sembra un giochino facile, con il caviale: ma non è vero! Il caviale diventa buono proprio perché ci sono gli spaghetti a sostenerlo sotto. Abbiamo un territorio che si sviluppa in mezzo al mare, perciò abbiamo un microclima fantastico che ci dà prodotti unici e tante interpretazioni, le cucine del territorio. Ha dedicato anche un piatto all’Esposizione. Si chiama “Non sono un risotto, non sono un minestrone ma sono 04 Sì, la prego. Sono molto amico di Mario Preve che è il proprietario del Riso Gallo. Lui imperversa con la pubblicazione in cui tutti i cuochi si danno da fare con il riso e secondo me finiscono con il rovinare tutto perché quando le cose sono complicate non c’è più quel senso della verità che cerco io. Un giorno un suo addetto è stato da me per vedere se poteva fare un piatto e mi è venuta un’idea così, fulminante: in quel momento ho fatto cuocere dei granelli di riso, ho preso un piatto nero liscio ma leggermente bombato, ho messo un chicco di riso in mezzo e l’ho fotografato, poi ne ho fatte una serie di dieci e la numero uno l’ho mandata a lui come regalo. Al Marchesino (il suo celebre ristorante milanese alla Scala, ndr) entrando alla cassa del bar c’è questo quadro. Ma non è finita lì, perché mi sto facendo fare un distintivo come quello che porto sempre del mio piatto “Riso e Oro”, in esclusiva per Mario Preve: sarà nero, leggermente bombato e con un chicco di riso finto al centro. Diventerà il mio nuovo distintivo e anche il suo. Mi è venuta un’idea fulminante: chissà che non possa dedicare un piatto al Piemonte… Le prometto che ci penserò. In fondo, come diceva Picasso, “il vero cuoco è un bambino che gioca tutta la vita a fare un mestiere da grandi”. E io mi diverto ancora molto. PROTAGONISTI GIUGNO: PAPA FRANCESCO A TORINO nell’intervista all’Arcivescovo di Torino Monsignor Cesare Nosiglia d i B E N E D E T T A B R E V E G L I E R I “L’ AMORE PIÙ GRANDE” è lo slogan con cui Lei, Monsignor Nosiglia, ha definito questo pellegrinaggio straordinario di oltre un milione di fedeli che stanno visitando la Sindone in questi giorni. Fra i pellegrini, Papa Francesco. Cosa si aspetta? Entusiasmo. Devozione. Impegno. E mi aspetto l’arrivo di “Qualunque Chiesa”. L’espressione di una Chiesa unita è, nelle parole del Santo Padre che io condivido a pieno, la vera e unica speranza che le comunità mondiali hanno, per riuscire a superare le divisioni che ancora oggi producono morte e dolore. “L’Amore più grande” è un motto che io considero centrale. Cristo è morto, ma ha dato la Vita e la Speranza. È un vero e proprio preludio della Resurrezione che offre a tutti i pellegrini, nessuno escluso, la possibilità di trarre coraggio e uno spirito di Vittoria in grado di sconfiggere il Male. Sono arrivati pellegrini dalla Polonia, dalla Francia, dalla Spagna, dall’Est Europa e molti anche dal Sud America. Lo considero un segnale forte. A proposito di “Qualunque Chiesa”, come Lei, Monsignore, l’ha definita. Papa Francesco ha deciso di fare visita al Pastore Paolo Ribet della Chiesa Valdese di Torino. Lo stesso Ribet ha definito la decisione del Papa, “(…) una porta che si apre da entrambe le parti e non si chiuderà mai più”. Lei crede che la decisione di Bergoglio sia l’inizio di una svolta che possa in futuro creare un ponte con l’Islam o è troppo presto? Papa Francesco “gioca una partita fra le Nazioni” e non esclude nessuna Religione. Costruire muri non serve. La comunità Valdese è una piccola comunità. Tuttavia, il gesto del Papa non è piccolo. Significa che da parte della Comunità Cattolica esiste fiducia e speranza nei confronti dell’Islam, così come nei confronti dell’Induismo, del Buddismo o della Comunità Ebraica. 06 PROTAGONISTI Questo nasce da prima però. San Giovanni Paolo, proprio durante la Guerra nel Golfo riunì in preghiera, ad Assisi, cattolici, musulmani, ebrei, proprio per combattere tutte quelle inutili barriere ideologiche che creano il male del mondo. D’altronde il Bene non fa rumore come il Male. Ho sempre pensato che se il Male si sente è perché l’alba è vicina, perché il Bene sta cambiando la Storia. Pensi ai nostri concittadini morti nella strage del Bardo a Tunisi. La città di Torino ha reagito chiedendo Pace. Non ci sono state reazioni e richieste di vendetta. Solo richieste di Pace. E il Santo Padre questo lo fa e lo ripete adesso, in occasione della visita alla Sindone. Papa Bergoglio è amato da molti non credenti. Lei crede che stiamo assistendo ad una riconversione “collettiva”? Credo che questo Papa possa riuscire anche in questo. La possibilità di convertirsi nella Fede c’è in ognuno di noi. Ritengo che sia il suo essere molto umano, non istituzionale, e il suo atteggiamento di grande vicinanza alla gente, che aiuta anche i dubbiosi ad avvicinarsi a Lui e quindi alla Fede. Papa Francesco chiede ai sacerdoti ed alle suore di “andare per strada”, è attento ai poveri e ai malati. Li visita, li va a conoscere, li aiuta. Vive in mezzo a noi, supera le vecchie posizioni della Chiesa. Potresti pranzare con Papa Francesco e sentirti a casa. Mi è stato raccontato che uomini di potere del nostro Paese, prendono voli e spostano appuntamenti, pur di ascoltare l’Angelus della domenica a Roma. Mi è stato raccontato, da alcuni, che quando il Papa parla, hanno la sensazione che li stia guardando, ma non in modo distratto o collettivo, ma che stia guardando proprio loro, come se nessun altro fosse li. giugno 2015 | Plus Magazine | PROTAGONISTI 07 PROTAGONISTI l’opportunità di entrare dentro al mistero della Sindone, di poterne gustare la straordinarietà e di esserne anche cambiati in meglio. Perché a soli cinque anni una nuova Ostensione? E chi ha lanciato questa proposta? Il mondo salesiano e il consiglio pastorale hanno chiesto al Santo Padre cosa pensasse rispetto ad un’altra Ostensione dopo soli cinque anni. Sicuramente, anche la celebrazione dei duecento anni dalla nascita di Don Bosco, che qui a Torino è molto sentita, ha sicuramente inciso nella scelta presa, così come la visita del Papa. D’altronde oggi i tempi si sono molto ravvicinati. Il Giubileo arriva dopo quindici anni e non più dopo venticinque, e così la Sindone. Non è stata una scelta imposta. Ma solo una proposta. E il Papa ha aderito. Questo ha un peso enorme in quello che lei mi sta chiedendo. Significa che una persona, sia essa cattolica o meno, riesce ad avere con lui una relazione personale, intima. E questo è l’inizio di una conversione. Bergoglio è anche molto attento alle necessità dei giovani e fa spesso riferimento ai disagi che molti di loro hanno perché non trovano un’occupazione e non riescono a costruirsi un futuro. Un confronto su questo tema si rende più che mai necessario. Argomento in programma per l’incontro fra il Papa ed i giovani a Torino? Abbiamo programmato tre giornate di incontri fra Papa Francesco ed i giovani, e le loro famiglie, ovviamente. Il Papa ha voluto dedicare molto più tempo ai giovani. Infatti, li incontrerà per tre giorni dalle 18.00 in poi, così da potere stare più tempo con loro, ascoltarli e costruire insieme questa esperienza. L’obiettivo è molto preciso: trasmettere a questi ragazzi una dimensione di protagonismo. Quello che il Santo Padre conferma è che la società di oggi ha creato una tale ingessatura sui pregiudizi comuni del potere e del prestigio, che i giovani che oggi devono affrontare il mondo del lavoro, senza peraltro trovarlo, il più delle volte, si sentono scartati, emarginati, quasi fossero solo ospiti passeggeri. E questo è quello che il Papa vuole consegnare a questi ragazzi durante gli incontri. Un senso di protagonismo e di partecipazione attiva che possa produrre la consapevolezza profonda che il mondo dipende da loro e da come loro stessi desiderano trasformarlo. Personalmente sono anche molto contento di queste tre giornate, perché credo che oggi, più di quanto accadde con la precedente Ostensione, cinque anni fa, questi ragazzi hanno 08 Un augurio personale da parte sua a Papa Francesco? L’augurio più grande che posso fare al Papa è che continui così la sua missione. Quello che mi colpisce, da uomo di Fede, è il suo insegnamento nel dare valore all’individuo senza creare giudizi. Valorizzare l’essere umano senza condanne, ma solo con la capacità di accoglierlo nel valore della Misericordia. È un percorso molto difficile. Facile da dichiarare, ma molto complicato da applicare nella quotidianità. Tuttavia, credo che, anche a proposito di quanto dicevamo poco fa sulla conversione, una riconversione reciproca possa essere consolidata nella costruzione del Valore dell’uomo e non nel suo giudizio. Mi auguro questo e che Papa Francesco riesca, con questa sua grande capacità di restare fuori da ruoli precostituiti, a diffondere la condivisione della Fede. Grazie. EUROPA BENEFITS PER IL WELFARE AZIENDALE COMPLEMENTARE: FONDO PENSIONE, ASSISTENZA SANITARIA, LTC, DREAD DISEASE, E TUTTI GLI ALTRI BENEFITS AL LORO MEGLIO, CON FORMULE ORIGINALI E INNOVATIVE. 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L’8 maggio a Venezia è stata inaugurata la 56ª Biennale d’Arte dove Marisa Laurito ha presentato due opere al padiglione del Guatemala che hanno suscitato molto interesse e curiosità. I N T E R V I S T A D A R I O d i M I G L I A R D I S IGNORA LAURITO come sono questi giorni alla Biennale e quali opere ha esposto? Abbiamo inaugurato il padiglione del Guatemala all’Officina delle Zattere e a detta di molti è il più divertente e originale della Biennale. Quali sono le sue installazioni? Sono presente con due installazioni: la prima s’intitola “La grand bouffe” ed è un collettivo. Alle pareti ci sono quadri di Piero Ruggeri e seduto a uno dei miei tavoli c’è una scultura di Antonio Citarella. Perché questo titolo? È la presa in giro di un ristorante che ha tre tavoli. Nel primo tavolo ironizzo la cucina molecolare, s’intitola “Spaghetto assoluto solo”. È composto da un tavolo dove è rappresentato uno spaghetto che si attorciglia attorno alla gamba del tavolo e vi è seduta una ragazza anoressica che non ha neanche la forza di mangiare. L’altra parte dell’installazione si prende beffa della piaga degli OGM ed è rappresentata da una fragola gigante, di un metro per un metro e trenta centimetri e accanto ci sono degli assegni siliconati che esprimono la quantità di soldi che si spendono in questi ristoranti in cui non si mangia nulla. 10 PROTAGONISTI E l’ultimo tavolo è dedicato al naturismo per eccesso in cui è raffigurata una gallina, sempre in silicone, intenta a fare l’uovo. Perché vuole colpire questo genere di cucina? Questa è la presa in giro di queste cucine che ci ossessionano, siamo arrivati a degli eccessi difficili da contenere. Per esempio c’è il nitro caffè, troviamo i pomodori e i succhi di pomodoro all’azoto e siamo circondati da cibo trash, fast food e quant’altro. Mi chiedo dove vanno le nostre tradizioni e dove andrà a finire la nostra cultura culinaria, che ci ha fatto diventare famosi nel mondo. Qual è l’altra opera? È un’opera che parla della natura e s’intitola “L’attesa disattesa”. Sono rappresentati una sedia e un tavolino degli anni sessanta, arrotolati da una natura che li ha intrecciati e ingabbiati. Sono le attese che avevamo in quegli anni, che guardavano alla natura e che purtroppo sono state disattese. E in questo giardino campeggiano dei gatti sempre in silicone. Perché ha usato questo tema in cui la natura è molto presente? Lo richiedeva la Biennale, dove uno dei temi è il “Giardino del disordine”. Queste installazioni diventeranno replicabili? I tavoli che sono rappresentati nel ristorante sono stati costruiti dall’azienda De Castelli di Treviso che ha deciso di produrne una collezione in tiratura limitata. Quali sono i materiali che usa nelle sue opere? Mi piace esprimermi principalmente con il silicone e l’acrilico, sono due materiali che mi piacciono tantissimo. Il silicone è un materiale duttile, morbido, moderno e indistruttibile. Quale silicone usa? Quello industriale che è molto difficile da usare rispetto ai prodotti siliconici raffinati che sono più semplici da “manovrare”. Il mio è un silicone liquido che ha bisogno di vari step di lavorazione. Quando è nata la sua passione per l’arte figurativa? Da quando avevo diciassette anni. Era il periodo in cui avevo deciso di fare l’attrice e per mantenermi dipingevo. Poi, in seguito ho dipinto e ho lavorato per me. Qualche anno fa una critica d’arte ha visto le mie opere esposte a casa mia e mi ha stimolato ad allestire delle mostre. Questo è successo di recente? Tutto questo è accaduto tre anni fa. Sono tre anni che mi diverto a mettermi in discussione e mi presento timidamente in questo mondo in punta di piedi, anche se questa mia attitudine non nasce all’improvviso, ed è una delle cose di me a cui tengo maggiormente. giugno 2015 | Plus Magazine | PROTAGONISTI 11 PROTAGONISTI L’arte ha trovato una nuova artista, ma il pubblico che la conosce rischia di perdere la donna che ha amato per la simpatia, l’entusiasmo e la spontaneità? Io amo moltissimo il mio lavoro e non lo voglio abbandonare, poi se il mondo dell’arte ha trovato una nuova artista, purtroppo non è una domanda a cui posso rispondere io, mi piacerebbe, però, che fosse così. Vedo che lei è molto entusiasta di quello che sta facendo. È un impegno che ho preso prima di tutto con me stessa e lo faccio con grande serietà e passione. Ripeto, è una passione che ho da quando avevo diciassette anni, quindi per me non è una cosa nuova o arrivata all’improvviso. Che idea si è fatta del mondo dell’arte? È un mondo complicato, sicuramente difficile e io entro in punta di piedi. Accetto tutte le critiche, soprattutto quelle costruttive e mi sento un po’ spettatore di quello che mi sta accadendo attorno. Sono come un bambino felice di avere un giocattolo tra le mani sperando che questo giocattolo possa piacere anche al pubblico. Come artista, ha dei modelli a cui si è ispirata? Quali sono stati i suoi maestri? Diciamo che ci sono molti autori che adoro, quelli che amo di più sono gli Impressionisti. Non mi sono ispirata a loro perché sono irraggiungibili e sono dei maestri straordinari. Le sue opere sono riconoscibili dall’uso di colori molto accentuati. Sì, mi piace usare i colori molto forti. Lei è una donna bella e non omologata ed è un’artista, come racconterebbe oggi la bellezza femminile con la sua arte? Dipingo essenzialmente solo donne, perché il mondo delle donne è un mondo variopinto, molto variegato e pieno di sorprese. Sono donne incinte, perché le donne raccolgono e portano sulle spalle il peso della vita di molte persone. A iniziare dalla nascita, rappresentata dal parto, il rotondo è anche il femminile. Le donne hanno un mondo multicolore con cui convivono. Siamo molto forti fisicamente e siamo molto potenti. E oggi, forse ancora più degli uomini, lo dico nel senso generale. Diciamo che il mondo delle donne è più forte e pronto ad accogliere, è aperto mentalmente e maggiormente malleabile. Perché dipinge solo donne? Perché mi attira di più il mondo delle donne che quello degli uomini per tutti quei motivi che ho citato prima. 12 In queste pagine abbiamo ospitato Renzo Arbore, non posso sottrarmi da farle una domanda a riguardo. Deve molto del suo successo alla trasmissione “Quelli della notte” vero? È ancora in contatto con Arbore? Renzo Arbore è prima di tutto un amico fraterno e fa parte della mia famiglia. Da un punto di vista lavorativo è un signore che ha reinventato la televisione. Ha fatto cinema, musica, radio e ogni volta ha sperimentato nuovi modelli narrativi. La sua televisione è stata chiamata “l’altra TV”. Perché è uno sperimentatore per eccellenza, ha fatto sempre “altro” e non ha seguito la via dell’omologazione. È un artista che non sta mai con le mani in mano? Se pensiamo che adesso ha messo in piedi una Web TV, per una persona della sua età, mi sembra che sia una cosa fuori dal comune. Oltre che divertente è un uomo molto interessante. È una persona che stimo moltissimo dal punto di vista dell’arte, dell’intelligenza e della signorilità. E infine, la cosa principale, è un mio carissimo amico. TECNOFUTURO Banche italiane SEMPRE PIÙ 14 TECNOFUTURO ed europee tecnologiche e social Intervista ad Andrei Charniauski Head Financial Insights - IDC EUROPE d i P P I E T R O G E N T I L E er la prima volta, dopo anni di stagnazione, nel settore bancario sono in arrivo grandi novità e forti investimenti tecnologici, come indicato dall’ultimo Rapporto ABI Lab e dalle previsioni di Assinform. Ma l’evoluzione nasconde ancora delle incognite legate al rapporto tra clientela e nuovi device mobili in alternativa al rapporto con i bancari allo sportello. Cresce in modo esponenziale il ruolo dei social networks. Ne abbiamo parlato con il Responsabile della Ricerca Europea per il settore Finance, di IDC, la più grande società mondiale di Ricerca nel settore ICT. RAPPORTO ASSINFORM La conferma del miglioramento della situazione è fornita nel mese di marzo, dall’anticipazione del Rapporto Assinform 2015, il più prestigioso Studio di settore in Italia. Il mercato digitale italiano, dopo anni di calo, evidenzia un’inversione di tendenza che sarà visibile nel 2015 acquisendo il segno positivo. Tutte le componenti sono in recupero, ma con ritmi diversi. Trainano software e applicativi +4,2%, contenuti digitali +8,5%, piattaforme gestione web + 13,8%, cloud +37,4%, Iot +13,3%. Netta ripresa per i PC le cui vendite crescono del +12,5% (-16,5% nel 2013). Le vendite di smartphones registrano un incremento del +14,6%. giugno 2015 | Plus Magazine | TECNOFUTURO 15 TECNOFUTURO L’INTERVISTA RAPPORTO ABI LAB 2015 SULLO “SCENARIO DELLE TECNOLOGIE IN BANCA” Interessante, per il nostro settore, è capire come le banche italiane abbiano risposto alle sollecitazioni generate dalle nuove tecnologie, intensificando la propria attività e attivando nuovi ambiti strategici. L’utilizzo sempre più frequente dei nuovi smartphones sta già cambiando il modo in cui il cliente approccia al servizio bancario. Ma vediamo nello specifico il rapporto tra banche e nuove tecnologie in Italia nel 2015. Nel corso del Forum svoltosi a Milano presso la sede del “Il Sole24Ore” è stato presentato l’annuale rapporto pubblicato da ABI Lab. Il budget ICT per il 2015 risulta essere costante o in aumento per tutte le banche analizzate: il 60% delle realtà si è mantenuto su livelli costanti, mentre il 40% delle banche ha formulato un budget ICT superiore rispetto a quello del 2014. Per la prima volta da sette anni nessuna banca ha dichiarato di voler diminuire gli investimenti in Information & Communication Technology. Questi dati sono confermati anche dagli specifici progetti d’investimento delle banche: il 70% del settore, infatti, ha dichiarato di voler incrementare gli investimenti dedicati al Mobile Banking nel budget del prossimo anno, il 30% delle banche parla addirittura di forte aumento delle risorse stanziate per il canale. Oggi il 20% dei correntisti italiani usa l’Internet Banking ed ha svolto operazioni anche con lo smartphone: nel 2015, seguendo il ritmo di crescita nella diffusione degli smartphones, il numero supererà il 50%. Nel corso dell’edizione 2015 dell’IDC Banking Forum abbiamo avuto l’opportunità di discutere di tali evoluzioni con il responsabile europeo per la Ricerca nel settore bancario, Andrei Charniauski. 16 Nelle passate edizioni dell’IDC Banking Forum, mi aveva colpito molto il fatto che in Europa e soprattutto in UK, dove il servizio Internet Banking è molto più sviluppato, da anni sono in crescita i fermi macchina che a volte bloccano letteralmente il servizio alla clientela per ore. È questo un fenomeno in miglioramento? No, chiaramente la situazione non sta migliorando: a maggior ragione se lei guarda le nuove realtà di banche online legate al mobile. Le faccio un esempio: il venticinque di ogni mese nel Regno Unito abbiamo il giorno di paga. In quel giorno gli impiegati ovviamente si collegano al proprio conto online per verificare se l’accredito è stato effettuato e controllare l’ammontare dello stesso. In passato, si andava in giornata presso il bancomat della propria banca e si verificava il saldo del conto. Con l’Internet Banking ci si collegava al proprio conto online e si verificava l’accredito, ma bisognava avere un PC o un tablet a portata di mano. Oggi e direi negli ultimi due anni, con le App sugli smartphones la situazione è completamente cambiata. Nel giorno di paga gli impiegati della City controllano il proprio conto online anche ogni cinque-dieci minuti, perché è così semplice farlo, in qualsiasi luogo ci si trovi. Quasi fosse un gioco. Pensi che nelle ore di picco alcune banche inglesi nel giorno di paga registrano più di 5.000 accessi al secondo. È ovvio che un’istituzione finanziaria deve disporre di un’infrastruttura elaborativa e di telecomunicazioni estremamente potente e resiliente per far fronte ad una mole di richieste di questo livello. Non molte banche, perfino a livello europeo, dispongono di un’infrastruttura di tale livello. La conseguenza è che in questi periodi si verificano dei fermi macchina a volte anche piuttosto lunghi. I clienti ovviamente non rimangono indifferenti a tale situazione, ma anzi oggi reagiscono anche in modo piuttosto rapido e impulsivo inondando i social networks di commenti. Questo è un fenomeno che fino a pochi anni fa non esisteva proprio per il fatto che i social non erano così diffusi. Quando i commenti sui social raggiungono una massa critica importante, questi vengono raccolti dai media che in poche ore organizzano interviste e video, mettendo in seria difficoltà le banche oggetto di tale problema. Quando intervengono i media il fenomeno diventa un problema nazionale e viene intercettato dalla Politica che interviene con delle leggi. L’anno scorso per la prima volta nella storia ab- TECNOFUTURO biamo assistito alla prima multa comminata ad una grande banca per non aver fornito un servizio online all’altezza della situazione. RBS, Royal Bank of Scotland è stata multata per 70 milioni di sterline (quasi 100 milioni di euro), per un fermo di sistema verificatosi due anni fa. Stavano aggiornando durante il weekend il loro sistema di Internet Banking, ma l’operazione non riuscì come previsto e per due giorni di seguito milioni di clienti in tutta l’Inghilterra non riuscirono a collegarsi al sistema e quando riuscivano a farlo il conto corrente non corrispondeva in termini di anagrafica e movimentazione. Il problema ha toccato ben 10 milioni di persone. Posso affermare con certezza che con la cifra pagata RBS avrebbe potuto rinnovare e potenziare al meglio e con maggiore attenzione il proprio sistema informatico. Fenomeni di questo tipo continuano a ripetersi ormai da diversi anni. Questo tipo di problemi sono dovuti al fatto che in passato le banche inglesi hanno licenziato migliaia di esperti informatici a causa della crisi finanziaria o alla complessità del sistema stesso? Entrambe le cose. Quello dei licenziamenti è un fenomeno verificatosi all’inizio della crisi finanziaria, ora direi che il problema è più dovuto alla complessità che hanno raggiunto i sistemi informatici. Ma il tutto è anche dovuto al fatto che con la rapidissima diffusione degli smartphones il fenomeno della quantità di accessi è stato sicuramente sottostimato. Il mobile, come abbiamo visto nella presentazione da me fatta oggi, non ha sostituito gli accessi effettuati dal PC ma semplicemente ne ha aggiunti di nuovi ed in modo esponenziale. È una forte pressione alle infrastrutture ICT delle banche, che nello stesso tempo hanno anche dovuto affrontare il problema della riduzione dei costi. Spesso le banche sottostimano la resilienza dei propri sistemi: hanno rinnovato la “vetrina” web di presentazione alla clientela, ma nello stesso tempo non hanno rinnovato i propri Legacy, le macchine ed i software storici che girano da decine di anni con le stesse logiche mentre il mondo è cambiato radicalmente e che rappresentano il vero collo di bottiglia degli attuali sistemi informatici. Technology Companies, ma voglio aggiungere un tassello alla sua riflessione. Sempre più in futuro la banca dovrà difendere il valore del proprio Brand. Le banche che hanno fermi macchina importanti avranno sempre più problemi di immagine rispetto alle banche con un sistema resiliente. Questa è la realtà di oggi: solo le banche che forniranno un servizio online di eccellenza potranno difendere al meglio il proprio Brand. Leggendo alcuni articoli sul mercato americano, sembra che addirittura le banche in futuro grazie ai social media non solo dovranno competere con la media industry ma addirittura ne faranno parte. Concorda con questa visione? È una questione piuttosto complessa. Le banche si occupano dei nostri risparmi e questo è un argomento estremamente sensibile. I social si posizionano invece in un ambito diametralmente opposto in una logica di settore. Pensiamo ad esempio alla mancanza di rispetto della privacy o alla limitata protezione dei dati personali da parte dei social media. I social sono diventati un canale molto importante di comunicazione per le banche, ancora oggi non intesi quale canale di vendita, ma quale strumento di ascolto per capire il livello di soddisfazione del cliente e per la gestione del supporto alla clientela. È anche uno strumento utile per capire il comportamento dei competitors. Tornando all’esempio precedente, in caso di fermi macchina, i social sono molto importanti per gestire in tempo reale la comunicazione con la clientela che ovviamente in questi frangenti si lamenta: un buon utilizzo dello strumento può minimizzare l’impatto negativo. È quindi anche un potente strumento di Brand Protection. Ma non vedo, per lo meno nell’immediato futuro, una trasformazione delle banche in “Media Companies”. Quindi le banche in un certo senso dovranno diventare delle Technology Companies non più semplicemente istituzioni finanziarie? Certamente, in molti casi le banche sono già delle giugno 2015 | Plus Magazine | TECNOFUTURO 17 PROTAGONISTI Roger e Geoffrey Moore ATTENTI A QUEI DUE! Quando si parla di Sir Roger Moore sono tanti i film e altrettante le serie televisive che ritornano in mente. Della sua vita privata, invece, si sa meno. Plus Magazine lo ha raggiunto a Gstaad, in Svizzera, dove lo ha incontrato con il figlio Geoffrey. I N T E R V I S T A B A R B A R A d i O D E T T O Ivanhoe, il santo, attenti a quei due, james bond: Geoffrey Moore 18 bastano questi pochi titoli per celebrare quasi sessant’anni di carriera folgorante. Figlio di un agente di polizia, Roger George Moore ha iniziato a recitare in teatro dopo la Seconda Guerra Mondiale alla quale ha partecipato nelle file dell’esercito britannico. Il suo talento si è imposto quasi subito all’attenzione di pubblico e critica internazionali e in pochi anni è diventato l’attore che tutti noi conosciamo e che nel 2007 gli è valso il Premio alla carriera Hollywood Walk of Fame Movie Star. Uno dei tanti ricevuti. Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico e Cavaliere Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico, Sir Roger Moore è stato anche insignito del titolo di Commendatore dell’Ordine delle Arti e delle Lettere in Francia ed ha ricevuto la Croce al Merito di I Classe dell’Ordine al Merito di Germania. La sua vita artistica è una leggenda costellata di grandi successi, mentre quella privata è sicuramente meno nota. Dalla terza consorte, l’italiana Luisa Mattioli, sono nati Deborah, Christian e Geoffrey e quest’ultimo vive a Gstaad con la moglie Loulou e le figlie Ambra Chiara e Mia, poco distante dal padre e dalla sua quarta compagna Kristina Tholstrup, Kiki per gli amici più stretti. Con simili natali, il giovane Moore avrebbe potuto seguire le orme paterne. Invece ha scelto una carriera autonoma. Cresciuto sui set, nella sigla iniziale di Attenti a quei due si vede Lord Sinclair da ragazzo impersonato proprio da lui, avrebbe potuto assaporare la frenesia dello star system. Invece ai riflettori ha preferito uno stile di vita glam, ma discreto. Entrambi gli uo- PROTAGONISTI mini di casa Moore non amano parlare troppo della propria famiglia in quanto la considerano un valore da custodire gelosamente. Anche per questo hanno deciso di vivere in un paese da fiaba incastonato sulle Alpi Bernesi e famoso perché meta del jet set, dove Plus Magazine li ha incontrati. Con loro, il gioielliere italiano di fama internazionale Fabrizio Granero, che da Monte Carlo si è trasferito qui e che con la famiglia Moore ha un legame molto stretto. Sir Moore, lei ha scelto di vivere lontano dalla frenesia di Londra: perché Gstaad? La prima volta che ci venni fu negli anni Settanta per raggiungere David Niven e subito me ne innamorai. Qui ci davamo appuntamento con Richard Burton, Elizabeth Taylor, Roman Polanski e altri amici. Inoltre mi è sempre piaciuto sciare: ho imparato per esigenze di copione legate a La spia che mi amava e ho smesso solo alcuni anni fa. Nella zona le piste sono meravigliose, da provare! Anche lei, Geoffrey, preferisce Gstaad a Londra e a Los Angeles, dove si reca per lavoro? Questo è il luogo ideale per una famiglia. La natura, il silenzio, le persone che ci abitano tutto l’anno lo rendono magico. Qui il cambio delle stagioni ha un fascino unico e i rapporti umani sono sinceri, disinteressati e discreti. Non ha importanza quanto si è famosi, ma ciò che si è. Il business mi porta spesso in Inghilterra o in America, ma già dopo una settimana ho voglia di tornare a casa perché questa è la vita vera. A Gstaad ho amici fidati come Fabrizio Granero che conosco dagli anni ‘80, quando insieme frequentavamo Monte Carlo. Condividiamo molti ricordi divertenti di quel periodo in cui il Principato di Monaco era davvero glamour e tutto il jet set internazionale giugno 2015 | Plus Magazine | PROTAGONISTI 19 PROTAGONISTI si dava appuntamento là. Allora eravamo giovani e frequentavamo i party più esclusivi; oggi abbiamo scelto entrambi di far crescere i nostri figli in un ambiente ugualmente chic, ma più a misura d’uomo. Ci raccontate un aneddoto legato a Monte Carlo? Ce n’è uno che riguarda proprio Fabrizio – ricordano entrambi –. Lui era poco più che ventenne e la sua gioielleria in Avenue des Beaux Arts era il punto di riferimento dell’élite mondiale. Tra i suoi clienti c’erano la principessa Grace con la figlia Stephanie, Kirk Douglas, Frank Sinatra, Joan Collins, Roberto Rossellini e molti altri. Un pomeriggio con Fabrizio andammo a Le Bar Américain dell’Hôtel de Paris e incontrammo Sammy Davis Jr e Frank Sinatra. Sammy chiese chi fosse il giovane italiano e quando seppe che era un gioielliere, replicò: non ditelo a mia moglie! In realtà quella sera stessa sua moglie acquistò uno splendido anello proprio da lui. Tornando al presente, come trascorre il tempo Sir Moore? Mi piace seguire i miei cinque nipoti. Geoffrey ha due bambine e vive a due ore di auto da casa mia per cui le vedo spesso. In estate invece raggiungo Christian e i suoi tre figli a Monte Carlo, dove abitano, ma vado sovente anche in Inghilterra da Deborah, la mia primogenita. 20 Geoffrey, come figlio d’arte sarebbe stato facile seguire le orme di famiglia, invece lei ha scelto una carriera autonoma. Ce ne parla? Mi occupo di televisione, ma preferisco lavorare dietro le quinte anche se in passato ho recitato in alcuni film. Con il mio socio che vive a Los Angeles abbiamo partecipato al progetto della serie TV Roma ideata da Bruno Heller e prodotta da HBO, BBC e Rai Fiction. Le riprese sono state effettuate a Cinecittà dal 2005 al 2007 per cui sono venuto spesso in Italia. Come produttore sto lavorando ad un progetto televisivo intitolato Fly tigers realizzato insieme con il Governo cinese e al remake de Il Santo, la serie inglese degli anni Sessanta che consacrò mio padre come attore internazionale. Il mio business non è legato solo all’entertainment, ma anche alla ristorazione: ho due locali a Londra ed uno a Gstaad e mi piace che gli ospiti vivano l’esperienza del buon cibo in un ambiente cool e raffinato. Entrambi siete considerati icone di stile: qual è il vostro segreto? Lo stile è il giusto mix di innovazione e personalità. Si può essere sportivi, eleganti o casual, ma per distinguersi occorre avere carattere. La moda italiana è unica nel suo genere e il mio sarto – ricorda Geoffrey – vive nel vostro Paese. Lui ha capito perfettamente il mio carattere e che cosa mi piace, per questo mi segue da tempo. A proposito di eleganza e charme: è vero che lei, Sir Moore, ha ispirato la creazione dei gioielli dedicati a Gstaad? Fabrizio Granero, l’autore, ha capito lo spirito di chi vive qui e per rendere omaggio a questo paese incantato, ha creato un gioiello a forma di cuore customizzato perché raffigura l’abitazione del committente. Solo chi possiede uno chalet a Gstaad può farselo realizzare e alcuni hanno fatto inserire anche il proprio cane o l’orso, simbolo di Berna, o altri animali. In effetti sono stato il primo a volerlo e adesso che è un must have, con Geoffrey scherziamo dicendo che Fabrizio dovrebbe creare un gioiello solo per chi possiede un aereo privato. L’ultima domanda è d’obbligo: Roger Moore quanto è grato a James Bond e a Simon Templar? Sarei ingiusto se non dicessi che devo molto ad entrambi i personaggi ai quali, a mia volta, ho sempre cercato di imprimere qualche aspetto del mio carattere come ad esempio l’ironia. Il pubblico, di generazione in generazione, lo ha capito e forse proprio per questo li ha amati. Entrambi risultavano simpatici e per molti aspetti credibili, nonostante le avventure rocambolesche e la vita da privilegiati, divisa tra lusso e belle donne. I Cuori di Gstaad realizzati da Fabrizio Granero, gioielliere amico della famiglia Moore. MODA di BARBARA ODETTO (foto Archivio Stilisti) Sole e mare fanno rima con allegria e colore. La pensano così gli stilisti, che per la stagione più calda giocano con la palette cromatica e con grafismi inediti. Perché oggi gli outfit non si indossano semplicemente: si vivono con fantasia. 22 MODA FALCONERI KASIA STYLE www.falconeri.com Da sempre Falconeri punta sulla qualità superiore dei filati naturali, distinguendosi nella produzione di maglieria e cachemire per lui e per lei. I suoi capi sono un esempio di sartorialità capace di unire la ricerca e la lavorazione dei tessuti allo studio delle forme e dei colori. Il risultato? Abiti, maglie e blazer dal twist giovane e sofisticato, versatili e perfetti sia in versione urban sia in versione beach. Per l’estate targata 2015 il marchio propone outfit in lino, cotone e denim: tutti rigorosamente natural. I colori, invece, vanno da quelli più classici ai nuovissimi timo e desert sand, tonalità fresche e perfettamente abbinabili con altre. Non mancano infine i pois e le stampe mix&match, per una stagione davvero fantasiosa che vede la donna Falconeri protagonista e stylish proprio come la bellissima Kasia Smutniak, testimonial del brand per la campagna stampa PE2015. FREDDY L’ESTATE? SPORTY! www.freddy.com Salopette in tessuto denim, T-shirt dai colori accesi e dalle stampe vitaminiche, capispalla dal taglio grintoso e ancora short pants divertenti e confortevoli abbinati a canotte da basket: la moda firmata Freddy rispecchia una forte personalità. Il marchio italiano che dalla Liguria ha conquistato il mondo non dimentica la vestibilità confortevole, perfetta per chi fa sport, ma le regala un mood decisamente glam. Per questo da anni il brand non è più solo sinonimo di danza e fitness, ma è diventato un’icona fashion a tutto tondo. Lo stile sporty piace in palestra come nel tempo libero e, perché no, anche in ufficio, ma soprattutto è l’ideale per le vacanze. Ladies siete avvisate: quest’estate scegliete lo sport! (Almeno nel look). giugno 2015 | Plus Magazine | MODA 23 MODA DANIELA DALLAVALLE FAMMI SOGNARE ... www.danieladallavalle.com Il tocco lieve di un tessuto in lino, legame metaforico di un passato e di un presente che guarda al futuro. Accenni delicati di colore-non colore: bianco, avorio, sabbia nei quali irrompono nuances più decise come pennellate impressioniste. Forme che scivolano sul corpo disegnandolo con eleganza discreta. È questa la sintesi della collezione primavera-estate di Daniela Dallavalle, stilista amata da chi la moda la segue con attenzione. La sua mission, “Vestire le persone, poi le loro anime, le loro case, il loro tempo, alla ricerca di un’intesa”, è tradotta con sapienza nelle tre collezioni woman dove campeggiano delicate suggestioni oniriche. Elisa Cavaletti – dall’impronta easy to wear, unica e perfetta per qualsiasi occasione – Eleonora Cavaletti, per una femminilità sussurrata che è anche giocosa e contemporanea, ed Elly dal twist giovane e grintoso, ma sempre elegante. Tanti stili per soddisfare anche le “lei” più esigenti. 24 MODA SWAROVSKI SHINING DAYS www.swarovski.com Le sere d’estate sono ancora più luminose se si indossa un gioiello Swarovski. Come sempre la maison austriaca pensa alla donna come ad una principessa contemporanea e le rende omaggio attraverso bracciali, collane, orecchini, anelli e orologi dal fascino raffinato e dall’originalità incontrastata. Accanto alle creazioni nell’elegante color argento dominano quelle nelle tonalità dell’oro, per un superlativo effetto shining dall’alba al tramonto. La brillantezza naturale delle pietre, di per sé, “veste” più di un abito e regala a chi le indossa un’allure unica e senza tempo. Perfetti per un cocktail a bordo piscina o per un party on the beach, questi gioielli sono i protagonisti del look. Enjoy! giugno 2015 | Plus Magazine | MODA 25 MODA FRANKLIN & MARSHALL I COLORI DI UN UOMO www.franklinandmarshall.com L’estate dice no al business man. Abbasso i completi più seri e viva il colore, viva le stampe e viva il mix&match! Lo sa bene Franklin & Marshall che per “lui” firma una collezione originale e fantasiosa che, come da tradizione del brand, punta sulla contaminazione tra sport, cultura e musica e indaga nell’universo del nuovo e del creativo. Il risultato? T-shirt, felpe, shorts e pantaloni irriverenti, divertenti e rigorosamente comodi da indossare in vacanza come nel tempo libero. Attenzione uomini: se pensate che con questi capi potreste perderci in virilità, sappiate che non è così. Alla donna piace chi sa giocare con il proprio look. 26 MODA ROBE DI KAPPA CASUAL SÌ, MA CON STILE www.kappa.com La pensa così il marchio Robe di Kappa che dal secolo scorso veste lo sport e gli sportivi. Attento ai diktat di chi ama la vita all’aria aperta, il brand propone tessuti tecnici con una vestibilità che punta sul confort senza tuttavia dimenticare quali sono i trend e i must have. Nella stagione più hot l’uomo Robe di Kappa vuole colori classici come il blu, il bianco, il beige, ma osa anche con il rosso e con tonalità più accese e strizza l’occhio alle stampe con fantasie floreali e alle righe, in perfetto stile Miami Beach. Perché l’estate è un gioco e giocare con la moda è divertente anche per il sesso forte! giugno 2015 | Plus Magazine | MODA 27 EVENTI Al PalaRuffini di Torino dal 12 al 15 giugno LA SCHERMA COME NON L’AVETE MAI VISTA I Campionati Italiani rappresentano un appuntamento di altissimo livello qualitativo e vedranno sfidarsi in pedana tutti gli atleti medagliati alle Olimpiadi, più di 25 medaglie, di cui una dozzina d’oro. d i M A R I A N G E L A F O T O DI S A L V A L A G G I O A U G U S T O B I Z Z I Il Campionato Italiano di scherma è l’unico che riunisce discipline olimpiche e paralimpiche in un solo evento. I mpegno, determinazione, correttezza, energia, stile, prestigio e internazionalità. Secondo una recente ricerca di Immagine & Sport, tra le discipline sportive quella che rappresenta positivamente l’Italia all’estero è proprio la scherma, considerata una disciplina “pulita”, un modello da seguire. Il meglio della scherma italiana, che poi corrisponde in gran parte agli atleti più titolati in Europa e nel mondo, sarà nel capoluogo piemontese per i Campionati nazionali nell’anno di Torino Capitale Europea dello Sport, con quattro giorni di gare – dal 12 al 15 giugno prossimi – 600 atleti, tre specialità (fioretto, spada e sciabola). Agli Assoluti di Torino prenderà parte anche il Dream Team azzurro, capitanato dalla mitica Valentina Vezzali. La scherma azzurra si è sempre contraddistinta, in Italia e nel mondo, non solo per gli straordinari risultati, ma anche per la classe, l’eleganza ed un insieme di valori incentrati sul rispetto dell’avversario e delle regole. Su questa scia, l’edizione torinese registra vari primati, a partire dalla contemporaneità delle gare per atleti normodotati e disabili. Verrà disputato anche, per la prima volta, il Campionato Italiano per atleti ciechi. 28 La Federazione Italiana è la prima ad aver accolto al suo interno l’attività paralimpica. Ed è così che, ancora per la prima volta, un testimonial paralimpico rappresenta e promuove la massima competizione italiana. Si tratta di Andrea Macrì, il ragazzo sopravvissuto al disastro del liceo Darwin di Rivoli. L’atleta è “reduce” da un mezzogiorno di crollo. Era sabato 22 novembre 2008 quando il cedimento di un soffitto soffocò una vita. Morì Vito Scafidi, 17 anni. Fortuna e polvere spedirono invece Andrea all’ospedale CTO di Torino, dove rimase nove lunghi mesi per dare al suo corpo la possibilità di ricorrere in appello contro la sentenza di una lesione midollare bassa e incompleta. Nel percorso di riabilitazione al CTO gli fecero fare sport in carrozzina. Andrea sprigionò agonismo e vitalità. Trovò nella scherma la miccia da accendere. Oggi cammina con una stampella e porta in giro per il mondo una barba incolta, più da intellettuale che da guerriero, e un metro e 86 centimetri di vita pura. La sua seconda vita. Oggi è uno dei migliori talenti della nazionale italiana e delle Lame Rotanti di Torino, il primo club italiano per disabili nato nel dicembre 2010. Ed è stato protagonista azzurro alle Paralimpiadi di Londra 2012, con il quarto posto nella spada individuale. Adattabilità, scelta del tempo, reattività, velocità e precisione sono le peculiarità del gesto sportivo della scherma che rimanda alla nobiltà dei duelli, al fascino della storia e di molte narrazioni romanzate in letteratura e sullo schermo. Chi pratica e segue la scherma, ancora secondo quanto emerso dalla ricerca condotta da Immagine & Sport, sono prevalentemente donne, una caratteristica che distingue la scherma in modo EVENTI significativo dagli appassionati di altre discipline. E buona parte dei fans appartiene alla fascia 31-44 anni, con una maggiore numerosità di over 45, configurandosi, quindi, come un pubblico più maturo rispetto alla media, spesso composto da laureati e professionisti affermati con buone condizioni economiche. “La volontà che anima l’organizzazione in questa edizione dei Campionati Italiani è di far avvicinare a questa disciplina anche i non addetti ai lavori. Come già accaduto in altre occasioni, promuoveremo la competizione nazionale con attività rivolte al grande pubblico e alle famiglie, eventi di avvicinamento e test per tutti che si svolgeranno in varie location di Torino. Sentivamo il bisogno di creare un ponte fra il Palasport e la città, fra lo sport con i suoi atleti ed un pubblico eterogeneo; abbiamo, di conseguenza, pensato alla creazione di un villaggio esterno al PalaRuffini” spiega Alessandro Poggio Presidente del Comitato Organizzatore. In quest’ottica, si potranno ammirare armi antiche e trattati storici sulla scherma provenienti dal Museo dell’Accademia Nazionale di Scherma di Napoli. Verranno organizzati un workshop di ricerca scientifica legato alla biomeccanica del gesto schermistico ed un convegno nazionale dedicato alla specialità della sciabola. E ci sarà l’opportunità di osservare le gare tra le pedane dei campioni con un tutor dedicato. La precedente edizione si era svolta a fine maggio 2014 nella splendida cornice della città siciliana di Acireale e la prossima località ospitante sarà comunicata nella giornata conclusiva del campionato torinese, con la cerimonia di passaggio della bandiera della Federscherma dalla città della Mole alla nuova sede. Ma prima di allora Torino potrà contare sul meglio anche da un punto di vista tecnico-agonistico. giugno 2015 | Plus Magazine | EVENTI 29 EVENTI Aldo Montano, campione Olimpiadi 2004, sciabola maschile A sfidarsi in pedana saranno, infatti, tutti gli atleti medagliati alle Olimpiadi, più di 25 medaglie, di cui una dozzina d’oro. Come anticipato, non mancherà la plurititolata Valentina Vezzali e ci saranno anche Beatrice Vio, campionessa europea 2014 nel fioretto a squadre, e i due volti più rappresentativi dei colori azzurri alle ultime Olimpiadi di Londra: Arianna Errigo, medaglia di argento nel fioretto individuale ed Elisa Di Francisca, oro olimpico sia nel fioretto femminile che nella competizione a squadre. Anche la tradizione è ricca di campioni. A partire dalle storiche imprese, da Nostini a Delfino, dai Mangiarotti a Numa, Puccini, Borella, fino agli attuali olimpionici a squadre di Londra 2012 Baldini e Cassarà, grandissimi campioni che hanno già marchiato il massimo torneo italiano. E ancora Terenzi, Caserta, Cuomo, Rota e Tagliariol. Nella storia della scherma italiana non mancano nemmeno le dinastie, come quella dei Montano, tre campioni d’Italia in famiglia, o il caso dei Simoncelli, padre e figlio vittoriosi a distanza di trent’anni l’uno dall’altro (l’ultimo proprio a Torino nel 2006). E Margherita Zalaffi, capace di imporsi in due differenti armi. Nell’albo delle gare a squadre tradizionalmente primeggiano i Gruppi Sportivi ormai da una 30 trentina d’anni. Bisogna risalire al 1979 per trovare l’ultima vittoria di un club non in divisa nel fioretto maschile, con il Circolo Scherma Mestre, mentre dopo il 1975 (Club Scherma Torino) nel fioretto femminile ha saputo imporsi solo il Club Scherma Jesi (2005). Anche sciabola e spada maschile non vedono campioni senza stellette dagli anni ‘80. Le società piemontesi hanno sempre fatto la loro parte: il Club Scherma Torino vanta complessivamente ben 23 titoli assoluti (tre nel fioretto maschile, dieci in quello femminile, sei nella sciabola maschile e quattro nella spada maschile), la Pro Vercelli tra il 1992 e il 1995 ha dominato la scena nella spada femminile con quattro successi consecutivi e il Cus Torino a metà anni ‘50 ha collezionato due titoli nella spada maschile. Ai Campionati Italiani Assoluti di scherma saranno tre i sodalizi schermistici chiamati a difendere i colori del Piemonte. Per quanto riguarda il capoluogo sabaudo, il Club Scherma Torino sarà presente nella sciabola maschile, mentre l’Accademia di Scherma Marchesa vedrà impegnata la propria squadra nella spada femminile. Nella medesima arma si misurerà anche la Pro Vercelli. Ad oggi le società affiliate alla FIS sono oltre 300, con più di 25.000 tesserati. La Federazione Italiana, da sempre attenta alle dinamiche del web, ha sviluppato negli ultimi anni una vera e propria piattaforma comunicativa ed interattiva, ed in occasione dell’evento torinese sperimenterà “All on line”, un progetto che risponde al crescente interesse web ottenuto nelle precedenti edizioni dei campionati. Ci sarà la possibilità di seguire l’intera manifestazione sul web, dal primo turno a gironi alle dirette per finire con le premiazioni. Per la prima volta le pedane saranno collegate in diretta in web streaming, il pubblico potrà seguire ogni singolo assalto dal proprio pc, tablet o smartphone. Inoltre, una App permetterà di avere tutti i risultati e le classifiche in real time sui propri dispositivi. La copertura televisiva degli Assoluti è garantita da RAI Sport 1 e 2, con tre ore e mezza di diretta (in orario pomeridiano) e 5 ore in differita (orario serale), e Rai Tre Regionale. Anche SKY Sport sarà presente con servizi, speciali ed approfondimenti. L’ingresso al PalaRuffini è libero. Per informazioni sul calendario delle gare e tutte le iniziative: www.assoluto2015.it Rossella Fiamingo, campionessa del mondo 2014, spada femminile È necessario presentare la tessera durante la 1ª visita EVENTI Le Sentinelle del Mare LA FORZA DELL’IMPEGNO... d i V I N C E N Z O S C A R I N G E L L A N el mese di luglio e precisamente il giorno 20 ricorrerà il 150° anniversario della costituzione del Corpo Capitanerie di Porto-Guardia Costiera. Il Corpo, appartenente alla Marina Militare, è formato da un organico di 11.000 persone tra uomini e donne, che grazie alle componenti aeronavali e subacquee salvaguardano le nostre coste, per garantire a noi, “popolo di navigatori”, la sicurezza nei mari e nei grandi laghi italiani. Il Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera svolge compiti e funzioni, con fini prevalentemente civili, legati all’uso pubblico del mare nella più ampia accezione del termine. Tali compiti e funzioni vengono svolti in dipendenza funzionale da vari Ministeri, primo fra tutti il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha ereditato dal Ministero della Marina Mercantile la maggior parte delle funzioni collegate all’uso del mare per le attività connesse alla navigazione commerciale e da diporto. Bisogna ricordare che l’impiego primario della Guardia Costiera, settore operativo del Corpo Capitanerie di Porto, è la ricerca e il soccorso in mare: questa attività si estende ben oltre i confini delle nostre acque territoriali, coprendo, infatti, più di 500.000 km² di mare. Grazie alla centrale operativa del Centro Nazionale di Soccorso della Guardia Costiera a Roma, queste acque vengono continuamente monitorate 24 ore su 24 in modo da intervenire tempestivamente in caso di chiamate di soccorso al NUMERO BLU 1530, o attraverso l’intercettazione di segnali di aiuto provenienti da telefoni satellitari, tutto in sinergia con i Comandi Periferici e le Direzioni Marittime. Numerosi sono i riconoscimenti a livello nazionale e internazionale ricevuti da questo Corpo: Medaglie d’oro al Merito Civile, Medaglie d’oro di Benemerenza in Materia Ambientale, Medaglie d’oro al Merito della Sani- 32 EVENTI tà Pubblica, al Merito dell’Ordine di Malta e al Merito del Dipartimento della Protezione Civile. Tanto si è parlato e scritto in merito all’operatività della Guardia Costiera, ma tutto quello che sentiamo e leggiamo è solo la punta dell’iceberg di questo prestigioso Corpo, che nel biennio 2013-2014 ha soccorso più di 60.000 migranti, tra cui donne e bambini, provenienti da aree “calde” del Mediterraneo, e continua tuttora, senza tregua, in queste operazioni. In alcuni casi questi avvenimenti, purtroppo, hanno avuto un epilogo nefasto, suscitando negli occhi degli uomini della Guardia Costiera un velo di commozione. Un ulteriore riconoscimento per gli uomini e le donne di questo Corpo è l’albero piantato nel Giardino dei Giusti, luogo istituito dalla Comunità Europea e dedicato alla memoria di coloro che si sono opposti ai genocidi e ai crimini contro l’umanità, persone che con coraggio hanno cercato di salvare vite difendendo la dignità umana. L’albero dedicato alla Guardia Costiera è stato piantato con la seguente motivazione: “Agli uomini e donne del Corpo Capitanerie di PortoGuardia Costiera che rischiano la vita, ognuno con grande coraggio e abnegazione da Lampedusa a tutte le coste italiane per salvare naufraghi in fuga da fame e violenze”. In occasione del 150° anniversario mancheranno all’appello sei valorosi militari deceduti nel crollo della torre VTS nel porto di Genova. Il nostro pensiero va inevitabilmente a queste persone che incarnavano lo spirito e l’abnegazione con cui operano ogni giorno gli uomini e le donne della Guardia Costiera. Nella nostra memoria ricorrono le parole commoventi del Comandante Generale del Corpo, l’Ammiraglio Ispettore Capo Felicio Angrisano, in un’intervista dopo il triste episodio: “A volte il cielo è geloso della terra portandoci via i figli migliori”. Rendiamo onore a questi uomini e donne che ogni giorno con la loro professionalità e senso del dovere operano al servizio del Mare e della Nazione, in silenzio, all’ombra dei riflettori e con la forza dell’impegno. giugno 2015 | Plus Magazine | EVENTI 33 EVENTI di Barbara Odetto New look per il Museo Egizio Tradizione e innovazione sono le keywords del nuovo allestimento La clessidra alta 3,50 metri composta da 400 kg di mais e 200 kg di sabbia posizionata nella centrale piazza San Carlo ha scandito il countdown che ha portato all’inaugurazione del nuovo Museo Egizio di Torino, voluta dal Direttore Christian Greco. In cinque anni di lavori le sale museali non sono mai state chiuse e i visitatori hanno potuto così assaporare il fascino dei tanti reperti esposti. La strategia si è dimostrata vincente, come dimostrano le oltre cinquecentomila presenze registrate solo nel 2014. Quello che si è svelato al pubblico lo scorso primo aprile è uno splendido spazio espositivo rinnovato negli ambienti e nell’allestimento: una location che si ispira ai più moderni canoni internazionali, che segue un percorso cronologico definito e che si snoda su quattro piani “raccontando” la storia di questa civiltà antica dal 4000 a.C. al 700 d.C. Al secondo piano sono collocati i reperti dell’Epoca Predinastica e dell’Antico Regno, quelli del Medio Regno e del Nuovo Regno, la Tomba degli Ignoti e la Tomba di Iti e Neferu. Il primo piano ospita i ritrovamenti di Deir El Medina, della Valle delle Regine e quelli di epoca Tarda, Tolemaica, Romana e Tardoantica, oltre che la Tomba di Kha e la Papiroteca. Qui sorge anche la splendida Galleria dei Sarcofagi, che presenta reperti del Terzo Periodo Intermedio e dell’epoca tarda (1100 – 600 a.C.); molti di questi sono stati restaurati nel Centro di Restauro della Venaria Reale con il contributo dell’associazione Gli Scarabei che da anni supporta le attività del Museo Egizio di Torino. La visita si conclude al piano terra dove si trovano la Galleria dei Re, il Tempio di Ellesjia e la Sala Nubiana, mentre al piano ipogeo è possibile conoscere la storia di questo spazio espositivo che accolse il suo primo oggetto nel 1630 per mezzo di Carlo Emanuele I di Savoia. Dal Museo della Regia Università di Torino fondato nel 1724 da Vittorio Amedeo II di Savoia presso il palazzo dell’Università in via Po al Museo delle Antichità Egizie, questo il suo nome esteso, sono trascorsi secoli di storia e di innovazione che hanno reso il polo museale torinese il più importante al mondo dopo quello del Cairo. I visitatori oggi possono rivivere il passato di questa importante civiltà grazie alle ricostruzioni virtuali di alcuni contesti archeologici realizzate dalla collaborazione scientifica tra il Museo Egizio e l’Istituto IBAM del CNR. I video 3D, basandosi sui documenti di scavo e sulle fotografie, ridanno così vita alla tomba di Kha, alla tomba di Nefertari e alla cappella di Maia, tutte scoperte da Ernesto Schiaparelli che fu tra i primi direttori del Museo Egizio di Torino, agli inizi del secolo scorso. Il progetto scientifico elaborato dal Direttore Christian Greco e da otto curatori è stato realizzato con precisione e puntualità in ogni aspetto. Il risultato? Il museo attuale conduce il pubblico in un viaggio nel tempo, tra reperti millenari e innovazione tecnologica, e soddisfa il desiderio di sapere tanto degli egittologi più esperti quanto dei visitatori più curiosi. 34 EVENTI di Barbara Odetto Biennale di Venezia Da 120 anni il punto di riferimento per l’arte Tra i ponti e le calle, nello splendido scenario veneziano che di per sé è già un’opera di architettura senza pari, puntuale come sempre si svolge quello che è considerato uno dei più prestigiosi appuntamenti del panorama artistico internazionale: la Biennale. L’edizione numero 56, che terminerà il prossimo 22 novembre, ha come fil rouge un argomento tanto ampio quanto specifico: All the world’s futures ovvero Tutti i Futuri del Mondo. Con questo tema il cinquantaduenne curatore di origine nigeriana Okwui Enwezor, considerato a pieno titolo un punto di riferimento internazionale dell’arte contemporanea, intende gettare un ponte tra l’espressione creativa e la realtà intesa come panorama umano, sociale e politico. Il concept lascia ampio spazio all’indagine e alla creatività personale dei centotrentasei artisti presenti, dei quali ottantanove alla prima esperienza in Laguna, e provenienti da cinquantatré nazioni. Tra queste, cinque sono le new entry: Repubblica delle Seychelles, Mauritius, Mongolia, Repubblica del Mozambico e Grenada. Ciascun Paese ha realizzato il proprio padiglione, il personale progetto e ha un direttore artistico individuale. Dallo spazio espositivo firmato da Israele a quello cileno, dalla location degli Emirati Arabi Uniti a quella della Santa Sede passando per i padiglioni di Francia, Olanda, Belgio, Grecia, Svezia, Germania, Inghilterra e ancora Cina, Uruguay, Venezuela e Kosovo – per citarne alcuni – ciascun Paese ha saputo dare spazio e respiro all’espressione artistica contemporanea in maniera nuova e mai banale. Naturalmente anche l’Italia traduce in opere il tema proposto dalla Biennale d’Arte di Venezia e il curatore del padiglione “tricolore”, Vincenzo Trione, ha selezionato quindici artisti tra i quali uno dei massimi esponenti della Transavanguardia, Mimmo Paladino, e il celebre fotografo Paolo Gioli. Accanto ai tanti padiglioni si inserisce anche quello di Venezia che ospita la mostra Guardando avanti. L’evoluzione dell’arte del fare. 9 storie del Veneto: Digitale - non solo digitale. Curata dal designer italiano Aldo Cibic, l’esposizione pone l’accento sulle arti applicate e sul rapporto sempre più stretto tra queste e l’alta tecnologia. Dalla prima edizione del 1895 ad oggi la kermesse ha saputo dimostrare il valore pregnante del pensiero artistico contemporaneo, declinato in tutte le sue forme. Non stupisce dunque che la Biennale di Venezia sia una delle istituzioni culturali più autorevoli al mondo e che ad ogni edizione i Giardini, location tanto perfetta quanto suggestiva, accolgano migliaia di visitatori provenienti dai cinque continenti. Presieduto da Paolo Baratta sin dal 2008, il merito di questo evento internazionale è la capacità di porre all’attenzione di pubblico e critica ogni forma di espressione creativa. E a proposito di pluralità artistica, ricordiamo che accanto alla Biennale di Arte che prese il via oltre un secolo fa, nel lungo cammino si sono aggiunte la Musica (la prima esposizione fu nel 1930), il Cinema che debuttò del 1932, il Teatro nel 1934, l’Architettura (la prima kermesse nel 1980) e la Danza nel 1999. Appuntamenti che si svolgono in Laguna in date e location diverse e che sono ognuno una finestra di approfondimento e di innovazione senza pari. Ad essi si affiancano infine numerose attività di ricerca e si inseriscono diversi eventi collaterali altrettanto interessanti, per offrire agli esperti e agli amanti del genere un panorama sempre più completo e articolato. giugno 2015 | Plus Magazine | EVENTI 35 NOTIZIE LA MELA CORRE SU QUATTRO RUOTE d i M A U R O La Mela ha fatto shopping 36 B O S S O L A E quando la Mela fa shopping non è mai per caso. Soprattutto se quella di cui parliamo non è una mela qualsiasi ma la Mela per eccellenza, cioè Apple. Provate ad immaginare una grande fabbrica automobilistica di Torino o di Detroit che anziché automobili si metta a sfornare personal computer e smartphones dotati di una capacità rivoluzionaria e vi starete avvicinando alla nuova rivoluzione pensata in quel di Cupertino. Già, perché ciò cui stanno lavorando in California non è il modello 7 dell’iPhone (o almeno non solo) ma l’iCar, cioè una nuova automobile, anzi un’automobile completamente nuova. Tim Cook, CEO di Apple, intervistato in proposito non ha né confermato né smentito la notizia, ma lo shopping (di cervelli) è incominciato in grande stile e, guarda caso, sono cervelli di uomini e donne, tecnici ed ingegneri, provenienti da case automobilistiche e persino da aziende che producono forniture per veicoli, come ad esempio batterie. Certo, fare un’auto non è come fare un telefonino e, come dicevano le nonne, non basta avere la farina per saper fare il pane; non si può imparare a fare produzione a livello industriale dal giorno alla notte, ma i big dell’auto sono avvertiti. NOTIZIE Con 180 miliardi di dollari in cassa e una capitalizzazione di borsa che corre verso la cifra record di mille miliardi, Apple può comprare tutta la farina (e i cervelli) che vuole. Molti pensano che vista la sua capacità di rivoluzionare un intero settore come avvenuto per la telefonia, la rivoluzione del settore auto non sia poi così lontana, tenendo conto che in un campo come questo i tempi sono comunque lunghi e occorreranno almeno cinque anni per vedere realizzato il miracolo dell’iCar. Che quelli di Apple siano ben coscienti dell’ampiezza della sfida, lo dimostra il nome in codice del progetto per l’auto made in Cupertino, un nome che è di per sé un simbolo, perché l’hanno chiamato Titan. E sono ormai centinaia le persone impiegate nello sviluppo del progetto, assai caro allo stesso Steve Jobs, il mitico fondatore di Apple. D’altronde non si parte da zero, perché la società è già attiva nel settore, in particolare con l’applicativo Carplay, che consente all’utilizzatore di accedere a tutte le funzioni del proprio iPhone direttamente dall’auto. Il progetto Titan va però ben oltre l’interazione tra il telefono e la vettura, perché ha l’obiettivo di concepire un’automobile completamente nuova che funzionerà, ovviamente, con un motore elettrico. D’altronde, a riprova della fragilità delle barriere tra i settori ad alta tecnologia, anche il gigante di internet Google, ha già sviluppato un veicolo di sua produzione e qualche prototipo di Google Car circola già sulle strade americane. Ma mentre Google, sulla scia dell’esperienza di Nvidia e del suo sistema Drive Px, si è concentrato soprattutto sulla guida senza conducente (il cosiddetto self driving), l’ambizione di Apple è quella di entrare a tutto tondo nel mercato dell’automotive come produttore. L’attitudine ad innovare non abita solo nella Silicon Valley, visti i progressi dei produttori di auto nello sposare le nuove tecnologie, ma l’aver guadagnato qualcosa come 18 miliardi di dollari solo nel primo trimestre del 2015, consente ad Apple di muoversi con una certa libertà di azione in un campo altamente competitivo. A noi consumatori non resta che aspettare per vedere se il forno di Cupertino sarà capace di stupirci ancora; di certo non sarà la farina a mancare. giugno 2015 | Plus Magazine | NOTIZIE 37 film plus magazine cinema 38 RUTH & ALEX L’AMORE CERCA CASA POLTERGEIST Regia: Richard Loncraine Regia: Gil Kenan Data uscita: 25/06/2015 Data uscita: 2/07/2015 Cast: Morgan Freeman, Diane Keaton, Carrie Preston, Cynthia Nixon, Hannah Dunne, etc. Trama: Il giovane pittore Alex Carver acquista per lui e sua moglie Ruth un piccolo appartamento di due stanze un po’ malmesso nella periferia di Brooklyn. Oggi, dopo 40 anni, il quartiere è diventato di moda e quindi molto richiesto e il loro appartamentino vale una piccola fortuna. Ruth (Diane Keaton), ormai insegnante in pensione e Alex (Morgan Freeman) che ancora dipinge, sono sempre innamorati come il primo giorno. Decidono di permettere alla nipote di Ruth, l’agente immobiliare Lily, di mettere in vendita la loro casa per vedere che cosa se ne può ricavare. Per ben due volte, alla vigilia delle visite dei potenziali acquirenti dell’appartamento, accade un imprevisto. Ruth e Alex iniziano a chiedersi se sia il caso di cambiare drasticamente vita... MISSION IMPOSSIBLE ROGUE NATION estate MINIONS Regia: Christopher McQuarrie Regia: Pierre Coffin, Kyle Balda Cast: Sam Rockwell, Rosemarie DeWitt, Jared Harris, Saxon Sharbino, Nicholas Braun, etc. Cast: Tom Cruise, Rebecca Ferguson, Alec Baldwin, Ving Rhames, Simon Pegg, etc. Cast: Michael Keaton, Sandra Bullock, Allison Janney, Katy Mixon, Jon Hamm, etc. Trama: Il film, prodotto da Sam Raimi, diretto da Gil Kenan e interpretato da Sam Rockwell, Rosemarie Dewitt e Jared Harris, è il remake di Poltergeist, pellicola del 1982 diretta da Tobe Hooper e scritta e prodotta da Steven Spielberg. La pellicola racconta di un gruppo di fantasmi che cominciano a comunicare con la piccola Carol Anne Freeling, una bambina di cinque anni che vive in California con la famiglia, attraverso la televisione statica. All’inizio i fantasmi sembrano gentili, muovono gli oggetti attorno alla casa divertendo tutti quanti, ma all’improvviso diventano cattivi e cominciano a terrorizzare la famiglia. Carol viene rapita e la famiglia è costretta a cercare di salvarla prima che scompaia per sempre. Trama: Il film è diretto da Christopher McQuarrie (che ha già lavorato con Tom Cruise in Operazione Valchiria e in Jack Reacher - La prova decisiva), prodotto dalla Skydance e distribuito dalla Paramount Pictures. Nel cast ci sono Tom Cruise, Simon Pegg, Ving Rhames e Jeremy Renner; tra le new entry invece compaiono Rebecca Ferguson, Alec Baldwin e Simon McBurney. Inizialmente doveva uscire il 25 dicembre 2015 e invece la Paramount Pictures e la Skydance Productions hanno anticipato di diversi mesi. La sinossi è la seguente: Ethan e il suo team affrontano la loro nuova missione impossibile, la più dura finora: eliminare il Sindacato, un’organizzazione criminale internazionale, altamente addestrata come loro e incaricata di distruggere la IMF. Trama: La storia dei Minions inizia all’alba dei tempi. Partendo da organismi gialli unicellulari, i Minion si evolvono attraverso i secoli, perennemente al servizio del più spregevole dei padroni. Continuamente senza successo nel preservare questi maestri, dal T-Rex a Napoleone, i Minion si sono ritrovati senza qualcuno da servire e sono caduti in una profonda depressione. Ma un Minion di nome Kevin ha un piano, e lui - insieme all’adolescente ribelle Stuart e all’adorabile piccolo Bob - decide di avventurarsi nel mondo per trovare un nuovo capo malvagio da seguire per sé e i suoi fratelli. Il trio s’imbarca in un viaggio emozionante che li condurrà alla loro prossima potenziale padrona, Scarlet Overkill (Sandra Bullock), la prima super-cattiva al mondo. Data uscita: 19/08/2015 Data uscita: 27/08/2015 recensioni IL SEGRETO DEGLI ANGELI di Camilla Läckberg libri LE MANI DELLA MADRE di Massimo Recalcati plus magazine letture CARI MOSTRI di Stefano Benni LA PIUMA di Giorgio Faletti Un nuovo omicidio tra i fiordi per Erica Falck e Patrick Hedström. Un giorno di Pasqua all’inizio degli anni settanta, la famiglia Elvander scompare senza lasciare tracce dall’isola di Valö, al A cosa servono le mani della madre? Da sempre, la madre accarezza, cura, accoglie. Non solo nelle favole edificanti, nella tradizione retriva, nei consolatori racconti dei mass media: an- Stefano Benni sfida il racconto di genere e apre la porta dell’orrore. Lo fa con ironia, lo fa attingendo al grottesco, lo fa tuffandosi nel comico, lo fa tastando l’angoscia, lo fa, in omag- Giorgio Faletti si accomiata dai suoi lettori con la sua opera più bella, originale e dolente. Una favola morale, che accompagna il lettore attraverso le piccole, meschine, ignoranti bassezze largo di Fjällbacka. La tavola è apparecchiata a festa, ma in casa è rimasta solo la piccola Ebba, una bimba di un anno. Fu crimine o sparizione volontaria? Molti anni dopo, Ebba torna all’isola. Ha appena perso un figlio di tre anni e, nel tentativo di rimettere insieme i pezzi della sua vita, decide col marito di trasferirsi nella casa della sua infanzia. Ma i lavori di restauro portano alla luce misteriose tracce di sangue, e un incendio doloso non fa che complicare il rientro… Patrick ed Erika, che da tempo fanno ricerche sul mistero mai risolto della scomparsa degli Elvander, fiutano una pista. che la stessa psicoanalisi ha per molti versi mantenuto ferma questa impostazione. Riservandosi, semmai, di indicare il lato oscuro di questa immagine celestiale: quella della madre cattiva, anaffettiva, carnefice delle anime e del futuro dei propri figli. Massimo Recalcati, volge il suo sguardo al materno. Recalcati ci guida con mano sicura lungo una galleria di figure del materno, tratte dalla sua esperienza clinica, dall’attualità ma anche dalla Bibbia, da libri e film e, in definitiva, dall’esperienza di tutti. Così ci aiuta a riconoscere nella grande varietà delle madri possibili il profilo di una madre reale, non ideale, in cui le possibilità convivono e lottano tra loro per il sopravvento. gio ai suoi maestri, rammentandoci di cosa è fatta la paura. E finisce con il consegnarci una galleria di memorabili mostri. E allora ecco gli adolescenti senza prospettiva o speranza, ecco il Wenge, una creatura misteriosa che semina panico e morte, ecco il plutocrate russo che vuole sbarazzarsi di un albero secolare, ecco una Madonna che invece di piangere ride, dolcemente sfrontata, ecco il manager che vuole ridimensionare un museo egizio sfidando una mummia vendicativa. Con meravigliosa destrezza Stefano Benni scende negli anfratti del Male per mettere disordine e promettere il brivido più cupo e la risata liberatoria. degli uomini, sino a comprendere, attraverso il più innocente e semplice degli sguardi, il senso profondo delle cose. Del loro ruolo. E della fine. Seguiamo una piuma mentre traccia il suo invisibile sanscrito nel cielo, la vediamo posarsi sul tavolo dove il Re e il Generale tracciano i piani per la battaglia per la conquista di Mezzo Mondo, noncuranti di chi poi dovrà combatterla; attratti da una dissonante melodia volteggiamo dentro al Teatro, per assistere allo spettacolo meraviglioso e crudele della Ballerina dal cuore spezzato: il nostro volo ci porterà a conoscere altri, sventurati personaggi finché la piuma non incontrerà lo sguardo dell’unico che saprà capire quello che nessuno prima aveva compreso. giugno 2015 | Plus Magazine | RECENSIONI 39 plus magazine fumetti e cartoons di Salvatore Taormina (il Tao) KEN PARKER nº 50 “Fin dove arriva il mattino” Mondadori Comics Brossurato € 7,99 In edicola e libreria Ken è morto e un velo di tristezza è sceso irrimediabilmente nei nostri cuori. Dopo quasi vent’anni leggere una storia inedita, l’epilogo di questo eroe anticonformista che ha segnato un’epoca, rappresenta per un attimo un tuffo in quel passato dove una generazione di ragazzi sperava in un futuro migliore e agitava al vento una serie infinita di valori e di speranze. “Lungo Fucile”, così lo chiamavano gli indiani, questi valori li incarnava tutti. In questa storia, dove il nostro eroe ha il viso segnato dalle rughe, i ricordi si sovrappongono riportando il lettore a fatti narrati che purtroppo non sono più di quest’epoca. Un volume illustrato da un grande Maestro, Ivo Milazzo e scritto dal miglior narratore italiano, Giancarlo Berardi. Peccato per le scelte errate e la poca cura nei confronti della serie da parte di una casa editrice così importante e in genere così attenta ai dettagli come la Mondadori: la carta lucida che mal si adatta a riprodurre il tratto impressionistico di Milazzo, un lettering troppo impersonale, per non parlare dei refusi che hanno accompagnato tutta la serie. Per il resto un capolavoro annunciato che lascia il lettore senza fiato dalla prima all’ultima pagina. 40 f&c CONEY ISLAND “La pupa e lo sbirro” Sergio Bonelli Editore Brossurato € 3,50 In edicola e fumetteria Coney Island è l’inizio di una nuova scommessa per la più importante e prolifica casa editrice italiana: la Sergio Bonelli Editore. Si tratta di una “mini-miniserie” a cui ne seguiranno molte altre, atte a sperimentare l’impatto sul pubblico italiano di storie brevissime (il cui ciclo si dovrebbe concludere nell’arco di 3-4 numeri) firmate dai più grandi autori italiani. L’esperimento parte “col botto” grazie a una storia scritta dal bravissimo Gianfranco Manfredi e disegnata magistralmente dalla coppia formata dal compianto Giuseppe Barbati e Bruno Ramella, che porta immediatamente il lettore negli affascinanti anni venti newyorkesi, con un ritmo d’azione non comune per una storia davvero avvincente. Consigliato vivamente. estate COLLANA LE GRANDI PARODIE nº 4 “Eve e le notti d’Oriente” Associazione gli Amici del Fumetto Cartonato € 17,90 - Edizione deluxe con sovraccoperta € 26,00 - In fumetteria Eve e Antea, stufe della solita routine quotidiana, decidono di intraprendere insieme un viaggio in giro per il mondo lontano dai soliti compagni d’avventura: Demonik e Binko. Finiranno, dopo varie peripezie, in un simpatico paese arabo di nome Harabbat governato da uno sceicco senza scrupoli che vorrebbe inserirle nel suo harem. Questo e altro ancora darà inizio alla tregua tra gli eterni rivali Demonik e Binco che partiranno alla volta del paese arabo per liberare e riconquistare le loro donne. Parodia della compagna di Diabolik, Eva Kant, scritta da Luca Taormina e Daniela Zaccagnino, disegnata magistralmente da Elena Mirulla è da definirsi un piccolo capolavoro del genere. APPUNTAMENTI ETNA COMICS - Dal 30 maggio al 2 giugno 2015 Centro fieristico le Ciminiere - Catania Collezionismo, giochi di ruolo, cosplay, cultura pop e tradizione giapponese. Una mostra ad ampio raggio dove sono presenti quasi tutte le più importanti case editrici italiane. Per tutta la famiglia. TORINO FUMETTO - Domenica 7 giugno 2015 Mercato coperto di P.zza Madama Cristina - Torino La mostra, ad ingresso gratuito, offre memorabilia, fumetti d’epoca e moderni, figurine e tutto quanto fa collezionismo. Presenti anche molte piccole ma combattive case editrici del settore. LA SAGRA DEI FUMETTI - 13 e 14 giugno 2015 Castello Scaligero - Villafranca (VR) Fumetti, concerti, cosplay, una grande area autoproduzioni, birra e gastronomia per un weekend per tutta la famiglia. RIMINI COMICS - Dal 16 al 19 luglio 2015 P.zza F. Fellini - Rimini Per chi vuole unire una vacanza estiva alla scoperta delle ultime novità editoriali e/o partecipare a incontri e dibattiti sul fumetto di alto livello. Un modo per passare alcune belle giornate in compagnia in una location incantevole. recensioni mostre plus magazine arte, scienza e costume net, Paysage de Cagnes e Les Poissons di Renoir, due opere di Matisse, tra cui Odalisque sur la terrasse, mai esposta in precedenza e restaurata per l’occasione. Il percorso prosegue con cinque acquerelli e un olio su tela di Cézanne. L’intensa e raffinata esposizione si conclude con un omaggio a Nicolas de Staël. PICASSO E LE SUE PASSIONI Fino al 28 giugno 2015 Del grande artista in mostra più di 200 opere tra vasi, piatti, brocche, mattonelle dipinte, importanti opere su carta e un olio inedito appartenuto a Dora Maar ed esposto per la prima volta in questa occasione, dal titolo Figura de mujer inspirada en la guerra de España. Si tratta di opere provenienti, per la maggior parte, da prestigiose raccolte private di tutto il mondo e dal Museo di Mija Malaga, noto per la ceramica. La mostra intende Traversetolo (PR) Fondazione Magnani Rocca Via Fondazione Magnani Rocca 4 0521 848327 www.magnanirocca.it presente nelle maggiori feste religiose ebraiche) sono sempre presenti nei suoi quadri; l’influenza delle avanguardie francesi che egli seppe elaborare in maniera originale; la rappresentazione delle figure degli innamorati e dell’amata moglie. Roma - Chiostro del Bramante Via Arco della Pace 5 06 68809035 www.chiostrodelbramante.it illustrare i temi e le passioni che hanno dato vita alla creatività di Picasso e ne hanno influenzato la vicenda umana e quella artistica. Il teatro e il circo, la tauromachia, le donne e la politica sono stati per tutta la sua carriera argomenti di ricerca portante nella sua complessa cifra stilistica. JACKSON POLLOCK, MURALE. ENERGIA RESA VISIBILE Fino al 16 novembre 2015 Catania - Museo Civico Castello Ursino P.zza Federico II di Svevia 3 095 345830 www.picassoelesuepassioni.comediarting.it CHAGALL. LOVE AND LIFE Fino al 26 luglio 2015 Oltre 150 opere, tra dipinti, disegni e stampe, provenienti dall’Israel Museum di Gerusalemme, raccontano il singolare legame tra il grande pittore e la moglie Bella Rosenfeld, fondamentale e costante fonte d’ispirazione nella sua vita e nei suoi lavori. L’esposizione ruota intorno alle esperienze personali dell’artista e ai temi centrali della sua poetica: la cultura ebraica, i cui simboli (la capra allegoria di speranza e fiducia, la capanna che ricorda la celebrazione della festa dopo l’Esodo, l’asino legato ai diversi momenti biblici, il suonatore di violino figura VEDUTE DI FRANCIA NELLA VILLA DEI CAPOLAVORI Renoir, Monet, Cézanne, Matisse, De Staël Fino al 13 settembre 2015 Renoir, Monet, Cézanne, Matisse, De Staël, pittori celebri che fecero della Costa Azzurra la patria d’elezione artistica, si incontrano nelle sale della pittura francese presso la Fondazione Magnani Rocca. Dal Musée d’Orsay di Parigi, grazie a un rapporto di collaborazione con la Magnani Rocca, arriva per la prima volta in Italia l’opera di Renoir La Seine à Champrosay: splendido dipinto, realizzato en plein air nel 1876. La mostra continua con Falaises à Pourville di Mo- La Collezione Peggy Guggenheim presenta, in anteprima assoluta europea, la mostra “Jackson Pollock, Murale. Energia resa visibile", a cura di David Anfam, eminente esperto dell’Espressionismo astratto. Si tratta di un’esposizione itinerante dedicata al monumentale Murale che Jackson Pollock realizzò per l’appartamento newyorkese di Peggy Guggenheim, committente dell’opera, tra l’estate e l’autunno del 1943. Con i suoi 6 metri di lunghezza, il Murale è l’opera più grande che Pollock abbia mai realizzato ed ha esercitato un impatto sismico sull’arte americana dell’epoca, fino ad arrivare ai giorni nostri. Con le sue dimensioni monumentali ha introdotto nell’Espressionismo astratto americano un nuovo concetto di scala, anticipando le più “classiche” astrazioni, rese attraverso la tecnica dello sgocciolamento, che Pollock avrebbe rappresentato quattro anni più tardi. Venezia - Collezione Peggy Guggenheim Dorsoduro 701 041 2405411 www.guggenheim-venice.it giugno 2015 | Plus Magazine | RECENSIONI 41 musica plus magazine musica estate Il primo singolo estratto dall’album è Dead Inside, uscito il 23 marzo scorso. Spiega Matt Bellamy: “Per me, un drone è uno psicopatico metaforico che permette comportamenti psicopatici senza possibilità di appello. Il mondo è dominato da droni che utilizzano droni per trasformarci tutti in droni. Questo album analizza il viaggio di un essere umano, dalla sua perdita di speranza e dal senso di abbandono, all’indottrinamento dal sistema affinché si diventi droni umani, fino alla defezione terminale da parte degli oppressori”. Eros Ramazzotti PERFETTO “Quando si finisce un lavoro, un progetto o qualsiasi altra cosa, la si guarda, le si dà l‘ultimo ritocco... e poi si dice: PERFETTO!”. È con queste parole che Eros Ramazzotti ha annunciato pubblicamente sul suo profilo Facebook l’uscita del suo nuovo album, Perfetto. Il nuovo disco, anticipato dal singolo Alla fine del mondo, è il secondo ad uscire per Universal Music dopo Noi (e la successiva ristampa Noi due) e conterrà quattordici brani inediti. ventidue brani live più un mini album composto da quattro inediti scritti nell’ultimo anno. È previsto anche un nuovo tour nei palasport il Più che logico tour 2015 che toccherà città nuove e riporterà Cesare ad esibirsi in quelle già visitate per soddisfare la grande richiesta da parte del pubblico. Mika NO PLACE IN HEAVEN Come in passato verrà pubblicato sia in italiano sia in lingua spagnola. Alla pubblicazione dell’album seguirà la tournée, annunciata alla fine dello scorso anno. Sono infatti previste ventitré date nelle quali sarà possibile ascoltare dal vivo quella che è definita una tra le voci italiane più amate e stimate nel mondo. Cesare Cremonini PIÚ CHE LOGICO (LIVE) Dopo il grande successo dell’album di inediti Logico e del conseguente Logico Tour 2014, che ha registrato oltre 100 mila presenze in un solo mese, Cesare Cremonini torna sulle scene, a distanza di un anno, con un nuovo progetto che ha l’obiettivo di fermare nel tempo il successo del Logico Tour 2014. Lo fa pubblicando Più che logico (live), un triplo cd disponibile nei negozi tradizionali, in digital download e su tutte le piattaforme streaming, che raccoglie 42 Muse DRONES Tornano i Muse con Drones, il nuovo album in uscita a giugno, a tre anni dal precedente, il fortunato The 2nd Law. In mezzo ci sono stati tanti concerti sold out della band di Matthew Bellamy tra i quali la memorabile performance dello stadio Olimpico, non a caso scelta per il cd più dvd Live at Rome Olympic Stadium, pubblicato nel 2013. No place in heaven è il quarto lavoro di Mika (dopo il debutto con l’album Life in cartoon motion, seguito da The boy who knew yoo much e The origin of love) e rappresenta il punto d’arrivo di un percorso durato due anni. La produzione è stata curata dall’artista stesso in collaborazione con Gregg Wells, produttore già nominato ai Grammy. Da questa collaborazione è nato un album più maturo dei precedenti, che rivela il talento di scrittura dell’artista e mette in risalto le capacità vocali di Mika, evocando in particolare i grandi classici album pop degli anni ‘70 di Billy Joel, Todd Rundgren, Elton John, da sempre punti di riferimento per il cantante anglo-libanese. In occasione dell’uscita di No Place In Heaven, Mika partirà anche per un tour tra Asia e Europa che toccherà l’Italia con ben sei date. recensioni teatro plus magazine teatro TEATRO ANTICO DI TAORMINA CARMEN Date: 15 luglio, 4, 7, 10 e 13 agosto 2015 Caracalla Madama Butterfly, Turandot e La bohème. Un ritorno dopo il successo della passata stagione di Caracalla, sarà quello de La bohème con la regia, scene e costumi, di Davide Livermore. Un allestimento che racconta la storia dei due amanti parigini illustrandola con i grandi quadri dei pittori impressionisti. Uno spettacolo di grande suggestione e di forza emotiva suscitate dalla musica del capolavoro unita ai colori dei grandi artisti che si dipingono sulle terme. Sarà la Carmen di Georges Bizet ad aprire il prossimo 15 luglio la nuova grande Stagione Lirica 2015 al Teatro Antico di Taormina nel nuovo attesissimo allestimento con la regia e le scene di Enrico Castiglione e i costumi di Sonia Cammarata. La Stagione Lirica di Taormina è diventata negli ultimi anni uno dei più importanti festival operistici internazionali, offrendo ogni estate nuovi alvedrà la presenza delle più grandi stelle della lirica, sotto la direzione di importanti direttori d’orchestra, con straordinari allestimenti curati dai più famosi registi dei capolavori pucciniani. Per la Turandot sul podio ci sarà Bruno Nicoli che guiderà orchestra e coro e tra gli straordinari interpreti vedremo Giovanna Casolla nel ruolo della Principessa Turandot. lestimenti disegnati e realizzati appositamente per il Teatro Antico. La Carmen di Bizet arriva nel 2015 a Taormina con numerose recite in una nuova produzione con un cast eccezionale, con il coro e l’orchestra che hanno riscosso tanto successo in questi ultimi anni proprio per il Taormina Opera Festival. FESTIVAL PUCCINI - Torre del Lago (LU) TURANDOT Date: 25 luglio, 7, 16, 23 e 28 agosto 2015 Il Festival Puccini è uno degli eventi più attesi della vita culturale della Toscana, uno dei festival più importanti d’Italia e l’unico Festival al mondo dedicato al compositore Giacomo Puccini che si svolge ogni estate, proprio nei luoghi che ispirarono al maestro Puccini le sue immortali melodie. Il Festival Puccini propone dal 24 luglio al 30 agosto 2015 un cartellone lirico che TEATRO DELL’OPERA DI ROMA Terme di Caracalla LA BOHEME Date: 25, 29 luglio e 1, 3, 5 e 7 agosto 2015 Il cartellone estivo della stagione 2014-2015 del Teatro dell’Opera nelle terme antiche più famose del mondo, quest’anno sarà interamente dedicato a Puccini che, accanto a Verdi, è l’autore più rappresentato in tutti i teatri del mondo. Si alterneranno sulla scena di ARENA DI VERONA IL BARBIERE DI SIVIGLIA Date: 1, 7, 20, 28 agosto e 4 settembre 2015 La 93ma edizione del Festival Lirico, nell’anno di EXPO 2015, intende seguire il tema della manifestazione espositiva “nutrendo il pianeta” con la cultura e la magia della musica, grazie ai titoli lirici più amati ed agli allestimenti più spettacolari e applauditi degli ultimi anni di oltre un secolo di storia areniana. In scena dal 1° agosto, Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini trasformerà l’anfiteatro romano nel grande giardino ideato da Hugo de Ana nel 2007, arricchito dalle divertenti coreografie di Leda Lojodice e caratterizzato dalle suggestive e gigantesche rose che contraddistinguono il Museo dell’Opera AMO a Palazzo Forti. Per questo titolo vedremo l’esordio di un giovane promettente direttore d’orchestra, Giacomo Sagripanti. giugno 2015 | Plus Magazine | RECENSIONI 43 MAPPAMONDO L’impressione è che il tempo si sia fermato in quell’attimo in cui il creato raggiunge la perfezione. Appena arrivati in Provenza, nel sud della Francia, verrebbe voglia di non andar più via, perché il coup de cœur è immediato: villaggi costruiti con pietre a vista, rustici dove le ore trascorrono oziose, una natura rigogliosa e coltivazioni curate; il sole, abbagliante in un cielo dall’azzurro intenso, è vita. L’ esplorazione di questo territorio attiva inevitabilmente tutti i sensi e impone la loro partecipazione. Un’emozione visiva è il blu lavanda, il giallo girasole, il verde vigna, il bianco pietra delle case con le imposte in tinte pastello. Il profumo dei fiori e delle erbe aromatiche arriva inaspettato e inebria l’olfatto. Il frinire delle cicale, i rintocchi di pesanti campane, il vociare nei mercati suonano come un’orchestra accordata. La polvere dell’ocra tra le dita, il calore sulla pelle e la carezza del vento fondono la materia con lo spirito. Il gusto del vino, del miele, dei meloni maturi, la corposità delle ciliegie, l’intensità della bouillabaisse ispirano pensieri legati al buon vivere e alla salute. Pace, rilassatezza e tranquillità sembrano essere le parole d’ordine di questi luoghi e non stupisce che intellettuali e scrittori come Albert Camus e Peter Mayle li abbiano scelti quali luoghi elettivi in cui stabilirsi. Strade sinuose, perfette da percorrere su due ruote, si inerpicano sui rilievi calcarei per lasciar scoprire graziosi borghi aggrappati a speroni di roccia. Molti hanno ricevuto il titolo di villaggi più belli di Francia e passeggiandovi non si può che esser d’accordo: Bonnieux di pietra dorata, Lacoste del Marchese de Sade, le torrette difensive di Ménerbes, Oppède le Vieux rinata per mano degli artisti, Lourmarin col suo castello rinascimentale, Cucuron la placida, la scenografica Gordes e infine la rossa Roussillon coi suoi Sentier des Ocres. 48 44 MAPPAMONDO Provenza Colpo di fulmine sensoriale di BARBARA OGGERO Senanque, l’antica Abbazia cistercense circondata dalla lavanda giugno 2015 | Plus Magazine | MAPPAMONDO 45 MAPPAMONDO Da sinistra a destra e dall’alto in basso: Campi di lavanda, pettinati come capigliature afro, colorano la terra della Provenza. Le fontane della Provenza. Dalla lavanda si ricavano molti prodotti, tra cui il miele acquistabile nei negozi dai colori e dall’arredo provenzale. Borghi dall’aspetto curato, dove la modernità è entrata in punta di piedi, che per raggiungerli devi salire morbidi pendii, oppure attraversare una boscaglia verace o magari una foresta di cedri, portati su questo terreno generoso dall’Atlante Marocchino. Il fulcro dei villaggi ruota attorno ai Petit Café aperti su piccole piazzette, all’ombra di imponenti platani. Non mancano le austere fontane a sgorgare acqua continua, gli atelier di pittori e scultori, golose pâtisserie e graziose boutique enogastronomiche. Vicoli di ciottolato costellati da consumati gradoni conducono su terrazze panoramiche dove castelli diroccati o chiese abbandonate dominano sulla vallata sottostante e con un dito si può davvero toccare il cielo. Da quella cima, dove il battere costante del vento ha imposto una direzione allo sguardo degli alberi, si scorgono le macchie di lavanda tra il verde intenso dei vitigni e l’argento degli ulivi. Appezzamenti regolari senza recinzioni permettono a chiunque di godere della maggiore attrattiva della Provenza, vista su tante cartoline e perciò altrettanto sognata. 46 Come spesso accade davanti alle bellezze usurate dalle immagini, subito è irreale la sensazione di camminare tra le file regolari di quest’arbusto, perdersi nel suo colore, ubriacarsi del profumo che riempie l’aria, ascoltare il ronzio di migliaia di api impegnate nella raccolta del polline. Solo strofinando dolcemente con la mano i piccoli fiori e poi annusando la pelle su cui l’aroma è impresso si ha la certezza del posto in cui ci si trova. Per avere idea dell’importanza di questa pianta nell’economia e nella bellezza della regione basta costeggiare le strade interne, sentieri d’asfalto che collegano borghi silenziosi, e fermarsi dove la natura si tinge di lilla. Appezzamenti di terra di varia estensione raggiungono l’apoteosi nel Plateau de Valensole, una pianura estesa a perdita d’occhio che a luglio si colora e manifesta i disegni regolari della semina invernale, tanto da far sembrare il terreno un catalogo di acconciature afro. Si potrebbe camminare per chilometri nella rilassante ripetitività di questa coltura e sentirsi parte della natura suprema. MAPPAMONDO Il culmine della provenzalità viene raggiunto però visitando l’Abbazia di Sénanque, uno stupendo esempio di architettura cistercense del XII secolo. Posizionata in una gola sempre assolata, pare appoggiata sul verde dei boschi che le fanno da cornice e le sue mura austere sembrano sorgere proprio da lunghe distese di lavanda. Un territorio appartato rispetto alle attività del mondo è la semplice spiegazione che portò i monaci alla sua costruzione proprio in questo luogo per dedicarsi a una vita di preghiera e al lavoro agreste. Giunta praticamente intatta fino ai nostri giorni, le visite guidate (in francese) a orari regolari aiutano a scoprire i luoghi dove i benedettini condussero la loro vita nel rispetto del silenzio. Abbandonata per secoli, l’Abbazia è tornata ad essere abitata da una nuova comunità di religiosi solo alla fine degli anni ‘80 e oggi offre ospitalità per brevi ritiri spirituali, A sinistra: villaggi provenzali nel Parco del Luberon. In basso: rustico tra i girasoli in Provenza. a prezzi modici. Per chi desidera invece visitare questo capolavoro architettonico in giornata, ma vuole portar con sé una testimonianza tangibile del luogo, il fornitissimo negozio accanto all’ingresso vende libri, cd e articoli di cartoleria, oltre a prodotti a base di lavanda, tra cui un miele che fa esclamare: “Questo è nettare divino!”, senza timore di essere irriverente. Vagando beati per gli angoli di bellezza appare subito evidente perché tanti pittori abbiano trovato ispirazione in questa regione: i colori intensi della natura esprimono una vitalità che naturalmente marchia l’anima e quindi si imprime sulla tela. Basta guardarsi attorno per vedere i grossi girasoli di Van Gogh, per riconoscere i paesaggi agresti di Cézanne, per rilevare nei dipinti le diciassette diverse tonalità dell’ocra di Roussillon e sentirsi così dentro un quadro, dipinto dalla suprema arte di un grande Maestro. Spalmata sulle due rive del Rodano, da Orange fino al Mediterraneo e dalla Camargue fino alla Costa Azzurra, la Provenza propone una varietà giugno 2015 | Plus Magazine | MAPPAMONDO 47 MAPPAMONDO Roussillon e la falesia di terra ocra. di scenari naturali ma anche centri urbani più grandi per chi predilige la vita cittadina, senza dimenticare ogni volta il gusto provenzale. Città pregne di storia come Aix-en-Provence e Avignone, vivace centro universitario la prima e dimora dei Papi per sette secoli la seconda, sono in grado di ammaliare e accontentare i visitatori coi loro angoli appartati ed edifici di rara imponenza. Qui sopra: Les Baux- de- Provence, la fortezza sulla montagna. A fianco: i mulini sui canali de l’Isle-sur-la-Sorge. Sono i rilievi montuosi a contornare questo territorio tanto prezioso e unico, proteggendolo e creando un microclima particolare che sa di salmastro nonostante il mare si trovi ancora distante. Montagne ruvide che si elevano, prepotenti e senza avviso, dalla pianura e conducono lo sguardo fin sulla sommità, dove il cielo si fa più intenso. E se l’occhio non s’inganna deve però aguzzarsi per distinguere le bianche rovine di Les Bauxde-Provence mimetizzate con la pietra sulla cima di un rilievo. L’antico castello medievale si erge in una posizione spettacolare, sopra uno sperone roccioso, e per raggiungerlo bisogna circumnavigare questa porzione di Piccole Alpi (Alpilles). Dalle case sulla via ripida dell’antico paese si intuisce ancora il fasto e lo splendore d’una corte dei tempi andati. Votata oggi al turismo, gli animi curiosi e infatuati del passato possono trovare delizia in ricostruzioni accurate come solo i francesi sanno fare, e in dimostrazioni militari sull’uso della 48 catapulta che coinvolgono anche i visitatori, tramutando un’antica pratica di guerra in un gioco collettivo. Spingendosi verso est, dove la verdeggiante Provenza cede il passo ad altre caratteristiche morfologiche del territorio entriamo, per un breve tratto, nel regno dell’acqua. Passeggiare per le vie che costeggiano i gorgoglianti canali a Isle sur la Sorgue, tra vecchie ruote di mulini ricoperte di muschio e i deliziosi dehor dei ristoranti all’aperto, è confortante per lo spirito e allarga il cuore. E poi, a poca distanza, l’emozione si fa più intensa alla sorgente delle “Chiare, fresche et dolci acque” del nostro Francesco Petrarca. La pulita fonte del fiume la Sorgue, la più grande di Francia, sgorga a Fontaine de Vaucluse e il suo neonato corso scorre poco distante dai passi dei viandanti, ignari forse di immergere i piedi in quelle acque che ispirarono nel 1340 uno dei Maestri della Letteratura Italiana. Da una grotta sprizza il getto consacrato ormai all’eternità e affacciandosi in quel buco nero e profondo il pensiero vola ai cenote messicani, senza togliere fascino e importanza a questo piccolo grande luogo provenzale. L’acqua è tanto nitida che si vede il fondale di rocce e piante acquatiche: un gioco ipnotico alberga nel lento e costante fluttuare che crea disegni astratti ideali per essere appesi a una parete. Quattordici gradi costanti tutto l’anno è la temperatura del fiume e in estate regala un breve piacere ristoratore alla pelle prima di ridurre la sensibilità degli arti e suggerire piuttosto di concentrarsi sulla contemplazione dello spazio bucolico. MAPPAMONDO Dall’alto in basso: Il fiume Sorgue che ispirò “Le chiare, fresche et dolci acque” di Francesco Petrarca. Village Bories e le tipiche abitazioni in pietra usate dalle comunità di pastori. I dolcissimi meloni della Provenza. Il blu, il verde, il lavanda e il giallo sono i colori sulla tavolozza di quel quadro perfetto intitolato “Provenza”. I divieti di nuoto sono infranti da giovani audaci che cercano punti poco più profondi per tuffarsi e dimostrare la loro audacia; alcuni cani entrano ed escono dalle piscine naturali, nei punti dove il fiume si allarga, per riportare il bastone lanciato dai padroni e scrollano il pelo zuppo su quei gitanti seduti in cerca di riparo dalla calura d’un sole, che stenta a filtrare tra il denso delle frasche, e completa il quadro di un territorio che molto si avvicina all’idea di Paradiso in Terra. giugno 2015 | Plus Magazine | MAPPAMONDO 49 CONVENZIONI CONVE NZIONI NAZIONALI ALPITOURWORLD Gruppo leader in Italia per i viaggi organizzati. 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La password identificativa della convenzione è visibile sulla newsletter presente sul sito www.associatiallafabi.it GOMMEUR SRL La Gommeur Srl è titolare del sito internet www.gommeur.com presso cui è possibile acquistare pneumatici ed accessori on-line mediante un codice utente e una password. Tali codici permettono di consultare i relativi prodotti, servizi, prezzi e solo nel caso di acquisto verrà richiesta una registrazione personale al sito. Per gli associati FABI: • sconti dal 30% al 70% con la comodità della vendita diretta, senza intermediari, direttamente dal sito www.gommeur.com L’associato può scegliere il pneumatico d’interesse e decidere se farselo spedire al proprio domicilio oppure in un centro convenzionato Gommeur (circa 800 in Italia). Il costo della spedizione è di solo € 1,00 e si può scegliere se pagare mediante paypal, con carta di credito, con bonifico bancario oppure con contrassegno. Il codice identificativo della convenzione è visibile sulla newsletter presente su www.associatiallafabit.it 52 IDRONET Idronet è in grado di offrire una vasta gamma di prodotti di alta qualità per il trattamento completo dell’acqua domestica e per gli uffici dove i consumi sono elevati, tra cui: filtri per l’affinatura dell’acqua, purificatori per l’acqua domestica microbiologicamente pura, anticalcari magnetici, addolcitori a resine e sale. Tali prodotti dimostrano un massimo rendimento, rispettando la salute dell’essere umano, dell’ambiente e mettendo al centro come priorità la soddisfazione del cliente. Per gli associati FABI: • sconto del 25% sui purificatori d’acqua e sconti diversificati su altri prodotti. Per informazioni: [email protected] IL TUCANO VIAGGI Tour Operator che da oltre trent’anni organizza viaggi d’autore culturali, naturalistici ed etnografici, su misura per piccoli gruppi o individuali. 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L’azienda offre un’ampia gamma di servizi, che spaziano dai servizi di trasferimento verso aeroporti, porti e stazioni ferroviarie, servizi turistici, servizi Business, ed eventi speciali, quali matrimoni, meetings e fiere. La NCC Italy propone solo auto di recente immatricolazione, autisti professionali, cordiali e multilingua. Per gli associati FABI: • tariffe agevolate visibili sulla newsletter presente sul sito www.associatiallafabi.it NH HOTELS È una delle 25 maggiori catene alberghiere al mondo e una delle principali in Europa. Gestisce circa 400 alberghi (di cui 53 in Italia). La convezione per gli associati FABI riguarda gli alberghi in Italia e prevede: • tariffe scontate visibili sulla newsletter presente sul sito www.associatiallafabi.it Il codice identificativo della convenzione è visibile sulla medesima newsletter. Per prenotazioni individuali: centro prenotazioni: 848 390 398 [email protected] Per prenotazioni gruppi: Ufficio Gruppi: 800 160 199 [email protected] & POLIZZA AUTO Per il tramite della Biverbroker condizioni agevolate sulle tariffe relative alle coperture assicurative riguardanti autovetture, camper e moto. Per gli associati FABI: • RC Autovettura: sconto fino al 62%; • ARD (incendio, furto, kasko, ecc.): sconto fino al 40%; • eventi naturali e atti vandalici: sconto fino al 40%. Per richiedere il preventivo accedere al sito www.fabi.polizze.it “area preventivi auto e camper” e seguire le indicazioni. Per informazioni scrivere a: [email protected] & POLIZZA CASA Per il tramite della Biverbroker condizioni agevolate sulle tariffe relative alle coperture assicurative riguardanti la casa/abitazione (dimora abituale o saltuaria) e precisamente: • RC capo famiglia - incendio - furto. Per richiedere un preventivo compilare la modulistica allegate alla newsletter sul sito www.associatiallafabi.it CONVENZIONI SALMOIRAGHI & VIGANÒ Con più di 150 anni di storia e i propri punti vendita su tutto il territorio, Salmoiraghi & Viganò è la più grande catena di ottica in Italia. Nei punti vendita è possibile effettuare test visivi gratuiti da ottici professionisti, avere consulenza estetica e supporto tecnico da parte del personale. Per gli associati FABI: • sconto del 30% su occhiali da vista completi di lenti; • sconto del 20% su occhiali da sole; • sconto del 10% su lenti a contatto. Gli sconti sono validi per gli associati FABI e per i loro familiari. Non sono cumulabili con altre eventuali promozioni in corso nel punto vendita e non sono validi su: confezioni da 90 pz di lenti a contatto, strumentazione elettronica, lavorazioni, riparazioni e garanzie. Sul sito www.salmoiraghievigano.it potrete visualizzare le ultime promozioni e l’elenco dei punti vendita. SHENKER Shenker è un centro di eccellenza per l’insegnamento dell’inglese in Italia. Propone un’ampia varietà di corsi per coprire ogni esigenza di apprendimento tra cui corsi individuali, corsi di gruppo, corsi di Business English, corsi per bambini e ragazzi, e preparazione agli esami internazionali. Lo Shenker propone inoltre corsi speciali di Financial English e Legal English, 56 appositamente studiati per il settore bancario. Per entrambi i corsi Shenker propone agli associati FABI la seguente promozione: prima lezione di prova gratuita e senza impegno e gratis l’app “BAM!” per scaricare ogni giorno una lezione con frasi idiomatiche e l’inglese per internet. Inoltre per gli associati FABI: • sconto del 20% su tutti i corsi individuali e tanti benefici e vantaggi per gli iscritti FABI e le loro famiglie. (N.B. gli sconti non sono cumulabili con altre promozioni stagionali). 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Per gli associati FABI: con la tessera Slow Food a € 25,00 riceverete: • Slow, la rivista di Slow Food in formato elettronico (4 numeri anno); • una guida della collana MANGIAMOLI GIUSTI; • la e-newsletter settimanale con consigli, appuntamenti, notizie dal mondo Slow; • sconti su libri e gadget e sugli eventi nazionali come Slow Fish e Cheese e presso i locali amici. In esclusiva... • un libro omaggio della Collana Ricettari regionali di Slow Food Editore e un buono sconto del 40% da utilizzare per l’acquisto di libri presso gli stand Slow Food durante gli eventi nazionali del 2015. La campagna è valida da marzo al 31 dicembre 2015. Per le adesioni www.associatiallafabi.it UNITELMA SAPIENZA UNIVERSITÀ TELEMATICA “Braccio” telematico della prestigiosa Università romana La Sapienza, con sede a Roma, Viale Regina Elena 295, è un’Università pubblica non statale istituita con decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in data 7 maggio 2004, con peculiarità di formazione universitaria tramite internet. Unitelma Sapienza è autorizzata a rilasciare i seguenti titoli di studio: Laurea, Laurea Magistrale, Diploma di specializzazione, Dottorato di Ricerca e Master Universitari di I e II livello, validi a tutti gli effetti di legge. Per gli associati FABI riduzione sulla retta annuale di iscrizione. Esempio: • corso di laurea € 1.500,00; • corso di laurea magistrale e laurea magistrale a ciclo unico € 1.700,00. Troverete le informazioni su iscrizioni, immatricolazioni, valutazioni preimmatricolazioni ed elenco corsi su www.unitelma.it TORINO vivere la città ○ TEATRO: APRI GLI OCCHI E SOGNA: LA STAGIONE 2015-2016 DEL TEATRO REGIO ○ LE RUBRICHE: MEDICINA E SALUTE, COMUNICAZIONE E IMMAGINE, IDEE E SERVIZI, GLI ESPERTI RISPONDONO, LA PAROLA AI LETTORI ○ LE PROPOSTE: VISITE GUIDATE, SPETTACOLI, CONVENZIONI. TEATRO Apri gli occhi e sogna La stagione 2015-2016 del Teatro Regio propone quattordici titoli imperdibili d i BARBARA ODETTO N ove opere, una cantata scenica, un musical, due balletti, il Gala di danza con Roberto Bolle: il cartellone del Teatro Regio di Torino preannuncia un autunno e un inverno ricchi di contenuti di alto livello. I titoli selezionati racconteranno il patrimonio musicale europeo degli ultimi quattro secoli e seguiranno diversi fil rouges: l’Opera Barocca, il Progetto Janácek–Carsen e una selezione delle migliori produzioni operistiche internazionali, sei delle quali in prima italiana. Grazie alla consolidata partnership con Rai-Radio3, tutti i capolavori in cartellone saranno trasmessi in diretta radiofonica per consentirne la fruizione anche a coloro che non saranno in sala. La Stagione si inaugurerà il 14 ottobre con Aida diretta dal Direttore Musicale del Teatro Regio Gianandrea Noseda e firmata dal regista premio Oscar William Friedkin, autore di capolavori come Il braccio violento della legge e L’esorcista. In scena sino al 25 ottobre, la produzione sarà un omaggio alla riapertura del Museo Egizio di Torino. Appartiene al tema Progetto Opera Barocca, Didone ed Enea di Henry Purcell, dal 19 al 28 novembre, con un bellissimo allestimento proveniente dall’Opéra de Rouen e presentato per la prima volta in Italia; regia, scene, costumi e coreografia saranno firmati dalla coppia Roussat-Lubek, mentre la direzione sarà affidata a Federico Maria Sardelli, specialista del repertorio barocco. L’Eifman Ballet di San Pietroburgo sarà invece protagonista a dicembre con due titoli ricchi di contenuti: Anna Karenina (dal 3 al 6) e Onegin (dal 10 al 13) e verrà accompagnato dall’Orchestra del Teatro Regio, magistralmente diretta dallo statunitense David Levi. Dal 17 al 22 dello stesso mese saranno in scena i Carmina Burana di Carl Orff che verranno accompagnati dal Coro del Regio diretto dal maestro Claudio Fenoglio; regia, scene e video porteranno la firma di Mietta Corli che proporrà una rappresentazione scenica delle celebri canzoni profane simile ad un “musical medievale”. Il Gala Roberto Bolle and Friends, dal 28 al 31 dicembre, sarà il modo migliore per concludere l’anno e riunirà les étoiles della danza internazionale. 58 TEATRO Il Progetto Janácek–Carsen vedrà i capolavori del compositore moravo letti e interpretati dal regista canadese Robert Carsen e inizierà con La piccola volpe astuta, in prima esecuzione a Torino dal 19 al 26 gennaio. Sul podio il direttore inglese Jan Latham-Koenig; l’allestimento, in prima italiana, giungerà dall’Opéra National du Rhin di Strasburgo. Da 9 al 21 febbraio il Teatro Regio ospiterà in prima europea il nuovo allestimento di Tosca creato per lo Hyogo Performing Arts Center di Nishinomiya, in Giappone, con la regia del maestro Daniele Abbado e la direzione di Renato Palumbo. Cats, il celebre musical di Andrew Lloyd Webber rappresentato in oltre 250 città, sarà invece in cartellone dal 25 al 28 dello stesso mese. A marzo (15-24) verrà presentata La Cenerentola di Rossini con l’allestimento di Alessandro Talevi che ci condurrà nella Cinecittà degli anni Sessanta. Ad aprile (14-24), per la prima volta a Torino, sarà in scena La donna serpente di Alfredo Casella. Sul podio Gianandrea Noseda, alla regia Arturo Cirillo e in scena Carmela Remigio, Piero Pretti, Erika Grimaldi e Roberto de Candia. Durante le rappresentazioni de La donna serpente le istituzioni musicali torinesi, il Museo del Cinema e il Teatro Stabile proporranno approfondimenti per far luce sull’opera e sulla vita del compositore torinese, creando un Sistema Torino-Alfredo Casella: un focus che presenterà i diversi aspetti del compositore. Quello di Casella sarà il primo di una serie di appuntamenti annuali, dedicati ogni volta ad un autore differente. Lucia di Lammermoor di Donizetti sarà invece la protagonista di maggio (11-22) e avrà il maestro Noseda sul podio. L’allestimento dell’Opernhaus di Zurigo, in prima italiana, vedrà la regia di Damiano Michieletto mentre Diana Damrau, definita “la Lucia del nuovo millennio”, sarà protagonista il 22 maggio e riprenderà poi l’opera, in forma di concerto, in tournée con l’Orchestra e il Coro del Regio a Parigi ed Essen il 27 e 29. Nel 2016 si celebreranno i novant’anni dalla nascita del compositore Hans Werner Henze e il teatro torinese gli renderà omaggio con Pollicino, per la prima volta rappresentato in città (dal 28 al 31 maggio). Sul palco i solisti e il Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “G. Verdi” di Torino con la regia di Dieter Kaegi. Last but not least, chiuderà la Stagione 2015-2016 la Carmen di Bizet, in cartellone dal 22 giugno al 3 luglio. La splendida Anna Caterina Antonacci interpreterà la protagonista, mentre sul podio ci sarà il direttore israeliano Asher Fisch, per la prima volta ospite del Regio; la regia sarà di Matthias Hartmann, che presenterà una Carmen essenziale ma densa di contenuti. La vocazione internazionale di questo storico teatro è confermata da alcune tournée in programma durante la Stagione 2015-2016: oltre alla già citata Lucia di Lammermoor, che in forma di concerto sarà alla Philharmonie di Essen e al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi (27 e 29 maggio), dal 26 febbraio al 4 marzo il Teatro Regio sarà ospite d’onore all’Hong Kong Arts Festival, prestigiosa rassegna dell’Estremo Oriente, con Simon Boccanegra diretto da Roberto Abbado nell’allestimento firmato da Sylvano Bussotti, la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi diretta da Noseda e con due concerti – uno dedicato a Verdi e Wagner, affidato a Roberto Abbado – l’altro dedicato a Šostakovič e Prokof’ev, diretto dal maestro Noseda. La Stagione, altamente articolata nelle differenti proposte culturali, avrà infine diversi approfondimenti sinfonici nella parallela Stagione de I Concerti, per un’offerta completa e imperdibile. giugno 2015 | Plus Magazine | TEATRO 59 TEATRO Un mosaico umano ricco e inquietante che solo alla fine trova senso eterno A giugno il Faust in scena al Teatro Regio di Torino con la regia di Stefano Poda I N T E R V I S T A d i BARBARA ODETTO D al 3 al 14 giugno il Teatro Regio porta in scena il celebre dramma lirico in cinque atti di Charles Gounod. La regia è affidata a Stefano Poda: regista, scenografo, coreografo, costumista e light-designer che non ha certo bisogno di presentazione. Lo abbiamo incontrato per conoscere meglio il “suo” Faust. Come convergeranno le sue qualità artistiche nell’opera? L’unione delle discipline del palcoscenico è una necessità del mio modo di concepire il teatro, non come esercizio di una professione ma come una tecnica più artigiana che commerciale. Sulla scena tutto ha a che vedere con tutto: per questo ho impiegato una vita intera di ricerca estetica sull’espressione, sull’immagine, sulla scultura, sul costume, sulla luce per elaborare un codice plastico capace di dare corpo ad una drammaturgia di musica e azione. Nel 2008 la Thais, proprio qui al Regio, ha rappresentato per me una riscoperta e una rielaborazione di un’estetica che avevo codificato con anni di ricerca. Nel frattempo, un altro ciclo vitale è passato ed è mia aspirazione riversare in questo Faust tutte le scoperte di sintesi che mi hanno accompagnato in questi anni. È stato definito “il mago prodigioso”. Quali “magie” vedremo nel Faust? La vera magia è quest’opera di teatro musicale francese sovrapposto alla potenza della mitopoiesi goethiana: sono nato in una città al confine col mondo germanico e l’epopea del Faust mi ha sempre accompagnato. La mia ambizione è offrire al pubblico una lente con cui mettere a fuoco questo capolavoro. Non solo l’estetismo, ma anche l’umanesimo dell’essere umano eroe in ogni sua piega; vorrei che Faust fosse un viaggio attraverso le tappe dello spirito. Come definirebbe la sua regia? L’opera si apre e si chiude su due vertigini eguali e contrarie: la vanitas vanitatum dell’inizio, il precipizio della mente umana che non trova appigli di fronte alla percezione improvvisa del senso della vita. Sono due sentimenti opposti, ma capaci di svuotare l’uomo di necessità contingenti: fra questi due poli palpita un sismografo continuo che registra gli sforzi umani... inutili? No, anzi: la grande lezione del Faust è l’eroismo della Tat, l’Azione, che da sola giustifica e nobilita l’esistenza. Vorrei che la mia regia mostrasse un mosaico umano ricco e inquietante, che solo alla fine trova senso eterno. I personaggi come faranno trasparire la loro personalità? I quattro costituiscono un quadrilatero di caratteri contrapposti: tale schematismo era assente in Goethe, dove Margherita compare in poche scene e Valentin è citato di sfuggita. Tuttavia il quadrangolo di Gounod è efficacissimo nel creare relazioni ben definite nel tempo di una serata teatrale: le personalità si contrappongono con forza, ma allo stesso tempo in ognuna è presente un seme dell’altra in un gioco delle parti, finché la tragedia non prende il volo. A proposito della scenografia: cosa racconta il cerchio? Il cerchio è l’anello in cui si chiude l’esperienza della vita: la contemplazione insegue l’azione e viceversa; la terra rincorre il cielo e tutto torna polvere, è il segno del patto fra Dio e l’uomo, ma anche fra Uomo e Non-essere. La funzione principale è far nascere domande in chi guarda. Ha poi un ulteriore effetto: a poco a poco, mentre lo si osserva, si ha l’impressione che l’anello, come una gigantesca ruota, rotoli verso l’osservatore. Secondo me le immagini potenti devono vivere senza didascalie e assumere valenze multiple perché lo spettatore deve scoprirsi spettatore di se stesso. 60 MEDICINA E SALUTE di Emanuela Truzzi (foto A. Lercara) Il dott. Fanottoli è uno psicologo e optometrista e ha trasformato la sede storica di via Tunisi 118 in un piccolo poliambulatorio. Un progetto ambizioso che ha le sue radici nel desiderio di offrire al Paziente delle risposte concrete e integrate per qualsiasi problema alla vista. OPTOVISION: risposte concrete Dott. Fanottoli, come è nato il progetto di associare in Optovision diverse figure professionali per la cura della visione? Ampliando i locali abbiamo attivato un piccolo poliambulatorio dove collaborano diversi professionisti che lavorano nell’ambito della visione. Oltre alle mie competenze specialistiche in campo ottico e optometrico abbiamo in sede un oftalmologo, la dott.ssa Maria Cristina Ligorio, per le competenze specificatamente patologiche e una logopedista, la dott.ssa Giulia Stratta, responsabile della riabilitazione fonologica, una pratica che sovente si associa nella cura dei disturbi visivi. Queste figure sono assolutamente legate al mondo della visione e sebbene la logopedia sembri una disciplina dalle poche attinenze con la visione, al contrario, i disturbi della fonazione sono spesso coinvolti nei casi di deficit visivo. Come integra la sua professione di psicologo con quella di optometrista? Ho coinvolto le mie competenze psicologiche nel trattamento degli ipovedenti e specificatamente, in ambito pediatrico. Sono impegnato in prima persona nella diagnosi delle interferen- 62 ze visive nei DSA, i disturbi di apprendimento, e le mie conoscenze mi offrono un reale vantaggio nella somministrazione di test psicologici a supporto di un’eventuale diagnosi. Anche in questo caso il logopedista ha un ruolo importante in associazione con il professionista dei disturbi visivi. Nelle dislessie il ruolo del recettore visivo è fondamentale. Oltre all’oculista e al logopedista del vostro poliambulatorio, siete in partnership con altri specialisti? Esistono altri professionisti esterni con i quali collaboriamo, come un ortodonzista specializzato in gnatologia e un vestibologo, i quali intervengono in supporto ove esistano delle dinamiche malocclusive dell’articolazione temporomandibolare che conducano ad una riabilitazione integrata da parte del logopedista e dell’optometrista. Il nostro impegno è formare un team interdisciplinare, sia internamente a Optovision sia appoggiandoci a consulenti esterni altamente specializzati, per affrontare qualsiasi patologia che coinvolga la visione in modo olistico. MEDICINA E SALUTE Optovision offre una chiave di lettura realmente moderna e innovativa per trattare con successo i Pazienti con problemi visivi. La nostra ambizione è offrire un servizio multidisciplinare integrato capace di diagnosticare e correggere le svariate problematiche della visione. Il mio ruolo è fare da cerniera, supervisionando l’area commerciale affidata ai miei collaboratori che si occupano dell’approntamento e della consegna degli occhiali e coordinando la parte professionale, dove la parola d’ordine è multidisciplinarietà ovvero la capacità di organizzare sinergicamente le diverse discipline coinvolte nel processo visivo. Parlando della parte commerciale di Optovision, come siete strutturati? Abbiamo tre collaboratori, Claudia, Giulia e Giovanni, che si avvalgono di strumentazioni digitali molto evolute, questo nella logica di offrire sempre il meglio. Presso il nostro centro si possono trovare montature e lenti di qualsiasi tipo in grado di soddisfare i Pazienti sia da un punto di vista estetico sia da quello tecnico e i nostri collaboratori sono sicuramente in grado di orientarli nella giusta direzione. Sotto il profilo strettamente oftalmico, ritengo ci sia una novità di grande interesse, rappresentata dalle lenti elastiche di tipo dinamico. Per tutti i presbiti, miopi e non, ovvero quasi tutte le persone oltre i quarant’anni che necessitano di lenti correttive per la lettura, esiste questa novità che consente di vedere bene fino alla distanza di oltre due metri, liberando dalla necessità di mettere e togliere continuamente gli occhiali. Dott. Fanottoli, a chi possiamo raccomandare in particolare questo nuovo tipo di lenti così innovative? Pensiamo a tutte quelle persone che lavorano in ufficio davanti a un monitor dovendo continuamente togliersi gli occhiali ogni volta che si alzano per camminare nella stanza. Oppure a tutti coloro che devono alternare la visio- Il dott. Fanottoli e il suo staff ne da poche decine di centimetri come durante la lettura e contemporaneamente spaziare con lo sguardo verso oggetti più lontani, come un televisore o una libreria. Questo nuovo tipo di lenti è molto più flessibile e consente una buona visione anche a una certa distanza. È uno strumento innovativo che sta ottenendo un grande successo presso il pubblico. Ovviamente è necessario fare una visita preventiva per una corretta prescrizione. Quale sarà l’argomento della conferenza che terrà in autunno presso la sede della FABI Plus? Gli argomenti che ci terrei a sviluppare sono due: i disturbi dell’apprendimento o, in alternativa, la posturologia e le loro correlazioni con i deficit della visione. Credo siano ambedue argomenti di grande interesse e possano coinvolgere i partecipanti. OPTOVISION OTTICA È possibile provarle? Questa è una novità assoluta, abbiamo approntato dei kit presso la nostra sede per consentire una simulazione a tutti coloro che sono interessati a queste lenti, in modo tale che possano rendersi conto del risultato visivo che proverebbero indossandole. Naturalmente abbiamo confermato la convenzione e lo sconto per tutti i Soci FABI Plus. Via Tunisi 118/D - Torino Tel. 011 3190228 www.optovision.it www.optovisionottica.com [email protected] Per informazioni sul dott. Fanottoli: www.francescofanottoli.com Convenzione associati FABI Plus: sconto del 20%. giugno 2015 | Plus Magazine | MEDICINA E SALUTE 63 MEDICINA E SALUTE La Clinica Dentale Giovanni Bona di Orbassano è conosciuta in tutta Italia per l’implantologia dentale. CLINICHE DENTALI GIOVANNI BONA: implantologia d’avanguardia per tornare a sorridere e a masticare senza problemi Dott. Giovanni Bona ci spiega cos’è l’implantologia dentale e a cosa serve? L’implantologia dentale è la tecnica chirurgica con la quale il dentista riabilita un paziente affetto da edentulismo totale o parziale, tramite l’utilizzo di impianti dentali. La mancanza di denti comporta difficoltà di masticazione e quindi di alimentazione e crea un progressivo riassorbimento a livello dell’osso mascellare, causando anche la modifica del profilo facciale. L’impianto dentale è una vite in lega di titanio che sostituisce la radice naturale del dente mancante. Agli impianti inseriti nelle ossa mascellari è applicato un perno moncone (detto abutment) che sostiene la corona avvitata o cementata. In questo modo viene ricreato totalmente il dente, dalla struttura interna alla corona esterna. L’impianto dentale consente di sostituire singoli denti o più denti mancanti (edentulia parziale) o tutta l’arcata dentale (edentulia totale), permettendo di ripristinare l’aspetto funzionale ed estetico di un dente naturale, ridonando il comfort e la sicurezza perdute. Gli impianti dentali, a differenza delle altre soluzioni, possono essere inseriti senza influire sugli altri denti sani e offrono una soluzione a lungo termine. 64 Dott. Bona quali materiali e quale tecnica usa nella Clinica di Orbassano per realizzare gli impianti? La Clinica di Orbassano, da oltre 20 anni, grazie alla sua professionalità, al suo staff medico qualificato e alla possibilità di effettuare interventi all’avanguardia è conosciuta per l’implantologia dentale in tutta Italia. Tutte le Cliniche Giovanni Bona utilizzano impianti in titanio di primaria qualità. Tutte le nostre Cliniche utilizzano l’innovativa tecnica “Implantologia All-On-4”: è una tecnica che permette di riabilitare i pazienti con un’intera arcata edentula, cioè con una totale mancanza di denti, con soli 4 impianti dentali ancorati in specifici punti della bocca: 2 impianti posizionati dritti in verticale nelle zone frontali e 2 impianti inclinati nelle zone dei denti premolari. I vantaggi sono molteplici: denti fissi su tutta l’arcata, una dentatura completa fissa in poche ore, avere una maggiore stabilità dentaria, minore dolore e minore spesa. Le Cliniche Dentali Giovanni Bona, inoltre, rilasciano il Passaporto Implantare, una certificazione Nobel Biocare sull’originalità degli impianti, che permette al paziente di ricevere assistenza personalizzata in qualunque parte del mondo. MEDICINA E SALUTE All’interno del Passaporto sono, infatti, inserite le etichette dei componenti utilizzati che consentono la rintracciabilità degli stessi, dando la possibilità di un intervento adeguato in caso il paziente non potesse contattare il proprio dentista perché lontano da casa, in vacanza o all’estero. Quali sono i pazienti che possono usufruire della tecnica All-on-4? Tutti i pazienti possono tornare a sorridere e a masticare come un tempo. Naturalmente per ogni paziente deve essere valutata la situazione clinica specifica. Occorre, ad esempio, avere un corretto quantitativo d’osso per poter inserire gli impianti dentali, ma anche coloro che non lo possiedono non devono rinunciare ad avere di nuovo denti forti, perché con la rigenerazione ossea pre-implantare nelle nostre Cliniche si ricostituisce il giusto quantitativo d’osso per poter posizionare gli impianti. Dott. Bona quali sono gli strumenti per capire se un paziente necessita della rigenerazione ossea? La radiografia panoramica e la tac sono strumenti diagnostici indispensabili per valutare l’effettiva carenza di osso e la conseguente necessità di effettuare delle operazioni di chirurgia ricostruttiva dell’osso allo scopo di posizionare gli impianti dentali. Le nostre Cliniche sono attrezzate con i migliori macchinari e tecnologie per poter sottoporre il paziente a questi esami in fase di visita, qualora l’odontoiatra lo ritenga necessario ai fini diagnostici. La Cliniche Dentali Giovanni Bona forniscono altri servizi? I nostri dentisti sono anche qualificati per fornire tutti i tipi di assistenza e cure propri dell’odontoiatria, dalla cura di una semplice carie alla detartrasi, dall’ortodonzia invisibile all’odontoiatria infantile. Inoltre tutte le Cliniche seguono uno scrupoloso protocollo per quel che riguarda l’igiene e la sicurezza. Infatti, nelle Cliniche Dentali Giovanni Bona l’igienizzazione e la sterilizzazione degli strumenti e degli ambienti è fondamentale. In ogni struttura è sempre presente personale specializzato nelle varie fasi di sterilizzazione e tutte le strutture sono Le Cliniche Dentali Giovanni Bona sono oggi un network che conta 26 sedi. La prima visita è totalmente gratuita e senza impegno. Per maggiori informazioni sulle sedi, sugli orari e sui servizi è possibile consultare il sito www.giovannibona.com oppure chiamare il numero verde 800 326 326. In Piemonte sono a Orbassano (To), Collegno (To), Beinasco (To), Rivalta (To), Pinerolo (To), Rivoli (To), Casale M.to (Al), Cuneo, Vercelli, Vigliano B.se (Bi). dotate di autoclavi di ultima generazione. Grazie agli accordi stilati con primarie società finanziarie le Cliniche Giovanni Bona propongono agevolazioni personalizzate: è possibile rateizzare qualsiasi importo in modo tale da iniziare da subito le cure e pagare in comode rate mensili. L’attivazione delle pratiche viene svolta direttamente presso la Clinica in cui si fa la prima visita. Quali sono le particolarità della Clinica di Orbassano? Presso la Clinica Dentale di Orbassano il paziente ha la possibilità di ricevere una cura odontoiatrica completa grazie alla presenza di tutti i professionisti del settore, degli strumenti per la diagnosi e del laboratorio interno. Dalla diagnosi alla cura, nessun spostamento, riduzione dei tempi di cura, meno spese e più tempo per sorridere. La Clinica di Orbassano ha una superficie di 1000 m², è provvista di 14 riuniti chirurgici, 10 per trattamenti standard e 4 per chirurgia. Inoltre è dotata di un Poliambulatorio interno che offre visite mediche specialistiche e permette ai nostri pazienti di effettuare tutte le visite in ogni ambito medico. La Clinica si trova in Via Caduti sul Lavoro (ex Strada Stupinigi) ad Orbassano. La sede è aperta dal lunedì al sabato dalle ore 8.30 alle 20.00. Altre nostre Cliniche sul territorio torinese sono aperte anche nei giorni festivi e la domenica. CLINICHE DENTALI GIOVANNI BONA Via Caduti sul Lavoro (ex Strada Stupinigi) Orbassano (To) Tel. 011 9034444 Numero verde 800 326 326 www.giovannibona.com Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10%. N.B. Lo sconto non è applicabile sulle offerte in corso (igiene dentale e pacchetto Invisalign), sulle promozioni on-line e sui pagamenti con finanziamento a tasso zero e non è cumulabile con altri sconti o sconti relativi ad altre convenzioni. giugno 2015 | Plus Magazine | MEDICINA E SALUTE 65 730 730 - ISEE - RED 0115611153 7 linee r.a. NOVA LABOR SERVIZI srl 10123 Torino – via Guarini, 4 Gli uffici sono aperti dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 14,00 alle 17,00 È gradito appuntamento Problemi di udito? Fischio nell’orecchio? C’è una novità per Lei! ACUFENE Molte persone sono afflitte da un fastidioso problema: il fischio nell’orecchio. COS’È ESATTAMENTE IL “FISCHIO NELL’ORECCHIO”? Tecnicamente questo sintomo viene definito “Acufene” e può manifestarsi come un fischio continuo, un ronzio o un fruscio che varia di intensità durante la giornata. Il tutto, ovviamente, con grave danno per la qualità della vita di chi ne soffre. Inoltre chi soffre di Acufene: –dovrebbe evitare il silenzio; – è soggetto a livelli più elevati di stress. C’È UNA RISPOSTA AL PROBLEMA? Sì. Già l’uso del solo apparecchio acustico è una strategia di arricchimento sonoro che si è dimostrata utile nei soggetti con problemi di Acufene e Ipoacusia, ma Phonica è andata oltre, usando le nuove soluzioni per l’udito dotate di uno specifico programma di melodie sonore frattali studiate per ridurre il livello di stress e diminuire di conseguenza la percezione dell’Acufene. QUALI SONO I RISULTATI CONCRETI DI QUESTE NUOVE SOLUZIONI? La maggior parte delle persone che ha provato la novità Phonica per l’Acufene l’ha trovata “rilassante”. Come risultato, si è notato un sensibile miglioramento della loro condizione rispetto al fastidioso “fischio”. Presso i nostri Centri Acufeni ci stiamo già occupando dell’applicazione personalizzata di queste nuove soluzioni tecnologiche per Ipoacusia ed Acufene. Venga a trovarci presso la sede più vicina a Lei! IPOACUSIA Ipoacusia è il termine scientifico di quella che più comunemente viene definita sordità. Possiamo classificarla in 3 categorie: Dr. Livio Bonino – Audioprotesista • Ipoacusia trasmissiva: il danno riguarda la parte esterna o media del nostro orecchio; • Ipoacusia neurosensoriale percettiva: il danno è totalmente a carico delle cellule ciliate; • Ipoacusia mista: presenta un danno sia nella parte meccanica che nervosa dell’orecchio. Molto spesso il danno riguarda entrambe le orecchie e in questo caso si definisce come “Ipoacusia bilaterale”. Più rare sono invece le perdite monolaterali e in tal caso maggiori devono essere gli accertamenti prima di optare per la soluzione protesica. Meno frequenti sono invece i casi di sordità improvvisa dove cause e terapie vanno valutate dopo un’attenta analisi dello specialista; in questi casi risulta fondamentale la tempestività d’intervento per tornare ad una soglia uditiva normale. PHONICA è da sempre in primo piano nella lotta all’Ipoacusia e dell’Acufene. Per questo le offre un TEST COMPLETAMENTE GRATUITO DELL’UDITO Convenzione associati FABI Plus: sconti diversificati visibili sulla newsletter presente sul sito www.fabiplus.org COMUNICAZIONE E IMMAGINE di Barbara Odetto (foto A. Lercara) Dott. Enrico Panattoni Fondazione Università Popolare di Torino Dove la storia abbraccia il futuro P alazzo Campana, ore 19.30. Si aprono le porte dello storico edificio torinese per accogliere centinaia di persone e decine di insegnanti in uno scambio continuo e proficuo di conoscenze, esperienze ed emozioni. Dal professionista che vuole migliorare il proprio personal branding all’impiegato che deve imparare le lingue straniere, passando per gli studenti che completano la loro formazione didattica con corsi di storia e filosofia, tutti trovano il proprio spazio nelle aule della Fondazione Università Popolare di Torino. Perché questa istituzione, fondata nel lontano 1900, rimane fedele al suo mirabile scopo originario: portare cultura e conoscenza in tutti i settori della nostra società. Guidata da decenni con cura e passione dal Dott. Eugenio Boccardo, oggi è diventata Fondazione. La Fondazione Università Popolare di Torino guarda il futuro con un’offerta formativa ampia e capillare che comprende oltre cento corsi, i quali spaziano dalle più tradizionali discipline umanistiche alle lingue straniere, passando dall’informatica al galateo o alla nutrizione. Tanti temi interessanti ed eterogenei tra loro per soddisfare le esigenze dei diversi studenti di oggi. Il Coordinatore Didattico Dott. Enrico Panattoni ci spiega che: “Arrivare a tutti attraverso i differenti 68 argomenti di studio fa parte della nostra missione e lo facciamo puntando sull’eccellenza e sulla qualità dell’offerta didattica”. L’elenco dei corsi è in continuo aggiornamento e si adatta perfettamente ai cambiamenti di una società in continua evoluzione come quella attuale. Il 2015 è fortemente improntato sul sociale con l’introduzione di nuove importanti tipologie di formazione: appunti di viaggio sull’Alzheimer per familiari e non, rapporto genitori-figli nella prevenzione del disagio socio-educativo e cultura della relazione sociale al denaro e al risparmio. “Ho selezionato questi corsi in modo da poterci avvicinare maggiormente alle famiglie aiutandole ad affrontare le proprie difficoltà quotidiane” spiega il Co- ordinatore Didattico, che aggiunge: “Con la crisi del welfare molti nuclei famigliari non sanno come fare e si sentono sempre più soli”. Però, è importante sottolineare, rimane comunque lo spazio per sognare e per far abbracciare il passato e il futuro attraverso un corso dove la fantascienza è l’autentica protagonista: Storia e Storie del Fantastico. La Fondazione Università Popolare di Torino offre anche la possibilità a studenti e lavoratori di attestare crediti formativi attraverso un apposito certificato di frequenza. Inoltre, in collaborazione con il Dipartimento di Lingue dell’Università degli Studi di Torino, è stato attivato un programma di tirocini curriculari nell’ambito della docenza delle lingue straniere. Questi tirocini sono rivolti a studenti universitari di lingue straniere e si svolgono in aula con attività di supporto alla docenza e interazione diretta con gli studenti. “E rappresentano il contributo della Fondazione Università Popolare di Torino alla formazione dei docenti di domani” afferma il Dott. Enrico Panattoni, che conclude: “Noi crediamo che i capitali più importanti da accrescere nell’individuo siano la cultura e la conoscenza”. Ore 22.30. Le aule si svuotano nello storico Palazzo Campana e le luci iniziano lentamente a spegnersi. Sulla strada rimane ancora un gruppo di studenti con il proprio insegnante a discutere sugli argomenti della lezione appena finita e a immaginare la società che sognano per il loro domani. FONDAZIONE UNIVERSITÀ POPOLARE DI TORINO Via Principe Amedeo 12 - Torino Tel. 011 8127879 www.unipoptorino.it [email protected] COMUNICAZIONE E IMMAGINE di Barbara Odetto (foto A. Lercara) L’ Università Popolare di Torino Editore, fondata nel 2009, riconosce la libertà della coscienza e della ricerca e si basa sull’assenza di ideologie, considerate un limite allo sviluppo autonomo delle persone. Promotrice di cultura, la casa editrice si adopera per una società più equilibrata nella quale la dignità dell’individuo è posta in primo piano insieme con la circolazione delle idee. La collana Libri, ricca e interessante, comprende tra gli altri l’opera Tra le rovine dell’Impero Sovietico di Almerico Di Meglio e L’etica dell’eroe. Don Chisciotte nelle interpretazioni di Unamuno, Ortega y Gasset, Università Popolare di Torino Editore La casa editrice che promuove la libertà di espressione Savater di Andrea Tripodi. Cronache dal Piemonte 1821-1848 di Gian Piero Pagella, commercialista poliedrico, racconta invece gli avvenimenti che legittimarono la leadership del Piemonte nell’Unità d’Italia e che portarono alla Carta Costituzionale. La prosa chiara e comprensibile rende il libro facilmente fruibile, nel rispetto della mission della casa editrice della quale Pagella è Amministratore Delegato. Fanno parte della collana Quaderni, Dall’Antropologia criminale alla Psicologia criminale e investigativa. Il passaggio dal cervello alla mente del criminale per tracciare il profilo psicologico del colpevole. Lo psicologo, psicoterapeuta e sessuologo clinico Fabrizio Russo, membro della Società Italiana di Criminologia, della Società Italiana di Sessuologia Clinica e Psicopatologia Sessuale, dell’Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni del Piemonte e della Valle d’Aosta, è docente anche del Corso di Psicologia Criminale e Investigativa presso la Fondazione Università Popolare di Torino. L’autore dimostra che da sempre l’uomo indaga sull’origine della violenza e tra gli studiosi che hanno cercato di darne risposta vi è Cesare Lombroso, medico italiano che nel XIX secolo focalizzò la sua attenzione sul cervello del delinquente per cercare le origini di que- sto comportamento. Visione, emozione, rappresentazione. Appunti di antropologia dell’arte e Appunti di Antropologia Culturale sono invece due testi interessanti firmati da Massimo Centini, illuminato docente presso la Fondazione Università Popolare di Torino: la prima dispensa avvicina il lettore all’antropologia dell’arte attraverso l’analisi di produzioni creative, a suo giudizio finalizzate a soddisfare bisogni spesso correlati alla sfera delle emozioni. La seconda è un utile strumento di approfondimento che affronta alcuni dei temi cardine dell’antropologia che si estendono dalla religione alla cultura materiale, dallo sciamanismo all’arte “primitiva”. Giuseppe Bailone, insegnante della Fondazione Università Popolare di Torino seguito e stimato, è l’autore di sei quaderni dal titolo Viaggio nella Filosofia. Ognuno di essi affronta un tema differente: Filosofi nell’età dei lumi propone l’incontro con filosofi diversi vissuti nell’età dei Lumi in Francia, in Inghilterra, in Irlanda, in Scozia e in Italia; Spinoza, Locke, Leibniz e Vico è un viaggio nella filosofia del ‘600 e ‘700, Da Duns Scoto a Giordano Bruno racconta la separazione della filosofia dalla fede, Da Plotino a Tommaso D’Aquino presenta la complessità dell’elaborazione filosofica e teologica maturata nel medioevo, La filo- sofia greca dimostra come questa dottrina sia un originale prodotto della cultura ellenica e Da Montaigne a Pascal è un percorso ideologico nella Francia dei filosofi. Università Popolare di Torino Editore pubblica infine i libri didattici utilizzati durante i corsi: un esempio è Encuentro con la lengua española. A1-A2 della brillante docente Laura Carolo Fonte. Il volume approfondisce la grammatica e riunisce le ultime tendenze in materia di comunicazione audiovisuale e di immagine oltre a proporre le innovative schede di conversazione; contiene inoltre due CD audio con le letture relative alle varie unità, esercizi di ascolto per la preparazione all’esame DELE e altri contenuti integrativi online. UNIVERSITÀ POPOLARE DI TORINO EDITORE Via Principe Amedeo 12 - Torino Tel. 011 8394630 www.unipopeditore.it [email protected] giugno 2015 | Plus Magazine | COMUNICAZIONE E IMMAGINE 69 COMUNICAZIONE E IMMAGINE di Emanuela Truzzi (foto Roberto Morzone) Il tempo democratico P resi dai mille impegni che quotidianamente ci attanagliano siamo preoccupati di non farcela a far tutto in tempo… ah, il tempo tiranno che non basta mai e il tempo come scusante per giustificare i nostri buoni propositi sempre procrastinati: “Non ho tempo per venire in palestra, non ho tempo per curare la mia persona, non ho tempo per seguire questo corso, non ho tempo da dedicare a me tra impegni di lavoro e famiglia…”. E allora fermiamo il tempo per leggere questo articolo e facciamo il punto della situazione. Non c’è nulla di più democratico del tempo, la giornata è per tutti di 24 ore e ogni ora è scandita da 60 minuti; questi preziosi minuti che, se ben utilizzati, possono diventare nostri alleati. Difendiamoci dalle interruzioni: questa è una battaglia ardua che ci vede coinvolti ogni giorno e spesso ci trasforma in vittime di chi riesce ad abusare del nostro tempo o della nostra disponibilità. 70 Sta a noi saperci difendere con una buona dose di autocontrollo e un atteggiamento assertivo verso noi stessi e verso gli altri. Teniamo a freno la nostra curiosità: molte volte leggiamo le e-mail più per curiosità che per l’attesa di una reale comunicazione importante. Le distrazioni spostano il focus su ciò che stiamo facendo: è vero che siamo multitasking ma è altrettanto vero che, se siamo concentrati, rendiamo intellettivamente di più! E come ci comportiamo con il telefono? Ricordiamoci che la telefonata, in un certo senso, viene subìta da chi la riceve. Scegliere se rispondere o meno significa essere protagonisti del proprio tempo nell’immediato. Diamo un valore al tempo: quando abbiamo un problema e siamo già oberati di impegni da terminare nella giornata è inutile continuare a pensare al problema. Definiamo da subito l’ora in cui saremo mentalmente liberi per dedicarci a questa situazione: non perdere tempo sui problemi significa dedicare tempo alle soluzioni, di qualunque natura siano, professionali o personali. Programmare significa risparmiare tempo e ciò che programmiamo va sempre scritto. Ciò che scriviamo ha l’effetto psicologico di un’automotivazione e stimola a lavorare con metodo. Il Principio di Pareto: spesso è solo il 20% delle cose che facciamo quotidianamente a costituire il gruppo delle cose veramente importanti, quelle che servono a raggiungere l’80% dei nostri risultati. Un mio cliente responsabile di un team mi ha detto che teneva sempre il cellulare acceso di notte per programmare eventuali sostituzioni di chi, per motivi di salute, poteva essere assente il giorno successivo e questo gli creava uno stato d’ansia e di disturbo al sonno. Ragionando insieme ha compreso l’inutilità di questo comportamento; non essendo un team di medici del pronto soccorso ha deciso di staccare il cellulare la sera e riaccenderlo al mattino alle sei. Perché non gestisco bene il mio tempo? Rispondiamo in termini comportamentali. Non parliamo di atteggiamenti o sensazioni, analizziamo cosa succede in termini oggettivi e misurabili. Sicuramente la chiave di lettura è: gestire attivamente il tempo e non diventare vittima del tempo tiranno; pianificare, organizzare e rispettare i programmi; agire sempre con rigore, autocontrollo e autoconsapevolezza. Naturalmente per chi desidera approfondire e confrontarsi sulla gestione del tempo può dedicare quattro ore partecipando a un corso individuale dove analizziamo le cause e insieme organizziamo il piano giornaliero perché, come ci suggerisce F. Bacon, “Decidere come usare il tempo vuol dire risparmiare tempo”. Dott.ssa Emanuela Truzzi Docente in comunicazione e coach motivazionale, Presidente Associazione Italiana Formatori Piemonte MODERNACOMUNICAZIONE Via Baltimora 21 - Torino www.modernacomunicazione.it [email protected] Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10%. IDEE E SERVIZI creare e dare espressione alla sensibilità visiva di ogni autore. Per chi, invece, non fosse interessato a seguire uno dei corsi, ma comunque interessato al mondo della fotografia, Phlibero organizza anche momenti di confronto tra professionisti e nuovi potenziali fotografi. La prestigiosa sede è una casetta nata negli anni ‘30 che sin da subito ha ospitato artisti, grafici e studi fotografici. Lo spazio di ben 500 m² permette la convivenza di un’ampia sala posa con camerini, una camera oscura completamente attrezzata Phlibero... a scuola di fotografia Czi diongrande la consapevolezza di offrire serviqualità, il team Phlibero non passa di certo inosservato: cordialità e disponibilità portano l’interessato a sentirsi subito a proprio agio all’interno di questa “isola felice” dedicata alla fotografia. Nata come associazione di promozione sociale, Phlibero intende l’immagine, fissa e in movimento, come un vero e proprio mezzo di comunicazione, d’espressione e di accrescimento culturale e sociale. Immediatezza e semplicità sono per Phlibero i prerequisiti fondamentali con i quali riuscire a suscitare forti emozioni, grazie al solo potere delle immagini. Phlibero si occupa di organizzare, all’interno della propria struttura, corsi base ed avanzati di fotografia, ripresa e montaggio video, Photoshop per la fotografia e stampa fine art in bianco e nero. Offre in più la possibilità di partecipare a laboratori e workshop vari come ad esempio quello di ritratto, di food, di educazione all’immagine, nonché l’opportunità di aderire a missioni fotografiche e di beneficiare di spazi per esposizioni. Tutti coloro che aderiscono alle varie iniziative hanno la possibilità, oltre che di utilizzare la fotografia come mezzo conoscitivo e di accrescimento professionale e personale, di partecipare con i propri lavori a progetti collettivi presentati poi in diverse forme espositive anche in collaborazione con enti, strutture ed associazioni. Il metodo Phlibero per i corsi, workshop e laboratori è nato dall’incontro tra la tec- 72 nica fotografica e l’educazione all’immagine. Ogni percorso formativo viene seguito da diversi insegnanti e professionisti specifici per ogni materia e da un tutor che segue i partecipanti dal giorno dell’iscrizione fino al lavoro finale di ogni corso. Per Phlibero la tecnica fotografica non è fine a se stessa ma è strumento importante per con 8 ingranditori, uno spazio espositivo adatto a mostre e allestimenti e diversi ambienti per i corsi. Proprio grazie all’ampia metratura è stato possibile creare uffici e spazi per professionisti del settore che, pur mantenendo una loro identità collaborano con l’associazione e tra di loro, creando in questo modo un’ottima sinergia. Per maggiori informazioni sui corsi, l’affitto della sala posa e coworking potete seguire Phlibero sulla pagina facebook www.facebook.com/phlibero.aps.fotografia e sul sito www.phlibero.it PHLIBERO APS Via Principessa Clotilde 85 - Torino Tel. 011 19505351 www.phlibero.it [email protected] Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10%. IDEE E SERVIZI di Emanuela Truzzi (foto A. Lercara) Pearl’age: estetica avanzata e benessere P earl’age è una realtà moderna nel campo dell’estetica avanzata che unisce un team di professionisti per offrire un risultato visibile e duraturo nel tempo. Ne parliamo con il Dott. Andrea Astegiano, biologo e responsabile marketing e la sig. ra Grazia Votoli coordinatrice e coach alimentare. Qual è, sig.ra Grazia, la particolarità che distingue i nuovi centri estetici Pearl’age dai competitor? Sicuramente la tecnologia. Le nostre tecniche non invasive riescono ad agire e correggere le cause degli inestetismi come adiposità localizzata, cellulite, ritenzione idrica e atonia tissutale. Il connubio tra un’attività di coaching alimentare personalizzato ed i nostri trattamenti detossinanti, drenanti, anticellulite e rimodellanti ci consentono di raggiungere risultati straordinari e duratori nel tempo. Grande importanza viene attribuita alla prevenzione e al trattamento delle rughe del viso e del rilassamento cutaneo con tecnologie in grado di ottenere un miglioramento e ringiovanimento dei tessuti con un effetto “lifting” naturale. Per effettuare questi trattamenti utilizzate macchinari particolari? Disponiamo di apparecchiature all’avanguardia; abbiamo un lettino di provenienza giapponese progettato per la detossinazione profonda e il dimagrimento; utilizziamo tecniche di drenaggio e apparecchi per stimolare la produzione di collagene per un effetto rimpolpante; veicolatori in grado di far penetrare in profondità sostanze nutritive quali acido ialuronico e vitamine con effetto antirughe e anti-age e naturalmente, non possiamo tralasciare l’apporto principe della manualità, considerando che lavoriamo nell’estetica. Vi definite l’ultimo gradino prima della chirurgia estetica. Cosa significa, Dott. Astegiano? La nostra estetica si posiziona a metà tra l’estetica classica, costituita da trattamenti manuali e uso di cosmetici e la chirurgia estetica, che utilizza tecniche invasive In foto (da sinistra verso destra): prima fila: Ludmila Istrati, Valentina Collu, Piera Cassetta, Andrea Astegiano, Elena Cadorini, Irene De Agostini. Seconda e terza fila: Grazia Votoli, Stefania Boscolo, Khoudjia Boubezari, Elena Terzo, Ilaria Curridori, Giada Ferraglio. come lifting e liposuzioni creando alterazioni permanenti ai tessuti. La nostra forza risiede in un metodo confermato negli anni attraverso un primo incontro chiamato “analisi della figura”, il cliente viene accompagnato passo dopo passo per raggiungere l’obiettivo; ogni controllo e verifica periodica saranno fatti insieme. Soddisfiamo le esigenze del cliente, dal ragazzo che intende fare dei trattamenti di epilazione definitiva con il diodo laser, alla signora che vorrebbe perdere Kg di troppo o semplicemente correggere qualche inestetismo dovuto al passare degli anni. In qualità di biologo, lei ha effettuato delle ricerche particolari per selezionare le linee cosmetiche di Pearl’age? Siamo partiti con i prodotti Villa Paradiso, una clinical beauty situata sul lago di Garda. La ricerca è continua e prediligiamo prodotti naturali. In futuro vorrei creare una linea esclusiva seguendo tutti i passaggi, dal laboratorio alla realizzazione del cosmetico in modo da garantirne l’eccellenza. Proponete anche “Un tè con lo psicologo”; mi ha incuriosito la presenza di questa figura professionale, sig.ra Grazia. All’interno del centro abbiamo uno studio medico con una naturopata e una psicologa che si occupano di dare una consulenza più approfondita a chi ritiene averne bisogno. La continua ricerca di figure professionali competenti da poter proporre ci permette di creare un vero e proprio “sa- lotto del benessere” che racchiuda e soddisfi tutte le esigenze che un frequentatore potrebbe richiedere. Un team di lavoro variegato e sinergicamente assortito quello di Pearl’age. Il team è completato da un gruppo di ragazze meravigliose e di grande talento, che hanno tutte le competenze per lavorare in questo settore. Ci tengo a sottolineare il profilo etico del team: in relazione al tipo e all’età della persona descriviamo con chiarezza il tipo di risultato raggiungibile. Non siamo fabbricanti di sogni, miglioriamo realmente l’aspetto delle persone. PEARL’AGE • Via Garizio 2H - Torino Tel. 011 7499476 • Via San Quintino 1 bis - Torino Tel. 011 5629617 www.pearlage.it [email protected] facebook.com/pearlagesteticavanzata Convenzione associati FABI Plus: • sconto del 20% per acquisto di un programma personalizzato; • sconto del 10% per acquisto di un singolo trattamento. Il listino prezzi è visibile sulla newsletter presente sul sito www.fabiplus.org N.B. È escluso dalla convenzione: epilazione definitiva attraverso DIODO LASER 808 nm OVERLINE giugno 2015 | Plus Magazine | IDEE E SERVIZI 73 IDEE E SERVIZI di Barbara Odetto (foto A. Lercara) LE BIRBE dove i piccoli diventano grandi È nel 2000 che inizia la storia dell’asilo nido e scuola dell’infanzia paritaria ad indirizzo musicale “Le Birbe” di Torino gestito da Cristina Stroppiana. In quindici anni il servizio convenzionato con il Comune di Torino si è contraddistinto per professionalità, qualità e competenza nelle proposte educative, specializzandosi nel settore della prima infanzia, offrendo un’esperienza consolidata e ponendo un’attenzione particolare all’esigenza di ogni famiglia. L’area di circa 1200 m² è suddivisa tra il cortile interno attrezzato e i locali accoglienti, luminosi e dai colori vivaci. Tre sono le sezioni dell’asilo nido: i lattanti (3-12 mesi), i divezzini (12-24 mesi) e i divezzi (24-36 mesi). Due le classi dedicate alla scuola dell’infanzia: una per i bambini di 3 anni ed una per quelli di 4 e 5 anni. Completa la struttura la mensa interna, gestita da personale specializzato, che offre menù bilanciati realizzati con prodotti freschi a km zero e di prima qualità, studiati dal Pediatra e vidimati dall’ASL di Torino. L’ambiente confortevole e curato si è costruito, strutturato e modellato in rapporto alla crescita, agli interessi e ai vissuti dei piccoli che lo abitano. L’organizzazione degli spazi comunica la loro idea sull’infanzia, il pensiero al bambino, ai suoi bisogni affettivi, di creatività, di esplorazione, di condivisione. Le educatrici e le insegnanti de “Le Birbe” con il loro impegno puntuale e costante, si occupano dei bimbi in tutta la complessità dei loro bisogni, gestendo la dimensione 74 affettiva ed emotiva, curando l’accoglienza quotidiana, accompagnandoli nei progressi, proponendo giochi ed attività specifiche alle esigenze evolutive. Dall’accoglienza alla nanna, dai momenti di gioco a quelli in cui è proposta un’attività strutturata, ciascun momento della giornata è scandito da ritmi concepiti secondo una scelta pedagogica precisa. Rientra in questo orientamento professionale anche la collaborazione con C.E.M.E.A. del Piemonte, ente accreditato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca per la formazione e l’aggiornamento degli insegnanti con il quale la scuola “Le Birbe” collabora dal 2004 per essere sempre aggiornata e all’avanguardia nella proposta educativa. Dal 2006 a “Le Birbe” nasce la prima scuola dell’infanzia paritaria ad indirizzo musicale realizzata in collaborazione con Officina Musikè che segue una sperimen- tazione didattica con la quale i piccoli hanno l’opportunità di crescere con la musica, il teatro e la danza. Durante l’anno esperti nell’area espressiva propongono, in collaborazione con le insegnanti di classe, attività di educazione al suono e alla musica, di espressione corporea, di approccio agli strumenti musicali, di danza creativa, di improvvisazione e composizione musicale e grafica, di educazione alla voce e all’ascolto. Il progetto di sperimentazione musicale è coordinato e diretto da Gabriella Cigolini, diplomata al Conservatorio di Torino in Musica Corale, Direttore di Coro e Prepolifonia. Particolare attenzione viene data ai bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia che vengono preparati per essere autonomi, esercitandosi nella pre-lettura e nella pre-scrittura oltre che nell’apprendimento della lingua inglese con un’insegnante madrelingua. Per stimolare l’attività delle “Birbe” sono previste annualmente numerose uscite didattiche e durante l’anno vengono proposti diversi corsi facoltativi: dalla baby gym al nuoto e all’acquaticità, dalla danza creativa ai laboratori artistici, dai laboratori di lettura a quelli di manualità e divertenti feste a tema oltre che fantastici spettacoli di magia dove sono invitati anche i genitori. Dall’inserimento del lattante alla preparazione pre-scolare, ogni tappa dell’infanzia viene quindi seguita con competenza, attenzione e passione perché a “Le Birbe” è il bambino ad emergere come protagonista. Le Birbe Asilo Nido e Scuola dell’Infanzia Paritaria ad indirizzo musicale Via Gattinara 7 - Torino Tel. 011 8174581 - Fax 011 8179470 www.birbe.com [email protected] Convenzione associati FABI Plus: •iscrizione annuale: € 150,00 (anziché € 250,00); •riscaldamento: € 75,00 a ottobre e a febbraio (anziché € 100,00); •rette mensili scontate per l’Asilo Nido e per la Scuola dell’Infanzia (gli sconti dettagliati sono visibili sulla newsletter presente sul sito www.fabiplus.org). DOMENICA m a n gia+baby IN FAMIGLIA Tutte le domeniche al ristorante TORPEDO i grandi si deliziano, i bambini si divertono Simpatici e mattacchiosi animatori vi faranno giocare e vi aiuteranno a creare divertenti personaggi con laboratori esilaranti... il tutto mentre mamma e papà si rilassano a pranzo! h 12:30 Brunch della DOMENICA Menù a 28 e Buffet bevande incluse 5e PER I BAMBINI sotto i 10 anni Torpedo Restaurant NH LINGOTTO Via Nizza 262, Torino Tel. 011 664 27 14 [email protected] Facebook: Torpedo IL GIARD INO DELLE M ERAVIGL IE ... L’unico gi ardi con il risto no a Torino rante into rno! IDEE E SERVIZI di Emanuela Truzzi IL BAROTTO delizie della Valle d’Aosta da mangiare e bere in compagnia I n una via dove pullula la vita notturna torinese, frequentata da quelli che vogliono vivere la città nelle sue mille proposte enogastronomiche, Federico Giovanelli ha aperto Il Barotto definendo subito la sua peculiarità: l’amore per i prodotti valdostani. Federico, una scelta oculata per prodotti di qualità? Essendo una persona che apprezza molto quello che mangia e ama mangiar bene, ho voluto proporre nel mio locale solo prodotti di alta qualità, perché bere birra artigianale e vino buono accompagnato da taglieri di formaggi o affettati di qualità fa star bene anche il giorno dopo… La ricerca di questi prodotti è sicuramente impegnativa. Oggi sono soddisfatto delle scelte fatte e continuo a proporle: per gli affettati il Prosciuttificio De Bosses è veramente una garanzia di alta qualità e per i formaggi l’Antica Latteria Erbavoglio riesce a procurarmi i migliori formaggi valdostani, anche stagionati, da servire su taglieri di misure diverse. 76 Tutto quello che propongo, dal pane di sesamo ai grissini, dalla frutta alla verdura, è scelto sul principio di qualità e non di convenienza! I taglieri sono il vostro fiore all’occhiello e ne avete di misure diverse. A seconda di quanti siedono al tavolo, abbiamo taglieri da due, da sei, da otto, da dieci con proposte di affettati particolari come la mocetta di cervo, camoscio, capriolo, il lardo, il prosciutto e per i formaggi ce ne sono così tanti oltre alla rinomata fontina! Tome di montagna a stagionatura diversa accompagnati da miele di casta- gno o di acacia e da marmellate. Proponiamo anche taglieri di verdure per il pinzimonio e di frutta, soprattutto in estate quando fa piacere mangiare cose fresche mentre d’inverno la fonduta è la regina, ottima quando viene preparata con i veri formaggi valdostani. E non dimentichiamo la fonduta con il cioccolato, vera prelibatezza per i ghiottoni. Quali sono i vostri orari di apertura? Siamo aperti sette giorni su sette; iniziamo alle ore 18.00 per chi vuole l’aperitivo e andiamo avanti fino a notte tarda soprattutto il venerdì e sabato, gli unici due giorni della settimana senza convenzione per gli associati FABI Plus mentre dalla domenica al giovedì se venite a trovarci avrete sempre lo sconto del 10% su tutto quello che consumerete. Per chi ha piacere di stare nel dehor consiglio di prenotare il tavolo, anche se il locale è climatizzato. È possibile prenotare il dehor o il locale per feste private? Certamente, il piccolo dehor come anche il locale vengono utilizzati per feste di compleanno, laurea e altre piacevoli occasioni come aperitivi di gruppo. Nel dehor siedono al massimo venti persone mentre all’interno riusciamo a sfruttare gli spazi anche con gruppi di trentacinque persone e, se vogliono stare in piedi per una cena o un party, anche di più. La suggestiva volta a botte e la scelta dell’arredo ben si coniugano con i taglieri dai mille colori per rendere allegra e conviviale la vostra festa. IL BAROTTO Via Baretti 8 - Torino Cell. 329 5416028 Convenzione associati FABI Plus: sconto del 10% esclusi venerdì e sabato. VISITE GUIDATE Continuazione del programma “Scoprire Torino e non solo” in collaborazione con Giuliana Rebaudo e Maurizio Pattoglio 78 SCOPRIRE TORINO UNA GIORNATA A MILANO: VISITA ALLA MOSTRA “LEONARDO 1452-1519” E A VILLA NECCHI CAMPIGLIO DEL FAI Milano celebra il genio di Leonardo con una mostra allestita a Palazzo Reale in contemporanea con Expo 2015. Presentata come la più grande rassegna mai dedicata a Leonardo da Vinci in Italia, è stata inaugurata nel giorno del compleanno dell’artista, il 15 aprile, ed è articolata in dodici sezioni. Tra i temi centrali il disegno, fondamentale nell’opera di Leonardo, come anche il continuo paragone tra le arti, disegno, pittura e scultura; il confronto con l’antico e la novità dei moti dell’animo; il suo tendere verso progetti utopistici, come poter volare o camminare sull’acqua, infine l’automazione meccanica. Insomma, l’intrecciarsi continuo di scienze e arti. Poi, il racconto degli anni della formazione fiorentina e i due soggiorni milanesi, fino alla permanenza in Francia, luoghi dove opera sempre nel segno dell’interdisciplinarità, attraverso l’approccio allo studio dei fenomeni e la loro rappresentazione grafica. La giornata sarà completata con la visita alla Villa Necchi Campiglio del FAI: una raffinata casa degli anni Trenta firmata dal celebre architetto Piero Portaluppi, un delizioso giardino sempre aperto dove sostare all’ombra delle grandi magnolie, un viaggio tra arredi preziosi che restituiscono fedelmente l’atmosfera di vivace mondanità dell’alta borghesia milanese. In un’armoniosa fusione di arte e tranquillità, la Villa custodisce inoltre le collezioni Alighero ed Emilietta de Micheli e Claudia Gian Ferrari. TAMARA DE LEMPICKA: MOSTRA TEMPORANEA A PALAZZO CHIABLESE DI TORINO Tra le grandi esposizioni torinesi previste nel periodo dell’Expo del 2015, c’è la mostra dedicata a Tamara de Lempicka, l’anticonformista pittrice più nota e amata del periodo Déco, simbolo delle istanze moderniste degli anni Venti e Trenta. La curatrice è Gioia Mori, che ha firmato anche la grande antologica dell’artista tenutasi nel 2011 al Vittoriano. Discendente di una famiglia ebraica di origine polacca, Tamara de Lempicka viene cresciuta dalla nonna ed educata nei più esclusivi collegi svizzeri e polacchi; si sposa in Russia con il nobile Tadeusz Lempicki, con il quale nel 1918 si trasferisce a Parigi a seguito della rivoluzione bolscevica. Qui studia pittura che vede soprattutto come un mezzo per frequentare nobili e ricchi, un modo chic per intrattenere “pubbliche relazioni” spesso non prive di sesso e droga. Grande successo hanno i suoi ritratti e i nudi carichi di sensualità. In Italia conosce Gabriele D’Annunzio, al quale tenterà inutilmente di fare un ritratto. Dal 1939 vive in America, ottenendo la cittadinanza e frequentando il mondo della mondanità hollywoodiana. Nel dopoguerra torna in Europa e si dedica a un’intensa e fortunata attività espositiva a Parigi e Roma. Muore nel 1980 a Cuernavaca in Messico: il suo corpo viene cremato e le ceneri vengono sparse dal conte Giovanni Agusta sul vulcano Popocatepetl. Nel 1994 l’opera di Tamara de Lempicka, dal titolo “Adamo ed Eva”, di proprietà di Barbra Streisand è stata rivenduta per quasi due milioni di dollari. Data: domenica 14 giugno 2015 Data: domenica 28 giugno 2015 VISITE GUIDATE E NON SOLO VISITA SERALE AL PARCO ASTRONOMICO DI TORINO Serata speciale alla scoperta del cielo stellato. Il percorso comincia da Infini.to - Museo dell’Astronomia e dello Spazio, un moderno museo della scienza che sarà possibile visitare liberamente. Ospita numerose installazioni interattive che permettono al visitatore di sperimentare e approfondire temi astronomici: viaggi spaziali verso Marte, simulazioni della forza di gravità su Giove, manipolazione del campo magnetico, visioni 3D dell’Universo e passeggiate tra migliaia di stelle ripercorrendo le più recenti scoperte cosmologiche. Luce e suoni provenienti dallo Spazio ci accompagneranno già dai primi piani del Museo fino ad addentrarsi in luoghi misteriosi alla scoperta dei veri segreti cosmici. La visita prosegue all’interno del Planetario digitale, uno tra i più avanzati al mondo, per un viaggio virtuale tra stelle e galassie. Lo spettacolo è in real time: due esperti dello staff scientifico di Infini.to risponderanno alle domande e alle curiosità delle persone in sala, realizzando un viaggio unico alla scoperta degli oggetti che popolano il cielo di luglio. Il viaggio si concluderà all’Osservatorio Astrofisico dove, accompagnati da un astronomo, si potranno osservare stelle e pianeti dal telescopio rifrattore più grande d’Italia. In caso di brutto tempo l’osservazione diretta del cielo sarà sostituita da una visita storica alla cupola dell’Osservatorio. Data: sabato 18 luglio 2015 Per prenotazioni rivolgersi a FABI Plus Tel. 011 5611153 - [email protected] VISITA ALL’ORTO BOTANICO DI TORINO Visita guidata all’Orto botanico di Torino, istituito nel 1729 da Vittorio Amedeo II nell’ambito della riforma dell’Università di Torino. La Lettura dei semplici di tradizione medievale – ossia lo studio delle piante officinali e dei loro usi - venne sostituita con la Cattedra di Botanica che, oltre ad occuparsi dei semplici, dava avvio a studi floristici sulle specie spontanee del territorio e su quelle esotiche, per la loro introduzione e acclimatazione. L’iniziale area dell’Orto di circa 7000 metri quadrati, ripartiti in due settori rettangolari - ciascuno con una vasca centrale e suddivisi in aiuole geometriche - fu ampliata nella prima metà del 1800. Nel giardino venne allestito un viale centrale e costruita una terza vasca; alcuni esemplari arborei di quel periodo prosperano ancora oggi. Nello stesso periodo fu creato, nell’adiacente appezzamento donato nel 1796 da Vittorio Amedeo III, un Boschetto di gusto romantico. Sotto la direzione dei vari Direttori è stato continuato l’incremento delle collezioni vive, in piena terra e nelle serre che furono via via costruite. All’inizio degli anni Sessanta del Novecento è stato creato un Alpineto dove in nicchie, fessure e colaticci si sono ricreati microambienti per la coltura di specie alpine. Negli ultimi anni sono state costruite alcune serre per le collezioni di piante succulente, sono state aggiunte nel Boschetto specie tipiche dei boschi delle zone occidentali della Pianura Padana, e su una riva particolarmente ben esposta sono state messe a dimora antiche specie di fruttiferi. Nel 2007, infine, nella zona del giardino è stata completata la realizzazione di una nuova grande serra in sostituzione di una precedente ormai obsoleta: in essa sono state introdotte entità tipiche del Sud Africa, ambientate in modo da evocare scenograficamente le foreste sud equatoriali. Data: domenica 13 settembre 2015 giugno 2015 | Plus Magazine | VISITE GUIDATE 79 SPETTACOLI VENDITA BIGLIETTI TRAMITE IL CIRCUITO TICKET.IT Per prenotazioni e ritiro biglietti rivolgersi a FABI Plus – Tel. 011 5611153 [email protected] BOB DYLAN TORINO - PalaAlpitour 2 luglio 2015 ore 21.00 Tribuna numerata 1° settore € 69,00 Tribuna numerata 2° settore € 59,80 Tribuna non numerata € 49,45 CAPAREZZA 11 luglio 2015 ore 21.00 TORINO - PalaAlpitour 24 ottobre 2015 ore 21.00 20 luglio 2015 ore 21.00 Parterre € 39,10 1° anello numerato € 43,70 2° anello numerato frontale € 39,10 2° anello numerato laterale € 39,10 80 7 luglio 2015 ore 21.00 TORINO - PalaAlpitour 7 novembre 2015 ore 21.00 Parterre € 46,00 1° anello numerato € 69,00 2° anello numerato frontale € 39,10 2° anello numerato laterale € 46,10 TORINO - PalaAlpitour 23 ottobre 2015 ore 21.00 Parterre € 39,10 1° anello numerato € 43,70 2° anello numerato frontale € 41,40 EROS RAMAZZOTTI COLLEGNO (TO) - Parco della Certosa CESARE CREMONINI Comune di BAROLO (CN) Ingresso € 39,90 MAX PEZZALI E DUBIOZA KOLEKTIV Ingresso € 11,50 MARK KNOPFLER COLLEGNO (TO) - Parco della Certosa Ingresso € 17,25 MODENA CITY RAMBLERS ANTONELLO VENDITTI TORINO - PalaAlpitour 28 novembre 2015 ore 21.00 Platea A € 69,00 Platea B € 57,50 1° anello numerato € 46,00 2° anello numerato frontale € 34,50 CONVENZIONI CONVENZIONI BIAUTO GROUP SRL Le Concessionarie biAuto Group rappresentano in Piemonte i marchi BMW, MINI, Jaguar e Land Rover. 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PEARL’AGE Pearl’age nasce dall’esperienza ventennale di esperti professionisti nel settore del dimagrimento e dell’estetica che hanno deciso di unire esperienza, tecnologia e professionalità al servizio della bellezza. Il team è specializzato in trattamenti per la donna come dimagrimento, anti-age del viso, cellulite, adipe localizzato e rimodellamento del corpo, e in trattamenti specifici per l’uomo. • Via Garizio 2H - Torino Tel. 011 7499476 • Via San Quintino 1 bis - Torino Tel. 011 5629617 www.pearlage.it [email protected] facebook.com/pearlagesteticavanzata Per gli associati FABI Plus: • sconto del 20% per acquisto di un programma personalizzato; • sconto del 10% per acquisto di un singolo trattamento. Il listino prezzi è visibile sulla newsletter presente sul sito www.fabiplus.org N.B. 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Via Nizza 262 - Torino Tel. 011 6642714 [email protected] Per gli associati FABI Plus: sconto del 10%. giugno 2015 | Plus Magazine | CONVENZIONI 83 il notaio risponde Il Notaio Remo Bassetti, titolare dell’omonimo studio torinese, collabora con la nostra rivista, per fornire ai lettori chiarimenti su problematiche e pratiche inerenti per esempio a successioni, donazioni, compravendita di immobili, costituzione di associazioni e fondazioni, convenzioni matrimoniali e costituzione di fondi patrimoniali, mutui e altri tipi di finanziamento. Per le vostre domande scrivete a [email protected] Gent.mo Notaio, sto pensando di acquistare una casa all’estero e precisamente in Costa Azzurra. Volevo sapere quali sono le pratiche notarili da fare. Inoltre il Notaio può essere italiano o devo affidarmi a un esperto francese? Grazie. Giulia - Intesa Sanpaolo Gentile signora Giulia, in teoria nulla impedisce che la casa all’estero si acquisti avvalendosi di un Notaio italiano. In concreto, specialmente trattandosi della Francia, consiglio caldamente di prendere contatto con uno studio francese. I colleghi transalpini sono abilissimi nel difendere il proprio territorio, anche con un filo di ostruzionismo, e quasi sempre l’italiano che si è rivolto al Notaio connazionale ha incontrato diversi incomodi per completare la pratica in loco. In più vi sono prassi diverse, legate al deposito del prezzo, che è opportuno gestire lì. Consideri che in Costa Azzurra trova anche qualche Notaio che parla italiano. In ogni caso, se la tranquillizza, può chiedere al Notaio italiano di “supervisionare” quello che firma o le viene richiesto. ◆◆◆ Gent.mo Notaio Bassetti, vorrei creare un’attività di e-commerce, ho letto che anche in questo caso bisogna costituire una società davanti al Notaio: è corretto o ci sono delle eccezioni? Caterina Gentile signora Caterina, se la domanda è se si debba per forza costituire una società la risposta è no, nel senso che può svolgere la sua attività di e-commerce a mezzo di ditta individuale. 84 Nel caso invece che preferisca ricorrere alla forma societaria (preferenza obbligata se ha dei compagni d’avventura in questa impresa) deve in effetti costituire una società e in questo caso deve ricorrere a un Notaio. Quando si decide di adottare uno schema societario non è rilevante il tipo di attività, nè il fatto che questa si svolga via web “smaterializza” anche il Notaio o i normali adempimenti fiscali e civilistici. Altro discorso è la valutazione sul tipo di società, che va analizzato secondo le prospettive e il caso concreto. Se però si trattasse di attività svolta da sola non potrebbe fare ricorso alle cosiddette società di persone (società semplice, in accomandita, in nome collettivo) che richiedono una pluralità di persone. ◆◆◆ Buongiorno, sono proprietario di una piccola azienda familiare, presto vorrei andare in pensione e lasciare tutto ai miei due figli che già lavorano all’interno. Ho sentito parlare del “patto di fa- miglia”, in cosa consiste? Posso farlo? Grazie per la disponibilità. Enrico Gentile signor Enrico, il “patto di famiglia”, detto in due parole, è un contratto a cui devono partecipare tutti i legittimari (coniuge e figli, o nipoti se è deceduto qualche figlio) con cui l’imprenditore attribuisce l’impresa a uno o più dei suoi discendenti e contemporaneamente agli altri legittimari vengono assegnati beni di valore corrispondente alla loro quota di legittima. Questa ripartizione risulta definitiva, è un anticipo di successione, ha il vantaggio di considerare il valore dell’azienda al momento del contratto e non all’apertura della successione e costituisce un’eccezione al generale divieto dei patti successori. Nonostante la convenienza anche fiscale, il patto di famiglia non ha “sfondato” per ragioni che qui sarebbe lungo riassumere: quando la situazione è molto fluida (come mi pare di capire sia nel suo caso, se tutti i figli lavorano già nell’azienda) spesso ce la si cava semplicemente con una donazione; quando è più complessa, di solito, un trust ben costruito è un’alternativa più solida rispetto al “patto di famiglia” per attuare il passaggio generazionale nell’impresa. Ma, come sempre aggiungo, bisogna vedere il caso concreto. l’esperto fiscale risponde Paolo Quaglia, Responsabile della sezione fiscale della Nova Labor Servizi/Caaf FABI srl, collabora con la nostra rivista per rispondere ai quesiti posti dai lettori relativi a redditi, detrazioni e deduzioni inerenti alla compilazione del Modello 730. Potete inviare le vostre domande a [email protected] Mi accingo a ristrutturare l’appartamento dove abito e pensavo di sostituire anche le porte interne: è possibile fruire della detrazione fiscale? Luigi - Monte dei Paschi Dipende: la sola sostituzione di porte rientra nelle opere di manutenzione ordinaria e quindi la spesa non è detraibile. Se invece è collegata ad interventi di manutenzione straordinaria si verifica un “effetto di trascinamento” per cui l’intervento di manutenzione ordinaria può essere considerato assorbito nell’ambito della categoria di intervento edilizio di maggior rilievo (quello straordinario) e la sostituzione di porte interne è agevolabile. ◆◆◆ Devo installare una tenda da sole sul balcone del mio appartamento: è vero che il costo per l’acquisto e la posa in opera è detraibile al 65%? Mario - Pensionato Sì, la spesa è detraibile. La legge di stabilità 2015 ha confermato per l’anno in corso la detrazione fiscale del 65% per il risparmio energetico, estendendo l’agevolazione anche all’acquisto e alla posa in opera delle schermature solari negli edifici già esistenti. Pertanto, l’acquisto e la posa in opera delle schermature solari, sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2015, danno diritto alla detrazione. La schermatura solare deve essere mobile ed esterna alla superficie vetrata. Le consiglio di leggere, al riguardo, l’allegato M del Dlgs 311/2006 che elenca le norme tecniche Uni En 13561, in base alle quali rientrano tra le schermature solari anche le tende da sole, se conformi a quanto previsto dalla normativa stessa. Le ricordo che, oltre all’ormai tradizionale bonifico, deve completare la registrazione dell’intervento sul sito dell’Enea entro 90 giorni dalla fine dei lavori. ◆◆◆ Per un problema relativo all’invio del modello 730/4, non ho ricevuto il rimborso dal mio datore di lavoro. Come posso fare per ottenere quanto non percepito? Ludovico - Banca Sella Se, per qualunque motivo, il rimborso richiesto attraverso il modello 730 non viene effettuato, è necessario farne richiesta all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate del luogo di residenza. In questo caso, occorre allegare una certificazione con cui il datore di lavoro o l’ente pensionistico attesta di non aver eseguito il conguaglio e di non avere, conseguentemente, rimborsato le imposte. ◆◆◆ Mia madre ha rinunciato all’eredità di mio padre, consistente nell’alloggio dove risiedevano: nel corso degli anni sono stati effettuati dei lavori di ristrutturazione per cui mio padre, proprietario al 100% della casa, godeva delle relative detrazioni: pur continuando ad abitare nell’appartamento mia madre può fruire delle rate residue del bonus ristrutturazioni? Fulvio - Unicredit Purtroppo no e le spiego il perché: nel caso di trasferimento per successione di immobile oggetto di ristrutturazione, la detrazione Irpef viene trasmessa esclusivamente all’erede che conserva la detenzione materiale e diretta del bene. È questa l’unica ipotesi in cui si possono trasferire le rate residue di detrazione. Nell’ipotesi in cui il coniuge superstite, sua madre, rinunci all’eredità in favore dei figli, conservando il diritto di abitazione, la detrazione residua non sarà utilizzabile da nessuno, in quanto chi ha la detenzione materiale del bene non riveste la qualifica di erede, mentre gli eredi non hanno la disponibilità del bene, gravato dal diritto di abitazione del coniuge superstite. giugno 2015 | Plus Magazine | GLI ESPERTI RISPONDONO 85 l’esperto immobiliare risponde Il Dottor Cesare Furbatto, titolare dell’omonimo studio immobiliare torinese, collabora con la nostra rivista per dare la possibilità ai lettori di avere risposte esaustive alle domande inerenti il settore casa. Potete inviare le vostre richieste a [email protected] Ho acquistato un immobile godendo delle agevolazioni di “prima casa”. Decidessi di affittare l’appartamento perdo le agevolazioni? Francesco - Banca Sella L’Agenzia delle Entrate ha avuto occasioni di esprimersi con la Circolare n° 1/E del 2 marzo 1994, secondo cui il contribuente che, in un momento successivo a quello in cui ha goduto in sede di acquisto di un immobile con le caratteristiche oggettive di “prima casa”, decidesse di locarla lo potrà fare senza perdere le agevolazioni di cui ha già goduto. Nel citato documento di prassi l’Agenzia delle Entrate ha infatti chiarito che non costituisce causa di decadenza delle agevolazioni “prima casa” godute in sede di acquisto la locazione dell’immobile in quanto nella fattispecie citata non si concretizza la perdita del possesso dell’immobile stesso. È tuttavia opportuno segnalare che secondo alcuni Uffici delle Agenzie delle Entrate, quanto sopra detto si applica solo nel caso di “primo acquisto con le agevolazioni prima casa”. Secondo tale impostazione interpretativa, nell’ipotesi in cui un contribuente, per la prima volta nell’arco della sua vita, si trovi ad acquistare un immobile ad uso residenziale avente le caratteristiche oggettive di “prima casa” richiedendo le agevolazioni, lo stesso potrà ben locare in un secondo momento l’immobile senza per questo decadere dalle agevolazioni suddette, tuttavia, nel caso in cui lo stesso soggetto alieni l’immobile, allo scopo di acquistarne un altro, richiedendo nuovamente le agevolazioni “prima casa” su tale secondo immobile (con eventuale recupero del credito d’imposta conseguente) lo stesso non potrà più procedere a locare il secondo immobile in parola, in quanto la regola della non decadenza delle agevolazioni “prima casa”, nel caso di locazione, viene ritenuta applicabile, di fatto, solo al primo immobile che è 86 stato acquistato con le agevolazioni e non anche agli immobili che dovessero essere successivamente acquistati sempre con le suddette agevolazioni. ◆◆◆ ◆◆◆ Dopo una lunga trattativa, avvenuta per il tramite di un’agenzia immobiliare, ho sottoscritto una proposta di acquisto indirizzata al proprietario di una villetta. Il prezzo offerto era leggermente inferiore alla richiesta, ma ero convinto, confortato anche dal parere del funzionario dell’agenzia, che fosse più che accettabile. Sono rimasto, al contrario, esterrefatto quando mi è stato comunicato che la mia proposta non era stata accettata dal proprietario e che l’immobile era stato ritirato dal mercato. Le risulta che sia possibile una cosa simile? Fernando - Pensionato Mi hanno parlato di “preliminare di vendita”: è obbligatorio e cosa si deve scrivere affinché sia valido? Eleonora – BNL La strada per concludere correttamente un acquisto immobiliare può essere difficile. Entrano a far parte del processo che porta alla conclusione dell’accordo molte variabili. La presenza di un bravo professionista della Mediazione è spesso determinante per la qualità dell’accordo, ma a volte non è sufficiente. L’attività dell’agente immobiliare è tanto più efficace, per il raggiungimento di un accordo equilibrato, quanto più egli è credibile nei confronti delle parti. Succede, e forse questo è il suo caso, che il proprietario non avesse il necessario rapporto fiduciario con l’agente immobiliare incaricato e che conseguentemente abbia omesso di informarlo di una delle variabili che potevano condizionare la vendita. Una differenza di posizione sul prezzo non avrebbe determinato il ritiro dal mercato, ma, semmai un rilancio. L’agente immobiliare, in virtù della sua indipendenza dalle parti, non avrebbe potuto, nemmeno se le condizioni della proposta fossero state esattamente quelle dell’incarico, obbligare il proprietario a vendere. Il preliminare serve per impegnare le parti (promittente acquirente e promittente venditrice) a vendere e ad acquistare un immobile e, di conseguenza, ad impegnare le parti a stipulare il contratto definitivo di compravendita, in un momento successivo. In altre parole il contratto preliminare di compravendita ha l’effetto, per la parte acquirente di “prenotare” l’immobile e per la parte venditrice di essere “obbligata” a venderlo. Con il preliminare le parti si obbligano rispettivamente a vendere e ad acquistare, per cui esso può essere opportuno per formalizzare l’obbligazione assunta dalle parti, regolare il versamento di somme versate e gli aspetti della futura vendita. La stipula è utile, quindi, nelle ipotesi in cui intercorra del tempo tra l’individuazione dell’immobile di gradimento e la conclusione del contratto. Il preliminare non è tuttavia obbligatorio, si può stipulare direttamente la compravendita con rogito notarile. Perché sia valido il preliminare deve identificare le parti, riportare le garanzie prestate dal venditore, descrivere esattamente l’immobile con indicazione dell’indirizzo, delle caratteristiche (appartamento, villino, numero e natura dei vani, dati catastali, allegare le planimetrie, attestato di prestazione energetica), prevedere il prezzo della vendita e le modalità di pagamento, identificare i tempi per il perfezionamento del contratto con il rogito definitivo. l’avvocato risponde Pubblichiamo alcuni dei quesiti posti dai nostri lettori all’Avvocato Giuseppina Verduci alla quale abbiamo chiesto, per ciascuno di essi, di esprimere il suo parere. Come al solito tra le richieste pervenute in redazione si è cercato di scegliere quelle con una valenza di interesse generale. Potete inviare le vostre domande per l’Avvocato Verduci direttamente a [email protected] Mi scrive Luciano da Torino “Gentile Avvocato sono proprietario di una casa nella Provincia di Asti. Si tratta di una graziosa casa di campagna ove normalmente trascorro dei periodi d’estate o nei week-end con la mia famiglia. La mia proprietà confina con un terreno dove stanno iniziando una nuova costruzione. Può darmi qualche indicazione sui rapporti di vicinato, sulle distanze, e soprattutto esistono norme precise? Grazie” Gentile lettore, il nostro Codice Civile si preoccupa di mantenere un saggio equilibrio tra singoli proprietari con norme che richiedono anche buon senso nell’applicazione e interpretazione. Ne è un esempio l’articolo 844, che vieta ad un soggetto di impedire immissioni di fumi, rumori o altro da parte di un fondo vicino purché non superino la normale tollerabilità, criterio che, inevitabilmente, deve essere valutato caso per caso, anche sulla base della situazione locale, degli usi e delle esigenze della produzione economica. Dove, invece, la legge è molto più precisa e non ammette “clausole ampie” è in tema di distanze. Quelle fra le costruzioni non possono essere inferiori a tre metri (a meno che non si tratti di muri aderenti o confinanti), ma i regolamenti comunali stabiliscono sovente distanze maggiori. Peraltro, quando esiste un muro di confine (che si presume comune, come per i fossi), ciascuno dei due proprietari ha diritto di diventarne comproprietario pagandone la metà, oppure di costruire “in aderenza” ad esso (senza appoggiarsi direttamente) anche senza diventare comproprietario. In proposito, va tenuto presente che non è considerato muro di confine quello che non supera i tre metri di altezza e che queste regole non si applicano, fra gli altri, agli edifici di interesse storico-artistico. Altre regole riguardano le distanze per gli alberi dal confine con la proprietà altrui: tre metri per quelli di alto fusto, un metro e mezzo per quelli di altezza non superiore a due metri e mezzo, mezzo metro per le siepi ed arbusti simili. È importante sapere che tali distanze possono anche essere violate e ridotte a zero se sul confine esiste un muro e le piante vengono costantemente tenute più basse di questo. Infine, il Codice detta alcuni riferimenti per le finestre sul fondo del vicino, che si distinguono in luci o vedute (queste ultime consentono l’affaccio). Non si possono aprire nuove vedute sul fondo del vicino o sul suo tetto a distanza inferiore a un metro e mezzo se si tratta di vedute dirette, o di settantacinque centimetri se si tratta di vedute laterali o oblique. ◆◆◆ Mi scrive un lettore, che ha preferito restare totalmente anonimo, per ragioni che è facile comprendere, chiedendomi di chiarire quando una piccola società può fallire, visto che è socio accomandatario di una piccola impresa che versa in una situazione di precarietà economica e cui è stata notificata una istanza di fallimento. Un’impresa (che sia una ditta individuale o una società) è in stato di insolvenza quando non è più in grado di fare fronte ai propri impegni con i mezzi ordinari. In questi casi la procedura più nota che si apre è il fallimento. Nel 2006 sono stati ristretti i presupposti. Infatti, possono fallire solo le imprese che negli ultimi tre anni abbiano avuto un attivo patrimoniale superiore a e 300 mila, ricavi lordi superiori a e 200 mila, nonché abbiano debiti per oltre e 500 mila. La prova dell’assenza di queste condizioni spetta all’impresa della quale viene chiesto il fallimento. Inoltre, chi formula l’istanza, se si tratta di un creditore, deve allegare un credito di almeno e 30 mila, senza il quale il fallimento non può essere dichiarato. Gli organi del fallimento sono quattro: il Tribunale, il Giudice delegato (davanti al quale il debitore deve essere obbligatoriamente convocato in udienza, prima di esaminare la richiesta di fallimento), il Curatore (cioè un professionista con i compiti di gestire le attività che dovranno essere svolte nella procedura e di rappresentare il fallimento stesso), nonché il Comitato dei Creditori (con funzioni di vigilanza e di ratifica, nei casi previsti dalla legge). Con la sentenza che dichiara il fallimento, tutti i beni dell’impresa (e della persona fisica, se si tratta di imprenditore individuale o società di persone) vengono sottratti alla sua disponibilità e destinati ad essere alienati a terzi. Il ricavato di ciò (e di altre eventuali posizioni attive, come crediti da riscuotere, azioni revocatorie ed azioni di responsabilità verso gli organi sociali dell’impresa fallita) verrà ripartito tra i soggetti che, avendone fatto richiesta, sono stati ammessi al passivo. Naturalmente, verranno rispettati privilegi e varie cause di prelazione dei crediti, come le ipoteche. Il fallimento può portare con sé alcune ipotesi di reato, nei casi in cui si siano verificate sottrazioni o distrazioni illegittime dei beni dell’impresa, in danno dei creditori, da parte dei suoi titolari. Sono queste le fattispecie di bancarotta semplice e fraudolenta. giugno 2015 | Plus Magazine | GLI ESPERTI RISPONDONO 87 LA PAROLA ai Lettori Per scrivere alla Redazione Plus Magazine: [email protected] Spettabile Redazione, sono una nuova iscritta e nel mese di febbraio ho ricevuto la vostra newsletter in cui proponevate la gita a Roma che prevedeva un favoloso percorso alla scoperta dei capolavori di Caravaggio, Bernini e Borromini. La vostra proposta era spettacolare! Purtroppo per quelle date avevo già organizzato un altro viaggio, diversamente mi sarei iscritta immediatamente. In futuro spero di ricevere altre proposte di questo genere perché sicuramente usufruirò con piacere di queste iniziative. Grazie per il lavoro che fate! Linda - Intesa Sanpaolo Gentile sig.ra Linda, ci fa molto piacere vedere come le nostre proposte siano così apprezzate. Queste iniziative, sia che si tratti di gite, sia che si tratti di visite guidate, riscuotono sempre un grande successo e questo è dovuto ai luoghi di grande interesse storico/culturale che vengono scelti ma anche alla professionalità dei collaboratori a cui ci appoggiamo. Sicuramente in autunno e in inverno organizzeremo altre iniziative dove ci piacerebbe vederla tra i partecipanti! ◆◆◆ Spettabile FABI Plus, sono venuto presso i vostri uffici a inizio aprile per l’annuale compilazione del Modello 730. Ho notato con piacere che avete traslocato. Volevo farvi i complimenti per la nuova sede, mi è sembrato tutto più bello, luminoso e spazioso. Ferdinando - Pensionato Gentile sig. Ferdinando, grazie per i complimenti! Dai primi di marzo ci siamo trasferiti in questa nuova sede, anche se non ci siamo spostati di molto perché siamo rimasti nello stesso stabile e anche sullo stesso piano. La sede è sicuramente molto più spaziosa e si adatta perfettamente alla molteplicità dei servizi che offriamo. Anzi ne approfitto per invitarla, se ancora non ha avuto occasione, ad assistere a una delle conferenze che organizziamo così potrà dare un’occhiata anche alla nostra nuova sala riunioni. ◆◆◆ Spettabile Redazione, a ottobre mio figlio frequenterà il primo anno universitario e sicuramente dovrò presentare all’Ateneo il modello ISEE 88 per il pagamento della retta. Ho letto nei giornali che ci sono stati diversi cambiamenti per il calcolo dell’ISEE. Non vorrei trovarmi impreparata al momento della compilazione dei documenti quindi mi chiedevo se potevate darmi qualche informazione in merito. Grazie per la disponibilità. Maria - BNL Gentile sig.ra Maria, le confermo che dal 2015 le novità sono molteplici non solo nella compilazione e quindi nelle informazioni richieste ma anche nelle tempistiche. Riassumere tutte le novità in questo breve spazio non è possibile, le consiglio, quindi, di chiamare presso i nostri uffici dove un nostro esperto in materia le fornirà sicuramente una consulenza puntuale ed esaustiva. ◆◆◆ Spettabile FABI Plus, vi scrivo perché ho dimenticato di rinnovare il mio Abbonamento Musei entro il 31 dicembre 2014. Come posso fare? Devo richiedere una nuova tessera e pagare qualcosa in più visto che i tempi per la richiesta sono scaduti? Attendo un vostro riscontro perché sono una frequentatrice assidua di mostre e musei. Grazie. Rosa - Pensionata Gent.ma sig.ra Rosa, le comunico una buona notizia: quest’anno le modalità di richiesta dell’Abbonamento Musei sono cambiate, può richiedere il rinnovo qualunque giorno dell’anno e il suo nuovo Abbonamento avrà validità annuale dal giorno dell’acquisto, senza quindi la scadenza fissa al 31 dicembre. La rimando al nostro sito internet www.fabiplus.org dove troverà ulteriori informazioni e i costi. Per il rinnovo, invece, non deve fare altro che recarsi presso i nostri uffici portando con sé il suo vecchio Abbonamento sul quale verrà ricaricato quello nuovo. PLUS MAGAZINE Periodico trimestrale dell’Associazione Fabi Plus per la cultura e il tempo libero Numero 31 - giugno 2015 Reg. presso il tribunale di Torino n. 5919 dell’8/11/2005 Redazione e Amministrazione Via Guarini, 4 – 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 www.fabiplus.org/magazine.html [email protected] IN QUESTO NUMERO: 2Copertina 6Protagonisti 10 Protagonisti 14 Tecnofuturo 18 Protagonisti 22 Moda 28 Eventi 32 34 35 36Notizie 38Recensioni 44 Mappamondo 50 Iniziative associati Gualtiero Marchesi: maestro di gusto e di vita Giugno: Papa Francesco a Torino nell’intervista all’Arcivescovo Monsignor Cesare Nosiglia Marisa Laurito: entro nel mondo dell’arte in punta di piedi Banche italiane ed europee sempre più tecnologiche e social Intervista a Andrei Charniauski Roger e Geoffrey Moore: attenti a quei due! It’s fantasy time! La scherma come non l’avete mai vista Le Sentinelle del Mare: la forza dell’impegno... New look per il Museo Egizio di Torino Biennale di Venezia La mela corre su quattro ruote Film, libri, fumetti, mostre, musica, teatro Provenza: colpo di fulmine sensoriale Convenzioni nazionali 31 Direttore responsabile Paola Gomiero Caporedattore Pietro Gentile Segreteria di redazione Chiara Attolico Photo editor Alessandro Lercara Hanno collaborato a questo numero: Benedetta Breveglieri, Mauro Bossola, Dario Migliardi, Barbara Odetto, Barbara Oggero, Giuliana Rebaudo, Mariangela Salvalaggio, Vincenzo Scaringella, Salvatore Taormina, Emanuela Truzzi. Fotografie Archivio Diocesi di Torino, Archivio Guardia Costiera, Archivio Teatro Regio, Archivio Stilisti, Augusto Bizzi, Marco Giovannone, Pietro Gentile, Barbara Oggero, Roberto Morzone. Pubblicità Nova Labor Servizi srl Via Guarini, 4 – 10123 Torino Tel. 011 5611153 Fax 011 540096 Grafica e impaginazione Carlo Fantinel – Torino Stampa Garabello Artegrafica – San Mauro Torinese La redazione non si assume alcuna responsabilità per notizie, foto, marchi, slogan utilizzati dagli inserzionisti. Il materiale inviato non viene restituito. È vietata e perseguibile civilmente e penalmente ai sensi della legge sul diritto d’autore ogni forma di riproduzione dei contenuti di questa rivista, compresi gli spazi pubblicitari, senza autorizzazione scritta dell’editore. LUS IP FAB SU Torino: vivere la città 69 Università Popolare di Torino Editore. La casa editrice che promuove la libertà di espressione 70 Il tempo democratico Teatro Idee e servizi 58 Apri gli occhi e sogna: la stagione 72 Phlibero... a scuola di fotografia 2015/16 del Teatro Regio 73 Pearl’age: estetica avanzata e benessere 60 Il Faust in scena al Teatro Regio 74 Le birbe: dove i piccoli diventano grandi Medicina e salute 76 Il Barotto: delizie della Valle d’Aosta 62 Optovision: risposte concrete da mangiare e bere in compagnia 64 Cliniche Dentali Giovanni Bona: Visite guidate implantologia d’avanguardia 78 Scoprire Torino e non solo: programma per tornare a sorridere giugno-settembre e a masticare senza problemi Comunicazione e immagine 68 Fondazione Università Popolare di Torino. Dove la storia abbraccia il futuro 80 82 84 88 Spettacoli Convenzioni territoriali Gli esperti rispondono La parola ai lettori PLUS MAGAZINE 31 IN QUESTO NUMERO Monsignor Cesare Nosiglia Giugno: Papa Francesco a Torino Marisa Laurito Entro nel mondo dell’arte in punta di piedi Andrei Charniauski Banche italiane ed europee sempre più tecnologiche e social Roger e Geoffrey Moore AttenTi a quei due! Provenza Colpo di Fulmine sensoriale Teatro Regio Torino La stagione 2015/16 Il Faust in scena GUALTIERO MARCHESI : Ottà maestro di gusto e di vita Periodico dell’Associazione FABI Plus per la cultura e il tempo libero Pubblicazione trimestrale Numero XXXI- giugno 2015 Poste Italiane Spa – Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - NO/TORINO N._2/2015 N ci I R la O e T r e v vi
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