Breve illustrazione del progetto in rete “Scuola on the road” (IC1

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Breve illustrazione del progetto in rete “Scuola on the road” (IC1
Breve illustrazione del progetto in rete “Scuola on the road”
(IC1 Pescantina, IC B. Lorenzi, IC Virgilio Sona, IC Leonardo da Vinci
Bussolengo e IC Cavaion)
che si intende realizzare
Analisi e lettura dei bisogni formativi
Gli studenti dei diversi gradi di scuola esprimono, in rapporto all'età, alcuni
bisogni legati alla crescita del sé, al gruppo ed alla comunità (cfr. M.Contini,
F.Floris, M.Pollo, Adolescenti in ricerca di vie d’uscita dalla insignificanza, in
Animazione sociale, n. 264, giugno/luglio 2012, pag. 33), ai quali appare
urgente come Istituzioni scolastiche dare una risposta di senso:
1. bisogno di significanza, cioè di consapevolezza del significato delle
proprie esperienze di apprendimento e di vita;
2. bisogno di gruppalità, cioè di valorizzazione delle risorse dei singoli per
la comunità;
3. bisogno di immaginazione e pensiero, cioè di espressione libera che
permette di esprimersi e di immaginare il cambiamento e di sviluppare la
creatività;
4. bisogno di politicità e intraprendenza, cioè di percepire il proprio potere
d’azione nella realtà e nel confronto con i pari.
Da questi emergenti bisogni che si condividono con gli autori dell'articolo
citato, nasce lo spunto per questo lavoro in rete, attraverso il quale si vorrà
rispondere con proposte didattiche significative in linea con le Nuove
Indicazioni Ministeriali. Si ritiene innovativo proporre un percorso orientato
alla didattica del concreto, ovvero una didattica che aiuti ad apprendere
competenze ritenute fondamentali per la crescita e la vita adulta e che, solo
una scuola aperta al territorio ed al confronto con la realtà sociale, può
educare.
Si tratterà, dunque, di progettare in rete e su curricoli verticali dei percorsi di
apprendimento che adottino una didattica rivolta ai campi d’esperienza, alla
lingua italiana ed alla matematica, dove "la strada" è un laboratorio a cielo
aperto che tutti prima o poi avranno modo di percorrere e sperimentare. La
scuola "apre la strada" della vita, dall'infanzia all'adolescenza ed attraverso
la scuola il bambino e poi il ragazzo "si faranno strada", affermando il
proprio talento e le proprie inclinazioni.
Campi d'esperienza
Immaginando nella scuola dell’infanzia un percorso "on the road" che poi si
svilupperà in verticale in tutti i gradi scolastici successivi, si possono
ipotizzare numerose attività legate all'esplorazione della realtà ed alla
valorizzazione dell'esperienza personale dei bambini che manifestano sin
da subito molta curiosità per la natura e i suoi fenomeni, per il mondo degli
adulti con le loro abitudini e per il gruppo dei pari con le sue dinamiche
relazionali. Attraverso la narrazione ed il gioco (anche ispirato alla
tradizione) sarà possibile scoprire le potenzialità del linguaggio per
esprimersi e l’uso di simboli per rappresentarne i significati nel tentativo di
comprendere la complessità della realtà.
Si aprono così opportunità stimolanti di sperimentare una varietà di
situazioni comunicative ricche di senso, in cui ogni bambina e bambino
diventa capace di usare la lingua nei suoi diversi aspetti, acquista fiducia
nelle proprie capacità espressive, comunica, descrive, racconta, crea.
Si immaginano percorsi didattici legati all'ambiente di apprendimento,
finalizzati anche all'appropriazione del lessico, alla corretta pronuncia di
suoni, parole e frasi, alla pratica delle diverse modalità di interazione
verbale che contribuiranno allo sviluppo di un pensiero logico e creativo.
Ognuno, insieme al gruppo, esplora, si interroga, individua situazioni
problema (logiche, matematiche, linguistiche, percettive e sociali),
discrimina fatti, forme, suoni, prova e riprova, comincia a trovare risposte
guardando sempre meglio la realtà, cerca di capire come e quando quel
fatto succede, quella situazione cambia e sperimenta gli effetti dei
cambiamenti. Attraverso le attività guidate si impara così a fare domande, a
dare e a chiedere spiegazioni e a mediare i propri punti di vista con quegli
degli altri.
Nell'osservare come i bambini si avvicineranno a queste esperienze, si
potrà accompagnarli in tutte le loro dimensioni di sviluppo, rispettandone
l’originalità, l’unicità, le potenzialità, attraverso un atteggiamento di ascolto,
empatia e rassicurazione. La scuola diviene così spazio di incontro e di
dialogo, oltre che di inevitabile approfondimento culturale.
Ambito linguistico
L'atto della comunicazione che avviene attraverso la lingua è alla base di
una competenza "on the road", poiché nella quotidianità è indispensabile
trasmettere messaggi, informare, esprimere pensieri. I modi di comunicare
sono numerosi e vari, come varie e numerose sono le informazioni che si
possono inviare attraverso il linguaggio del corpo, l'oralità e la scrittura.
L’impiego e la crescente diffusione della rete telematica Internet ha portato
effetti importanti anche sugli usi linguistici dei suoi utilizzatori. Nel trattare di
questi usi e della loro ricaduta sull’italiano comune, il rischio principale è
quello di abbandonarsi allo stereotipo secondo il quale Internet sarebbe tra i
responsabili della decadenza linguistica. Con i nuovi media la scrittura è
tornata, invece, al centro della comunicazione di massa, definita
“secondaria”, diversa da quella tradizionale. La sperimentazione vuole
valorizzarne gli aspetti positivi e rendere coscienti gli studenti di quelli
negativi, approfondendo il concetto di comunicazione efficace (verbale e
non verbale), di linguaggio nell’era digitale, di stile comunicativo “a piramide
capovolta” tipico della scrittura multimediale (tipologia di testo breve), di
netiquette o galateo di linguaggio, di interattività.
Una serie di caratteristiche strutturali riguarda anche l'organizzazione del
testo on line: ad esempio rispetto all'uso della punteggiatura, della
lunghezza dei periodi, dell'uso di colori e immagini. Inoltre, nel linguaggio di
strada diventano sempre più comuni acronimi, anglicismi, adattamenti
linguistici che è fondamentale conoscere per comprendere a fondo la realtà
comunicativa del presente.
Pensiamo a parole come account, ADSL, allegato o attachment, avatar,
banner, blog, blogger, bookmark o segnalibro, browser, chat, chattare,
chiocciola (il cui simbolo @, originariamente un’abbreviazione latina per ad
«a, presso, verso», poi passata nell’uso commerciale americano per
significare «circa», e quindi usato in Internet per introdurre il nome di
dominio negli indirizzi di posta elettronica, sempre più spesso viene usato in
sostituzione della lettera a in talune parole degli annunci pubblicitari),
cliccare, client, collegarsi, cookie, crack (con il derivato adattato craccare),
cracker, download, e-mail o posta elettronica, emoticon o faccina o smiley,
FAQ, fire wall, forum, forward, forwardare o inoltrare, hacker, home page,
HTML, HTTP, info (che sempre più spesso, per es. nella lingua
pubblicitaria, sostituisce informazioni o istruzioni), internauta, log, login,
logoff, logon, mailing list, modem, MUD, navigare, newsgroup, off line, on
line, pagina, popup, portale, postare, provider, scaricare, server, sito, spam,
username, virtuale, virus, visitare, web (e composti: webcam, web designer,
web engineer, webmaster, ecc).
Nella formazione delle parole, si segnalano il prefisso e- (letteralmente
«elettronico», ma di fatto vuol dire «via Internet»), già visto in e-mail e, da lì,
in una serie di composti come e-banking, e-book o e-libro, e-business, ecommerce, e-government, e-learning; il prefisso ciber- (cibercaffè,
cibernauta, ciberspazio); Internet, usato ora come prefisso ora come
aggettivo, come in internetcaf(f)è e Internet point.
Acquisire una nuova competenza linguistica diviene cruciale "per strada"
per districarsi fra i molti messaggi culturali che provengono da questa realtà
e per questo si è convinti che la scrittura per il web possa diventare materia
di studio nelle classi e che la comunicazione telematica abbia delle enormi
potenzialità di apprendimento anche collaborativo.
Ambito logico-matematico
Il rapporto tra matematica e realtà è sempre stato intricato, tanto
interessante quanto complicato da trattare. Una delle cause dell’insuccesso
nei confronti della matematica, è stato identificato, anche a livello
internazionale, nella “estraneità” della pratica scolastica rispetto alla
ricchezza di esperienze che gli alunni maturano al di fuori della scuola.
Nasce il bisogno di connettere la matematica scolastica con le esperienza
extrascolastiche degli studenti per creare un ponte tra queste due realtà,
per fare in modo che gli algoritmi aritmetici, insegnati a scuola, aiutino gli
studenti nei contesti extra scolastici.
In riferimento alle abilità di problem solving la strada può divenire un vero e
proprio laboratorio. Ogni studente conosce già la matematica, ma in molte,
forse troppe occasioni, sembra che essa venga progressivamente persa o
parzialmente dimenticata. Si nasconde dentro libri, formule complesse o
dimostrazioni affascinanti ma per molti lontane dalle situazioni concrete.
La sperimentazione intende muovere qualche passo per “matematizzare il
quotidiano e quotidianizzare la matematica” (cfr C. Bonotto) e favorire la
costruzione di senso al sapere scientifico, evitando che l'aspetto sintattico
prevalga e determini un apprendimento puramente meccanico. A tal fine è
importante lavorare sulla capacità di soluzione di problemi concreti, sul
calcolo a mente, le stime, in quanto considerate dalla ricerca
contemporanea le competenze fondamentali dell’evoluzione della
cognizione numerica. Queste abilità condividono strategie di manipolazione
delle numerosità e sfruttano tutti i meccanismi dell’intelligenza numerica e
del ragionamento in essi implicati.
Questo è possibile impostando una didattica perlopiù esperienziale che
sfrutta materiali comuni più o meno strutturati fatti propri dalla realtà.