Gli splendidi colori dell`Elba, l`isola con dentro un tesoro

Transcript

Gli splendidi colori dell`Elba, l`isola con dentro un tesoro
LA PROVINCIA
47
DOMENICA 12 SETTEMBRE 2010
[percorsi]
ITINERARI
DEL BUON GUSTO
a cura di Edoardo Ceriani e Raffaele Foglia - [email protected]
danonperdere
Locman, e poi non dite
che non vedete l’... ora
DA VEDERE Una delle tante meraviglie dell’Isola d’Elba:
la panoramica Portoferraio al tramonto ARCHIVIO APT ARCIPELAGO TOSCANO
Gli splendidi colori dell’ Elba,
l’isola con dentro un tesoro
Arrivi e ti innamori, perché qui c’è tutto: clima, atmosfera, natura, terra e mare. Dalle spiagge più belle ai tesori (anche a tavola) dell’interno: il lungo viaggio in un angolo conosciuto da tutti e ambito da molti
Il traghetto che arriva da Piombino non
ha bisogno di farsi sentire. Alla partenza dalla terra ferma, una cinquantina di minuti prima, era bastato un colpo di sirena, giusto per
dare il via all’attraversata. Poi, solo il rullio
del motore, il rumore del vento e il verso degli uccelli che girano sopra la testa. L’arrivo
all’Elba è in silenzio, quasi a non voler disturbare. È il bello - e il vantaggio - di un’isola conosciuta da tutti, ambita da molti, ma - fortunatamente - non ancora presa d’assalto da
quel turismo di massa che, alla lunga, rovina tutto e tutti.
Il cielo, in un pomeriggio d’agosto, è azzurro.
Di un terso che solo le giornate dopo i temporali estivi sanno regalare. Il mare è blu, di un
blu che vedi solo in certi angoli di paradiso.
La terra è verde, più di quanto ci si possa aspettare, perché la macchia è rigogliosa, soprattutto quando la stagione non è secca e siccitosa. Ma l’Elba - tutta - è un inno ai colori: il rosso delle reti per la pesca, il ruggine e il giallo
delle montagne minerali, l’arancione di certi
tramonti, il giallo dei fiori, il bianco e il blu
delle barche dei pescatori. E si potrebbe andare avanti all’infinito.
A questo punto, non ci sono più dubbi. Venere, come racconta l’epopea, deve aver smarrito davvero nello spicchio di Mar Tirreno le
sette perle della sua collana e - tra le isole dell’arcipelago toscano che di conseguenza ne
hanno preso forma - l’Elba è senza dubbio
quella che si porta dentro più storia, tradizione e fascino. Te ne accorgi girandola. Perché
va vissuta, muovendosi e non rimanendo ancorati in un punto. Da Nord a Sud. Da Est a
Ovest. Spiagge, tante. Ma anche percorsi ricchi di proposte, all’interno. Là, dove dall’alto
certe sfumature dell’acqua si notano meglio.
Qui c’è un’isola che il mondo ci invidia. L’isola delle sabbie bianche, rocciose, nere o ros-
se a secondo della cascata di minerali dalla
montagna. L’isola dove il vento soffia il giusto
per iniziare a capire quanto sia bello il mare
visto da una barca a vela. L’isola dei grandi
LA CURIOSITA’
Profuma anche l’aria
E fu Napoleone
il primo a scoprirlo
La leggenda riporta addirittura a Napoleone Bonaparte e sua sorella Paolina, innamorata delle tante fragranze dell’Isola d’Elba. Ecco allora il desiderio, da parte del
condottiero, di accontentarla. Non fosse
per un uccello che ruba la ricetta del profumo e se ne vola via, l’essenza avrebbe
già tanti anni. La realtà, invece, si chiama
Acqua dell’Elba, linea Classica, Arcipelago e Bimbi, per un’essenza che porta dentro tutta la freschezza della perla toscana.
Ciascun profumo è creato con materie prime naturali e di qualità, con tecniche di
manifattura artigianale che lo rendono unico ed è acquistabile, sul posto, in tutta l’isola, traghetti della Blu Navy compresi.
Con un piacevole sorpresa per chi vuol fare un regalo particolare: è possibile, infatti, personalizzare le boccette, acquistarle via internet (www.acquadellelba.it) e
recapitarla alla persona interessata. Tutte le lavorazioni sono eseguite e controllate direttamente dagli artigiani con procedimenti basati sul saper fare e sul gesto manuale. E ogni prodotto è il risultato
di un percorso creativo.
fondali, con le scuole di diving pronte a dare rudimenti o perfezionamenti. Le spiagge di
Cavoli, della Biodola, di Procchio, di Lacona
e Laconella, di Fetovaia o Calamita, di Sansone o della Cala dei Frati. In ordine sparso, e
senza un senso geografico, ovunque - da queste parti - la natura ha trovato il modo migliore per farsi, e conservarsi, magia. Sono le mete più ambite. Qualcuna si raggiunge solo via
mare (e allora mantiene un fascino ancor più
particolare), qualcuna diventa l’approdo di
una giornata speciale.
Come speciale, d’altronde, all’Elba è l’acqua
che si fa rossa nelle zona minerale di Rio. Al
pari del candido delle falesie di Capo Bianco,
che fanno da contrasto fortissimo con il turchese del mare. Sono i segni - indelebili - di
una terra che è viva. E che... vive non solo d’estate, nel momento in cui gode dei suoi momenti più intensi. Perché c’è un’atmosfera,
tutta da assaporare, anche fuori stagione. In
primavera, quando la vegetazione si risveglia.
O in autunno, quando i colori diventano ancora più intensi. O in inverno, con il mare che
decide di ritagliarsi uno spazio da protagonista. Capisci, forse proprio in questi frangenti, il perché in tanti - scrittori, pensatori, politici, vip o semplice gente comune - abbiano
scelta l’isola come meta del proprio "buen ritiro".
Gli otto comuni (Capoliveri, Marciana, Marciana Marina, Marina di Campo, Portoferraio,
Portoazzurro, Rio Elba, Rio Marina) non si fermano mai. E ci tengono a dirlo e farlo sapere. Con manifestazioni, offerte e intrattenimenti per tutte le età e in ogni periodo dell’anno.
E, allora, perché non prenderli in parola e non
fare un giro fuori stagione? Sarebbe l’occasione giusta per provare un’esperienza nuova. Il
gusto e il piacere di avere un territorio tutto
per sé. Con tutti i suoi profumi e i suoi sapori. Che sono quelli del mare, ma anche quelli della terra. Generosa, così come questa gente che potrebbe sembrare un po’ scontrosa, al
primo approccio, ma che poi - quando si apre
- è meravigliosa. Come l’isola che vive.
Edoardo Ceriani
Montecristo, Stealth (Video e Rectangular) e Donna: in
rigoroso ordine cronologico sono queste le recenti più novità. E vanno ad arricchire una gamma che, dal 1986 ai
giorni d’oggi, di strada ne ha fatta tanta e di polsi ne ha
"vestiti" molti. E’ dell’Elba, che di più non si può, il cuore
pulsante di Locman, azienda leader nel settore dell’orologeria, che da qualche stagione ha allargato i propri orizzonti, andando a scommettere forte anche su gioielleria e
oggettistica. Sempre e solo all’insegna di tecnologia e materie prime.
Nei laboratori affacciati sul porto di Marina di Campo, ogni
giorno si lavora a nuovi prodotti e al miglioramento - costante - di quelli già esistenti. Alla fantasia italiana e alla
tradizione nell’orologeria toscana, si aggiungono i materiali che contraddistingono gli orologi di casa Locman, tra
i più innovativi sul mercato: titanio, fibra di carbonio, alluminio e altre leghe di ultima generazione. Diventano, grazie a un alto lavoro di ingegneria, un tripudio di colori - un
po’ il marchio a fuoco del brand -, ma sanno trasformarsi
anche in oggetti di culto, raffinati e di fascino, quando si
tratta di lavorare con l’oro e sui cronografi.
Locman, da sempre, è sinonimo di Isola d’Elba. Ma poi ha
conquistato il mondo. E così, al fianco delle boutique monomarca (Marina di Campo, Portoferraio, Portoazzuro) in
loco , ecco arrivare gli uffici di Milano, Firenze, New York
e la rete di punti vendita situati nelle vie internazionali dello shopping esclusivo, da via Tornabuoni a Firenze, a Ginza nel cuore di Tokyo o alla centralissima via Gonzaga a
Milano. Senza dimenticarsi di Cervinia, Porto Cervo, Brescia e Montecatini Terme.
Ma sono i numeri, prima di tutto, a decretare il successo
del marchio isolano: il gruppo vanta infatti una rete distributiva altamente qualificata e selettiva, che annovera
i migliori negozi nel mondo, con circa 400 punti vendita
in Italia, 1.200 all’estero e 10 boutique monomarca situate nei principali poli del lusso. Gli store Locman sono dei
veri e propri atelier dove hi-tech e tradizione si fondono
creando un’atmosfera di estrema eleganza e calore, che
permette di compiere un vero e proprio viaggio attraverso
il mondo e lo stile inconfondibile della nota casa elbana.
E. Cer.
daprovare
L’«Elba International»,
terrazza sul buon vivere
(e. cer.) Laggiù, sullo sfondo, la magia - specie di notte di Portoazzurro con le barche ormeggiate davanti, non è
che una delle bellezze che fanno da contorno al Grand Hotel Elba International (Capoliveri, località Naregno, tel. 0565
946111). Perché, lassù, sopra la rocca che ospita la struttura, c’è il fascino di Capoliveri, borgo a metà tra quel che
di bello e suggestivo potresti trovare in certi angoli greci o
corsi. Insomma, il quattro stelle guidato con sapienza e discrezione dal direttore Bruno Paternò (galantuomo d’altri
tempi per il modo in cui si pone e agisce) può godere di un
vantaggio in più rispetto alle altre alte strutture dell’isola:
la posizione. Unica e bella. Forse la più bella della zona.
Logica conseguenza di queste premesse, l’abilità del management dell’hotel nel proporre servizi di alta qualità. A
cominciare dalla spiaggia privata, raggiungibile grazie a
una funicolare che va su e giù tutto il giorno nel bel mezzo di una vegetazione mediterranea. Per arrivare alle due
piscine d’acqua salata, pure loro in posizione strategica:
una terrazza naturale sul golfo di Mola, incantevole. Senza, però, dimenticarsi di quel che accade a tavola: due ristoranti (uno nel corpo centrale per prima colazione e cena, l’altro in spiaggia). Qui, a far la differenza, ci pensano
il maitre Marco Macchi, toscano del continente ma trapiantato sull’isola, e lo chef Corrado Cavi, bravo - specie a
mezzogiorno - a mischiarsi tra gli ospiti per raccontare i segreti delle sue due mani al cachemire. E il meglio di questo lavoro d’equipe diventa un menù raffinato, con pesce
fresco e vario, carne eccellente e soluzioni anche per vegetariani e celiaci.
Tutto intorno, brilla uno staff efficientissimo. In sala il merito è dei collaboratori scelti da Macchi, un ospite tra gli
ospiti per come si muove bene nel mezzo dei clienti: uomini, praticamente tutti, e siciliani che, in un modo o nell’altro, hanno avuto a che fare con la scuola alberghiera trapanese. Coinvolgente il baby club (due ragazze carinissime nei modi e nelle scelte dell’intrattenimento), molto molto professionale la reception, pronta a fornire qualsiasi tipo di indicazione e informazione. E ai piani, le governanti
si muovono in maniera operosa e silenziosa, in camere ampie, ben strutturate e sobrie. Va provato.