X Attivita` produttive, commercio e turismo

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X Attivita` produttive, commercio e turismo
Giovedı̀ 20 gennaio 2005
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Commissione X
X COMMISSIONE PERMANENTE
(Attività produttive, commercio e turismo)
S O M M A R I O
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA:
5-03830 Vernetti e Molinari: Crisi del settore industriale in Basilicata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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ALLEGATO 1 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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5-03831 Polledri: Creazione di un polo di information technology italiano . . . . . . . . . . . . . . . . .
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ALLEGATO 2 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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5-03832: Quartiani e Gambini: Rapporti tra Italia e Francia nel settore elettrico . . . . . . . . .
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ALLEGATO 3 (Testo della risposta) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI . . . . . . . . . . .
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AVVERTENZA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Giovedı̀ 20 gennaio 2005. — Presidenza
del vicepresidente Ruggero RUGGERI, indi
del presidente Bruno TABACCI. — Interviene il sottosegretario di Stato per le
attività produttive Giovanni Dell’Elce.
La seduta comincia alle 14.35.
Ruggero RUGGERI, presidente, ricorda
che, ai sensi dell’articolo 135-ter, comma
5, del regolamento, la pubblicità delle
sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata
anche tramite la trasmissione attraverso
l’impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l’attivazione del circuito.
5-03830 Vernetti e Molinari: Crisi del settore industriale in Basilicata.
Giuseppe MOLINARI (MARGH-U) illustra l’interrogazione in titolo, concernente
la grave situazione di crisi che coinvolge la
produzione industriale in Basilicata. I settori di maggiore difficoltà sono quelli del
polo chimico della Valbasento, degli stabilimenti agroalimentari della Barilla e
della Parmalat e del contratto d’area del
Potentino, che stenta a decollare. Tale
situazione è, tra l’altro, alla base di un
aumento del numero dei lavoratori in
cassa integrazione e dei disoccupati.
Chiede pertanto al Governo quali misure
intenda adottare e quali siano le iniziative
poste in essere al fine del rilancio del
settore.
Il sottosegretario Giovanni DELL’ELCE
risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
Giuseppe MOLINARI (MARGH-U), pur
ringraziando il rappresentate del Governo
per la risposta fornita, dichiara la propria
insoddisfazione. Non emerge infatti alcuna
strategia complessiva dell’Esecutivo in un
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settore di particolare importanza, che registra una crisi assai profonda.
Riterrebbe peraltro opportuno, e rivolge in tal senso un invito al Governo, lo
scioglimento del Comitato per l’occupazione, organismo che ha dimostrato di non
svolgere alcun ruolo effettivo.
Auspica, in conclusione, una maggiore
iniziativa da parte del Governo in un
settore, quale quello chimico, con particolare riferimento ai poli industriali della
Valbasento.
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stranieri; auspica in ogni caso che il Governo
ponga in essere un’azione di rilancio del progetto nel suo complesso.
5-03832: Quartiani e Gambini: Rapporti tra Italia e
Francia nel settore elettrico.
Massimo POLLEDRI (LNFP) illustra
l’interrogazione in titolo, concernente la
creazione di un polo di information technology italiano, già oggetto di interesse da
parte della X Commissione. Esprime
quindi preoccupazione per la possibile
vendita del gruppo Finsiel da parte di
Telecom e chiede al Governo quali siano le
azioni che intende intraprendere in proposito e se non ritenga opportuno organizzare un incontro con le parti coinvolte
al fine di un intervento, da realizzarsi nel
breve periodo.
Erminio Angelo QUARTIANI (DS-U) illustra l’interrogazione in titolo, concernente i rapporti intercorrenti tra la società
elettrica francese Edf e la Edison, oggetto
di un incontro previsto nella giornata di
domani tra il presidente di Edf e il ministro delle attività produttive. In particolare, desta preoccupazione il fatto che
possano determinarsi condizioni di disparità tra aziende francesi, che operano in
regime di monopolio, e una realtà liberalizzata quale è quella italiana. Per tali
motivi chiede quali siano gli orientamenti
del Governo in proposito e quali attori
finanziari ed industriali intenda mettere in
campo al fine di dare una conclusione
adeguata ad una vicenda decisiva per il
settore elettrico italiano e europeo e per
garantire in Italia un mercato concorrenziale dell’energia.
Il sottosegretario Giovanni DELL’ELCE
risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Il sottosegretario Giovanni DELL’ELCE
risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).
Massimo POLLEDRI (LNFP) osserva
come quella in discussione sia certamente
una questione di particolare delicatezza,
sulla quale ritiene tuttavia opportuno un
supplemento di azione da parte del Governo.
Il progetto di aggregazione tra due delle
aziende più significative del settore – l’Elsag
e il gruppo Finsiel – è oggi in una fase di
stallo: si tratta certamente di un progetto
ambizioso, sul quale tuttavia appare non esservi stato sufficiente impegno. Oggi prima
ancora della realizzazione di tale iniziativa,
appare urgente mantenere unito il gruppo
Finsiel, evitandone la vendita a concorrenti
Erminio Angelo QUARTIANI (DS-U),
nonostante alcuni aspetti positivi contenuti
nella risposta del rappresentante del Governo, dichiara la propria insoddisfazione.
Il problema che si pone non è infatti
quello di verificare la bontà dell’indirizzo
del Governo – che comunque è tenuto per
legge a rispettare alcuni limiti – quanto
piuttosto di chiarire come il Governo intenda accompagnare un processo che si
profila come decisivo al fine dell’evoluzione del mercato energetico italiano e dei
suoi assetti produttivi, proprietari e finanziari.
5-03831 Polledri: Creazione di un polo di information technology italiano.
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Bruno TABACCI, presidente, dichiara
concluso lo svolgimento delle interrogazioni all’ordine del giorno.
La seduta termina alle 15.05.
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AVVERTENZA
Il seguente punto all’ordine del giorno
non è stato trattato:
COMITATO DEI NOVE
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle
15.05 alle 15.10.
Misure per l’internazionalizzazione delle
imprese.
C. 4360-C Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.
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Commissione X
ALLEGATO 1
Interrogazione n. 5-03830 Vernetti e Molinari: Crisi del settore
industriale in Basilicata.
TESTO DELLA RISPOSTA
A seguito della nota crisi degli insediamenti industriali chimici della Nylstar e
della Dow Chemical in Val Basento, il
Ministero delle attività produttive ha
svolto una complessa attività, d’intesa con
il Comitato per l’occupazione della Presidenza del Consiglio, presieduto dall’onorevole Borghini, di concertazione tra le
imprese in dismissione, organizzazioni sindacali nazionali e territoriali ed associazioni industriali, al fine di determinare
opportunità di recupero produttivo del
cospicuo capitale fisso industriale dismesso mediante l’individuazione ed il
convogliamento nell’area interessata di
nuovi investimenti produttivi.
Anche sulla base dell’attiva partecipazione della regione Basilicata si è reso
possibile indirizzare adeguati investimenti
produttivi da parte di imprese operanti nel
settore chimico ed affini, che hanno predisposto un significativo programma di
investimenti ed assunto specifici impegni
in merito al riassorbimento, della manodopera rimasta.
Con particolare tempestività il Ministero delle attività produttive ha provveduto all’istruttoria tecnica ed amministrativa del contratto di programma proposto
dal gruppo di piccole e medie imprese
riunite nel consorzio « Nuova Valsud », il
cui programma di intervento consente il
riutilizzo di parti rilevanti degli impianti
dismessi e la rioccupazione delle risorse di
lavoro in mobilità.
Sia la Presidenza del Consiglio che il
Ministero delle attività produttive stanno
accompagnando il processo di reinvestimento, che si inquadra nell’insieme delle
iniziative rivolte ai siti chimici in crisi
della Val Basento, di Brindisi e di Ottana.
Per la Val Basento, tale processo potrà
concludersi non appena sarà attivato il
citato contratto di programma, che prevede impegni finanziari delle imprese e sui
quali il CIPE dovrà disporre la quota di
contributo pubblico, in concorso con il
contributo già destinato da parte della
stessa regione Basilicata, pari a circa il 12
per cento della spesa globale prevista.
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ALLEGATO 2
Interrogazione n. 5-03831 Polledri: Creazione di un polo di information technology italiano.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con riferimento all’interrogazione in
questione si fa presente che il Ministero
delle attività produttive ritiene sempre
valida e opportuna la nascita di un polo
informatico italiano (ITC) al quale si annette una indiscutibile rilevanza sotto il
profilo strategico e che la joint venture per
la realizzazione di programmi comuni tra
Finsiel e la Elsag (Telecom e Finmeccanica) sia nella direzione auspicata.
Le ragioni che determinano i rallentamenti evidenziati dall’onorevole interrogante sono attribuibili, presumibilmente,
alla complessità della creazione di un polo
informatico nazionale tra l’aggregazione di
imprese pubbliche e private.
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ALLEGATO 3
Interrogazione n. 5-03832: Quartiani e Gambini: Rapporti tra Italia e
Francia nel settore elettrico.
TESTO DELLA RISPOSTA
Con riferimento all’interrogazione in
questione, si rappresenta quanto segue.
È opportuno svolgere, innanzitutto, alcune premesse.
1. A seguito dell’acquisizione da parte
di EdF, nel maggio del 2001, del 20 per
cento di Montedison Spa e dell’OPA a
cascata di Italenergia Spa su Montedison
Spa ed Edison Spa, EdF ha assunto una
partecipazione pari al 18,03 per cento in
Italenergia bis Spa.
Italenergia bis Spa è a sua volta la
holding che controlla con una partecipazione azionaria maggioritaria pari al 68,3
per cento, Edison Spa, il secondo produttore di energia elettrica italiano. Al 29
novembre 2004 la capitalizzazione di mercato di Edison Spa era pari a circa 6,5
miliardi di euro con il prezzo dell’azione
ordinaria pari a 1,54 euro per azione.
2. Riconoscendo la necessità di tutelare
i processi di liberalizzazione del mercato
dell’energia elettrica e del gas in atto, a
fronte di comportamenti ostativi di imprese pubbliche titolari di una posizione
dominante sul proprio mercato nazionale,
il Governo italiano con decreto-legge 25
maggio 2001, n. 192 (Disposizioni per salvaguardare i processi di liberalizzazione e
privatizzazione di specifici settori pubblici,
convertito dalla legge 20 luglio 2001,
n. 301) ha congelato i diritti di voto di
EdF al 2 per cento.
Va notato che la legge n. 301/2001
diventerebbe inefficace non appena EdF
fosse quotata su un mercato finanziario
regolamentato. In effetti, risulta che il
Governo francese intende quotare EdF sul
mercato borsistico a decorrere dal prossimo autunno.
3. Nel 2003 gli azionisti italiani di
Italenergia bis Spa hanno ottenuto da EdF
una put and call option (definita come
diritto di vendere al prezzo di circa 2 euro
per azione, quindi più dell’attuale valore)
esercitabile entro il 2005 per le proprie
quote, vale a dire il diritto dei soci di
Italenergia bis Spa (Fiat Spa, Gruppo
Tassara, Banca Intesa, Capitalia e San
Paolo) a cedere tra marzo e settembre
2005 a EdF le loro partecipazioni in
Italenergia bis Spa, la holding di controllo
di Edison Spa.
Qualora la put and call option venisse
esercitata da EdF, all’opzione dovrebbe
seguire il lancio di un’OPA su Edison Spa
con ulteriore esborso a carico di EdF.
4. Lo scenario sopra delineato porterebbe EdF al 16-18 per cento della produzione elettrica italiana al 2006.
EdF è anche il maggiore esportatore di
energia elettrica verso il mercato italiano,
rappresentando circa 1/3 delle importazioni in Italia di energia elettrica, soprattutto con contratti di lungo periodo.
Attraverso Edison Spa, EdF entrerebbe
inoltre nelle attività mid-stream del gas
naturale (partecipazione al 10 per cento
nel terminale di rigassificazione dell’Alto
Adriatico, attività di stoccaggio e trasporto
di gas naturale, acquisizione di contratti
take or pay).
Con riguardo, in particolare, agli indirizzi del Governo si evidenzia quanto
segue.
1. Il Ministero delle attività produttive
ritiene che sia in generale da evitare uno
scenario in cui EdF assuma direttamente
o indirettamente il controllo di Italenergia
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bis Spa. Per contro si vorrebbe che fosse
ricercata, anche attraverso un’intesa con il
Governo francese, una soluzione in cui
EdF e un partner industriale italiano da
identificare siano azionisti maggioritari
ma paritetici nella holding di controllo di
Edison Spa.
Questa ipotesi è stata proposta ed esaminata nel corso di incontri informali con
le controparti francesi.
2. Da parte francese non è ancora stata
data una chiara risposta alle indicazioni
provenienti dal Ministero delle attività
produttive. Va tuttavia notato che, qualora
EdF intendesse acquisire una posizione di
controllo maggioritario o assoluto in Italenergia bis Spa, l’operazione potrebbe
rivelarsi per EdF molto onerosa sotto il
profilo finanziario.
Sotto il profilo normativo in tale caso
si applicherebbe a EdF anche l’articolo 1,
lettere a) e b), del decreto del Presidente
del Consiglio dei ministri 8 novembre 2000
che prevede che la partecipazione al capitale sociale delle cosiddette Genco Spa
(tra cui Edipower) sia complessivamente
limitata, per un periodo non inferiore a
cinque anni, nella misura massima del 30
per cento.
3. Va notato che il limite soprarichiamato potrebbe essere esteso e rafforzato
con ulteriori disposizioni normative che il
Governo potrebbe adottare nei confronti
di EdF ai sensi dell’articolo 1, comma 29,
della legge 23 agosto 2004, n. 239 per il
riordino del settore energetico.
L’articolo 1, comma 29, della legge
n. 239 del 2004 prevede, infatti, che il
Governo intervenga in caso di operazioni
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di concentrazione di imprese operanti nei
mercati dell’energia elettrica e del gas in
cui partecipino imprese o enti di Stati
membri dell’Unione europea ove non sussistano adeguate garanzie di reciprocità,
proprio come sembrano chiedere gli interroganti.
L’eventuale intervento del Governo dovrebbe essere finalizzato a tutelare esigenze di sicurezza degli approvvigionamenti nazionali ovvero la concorrenza nei
mercati.
4. In questo quadro complessivo è dunque da ritenere che sia nell’interesse della
stessa EdF, soprattutto nella prospettiva
della sua privatizzazione, definire una
strategia di ingresso in Italia di tipo collaborativo con la ricerca di un partner
industriale paritetico o di altra soluzione
equivalente.
5. Non è intenzione del Governo, né
suo compito indicare il partner. Piuttosto
è obiettivo del Governo garantire un ordinato sviluppo di un mercato nazionale
dell’elettricità concorrenziale, trasparente
e integrato nel mercato unico europeo,
attuando le collaborazioni che a tal fine si
ritengano opportune o necessarie.
6. È infine auspicio del Governo che
attraverso incontri informali e formali (tra
cui rientrano gli incontri previsti nei prossimi giorni) venga dato nuovo impulso ad
una cooperazione in campo energetico tra
Italia e Francia che potrà abbracciare,
oltre al caso EdF, altri temi tra cui le
interconnessioni alla frontiera, i rapporti
energetici con i paesi dell’area mediterranea, le collaborazioni nella ricerca e nello
sviluppo tecnologico.