Tempo moderno - Palazzo Ducale

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Tempo moderno - Palazzo Ducale
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Tempo moderno
Da Van Gogh a Warhol
Lavoro, macchine e automazione nelle Arti del Novecento.
A cura di Germano Celant
Modern Time. From Van Gogh to Warhol
Work, machines and automation in the arts of the twentieth
century. Curated by Germano Celant
Il racconto delle vicende della modernità – il “tempo moderno”
del titolo – attraverso il tema del lavoro nelle arti del Novecento
è il presupposto della mostra curata da Germano Celant
con Anna Costantini e Peppino Ortoleva per Palazzo Ducale
di Genova in occasione delle celebrazioni del Centenario
della fondazione della Confederazione Generale Italiana
del Lavoro, CGIL.
The idea behind this exhibition is to tell the story of modernity
– the “modern time” of the title – by focusing on the subject
of work in the arts of the twentieth century. It has been curated
by Germano Celant together with Anna Costantini and Peppino
Ortoleva for Genoa’s Palazzo Ducale on the occasion of
celebrations for the centenary of the foundation of the CGIL
(Confederazione Generale Italiana del Lavoro - General
Italian Labour Federation).
Il soggetto del lavoro percorre tutto il XX secolo e attraverso
lo sguardo di pittori, scultori e fotografi, grafici e cineasti, pone
il problema della condizione degli esseri umani nella società
industriale e post-industriale.
The subject of work runs throughout the twentieth century
and by addressing this theme painters, sculptors and
photographers, graphic artists and film-makers have posed
the problem of the condition of human beings in industrial
and post-industrial society.
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Fortunato Depero
Cantiere sonoro (Dinamismo
sotterraneo metropolitano), 1950
Mart, Museo di Arte Moderna
e Contemporanea di Trento
e Rovereto, © SIAE
in copertina / on the cover
Fernand Léger
Eliche (Les hélices), 1918
Musées royaux des Beaux-Arts
de Belgique, Bruxelles
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Florence Henri
Fabbrica (L'usine), 1924-25
Collezione privata
Giulio Turcato
Comizio, 1950
Galleria Comunale d'Arte Moderna
e Contemporanea di Roma
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Da quando il ritmo della macchina è diventato l'orologio
dei comportamenti degli esseri umani - come ci ricorda l'eroe
del film di Charlie Chaplin alle prese con i tempi forsennati
della catena di montaggio, a cui il titolo della mostra rende
omaggio - il “tempo moderno” ha investito l'arte dell'ultimo
secolo sia arricchendola di nuovi contenuti, temi, soggetti,
sia modificandone il linguaggio.
From the moment when human behaviour began to be dictated
by the rhythm of the machine – we all remember the image
of the hero in the Charlie Chaplin film (alluded to in the title
of the exhibition) struggling to keep up with the crazy pace of a
conveyer belt – the art of the last century started to be affected
by “modern time”, which both enriched it with new content,
themes and subjects and modified its language.
La mostra è costituita da un itinerario di dipinti, fotografie,
sculture, video, oggetti e film che, isolando alcuni soggetti
specifici e centrali, mette in parallelo e in contemporanea,
quasi a dimostrare l'enorme salto storico e produttivo,
la visione del mondo del lavoro di cento anni fa e dell'oggi.
Un confronto drammatico e spettacolare che, sala per sala,
sottolinea il cambiamento della società e del ruolo della
persona rispetto alla macchina.
The exhibition takes the visitor on an itinerary made up of
paintings, photographs, sculptures, video, objects and films
which isolates some specific, central subjects and seeks
to demonstrate the enormous historical and productive leap
that has taken place by setting side by side two visions of
the world of work – 100 years ago and today – in a dramatic
and spectacular juxtaposition which, room by room, highlights
the change in society and the role of human beings vis-à-vis
the machine.
Le tappe di questo confronto tra memoria e attualità iniziano
con il nuovo paesaggio industriale che diventa soggetto
pittorico e gli artisti che raccontano, molto spesso attraverso
la fotografia, il luogo del lavoro di oggi: la città “nera” dei fumi
delle ciminiere della rivoluzione industriale e la fabbrica automatizzata, asettica e globalizzata di oggi, uguale in Occidente
come in Cina. Oppure il porto degli uomini, i famosi camalli,
addetti al carico e allo scarico manuale delle merci e quello
delle infinite e ordinate distese di container, luoghi metafisici
segnati dall'assenza dell'essere umano, che costituiscono
le banchine odierne.
The first stage in this comparison between memory and the
present starts with the new industrial landscape which becomes
the subject of paintings and the artists who talk about the workplace of today, very often through photography: the “black” city
of the industrial revolution with smoke pouring from chimneys
against the cold, automated and globalised factories of today,
no different whether in China or in the west; or again the humanscale port with its famous camalli, those stevedores who
manually load and unload goods against the modern port with
its infinite ordered expanses of containers, metaphysical places
marked by the absence of human beings.
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Vincent van Gogh
Coppia al lavoro nei campi, 1885
Kunsthaus Zürich
Aleksandr Rodčenko
Ruote dentate (Pignons), 1930
© Collection Musée Nicéphore
Nièpce, Ville de Chalon-sur-Saône,
France
Edward Burtynsky
Raffinerie, n.11 (Oil Refineries
No.11), Oakville, Ontario, 1999
Courtesy Charles Cowles Gallery,
New York; Robert Koch Gallery,
San Francisco; Nicholas Metivier,
Toronto; Galeria Toni Tápies,
Barcelona
Fortunato Depero
Il legnaiolo, 1926
Mart, Museo di Arte Moderna
e Contemporanea di Trento
e Rovereto, © SIAE
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Tina Modotti
Mani di operaio, Messico, 1927
Courtesy Comitato Tina Modotti,
Udine
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Promotore
del Comitato Nazionale
per il Centenario
della CGIL
del Ministero dei Beni
e delle Attività Culturali
Tempo Moderno
Da Van Gogh
a Warhol
Sponsor istituzionali
di Palazzo Ducale
Lavoro, macchine
e automazione
nelle Arti del Novecento
Sotto l’Alto Patronato
del Presidente
della Repubblica Italiana
Carlo Azeglio Ciampi
Genova, Palazzo Ducale
14.04 > 30.07.2006
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L'esposizione prosegue, sempre utilizzando il taglio inedito
del dialogo tra ieri e oggi, attraverso linguaggi tradizionali
(pittura e scultura) e attuali (fotografia e video), contrapposti
per evidenziare la diversa prospettiva temporale, gettando
uno sguardo sugli uomini e le donne - ma anche i bambini,
ieri come oggi - che da sempre sono i protagonisti del lavoro:
agricoltori e artigiani, operai, tecnici e impiegati, spesso esaltati
dalla retorica del potere, disoccupati o sfruttati ma anche eroi,
volontari o involontari, delle lotte per la conquista di migliori
condizioni di vita. Una galleria di volti e di corpi di ieri e di oggi
che, nonostante una presunta “smaterializzazione” del lavoro,
ancora ci racconta qualcosa della vita di ognuno di noi.
Ma il mondo del lavoro, ieri come oggi, è anche un mondo
di oggetti e poi di meccanismi a cui l'arte del Novecento le Avanguardie storiche dei primi decenni e quelle degli anni
Sessanta, in particolare - ha guardato con grande interesse,
trasformandoli in soggetti a se stanti delle proprie opere e
vedendo il corpo umano stesso come un essere-macchina.
L'essere umano della modernità vive in una società di massa,
caratterizzata dalla tendenza a un'assoluta omogeneizzazione
di comportamenti e idee. Anche in questo contesto, la
questione del lavoro è centrale: la meccanizzazione e poi
automazione del lavoro lascia immaginare l'utopia della
liberazione dal lavoro, che però nel mondo reale si capovolge
in disoccupazione e sottoccupazione.
The exhibition continues with the novel slant of dialogue
between yesterday and today, setting up traditional languages
(painting and sculpture) against present-day languages
(photography and video) in order to show the difference in
temporal perspective, casting a glance on the men and women
– but also the children, yesterday as today – who have always
been the leading players in the world of work: farmers and
craftspeople, workers, technicians and clerks, often exalted by
the rhetoric of power, the unemployed or exploited but also the
(voluntary or involuntary) heroes of struggles to achieve better
living conditions. A gallery of faces and bodies of yesterday
and today which despite the presumed “de-materialization”
of work still tell us something about all our lives.
But the world of work, yesterday and today, is also a world of
objects and mechanisms looked on with interest by twentiethcentury artists – and in particular, the historical avant-guards
of the early decades of the century and the 1960s – who
transformed them into self-sufficient subjects of their works
and saw the human body itself as a machine.
The human beings of modernity live in a mass society
characterised by the tendency to absolute uniformity
in behaviour and ideas. Also in this context, the question
of work is central: the mechanisation and then the automation
of work suggest the utopia of liberation from work, which
in the real world however is inverted into unemployment
and underemployment.
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Lewis Hine
Ragazzo accanto alla cardatrice
(Boy standing alongside carding
machine), Lincoln Cotton Mills,
Evansville, Indiana, 1907-11
Courtesy The Library
of Congress, Washington
Enzo Nocera
Pirelli. Stabilimento Bicocca.
Uffici amministrativi, 1977
Regione Lombardia / Museo
di Fotografia Contemporanea,
Cinisello Balsamo, Milano
Federico Patellani
Addetto al trasporto dei tronchi
in riposo durante le attività
di disboscamento, 1943-45
Regione Lombardia / Museo
di Fotografia Contemporanea,
Cinisello Balsamo, Milano
Lo sciopero e le manifestazioni sono parte integrante della
storia del lavoro e dei lavoratori del Novecento: la mostra
proverà a documentare come gli artisti hanno raccontato
in immagini, in passato e nell'attualità, la vicenda di queste
espressioni di lotta per l'affermazione dei propri diritti.
Materiali audiovisivi di grande pregio costituiscono parte
integrante della mostra. Il cinema infatti, e poi i media che
ne hanno in parte continuato l'opera (la televisione e il video,
fino all'audiovisivo digitale), hanno sia documentato le
trasformazioni del lavoro, entrando nei luoghi del lavoro
stesso come misuratore di tempi e movimento e fissando
voci e immagini di lavoratori e imprenditori; sia interpretato
il mutare della condizione personale e collettiva
dei produttori e delle produttrici.
Strikes and demonstrations were an integral part of the history
of work and workers in the twentieth century: the exhibition
seeks to document how artists, both in the past and the present,
have used images to tell the story of these expressions of the
struggle for workers’ rights. A crucial part of the exhibition is
its audiovisual component. Cinema, together with the media
that have carried on part of its work (television and video,
and more recently digital audio-visual technology) have both
documented the transformations of work (entering into the
workplace to engage in time and motion studies and to record
the voices and images of workers and entrepreneurs) and
interpreted the change in the personal and collective conditions
of working men and women.
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Saranno presenti in mostra, tra gli altri, Arman, Edward
Burtynsky, Frank Capra, Charlie Chaplin, Giuseppe Cominetti,
Aleksandr Dejneka, Fortunato Depero, André Derain, Vittorio
De Sica, Max Ernst, Walker Evans, Natalia Gončarova, Ugo
Gregoretti, Damien Hirst, Jannis Kounellis, František Kupka,
Fritz Lang, Fernand Léger, Louis Lumière, Mario Merz, Tina
Modotti, Mario Monicelli, Otto Nagel, Plinio Nomellini, Claes
Oldenburg, Nam June Paik, Giuseppe Pellizza da Volpedo,
Michelangelo Pistoletto, Gillo Pontecorvo, Jean Renoir,
Aleksandr Rodčenko, Sebastião Salgado, Ben Shahn,
Mario Sironi, Graham Sutherland, Vladimir Tatlin, Jean
Tinguely, Giulio Turcato, Vincent Van Gogh, Andy Warhol,
Wim Wenders, Billy Wilder.
Among those whose works will be on show: Arman, Edward
Burtynsky, Frank Capra, Charlie Chaplin, Giuseppe Cominetti,
Aleksandr Dejneka, Fortunato Depero, André Derain, Vittorio
De Sica, Max Ernst, Walker Evans, Natalia Gončarova, Ugo
Gregoretti, Damien Hirst, Jannis Kounellis, František Kupka,
Fritz Lang, Fernand Léger, Louis Lumière, Mario Merz, Tina
Modotti, Mario Monicelli, Otto Nagel, Plinio Nomellini, Claes
Oldenburg, Nam June Paik, Giuseppe Pellizza da Volpedo,
Michelangelo Pistoletto, Gillo Pontecorvo, Jean Renoir,
Aleksandr Rodčenko, Sebastião Salgado, Ben Shahn,
Mario Sironi, Graham Sutherland, Vladimir Tatlin, Jean
Tinguely, Giulio Turcato, Vincent Van Gogh, Andy Warhol,
Wim Wenders, Billy Wilder.
La mostra, il cui progetto grafico e di allestimento è curato
da Pierluigi Cerri, è corredata da un catalogo, edito da Skira,
Milano, che si propone non solo di accompagnare e illustrare
la selezione delle opere esposte ma anche come una
pubblicazione esauriente sull'argomento, attraverso una ricca
scelta iconografica e i contributi di studiosi italiani e stranieri.
Accompanying the exhibition, designed and mounted
by Pierluigi Cerri, is a catalogue, published by Skira (Milan),
which not only illustrates a selection of the exhibited
works but is also an exhaustive publication on the subject
containing a broad range of illustrations and articles
by Italian and foreign scholars.
Con il contributo di
Sponsor tecnico
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Informazioni utili
Useful Information
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Sede dalla mostra
Palazzo Ducale
Appartamento del Doge
Piazza Matteotti 9
16123 Genova
Informazioni per visitatori
con disabilità
+39 010 542098
www.terredimare.it
Per informazioni
+39 010 5574004
www.tempomoderno.it
www.palazzoducale.genova.it
www.100annicgil.it
Orario
9 >19 tutti i giorni escluso
il giovedì 9>22. Lunedì chiuso.
La biglietteria chiude mezz’ora
prima della mostra. Aperto
nelle festività.
Edward Burtynsky
Industrie, n.17 (Manufacturing
No. 17), Dehui, Provincia di Jilin,
Cina, 2005
Courtesy Charles Cowles Gallery,
New York; Robert Koch Gallery,
San Francisco; Nicholas Metivier,
Toronto; Galeria Toni Tápies,
Barcelona
Prezzo del biglietto
Intero 8,00 €, ridotto 6,00 €,
scuole 3,00 €
Biglietto Unico Mostra + Acquario
di Genova.
Intero 18.00 €, gruppi 15.00 €,
scuole e bambini 4 - 12 anni 9 €
I possessori del biglietto di Euroflora
hanno diritto all’ingresso ridotto.
Sconti reciproci con la Fondazione
Teatro Carlo Felice.
Prevendita on line
www.ticketone.it
Riduzioni
Associazione Amici di Palazzo
Ducale, possessori Card Musei
di Genova e abbonamento annuale
AMT, soci Touring Club Italiano,
Soci Coop Liguria, Tesserati CGIL
e tutti gli aventi diritto.
Exhibition venue
Palazzo Ducale
Appartamento del Doge
Piazza Matteotti 9
16123 Genova
Information
+39 010 5574004
www.tempomoderno.it
www.palazzoducale.genova.it
www.100annicgil.it
Visite guidate
Individuali: sabato ore 16.30
Gruppi: solo su prenotazione
+39 010 5574004
+39 010 562390 fax
[email protected]
Information for Visitors with
disabilities and special needs
+39 010 542098
www.terredimare.it
Proposte di visita mostra+città
Etlim Travel Tour Operator
+39 0183 273877
[email protected]
Opening Hours
9 a.m. > 7 p.m. every day except
Thursday 9 a.m. > 10 p.m.
Ticket office closes half an hour
before. Closed on Mondays.
Open on holidays.
Servizi
Guardaroba gratuito, carrozzelle
per disabili, bookshop, ristorazione.
Catalogo
Skira
Admission
Full 8,00 €, Concessions 6,00 €,
School groups 3,00 €
One ticket for Exhibition and
Acquario di Genova
Full 18,00 €, Groups 15,00 €,
School groups and children
4 -12 years 9 €
Concessions to Euroflora's visitors.
Mutual concessions with Fondazione
Teatro Carlo Felice.
Advanced sales on line
www.ticketone.it
Concessions
Associazione Amici di Palazzo,
Genova Museum Card's or annual
bus pass'owners, members of
the Italian Touring Club, the Coop
Liguria, the Cgil and all others
entitled to.
Guided tours
Individual: saturday 4.30 p.m.
Groups: reservation required
+39 010 5574004
+39 010 562390 fax
[email protected]
Offers for exhibition + town
guided tours
Etlim Travel Tour Operator
+39 0183 273877
[email protected]
Facilities
Cloakrooms free of charge,
wheelchairs, bookshop, restaurants.
Catalogue
Skira
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