Autorevoli scienziati e imprese all`avanguardia

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Autorevoli scienziati e imprese all`avanguardia
« Le Nanotecnologie: dalla Scienza all’Industria »
Autorevoli scienziati e imprese all’avanguardia al seminario sulle
nanotecnologie organizzato dalla CFCII
La Chambre Française de Commerce et d’Industrie en Italie (CFCII) ha sposato la causa
dell’innovazione organizzando, lo scorso 13 novembre, un seminario sulle nanotecnologie e
sulle loro applicazioni nel campo industriale. Un evento organizzato in collaborazione con i
ricercatori del Comitato del Semestre Francese formato al Joint Research Center (JRC) di
Ispra nel quadro della presidenza europea della Francia e in partnership con Assolombarda e
con la Camera di Commercio di Milano (CCIAA).
« La Chambre Française de Commerce et
d’Industrie en Italie deve essere il trait
d’union nonché attento osservatore delle
imprese francesi e italiane che utilizzano
queste tecnologie che contribuiscono a
migliorare la qualità della nostra vita al
quotidiano », ha dichiarato Matteo Rossi,
Vice-Presidente della CFCII, in occasione del
suo discorso d’apertura del seminario
intitolato: “Le nanotecnologie, dalla scienza
all’industria ».
Le nanotecnologie: tutti ne parlano ma poche
persone sanno realmente di cosa si tratta. I
diversi
utilizzi
ormai
possibili
nei
numerosissimi e più disparati settori di applicazione restano ancora per lo più sconosciuti. Per
questo motivo, si è pensato a un seminario a scopo divulgativo destinato alle imprese del settore
tessile, agro-alimentare, farmaceutico o cosmetico, e alle imprese del settore dell’energia. Un
seminario destinato ad un pubblico neofita e curioso, ma rivolto anche ad un pubblico più
competente e organizzato al fine di risvegliare le coscienze del mondo imprenditoriale rispetto al
potenziale industriale e di mercato di queste tecnologie. Più di sessanta persone si sono riunite
intorno a questo tema lo scorso 13 novembre a Palazzo Affari, a Milano.
Conquiste tecniche che migliorano la qualità di vita del cittadino
Un seminario sulle nanotecnologie che ha come fil rouge il miglioramento della qualità di vita del
consumatore. Gli oratori hanno messo l’accento soprattutto sulle conquiste e sulle prospettive nel
settore farmaceutico e medico, che rappresentano il punto di contatto tra i laboratori e le
applicazioni industriali.
« L’obiettivo della medicina è di appoggiarsi allo sviluppo tecnico e, nel nostro caso alle
nanotecnologie, per applicarle nella pratica affinché ci sia un vantaggio per il paziente; ed è
questo obiettivo che sarà sempre il motore della medicina.», ha tenuto a sottolineare Patrice
Marche, Direttore della Ricerca all’Institut National de la Santé et de la Recherche Médicale
(Inserm). « Le nanotecnologie si basano su diverse scienze fondamentali che convergono verso la
scala del nanometro : la fisica, la chimica, e la biologia. È in questa convergenza che si definisce la
nanotecnologia », ha cercato di semplificare Patrice Marche.
Françoise Charbit, Responsabile della Strategia presso la Direzione della Ricerca Tecnologica del
CEA di Grenoble, ha dato da parte sua una definizione delle nanobiotecnologie (NDR :
nanotecnologie applicate alle scienze della vita) che oggi rappresentano più di un terzo delle
applicazioni e della ricerca in nanotecnologie :« Quello delle nanobiotecnologie è un settore che
non è compatto dal momento che è formato, alla base, dalla convergenza di legami tra il settore
delle nanotecnologie - il mondo inorganico – e il settore della biologia – il mondo organico. La
convergenza avviene perché le dimensioni degli oggetti sono simili: le nanotecnologie si rifanno
alla scala del nanometro, altrimenti dette dimensioni molecolari, delle molecole di DNA, delle
proteine. Le cellule si rifanno, dal canto loro, alla scala del micrometro, e come ha detto il Sig.
Milani prima di me, le nanotecnologie non possono non integrarsi nei microsistemi » (NDR :
Paolo Milani, Direttore del Centro Interdisciplinare Materiali e Interfacce Nanostrutturati del
Dipartimento di Fisica dell’Università di Milano, anch’egli intervenuto nel corso della
conferenza).
Il CEA di Grenoble si è visto affidare il
coordinamento della prima rete europea dedicata
alle nanobiotecnologie, Nano2Life, su decisione
della commissione europea in occasione del suo
VI Programma-quadro di ricerca e sviluppo
tecnologico (PCRDT), ed è in questa occasione che
Françoise Charbit ha presentato i risultati ottenuti
in seguito al lavoro effettuato in questa rete
d’eccellenza. « Abbiamo condotto una riflessione
sul valore aggiunto che il valore « nanobio» può
apportare alle diverse applicazioni industriali. Ci
sono tre principali settori industriali adatti a questi
campi : quello della tecnologia medica, che
comprende le diagnosi in-vitro e in-vivo ; le aziende farmaceutiche e biotech, per tutto quello che è
terapeutica per trattamenti più specifici o ancora per quelle che chiamiamo « nanomedicine »; il
campo dei biomateriali e delle terapie rigeneratrici, che dovrebbero permettere di generare
ingegneria tissulare al fine di sostituire per esempio gli organi, o almeno questo è il risultato che
un giorno speriamo verrà raggiunto».
Nel contesto del Nano2Life, è stata condotta un’indagine sui problemi che le nanotecnologie
potrebbero risolvere « Abbiamo adottato un procedimento diverso, domandando agli industriali e
agli utilizzatori – medici e biologi – di cosa avessero bisogno. Abbiamo organizzato degli
workshop, delle “assemblee di brainstorming ", e accompagnato degli ateliers di diversi settori di
applicazione: le diagnosi mediche ; la sorveglianza dell’ambiente; la nanobioanalisi ; la medicina
rigeneratrice ; il secondamento dei medicinali ; le scoperte di nuovi medicinali; e le nanoscienze
attraverso gli approcci di stimolazione ormonale in particolare nel campo del trattamento del
cancro», ha ulteriormente spiegato Françoise Charbit.
Questa rete di eccellenza Nano2Life era formata da 23 partner tra i quali il JRC di Ispra, che si sono
associati per quattro anni per generare delle nuove idee di progetti che ruotano intorno alle
nanotecnologie.
Più di 450 ricercatori e aziende sono state coinvolte e si sono unite a questa rete, tra cui anche la
società IBM, rappresentata nel corso di questo seminario da Emmanuel Delamarche, Leading
Researcher del Laboratorio IBM di Zurigo (NDR : due premi Nobel per la fisica sono stati
consecutivamente assegnati nel 1986 e nel 1987 a scienziati del centro di ricerca della IBM di
Zurigo per l’invenzione del microscopio a effetto tunnel e per la scoperta della sopraconduttività a
alta temperatura.).
Strumenti in miniatura complessi ma di facile utilizzo per i medici
Emmanuel Delamarche è intervenuto per presentare in maniera estremamente chiara i chip
microfluidici, fabbricati dai laboratori IBM, utilizzati anche dai laboratori farmaceutici e in grado di
aiutare i medici a ottenere rapidamente una diagnosi affidabile.
« Fabbrichiamo ogni giorno dei componenti su una scala da 10-15-20 nanometri. IBM fabbrica
dei microchips, chiamati ancora chip microfluidici. Si tratta di una superficie in silicio che è
microfabbricata e composta di elementi nei quali si possono inserire dei liquidi. Quello che è molto
diverso dalle performances standard, è che si possono effettuare dei test estremamente precisi con
un ridottissimo numero di
cellule. È possibile fare delle
esperienze in parallelo e questa Le nanotecnologie: motore di competitività per le aziende
è una rivoluzione nel mondo
della neurologia cellulare», ha In seguito alle presentazioni degli scienziati dei due Paesi sulle
assicurato
Emmanuel conquiste della scienza sul tema delle nanotecnologie, diverse
società francesi e italiane sono state invitate a prendere la parola
Delamarche.
per dare esempi concreti di applicazioni industriali in occasione
« Abbiamo un flusso inferiore a di una tavola rotonda moderata da Guido Romeo, giornalista de
un nanolitro al secondo nel Il sole 24 Ore.
quale i piccoli puntini neri L’introduzione a questa tavola rotonda è stata affidata ad Alberto
sono
delle
cellule.
Le Sanna, Ingegnere presso il Servizio dell’ Innovazione e della
immobilizziamo in una camera Ricerca per i Servizi alla Vita e alla Salute dell’Ospedale San
dentro
la
quale
ne Raffaele, che ha presentato il suo progetto PIPS. Un progetto
posizioneremo
diverse innovativo, basato sulla tracciabilità dei prodotti alimentari
centinaia per poterle studiare. acquistabili presso la grande distribuzione e sulla tracciabilità dei
Il tipo di sistema microfluidico medicinali (data di validità e posologia). Nanotecnologie negli
e i chip che fabbrichiamo, imballaggi dei prodotti e « oggetti intelligenti »(carrelli dei
hanno diverse qualità nelle supermercati, armadi per farmacie) che servano da « interfaccia »
quali
possiamo
mettere e che permettano al medico di monitorare in diretta la terapia e il
popolazioni di cellule diverse e trattamento seguiti dal proprio paziente.
le esporremo a qualche Un progetto che può interessare l’industria farmaceutica,
nanolitro
di
componenti rappresentata alla conferenza da Fulvio Uggeri, Direttore del
chimici. Per esempio, per Centro di Ricerca della Bracco Imaging Spa (che dal canto suo
studiare la loro tossicità o per testimonia in occasione di questa conferenza l’utilizzo delle
capire come stimolare le nanotecnologie per le diagnosi a ultrasuoni). Un progetto che può
Arjowiggins,
cellule» ha proseguito. L’utilità essere interessante anche per la società
di questi chip microfluidici è rappresentata il 13 novembre scorso da Florent Denjean,
stata ripresa da Pascal Colpo, Direttore di Mercato – Protezione delle marche per il settore
ricercatore presso l’Istituto « sicurezza » del gruppo (fabbricazione di carta tecnologica).
della Salute – Protezione del Brahim Dahmani, Presidente della spin-off Lovalite (piccola
Consumatore del JRC di Ispra : azienda altamente innovativa che fabbrica delle micro punte
« Lavoriamo su un supporto: la all’estremità di una fibra ottica grazie ad una soluzione di
direttiva europea REACH, che polimeri fotosensibili) era giunta da Besançon per apportare la
consiste nel testare più di sua testimonianza. Accanto a loro la società Olivetti I-Jet
30 000 prodotti chimici, la loro rappresentata da Paolo Schina, Head of the R&D Semiconductor
tossicità e tutto cercando di Thin Films ha presentato la tecnologia Ink-Jet che è la sola in
limitare i test sugli animali. Europa a possedere il dispositivo MEMS. Gian Matteo
Abbiamo bisogno di sviluppare Balestrini, Dirigente della società So.Tex.Co situata nel
delle alternative che siano distretto della seta, poco distante da Como, è venuto ad illustrare
sufficientemente affidabili e che come le nanotecnologie possano modificare le proprietà dei
donino
dei
risultati teessuti.. Un campione rappresentativo di società che operano in
comparabili ai test che sono settori d’attività molto diversi, che permettono di apprezzare la
stati fatti attualmente su degli notevole versatilità di queste applicazioni.
animali. È a questo punto che
intervengono le nanotecnologie », ha spiegato.
« Per valutare la tossicità dei prodotti chimici che al giorno d’oggi ci circondano e valutare il
rischio sulla salute dei cittadini, è necessario sviluppare dei nuovi sistemi o ottimizzare dei sistemi
già esistenti, in modo tale da essere più vicini alle condizioni umane. In atre parole, non utilizzare
più delle cellule animali o degli animali ma sviluppare dei metodi alternativi basati su delle cellule
umane», ha concluso Pascal Colpo.
Oltre a evitare i test sugli animali, questi chip rispondono alle esigenze che il medico ha di avere
delle tecniche flessibili per la sua diagnosi, oltre all’analisi dei sintomi. Tecniche di facile utilizzo
per quest’ultimo, che non deve diventare un esperto di tecnologie. « Per il trattamento dei dati, non
bisogna dimenticare che in fine le informazioni devono essere trasmesse ad un medico che ha
davvero poco tempo per analizzare e prendere le decisioni. Bisogna arrivare a tradurre il
complesso di queste analisi in una risposta estremamente semplice – si o no – una risposta binaria,
che permetterà al medico di prendere rapidamente una decisione», ha ricordato Patrice Marche in
occasione del suo intervento.
Un seminario che ha fornito un panorama completo degli apporti delle nanotecnologie nel settore
medico e farmaceutico, la rivoluzione dell’infinitamente piccolo resa possibile grazie alla
collaborazione attiva degli scienziati con i medici e gli industriali che si vedono aprire le porte dei
laboratori con sempre maggiore frequenza.