0:01:19 Sonja>Isuse
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TRASCRIZIONE DEL VIDEO SU DUBROVNIK 0:01:19 Sonja: Gesù!! 0:01:20 Manja: Che cos’ha detto? 0:01:21 Sonja: 40 kuna! 0:01:23 Manja: Non è uno scherzo…. 0:02:00 Sonja: È come la piazza di una piccola città…sembra triste… 0:03:46 Testo all’ingresso: Slaven Tolj, Laboratorio Artistico Lazareti. 0:03:50 Slaven: Qui dovrebbero trovare alloggio 0:03:57 8 persone, e poi dovrebbero esserci uno studio e uno spazio di lavoro … 0:04:07 Manja: Anche questa galleria è all’interno del Lazareti? 0:04:10 Solo d’estate, quando non ci sono laboratori. Utilizziamo l’intero posto come spazio di lavoro … Durante l’anno invece c’è uno studio di danza che ospita laboratori locali di danza, co-produzioni e progetti di danza contemporanea di artisti che vivono e lavorano qui… D’estate lo convertiamo in spazio espositivo … per progetti visivi più grandi. 0:04:48 Manja: Quindi la vostra programmazione dura tutto l’anno, vero? 0:04:54 Slaven: …Sì, ma due anni fa abbiamo interrotto il Quarantine Festival, dicendo a noi stessi “Hai saltato nove Quarantene, salta anche la decima”, perché ci siamo resi conto che era inutile tenere un festival nel periodo estivo, dato che ci concentriamo sul pubblico locale. Questo è ciò che vogliamo e su cui lavoriamo maggiormente: il pubblico locale. D’estate sono tutti sconcentrati, impegnati, presi da mille lavori e c’è una cultura di feste, divertimenti, manifestazioni, festival sponsorizzati. Ne abbiamo un mucchio qui adesso. 0:05:39 Slaven: …Quando abbiamo iniziato a lavorare c’erano solo due alternative: “Summer Games” e Quarantine. Ora fa tutto parte di un enorme circo con cui non vogliamo più avere a che fare. Ecco perché abbiamo avviato il programma Quarantine che si svolge tutto l’anno … 0:06:00 Slaven: …Abbiamo programmazioni teatrali, performance e danza contemporanea e funziona proprio bene. Riusciamo ad attrarre un pubblico molto più vasto in autunno e inverno piuttosto che in estate, il che è un po’ illogico ma vero. 0:06:18 Manja: Beh, allora è tutto culturalmente più attivo, è fantastico … 0:06:22 Slaven: Ci sono anche programmi espositivi. La galleria è in uso e lavora tutto l’anno piuttosto intensamente. Organizziamo anche conferenze: questo programma “Protuotrov” ne prevede una serie. Stiamo cercando di alzare il nostro profilo e di sensibilizzare l’opinione pubblica sul nostro lavoro, rispondendo a problematiche attuali …ci sono un sacco di cose… 0:06:47 Slaven: Ora stiamo avviando un nuovo programma urbano, perché quello è un problema piuttosto serio … Vorremmo reagire in modo educativo e positivo alla paura di questa città che si sta perdendo in questo contesto tradizionale, tra guerra e dopoguerra, in cui abbiamo la sensazione che nessuno sia più soddisfatto della qualità della vita qui. 0:07:44 Slaven: Esatto, questo è il 20° anniversario del Lazareti. Quando abbiamo iniziato ad organizzare lo spazio per consentire l’espressione dell’arte contemporanea, la situazione era molto diversa. Dubrovnik era una ricca città socialista in un contesto tradizionale. Esistevano solo i “Summer Games”, quindi dovevamo fare qualcosa. Poi, col tempo, siamo entrati veramente a far parte della storia della città … 0:08:31 Slaven: Ora noto che la gente reagisce. Ci appoggia, perché vede che siamo una delle rare cose autentiche nate da questa terra che ha un po’ di continuità. Se la gente non partecipa veramente perché è troppo stanca del solito problema del trovare spazio, ritiene comunque importante la nostra esistenza. Se non avessimo lottato per questo spazio del Lazareti, sarebbe stato trasformato in un casinò o in un centro commerciale già molto tempo fa. In qualche modo siamo riusciti a formalizzare la questione dell’uso dello spazio, ma siamo ancora costantemente sotto pressione, il che ci impedisce di sfruttare a pieno il nostro potenziale e di diventare veramente trasparenti. A quel punto sarebbe impossibile ignorarci. Sarebbe più facile garantirci i finanziamenti e tutto ciò che ci serve per costruire questo tipo di centro e di progetto. Ma non abbiamo una grande comunicazione con l’amministrazione comunale, che reagisce solo alla pressione degli investitori e lavora con grandi società che hanno interesse ad investire qui. Il comune parla la stessa lingua di questi investitori e quindi i suoi programmi prioritari sono campi da golf, circoli, porti e quant’altro… Lì al comune semplicemente non capiscono, oppure capiscono ma pensano che non sia importante, il fatto che qui abbiamo dei problemi a soddisfare esigenze culturali e sociali di base, come scuole materne, biblioteche, ecc… 0:10:33 Slaven: Dubrovnik, che ama essere definita una città culturale, stanzia la maggior parte dei propri fondi per i contenuti culturali. La domanda ovviamente è: per quale tipo di contenuti culturali e in quale contesto …? 0:10:47 Slaven: …Al tempo stesso, alla città mancano una vera e propria libreria, una quantità sufficiente di scuole materne e un sacco di queste cose necessarie … 0:10:57 Slaven: …Abbiamo le mani legate e in pratica lavoriamo al 20% della nostra capacità. Non riusciamo a sviluppare l’intero progetto, né a metterci d’accordo su strane cose basilari, come la questione del parcheggio all’ingresso del Lazareti, perché queste cose si potranno risolvere solo quando si farà vivo qualche ricco investitore, che a quel punto risolverà tutto, il parcheggio e tutto il resto … 0:11:33 Slaven: È come se... Non lo so… Adesso abbiamo problemi con i permessi di lavoro estivi per i converti all’aperto. Sta diventando veramente stancante, perché ormai è evidente per tutti: persino i media considerano Dubrovnik una destinazione noiosa se non succede nulla a livello di programmazione culturale. Il problema è che noi la stiamo creando, ma veniamo sistematicamente ignorati … È frustrante che Jasmin Stavros abbia ottenuto senza problemi il permesso per un concerto nella Baia di Lapad, mentre noi qui non riusciamo a ottenere i permessi per dei veri e propri programmi culturali … Questo tipo di cose… Questi eventi “turbofolk” vanno avanti senza problemi, mentre noi non riusciamo a far partire una programmazione che è veramente buona. Abbiamo ricevuto sovvenzioni e riconoscimenti dal Ministero della Cultura e dalla città nei bandi di gara annuali, ma dopo c’è stato solo ostruzionismo, quindi tutta la situazione è molto strana. Credo che abbia sempre a che fare con l’attrattiva di questo spazio e con i diversi interessi che gli girano attorno. Non importa quanto siamo bravi formalmente, la situazione è sempre molto tesa. 0:13:03 Slaven: …Poi inizieremo con una serie di mostre legate al nostro 20° anniversario, con le persone con cui collaboriamo da 20 anni. Ritorneremo su una serie di progetti specifici per luogo in tutte le località in cui abbiamo lavorato, in città e nelle isole. È un progetto più ampio che inizierà ai primi di settembre e si protrarrà, in diverse forme, fino alla fine di quest’anno. 0:13:46 Slaven: …Stiamo anche preparando una pubblicazione sul nostro anniversario, che dovrebbe uscire per fine anno, e stiamo iniziando i preparativi per la programmazione del prossimo anno, quindi abbiamo un sacco di lavoro da fare … 0:14:00 Manja: Benissimo, grazie mille Slaven. 0:14:02 Slaven: Prego… 0:15:13 Igor: Aha, è questo che volevi vedere… 0:15:13 Manja: Sì, sì, sì…ottimo! 0:15:27 Manja: Buonasera… come va stasera all’Ooze Festival? 0:15:32 Pecotic: È ancora presto. Sono arrivati dei ragazzi, una quarantina, dalla Francia … 0:15:35 Sonja: Davvero? 0:15:36 Manja: Una gita! 0:15:39 Zvone: Bene, ci sarà dell’energia sulla pista da ballo. Progetto: Cybercinematography Autore: Hrvoje Produzione: Association for Interdisciplinary and Intercultural Research Organizzatore e produttore: Sonja Leboš Tecnico web: Zvonimir Marčić 0:16:56 Zvone: Sono entrato a far parte del progetto un po’ più tardi, quando ormai andava avanti da un anno. Era stato esposto a Zagabria e ora è in mostra a Dubrovnik. Io e Sonja ci siamo conosciuti un anno e mezzo fa a Barcellona. A quell’epoca lei stava facendo ricerche sull’identità della città, lavorando con gli archivi cittadini, mentre io stavo seguendo un progetto con la mia associazione, Zebra, e un artista di Barcellona, promuovendo installazioni interattive tra varie città grazie alla tecnologia del web streaming, per far esibire gente di una città in un’altra e creare così uno spazio pubblico virtuale. Così, parlando con Sonja, che all’epoca era immersa nelle ricerche sugli archivi cittadini, siamo giunti alla conclusione che i nostri progetti erano in qualche modo analoghi. Anche lei voleva arricchire il proprio progetto con lo streaming live su Internet, in modo tale che la gente potesse collegarsi a un sito Internet e vedere che cosa stava succedendo in un altro posto. Così abbiamo integrato i due progetti, Cybercinematography e InterCity, dando inizio allo sviluppo di un livello superiore del concetto di web streaming e della comunicazione attraverso questo mezzo. 0:18:42 Zvone: È stato un successo. Lo streaming funziona bene su Internet. È tutto connesso e in rete e … speriamo in bene! Ora o mai più!