Relazione File RELAZIONE GILMOZZI definitiva

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Relazione File RELAZIONE GILMOZZI definitiva
PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI LEVICO TERME – VARIANTE OPERE PUBBLICHE - ADEGUAMENTO ALLA L.P. 16/05
1.0 RELAZIONE
La relazione è stata prodotta in riferimento all’adeguamento alla L.P. 11
novembre 2005, n. 16 “Modificazioni della L.P. 22/91. Disciplina della
perequazione, della residenza ordinaria e per vacanze ed altre disposizioni in
materia di urbanistica”, la cosiddetta legge “Gilmozzi”, alla Deliberazione della
Giunta provinciale n. 3015 di data 30 dicembre 2005 e alla Deliberazione della
Giunta provinciale n. 1281 di data 23 giugno 2006.
La Legge affronta alcuni nodi fondamentali quali la perequazione e
compensazione urbanistica, le norme di raccordo con la riforma in materia di
politica della casa (cui la recente L.P. 7 novembre 2005, n. 15), nonché il tema
delle case per il tempo libero e vacanze e della residenza ordinaria.
Gli effetti immediati riguardano:
- le disposizioni in materia di compensazione urbanistica, anche in
assenza di adeguamento del PRG alle nuova legge;
- le disposizioni per fissare la riserva di indici edificatori per l’edilizia
pubblica, agevolata e convenzionata a seguito delle indicazioni della Giunta
provinciale;
- la disciplina degli alloggi per il tempo libero e le vacanze a seguito
dell’individuazione dei comuni ad alta tensione abitativa;
- l’adeguamento del PRG alle nuove disposizioni.
La Deliberazione della Giunta provinciale n. 3015 di data 30 Dicembre
2005 prevede l’attuazione dell’art. 18 sexies della L.P. 22/91, come introdotto dalla
L.P. 16/05, teso all’individuazione dei comuni che, allo stato attuale, presentano
una rilevante consistenza di alloggi per il tempo libero e vacanze e di quelli
destinati a residenza ordinaria ritenuta anch’essa rilevante ai fini della tutela
paesaggistico-ambientale del territorio comunale e riferite alle effettive necessità
abitative e socio-economiche della popolazione tali da richiedere l’applicazione
delle speciali disposizioni previste.
I comuni individuati, ai sensi del 4 comma dell' art. 18 sexies, devono
adeguarsi specificando:
- le previsioni di sviluppo residenziale sul successivo decennio, con particolare
riferimento ai nuovi alloggi da destinare ad abitazione principale;
- gli effetti sulle infrastrutture viarie, approvvigionamento idrico, energetico,
smaltimento acque reflue, ecc.;
progettista : prof. Arch. ENZO SILIGARDI
responsabile del procedimento per il Comune di Levico Terme: ing. Barbara Eccher
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il dimensionamento degli alloggi destinati ad alloggi, per il tempo libero e
vacanze, ritenuto compatibile con le esigenze di tutela paesaggistico-ambientale e
con le effettive necessità abitative e socio-economiche della popolazione;
- l’approvazione di un piano attuativo per la realizzazione di alloggi per il tempo
libero e vacanze.
La Deliberazione della Giunta provinciale n. 1281 di data 23 giugno
2006, dimensionamento residenziale nella pianificazione urbanistica –
Riorganizzazione dei parametri, recependo le indicazioni della L.P. 16/05 e della
D.G.P. n. 3015 dd. 30.12.05, provvede alla definizione di un “..metodo di lavoro cui
i professionisti e le Amministrazioni locali dovranno riferirsi nella predisposizione
dei rispettivi strumenti urbanistici.”
La deliberazione individua un percorso metodologico che evidenzi sia le
necessità di sviluppo socio-economico locale sia le coordinate di sostenibilità
territoriale, in un quadro cui concorrano fattori demografici e sociali di ogni
comunità.
Un allegato alla deliberazione, “Criteri e dati di base per il
dimensionamento residenziale di Piani regolatori generali”, corredato da tabelle
che riguardano popolazione, abitazioni e consumo di suolo, costituisce la matrice
per quantificare il dimensionamento abitativo di ogni strumento urbanistico.
Lo stesso allegato definisce una “Procedura per il dimensionamento
residenziale” che, attingendo a dei dati forniti, si concretizza con uno schema
pratico di calcolo, elaborando dati e proiezioni forniti da un modello di analisi e
proiezioni, denominato STRU.DE.L. versione 2005 realizzato dalla PAT.
Lo schema di calcolo, articolato per dieci punti, porta al Calcolo del volume
teorico complessivo che sarà costituito dalla somma di una volumetria destinata
alla residenza “ordinaria” e di una volumetria destinata per “il tempo libero e
vacanze”.
Il nucleo operativo nella sua relazione relativa alla prima adozione della
presente variante ha suggerito di aggregare i dati al decennio 2011-2021 ma
soprattutto ha chiesto di motivare gli incrementi. Per questo è stato attivato un
incontro con il direttore dell’ ITEA dott. Paolo Toniolli che è stato prodigo di
informazioni che opportunamente elaborate hanno dato una dimensione più chiara
e realistica al fabbisogno abitativo di edilizia pubblica e a canone moderato e
assistito.
Per quanto riguarda il numero degli alloggi occupati da residenti temporanei
( ad esempio i professori che lavorano a Levico ma che risiedono fuori regione) e
quelli utilizzati per altri usi quali ad esempio studi professionali, ambulatori …. sono
stati tutti rivisitati in riduzione.
progettista : prof. Arch. ENZO SILIGARDI
responsabile del procedimento per il Comune di Levico Terme: ing. Barbara Eccher
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E’ stata resa univoca la procedura adottata per il calcolo della volumetria
teorica riferita ad entrambe le categorie d’uso dell’edilizia residenziale senza alcuna
rielaborazione dei dati così come previsto nella circolare 1281/06.
E’ inoltre stato corretto il dato della residenza ordinaria aumentato del 10%
destinato agli alloggi per il tempo libero e vacanze.
Il numero degli alloggi edificabili ogni anno è di 13 unità. Il dato è
ragionevole e contenuto ed in armonia con le reali potenzialità edificatorie di Levico
Terme.
E’ stata tolta la soglia limite degli alloggi destinati a residenza ordinaria al
fine di valutare e monitorare il corretto dimensionamento del Piano Regolatore ed è
stato rivisto il criterio per il cambio d’uso di edifici esistenti non residenziali in alloggi
per il tempo libero e vacanze.
progettista : prof. Arch. ENZO SILIGARDI
responsabile del procedimento per il Comune di Levico Terme: ing. Barbara Eccher
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DEFINIZIONE DEI DATI DI RIFERIMENTO
La previsione urbanistica si articola attraverso una lettura dei dati “sensibili”
di ogni comunità, demografici e socio-economici.
E’ importante una valutazione sulle tendenze di una comunità al fine di
indirizzare e favorire una sua sostenibile e calibrata possibilità di crescita.
I dati che seguono sono importanti ai fini di una valutazione qualitativa sui
fattori significativi socio-economici e demografici.
A. Dati statistici
CARATTERISTICHE GEOGRAFICHE
Caratteristiche geografiche del Comune di Levico Terme anno 2009.
Anno
Altitudine
Superficie (kmq)
Densità (abitanti/superficie)
2009
506
62,88
117,82
POPOLAZIONE
Movimento demografico Comune di Levico Terme (1972-74, 1982-84,
1992-94, 2007-2009).
Tasso di
Tasso di
Tasso di
Tasso di
natalità
mortalità
immigrazione
emigrazione
1972-1974
12,46
15,74
25,71
20,78
1982-1984
8,93
13,73
21,35
17,87
1992-1994
10,37
11,74
34,71
18,75
2007-2009
11,23
9,77
48,12
29,68
Periodo
Il dato anagrafico al 2005 fa segnare una popolazione residente di 6872
persone ( 3369 M e 3503 F) con aumento del 0,90% rispetto all’ultimo
censimento (Censimento generale della popolazione del 2001).
Dai dati relativi al movimento demografico per indici triennali possiamo
osservare un considerevole aumento dei tassi di natalità alle ultime rilevazioni, ed
un contemporaneo e continuo calo dei tassi di immigrazione ed emigrazione,
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FAMIGLIE E NUMERO DI COMPONENTI
Il numero delle famiglie era di 2867 con numero di componenti per nucleo
pari a 2,30 nell’anno 2000, mentre al 31.12.2005 il numero delle famiglie era di
2943 con numero di componenti per nucleo familiare pari a 2,30.
Nel 2010 le famiglie sono 3188(+9%) con i componenti assestati a 2,34 che
è importante in quanto, pur restando stazionari, il dato denota una lieve
controtendenza.
Famiglie residenti e numero componenti. (1990-2011).
Anno
Famiglie
Componenti
Componenti per famiglia
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2317
2372
2412
2428
2483
2557
2573
2609
2648
2674
2687
2758
2757
2813
2873
2943
2982
3078
3111
3158
3188
3237
5570
5551
5664
5753
5844
5891
5958
6001
6093
6140
6205
6228
6385
6529
6634
6784
6888
7116
7212
7329
7399
7573
2,4
2,34
2,34
2,36
2,35
2,3
2,31
2,3
2,3
2,29
2,3
2,25
2,31
2,32
2,3
2,3
2,3
2,31
2,31
2,32
2,32
2,34
progettista : prof. Arch. ENZO SILIGARDI
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Se andiamo ad osservare i dati sul numero di famiglie per numero di
componenti possiamo osservare come sia in controtendenza rispetto al resto del
nord Italia e il numero di famiglie a 4 e 5 componenti sia in crescita rispetto alla
precedenti rilevazioni.
In concomitanza a questo abbiamo un aumento relativamente contenuto, se
paragonata ai dati di altri comuni trentini, delle famiglie composte da un solo
componente le quali sono passate da 333 unità nel 1971 a 945 al censimento del
2001, con un aumento solo del 35,23% [NB: l’aumento è spesso superiore 100%].
Rimane costante invece il numero di famiglie a tre e due componenti.
Questo dato è molto interessante in quanto risulta in netta controtendenza al
generale trend che sembra coinvolgere l’intero nord Italia.
Composizione delle famiglie, Comune di Levico Terme, ai censimenti. (1971-19811991-2001).
Componenti Famiglie Componenti Famiglie Componenti Famiglie Componenti Famiglie Componenti
per famiglia
1971
1971
1981
1981
1991
1991
2001
2001
1
333
333
512
512
670
670
945
945
2
378
756
462
924
574
1148
714
1428
3
335
1005
405
1215
449
1347
486
1458
4
309
1236
402
1608
413
1652
429
1716
5
206
1030
137
685
98
490
107
535
6 e più
157
1047
74
476
39
245
21
131
POPOLAZIONE ATTIVA
I dati sulla popolazione attiva sono un elemento significativo per introdurre
l’analisi della dinamica socioeconomica del centro abitato ed in parte di tutto il
territorio comunale.
Popolazione attiva per settore di attività. (1981-1991-2001).
Anno
Agricoltura
Industria
Commercio
Servizi
Totale
1961
506
732
375
475
2088
1971
337
674
459
468
1938
1981
151
611
518
664
1944
1991
154
631
681
906
2372
2001
168
759
672
1158
2757
progettista : prof. Arch. ENZO SILIGARDI
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I dati significativi sono il drastico calo relativo del numero di persone
coinvolte nell’agricoltura e il continuo e significativo aumento delle persone
coinvolte nel settore dei servizi .
In diminuzione le casalinghe e gli studenti diretta conseguenza della presa di
coscienza femminile e natalità in significativa diminuzione .
Popolazione per condizione professionale. (1981-2001).
Anno
Sesso
Condizione professionale
Popolazione
1981 Femmine
OCCUPATA
589
1981 Femmine
DISOCCUPATA
125
1981 Femmine
CASALINGA
1000
1981 Femmine
STUDENTE
152
1981 Femmine
RITIRATA DAL LAVORO
513
1981 Femmine
IN ALTRA CONDIZIONE
92
1981
Maschi
OCCUPATO
1263
1981
Maschi
DISOCCUPATO
98
1981
Maschi
STUDENTE
183
1981
Maschi
RITIRATO DAL LAVORO
507
1981
Maschi
IN SERVIZIO DI LEVA
31
1981
Maschi
IN ALTRA CONDIZIONE
73
1991 Femmine
OCCUPATA
841
1991 Femmine
DISOCCUPATA
81
1991 Femmine
CASALINGA
810
1991 Femmine
STUDENTE
207
1991 Femmine
RITIRATA DAL LAVORO
429
1991 Femmine
IN ALTRA CONDIZIONE
234
1991
Maschi
OCCUPATO
1441
1991
Maschi
DISOCCUPATO
84
1991
Maschi
STUDENTE
172
1991
Maschi
RITIRATO DAL LAVORO
469
1991
Maschi
IN SERVIZIO DI LEVA
24
1991
Maschi
IN ALTRA CONDIZIONE
159
2001 Femmine
OCCUPATA
1088
2001 Femmine
DISOCCUPATA
45
2001 Femmine
CASALINGA
737
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responsabile del procedimento per il Comune di Levico Terme: ing. Barbara Eccher
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Anno
Sesso
Condizione professionale
Popolazione
2001 Femmine
STUDENTE
204
2001 Femmine
RITIRATA DAL LAVORO
597
2001 Femmine
IN ALTRA CONDIZIONE
138
2001
Maschi
OCCUPATO
1669
2001
Maschi
DISOCCUPATO
36
2001
Maschi
CASALINGA
4
2001
Maschi
STUDENTE
157
2001
Maschi
RITIRATO DAL LAVORO
596
2001
Maschi
IN SERVIZIO DI LEVA
11
2001
Maschi
IN ALTRA CONDIZIONE
137
TITOLO DI STUDIO
Distribuzione della Popolazione residente nel Comune di Levico Terme in
età da 6 anni in poi per titolo di studio1981- 2001
Titolo di Studio
1971
1981
1991
2001
Laurea
1,14
1,59
2,90
5,92
Diploma
4,24
9,12
20,81
29,94
Licenza di scuola media inferiore
16,97
30,13
35,38
34,02
Licenza di scuola elementare
64,54
50,33
35,25
24,19
Alfabeti privi di titolo di studio
13,03
8,36
5,49
5,77
Analfabeti
0,08
0,48
0,17
0,45
Percentuali arrotondate di analfabeti e laureati sulla Popolazione residente nel
Comune di Levico Terme in età da 6 anni in poi. (1971-2001).
Anno
% Analfabeti su popolazione % Laureati su popolazione sopra
sopra 6 anni
20 anni
1971
0,08
1,52
1981
0,48
2,05
1991
0,17
3,52
2001
0,45
6,96
progettista : prof. Arch. ENZO SILIGARDI
responsabile del procedimento per il Comune di Levico Terme: ing. Barbara Eccher
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ABITAZIONI
Abitazioni occupate e non. (1981-2001)
Anno
Specie alloggio
Abitazioni
1981
ABITAZIONE OCCUPATA
1949
1981
ABITAZIONE NON OCCUPATA
1273
1981
ALTRO TIPO DI ALLOGGIO
1991
ABITAZIONE OCCUPATA
2202
1991
ABITAZIONE NON OCCUPATA
1281
1991
ALTRO TIPO DI ALLOGGIO
2001
ABITAZIONE OCCUPATA
2675
2001
ABITAZIONE NON OCCUPATA
1334
2001
ALTRO TIPO DI ALLOGGIO
1
25
1
Il dato significativo che emerge da questa tabella è l’aumento delle abitazioni
occupate che passano da 1949 a 2675 (1981-2001 con un aumento del 72%) che
significa che la qualità di vita, la fuga dall’agricoltura e il trasferimento da Trento e
dalle valli ha determinato quasi il raddoppio delle abitazioni occupate e
conseguentemente il necessario aumento dei servizi e dei suoi addetti e una
crescita dell’immobiliare determinata anche da una nuova pianificazione permissiva
e non adeguatamente controllata.
Abitazioni non occupate per motivo della non occupazione. (1991)
Motivo
Abitazioni
Abitazione non occupata per vacanza
823
Abitazione non occupata per lavoro e/o studio
31
Abitazione non occupata per altri motivi
107
Abitazione non occupata non utilizzata
320
Dai dati emerge chiaro che nel decennio precedente vi è
stata una
proliferazione delle seconde case.
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Abitazioni occupate per forma giuridica del proprietario. (1991-2001)
Anno
Forma giuridica proprietario
Abitazioni
1991
PERSONA FISICA
2094
1991
IMPRESA O SOCIETA’
14
1991
COOPERATIVA EDILIZIA DI ABITAZIONE
10
1991
STATO, REGIONE, PROVINCIA, COMUNE
17
1991
ENTI PROVINDEZIALI
1
1991
ISTITUTO AUTONOMO CASE POPOLARI
45
1991
ALTRO
21
2001
PERSONA FISICA
2001
IMPRESA O SOCIETA’
23
2001
COOPERATIVA EDILIZIA DI ABITAZIONE
31
2001
STATO, REGIONE, PROVINCIA, COMUNE
14
2001
ISTITUTO AUTONOMO CASE POPOLARI
46
2001
ALTRO
20
2541
Abitazioni occupate per titolo di godimento. (1971-2001)
Anno
Titolo godimento
Abitazioni
1971
Proprietà, usufrutto, riscatto
1302
1971
Affitto o subaffitto
349
1971
Altro titolo
61
1981
Proprietà, usufrutto, riscatto
1514
1981
Affitto o subaffitto
319
1981
Altro titolo
116
1991
Proprietà, usufrutto, riscatto
1779
1991
Affitto o subaffitto
291
1991
Altro titolo
132
2001
Proprietà, usufrutto, riscatto
2099
2001
Affitto o subaffitto
355
2001
Altro titolo
221
L’aumento nel ventennio della proprietà (62%) denota la tendenza
tipicamente italiana delle case di proprietà favorita anche dal benessere economico
e dal sistema bancario.
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Abitazioni occupate per epoca di costruzione.
Epoca costruzione
Abitazioni
Manca indicazione
4
Prima del 1919
904
Tra il 1919 e il 1945
243
Tra il 1946 e il 1960
302
Tra il 1961 e il 1971
460
Tra il 1972 e il 1981
375
Tra il 1982 e il 1991
225
Dopo il 1991
162
Abitazioni non occupate per epoca di costruzione.
Epoca costruzione
Abitazioni
Manca indicazione
1
Prima del 1919
398
Tra il 1919 e il 1945
142
Tra il 1946 e il 1961
185
Tra il 1962 e il 1971
223
Tra il 1972 e il 1981
180
Tra il 1982 e il 1991
116
Dopo il 1981
89
La tabelle delle abitazioni occupate non confermano il fenomeno dell’abbandono della
società rurale da parte degli addetti per trasferirsi nell’industria e nei servizi .
Concessioni edilizie fino al 2007 (nuove abitazioni).
Anno
Numero abitazioni
Numero stanze
Volume (mc)
1980
55
207
54208
1981
135
540
102594
1982
7
33
33276
1983
39
50
38747
1984
27
80
18762
1985
5
22
31057
1986
7
37
6749
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Anno
Numero abitazioni
Numero stanze
Volume (mc)
1987
23
91
35813
1988
27
76
58927
1989
11
51
58323
1990
52
183
46059
1991
11
41
29372
1992
21
84
34442
1993
49
223
79056
1994
40
147
36066
1995
66
255
53593
1996
6
26
5596
1997
12
63
21829
1998
34
111
20557
1999
38
149
25184
2000
18
90
12938
2001
41
149
24380
2002
16
83
64737
2003
27
76
22567
2004
13
49
22599
2005
50
148
37224
2006
129
515
71765
2007
65
205
53301
Superficie Numero
Numero
Anno Stanze
Superficie/Abitazioni Stanze/Abitazioni Stanze/Occupanti
(mq)
occupanti abitazioni
1981 6225 153149
5418
1949
78,58
3,19
1,15
1991 6985 197966
5525
2202
89,90
3,17
1,26
2001 8441 242781
6212
2675
90,76
3,16
1,36
I dati confermano che la tipologia costruttiva è variata di poco nel ventennio
considerato e che la superficie è aumentata per effetto delle nuove disposizioni normative
dei piani regolatori generali.
progettista : prof. Arch. ENZO SILIGARDI
responsabile del procedimento per il Comune di Levico Terme: ing. Barbara Eccher
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ATTIVITA’ ECONOMICHE
Indicatori per condizione professionale.
Anno
Casalinghe su popolazione femminile Ritirati dal lavoro su popolazione
14 anni e oltre (%)
14 anni e oltre (%)
1981
40,50
22
1991
31,10
18,10
2001
26,20
22
Per il censimento 2001 le percentuali sono calcolate considerando solo gli individui di 14anni e oltre.
Autorizzazioni pubblici esercizi
Altri
Anno
1994
Popolazione
Ristoranti
5931
122
Totale
Bar
Abitanti/Pubblici
Tabacchi
esercizi
esercizi
16
178
40
esercizi
28
33,32
USO DEL TERRITORIO
Numero aziende agricole e superficie agricola utilizzata. (ultimo dato anno 2000)
anno
Aziende
agricole
Superficie
Superficie totale
agricola utilizzata
aziende agricole
(ha)
(ha)
Superficie
amministrativa (ha)
1982
570
1471,44
5128,91
6288
1990
522
1955,59
5469,17
6288
2000
552
1752,85
5338,48
6288
Estremamente interessante e singolare come, contrariamente alla
stragrande maggioranza dei comuni del Trentino e non solo, nel Comune di Levico
Terme abbiamo un aumento significativo delle aziende agricole che rimangono
stazionarie e in controtendenza con quanto avviene nel Trentino e nel resto d’Italia.
progettista : prof. Arch. ENZO SILIGARDI
responsabile del procedimento per il Comune di Levico Terme: ing. Barbara Eccher
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Suddivisione della superficie, in ambito comunale (1990).
Descrizione superficie
Acque
Altri(biotopi)
Superficie
125
0
Aziende censite in altri comuni
112,24
Aziende censite nel comune
5371,7
Fabbricati
101
Infrastrutture di urbanizzazione
268,19
Orti familiari
14,12
Parchi e giardini
12,27
Superficie improduttiva
777.67
Terreni abbandonati
0
Terreni improduttivi
13,48
Terreni non costituenti aziende
26,39
Terreni sterili
270
Totale
6288
ASPETTI TURISTICO – RICETTIVI
Concludiamo questa ultima parte dedicata agli studi socioeconomici del
Comune di con alcuni dati che si riferiscono agli aspetti turistico ricettivi.
Il turismo rappresenta un aspetto rilevante per tutto il territorio della
Comunità di Valle Alta Valsugana e Bernstol dove Levico primeggia per effetto
della pluridecennale tradizione turistica / termale.
progettista : prof. Arch. ENZO SILIGARDI
responsabile del procedimento per il Comune di Levico Terme: ing. Barbara Eccher
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Arrivi e presenze, italiane e straniere (2008)
Fonte: APT Valsugana.
Capacità ricettiva Comune di (2004 – 2009)
Campeggi, agritur e
Affittacamere e
Anno
Alberghi
agricampeggi con
Altri esercizi
Alloggi privati
Seconde case
C.A.V.
pernottamento
Letti
Numero
Letti
Numero
Letti
Numero
Letti
Numero
Letti
Numero
Letti
Numero
Letti
2004
50
3904
3
31
4
2611
5
485
447
1897
459
1606
2005
50
3901
5
39
4
2611
6
319
447
1897
459
1606
2006
48
3768
6
42
4
2611
6
353
447
1897
459
1606
2007
48
3752
6
42
4
2611
3
199
447
1897
459
1606
2008
47
3640
7
41
4
3179
7
957
447
1897
459
1606
2009
47
3640
7
41
4
3179
7
957
447
1897
459
1606
Negli ultimi anni vi è stato un aumento interessante dei posti letto in quelli che
vengono definiti altri esercizi (principalmente rifugi, colonie ….).
Tasso di ricettività, turisticità e indice di massima antropizzazione. (anno 2009)
Tasso di ricettività
Tasso di turisticità
Indice di massima
antropizzazione
n° letti (totale) = 1.55
n° abitanti
n° medio turisti (totale) = 0.22
n° abitanti
Potenzialità
turistica
Peso del turismo
sul Comune
presenze turistiche
“Sforzo”
nel giorno di max afflusso = 1.49
sopportato
n° di abitanti
dall’area
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A fronte di un tasso di ricettività maggiore dell’indice di riferimento corrisponde un
peso del turismo maggiore del dovuto ma sopportabile anche se l’area è
sicuramente sotto sforzo in alcuni mesi dell’anno soprattutto per la viabilità ed i
servizi.
VIABILITA’
Pendolarismo in entrata ed uscita Comune di Levico Terme (anno 1991)
Per lavoro
Per studio
da/verso
da/verso
Movimento
stesso comp stesso comp
Per lavoro
Per studio
da/verso altro da/verso altro
Per lavoro
Per studio
verso altra
verso altra
comp
comp
prov
prov
Uscita
224
37
475
242
14
4
Entrata
274
201
285
95
0
0
B. TABELLE – LETTURA DEGLI ELEMENTI SIGNIFICATIVI SOCIOECONOMICI
POPOLAZIONE
Tab. 01. Tassi di incremento della popolazione residente nel comune di Levico
Terme tra il 1972 e il 2009
Tasso di
Tasso di
Tasso di
Tasso di
natalità
mortalità
immigrazione
emigrazione
1972-1974
12,46
15,17
25,71
20,78
1982-1984
8,93
13,73
21,35
17,87
1992-1994
10,37
11,74
34,71
18,75
2007-2009
11,23
9,77
48,12
29,68
Periodo
Fonte: Elaborazioni su dati Servizio Statistica P.A.T.
Il tasso di incremento nel comune di Levico Terme è sempre stato
notevolmente al di sotto del tasso di incremento nel resto del comprensorio fra
1971 e il 1991, solo nel decennio 1991-2001 la crescita dal comune ha seguito
l’andamento autonomo rispetto al resto del comprensorio.
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POPOLAZIONE
Tab. 02. Tassi di incremento della popolazione residente nel comune di Levico
Terme, nel comune di Trento, nel Comprensorio dell’ Alta Valsugana e nella
provincia di Trento tra il 1991 e il 2006
Area geografica
Tasso di incremento
Popolazione al
1991
Comune di Levico Terme
2001
2006
Decennio
Quinquenio
1991-2001
2001-2006
5683
6.325
6973
11,29
10,24
Comune di Trento
101.545
104.946
111.718
3,8
5,8
C4 – Alta valsugana
41.015
45.653
50.313
11,30
10,20
Provincia di Trento
449.852
477.017
507.030
6,0
5,3
Fonte: Elaborazioni su dati Servizio Statistica P.A.T.
Osservazioni Tabella 02 = il dato significativo che emerge da questa tabella è che il
tasso di incremento del Comune di Levico Terme è in linea generale al di sopra
dei tassi di incremento del resto della provincia e del C4 come del resto già
segnalato nella precedente tabella.
POPOLAZIONE
Tab. 03. Paragone fra i tassi di natalità del comune di Levico Terme del
Comprensorio C4 e della Provincia di Trento nei trienni 1992-1994 e 2003-2006.
Tasso di natalità
Triennio
1992-1994
2007-2009
Levico Terme
10,37
11,23
C4
10,41
11,11
Provincia di Trento
9,94
10,24
Fonte: Elaborazioni su dati Servizio Statistica P.A.T.
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Osservazioni Tabella 03 = I tassi di natalità riscontrati, negli ultimi due trienni di
riferimento nel Comune di Levico Terme sono consistenti e leggermente più alti
rispetto ai dati comprensoriali e provinciali . La tabella conferma che Levico Terme
è prevalentemente residenziale, che è meta di trasferimento sia dalla città che dal
Comprensorio e che gli addetti sono prevalentemente destinati al terziario con
poca attitudine all’imprenditoria.
NB: 11,23 è un tasso di natalità consistente.
Tab. 04. Saldo demografico naturale, migratorio e complessivo del Comune di
Levico Terme dal 2001 al 2006
Anno
2005
2006
2007
2008
2009
Saldo naturale
22
38
-1
13
20
0
Saldo migratorio
127
68
214
95
89
65
149
106
213
108
109
65
Saldo
complessivo
2010
Fonte: Elaborazioni su dati Servizio Statistica P.A.T. e Ufficio Anagrafe Comune di
Levico Terme.
Osservazioni tabella 04 = la tabella evidenzia i bassi risultati relativi al tasso di
incremento della popolazione nel comune di Levico Terme (Tabelle 01 e 02) con
saldo complessivo medio nell’ultimo quinquennio di 106,2 amplificato dal dato del
2007 che sconta gli effetti del nuovo P.R.G.
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Tab. 05. Unità locali e rispettivi addetti nel 2001 per macro settore e tassi di variazione rispetto al 1991 nel Comune di Levico
Terme e nel Comprensorio del C4 Alta Valsugana.
Macro settore di attività - 2001
Agricoltura Industria Commercio Servizi
Variazioni percentuali rispetto al 1991
Totale
Agricoltura Industria Commercio Servizi
Totale
Unità Locali
Levico Terme
1
125
209
226
561
0
31,58
-2,34
51,68
22,22
C4 Alta Valsugana
27
1151
1350
1631
4159
-50,91
25,38
6,80
52,72
25,84
1
582
576
930
2089
-66,67
11,71
-1,37
23,51
12,25
165
4543
3514
5325
13457
23,13
-1,26
12,27
22,70
34,84
Addetti
Levico Terme
C4 Alta Valsugana
Fonte: Elaborazioni su dati Servizio Statistica P.A.T
Osservazioni tabella 05 = Il dato preoccupante è che, rispetto all’andamento generale del comprensorio, nel comune di Levico
Terme il numero di unità locali e il numero di addetti è in netto calo. Fra questi il calo più preoccupante è quello che riguarda
il numero di addetti coinvolti nel macro settore dei servizi che è il macro settore in crescita nella stragrande maggioranza dei
comuni turistici del Trentino. Ancora una volta emerge con evidenza il dato che conferma la vocazione prevalentemente
residenziale del comune
.
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TURISMO
Tab. 06. Arrivi, presenze, italiane e straniere, nel Comune di Levico Terme (19852011).
Arrivi
Arrivi
Presenze
Presenze
Totale
Italiani
Stranieri
Italiani
Stranieri
Presenze
1985
23067
24013
222085
69337
291422
1986
25687
19305
243020
66811
309831
1987
46138
27130
548108
127009
675117
1988
50242
12630
579646
109548
689194
1989
52802
12411
613917
104439
718356
1990
53810
15752
601336
100713
702049
1991
52905
21744
574757
126716
701473
1992
52921
25440
564977
141094
706071
1993
54215
22459
533953
136335
670288
1994
52235
28850
527627
172222
699849
1995
51221
30857
523446
192363
715809
1996
52892
44782
531213
238965
770178
1997
55660
36761
523658
211275
734933
1998
53554
45148
502502
256319
758821
1999
47890
49736
474017
255608
729625
2000
46274
53368
435360
256325
691685
2001
48862
63476
440796
273996
714792
2002
49168
67139
427867
287056
714923
2003
87585
59531
553878
291941
845819
2004
83017
65510
552825
327028
879853
2005
93750
60449
617340
324515
941855
2006
94825
68687
601661
354024
955685
2007
97601
69324
593896
348951
942847
2008
103978
70910
614388
366668
981056
2009
106883
60675
625487
338926
964413
2010
110884
57466
622682
322629
945311
2011
114513
61316
640619
345245
985864
Anno
Fonte: Elaborazioni su dati Servizio Statistica P.A.T.
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progettista : prof. arch. ENZO SILIGARDI
responsabile del procedimento per il Comune di Levico Terme:
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Fig. A. Grafico relativo alle presenze totali, italiane e straniere, nel Comune di
Levico Terme (1985-2005).
Dati relativi alle presenze nel complesso della struttura ricettiva
140000
120000
Numero Presenze
100000
80000
Presenze Totali
Presenze Italiane
Presenze Srraniere
60000
40000
20000
0
1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005
Anno
Fonte: Elaborazioni su dati Servizio Statistica P.A.T.
Osservazioni Tabella 06 : i dati degli ultimi anni sono stazionari.
Dati relativi alle presenze nel complesso della struttura ricettiva
140000
120000
Numero Presenze
100000
80000
Presenze Totali
Presenze Italiane
Presenze Srraniere
60000
40000
20000
0
1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005
Anno
Fonte: Elaborazioni su dati Servizio Statistica P.A.T.
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Commento: il turismo è principalmente un turismo italiano, inoltre si può
osservare come non vi siano state variazioni significative nell’andamento delle
presenze. Questo vuol dire che l’offerta turistica attuale è satura e che se si
vogliono incrementare questi numeri è necessario agire in altre direzioni, come ad
esempio aumentare l’appetibilità turistica del comune durante la bassa stagione e
ampliare, ad esempio, il periodo di apertura degli esercizi alberghieri.
Tab. B. Arrivi e presenze suddivisi per mese, anno 2009
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Arrivi
3386
4791
4589
15554
18373
24100
23705
29402
18069
12708
2973
9908
Presenze
19335
19875
19155
41031
58689
141946
209403
262038
116594
35635
8220
32492
Movimento
Anno 2009
Fonte: APT Valsugana
Fig. B1. Grafico relativo agli arrivi suddivisi per mese nel Comune di Levico Terme
nel 2009
Fonte: APT Valsugana
Turismo : Arrivi totale anno 2009
35000
30000
presenze
25000
20000
2009 Arrivi
15000
10000
5000
0
Gen Feb Mar Apr Mag Giu
Lug Ago Set
Ott
Nov Dic
mese
22
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Fig. B2. Grafico relativo alle presenze suddivisi per mese nel Comune di Levico
Terme nel 2009
Turismo : Presenze totale anno 2009
300000
250000
presenze
200000
150000
2009 Presenze
100000
50000
0
Gen Feb Mar Apr Mag Giu
Lug Ago Set
Ott
Nov Dic
mese
Tab. 07. Presenze turistiche nel Comune di Levico Terme, Comprensorio dell’Alta
Valsugana nel quinquennio 2005-2009 e nel 2009.
Presenze nel quinquennio 2005-2009
Totale
% Italiani
Presenze nel 2009
% Stranieri
Totale
% Italiani
% Stranieri
Levico Terme
4.750.288
63,60
36,40
946.695
66,44
35,56
C4 Alta Valsugana
14.240.208
73,38
26,61
2.843.462
73,16
26,84
Il comune di Levico Terme risulta abbastanza in linea con l’andamento nel resto del
C4 per quanto riguarda la percentuale di italiani/stranieri sul numero di presenze
totali.
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POPOLAZIONE
Tab. 08. Distribuzione per classe di età della popolazione del Comune di Levico
Terme anni 2009.
Anno
Classe di età
meno
14-19
20-24
25-29
30-39
N
40-49
50-59
di 14
2009
11,18
60 e
oltre
9,43
4,65
5,57
14,65
16,83
13,40
24,25
7409
Fonte: Elaborazioni su dati Servizio Statistica P.A.T.
Commento tabella 08: la situazione è relativamente stabile con un calo nella classe
d’età 25-29 che può essere vista come una scarsa di appetibilità del comune per
coloro che decidono di creare una nuova famiglia così come emerge dai dati
dell’ultimo quinquennio.
PREVISIONI ANDAMENTO COMPONENTI NUCLEO FAMILIARE
Nel caso di Levico Terme la “linea di tendenza” non è così rivelatrice come
per altri comuni. La stazionarietà dei dati rende difficile l’interpretazione dei dati
delle serie storiche e rende problematico interpretare la curva di tendenza.
La previsione è che continui il calo dei componenti per famiglia, fino ad
arrivare nel 2020 a 2,34 + 0.02 componenti per famiglia.
I dati dell’ultimo quinquennio si attestano sulla media di 2,30 e quindi sono
allineati con la media provinciale con tendenza al modesto incremento della media
.
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PREVISIONI ANDAMENTO COMPONENTI NUCLEO FAMILIARE
2,42
componenti per famiglia
2,4
2,38
2,36
2,34
Componenti per famiglia
2,32
Linea di tendenza
2,3
2,28
2,26
2,24
1985
1990
1995
2000
2005
2010
2015
anno
Comune di Levico Terme: linea di tendenza e tabella
Anno
Famiglie
Componenti
Componenti per famiglia
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2317
2372
2412
2428
2483
2557
2573
2609
2648
2674
2687
2758
2757
2813
2873
2943
2982
5570
5551
5664
5753
5844
5891
5958
6001
6093
6140
6205
6228
6385
6529
6634
6784
6888
2,40
2,34
2,34
2,36
2,35
2,30
2,31
2,30
2,30
2,29
2,30
2,25
2,31
2,32
2,30
2,30
2,30
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2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
3078
3111
3158
3188
3237
7116
7212
7329
7399
7573
2,31
2,31
2,32
2,32
2,34
NB : La tendenza è verso un aumento dei componenti per la famiglia che tende
all’aumento verso una soglia di 2,34 nel 2020.
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2.0
IL DIMENSIONAMENTO RESIDENZIALE
La residenza ed il relativo dimensionamento sono stati, da sempre, uno dei
punti più deboli, meno coerenti della pianificazione e da sempre valutati più dal
punto di vista politico che non da quello tecnico.
L’urbanistica era influenzata più dalle forze economiche e politiche che dalle
motivazioni tecniche che poi venivano prevalentemente utilizzate per giustificare a
posteriori la zonizzazione e le relative quantità di volumetria.
Il P.U.P. nel suo Documento Preliminare e nella Variante 2000 impone di
ricercare “elementi di indirizzo tecnico [……] che consentono di garantire una
valutazione, anche di qualità, della pianificazione comunale e una tenuta degli
elementi strutturali del Piano Provinciale”.
Per questo gli indirizzi del documento suggeriscono di attenersi al principio
di:
-
riequilibrio territoriale;
contenimento del “consumo” del territorio;
soddisfacimento della necessità di prima casa;
-
sostenibilità dello sviluppo.
Per favorire ed ottemperare alle premesse del P.U.P. è stata approvata la
L.P. 16/2005 che ha regolato la distinzione tra residenza ordinaria e alloggi per il
tempo libero e vacanze ed ha introdotto la perequazione e la compensazione
urbanistica per favorire il riuso delle volumetrie dismesse, la conservazione “delle
peculiari caratteristiche paesaggistiche” e il contenimento espansivo delle aree
edificabili.
Il fabbisogno abitativo è generalmente correlato con l’andamento
demografico, con le trasformazioni del patrimonio edilizio esistente, con l’aumento
del numero delle famiglie costituite da un solo individuo, con il disagio abitativo,
determinato dalla qualità dell’alloggio e/o dall’eccessiva distanza dal luogo di lavoro
o dalla distanza dai servizi e dall’erosione del patrimonio abitativo esistente
utilizzato per scopi diversi dalla residenza.
Quindi, nell’intento di definire un metodo di lavoro “universale” e valido per
tutta la provincia, la Giunta Provinciale ha suggerito un percorso metodologico che
tenga conto della sostenibilità locale e della necessità di sviluppo socio-economico
del comune interessato.
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IL DIMENSIONAMENTO DEL PRG PER IL CALCOLO
1
DEGLI ALLOGGI PER IL TEMPO LIBERO E LE VACANZE
Il PRG deve dimensionare le proprie previsioni secondo ipotesi credibili e
attendibili sia nel rispetto delle dinamiche di sviluppo in corso, sia nel rispetto
dell’effettiva domanda di mercato per il sistema residenziale e produttivo
(artigianale, industriale, commerciale, terziario).
La variante al PRG, parte operativa, ripartisce tale dimensionamento.
In particolare il PRG ha il compito di:
a) dimensionare le scelte prevedendo una validità temporale non superiore a 10
anni;
b) dimensionare gli insediamenti prevalentemente residenziali (zone omogenee
D.M. 1444/68) con riferimento alle dinamiche di mercato e a quelle sociali delle
famiglie, alla consistenza generale e ai trend di crescita del patrimonio edilizio
(stanze e alloggi - si fa qui riferimento alle schede allegate) effettivamente
verificatasi nell’ultimo decennio;
c) dimensionare le attività produttive coerentemente con lo sviluppo produttivo e le
dinamiche occupazionali (attivi e addetti nei vari settori di attività) effettivamente
verificatesi, con i trend di produzione edilizia per nuovi edifici produttivi (e/o
significativi ampliamenti) verificatisi nell’ultimo decennio;
d) considerare le dinamiche registrate nell’abitato di Levico Terme, al fine di
definire aree per la produzione di beni e servizi intercomunali, e definire le aree per
insediamenti e servizi;
e) verificare il dimensionamento abitativo del Comune in rapporto al Piano
Urbanistico Provinciale (P.U.P.).
Il PRG di Levico Terme, al fine del dimensionamento degli insediamenti
deve avere come obiettivo:
- la riqualificazione, e cioè il miglioramento delle condizioni di efficienza e di
accessibilità degli insediamenti, garantendo il soddisfacimento dei fabbisogni
sociali;
- il recupero e il riuso del patrimonio edilizio esistente ed ormai obsoleto, ovvero
quello edificato negli anni ’50-’60 ed in particolare quello ancora non recuperato
negli insediamenti storici.
Il recupero e il riuso del patrimonio edilizio esistente deve rappresentare la
priorità e la necessità improcrastinabile per considerare una proposta di crescita
1
Delibera n° 1281 del 23/6/2006 proposta da GILMOZZI MAURO
L.P. 5.9.91, n. 22 (Ordinamento urbanistico e tutela del territorio)e s.m.i. - L.P. 7.8.2003, n. 7 (Approvazione della variante 2000
al piano urbanistico provinciale) - art. 13 delle norme di attuazione del Piano urbanistico provinciale - Dimensionamento
residenziale nella pianificazione urbanistica -Riorganizzazione dei parametri - prot. 226/06L
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insediativa sia per quanto concerne il dimensionamento residenziale che quello
produttivo basato sull’individuazione di nuove aree residenziali e produttive,
sottratte all’agricoltura.
Il PRG in variante proporrà il tema del recupero abitativo sotto il profilo della
offerta potenziale, definendo criteri che consentiranno di raggiungere tale obiettivo,
anche attraverso l’utilizzo della perequazione e compensazione urbanistica ed il
superamento delle monofunzionalità delle destinazioni d'uso in determinate zone
del Piano.
In base a quanto espresso, il dimensionamento della residenza nella
pianificazione urbanistica del comune di Levico Terme si basa su una corretta
definizione del fabbisogno abitativo e prevede di sostenere l'individuazione di
soluzioni appropriate alle specifiche condizioni ambientali, territoriali e sociali,
dando priorità, come si è detto più volte, al recupero degli edifici esistenti e alla
riqualificazione pianificatoria delle aree già urbanizzate e in crisi di identità (si fa qui
specifico riferimento all’Allegato 1 “Criteri dati base” alla Delibera della Giunta
Provinciale n. 1281 dd. 23/09/2006)
Il documento programmatorio evidenzia di seguito il calcolo del fabbisogno
abitativo per il prossimo decennio del Comune di Levico Terme (2011-2021).
Il calcolo di tale fabbisogno è connesso in generale con fattori di carattere
fisiologico, dipendenti dall’andamento demografico (nascite, morti, immigrazione,
emigrazione, ecc.) dalle ristrutturazioni con recupero abitativo del patrimonio
edilizio, da altri fattori legati a scelte ed operazioni politiche nonché dalle
2
progettualità pianificatorie proposte dell’amministrazione pubblica .
Verifica del sotto utilizzo delle aree immobiliari
Da verifiche effettuate in loco e dalla relazione allegata al PRG di Levico
Terme, si nota che in buona parte le aree edificabili individuate dallo strumento
urbanistico vigente sono solo parzialmente edificate3.
Si può infatti osservare, nella prima periferia di Levico, che innumerevoli
aree residenziali sono libere o che l’indice di edificabilità previsto in sede di
redazione del PRG risulta solo parzialmente utilizzato.
Questa riflessione evidenzia macroscopicamente una situazione che alterna
uno sfruttamento massimo del suolo edificabile (logiche di mercato volte al
2
Si fa notare, nel presente discorso, che l’incremento del numero di famiglie dipende non solo dalla crescita della popolazione,
ma anche dalla diminuzione del numero medio di componenti delle famiglie stesse.
In particolare, è in crescita il numero di famiglie composte da un solo componente (1,169 ab/famiglia).
E’ evidente l’analisi e la formulazione di nuove tipologie abitative e, nel caso di persone anziane, di previsioni di impianti
tecnologici all’altezza(ascensore, demotica, ecc.).
3
in base alle citate analisi, si può stabilire nel 25-30% il sotto utilizzo reale delle aree edificabili presenti nel territorio comunale
29
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massimo sfruttamento possibile) ad uno sfruttamento minimale, dovuto ai
proprietari storici del lotto che, essendo di fatto proprietari dell’area che non hanno
necessità di monetizzarla, propongono un’ edificazione con un indice fondiario
ridotto ma con sistemazioni esterne a giardini, parcheggi, ed interventi tendenti alla
qualità architettonica e paesaggistica.
Dall’ analisi dei dati riportati successivamente e dalla statistica numerica
associata si ritiene coerente considerare un modesto aumento della capacità
edificatoria per il comune di Levico Terme .
Frazionamento dei centri storici.
Nelle aree di centro storico si riconosce un eccessivo frazionamento della
proprietà che non risulta funzionale ad un uso corretto e omogeneo del patrimonio
edilizio esistente e di fatto rende indisponibile, a fini residenziali, una discreta
quantità di alloggi primari situati entro i centri storici.
La definizione di tale disponibilità è a cura del Comprensorio Alta Valsugana
che dal 1999 ha l’incarico della predisposizione del Piano degli insediamenti storici.
In attesa della determinazione della quantità abitativa esistente nel Centro
Storico di Levico Terme si riconosce una percentuale di edilizia nell’ordine del 15%.
Entro queste aree possiamo ritenere che l’ 8% circa degli alloggi siano
contraddistinti da un frazionamento tale da rendere i medesimi inadatti a residenza
ordinaria stabile, ciò in ragione della commistione dei vani dei differenti alloggi,
destinati a spazi di relazione comuni o, più in generale, per l’inadeguatezza delle
dimensioni degli stessi.
Si può quindi ritenere logico e coerente prevedere un incremento degli
alloggi a residenza ordinaria, destinati a prima casa, in quantità pari a quella persa
per la problematica sopra descritta relativa al frazionamento della proprietà
immobiliare dei centri storici;
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Criteri di cui alla d.G.P. n. 2336 d.d. 26.10.2007.
Per quanto attiene i criteri di cui alla delibera della Giunta Provinciale n. 2336
di data 26.10.2007 ed in particolare al relativo allegato, si riportano qui di seguito i
vari articoli dell’allegato (in corsivo) e, di seguito, le considerazioni
dell’Amministrazione in merito.
Articolo 1
Campo di applicazione.
1. Ai fini dell’applicazione delle eccezioni di non osservanza del limite
fissato dal Piano regolatore generale, con un massimo del 50 per cento, del volume
per il quale è chiesto il cambio d’uso di edifici non residenziali esistenti in alloggi
per il tempo libero e vacanze, si stabiliscono i seguenti criteri.
2. Gli edifici dovranno essere caratterizzati da almeno una delle seguenti
condizioni:
a) essere di limitate dimensioni volumetriche: il volume dell’edificio esistente non
dovrà a tal fine consentire la realizzazione di più di un alloggio con riferimento
alle superfici minime stabilite per esso dal regolamento edilizio comunale;
b) essere localizzati in ambiti territoriali non consoni alla residenza ordinaria:
l’edificio non dovrà risultare ubicato in prossimità al centro abitato e quindi in
zone prive di idonei servizi e opere di urbanizzazione, tali da rendere
problematico ed eccessivamente disagevole l’utilizzo dell’immobile come
residenza ordinaria.
3. Nel caso di cui alla lettera b) del comma 2, per edifici di medie e grandi
dimensioni, la cui volumetria consente la realizzazione di una pluralità di alloggi,
ferma restando la possibilità di trasformazione del volume esistente in residenza
per il tempo libero e vacanze nella percentuale stabilita dal piano regolatore
generale (con un massimo del 50 per cento), per la restante parte di volume si
stabiliscono gli ulteriori seguenti criteri:
a) il volume totale lordo degli alloggi destinati al tempo libero e vacanze,
eccedente la misura di mc. 300, va considerato quale quota parte del
contingente di residenza per vacanze stabilito ai sensi dell’art. 18 sexies
della legge provinciale 5 settembre 1991, n. 22;
b) nell’ipotesi di mancanza del contingente, ovvero di esaurimento del
medesimo, si applicano le procedure per l’incremento del limite massimo del
dimensionamento degli interventi destinati ad alloggi per il tempo libero e
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vacanze previsto dalla deliberazione della Giunta provinciale n. 3015 del 30
dicembre 2005, sulla base di un piano speciale di carattere strategico.
4. Per i fini di cui sopra, la relazione accompagnatoria alla variante di
adeguamento degli strumenti urbanistici alle disposizioni di cui all’articolo 18 sexies
della legge provinciale 5 settembre 1991, n. 22 illustra il fenomeno dei potenziali
cambi d’uso, anche ai fini di un consapevole governo delle quantità totali di
residenza per il tempo libero e vacanze.
Considerazioni sul il comma 2, lett. a)
Per quanto riguarda il comma 2, lett. a), il Regolamento Edilizio del Comune di
Levico Terme prevede una superficie utile netta calpestabile minima degli alloggi
pari a 45 m2, riducibile a 35 m2 “negli edifici esistenti e nelle operazioni di restauro,
risanamento o ristrutturazione nonché nei centri storici […] ove si dimostri
l’impossibilità dal punto di vista strutturale o per motivi di proprietà” a realizzare
2
appartamenti con la superficie di 45 m (art. 85 del R.E.C.).
Il cambio di destinazione d’uso può, di logica, essere richiesto solo in edifici
esistenti, quindi si pone il problema di dover quantificare il volume dell’edificio
esistente per il quale è possibile la trasformazione in alloggio per il tempo libero e
vacanze, che dovrà comunque essere tale da non permettere la realizzazione di
due alloggi distinti.
La formulazione dell’art. 85 del R.E.C. sopra riportata ammette, a determinate
condizioni (peraltro di non difficile evenienza), la possibilità di ricavare alloggi di
superficie utile netta calpestabile pari a 35 m2. Ne consegue che le “limitate
dimensioni volumetriche “ indicate nel comma 2 dell’art. 1 in questione devono
essere tali da NON permettere la realizzazione di due alloggi che, per gli edifici
esistenti, possono in linea teorica avere una dimensione complessiva di (35 x 2)
m2, ovvero 70 m2. Essendo la delibera in questione relativa alla trasformazione in
alloggi per il tempo libero e vacanze, tale limite è da ritenersi relativo all’eventuale
alloggio per il tempo libero e vacanze.
Per avere garanzia del rispetto delle disposizioni della G.P. in merito al
numero degli alloggi, si ritiene quindi opportuno inserire nei criteri comunali un
vincolo relativo alle dimensioni dell’alloggio per tempo libero e vacanze realizzabile
che, come sopra esplicitato, dovrà avere una superficie calpestabile netta
SCn < 70,00 m2
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Considerazioni sul il comma 2, lett. b)
Per quanto riguarda il comma 2, lett. b), sembra che la caratteristica principale
degli edifici di volumetria superiore a quella di cui alla rispettiva lettera a) (di cui
sopra) sia il fatto di risultare “problematico ed eccessivamente disagevole l’utilizzo
dell’immobile come residenza ordinaria”, oltre ad essere ubicati fuori dal centro
abitato od in sua prossimità.
È possibile soddisfare queste condizioni imponendo che l’edificio si trovi:
ad un’adeguata distanza dal centro urbano così come individuato dalla
delibera della Giunta Comunale n. 81 di data 16.04.2008;
in una zona non servita da sottoservizi (quali acqua, luce, gas e sistema
fognario), priva di opere di urbanizzazione e dove non siano presenti
servizi.
Mentre l’individuazione del perimetro del centro abitato risulta essere
estremamente agevole proprio in virtù della delibera citata, per la seconda
condizione è il caso di fare alcune considerazioni.
Innanzitutto, con “opere di urbanizzazione” si intendono, secondo la vigente
disciplina urbanistica provinciale (art. 35 del D.P.R. n. 18-50/Leg di data
13.07.2010) quelle costituite da:
opere di urbanizzazione primaria:
la viabilità, ivi compresi eventuali raccordi e le barriere antirumore,
ove ritenute opportune;
le piste ciclabili;
gli spazi di sosta o parcheggio e le piazzole di sosta per i mezzi
pubblici;
i sottoservizi e gli impianti a rete in genere, ivi compresi eventuali
bacini per la raccolta delle
acque piovane;
le piazzole per la raccolta rifiuti;
la pubblica illuminazione;
gli spazi di verde attrezzato;
b) opere di urbanizzazione secondaria:
gli asili nido, le scuole materne e le strutture necessarie per
l'istruzione obbligatoria;
i mercati;
le sedi comunali;
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i luoghi di culto e gli altri edifici per servizi religiosi;
gli impianti sportivi;
i centri sociali;
le attrezzature culturali e sanitarie;
i parchi pubblici.
Fuori dai centri abitati non sono presenti, di norma, opere di urbanizzazione
secondaria, quindi per il rispetto dei criteri della Giunta Provinciale è sufficiente, per
gli aspetti relativi a queste ultime, che gli edifici esistenti siano esterni ai centri
abitati stessi così come individuati con la delibera della Giunta Comunale sopra
citata.
Diversa è la questione relativa alle opere di urbanizzazione primaria, che sono
presenti su gran parte del territorio comunale. Per rispettare i criteri imposti dalla
Giunta Provinciale è necessario prevedere che gli edifici esistenti siano
essenzialmente situati lontano da strade (comunali) e sottoservizi. Tale distanza
potrebbe essere convenzionalmente posta pari a 1.000 m tenuto conto che:
tale distanza non è “agevolmente percorribile” a piedi, quindi anche se si
avesse, a tale distanza, la presenza di servizi quali il trasporto urbano
(ricordando che comunque si è fuori dal centro abitato, ove si
concentrano i servizi), raggiungerli sarebbe comunque problematico e
disagevole;
l’eventuale allacciamento ai sottoservizi risulterebbe sensibilmente
oneroso (una stima approssimativa per la realizzazione del relativo scavo
è di 150 euro/m).
Considerazioni sul comma 4
Gli edifici non residenziali esistenti per i quali è possibile ammettere un
cambio di destinazione d’uso a residenza non ordinaria anche oltre il limite del 50%
si dividono in due grandi categorie:
⋅ gli immobili di limitate dimensioni, per i quali il Comune di Levico Terme
ha imposto il vincolo di una superficie netta inferiore a 70 m2;
⋅ le costruzioni site in zone non consone alla residenza, ovvero esterne al
centro abitato e poste a più di 1000 m dalle opere di urbanizzazione
primaria.
La disciplina provinciale prevede inoltre che non è possibile derogare al limite
del 50% sopra richiamato nel caso di:
34
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⋅
⋅
⋅
edifici del patrimonio edilizio montano;
manufatti di tipo precario (baracche, tettoie e simili);
manufatti tecnologici di servizio (cabine, serbatoi ecc.);
⋅
manufatti a servizio della residenza, quali legnaie e garage.
Secondo quanto disposto dall’art. 1, comma 4 della d.G.P. n. 2336 d.d.
26.10.2007 la scrivente Amministrazione ha provveduto ad effettuare una verifica
sulle possibili influenze in capo alle dinamiche di cambio di destinazione d’uso a
residenza non ordinaria derivanti dall’applicazione dei criteri di cui ai paragrafi
precedenti.
In prima battuta si è provveduto a verificare quali siano le destinazioni non
residenziali presenti sul territorio comunale per le quali sia ipotizzabile un cambio a
residenza non-ordinaria, tenuto conto in particolar modo delle specifiche
caratteristiche degli immobili che caratterizzano l’area levicense nonché delle
attività su di essa insediate. Si sono naturalmente escluse tutte le destinazioni che
fanno capo a qualsiasi titolo alla residenza (ordinaria e non), quali gli alloggi per il
gestore/proprietario di attività ricettive, per l’imprenditore agricolo, per gli addetti
alle attività agropastorali, per il titolare di attività artigianali e produttive.
Fra le destinazioni non residenziali presenti a Levico si è accertata in
particolare la presenza di attività produttive (artigianali ed industriali), agricole,
turistiche, commerciali e agropastorali (i depositi utilizzati per le attività
agropastorali).
Art.1, comma 2, lettera a) della d.G.P. n. 2336 d.d. 26.10.2007
Gli immobili che potrebbero materialmente richiedere di un cambio di destinazione
d’uso a residenza non ordinaria secondo le dell’art.1, comma 2, lettera a) della
d.G.P. n. 2336 d.d. 26.10.2007, ovvero quelli con superficie netta inferiore a 70 m2,
sul territorio di Levico Terme sono costituiti da:
⋅ piccole attività produttive e artigianali (laboratori orafi, pasticcerie,
⋅
⋅
⋅
⋅
parrucchiere, …);
piccole attività commerciali;
baiti;
piccoli edifici agricoli (depositi attrezzi in particolare);
manufatti a servizio della residenza (garage , depositi, legnaie).
Fra di essi, risultano essere in numero estremamente esiguo quelli che presentano
una volumetria tale da consentire la realizzazione di un alloggio di superficie netta
35
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2
non superiore a 70 m , anche perché la quasi totalità delle attività artigianali,
produttive e commerciali trova posto all’interno di edifici con volumi considerevoli.
Per quanto concerne i baiti, che spesso presentano superficie netta inferiore a 70
2
m e che comunque svolgono quasi tutti la funzione di residenza per gli addetti alle
attività silvopastorali, si fa presente che il Comune di Levico Terme sta
concludendo l’iter per l’individuazione, la classificazione e la valorizzazione del
patrimonio edilizio montano presente sul proprio territorio. Gran parte dei baiti
saranno quindi esclusi dalla possibilità di usufruire delle eccezioni di cui alla d.G.P.
n. 2336 d.d. 26.10.2007, in quanto appunto costituenti patrimonio edilizio montano.
I pochi edifici a baita che, per le loro caratteristiche, ne resteranno esclusi, sono
costituiti per la maggior parte da edifici che già ora presentano una destinazione
residenziale (in particolare per la residenza temporanea degli addetti alle attività
agropastorali).
Analogamente, i manufatti a servizio della residenza sono esclusi ex-lege
dall’applicazione delle eccezioni di cui sopra.
Infine, un discorso particolare meritano i piccoli depositi presenti sul territorio. Essi
sono costituiti in gran parte da baracche, tettoie e simili con dimensioni inferiori a
quelle minime richieste dalla disciplina comunale al fine di potervi realizzare un
2
alloggio (pari a 35 m ).
Gli immobili di dimensioni maggiori sono invece gravati dal vincolo di uso agricolo
in quanto realizzati come pertinenze di aziende agricole.
In sintesi quindi sono in numero estremamente esiguo gli edifici che possono
eventualmente accedere alle eccezioni di cui all’art.1, comma 2, lettera a) della
d.G.P. n. 2336 d.d. 26.10.2007.
Art.1, comma 2, lettera b) della d.G.P. n. 2336 d.d. 26.10.2007
Sul territorio comunale di Levico Terme gli edifici di dimensioni non limitate a
destinazione non residenziale sono collocati per la quasi totalità in prossimità delle
opere di urbanizzazione ovvero all’interno del centro abitato. Si possono trovare
immobili posti oltre una distanza di 1000 m dalle infrastrutture solo sulle pendici del
Monte Fronte e sull’altopiano di Vezzena.
I primi sono per la maggior parte classificati come patrimonio montano (si
veda a tal proposito quanto riportato nel paragrafo precedente) e quelli che non
rientrano in questa categoria (alberghi, pubblici esercizi, …) sono siti entro i 1000 m
dalle opere di urbanizzazione.
Sull’altopiano di Vezzena, analogamente, gli edifici a destinazione non
residenziale sono prossimi alle opere di urbanizzazione, ad eccezione delle
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malghe, peraltro di proprietà comunale e classificate anch’esse come patrimonio
edilizio montano. Eventuali depositi sparsi che potrebbero rientrare fra le eccezioni
di cui all’ art.1, comma 2, lettera b) della d.G.P. n. 2336 d.d. 26.10.2007
presentano infine per lo più dimensioni insufficienti a consentire la realizzazione di
un alloggio delle dimensioni minime imposte dal Regolamento Edilizio Comunale
2
(pari a 35 m )
La previsione (art. 4 della delibera) di escludere dalla possibilità di cambio
della destinazione d’uso di cui in parola gli edifici destinati a manufatti a servizio
della residenza, a manufatti tecnologici di servizio, a manufatti di tipo precario e gli
immobili di cui all’art. 24 bis della L.P. 22/1991 limita ulteriormente la possibilità di
cambi di destinazione.
In sostanza, si ritiene che con l’introduzione dei criteri di cui sopra le
costruzioni che potrebbero beneficiare della non osservanza del limite fissato dal
P.R.G. risultano essere di fatto limitate a singoli, sporadici casi, tali da non influire
sull’impostazione globale del Piano stesso in materia di residenza per il tempo
libero e vacanze.
Articolo 2.
Esclusione del cambio di destinazione d’uso.
1. E’ facoltà del comune, in aggiunta ai criteri minimi di cui all’articolo 1,
limitare l’applicazione delle eccezioni di cui alle lettere a) e b) del comma 2
solamente a edifici esistenti o porzioni immobiliari degli stessi aventi una
determinata destinazione, escludendo conseguentemente la possibilità del cambio
di destinazione d’uso di manufatti con funzioni diverse da quelle individuate.
Per il Comune di Levico Terme non si ritiene necessario individuare tali
destinazioni.
Articolo 3.
Divisione in porzioni materiali.
1. Qualora un volume esistente risultasse suddiviso in porzioni materiali
successivamente all’entrata in vigore della legge provinciale 16 novembre 2005 n.
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16, i criteri sopra elencati trovano applicazione con riferimento all’intero volume
esistente indipendentemente dall’intervenuta suddivisione materiale.
Articolo 4.
Casi di inapplicabilità.
1. Le disposizioni di cui all’articolo 1 non trovano applicazione nei seguenti
casi:
a) interventi previsti dall’articolo 24 bis della legge provinciale 5 settembre 1991,
n. 22, relativi alla conservazione e valorizzazione del patrimonio edilizio
montano esistente, ai sensi del comma 12 dell’articolo 18 sexies della
medesima legge;
b) manufatti di tipo precario (baracche, tettoie e simili);
c) manufatti tecnologici di servizio (cabine, serbatoi ecc.);
d) manufatti a servizio della residenza, quali legnaie e garage.
Articolo 5.
Deroga al superamento del limite massimo.
1. Ferma restando la disciplina delle eccezioni di cui all’articolo 1,
nell’applicazione della disciplina ordinaria dei cambi d’uso, che richiede ai Piani
regolatori generali il rispetto del limite massimo del 50 per cento per la destinazione
ad alloggi per il tempo libero e vacanze, il predetto limite, fissato dal Piano
regolatore, potrà essere superato nei casi in cui l’applicazione della percentuale
fissata, per la creazione dei nuovi alloggi per il tempo libero, comporti un residuo di
volumetria che non consente la creazione di una ulteriore unità abitativa.
2. Nel caso di cui al comma 1, al solo fine del raggiungimento della
superficie minima dimensionale stabilita dal regolamento edilizio comunale e
comunque nei limiti di una volumetria massima aggiuntiva di mc. 150, potrà essere
utilizzata anche una parte del volume da destinare a residenza ordinaria per la
realizzazione di un ulteriore alloggio per vacanze.
Questi articoli sono inclusi nei criteri del Comune di Levico Terme e nelle
nuove Norme di Attuazione del PRG.
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2.1 SCHEMA DI CALCOLO
Lo schema segue il percorso suggerito dalla P.A.T. nella circolare del
23.06.2006 n.1281. Si considera una validità prudenziale di 10 anni dal momento
che le dinamiche economiche e sociali tendono a stabilizzarsi orientandosi sul
periodo decennale.
1.
Incremento della popolazione.
La serie storica dei residenti di Levico Terme
nel decennio
2001-2011 è perfettamente lineare con un saldo anno su anno quasi
costante e pertanto la modesta impennata degli ultimi anni è conseguenza
della contemporanea consegna di alcuni appartamenti la cui costruzione è
stata favorita dai tassi bancari particolarmente favorevoli nell’ultimo
quinquennio. Quindi:
- popolazione stimata al 2021
- popolazione residente al 2011
=
=
ab. 8550
ab. 7573
- incremento
=
ab. 977
Per ottener il numero degli abitanti al 2021 è stata eseguita una
interpolazione lineare rettificata con la serie storica dei residenti. La
previsione degli abitanti nel 2021 è 8550
2.
Componenti della famiglia.
Gli elementi del nucleo famigliare sono tendenzialmente in decremento.
Logica conseguenza è che si riducono le superfici degli appartamenti,
aumentano i nuclei familiari ed aumenta anche la cubatura necessaria per
soddisfare le nuove necessità. Il numero medio dei componenti al 2010 è:
- abitanti al 2011
=
- famiglie al 2011
=
- numero medio dei membri della famiglia =
7573
3237
2,34
Considerata la serie storica e con una interpolazione lineare rettificata si
ottiene che il numero tendenziale dei componenti delle famiglie nel 2021
sarà 2,34 circa .
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3.
Incremento numero delle famiglie.
Il dato è importante poiché nella prassi si identifica con il numero degli
alloggi che dovranno essere costruiti nel periodo temporale di validità del
Piano :
- numero abitanti al 2021
=
8550
- numero medio componenti famiglia =
- numero famiglie (8550 : 2,34)
=
- differenza (3650-3237)
=
4.
2,34
3653
413
arr.
3650
Incremento dovuto al disagio abitativo.
Il disagio riferito ai centri storici è limitato a pochi episodi mentre un
indicatore significativo è la richiesta di edilizia pubblica che risulta, dai dati
forniti dalla Comunità di Valle della Alta Valsugana-Bernstol, essere di 518
alloggi e 310 unità non abitative. A livello provinciale sono state inoltrate
6799 domande con 316 assegnazioni nel 2010 di cui solo 8 sono state
quelle destinate a questa Comunità di valle.
L’istituto per l’edilizia abitativa sta valutando l’opportunità di intervenire
direttamente sul mercato per acquistare parte del notevole stock di
invenduto aiutando così le imprese in crisi e contestualmente accelerare le
procedure di assegnazione.
Pertanto, in carenza di ulteriori e più precisi dati, l’incremento del disagio
abitativo lo stimo in 10 richieste riferite all’edilizia pubblica e/o a contributo
integrativo.
5.
Incremento per residenti temporanei.
Nel territorio comunale non vi sono fabbriche o società a carattere
nazionale, scuole medie superiori o altri importanti sevizi pubblici salvo la
presenza di alcuni istituti professionali e pertanto i residenti temporanei sono
limitati. Per contro vi sono alcuni dipendenti stagionali degli alberghi che,
malgrado le sistemazioni offerte dai datori di lavoro, occupano comunque
alcuni appartamenti in dependance extra struttura alberghiera.
La stima è di 15 appartamenti.
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6.
Incremento di alloggi per erosione.
L’erosione non viene presa in considerazione come previsto nella d.G.P.
n.1281 dd. 23 giugno, in quanto per Levico Terme il rapporto tra territorio
urbanizzato ed aree fisicamente costruibili si attesta attorno al 29,52%,
quindi al di sopra della quota del 25,00% assunta come soglia di equilibrio.
7.
Vincoli igenico-sanitari.
Non vi sono vincoli igienico sanitari come da circolare P.A.T. 1281/06.
8.
Incremento alloggi destinati a vacanze e tempo libero.
Il volume aggiuntivo è limitato e ai fini della quantificazione si prevede uno
sviluppo, sia pure modesto, nei prossimi anni e pertanto si ritiene corretta la
stima. Quindi, per la residenza ordinaria, sarà necessario un numero di
alloggi:
La quantità necessaria di alloggi è:
413+10+15= 438
È così possibile, secondo quanto disposto dalla L.P: 16/2005, procedere al
calcolo degli alloggi destinati a tempo libero e vacanze: sono il 20% come
previsto dalle tabelle PAT, quindi:
438 x 0.20 = 87,6
9.
arrotondato
87 alloggi
Calcolo volume teorico.
A – residenza ordinaria.
Il volume convenzionale utilizzerà il coefficiente di riferimento suggerito dalla
circolare della P.A.T. compreso nell’intervallo da 1.50 a 2.50. Anche se parte
dell’edificato ha caratteristiche che contemplano grandi spazi destinati a
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ricovero attrezzi, magazzini e garage, si è deciso di utilizzare il coefficiente
medio. Pertanto:
mc. 120,00 x 2,34
= mc. 280,80
mc. 280,00
mc. 421,20
x
x
1,5
438
= mc.
= mc.
421,20
184485,60
arr.
184000
La cubatura totale nel decennio è di mc. 184000.
Il coefficiente medio di produzione annuo dovrebbe quindi attestarsi ad un
massimo di 18400 mc/anno. Considerato il particolare momento di
recessione economica mondiale è opportuno operare una ulteriore riduzione
del 40% (mc.7400) per rendere più verosimile la produzione edilizia annua
che dovrebbe attestarsi a 11000 mc/anno che corrispondono ad alloggi n. 26
B – residenza per il tempo libero e le vacanze.
Il volume convenzionale per ottenere il bonus edilizio utilizzerà il coefficiente
previsto dalla circolare esplicativa. Pertanto :
mc. 100 x 2,34
=
mc. 234,00
mc. 234
mc. 351
x 1,5
x 87
=
=
mc.
mc.
351,00
30.537,00
arr.
30.500,00 mc
La cubatura prevista per le residenze per il tempo libero e vacanze è quindi
di mc. 30.500,00.
C – volume teorico complessivo (A+B).
Il volume teorico complessivo è dato dalla somma dei volumi riportati ai punti
precedenti (residenza ordinaria e residenza per il tempo libero e vacanze).
Pertanto esso è pari a:
mc. 184.000,00 (A) + 30.500,00 (B) = 214.500,00 mc.
10. Bilancio urbanistico per tipologia d’area.
Rispettando gli indirizzi del P.U.P. relativi al riequilibrio territoriale, al consumo del
territorio, al soddisfacimento della necessità di prima casa ottenuta attraverso lo
sviluppo sostenibile, è stato prodotto il bilancio urbanistico. Il controllo delle aree
potenzialmente libere ha comportato un attento lavoro di verifica di tutte le
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concessioni edilizie e D.I.A. per quantificare il reale stock volumetrico residuo del
piano vigente. Le volumetrie riferite al recupero e alla riqualificazione dei centri
storici sono limitate dal momento che il grado di occupazione è prossimo al 75% e
pertanto le quantità relative al Centro Storico sono state solo stimate.
AREE POTENZIALMENTE EDIFICABILI
Indice
fondiario
mq disponibili
AREE DI COMPLETAMENTO
1.00
mq 3.038,78
mc
AREE DI COMPLETAMENTO
1.25
mq 10.093,96
mc 12.617,45
AREE DI COMPLETAMENTO
1.50
mq 68.827,79
mc 103.241,75
AREE DI COMPLETAMENTO
2.00
mq 11.352,48
mc 22.704,96
AREE DI ESPANSIONE
1.00
mq 3.654,20
mc
AREE DI ESPANSIONE
1.50
mq 8.197,80
mc 12.296,70
AREE DI ESPANSIONE
2.00
mq 15.718,95
mc 31.437,90
AREE TIPOLOGICHE
1,25
mq 9.837,91
mc 12.297,39
AREE TIPOLOGICHE
2.00
mq 2.193,46
mc
AREE
mc disponibili
3.038,78
3.654,20
4.386,92
mc 205.676,05
TOTALE COMPLESSIVO
Le cubature sono state aggiornate al 31.12.2010.
L’ufficio tecnico del Comune fornisce il dato della produzione edilizia del 2011 che
è di mc. 22.336,51 pertanto la volumetria disponibile delle aree potenzialmente
edificabili (detratta la volumetria riferita al 2011) risulta mc. 183.339,54.
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2.2 CONSIDERAZIONI FINALI
L’allegato alla Deliberazione della Giunta provinciale n. 1281 di data 23
giugno 2006, “Criteri e dati di base per il dimensionamento residenziale dei Piani
Regolatori Generali”, al punto 10 dello schema pratico di calcolo, propone un
metodo per il “Calcolo del volume teorico complessivo”.
L’ elaborazione del calcolo dimensionale, nel riferirsi alla metodologia
proposta, adotta alcune considerazioni derivanti dalle proiezioni sui componenti il
nucleo familiare e dalle consolidate abitudini storiche di occupazione di
spazi/volumi accessori degli alloggi.
A questo proposito è opportuna una ulteriore considerazione per quanto
riguarda il coefficiente di adeguamento per la costruzione di volumi accessori: da
sempre, specialmente nelle vallate, vi è l’uso di costruire depositi per le attività
complementari all’uso residenziale quali ad esempio legnaie, depositi, adeguate
cantine, soffitte, garage, stube, eccetera.
Le attuali tipologie edilizie, che non prevedono manufatti accessori aggregati
a elementi edilizi finiti, richiedono l’adozione del valore massimo del coefficiente di
adeguamento per rispondere a queste nuove esigenze.
E’ inoltre usanza ricoverare le attrezzature e le macchine necessarie per le
coltivazioni agricole e altre attrezzature quali ad esempio piccoli trattori o macchine
sgombraneve negli spazi a piano terra che sono anche parzialmente occupati da
attrezzature varie e posti auto.
Facendo riferimento alle dimensioni medie degli alloggi si ritiene, per quanto
già esposto, che esse siano corrette. Da una stima a campione si ha che nei centri
storici sono disponibili circa mc. 36000 da recuperare a fini abitativi, cui si sottrae
circa il 50% corrispondente ai casi limite e/o alla necessità di non edificare,
equivalenti a mc. 18000. Considerato il momento storico dell’economia,
dell’impoverimento complessivo della popolazione e dalla difficoltà di accedere a
mutui bancari è opportuno ridurre il numero a mc. 12000.
La volumetria risultante dal calcolo prodotto secondo i criteri della circolare
provinciale è A+B mc. 214.500 cui bisogna sottrarre la volumetria disponibile nel
centro storico di mc. 12000 e la volumetria di mc. 183.339,54 delle aree
potenzialmente edificabili e tuttora libere (vedi tabelle allegate) :
mc. 214.500 - mc. 12000 - mc. 183339,54 = mc. 19.160,46
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CONCLUSIONI
Il dato elaborato seguendo i criteri suggeriti dalla circolare provinciale,
assegna la cubatura necessaria per il decennio.
Considerata l’abbondante disponibilità volumetrica complessiva emersa dal
calcolo effettuato a seguito del bilancio urbanistico si propone che la volumetria
destinata al tempo libero e vacanze rimanga a disposizione dell’Amministrazione
che la destinerà al recupero delle strutture fatiscenti o la potrà utilizzare per
facilitare procedimenti espropriativi di difficile e laboriosa risoluzione o per attivare
processi di trasformazione del territorio urbanizzato o di riqualificazione ambientale.
Pertanto, considerata la particolare situazione di Levico Terme è opportuno
che il Consiglio Comunale non attribuisca la cubatura a “pioggia” sul territorio ma la
“congeli” destinandola a favore di interventi “risolutivi” finalizzati a “sbloccare” opere
pubbliche o espropri difficili.
L’attuale disponibilità volumetrica del PRG vigente dovrà comunque essere rivista
quanto prima al fine di evitare il fenomeno della rendita di posizione che favorisce
l’aumento ingiustificato dei prezzi dei terreni edificabili
CRITERI DI VERIFICA
Il monitoraggio sarà prevalentemente finalizzato al riscontro dei dati forniti
dall’APT relativo al reale utilizzo delle strutture destinate a tempo libero e vacanze
e dei dati forniti dalle aziende erogatrici di servizi (acqua, luce, gas….)
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2.3 LE ATTRIBUZIONI DELLE QUANTITA’ RESIDENZIALI
La quantità residenziale, in adeguamento alla L.P. 16/05 e alle D.P.G. n.
3015 dd. 30.12.2005 e n. 1281 dd. 23.06.2006, a fronte delle considerazioni sopra
riportate è così prevista:
1. Alloggi per residenza ordinaria
- è ammessa la costruzione in tutte le aree omogenee previste dal
vigente PRG comunale negli ambiti dei centri storici, di completamento,
di sviluppo intensivo ed estensivo.
2. Alloggi per la residenza turistica e vacanze: 87
Pertanto si ha :
- che allo stato attuale è momentaneamente sospesa la quota da
destinare a casa per le vacanze;
- che tutte le aree residenziali saranno destinate a residenza
ordinaria.
- che si provvederà ad una fase di monitoraggio del territorio per un
periodo di circa di uno-due anni dalla data di approvazione
definitiva della variante al P.R.G. al fine di verificare le reali
modalità di utilizzo del patrimonio edilizio esistente ad oggi di fatto
destinato a residenza per il tempo libero e vacanze .
- che al termine di questo periodo ed in seguito all’assestamento
pianificatorio il Consiglio Comunale stilerà i criteri di applicazione
della L.P. 16-2005 in ottemperanza ai criteri stabiliti dalla G.P. con
delibera n. 1281 del 23-06-2006. L’assegnazione, secondo i criteri di
cui sopra, della volumetria destinata dalla presente variante alla
residenza non ordinaria potrà avvenire unicamente tramite variante
al P.R.G., da approvarsi secondo i modi ed i tempi previsti dalla
normativa urbanistica provinciale.
L’ art. 35 bis delle NdA precisa le modalità di attuazione.
46
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VARIANTE
ALLE NORME DI ATTUAZIONE
47
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…………………………………omissis………………………………….
Titolo 5°
INSEDIAMENTI ABITATIVI
Art. 34
Caratteristiche generali delle zone per insediamenti a prevalenza residenziale
(1) Sono le parti del territorio del Comune di Levico Terme destinate
prevalentemente, ma non esclusivamente alla residenza.
(2) Al fine di evitare una troppo rigida zonizzazione e specializzazione funzionale
e di consentire la formazione di un ambiente abitativo integrato, sono ammesse,
all'interno delle zone di cui agli artt. 35, 36, 37 e 38 e secondo le prescrizioni in
esso contenute, costruzioni destinate in tutto o in parte a servizi sociali e ricreativi,
istituzioni pubbliche e rappresentative, associazioni politiche, sindacali, culturali e
religiose, amministrative, bar, ristoranti, uffici pubblici, privati e studi professionali,
che non comportino disturbo e molestia e che non contrastino con il carattere
prevalentemente residenziale della zona.
(3) Sono ammesse attività produttive, artigianali con piccoli laboratori, purché
non nocive né moleste, e attività commerciali compatibili con L.P. 6/91
Inquinamento acustico. Le attività commerciali insediabili sono regolamentate dalle
Norme del Titolo 14° - Urbanistica Commerciale.
(4) Negli interventi di nuova costruzione, salvo quanto disposto negli articoli
specifici, almeno 1/5 della SF va riservata a verde privato e sistemata ad orto,
giardino o grigliato seguendo i criteri riportati nell’allegato “Criteri di Inserimento
ambientale”.
(5) nelle zone residenziali ricadenti in “zona protezione rivi laghi” sono ammesse
solo le opere di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento
conservativo senza alterazione e modificazione del volume.
(6) Nelle aree destinate all’insediamento trova applicazione l’ art. 57 della L.P. del
4 marzo 2008, n. 1 – Pianificazione urbanistica e governo del territorio
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Art. 35
Modalità di intervento nelle zone per insediamenti a prevalenza residenziale
(1) Gli interventi nelle zone residenziali indicati nelle tavole possono essere:
di completamento (art. 36)
C;
di nuova espansione (art. 37) E;
vincolo tipologico (art. 38)
T;
(2) Queste zone sono distinte, attraverso un'apposita simbologia (cartiglio) che
stabilisce le diverse modalità di intervento ed i parametri volumetrici. Nel cartiglio
sono indicate con lettera "C" le zone di completamento, con lettera "E" quelle di
nuova espansione e con la lettera “T” le zone con vincolo tipologico.
(3) Sempre sul medesimo cartiglio è indicato per ciascuna zona l'indice di
fabbricabilità e l'altezza massima degli edifici, specificando che tale indice di
fabbricabilità è fondiario nelle zone in cui è ammesso l'intervento edilizio diretto per
quelle di completamento, mentre è territoriale per le zone di nuova espansione.
(4) I caratteri di tali zone sono specificati nei successivi artt. 36, 37 e 38 delle
presenti norme.
(5) Gli interventi di nuova costruzione dovranno avvenire tenendo conto delle
norme per l’edificazione seguendo i criteri riportati nell’allegato “Criteri di
Inserimento ambientale”.
Art. 35 bis
Disciplina degli alloggi destinati a residenza.
1. Definizioni.
Ai fini dell’applicazione del presente titolo valgono le seguenti definizioni:
1.1–Edificio residenziale.
Si definisce edificio residenziale quello destinato ad abitazione compresi i
volumi e i locali accessori strettamente connessi alla residenza (sottotetto,
cantine, garage, ripostigli, locali tecnici, ecc.), con l’esclusione di locali
destinati ad altre attività (laboratori artigianali, negozi, uffici, ecc.).
1.2 -Alloggi per il tempo libero e vacanza – alloggi destinati a residenza
ordinaria.
Per i fini di cui alla L.P. 11 novembre 2005, n. 16 l’edilizia residenziale è
distinta nelle seguenti categorie d’uso:
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a) alloggi destinati a residenza ordinaria.
b) alloggi per il tempo libero e vacanze;
Tali categorie sono definite dalla legge sopraccitata.
La categoria d’uso fa riferimento alle modalità di utilizzo dell’alloggio e
non al titolo di possesso. Gli alloggi di cui alla lett. a), pertanto, non
coincidono necessariamente con la cosiddetta “prima casa”, bensì con gli
alloggi utilizzati in via permanente da soggetti non necessariamente
residenti ma che vi dimorano anche per motivi di lavoro, ecc.
1.3 - Edificio residenziale esistente.
Ai fini della L.P. 11 novembre 2005, n. 16, per edificio residenziale
esistente s’intende quella costruzione che, alla data di entrata in vigore
della legge (16 novembre 2005), aveva destinazione residenziale (sia
ordinaria che per il tempo libero e vacanze, compresi gli spazi accessori
alla residenza di qualsiasi natura, ma di stretta pertinenza). Per i
medesimi fini è inoltre considerato edificio residenziale nella totalità del
suo volume anche quell’immobile, ubicato normalmente all’interno degli
insediamenti storici che, secondo la tradizione locale, presenta, oltre che
una parte destinata a residenza, anche una parte adibita a piccola stalla
al piano terreno e fienile nel sottotetto.
1.4 - Volume.
Per volume s’intende il volume urbanistico lordo, comprensivo cioè dei
muri, dei solai e del tetto, così come definito dalla disciplina urbanistica o
regolamento edilizio. In caso di immobili con destinazioni plurime, o
composti da diverse unità abitative, gli elementi di separazione fra le varie
destinazioni o unità (muri divisori, solai, ecc.) si considerano a metà,
mentre le parti comuni (scale, disbrighi, locali tecnici, ecc.) sono
contabilizzate ed attribuite ai volumi cui sono a servizio, secondo criteri di
proporzionalità rispetto ai volumi stessi.
2. Disciplina delle nuove costruzioni residenziali.
2.1 Nel rispetto del PRG, la realizzazione di nuovi alloggi destinati alla
residenza ordinaria è sempre ammessa ed è subordinata alla notazione di
tale destinazione nel libro fondiario salvo i casi di cui al punto 3 comma
3.1.
2.2 Sul territorio comunale non è ammessa la realizzazione di nuovi alloggi
destinati alla residenza per il tempo libero e vacanze, salvo l’attribuzione
50
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responsabile del procedimento per il Comune di Levico Terme:
ing. Barbara Eccher
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di volta in volta da parte del Consiglio Comunale, per favorire progetti di
rilevante interesse pubblico regolati da apposita convenzione stesa ai
sensi dell’art. 30 della L.P. 4 marzo 2008, n. 1.
2.3 Le opere effettuate sugli alloggi residenziali, realizzati dopo l’entrata in
vigore della legge, che non comportino aumento del numero delle unità
abitative, sono sempre possibili. L’eventuale incremento del numero di
alloggi è soggetto all’applicazione della legge.
2.4 I nuovi alloggi destinati a residenza per il tempo libero e vacanze, solo se
attribuiti dal Consiglio Comunale con variante al PRG, possono essere
realizzati anche nelle aree residenziali di nuovo impianto alle condizioni
stabilite dal medesimo articolo.
2.5 Il numero massimo di nuovi alloggi destinati alla residenza per il tempo
libero e vacanze di cui al punto precedente è pari a 87 unità,
corrispondenti a 30.500 mc.
3. Disciplina degli edifici residenziali esistenti.
3.1 Gli edifici residenziali esistenti alla data di entrata in vigore della L.P. 11
novembre 2005, n.16 (16 novembre 2005), nonché le domande di
concessione ad edificare ed i piani di lottizzazione presentati prima della
data del 26 agosto 2005, non sono soggetti all’applicazione della legge
medesima e pertanto non può applicarsi alcuna limitazione relativa al
numero ed alla tipologia di alloggio od obbligo di notazione al libro
fondiario della residenza ordinaria, fatte salve le precisazioni di cui al
seguente comma 3.2.
3.2 In caso di ampliamento del volume di edifici residenziali esistenti e
contestuale aumento del numero delle unità abitative, queste ultime sono
soggette alla disciplina di cui alla legge n. 16/2005 (notazione al libro
fondiario della residenza ordinaria – utilizzo del contingente assegnato
alla residenza per il tempo libero e vacanze).
3.3 La disposizione di cui al comma 3.2 del presente articolo non si applica in
caso di ampliamento del sottotetto per una quantità massima del 15% del
volume totale dell’edificio residenziale esistente, oppure in caso di
ampliamento del volume senza incremento del numero delle unità
abitative esistenti.
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responsabile del procedimento per il Comune di Levico Terme:
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4. Cambio di destinazione d’uso di edifici non residenziali.
4.1 Le trasformazioni d’uso di edifici esistenti non residenziali in alloggi di tipo
ordinario sono sempre consentite nel rispetto del PRG.
4.2 Le trasformazioni d’uso di edifici non residenziali, con o senza opere, in
alloggi per il tempo libero e vacanze sono soggette alle seguenti
prescrizioni:
a) Il volume destinato ad alloggi per il tempo libero e vacanze non potrà
essere superiore al 50% del volume totale e la rimanente volumetria
dovrà essere destinata alla residenza ordinaria.
b) In caso di cambio d’uso con aumento di volume, fermo restando quanto
stabilito alla precedente lettera a), il volume in aumento, qualora non
venga destinato a residenza ordinaria, è soggetto all’applicazione della
legge e pertanto gli alloggi eventualmente destinati al tempo libero e
vacanze vanno considerati parte del contingente assegnato al comune ai
sensi dell’art. 18 sexies della L.P. 5 settembre 1991, n. 22 e, come
stabilito al precedente punto 2, comma 2.2, sono regolati da
convenzione.
4.3 Il volume destinato ad alloggi per il tempo libero e vacanze di cui al
comma 4.2, lettera a) del presente articolo, non rientra nella
contabilizzazione del contingente assegnato al comune, ai sensi dell’art.
18 sexies della L.P. 5 settembre 1991, n. 22 come stabilito al precedente
punto 2, comma 2.2, salvo quanto specificato nelle eccezioni di cui al
seguente punto 5 .
5. Eccezioni – Deroga superamento del limite massimo di cui al comma 4.2
5.1 Per quanto attiene la possibilità di procedere al cambio di destinazione
d’uso di edifici esistenti non residenziali, con o senza opere, in alloggi per
il tempo libero e vacanze, è possibile derogare al limite di cui al comma
4.2 nel rispetto delle condizioni sotto elencate. La deroga di cui al
presente comma 5 si applica agli edifici esistenti alla data di entrata in
vigore della L.P: 16/2005 e caratterizzati da almeno una delle seguenti
condizioni:
a) presentare un volume urbanistico tale da consentire la realizzazione di
un solo alloggio avente superficie calpestabile netta inferiore a 70,00
2
m;
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b) essere situati all’esterno del centro abitato così come individuato dalla
specifica delibera approvata dalla Giunta Comunale ai sensi dell’art.4
del d.lgs. 30.04.1992, n. 285 ed inoltre essere posti ad oltre 1.000 m in
linea d’aria dalle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, così
come definite dall’art. 35 del D.P.R. n. 18-50/Leg di data 13.07.2010.
5.2
Nel caso di cui alla lettera b) del comma 5.1, per edifici la cui volumetria
consente la realizzazione di una pluralità di alloggi, ferma restando la
possibilità di trasformazione del volume esistente in residenza per il
tempo libero e vacanze nella percentuale stabilita dal piano regolatore
generale (con un massimo del 50 per cento), per la restante parte di
volume si stabiliscono gli ulteriori seguenti criteri:
a) il volume totale lordo degli alloggi destinati al tempo libero e vacanze,
eccedente la misura di 300 m3, va considerato quale quota parte del
contingente di residenza per vacanze stabilito ai sensi dell’art. 18
sexies della legge provinciale 5 settembre 1991, n. 22;
b) nell’ipotesi di mancanza del contingente, ovvero di esaurimento del
medesimo, si applicano le procedure per l’incremento del limite
massimo del dimensionamento degli interventi destinati ad alloggi per
il tempo libero e vacanze previsto dalla deliberazione della Giunta
provinciale n. 3015 del 30 dicembre 2005, sulla base di un piano
speciale di carattere strategico.
5.3 Qualora un volume esistente risulti suddiviso in porzioni materiali
successivamente all’entrata in vigore della legge provinciale 16 novembre
2005 n. 16, i criteri sopra elencati trovano applicazione con riferimento
all’intero
volume
esistente
indipendentemente
dall’intervenuta
suddivisione materiale.
5.4 Le disposizioni di cui al comma 5.1 non trovano applicazione nei seguenti
casi:
a) interventi previsti dall’articolo 24 bis della legge provinciale 5 settembre
1991, n. 22, relativi alla conservazione e valorizzazione del patrimonio
edilizio montano esistente, ai sensi del comma 12 dell’articolo 18
sexies della medesima legge;
b) manufatti di tipo precario (baracche, tettoie e simili);
c) manufatti tecnologici di servizio (cabine, serbatoi ecc.);
d) manufatti a servizio della residenza, quali legnaie e garage.
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5.5 Ferma restando la disciplina delle eccezioni di cui al comma 5.1,
nell’applicazione della disciplina ordinaria dei cambi d’uso che richiede ai
Piani regolatori generali il rispetto del limite massimo del
la destinazione ad alloggi per il tempo libero e vacanze,
fissato dal Piano regolatore, potrà essere superato
l’applicazione della percentuale fissata per la creazione
50 per cento per
il predetto limite,
nei casi in cui
dei nuovi alloggi
per il tempo libero comporti un residuo di volumetria che non consente la
creazione di una ulteriore unità abitativa.
5.6 Nel caso di cui al comma 5.5 e con riferimento agli edifici di cui al comma
5.2, al solo fine del raggiungimento della superficie minima dimensionale
stabilita dal regolamento edilizio comunale e comunque nei limiti di una
volumetria massima aggiuntiva di mc. 150, potrà essere utilizzata anche
una parte del volume da destinare a residenza ordinaria per la
realizzazione di un ulteriore alloggio per vacanze.
…………………………………omissis ………………………………………….
Il tecnico
Prof. Arch. Enzo Siligardi
Ordine degli Architetti
Pianificatori Paesaggisti e Conservatori
della Provincia di Trento
Dott. Architetto
ENZO SILIGARDI
134 sez. A - ARCHITETTURA
La responsabile del procedimento
per il Comune di Levico Terme
ing. Barbara Eccher
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CONFRONTO
ALLE NORME DI ATTUAZIONE
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…………………………………omissis………………………………….
Titolo 5°
INSEDIAMENTI ABITATIVI
Art. 34
Caratteristiche generali delle zone per insediamenti a prevalenza residenziale
(1) Sono le parti del territorio del Comune di Levico Terme destinate
prevalentemente, ma non esclusivamente alla residenza.
(2) Al fine di evitare una troppo rigida zonizzazione e specializzazione funzionale
e di consentire la formazione di un ambiente abitativo integrato, sono ammesse,
all'interno delle zone di cui agli artt. 35, 36, 37 e 38 e secondo le prescrizioni in
esso contenute, costruzioni destinate in tutto o in parte a servizi sociali e ricreativi,
istituzioni pubbliche e rappresentative, associazioni politiche, sindacali, culturali e
religiose, amministrative, bar, ristoranti, uffici pubblici, privati e studi professionali,
che non comportino disturbo e molestia e che non contrastino con il carattere
prevalentemente residenziale della zona.
(3) Sono ammesse attività produttive, artigianali con piccoli laboratori, purché
non nocive né moleste, e attività commerciali compatibili con L.P. 6/91
Inquinamento acustico. Le attività commerciali insediabili sono regolamentate dalle
Norme del Titolo 14° - Urbanistica Commerciale.
(4) Negli interventi di nuova costruzione, salvo quanto disposto negli articoli
specifici, almeno 1/5 della SF va riservata a verde privato e sistemata ad orto,
giardino o grigliato seguendo i criteri riportati nell’allegato “Criteri di Inserimento
ambientale”.
(5) nelle zone residenziali ricadenti in “zona protezione rivi laghi” sono ammesse
solo le opere di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento
conservativo senza alterazione e modificazione del volume.
(6) Nelle aree destinate all’insediamento trova applicazione l’ art. 57 della L.P. del
4 marzo 2008, n. 1 – Pianificazione urbanistica e governo del territorio.
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Art. 35
Modalità di intervento nelle zone per insediamenti a prevalenza residenziale
(1) Gli interventi nelle zone residenziali indicati nelle tavole possono essere:
di completamento (art. 36)
C;
di nuova espansione (art. 37) E;
vincolo tipologico (art. 38)
T;
(2) Queste zone sono distinte, attraverso un'apposita simbologia (cartiglio) che
stabilisce le diverse modalità di intervento ed i parametri volumetrici. Nel cartiglio
sono indicate con lettera "C" le zone di completamento, con lettera "E" quelle di
nuova espansione e con la lettera “T” le zone con vincolo tipologico.
(3) Sempre sul medesimo cartiglio è indicato per ciascuna zona l'indice di
fabbricabilità e l'altezza massima degli edifici, specificando che tale indice di
fabbricabilità è fondiario nelle zone in cui è ammesso l'intervento edilizio diretto per
quelle di completamento, mentre è territoriale per le zone di nuova espansione.
(4) I caratteri di tali zone sono specificati nei successivi artt. 36, 37 e 38 delle
presenti norme.
(5) Gli interventi di nuova costruzione dovranno avvenire tenendo conto delle
norme per l’edificazione seguendo i criteri riportati nell’allegato “Criteri di
Inserimento ambientale”.
Art. 35 bis
Disciplina degli alloggi destinati a residenza.
1. Definizioni.
Ai fini dell’applicazione del presente titolo valgono le seguenti definizioni:
1.1–Edificio residenziale.
Si definisce edificio residenziale quello destinato ad abitazione compresi i
volumi e i locali accessori strettamente connessi alla residenza (sottotetto,
cantine, garage, ripostigli, locali tecnici, ecc.), con l’esclusione di locali
destinati ad altre attività (laboratori artigianali, negozi, uffici, ecc.).
1.2 -Alloggi per il tempo libero e vacanza – alloggi destinati a residenza
ordinaria.
Per i fini di cui alla L.P. 11 novembre 2005, n. 16 l’edilizia residenziale è
distinta nelle seguenti categorie d’uso:
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c) alloggi destinati a residenza ordinaria.
d) alloggi per il tempo libero e vacanze;
Tali categorie sono definite dalla legge sopraccitata.
La categoria d’uso fa riferimento alle modalità di utilizzo dell’alloggio e
non al titolo di possesso. Gli alloggi di cui alla lett. a), pertanto, non
coincidono necessariamente con la cosiddetta “prima casa”, bensì con gli
alloggi utilizzati in via permanente da soggetti non necessariamente
residenti ma che vi dimorano anche per motivi di lavoro, ecc.
1.3 - Edificio residenziale esistente.
Ai fini della L.P. 11 novembre 2005, n. 16, per edificio residenziale
esistente s’intende quella costruzione che, alla data di entrata in vigore
della legge (16 novembre 2005), aveva destinazione residenziale (sia
ordinaria che per il tempo libero e vacanze, compresi gli spazi accessori
alla residenza di qualsiasi natura, ma di stretta pertinenza). Per i
medesimi fini è inoltre considerato edificio residenziale nella totalità del
suo volume anche quell’immobile, ubicato normalmente all’interno degli
insediamenti storici che, secondo la tradizione locale, presenta, oltre che
una parte destinata a residenza, anche una parte adibita a piccola stalla
al piano terreno e fienile nel sottotetto.
1.5 - Volume.
Per volume s’intende il volume urbanistico lordo, comprensivo cioè dei
muri, dei solai e del tetto, così come definito dalla disciplina urbanistica o
regolamento edilizio. In caso di immobili con destinazioni plurime, o
composti da diverse unità abitative, gli elementi di separazione fra le varie
destinazioni o unità (muri divisori, solai, ecc.) si considerano a metà,
mentre le parti comuni (scale, disbrighi, locali tecnici, ecc.) sono
contabilizzate ed attribuite ai volumi cui sono a servizio, secondo criteri di
proporzionalità rispetto ai volumi stessi.
2. Disciplina delle nuove costruzioni residenziali.
2.1 Nel rispetto del PRG, la realizzazione di nuovi alloggi destinati alla
residenza ordinaria è sempre ammessa ed è subordinata alla notazione di
tale destinazione nel libro fondiario salvo i casi di cui al punto 3 comma
3.1.
2.2 Sul territorio comunale non è ammessa la realizzazione di nuovi alloggi
destinati alla residenza per il tempo libero e vacanze, salvo l’attribuzione
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di volta in volta da parte del Consiglio Comunale, per favorire progetti di
rilevante interesse pubblico regolati da apposita convenzione stesa ai
sensi dell’art. 30 della L.P. 4 marzo 2008, n. 1.
2.3 Le opere effettuate sugli alloggi residenziali, realizzati dopo l’entrata in
vigore della legge, che non comportino aumento del numero delle unità
abitative, sono sempre possibili. L’eventuale incremento del numero di
alloggi è soggetto all’applicazione della legge.
2.4 I nuovi alloggi destinati a residenza per il tempo libero e vacanze, solo se
attribuiti dal Consiglio Comunale con variante al PRG, possono essere
realizzati anche nelle aree residenziali di nuovo impianto alle condizioni
stabilite dai rispettivi articoli.
2.5 Il numero massimo di nuovi alloggi destinati alla residenza per il tempo
libero e vacanze di cui al punto precedente è pari a 87 unità,
corrispondenti a 30.500 mc.
3. Disciplina degli edifici residenziali esistenti.
3.1 Gli edifici residenziali esistenti alla data di entrata in vigore della L.P. 11
novembre 2005, n.16 (16 novembre 2005), nonché le domande di
concessione ad edificare ed i piani di lottizzazione presentati prima della
data del 26 agosto 2005, non sono soggetti all’applicazione della legge
medesima e pertanto non può applicarsi alcuna limitazione relativa al
numero ed alla tipologia di alloggio od obbligo di notazione al libro
fondiario della residenza ordinaria, fatte salve le precisazioni di cui al
seguente comma 3.2.
3.2 In caso di ampliamento del volume di edifici residenziali esistenti e
contestuale aumento del numero delle unità abitative, queste ultime sono
soggette alla disciplina di cui alla legge n. 16/2005 (notazione al libro
fondiario della residenza ordinaria – utilizzo del contingente assegnato
alla residenza per il tempo libero e vacanze).
3.3 La disposizione di cui al comma 3.2 del presente articolo non si applica in
caso di ampliamento del sottotetto per una quantità massima del 15% del
volume totale dell’edificio residenziale esistente, oppure in caso di
ampliamento del volume senza incremento del numero delle unità
abitative esistenti.
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4. Cambio di destinazione d’uso di edifici non residenziali.
4.1 Le trasformazioni d’uso di edifici esistenti non residenziali in alloggi di tipo
ordinario sono sempre consentite nel rispetto del PRG.
4.2 Le trasformazioni d’uso di edifici non residenziali, con o senza opere, in
alloggi per il tempo libero e vacanze sono soggette alle seguenti
prescrizioni:
a) Il volume destinato ad alloggi per il tempo libero e vacanze non potrà
essere superiore al 50% del volume totale e la rimanente volumetria
dovrà essere destinata alla residenza ordinaria.
b) In caso di cambio d’uso con aumento di volume, fermo restando quanto
stabilito alla precedente lettera a) il volume in aumento, qualora non
venga destinato a residenza ordinaria, è soggetto all’applicazione della
legge e pertanto gli alloggi eventualmente destinati al tempo libero e
vacanze vanno considerati parte del contingente assegnato al comune ai
sensi dell’art. 18 sexies della L.P. 5 settembre 1991, n. 22 e, come
stabilito al precedente punto 2, comma 2.2, sono regolati da
convenzione.
4.3 Il volume destinato ad alloggi per il tempo libero e vacanze di cui al
comma 4.2, lettera a) del presente articolo, non rientra nella
contabilizzazione del contingente assegnato al comune, ai sensi dell’art.
18 sexies della L.P. 5 settembre 1991, n. 22 come stabilito al precedente
punto 2, comma 2.2, salvo quanto specificato nelle eccezioni di cui al
seguente punto 5 .
5. Eccezioni – Deroga superamento del limite massimo di cui al comma 4.2
5.1 Per quanto attiene la possibilità di procedere al cambio di destinazione
d’uso di edifici esistenti non residenziali, con o senza opere, in alloggi per
il tempo libero e vacanze, è possibile derogare al limite di cui al comma
4.2 nel rispetto delle condizioni sotto elencate. In qualsiasi caso il volume
che, a seguito del cambio di destinazione d’uso, sarà destinato ad alloggi
per il tempo libero e vacanze, non potrà superare il limite massimo del
50% del volume totale dell’edificio esistente. La deroga di cui al presente
comma 5 si applica agli edifici esistenti alla data di entrata in vigore della
L.P: 16/2005 e caratterizzati da almeno una delle seguenti condizioni:
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a) presentare un volume urbanistico tale da consentire la realizzazione di
un solo alloggio avente superficie calpestabile netta inferiore a 70,00
m2;
b) essere situati all’esterno del centro abitato così come individuato dalla
specifica delibera approvata dalla Giunta Comunale ai sensi dell’art.4
del d.lgs. 30.04.1992, n. 285 ed inoltre essere posti ad oltre 1.000 m in
linea d’aria dalle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, così
come definite dall’art. 35 del D.P.R. n. 18-50/Leg di data 13.07.2010.
5.3
Nel caso di cui alla lettera b) del comma 5.1, per edifici la cui volumetria
consente la realizzazione di una pluralità di alloggi, ferma restando la
possibilità di trasformazione del volume esistente in residenza per il
tempo libero e vacanze nella percentuale stabilita dal piano regolatore
generale (con un massimo del 50 per cento), per la restante parte di
volume si stabiliscono gli ulteriori seguenti criteri:
a) il volume totale lordo degli alloggi destinati al tempo libero e vacanze,
eccedente la misura di 300 m3, va considerato quale quota parte del
contingente di residenza per vacanze stabilito ai sensi dell’art. 18
sexies della legge provinciale 5 settembre 1991, n. 22;
b) nell’ipotesi di mancanza del contingente, ovvero di esaurimento del
medesimo, si applicano le procedure per l’incremento del limite
massimo del dimensionamento degli interventi destinati ad alloggi per
il tempo libero e vacanze previsto dalla deliberazione della Giunta
provinciale n. 3015 del 30 dicembre 2005, sulla base di un piano
speciale di carattere strategico.
5.3 Qualora un volume esistente risulti suddiviso in porzioni materiali
successivamente all’entrata in vigore della legge provinciale 16 novembre
2005 n. 16, i criteri sopra elencati trovano applicazione con riferimento
all’intero
volume
esistente
indipendentemente
dall’intervenuta
suddivisione materiale.
5.4 Le disposizioni di cui al comma 5.1 non trovano applicazione nei seguenti
casi:
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responsabile del procedimento per il Comune di Levico Terme:
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PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI LEVICO TERME – VARIANTE OPERE PUBBLICHE - ADEGUAMENTO ALLA L.P. 16/05
a) interventi previsti dall’articolo 24 bis della legge provinciale 5
settembre 1991, n. 22, relativi alla conservazione e valorizzazione del
patrimonio edilizio montano esistente, ai sensi del comma 12
dell’articolo 18 sexies della medesima legge;
b) manufatti di tipo precario (baracche, tettoie e simili);
c) manufatti tecnologici di servizio (cabine, serbatoi ecc.);
d) manufatti a servizio della residenza, quali legnaie e garage.
5.5 Ferma restando la disciplina delle eccezioni di cui al comma 5.1,
nell’applicazione della disciplina ordinaria dei cambi d’uso, che richiede ai
Piani regolatori generali il rispetto del limite massimo del 50 per cento per
la destinazione ad alloggi per il tempo libero e vacanze, il predetto limite,
fissato dal Piano regolatore, potrà essere superato nei casi in cui
l’applicazione della percentuale fissata, per la creazione dei nuovi alloggi
per il tempo libero, comporti un residuo di volumetria che non consente la
creazione di una ulteriore unità abitativa.
5.6 Nel caso di cui al comma 5.5 e con riferimento agli edifici di cui al comma
5.2, al solo fine del raggiungimento della superficie minima dimensionale
stabilita dal regolamento edilizio comunale e comunque nei limiti di una
volumetria massima aggiuntiva di mc. 150, potrà essere utilizzata anche
una parte del volume da destinare a residenza ordinaria per la
realizzazione di un ulteriore alloggio per vacanze.
…………………………………omissis ………………………………………….
Il tecnico
Prof. Arch. Enzo Siligardi
Ordine degli Architetti
Pianificatori Paesaggisti e Conservatori
della Provincia di Trento
Dott. Architetto
ENZO SILIGARDI
134 sez. A - ARCHITETTURA
La responsabile del procedimento
per il Comune di Levico Terme
ing. Barbara Eccher
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progettista : prof. arch. ENZO SILIGARDI
responsabile del procedimento per il Comune di Levico Terme:
ing. Barbara Eccher
PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI LEVICO TERME – VARIANTE OPERE PUBBLICHE - ADEGUAMENTO ALLA L.P. 16/05
TABELLE
ZONE URBANISTICHE
63
progettista : prof. arch. ENZO SILIGARDI
responsabile del procedimento per il Comune di Levico Terme:
ing. Barbara Eccher
PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI LEVICO TERME – VARIANTE OPERE PUBBLICHE - ADEGUAMENTO ALLA L.P. 16/05
AREE POTENZIALMENTE EDIFICABILI
Indice
fondiario
mq disponibili
AREE DI COMPLETAMENTO
1.00
mq 3.038,78
mc
AREE DI COMPLETAMENTO
1.25
mq 10.093,96
mc 12.617,45
AREE DI COMPLETAMENTO
1.50
mq 68.827,79
mc 103.241,75
AREE DI COMPLETAMENTO
2.00
mq 11.352,48
mc 22.704,96
AREE DI ESPANSIONE
1.00
mq 3.654,20
mc
AREE DI ESPANSIONE
1.50
mq 8.197,80
mc 12.296,70
AREE DI ESPANSIONE
2.00
mq 15.718,95
mc 31.437,90
AREE TIPOLOGICHE
1,25
mq 9.837,91
mc 12.297,39
AREE TIPOLOGICHE
2.00
mq 2.193,46
mc
AREE
mc disponibili
3.038,78
3.654,20
4.386,92
mc 205.676,05
TOTALE COMPLESSIVO
64
progettista : prof. arch. ENZO SILIGARDI
responsabile del procedimento per il Comune di Levico Terme:
ing. Barbara Eccher