usare il computer per la scuola

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usare il computer per la scuola
Liceo Scientifico Bottoni
USARE IL COMPUTER PER LA SCUOLA
INDICE
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Regole di ortografia specifiche per la scrittura al computer
Regole di buona educazione nella comunicazione con la posta elettronica
Tipi e formati dei file
Risorse e progetti
Uso degli archivi rimovibili
Errori da evitare nella comunicazione multimediale
Concatenare i file
Ultima revisione: 20 settembre 2010
Regole di ortografia specifiche per la scrittura al computer
Nel passare dalla scrittura a mano a quella al computer, ci sono solo poche regole
aggiuntive che devono essere osservate:
• l’apostrofo non deve mai essere né preceduto né seguito da uno spazio
• un segno di punteggiatura non deve mai essere preceduto da uno spazio, e deve
essere sempre seguito da uno spazio
• la stessa cosa vale per la chiusura di parentesi e di virgolette
• i segni di apertura di parentesi e di virgolette, invece, devono sempre essere
preceduti da uno spazio e non devono mai esserne seguiti
• ricorda che in italiano le lettere accentate sono 6: à, è. ì. ò, ù (con accento grave) e
la lettera é (la sola con accento acuto). Le parole che finiscono con una è con
accento grave sono poche: oltre a è (voce del verbo essere), cioè, Noè, tè, caffè e
poche altre. Tutte le congiunzioni tipo perché, affinché, né etc. portano l’accento
acuto
• le versioni più aggiornate dei programmi di videoscrittura offrono anche le
maiuscole accentate; in caso contrario puoi scrivere le maiuscole con l’apostrofo di
fianco (es. E’, ALLORCHE’)
Oltre all’ortografia, devi prestare attenzione alla scelta del carattere:
• è buona norma utilizzare caratteri semplici e di facile leggibilità (come Times New
Roman, Verdana, Arial, Georgia) e comunque evitare i più decorati
• scegli un corpo abbastanza grande da poter essere letto senza bisogno di occhiali
(11 o 12 sono abbastanza leggibili); solo in casi eccezionali scendi fino all’8
• ci sono caratteri più larghi (Times New Roman) ed altri più stretti (Arial); se vuoi far
stare più testo in una pagina puoi provare a cambiare carattere invece di diminuire il
corpo
• per i titoli puoi scegliere un carattere più grande (14 o 16) oltre ad usare grassetto o
sottolineature; evita effetti speciali o Word Art, a meno che si tratti di testi molto
informali
• utilizza in modo pertinente e con parsimonia il grassetto, il sottolineato ed il corsivo,
in particolare rispettando le regole che seguono
o usa il grassetto per i titoli e per evidenziare nel testo eventuali parole chiave
o usa il corsivo per termini stranieri, titoli o citazioni letterali, senza delimitarle
anche con le virgolette
o usa il sottolineato per sottotitoli o per enfatizzare parti del testo, ma non al
posto del corsivo.
Esercizi
Esercizio 1 Controlla che il correttore ortografico che hai a disposizione sul tuo computer
osservi le stesse regole qui elencate.
Esercizio 2 Trascrivi col tuo programma di videoscrittura un testo preso dal tuo quaderno
di italiano, rispettando le regole esposte sopra; ricorda di passarlo col correttore
ortografico prima di mostrarlo al docente.
Esercizio 3 Scrivi le parole che seguono, in carattere maiuscolo: ATTIVITÀ, PERCHÉ,
CAFFÈ, COSÌ, PERCIÒ, PIÙ
Regole di buona educazione nella posta elettronica
1. Mittente (scelta del nome): il tuo indirizzo di posta elettronica, soprattutto se la
comunicazione è di tipo formale, deve essere di facile lettura e deve permettere di
riconoscere la tua identità. Ad esempio [email protected], oppure
[email protected], oppure ancora [email protected]
Evita assolutamente indirizzi tipo [email protected]
2. Mittente (scelta del server): quasi tutti i server di posta elettronica permettono di
gestire la corrispondenza via web, cioè utilizzando un browser (Internet Explorer, oppure
Firefox etc) e non un programma dedicato alla posta (Outlook). Ciò è essenziale, perché
devi essere sempre in grado di poter leggere e spedire messaggi anche quando non sei a
casa, ma per esempio a scuola, a casa di un amico, in vacanza etc.
3. Oggetto: ogni messaggio di posta elettronica deve avere un oggetto. È considerato
maleducato ometterlo, Se la comunicazione è di tipo formale, è bene trattare
separatamente in due messaggi diversi oggetti diversi, anche se vengono spediti allo
stesso destinatario: gli si facilita il lavoro.
4. Destinatario: se vuoi mandare lo stesso messaggio a diversi destinatari, ricordati che
devi assolutamente evitare di divulgare l’indirizzo altrui. Se inserisci gli indirizzi nel campo
To o nel campo Cc (carbon copy, o copia conoscenza) tutti coloro che riceveranno il
messaggio potranno vedere l’elenco dei ricevitori. Per evitare che questo succeda, devi
usare il campo Ccn (copia conoscenza nascosta o Bcc blind carbon copy).
5. Contenuto del messaggio: è bene inserire almeno qualche riga, anche solo
“In allegato si invia quanto richiesto Distinti saluti Nome Cognome”
Non scrivere in lettere maiuscole ed evita errori di ortografia. Firma sempre il messaggio.
6. Allegati (formato): gli allegati devono essere letti da chi li riceve! Quindi il loro formato
deve essere il più possibile standard, evitando versioni software molto recenti o poco
diffuse. Il nome del file deve essere significativo!
7. Allegati (dimensione): se si vuole spedire un documento che occupa molta memoria, è
bene non allegarlo direttamente, ma caricarlo su un sito apposito ed invitare il destinatario
a scaricarlo, fornendogli le informazioni necessarie. Ad esempio se il documento è un
filmato, caricarlo su Youtube e comunicare l’URL al destinatario.
8. Risposte: fai attenzione quando rispondi ad un messaggio: talvolta oltre che al
mittente, potresti rispondere anche ad altri destinatari. Sincerati di voler fare proprio così.
È buona regola, inoltre, riportare il testo del messaggio a cui si risponde, o in calce, o
inframmezzandolo con le risposte a singoli punti. Il simbolo standard per la citazione
(quoting) è il segno “>”. Riportiamo un esempio
Caro X, grazie del tuo messaggio
> Quando è stata fissata la riunione?
Non abbiamo ancora deciso la data precisa. Tu quando sei libero?
> Ti segnalo che il computer n.12 ha dei problemi
Ok, controllerò appena rientro. Grazie della segnalazione
…
Esercizi
Esercizio 1 Almeno tre di queste regole possono tra l’altro aiutare ad arginare il fenomeno
dello spam. Quali? Perché?
Esercizio 2.Scrivi un documento che contenga il testo della poesia “L’infinito” di Leopardi e
spediscilo a te stesso come allegato. A scuola controlla di essere in grado di
riceverlo e di visualizzarlo correttamente.
Esercizio 3. Nella regola 3 si dice che ricevere messaggi separati che trattano argomenti
diversi facilita il lavoro. Secondo te, perché?
Esercizio 4. Mettendoti d’accordo con due compagni, verifica quanto affermato nella
regola 4
Tipi e formati dei file
Semplificando al massimo, possiamo dire che i file presenti in un computer possono
essere di due tipi: i dati e i programmi.
• I dati possono essere, ad esempio, dei brani musicali, dei filmati, dei testi, delle
immagini.
• I programmi servono per gestire questi dati. Più precisamente i programmi a loro
volta possono dividersi in
¾ visualizzatori (detti anche player, reader, viewer): permettono di ascoltare i
brani musicali, di vedere i filmati eccetera
¾ editor, che permettono, oltre che di visualizzare, anche di modificare i dati.
Ad esempio un elaboratore di testi (come Word, oppure il Writer di OpenOffice), permette
non solo di leggere un documento, ma anche di modificarlo. È quindi un editor, a
differenza di Adobe Reader che è solo un visualizzatore.
I programmi, per funzionare, devono quindi agire su un file di dati, in gergo si dice che
devono “aprire” un file di dati. I file di dati che devono essere forniti ad un computer
vengono detti file di input.
Se il programma è un editor, può anche “salvare” un file dopo averlo modificato: in questo
caso si parla di file di output.
Quando viene fatto “doppio clic” su un programma, in generale non succede granché: la
prima cosa da fare è scegliere il file di input con il quale si vuole lavorare.
Non a tutti gli utenti di un computer è chiaro invece cosa succede quando viene fatto
“doppio clic” su un file di dati: è sbagliato pensare che venga aperto proprio quel file. Viene
in realtà eseguito un programma, e automaticamente viene aperto il file di dati come input
del programma. È il sistema operativo (Windows, o MacOS, o Linux) che decide quale
programma deve essere eseguito. In generale questa decisione soddisfa l’utente, ma ci
sono casi in cui l’utente deve scegliere diversamente.
Ad esempio, se vogliamo modificare un file sonoro (per tagliarlo, sfumarne il volume alla
fine, cambiarne la velocità...), dobbiamo aprirlo con un editor sonoro (ad esempio il
programma Audacity), mentre probabilmente facendoci doppio clic il file viene aperto con
un player che permette solo di ascoltarlo.
Questo punto è fondamentale: in teoria un file di dati può essere aperto con un qualsiasi
programma (anche se, ovviamente, non ha molto senso aprire un brano musicale con un
visualizzatore di immagini). Facciamo subito un esempio
Esercizio 1
Avvia il programma blocco note.
Utilizzando questo programma, apri un file che contiene un immagine (non è
un’operazione semplicissima, se non ci riesci chiedi aiuto al tuo vicino, o all’insegnante)
Sullo schermo compariranno scritte di questo tipo:
!1A Qa "q 2 ‘¡ #B±Á RÑð$3br‚ %&'()*456789:CDEFGHIJSTUVWXYZcdefghijstuvwxyz
ƒ„…†‡ˆ‰Š’“”•¢£¤¥¦§¨©ª²³´µ¶·¸¹ºÂÃÄÅÆÇÈÉÊÒÓÔÕÖ×ØÙÚáâãäåæçèéêñòóôõö÷øùú w
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๠mBîFwf·y ‹¶ì‡òÂþ^I-ëíSþ'¦ š ‘×?ʲ›æû† ¢eøŽHͼn ò[~æMädàœcж?
Come avrai capito, questi dati forniscono una descrizione dell’immagine. Ad esempio, se
modificassi qualche carattere e salvassi il file, potrebbe darsi che il nuovo file, una volta
visualizzato con un programma corretto, contenga un’immagine quasi uguale alla
precedente, ma con una macchia (più probabilmente il nuovo file risulterà illeggibile).
Esercizio 2
Utilizzando un elaboratore di testi avanzato, tipo OpenOffice Writer o Word, trascrivi una
poesia, ad esempio Mattino di Ungaretti. Salva il file, poi riaprilo utilizzando Blocco Note.
Riesci a trovare il testo che hai digitato?
Come sicuramente saprai, lo stesso documento può essere salvato in formati diversi.
Formati più elaborati possono contenere più informazioni (allineamento, impaginazione,
stili ecc.); lo svantaggio consiste nel fatto che essi occupano maggiore spazio nei supporti
di archiviazione, ma soprattutto possono non essere leggibili da tutti.
Ad esempio i formati docx (Word per Vista) e odt (OpenOffice) non sono ancora
sufficientemente diffusi e vanno evitati se si vuole utilizzare un documento su computer
diversi.
Esercizio 3
Utilizzando un elaboratore di testi avanzato crea un documento abbastanza elaborato,
che contenga ad esempio titoli centrati e ingranditi, tabelle, parole in grassetto e in corsivo,
paragrafi allineati a destra o giustificati.
Salva quindi il documento nei formati rtf, doc, txt.
Poi riapri gli stessi file utilizzando lo stesso programma e osserva quali specifiche sono
state conservate e quali si sono perse
Esercizio 4
Utilizzando il programma Paint, è possibile salvare nei formati bmp, gif, jpg, png e altri.
Apri diverse immagini (fotografie, disegni geometrici o artistici) utilizzando Paint e salvale
nei diversi formati. Osserva quali formati sono più indicati per i diversi tipi di immagine.
Esercizio 5
Il formato pdf è molto speciale. Non è modificabile, quasi tutti i computer lo possono
leggere, e soprattutto lo visualizzano esattamente nello stesso aspetto.
Molti programmi permettono di salvare in pdf. Controlla se il tuo elaboratore di testi te lo
consente. Spesso è comunque possibile salvare in pdf ricorrendo ad un’operazione non
immediata: si effettua una stampa, ma invece di selezionare la stampante predefinita, si
invia l’output ad una stampante virtuale, che invece di stampare crea un file pdf. Prova a
sincerarti se il tuo computer ha questa possibilità
Risorse e progetti
Quando un elaboratore di testi crea un documento A che contiene al suo interno
un’immagine B, solitamente ingloba il file dell’immagine B nel file del documento A, nel
senso che, dopo che il file A è stato salvato, il file B può anche essere cancellato,
spostato, rinominato etc.
Non succede così per tutti gli editor. Analizziamo ad esempio da vicino il programma
Movie Maker, che è un editor che serve per generare filmati.
Un filmato solitamente contiene colonne sonore, immagini statiche, registrazioni video da
una telecamera etc, che vengono assemblate (“montate”) in un determinato ordine.
I file multimediali che vengono utilizzati per creare un video sono chiamati genericamente
“risorse”. Una volta che Movie Maker ha creato il filmato, le risorse non servono più, non
serve neanche Movie Maker e il filmato può essere visto con un player. Ma fintanto che il
filmato non è completo, fintanto che è passibile di modifiche, le risorse devono essere
conservate (con lo stesso nome e nella stessa cartella). Questo fatto è da tenere ben
presente se si vuole lavorare su più di un computer (ad esempio a casa e a scuola).
Più precisamente. i tipi di output del programma Movie Maker sono due: oltre che il filmato
(non modificabile, e fruibile con un player), Movie Maker è in grado di salvare un progetto,
che è sostanzialmente un insieme di istruzioni su come devono essere gestite le risorse. Il
progetto, che può essere modificato, può essere aperto e gestito solo con Movie Maker, e
non con un player.
Le istruzioni relative alle operazioni di input e output cambiano leggermente a seconda
della versione di Movie Maker. In quella per Vista sono
(1) File/importa elementi multimediali
(2) File/apri progetto
(3) File/salva progetto
(4) File/pubblica filmato
Uso degli archivi rimovibili
Nello studio e nel lavoro ti capiterà di dover scambiare file con altre persone tramite
archivi rimovibili: CD, DVD e “penne” USB.
Nell’utilizzo di questi dispositivi è bene tenere presenti alcune regole di buon senso
e di buona educazione:
• rendi riconoscibile il tuo supporto, riportando il tuo cognome e la classe. Su un CD il
nome non deve essere sulla copertina, ma sul disco, in pennarello indelebile. Alle
chiavi USB è possibile dare delle etichette di volume: impara come si fa.
• non passare mai virus da un pc all’altro; per evitare i virus l’unico sistema è avere
sul proprio pc un buon antivirus ed aggiornarlo costantemente. Oltre ai numerosi
antivirus in commercio, ne esistono di efficaci fra quelli disponibili gratuitamente in
rete, come per esempio il diffusissimo AVG
• esegui sempre una scansione con l’antivirus di tutti i materiali che entrano o escono
dal tuo pc (dopo che l’antivirus è stato istallato, per attivarlo basta puntare sul nome
del file e premere il tasto destro del mouse, scegliendo poi l’opzione “scansione con
l’antivirus…”
• non archiviare sullo stesso supporto materiali diversi per natura e destinazione (per
esempio foto delle vacanze e compiti di scuola)
• salva i file con nomi chiari e ben riconoscibili anche da parte di un estraneo (per
esempio “relazione chimica Rossi 2C” e non “mio compito” o “XY2 3 febbraio”)
• non bloccare i file con password o macro che li rendano difficilmente apribili da un
altro
• salva i file con formati riconoscibili da tutti i pc.
Gli informatici dicono che il mondo si divide in due: quelli che hanno perso dei dati
importanti, e quelli che non li hanno ancora persi. È molto frequente che i supporti
magnetici si deteriorino e diventino inservibili. Ragion per cui è una regola fondamentale
tenere diverse copie di ogni file, una sul disco fisso del proprio computer, un’altra
sull’archivio rimuovibile che utilizzi di solito e che porti a scuola, una terza su un supporto
di scorta e che aggiorni solo di tanto in tanto.
Errori da evitare nella comunicazione multimediale
In certi casi, per comunicare efficacemente un contenuto, uno strumento multimediale
(presentazione o filmato) può essere più indicato rispetto alla tradizionale relazione scritta.
Spesso però gli studenti hanno un eccesso di confidenza con gli strumenti informatici, e
commettono degli errori che compromettono seriamente il loro lavoro.
Elenchiamo un insieme di errori molto comuni.
¾ Capita spesso di vedere presentazioni variopinte, con colori sgargianti, sfondi
sovraccarichi che rendono illeggibile il testo, tipi di carattere pieni di fronzoli. Le
scelte più efficaci sono caratteri senza grazie, nero su bianco, sfondo uniforme o
comunque che non distragga.
¾ Titoli mal centrati, troppo piccoli o troppo grandi danno proprio una brutta impressione
di pressapochismo. Lo stesso effetto provoca una grafica non uniforme: una volta
scelto un tipo di formato, deve essere sempre conservato per tutta la presentazione.
¾ Sembra impossibile, ma non è raro trovare degli errori di ortografia! Per quanto
riguarda la lunghezza del testo, esso deve essere molto stringato, sia per non
annoiare, sia perché spesso le presentazioni e i video vengono proiettati su
maxischermo, perdendo in nitidezza. Se la quantità di testo richiesta è elevata,
significa che la tipologia multimediale non è indicata per quello scopo.
¾ Se ritieni che il tuo lavoro possa essere pubblicato su Internet, considera la eventualità
di utilizzare la lingua inglese. Soprattutto se il testo è molto sintetico e di carattere
scientifico, questa è sicuramente una scelta valida.
¾ Gli effetti speciali (animazioni, movimenti del testo, effetti tridimensionali etc.)
saranno anche belli, ma quasi sempre distraggono dal contenuto che essi vorrebbero
veicolare. Meglio limitarsi a transizioni sobrie come le dissolvenze tra le diapositive e
l’entrata veloce dei punti di un elenco (sempre le stesse nella stessa presentazione)
Quelli che seguono sono dei suggerimenti specifici per i video
¾ Non c’è niente di più difficile da realizzare di un audio in presa diretta. La cosa
migliore è sicuramente evitare il parlato; se proprio non se ne può fare a meno,
utilizzare una voce fuori campo (da registrare in un luogo privo di rumori!). La musica
va aggiunta a parte.
¾ Altrettanto difficili sono i movimenti di macchina (la telecamera che si muove per
seguire lo svolgersi dell’azione). Meglio tenere inquadrature fisse, e movimentare il
video con il montaggio. Da usare con estrema parsimonia lo zoom
¾ Nel montaggio è meglio usare solo gli stacchi (per collegare inquadrature della stessa
scena) e dissolvenze in nero/dal nero (per collegare scene diverse). Perché gli stacchi
risultino fluidi, un buon cineasta si procura delle inquadrature di dettagli (in gergo
“fegatelli”) in modo da evitare quello che apparirebbe come un movimento discontinuo
¾ Lo strumento che valorizza di più un video è la colonna sonora: una scelta azzeccata
può rendere piacevolissimo un video non particolarmente valido. è importante però
che la musica abbia uno stile adatto al contenuto del video, non deve essere la tua
canzone preferita. Meglio utilizzare brani solo strumentali, che devono essere della
durata esatta, o al limite sfumati alla fine (utilizzare il programma Audacity)
Esercizio
Guardandoti intorno, cerca spot , inserzioni su riviste o cartelloni nel mondo della
pubblicità in cui alcune delle regole date qui sopra sono state infrante. Cerca di valutare se
si tratta proprio di errori o di scelte deliberate. Come esempio osserva l'immagine qui
sotto.
Nel testo principale, c'è una contraddizione tra la punteggiatura e le dimensioni dei
caratteri. La punteggiatura dice: “Quando guido, io non scherzo” (scherzo solo quando non
guido) , mentre la grafica è come se dicesse “quando guido io, non scherzo”, nel senso
“scherzo solo quando guidano gli altri”. Siccome il messaggio preponderante è quello della
grafica, ne risulta uno slogan di non immediata lettura, come invece dovrebbe essere una
campagna pubblicitaria. Sicuramente si tratta di un errore di comunicazione. Non è forse
un caso che il cartellone sia ancora nelle nostre strade, ma non sia più presente nel sito
del ministero dei trasporti.
Concatenare i file
Nella pratica di laboratorio capita spesso di dover raggruppare dati scritti da persone
diverse. La tecnica del “copia e incolla” è sicuramente utile, ma non molto pratica nel caso
in cui le sorgenti siano molto numerose, ad esempio una per ogni studente della classe.
Esiste una procedura che permette di concatenare molti file ed ottenerne uno solo che
contiene in sequenza tutti i contenuti parziali. Si tratta di una procedura avanzata, che
deve essere utilizzata solo da utenti esperti e che viene spiegata alla fine di questo
capitolo. Tuttavia, per utilizzarla, tutti gli autori dei singoli file devono sapere come
funziona.
Quello che si deve sapere è che i dati che si vogliono concatenare devono essere salvati
in un formato speciale. Nelle righe che seguono supporremo che si tratti di dati provenienti
da un foglio di calcolo, ma segnaliamo che ci si può comportare in maniera simile anche
con i testi.
• ovviamente ci si deve prima mettere d’accordo sulla struttura del foglio di calcolo
(numero di colonne, ordine dei dati eccetera); non è opportuno mettere un titolo:
verrebbe ripetuto per ogni concatenazione
• quando si vogliono concatenare i file, essi vanno salvati in formato csv (Comma
Separated Values); se si vuole che i dati vengano raggruppati con un ordine
preciso, è necessario salvarli con un nome del tipo “cronometro01.csv”,
“cronometro02.csv” eccetera
• i file vanno trasferiti su un unico computer; nel laboratorio del Bottoni (2010/2011)
questo può essere fatto velocemente copiandolo nella cartella “studenti/consegna”
• il professore, o il tecnico, o chi per essi, vi distribuirà un unico file, contenente tutti i
dati che gli avete consegnato; il file avrà un nome del tipo “cronometro_tutti.csv”
• a seconda delle impostazioni del computer, potrebbe essere sufficiente fare doppio
clic su questo file, oppure aprire il file dal menù file/apri, oppure ancora usare il
menù di importazione dati di Excel: dati/importa dati esterni. Potrebbe essere
necessario fare qualche piccolo intervento di correzione
• a questo punto potete salvare il file concatenato nel formato con il quale volete
continuare a lavorare.
PROCEDURA DI CONCATENAZIONE DEI FILE (SOLO PER UTENTI ESPERTI,
AMBIENTE WINDOWS)
• raccogliere tutti i file da concatenare in un’unica cartella, meglio se vuota; consiglio
la cartella C:\temp
• aprire una finestra di prompt dei comandi e posizionarsi nella cartella di cui sopra
CD C:\temp
• per creare IL file “tutto.csv” che concateni i diversi file csv, digitare il comando
copy *.csv tutto.csv
• distribuire il file agli studenti