QUATTRORUOTE - Prove su strada

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QUATTRORUOTE - Prove su strada
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MERCEDES «ML 320» - JEEP «GRAND CHEROKEE 5.9 LIMITED LX»
R AD A
OPULENZA
INTEGRALE
Costruita in Alabama
secondo i canoni
e le tendenze USA, la
Mercedes «classe M»
ha nell’americanissima
Jeep «Grand Cherokee»,
peraltro assemblata
in Europa, la principale
rivale. Qui confrontiamo
la «ML 320», l’unica
versione per ora
disponibile della «sport
utility» tedesca, con
l’ultima «Grand Cherokee»,
quella col V8 «5900».
na è americana al cento per cento (anche se assemblata a Graz,
in Austria), all’altra piacerebbe esserlo magari di più. Anche perché Oltreoceano c’è un mercato delle SUV
(Sport Utility Vehicle) molto ricco, che
fa gola a tanti. Proprio per questo, oltre che per gli allettanti incentivi dello
Stato dell’Alabama, la Mercedes ha
costruito apposta uno stabilimento
negli USA e sotto certi aspetti si è
ispirata alla mitica ammiraglia Jeep.
Alla fine però è venuto fuori un veicolo con una filosofia un po’ diversa. A
dispetto di come si presenta (la sua
carrozzeria è fin troppo imponente,
quasi goffa nella parte posteriore), la
«classe M» è stata concepita per
muoversi su strada con l’agilità e la
guidabilità di una berlina Mercedes.
U
La «ML 320» preferisce l’asfalto,
alla «Grand Cherokee» non
dispiace nemmeno l’off-road.
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MERCEDES «ML 320» - JEEP «GRAND CHEROKEE 5.9 LIMITED LX»
Ricca e disordinata
La «Grand Cherokee» ha una
plancia imponente, ben
costruita ma un po’
disordinata nella dislocazione
dei comandi. Le finiture sono
accurate e i materiali di
qualità: la impreziosiscono
inserti di simil-radica scura, gli
stessi che ornano anche le
porte. La ricca strumentazione
include un check panel nella
console centrale e una
bussola sulla plafoniera.
Razionale e un po’ finta
La plancia della «ML 320» è
forse meno appariscente, ma
senz’altro più razionale e
ordinata. Non manca la radica,
ma l’aspetto complessivo non
è di grandissimo effetto. Tra
l’altro, gli inserti sui pannelli
porte, a differenza di quelli
impiegati per la console
centrale e il mobiletto, sono di
finto legno, nemmeno
di eccelsa qualità. Standard
la dotazione di strumenti.
Lo stesso è stato fatto a suo tempo
con la «Grand Cherokee», che però
ha mantenuto una maggiore caratterizzazione fuoristradistica. Dunque,
siamo di fronte a due compromessi
con punti di equilibrio diversi che abbiamo provato a definire con un test
completo. Su asfalto ha prevalso la
«ML 320», ovviamente non dal punto
di vista prestazionale (l’esuberanza
del V8 di quasi 6 litri americano è difficilmente contenibile), quanto piuttosto per facilità e gradevolezza di guida. Una volta preso posto sulla Mercedes, ci vuole poco a diventare padroni del mezzo. La posizione di gui-
da non è troppo rialzata e comunque
è regolabile elettricamente in modo
da adattarsi a ogni tipo di esigenza. I
comandi sono a portata di mano, ben
ordinati in mezzo alla plancia, impreziosita, come peraltro il mobiletto
centrale, con inserti di radica. Fa eccezione l’hazard, difficilmente raggiungibile sul piantone dello sterzo,
un’ingenuità, nemmeno l’unica per la
verità, che non ci saremmo aspettati
da una vettura con la stella sul cofano. Ci ha convinto ancor meno l’impostazione vecchia maniera della
plancia della «Grand Cherokee», con i
comandi sparsi qua e là, non tutti fa-
cilmente raggiungibili. Il conducente,
ospitato più che confortevolmente su
un sedile ampio, accogliente e dotato
di regolazioni elettriche e memorie, ha
bisogno di tempo per imparare a usare le molteplici funzioni.
Ci vuole poco, al contrario, per apprezzare le qualità stradali delle due
vetture. La Mercedes in particolare
può contare sul perfetto accordo motore-cambio automatico per muoversi
senza mai un’incertezza e sempre
con il rapporto adatto alla situazione
di marcia. Gli innesti sono precisi, veloci, appena avvertibili, anche quando
si utilizza il kick-down con una decisa
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MERCEDES «ML 320» - JEEP «GRAND CHEROKEE 5.9 LIMITED LX»
NON TRADISCE
LE ORIGINI RUDI
pressione sull’acceleratore per scalare rapidamente, a esempio per effettuare un sorpasso. Il quadro è completato dalla pronta e soprattutto progressiva risposta dello sterzo, un
comportamento davvero raro, quasi
un’eccezione, su vetture di questa
categoria. Infatti a confermare la regola ci pensa la «Grand Cherokee».
L’imprecisione e la lentezza del suo
sterzo costringono, soprattutto nei
curvoni veloci, a frequenti correzioni
per mantenere la linea impostata. Richiedono quindi una costante attenzione del conducente, che alla lunga
si trasforma in tensione a tutto discapito del confort di marcia. Davvero un
peccato, perché la comodità
dell’americana è davvero superiore:
quasi perfetto l’assorbimento dello
sconnesso, minimo il fastidio prodotto dal rumore che penetra nell’abitacolo. A questo proposito, va segnalata la gradevolissima «voce» del poderoso V8, come soffocata al minimo,
dirompente quando si spinge a fondo
uore e anima di questa versione
della «Grand Cherokee» è il suo
motore V8 di 5.9 litri, cilindrata importante introdotta per ottenere le
massime prestazioni. Tanti chilowatt
(177), ma soprattutto un’alluvione di
Nm (unità di misura della coppia, facilmente correlabile coi vecchi kgm:
472 Nm=48 kgm circa), sempre
graditi in città oltre che in fuori strada. È un piacere, infatti, girare nel
traffico con un filo di gas in grande
souplesse, potendo contare, all’occorrenza, su una ripresa da far invidia a tante prestigiose granturismo.
Tutto bene anche in autostrada, dove è possibile tenere medie piuttosto elevate nel massimo confort.
C
Più complicato il comportamento
stradale sul misto veloce. Per spiegare i limiti della «Grand Cherokee»
su questo tipo di terreno occorre
tener presente le caratteristiche dello sterzo, un comando del tipo a circolazione di sfere, demoltiplicato e
fin troppo assistito, e, soprattutto,
l’architettura delle sospensioni, a
ponte rigido su entrambi gli assi.
Questa soluzione, se da un lato è
garanzia di robustezza e affidabilità
nel fuori strada più impegnativo,
dall’altro, a causa del rilevante peso
delle masse non sospese (quelle fissate elasticamente al telaio) oltre
che della rigidità del sistema, non
assicura una guida precisa e diretta
e può provocare scossoni laterali
sulle strade irregolari. D’altro canto,
la maggiore escursione dell’assale
rigido rappresenta nella marcia in
fuori strada un notevole vantaggio
quando si devono superare ostacoli
molto pronunciati. In queste situazioni l’off-road americana fa valere
anche un tipo di trazione integrale
permanente con giunto viscoso
centrale tra i più efficaci, oltre a favorevoli dimensioni della carrozzeria
e angoli caratteristici.
UN’AMMIRAGLIA
NEL SUO DNA
invidiabile comportamento
stradale della «ML 320», almeno nell’ambito di questa categoria
di veicoli, deriva da precise scelte
tecniche. In primo luogo dal
motore.
Si
tratta del nuovo V6 tre valvole già montato su prestigiose berline e
coupé Mercedes e
caratterizzato da
un’eccellente elasticità di marcia,
cui non sono estranei i condotti
d’aspirazione a geometria variabile.
Dunque, tanta coppia esaltata da
un cambio automatico a cinque
rapporti di tipo intelligente. Tuttavia,
non vanno sottovalutate nemmeno
le scelte telaistiche. Particolarmente
raffinate sono le sospensioni a ruote
indipendenti, con configurazione a
quadrilatero su entrambi gli assi. Un
tipo di costruzione che garantisce, oltre a un ottimo molleggio e a
un perfetto
L’
adattamento della ruota
al profilo del fondo stradale, notevole precisione
di guida, praticamente a livello di una buona berlina. C’è poi
da tener conto del contributo
dell’elettronica, chiamata a gestire,
oltre a motore e cambio, anche freni e comportamento dinamico della
vettura. La trazione, per esempio, è
controllata dall’ETS, un sistema in
grado di ripartire la forza motrice in
modo ottimale sulle quattro ruote,
in funzione della loro aderenza.
Quelle che cominciano a slittare
vengono immediatamente frenate
per trasferire la potenza all’altra ruota dello stesso asse. In tal modo, si
riesce a fare a meno dei tradizionali
bloccaggi dei differenziali.
sull’acceleratore.
Del resto la potenza
erogata dal «5900» è tanta, ma è soprattutto la disponibilità di coppia, oltre 470 Nm
di massima a soli 3000 giri, a impressionare. Anche grazie al cambio
automatico, una versione per la verità
meno raffinata di quella impiegata
dalla «ML 320», si avanza dappertutto
con un filo di gas. La poderosa spinta
riesce persino a compensare qualche
indecisione del cambio nelle selezione veloce delle marce e si apprezza
soprattutto in fuori strada. Di fronte a
un ostacolo la «Grand Cherokee» reagisce come se volesse travolgerlo
piuttosto che superarlo. Più riflessivo
il comportamento della «ML 320», ma
per certi aspetti anche meno efficace.
Entrambe dispongono di trazione integrale permanente e di marce ridotte, ma un po’ per il maggior peso, un
po’ per la minor coppia a disposizione, la tedesca risulta più impacciata
nei passaggi più difficili nel fango o su
fondo sabbioso. Nessun problema,
con entrambe, sugli sterrati, anche
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MERCEDES «ML 320» - JEEP «GRAND CHEROKEE 5.9 LIMITED LX»
Fotocellula
21,3
11
0k
m/
h
ST
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VE S
RO
15,2
5m
0,9
20
m
18,3
io =
92,7 km/h
Rag
g
97,2 km/h
170
m
54,5 km/h
18,3
2,4
quelli più sconnessi, affrontabili a velocità sostenuta sempre con una buona aderenza e un efficace assorbimento dei contraccolpi più violenti.
A fine percorso, prima dei test in pista, tiriamo le prime conclusioni
sull’aspetto forse più preoccupante
per questa categoria di veicoli: il consumo. Il responso del contalitri, tuttavia, non è poi così negativo. Le medie
infatti sono sostanzialmente accettabili, soprattutto se si tiene conto che
per lunghi tratti abbiamo sfruttato a
fondo le due vetture. La «Grand Cherokee» è risultata un po’ più assetata
della Mercedes (mediamente 5,5 km/l
contro 7), ma ciò ovviamente era
nell’ordine delle cose.
3,6
56,0 km/h
Stella in difficoltà
TEST STABILITÀ
TEST RIBALTAMENTO
Jeep nelle curve
schiva più veloce
a minor altezza favorisce la
«Grand Cherokee» anche nel test
di verifica della tendenza al ribaltamento a pieno carico (cinque persone e 40 kg di zavorra nel bagagliaio),
generalmente riservato alle vetture
di questa categoria. La prova, che
consiste in un brusco scarto e in un
successivo riallineamento dopo aver
rilasciato l’acceleratore, da ripetersi
più volte a velocità crescenti fino a
che la vettura non riesce più a stare
nel tracciato delimitato dai birilli,
viene superata dalla Jeep con maggiore disinvoltura, nonostante l’abbondante rollio (evidente nelle foto).
Superano entrambe senza
grossi problemi la prova di
stabilità ad alta velocità a
pieno carico (cinque persone
più 40 kg di zavorra nel
bagagliaio) in curva. La
«Grand Cherokee», tuttavia,
effettua il test a velocità
nettamente superiore e non
richiede al conducente
interventi con lo sterzo. Più
vivace la «ML 320», che va
aiutata a riallinearsi quando
raggiunge la velocità limite.
L
Durante la manovra si corica lateralmente anche la «ML 320», ma in misura minore. Della Mercedes va
piuttosto segnalato il sensibile indurimento dello sterzo nel riallineamento finale, quando in sostanza
viene a mancare la servoassistenza.
A causa di ciò, la Mercedes riesce a
stare dentro il tracciato a una velocità nettamente più bassa di quella
che potrebbe eventualmente provocare il sollevamento delle ruote di
un lato della vettura. Nel complesso,
però, anche la sorella maggiore della «classe A» non ha avuto problemi
a passare la prova.
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MERCEDES «ML 320» - JEEP «GRAND CHEROKEE 5.9 LIMITED LX»
SFORZO VOLANTE
LE PRESTAZIONI
Rilevate sulla nostra pista di Vairano (PV)
«ML 320»
202,174
5500 in III
2500 in D
192,061
5200 in IV
3500 in D
km/litro
km/litro
10,1
8,2
7,6
6,6
6,1
12,3
10,5
9,7
8,0
7,2
CONSUMO (percorrenze in D)
Velocità in km/h
60
90
100
120
130
MEDIE D’USO in km/l e (autonomia)
Statale
7,9
(687)
8,8
(633)
Autostrada
5,8
(504)
6,6
(475)
Città
4,1
(356)
6,4
(460)
ACCELERAZIONE
Velocità in km/h
0-60
0-100
0-120
0-130
0-140
Tempi in secondi
3,4
7,8
11,3
13,4
15,7
29,3
170,9 km/h
15,6
139,7 km/h
1 km da fermo
velocità d’uscita
400 m da fermo
velocità d’uscita
RIPRESA IN D
Velocità in km/h
4,4
10,2
14,2
16,7
19,5
31,6
163,7 km/h
17,3
131,4 km/h
Tempi in secondi
70-100
70-120
70-130
1 km da 40 km/h («ML 320» in IV)
velocità d’uscita
FRENATA (con ABS)
Velocità in km/h
60
100
130
140
4,5
7,9
10,0
28,2
172,4 km/h
5,1
9,2
11,7
29,5
164,2 km/h
Spazio d’arresto in metri
14,9
41,4
70,0
81,2
16,3
45,2
76,3
88,5
2,5 kg
RESISTENZA ALL’AVANZAMENTO
Velocità in km/h
70
100
130
Rendimento a 100 km/h
4,1%
3,5%
Potenza assorbita kW
13,6
28,2
51,9
24,3%
12,4
25,9
48,1
27,8%
Diametro sterzata
Massa della vettura
Temperatura
Pressione atmosferica
Umidità relativa
Vento
Peso specifico carburante
15°
12,2 m
11,9 m
15°
ACCESSORI
«GRAND CHEROKEE»
Prezzo di listino
Prezzo vettura provata
ABS
Airbag guida e passeggero
Airbag laterali
Alzacristalli elettrici
Antifurto
Appoggiatesta posteriori
Autoradio
Cambio automatico
Cerchi di lega leggera
Chiusura centralizzata con telecomando
Climatizzatore
Computer di bordo
Fendinebbia
Mancorrenti
Portellone con lunotto separato
Sedili in pelle
Sedili anteriori regolabili elettricamente
Sedili anteriori riscaldabili
Specchietti regolabili elettricamente
Telo copribagagli
Terza fila sedili
Tetto apribile elettrico
Vernice metallizzata
Volante regolabile
1990 kg
23 °C
999 hPa
41%
0,4-1,8 m/s
746 g/l
2090 kg
22 °C
1008 hPa
28,5%
2,1-2,7 m/s
750 g/l
14 °
«ML 320»
93.468
93.706
di serie
di serie
di serie
di serie
di serie
di serie
di serie
di serie
di serie
di serie
di serie
di serie
di serie
238
di serie
di serie (2)
di serie
di serie
di serie
di serie
di serie
89.650
94.812
di serie
di serie
di serie
di serie
840
di serie
840 (4)
di serie
di serie (1)
di serie
di serie
480
di serie
di serie
di serie
di serie
672
di serie
204
1428 (3)
1920
1646
di serie
25°
Le misure di abitabilità sono espresse in cm.
Come sottolineato dalla posizione degli omini
verdi, il posto guida della Mercedes è più alto:
qualche problema in più quindi per le signore con
la gonna stretta. Nei disegni a destra gli angoli
bui formati dai montanti: più piccoli sulla Jeep.
7°
7°
79°/360°
6°
9°
6°
7°
12°
23°
Prezzi in migliaia di lire
In rosso = presente su vettura provata, -= non disponibile. (1) cerchi a 5
fori 8x16 255/65 L. 960.000; cerchi 5 fori 8x17 275/55 L. 1.800.000; (2)
con memorie; (3) di pelle L. 1.788.000; (4) sistema Bose L.. 2.040.000.
Tutte le quote fondamentali sottolineano la minore sfruttabilità dell’abitacolo della
«Grand Cherokee». Sulla «ML 320» c’è più spazio in tutte le direzioni. Importanti
centimetri sono stati recuperati sia per chi siede dietro sia per i passeggeri anteriori.
Inoltre, a richiesta, è possibile montare una fila di sedili supplementari e trasportare così
anche sette persone. Notevole poi la capacità di carico, eventualmente incrementabile
regolando longitudinalmente i sedili della seconda fila. Più piccolo e meno sfruttabile il
bagagliaio della Jeep, penalizzato dalla presenza sul lato sinistro della ruota di scorta.
CARATTERISTICHE TECNICHE FORNITE DAL COSTRUTTORE
JEEP «GRAND CHEROKEE 5.9 »
I dB(A) indicano il livello di rumore globale: più il valore è basso
minore è l’intensità. L’A.I. (indice di articolazione) esprime il disturbo
in relazione alla percettività acustica dei passeggeri: più il valore è
elevato, più la vettura è confortevole dal punto di vista acustico.
dB(A)
100
AUTO
AUTO RUMOROSA
RUMOROSA
80
A.I.
CONFORT
ACUSTICO
90
«ML 320»
«G. Cherokee»
75
CONDIZIONI DELLA PROVA
91°/360°
2,4 kg
RUMOROSITÀ
11,1%
11%
7°
6°
SCARTO TACHIMETRO
medio
130 km/h
VISIBILITÀ
8°
850 mm
«GRAND CHEROKEE»
Massima km/h
Regime a vel. max giri/min
Regime a 130 km/h giri/min
LE PRESTAZIONI
«ML 320»
850 mm
VELOCITÀ
«GRAND CHEROKEE»
785 mm
R AD A
720 mm
P
ST
U
VE S
RO
80
70
70
60
65
50
40
60
30
55
20
AUTO SILENZIOSA
50
60
70
80
90
100
110 120 130
km/h
60
«ML 320»
«G. Cherokee»
DISAGIO
DISAGIO ACUSTICO
ACUSTICO
70
80
90
100 110
120 130
km/h
Motore: anteriore longitudinale - 8 cilindri
a V (90°) - Alesaggio 102,00 mm - Corsa
91,00 mm - Cilindrata 5901 cm3 - Potenza max 177,0 kW a 4050 giri/min - Coppia max 472,0 Nm a 3050
giri/min - 2 valvole per cilindro Un asse a camme centrale nel
basamento con aste e bilancieri,
punterie idrauliche (catena) - Alimentazione a iniezione (multipoint) e accensione a controllo
integrato. Tassa di possesso L.
885.000 .Trasmissione: trazione
integrale permanente a controllo
viscoso - Cambio automatico a
controllo elettronico a 4 rapporti:
I) 2,740:1; II) 1,540:1; III) 1,000:1;
IV) 0,690:1; RM) 2,200:1 - Collegamento tra il cambio e il riduttore/ripartitore tramite catena - Riduttore
agente su tutte le marce - Differenziale
centrale autobloccante. Pneumatici:
225/75 R 16 102 H, cerchi 7JJ x 16 di lega leggera. Su vettura in prova GoodYear
Wrangler 225/70 R16 102H. Corpo vettura: 5 porte, 5 posti - Avantreno ad assale
rigido, bracci longitudinali, molla elicoidale, barra stabilizzatrice - Retrotreno ad
assale rigido, bracci longitudinali e biella
trasversale (barra Panhard), molla elicoidale, barra stabilizzatrice - Freni a disco,
anteriori autoventilanti - Scatola guida a
circolazione di sfere, servocomando
idraulico - Serbatoio da 87 litri. Dimensioni e massa: passo 2,690 m - Carreggiata anteriore 1,486 m - Carreggiata posteriore 1,492 m - Larghezza 1,796 m Altezza minima da terra 22,1 cm - Massa
1881 kg - Bagagliaio da 732 a 1136 dm3.
MERCEDES «ML 320».
Motore: anteriore longitudinale - 6 cilindri
a V (90°) - Alesaggio 89,9 mm - Corsa 84
mm - Cilindrata 3199 cm3˙ - Potenza max
160,0 kW a 5000 giri/min - Coppia max
310,0 Nm a 3000 giri/min - 1 albero controrotante - 2 valvole di aspirazione 1 valvola di scarico - Un asse a camme in testa
per bancata con bilancieri, punterie idrauliche (catena) - Alimentazione a iniezione
elettronica (multipoint) - Condotti di aspirazione a risonanza variabile - Accensione
elettronica digitale con distribuzione statica dell’alta tensione, 2 candele per cilindro, 6 bobine. Tassa di possesso L.
800.000. Trasmissione: trazione integrale
permanente - Cambio automatico a controllo elettronico a 5 rapporti: I) 3,930:1; II)
2,410:1; III) 1,490:1; IV) 1,000:1; V) 0,830:1;
RM) 3,100:1 - Riduttore agente su tutte le
marce, rapporto 1,000:1 e 2,640:1 - Riduzione finale a coppia conica. Pneumatici:
M+S 225/75 R 16, cerchi 6,5J x 16 in lega
leggera. Su vettura in prova General Grabber 255/65 R16 109T. Corpo vettura: 5
porte, 5+2 posti - Scocca portante - Avantreno a ruote indipendenti, bracci trasver-
sali, barra di torsione longitudinale, barra
stabilizzatrice - Retrotreno a ruote indipendenti, bracci trasversali, molla elicoidale,
barra stabilizzatrice - Ammortizzatori
idraulici telescopici - Freni a disco, anteriori autoventilanti - Scatola guida a cre-
magliera, servocomando idraulico - Capacità serbatoio carburante 72 litri. Dimensioni e massa: passo 2,820 m - Carreggiata anteriore 1,535 m - Carreggiata posteriore 1,535 m - Larghezza 1,830 m - Altezza minima da terra 20,3 cm - Massa
1935 kg - Bagagliaio da 613 a 1300 dm3.
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MERCEDES «ML 320» - JEEP «GRAND CHEROKEE 5.9 LIMITED LX»
IN SINTESI
Incontro
più che
confronto
PREGI
DIFETTI
GRAND CHEROKEE
• Motore esagerato
• Grande elasticità
• Prestazioni eccellenti
ML 320
• Notevole abitabilità
• Cambio eccellente
• Ottima su strada
• Frenata problematica
• Sterzo impreciso
• Comandi poco funzionali
• Alcuni comandi da rivedere
PAGELLA
★ Insufficiente ★★ Sufficiente ★★★ Discreto ★★★★ Buono ★★★★★ Ottimo
«G. CHEROKEE» «ML 320»
Qualcuno, con più di una
valida ragione, obietterà che
questo confronto non si
doveva fare, almeno dal
punto di vista prestazionale.
Come negarlo? Con un
motore molto più piccolo e
meno potente la Mercedes
aveva infatti un handicap
difficilmente recuperabile.
Ma, nonostante ciò, la
nuova off-road tedesca non
ha sfigurato. Anzi, sotto
molti punti di vista, ha
tenuto testa alla ben più
«prestante» «Grand
Cherokee». D’altro canto,
era difficile sottrarsi alla
tentazione di mettere l’una
contro l’altra l’ammiraglia
delle fuoristrada americane
e il nuovo prodotto della
Casa della stella: la prima,
conservando ancora
caratteristiche da truck 4x4,
ha compiuto la sua scalata
sociale fino a diventare il
tipico salotto buono made in
Usa; il secondo rinnega i
precedenti mezzi a quattro
ruote motrici, che parevano
«distratti» da una fornitura
militare. Era curioso vedere
dove, partite da punti
opposti, le due vetture si
sarebbero incontrate: si
sono incontrate in un luogo
riservato a pochi, che sfiora i
cento milioni di lire, e dove
le qualità tecniche non si
misurano col bilancino.
Prima di esse viene magari il
piacere di dare corpo a un
vecchio sogno («Grand
Cherokee») o di essere i
primi sulla novità («ML
320»). Da giugno la
Mercedes offrirà anche una
versione col 4 cilindri «2300»
al prezzo di 71 milioni circa.
LE ALTERNATIVE? Giapponesi e inglesi
Posto guida
★★★★ ★★★★
Plancia e comandi
★★★
★★★
Strumentazione
★★★★ ★★★
Climatizzazione
★★★★ ★★★★
Visibilità
★★★★ ★★★
Finitura
★★★★ ★★★★
Equipaggiamento
★★★★★ ★★★★★
Abitabilità
★★★★ ★★★★★
Bagagliaio
★★★★ ★★★★★
Confort
★★★★ ★★★★
Motore
★★★★★ ★★★★
Accelerazione
★★★★★ ★★★★
Ripresa
★★★★★ ★★★★
Cambio
★★★★ ★★★★★
Sterzo
★★★
★★★★
★★
★★★★
Freni
Tenuta di strada
★★★★★ ★★★★★
Stabilità
★★★★★ ★★★★
Consumo
★★
LA TOYOTA «LAND CRUISER 100» sarà
sul mercato entro l’estate con un V8
«4700» e un 6 cilindri «4200» turbodiesel.
Prezzi attorno ai 100 milioni di lire.
LA NISSAN «PATROL GR», qui nella
versione 5 porte, è una scelta più
economica. Costa meno di 70 milioni.
È proposta solo col «2800» turbodiesel.
LA «RANGE ROVER» col V8 di 4 e 4.6
litri, ma anche in versione turbodiesel,
rimane una delle più titolate alternative.
Prezzi da 90 a 120 milioni di lire circa.
★★★
In fuori strada
★★★★ ★★★
Vantano entrambi precise regolazioni del sedile (elettriche) e del
volante (manuali), che consentono a tutti di trovare il miglior assetto. Più automobilistica l’impostazione sulla «ML 320».
Design più raffinato e disposizione dei comandi più razionale sulla
«ML 320», ma col limite dell’hazard sul piantone sterzo (comune
anche alla rivale). Sparsi qua e là i comandi della «Grand Cherokee».
Ricca quella della «Grand Cherokee», più essenziale quella della
«ML 320». Prive entrambe di indicatori specifici per la guida in fuoristrada. L’americana ha una bussola sulla plafoniera.
Due impianti molto efficaci. Nessuna delle due vetture però dispone di bocchette regolabili per i posti dietro, la Mercedes nemmeno
per la terza fila di sedili.
Nonostante gli abbondanti ingombri si vede abbastanza bene,
meglio sulla Jeep, con qualche attenzione nelle manovre in retromarcia. Sulla Mercedes vede bene anche chi sta in «seconda fila».
Qualche pecca e ingenuità nella scelta della componentistica sulla
Mercedes. Più robusti, ma anche più eleganti i materiali adottati
dalla «Grand Cherokee».
La «Grand Cherokee» è praticamente full-optional. Riccamente
accessoriata anche la «ML 320», ma non tutto è di serie. A pari
equipaggiamento, i prezzi delle due vetture quasi coincidono.
Lo spazio è abbondante su entrambe, ma la Mercedes offre qualcosa in più: la possibilità di montare una terza fila di sedili (7 posti
in tutto) e la regolazione longitudinale anche dei sedili centrali.
Il vano della tedesca è più capiente e meglio sfruttabile grazie alla
possibilità di regolare longitudinalmente anche i sedili posteriori.
Penalizzante per l’americana la posizione della ruota di scorta.
Ottimo assorbimento dei fondi sconnessi e rumore contenuto. Si
sta comodi anche sulla «Grand Cherokee» nonostante qualche
scossone di troppo causato dalle sospensioni a ponte rigido.
Quello americano è un V8 di straordinaria grinta, ma anche con
tanta coppia in basso. Più piccolo e meno potente il V6 tedesco,
che tuttavia non delude le aspettative per prontezza e elasticità.
Tempi da granturismo per la «Grand Cherokee», quasi corsaiola
per temperamento. Più tranquille le prestazioni della «ML 320», che
però ha staccato tempi di tutto rispetto.
Brillantissime entrambe. Ovviamente la «Grand Cherokee» dà qualcosa di più in termini di prestazioni, mentre la «ML 320» è soprattutto elastica e godibile ad andatura turistica.
Quello della Mercedes è più raffinato: innesti automatici precisi e
veloci; ottima la gestione elettronica delle cinque marce. Quello
della «Grand Cherokee» è un po’ più lento e brusco.
Molto buono il comportamento del comando Mercedes: per progressione e precisione siamo quasi agli ottimi livelli delle berline di
Stoccarda. Meno diretta e progressiva la risposta dell’altra.
La Jeep garantisce spazi d’arresto più contenuti, ma nelle frenate
ad alta velocità la vettura si scompone. Nello stesso tempo si
manifesta il fading. Pedale un po’ spugnoso sulla Mercedes.
La «ML 320», pur manifestando una leggera tendenza sottosterzante, è risultata piuttosto veloce in curva. Va bene anche la
«Grand Cherokee», benché penalizzata dalla lentezza dello sterzo.
Nel test di stabilità veloce reagisce meglio la «Grand Cherokee»,
lenta ma sicura nel recupero della linea. Più vivace la «ML 320» che
va aiutata con lo sterzo nella fase di riallineamento.
Nel complesso non sono proibitivi. La Mercedes è ovviamente un
po’ più parca. Su strada statale però i consumi d’uso sono piuttosto vicini: con la «ML 320» si fanno quasi i 9, gli 8 con la Jeep.
La «Grand Cherokee» supera qualsiasi ostacolo anche con un filo
di gas grazie soprattutto all’esuberante coppia, ma può contare
anche su un’ottima trazione integrale. Meno agile la «ML 320».
Le stelle assegnate sono valutate mettendo a confronto il punteggio migliore che, nella stessa voce, hanno meritato vetture della medesima fascia di mercato.
124
125
5/98
5/98