QUATTRORUOTE - Prove su strada
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QUATTRORUOTE - Prove su strada
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Anche perché Oltreoceano c’è un mercato delle SUV (Sport Utility Vehicle) molto ricco, che fa gola a tanti. Proprio per questo, oltre che per gli allettanti incentivi dello Stato dell’Alabama, la Mercedes ha costruito apposta uno stabilimento negli USA e sotto certi aspetti si è ispirata alla mitica ammiraglia Jeep. Alla fine però è venuto fuori un veicolo con una filosofia un po’ diversa. A dispetto di come si presenta (la sua carrozzeria è fin troppo imponente, quasi goffa nella parte posteriore), la «classe M» è stata concepita per muoversi su strada con l’agilità e la guidabilità di una berlina Mercedes. U La «ML 320» preferisce l’asfalto, alla «Grand Cherokee» non dispiace nemmeno l’off-road. 114 115 5/98 5/98 P U VE S RO ST R AD A MERCEDES «ML 320» - JEEP «GRAND CHEROKEE 5.9 LIMITED LX» Ricca e disordinata La «Grand Cherokee» ha una plancia imponente, ben costruita ma un po’ disordinata nella dislocazione dei comandi. Le finiture sono accurate e i materiali di qualità: la impreziosiscono inserti di simil-radica scura, gli stessi che ornano anche le porte. La ricca strumentazione include un check panel nella console centrale e una bussola sulla plafoniera. Razionale e un po’ finta La plancia della «ML 320» è forse meno appariscente, ma senz’altro più razionale e ordinata. Non manca la radica, ma l’aspetto complessivo non è di grandissimo effetto. Tra l’altro, gli inserti sui pannelli porte, a differenza di quelli impiegati per la console centrale e il mobiletto, sono di finto legno, nemmeno di eccelsa qualità. Standard la dotazione di strumenti. Lo stesso è stato fatto a suo tempo con la «Grand Cherokee», che però ha mantenuto una maggiore caratterizzazione fuoristradistica. Dunque, siamo di fronte a due compromessi con punti di equilibrio diversi che abbiamo provato a definire con un test completo. Su asfalto ha prevalso la «ML 320», ovviamente non dal punto di vista prestazionale (l’esuberanza del V8 di quasi 6 litri americano è difficilmente contenibile), quanto piuttosto per facilità e gradevolezza di guida. Una volta preso posto sulla Mercedes, ci vuole poco a diventare padroni del mezzo. La posizione di gui- da non è troppo rialzata e comunque è regolabile elettricamente in modo da adattarsi a ogni tipo di esigenza. I comandi sono a portata di mano, ben ordinati in mezzo alla plancia, impreziosita, come peraltro il mobiletto centrale, con inserti di radica. Fa eccezione l’hazard, difficilmente raggiungibile sul piantone dello sterzo, un’ingenuità, nemmeno l’unica per la verità, che non ci saremmo aspettati da una vettura con la stella sul cofano. Ci ha convinto ancor meno l’impostazione vecchia maniera della plancia della «Grand Cherokee», con i comandi sparsi qua e là, non tutti fa- cilmente raggiungibili. Il conducente, ospitato più che confortevolmente su un sedile ampio, accogliente e dotato di regolazioni elettriche e memorie, ha bisogno di tempo per imparare a usare le molteplici funzioni. Ci vuole poco, al contrario, per apprezzare le qualità stradali delle due vetture. La Mercedes in particolare può contare sul perfetto accordo motore-cambio automatico per muoversi senza mai un’incertezza e sempre con il rapporto adatto alla situazione di marcia. Gli innesti sono precisi, veloci, appena avvertibili, anche quando si utilizza il kick-down con una decisa 116 117 5/98 5/98 P ST U VE S RO R AD A MERCEDES «ML 320» - JEEP «GRAND CHEROKEE 5.9 LIMITED LX» NON TRADISCE LE ORIGINI RUDI pressione sull’acceleratore per scalare rapidamente, a esempio per effettuare un sorpasso. Il quadro è completato dalla pronta e soprattutto progressiva risposta dello sterzo, un comportamento davvero raro, quasi un’eccezione, su vetture di questa categoria. Infatti a confermare la regola ci pensa la «Grand Cherokee». L’imprecisione e la lentezza del suo sterzo costringono, soprattutto nei curvoni veloci, a frequenti correzioni per mantenere la linea impostata. Richiedono quindi una costante attenzione del conducente, che alla lunga si trasforma in tensione a tutto discapito del confort di marcia. Davvero un peccato, perché la comodità dell’americana è davvero superiore: quasi perfetto l’assorbimento dello sconnesso, minimo il fastidio prodotto dal rumore che penetra nell’abitacolo. A questo proposito, va segnalata la gradevolissima «voce» del poderoso V8, come soffocata al minimo, dirompente quando si spinge a fondo uore e anima di questa versione della «Grand Cherokee» è il suo motore V8 di 5.9 litri, cilindrata importante introdotta per ottenere le massime prestazioni. Tanti chilowatt (177), ma soprattutto un’alluvione di Nm (unità di misura della coppia, facilmente correlabile coi vecchi kgm: 472 Nm=48 kgm circa), sempre graditi in città oltre che in fuori strada. È un piacere, infatti, girare nel traffico con un filo di gas in grande souplesse, potendo contare, all’occorrenza, su una ripresa da far invidia a tante prestigiose granturismo. Tutto bene anche in autostrada, dove è possibile tenere medie piuttosto elevate nel massimo confort. C Più complicato il comportamento stradale sul misto veloce. Per spiegare i limiti della «Grand Cherokee» su questo tipo di terreno occorre tener presente le caratteristiche dello sterzo, un comando del tipo a circolazione di sfere, demoltiplicato e fin troppo assistito, e, soprattutto, l’architettura delle sospensioni, a ponte rigido su entrambi gli assi. Questa soluzione, se da un lato è garanzia di robustezza e affidabilità nel fuori strada più impegnativo, dall’altro, a causa del rilevante peso delle masse non sospese (quelle fissate elasticamente al telaio) oltre che della rigidità del sistema, non assicura una guida precisa e diretta e può provocare scossoni laterali sulle strade irregolari. D’altro canto, la maggiore escursione dell’assale rigido rappresenta nella marcia in fuori strada un notevole vantaggio quando si devono superare ostacoli molto pronunciati. In queste situazioni l’off-road americana fa valere anche un tipo di trazione integrale permanente con giunto viscoso centrale tra i più efficaci, oltre a favorevoli dimensioni della carrozzeria e angoli caratteristici. UN’AMMIRAGLIA NEL SUO DNA invidiabile comportamento stradale della «ML 320», almeno nell’ambito di questa categoria di veicoli, deriva da precise scelte tecniche. In primo luogo dal motore. Si tratta del nuovo V6 tre valvole già montato su prestigiose berline e coupé Mercedes e caratterizzato da un’eccellente elasticità di marcia, cui non sono estranei i condotti d’aspirazione a geometria variabile. Dunque, tanta coppia esaltata da un cambio automatico a cinque rapporti di tipo intelligente. Tuttavia, non vanno sottovalutate nemmeno le scelte telaistiche. Particolarmente raffinate sono le sospensioni a ruote indipendenti, con configurazione a quadrilatero su entrambi gli assi. Un tipo di costruzione che garantisce, oltre a un ottimo molleggio e a un perfetto L’ adattamento della ruota al profilo del fondo stradale, notevole precisione di guida, praticamente a livello di una buona berlina. C’è poi da tener conto del contributo dell’elettronica, chiamata a gestire, oltre a motore e cambio, anche freni e comportamento dinamico della vettura. La trazione, per esempio, è controllata dall’ETS, un sistema in grado di ripartire la forza motrice in modo ottimale sulle quattro ruote, in funzione della loro aderenza. Quelle che cominciano a slittare vengono immediatamente frenate per trasferire la potenza all’altra ruota dello stesso asse. In tal modo, si riesce a fare a meno dei tradizionali bloccaggi dei differenziali. sull’acceleratore. Del resto la potenza erogata dal «5900» è tanta, ma è soprattutto la disponibilità di coppia, oltre 470 Nm di massima a soli 3000 giri, a impressionare. Anche grazie al cambio automatico, una versione per la verità meno raffinata di quella impiegata dalla «ML 320», si avanza dappertutto con un filo di gas. La poderosa spinta riesce persino a compensare qualche indecisione del cambio nelle selezione veloce delle marce e si apprezza soprattutto in fuori strada. Di fronte a un ostacolo la «Grand Cherokee» reagisce come se volesse travolgerlo piuttosto che superarlo. Più riflessivo il comportamento della «ML 320», ma per certi aspetti anche meno efficace. Entrambe dispongono di trazione integrale permanente e di marce ridotte, ma un po’ per il maggior peso, un po’ per la minor coppia a disposizione, la tedesca risulta più impacciata nei passaggi più difficili nel fango o su fondo sabbioso. Nessun problema, con entrambe, sugli sterrati, anche 118 119 5/98 5/98 P R AD A MERCEDES «ML 320» - JEEP «GRAND CHEROKEE 5.9 LIMITED LX» Fotocellula 21,3 11 0k m/ h ST U VE S RO 15,2 5m 0,9 20 m 18,3 io = 92,7 km/h Rag g 97,2 km/h 170 m 54,5 km/h 18,3 2,4 quelli più sconnessi, affrontabili a velocità sostenuta sempre con una buona aderenza e un efficace assorbimento dei contraccolpi più violenti. A fine percorso, prima dei test in pista, tiriamo le prime conclusioni sull’aspetto forse più preoccupante per questa categoria di veicoli: il consumo. Il responso del contalitri, tuttavia, non è poi così negativo. Le medie infatti sono sostanzialmente accettabili, soprattutto se si tiene conto che per lunghi tratti abbiamo sfruttato a fondo le due vetture. La «Grand Cherokee» è risultata un po’ più assetata della Mercedes (mediamente 5,5 km/l contro 7), ma ciò ovviamente era nell’ordine delle cose. 3,6 56,0 km/h Stella in difficoltà TEST STABILITÀ TEST RIBALTAMENTO Jeep nelle curve schiva più veloce a minor altezza favorisce la «Grand Cherokee» anche nel test di verifica della tendenza al ribaltamento a pieno carico (cinque persone e 40 kg di zavorra nel bagagliaio), generalmente riservato alle vetture di questa categoria. La prova, che consiste in un brusco scarto e in un successivo riallineamento dopo aver rilasciato l’acceleratore, da ripetersi più volte a velocità crescenti fino a che la vettura non riesce più a stare nel tracciato delimitato dai birilli, viene superata dalla Jeep con maggiore disinvoltura, nonostante l’abbondante rollio (evidente nelle foto). Superano entrambe senza grossi problemi la prova di stabilità ad alta velocità a pieno carico (cinque persone più 40 kg di zavorra nel bagagliaio) in curva. La «Grand Cherokee», tuttavia, effettua il test a velocità nettamente superiore e non richiede al conducente interventi con lo sterzo. Più vivace la «ML 320», che va aiutata a riallinearsi quando raggiunge la velocità limite. L Durante la manovra si corica lateralmente anche la «ML 320», ma in misura minore. Della Mercedes va piuttosto segnalato il sensibile indurimento dello sterzo nel riallineamento finale, quando in sostanza viene a mancare la servoassistenza. A causa di ciò, la Mercedes riesce a stare dentro il tracciato a una velocità nettamente più bassa di quella che potrebbe eventualmente provocare il sollevamento delle ruote di un lato della vettura. Nel complesso, però, anche la sorella maggiore della «classe A» non ha avuto problemi a passare la prova. 120 121 5/98 5/98 MERCEDES «ML 320» - JEEP «GRAND CHEROKEE 5.9 LIMITED LX» SFORZO VOLANTE LE PRESTAZIONI Rilevate sulla nostra pista di Vairano (PV) «ML 320» 202,174 5500 in III 2500 in D 192,061 5200 in IV 3500 in D km/litro km/litro 10,1 8,2 7,6 6,6 6,1 12,3 10,5 9,7 8,0 7,2 CONSUMO (percorrenze in D) Velocità in km/h 60 90 100 120 130 MEDIE D’USO in km/l e (autonomia) Statale 7,9 (687) 8,8 (633) Autostrada 5,8 (504) 6,6 (475) Città 4,1 (356) 6,4 (460) ACCELERAZIONE Velocità in km/h 0-60 0-100 0-120 0-130 0-140 Tempi in secondi 3,4 7,8 11,3 13,4 15,7 29,3 170,9 km/h 15,6 139,7 km/h 1 km da fermo velocità d’uscita 400 m da fermo velocità d’uscita RIPRESA IN D Velocità in km/h 4,4 10,2 14,2 16,7 19,5 31,6 163,7 km/h 17,3 131,4 km/h Tempi in secondi 70-100 70-120 70-130 1 km da 40 km/h («ML 320» in IV) velocità d’uscita FRENATA (con ABS) Velocità in km/h 60 100 130 140 4,5 7,9 10,0 28,2 172,4 km/h 5,1 9,2 11,7 29,5 164,2 km/h Spazio d’arresto in metri 14,9 41,4 70,0 81,2 16,3 45,2 76,3 88,5 2,5 kg RESISTENZA ALL’AVANZAMENTO Velocità in km/h 70 100 130 Rendimento a 100 km/h 4,1% 3,5% Potenza assorbita kW 13,6 28,2 51,9 24,3% 12,4 25,9 48,1 27,8% Diametro sterzata Massa della vettura Temperatura Pressione atmosferica Umidità relativa Vento Peso specifico carburante 15° 12,2 m 11,9 m 15° ACCESSORI «GRAND CHEROKEE» Prezzo di listino Prezzo vettura provata ABS Airbag guida e passeggero Airbag laterali Alzacristalli elettrici Antifurto Appoggiatesta posteriori Autoradio Cambio automatico Cerchi di lega leggera Chiusura centralizzata con telecomando Climatizzatore Computer di bordo Fendinebbia Mancorrenti Portellone con lunotto separato Sedili in pelle Sedili anteriori regolabili elettricamente Sedili anteriori riscaldabili Specchietti regolabili elettricamente Telo copribagagli Terza fila sedili Tetto apribile elettrico Vernice metallizzata Volante regolabile 1990 kg 23 °C 999 hPa 41% 0,4-1,8 m/s 746 g/l 2090 kg 22 °C 1008 hPa 28,5% 2,1-2,7 m/s 750 g/l 14 ° «ML 320» 93.468 93.706 di serie di serie di serie di serie di serie di serie di serie di serie di serie di serie di serie di serie di serie 238 di serie di serie (2) di serie di serie di serie di serie di serie 89.650 94.812 di serie di serie di serie di serie 840 di serie 840 (4) di serie di serie (1) di serie di serie 480 di serie di serie di serie di serie 672 di serie 204 1428 (3) 1920 1646 di serie 25° Le misure di abitabilità sono espresse in cm. Come sottolineato dalla posizione degli omini verdi, il posto guida della Mercedes è più alto: qualche problema in più quindi per le signore con la gonna stretta. Nei disegni a destra gli angoli bui formati dai montanti: più piccoli sulla Jeep. 7° 7° 79°/360° 6° 9° 6° 7° 12° 23° Prezzi in migliaia di lire In rosso = presente su vettura provata, -= non disponibile. (1) cerchi a 5 fori 8x16 255/65 L. 960.000; cerchi 5 fori 8x17 275/55 L. 1.800.000; (2) con memorie; (3) di pelle L. 1.788.000; (4) sistema Bose L.. 2.040.000. Tutte le quote fondamentali sottolineano la minore sfruttabilità dell’abitacolo della «Grand Cherokee». Sulla «ML 320» c’è più spazio in tutte le direzioni. Importanti centimetri sono stati recuperati sia per chi siede dietro sia per i passeggeri anteriori. Inoltre, a richiesta, è possibile montare una fila di sedili supplementari e trasportare così anche sette persone. Notevole poi la capacità di carico, eventualmente incrementabile regolando longitudinalmente i sedili della seconda fila. Più piccolo e meno sfruttabile il bagagliaio della Jeep, penalizzato dalla presenza sul lato sinistro della ruota di scorta. CARATTERISTICHE TECNICHE FORNITE DAL COSTRUTTORE JEEP «GRAND CHEROKEE 5.9 » I dB(A) indicano il livello di rumore globale: più il valore è basso minore è l’intensità. L’A.I. (indice di articolazione) esprime il disturbo in relazione alla percettività acustica dei passeggeri: più il valore è elevato, più la vettura è confortevole dal punto di vista acustico. dB(A) 100 AUTO AUTO RUMOROSA RUMOROSA 80 A.I. CONFORT ACUSTICO 90 «ML 320» «G. Cherokee» 75 CONDIZIONI DELLA PROVA 91°/360° 2,4 kg RUMOROSITÀ 11,1% 11% 7° 6° SCARTO TACHIMETRO medio 130 km/h VISIBILITÀ 8° 850 mm «GRAND CHEROKEE» Massima km/h Regime a vel. max giri/min Regime a 130 km/h giri/min LE PRESTAZIONI «ML 320» 850 mm VELOCITÀ «GRAND CHEROKEE» 785 mm R AD A 720 mm P ST U VE S RO 80 70 70 60 65 50 40 60 30 55 20 AUTO SILENZIOSA 50 60 70 80 90 100 110 120 130 km/h 60 «ML 320» «G. Cherokee» DISAGIO DISAGIO ACUSTICO ACUSTICO 70 80 90 100 110 120 130 km/h Motore: anteriore longitudinale - 8 cilindri a V (90°) - Alesaggio 102,00 mm - Corsa 91,00 mm - Cilindrata 5901 cm3 - Potenza max 177,0 kW a 4050 giri/min - Coppia max 472,0 Nm a 3050 giri/min - 2 valvole per cilindro Un asse a camme centrale nel basamento con aste e bilancieri, punterie idrauliche (catena) - Alimentazione a iniezione (multipoint) e accensione a controllo integrato. Tassa di possesso L. 885.000 .Trasmissione: trazione integrale permanente a controllo viscoso - Cambio automatico a controllo elettronico a 4 rapporti: I) 2,740:1; II) 1,540:1; III) 1,000:1; IV) 0,690:1; RM) 2,200:1 - Collegamento tra il cambio e il riduttore/ripartitore tramite catena - Riduttore agente su tutte le marce - Differenziale centrale autobloccante. Pneumatici: 225/75 R 16 102 H, cerchi 7JJ x 16 di lega leggera. Su vettura in prova GoodYear Wrangler 225/70 R16 102H. Corpo vettura: 5 porte, 5 posti - Avantreno ad assale rigido, bracci longitudinali, molla elicoidale, barra stabilizzatrice - Retrotreno ad assale rigido, bracci longitudinali e biella trasversale (barra Panhard), molla elicoidale, barra stabilizzatrice - Freni a disco, anteriori autoventilanti - Scatola guida a circolazione di sfere, servocomando idraulico - Serbatoio da 87 litri. Dimensioni e massa: passo 2,690 m - Carreggiata anteriore 1,486 m - Carreggiata posteriore 1,492 m - Larghezza 1,796 m Altezza minima da terra 22,1 cm - Massa 1881 kg - Bagagliaio da 732 a 1136 dm3. MERCEDES «ML 320». Motore: anteriore longitudinale - 6 cilindri a V (90°) - Alesaggio 89,9 mm - Corsa 84 mm - Cilindrata 3199 cm3˙ - Potenza max 160,0 kW a 5000 giri/min - Coppia max 310,0 Nm a 3000 giri/min - 1 albero controrotante - 2 valvole di aspirazione 1 valvola di scarico - Un asse a camme in testa per bancata con bilancieri, punterie idrauliche (catena) - Alimentazione a iniezione elettronica (multipoint) - Condotti di aspirazione a risonanza variabile - Accensione elettronica digitale con distribuzione statica dell’alta tensione, 2 candele per cilindro, 6 bobine. Tassa di possesso L. 800.000. Trasmissione: trazione integrale permanente - Cambio automatico a controllo elettronico a 5 rapporti: I) 3,930:1; II) 2,410:1; III) 1,490:1; IV) 1,000:1; V) 0,830:1; RM) 3,100:1 - Riduttore agente su tutte le marce, rapporto 1,000:1 e 2,640:1 - Riduzione finale a coppia conica. Pneumatici: M+S 225/75 R 16, cerchi 6,5J x 16 in lega leggera. Su vettura in prova General Grabber 255/65 R16 109T. Corpo vettura: 5 porte, 5+2 posti - Scocca portante - Avantreno a ruote indipendenti, bracci trasver- sali, barra di torsione longitudinale, barra stabilizzatrice - Retrotreno a ruote indipendenti, bracci trasversali, molla elicoidale, barra stabilizzatrice - Ammortizzatori idraulici telescopici - Freni a disco, anteriori autoventilanti - Scatola guida a cre- magliera, servocomando idraulico - Capacità serbatoio carburante 72 litri. Dimensioni e massa: passo 2,820 m - Carreggiata anteriore 1,535 m - Carreggiata posteriore 1,535 m - Larghezza 1,830 m - Altezza minima da terra 20,3 cm - Massa 1935 kg - Bagagliaio da 613 a 1300 dm3. 122 123 5/98 5/98 P ST U VE S RO R AD A MERCEDES «ML 320» - JEEP «GRAND CHEROKEE 5.9 LIMITED LX» IN SINTESI Incontro più che confronto PREGI DIFETTI GRAND CHEROKEE • Motore esagerato • Grande elasticità • Prestazioni eccellenti ML 320 • Notevole abitabilità • Cambio eccellente • Ottima su strada • Frenata problematica • Sterzo impreciso • Comandi poco funzionali • Alcuni comandi da rivedere PAGELLA ★ Insufficiente ★★ Sufficiente ★★★ Discreto ★★★★ Buono ★★★★★ Ottimo «G. CHEROKEE» «ML 320» Qualcuno, con più di una valida ragione, obietterà che questo confronto non si doveva fare, almeno dal punto di vista prestazionale. Come negarlo? Con un motore molto più piccolo e meno potente la Mercedes aveva infatti un handicap difficilmente recuperabile. Ma, nonostante ciò, la nuova off-road tedesca non ha sfigurato. Anzi, sotto molti punti di vista, ha tenuto testa alla ben più «prestante» «Grand Cherokee». D’altro canto, era difficile sottrarsi alla tentazione di mettere l’una contro l’altra l’ammiraglia delle fuoristrada americane e il nuovo prodotto della Casa della stella: la prima, conservando ancora caratteristiche da truck 4x4, ha compiuto la sua scalata sociale fino a diventare il tipico salotto buono made in Usa; il secondo rinnega i precedenti mezzi a quattro ruote motrici, che parevano «distratti» da una fornitura militare. Era curioso vedere dove, partite da punti opposti, le due vetture si sarebbero incontrate: si sono incontrate in un luogo riservato a pochi, che sfiora i cento milioni di lire, e dove le qualità tecniche non si misurano col bilancino. Prima di esse viene magari il piacere di dare corpo a un vecchio sogno («Grand Cherokee») o di essere i primi sulla novità («ML 320»). Da giugno la Mercedes offrirà anche una versione col 4 cilindri «2300» al prezzo di 71 milioni circa. LE ALTERNATIVE? Giapponesi e inglesi Posto guida ★★★★ ★★★★ Plancia e comandi ★★★ ★★★ Strumentazione ★★★★ ★★★ Climatizzazione ★★★★ ★★★★ Visibilità ★★★★ ★★★ Finitura ★★★★ ★★★★ Equipaggiamento ★★★★★ ★★★★★ Abitabilità ★★★★ ★★★★★ Bagagliaio ★★★★ ★★★★★ Confort ★★★★ ★★★★ Motore ★★★★★ ★★★★ Accelerazione ★★★★★ ★★★★ Ripresa ★★★★★ ★★★★ Cambio ★★★★ ★★★★★ Sterzo ★★★ ★★★★ ★★ ★★★★ Freni Tenuta di strada ★★★★★ ★★★★★ Stabilità ★★★★★ ★★★★ Consumo ★★ LA TOYOTA «LAND CRUISER 100» sarà sul mercato entro l’estate con un V8 «4700» e un 6 cilindri «4200» turbodiesel. Prezzi attorno ai 100 milioni di lire. LA NISSAN «PATROL GR», qui nella versione 5 porte, è una scelta più economica. Costa meno di 70 milioni. È proposta solo col «2800» turbodiesel. LA «RANGE ROVER» col V8 di 4 e 4.6 litri, ma anche in versione turbodiesel, rimane una delle più titolate alternative. Prezzi da 90 a 120 milioni di lire circa. ★★★ In fuori strada ★★★★ ★★★ Vantano entrambi precise regolazioni del sedile (elettriche) e del volante (manuali), che consentono a tutti di trovare il miglior assetto. Più automobilistica l’impostazione sulla «ML 320». Design più raffinato e disposizione dei comandi più razionale sulla «ML 320», ma col limite dell’hazard sul piantone sterzo (comune anche alla rivale). Sparsi qua e là i comandi della «Grand Cherokee». Ricca quella della «Grand Cherokee», più essenziale quella della «ML 320». Prive entrambe di indicatori specifici per la guida in fuoristrada. L’americana ha una bussola sulla plafoniera. Due impianti molto efficaci. Nessuna delle due vetture però dispone di bocchette regolabili per i posti dietro, la Mercedes nemmeno per la terza fila di sedili. Nonostante gli abbondanti ingombri si vede abbastanza bene, meglio sulla Jeep, con qualche attenzione nelle manovre in retromarcia. Sulla Mercedes vede bene anche chi sta in «seconda fila». Qualche pecca e ingenuità nella scelta della componentistica sulla Mercedes. Più robusti, ma anche più eleganti i materiali adottati dalla «Grand Cherokee». La «Grand Cherokee» è praticamente full-optional. Riccamente accessoriata anche la «ML 320», ma non tutto è di serie. A pari equipaggiamento, i prezzi delle due vetture quasi coincidono. Lo spazio è abbondante su entrambe, ma la Mercedes offre qualcosa in più: la possibilità di montare una terza fila di sedili (7 posti in tutto) e la regolazione longitudinale anche dei sedili centrali. Il vano della tedesca è più capiente e meglio sfruttabile grazie alla possibilità di regolare longitudinalmente anche i sedili posteriori. Penalizzante per l’americana la posizione della ruota di scorta. Ottimo assorbimento dei fondi sconnessi e rumore contenuto. Si sta comodi anche sulla «Grand Cherokee» nonostante qualche scossone di troppo causato dalle sospensioni a ponte rigido. Quello americano è un V8 di straordinaria grinta, ma anche con tanta coppia in basso. Più piccolo e meno potente il V6 tedesco, che tuttavia non delude le aspettative per prontezza e elasticità. Tempi da granturismo per la «Grand Cherokee», quasi corsaiola per temperamento. Più tranquille le prestazioni della «ML 320», che però ha staccato tempi di tutto rispetto. Brillantissime entrambe. Ovviamente la «Grand Cherokee» dà qualcosa di più in termini di prestazioni, mentre la «ML 320» è soprattutto elastica e godibile ad andatura turistica. Quello della Mercedes è più raffinato: innesti automatici precisi e veloci; ottima la gestione elettronica delle cinque marce. Quello della «Grand Cherokee» è un po’ più lento e brusco. Molto buono il comportamento del comando Mercedes: per progressione e precisione siamo quasi agli ottimi livelli delle berline di Stoccarda. Meno diretta e progressiva la risposta dell’altra. La Jeep garantisce spazi d’arresto più contenuti, ma nelle frenate ad alta velocità la vettura si scompone. Nello stesso tempo si manifesta il fading. Pedale un po’ spugnoso sulla Mercedes. La «ML 320», pur manifestando una leggera tendenza sottosterzante, è risultata piuttosto veloce in curva. Va bene anche la «Grand Cherokee», benché penalizzata dalla lentezza dello sterzo. Nel test di stabilità veloce reagisce meglio la «Grand Cherokee», lenta ma sicura nel recupero della linea. Più vivace la «ML 320» che va aiutata con lo sterzo nella fase di riallineamento. Nel complesso non sono proibitivi. La Mercedes è ovviamente un po’ più parca. Su strada statale però i consumi d’uso sono piuttosto vicini: con la «ML 320» si fanno quasi i 9, gli 8 con la Jeep. La «Grand Cherokee» supera qualsiasi ostacolo anche con un filo di gas grazie soprattutto all’esuberante coppia, ma può contare anche su un’ottima trazione integrale. Meno agile la «ML 320». Le stelle assegnate sono valutate mettendo a confronto il punteggio migliore che, nella stessa voce, hanno meritato vetture della medesima fascia di mercato. 124 125 5/98 5/98