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ECONOMIAeAMBIENTE
Il Canale di Suez
Panarabismo
È un programma
politico che propugna
la rinascita di una
grande nazione araba.
Il movimento che si
ispira a questa dottrina
nasce alla fine dell’800
e trova espressione
dopo la
decolonizzazione nei
tentativi, tutti falliti, dei
vari Stati arabi di
unificarsi in nome della
comune appartenenza
all’Islam. Il
panarabismo, secondo
i suoi sostenitori, era la
risposta allo strapotere
delle potenze europee,
alle quali era anche
imputabile la
distruzione in passato
della antica nazione
araba.
Nel novembre 1869 venne inaugurata in Egitto un’opera destinata a rivoluzionare il
sistema mondiale dei trasporti e a facilitare la penetrazione europea in Oriente: il
Canale di Suez. Esso infatti permetteva di transitare direttamente dal Mediterraneo al
Mar Rosso, abbattendo notevolmente i tempi di percorrenza tra l’Europa e l’Asia: ad
esempio, il tempo di traversata sulla rotta Marsiglia-Bombay fu ridotto del 50%, mentre quello della rotta Londra-Bombay del 44%. La costruzione del Canale, la cui progettazione fu affidata all’ingegnere e diplomatico francese Ferdinand Marie de Lesseps, rappresentò una svolta storica, che ridisegnò equilibri internazionali e relazioni
commerciali assestate da secoli. La sua gestione fu affidata a una compagnia internazionale mista, ma in pratica controllata da Francia e Inghilterra, interessate in quegli
anni a gettare le basi per la loro espansione nell’Africa settentrionale.
Alla cerimonia di inaugurazione dell’apertura del Canale partecipò la moglie di Napoleone III, Eugenia, e per l’occasione il governo egiziano commissionò a Giuseppe Verdi l’opera lirica Aida, andata in scena per la prima volta proprio al Cairo nel 1871.
Da un punto di vista economico, la costruzione del Canale richiese ingenti investimenti
di capitali di cui però il governo egiziano non disponeva. Pertanto il khedivè , il sovrano locale egiziano (a quel tempo l’Egitto, che pure dipendeva dall’Impero ottomano, godeva di
una illimitata autonomia politica), ricorse al prestito di capitali francesi, inglesi e tedeschi,
indebitandosi a dismisura. La congiuntura economica internazionale di quegli anni, inoltre, non favoriva i prodotti egiziani. Il cotone, ad esempio, trovava sempre maggiori difficoltà a collocarsi sui mercati europei a causa della concorrenza di quello americano. Il dissesto economico e finanziario, insieme al risentimento per la sempre più evidente presenza europea nel paese, provocò durissime proteste popolari. Il movimento nazionalista,
guidato dal colonnello Arabi Pascià, non solo contestò l’operato del khedivè , ma minacciò anche la non restituzione del debito ai paesi europei e l’assunzione del controllo di-
Albert Rieger, «Il Canale
di Suez», 1864
[Civico Museo Revoltella,
Trieste]
Il primo scavo di un canale
di collegamento tra il
Mediterraneo e il Mar
Rosso si fa risalire al 1800
a.C.; in epoca romana lo
scavo fu migliorato e prese
il nome di «canale di
Traiano», poi fu
abbandonato all’incuria,
causa del successivo
interramento. Esistono
progetti per il taglio di un
canale attraverso l’istmo di
Suez a opera dei veneziani
nel ’400 e dei francesi nei
secoli successivi, ma
nessuno conobbe esiti
concreti. Finalmente aperto
nel 1869, il Canale di Suez
fu inaugurato al cospetto
dell’imperatrice Eugenia,
moglie di Napoleone III, e
all’ombra delle piramidi si
svolse una fastosa
rappresentazione dell’Aida
di Giuseppe Verdi.
GIARDINA-SABBATUCCI-VIDOTTO • © 2010, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI
Il Canale di Suez
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retto del Canale. Nel giugno 1882 scoppiarono ad Alessandria violentissimi incidenti, che
provocarono la morte di 46 occidentali. A quel punto, la Gran Bretagna decise di intervenire militarmente, non esitando a bombardare la città e sconfiggendo in pochi mesi i nazionalisti egiziani. L’Egitto diventò in pratica una colonia degli inglesi, che assunsero immediatamente il controllo totale del Canale di Suez e, conseguentemente, del passaggio
per l’Oriente. Il controllo dell’Egitto si rivelò fondamentale non solo per la gestione delle
«porte dell’Oriente» ma anche per l’avvio della penetrazione inglese in direzione sud, e
precisamente in Sudan, verso le sorgenti del Nilo, in Somalia e ad Aden. Frattanto in Egitto permaneva la presenza di Francia e Germania, per via del controllo che i due paesi esercitavano sulle dissestate finanze statali egiziane, in conseguenza del debito contratto.
Per la sua importanza strategica, nel corso del XX secolo il
Canale di Suez fu al centro di nuove tensioni internazionali. Esso infatti aveva acquisito un’eccezionale valenza
simbolica agli occhi dei movimenti nazionalisti arabi, per
i quali rappresentava l’emblema dello sfruttamento economico occidentale. Nel 1956, infatti, Gamal Abdel Nasser, capo del governo egiziano, nonché leader del nazionalismo panarabo, stabilì la nazionalizzazione del canale
di Suez, in aperta polemica con la presenza europea. Nell’ottobre dello stesso anno Israele e le forze anglo-francesi
occuparono militarmente l’Egitto, le cui difese furono prese dall’Unione Sovietica. Dopo trattative diplomatiche
promosse dagli Stati Uniti, preoccupati per una destabilizzazione dell’intero Medio Oriente, Francia e Gran Bretagna abbandonarono la zona del Canale. La «questione
di Suez» aveva rischiato ancora una volta di compromettere gli equilibri politici internazionali, confermandosi come una delle aree di maggiore tensione nel Mediterraneo.
Manifesto pubblicitario della «Anchor Line», 1920 ca.
La Anchor Line collegava l’Inghilterra a Gibilterra, all’Egitto e all’India
passando attraverso il Canale di Suez. Grazie all’apertura del Canale la
durata della traversata Marsiglia-Bombay si ridusse del 50% e del 44%
quella della Londra-Bombay.
L’hotel Bristol al
Cairo, 1910 ca.
Già «scoperto» nel
’700 dal turismo
inglese del Grand
tour, l’Egitto divenne,
nel corso di tutto
l’800, meta ambita
per moltissimi inglesi,
tanto da fare del
Cairo una vera e
propria «colonia
turistica».
La presenza degli
inglesi si rafforzò sul
finire del secolo
grazie al controllo
militare e
commerciale del
Canale di Suez.
GIARDINA-SABBATUCCI-VIDOTTO • © 2010, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI