Aziende alimentari leader in provincia La vita sana secondo Nestlè
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Aziende alimentari leader in provincia La vita sana secondo Nestlè
Agrifood XIV martedì 29 GIUGNO 2010 Mediobanca e Unindustria In Piemonte, secondo le graduatorie, dominano Ferrero e Lavazza Aziende alimentari leader in provincia Da Roquette a Saiwa, poi Gruppo Buondì, Pernigotti e le riserie monferrine A livello nazionale sono in testa Barilla, Parmalat, Unilever Italia con un fatturato di oltre 600 milioni di euro Roquette Italia, Cassano Spinola 421.457 : Utilizzando come fonti Me- Saiwa. Genova/Capriata d’Orba 272.167 Gruppo Buondì Bistefani 78.106 Pernigotti, Novi Ligure 55.401 Nova (Molini), Felizzano 34.536 Riseria Monferrato, Villanova Monferrato 25.173 Zerbinati, Borgo San Martino 21.300 Riseria Giovanni Vignola, Balzola 14.647 Giuso Guido, Acqui Terme 12.678 Tomato Farm, Pozzolo Formigaro 11.903 La Suissa, Arquata Scrivia 11.738 Luigi F. Ronca. Carbonara Scrivia 9.107 Serra, Novi Ligure 8.010 Salumificio Barabino Francesco, Tortona 7.793 Bertone Sementi, Terruggia 6.045 Riseria di Morano, Morano sul Po 3.037 diobanca (la sua graduatoria per il 2008 delle principali società italiane, diffusa a fine ottobre 2009) e la rivista “Unindustria” di Confindustria Alessandria (la sua graduatoria delle principali società della nostra provincia in base al fatturato 2008), abbiamo costruito due graduatorie, la prima delle principali società alimentari italiane, la seconda delle principali società alimentari della provincia di Alessandria (vedi tabella a fianco). Cominciano dalla graduatoria delle principali aziende alimentari italiane, in base al fatturato 2008 (fonte Mediobanca), ma anche con l’indicazione del numero di addetti. Si tratta di una ventina di nomi con un fatturato di oltre 600 milioni di euro. Sono in testa Barilla, Parmalat, Unilever Italia (Unilever è anche una delle più grandi aziende alimentari italiane, insieme a colossi come Nestlè, Danone…). E già tra questi venti nomi, abbiano illustri gruppi piemontesi, come Ferrero ( 2.542 milioni di euro di fatturato e 6.676 addetti) e Lavazza (1.121 milioni di euro di fatturato e 3.775 addetti). A questo elenco dei grandi abbiano aggiunto una serie di altre molto note aziende del settore alimentare, che abbiamo “rilevato” dal mare di informazioni di Mediobanca. Ne citiamo qui solo alcune, con l’indicazione del fatturato: Colussi (390 milioni di euro di fatturato); STAR Stabilimento Alimentare (349 milioni); Pastificio Rana (335 milioni); Fratelli De Cecco (319 milioni); Cesare Fiorucci ( 318 milioni); Giuseppe Citterio ( 288 milioni); Sammontana (287 milioni); Illycaffé (280 milioni); Bauli (274 milioni); Lindt & Spruengli (273 milioni); Divella (243 milioni); Mellin (239 milioni); Zuegg (164 milioni); Fratelli Saclà (146 milioni); Fratelli Carli (127 milioni); Riso Gallo (106 milioni). Ed eccoci, da un’altra fonte (la rivista “Unindustria”) alcune delle principali aziende alimentari della provincia di Alessandia. Sono solo sedici nomi e pertanto la lista ha solamente un significato “campionario”, anche se in essa sono rappresentati diversi comparti dell’alimentare in provincia, quali: un grande produttore di amidi, quale la francese Roquette di Cassano Spinola, alcune aziende dolciarie, come il Gruppo Buondì Bistefani, della famiglia Viale, la Saiwa (oggi del gruppo USA Kraft), Pernigotti (del gruppo Averna), Serra, La Suissa, alcune riserie, come la Riseria Monferrato (di Villanova Monferrato), la Riserie Giovanni Vignola (di Balzola), la Riseria di Morano Po, salumifici, molini e particolari aziende come Tomato Farm, Giuso Guido, Zerbinati, Sementi Bertone (Terruggia). Carlo Beltrame AZIENDE ALIMENTARI DELLA PROVINCIA DI ALESSANDRIA (2008) migliaia di Euro fonte: Unindustria di Confindustria - Alessandria In Italia distribuisce numerosi marchi di birra L’impero dell’olandese Heineken: con 125 fabbriche in 70 paesi e ricavi per 14.701 milioni di euro (c.b.) - Heineken, tra i leader mondiali nel mondo della birra, ha una storia cominciata 145 anni fa, nel 1864 in Olanda, nel 1933 sbarcò negli USA e fin dal 1937 la prima birra Heineken venne prodotta all’estero. Gradualmente diventò l’azienda del settore più multinazionale (realizzando un “global brand”). È anche il più grande produttore di sidro del mondo. Con 125 fabbriche di birra in più di 70 Paesi, Heineken si presenta (dati del 2009) con questi grandi numeri: ricavi per 14.701 milioni di euro; un profitto netto di 2.095 milioni; una produzione di 125,2 milioni di ettolitri (di cui 25,2 milioni di ettolitri nel “segmento” Premium); oltre 55 mila addetti. E ci vengono citate le seguenti “premium beers”, che il gruppo produce e distribuisce del mondo: Amstel, Birra Moretti, Cruzcampo, Foster’s, Kingfisher, Newcasle Brown Ale, Ochota, Primus… Vediamo ora come si distribuiscono le vendite di birra nelle diverse “regioni” del mondo: 47,1 milioni di ettolitri nell’Europa Occidentale, 46,2 milioni di ettolitri nell’Europa Centrale e dell’Est (tra le quote di mercato più elevate: 47,4% Austria, 35% Polonia, 71,9% Grecia), 19,8 milioni di ettolitri in Africa e Medio Oriente, 9,4 milioni di ettolitri nelle Americhe, 2,7 milioni di ettolitri in Asia-Pacifico. Heineken è al primo o al secondo posto nei seguenti mercati: Spagna, Francia,Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Irlanda, Portogallo, Finlandia, Svizzera, Belgio,Austria, Polonia, Romania, Grecia, Nigeria, Egitto, Repubblica Democratica del Congo, India… In Italia il Gruppo Heineken produce 5,4 milioni di ettolitri di birra ed è il numero due del settore. Heineken Italia ha stabilimenti ad Aosta, Bergamo, Cagliari e Massafra. E vende questi brands: Heimenen, Amstel, Birra Massina, Birra Moretti, Classica von Wurstel, Dreher, Ichnusa, McFarland, Murphy’s Irish Stout, Foster’s, Prinz, Sans Souci. Nata nel 1886 «Una produzione mondiale ma con un occhio al locale» La vita sana secondo Nestlè Il gruppo ha 449 stabilimenti nel mondo di cui 15 in Italia : Nestlé, creata nel 1866 e con il quartiere generale in Svizzera a Vevey sul Lago Lemano, ha l’ambizione di essere riconosciuta come leader mondiale nel campo dell’alimentazione, della salute e del benessere (il suo slogan è “good food, good life”, buon cibo per una buona vita, verso una alimentazione e un modo di vita sano). La sottolinea anche il suo stretto legame con le produzioni dei Paesi in cui opera e anche con i gusti di questi Paesi (“il nostro consumatore è locale”, si legge nella relazione di bilancio). È quindi chiaramente un gruppo che opera con una visione globale, ma anche con uno stretto ancoraggio con il locale. Le cifre, per il 2009, del gruppo sono così compendiabili: 107.618 milioni di franchi svizzeri di giro d’affari (mentre scriviamo 1 euro vale 1,4511 franchi svizzeri), 278.165 addetti nel mondo, 3,4 milioni di “collaboratori” nei Paesi in via di sviluppo nella catena di approvvigionamento delle materie prime per il gruppo, 449 stabilimenti nel mondo in più di 100 Paesi, 28 centri di ricerca e sviluppo. Un totale di 540 mila produttori locali sono seguiti attraverso un programma di formazione e da una rete di 940 agronomi. La geografia mondiale (una presenza geografica senza eguali) di Nestlè è bene illustrata dal quadro di stabilimenti presenti nei diversi Paesi : 81 negli USA, 30 in Francia, 22 in Germania, 23 in Brasile, 18 in Cina, 15 in Italia, 13 in Messico, 13 in Spagna, 12 nel Regno Unito, 12 in Svizzera, 11 in Russia, 11 in Australia, 10 in Canada … E con 8 oppure 9 stabilimenti abbiano anche il Sud Africa, la Polonia, l’Argentina, Israele. Ma nella moltitudine di altri Paesi nei quali Nestlè ha unità produttive, abbiano anche remote “contrade”, come il Vietnam, Cuba, il Guatemala, il Nicaragua, Panama, la Repubblica Dominicana, il Camerun, il Libano, la Malaysia, la Nuova Caledonia, il Pakistan, l’Iran, il Senegal, lo Zimbabwe… Tra le centinaia di società controllate in tutto il mondo, Nestlè è presente in Italia con queste società : Alcon Italia, Beltè Italiana, Fastlog, Galderma Italia, Koiné, Nespresso Italiana, Nestlè Italiana, Nestlè Vera. San Pellegrino. Tenendo solo conto dei marchi principali, il giro d’affari del gruppo che interessa l’Italia riguarda 3.886 milioni di franchi. Già i nomi che abbiamo citato cominciano ad evidenziare la ricca gamma di prodotti del gruppo svizzero. Si va dal caffè (Nespresso ha realizzato una crescita di oltre il 20 per cento nel 2008), al cioccolato agli alimenti per bambini, ai condimenti, agli alimenti per animali di compagnia, alle acque minerali (l’acqua “Pure Life” è presente in 27 Paesi ed è la marca d’acqua minerale più venduta nel mondo)… Ma c’è, infine, una importante “sottolineatura” per il colosso mondiale svizzero, che assolutamente non possiamo dimenticare. La rivista americana “Fortune” costruisce ogni anno la graduatoria delle società più ammirate e più reputate del mondo, una lista delle “stars” dell’industria. E se per il mondo industriale in assoluto sono in testa Apple, Google, Berskshire Hataway e Johnson & Johnson, andando per settori e soffermandoci sui prodotti alimentari di consumo, abbiamo in testa Nestlè, davanti a illustri nomi come PepsiCo, General Mills (che un tempo ebbe una controllata anche a Casale Monferrato), Unilever, Kellogg, Danone, Kraft… c.b.