notizie meteo - Regata Torri Saracene

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notizie meteo - Regata Torri Saracene
NOTIZIE METEO
(giovedì 9 febbraio 2012 a cura di Peppe Salottolo)
Nuovo allarme maltempo per domani e dopodomani su tutta la Penisola.
E' forte la probabilità che si verifichino nuovamente gli eccezionali eventi atmosferici che hanno
contrassegnato lo scorso fine settimana, avverte il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, in
un'informativa al Senato. E da stasera il Viminale sconsiglia di mettersi in viaggio, perché quelle di
questi giorni sono condizioni meteorologiche del tutto inusuali per il nostro Paese, che si avvicinano
a quelle del gennaio '85 e del febbraio '56, e destinate secondo gli esperti a ripetersi entro un arco
temporale di 30 anni.
Resiste il Burian, il vento siberiano, ma irrompe il blizzard, la tormenta di neve fine e gelata in
arrivo dai paesi Baltici. Nei prossimi giorni dunque si prevede ancora un'Italia stretta nella morsa del
gelo polare. Potremmo superare il record storico del febbraio del 1956, ci manca una settimana di
neve, dicono dal Cnr.
Che cos’è il “blizzard”: la furia di neve, gelo e vento che sta arrivando sull’Italia
Nei giorni scorsi abbiamo scoperto tutti i segreti del “burian”. Adesso è bene approfondire che
cos’è il “blizzard“, un fenomeno meteorologico provocato dall’arrivo del burian, che nei prossimi
giorni colpirà alcune zone d’Italia e, nello specifico, interesserà molte aree della pianura Padana tra
domani sera e venerdì mattina.
Il “blizzard“, termine americano poi esportato in tutto il mondo, è il termine che identifica la
precipitazione nevosa più violenta possibile, ancor peggio delle tempeste di ghiaccio. Si tratta di
una forte bufera di neve con venti superiori ai 56 km/h, temperature abbondantemente sotto lo zero
(almeno sotto i -5°C al suolo) e precipitazione nevosa intensa. In Italiano, “blizzard” può essere
tradotto in “tempesta di neve”, purché sia chiaro che ci si riferisce a una tempesta più forte sia delle
“tormente” che delle “bufere”.
La precipitazione nevosa deve essere molto intensa, tanto da accumulare al suolo una media di 5 cm
l’ora, ed i venti devono essere molto sostenuti con, appunto, raffiche superiori ai 56 km/h. La neve
al suolo deve essere sollevata dal vento, e la visibilità ridotta al massimo fino a 400 metri, ma in
molti casi anche meno. Durante i blizzard, la neve non cade al suolo in modo verticale ma molto
spesso è spostata dal vento, e gli accumuli risultano prettamente eolici, con zone completamente
spoglie di neve e, altrove, cumuli di diverse decine di centimetri.
I blizzard sono abbastanza rari. Tra i più violenti, quello del 1972 in Iran dove morirono 4.000
persone. Gli Stati Uniti ricordano con terrore gli eventi del 1888, del 1913, del 1940, del 1978, del
1993 e del 2007.
L’ultima volta che blizzard nevosi hanno colpito la pianura Padana è stato poco più di dieci anni fa,
il 13 dicembre 2001. Tra domani sera e venerdì mattina nuovi blizzard interesseranno proprio la
pianura Padana a causa di un nuovo sbuffo di burian proveniente da nord/est. Le temperature
crolleranno e forti precipitazioni nevose, associate a venti di bora fino a 80km/h tra Veneto,
Lombardia sud/orientale ed Emilia Romagna, faranno sì che si viva davvero una notte supertempestosa. Da “blizzard” vero, insomma.
Le tempeste di ghiaccio sono una delle più pericolose forme di maltempo invernale e
necessitano di condizioni piuttosto particolari. Il primo presupposto climatico è che le temperature
di superficie alle bassissime quote dell'atmosfera, siano inferiori agli 0 °C (temperatura di
congelamento). Nello stesso tempo i venti sostenuti favoriti dalla perturbazione in arrivo, devono
possedere un'umidità elevata e temperature superiori a quelle del sotto strato atmosferico con il
quale andranno a scontrarsi. Le precipitazioni così congelano durante il passaggio attraverso tale
strato gelido più prossimo al suolo prendendo le sembianze di pioggia o neve ghiacciate. In genere
sono necessari 8 millimetri di accumulo, specialmente in combinazione con condizioni ventose, per
far crollare i cavi delle linee elettriche o i rami degli alberi. Le tempeste di ghiaccio inoltre rendono
il manto stradale troppo scivoloso per potervi guidare sopra. Possono durare poche ore o persino
giorni e creare disagi e blocchi totali sia su piccola scala (piccole città) sia su grande scala (centri
urbani).