I DUE VOLTI DI GENNAIO
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I DUE VOLTI DI GENNAIO
I DUE VOLTI DI GENNAIO di Hossein Amini (The two faces of January) REGIA: Hossein Amini. SCENEGGIATURA: Hossein Amini, tratto dall'omonimo romanzo di Patricia Highsmith. INTERPRETI: Viggo Mortensen, Kisten Dunst, Oscar Isaac. FOTOGRAFIA: Marcel Zyskind (Formato: Cinemascope/Colore). MUSICA: Alberto Iglesias. PRODUZIONE: Tom Sternberg, Tim Bevan, Eric Fellner, Robin Slovo per Working Title. DISTRIBUZIONE: Videa CDE. GENERE: Thriller. ORIGINE: USA. ANNO: 2014. DURATA: 96’. Anno 1962. Chester McFarland, uomo d'affari americano, in vacanza in Grecia con la moglie Colette, conosce il giovane Rydal, connazionale, guida turistica dedito a raggirare e imbrogliare le turiste. Invitato a cena, Rydell accetta e da quel momento, complice l'infatuazione del ragazzo per la bella Colette, i destini dei tre si legano indissolubilmente. L'episodio che mette in moto il resto dell'azione è la visita che Chester riceve da parte del rappresentante di un gruppo di clienti da lui raggirati con prestiti non restituiti. In seguito ad una colluttazione, l'uomo resta privo di vita. Diventa necessario scappare e così Chester e Colette si legano ancora di più all’enigmatico Rydal.... All'origine c'è il romanzo omonimo scritto da Patricia Highsmith (già autrice di un altro romanzo trasformato in film “Il talento di Mr. Ripley”), sul quale in sede di sceneggiatura ha lavorato Hossein Amini, già autore del copione di “Drive”. Di garanzia è anche il gruppo produttivo (la Working Title di Tim Bevan e Eric Fellner) e di grande affidabilità i tre interpreti principali, Viggo Mortensen (MacFarland), Kistern Dunst (Colette), Oscar Isaac (Rydall, già visto in "A proposito di Davis"). Il film è un sofisticato thriller ambientato tra le bellezze naturalistiche e misteriose della Grecia del 1962. In I due volti di gennaio troviamo una splendida prova da parte del cast artistico e un’interessante copione. *Le carte in tavola cambiano continuamente, come in una partita a poker dove l’esito non è scontato. L’evento che cambia completamente la narrazione avviene nelle rovine di Cnosso: da qui in avanti il rapporto tra Chester e Rydal diventerà più stretto, ma sempre con un coinvolgimento maggiore. Viggo Mortensen riesce a caratterizzare molto bene il suo personaggio malvagio, qualità che da sempre ha contraddistinto le sue scelte lavorative. La diva Kirsten Dunst è cresciuta dai tempi della Mary Jane di “Spiderman” e dopo lavori impegnativi come “Melancholia” riesce ad essere magnetica in questo lungometraggio nel delicato ruolo di anello di collegamento tra i due protagonisti maschili. Splendide le atmosfere degne del “maestro del brivido” Hitchcock (cui il regista Amini spesso fa riferimento) scelte per l’esordio alla regia di questo sceneggiatore, che giocando tra mitologia e metafora non delude mai lo spettatore. Sullo schermo scorrono le immagini suggestive, che trasportano lo spettatore all’interno della storia come se la corsa per la fuga non sia soltanto dei due protagonisti ma dell’intera sala per arrivare alla soluzione dell’enigma.