3/2006 - Camera di Commercio di Bologna
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3/2006 - Camera di Commercio di Bologna
BOECOn03 5-07-2006 15:39 Pagina 1 BOLOGNA economica Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura In caso di mancato recapito inviare al CMP di Bologna per restituzione al mittente previo pagamento resi www.bo.camcom.it Mag.-Giu. 2006 - N. 3 - Anno XLVII Calderara, un vero e proprio polo industriale BOLOGNA E NEW YORK IN LINEA Dal 12 maggio al 12 novembre dal Marconi voli diretti per la Grande Mela con ritorno sabato e domenica PAG. 10 CITTÀ METROPOLITANA ADDIO Pierluigi Cervellati, storico architetto e urbanista bolognese, parla a ruota libera dei problemi della città PAG. 11 L’EDITORIALE di Gian Carlo Sangalli Aeroporto Marconi, la storia di un impegno Si è tanto parlato di aeroporto in questi giorni. Al di là delle valutazioni liberamente espresse da tutti i soggetti che hanno ritenuto opportuno intervenire, credo che sia utile fare qui un breve “punto della situazione”, per consentire ad ogni impresa bolognese di costruirsi liberamente la propria opinione. È importante che le imprese della provincia di Bologna, che sono le destinatarie di questo periodico, abbiano la possibilità di farsi una propria opinione in SEGUE PAG. 3 Nel comune dell’hinterland bolognese sono insediate una serie di aziende molto importanti non solo a livello locale, tra le quali Bonfiglioli Riduttori, Datalogic, Calzoni e Italeri. Abbiamo cercato di capire come è nato e come si è sviluppato nel tempo questo particolare feeling tra territorio e mondo produttivo PAGG. 4, 5, 6, 7 AZIENDA DI FAMIGLIA COME PASSARLA DI MANO Vediamo le diverse opzioni per il trasferimento dell’impresa alla luce delle novità legislative in materia PAG. 18 LE PMI BOLOGNESI? SONO AFFIDABILI Una ricerca della Camera di Commercio evidenzia gli ottimi fondamentali economico-finanziari in vista dell’avvio di Basilea2 PAG. 19 BOECOn03 5-07-2006 15:39 Pagina 3 BOLOGNA economica 3 Maggio-Giugno 2006 L’ EDITORIALE Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Gian Carlo Sangalli Presidente della CCIAA di Bologna BOLOGNA economica Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura Direzione e redazione Piazza della Costituzione, 8 - Bologna Tel. 051/6093288 Fax 051/6331294 [email protected] [email protected] [email protected] Direttore editoriale Gian Carlo Sangalli Direttore responsabile Marco Tavasani Caporedattore Francesco Baccilieri Hanno collaborato Marina Amaduzzi, Giorgio Costa, Mariantonietta D’Alessandro, Gianluca De Filippi, Gilberto Gai, Mario Gallotta, Marco Montaguti, Luca Mossini, Gaetano Rucco, Simona Storchi, Patrizia Zini Progetto grafico Mediamorphosis Fotocomposizione e stampa Galeati Industrie Grafiche via Selice, 187 - Imola (BO) Fotografie New Photo Tiratura: 87.000 copie Registrazione al Tribunale di Bologna n. 2820 del 23/12/58 Pubblicità inferiore al 45% Spedizione in abbonamento postale Art.2, comma 20/b, legge 662/96 Bologna Economica viene inviata in omaggio a tutte le imprese della Provincia di Bologna iscritte al Registro delle Imprese, organizzazioni di categoria, banche, autorità cittadine, amministrazioni locali, Ambasciate, camere di Commercio Delle opinioni manifestate negli scritti sono responsabili gli autori, dei quali la direzione intende rispettare la piena libertà di giudizio Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana www.bo.camcom.it merito all’aeroporto “Guglielmo Marconi”. È importante perché sono le imprese bolognesi che – a partire dal 1960 – hanno costantemente creduto nella necessità di dotare la città di un aeroporto. È infatti per iniziativa della Camera di Commercio di Bologna, e cioè dell’Ente che è il riferimento istituzionale delle imprese bolognesi, che nel 1960 nasce l’aeroporto. Quello che vediamo ora in via del Triumvirato è il frutto di una società creata dall’economia bolognese, che nell’aeroporto ha sempre creduto ed investito, non prelevando mai gli utili ma destinandoli sempre a nuovi ampliamenti. Nel 1960 la Camera di Commercio costituì una società con l’obiettivo di dare alla città di Bologna un aeroporto in linea con il grande sviluppo industriale e commerciale di quegli anni, partendo da quello che era poco più che un campo di aviazione, dove negli anni ’30 era stato trasferito l’aeroporto militare. La società progettò un primo tratto di pista di 1.520 metri, la torre di controllo e altre strutture. Nel 1963 prese avvio la prima linea regolare da Bologna a Roma. Poi a partire dal 1970 la Camera di Commercio – consapevole che occorreva, per dare un impulso decisivo all’attività dell’aeroporto, assumersi precise responsabilità operative – assunse a proprio carico, con un notevole onere finanziario, la costruzione delle aerostazioni viaggiatori e merci, dei fabbricati di servizio, dei magazzini ed altre strutture e strumentazioni, dotando così lo scalo dell’attrezzatura indispensabile per l’assistenza tecnica agli aerei. Una scelta coraggiosa, che ha richiesto uno sforzo politico, organizzativo e finanziario notevole. Poi, nel 1981, un altro passo decisivo: all’Azienda della Camera di Commercio subentrò una società per azioni (la SAB – Società per l’Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna SpA), nel cui capitale entrarono, oltre alla Camera di Commercio di Bologna che continuò a detenere la maggioranza delle azioni, la Provincia e il Comune, oltre che l’Unioncamere Regionale, Camere di Commercio e istituti di credito della Regione e, dal 1986, la Regione Emilia-Romagna. Con la nuova società l’aeroporto Guglielmo Marconi si impose autorevolmente nel nostro paese come una struttura insostituibile nella interconnessione della rete di trasporti e come fatto fondamentale nel processo di sviluppo del tessuto economico di un territorio che va ben oltre i confini della provincia di Bologna. Lo sviluppo costante del traffico, interrottosi solo dopo i tragici avvenimenti dell’11 settembre, ma poi ripreso, si è accompagnato nel corso di questi decenni ad una costante azione di ampliamento delle strutture e di ammodernamento delle attrezzature con un piano di investimenti di notevole entità. Veniamo ora alla storia dei nostri giorni. Oggi il Marconi è il terzo scalo in Italia per i collegamenti intercontinentali attivati nell’estate del 2004 dopo che, nel pieno rispetto dei tempi previsti, è stata allungata la pista rendendola adatta ad accogliere voli a lunghissima percorrenza. Coerentemente con la propria storia è il secondo aeroporto in Italia per chi viaggia per lavoro. Solo negli ultimi cinque anni le destinazioni regolari a Bologna sono passate da 64 a 93, di cui le destinazioni nazionali da 10 a 16, quelle internazionali da 18 a 45. Le compagnie aeree di linea sono passate da 17 a 32. Le frequenze settinanali di linea sono passate da 459 a 508. Il 29 marzo 2006 è stata ratificata da parte della Corte dei Conti la concessione quarantennale di gestione totale, e cioè la garanzia che per altri 40 anni l’aeroporto potrà svolgere la propria attività. Per poter ottenere tale concessione è stato presentato un piano di investimenti di oltre 650 milioni di euro per i prossimi 40 anni. Nel quinquennio 2001-2005 è stato realizzato un piano di investimenti che sfiora i 140 milioni di euro. Uno dei frutti di questi investimenti è un sistema di monitoraggio acustico integrato con la traccia radar, collaudato ed approvato dal Ministero dell’Ambiente e sottoposto al controllo dell’Arpa. Dal 2001 l’aeroporto di Bologna è l’unico in Italia ad essere dotato di questo tipo di sistema. Le scelte di sviluppo dell’aeroporto hanno sempre cercato di essere coerenti con una politica di rispetto del territorio. Non ultima la decisione di rifiutare la proposta di spostare da Roma a Bologna una base cargo di voli postali, rinunciando quindi alla costituzione di un hub postale che avrebbe comportato un incremento di ulteriori 22 movimenti di voli postali in fascia notturna tra la mezzanotte e le 3 del mattino. In questi anni il Marconi è divenuto sempre più appetibile per i marchi più pregiati come dimostrano gli oltre 15 nuovi punti vendita di alta qualità, che rappresentano, oltre che una maggiore offerta di servizi per i viaggiatori, anche una significativa crescita dei proventi di natura commerciale. Il 10 febbraio di quest’anno è stata inaugurata la “Marconi Business Lounge”, dedicata ai passeggeri business ed alle aziende. La nuova area, distinguibile dall’esterno per le pareti circolari di colore rosso vivo, offre tutti i servizi che chi viaggia per lavoro si aspetta da un aeroporto: un’ampia ed elegante sala relax con rete wi-fi, servizi di check-in a mano, prenotazioni e accesso privilegiato alla sala imbarchi; un’area office con pc, fax, stampanti ed internet point con linea ad alta velocità. All’interno della Marconi Business Lounge anche cinque sale meeting, di cui la maggiore è stata dedicata dalla Camera di Commercio agli imprenditori bolognesi ed al loro impegno nei confronti dello scalo. In questi giorni è arrivata al primo piano l’edificazione della nuova aerostazione a due piani dedicata ai voli privati. La nuova aerostazione si completerà con la realizzazione di un piazzale aeromobili di 17mila metri quadrati, cinque parcheggi, e con il relativo raccordo con la pista di 1.800 metri. Nelle scorse settimane è stata innalzata l’enorme porta del nuovo hangar, di quasi 2.400 metri quadrati, destinato al ricovero ed alla manutenzione degli aeromobili. Alla fine di maggio è stato approvato il bilancio 2005 che ha chiuso con un utile di 103mila euro, a fronte di una perdita di 2,9 milioni di euro del 2004 (condizionato dalla chiusura dello scalo per l’allungamento della pista). Su questi dati pesa il mancato rispetto degli impegni assunto dallo Stato relativamente al trasferimento di risorse per 32 milioni di euro, cui gli azionisti hanno fatto fronte con l’aumento di capitale sociale a titolo oneroso. Per far fronte a questo aumento di capitale sociale la Camera di Commercio ha posto in vendita, tramite gara pubblica, il 5% delle azioni che sono state aggiudicate ad un prezzo superiore rispetto al valore fissato a base d’asta. I 10.710.000 euro di corrispettivo verranno interamente devoluti dalla Camera di Commercio alla sottoscrizione dell’aumento del capitale sociale dell’aeroporto. Nel 2005 si è raggiunto il miglior risultato di sempre in termini di passeggeri, dati confermati anche nei primi mesi del 2006. Questi sono i dati che in estrema sintesi connotano l’impegno che l’economia bolognese, attraverso la Camera di Commercio, ha profuso per dotare Bologna di un’infrastruttura di collegamento aereo coerente con la realtà economico-sociale che la provincia e l’Emilia-Romagna hanno saputo esprimere in questi anni. Gli investimenti appena terminati e quelli in atto sono l’esempio di quanto quest’impegno non sia mai venuto a mancare e di quanto ce ne sia bisogno nel futuro. L’economia della nostra provincia e le sole istituzioni locali, non possono continuare a finanziare in solitaria un’infrastruttura con queste prospettive di crescita e con quest’utilità nel piano di trasporti nazionali ed europei. C’è bisogno di certezze riguardo i finanziamenti effettivamente disponibili. Non di polemiche sterili e non costruttive. Le polemiche fini a se stesse dividono laddove e quando sarebbe più necessario che mai agire all’unisono. Certo, l’aeroporto, come ogni azienda, è un sistema complesso. Per alcuni si può fare di più. I dati che sono stati qui sintetizzati rappresentano la storia di impegno della Camera di Commercio, nei confronti dello scalo. Un impegno che negli stessi anni si volgeva anche alla costruzione ed allo sviluppo del sistemi fieristico, del Centro Agroalimentare, dell’Interporto, e così via. Gli investimenti in atto dimostrano quanto questo impegno e questa responsabilità continuino tutt’ora. Un ultimo accenno infine riguardo alla Presidenza. La Camera di Commercio ha assunto la Presidenza del Marconi in un momento in cui le altre istituzioni locali che detengono azioni dell’aeroporto erano coinvolte nelle elezioni amministrative (comunali, provinciali e regionali). Si era in un momento estremamente delicato sia per la chiusura temporanea dello scalo per i lavori di allungamento della pista, che per il complesso iter teso all’ottenimento della concessione quarantennale. In quella circostanza la Camera di Commercio si assunse l’onere di un impegno diretto ed espresse alla presidenza del Marconi il proprio Presidente. Tale scelta era motivata dalla necessità di dare alla società, ai suoi dipendenti, al mercato ed ai diversi riferimenti istituzionali la percezione di una piena assunzione di responsabilità da parte del maggiore azionista in una fase delicata della vita dell’aeroporto. È stato un periodo di transizione molto attivo. La Camera di Commercio è ora in attesa che gli altri soci provvedano alla nomina dei loro membri nel Consiglio di Amministrazione (quelli attuali vennero nominati sotto elezioni per garantire la continuità dell’azione amministrativa). Contestualmente alla nomina dei consiglieri la Camera di Commercio considererà conclusa la fase di transizione ed opererà per una presidenza stabile, indiscussa ed autorevole, capace di continuare quel percorso iniziato dall’Ente camerale negli anni ’60 da un piccolo campo d’aviazione. Sommario UNO SGUARDO IN PROVINCIA Calderara, un feeling con le imprese Giorgio Costa Ceam, un forte legame con il territorio Stm Team, obbiettivo internazionalizzazione Datalogic e Bonfiglioli, quando basta la parola Simona Storchi Italeri, la cura dei particolari Marco Tavasani CIICAI, un grande consorzio di artigiani Calzoni, la storia dell’industria bolognese Kpl Packaging, l’ambiente in prima linea Simona Storchi 4 5 5 5 6 7 7 7 CONGIUNTURA ECONOMICA La ripresa? Si aspettano conferme 8 LA GIORNATA DELL’ECONOMIA Un colpo di reni per ripartire Marina Amaduzzi 9 TURISMO E BUSINESS Bologna e New York in linea Marco Tavasani 10 L’INTERVISTA Città metropolitana addio Marco Montaguti 11 FORMAZIONE E QUALITÀ Più performance e meno rischi Gilberto Gai L’attività corsuale del Ctc 12 13 INDICI Calcolo del valore della moneta 14 NOTIZIE IN BREVE Conformità degli impianti Codice ambientale Accessi a Internet per imprese La Camera al SANA Contributi camerali Il diritto annuale è scaduto 16 16 16 16 16 16 VITA D’IMPRESA Azienda di famiglia, come passarla di mano Gianluca De Filippi 18 RAPPORTO BANCHE-IMPRESE Le PMI bolognesi? Sono affidabili Faldella (ABI): positivo il dato qualitativo delle imprese Simona Storchi 19 19 LAVORO Occasione persa o scampato pericolo? Mario Gallotta 20 MERCATO E CONSUMATORI Più protezione contro i raggi solari 22 Luca Mossini È iniziata l’era del tachigrafo digitale 23 Mariantonietta D’Alessandro EXPORT Opportunità commerciali 24-27 BOECOn03 5-07-2006 15:39 Pagina 4 BOLOGNA economica 4 UNO SGUARDO IN PROVINCIA Periodico della C.C.I.A.A. Maggio-Giugno 2006 Calderara, un feeling con le imprese Ha la più alta densità di imprese tra i comuni della Provincia di Bologna grazie alle 1.800 aziende su 12.800 residenti e come dati assoluti è terza dietro ai comuni di Bologna e Imola. E dalle imprese riceve 3,2 dei 4 milioni di Ici che annualmente incassa. Bastano questi numeri per fare di Calderara di Reno il Comune più “industriale” della provincia di Bologna, un’area in cui le imprese hanno trovato un luogo, per così dire, di elezione. Merito della vicinanza a Bologna, senz’altro, ma anche frutto di una buona rete di servizi messi in atto dalle amministrazioni comunali da vent’anni a questa parte e di prezzi dei terreni decisamente più abbordabili rispetto a quelli praticati nelle vicinanze. Industria croce e delizia di un territorio che vede ogni giorno un flusso mattutino di 6mila auto in entrata e 4mila in uscita, che si ripete, a parti invertire nel tardo pomeriggio. A questo vanno aggiunti dai 300 ai 400 camion che ogni giorno attraversano l’area. “Tutto questo – spiega il sindaco Matteo Prencipe (nella foto) – a testimonianza da un lato dall’appetibili- Il comune dell’hinterland bolognese è un polo industriale di grande rilievo. Il sindaco Prencipe: il nuovo Prg valorizza chi già è presente ma blocca ulteriori insediamenti strano, evidentemente, quelle 4mila vetture che ogni giorno portano i residenti a lavorare nel capoluogo di regione. Ma proprio sul tà del territorio di Calderara e dall’altro del fatto che sempre più la nostra area sta diventando terra di e m i g ra z i o n e dalla vicina Bologna”. Come dimo- LA SCHEDA DEL SINDACO “ È arrivato a Bologna perché nel 1968 Bologna era un mito e perché glielo spedì il ministero del Tesoro presso cui ancora lavora in carico all’Lnpdap di Bologna. Matteo Prencipe è nato a Vico del Gargano (Foggia) nel 1952 ed è stato iscritto alla facoltà di Giurisprudenza delle Università di Bari e Bologna. Tifa per l’Inter ed il Foggia ma ha una simpatia per il Bologna. Ama il mare garganico e la sua terra di nascita e come hobby ha il cinema (Robert de Niro), la musica lirica (Verdi e Puccini) e la lettura (Sepùlveda e Foscolo). La sua carriera politica è tutta interna al Pci, Pds e Ds. Dal 1983 al 1987 è stato delegato Cgil, responsabile comparto provinciale “ministeriali” e componente del direttivo provinciale FpCgiu. Assessore alla Scuola, Cultura, Sport, Tempo Libero e Informazione del comune di Calderara dal giugno 1993, è stato eletto Sindaco il 13 giugno 1999 con il 51% dei voti. Quattro anni dopo ha convinto un altro 10% di cittadini e ha raggiunto il 61% dei consensi nonostante non abbia preso i voti di Rifondazione comunista e dei Verdi che sono rimasti fuori dalla Giunta. Il Sindaco oltre ai compiti politico-istituzionali di Ufficiale di Governo e di Coordinamento della Giunta Municipale, cura personalmente le seguenti deleghe: Polizia Municipale, Informazione e Politiche per l’Infanzia. È componente del direttivo nazionale dell’ANCAI (Associazione Nazionale Comuni Aeroportuali Italiani). ” fronte della viabilità e della mobilità in genere sono in arrivo importanti novità per gli abitanti di Calderara. Dopo anni di lavori è diventato infatti realtà il sistema viario che consente di superare la strozzatura dei due passaggi a livello mentre entro il 2008 al Bargellino sorgerà la nuova fermata del servizio ferroviario metropolitano, in grado di togliere auto dalle strade. Una sorta di rivoluzione epocale per Calderara equiparabile alla chiusura del centro a camion e trasporto pesante che sino a 4 anni fa passavano sotto le finestre del municipio e a due passi dal sagrato della chiesa. E ora il comune di Calderara si appresta a vivere il “secondo tempo” del suo incessante sviluppo industriale che ha portato in zona alcuni dei pezzi più pregiati dell’industria bolognese da Datalogic a Bonfiglioli, dai motori Minanelli a tante piccole e piccolissime aziende di lavorazione meccanica sia industriali sia artigianali. Per non dire del mondo degli installatori. Uno sviluppo che punta soprattutto sulla crescita di residenti e sulla crescita solo delle imprese che già si sono istallate ma blocca nuovi insediamenti. “Il nuovo Prg lo dirà chiaro e tondo: le imprese sono la ricchezza del nostro territorio e vogliamo che continuino a crescere; ma quelle che ci sono e basta. Ora – spiega Prencipe – guarderemo con attenzione ai nuovi insediamenti residenziali e dopo la variante urbanistica che consente 280 nuovi alloggi siamo orientati a permettere la realizzazione di 270 nuove abitazioni nel capoluogo, fermo restando che 8mila metri quadrati di area saranno riservati all’edilizia calmierata”. Il tutto in previsione di un aumento di popolazione che ha portato i residenti da 11mila a 13mila in meno di tre anni e tenendo conto del fatto che il 68% dell’immigrazione arriva proprio da Bologna in cerca di prezzi abbordabili e di una migliore qualità della vita. Anche perché, come ha dimostrato un recentissimo studio dell’Uppi, proprio a Calderara si registrano i prezzi più bassi della cintura. Il tutto nel contesto dei piani di sviluppo messi in campo dalla Provincia e che sono stati recepiti nella programmazione territoriale comunale. E fermo restando che tra gli obiettivi della Giunta resta il completo risanamento sociale del Bologna 2, un complesso residenziale passato alla cronaca per prostituzione, violenza e spaccio di sostanze stupefacenti. di GIORGIO COSTA BOECOn03 5-07-2006 15:39 Pagina 5 BOLOGNA economica 5 UNO SGUARDO IN PROVINCIA Maggio-Giugno 2006 Ceam, un forte legame con il territorio Una rete di 35 imprese che si occupa di vendita, installazione, assistenza e manutenzione di impianti elevatori. Il Gruppo Ceam ha sede a Calderara di Reno e, dagli anni Ottanta è parte del Gruppo Otis, Leader mondiale del settore ascensoristico. Il gruppo industriale bolognese fattura 120 milioni di euro: costruisce 4mila impianti l’anno e, nel 2005, il suo parco impianti in manutenzione ha toccato le 55mila unità. Può contare su diecimila metri quadrati di stabilimento, una torre di prova alta più di 30 metri e 600 dipendenti. Era il primo maggio 1947 quando Giorgio e Sergio Samoggia e Ardilio De Maria fondarono l’Elettromeccanica, la futura CEAM (Costruzioni Elettromeccaniche Ascensori Montacarichi). È nel 1974 che viene inaugurata l’attuale sede di Calderara di Reno e che inizia il processo di internazionalizzazione. “Ceam ha sempre valorizzato il legame tra l’azienda e il territorio di Calderara di Reno – dice l’amministratore delegato Lamberto Cuppini – costruendo un rapporto fiduciario e collaborativo con le amministrazioni locali”. Gli anni Settanta hanno visto lo sviluppo e la rapida crescita della società: la progettazione e produzione di centraline oleodinamiche e l’acquisizione di partecipazioni societarie in altre aziende del settore hanno portato la Ceam ad essere presente capillarmente su tutto il territorio nazionale. “Le società partner – spiega l’amministratore delegato – sono il punto forza del gruppo, affiancate da una struttura industriale che fornisce supporti specifici in ogni ambito aziendale, creando valore per i clienti e sommando i vantaggi caratteristici di aziende fortemente orientate al proprio mercato alle capacità gestionali e produttive di un grande gruppo industriale”. Nel 2005 l’ingegneria Ceam ha lanciato sul mercato l’ascensore che funziona anche in caso di black-out. Si chiama Evolux, senza locale macchine, alimentato a 220 volt monofase, la cui caratteristica principale è, appunto, il funzionamento anche in caso di mancanza di corrente elettrica. “Da quasi sessant’anni il Gruppo Ceam si evolve ricercando gli strumenti migliori per portare la ricerca tecnologica al servizio dell’uomo – conclude l’amministratore delegato. Il nostro principio è di considerare un risultato ottenuto non come una fine, ma come un punto di partenza per obiettivi più importanti”. di SIMONA STORCHI Periodico della C.C.I.A.A. Stm Team, obbiettivo internazionalizzazione Stm Team produce da trent’anni trasmissioni meccaniche per l’industria. In settori come l’agroalimentare, il ceramico e l’edilizia, per applicazioni nella robotica e nell’automazione, la Stm fornisce riduttori di velocità, motori elettrici, variatori meccanici ed elettronici. La sede operativa centrale di Lippo di Calderara occupa una superficie di oltre 40 mila metri quadrati di cui 32.500 di area coperta. Il gruppo, che conta 250 addetti, nel 2005 ha fatturato 50 milioni di euro di cui il 55% legato all’export. Da pochi mesi si è aggiunta una nuova società, la Stm Drive, specializzata nella produzione di inverter, motori elettrici e variatori elettrici di velocità. “Possiamo articolare il nostro rapporto col territorio sotto diversi aspetti – dice Tiziano Girotti, presidente di Stm Team. Un primo approccio riguarda l’interazione costante con le piccole e medie imprese del territorio. Tramite processi di fornitura e proficue collaborazioni, siamo riusciti a formare un pool di esperienze e di conoscenze tecniche finalizzate alla crescita del settore metalmeccanico in tutta la zona, agevolando il processo di internazionalizzazione tra gli anni Settanta e i primi Novanta. Un altro aspetto riguarda invece la sfera economico-sociale. Abbiamo creato molti posti di lavoro e abbiamo sponsorizzato diversi programmi ricreativi a beneficio dei giovani residenti a Calderara di Reno”. Il 2006 vedrà la nascita di una nuova società del gruppo, ad Espoo, il secondo centro finanziario, tecnologico e logistico della Finlandia. Questa sede avrà il compito di potenziare la distribuzione del marchio nella zona del Mare Baltico. “Oggi i bisogni sono cambiati – conclude Girotti – la globalizzazione ci impone miglioramenti radicali che richiedono un coinvolgimento anche delle aziende per la creazione di nuove politiche a livello regionale, provinciale e comunale. Lo scopo è potenziare le risorse del nostro territorio, come l’aeroporto o la metropolitana, per garantire l’accessibilità e favorire processi di internazionalizzazione e decentralizzazione”. Si.St Datalogic e Bonfiglioli, quando basta la parola Datalogic e Bonfiglioli, due gruppi che dai loro quartier generali di Calderara di Reno hanno portato la tecnologia e l’ingegneria made in Italy nel mondo. Oltre 1550 dipendenti in sei unità produttive emiliano-romagnole e 770 nelle filiali dirette in Europa e nel mondo. Il GRUPPO BONFIGLIOLI, fondato nel 1956, produce e vende riduttori e motoriduttori, motori elettrici e variatori meccanici. La gestione del business avviene oggi, come 50 anni fa, dal quartier generale di Calderara di Reno. “La Bonfiglioli deve molto al territorio nel quale si è insediata ed è cresciuta prima di diventare una realtà internazionale – commenta Sonia Bonfiglioli, amministratore delegato del Gruppo –. La capacità di dialogo, la possibilità di trovare fornitori di alto livello, la vicinanza alla comunità hanno contribuito ad uno sviluppo armonico della nostra impresa. Oggi sono necessari, però, interventi importan- ti per migliorare i sistemi viari, la dotazione di infrastrutture essenziali per una permanenza sul territorio che abbia come ragione di base non il legame affettivo ma l’opportunità di sviluppo”. Durante gli ultimi cinque anni Bonfiglioli ha destinato 65 milioni di milioni dei 77 totali alla struttura italiana per supportare principalmente le attività di ricerca e sviluppo, l’aumento di capacità produttiva, e la modernizzazio- ne delle infrastrutture tecnologiche e di sistemi informativi. Nel 2005 il fatturato Bonfiglioli ha raggiunto i 388 milioni di euro, di cui il 31% in Italia e il 69% all’estero. Nata nel 1972 per la progettazione, la produzione e la commercializzazione di sensori fotoelettrici per applicazioni industriali, DATALOGIC è il maggiore produttore europeo ed uno dei principali nel mondo, di lettori di codice a barre, di mobile computer per la raccolta dati e di sistemi di identificazione in radiofrequanza. Con un fatturato 2005 di 205,9 milioni (+40,8%), Datalogic ha chiuso il primo trimestre dell’anno con 95 milioni di ricavi. Un incremento del 159% dovuto alle acquisizioni operate alle fine del 2005 delle americane Psc e Informatics. La sede dell’azienda è a Calderara di Reno. “Le radici, per l’uomo, sono sempre molto importanti – commenta Roberto Tunioli, amministratore delegato . Bologna, sin dall’inizio del Novecento, ha sempre saputo essere accogliente per le imprese che in questo tessuto si sono formate e sono cresciute. Spero veramente che questa propensione, la nostra città continui a coltivarla e a svilupparla anche alla luce delle esigenze e delle necessità attuali dell’imprenditoria”. Si.St BOECOn03 5-07-2006 15:39 Pagina 6 BOLOGNA economica 6 UNO SGUARDO IN PROVINCIA Periodico della C.C.I.A.A. Maggio-Giugno 2006 Italeri, la cura dei particolari Nel cuore industriale di Lippo di Calderara c’è un’azienda in un certo senso anomala. È ltaleri, fondata una quarantina di anni fa da due operai attrezzisti, molto abili anche con il pantografo. Un bel giorno Gian Pietro Parmeggiani (presidente di Italeri) e il suo amico e socio Giuliano Malservisi decisero di tuffarsi nell’avventura del modellismo. “Erano anni – ricorda Parmeggiani – in cui i modelli in scala di aerei venduti in scatola da montaggio avevano da poco fatto la loro comparsa sul mercato. Perché decidemmo di entrare in quel settore? Beh, sapevamo che il segreto era tutto nella precisione degli stampi: quelle ‘conchiglie’ di metallo nel quale si immette il polietilene fuso. Ma non dimentico che eravamo affascinati anche dal mondo dell’aviazione: forse questa motivazione è stata una delle molle che ci ha spinto ad accettare la sfida. Così abbiamo aperto un piccolo stabilimento che nel corso degli anni si è fatto conoscere per la cura dei particolari, che in fondo sono il segreto del successo in questo campo”. È una descrizione sintetica, quella di Parmeggiani, uomo di poche parole, abituato a guardare al sodo senza tanti fronzoli. Da alcuni anni, almeno una ventina, ltaleri di fronzoli (in senso positivo) ne ha accumulati parecchi fino a diventare leader mondiale nella produzione di aerei in scala 1:48 o 1:32, ma anche 1:72. La chiave del successo è riposta nella accuratissima pressione degli stampi, nella pronta risposta al mercato, spesso anticipando non solo la concorrenza, ma addirittura creando prodotti quando ancora si sa molto poco o quasi nulla di aerei ‘esotici’, ultrasegreti. Poi, con il passare degli anni e il successo commerciale che premiava ltaleri, l’azienda di Calderara ha affiancato agli aerei in scatola da montaggio anche le navi, i tir (in particolare i famosi truck americani, quelli di Duel, per intenderci), i veicoli militari, le moto e le biciclette. Oggi ltaleri produce modelli con tecniche raffinatissime anche per la concorrenza e sforna ben un milione di scatole da montaggio all’anno. Se fossero aerei veri, la nostra aeronautica militare farebbe i salti di gioia solo se potesse mettere in linea un paio di centinaia di F16 block 50: quelli della serie più avanzata. Magari con il supporto di quattrocinque Awacs di cui l’italia ha estrema necessità. Sta in questo il segreto del successo dell’azienda di Calderara, leader mondiale nel settore dei modellini in scala, aerei, navi, tir, moto e biciclette tra gli altri. Quella volta in cui misero in crisi il Congresso USA e il Pentagono Ma la storia di ltaleri è legata ad un episodio che ha messo in crisi, al di là dell’Atlantico, il Pentagono, il Congresso Usa e gli uffici presidenziali addetti alla custodia dei programmi top secret: quelli ai quali è legata la National Security. Sentite come nasce questo singolare e forse irripetibile episodio che ha fatto epoca. Siamo nella seconda metà degli anni Ottanta e la guerra del Golfo (la Desert Storm) è ancora lontana. Fonti ufficiose degli ambienti aeronautici Usa, ma anche la stessa stampa statunitense (tra cui il prestigioso settimanale Aviation Week&Space Technology: la ‘bibbia’ dell’aviazione) cominciavano a parlare di un misterioso aereo da combattimento che qualche osservatore aveva avuto la fortuna di intravvedere casualmente in volo. E cominciarono le speculazioni: chi parlava di un aereo ‘esotico’ che volava a velocità spaventose, chi sosteneva che era un aereo non convenzionale con un sistema di propulsione ‘magnetic levitation’ o addirittura a fotoni. ltaleri aveva una rete di vendita negli Stati Uniti, affidata a collaboratori che di aerei ne masticavano abbastanza. Gente che faceva la spola tra la California meridionale (una delle grandi aeree del- l’industria aerospaziale Usa), il Nuovo Messico e il Nevada. Gli Stati dove era possibile, con una buona dose di fortuna, imbattersi guardando il cielo color cobalto (ma anche di notte) in questo aereo di cui si parlava sempre più frequentemente, ma di cui non si sapeva nulla. Ma, come è arcinoto, tutto il mondo è paese. E alla fine i collaboratori commerciali di ltaleri facendo amicizia con qualche dipendente della Lockheed appena andato in pensione, oppure ascoltando discretamente davanti a un barattolo di birra le chiacchiere di qualche pilota che lavorava come collaudatore o addetto allo sviluppo del misterioso jet dalle parti di Tonopah (Nuovo Messico), mettendo assieme quei pochi dati riuscirono a disegnare, anzi a fare qualche schizzo abbastanza veritiero, del segretissimo F-117 (nella foto) in fase di messa punto nei laboratori ‘Skunk works’ (lavori sporchi) di Burbank, California. Gli schizzi arrivarono a Calderara e non trovarono affatto impreparati Parmeggiani e Malservisi. “Dire che fummo sorpresi dal disegno di quell’aereo di cui si cominciava appena a parlare – dice Parmeggiani – è poco. Anche i nostri tecnici, che dovevano costruire il modello in scala in legno erano molto, ma molto perplessi. Stiamo parlando dell’aereo stealth, invisibile al radar, una cosa assolutamente fuori da ogni logica negli anni Ottanta, con una forma talmente rivoluzionaria da mettere fortemente in dubbio la possibilità che potesse volare”. Eppure il ‘Nighthawk’ volava e stava già per diventare operativo nelle basi di Tonopah, Nellis (Nevada) e Holloman: la sua ‘casa’ definitiva con i colori del 53o stormo. “Decidemmo di tentare la grande avventura – continua Parmeggiani –. Era una scommessa che se fosse stata vincente ci avrebbe spalancato le porte di molti mercati, primo tra tutti quello Usa”. Era il momento di passare alla produzione dei particolari da assemblare. E ltaleri si impegnò a fondo nella più grande operazione di spionaggio in scala della storia. Sì, è proprio il caso di parlare di spionaggio, o almeno di aver messo sul mercato un aereo segretissimo al punto che lo stesso Congresso Usa non ne era a conoscenza. Dopo pochi mesi, siamo nel 1987, le prime scatole da montaggio dell’F-117 arrivano nei negozi americani. lmmaginiamoci quel che successe al Pentagono anche perché il modello era per il 90% la scala di quello reale. Capitò così che un bel giorno un senatore Usa in attesa di prendere l’aereo da un aeroporto del Midwest per Washington entra in un negozio dello scalo e guarda una strana scatola da montaggio con la riproduzione dello stealth. Ne compra due e una volta arrivato al Senato a Washington interpella subito il presidente della commissione affari riservati. “Voi continuate a dire di non saper niente di questo aereo? Complimenti! E questo cos’è? Lo sapete che una fabbrica di modelli di Bologna, Italia, ha già messo in vendita il segretissimo jet in scala ridotta?”. Il caso deflagrò con la violenza di un tornado mettendo in crisi il Pentagono e l’Usaf che furono così costrette ad ammettere l’esistenza dell’aereo invisibile. “Per noi fu un grande successo, e poco dopo realizzammo il modello esatto in scala – racconta Parmeggiani –. Ma del caso si interessò anche l’Fbi che, tramite la nostra polizia, venne a trovarci e ci fece un sacco di domande. Beh, fu davvero una grande soddisfazione”. di MARCO TAVASANI BOECOn03 5-07-2006 15:40 Pagina 7 BOLOGNA economica 7 Maggio-Giugno 2006 UNO SGUARDO IN PROVINCIA CIICAI, un grande consorzio di artigiani Un consorzio di artigiani idraulici. Ciicai è il più grande gruppo bolognese specializzato nella vendita all’ingrosso e al dettaglio di materiali termo-idraulici e arredo bagno. La scelta di diventare un consorzio fu fatta nel 1964 allo scopo di rendere gli artigiani aderenti più forti sul mercato potendo acquistare a prezzi più convenienti il materiale necessario per il loro lavoro. Il Ciicai è un gruppo composto da una holding, un’immobiliare e da un’azienda commerciale, ciascuna con diverse partecipate, che fa parte a sua volta del gruppo di acquisto interregionale Intesa. Con un fatturato annuo di 35 milioni di euro, oltre duecento soci e ottanta addetti (tra la sede e lo show room di Bergellino di Calderara, i magazzini in zona Roveri, a Imola e a Cento), Ciicai è in grado di offrire una gamma di prodotti legati all’impiantistica, al condizionamento, all’arredo bagno e alle ultime novità del settore del benessare, come saune e hamam. Quarant’anni fa il consorzio svolgeva due attività: in nome e per conto dei soci ricercava e acquisiva lavori sul mercato, poi li assegnava ai propri associati. Inoltre acquistava e rivendeva ai soci il materiale, che loro poi provvedevano ad installare. Questa operazione aveva un duplice vantaggio: la possibilità di acquisire grossi lavori che un singolo artigiano non avrebbe mai potuto farsi assegnare, e ottenere prezzi vantaggiosi sui materiali, grazie al potenziale d’acqui- sto costituito non da un singolo ma da centinaia di imprenditori. Dal 1984 il consorzio si dedica prevalentemente alla vendita dei prodotti. Pochi anni dopo ha allargato il suo mercato anche ai non associati, fino a vendere i prodotti direttamente al cliente finale. “Il consorzio è cresciuto sul territorio al fianco dei clienti – dice Rita Lamberti, direttore generale – non è solo un fornitore di prodotti, di offerte mirate e di soluzioni tecniche, ma un partner tecnologico che affianca l’installatore con servizi di alto profilo e con una visione globale sul mercato. Le aziende artigiane del gruppo sono impegnate non solo nel dare risposte efficaci alle esigenze tecniche e a consigliare la scelta dei migliori materiali nell’installazione degli impianti idro-termo-sanitari, ma anche nel seguire con estrema attenzione le evoluzioni del gusto e dei consumi nell’abitare”. In particolare il consorzio dedica molta attenzione al risparmio energetico e alle relative tecnologie. “Investiamo per implementare l’offerta nel campo delle energie rinnovabili come la geotermica, il solare termico e il fotovoltaico – continua Lamberti –. Recentemente abbiamo acquisito un’azienda specializzata in quest’ultimo campo, convinti che l’energia pulita vada a beneficio soprattutto nel territorio. Stiamo collaborando, ad esempio, con il comune di Calderara per la creazione di una centrale a biomasse, ora in fase di studio di fattibilità”. di SIMONA STORCHI Periodico della C.C.I.A.A. Calzoni, la storia dell’industria bolognese Calzoni è il leader nel campo dei sistemi di movimentazione per sommergibili e navi di superficie e nei sistemi luminosi di ausilio all’atterraggio per aeroporti ed eliporti. Ed è un’azienda storica del panorama industriale bolognese: fondata nel 1834, ha fornito il primo sistema idraulico per sommergibili nel 1931. La società, dal fatturato annuo di oltre 30 milioni (di cui il 70% legato all’export), è dal 1999 di proprietà della holding americana Kollmorgen Corporation e ha circao 150 dipendenti. In pratica la Calzoni è attiva nella progettazione e realizzazione di sistemi complessi per la movimentazione navale dove cioè è necessaria l’integrazione di meccanica, oleodinamica ed elettronica. Produce con tecniche avanzate – testate nei laboratori interni – soluzioni di altissima qualità come: sistemi non penetranti di movimentazione, sensori per sommergibili, sistemi snorkel e valvole di scarico dei gas per sommergibili, sistemi di movimentazione armi, sistemi ottici di ausilio all’appontaggio, autopiloti e sistemi di posizionamento dinamico e di controllo assetto per navi di superficie. “Nel 2000 Calzoni ha spostato la propria sede da quella storica di Santa Viola Bologna alla nuova sede di Calderara di Reno – spiega Alberto Colliva, direttore generale – per beneficiare del nuovo assetto della viabilità nella zona Bargellino grazie all’apertura del nuovo accesso sulla via Alcide De Gasperi. Un passo necessario per avere a disposizione un agevole e più veloce accesso al sistema viario”. La Società ha intrapreso negli ultimi anni un processo di riconversione da fornitrice di applicazioni navali, spesso anche a destinazione militare, alla produzione di sistemi luminosi e di movimentazione a destinazione civile per aeroporti ed eliporti. Si.St Kpl Packaging, l’ambiente in prima linea Kpl Packaging è un’azienda della Korber PaperLink Gmbh di Amburgo. Nata nel 2003 per lo sviluppo di sistemi di confezionamento nel mercato del tissue con sede a Lippo di Calderara di Reno. Kpl progetta e realizza in particolare confezionatrici, insaccatrici e sistemi completi per prodotti in carta tissue – rotoli e piegati – con il marchio Casmatic. Oltre il 90% del fatturato – pari nel 2005 a 46,5 milioni – è legato all’export, ma l’azienda è rimasta molto radicata sul territorio. La rinnovata sede di Kpl Packaging è stata creata nello stabilimento storico della Wrapmatic, fondata nel 1960, la principale azienda del Comune di Calderara di Reno. “È un Comune che offre numerosi servizi alla rete imprenditoriale che ne caratterizza il territorio – spiega Franco Cassoli, direttore industriale –. Dalla vicinanza all’aeroporto di Bologna, alle principali interconnessioni autostradali che garantiscono una posizione logistica invidiabile. Kpl è anche attenta al rapporto con le istituzioni locali ad esempio per quanto riguarda la responsabilità sociale d’impresa, caratterizzata dalla ric- chezza creata, per i dipendenti e per altri portatori d’interessi”. Oltre 200 sono gli addetti dell’azienda che conta su 5mila macchine funzionanti presso più 800 clienti distribuiti in tutto il mondo e una presenza capillare sul mercato garantita da una rete di vendita e centri di assistenza e servizio dislocati in tutti i Paesi. “I servizi di cui beneficia Kpl, offerti da aziende ed enti locali del comune di Calderara sono tantissimi – conclude Cassoli –. Dal canto suo Kpl presta inoltre una particolare attenzione a temi quali la compatibilità ambientale, attraverso una serie di misure per lo smaltimento ecocompatibile dei rifiuti”. Si.St BOECOn03 5-07-2006 15:40 Pagina 8 BOLOGNA economica Periodico della C.C.I.A.A. 8 CONGIUNTURA ECONOMICA Maggio-Giugno 2006 La ripresa? Si aspettano conferme Mostra segnali contraddittori l’andamento dei principali settori dell’economia provinciale nel primo trimestre del 2006. I sintomi di avvio della ripresa registrati a fine 2005 hanno subito un ridimensionamento pur rimanendo comunque su valori positivi. Le aspettative a breve termine degli imprenditori rimangono cautamente positive. Il sistema moda sembra avere concluso la lunga fase di ridimensionamento. L’artigianato manifatturiero torna a valori positivi. Per quanto riguarda il settore manifat turiero nel suo complesso la produzione si attesta su livelli analoghi a quelli del primo trimestre 2005, il fatturato è cresciuto di un punto percentuale, gli ordinativi interni sono cresciuti dell’1,5%, le esportazioni del 2,3%. Il comparto alimentare mostra indicatori sostanzialmente stabili rispetto allo stesso periodo del 2005, anche se in leggero rallentamento rispetto alla fine dell’anno scorso. Il sistema moda, unitamente ai comparti che lo determinano, cioè il tessile, l’abbigliamento ed il calzaturiero, sembra avere concluso la lunga fase di ridimen sionamento con la conseguente stagnazione che lo ha caratterizzato in questi ultimi anni. In alcuni casi infatti i tassi di crescita dei diversi indicatori economici raggiungono per la prima volta valori positivi anche se modesti. In particolare i tassi di crescita tendenziale dell’export sono positivi sia per il tessile che per l’abbigliamento che per le calzature (0,1%, 0,7% e 0,8% rispettivamente). Bisognerà però attendere i prossimi mesi per verificare se questo andamento segna l’inizio della fase di recupero del settore. Il settore della carta ed editoria è quello che meno sembra risentire della battuta d’arresto di inizio 2006: i tassi tendenziali sono tutti positivi, ma l’incremento più rilevante lo si rileva per le esportazioni e gli ordinativi (attestati rispettivamente a +2,6% e +1,9%). Il settore della chimica, gomma e plasti ca si mantiere stabile nel fatturato, mentre cresce negli ordinativi interni ed esteri (2%). Solo la produzione subisce un rallentamento con tassi tendenziali vicini allo zero. La metalmeccanica nel suo complesso è quella che riserva le maggiori sorprese perché fa registrare un cambiamento di tendenza nell’evoluzione degli indicatori diverso da quello atteso sulla base degli I dati del primo trimestre del 2006, pur ridimensionando un po’ le aspettative ottimistiche di fine 2005, non fanno diminuire la cauta fiducia degli imprenditori bolognesi andamenti di fine 2005. Infatti pur mantenendo tassi tendenziali positivi nel primo trimestre 2006, produzione e fatturato mostrano valori inferiori di un punto percentuale rispetto alle variazioni di fine 2005. Più modesta è la riduzione dei tassi di crescita degli ordinativi e dell’export. Nel settore dei metalli si registra un ridimensionamento tendenziale dei tassi di crescita della produzione (+0,5%) e del fatturato (+1,4%), mentre gli ordinativi hanno continuato nella loro evoluzione positiva (+2,3%) congiuntamente alle esportazioni, aumentate del 3%. Nel settore delle macchine ed apparec chi meccanici i tassi di crescita delle esportazioni e degli ordini pur diminuendo si mantengono positivi (esportazioni da 3,6% a 2,8% ed ordini da 2,3% a 1,7%), l’incremento del fattura- to si riduce in modo più sensibile (da 2,4% a 0,8%) ma resta positivo, mentre il tasso di crescita della produzione diviene pressoché nullo. Anche nel settore dell’elettricità ed elettronica si registrano andamenti pressoché simili con i diversi indicatori che presentano un rallentamento della crescita tendenziale che resta positiva per le esportazioni e gli ordinativi, e pressoché nulla per produzione e fatturato. Infine per quanto riguarda il settore della meccanica di precisione gli indicatori presentano un andamento divergente: risultano ridimensionati i tassi tendenziali di crescita del fatturato (+1,1%), degli ordini nazionali (+1,3%) e della produzione (+0,1%), mentre le esportazioni che si mantengono attorno al 4%. L’esame delle tendenze registrate dalle imprese manifatturiere consente di formulare una valutazione qualitativa dell’andamento congiunturale dei primi mesi del 2006. Poco più della metà delle imprese giudica stabile l’andamento della produzione , mentre circa il 37% lo valuta in aumento. Analoga valutazione è stata fatta per il fatturato , con il 46% delle imprese che lo giudica stabile e poco meno di un terzo che ne da una valutazione di crescita. Più interessanti sono le risposte fornite per gli ordinativi com plessivi: solo il 14% ne denuncia un calo nel corso del primo trimestre 2006 . Disaggregando gli ordinativi interni da quelli esterni si coglie che per una impresa su due gli ordinativi interni saranno stabili, mentre ben il 75% del le imprese prevede stabili gli ordinativi d all’es te ro . Questi dati risultanti dall’inchiesta congiunturale relativa al primo trimestre 2006, considerati congiuntamente, e cioè nella loro componente quantitativa (tassi di crescita) e nella parte qualitativa (previsioni degli operatori), consentono di interpretare con cauto ottimismo l’andamento congiunturale dei primi mesi dell’anno. Le aspettative degli operatori sono infatti di consolidamento e/o di miglioramento delle condizioni attuali, soprattutto per quanto attiene agli ordinativi interni e dall’estero. Il grado di utilizzo degli impianti è rimasto elevato nel primo trimestre 2006 e pari al 76,5% per il settore manifatturiero con percentuali superiori per la meccanica, la chimica e per il comparto dei metalli. Il grado di utilizzo degli impianti del sistema moda è sensibilmente inferiore e non raggiunge il 70%. Il periodo di produzione assicurata si attesta sui tre mesi in modo differenziato per quasi tutti i comparti produttivi. Per quanto riguarda l’aartigianato mani fatturiero il primo trimestre 2006, dopo oltre un triennio di tassi in calo fa registrare segno positivo per i tassi di crescita tendenziali di produzione, fatturato e ordinativi. Il tasso di crescita delle esportazioni, che si era riportato a valori positivi già nel corso del 2005 si mantiene positivo anche se in diminuzione rispetto a fine 2005. Per il settore del commercio al dettaglio si consolida la crescita tendenziale registrata già nel corso del 2005, e il primo trimestre 2006 mette in evidenza un ulteriore incremento anche se di lieve entità. BOECOn03 5-07-2006 15:40 Pagina 9 BOLOGNA economica 9 LA GIORNATA DELL’ECONOMIA Maggio-Giugno 2006 Periodico della C.C.I.A.A. Un colpo di reni per ripartire Bologna va un po’ meglio dell’Italia, ma resta distante dalle migliori esperienze europee. Il modello, economico e sociale, che l’ha trainata venti e trent’anni fa non funziona più. “C’è bisogno di un colpo di reni”, basta chiacchiere e tavoli di confronto, occorre passare ai fatti. “In almeno tre grandi ambiti economici c’è bisogno di un salto di qualità: nelle infrastrutture, nell’innovazione, nell’attrazione di energie vitali ed economiche”. Parole di Gian Carlo Sangalli (nella foto), presidente della Camera di Commercio, che ha colto l’occasione della Giornata dell’Economia per sollecitare tutti a far decollare Bologna e renderla davvero competitiva a livello internazionale. Perché è all’estero che bisogna guardare, ha messo in guardia Sangalli, ai paesi che in questi anno stanno subendo una crescita tumultuosa come l’India e la Cina, paesi che “stanno investendo in formazione avanzata quote di Pil nemmeno lontanamente paragonabili a ciò che destina invece l’Italia”. Bologna può mettersi a quel passo? Partendo dai dati, Sangalli ha rilevato che “nella provincia di Bologna la percentuale di dipendenti formati è di oltre il 20%, una quota maggiore sia rispetto alla media regionale, sia all’Italia nel suo complesso. L’attività di formazione si concentra prevalentemente nelle medie imprese, e nei servizi. Al diminuire della dimensione dell’impresa, maggiore è la quota di costi sostenuti dall’impresa stessa per la formazione del proprio personale”. La “cultura della formazione” è dunque profondamente radicata nel nostro tessuto produttivo e questo spiega anche il boom di esportazioni nella nostra provincia che nel 2005 sono aumentate del 7% rispetto al 2004. “In Italia siamo fra le prime realtà economiche capaci di esportare beni ad alto valore aggiunto – ha proseguito Sangalli – su 100 prodotti e servizi esportati dalle imprese della provincia 64 sono ad alto contenuto tecnologico (un punto percentuale in più rispetto al 2004). La media regionale è inferiore di 14 punti percentuali, quella nazionale di Il presidente Sangalli: c’è bisogno di agire con concretezza in direzione della qualità, soprattutto nelle infrastrutture, nell’innovazione e nell’attrazione di energie vitali ed economiche circa 22 punti. A livello settoriale, il maggior contributo all’export proviene dai settori delle macchine ed apparecchi meccanici e delle macchine e apparecchiature gna investire su “metropolitana, passante nord, people mover, nuova stazione ferroviaria”, “sono priorità di 15 anni fa, non possono essere materia di dibattito ancora oggi” dichiara Sangalli. Bisogna inoltre costruire un nuovo ponte tra ricerca, università e imprese per promuovere l’innovazione. Quindi attrarre energie, sia sotto forma di investimenti che di risorse umane qualificate. Questi sono gli ambiti di azione profilati dal presidente della Camera di Commercio nel suo intervento, “non tanto per aprire nuovi tavoli di confronto, ma per istituire una regia condivisa per ridare slancio al nostro contesto territoriale che ha bisogno di ricercare nuovi equilibri ad esempio tra produzione e terziario avanzato, tra comunità d’affari e città storica, tra cultura d’impresa e turismo culturale”. Per mettere in moto questo processo virtuoso occorre “una governace all’altezza dei tempi e dei cambiamenti, politicamente aperta e disponibile non alla mediazione ma alla sintesi e al progetto, in grado di mettere “assieme”, su obiettivi condivisi, diverse operatività, in grado di rappresentare una visione metropolitana di standard europeo, orgoglioso del proprio passato, che comunque è alle spalle, e in grado di prefigurare la “metropoli” Bologna in uno scenario aperto, europeo e dotato di un proprio reale dinamismo”. di MARINA AMADUZZI elettriche, elettroniche ed ottiche che congiuntamente rappresentano circa il 55% dell’intero export bolognese. La quota di esportazioni del settore metalmeccanico è di ben il 73,5%”. Il nuovo modello economico che si è andato creando in questi anni a Bologna è fatto dalla delocalizzazione delle grandi e medie imprese, che funzionano da traino sul mercato internazionale, e dall’organizzazione in gruppi produttivi specializzati delle piccole e piccolissime imprese, soprattutto nell’attività di terziario avanzato a supporto dell’attività industriale. La cultura della formazione da un lato e il nuovo modello economico dall’altro spiegano dunque le buone performance di Bologna nei mercati esteri. Ma a questo punto il presidente Sangalli invoca “il colpo di reni” e l’aiuto delle istituzioni. Occorrono investimenti sulla “fiera e l’aeroporto”, biso- BOECOn03 5-07-2006 15:40 Pagina 10 BOLOGNA economica 10 Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura TURISMO E BUSINESS Maggio-Giugno 2006 Bologna e New York in linea Sono ripresi i collegamenti di linea da Bologna a New York. I due voli settimanali sono effettuati come l’anno scorso da Eurofly con un Airbus A330-200 da 280 posti, ma il periodo di collegamento è più esteso: infatti si può andare senza scalo dal Marconi al Kennedy dal venerdì 12 maggio scorso al 12 novembre. Nel 2005 il volo (che aveva frequenza trisettimanale) era stato limitato al periodo luglio-settembre: la programmazione di quest’anno consente non solo un’offerta più ampia, ma anche di utilizzare il collegamento sia per turismo, sia per business. I voli dal Marconi partono il lunedì e il venerdì alle 11,40 e arrivano al Kennedy alle 14,45, mentre i voli di ritorno da New York partono il sabato alle 15,40 e la domenica alle 16,45 con arrivo a Bologna (il giorno dopo) rispettivamente alle 5,40 e alle 6,45. Lo scalo di Borgo Panigale offre anche molti servizi di linea che coprono (con l’eccezione di Svizzera e Grecia) praticamente tutta l’Europa e il bacino del Mediterraneo. E non è irrilevante che il primo quadrimestre di quest’anno abbia fatto registrare un incremento dei passeggeri, rispetto allo stesso periodo del 2005, pari al 9,1% con un marcato aumento dei voli. Una proiezione consente di anticipare che il 2006 si chiuderà superando la soglia dei 4 milioni di passeggeri, riprendendo in tal modo la corsa interrotta dal 2000 e con un aumento del traffico a due cifre. A partire dal 12 maggio scorso e sino al 12 novembre partono dal Marconi voli diretti bisettimanali per la Grande Mela con ritorno il sabato e la domenica In occasione della ripresa del BolognaNew York da parte di Eurofly sono previste iniziative promozionali nella “Grande Mela” per pubblicizzare la città di Bologna e il suo territorio, ma anche le città d’arte vicine come Firenze. Per questo Bologna è stata presentata alla stampa statunitense, molto incline a raccogliere informazioni sulle città della vecchia Europa. Inoltre la presentazione è mirata al viaggiatore statunitense che, grazie a uno speciale Dvd realizzato per l’occasione, potrà prenotare individualmente via Internet il volo, scegliere l’albergo e i servizi già al suo arrivo al Marconi. L’iniziativa promozionale del territorio, organizzata dalla Camera di commercio, si è svolta il 23 maggio. I contenuti del programma hanno previsto presentazioni e filmati del turismo collegato a Bologna (città d’arte, terra dei motori, enogastronomia, artigianato artistico), Bologna come luogo da scoprire (vedi il percorso di Grisham). Ma anche Bologna come porta di accesso anche per altri centri turistici dell’Italia settentrionale per sviluppare itinerari che comprendano anche altre città più conosciute dal pubblico statunitense. C’è stata la presentazione del territorio provinciale con enfasi sugli aspetti turistici e una cena a base di prodotti tipici bolognesi al ristorante “Gattopardo” di New York. L’evento si è tenuto alla sala convegni della Camera di commercio italo-americana di New York e ha previsto i saluti del console italiano, seguito dalla proiezione video su Bologna (realizzato dalla Camera di commercio) e di un rappresentante dell’Enit. Erano presenti rappresentanti di Provincia, Comune, di Promobologna, l’ente creato per promuovere la città e il suo territorio, di Sab e di Eurofly. Prima della cena gli ospiti hanno assistito alla presentazione di iniziative e dei siti Internet per gli operatori turistici Usa. “Welcome to New York, have a nice stay in Bologna”. M.Ta BOECOn03 5-07-2006 15:40 Pagina 11 BOLOGNA economica 11 L’INTERVISTA Maggio-Giugno 2006 Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura Città metropolitana addio Pierluigi Cervellati (nella foto), urbanista, assessore all’urbanistica del Comune dal 1964 al 1980, comunista strano, padre del centro storico e del suo recupero, alle soglie dei Settanta non si arrende, anche se, lo ammette, “ultimamente sono diventato un po’ pessimista”. Pessimismo che riguarda, naturalmente la sua amata, amatissima Bologna. Da sempre il suo sogno e il suo obiettivo era (ed è) una Bologna metropolitana. E per spiegare quest’idea, in una intervista al Resto del Carlino nel 1998 diceva: “Qual è e qual era la mia Bologna Ideale? Una città in cui non ci fosse un centro degradato e una periferia che non fosse una periferia. Quello che in sintesi si può chiamare una città metropolitana”. E allora architetto, sono passati più di 25 anni da quando lei ha lasciato la vita pubblica per dedicarsi all’insegnamento. Come è cambiata la sua città? “Siamo sempre al solito punto. In questi mesi si parla di un piano strutturale che è limitato al territorio comunale, anche se si dice il contrario. E siccome la mia idea di città è una città metropolitana, le dirò che manca completamente un’idea di città”. E se ci limitiamo al livello comunale? “Ammesso che si possano risolvere i problemi di una città nella dimensione comunale, mi sembra che sia venuta ormai meno una forma di coordinamento con quelle che sono le grandi istituzioni bolognesi...” Quali istituzioni? “Allora: l’Università non ha nessun piano, nessun progetto o, perlomeno, non si vede cosa stia organizzando, cosa stia facendo, quale sia l’obiettivo”. Dai suoi tempi c’è però una novità: l’a teneo in Romagna... “C’è stata la proliferazione dell’università di Romagna, con responsabilità però facenti capo a Bologna. E Bologna che ha ormai 100mila iscritti, non è riuscita a organizzare, come sta facendo Roma, una differenziazione sul territorio. Roma si è strutturata con livelli culturali diversi, quella che oggi si chiama l’eccellenza. L’Università di Bologna non ha nessun programma”. E i livelli pubblici? “Né il Comune né tanto meno la Regione hanno mostrato di avere la volontà di rapportarsi e di studiare insieme un sistema universitario regionale e, nello stesso tempo, quello bolognese che ha Pierluigi Cervellati, storico architetto e urbanista bolognese, non recede dalle sue convinzioni ma ammette di essere più pessimista di prima riguardo alla soluzione dei problemi della città dimensioni ipertrofiche”. E se volgiamo lo sguardo all’anda mento economico cittadino? “Non mi pare che ci sia altro progetto se non quello di continuare a realizzare delle case. Fare case, oggi, in una città che è comunque stazionaria, è una forma di investimento”. L e i è s e m p r e s t a t o p i u tt o s t o s e v e r o c o n i tanti progetti del traffico che si sono susseguiti in tutti questi anni... “È un altro elemento negativo. I progetti del traffico, in particolare quest’ultimo del metrobus, in cui si è pensato di fare un’inversione di orientamento rispetto all’ipotesi Nord-Sud di Guazzaloca della metropolitana. L’han fatta Est-Ovest e se l’uno era un progetto sbagliato, l’altro è ugualmente sbagliato. Qui addirittura doppiamente sbagliato perché l’interscambio sotto-fuori terra da un punto di vista dell’assetto non funziona ed infatti ha già sollevato movi- menti di protesta”. E gli altri provvedimenti? “Nello stesso tempo l’aumento dei semafori intelligenti... dà l’impressione di essere in funzione economica e accentua il valore intrinseco del centro storico invece che offrire una soluzione del problema del traffico. Il traffico è un progetto in cui in sede di programma si dovevano studiare criteri di mobilità che fossero di tipo diverso. Quindi la soluzione del problema del traffico, è rinviata a queste grandi infrastrutture che poi metà della città o almeno gran parte della città spera che non si realizzino; c’è invece questa proliferazione di semafori intelligenti che però hanno un fine economico, non c’entrano nulla: valorizzano il centro, il pedaggio...” È positivo? “Non siamo Londra A mio parere non ci deve essere il pedaggio, semplicemente non si deve entrare. È un concetto molto diverso. Non è che li permetti a chi ha più soldi. Non si deve entrare e trovare il sistema di una mobilità che sia anche fùnzionale al centro. E qui c’è un altro elemento inquietante...” Quale? “La trasformazione degli alloggi in store. Quello che sta avvenendo, anche se è già avvenuto, infatti quello di Benetton è un fenomeno precedente a Guazzaoca. È inaccettabile che si continui a trasformare il centro in attività che fanno uscire i residenti e le attività degli studi professionali. Il centro è diventato un sistema commerciale che attira traffico, attira persone e sposta residenze vere in periferia, anche perché è troppo caro vivere in centro”. Architetto, lasciamo i tanti punti dolenti e torniamo alla città metropolitana. Sarebbe la soluzione giusta per Bologna? “Serve una pianificazione urbanistica. La pianificazione è anche quella di cercare di portare fuori, nella città metropolitana, in una città di città, di cui la città storica ritorni ad essere tale, non il centro di un’area vasta metropolitana. C’è un‘inversione, da un punto di vista tecnico urbanistico, noi abbiamo continuato a chiamare centro storico una cosa sbagliata. Abbiamo fatto un errore. Lo storico va bene, ma è una città storica, non è un centro storico che viene utilizzato per tutta l’area vasta. Continua ad essere usato e non vissuto. E aumenta il degrado. Per quale motivo non si fanno nell’estero elementi di servizio della collettività, centro alternativi al centro di Bologna. Non può reggere. Errore totale”. Quali le priorità? “Il problema prioritario della città è di organizzarsi in più città. Perché potrebbe consentire di fare dei bilanci diversi in quelli che erano i quartieri (ma non voglio ristabilire i quartieri) e che sono delle città con le loro autonomie. Il modo per riorganizzare e riformare un sistema è formare una rete, un elemento che rappresenta il futuro con alcune cose che sono vecchie di vent’anni, perché il sistema ferroviario metropolitano che dal punto di vista del progetto è eccellente, rimane completamente incompiuto, rachitico perché non si fanno investimenti su questa sistema che è la cosa prioritaria, per la città, prima di pensare a metropolitane o ai people mover”. di MARCO MONTAGUTI BOECOn03 5-07-2006 15:40 Pagina 12 BOLOGNA economica 12 Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura FORMAZIONE E QUALITÀ Maggio-Giugno 2006 Più performance e meno rischi Gli ultimi dieci anni hanno visto crescere esponenzialmente l’adesione da parte delle organizzazioni ai sistemi di gestione aziendale conformi a standard internazionalmente riconosciuti e certificabili da enti terzi accreditati. Tra di essi, lo standard riferito alla gestione della qualità (ISO 9001) ha riscosso il maggior consenso, con circa 100.000 aziende certificate solo in Italia; in forte crescita anche il successo dello standard rivolto alla gestione dell’impatto ambientale dei risultati delle attività e dei processi dell’organizzazione (ISO 14001). In parallelo ai sistemi di gestione si sviluppano discipline il cui obiettivo principale è di individuare i rischi reali, potenziali e residui legati alle attività dell’organizzazione e stabilire le possibili misure mirate a mitigarne gli effetti. La maggior diffusione del risk assessment e del risk management è riscontrabile in quei settori quali il bancario, l’assicurativo e il sanitario, la cui peculiarità è di operare quotidianamente con fattori di rischio variabili, per i quali la conoscenza e la stima quantitativa diventa la conditio sine qua non che permette di migliorare le performances complessive dei processi aziendali. Attualmente non sono disponibili standard certificabili che abbraccino la disciplina del risk management in senso stretto e dall’altra parte gli standard internazionali che costituiscono norma con valenza contrattuale (sulla cui base possono essere certificati i relativi sistemi di gestione adottati dalle imprese) non richiamano esplicitamente al concetto di rischio (ad esclusione dello standard ISO 27001). Un possibile e ottimale sviluppo dovrebbe prevedere, nei prossimi anni, la sinergia, ovvero l’integrazione nell’applicazione della disciplina che studia il rischio verso gli ambiti coperti da schemi certificabili quali la qualità (ISO 9001), la sicurezza (OHSAS 18001), l’ambiente (ISO 14001), la responsabilità sociale (SA 8000), la sicurezza informatica (ISO 27001). Superata ormai da tempo infatti la Gli ultimi dieci anni hanno visto crescere l’adesione da parte delle organizzazioni ai sistemi di gestione aziendale conformi a standard internazionalmente riconosciuti e certificabili da terzi accreditati fase di innamoramento verso la conformità (compliance) allo standard e alla normativa, le imprese con sistemi certificati (con particolare riferimento ai sistemi di gestione per la qualità) richiedono sempre più spesso che lo strumento di gestione da loro adottato contribuisca in modo sostanziale al miglioramento delle performances aziendali. Ciò ha spesso coinciso con gruppi di lavoro costituiti ad hoc. Sistemi di gestione e risk management La tangibilità del risultato positivo di un investimento di tempo e risorse che un’organizzazione affronta nell’aderire ad un modello non può non prescindere anche dal fatto che il livello di rischio connaturato alle attività svolte subisca una riduzione programmata; ciò è possibile solo se in prima istanza si procede nel compiere un’approfondita analisi dei fattori di rischio e del livello ai quali è esposta l’organizzazione. Un possibile sviluppo della filosofia interpretativa dei sistemi di gestione, una volta appurata la loro compliance allo standard di riferimento, consiste nell’introdurre i principi tipici dell’approccio del risk management. I principali benefici nell’applicazione del metodo sopra indicato consistono nella riduzione: ● delle perdite, dovute ad esempio a comportamenti errati e/o sanzionabili (si veda a tal proposito quanto è accaduto in Italia con l’applicazione del D.Lgs 231/2001); ● dei costi diretti, legati alle prassi e alle metodologie operative; ● dei costi indiretti, rappresentati ad esempio dai danni pubblici d’immagine. Dalla riduzione dei costi si ottengono miglioramenti reali ed economicamente misurabili in termini di efficacia ed efficienza delle prestazioni. In questa logica ne consegue che la compliance allo standard non è l’obiettivo dell’investimento, ma un vantaggio indiretto. Solo così, le logiche e gli strumenti tipici dei sistemi di gestione, ad esempio la raccolta ed elaborazione delle non conformità così come la definizione e l’analisi degli indicatori di processo, non risulteranno più essere un esercizio di stile creativo, bensì un reale strumento per la misurazione delle capacità dell’azienda di affrontare le sfide attuali e future del proprio business, costituendo un valido indicatore dello stato di salute complessivo dell’organizzazione di GILBERTO GAI Docente Senior CTC BOECOn03 5-07-2006 15:40 Pagina 14 BOLOGNA economica 14 INDICI Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura Calcolo del valore della moneta, maggio 2006 La necessità di trasformare lire di anni passati in moneta attuale ricorre di frequente nel campo giuridico ed in quello economico-amministrativo. L’esigenza di disporre di uno “strumento” adatto a tale scopo può essere soddisfatta tramite l’utilizzo dei coefficienti di rivalutazione della moneta in Italia, che figurano nella tavola di seguito riportata. Le serie dei coefficienti – elaborati sugli indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati (indici che fino al 1967 si chiamavano “costo vita”) della provincia di Bologna e nazionali – possono interessare magistrati, avvocati, periti estimatori e, più in generale, quanti si occupano di contratti e controversie giudiziarie in materia economica. Al momento della risoluzione o della stipulazione dei contratti, infatti, occorre aggiornare le somme in discussione. Per fare ciò basta moltiplicare le somme stesse per il coefficiente corrispondente al mese e all’anno che interessa. Nel caso in cui le somme così rivalutate debbano essere espresse in euro, bisogna prima effettuare la rivalutazione e poi la conversione in euro (dividendo per 1.936,27). ANNO MESE 1995 gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre 1996 Gli indici di maggio 2006 sono: 127,0 (Bologna) e 127,8 (Italia). Esempio: rivalutare ad oggi una somma di L. 800.000 del maggio ‘90. PASSO 1: dalla tavola di seguito riportata si trovano i coefficienti in corrispondenza di maggio ‘90: 1,6367 (Bologna) 1,6512 (Italia) PASSO 2: si moltiplica tale coefficiente per la somma da rivalutare e si ottiene: LIRE 1.309.363 (Bologna) LIRE 1.320.947 (Italia) PASSO 3: si converte tale somma in euro: EURO 676,23 (Bologna) EURO 682,21 (Italia) ANNO MESE BO ITALIA 1989 gennaio 1,7793 1,7872 febbraio 1,7648 marzo 1,7562 1990 1991 COEFFICIENTI ANNO MESE BO ITALIA 1992 gennaio 1,4658 1,4871 1,7725 febbraio 1,4634 1,4832 1,7638 marzo 1,4548 1,4769 1,7462 1,7523 aprile 1,4486 1,4706 maggio 1,7364 1,7452 maggio 1,4414 1,4632 giugno 1,7253 1,7368 giugno 1,4378 1,4582 luglio 1,7240 1,7326 luglio 1,4354 1,4558 agosto 1,7212 1,7298 agosto 1,4342 1,4546 1,4497 settembre 1,7144 1,7215 settembre 1,4354 ottobre 1,6982 1,7052 ottobre 1,4283 1,4413 novembre 1,6903 1,6985 novembre 1,4200 1,4329 dicembre 1,6771 1,6905 gennaio 1,6619 1,6800 febbraio 1,6508 marzo 1,6461 aprile dicembre 1,4200 1,4306 gennaio 1,4092 1,4254 1,6686 febbraio 1,4051 1,4199 1,6623 marzo 1,4009 1,4171 1,6414 1,6559 aprile 1,3969 1,4116 maggio 1,6367 1,6512 maggio 1,3901 1,4062 giugno 1,6321 1,6449 giugno 1,3848 1,3994 luglio 1,6305 1,6387 luglio 1,3795 1,3941 agosto 1,6213 1,6280 agosto 1,3768 1,3927 settembre 1,6168 1,6188 settembre 1,3742 1,3914 1993 ottobre 1,6018 1,6054 ottobre 1,3664 1,3822 novembre 1,5914 1,5950 novembre 1,3638 1,3757 dicembre 1,5856 1,5892 gennaio 1,5626 1,5776 febbraio 1,5445 marzo 1,5417 aprile 1,5362 dicembre 1,3625 1,3757 gennaio 1,3548 1,3679 1,5634 febbraio 1,3510 1,3628 1,5592 marzo 1,3485 1,3603 1,5522 aprile 1,3447 1,3565 1994 1997 COEFFICIENTI aprile maggio 1,5321 1,5467 maggio 1,3397 1,3514 giugno 1,5267 1,5385 giugno 1,3360 1,3489 luglio 1,5240 1,5358 luglio 1,3347 1,3452 agosto 1,5187 1,5317 agosto 1,3335 1,3427 settembre 1,5160 1,5250 settembre 1,3298 1,3390 ottobre 1,5028 1,5130 ottobre 1,3225 1,3317 novembre 1,4911 1,5025 novembre 1,3201 1,3268 dicembre 1,4860 1,4986 dicembre 1,3176 1,3220 Maggio-Giugno 2006 1998 1999 2000 COEFFICIENTI BO ITALIA 1,3140 1,2916 1,2836 1,2779 1,2711 1,2655 1,2655 1,2644 1,2600 1,2545 1,2469 1,2448 1,2402 1,2366 1,2330 1,2247 1,2200 1,2200 1,2212 1,2212 1,2095 1,2072 1,2049 1,2084 1,2049 1,2049 1,2049 1,2015 1,1992 1,1992 1,1992 1,1992 1,1981 1,1925 1,1903 1,1903 1,1858 1,1781 1,1781 1,1770 1,1748 1,1705 1,1705 1,1705 1,1684 1,1694 1,1662 1,1662 1,1651 1,1609 1,1588 1,1556 1,1535 1,1525 1,1514 1,1514 1,1483 1,1441 1,1431 1,1421 1,1411 1,1360 1,1339 1,1319 1,1279 1,1249 1,1229 1,1229 1,1209 1,1180 1,1131 1,1121 1,3173 1,3066 1,2962 1,2893 1,2814 1,2746 1,2735 1,2691 1,2658 1,2592 1,2517 1,2495 1,2480 1,2444 1,2408 1,2336 1,2288 1,2265 1,2288 1,2277 1,2241 1,2230 1,2195 1,2183 1,2160 1,2148 1,2137 1,2125 1,2091 1,2091 1,2091 1,2091 1,2068 1,2034 1,2000 1,2000 1,1966 1,1933 1,1933 1,1911 1,1888 1,1877 1,1877 1,1866 1,1855 1,1833 1,1822 1,1822 1,1811 1,1790 1,1768 1,1725 1,1703 1,1703 1,1682 1,1682 1,1650 1,1629 1,1587 1,1576 1,1566 1,1514 1,1482 1,1472 1,1441 1,1401 1,1380 1,1380 1,1360 1,1330 1,1280 1,1270 ANNO MESE 2001 gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre gennaio febbraio marzo aprile maggio 2002 2003 2004 2005 2006 COEFFICIENTI BO ITALIA 1,1063 1,1034 1,1034 1,1015 1,0958 1,0948 1,0958 1,0958 1,0948 1,0892 1,0873 1,0873 1,0818 1,0754 1,0763 1,0726 1,0690 1,0699 1,0690 1,0681 1,0672 1,0637 1,0628 1,0628 1,0583 1,0575 1,0557 1,0522 1,0513 1,0487 1,0479 1,0470 1,0435 1,0453 1,0427 1,0427 1,0393 1,0384 1,0376 1,0350 1,0342 1,0325 1,0317 1,0292 1,0300 1,0317 1,0300 1,0300 1,0300 1,0267 1,0250 1,0217 1,0201 1,0201 1,0168 1,0152 1,0160 1,0136 1,0128 1,0111 1,0087 1,0047 1,0040 1,0008 1,0000 1,1220 1,1181 1,1171 1,1132 1,1103 1,1084 1,1084 1,1084 1,1075 1,1046 1,1027 1,1017 1,0970 1,0932 1,0904 1,0877 1,0858 1,0840 1,0831 1,0812 1,0794 1,0767 1,0739 1,0730 1,0686 1,0668 1,0632 1,0615 1,0606 1,0597 1,0571 1,0553 1,0527 1,0519 1,0493 1,0493 1,0475 1,0441 1,0433 1,0407 1,0390 1,0365 1,0357 1,0340 1,0340 1,0340 1,0315 1,0315 1,0315 1,0282 1,0265 1,0232 1,0216 1,0200 1,0175 1,0159 1,0151 1,0135 1,0135 1,0119 1,0095 1,0071 1,0055 1,0031 1,0000 BOECOn03 5-07-2006 15:40 Pagina 16 BOLOGNA 16 economica Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura NOTIZIE IN BREVE Conformità degli impianti Dopo un periodo di sperimentazione sarà attivata, a partire dal 1° giugno 2006, la procedura di trasmissione telematica delle dichiarazioni di conformità degli impianti di cui alla legge 46/90 a favore delle imprese installatrici. Nell’ottica di una semplificazione dell’adempimento dell’impiantista, si prevede un unico invio telematico delle dichiarazioni di conformità alla Camera di Commercio da parte dell’utente abilitato, senza l’inoltro di alcun supporto cartaceo, sottoscrivendo le dichiarazioni con firma digitale. Sarà la Camera di Commercio a farsi carico di trasmettere al Comune di Bologna, dopo le verifiche di competenza e per tramite di una casella di posta elettronica certificata, le pratiche pervenute. L’utente che volesse fruire dell’invio telematico unico è tenuto ad inviare le dichiarazioni di conformità alla Camera di Commercio nel termine di 30 giorni, termine previsto per il deposito presso il Comune, con tutta la documentazione allegata (relazioni tipologiche e simili). Si precisa che, in questa fase ed in attesa di ulterio- ri verifiche, saranno trattate dalla procedura di inoltro al Comune esclusivamente le dichiarazioni di conformità che si riferiscono ad interventi realizzati nel territorio del Comune di Bologna. Per la registrazione gratuita al servizio di invio telematico o per ulteriori informazioni si può consultare il sito http://web.telemaco.infocamere.it. Per informazioni sulla firma digitale è possibile consultare i siti www.bo.camcom.it oppure www.card.infocamere.it. Per ogni informazione si invita a contattare i seguenti Uffici: ● per la Camera di Commercio: Ufficio Dichiarazioni di Conformità, piazza Costituzione 8, 40128 Bologna, ai seguenti numeri telefonici: 051 6093236-316 (la documentazione è disponibile sul sito: www.bo.camcom.it->news). ● per il Comune di Bologna: Ufficio Edilizia, via San Felice 25, 40122 Bologna al numero telefonico 051 203270 o sul sito www.comune.bo-logna.it/urbanisticaedilizia. Codice ambientale È da poco entrato in vigore il nuovo Codice Ambientale (D.Lgs. 152/2006). Tale Codice, fra l’altro, ha allargato il panorama dei soggetti che devono iscriversi all’Albo Gestori Ambientali. Con la nuova normativa devono iscriversi all’Albo anche le imprese che non hanno come attività principale il trasporto dei rifiuti, ma che semplicemente esercitano la raccolta ed il trasporto dei propri rifiuti non pericolosi come attività ordinaria e regolare nonché le imprese che trasportano i propri rifiuti pericolosi in quantità che non eccedano trenta chilogrammi al giorno o trenta litri al giorno. Per maggiori informazioni rivolgersi alla Sezione Emilia-Romagna dell’Albo presso la Camera di Commercio di Bologna, www.bo.camcom.it, tel. 051-6093840-203-237-308, e-mail [email protected]. Accessi a Internet per imprese Le imperse che operano in montana possono accede ai contributi che la Camera di commercio ha stanziato specificatamente per favorire lo sviluppo e l’utilizzo di tecnologie informatiche nell’appennino bolognese. Tali contributi si inquadrano nell’ambito dell’Accordo-quadro provinciale per lo sviluppo del territorio montano. Sono agevolati i costi di connessioni/collegamenti in banda larga (ADSL, wireless, fibra ottica e satellite) inte- si come interventi terminali da parte delle imprese che completano gli interventi telefonici. Ma anche i costi di formazione del personale per l’utilizzo di software aziendale e/o di siti internet e intranet, nonché i costi di analisi, progettazione e realizzazione reti aziendali e interaziendali. Sono previste agevolazioni a favore delle imprese femminili. Per informazioni tel. 051/6093.455, [email protected], www.bo.camcom.it. La Camera al SANA Anche quest’anno la Camera di Commercio di Bologna per il settimo anno consecutivo sarà presente al Sana, Salone dell’alimentazione naturale, che si svolgerà dal 7 al 10 settembre nel quaritere fieristico di Bologna con uno spazio di 800 mq all’interno del quale verranno ospistate 50 imprese della provincia di Bologna. Le imprese, selezionate con bando pubblico, presenteranno come di consuento i prodotti tipici e tradizionali della nostra regione. Grande novità di quest’anno lo spazio degustazioni: in un’area dedicata si potranno mangiare i piatti tipici della nostra cucina preparati da ristoranti della provincia di Bologna che si alterneranno ai fornelli. Maggio-Giugno 2006 Contributi camerali Fonti energetiche rinnovabili. Tanto se ne parla soprattutto in questi tempi di crisi energetiche. Il dibattito è aperto soprattutto in agricoltura dove diverse sono le soluzioni che potrebbero consentire un abbattimento dei costi energetici. Ma realizzarle significa sostenere un costo iniziale di impianto che può scoraggiare anche se nel lungo periodo i benefici in termini di investimento oltre che in termini ambientali sono sicuramente importanti. È per venire incontro a questa esigenza che la Camera di commercio ha stanziato dei finanziamenti destinati specificatamente alle imprese che vogliono realizzare un impianto destinato a produrre energia con fonti pulite e rinnovabili. Si tratta di finanziamenti in conto interessi che, fra l’altro, prevedono anche delle particolari agevolazioni a favore delle imprese femminili. Operativamente possono accedere ai contributi tutti i tipi di imprese agricole e no. Le imprese che hanno sede nel territorio del Circondario Imolese possono poi beneficiare di un ulteriore abbattimento degli interessi grazie al Protocollo che la Camera di commercio ha attivato già da tempo con il Nuovo Circondario Imolese (per il rispetto di Direttive comunitarie da queste ulteriori agevolazioni sono escluse le imprese agricole e quelle di autotrasporto). I finanziamenti messi a disposizione consentono di abbattere non solo i costi di realizzazione o acquisto degli impianti, ma anche quelli di progettazione delle eventuali consulenze finalizzate alla massima efficacia ed efficienza dell’investimento in termini di resa e di impatti ambientale. Sono finanziabili: impianti fotovoltaici per la trasformazione dell’energia solare in energia elettrica, pannelli solari per la produzione di calore. ● Impianti ad energia eolica per la produzione di energia elettrica. ● Impianti per la produzione di energia elettrica e calore da biomasse in genere (ad es. residui delle coltivazioni destinate all’alimentazione umana o animale, piante espressamente coltivate per scopi energetici, residui dal campo forestale, scarti di attività industriale come i trucioli di legno, scarti delle aziende zootecniche o biocomposti), comprese caldaie a cippato o a pellet. ● Impianti per la produzione di energia idroelettrica. ● Impianti per la produzione di biocarburanti (ricavato, ad esempio, da oli organici, girasole, barbabietole, grano o sorgo). “Questi finanziamenti nascono dall’esigenza di rispondere ad una forte richiesta di innovazione in campo energetico da parte delle imprese bolognesi, molto attebte a questi temi oltre che ovviamente a costi di benzina ed energia elettrica in continuo aumento”, ha commentato Luigi Litardi, Segretario generale della Camera di commercio di Bologna “è per questo che abbiamo voluto riservare una parte dei finanziamenti che normalmente rendiamo disponibili per favorire l’accesso al credito, vincolandoli appositamente alla diffusione di impianti capaci di produrre energia pulita”. Per informazioni Area Promozionale Economica e Internazionalizzazione della Camera di commercio di Bologna, tel. 051/6093.424, [email protected], www.bo.camcom.it ● Il diritto annuale è scaduto È scaduto il 20 giugno u.s. il termine per il versamento del diritto annuale per l’anno in corso per la maggior parte delle imprese tenute al pagamento (sono escluse solo le società di capitali che si siano avvalse degli ulteriori 60 giorni rispetto al termine ordinario per l’approvazione del bilancio o che non abbiano l’esercizio sociale coincidente con l’anno solare. È possibile comunque regolarizzare la posizione effettuando il pagamento entro il 20 luglio p.v. maggiorando il diritto dell 0,40% a titolo di interesse corrispettivo. In questo caso l’importo non dovrà essere arrotondato. La maggiorazione è dovuta anche se il versamento viene effettuato utilizzando in compensazione crediti vantati per altre imposte/tributi/contributi. Attenzione: il versamento effettuato senza la maggiorazione dello 0,40% verrà considerato tardato a tutti gli effetti e sanzionato nella misura prevista dal D.M. n. 54/2005. Per informazioni: 051/6093267-806 www.bo.camcom.it BOECOn03 5-07-2006 15:40 Pagina 18 BOLOGNA economica 18 Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura VITA D’IMPRESA Maggio-Giugno 2006 Azienda di famiglia, come passarla di mano Il presente intervento mira a fornire un panorama sulle possibile opzioni per il trasferimento generazionale del “bene azienda” all’interno della famiglia, alla luce dei recenti provvedimenti legislativi che hanno introdotto alcune novità prima non praticabili. L’attenzione è soprattutto centrata sulle problematiche tipiche delle aziende di piccole o medie dimensioni, in cui la proprietà e la gestione spesso coincidono. In Italia si stima che circa il 70% delle PMI siano a forte caratterizzazione familiare: di queste, statisticamente, solo il 25-30% arriva alla seconda generazione e nemmeno il 15% raggiunge la terza. Ecco perché, nell’attuale scenario sociale ed economico, fortemente interessato da processi di discontinuità, la pianificazione e la realizzazione del trasferimento generazionale, costituiscono un passaggio decisivo per la sopravvivenza e lo sviluppo delle c.d. imprese di famiglia. Da un punto di vista economico gli imprenditori coinvolti si interrogano sulla migliore strategia di uscita dall’azienda di famiglia atta a garantire una prospettiva di continuità in un ambiente competitivo così turbolento, contemplando, sempre più di frequente, alternative di cessione al di fuori dell’ambito famigliare. Una scelta orientata a privilegiare la continuità del controllo familiare può portare al classico trasferimento agli eredi, tra i quali vi possono essere o meno coloro che sono interessati alla conduzione dell’impresa di famiglia e, oltre alla “vocazione”, possono disporre o no delle necessarie competenze gestionali. Per accrescere, in tal caso, le probabilità di buon esito del processo di ricambio generazionale, l’imprenditore è chiamato a pianificare per tempo la sua sostituzione, mediante il progressivo coinvolgimento dell’erede o degli eredi a cui trasferire il know-how consolidato nel corso degli anni. Questa scelta, privilegiando l’aspetto “affettivo”, esclude la monetizzazione del capitale investito1 per l’imprenditore uscente. Un’opzione più orientata verso l’apertura all’esterno dell’azienda, pur comprendendo in teoria il passaggio ad un talentoso familiare di seconda generazione, può avvenire con gradi e forme di vario tipo. In quest’ottica si possono ipotizzare diversi scenari: ● mantenimento del controllo in ambito familiare, con la suddivisione della proprietà tra gli eredi, tra i quali è auspicabile l’emersione di un leader in grado di garantire la compattezza della famiglia nelle scelte strategiche, e ricorso a manager esterni a cui affidare la gestione operativa; ● nei casi di forti divergenze tra i fami- Vediamo quali sono le diverse opzioni per il trasferimento intergenerazionale dell’impresa alla luce delle recenti novità legislative in materia Fig. 1 liari, acquisto del controllo dell’azienda di famiglia da parte di un singolo familiare dotato di talento imprenditoriale, mediante un’operazione di family buy-out (FBO) sostenuta da enti finanziari esterni; ● cessione di quote a fondi di private equity che, fornendo capitali e knowhow, sono in grado di garantire lo sviluppo dell’impresa. Nella figura 1 si fornisce un quadro d’insieme, di seguito analizzato, dei possibili scenari che possono caratterizzare il passaggio generazionale in azienda. 1. Il patto di famiglia Con le recenti modifiche al codice di procedura civile, è stato formalmente introdotto nel nostro ordinamento, il c.d. “patto di famiglia”, vale a dire il contratto con il quale l’imprenditore, o il titolare di partecipazioni societarie, trasferisce in tutto o in parte l’azienda, o le proprie quote, ad uno o più discendenti e, contestualmente, gli altri eredi legittimati vengono “ricompensati” con una liquidazione2 in denaro o in natura dallo stesso donante o dall’attributario dell’azienda (o delle partecipazioni societarie); poiché è abbastanza frequente che l’assegnatario non disponga autonomamente dei capitali necessari a soddisfare tale obbligo, è possibile in tali casi ricorrere ad una operazione di finanziamento che si fondi sulla capacità di indebitamento della stessa azienda oggetto del patto di famiglia, come ad esempio un’operazione di “family buy out”3. Affinché il patto sia giuridicamente valido è necessario che partecipino all’atto negoziale l’imprenditore, i discendenti ai quali costui intende trasferire l’azienda e tutti coloro che sarebbero legittimati se in quel momento si aprisse la successione dell’imprenditore. Dunque, il patto di famiglia è possibile solo con il pieno coinvolgimento di tutti i potenziali beneficiari ed ha il merito di far sì che il titolare possa pianificare in vita il controllo e la gestione futura dell’azienda, salvaguardando in una qualche misura la coesione familiare. 2. La donazione dell’azienda o delle quote societarie con riserva di usufrutto Una soluzione per trasferire la titolarità, o quote di partecipazione societaria, continuando a mantenerne il controllo, per l’imprenditore che si sente perfettamente attivo, può essere quella di donare la proprietà dell’azienda con riserva del diritto di usufrutto, per l’intera sua vita o per un numero limitato di anni. In tali casi, il disponente continua ad esercitare il pieno controllo nella conduzione dell’azienda, pur avendo già disposto in merito alla proprietà. Tale opzione è praticabile quando la situazione successoria non evidenzia lesioni dei diritti degli ere1 Monetizzazione al di fuori della cerchia familiare. 2 A meno che i legittimari non assegnatari rinuncino espressamente ad ogni compensazione. 3 Con tali operazioni uno o più familiari costituiscono una società che procede all’acquisto dell’azienda di famiglia (o delle partecipazioni sociali) attraverso l’ottenimento di un finanziamento (garantito da un pegno sull’azienda o sulle partecipazioni) che servirà a liquidare i familiari non assegnatari. di legittimi, tali da generare il rischio di impugnazione della donazione. 3. La società e la holding di famiglia La determinazione di futuri assetti nella proprietà e nel controllo dell’impresa di famiglia (con o senza riserva della governance da parte del titolare), può realizzarsi anche attraverso la creazione di apposite strutture societarie, che dipendono in larga parte dagli obiettivi che si intende raggiungere. Per esempio, se l’obiettivo è quello di destinare la proprietà dell’azienda ai figli, assicurandone la conduzione sine die al genitore, si potrebbe conferire l’azienda (o trasformare una società preesistente) in una società in accomandita per azioni in cui il genitore mantiene il ruoto di accomandatario. Oppure, con la disciplina prevista dal nuovo diritto societario per la società a reponsabilità limitata, è possibile creare particolari diritti in capo ad uno o più soci ovvero riservarsi il controllo sulla nomina dell’organo amministrativo. Al fine di preservare l’operatività dell’azienda da possibili futuri contrasti tra gli eredi designati o legittimati, si ricorre, assai di frequente, alla creazione di una holding, cioè di una società alla quale intestare tutte o parte delle quote di partecipazione della società operativa ed il cui capitale è aperto ai membri della famiglia coinvolti nel passaggio generazionale. L’architettura di questi gruppi può essere semplice o alquanto complessa. La costituzione della holding di famiglia e le riorganizzazioni societarie in generale, il patto di famiglia e la donazione possono avvenire in regime di neutralità fiscale. 4. Contract management Una delle soluzioni spesso adottata per garantire la successione nelle imprese familiari è il ricorso ad un contract manager, vale a dire un professionista dotato di competenze nella gestione aziendale, che interviene sulla base di un contratto a tempo, normalmente coincidente con la pianificata fase del passaggio generazionale. L’apporto del contract manager si estrinseca tanto nell’assistenza nella risoluzione dei problemi successori (identificazione del leader, scelta del modello successorio più idoneo, ecc.), che nella formazione del giovane o dei giovani che si devono preparare e, ancora, nel mediare e coniugare visioni differenti tra i soggetti coinvolti nel passaggio generazionale. 5. Il Trust Il “vincolo di destinazione”, introdotto nel nostro ordinamento con la previsione di Segue a pagina 24 BOECOn03 5-07-2006 15:40 Pagina 19 BOLOGNA economica 19 Maggio-Giugno 2006 RAPPORTO BANCHE-IMPRESE Periodico della C.C.I.A.A. Le PMI bolognesi? Sono affidabili Il 95% delle aziende bolognesi è affidabile a livello economico-finanziario – è caratterizzato cioè da un livello di rischiosità bassa o molto bassa – e circa il 21% presenta ottimi fondamentali. I due dati emergono dalla ricerca promossa dalla Camera di commercio di Bologna sull’affidabilità delle ditte individuali e delle società di persone della provincia di Bologna in vista di Basilea 2. L’indagine, realizzata in collaborazione con il Consorzio camerale per il credito e la finanza e con il supporto tecnico di Cesdi, è stata condotta su un campione di 526 società di persone e ditte individuali. Le società di persone e le ditte individuali – che caratterizzano il tessuto imprenditoriale bolognese – sono generalmente aziende poco strutturate a conduzione spesso familiare sottoposte a un regime di contabilità semplificata, che rende difficoltoso riuscire a valutarne l’effettiva salute finanziaria. L’accordo di Basilea 2 prevede, per le aziende di dimensioni modeste, poco strutturate, con una esposizione complessiva verso le banche inferiore a un milione di euro e un fatturato inferiore ai 5 milioni, la categoria retail. Considerando le caratteristiche strutturali delle imprese bolognesi e tenendo con- Una ricerca promossa dalla Camera di commercio evidenzia gli ottimi fondamentali economicofinanziari delle aziende del territorio in vista dell’avvio di Basilea2. Sangalli: un segnale positivo, che andrà poi verificato alla prova dei fatti to che generalmente i prestiti richiesti sono di ammontare limitato, la maggioranza delle Pmi rientrerà in questo segmento. Il trattamento previsto da Basilea 2 per queste imprese presenta due caratteristiche. La rischiosità viene valutata facendo riferimento non alle singole azienda ma a gruppi (pool) di aziende simili per caratteristiche strutturali, operative e geografiche. I prestiti concessi a queste imprese potranno quindi essere meno costosi con un relativo miglioramento della attuali condizioni di credito. L’applicazione del modello di ranking al campione di imprese analizzato ha quindi evidenziato “un buon livello qualitativo delle aziende”. Oltre il 20% delle imprese presenta ottimi fondamentali e rientra nella fascia d’eccellenza (Solvibilità) ovvero offrono le migliori garanzie in termini di robustezza strutturale e affidabilità economico-finanziaria. Meno di cinque aziende su 100 presentano criticità elevate e si posizionano nella fascia di “rischio”, si trovano cioè in una condizione di elevata vulnerabilità e in situazioni di crisi di liquidità. Il settore manifatturiero, ma anche commercio e costruzioni emergono dalla ricerca come i settori qualitativamente migliori: rispettivamente il 31%, il 21% e il 20% di queste imprese rientra nella fascia più alta della scala di ranking. Maggiori criticità sembrano invece emergere tra le imprese di servizi, senza peraltro dare luog a situazioni di particolare preoccupazione da un punto di vista finanziario. “Il rapporto banca-impresa – commenta Gian Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Bologna – è un rapporto nevralgico, e come tutti i rapporti con punti di riferimento cruciali può essere vissuto in maniera conflittuale oppure può essere gestito con modalità collaborative inserite in una visione di lungo periodo”. “È dunque significativo – prosegue – il fatto che uno degli aspetti che maggiormente emerge dallo studio che abbiamo condotto sia l’esistenza di un rapporto tra impresa e sistema bancario caratterizzato dalla costruzione di rapporti duraturi, che generalmente vengono instaurati con un numero limitato di banche”. Dalla ricerca emerge inoltre l’esistenza di un rapporto tra imprese e sistema bancario non caratterizzato da un massiccio ricorso ai multi-affidamenti o da un elevato turn over, ma che, al contrario, si basa sulla costruzione di rapporti duraturi, generalmente con un numero limitato di banche. “Nonostante i grandi cambia- menti stimolati da Basilea 2 – conclude Sangalli – i profondi stravolgimenti avvenuti sul fronte dell’aggregazione degli attori bancari, paiono dunque continuare a sussistere le condizioni per un rapporto fra banche e imprese basato soprattutto sulla collaborazione e teso allo scambio reciproco di informazioni e di servizi. Mediamente lo studio ci rimanda una prevalenza di imprese che si colloca nei confronti della sfida di Basilea 2 con prospettive di minori costi di accesso al credito. Ciò è ovviamente un segnale positivo, che andrà poi verificato alla prova dei fatti”. di SIMONA STORCHI Faldella (ABI): positivo il dato qualitativo delle imprese Michele Faldella, presidente della Commissione regionale Abi Emilia-Romagna, analizza alcuni aspetti della ricerca sull’affidabilità delle ditte individuali e delle società di persone della provincia di Bologna. Il 95% delle aziende esaminate si pone ad un livello di rischiosità bassa o molto bassa e circa il 21% presenta ottimi fondamenti. Conferma questa lettura? Il dato qualitativo delle imprese emilianoromagnole è decisamente positivo e preciso che l’analisi di Unicredit Banca non si avvale dell’approssimazione fornita dalla misurazione di “pool di imprese” ma si spinge alla misurazione di ogni singola azienda, attraverso lo sviluppo di un modello interno di rating che misura il singolo rischio di controparte. Il 92,5% delle imprese presenta caratteristiche idonee all’accesso al credito: di queste il 35, 4% eccelle nelle due prime classi di rischio (“Sicurezza elevata” e “Sicurezza”) e inferiore nelle altre otto classi. I dati si rafforzano (rispettivamente 93,5% e 39,9%) qualora si osservi la provincia di Bologna. Ill settore manifatturiero, ma anche commercio e costruzioni si dimostrano i settori più affidabili. Maggiori criticità sembrano invece emergere tra le imprese attive nei servizi. È solo una questione congiunturale o le aziende legale ai servizi sono meno strutturate (ditte individuali) finanziariamente? Ritengo che il fenomeno sia principalmente di natura strutturale, ma la congiuntura ne può certo esaltare le dimensioni. In quest’ottica, anche nel mercato retail delle piccole medie imprese, una “dimensione d’impresa”, con riferimento al capitale disponibile e ad una forma giu- ridica meno “familistica” è – oggi più che mai – una variabile importante per assicurare solidità nel tempo alla struttura finanziaria. La ricerca rileva l’esistenza di un rapporto tra impresa e sistema bancario basato su r a p p o r t i d u r a t u r i , g e n e r a l m e n t e c o n un numero limitato di banche. Pensa che sia un fenomeno destinato a durare? Non credo che le caratteristiche del mercato retail delle piccole medie imprese nel medio periodo possano cambiare. Il rapporto di fiducia farà ancora premio, anche per la crescente necessità di partnership finanziaria “forte”, che favorirà una “polarizzazione” delle relazioni finanziarie circoscrivendone il numero di attori. Questo, peraltro, non escluderà (così come non lo esclude già oggi) un aumento della pressione sui prezzi, generato da un contesto ambietale segnato, principalmente, da maggiore consapevolezza da parte delle imprese. Le imprese guardano a finanziamenti bancari di lungo periodo e continuano a investire. Sembra un segnale positivo per l’economia provinciale e regionale... Effettivamente è in corso una importante ridistribuzione delle fonti finanziarie che privilegiano il debito strutturato sul medio lungo periodo. Si tratta di un processo da anni auspicato, nell’ottica di un corretto e stabile finanziamento degli investimenti; il segnale è certamente incoraggiante tanto più che rilevo, dall’esperienza Unicredit Banca, come gli utilizzi a medio/lungo dei clienti non sostituiscono ma affiancano gli impieghi a breve, confermando vitalità e maturità imprenditoriale. Si.St BOECOn03 5-07-2006 15:40 Pagina 20 BOLOGNA economica 20 Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura LAVORO Maggio-Giugno 2006 Occasione persa o scampato pericolo? Il 16 febbraio scorso il Parlamento dell’Unione Europea ha approvato a larghissima maggioranza (394 voti a favore e 34 astenuti) le modifiche alla “direttiva Bolkenstein” sui servizi, colpendo il “cuore” del provvedimento, cioè il “principio del paese d’origine” (secondo cui ad un’impresa ungherese operante in Italia si applicherebbero le leggi ungheresi e non quelle italiane) che aveva scatenato reazioni allarmate in molti paesi fra cui il nostro. “Non Bolkenstein ma Frankenstein”: all’insegna di questo slogan si era svolta a Bruxelles, il 25 novembre 2005, una grande manifestazione sindacale contro la direttiva sulla libera circolazione dei servizi in Europa (già approvata dalla Commissione UE), mentre in Italia numerosi Consigli regionali, provinciali e comunali approvavano ordini del giorno che invitavano il Parlamento europeo a bocciare la direttiva. A titolo d’esempio possiamo ricordare la mozione approvata dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta, nella quale si lamentava che il testo della direttiva era stato approvato dalla Commissione UE dopo aver consultato oltre diecimila aziende europee, ma non i sindacati e gli enti pubblici territoriali. Nella stessa mozione si accusava la direttiva Bolkenstein di aprire la strada ad una privatizzazione generalizzata nel campo dei servizi, minando alla base il “modello sociale europeo” ed azzerando le possibilità di intervento dei poteri statali e regionali. Il “principio del paese d’origine” Il punto più contestato della direttiva Bolkenstein (che prende il nome dal commissario al Mercato Interno, il liberale olandese Frits Bolkenstein) era quello relativo al “paese d’origine”, in base al quale il prestatore di servizi era sottoposto unicamente alla legislazione del suo paese, senza restrizioni da parte dello stato ospitante. In altre parole, per riprendere l’immagine dell’idraulico polacco di cui tanto si è parlato, se in Francia è richiesto un “patentino” per riparare tubi e in Polonia no, l’artigiano di Danzica o di Cracovia avrebbe potuto tranquillamente esercitare la sua attività a Lione o a Parigi senza intralci burocratici d’alcun tipo. Lo stesso esempio, ovviamente, si potrebbe fare per l’Italia. Il timore, poi, era esteso al possibile “distacco” dei lavoratori stranieri. In parole povere, secondo i sindacati, la direttiva Bolkenstein avrebbe contentito ad un’impresa ungherese di far lavorare in Nel febbraio scorso il Parlamento dell’U.E. ha modificato in maniera sostanziale la direttiva Bolkenstein, il discusso provvedimento sui servizi come il risultato di una crisi. Ora non è più così. Vi sono imprese che trovano più conveniente trasferire altrove la loro attività e allora lasciano Bergamo o Bologna e scelgono di stabilirsi in India o in Brasile. Può non piacere, ma la globalizzazione funziona così e non è semplice impedire fenomeni di questo tipo. È vero che vi sono costi sociali, ma qualcuno potrebbe dire che se perdono il lavoro gli operai italiani lo acquistano quelli indiani... che non hanno minor diritto di lavorare rispetto ai nostri. Ciò che riesce difficile accettare riguarda invece l’Unione Europea, che non difetta di strumenti per eliminare o almeno contenere gli squilibri più evidenti. In Slovacchia, ad esempio, si attirano le imprese straniere (e i professionisti) con un sistema fiscale assai vantaggioso. Poniamoci nei panni di un imprenditore italiano: se trasferendo la sua azienda a Bratislava versa meno imposte e contributi, pagando anche meno i propri dipendenti (in regola con la legislazione slovacca), perché deve a tutti i costi rimanere in Italia? È chiaro che in questo modo si verifica una concorrenza sleale fra stati membri della UE, che meriterebbe maggior attenzione da parte di Bruxelles. Osservazioni conclusive Italia i propri operai, inquadrandoli e retribuendoli sulla base della normativa vigente a Budapest, con rovinose conseguenze sul piano della concorrenza e dell’occupazione. In tale ipotesi, infatti, l’impresa ungherese (favorita sul piano fiscale e previdenziale oltre che retributivo) avrebbe potuto facilmente spingere “fuori mercato” le imprese italiane. La realtà e le buone intenzioni Per la verità il vituperato Bolkenstein aveva cercato solamente di realizzare uno dei principi dell’Unione Europea, che con il Trattato di Roma aveva consacrato le “quattro libertà” (di movimento, di capitali, di stabilimento e di beni). Da una parte voleva aumentare, a vantaggio dei consumatori, il tasso di concorrenzialità. Dall’altro voleva evitare che un’impresa italiana operante in Belgio si trovasse sottoposta alla normativa nazionale, a quella belga ed anche, per soprammercato, a quella europea. Voleva insomma impedire che i paesi europei facessero a gara per elevare barriere sempre più alte contro le imprese “straniere”, realizzando un vero mercato interno dei servizi, sulla base di un quadro giuridico preliminare. L’intenzione, in buona sostanza, era positiva, ma si scontrava con una realtà non ancora pronta a recepire un intervento così radicale e potenzialmente foriero di gravi tensioni sociali. Le diverse realtà europee Con il voto del 16 febbraio il Parlamento europeo ha stabilito che, prima di approvare misure incisive sulla libera circolazione in materia di servizi, è necessaria un’armonizzazione tra le varie legislazioni degli stati membri. Sull’affermazione non si può che convenire, anche se è lecito interrogarsi sui motivi che finora hanno frenato tale armonizzazione. In passato la chiusura di una fabbrica (con relativi licenziamenti) era considerata Forse la relatrice che ha proposto le modifiche (la tedesca Evelyne Gebhardt) ha esagerato un po’ affermando enfaticamente: “Abbiamo tolto i denti al mostro”. È vero, tuttavia, che l’intenzione di “mantenere un equilibrio tra apertura dei mercati, servizi pubblici nonché diritti sociali e del consumatore” merita apprezzamento, poiché – nella situazione attuale – la disparità fra i sistemi giuridici, fiscali e previdenziali dei vari paesi europei può portare a conseguenze negative. Ciò non significa che l’obiettivo voluto da Bolkenstein (“diminuire la burocrazia e ridurre i vincoli alla competitività dei servizi sul mercato interno”) sia da giudicare negativamente, anche se occorre far maturare i tempi. Il che non significa attendere che i tempi maturino da soli, ma che è compito dell’Unione Europea operare perché l’armonizzazione mancante venga perseguita quanto prima. Solo così, infatti, si potrà avere una corretta concorrenza che gioverà ai consumatori, stimolerà le imprese e consentirà nuove occasioni di lavoro ai cittadini dell’Europa. di MARIO GALLOTTA BOECOn03 5-07-2006 15:41 Pagina 22 BOLOGNA economica 22 MERCATO E CONSUMATORI Periodico della C.C.I.A.A. Maggio-Giugno 2006 Più protezione contro i raggi solari Finalmente l’estate! L’inverno è stato lungo, ma ora per milioni di cittadini europei si avvicina il momento di godere dei benefici effetti del mare e del sole, tuttavia...come si sa ogni medaglia ha il suo rovescio e, nel caso della luce solare, questo è rappresentato dai raggi ultravioletti (UV). I raggi UV sono di due tipi: a minore lunghezza d’onda, conosciuti come UVB, sono causa delle scottature solari, mentre i raggi UVA , a maggior lunghezza d’onda, possono penetrare l’epidermide e provocare danni in profondità, persino in assenza di scottature superficiali. I raggi UVA sono i più pericolosi a lungo termine perché contribuiscono all’invecchiamento prematuro della pelle e ai suoi fenomeni degenerativi. Naturalmente ci sono i prodotti per la protezione solare, tuttavia i consumatori devono essere, come al solito, attenti e prudenti; l’invito viene dal Commissario UE Markos Kyprianou, responsabile per la salute e protezione dei consumatori: “I consumatori devono essere messi al corrente del fatto che non esiste un prodotto per la protezione solare che fornisca il 100% di protezione nei confronti dei raggi UV pericolosi. Ci sono seri rischi, come quello del tumore alla pelle, causati da una protezione insufficiente dai raggi solari. I cittadini europei devono essere informati in modo completo su quanto i prodotti per la protezione solare possono o non possono fare per loro”. Immaginiamo lo sconcerto del povero cittadino che, già calzati i sandali e infilato il costume, in prossimità della spiaggia, pensava di essere inattaccabile grazie alla crema che garantisce “Protezione ad ampio raggio UVA e UVB”. Purtroppo non è così: in Europa, oggi, l’etichettatura dei prodotti per la protezione solare non è regolamentata in modo uniforme e ogni produttore ha un proprio metodo per misurare e indicare il fattore di protezione che, tra l’altro, si riferisce principalmente ai raggi UVB, non ai raggi UVA. La Commissione Europea cerca ora di porre rimedio a questo stato di cose ed avvia un’iniziativa per migliorare e uniformare i sistemi di etichettatura; nelle intenzioni della UE, le nuove etichette dovrebbero: ● indicare in modo uniforme il livello di protezione, basandolo su metodi di prova standardizzati, in modo da permettere un confronto tra i prodotti, In attesa che la CE avvii un’iniziativa per migliorare e uniformare i sistemi di etichettatura, gli utenti non devono dimenticare di attenersi a precise regole di comportamento ● ● In merito agli occhiali da sole sarà utile ricordare che si tratta di Dispositivi di Protezione Individuale di prima categoria e come tali devono obbligatoriamente soddisfare i requisiti di sicurezza previsti dal Decreto Legislativo 475/1992. Gli occhiali da sole conformi alla normativa, quindi sicuri, devono sempre riportare obbligatoriamente: ● ● ● ● soprattutto rispetto alla difesa dai raggi UVA; escludere le frasi che suggeriscano concetti come “protezione totale”, del tutto ingannevole, dato che, allo stato attuale della ricerca applicata, non esistono prodotti che proteggano completamente dai raggi UV; dare informazioni d’uso complete e comprensibili, al fine di utilizzare il prodotto protettivo il più efficacemente possibile. Nelle intenzioni delle autorità comunitarie, le nuove disposizioni si dovrebbero applicare a tutti i prodotti commercializzati all’interno dell’Unione, compresi quelli importati, a partire dall’estate 2007. E nel frattempo? ● ● ● ● I prodotti per la protezione solare devono in ogni caso essere utilizzati, scegliendo comunque quelli che: difendono sia dai raggi UVA che da quelli UVB; possiedono un fattore di protezione adeguatamente elevato (15-25 è sufficiente per difendere dalle scottature una persona con pelle normale); sono resistenti all’acqua. Non meno importante è il corretto impiego del prodotto, infatti il fattore di protezione è raggiunto solo applicando il prodotto in quantità sufficiente, circa 35 grammi per proteggere l’intera epidermide esposta di un adulto di media cor- poratura, e se la applicazione è ripetuta frequentemente, in particolare dopo un bagno. Nell’uso di questi prodotti sarà inoltre buona norma tenere a mente che: ● ● ● ● ● più del 90% dei raggi UV sono in grado di penetrare attraverso un leggero strato nuvoloso; l’acqua non offre protezione contro i raggi solari: il 40% dei raggi UV penetra sino ad una profondità di mezzo metro, mentre, per altro, il potere riflettente della superficie dell’acqua aumenta gli effetti dannosi dell’irraggiamento; l’irradiazione solare si cumula durante il giorno, per cui interrompere la “tintarella” non significa minore esposizione complessiva; è bene non esporsi a lungo al sole, evitando in particolare le ore più calde (dalle 10 del mattino alle 4 del pomeriggio): la protezione solare potrà evitare le scottature, ma parte dei raggi UVA passeranno comunque; neonati e bambini non devono in ogni caso essere esposti direttamente alla luce del sole, una grave scottatura durante l’infanzia o l’adolescenza, raddoppia il rischio di tumore alla pelle più avanti negli anni. Ma i prodotti solari da soli non sono sufficienti; è consigliabile ripararsi in altri modi: ● vestendo indumenti protettivi; indossando cappelli a larga tesa; utilizzando occhiali da sole. la marcatura CE, visibile, leggibile ed indelebile; la nota informativa in italiano, che deve indicare: – nome e indirizzo del fabbricante; – istruzioni di impiego, manutenzione e pulizia; – la categoria del filtro solare, che va da 0-1 (filtro trasparente o molto chiaro) a 4 (filtro molto scuro); – Il tipo di lente: fotocromatica (si adatta alla luminosità), polarizzante (filtra anche i riflessi) o degradante (consente una notevole attenuazione della luce solare); – La classe ottica: 1° (la migliore) o 2°; – Assorbimento UV. Tutti gli occhiali da sole devono avere un elevato potere filtrante nei confronti dei raggi UV; es. l’indicazione UV 400, significa che la lente è in grado di schermare oltre il 99,5 per cento delle radiazioni UVA e UVB; – Resistenza meccanica. Indica se l’occhiale ha una resistenza meccanica incrementata, certificata da test di impatto con biglia di acciaio in caduta libera; – Eventualmente l’avvertimento “NON IDONEO ALLA GUIDA” oppure il simbolo ; – I riferimenti delle direttive applicate o alla norma tecnica EN 1836: 1997. Anche la presenza della nota informativa è considerata un requisito di sicurezza! Per la vostra incolumità, non comprate occhiali da sole senza nota informativa o con una nota informativa fortemente incompleta, anche se hanno la marcatura CE: quasi sicuramente è falsa. Se vi imbattete in occhiali da sole di questo tipo, avvertite la vostra Camera di Commercio, cui la Circolare del Ministero dell’Industria n. 3423/C del 3 ottobre 1997 ha affidato i controlli sulla conformità degli occhiali da sole. di LUCA MOSSINI BOECOn03 5-07-2006 15:41 Pagina 23 BOLOGNA economica 23 Maggio-Giugno 2006 MERCATO E CONSUMATORI Periodico della C.C.I.A.A. È iniziata l’era del tachigrafo digitale Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea del regolamento CE n. 561 del 2006 sull’armonizzazione in materia di trasporti, è stato definitivamente stabilito a partire dal 1 maggio 2006 l’obbligo di installazione del tachigrafo digitale sui veicoli di nuova immatricolazione. Il regolamento, abrogando il regolamento CEE n. 3820/85 e modificando i regolamenti CEE n. 3821/85 e CE n. 2135/98, detta nuove norme relative all’utilizzo del tachigrafo digitale, l’apparecchio di registrazione dei periodi di guida e di riposo, obbligatorio per i veicoli di nuova immatricolazione di massa superiore alle 3,5 tonnellate e per quelli adibiti al trasporto di passeggeri con oltre nove posti. L’art. 3 definisce le tipologie di veicoli che non hanno l’obbligo di installare il nuovo tachigrafo digitale, apportando modifiche a quanto stabilito precedentemente; ad esempio vengono esentati dall’obbligo del tachigrafo veicoli la cui velocità massima non supera i 40 chilometri orari mentre in passato il limite era considerato in 30 chilometri orari. Vengono inoltre definiti i periodi massimi di guida e di riposo: il periodo di guida è fissato in massimo 9 ore giornaliere, e può essere esteso a 10 ore ma non più di due volte durante la settimana; il periodo di guida settimanale non deve superare le 56 ore e in due settimane consecutive non deve superare le 90 ore. Dopo un periodo di guida di quattro ore e mezzo il conducente deve osservare 45 minuti di riposo “consecutivi; questa A partire dal 1 maggio scorso è diventata obbligatoria l’installazione dello strumento sui veicoli di nuova immatricolazione interruzione può essere sostituita da un periodo di riposo di 15 minuti seguito da successivi 30 minuti (quindi è possibile fare due interruzioni al posto di una). Nel corso di due settimane consecutive inoltre i conducenti devono effettuare almeno due periodi di riposo di 45 ore ciascuno, o in alternativa possono effettuare un periodo di riposo di 45 ore ed un altro di almeno 24 ore; in quest’ultimo caso però dovranno compensare la riduzione del periodo di riposo entro la fine della terza settimana successiva alla settimana in questione. Per quanto riguarda gli obblighi delle aziende relativamente al trasferimento e alla conservazione dei dati dei tachigrafi, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha emesso il decreto 31 marzo 2006 con il quale viene stabilito l’obbligo per le imprese di controllare che il conducente rispetti i periodi di guida e di riposo stabiliti dalle norme comunitarie, e di vigilare sul corretto uso del tachigrafo digitale da parte del conducente. Inoltre i titolari delle imprese sono responsabili del trasferimento dei dati dal tachigrafo digitale e dalle carte conducente e della loro conservazione in sicurezza su un supporto dati esterno che ne garantisca I’inalterabilità e la conservazione nel tempo. I dati giornalieri provenienti dall’apparecchio di controllo digitale devono essere trasferiti entro e non oltre tre mesi; quelli relativi alle carte conducente devono essere trasferiti entro e non oltre tre settimane. Sono anche partite le prime autorizzazioni dei centri tecnici, cioè le officine autorizzate agli interventi tecnici quali la taratura del tachigrafo digitale. Infatti per poter utilizzare correttamente il tachigrafo digitale è necessario che questo venga tarato da un centro tecnico autorizzato. Le autorizzazioni sono specifiche per i tachigrafi digitali di ciascun fabbricante e attualmente il Ministero delle Attività Produttive ha rilasciato le prime sei autorizzazioni a centri che possono operare esclusivamente su tachigrafi digitali del fabbricante ACTIA SA. L’elenco dei Centri autorizzati, che viene frequentemente aggiornato, può essere consultato al sito www.unioncamere.net alla voce tachigrafi digitali, nella sezione news. Riguardo alle carte tachigrafiche, necessarie per l’utilizzo del tachigrafo digitale da parte di conducenti e aziende, la Camera di Commercio di Bologna ha emesso da dicembre 2005 circa 130 carte conducente e 50 carte azienda, oltre a diverse carte per gli organi di controllo. Le informazioni relative alla modulistica per la richiesta delle carte tachigrafiche nonché le principali normative sul tachigrafo digitale sono disponibili sul sito della Camera di Commercio di Bologna, www.bo.camcom.it. di MARIANTONIETTA D’ALESSANDRO BOECOn03 5-07-2006 15:41 Pagina 24 BOLOGNA 24 economica Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura Azienda di famiglia, come passarla di mano Segue da pagina 18 cui all’art. 2645-ter del Codice civile, pur differenziandosi sotto vari profili dal “trust”, ha di fatto spianato la strada alla piena utilizzazione di quest’ultimo istituto, eliminando le residue incertezze in materia di trascrivibilità ed opponibilità ai terzi dei vincoli connessi al trust. Il trust si configura come un rapporto giuridico trilaterale in cui un soggetto (settlor) trasferisce la proprietà di un bene o la titolarità di un diritto ad un altro soggetto (trustee), il quale è tenuto ad amministrarli nell’interesse di uno o più beneficiari (beneficiaries). Sostanzialmente si tratta di un atto con il quale il settlor si spoglia a titolo definitivo della proprietà di alcuni beni o diritti che vanno a formare un “patrimonio separato”, non aggredibile né dai creditori del settlor né dai creditori del trustee. Se vi sono contrasti all’interno della famiglia oppure nel caso l’azienda appartenga ad un soggetto privo di legittimari ma l’imprenditore titolare intenda comunque provvedere alla trasmissione generazionale dell’azienda in favore di un dato soggetto (ad esempio un parente di grado lontano ovvero un collaboratore) o addirittura di una persona ancora non individuata, egli può nominare un trustee affidandogli il compito di trasferire l’azienda alla sua morte a colui che avrà le caratteristiche rispondenti a quelle stabilite dal settlor nell’atto istitutivo del trust. Il trust serve inoltre ad evitare che, alla morte dell’imprenditore, si apra la successione legittima e l’azienda cada in mani non capaci di garantire una diligente gestione. In conclusione, le diverse soluzioni alle problematiche del passaggio generazionale, riguardanti la prevalenza delle imprese italiane, possono soddisfare in modo personalizzato le esigenze della famiglia proprietaria, ma richiedono un’attenta pianificazione che ponga quale fine primario la continuità e la salvaguardia del valore dell’azienda. di GIANLUCA DE FILIPPI Consulente aziendale GAETANO RUCCO Esperto di controllo di gestione EXPORT Maggio-Giugno 2006 Le opportunità commerciali pubblicate in queste pagine sono reperibili anche all’interno del sito Internet: www.bo.camcom.it (all’interno di Promozione e Statistica - Iniziative per l’Internazionalizzazione - “Offerte e proposte commerciali dall’estero”). La Camera di Commercio di Bologna, nel divulgare le informazioni contenute in questa sezione, non si assume alcuna responsabilità in merito all’affidabilità degli offerenti ed invita le imprese alla dovuta e consueta cautela nell’eventualità di contatti. Richieste di merci e di rappresentanze GRECIA ABCOM SA - Ioanni Polemi 9 54248 Thessaloniki Tel. 0030/2310/313114 Fax 0030/2310/325160 E-mail: [email protected] - contattare Vakaloudis Charilaos Internet: www.abkom.gr Desidera contattare produttori italiani di lampade per illuminazione. (04/2006) KYRIAKOPOULOS ARGYRIS Morkentaou 12 - Thessaloniki Tel. 0030/2310/282808 Fax 0030/2310/281616 - E-mail: [email protected] - contattare Kyriakopoulos Argyris Desidera contattare produttori italiani di macchinari per la produzione di confetti. (04/2006) “MESOGIAKES VIOGEFSIS” - BLANTAS ATHANASIOS - 4o km. Servion - Velvendoy - 50500 Servia Kozanis - Tel. 0030/24640/47050 Fax 0030/24640/47051 - E-mail: [email protected] - contattare Blantas Athanasios Desidera contattare produttori italiani di riso, zucchero biologico greggio e semolino di grano. (04/2006) CHEMICRON – MIZAMTZIS THEMISTOKLIS - Cas. Post. 33015 56610 Thessaloniki Tel. 0030/2310/788760 o 798714 - Fax 0030/2310/798170 - E-mail: [email protected] - Internet: www.chemicron.com - contattare Mizamtzis Themistoklis Desidera contattare produttori italiani di vernici per rivestimenti elettrostatici. (04/2006) STOCK HOUSE - Cas. Post. 1390 57009 Thessaloniki Tel. 0030/2310/586150 Fax 0030/2310/586180 E-mail: [email protected] Internet: www.stock-house.gr contattare Grigoriadis Dimitrios Desidera contattare distributori italiani di hardware nuovo o usato. (04/2006) “SIDAPHARM” - MOCHINTRA DIANA - Stagiriti 21 - 54352 Thessaloniki - Tel. 0030/2310/906660 Fax 0030/2310/989846 - E-mail: [email protected] Internet: www.dawalimited.com contattare Zoi Arapoglou Desidera contattare produttori italiani di macchine per la produzio ne di siringhe di plastica monouso. (04/2006) CHATZIARGYROPOULOU SOTIRIA Am. Er. Stavrou 193 - 65201 Kavala - Tel. 0030/2510/620688 Fax 0030/2510/620681 E-mail: [email protected] - contattare Chatziargyropoulou Sotiria Desidera contattare produttori italiani di mobili da cucina, armadi, mobili per ragazzi. (04/2006) DIMOS NIKOLAOS & CO. OE Spyrou Lambrou 7 - 45333 Ioannina - Tel. 0030/26510/38708 Fax 0030/26510/76880 - E-mail: [email protected] contattare Dimos Nikolaos Desidera contattare produttori italiani di lumicini di cera, candele per chiese e paraffina. (04/2006) BUILT UP - El. Venizelou 49 57009 Kalochori Thessalonikis Tel. 0030/2310/753902 Fax 0030/2310/789120 - contattare Athanasiadis Panaghiotis Desidera contattare produttori italiani di porte per interni e corazzate, piastrelle ed articoli igienicosanitari. (05/2006) A. LAZAROU - E. TAXI - D. KOULT ZIOGLOU OE - A. Papandreou 1A 55132 Thessaloniki Tel. 0030/2310/445282 Fax 0030/2310/442532 - E-mail: [email protected] - Internet: www.chrisothiki.gr - contattare Taxi Lena Desidera contattare produttori italiani di astucci per gioielli. (05/2006) DOBROS FOTIS - c.p. 36 - 57018 Thessaloniki Tel. 0030/23940/20566 Fax 0030/23940/20567 - contattare Koutouxidis Antonis Desidera contattare produttori italiani di accessori e piedini inox per frigoriferi professionali. (05/2006) IOANNIDOU MARIA Agias Sofias 92 - 54634 Thessaloniki Tel. 0030/6945/549827 Fax 0030/2310/234977 - E-mail: [email protected] - contattare Mouratidis Alexandros Desidera contattare produttori e grossisti italiani di abbigliamento femminile. (05/2006) PETRIDIS GAVRIIL & MICHAIL - Katsimidi 25 - 54638 Thessaloniki Tel. 0030/2310/247561 Fax 0030/2310/247881 - contattare Petridis Gavriil Desidera contattare produttori italiani di sedie per cucine. (05/2006) ATHANASIADIS DIMITRIOS - Ippokratous 12 - 50100 Kozani Tel. 0030/24610/36028 Fax 0030/24610/33058 - E-mail: [email protected] - contattare “ Notizie dall’ufficio promozione estera ICE / SETTORE AGROALIMENTARE PARTECIPAZIONE COLLETTIVA A FIERE INTERNAZIONALI PROGRAMMA PROMOZIONALE PER GLI ANNI 2006 E 2007 L’ICE – Istituto per il Commercio con l’Estero – prevede di organizzare, nel corso del 2007, la partecipazione collettiva alle fiere internazionali del settore agro-alimentare sotto elencate. Tali Manifestazioni, che sono di rilievo internazionale ed a carattere strettamente professionale, richiamano espositori e visitatori non solo dal Paese in cui esse si svolgono, ma anche da quelli dell’area geografica di appartenenza. FOOD & HOTEL CHINA Shanghai (Cina) 30 Novembre-2 Dicembre 2006 Prodotti: tutti i prodotti agro-alimentari FRUIT LOGISTICA Berlino, 8-10 febbraio 2007 Prodotti: prodotti ortofrutticoli PRODEXPO Mosca, 12-16 febbraio 2007 Prodotti: tutti i prodotti agro-alimentari FOODEX Tokyo, 13-16 marzo 2007 Prodotti: tutti i prodotti agro-alimentari I.F.E. Londra, 18-21 marzo 2007 Prodotti: tutti i prodotti agro-alimentari ANUGA Colonia, 13-17 ottobre 2007 Prodotti: tutti i prodotti agro-alimentari I.F.E. Londra, 18-21 marzo 2007 Prodotti: tutti i prodotti agro-alimentari FOODEX Tokyo, 13-16 marzo 2007 Prodotti: tutti i prodotti agro-alimentari FANCY FOOD WINTER San Francisco, 21-23 gennaio 2007 Prodotti: tutti i prodotti agro-alimentari FANCY FOOD SPRING Chicago, 6-8 maggio 2007 Prodotti: tutti i prodotti agro-alimentari La Domanda di Ammissione dovrà essere inviata a partire da Lunedì 12 Giugno 2006 ed entro Mercoledì 12 Luglio 2006 ai seguenti numeri fax 06/59926201 – 59929583. Il Regolamento completo, le modalità ed il Modulo di partecipazione sono disponibili sul sito dell’ICE, all’indirizzo http://www.ice.gov.it/allegati/agenda/fiere.htm. Per maggiori informazioni contattare: ICE – Sig. Luigi Recchia tel.06/59921 fax: 06/59926201-59929583 e-mail: [email protected] BOECOn03 5-07-2006 15:41 Pagina 25 BOLOGNA 25 economica EXPORT Maggio-Giugno 2006 Athanasiadis Dimitrios Desidera contattare produttori italiani di piccola pelletteria. (05/2006) BOSKOS NIKOLAOS - Proekt. Meg. Alexandrou - 57400 Sindos Thessalonikis Tel. 0030/2310/569577 Fax 0030/2310/796289 - E-mail: [email protected] - contattare Sig. Boskos Georgios Desidera contattare produttori italiani di mobili da salotto. (05/2006) MOBILI ITALIANI “ANASTASIO” Ethn. Antistaseos 86 - 56224 Evosmos Thessalonikis Tel. 0030/2310/588545 Fax 0030/2310/588545 - contattare Sig. Tastemiroglou Anastasios Desidera contattare produttori italiani di tavoli e sedie per cucine e sale da pranzo. (05/2006) DECOR SAVVOPOULOS - Kostantinoupoleos 163 - 68200 Orestiada - Tel. 0030/25520/23364 Fax 0030/25520/81992 - E-mail: [email protected] - contattare sig. Savvopoulos Thomas Desidera contattare produttori italiani di mobili per cucine, per ragazzi e porte per interni. (05/2006) NOUSIS - LAZOU DIMITRIOS C’ Viziinou 49 - 54636 Thessaloniki - Tel. 0030/2310/245633 Fax 0030/2310/245602 - E-mail: [email protected] - contattare NousisLazou Dimitrios Desidera contattare produttori e grossisti italiani di vasi di terracot ta per giardinaggio ed affini. (05/2006) TSAKALOU EVAGGELIA - Ploutarchou 21 - 54631 Thessaloniki Tel. 0030/2310/607797 Fax 0030/2310/607797 contattare Vassou Nikos Desidera contattare produttori italiani di dolciumi. (05/2006) MAKRIS PERIKLIS - Polytechniou 30 - 56431 Ilioupoli Thessalonikis - Tel. 0030/2310/661455 Fax 0030/2310/661455 - contattare Makris Periklis Desidera contattare grossisti italiani di calzature per bambini e borse di pelle o tessuto da donna. (05/2006) EGITTO EL MEDINA - Tel. e fax 00202/5084004 - contattare Mr. Ramadan Kasem - E-mail: [email protected] Desidera contattare aziende italiane produttrici di macchinari per la lavorazione di marmo e granito. (05/2006) EL RAWABY FOR AGRICULTURE Tel. 00202/7608835 Fax 00202/7600289 cell. 002010/3002202 contattare Mr. Salem - E-mail: [email protected] Desidera contattare aziende italiane produttrici di impianti per la spremitura delle olive e la produ zione di oli alimentari. (05/2006) INTERNATIONAL CENTER FOR IMPORT & EXPORT Tel. 002015/352010 Fax 00202/6447270 cell. 002012/2153578 - contattare Mr. Samy Eldaur - E-mail: [email protected] Desidera contattare aziende italiane produttrici di cartoni speciali. (05/2006) CONDITION COMPANY Tel. 00202/5906796 Fax 00202/5920683 - contattare Mr. Mohamed Ashour E-mail: [email protected] Desidera contattare aziende italiane produttrici di impianti per la macellazione avicola e per la lavorazione delle carni. (05/2006) INTERNATIONAL PROJECTS & CONSULTING CO. Tel. 00202/6348397 Fax 00202/6360992 - E-mail: [email protected] - contattare Mr. Samir Wahib Desidera contattare aziende italiane produttrici di impianti per la produzione di pellicola per uso alimentare e PET. (05/2006) GADALLA - Tel. 00202/5777846 Fax 00202/5777008 - contattare Mr. Sherif Gadalla E-mail: [email protected] Desidera contatta aziende italiane produttrici di cavi speciali in acciaio galvanizzato per gru ed ascensori. (05/2006) JETMASTER - Tel. 00202/5829772 - Fax 00202/5879303 - contattare Mr. Hatem Shawky E-mail: [email protected] Desidera contattare aziende italiane produttrici di impianti per la spremitura delle olive e la produ zione di oli alimentari. (05/2006) STONES Tel. e fax 00202/5318563 contattare Mr. Yahia - E-mail: [email protected] -Internet: www.stonesleather.com Desidera contattare aziende italiane fornitrici di impianti di seconda mano per la lavorazione e la pro duzione di cinture in pelle. (05/2006) GALAL - Tel. 002048/2610322 Fax 002048/2607422 - contattare Mr. Hassan Galal - E-mail: [email protected] Desidera contattare aziende italiane fornitrici di veicoli commerciali ed ascensori di seconda mano. (05/2006) WAVES MOTORS Tel. 00202/5786217 Fax 00202/5758431 - E-mail: [email protected] - contattare Mrs. Amal Desidera contattare aziende italiane produttrici di macchinari per la produzione e la lavorazione di vetri speciali rinforzati. (05/2006) TURCHIA VIZYON INSAAT SANAYI TICARET Mesa Koru mah. Beyazgul Sit. A2/4 - Cayyolu/Ankara Tel. 0090/505/8062673 - 75 E-mail: [email protected] Contattare Dilek Dag Desidera contattare produttori italiani di gas cylinders (per motivi industriali). (05/2006) ERTEM BASIM YAYIN E-mail: [email protected] Contattare Yavuz Koc Desidera contattare produttori italiani di carta per la stampa. (05/2006) Offerte di merci e rappresentanze BANGLADESH LATIF LEATHER TRADING - 41/3/B, Moneswar Road, Tannary More, Zigztola - Dhaka 1209 Tel. 00880/28125886 - contattare Bashirul Islam E-mail: [email protected] / [email protected] / [email protected] Offre pellami finiti/conciati, in crosta, pelli spaccate. (03/2006) ECUADOR CADENA TRADING INC. (Import & Export) - Panamericana Norte Km. 6-1/2 - Quito - Tel. e fax 00593/2/2472124 o 2800322 Portatile: 00593/9/9831197 Internet: www.cadenatrading.com - E-mail: [email protected] / [email protected] - contattare Sig. Carlos J. Cadena Consorzio di floricoltori esportatori con una produzione globale mensile di oltre tre milioni di steli comprendente una settantina di varietà floreali e colori, offre rose ed altri fiori tropicali recisi (confezionati in scatole complete da 19 kg, Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura “ Notizie dall’ufficio promozione estera “GATEWAY TO JAPAN 3 PLUS” NUOVE POSSIBILITA’ PER ESPORTARE IN GIAPPONE La Commissione Europea ed EUROCHAMBRES hanno annunciato in questi giorni il lancio del “Gateway to Japan 3 Plus”; un’estensione di 16 mesi (Aprile 2006 – Giugno 2007) del consolidato programma a sostegno delle PMI per incentivare l’export europeo in Giappone. Grazie a questa estensione 210 PMI avranno la possibilità di recarsi in Giappone per presentare i propri prodotti a selezionati operatori nipponici. I settori oggetto della nuova campagna Gateway to Japan sono: Interior Life Style, Fashion Design, Construction Materials, Information & Communication Technologies, Environmental Technologies e Healthcare. Mondimpresa, anche in questa fase, continuerà la sua attività di Coordinatore Nazionale. L’area Cooperazione Internazionale (Dott.ssa Immacolata Gentile tel .06.77713310 [email protected] Sig.ra Monica Riva tel .06.77713302 – [email protected]) è a Vostra disposizione per qualsiasi chiarimento. Per maggiori informazioni sul programma: www.gatewaytojapan.org. SARAJEVO – DESK ATTIVO ANCHE NEL 2006 Anche per l’anno 2006 la Camera di Commercio di Bologna aderisce al Desk della Regione Emilia Romagna a Sarajevo (Bosnia-Erzegovina). Funzione primaria del Desk (nato dalla collaborazione tra Regione Emilia Romagna e Camere di Commercio) è quella di fungere da punto di riferimento in loco per la realtà imprenditoriale, al fine di rafforzare la presenza emiliano-romagnola nel paese, favorendo l’interscambio ed il trasferimento di esperienze. I riferimenti del Desk, che ha la propria sede presso la Camera di Commercio ItaloBosniaca, sono i seguenti: Desk Emilia-Romagna Responsabile: sig.ra Binasa Goralija - sig. Goran Vujasin Tel: +387.33.238249, 271080 - Fax: +387.33.271082 e-mail: [email protected] sito internet della struttura ospitante: www.cameraitalobosniaca.it Indirizzo: Edema Mulabdica, 3 - 71000 Sarajevo BANCA DATI DUN&BRADSTREET INFORMAZIONI SU IMPRESE ESTERE Presso l’Ufficio Promozione Estera è possibile accedere anche per l’anno 2006 alle banche dati Dun&Bradstreet per ottenere informazioni di tipo commerciale e finanziario su società straniere. Sono disponibili diversi tipi di rapporti a pagamento, a seconda del paese estero, del livello di dettaglio e dell’obiettivo che l’impresa italiana si pone. BOECOn03 5-07-2006 15:41 Pagina 26 BOLOGNA 26 economica Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura 20-25 fiori/mazzo, con possibilità di consegna entro 24-48 ore dalla conferma del pagamento mediante bonifico). (05/2006) EGITTO GOLDEN MASK Tel. 00202/2200283 Fax 00202/4702960 cell. 002012/2762712 - E-mail: [email protected] - contattare Mr. Mohamed Mostafa Desidera contattare aziende italiane importatrici di biancheria inti ma confezionata per uomo, donna e bambino. (05/2006) GRECIA PASCALIDIS KONSTANTINOS Egnatias 37 - 54630 Thessaloniki Tel. 0030/2310/528091 - Fax 0030/2310/510482 - contattare Pascalidis Konstantinos Desidera contattare importatori italiani di olio d’oliva. (04/2006) LITUANIA UAB “APVALUS MEDZIO GAMINIAI” (AMG) - Zabakos km., Vievio sen., LT-21386 Elektrenu sav. Tel. 00370/5/2863127 E-mail: [email protected] - Internet: www.amg.lt - contattare Sig.ra Dalia Vilkonciene Azienda specializzata nella lavorazione del legno offre bastoncini rotondi di diversi diametri, piccoli pezzi torniti e altri prodotti di vario tipo in legno. PERÚ INDUSTRIAS NETTALCO S.A. - tramite Camera di Commercio Italiana del Perú (Ufficio Commerciale) - Tel. 0051/1/4454278 Fax 0051/1/4454278 - E-mail: [email protected] Azienda di confezioni offre abbi gliamento di vario tipo, in maglie ria o cotone peruviano 100%. (05/2006) TURCHIA P-B EMEK DIS. TIC. LTD STI. Tel. 0090/212/2953884 Fax 0090/212/2953924 - contattare Yücel ÖNKÜL E-mail: [email protected] Grossa azienda agricola biologica offre un’ampia gamma di legumi, cereali, farina, latte e latticini di produzione biologica (forniti della necessaria documentazione di controllo ed ispezione). (04/2006) ELIT KOZMETIK FIRCA SANAYI Anadolu Caddesi No: 45/6 Kat: 2 - Bayrakli, Izmir Tel. 0090/232/3416510 Fax 0090/232/3414986 - contattare Yelin Demir - Internet: www.venusline.com.tr E-mail: [email protected] Azienda del settore cosmetico e prodotti per la cura della persona offre spazzole per capelli, pettini, spazzole da barba, lime per piedi, spazzole e pettini professionali per parrucchieri. (05/2006) ARKOM DIS TICARET LTD. STI. Buklum Sokak 2/21 - Kavaklidere 06660, Ankara Tel. 0090/312/4190145 Fax 0090/312/4184675 E-mail: [email protected] contattare Mehmet Yilmaz Offre porte in legno e ricerca contatti con importatori italiani di porte. (05/2006) SET METAL (ALÜM_NYUM SANAY_ VE T_CARET) - Hürriyet Mahallesi Manolya Sokak No. 27 - 34403 Ça_layan, _stanbul Tel. 0090/212/2194369 Fax 0090/212/2194361 E-mail: [email protected] - contattare Deniz Sardogan - Internet: www.setmetal.com Azienda produttrice di profilati in alluminio (tra i macchinari in dotazione possiede due presse, una da 700 e l’altra da 2000 tonn.) offre: profilati estrusi in alluminio, rin ghiere, porte e finestre in allumi nio, radiatori in alluminio, lamiere di alluminio. (05/2006) BAYDARLAR TEXTILE MACHINARIES SPARE PARTS AND ACCESSORIES Organize Sanayi Bölgesi 40 Sok. No.19 - Burdur Tel. 0090/248/2528115 o 2529412 Fax 0090/248/2529937 - Portatile 0090/543/3320003 - contattare Celil Baydar E-mail: [email protected] Internet: www.baydarlar.com Primaria azienda produttrice offre macchine tessili e ampia gamma di ricambi e accessori per macchi nario tessile. (05/2006) ULUPINAR DIS TICARET - Serafettin cad. Hekimoglu Is Mkz. No. 4/410 - Karatay/Konya Tel. 0090/332/3504209 Fax 0090/332/3504209 - E-mail: [email protected] Internet: www.ulupinartrade.com - Contattare Begun Ulupinar Offre materiali d’edilizia. (05/2006) PUAN BABY - Sefakoy mah. Istiklal Cad. Fatih sok. No. 32 K.cekmece/Istanbul Tel. 0090/212/4727301 - E-mail: [email protected] - Internet: www.puanbaby.tr - Contattare Serdar Sahin Offre tessili per bebé. (05/2006) EXPORT NUANS FASHION E-mail: [email protected] Internet: www.nuansgelinlik.com - Contattare Alime Aslan Offre abiti da sposa e da sera. (05/2006) ENVY TEXTILE - Kestel San.Bol. A. Vefikpasa mah. Karapinar cad. No. 8 - Bursa - Tel. 0090/224/3317025 Fax 0090/224/3317028 - E-mail: [email protected] [email protected] - Internet: www.envytextile.com.tr Offre tessili per la casa (tende). (05/2006) YILDIZ MERMER ISLETMESI - Manisa - Fax 0090/236/2393805 E-mail: [email protected] Contattare Huseyin Genc Offre pietre naturali e marmi. (05/2006) TURMAK LTD.STI. E-mail: [email protected] - Contattare Guley Kassara Offre macchinari del settore edile e del mobile. (05/2006) HANDE TEKSTIL LTD. STI. - Dosab M. Karaer cad. No. 17/1 - 16369 Bursa - Tel. 0090/224/2611880 Fax 0090/224/2611883 E-mail: [email protected] Internet: www.handetekstil.com Contattare Ihsan Onur Offre tessuti per le tende e la tap pezzeria. (05/2006) DORUK GUMRUKLEME LTD.STI. 1472 sok. No. 24 35220 Alsancak Izmir Tel. 0090/232/4458269 Fax 0090/232/4458239 - E-mail: [email protected] - Contattare Muberra Duman Offre maglie da donna. (05/2006) ALBA LTD.STI. - Bankacilar cad. No. 3/4 - Kocatepe Ankara Tel. 0090/312/4259123 - 9021 Fax 0090/312/4259127 E-mail: [email protected] Contattare A. Babacan Offre legumi e prodotti tessili. (05/2006) ORKA AHSAP URUNLERI LTD.STI. Istanbul Tel. 0090/212/4157430 Fax 0090/212/4157453 - E-mail: [email protected] Internet: www.orkabanyo.com.tr - Contattare Samet Andac Offre mobili per il bagno. (05/2006) MYC IMPORT-EXPORT LTD.STI. Izmir - E-mail: [email protected] [email protected] - Internet: www.myc.com.tr - Contattare Civan Cetinsel Offre pomodori secchi. (05/2006) Maggio-Giugno 2006 “ Notizie dall’ufficio promozione estera UFFICIO CAMERALE PRESSO INTERPORTO CHIUSURA ESTIVA Si ricorda che l’ufficio Camerale presso l’Interporto (Palazzina Doganale) resterà chiuso da Giovedì 06/07/2006 a Venerdì 01/09/2006 compresi. I servizi continueranno ad essere regolarmente erogati presso gli uffici di: ● Palazzo Affari – P.zza Costituzione 8 – Bologna Tel. 051-6093202/286. ● Sede di Imola – Via Rivalta 6 – Imola Tel. 0542-33077 Si ricorda che sul sito www.bo.camcom.it, all’indirizzo http://www.bo.camcom.it/intranet/SERVIZION/ATTI-E-CER/index.htm sono disponibili gli orari di apertura dell’Ufficio Promozione Estera sulle varie sedi ed il calendario completo delle chiusure dell’Ufficio Interporto per l’anno 2006. RUSSIA: UTILIZZO CARNET ATA Unioncamere è a conoscenza che alcune società hanno incontrato difficoltà nell’utilizzo del carnet ATA nel territorio della Federazione Russa e desidera pertanto richiamare alcune disposizioni, sottolineando che l’esperienza fino ad oggi acquisita sembra scoraggiare l’emissione di carnet ATA per tale paese. 1) il carnet deve essere dotato di un congruo numero di fogli di transito indispensabili per effettuare le operazioni dalla dogana di confine a quella interna; 2) si raccomanda di corredare il carnet con una traduzione in lingua inglese della lista della merce e si consiglia di allegare una traduzione in lingua russa; 3) il carnet deve essere presentato alle Autorità doganali italiane le quali all’atto dell’esportazione dovranno vistare la copertina verde del Carnet (quadro H) apponendo le necessarie vidimazioni; 4) le merci accompagnate dai carnet ATA non possono essere introdotte nella Federazione Russa dalla zona di confine con il territorio della Bielorussia; 5) solo alcuni uffici doganali russi sono abilitati ad effettuare le operazioni di temporanea importazione di merci con Carnet ATA. L’elenco è riportato sul sito www.unioncamere.net – documenti estero – il carnet ATA – I paesi nei quali può essere utilizzato il carnet ATA. CORSO DI FORMAZIONE “OBIETTIVO RUSSIA” La Camera di Commercio Italo-Russa di Milano organizza l’edizione 2006 del corso di formazione sulla Russia. Il corso è rivolto agli operatori economici che si accingono ad operare sul mercato russo ed è costituito da 5 moduli per un totale di 170 ore. Le iscrizioni terminano il 21 luglio e le lezioni iniziano il 15 settembre. Per informazioni: La Segreteria della Camera di Commercio Italo-Russa, tel. 02.86995240, e-mail: [email protected] BOECOn03 5-07-2006 15:41 Pagina 27 BOLOGNA 27 economica EXPORT Maggio-Giugno 2006 FATIH UN - Manisa E-mail: [email protected] Contattare Fatih Un Offre radiatori da bagno. (05/2006) AHMET BULBUL - Amasya - E-mail: [email protected] Contattare Ahmet Bulbul Offre marmi (cerca collaboratori per aprire un’azienda). (05/2006) BERSINO - Org.San.Bol. Yesil cad. No. 33 - 16065 Bursa Tel.0090/224/2419060 Fax 0090/224/2431947 E-mail: [email protected] Internet: www.bersino.com Contattare Sercan Ay Offre abbigliamento da donna. (05/2006) ELIF KOZMETIK FIRCA SANAYI Anadolu cad. No. 45/6 Kat 2 Bayrakli Izmir Tel. 0090/232/3416510 Fax 0090/232/3414986 E-mail: [email protected] Internet: www.venusline.com.tr Contattare Yelin Denir Offre spazzolini per usi cosmetici (capelli, trucco). (05/2006) SERENAY AMBALAJ SANAYI - Tekirdag - E-mail: [email protected] [email protected] Internet: www.serenay.com.tr Contattare Ersoy Kaya Offre imballaggio di cartone per alimentari. (05/2006) HAK-NUR GIDA LTD.STI. - Yavuz Selim mah. Uzun cad. Bicacilar Sit. 4 blok K2 - Yildirim/Bursa Tel. 0090/224/3608018 - Fax 0090/224/3608027 - E-mail: [email protected] Contattare Huseyin Kucukozer Offre frutta secca (albicocche, fichi, uve), mandorle e pistacchi. (05/2006) JEYTEKS TEKSTIL LTD.STI. San.Mah. Sultan Selim cad. Lale sok. Mavi han No. 5 K:4 4 Levent/Istanbul Tel. 0090/212/2796500 Fax 0090/212/2796712 - E-mail: [email protected] - Internet: www.jeyteks.com - Contattare a Moris Pardo Offre biancheria intima per l’uomo (intimo e costumi da bagno). (05/2006) GONCA BAKLIYAT - Camiiserif mah. Mucahitler cad. Vardali Ispani No. 11/2 - Mersin Merkez Tel. 0090/324/2330735 Fax 0090/324/2382317 - E-mail: [email protected] Contattare Muhammet Atinc Offre legumi (lenticchie, ceci). (05/2006) BAYDARLAR LTD.STI. - Org.San.Bol. 40 sok. No. 19 - Burdur Tel. 0090/248/2528115 - 9412 Fax 0090/248/2529937 E-mail: [email protected] Internet: www.baydarlar.com Contattare Celil Baydar Offre pezzi da ricambio per mac chine tessili. (05/2006) JOY TEKSTIL LTD.STI. - Izmir Tel. 0090/232/4355125 Fax 0090/232/4358319 - E-mail: [email protected] Internet: www.joytekstil.com.tr Contattare Danyal Erbayandur Offre abbigliamento per donne e bambini, jeans, vari tipi di tessuto. (05/2006) BROKEMONYXUS - Canakkale E-mail: [email protected] Contattare Elif Yaman Offre prodotti ittici. (05/2006) DIBATEKS LTD.STI. E-mail: [email protected] Contattare Ersan Atalay Offre abbigliamento. (05/2006) MELIKA TARIM LTD.STI. - Izmir E-mail: [email protected] Internet: www.melikafood.com Contattare Nilay Hosgor Offre albicocche, fichi e pomodori secchi, datteri. (05/2006) TERMOSAN A.S. - Veysel Karani mah. Asil Turk cad. Safak sok No. 2 - Samandira Kartal Istanbul - Tel. 0090/216/4966600 Fax 0090/216/3988838 - E-mail: [email protected] Internet: www.termosan.com Contattare Serkan Livturkmen Offre radiatori per il bagno. (05/2006) BERJ LTD.STI. - Allaga Org.San.Bol. Izmir - Tel. 0090/232/4632394 Fax 0090/232/4633511 E-mail: [email protected] - Internet: www.alosbi.org.tr Contattare Isil Seyrekoglu Offre accessori di tessile, gioielli fatti a mano ad alta qualità. (05/2006) Periodico della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura “ Notizie dall’ufficio promozione estera ICE / MISSIONE IMPRENDITORIALE IN CINA 14-18/9/2006 L’ICE sta organizzando in collaborazione con Confindustria e l’ABI una missione imprenditoriale a Canton e Nanchino dedicata alle piccole e medie imprese. Si svolgerà dal 14 al 18 settembre e prevede incontri bilaterali tra imprese italiane e imprese dello Jiangsu e del Guangdong. Nella tappa di Canton la missione coincide con l’inaugurazione della “Fiera Internazionale delle PMI” che vede l’Italia come paese partner. Le iscrizioni terminano il 15 luglio. Per informazioni: ICE ROMA 06.59927857/6051/9499 e-mail: [email protected] Per contattare l’ufficio: Ufficio Promozione Estera Palazzo Affari – Piazza Costituzione, 8 – 40128 Bologna (BO) telefono: +39.051.6093202 - fax: +39.051.6093211 e-mail: [email protected] Al fine di garantire la qualità del servizio reso agli utenti che si recano a sportello, le informazioni telefoniche non sono garantite durante l’apertura al pubblico degli sportelli. Orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 8.45 alle 12.15 lunedì e giovedì anche dalle 15 alle 16.30
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