la scuola del sole - Comune di Trieste
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Comune di Trieste area educazione, università, ricerca, cultura e sport servizi educativi integrati e politiche giovanili LA SCUOLA DEL SOLE Scuola dell’infanzia comunale di via Manzoni, 14 TRIESTE Tel. 040 771322/Fax 040 3479343 Piano dell’Offerta Formativa Anno Scolastico 2014/15 Redatto dal Collegio docenti in data 27 ottobre 2014 Adottato dal Consiglio di Scuola in data 29 ottobre 2014 IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA Un bambino può insegnare sempre tre cose ad un adulto: a essere contento senza motivo, a essere sempre occupato con qualche cosa, e a pretendere con ogni sua forza quello che desidera. Paulo Coelho, Monte Cinque, 1996 Il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) è la “carta d’identità” delle scuole che illustra le modalità organizzative e la progettazione degli itinerari di apprendimento finalizzati allo sviluppo di tutte le dimensioni della personalità di ciascun bambino*, facendo riferimento ai campi di esperienza cioè ai diversi ambiti del fare e dell'agire: •Il sé e l’altro: le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme • Il corpo e il movimento: identità, autonomia, salute • Immagini, suoni, colori: gestualità, arte, musica, multimedialità • I discorsi e le parole: comunicazione, lingua, cultura cara • La conoscenza del mondo: ordine, misura, spazio, tempo, natura così come definiti nelle ”Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione” (M.I.U.R, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, settembre 2012). Le scuole elaborano annualmente il P.O.F. che viene pubblicato on-line all'indirizzo: www.triestescuolaonline.it Riferimenti normativi Oltre alle “Indicazioni Nazionali” ed al “Regolamento per le scuole dell'infanzia del Comune di Trieste”, le scuole adottano come riferimento costante dell'azione educativa le linee normative e pedagogiche de: •la "Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza", approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, lo strumento normativo internazionale più importante e completo in materia di promozione e tutela dei diritti dell'infanzia; •la Legge 62/2000, “Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all'istruzione”; •le “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri” (M.I.U.R., febbraio 2014); •Legge 104/1992 Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate e le “Linee guida sull'integrazione scolastica degli alunni con disabilità” (M.I.U.R., agosto 2009); •la Legge 170/2010 i successivi Decreti attuativi (1/7/2011) e le “Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento” (M.I.U.R., ottobre 2010). •gli “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica?(M.I.U.R., dicembre 2012). Le scuole dell'Infanzia del Comune di Trieste Le scuole dell'infanzia comunali di Trieste sono paritarie, ossia scuole gestite dal Comune e che rispondono ai criteri standard definiti dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Le scuole paritarie svolgono un servizio pubblico improntato ai principi costituzionali e sono quindi aperte a tutti. Il coordinamento pedagogico Il coordinamento pedagogico è una struttura di tipo tecnico composta dai Funzionari direttivi Coordinatori pedagogici con competenze organizzative e psico-pedagogiche. Sul territorio i Coordinatori pedagogici coordinano trasversalmente i vari servizi educativi gestiti dal Comune, attraverso forme aggregate ed integrate di strutture (Nidi d 'infanzia, Scuole dell'infanzia, Ricreatori, Servizi Integrativi Scolastici). Il coordinamento pedagogico sostiene la qualità delle proposte educative nei servizi; ha un ruolo di promozione, sostegno, gestione, monitoraggio, verifica e valutazione del progetto educativo dei servizi comunali, secondo principi di coerenza e continuità al fine della realizzazione del "sistema territoriale integrato", come previsto nelle linee e gli indirizzi generali esplicitati nel programma del Comune di Trieste, ente gestore dei servizi educativi. Il Coordinamento pedagogico favorisce lo scambio ed il confronto all'interno della rete dei servizi coordinati e promuove le relazioni ed il clima interno dei gruppi di lavoro. Cura l'analisi dei bisogni formativi e progetta percorsi formativi e sperimentazioni didattiche e lo scambio di esperienze tra il personale. Coordina, monitora l'azione educativa di tutto il personale assegnato attraverso la verifica dei progetti trasversali con i servizi educativi, socio-sanitari, scolastici e culturali del territorio e le convenzioni attivate nel territorio. La struttura del coordinamento pedagogico e la figura del coordinatore sono elementi essenziali per la costruzione di un sistema integrato dei servizi per l’infanzia che, rispondendo ai bisogni dei bambini e delle loro famiglie, contribuisce al processo di crescita degli stessi servizi. Coordinamento territoriale Recentemente nell'ottica di valorizzare e sperimentare nuove forme di accoglienza, sostegno e responsabilità nell'esperienza di crescita dei bambini e delle loro famiglie, insieme a tutti i soggetti che condividono questo percorso in un determinato territorio della città, si programma l'attività di coordinamento pedagogico in Coordinamenti territoriali, rappresentati dai coordinatori pedagogici delle strutture educative appartenenti ai singoli territori della città. Il progetto pedagogico Le attività delle scuole si fondano su un progetto pedagogico elaborato avendo come riferimento le Indicazioni nazionali e le linee del programma pedagogico dei servizi educativi del Comune di Trieste. Già da alcuni anni è in corso una sperimentazione di progettualità territoriale intra-servizi comunali (nido d’infanzia,scuole dell'infanzia, ricreatori, poli di aggregazione giovanile, Servizio Integrativo Scolastico – S.I.S) al fine di promuovere e armonizzare al meglio le offerte educative e formative in un'ottica di continuità Finalità della scuola dell'infanzia La scuola dell'infanzia contribuisce alla realizzazione del principio dell’uguaglianza delle opportunità e alla rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale (art. 3 della Costituzione). Il bambino è sempre al centro dell'azione educativa e, compito della scuola dell’infanzia, è promuovere il suo sviluppo armonico e globale attraverso una metodologia basata sul gioco ed adeguata al livello di maturazione cognitiva, espressiva, affettiva e sociale: •creando uno spazio privilegiato per consolidare la propria personalità (maturazione dell’identità); •stimolando ad apprendere condotte che progressivamente lo conducano all’indipendenza (conquista dell’autonomia); •proponendo svariate esperienze: sensoriali, percettive, motorie e intellettive (acquisizione delle competenze); •organizzando un luogo di vita, di relazioni e di apprendimenti, in un ambiente accogliente e motivante in cui si iniziano a conoscere le prime regole di convivenza collettiva (senso della cittadinanza). La scuola come percorso di accoglienza Le scuole assicurano un percorso graduale di crescita globale nel bambino offrendo opportunità di apprendimenti coerenti ai bisogni educativi, attraverso contesti e risposte relazionali ed educative personalizzate, in stretta collaborazione tra tutte le componenti della comunità educante. Particolare attenzione viene data ai bambini in situazione di disabilità, di disagio e di svantaggio sia con la costruzione di un percorso adeguato alle singole esigenze del bambino sia attraverso il lavoro di rete con i diversi servizi territoriali come l'Azienda per i Servizi Sanitari (Gruppo Violenza Minori e Gruppo Caronte) e le Unità Operative Territoriali. Le scuole dell’infanzia comunali di Trieste, città multiculturale e sensibile da sempre ai temi della convivenza tra persone di diverse culture, prevedono forme di accoglienza volte a favorire l’inclusione dei bambini con cittadinanza non italiana, nella ferma convinzione che accogliere significa valorizzare l'identità culturale di ciascuno ed è dunque sinonimo di calore, professionalità e accuratezza. Nelle scuole si attuano altresì percorsi strutturati di prevenzione dei disturbi di apprendimento (D.S.A.) in riferimento alla Legge 170/2010 i successivi Decreti attuativi (1/7/2011) e le “Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento” (ottobre 2010). Infine, uno dei principi che assicurano la coerenza tra le diverse esperienze di vita dei bambini è quello della continuità educativa tra i vari cicli scolastici (nido d'infanzia, scuola dell'infanzia, scuola primaria e Servizi Integrativi Scolastici) tenendo sempre in primo piano la necessità di non frammentare i percorsi formativi. Relazioni con le famiglie Sempre più centrale all’interno dei servizi per l’infanzia e nei diversi contesti educativi appare la relazione con le famiglie, in un'ottica di condivisione di responsabilità della crescita e dell'educazione di tutti i bambini. Le scuole individuano gli obiettivi e le strategie relative alla partecipazione e alle modalità di rapporto con le famiglie, valorizzando la promozione, il sostegno e affiancamento della genitorialità. In particolare, definiscono le modalità di comunicazione, di informazione e di confronto attraverso: •le giornate di “Open day” che per molte famiglie rappresentano il primo contatto diretto con il mondo della scuola•le riunioni di classe, in cui il personale educativo informa i genitori sulle attività dei bambini, illustra il progetto educativo e le iniziative collaterali (uscite didattiche, progetti specifici…); •i colloqui individuali; •l'assemblea dei genitori; •il Consiglio della Scuola composto dal coordinatore pedagogico e dai rappresentanti dei genitori, del personale educativo e del personale d’appoggio. Concessione in uso dei locali delle scuole dell’infanzia Le famiglie dei bambini frequentanti possono richiedere l'uso in concessione gratuita dei locali delle scuole dell’infanzia, se si costituiscono in Comitato o in Associazione, per realizzare attività integrative alle funzioni dei servizi educativi comunali, organizzando momenti di socializzazione e di attività ludica per bambini, nonché di aggregazione e confronto tra le famiglie. Ampliamento dell'offerta formativa Nell'ambito dell'autonomia delle singole scuole che annualmente curano il progetto educativo e didattico, il coordinamento pedagogico ha ritenuto di ampliare l'offerta formativa sostenendo il concetto di trasversalità attraverso la scelta di aderire ai bandi della Regione Friuli-Venezia Giulia: •Bando per il finanziamento degli interventi previsti nel Piano dell’Offerta Formativa delle istituzioni scolastiche nel Friuli Venezia Giulia) •Bando per il finanziamento di interventi relativi all’Integrazione scolastica degli allievi stranieri (laboratori a tema e presenza di mediatori culturali) •Bando per il finanziamento delle attività didattiche relative all’insegnamento delle Lingue e Culture delle Minoranze Linguistiche Storiche valorizzare l’identità plurilinguistica e pluriculturale della comunità presente nel territorio del Friuli Venezia Giulia come orientamento verso quelle competenze generali che favoriscono un percorso di apprendimento armonico del bambino in una prospettiva di educazione permanente per tutto l'arco della vita, come indicato dalla 揜 accomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio?dicembre 2006). Inoltre, per l'anno scolastico in corso le scuole aderiranno ad altri progetti in collaborazione a soggetti esterni come: •inglese e tedesco (Unicum Centro Studi e Goethe Zentrum) •musica (Conservatorio di musica G. Tartini) •educazione alla mobilità (Corpo Polizia Municipale) •piscina (Triestina Nuoto) •progetto “aiuola della pace” (Commissione Pari Opportunità) •“Nati per leggere” •Interventi di promozione alla salute (Azienda per i Servizi Sanitari) •Orto in condotta Modalità di organizzazione del contesto educativo Il personale Nel servizio opera (tratto dal “Regolamento per le scuole dell'infanzia del Comune di Trieste): •il coordinatore pedagogico •il personale educativo •il personale d’appoggio Il coordinatore pedagogico svolge compiti di elaborazione, attuazione e verifica del progetto educativo/organizzativo e gestionale della scuola. Coordina l’attività di tutto il personale assegnato ed è responsabile del buon funzionamento della scuola stessa, promuove una metodologia di lavoro che privilegia il lavoro di gruppo e la collegialità, in modo da valorizzare l’apporto professionale di ciascun operatore. Il personale educativo ha competenze pedagogiche, metodologico-didattiche, organizzativo-relazionali. Partecipa alla gestione sociale della scuola, cura rapporti stabili con le famiglie e con il territorio; collabora alla stesura del Piano dell’Offerta Formativa. Ad ogni sezione (gruppo-sezione o “classe”) sono assegnati due insegnanti la cui turnazione deve assicurare nell’arco della giornata il massimo della compresenza anche finalizzata alla realizzazione di specifici progetti didattici; attua una turnazione giornaliera secondo il principio della pari responsabilità educativa. È previsto l’insegnante di religione cattolica per i bambini che si avvalgono di tale insegnamento. Il personale d’appoggio contribuisce assieme al personale educativo alla costruzione di un corretto clima educativo all’interno della scuola e ad assicurare una situazione ambientale adeguata alle esigenze ed ai bisogni dei bambini; è figura di riferimento nei vari momenti delle routines quotidiane (entrata e uscita, alimentazione, igiene personale), e stimola i bambini alla conquista dell’autonomia. Svolge compiti di pulizia e riordino degli ambienti scolastici e delle aree esterne di pertinenza; provvede alla somministrazione dei pasti; è di sostegno alle attività ed ai bisogni dei bambini. Le “classi” Gruppo–sezione (la tradizionale “classe”) rappresenta un modello organizzativo che favorisce il raggiungimento degli obiettivi formativi attraverso il riconoscimento di punti di riferimento significativi come gli angoli strutturati e i laboratori. Le sezioni si rapportano tra loro in modo aperto e flessibile, per consentire attività didattiche di intersezione per piccoli e grandi gruppi di bambini provenienti dalle diverse sezioni. La sezione è costituita da 25 bambini, ridotto a 20 in caso di presenza di bambini disabili con l'affiancamento di un insegnante di sostegno e la predisposizione di interventi individualizzati al fine di favorirne in modo adeguato ed efficace la frequenza. Spazi e tempi Anche l’organizzazione degli spazi e dei tempi necessita di un pensiero pedagogico condiviso dall’intera equipe scolastica. In particolare: •lo spazio deve risultare accogliente, stimolante e funzionale •il tempo viene organizzato in routine quotidiane (l’accoglienza, la merenda, l’igiene personale, il gioco libero, il gioco strutturato…), rispettose dei ritmi del bambino che gli consentano di riconoscere i diversi momenti della giornata scolastica attraverso una distribuzione ordinata delle attività educative, valorizzando inoltre contesti flessibili e creativi Mangiare a scuola In tutte le scuole viene fornito il servizio di mensa scolastica che comprende una merenda di metà mattina, il pranzo ed uno spuntino al pomeriggio. Il menù, con caratteristiche stagionali, è stato elaborato dalla dietista dott.ssa Paola Fabbro e visionato dall'Azienda per i Servizi Sanitari. L'articolo 7 del Capitolato speciale d'appalto per il servizio di fornitura pasti prevede l'utilizzo di “Prodotti alimentari, biologici, tipici, tradizionali, da commercio equo e solidale, prodotti agricoli regionali.” È possibile richiedere un menù diversificato (diete speciali) per le principali forme di intolleranze alimentari. Inoltre si può richiedere la sostituzione di alcuni cibi per motivi etici-religiosi-culturali e, per la gioia dei bambini, si possono festeggiare i compleanni a scuola, purché vengano consumati determinati alimenti autorizzati. Come previsto dall'art.15 del Capitolato, è possibile istituire delle Commissioni mensa composte dai rappresentanti dei genitori quali organismi di controllo dei centri di produzione pasti. Orari Le scuole sono aperte dal lunedì al venerdì, dalle ore 7.30 alle ore 17.00. L’accoglimento dei bambini avviene, di norma, dalle ore 8.00 alle ore 9.00, con la possibilità, per le famiglie che ne ravvisino la necessità, di un pre-accoglimento a partire dalle ore 7.30. L’uscita è flessibile e, di norma, articolata in tre fasce orarie: alle ore 13.00, alle ore 14.30 e alle ore 15.30, per rispondere alle esigenze delle/dei bambine/i e delle loro famiglie. Il prolungamento dell’orario fino alle ore 17.00 viene assicurato alle famiglie che ne ravvisino la necessità, garantendo la presenza di educatori in numero proporzionale a quello dei bambini presenti. Il servizio di scuola dell’infanzia al sabato viene garantito presso la scuola dell'Infanzia “Il Tempo Magico” con orario antimeridiano senza erogazione del servizio di mensa. Calendario scolastico Inizio anno scolastico per tutto il personale lunedì 01 settembre 2014 Apertura all’utenza lunedì 15 settembre 2014 Sospensione per festa del Santo Patrono Sospensione per vacanze natalizie Sospensione per carnevale e mercoledì delle Ceneri Sospensione per vacanze pasquali lunedì 03 novembre 2014 dal 24 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015 compreso dal 16 febbraio 2015 al 18 febbraio 2015 compreso ( Del. Regionale n.787 dd. 24 aprile 2014 ) dal 2 aprile 2015 al 7 aprile 2015 compreso Sospensione per ponte 1°maggio sabato 02 maggio 2015 Sospensione per ponte 2 giugno lunedì 01 giugno 2015 Ultimo giorno di apertura all’utenza sabato 27 giugno 2015 È prevista un'ulteriore sospensione il giorno 8 dicembre 2014 (festa dell'Immacolata Concezione), in quanto festività nazionale. a cura del Coordinamento Pedagogico * Nel testo si trovano termini “bambino, bambini” si sollecita il lettore a considerare tale scelta semplicemente una semplificazione di scrittura, mentre nell'azione educativa bisognerà considerare la persona nella sua peculiarità e specificità anche di genere. Parte 2 La giornata educativa e i bisogni formativi OBIETTIVI FORMATIVI QUOTIDIANI Le routine come momenti di crescita ENTRATA 7,30 Ingresso con accoglienza individuale presso la sezione di turno ENTRATA 8,00 - 9,00 Attività Obiettivi educativi Spazio Gruppo bambini Ritrovare il proprio spazio personale per riporre i propri oggetti (cappotto, scarpe, ecc.); segnalare la presenza con il proprio contrassegno, “leggere” il menù. Giochi di ruolo, motori, di costruzione. Giochi con materiale strutturato, costruzioni, disegno, riordino favorire un buon inizio della giornata scolastica di appartenenza gruppo eterogeneo MOMENTO COLLETTIVO: RITUALI DELLA MATTINA Attività Obiettivi educativi Spazio Giochi, canti, conta dei presenti Favorire la conoscenza e le relazioni fra tutti i bambini di appartenenza MERENDA 9,10 – 9,30 Attività Obiettivi educativi Spazio Gruppo di bambini colazione Favorire relazionalità ed educazione alimentare Sala da pranzo Tutti i bambini della scuola USO DEI SERVIZI IGIENICI 9,30 – 9,45/12,45 – 13,00 Attività Obiettivi educativi Spazio Gruppo bambini Uso dei servizi igienici Autonomia. Acquisizione di norme di vita pratica Sale igieniche Gruppo sezione ATTIVITA’ 10,00 – 11,00 Attività prevalenti Obiettivi educativi attività Sviluppo delle relazioni e della comunicazione. Sviluppo delle espressioni corporee, grafiche, pittoriche e plastiche •attività e rilassamento •laboratorio musicale •travestimento •lettura grandi •lettura piccoli •gioco affettivo simbolico •ambientale, grafico/pittorico, manipolazione, psicomotricità Gruppo bambini si possono organizzare le attività laboratoriali con il gruppo sezione, oppure con gruppi eterogenei od omogenei per età Attività guidate: giochi logici, matematici, pre-grafismo. Ascolto e rielaborazione di storie INSIEME PER GIOCARE 11,00 – 11,45 Attività Obiettivi educativi Spazio Gruppo bambini Giochi di movimento, liberi e/o organizzati, con materiali strutturato e non Sviluppo della capacità di auto-gestirsi nel gioco. Autonomia. Socialità nelle sezioni, in salone o in giardini Gruppo sezione. Grande gruppo PRANZO 12,00 – 12,40 Attività Obiettivi educativi Spazio Gruppo bambini Pranzo Sviluppare le relazioni e la comunicazione. Educazione alimentare. Favorire la l’autonomia e l’identità personale (mangiare da solo, utilizzare gli oggetti in modo adeguato, parlare a voce bassa, assaggiare diversi cibi, ecc.) Sala da pranzo Grande gruppo PRIMA USCITA 13,00 – 13,30 Attività prevalenti preparazione all’uscita SECONDA USCITA 14,30 – 14,40 Attività prevalenti preparazione all’uscita IL POMERIGGIO 13,30 – 15,30 Attività Obiettivi educativi Spazio Gruppo bambini Per i bambini più grandi: attività libere, disegno, giochi sociali, lettura, ritaglio e incollatura. Eventuali attività guidate: giochi logici, matematici, pre-grafismo. Ascolto e rielaborazione di storie Sviluppo dell’autonomia, delle relazioni e delle competenze laboratori, salone gruppi eterogenei e di intersezione TERZA USCITA 15,30 – 17,00 Attività prevalenti Obiettivi educativi Spazio Gruppo bambini Ripercorrere le attività salienti della giornata educativa, rilancio di spunti e contenuti per incrementare la continuità con la famiglia. Preparazione all’uscita, giochi, filastrocche Potenziamento dell’autonomia personale sezione, salone, altre sezioni gruppi eterogenei PROGETTO ANNUALE GENERALE - Bisogni formativi e suoi traguardi per campi di esperienza Accoglienza (settembre) Comunicazione e relazione (ottobre) Appartenenza (novembre-dicembre) - facilitare l’accoglienza bambinofamiglia • sentirsi ascoltati e trovare negli adulti e nell’ambiente una fonte di sicurezza; • imparare strategie per affrontare le nuove situazioni - accorgersi dell’altro, riconoscerlo e incontrarlo; - sapere che ognuno ha reazioni, pensieri ed emozioni proprie; - imparare a riconoscere e ad esprimere le proprie emozioni; -sperimentare modalità di relazione che strutturano e arricchiscono il semplice stare assieme - sentirsi parte del gruppo-sezione; - condividere spazi, tempi, materiali; - riconoscere e apprezzare culture diverse presenti in sezione; -riconoscere e accettare le diversità (aspetto fisico, pensieri, emozioni, sentimenti) ricavare, dalle esperienze d’incontro, di ascolto e di gioco vissute, elementi che permettano di inserirsi nelle conversazioni; - vivere in modo equilibrato e •sé e l'altro positivo i propri stati affettivi; - riconoscere e condividere le emozioni che scaturiscono - avviare il processo di sviluppo dall’ascolto ed esprimerle attraverso dell’atteggiamento di ricezione la parola, il gesto e il segno; attenta del suono (musicale e non musicale); - mettere in evidenza gli elementi - creare i presupposti uditivi sonori che caratterizzano l’ascolto e linguaggi, creatività, fondamentali per la fruizione e ne determinano la particolare reazione emotiva; produzione sonora; espressione - saper progettare e realizzare uno - usufruire insieme degli spazi spazio idoneo all’accoglienza di costruiti utilizzandoli come veicolo amici più piccoli; di comunicazione e relazione; -riuscire ad integrarsi nel nuovo - utilizzare il corpo come veicolo di ambiente esprimendo i propri relazione; bisogni - sviluppare una vita relazionale sempre più aperta e un progressivo affinamento delle potenzialità cognitive e comunicative; -rafforzare il sentimento di appartenenza; - produrre messaggi, testi e situazioni, attraverso una molteplicità di strumenti linguistici e modalità rappresentative; Il bisogno di… Traguardi formativi trasversali Campi di esperienze Campi di esperienze •i discorsi e le parole Campi di esperienza •il corpo e il movimento la conoscenza del mondo - conoscersi reciprocamente in situazioni di scoperta e di ascolto; • trovare condizioni, motivi e stimoli per stare bene con se stessi e con gli altri (in gruppo); • scoprire il piacere di giocare con la struttura sonora della parola - sviluppare curiosità nei confronti di spazi ed ambienti; •saper individuare, riconoscere, descrivere in modo appropriato le caratteristiche percettive dell’ambiente; • sviluppare il linguaggio logico attraverso la ricerca delle parole appropriate utili a descrivere ambiti di osservazione - cogliere, dallo spunto della cornice sonora natalizia, il valore della diversità; - partecipare e condividere la festa del Natale attraverso la produzione sonora globale (cantare, suonare…); - concordare, attraverso il gioco, regole comuni; - confrontare le proprie idee per concordare l’allestimento di spazi comuni e poi saper realizzare insieme un progetto; -connotare, attraverso giochi e simboli, i momenti di routine. - saper organizzare le informazioni ricavate dall’ambiente attraverso la registrazione dei dati e l’uso di grafici e tabelle; -saper rielaborare e ricostruire esperienze utilizzando consapevolmente codici diversi; - percepire e organizzare se stessi in rapporto allo spazio e agli oggetti - essere in grado di orientarsi in uno spazio individuando relazioni e corrispondenze; -saper utilizzare modalità personali per conoscere, modificare, trasformare la realtà; - saper indagare il piano reale e il piano fantastico invertendo le leggi fisiche e percettive; - promuovere la trasposizione nella realtà delle dimensioni e di alcuni concetti topologici - orientarsi nell’ambiente scolastico attraverso l’individuazione di segni referenti; -esprimere con gesti e parole bisogni, emozioni e vissuti; - esplorare la realtà scolastica per -riuscire a drammatizzare alcune poter individuare gli spazi propri e situazioni ad alto valore affettivo quelli altrui; narrate nella fiaba; - conoscersi per diventare amici; -osservare il cielo e sperimentare la grandezza; -accostarsi al significato della creazione come dono riconoscere somiglianze e differenze tra sé e gli altri; -accettare e rispettare il diverso da sé; - scoprire il senso del dono come segno di affetto per chi si vuol bene; -riconoscere i simboli delle feste -scoprire il significato del natale - superare le difficoltà e le paure del distacco; •esprimere ed elaborare contenuti emotivi; Il bisogno di … Traguardi formativi trasversali Campi di esperienza Il sé e l’altro Il corpo in movimento Campi di esperienza La conoscenza del mondo Campi di esperienza il sé e l’altro Linguaggi, creatività, espressione Discorsi e le parole Responsabilizzazione (gennaio/febbraio) Esplorazione (marzo/aprile) Autorealizzazione (maggio/giugno) - sviluppare atteggiamenti e abilità prosociali; - riconoscere situazioni di bisogno e attivarsi per risolverle; - imparare ad assumersi le responsabilità del proprio comportamento - sviluppare modalità personali e creative di conquista delle conoscenze; - costruire significati condivisi (attraverso la negoziazione); - contribuire alla rielaborazione realizzazione e valutazione di un progetto - essere consapevoli delle proprie potenzialità; - rafforzare la fiducia nelle proprie capacità ed accrescere la stima di sé; - rileggere la propria esperienza, prendere consapevolezza delle conquiste raggiunte - sviluppare la consapevolezza di sé e delle proprie modalità di relazione, favorire il contatto e la fiducia dell’altro; -condividere esperienze di gioco e assumere dinamiche di cooperazione durante le attività; - riconoscere i proprio ruolo all’interno del gruppo e rendersi progressivamente sensibile ai bisogni degli altri; - sviluppare la capacità di gestire in forma autonoma l’esecuzione sonora dei propri compagni e ciò che gli appartiene; -prendersi cura degli oggetti dei propri compagni e occuparsi delle loro necessità; -conoscere, sperimentare e accogliere le diversità ascoltare e comprendere espressioni linguistiche significative, tenendo conto del contesto in cui avvengono; - familiarizzare con i libri; - interessarsi ai sistemi di scrittura e di lettura; - condividere la progettazione, realizzazione e valutazione di un “progetto sonoro”; -favorire la sinergia delle abilità sonore di base dalla percezione attenta e consapevole all’utilizzo espressivo della voce e degli oggetti sonori; -attraverso l’esplorazione scoprire l’origine e la trasformazione di ciò che mangiamo; -riconoscere la crescita e il cambiamento della natura e rapportarlo su di sé - acquisire fiducia nelle proprie capacità di parlante e di interlocutore, cercando di farsi capire sempre meglio dagli altri attraverso una pronuncia corretta di parole e frasi, l’uso di termini sempre più precisi e di verbi adeguatamente articolati; - utilizzare il linguaggio verbale per pianificare il gioco, risolvere i conflitti e riferire le proprie esperienze; - orientarsi in maniera personale e creativa a produrre messaggi; -rivisitare le esperienze sonore compiute durante l’anno scolastico osservando la progressione delle abilità maturate; -attraverso il movimento delle mani, sperimentare di essere in grado di realizzare qualcosa di personale e unico; - muoversi dando vita a qualcosa di inanimato, cercando percorsi di conoscenza per giungere alla creazione di simboli condivisi - saper risolvere situazioni problematiche attraverso la formulazione di ipotesi individuando procedure opportune per verificarle; sviluppare intuizioni quantitative utilizzando il linguaggio in funzione argomentativa - essere in grado di osservare in modo analitico la realtà e comunicarne le caratteristiche; - sviluppare la creatività, l’intuizione e l’iniziativa personale nell’utilizzare materiali; - sapere come funzionano le cose e costruire oggetti per risolvere problemi; -favorire la capacità di analizzare un’immagine per scoprirne la composizione - riuscire ad elaborare progetti personali utilizzando informazioni e materiali ricavati da esperienze precedenti; - essere in grado, organizzare e riordinare materiali per produrre una documentazione trasferibile ad altri; - favorire la capacità di commentare e valutare la propria esperienza scolastica - offrire un aiuto agli altri e farsi aiutare in caso di necessità; - esprimere piccoli gesti di solidarietà e di amicizia; - assumere in modo autonomo ruoli e compiti in relazione alle esperienze di vita quotidiana e alle attività didattiche; -sperimentare la gioia del dare e del ricevere amicizia; -sperimentare, attraverso il gioco, il dare e ricevere la pace - esplorare e conoscere la realtà attraverso esperienze senso/percettive; - dimostrare curiosità e gusto per la scoperta ed esprimersi creativamente; ricercare e trasformare creativamente materiali e oggetti per la realizzazione i un progetto intenzionale comune; -giocare per sperimentare caratteristiche dei materiali naturali - manifestare fiducia nelle proprie capacità e non scoraggiarsi di fronte alle difficoltà; - immaginare situazioni soggettive attraverso l’ascolto di narrazioni verbali e viverle con diverse forme di espressione; - esprimere desideri e confrontarli con la realtà; -divenire consapevoli dei propri punti di forza e delle proprie debolezze; -ripercorrere il percorso di un anno di scuola leggendo i “segni” lasciati trasformandoli in storia personale e di gruppo PROGRAMMI PER L’A.S. 2014/2015 Progetti e laboratori GIOCANDO SI IMPARA PROGETTO INTERCULTURA PROGETTO DI SICUREZZA PROGETTO LETTURA: “ TI RACCONTO UNA STORIA “ LABORATORIO SPERIMENTALE L2 PROGETTO CORPO E IL MOVIMENTO PROGETTO ALIMENTAZIONE PROGETTO SPRECOMENO PROGETTO GIOCOMUSICANDO IL SABATO MUSICALE ( il polo del sabato al Tempo magico) EDUCAZIONE ALLA RELIGIONE CATTOLICA PROGETTO SCOPRIAMO L'ARTE: ANDIAMO AL MUSEO REVOLTELLA LABORATORIO DI INGLESE LABORATORIO EDUCAZIONE STRADALE PROGETTO REGIONALE : GESTIONE DEI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) PROGETTO DSA: PROPOSTE OPERATIVE DIVERSE ABILITA' PROGETTO CONTINUITA' NIDO D'INFANZIA / SCUOLA DELL'INFANZIA PROGETTO CONTINUITA' SCUOLA DELL'INFANZIA / SCUOLA PRIMARIA PROGETTO INTERGENERAZIONALE CON L'ITIS: ORTO IN CONDOTTA E MUSICO TERAPIA MUSICISTI ALLA SCUOLA DELL'INFANZIA USCITE DIDATTICHE IL SABATO MUSICALE ( il polo del sabato al Tempo magico) Parte 3 Progetti e Laboratori DELL’ANNO SCOLASTICO 2014/15 LA SCUOLA DEL SOLE In un mondo in continuo divenire, dove i rapporti, le relazioni, i saperi sono in costante evoluzione e scivolano tra stimoli e innovazioni, non si resta ancorati a fisse convinzioni ma, altresì, ci si arricchisce di valori colti in dono dall'incontro con diverse e nuove culture, identità, conoscenze e tradizioni che una così variegata esistenza ci propone. Il certo, lo stabile deve fare i conti, anzi deve convivere con la flessibilità che ormai è richiesta in tutti i campi per armonizzare e far fronte alla gestione del quotidiano. Rapporti flessibili creano un sentimento di insicurezza, ma al contempo di rinnovamento, adattamento e arricchimento. IL NOSTRO BENVENUTO Il nuovo curricolo ministeriale per la scuola dell'infanzia è "calato" in questo scenario. Oggi i genitori affidano alla scuola che funge da "filtro", compiti formativi che prima erano propri della famiglia. E' importante quindi la capacità della scuola di accogliere i bambini in modo personalizzato e di farsi carico delle emozioni loro e dei loro familiari nei delicati momenti dei primi distacchi e dei primi significativi passi verso l'autonomia e la costruzione di nuove relazioni con i compagni e con gli adulti. In una visione multiculturale l'Europa diventa la nostra nazione, il nostro stato, l'Italia la nostra provincia...allora Trieste, la nostra città...porto di mare, di passaggi e di incontri e ancor più la nostra Scuola del Sole, situata nel centro cittadino, hanno l'opportunità di vedere, di accogliere presso di loro un ventaglio di situazioni socio economico culturali di varia provenienza. Nella Scuola del Sole ci si adopera quindi a curare con attenzione e sensibilità l'inserimento di ognuno, valorizzandone e facendone proprie le peculiari caratteristiche e differenze, tutte considerate come un bene da apprezzare e condividere. L'inserimento e l'accoglienza di ognuno si svolgono in un clima di serenità e fiducia: ormai da anni si coopera proficuamente con le mediatrici culturali, alcune delle quali sono anche "nostre" mamme. Si è attenti a creare per le famiglie e per i bambini un ambiente educativo "amico", dove poter riporre i propri timori e insicurezze e dove le differenze e le particolarità diventano preziose. Si possono allora esprimere e confrontare, "legare" le proprie esperienze con altre e creare così una rete di collaborazione attiva che accompagnerà lo scorrere unitario del percorso formativo del bambino. In un comune pensiero di "pedagogia dell'accoglienza", attiva e costante è la collaborazione con le famiglie e con la rete dei servizi sociali del territorio. L'inserimento della famiglia e del bambino viene facilitato dalla costruzione di cartellonistica, così come dalla lettura e drammatizzazione di racconti nelle diverse lingue di origine. Le famiglie, in particolare, sfruttando l’opportunità offerta dalla scuola di leggere un racconto insieme ai bambini, sono chiamate a svolgere un ruolo attivo di mediazione e collaborazione che, in unione all'amorevole dedizione con la quale le mediatrici culturali comunicano le loro esperienze e tradizioni, ci unisce in un sentimento di empatia e di rispetto reciproco. Le relazioni acquistano così “il sapore” della confidenza e della scoperta. La Scuola del Sole educa alla pace ed alla fratellanza, tutelando ed apprezzando le diversità culturali al fine di creare una convivenza costruttiva nel tessuto scolastico e sociale. La scuola organizza piccole ed informali feste dove, con l'aiuto dei mediatori culturali e, a volte, anche con la collaborazione diretta delle famiglie, i bambini vengono stimolati ed indirizzati a conoscere alcune delle usanze e tradizioni delle diverse culture presenti all'interno della scuola. LA CITTADINANZA ATTIVA Nella scuola si approfondiscono i concetti di famiglia e di comunità, affrontando le diversità culturali e i delicati rapporti offerti dalla vita, promuovendo attività che abbiano lo scopo di favorire l'idea di un mondo senza confini. Nella scuola si curano il dialogo, l'espressione del proprio pensiero, si attiva il rispetto per l'altrui opinione, ci si sofferma a riconoscere i propri diritti e doveri, si scoprono i bisogni dell'altro, si lavora per il superamento dell'egocentrismo insito in ognuno e si avvertono i propri limiti nel rispetto delle regole condivise. Nella scuola si scopre il senso del futuro e del rapporto uomo natura o meglio ci si accosta al senso della cittadinanza attiva, intesa come educazione ad essere cittadini criticamente capaci di autonomia, partecipazione, condivisione. La scuola diventa il luogo dove il bambino si sente libero di esprimersi ed indirizzarsi verso mete costruttive, favorendo così la stima di se, degli altri e dell'ambiente. LA CONTINUITA' EDUCATIVA La vita umana è un percorso continuo attraverso cui si realizza la formazione della personalità. I primi anni di vita sono fondamentali per la formazione umana e pongono le basi per il consolidamento della struttura individuale, psicofisica, mentale e relazionale. I primi "percorsi" di vita del bambino sono attraversati dall'esperienza familiare, da quello che il bambino realizza ed apprende all'interno del nido d'infanzia, della scuola dell'infanzia e della scuola primaria. Queste istituzioni hanno il compito convergente, nella specificità di ciascuna di esse, di creare le condizioni di una continuità che sia, prima di tutto, assunzione di un modello educativo unitario gradualmente realizzabile coordinando i contenuti di apprendimento, i metodi operativi, le abilità soggettive e le istanze affettive presenti in ciascuna fase evolutiva. Risulta quindi necessario prestare attenzione alla coerenza degli stili educativi e dar luogo, in base a precisi criteri operativi e in direzione sia orizzontale che verticale, a raccordi che consentano alla scuola di fruire, secondo un proprio progetto pedagogico delle risorse umane, culturali e didattiche presenti nella famiglia e nel territorio e di quelle messe a disposizione dagli enti locali, dalle associazioni e dalla comunità. La "nostra" continuità inizia proprio dalla favorevole collocazione del nostro edificio scolastico nel popoloso e multietnico rione cittadino di Barriera Vecchia. Da un unico vano d'entrata ci si affaccia alle adiacenti agenzie formative nido tradizionale "La Barchetta" - spazio gioco "Lo Scoiattolo" e scuola d'infanzia "La scuola del Sole". Questa privilegiata distribuzione degli spazi agevola lo scambio, la cooperazione e l'arricchimento reciproco nei vari incontri di continuità programmati tra le stesse agenzie formative. La costante ed attenta partecipazione delle famiglie alla vita scolastica favorisce, inoltre, lo sviluppo di progetti trasversali condivisi nell'intento comune di assicurare lo sviluppo armonico, omogeneo e completo del "viaggio" educativo-formativo di ogni bambino. Al fine di garantire la continuità con la vicina scuola primaria, nel corso dell'ultimo anno di frequenza della scuola dell'infanzia il bambino, con il supporto del gruppo classe e dell'insegnate, verrà introdotto nel nuovo contesto attraverso visite guidate, giochi ed attività. IL RISPETTO PER LE REGOLE L'ingresso nella scuola dell'infanzia permette al bambino attraverso nuove relazioni di scoprire se stesso e gli altri, imparando la convivenza nel senso del rispetto e dell'affetto reciproco. Risulta fondamentale l'apprendimento delle regole che con l'aiuto ed il supporto degli insegnanti vengono sentite come unico mezzo per una buona convivenza nell'attività, nel gioco, nell'organizzazione degli spazi e dell'ambiente scolastico. La vita di relazione, sia nelle forme previste ed ordinate, che in quelle spontanee consente al bambino di comprendere le regole, di prendere coscienza dei propri talenti, di assumersi delle responsabilità e di organizzare il proprio mondo affettivo, cognitivo e sociale. Le regole sono proposte come mezzo e strumento di gioco per approdare sempre a nuove scoperte e progetti. CONSAPEVOLEZZA ECOLOGICA L'ambiente naturale che ci circonda anche per il bambino è una grande risorsa tutta da scoprire. La scuola stimola ad esplorare l'ambiente circostante, le sue variazioni stagionali, la sua ciclicità, insegnando ad apprezzarne e tutelarne l'inestimabile valore, sia attraverso l'uso di opportuno materiale didattico, sia con gite mirate sul territorio circostante. La scuola è attenta a stimolare e sviluppare nel bambino una coscienza ed una consapevolezza ecologica. Il bambino viene sensibilizzato a mantenere pulito l'ambiente che lo circonda a fare propria, anche attraverso il gioco, l'importanza della raccolta differenziata e dell'utilizzo attento delle risorse naturali. Il mondo si presenta così ai bambini come uno scrigno di cose uniche, essenziali e limitate da scoprire, da godere e da rispettare. LE DIVERSITA' E L'INTEGRAZIONE La scuola concorre e tende allo sviluppo armonico dell'identità, alla costante e continua costruzione dell'autonomia, all'attento potenziamento e perfezionamento delle competenze di ogni bambino, senza alcuna distinzione di etnia e religione, con particolare attenzione alla disabilità. La scuola è quindi naturalmente rivolta a tutti i bambini, anche quelli che presentano difficoltà di adattamento e di apprendimento, ritenendo la diversità un'opportunità di crescita comune. La scuola, credendo che la tempestività degli interventi educativi e di integrazione costituisca una delle forme più efficaci di prevenzione dei disagi e degli insuccessi scolastici, collabora con attenzione con i servizi educativi, scolastici, sociali e sanitari presenti sul territorio affinchè vengano effettuati, a seconda dei casi, gli interventi opportuni. "Se un bambino dispone di 100 linguaggi, il compito dell'educazione è quello di scoprirli" (Loris Malaguzzi). GIOCANDO SI IMPARA Il gioco è un'opportunità insostituibile di crescita. Fondamentale è l'interazione tra il gioco libero e quello guidato: il primo lasciato alla sola gestione del bambino, che possa organizzarsi autonomamente e in sicurezza nella creazione delle attività ludiche mentre il secondo deve essere efficacemente accompagnato e sostenuto da un adulto privilegiando giochi che promuovano l'autonomia, la sua capacità di costruire relazioni con un gruppo di pari e di interiorizzare le regole . Compito dell'insegnante è di scegliere materiali adeguati ai bisogni di crescita dei bimbi e promuovere i processi cognitivi. Si promuovono giochi volti a favorire lo sviluppo del bagaglio conoscitivo già in essere negli ambiti fondamentali che toccano abitualmente la vita dei bambini (lessico relativo le parti del corpo, gli animali, la frutta e la verdura, gli elementi naturali, il vestiario , ecc..) Alcune attività sono volte allo sviluppo dei processi cognitivi di base come l'educazione, le relazioni, l'uguaglianza, la temporalità, la spazialità, il ragionamento (causa-effetto). Altri giochi sono mirati principalmente allo sviluppo dei processi cognitivi superiori (capacità critica e creatività). L'attività ludica integrandosi ai processi di apprendimento consente ai bambini di accrescere le loro conoscenze, acquisire il significato delle cose, acquistare la capacità di cooperare e di affrontare i problemi in diversi ambiti elaborando così soluzioni originali. PROGETTO DI SICUREZZA “PILU’ DRAGHETTO POMPIERE” Il progetto è pensato per far conoscere ai bambini gli spazi della scuola e prepararli ad affrontare eventuali situazioni di pericolo. OBIETTIVI: •Esplorare e conoscere un nuovo ambiente •Utilizzare in maniera autonoma spazi e materiali •Stabilire reazioni positive con adulti e bambini •Apprendere alcune strategie per muoversi con sicurezza all’interno dell’ambiente scolastico COMPETENZE MATEMATICHE •Riesce ad orientarsi nello spazio e a effettuare un percorso •Associa movimenti a segnali sonori •Riconosce e interpreta simboli grafici. COMPETENZE LINGUISTICHE •Comprende e usa il linguaggio topologico •Descrive situazioni e posizioni nello spazio COMPETENZE SOCIALI •Assume e comprende abitudine e regole sociali Il progetto si articola in due parti che hanno come scopo la preparazione della prova di sgombero della scuola. PRIMA TAPPA:TANTI PERCORSI Riuniti nell’angolo della lettura raccontiamo la storia di Pollicino. Come ha fatto Pollicino a ritornare a casa? Perché invece una volta non c’è riuscito? Come avreste fatto voi a segnare la strada? Costruiamo dei simboli verdi che indicano le uscite di sicurezza per avviare alla conoscenza dei cartelli con i simboli e delle vie di fuga. Se i cartelli già esistono quelli dei bambini serviranno comunque di rinforzo. Alla fine indicheremo le strade che dai luoghi della scuola portano alle uscite. Si potrà incollare a terra orme di piedi, frecce o strisce realizzate con nastro adesivo colorato. SECONDA TAPPA La storia del piccolo draghetto fa da sfondo all’attività di sgombero vera e propria e ci serve a ricordare i vari comportamenti da tenere nelle fasi di sfollamento dei locali scolastici. La storia di draghetto Pilu’: Draghetto Pilu’ è un tipo tranquillo ma….. Se gli viene uno starnuto sputa fuoco Se fa uno starnuto vicino alla scuola si può accendere un piccolo fuoco Allora suona l’allarme e la maestra pronuncia la parola magica Tutti i bambini si danno la mano e fanno la fila del serpente Se siamo in classe usciamo dal corridoio…. Alla fine ci troviamo tutti in cortile. RESPONSABILI DEL PROGETTO: Tutte le insegnanti DESTINATARI: I bambini di tutta la scuola. PROGETTO LETTURA “TI RACCONTO UNA STORIA” Il progetto nasce dalla messa a punto di molteplici esperienze che questa scuola ha portato avanti negli ultimi anni: progetti annuali sui laboratori dedicati alla lettura visite alle biblioteche, costruzione di atelier funzionanti e riservati esclusivamente come spazi lettura,ecc.. Il desiderio di leggere passa attraverso un percorso molto complesso che deve iniziare fin dai primi anni di vita del bambino e deve svolgersi all’interno di un’ ambiente ricco di stimolazioni finalizzate alla creazione di un’atmosfera magica di”piacere”, di sensomotricità come investimento corporeo in modo da far crescere il desiderio di lettura dentro un piacere fisico e solo successivamente mentale. Come ha efficacemente detto Paul Auster “il bisogno di storie per un bambino non è meno vitale del bisogno di cibo e si manifesta con lo stesso meccanismo della fame” per tale motivo quest’anno coinvolgeremo anche i genitori al progetto per far comprendere loro l’utilità della lettura ad alta voce come strumento potente che accresce nei loro bambini competenze, autonomia e autoaffermazione. La costruzione del centro lettura ha, in tal senso, come obiettivo primario, quello di creare una vera e propria “fabbrica dei lettori” insegnando ai bambini piccoli il gusto di sfogliare un volume e viaggiare con la fantasia. Ma anche tutta una serie di accorgimenti necessari per rendere piacevole l’attività di lettura, come un tavolino a 4 posti, scansie basse, poltroncine comode, un tappetino a terra, un cuscinone per distendersi. Il momento della lettura viene introdotto con piccoli rituali per poter catturare l’attenzione al fine di tuffarsi nella storia. Due ci sono sembrati particolarmente interessanti ai fini didattici: Leggere ad alta voce:la voce adulta offre una rassicurazione, un sostegno alla voglia di aprire il libro e, in seguito, alla lettura individuale. La voce crea il contesto e guida la comprensione globale del testo sottolineando il noto come rete di indizi in cui inserire quello che i bambini piccoli ancora non sanno. Curare il piacere dell’ascolto in silenzio:esso si configura come situazione speciale da difendere e che richiede impegno. A tal fine si preparerà un cartello da appendere all’entrata del laboratorio con la scritta “ non disturbare lettura in corso” per simulare situazioni molto simili a ciò che avviene nelle biblioteche. “NATI PER LEGGERE “ Nati per leggere è un progetto nazionale che coinvolge le biblioteche , i pediatri di base in collaborazione con il Centro per la Salute del Bambino (organizzazione non lucrativa di utilità sociale) che, ha l’obiettivo di far scoprire agli adulti il piacere di leggere storie ai bambini fin dalla loro più tenera età; ciò per predisporre i bambini ad un miglior sviluppo cognitivo, affettivo e relazionale, oltre che per favorire la consuetudine con i libri e la lettura. Il Comune di Trieste, e la nostra Area, promuove e sostiene la lettura ad alta voce, e collabora con il CSB nella promozione dei NpL attraverso l'esperienza e la condivisione con i servizi educativi 0-6. Il progetto si propone di utilizzare il libro come strumento d’interazione e di contatto tra il mondo del bambino e quello dell’adulto. Oltre ai vantaggi sulla sfera cognitiva e relazionale, NpL coltiva la speranza che grazie a tale interazione possa nascere nel bambino sin dalla più tenera infanzia una vera e propria passione verso il libro e la lettura, e che questa passione si possa protrarre anche nelle età successive, generando un adulto lettore. Affinchè il gesto di leggere un libro non risulti fine a se stesso è importante che esso avvenga in un contesto che spieghi e rinforzi l’importanza di familiarizzare precocemente con i libri e la lettura: alla scuola dell’infanzia il libro assume il valore di un legame che si instaura tra il bambino, la lettura, il luogo e la/le persone con le quali viene fatta l’esperienza di lettura. Le insegnanti, individuando spazi tempi e materiali appositi, vogliono promuovere sostenere e rinforzare il “piacere della lettura” nei bambini. Il progetto nasce dalla messa a punto di molteplici esperienze che questa scuola ha portato avanti negli ultimi anni: progetti annuali sui laboratori dedicati alla lettura, visite alle biblioteche, costruzione di atelier funzionanti e riservati esclusivamente come spazi lettura, ecc... All'interno di ogni sezione sono strutturati angoli lettura dove ciascun bambino liberamente sperimenta e conosce il piacere di manipolare e usare il libro. Osservando i bambini l'insegnante può proporre nei laboratori letture mirate e poi condividerle attraverso la verbalizzazione, drammatizzazione ed ulteriori attività creative. Leggimi subito, leggimi forte Dimmi ogni nome che apre le porte Chiama ogni cosa, così il mondo viene Leggimi tutto, leggimi bene Dimmi la rosa, dammi la rima Leggimi in prosa, leggimi prima. CAMPI DI ESPERIENZA I discorsi e le parole RESPONSABILI DEL PROGETTO tutte le insegnanti DESTINATARI Tutti i bambini della scuola TEMPI Tutto l'anno scolastico LA CONTINUITÀ EDUCATIVA È un principio pedagogico che assicura la coerenza tra le esperienze di vita dei bambini e i processi di apprendimento proposti dai vari servizi educativi e la famiglia. La continuità si sviluppa attraverso la continuità orizzontale e la continuità verticale. Per continuità orizzontale intendiamo il sistema di relazioni che si sviluppa attraverso l'integrazione della vita scolastica con quella famigliare e sociale ( scuola – famiglia – territorio), mentre per continuità verticale intendiamo il sistema di relazioni che si sviluppa attraverso il collegamento tra le varie esperienze di apprendimento che precedono e/o seguono la scuola dell'infanzia ( Nido – scuola dell'infanzia – scuola primaria). PROGETTO CONTINUITA': UN'ESPERIENZA DI CONDIVISIONE NIDO D'INFANZIA E SERVIZI INTEGRATIVI/SCUOLA DELL'INFANZIA La continuità educativa rappresenta un'esperienza significativa che non è considerata solamente un passaggio di informazioni, ma si configura in un vero e proprio progetto educativo, che si evolve in relazione al progressivo sviluppo del bambino. L'obiettivo è quello di offrire significative esperienze comuni e momenti di incontro-scoperta per favorire un clima di accoglienza e di curiosità verso il nuovo ambiente. La continuità educativa è progettata, organizzata e condivisa, anche con le famiglie, allo scopo di facilitare ed anticipare l'immagine del “come sarà”, il tragitto tra il già conosciuto ed il nuovo, elaborando percorsi ludici che aiutino a familiarizzare con la nuova realtà scolastica. Continuità e discontinuità rappresentano due funzioni essenziali di stimolo alla crescita. Il momento di passaggio da una struttura all’altra è altamente significativo per il bambino: egli deve adattarsi alla nuova realtà in quanto non conosce gli educatori, gli altri bambini e l’ambiente. L’elemento di continuità è dato dalla necessità di garantire un certo grado di stabilità, mentre l’elemento di discontinuità è dato dallo stato di crisi che il passaggio necessariamente determina generando un cambiamento. Se crescere comporta discontinuità (ovvero tensione, sforzo, fatica) ,allora è corretto pensare alla continuità come un continuo alternarsi di stabilità (sicurezza) e cambiamento (tensione). In tal senso, si tratta di concepire l’educazione relativa ai bambini in età prescolare in modo coerente, con caratteristiche tali da mettere in luce e valorizzare le differenze presenti nelle varie offerte formative proposte dai servizi della prima infanzia, nella specificità di ognuna. Una buona esperienza di crescita per il bambino, infatti, richiede condizioni di fiducia, autonomia e la possibilità di costruire legami affettivi con adulti e altri bambini per assicurare un processo unitario di crescita. Continuità significa considerare e valorizzare le competenze, le abilità, le conoscenze di ogni bambino, potenziando i saperi e le strategie già in suo possesso, per accompagnarlo alla scoperta del nuovo. La continuità tra nido e scuola dell’infanzia si realizza proponendo: – visite reciproche; – rapporti tra educatrici; – programmazioni di progetti didattici Il nido tradizionale “ La Barchetta”, lo spazio gioco “ Lo Scoiattolo” e la scuola dell'infanzia “ La scuola del Sole” sono situati nello stesso edificio e questa vicinanza favorisce la continuità educativa, agevolando i momenti di incontro e di condivisione. Collaboriamo e programmiamo anche incontri con il nido tradizionale “L'Isola Felice”, che si trova nello stesso territorio. I bambini grandi del nido e dello spazio gioco vengono invitati alla scuola dell'infanzia per vivere esperienze ludiche, di lettura e di drammatizzazione, nonché giochi musicali e di scoperta. Sono spesso organizzati, anche con la collaborazione delle famiglie, piacevoli momenti di incontro su coinvolgenti ed arricchenti tematiche di interesse comune, per dare valore, calore al percorso di crescita intrapreso insieme. RESPONSABILI DEL PROGETTO: tutte le insegnanti DESTINATARI I bambini “grandi” del nido e tutti i bambini di ogni sezione PROGETTO CONTINUITA' SCUOLA DELL'INFANZIA/SCUOLA PRIMARIA “ La continuità nasce dall'esperienza primaria di garantire il diritto dell'alunno ad un percorso formativo organico e completo, che mira a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto, il quale pur nei cambiamenti evolutivi e nelle diverse situazioni scolastiche costruisce così la sua particolare identità. Una corretta azione educativa, infatti, richiede un progetto formativo continuo” ( C.M. n. 339 – 18/11/1992) La continuità educativa tra scuola dell'infanzia e scuola primaria è un percorso graduale il cui valore principale sta nell'offrire ai bambini strumenti per poter affrontare il nuovo ciclo di studi in maniera serena. Continuità educativa non vuol dire solo passaggio di bambini dalla scuola dell'infanzia alla scuola primaria o conoscenza preliminare di nuovi concetti, ma significa considerare il percorso formativo secondo una logica di sviluppo coerente, che valorizzi le competenze già acquisite dall'alunno e che riconosca la specificità di ognuno, nonostante le diversità individuali. I progetti di continuità educativa tra le scuole dell'infanzia e le scuole primarie prevedono degli obiettivi su più livelli. Obiettivo a livello adulto (insegnanti) : – favorire la conoscenza, da parte di tutti i docenti, dei percorsi formativi intrapresi dai bambini; – comunicazione di informazioni sui bambini. Obiettivo a livello bambino (alunno) : – favorire la socializzazione tra bambini di ordini di scuola diversi; – conoscere le future insegnanti e gli ambienti della scuola primaria; – creare nei bambini piacevoli aspettative, alimentando la curiosità verso la scoperta e stimolare in loro comportamenti consapevoli e corretti. Quindi il passaggio dalla scuola dell'infanzia alla scuola primaria costituisce un momento molto importante nel percorso di crescita dei bambini che devono affrontare nuove e significative esperienze. Questo richiede da parte loro uno speciale impegno ed è perciò indispensabile affrontare insieme, in modo sereno e giocoso, ogni novità offrendogliela come piacevole conquista. Le insegnanti dei due ordini di scuola si impegnano in una progettazione comune al fine di far condividere ai bambini momenti di socializzazione attraverso attività ben definite e articolate, promuovendo la conoscenza del nuovo ambiente e creando aspettative positive verso il nuovo percorso. Per favorire un passaggio sereno dalla scuola dell'infanzia alla scuola primaria, e garantire un unitario percorso di crescita, tutti i bambini grandi, all'interno della loro sezione, svilupperanno dei quaderni operativi con simpatiche schede grafico-pittoriche, di pre-calcolo e pre-scrittura. Per stabilire un momento di raccordo tra le modalità didattiche dei due ordini di scuola, agevolare la conoscenza di nuovi spazi, ed instaurare rapporti significativi con nuovi bambini e nuovi adulti, si progettano incontri con le scuole primarie statali, presenti nel territorio, “Gaspardis” e “Pittoni”. Si creano così momenti “magici” d'incontro e conoscenza, nei quali vengono organizzate attività ludiche di vario tipo. E poi...può anche capitare di fare un girotondo con un “vecchio” amico del nido d'infanzia!!! RESPONSABILI DEL PROGETTO: Tutte le insegnanti DESTINATARI I bambini che frequentano l'ultimo anno della scuola dell'infanzia CORPO IN MOVIMENTO Il progetto nasce dalla consapevolezza che nella scuola dell'infanzia l'educazione motoria riveste una grande importanza nella formazione integrale della persona, infatti, aiuta il bambino a crescere e a formarsi una personalità più evoluta possibile. L'insieme delle esperienze motorie e corporee, attraverso il gioco, favorisce lo sviluppo di un'immagine positiva di Sé ed è a questa età che il bambino interiorizza i fondamentali riferimenti spaziali e spaziotemporali. FINALITÀ: – rafforzare l'autonomia, la stima di Sé e l'identità; – potenziare le capacità espressive e la propria identità personale e corporea; – costruire abilità e schemi motori generali utili ad una crescita sana e armonica del bambino; OBIETTIVI: – Sviluppare la capacità di conoscere e prendere coscienza del Sé corporeo; – Orientarsi all'interno di spazi liberi e circoscritti; – Controllare le emozioni e l'affettività in maniera adeguata all'età; – Sviluppare le capacità percettive; – Costruire abilità e schemi motori generali e specifici per una crescita armonica del bambino. PERCORSO METODOLOGICO Verranno svolte attività di: – Presa coscienza del corpo: riconoscere e nominare le parti del proprio corpo; – Esplorare gli ambienti e gli attrezzi; – Acquisire la padronanza della motricità globale ( correre, saltare, camminare, rotolare, strisciare); – Giochi strutturati nel rispetto dei compagni; – Semplici percorsi psicomotori. CAMPO DI ESPERIENZA Il corpo e il movimento TEMPI Il percorso si svolgerà nel corso di tutto l'anno scolastico. RESPONSABILI DEL PROGETTO Tutte le insegnanti DESTINATARI Tutti i bambini VERIFICA E DOCUMENTAZIONE Le verifiche in itinere e finali si basano su questi criteri: l'interesse e la curiosità, le competenze acquisite in ambito spazio-temporale, la capacità di eseguire consegne rispettando le regole stabilite e la capacità di relazionarsi con gli altri. PROGETTO GIOCOMUSICANDO Sin dalla nascita la realtà sonora e la musica diventano parte integrante della vita del bambino. Ancora prima che si stabiliscano i primi contatti con l'ambiente attraverso la vista ed il tatto, al bambino giungono i suoni e i rumori della vita quotidiana: la voce della mamma, i rumori di casa, etc. A questo sfondo sonoro si aggiungono le prime canzoni e melodie che il bambino ascolta e che costituiscono un punto di partenza per lo sviluppo della sua sensibilità del suo orecchio e della sua musicalità. Il bambino comincia ad esplorare le potenzialità sonore del corpo e degli oggetti, individuare il rapporto causale fonte sonore-suono, codificare e decodificare i suoni attraverso il linguaggio mimico- gestuale, colorico-pittorico, grafico e verbale. Il suono, come il tatto, il sapore, l'odore è una delle fonti primarie del conoscere e ancora prima di essere considerata essenziale allo sviluppo cognitivo, la musica fa parte del vissuto emotivo del bambino. Alla luce di queste premesse, tale progetto è l'inizio di un percorso che non vuole solo avvicinare il bambino al grande universo musicale, bensì contribuire con efficacia alla sua formazione e alla sua crescita. La musica influisce positivamente sulla formazione del cervello, accresce l'intelligenza, la sensibilità, il senso estetico del bambino. È un ottimo strumento di socializzazione, favorisce l'ascolto del proprio corpo e di ciò che lo circonda, stimolando la propria immaginazione. A scuola si mira a sviluppare nel bambino, in modo giocoso, le fondamentali capacità musicali ( riconoscimento dei suoni) e l'assimilazione del ritmo, della melodia, del timbro, attraverso l'uso della voce e degli strumenti ritmici. La pratica vocale, strumentale (con strumenti a percussione), ritmica con il corpo ( danza, gesti-suoni) permette al bambino di condividere questa gioia con il gruppo e favorisce una particolare sensibilità verso l'espressione musicale. I settori, infatti, che offrono spunti di lavoro per promuovere scoperte, ricerche e manipolazioni del suono sono: • la voce: che parla, che canta; • il corpo: che si muove, che suona; • l'ambiente: naturale e/o artificiale che produce suoni; • la natura: il vento che soffia, la pioggia che batte; • gli oggetti e strumenti musicali: che cadono, che suonano. OBIETTIVI FONDAMENTALI: Sviluppare la sensibilità musicale del bambino stimolando le sue attitudini naturali, attraverso attività allegre e stimolanti. OBIETTIVI SPECIFICI: •Sviluppare la sensibilità uditiva ( formazione dell'orecchio che continuerà ad essere educato nel corso dell'intera vita); •Favorire nel bambino l'uso di linguaggi non verbali; •Favorire l'espressività corporea; •Usare correttamente la voce come strumento musicale; •Manipolare oggetti e strumenti che producono suono; •Distinguere le diversità dei suoni; •Ascoltare, socializzare; •Porre attenzione e stimolare la concentrazione; •Distinguere il timbro dei vari strumenti; •Usare codici non verbali; •Favorire il canto in gruppo; •Saper battere mani e piedi a scansioni ritmiche. CAMPI DI ESPERIENZA Immagini, suoni, colori e il corpo e il movimento. PERCORSO METODOLOGICO Le attività vengono proposte considerando il potenziale creativo ed il naturale bisogno di socializzazione dei bambini. Prevedono: •il ruolo attivo del soggetto che apprende; •l'importanza dell'organizzazione degli spazi; •il ricorso a materiale specifico; Le attività sono proposte a seconda delle fasce d'età ( 3-4-5 anni) in forma ludica e si alternano durante le lezioni per permettere così la scoperta della musica in ogni suo aspetto. ASCOLTARE •si propone l'ascolto della musica in modo creativo, i bambini diventano “protagonisti” attraverso giochi, danze, drammatizzazioni; •si ascoltano eventi naturali ed artificiali; •si propongono ascolti guidati in forma di fiaba; •si avviano i bambini all'ascolto di musica classica, tradizionale e popolare per aiutarli a percepire le proprie emozioni e rappresentarle con tecniche grafico-pittoriche. CANTARE •si propongono canti e filastrocche •si propongono esercizi vocali per lo sviluppo dell'orecchio. FARE RITMO •si fa ritmo per accompagnare canzoni, brani musicali ascoltati con impianto stereo o imitazioni; •si fa ritmo con il corpo, gesti-suoni, strumenti a percussioni, anche costruiti a scuola. DANZARE •gestualizzazione e mimo di semplici canzoncine e brani sinfonici ascoltati; •esecuzione di semplici coreografie su brevi brani conosciuti dai bambini ESPRIMERE •esprimere se stesso e le proprie emozioni attraverso la musica; •sonorizzare i racconti; •drammatizzare brani musicali; •interpretare con il corpo brani musicali; •attività mimiche. INVENTARE •dare spazio alla creatività dei bambini passando da attività guidate ad attività semi libere; •improvvisazioni melodiche; •improvvisazioni ritmiche; •attività motorie. Durante lo svolgimento delle attività l'insegnante è sempre attento a valorizzare le attitudini ed i talenti di ciascuno. TEMPI I bambini di sezione, a partire dalla metà di novembre, svolgono l'attività una volta alla settimana. DESTINATARI I bambini medi di tutte le sezioni STRUMENTI Stereo, strumenti musicali, macchina fotografica, fotocopie, materiali da riciclo, nastri di stoffa. SPAZIO Le sezioni e la palestra VERIFICA E DOCUMENTAZIONE I bambini vengono continuamente osservati durante lo svolgimento delle attività per cogliere la loro progressiva sensibilizzazione verso il mondo musicale. La documentazione è costituita dalle fotografie e dagli elaborati dei bambini. RESPONSABILI DEL PROGETTO Tutte le insegnanti IL SABATO MUSICALE Durante l’anno scolastico 2014/2015 i bambini delle scuole dell’Infanzia del comune di Trieste hanno la possibilità di frequentare il polo di via Vasari nelle giornate del sabato per trascorrere del tempo in allegria…imparando qualcosa di divertente. I “Bambini del sabato” avranno l’opportunità di socializzare conoscendo nuovi amici, giocare con loro e assieme a loro uscire dalla solita routine per esplorare il mondo dei suoni, della musica e della creatività in modo piacevole, gioioso e perchè no…anche spassoso. Toccheremo infatti argomenti riguardanti il suono e la musica. Progetto “IL SUONO” Campi di esperienza interessati •Il sé e l’altro •Linguaggi, creatività, espressioni •Il corpo e il movimento •Immagini, suoni e colori Obiettivi Tale progetto si prefigge di: •Conoscere e distinguere suoni e rumori •Conoscere i suoni della natura •Conoscere i suoni del proprio corpo •Conoscere il suono di alcuni semplici strumenti musicali Altre attività correlate •Giochi strutturati •Gioco libero •Momenti di relax/tranquillità coadiuvati anche dall’ascolto di brani musicali rilassanti e che riproducano i suoni della natura •Canzoncine cantate con i bambini, anche con l’ausilio dell’accompagnamento musicale del pianoforte •Attività motoria con l’utilizzo della palestra in dotazione e dei suoi ausili •Utilizzo del giardino della struttura scolastica e dei relativi giochi (ovviamente tempo permettendo) Spazi •Aule scolastiche •Atrio posto davanti alle aule •Palestra •Giardino Tempi Progetto a cadenza settimanale per tutto l’anno scolastico (al sabato). Materiali Materiali di recupero (bottiglie e bicchieri di plastica, scatoline di cartone o di latta, vasetti di vetro, ecc.), cartoncini colorati, colla, forbici, pennelli, tempere, pennarelli, spugne, gessetti, cere, ecc. Verifica e valutazione •Osservazione sistematica •Osservazioni periodiche •Uso di schede •Creazione di un “quaderno” personale per ogni bambino per la raccolta dei propri elaborati Documentazione •Elaborati degli alunni •Schede •Materiale fotografico •“Diario del sabato musicale” MUSICISTI ALLA SCUOLA DELL'INFANZIA Progetto educativo promosso in collaborazione tra il Comune di Trieste-Servizi Educativi Integrati e Politiche Giovanili e il Conservatorio Tartini di Trieste - Dipartimento di Didattica della Musica. il progetto: risorse, motivazioni e obiettivi Il progetto intende offrire gratuitamente ai bambini delle scuole dell'infanzia l'occasione di sperimentare la musica a scuola fruendo di percorsi didattici elaborati dagli insegnanti delle scuole stesse in collaborazione con la classe di Pedagogia Musicale, prof.ssa Fedrigo, Dipartimento di Didattica della Musica, Conservatorio Tartini di Trieste. Alla disciplina musicale, pur contemplata nelle indicazioni europee e nelle "Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione", viene tendenzialmente data un'attenzione marginale e comunque non proporzionale al suo valore reale. Se si considerano i dati di evidenza scientifica delle neuroscienze che dimostrano l'importanza rivestita dalla musica sullo sviluppo delle funzioni cognitive, o i contributi della psicologia con la teoria delle intelligenze multiple (H.Gardner), e se si presta attenzione alle testimonianze delle discipline sociologiche che ci dimostrano quanto la musica sia correlata al tipo di società; si viene immediatamente colti dal bisogno di sanare una piaga che potrebbe diventare cronica. I bambini sentono ancor prima di nascere, il ritmo li muove, con i suoni i bambini giocano spontaneamente, tante "musiche" accompagnano la loro crescita; i servizi educativi che si prendono cura dei primi anni di vita delle persone, attraverso il gioco e gli approcci educativi mirati perseguono l'obiettivo di avvicinare il bambino alla musica. La musica nella scuola può essere proposta in tanti modi, tanti quante sono le competenze delle insegnanti nella disciplina stessa. La musica nella scuola può presentarsi come un'educazione all'ascolto, può scaturie dal rispetto di quello che G.. Zavalloni ha definito come il "diritto al silenzio" dei bambini; la musica nella scuola può essere prodotta nella sua dimensione ludica in forme spontanee o strutturate. Con questo progetto andiamo ad inserire nell'offerta fomativa un elemento qualitativo in più, fondamentale per l'apprendimento: l'insegnamento e la collaborazione di esperti della disciplina. Proviamo così a dar vita ad una delle affermazioni pedagogiche più note e discusse di G. .Bruner e cioè: "che ogni argomento può essere insegnato ad ogni bambino di ogni età in una forma corretta", e così facendo sperimentiamo anche la costruzione di reti virtuose tra istituzioni educative e culturali. Il proetto custodisce in sé la convinzione che è bene che tutti possano educare ed insegnare, che tutti cantino con i bambini, li facciano suonare e disegnare, li portino nei musei o a passeggiare nei boschi, leggano loro dei libri e stimolino la loro creatività, ma solo la scuola con i propri professionisti, come le altre istituzioni deputate alla trasmissione culturale, possiede, oltre al compito, la competenza per educare e trasmettere conscenze ai bambini, utilizzando strumenti e tecniche atte a trasformare ogni canto, disegno, narrazione, passeggiata in una chiave interpretativa del mondo, in un elemento fondante la persona e il cittadino. destinatari finali i bambini "medi" (4-5 anni di età) delle scuole dell'infanzia Kamillo Kromo, La Scuola del Sole, Mille Colori, Pallini, Tempo Magico,Tor Cucherna, Borgo Felice, Tre Casette, Azzurra, Dijaski Dom. tempi e luoghi 5 incontri formativi di programmazione/verifica (quattro da effettuarsi entro la fine dell'anno 2014; uno di verifica finale a conclusione del progetto), per un totale di 10 ore riservate agli insegnanti referenti delle scuole coinvolte, presso il Conservatorio Tartini. Da febbraio ad aprile attivazione dei laboratori musicali rivolti ai bambini "medi" all'interno delle scuole. metodi Gli insegnanti delle scuole presso il Conservatorio Tartini seguiranno alcuni incontri teorici pratici con la prof.ssa Cristina Fedrigo, docente di Pedagogia Musicale, curatrice e referente del progetto per il Conservatorio. La formazione includerà la co-costruzione degli interventi laboratoriali all'interno delle singole realtà scolastiche. Ai bambini saranno proposte in ciascuna scuola, dagli studenti del Biennio specialistico di formazione dei docenti di strumento e dagli studenti di Pedagogia Musicale del Dipartimento di Didattica della Musica del Conservatorio in compresenza degli insegnanti, sotto la supervisione della prof.ssa Fedrigo, come docente di laboratorio di Didattica, attività musicale caratterizzate dalla presenza di strumenti musicali realizzati con materiali poveri riadattati, che permettano di farne emergere codici iconici, acustici, simbolici funzionali alla trasposizione dell’esperienza ludica nella logica della struttura musicale. PROGETTO DI EDUCAZIONE STRADALE Realizzato come itinerario didattico che vede il bambino e la bambina come utente della strada. Si darà soprattutto importanza alla conoscenza dei principi della sicurezza stradale, la segnaletica, le regole comportamentali. Il progetto si aggancia a quello già organizzato dai Vigili Urbani del Comune di Trieste e al Comando degli stessi. OBIETTIVI: -padronanza del proprio movimento con giochi di coordinamento motorio -sviluppo e potenziamento di capacità di localizzazione e orientamento -sviluppo di capacità di raggruppamento e capacità logiche-matematiche -sviluppo di regole sociali (rispetto verso gli altri) e morali (coscienza etica) -scoperta e necessità di regole valide per tutti -potenziamento del linguaggio simbolico attraverso l’uso di segnali non verbali (segnali convenzionali) MODALITA` E FORME DI INTERVENTO: -orientamento nello spazio (percorso casa-scuola, uscite nei dintorni con esempi tratti dalla vita quotidiana) -uso di attrezzi (cerchi, nastri, scatoloni, fogli, cartoncini, fischietti, materiali manipolativi) VERIFICA E VALUTAZIONE DELL’ESPERIENZA Schede, costruzioni di cartelloni, percorso stradale costruito in Via Revoltella con il contributo della Polizia Municipale, festa finale organizzata dai vigili. RESPONSABILI DEL PROGETTO: Tutte le insegnanti DESTINATARI: I bambini grandi di tutte le sezioni. PROGETTO ORTO IN CONDOTTA L’Orto in Condotta Al terzo anno di svolgimento, il progetto nato in collaborazione tra Comune di Trieste-Slow Food, prevede la “realizzazione di orti per promuovere e sviluppare l’educazione alimentare e ambientale”. L'obiettivo è la “Costituzione di una comunità dell' apprendimento”. La nostra scuola, con il nido “La Barchetta” ed i Servizi Integrativi al nido “Lo Scoiattolo”, partecipa a questo percorso attivando presso l' ITIS (Azienda per i Servizi alla Persona) un' attività di “orto” , nell'ottica della collaborazione ed integrazione intergenerazionale , interculturale e territoriale. Da questa proficua collaborazione si è sviluppata l'idea condivisa di proporci per questo percorso. Infatti, noi insegnanti desideriamo proporre significative esperienze con l'ambiente naturale, offrendo la possibilità ai bambini di giocare all'aria aperta e consumare cibi genuini, che sono condizioni necessarie per la crescita e la formazione dei piccoli alunni. Le uscite didattiche permettono ai bambini di esperire la fattoria come luogo di osservazione ed apprendimento, nonché far comprendere l'importanza del rispetto e della cura verso la terra e gli animali. I vari materiali, proposti ai bambini, sono quelli di recupero, di riciclo che consentono loro di costruire diversi giocattoli, sviluppando la creatività e la fantasia. Da quanto esposto abbiamo pensato ad alcuni diritti fondamentali dei bambini: – Diritto a sporcarsi: giocare con vari materiali, come la terra, l'acqua, le foglie; – Diritto agli odori: percepire il gusto, i vari odori, riconoscere i profumi; – Diritto al dialogo: ascoltare e poter prendere la parola, interloquire e dialogare; – Diritto all'uso delle mani: tagliare, incollare, plasmare con vari materiali; – Diritto a conoscere bene in un ambiente sano e accogliente; – Diritto al sorriso, creando condizioni affinché possano i bambini sorridere e vivere ore liete; – Diritto al silenzio: ascoltare il soffio del vento, il canto uccellini, il gorgogliare dell'acqua; – Diritto alle sfumature: osservare il cielo nei suoi colori, la natura con i suoi cambiamenti stagionali. LE FINALITA', GLI OBIETTIVI E LE CARATTERISTICHE DELL’ORTO IN CONDOTTA Dal progetto di Slow Food: È risaputo che quella in cui viviamo è la società dei consumi, tutto è fatto per essere consumato in fretta e gettato altrettanto rapidamente. Il modo disordinato e precipitoso con cui ci nutriamo rispecchia pienamente questo stile di vita: nessuno si prende più il tempo di porsi delle domande di fronte ad uno scaffale del supermercato o di fronte ad un piatto già preparato. Come se le nostre azioni quotidiane non influissero sui meccanismi del mercato, non avessero ripercussioni sulla nostra salute, non rappresentassero una parte importante della nostra cultura. Slow Food si è schierata da tempo dalla parte del mangiar bene, del recupero dei vecchi saperi e dei piatti tradizionali. Oggi però la nostra Associazione ritiene che si debba fare un passo ulteriore, che coinvolga i grandi, ma soprattutto i piccoli che hanno ancora un mondo da scoprire: cambiare le nostre abitudini alimentari quotidiane cercando di avvicinarle ai concetti del buono, pulito e giusto. Cosa significano questi principi e in quale modo i bambini possono attuarli? I bambini devono essere considerati nel loro ruolo di piccoli consumatori, o, come preferiremmo chiamarli, di piccoli coproduttori, le cui scelte dipendono non solo dall’esempio fornito loro dai “grandi”, ma, ahimè, anche dalla pubblicità e dalle influenze di amici e conoscenti. Avvicinarli alla terra facendo loro coltivare dei frutti e delle verdure più o meno conosciuti è un modo per educarli alla varietà, alla stagionalità, ai metodi di coltivazione biologici e biodinamici, al rispetto della natura e di tutte le creature viventi, ad incuriosirsi per ciò che è diverso e ad assaggiare ciò che loro stessi coltivano. Per Slow Food l’orto è uno strumento per far diventare il piccolo consumatore un coproduttore, cioè un cittadino consapevole che le sue scelte d’acquisto hanno delle ripercussioni sul mondo che lo circonda, in primo luogo tra gli agricoltori e gli allevatori. Gli stimoli che intendiamo dare ai bambini con il progetto Orto in Condotta vanno nella direzione del buono, del pulito e del giusto, perché trasmettiamo loro l’idea che ciò che è coltivato in maniera non intensiva, che è raccolto al momento giusto e non fa centinaia di chilometri per arrivare a destinazione, non può che essere organoletticamente più buono ed ecologicamente più sostenibile. Il concetto di responsabilità verso l’ambiente e verso il prossimo viene trasmesso attraverso il lavoro di gruppo nell’orto e la cura che ogni bambino deve avere della propria piantina. Ci piace pensare che degli stimoli educativi di questo tipo possano insegnare qualcosa ai bambini, ma anche alla comunità a cui questi bambini appartengono. Il coinvolgimento più o meno diretto dei genitori, il contatto con i nonni ortolani che aiutano maestre e bambini nell’orto, l’interazione con alcuni operatori del settore agroalimentare aprono la realtà dell’Orto in Condotta a scambi con l’esterno, con la comunità che deve imparare insieme ai bambini a consumare in modo più consapevole a partire dalle mense scolastiche. OBIETTIVI Gli obiettivi del progetto di Slow Food che condividiamo: • Introdurre una didattica multidisciplinare in cui l'orto diventa lo strumento per le attività di educazione alimentare, ma anche per quelle di educazione ambientale; • Far diventare i piccoli consumatori dei co-produttori, cittadini consapevoli delle proprie scelte d'acquisto: educare allo sviluppo sostenibile e al consumo consapevole; • Acquisire una metodologia induttiva nell'approccio all'educazione alimentare e ambientale sviluppando esperienze didattiche in classe e in orto; • Imparare a leggere la realtà come un insieme di fenomeni percepiti attraverso i sensi, accrescere la propria memoria e capacità di percezione sensoriale, appropriarsi di un lessico e di una grammatica del gusto; • Maturare la consapevolezza che l'alimentazione è un fatto culturale, il cui significato trascende l'aspetto nutrizionale; • Conoscere il territorio, i suoi prodotti e le ricette attivando occasioni di incontro con esperti (artigiani, produttori, chef) per creare una pluralità di rapporti con gli attori del settore agroalimentare e gastronomico della comunità locale in modo da destare la curiosità e la conoscenza della realtà circostante; • Fornire elementi di storia e cultura della gastronomia; • Acquisire principi di orticoltura biologica; • Costruire una rete di esperienze di Orto in Condotta e school garden a livello mondiale. I PROMOTORI Il Comune: si impegna a fornire il terreno, le sementi e gli attrezzi utili per iniziare a coltivare l’orto. Contribuisce al finanziamento del progetto. • • La Scuola (infanzia, primaria, secondaria): cura la programmazione didattica del progetto e la realizzazione dell’orto, collabora con la Condotta Slow Food nella ricerca di uno o più “nonni ortolani” che si prendano cura dell’orto in modo continuativo mantenendolo attivo durante tutto l’anno; Slow Food: si occupa dell’aggiornamento degli insegnanti e della gestione degli incontri informativi, e collabora nella ricerca delle sementi e di uno o più “nonni ortolani”, nonchè nella progettazione didattica. In particolare la condotta locale si occupa dei contatti sul territorio e dei rapporti diretti con la scuola. I DESTINATARI Studenti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria Insegnanti della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria - Genitori e comunità locale. DURATA Triennale INTERGENERAZIONALITÀ- I.T.I.S. UN' ESPERIENZA CARICA DI EMOZIONI La vicinanza della nostra struttura, che accoglie i Servizi Educativi la scuola dell' infanzia “La Scuola del Sole”, il nido tradizionale “La Barchetta”, lo spazio gioco “Lo Scoiattolo”, con l’I.T.I.S., Agenzia Pubblica di Servizi alla Persona, che si occupa di anziani, ha favorito la condivisione fra i suddetti servizi di significativi, interessanti e formativi momenti ludico-sociali. Nel corso degli ultimi anni si è voluto, infatti, co-progettare e sviluppare, tra tali istituzioni, attività di interesse comune, atte a promuovere scambi emotivo – relazionali di grande arricchimento personale in un’ottica di collaborazione intergenerazionale, interculturale e territoriale. CURIOSI PER NATURA La scuola come ampliamento dell'offerta formativa del progetto regionale “ Orto in condotta” attuerà in collaborazione con i nonni dell'ITIS un'attività di orto. Il progetto vuole proporsi come un'attività nella quale i bambini vengono stimolati ad utilizzare i propri sensi per mettersi in contatto con la natura e sviluppare abilità diverse, quali l'osservazione, l'esplorazione e manipolazione. OBIETTIVI – acquisire i principi di orticoltura; – far diventare i piccoli consumatori dei co-produttori; – educare ad un consumo consapevole; – manipolare e utilizzare materiali diversi ( acqua, terra, sabbia, semi); – imparare ad amare e rispettare l'ambiente; – sperimentale ed osservare i fenomeni naturali. PERCORSO METODOLOGICHE I bambini avranno a disposizione delle vasche per poter coltivare un piccolo orto che varrà lavorato, seminato e curato in tutte le sue fasi di crescita fino alla raccolta. DESTIATARI I bambini medi di tutta la scuola TEMPI Il progetto si svilupperà a partire dal mese di febbraio/ marzo fino alla fine dell'anno scolastico. VERIFICA E DOCUMENTAZIONE L'insegnante è attento ad osservare i bambini, lasciar spazio alle loro domande, essere disponibili all'ascolto, favorire e guidare la rielaborazione di gruppo. Tutte le attività relative al progetto sono documentate in itinere attraverso gli elaborati dei bambini e fotografie tematiche. MUSICO TERAPIA Da una ormai collaudata esperienza di condivisione e di crescita si è voluto quest'anno abbracciare la proposta di intraprendere, presso l’I.T.I.S., un percorso di “Musico–Terapia”, coinvolgendo attivamente i “piccoli” della scuola dell’infanzia e i bambini che frequentano lo spazio gioco “Lo Scoiattolo” ed i nidi “La Barchetta” e “L'Isola felice”, che in precedenza avevano già intrapreso e stretto legami significativi con i “nonni“ dell’Istituto e avevano già conosciuto gli spazi, dove questi ultimi vivono. PERCORSO L’attento, propositivo ed altamente collaborativo personale dell’I.T.I.S. ci ospita in modo accogliente presso la propria struttura, proponendoci di partecipare in modo ludico e divertente al percorso di Musico– Terapia. Dopo l’ascolto di un semplice racconto o fiaba, si cerca di interpretarne la trama, lasciandosi trasportare dalla musica e, guidati dall’esperto, si fanno emergere le emozioni suscitate, (le proprie “vibrazioni”) attraverso gesti e movimenti stimolati dalle varie melodie. Questo percorso è per tutti noi, grandi e piccini, un'ulteriore occasione di crescita, di formazione personale, di sensibilizzazione verso la musica, di ascolto verso il nostro io interiore, verso la ricerca e la scoperta dei nostri sentimenti. Ci aiuta a conoscere, a dominare, a padroneggiare, le nostre emozioni …ci lega nel sentire comune della reciprocità. “Il bambino comunica, esprime emozioni […] utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente” (Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola d’Infanzia e del Primo Ciclo di Istruzione, settembre 2012). CAMPI D’ESPERIENZA Il sé e l’altro; il discorso e le parole; immagini, suoni, colori; il corpo e il movimento. OBIETTIVI E FINALITA’ Creare un rapporto emotivo, sociale, solido e significativo tra i bambini e gli anziani. Valorizzare la tradizione. Far vivere spazi nuovi sentendoli come propri. Sensibilizzazione verso la musica. Esprimere le proprie emozioni con il gesto, verbalmente e graficamente. VERIFICA Osservazione attenta delle manifestazioni emotive e della propensione a mettersi in gioco dei bambini. DOCUMENTAZIONE La documentazione è rappresentata dalle fotografie e dagli elaborati prodotti dai bambini. RESPONSABILI DEL PROGETTO Tutte le insegnanti PROGETTO INTERCULTURA In una società sempre più caratterizzata dalla presenza di persone provenienti da paesi diversi, la scuola si propone di favorire l'incontro, la mediazione e lo scambio tra le diverse culture dei bambini, valorizzando il vissuto di ognuno. Le insegnanti ben consapevoli dell'importanza di un percorso educativo e didattico che promuove la conoscenza di popoli diversi, lo sviluppo di atteggiamenti di solidarietà, di collaborazione e rispetto delle idee altrui, propongono una serie di attività volte a: – valorizzazione delle diversità, unicità di ciascuna persona; – favorire la conoscenza, l'accettazione reciproca e la convivenza nella condivisione di doveri, diritti e nel rispetto delle regole comunitarie; – scoprire le differenze, confrontarle, accoglierle e valorizzarle; – rispettare le persone, l'ambiente e i materiali utilizzati; – favorire l'ascolto reciproco; – incontrare e conoscere culture e tradizioni diverse attraverso suoni e ritmi, strumenti musicali e canzoni, anche letture di storie e favole; – sviluppare modalità espressive variegate utilizzando diversi materiali. Per migliorare la comunicazione di questi bambini con il gruppo di pari e degli adulti, potendo così esprimere i loro bisogni e nel contempo favorire la loro integrazione rendendoli partecipi del percorso educativo e didattico, viene utilizzato come strumento la comunicazione aumentativa alternativa (CAA) intesa come ogni forma di comunicazione che sostituisce, integra, aumenta il linguaggio verbale: simboli, cartelloni, diari giornalieri, tabelle tematiche, etc. La realtà territoriale nella quale si trova la “Scuola del sole” fa sì che la multiculturalità sia un aspetto di specificità della scuola stessa. Le scelte pedagogiche di accoglienza, che gli operatori effettuano nel corso dell'anno e nel quotidiano dell'attività scolastica, sono strettamente collegate a questa peculiarità. Ciò che stimola maggiormente la professionalità dell'insegnante e la capacità organizzativa della scuola è l'accoglienza, intesa come capacità di creare un clima relazionale positivo in cui il bambino si possa sentire accettato, libero di evocare il suo passato senza timore, invogliato a condividere la sua storia e di entrare in relazione con gli altri, anche se non conosce ancora bene la lingua italiana. Contemporaneamente, i bambini italofoni sono portati a vivere il rapporto con i compagni proveniente da altre etnie in un'ottica di scoperta dell'altro, di acquisizione di nuove conoscenze, scambio di esperienze, ridefinizione della propria cultura ed arricchimento personale. Proprio all'interno di questa nuova realtà operano i mediatori culturali, ovvero una figura professionale che attraverso la relazione accompagna i bambini, le loro famiglie e gli insegnanti verso la strada della reciproca conoscenza. Durante l'anno scolastico sono previsti degli interventi di mediazione culturale a favore dei bambini e delle famiglie, e laboratori tematici effettuati da operatori esterni qualificati, grazie al contributo erogato dalla regione Friuli Venezia Giulia. Quale ruolo svolge l'insegnante e il mediatore in ambito scolastico nei confronti dei bambini provenienti da altre etnie: – sostenere la prima fase di accoglienza e di inserimento; – rendere esplicite le regole della scuola; – ridurre le ansie e il disagio dello sradicamento; – valorizzare la cultura di appartenenza; – costruire un modello positivo di riferimento; – fornire legittimità e valore alla lingua d'origine all'interno della scuola; – facilitare assieme agli insegnanti il primo approccio all'apprendimento della lingua italiana. Quale ruolo svolge l'insegnante e il mediatore in ambito scolastico nei confronti delle famiglie provenienti da altre etnie: – informare e facilitare l'accesso all'uso dei servizi educativi; – – – – – – tradurre materiali informativo, avvisi e documenti; intervenire in situazioni di conflitti; orientare i genitori; agevolare la comprensione nei percorsi didattici proposti dai docenti; mettere in relazioni le famiglie con gli insegnati e l'istituzione scuola; rendere i genitori consapevoli e partecipi del percorso educativo dei figli. Quale ruolo svolge l'insegnante e il mediatore in ambito scolastico nei confronti delle istituzioni educative: – contribuire a risolvere difficoltà comunicative nella prima fase dell'inserimento; – fornire informazioni sulla storia del bambino, sui modelli scolastici e formativi del paese d'origine; – fornire informazioni sulla cultura dio origine del bambino; – tradurre informazioni e comunicazioni; – facilitare il dialogo e i rapporti con le famiglie; – sostenere l'insegnamento della seconda lingua (italiano L2). Quale ruolo svolge l'insegnante e il mediatore in ambito scolastico nei confronti dei bambini italofoni: – presentare altre culture; – fornire un'immagine positiva dei paesi di emigrazione e delle loro culture; – narrare e proporre laboratori interculturale. Anche le famiglie già inserite danno il loro contributo, svolgendo a loro volta un prezioso ruolo di mediazione e collaborazione. Le attività hanno una durata permanente che si ridefinisce ogni anno scolastico e che coinvolgono tutta la scuola. DESTINATARI Tutti i bambini e le famiglie della scuola PROGETTO ALIMENTAZIONE La ditta CIRFOOD, che ha in gestione l'appalto mense del Comune di Trieste, ripropone il progetto per la promozione di un'alimentazione sana e corretta attraverso la proposta di un percorso alimentare , in continuità con quelle che sono le linee dell'Azienda Sanitaria N. 1 Triestina e gli obiettivi del nostro Ente. PASTICCIANDO IN ALLEGRIA La scuola proporrà ai bambini, anche quest'anno, vari momenti per illustrare, sperimentare condividere i principi che legano salute, alimentazione e territorio. L’ educazione alimentare è particolarmente importante nella scuola dell’infanzia in quanto il bambino passa dall’ambiente familiare con le sue abitudini alimentari e le sue relazioni affettive, in un più vasto contesto nel quale sperimenta l’approccio al cibo assieme ai coetanei , motivo per il quale occorre creare un ambiente rassicurante a livello emotivo. E’ fondamentale che le abitudini alimentari corrette vengano impostate sin dalla prima infanzia in quanto un naturale approccio con il cibo, attraverso i successivi momenti di crescita, crea le basi per uno stile alimentare sano. E’ un momento magico per inserire nuove esperienze, per motivare nuovi comportamenti alimentari nel quale il bambino deve essere sostenuto dalla scuola e dalla famiglia, perché l’alimentazione non riguarda solo l’accrescimento fisico ma è investita di valenze emotive, è strettamente connessa al mondo psicologico del bambino, ai suoi sentimenti, al suo modo di mettersi in relazione con l’ambiente e di comunicazione con gli altri. L’intervento educativo a scuola può avere efficacia se non è in contrasto con abitudini ed idee antitetiche che il bambino apprende in famiglia. Far acquisire al genitore determinate informazioni sull’alimentazione assieme al bambino a scuola permette di raggiungere in maniera più efficace l’obiettivo. “ Un bambino è qualcuno che proseguirà ciò che voi avete intrapreso. Egli siederà nel posto in cui voi vi siete seduti e, quando ve ne sarete andati, dedicherà le sue cure alle questioni che voi oggi ritenete importanti. Voi potete adottare tutte le linee di condotta che vorrete ma a lui spetterà il modo di metterle in opera.” Abramo Lincoln Presidente degli stati Uniti (1809-1865) Leggendo questa frase possiamo contestualizzare il concetto di promozione alla salute, l’attenzione è rivolta al bambino inteso non solo come “sistema” singolo da rinforzare e potenziare ma anche come membro attivo di una collettività che partecipa e ridefinisce continuamente il proprio livello di salute, compiendo scelte attive e consapevoli a sostegno del benessere. Al fine di ottenere un cambiamento nel comportamento alimentare, non serve solamente valorizzare le proprietà nutrizionali di un alimento e dei suoi riflessi sulla salute ma anche superare le diffidenze tipiche di ogni bambino nei confronti di ciò che non conosce. L’elemento ludico è fondamentale nell’approccio educativo il gioco, come tattica di avvicinamento alla tematica nutrizionale; il bambino, in questo contesto, diventa protagonista in un clima piacevole e giocoso che dà spazio alle emozioni, alle relazioni ed alle esperienze concrete. Oltre a ciò nel periodo della scuola dell’infanzia il bambino acquisisce e struttura atteggiamenti e modelli comportamentali che caratterizzeranno il suo futuro stile di vita con riflessi positivi e negativi sulla sua salute .La scuola pertanto con la sua azione educativa favorisce l’acquisizione delle basilari norme igieniche e comportamentali alla base di una corretta alimentazione e di un atteggiamento positivo verso tutto ciò che riguarda l’alimentazione proponendo attività motivanti e divertenti. PERCORSO METODOLOGICO Attraverso le attività del laboratorio i bambini avranno la possibilità di ampliare le loro conoscenze alimentari imparando ad accettare con maggior consapevolezza sia i sapori piacevoli che quelli meno graditi. Le attività saranno sia di degustazione di alimenti che di manipolazione e preparazione di semplici pietanze alimentari. Tutto il percorso sarà arricchito da attività grafico-pittoriche avviando i bambini all’utilizzo di linguaggi espressivi “ non convenzionali” e favorendo lo sviluppo della creatività, della manualità e dell’espressività. L’obiettivo primario sarà introdurre i cinque sensi per mangiare perché il gesto non sia solo quello di nutrirsi ma anche quello di assaporare,vedere,sentire,toccare,annusare. TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE Il progetto intende perseguire le seguenti finalità sotto il profilo comportamentale: – sedersi correttamente a tavola; – utilizzare correttamente le posate; – assaggiare ed odorare il cibo; – mangiare in modo autonomo; – non giocare con le stoviglie; – ringraziare chi collabora e ci aiuta; – mentre dal punto di vista didattico; – sviluppare la capacità di raccontare,conversare e comunicare le proprie conoscenze; – sviluppare la capacità di descrivere e raccontare le proprie esperienze; – sviluppare la capacità di descrivere utilizzando linguaggi appropriati; – sviluppare la capacità di esprimersi attraverso tecniche diverse; – affinare la motricità oculo-manuale. CAMPI DI ESPERIENZA Immagini, suoni, colori. TEMPI Il progetto si svilupperà nel corso dell’anno scolastico. Esso sarà fondamentalmente flessibile per dare attenzione e risposte adeguate alle esigenze dei bambini con particolare riferimento ai bambini diversamente abili. Durante il corso dell’anno a seguito di osservazioni verrà monitorata la capacità reattiva dei bambini per modificare,se necessario, il percorso metodologico in base alle esigenze riscontrate. VERIFICA E DOCUMENTAZIONE Tutte le attività relative al progetto saranno documentate in itinere attraverso elaborati dei bambini e fotografie tematiche. RESPONSABILI DEL PROGETTO: Tutte le insegnanti DESTINATARI: I bambini di tutte le sezioni. LABORATORIO DI INGLESE Anche quest'anno i bambini della Scuola del Sole parteciperanno ai laboratori di inglese; l'attività prevede la realizzazione di laboratori didattici rivolti all'acquisizione di esperienze e conoscenze nell'ambito della lingua e cultura inglese. Criteri e metodologia dell' appaltatore condiviso con il Collegio docenti della scuola sono: -avvicinare i bambini in età prescolare alla lingua inglese attraverso una semplice familiarizzazione -adottare una metodologia educativa basata sul gioco(mimico ,motorio, mini-dialoghi, girotondi, canzoncine, filastrocche, visione di brevi video, ecc...) -favorire in ogni modo la continuità dell' esperienza quotidiana del bambino utilizzando i vari ambienti scolastici e angoli attrezzati (angolo del gioco simbolico, angolo morbido, ecc..), i laboratori, le sale giochi e i giardini della scuola -privilegiare un processo naturale e spontaneo di acquisizione della lingua e non di apprendimento formale frontale Di norma è prevista la compresenza in aula con le insegnanti di classe, a supporto nella relazione con i bambini, per la partecipazione all'attività e nella risoluzione di ogni problematica. Anche il personale d'appoggio collabora in relazione alle sue funzioni. RESPONSABILI DEL PROGETTO: Con il supporto di tutte le insegnanti DESTINATARI: I bambini di tutte le sezioni EDUCAZIONE ALLA RELIGIONE CATTOLICA “Non è importante fare grandi cose con poco amore, ma piccole cose con grande amore” Madre Teresa di Calcutta PREMESSA L’insegnamento della Religione Cattolica nella scuola dell’infanzia conduce il bambino alla scoperta del valore e della dignità della propria persona, gli presenta la propria vita e tutto il creato come un dono meraviglioso di Dio Padre. Così il DPR 11 febbraio 2010, per la scuola dell’infanzia, dice che “le attività in ordine all’insegnamento della Religione Cattolica, per coloro che se ne avvalgono, offrono occasioni per lo sviluppo integrale della personalità dei bambini, aprendo alla dimensione religiosa e valorizzandola, promuovendo la riflessione sul loro patrimonio di esperienze e contribuendo a rispondere al bisogno di significato di cui anch’essi sono portatori. Per favorire la loro maturazione personale, nella sua globalità, i traguardi relativi all’IRC sono distribuiti nei vari campi di esperienza”. L’ambiente di apprendimento è caratterizzato da: – – – spazio accogliente, curato, che tiene conto dei bisogni di gioco e movimento; tempo disteso, nel quale è possibile esplorare, dialogare, osservare, ascoltare; stile educativo, fondato sull’osservazione e sull’ascolto. L’insegnamento della Religione Cattolica si inserisce nel processo evolutivo e naturale della crescita e promuove l’acquisizione della cultura religiosa secondo le esigenze personali di ogni alunno. Rispetta, nell’operatività, la capacità di comprensione , di interesse e di coinvolgimento emotivo e religioso delle diverse fasce d’età. “Dimmi e io dimentico. Insegnami e io ricordo. Coinvolgimi e io imparo”. Benjamin Franklin TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE Nell’arco dei tre anni il bambino: – scopre il proprio nome come diritto primario a essere riconosciuto dalla comunità; – comprende che il creato è stato affidato all’uomo; – intuisce che l’attesa è un momento di gioia; – scopre i segni che anticipano il Natale e il significato del presepe come tradizione cristiana per celebrare la nascita di Gesù; – conosce la famiglia di Gesù e scopre il significato di famiglia; – esplora le sue amicizie; – scopre nelle parabole e nei miracoli l’amore di Gesù; – intuisce il significato cristiano della Pasqua, tempo di gioia, fratellanza e pace; – scopre l’importanza della domenica come giorno di festa; – riconosce Maria come mamma di Gesù; – riconosce la chiesa come edificio e luogo di preghiera. PROGRAMMAZIONE Il percorso di quest’anno avrà come sottofondo la didattica delle emozioni, per affrontare con i bambini l’importanza di capire i propri stati d’animo. In settembre e ottobre verranno trattati i temi della creazione e del diluvio universale. Da fine ottobre a novembre verranno considerate le figure di alcuni santi, per sottolineare la festa di Ognissanti il primo novembre. Si passerà poi a parlare del Natale. In gennaio si proseguirà con la vita di Gesù per presentare poi il tema di Pasqua, dopo il quale verrà spiegato e visitato l’edificio della chiesa. In maggio e giugno verrà illustrata la figura di Maria in relazione ad una simbologia di pace. Si prevedono delle uscite didattiche per visitare un presepe ed una chiesa vicini alla scuola. “Nella nostra scuola si ride troppo poco. L’idea che l’educazione della nostra mente debba essere una cosa tetra è tra le più difficili da cambiare”. Gianni Rodari INSEGNANTE DI RIFERIMENTO Patrizia Rizzi PROGETTI REGIONALI La Scuola del Sole aderisce alle proposte regionali qui sotto elencate e conviene che tali proposte siano alla base della formazione dei bambini poiché contribuiscono ad ampliare le loro reali capacità di apprendimento e interiorizzazione dei concetti sui quali lavoreremo. COMPETENZE CHIAVE EUROPEE E DI CITTADINANZA Le competenze chiave europee per l'apprendimento permanente sono una combinazione di conoscenze, abilità ed attitudini necessarie per la realizzazione e lo sviluppo personale, cittadinanza attiva, l'inclusione sociale e l'occupazione. Sono essenziali perché favoriscono una maggiore flessibilità per adattarsi in modo più rapido ad un mondo in continuo mutamento e sempre più interconnesso. Tali competenze sono strumenti di riferimento per i paesi dell'Unione Europea e per le loro politiche in materia d' istruzione e formazione. Esse sono: 1) La comunicazione nella madre lingua: la capacità di esprimere ed interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti, opinioni in forma sia orale sia scritta e di interagire adeguatamente in modo creativo sul piano linguistico in un'intera gamma di contesti culturali e sociali. 2) La comunicazione in lingue straniere: richiede abilità quali la mediazione e la comprensione interculturale. Il livello di padronanza dipende da numerosi fattori e dalla capacità di ascoltare, parlare, leggere e scrivere. 3) La competenza matematica e le competenze di base in campo scientifico e tecnologico: la competenza matematica è l'abilità di sviluppare ed applicare il pensiero matematico per risolvere una serie di problemi in situazioni quotidiane, ponendo l'accento sugli aspetti del processo e della conoscenza. Le competenze di base in campo scientifico e tecnologico riguardano la padronanza, l'uso e l'applicazione di conoscenze e metodologie che spiegano il mondo naturale. Tali competenze comportano la comprensione dei cambiamenti determinati dall'attività umana e la consapevolezza della responsabilità di ciascun cittadino. 4) La competenza digitale: consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell'informazione (TSI) e richiede abilità di base nelle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC). 5) Imparare ad imparare: è collegata all'apprendimento, all'organizzazione del proprio apprendimento sia a livello individuale che in gruppo, a seconda delle proprie necessità, e alla consapevolezza relativa a metodi ed opportunità. 6) Competenze sociali e civiche: per competenze sociali si intendono competenze personali, interpersonali ed interculturali e tutte le forme di comportamento che consentono alle persone di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale. La competenza sociale è collegata al benessere personale e sociale. È essenziale comprendere i codici di comportamento e le maniere nei diversi ambienti in cui le persone agiscono. La competenza civica è in particolare la conoscenza di concetti e struttura socio-politici ( democrazia, giustizia, uguaglianza, diritti civili), dando alle persone degli strumenti per impegnarsi in una partecipazione attiva e democratica. 7) Senso di iniziativa e di imprenditorialità: significa saper tradurre le idee in azione. In ciò rientrano la creatività, l'innovazione e l'assunzione di rischi, come anche la capacità di pianificare e di gestire progetti per raggiungere obiettivi. 8) Consapevolezza ed espressione culturale: che implicano la consapevolezza dell'importanza dell'espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni attraverso un' ampia varietà di mezzi di comunicazione, compresa la musica. Il concetto di cittadinanza è strettamente congiunto con lo sviluppo completo della persona, sia nella dimensione interiore ( nella costruzione del Sé), sia nella dimensione relazionale ( nella costruzione di corrette e significative relazioni con gli altri), nonché nella costruzione di una positiva interazione con la realtà naturale e sociale. Le competenze chiave sono tutte interdipendenti e ogni volta l'accento è posto sul pensiero critico, la creatività, l'iniziativa, la capacità di risolvere i problemi, la valutazione del rischio, le prese di decisione e la gestione costruttiva delle emozioni. “Finalità ed obiettivi: Assicurare un percorso graduale di crescita globale nel bambino e offrire opportunità di apprendimenti coerenti ai bisogni evolutivi e alla pluralità di contesti relazionali ed educativi” ( Bando Regionale per lo sviluppo dell'offerta formativa 2014/2015). “Contenuti: Attività laboratoriali che utilizzano vari linguaggi, consentendo di esprimere ed interpretare concetti, pensieri attraverso un'adeguata interazione, offerta con modalità creative, espressive coerenti alle diverse fasce d'età utilizzando l'esperienza diretta come strategia di trasmissione delle conoscenze. I percorsi didattici verranno attivati attraverso contesti di apprendimento sia in grande gruppo che in piccolo gruppo anche con la collaborazione di agenzie esterne oltre che con la diretta partecipazione degli insegnanti coinvolti” ( Bando Regionale per lo sviluppo dell'offerta formativa 2014/2015). CAMPI DI ESPERIENZA: Il sé e l'altro, i discorsi e le parole, la conoscenza del mondo, immagini, suoni, colori, il corpo e il movimento. GESTIONE DEI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) E DEI DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO (DSA) La scuola si impegna a costruire le condizioni educative, didattiche, organizzative, culturali, relazionali, strumentali per garantire ai bambini con BES l'inclusione scolastica per lo sviluppo delle potenzialità personali, intellettive, relazionali. Il concetto di BES comprende dentro di se tutte le possibili difficoltà educative e di apprendimento dei bambini, le situazioni considerate tradizionalmente come disabilità mentale, fisica, sensoriale, i disturbi evolutivi specifici e lo svantaggio socio-economico, linguistico, culturale. Per i disturbi evolutivi specifici intendiamo, oltre ai disturbi specifici dell'apprendimento, quali: la dislessia ( disturbo di lettura), la disortografia, la disgrafia ( entrambi disturbi relativi alla scrittura, negli aspetti linguistici e motorio-esecutivi), la discalculia ( difficoltà a manipolare i numeri ed a eseguire calcoli), anche i deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, comprendendo anche quelli dell'attenzione e dell'iperattività. Per rispondere in modo inclusivo ai vari BES e DSA, la scuola deve attivare un ampio e ricco ventaglio di risorse. Si deve allargare l'orizzonte del concetto di risorse, pensando che possano essere risorse per l'inclusione anche aspetti e persone della comunità scolastica, che tipicamente non vengono considerati tali, e così entra in campo il concetto di “ normalità”. Nella normalità del fare scuola ci sono risorse aggiuntive, ovvero una grande quantità di forze umane, materiali, metodologiche, relazionali, che non sono pensate o usate perché non ritenute abbastanza speciali, non abbastanza tecnicamente specializzate o competenti ( ad esempio compagni di sezione, personale d'appoggio, etc). Si tratta di coinvolgere e co-responsabilizzare l'intero quadro di risorse della comunità scolastica e territoriale. “L'organizzazione territoriale per l'inclusione prevede: – i GLH ( Gruppi di lavoro sull'Handicap) a livello di singola scuola, eventualmente affiancati da Gruppi di lavoro per l' Inclusione; i GLH di rete o distrettuali. – I Centri Territoriali per l'Inclusione (CTI) a livello del distretto socio-sanitario; – almeno un CTS ( Centri Territoriali di Supporto) a livello provinciale” ( Direttiva BES e CTS dicembre 2012). “Finalità ed obiettivi: Assicurare un percorso graduale di crescita globale nel bambino offrendo opportunità di apprendimenti coerenti ai bisogni educativi speciali attraverso contesti e risposte relazionali ed educative personalizzate, in stretta collaborazione tra tutte le componenti della comunità educante” ( Bando Regionale per lo sviluppo dell'offerta formativa 2014/2015) . “Contenuti: Attività e costruzione di luoghi di conoscenza sviluppo e socializzazione degli aspetti inclusivi in continuità con i bisogni educativi speciali secondo una dimensione curriculare, di organizzazione di contesti di osservazione sistematica e realizzazione di percorsi formativi/progettuali in continuità con il successivo ordine scolastico” ( Bando Regionale per lo sviluppo dell'offerta formativa 2014/2015). STRUMENTI Sono impiegati dei questionari osservativi che permettono di osservare e valutare determinate abilità e comportamenti manifestati dai bambini. CAMPI DI ESPERIENZA Il sé e l'altro, i discorsi e le parole, la conoscenza del mondo, immagini, suoni, colori, il corpo e il movimento. PROMOZIONE DELL'INTEGRAZIONE SOCIALE, CONTRASTO DISCRIMINAZIONE ED EDUCAZIONE ALLA GESTIONE DEI CONFLITTI ALLA In ambito scolastico “particolare cura viene dedicata alla formazione della classe come gruppo, alla promozione dei legami cooperativi fra i suoi componenti, alla gestione degli inevitabili conflitti indotti dalla socializzazione” (Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione, 2012). “La scuola si deve costruire come luogo accogliente, coinvolgendo in questo compito gli alunni stessi” (Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione, 2012). Sono, infatti, importanti le condizioni che favoriscono lo star bene a scuola, insegnando le regole del vivere e del convivere al fine di promuovere l'integrazione sociale, contrastando la discriminazione, educando alla gestione dei conflitti. “In quanto comunità educante, la scuola genera una diffusa convivialità relazionale ed è in grado di promuovere la condivisione di quei valori che fanno sentire i membri della società come parte di una comunità vera e propria” (Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione, 2012). “La presenza di bambini con radici culturali diversi è un'opportunità per valorizzare l'unicità e la singolarità dell'identità culturale di ogni alunno. Educare alla convivenza significa valorizzare le diverse identità e radici culturali di ogni bambino, sostenendo attivamente la loro interazione e la loro integrazione attraverso la conoscenza della nostra e delle altre culture” (Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione, 2012). Vengono promosse una serie di azioni educative e di conoscenze volte al tema della discriminazione e della promozione delle pari opportunità e del rispetto reciproco delle diversità. È indispensabile valorizzare le diversità culturali sensibilizzando i bambini verso temi dell'accoglienza, dell'integrazione e della prevaricazione. “Finalità ed obiettivi: Promuovere atteggiamenti e apprendimenti di stili di vita sani e positivi per rafforzare fattori protettivi presso la comunità educante promuovendo un contesto coeso” ( Bando Regionale per lo sviluppo dell'offerta formativa 2014/2015). “Contenuti: Azioni di partecipazione attiva di tutte le formazioni sociali presenti nel contesto scolastico, di promozione della diffusione di competenze relazionali per la gestione dell'emotività e dei conflitti nei bambini. Azioni per rafforzare legami di vicinato e attenzione ai contesti intergenerazionali” ( Bando Regionale per lo sviluppo dell'offerta formativa 2014/2015). TEMPI Il progetto si svilupperà nel corso dell’anno scolastico. Esso sarà fondamentalmente flessibile per dare attenzione e risposte adeguate alle esigenze dei bambini con particolare riferimento ai bambini diversamente abili. Durante il corso dell’anno a seguito di osservazioni verrà monitorata la capacità reattiva dei bambini per modificare,se necessario, il percorso metodologico in base alle esigenze riscontrate. VERIFICA E DOCUMENTAZIONE Tutte le attività relative al progetto saranno documentate in itinere attraverso elaborati dei bambini e fotografie tematiche. RESPONSABILI DEL PROGETTO: tutte le insegnanti DESTINATARI: i bambini di tutte le sezioni. DSA: PROPOSTE OPERATIVE “ Alcuni bambini nel loro percorso scolastico incontrano difficoltà che pregiudicano fortemente il loro percorso di apprendimento. Ci riferiamo ai disturbi specifici dell'apprendimento, identificati con la sigla DSA tra i quali: a dislessia ( disturbo di lettura), la disortografia, la disgrafia ( entrambi disturbi relativi alla scrittura, negli aspetti linguistici e motorio-esecutivi), la discalculia ( difficoltà a manipolare i numeri ed a eseguire calcoli). I bambini nei quali si riscontrano tali difficoltà sono solitamente caratterizzati da intelligenza, creatività, capacità di risolvere problemi ed immaginare soluzioni inedite. […] È importante che la scuola intercetti tali difficoltà in modo da potenziare le competenze implicate e sostenere l'autostima nell'approccio degli apprendimenti” ( Centra R., “ Come leggere DSA e scuola dell'infanzia”, Giunti scuola, 2013, pag. 4). Il percorso scolastico, dunque, si prefiggere di “leggere” segnali potenzialmente premonitori di un effettivo manifestarsi dei DSA e di attuare interventi quali: griglie di osservazione, giochi di potenziamento/ rafforzamento, strategie metacognitive per i bambini dell'ultimo anno della scuola dell'infanzia grazie all'elaborazione di un progetto educativo-didattico, alla costruzione di materiali didattici e proposte di attività adeguate. Una delle strategie facilitanti per favorire la comprensione e l'espressione verbale e sicuramente l'utilizzo della CAA, ovvero la comunicazione aumentativa alternativa, intesa come una serie di metodologie e strumenti utili a potenziare residue capacità comunicative del soggetto, offrendo un sistema alternativo al linguaggio verbale, quando è assente o carente. Si definisce aumentativa perché non sostituisce ma incrementa le possibilità comunicative della persona. Si definisce alternativa perché utilizza modalità di comunicazione alternative e diverse da quelle tradizionali: fotografie, simboli, tabelle tematiche, libri modificati, ausili informativi. La CAA, inoltre, facilita la capacità di lettura e scrittura, migliora l'autostima, migliora i problemi di comportamento ed aumenta la partecipazione all'attività di gioco. CAMPI DI ESPERIENZA Il sè e l'altro, i discorsi e e le parole, immagini, suoni, colori, il corpo e il movimento DESTINATARI Tutti i bambini grandi della scuola RESPONSABILI DEL PROGETTO Tutte le insegnanti VERIFICA E DOCUMENTAZIONE Le insegnanti si impegnano ad osservare con attenzione i bambini, lasciare spazio alle loro domande, essere disponibili all'ascolto. Tutte le attività relative al progetto saranno documentate in itinere attraverso elaborati dei bambini e fotografie tematiche. DIVERSE ABILITA' La presenza partecipata di bambini con diverse disabilità è da sempre per la nostra scuola un motivo forte di crescita culturale ed interpersonale, di arricchimento globale e reciproco tra soggetti, che insieme sperimentano momenti di comunicazione, di lavoro comune, di condivisione di quelle esperienze in evoluzione che è l'apprendimento. La scuola, attenendosi alle disposizioni normative, deve operare affinché ciascun bambino abbia assicurati, secondo i principi di inclusione ed integrazione: – il pieno diritto all'educazione; – uguaglianza di opportunità; – il riconoscimento e la sua valorizzazione della diversità; – il pieno sviluppo della propria identità; – il rispetto dei propri ritmi e stili di apprendimento; – la progressiva conquista dell'autonomia personale e sociale; – l'accoglienza, l'inserimento e appartenenza al gruppo. La realizzazione di tali obiettivi è legata al svolgimento di un progetto di scuola che coinvolge una pluralità di bambini, ciascuno con la propria specificità. La conoscenza e l'accettazione dell'altro è e deve essere per tutta la comunità scolastica motivo di scambio, arricchimento e crescita. Ogni bambino può presentare una diagnosi diversa e per questo motivo viene sviluppato il PEI, ovvero il piano educativo individualizzato. Il PEI è un documento nel quale vengono discussi gli interventi integrati e mirati, predisposti per il bambino in situazione di handicap, ai fini della realizzazione del diritto all'educazione, di cui i primi quattro commi dell'art. 12 della legge n.104, del 1992. All'interno del PEI vengono definite una serie di competenze che si cercherà di raggiungere: psicomotorie, comunicative, espressive, affettive-relazionali e competenze relative all'area dell'autonomia e degli apprendimenti. La scuola lavora in collaborazione con la famiglia e tutta l'equipe multidisciplinare, ovvero psicologi, pediatri, assistenti sociali, logopedisti e fisioterapisti. LABORATORIO SPERIMENTALE L2 PRONTI, ATTENTI C'ERA UNA VOLTA Percorso in italiano lingua veicolare o di introduzione alla lingua italiana Metodo Josep Maria Artigal La scuola svolge un ruolo fondamentale per un primo apprendimento da parte dei bambini della lingua italiana, soprattutto nella nostra società multietnica. La presenza di bambini con radici culturali diverse è considerata dalla scuola come un'opportunità di arricchimento reciproco. Ogni attività promossa nel percorso formativo scolastico infatti è attenta a favorire, attraverso l'accoglienza, l'ascolto e la cooperazione, l'apprendimento della lingua italiana. Il modo più efficace per l'apprendimento della lingua si realizza attraverso l'interazione e lo scambio con i compagni e gli adulti. A questo scopo adulti ed insegnanti attuano precise strategie che consistono nel parlare lentamente, scandendo bene i suoni, usando strutture linguistiche semplici, ripetendo e facilitando la comprensione con i gesti, il tono della voce, le immagini. Il progetto L2 mira a sviluppare e incoraggiare la "volontà di comunicare" dei bambini, in modo da veicolarla e trasformarla in "strategia di apprendimento". In quest'ottica, a scuola, l'insegnante drammatizza semplici, brevi e coinvolgenti storie. Ad ogni bambino viene così richiesto un intervento diretto e personale nella "fabbricazione" del racconto. Favoriamo l'apprendimento dell'italiano L2 considerando sempre lo sviluppo del linguaggio verbale all'interno di altri linguaggi espressivi tipici dei bambini: mimico, gestuale, iconico. La scuola stimola così tutti a mettersi in gioco nel ripetere e raccontare di se. Il coinvolgimento diretto di ogni bambino, da parte dell'insegnante, favorisce tutti ad esprimersi, anche i più timidi o quelli che non conoscono la lingua. Le attività permettono al bambino di passare dal fare al dire, attraverso molteplici linguaggi, attivando un processo di apprendimento costruttivo. PERCORSO DIDATTICO I bambini vengono collocati nel contesto della drammatizzazione nel ruolo di protagonisti e non di spettatori, anche al fine di stimolare il loro desiderio di comunicare. I primi tentativi dei bambini di comunicare nella lingua non materna vengono incoraggiati invitandoli alla ripetizione di quanto l'insegnante recita nel ruolo dei personaggi della storia. A questo proposito, i bambini vengono riuniti in piccoli gruppi di lavoro composti da bambini stranieri e italiani, in modo da favorire al massimo la possibilità di interazione diretta di ciascuno. Successivamente alla drammatizzazione della storia i bambini avranno modo di rielaborarne i contenuti attraverso diverse forme di espressione, quali il disegno, la realizzazione in gruppo di un murale e la rinarrazione della storia attraverso l'utilizzo di un teatrino con personaggi di carta da incollare. PARTECIPANTI I gruppi di lavoro sono trasversali, vengono cioè formati partendo da più classi e prevedono il coinvolgimento a rotazione di tutti i bambini della scuola. OBIETTIVI Memorizzare e riprodurre nuove parole ed espressioni. Apprendere la forma delle più semplici strutture frasali. Esprimersi e comunicare anche con l'utilizzo di linguaggi non verbali. Esprimere emozioni. Sviluppare una positiva percezione di se. Valorizzare e stimolare il senso di appartenenza al gruppo. Accettare le diversità come caratteristiche peculiari di cose, persone, cogliendo nel contempo le correlate opportunità. Aumentare la produzione linguistica da parte dei bambini e far loro perdere la "paura" di esprimersi nella lingua non materna. TEMPI E SPAZI Le proposte abbracceranno l'intero anno scolastico, a partire dalla metà del prossimo mese di novembre. Lo spazio verrà utilizzato disponendo i bambini in cerchio. DOCUMENTAZIONE Le varie attività verranno documentate, anche con materiale fotografico che i bambini potranno poi portare a casa, insieme agli altri lavori svolti in classe. VERIFICA Durante le attività i bambini verranno costantemente osservati per verificare il progressivo sviluppo della loro disinvoltura e l'acquisizione di maggior sicurezza nell'esprimersi liberamente di fronte a nuovi interlocutori sociali ( nuovi adulti e nuovi bambini ). Lo scopo delle descritte attività è anche quello di portare il bambino ad interiorizzare la storia, stimolarlo a raccontarla poi a casa ai genitori, riuscendo così a portare la lingua non materna al di fuori del contesto scolastico. SCOPRIAMO L'ARTE: ANDIAMO AL MUSEO REVOLTELLA VISITA AL MUSEO Quest’anno la scuola dell’Infanzia La scuola del Sole propone ai propri bambini la visita al Civico Museo Revoltella. Il progetto nasce dall’idea di avvicinare i bambini e le bambine a questo mondo magico ed affascinante che permette l'esplorazione di un ambiente pieno di cultura, di silenzi carichi di significati, di interrogativi, di misteri che invitano alla loro scoperta, tanto da far nascere in ognuno il desiderio di ricercarli nuovamente, di tornare a riviverli. Per la scuola dell’infanzia la sezione didattica del Museo propone un approccio alle proprie opere che, privilegiando l’aspetto ludico, intende al contempo favorire sia una prima visione delle stesse e sia la scoperta dell’ambiente-museo. In particolare la visita, della durata di circa un ora, verrà svolta lungo uno dei vari percorsi elaborati mettendo a frutto l’esperienza maturata nel corso del tempo insieme al personale didattico del Museo. Tra i tanti possibili, il percorso denominato l'Albero Magico, ad esempio, si è rivelato essere di particolare interesse e stimolo per i bambini. Il tema viene sviluppato proponendo ai piccoli visitatori di cercare, facendo particolare riferimento a 5 quadri, una bambina con il vestito azzurro che si è persa e va aiutata a ricongiungersi ai propri genitori. I 5 quadri trovano collocazione nei vari piani del museo che viene così attraversato e scoperto per intero. Molto attrattiva e coinvolgente anche la seconda parte dei percorsi di visita, che si svolge nel laboratorio didattico dove i bambini possono, disegnando liberamente con il vario materiale messo loro a disposizione dal Museo, produrre un piccolo lavoro creativo legato al tema della visita, lasciando così traccia delle emozioni appena provate. FINALITA’ EDUCATIVE E OBIETTIVI DEL PROGETTO Stimolare nei piccoli visitatori la conoscenza dell’ambiente museale e sensilbilizzarli ad una fruizione attenta e rispettosa del patrimonio artistico in generale. Stimolare lo sviluppo dello spirito di osservazione ed autonomia del bambino. Esprimere verbalmente e graficamente i propri sentimenti ed emozioni. Esprimere "pensieri ed emozioni con immaginazione e creatività: l'arte orienta questa propensione, educando al piacere del bello e al sentire estetico.....L'incontro dei bambini con l'arte è occasione per guardare con occhi diversi il mondo che li circonda. I materiali esplorati con i sensi, le osservazioni di luoghi (piazze, giardini, paesaggi) e di opere (quadri, musei, architetture) aiutano a migliorare le capacità percettive, coltivare il piacere della fruizione, della produzione e dell'invenzione e ad avvicinare alla cultura e al patrimonio artistico." (Indicazioni Nazionali per il curricolo della Scuola d'Infanzia e del Primo Ciclo di Istruzione, settembre 2012). E’ rilevante evidenziare che questo primo approccio al Museo avvia i bambini ad osservare con graduale consapevolezza i luoghi della città dove maggiormente si esprimono sensibilità aristica e cultura. CAMPI DI ESPERIENZA Il sè e l'altro, i discorsi e e le parole, immagini, suoni, colori, il corpo e il movimento. DESTINATARI I bambini di tutte le sezioni, a rotazione, si recano al museo con l'ausilio dello scuolabus. RESPONSABILI DEL PROGETTO Tutte le insegnanti TEMPI Le visite si svolgono nel mese di novembre. VERIFICA E DOCUMENTAZIONE I bambini vengono osservati durante le visite ed i laboratori per verificare il loro interesse e coinvolgimento. La documentazione è prodotta mediante fotografie ed elaborati dei bambini. PROGETTO SPRECOMENO Il progetto coinvolge tutti i bambini della scuola,le insegnanti , il personale d’appoggio. In tutto l’edificio sono posizionati, dei contenitori (costruiti con materiali di recupero) per la raccolta differenziata. Scopo di tale iniziativa è di condividere con i bambini l’importanza di : •- salvaguardare, •- rispettare, •- conoscere, •- scoprire l’ambiente in cui si vive per tutelarlo e proteggerlo affinché la bellezza che ci circonda non venga a mancare. La finalità della scuola si focalizza sul rendere consapevoli i bambini che l’ambiente è un bene prezioso da curare. Gli obiettivi specifici sono: – non sprecare risorse; – differenziare i rifiuti; – scoprire materiali “diversi”; – manipolare tali materiali attraverso giochi sensoriali; – riutilizzare il materiale riciclato; – creare personaggi fantastici con esso. Si programmeranno delle uscite didattiche per conoscere concretamente la natura. CAMPI DI ESPERIENZA Il sè e l'altro, la conoscenza del mondo, i discorsi e e le parole, immagini, suoni, colori, il corpo e il movimento. DESTINATARI Tutti i bambini della scuola. TEMPI Tutto l'anno scolastico. RESPONSABILI DEL PROGETTO Tutte le insegnanti VERIFICA E DOCUMENTAZIONE Osservare il comportamento del bambino durante le relazioni sociali per cogliere il suo atteggiamento di rispetto verso l'ambiente circostante. La documentazione è prodotta mediante elaborati dei bambini e con fotografie. USCITE DIDATTICHE Le uscite didattiche sono un valido supporto ai progetti che si svolgono nella scuola. Le esperienze di scoperta, osservazione e ricerca in ambienti naturali e sociali sono occasioni di integrazione, emozioni, divertimento, ma anche strategie di apprendimento nei diversi ambiti. Vengono effettuate durante l'anno: – uscite didattiche programmate inerenti le tematiche della programmazione, eventualmente con la collaborazione di esperti esterni; – uscite didattiche realizzate in occasione di particolari iniziative proposte dal territorio. La scuola propone per quest'anno scolastico le seguenti uscite: – MUSEO REVOLTELLA: per favorire la conoscenza della nostra storia e della nostra cultura; – BIBLIOTECA: per promuovere il piacere della lettura sin dalla tenera età; – USCITA PRESSO L'ITIS: dove vengono svolti i progetti di “ Orto in condotta” e di “Musico Terapia”, per stimolare esperienze di scoperta e di apprendimento nell'ambito rurale e musicale; – USCITA VIGILI URBANI: per educare all'osservazione ed al rispetto delle regole sociali; – LUOGHI DI CULTO presenti nel territorio circostante al fine di sensibilizzare il rispetto ed il valore delle tradizioni; – SCUOLE PRIMARIE STATALI del territorio “Gaspardis” e “Pittoni”: per garantire coerenza nel percorso formativo di ogni bambino e promuovere le relazioni con gli altri e con l'ambiente; – EVENTUALI USCITE ancora da definire inerenti all'uscita di fine anno scolastico e/o eventuali proposte dal territorio. DESTINATARI Tutti i bambini della scuola RESPONSABILI DEL PROGETTO Tutte le insegnanti I progetti che prevedono l'intervento di agenzie esterne avranno attuazione compatibilmente con le risorse disponibili o, sempre in relazione alle risorse economiche, potrebbero subire delle variazioni. La scuola si riserva di aderire nel corso dell'anno scolastico ad altri progetti, iniziative o attività presentate da Enti pubblici o da associazioni private.