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L’ECO DI BERGAMO giovedì 11 ottobre 2007 pag. 39 Bernard Gnecchì, presidente del Dijon, Digione in italiano - piccolo club che milita nella serie cadetta francese - aveva un sogno, diverso da quello di ogni suo collega: gli altri farebbero carte false per potere giocare contro Real Madrid e Barcellona, lui no. Lui voleva l'Atalanta e l'Atalanta avrà. Il mistero di questa bizzarria è intrinseco nel suo stesso nome, che, anche trasformato da due generazioni oltralpe in un indubbiamente più esotico Gnecchì, tradisce inconfondibili radici bergamasche. Nipote di valdimagnini emigrati da Costa Imagna verso la Francia, Gnecchì è ora un affermato costruttore edile (nella sua impresa annovera circa 250 dipendenti) e non disdegna un paio di capatine all'anno nella terra dei suoi nonni: pur non spiccicando una sola parola di italiano, ha sempre mantenuto un rapporto stretto con la sua Bergamo. Di qui, l'idea di organizzare l'amichevole tra l'Atalanta e il Digione, sorta più di un anno fa e realizzata tramite l'intermediazione dell'Ance (Associazione nazionale costruttori edili) di Bergamo con l'omologa organizzazione transalpina. E così sabato alle 16 (alle 15 ci sarà una cerimonia), approfittando della sosta per la Nazionale, i nerazzurri saranno di scena nello stadio Gaston-Gérard, per un'amichevole dai contorni inediti. «Dijon Fco (acronimo di Football Cote d'Or, ndr)-Atalanta Bergame», la presentazione sul sito del club francese, che parla di un bel sabato pomeriggio da passare in famiglia, illustrando i nomi dei big nerazzurri, dall'«entraineur» Del Neri a «le portugais» Costinha, fino a Simone Inzaghi, «frère» de Pipo, rigorosamente con una sola «p». Perciò l'Atalanta affronterà sabato questa speciale trasferta, percorrendo 610 chilometri, esattamente come se si trasferisse a Roma. Arriverà però nella città che ha dato i natali a Gustave Eiffel e che vanta una tradizione esclusivamente rugbystica, ma che ultimamente ha lasciato intendere di volere farsi notare anche nel calcio. Guardacaso, da quando - sette anni fa - Gnecchì prese le redini della società, traghettandola dai dilettanti fino alle soglie del paradiso: al momento, la squadra allenata da Rudi Garcia occupa il nono posto in Ligue 2. Curiosità da tenere d'occhio, la fugace esperienza in maglia rossa, nella scorsa stagione, di una vecchia conoscenza atalantina come Federico Magallanes. Ma i punti di contatto, tra Atalanta e Digione, sono destinati a divenire sempre più numerosi, tenendo come cardine il grande numero di emigranti bergamaschi presenti in zona. «Vogliamo promuovere un vero e proprio gemellaggio», l'intento svelato ieri dai dirigenti dell'Ance di Bergamo, che ha ospitato la conferenza stampa di presentazione. Nell'occasione, era presente anche il presidente della Provincia Valerio Bettoni, (che parteciperà alla trasferta), il quale ha sottolineato come il binomio possa significare «un fondamentale collegamento tra differenti realtà: uno strumento di conoscenza tra le due province». Il ds nerazzurro Carlo Osti ha evidenziato la soddisfazione «di potere partecipare a una giornata di festa con gli amici francesi». Il piano di gemellaggio è pronto: e forse, spulciando su internet, nell'elenco delle città gemellate con Digione, tra Volgograd, Magonza e Reggio Emilia, troveremo presto pure Bergamo. Matteo Spini