15. Bilancio d`esercizio - ulteriori innovazioni

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15. Bilancio d`esercizio - ulteriori innovazioni
BILANCIO D’ESERCIZIO – ULTERIORI INNOVAZIONI
In base al decreto legislativo n. 139 del 18.08.2015 sono state introdotte numerose
innovazioni alla disciplina codicistica dei bilanci che di seguito si riassumono.
- Rapporti con imprese controllate da controllanti: vanno commentati in una specifica voce
di bilancio.
- Spese di ricerca e pubblicità e costi di sviluppo: non potranno essere capitalizzate e gli
importi residui da ammortizzare iscritti in bilancio dovranno essere imputati a costo.
Per i costi di sviluppo sarà necessario stimarne la vita utile ed ammortizzarli in base appunto alla
vita utile. Ove ciò non sia praticabile, l’ammortamento dovrà essere completato in cinque anni.
- Azioni proprie: l’acquisto di azioni proprie determina una riduzione del patrimonio netto di pari
ammontare, da eseguire mediante l’iscrizione di una specifica voce con segno negativo.
In conseguenza vengono meno le voci relative alle azioni proprie iscritte tra le immobilizzazioni
finanziarie e tra le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni (voce B.III.4 e voce
C.III.5) e viene meno la riserva per azioni proprie (voce A.IV del patrimonio netto), sostituita dalla
nuova voce A.X: riserva negativa per azioni proprie in portafoglio.
- Valorizzazione di crediti e debiti: la valorizzazione va eseguita mediante il criterio del costo
ammortizzato ossia con l’imputazione dei costi/ricavi effettivi correlati al valore del credito.
- Voci del conto economico di natura straordinaria: non è più contemplata l’Area E del conto
economico e cioè le voci proventi (E20) ed oneri (E21) di natura straordinaria. Gli importi di entità
od incidenza eccezionali andranno indicati nella nota integrativa.
- Avviamento: va iscritto sempre ove acquisito a titolo oneroso e previo consenso del Collegio
Sindacale. Se già iscritto andrà ammortizzato in base alla vita utile.
Qualora non sia possibile stimarne la vita utile, l’ammortamento non potrà superare i 10 anni. Gli
amministratori dovranno dare contezza delle scelte effettuate in ordine all’ammortamento nella
nota integrativa. Nell’ipotesi in cui l’avviamento è stato iscritto in bilancio prima del 2016 lo stesso
avviamento continuerà ad essere ammortizzato in base alla vigente normativa.
- Conti d’ordine: non dovranno più essere riportati in calce allo stato patrimoniale ma la relativa
informativa - unitamente agli impegni in materia di TFR e quelli assunti nei confronti di imprese
controllate, collegate, controllanti e sottoposte al controllo di queste ultime - dovrà essere riportata
nella nota integrativa.
- Strumenti derivati e fair value: le innovazioni riguardano la valutazione, la rappresentazione
a bilancio e l’informativa da fornire nella nota integrativa con un’apertura alla valutazione mediante
il metodo del “fair value”.
Posizione finanziaria netta
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Con l’introduzione del rendiconto finanziario è aumentata l’importanza, per l’esame della
situazione finanziaria delle società, dello specifico indicatore e cioè PFN – Posizione Finanziaria
Netta.
Non esiste una modalità univoca di calcolo del predetto indicatore che è volto ad evidenziare la
situazione del’impresa sotto l’aspetto finanziario e patrimoniale.
La posizione finanziaria netta può essere qualificata come un indicatore che, con altri indici,
permette di valutare il livello complessivo dell’indebitamento dell’impresa; la solidità della struttura
patrimoniale quando la PFN viene raffrontata con i mezzi propri; la capacità di restituzione del
debito quando la PFN viene rapportata al fatturato.
Appaiono utili le seguenti esemplificazioni del calcolo della PFN.
A) PFN di breve periodo di primo livello: attività finanziarie prontamente liquidabili meno
passività finanziarie a breve
- Attività finanziarie prontamente liquidabili: cassa, banca, titoli di stato, altri titoli (purché
facilmente monetizzabili), azioni possedute per fini speculativi, ecc.
- Passività finanziarie a breve: debiti finanziari verso controllate, collegate e controllanti, debiti
verso banche, debiti di factoring, anticipazioni bancarie, ratei e risconti passivi, ecc.
B) PFN di breve periodo di secondo livello: attività finanziarie prontamente liquidabili più
attività finanziarie a breve meno passività finanziarie
Oltre alle voci precedenti, vanno inserite le attività finanziarie a breve, i crediti finanziari verso
controllate, collegate e controllanti, i titoli non prontamente liquidabili, i ratei ed i risconti finanziari
attivi, ecc.
C) PFN di medio e lungo periodo di primo livello: attività finanziarie prontamente
liquidabili meno totale passività finanziarie
Vanno considerate le seguenti poste: i mutui bancari, le cambiali finanziarie, i debiti verso soci, i
debiti finanziari verso controllate, collegate e controllanti, i debiti di leasing, ecc..
D) PFN di medio e lungo periodo di secondo livello: attività finanziarie prontamente
liquidabili più attività finanziarie a breve meno totale passività finanziarie
E) PFN di medio e lungo periodo di terzo livello: attività finanziarie prontamente
liquidabili più attività finanziarie a breve più attività finanziarie di medio e lungo termine
meno totale passività finanziarie
Attività finanziarie di medio e lungo periodo e cioè i crediti finanziari verso controllate, collegate
e controllanti, i titoli immobilizzati, le partecipazioni, gli altri crediti finanziari di medio e lungo
termine, i ratei ed i risconti.
La dottrina suggerisce la determinazione della PFN sulla base della seguente riclassificazione
del bilancio:
A. Immobilizzazioni nette (Immateriali, Materiali, Finanziarie)
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B. Capitale di esercizio (Rimanenze di magazzino, crediti commerciali ed altre attività) – (debiti
commerciali, fondi per rischi ed oneri ed altre passività)
C. (= A + B) Capitale investito
D. TFR
E. Fabbisogno netto di capitale (C – D) coperto da:
F. Capitale proprio
G. Indebitamento finanziario netto (debiti finanziari a medio / lungo termine, indebitamento finanziario netto a breve termine) (ovvero, disponibilità monetarie nette)
H. (= F + G) Fabbisogno netto di capitale.
Un’ulteriore indicazione del calcolo della PFN è la somma algebrica tra le seguenti grandezze:
- Indebitamento finanziario corrente netto (a):
Disponibilità liquide, Altre attività finanziarie correnti, Crediti finanziari correnti, Debiti bancari
correnti, Parte corrente dell’indebitamento non corrente, Altre attività finanziarie correnti, Debiti per
leasing finanziario correnti;
- Indebitamento finanziario non corrente (b):
Debiti bancari non correnti, Obbligazioni emesse, Altre passività finanziarie non correnti, Debiti
per leasing finanziario non correnti;
- Indebitamento finanziario netto o Posizione finanziaria netta (c = a + b)
Dall’esame congiunto del rendiconto finanziario e della PFN può evincersi se una PFN positiva
(ovvero anche una variazione positiva della PFN calcolata da un periodo ad un altro) è stata
determinata da risultati positivi di tipo gestionale operativo, finanziario o degli investimenti.
Se una variazione positiva è sempre un risultato positivo in quanto denota un’immissione
nell’impresa di liquidità che andrebbe a sovvenzionare l’intera gestione senza la necessità di
ricorrere a finanziamenti di terzi o comunque limitando il ricorso al capitale a prestito (ed ai
correlativi oneri), è anche vero che la natura di tale variazione è significativa: diverso è il caso di
una PFN positiva per un andamento della gestione operativa, da una positività correlata
esclusivamente alla gestione finanziaria o degli investimenti. Tale informazione appare quindi di
notevole interesse nella gestione della società.
In presenza di una variazione negativa, l’analisi congiunta dei due strumenti consente di
stabilire le cause di tale situazione, che possono essere correlate ad una difficoltà operativa,
dovuta ad esempio ad una carenza di vendite o ad un incremento dei costi operativi, o a fattori
finanziari o, ancora ad investimenti effettuati.
La posizione finanziaria netta permette di ottenere utili indici e precisamente:
- Indice di indebitamento netto = PFN / Capitale proprio
Evidenzia l’eccedenza di indebitamento netto in relazione alle fonti con vincolo di proprietà al
crescere dell’indicatore peggiora la solidità aziendale.
- Indice di copertura finanziaria degli investimenti = PFN / Capitale Investito Netto
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Rappresenta la quota di finanziamento degli asset con indebitamento finanziario netto: un valore
pari ad 1 (ossia il valore massimo) indica che tutti gli investimenti effettuati dall’impresa sono
finanziati con il debito.
- Indice di ritorno delle vendite = PFN / Vendite
Esprime l’attitudine dell’impresa a garantire la copertura dei mezzi finanziari mediante le vendite.
Pertanto, la liquidità residuale non assorbita dai costi operativi e reinvestita, alimentando il solo
circuito finanziario, assicura una sostenibilità monetaria dell’impresa. Più l’indicatore cresce di
valore, tanto maggiore sarà la criticità finanziaria dell’impresa, cioè l’incapacità di assorbire
l’indebitamento attraverso la produzione di flussi di cassa adeguati.
- PFN / EBITDA
Valuta la sostenibilità del debito aziendale in base al cashflow lordo prodotto dalla gestione. È
importante che l’indicatore assuma valori contenuti in termini assoluti: in questo caso si
metterebbe in evidenza una sostanziale capacità dell’azienda a sostenere il rimborso dei debiti
finanziari indicati nella PFN mediante la generazione di flussi reddituali operativi caratteristici lordi
indicati nel valore dell’Ebitda.
Trattasi di un indicatore di reddito utilizzato nella pratica e nella valutazione sintetica della
capacità di generare flussi finanziari operativi di un progetto di investimento o di un’azienda,
soprattutto se finanziato con capitale di terzi.
Le disposizioni del decreto legge in precedenza citato entrano in vigore dal 1° gennaio 2016 e si
applicano ai bilanci relativi agli esercizi aventi inizio a partire da tale data. Peraltro nei predetti
bilanci, tenuto conto della necessità di confrontare dati uniformi, si dovranno indicare anche i dati
relativi al 2015 con le nuove modalità in precedenza indicate.
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