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Regoliamoci a.s. 2015/2016
Inversione di rotta: storie di viaggi e di migranti
FILM E DOCUMENTARI SUL TEMA DELLE MIGRAZIONI
Fuocoammare, di Gianfranco Rosi, 2016
Samuele che ha 12 anni, va a scuola, ama tirare con la fionda e andare a caccia. Gli piacciono i
giochi di terra, anche se tutto intorno a lui parla del mare e di uomini, donne e bambini che cercano
di attraversarlo per raggiungere la sua isola. Ma non è un'isola come le altre, è Lampedusa, approdo
negli ultimi 20 anni di migliaia di migranti in cerca di libertà. Samuele e i lampedusani sono i
testimoni a volte inconsapevoli, a volte muti, a volte partecipi, di una tra le più grandi tragedie
umane dei nostri tempi.
Come il peso dell'acqua, di G. Battiston, S. Liberti, M. Paolini e A. Segre, 2014
Un viaggio di conoscenza, incontro, dubbio che racconta la storia di tre donne Gladys, Nasreen e
Semhar, e del loro difficile viaggio dal paese d'origine alle coste italiane: la memoria del viaggio,
l'attraversata del mare, la loro vita oggi. A metà tra film e spettacolo teatrale, lo spettatore potrà
capire le direzioni, i flussi e le barriere delle migrazioni verso l'Europa, attraverso letture, mappe e
testimonianze. Per oltre dieci anni abbiamo concentrato tutti i nostri sforzi economici, politici e
militari a tentare di chiudere la frontiera mediterranea: c'è chi l'ha fatto con più cautela e chi con più
cattiveria, ma lo scopo unico era comunque e sempre "ridurre il numero di sbarchi", fermare e
contenere. Un orizzonte che ha schiacciato le nostre capacità di ascoltare e capire i motivi e le scelte
di chi viaggia. Come il peso dell'acqua, attraverso le storie di tre donne e lo sguardo di due grandi
narratori civili, cerca di modificare questo orizzonte.
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-ae87096e-f862-40e7-95fb84c85c944d05.html
Io sto con la sposa, di A. Augugliaro, G. Del Grande, K. Soliman Al Nassiry, 2014
Un poeta palestinese siriano e un giornalista italiano incontrano a Milano cinque palestinesi e siriani
sbarcati a Lampedusa in fuga dalla guerra, e decidono di aiutarli a proseguire il loro viaggio
clandestino verso la Svezia. Per evitare di essere arrestati come contrabbandieri, però, decidono di
mettere in scena un finto matrimonio coinvolgendo un'amica palestinese che si travestirà da sposa e
una decina di amici italiani e siriani che si travestiranno da invitati. Così mascherati, attraverseranno
mezza Europa, in un viaggio di quattro giorni e tremila chilometri. Un viaggio carico di emozioni
che oltre a raccontare le storie e i sogni dei cinque palestinesi e siriani in fuga e dei loro speciali
contrabbandieri, mostra un'Europa sconosciuta. Un'Europa transnazionale, solidale e goliardica che
riesce a farsi beffa delle leggi e dei controlli della Fortezza con una mascherata che ha
dell'incredibile, ma che altro non è che il racconto in presa diretta di una storia realmente accaduta
sulla strada da Milano a Stoccolma tra il 14 e il 18 novembre 2013.
Alì ha gli occhi azzurri, di Claudio Giovannesi, 2012
Nader ha sedici anni e una fidanzata italiana invisa ai genitori e alla legge islamica. Ma a lui, figlio
della seconda generazione, non importa niente delle 'tradizioni', delle proibizioni, delle preghiere in
Moschea, quello che desidera veramente lo prende subito, rapinando una drogheria, accoltellando
un coetaneo, comprando una fedina e giurando eterno amore sulle note di Gigi d'Alessio.
La mia classe, di Daniele Gaglianone, 2012
Un attore impersona un maestro che dà lezioni a una classe di stranieri che mettono in scena se
stessi. Sono ragazzi stranieri che vogliono imparare l´italiano per avere il permesso di soggiorno,
per integrarsi, per vivere in Italia. Arrivano da diversi luoghi del mondo e ciascuno porta in classe il
proprio mondo. Ma durante le riprese accade un fatto per cui la realtà prende il sopravvento. Il
regista dà lo "stop", ma l´intera troupe entra in campo: ora tutti diventano attori di un´unica vera
storia, in un unico film di "vera finzione": La mia classe.
La nave dolce, di Daniele Vicari, 2012
Il film racconta l'approdo della nave Vlora ('dolce' perché con a bordo un carico di zucchero) nel
porto di Bari, avvenuto il mattino del giorno 8 agosto 1991, con a bordo ventimila albanesi, saliti
con la forza a bordo, nel porto di Durazzo. Con la speranza di sfuggire dalla miseria del proprio
paese, attratti dal miraggio di una vita migliore in Italia. Segue lo sbarco a Bari, la cattura nel porto
e nelle strade adiacenti e la prigionia nello Stadio, le rivolte; il rimpatrio (con l'inganno: i migranti
salirono sugli aerei convinti di essere portati a Roma) di quasi tutti gli esuli, tranne circa duemila
che riescono a fuggire. Il primo grande e indimenticabile “sbarco” di immigrati sulle nostre coste
Terraferma, di Emanuele Crialese, 2011
In un'isola del Mare di Sicilia, Filippo, un ventenne orfano di padre, vive con la madre e il
nonno, un vecchio e irriducibile pescatore che pratica la legge del mare. Durante una battuta di
pesca, salvano dall'annegamento una donna immigrata incinta, in fuga dalla guerra col suo
bambino. Sfidando burocrazia, legge e Guardia di Finanza, che li accusano di favoreggiamento
all’immigrazione clandestina, decidono di prendersi cura di loro, almeno fino a quando non avranno
la forza di provvedere da soli al loro destino.
Il villaggio di cartone, di Ermanno Olmi 2011
La chiesa non serve più e viene svuotata di tutti gli arredi sacri, compreso il grande crocifisso sopra
l'altare. Restano solo le panche. Il vecchio parroco sembra non sapersi rassegnare. Ma un gruppo di
clandestini in cerca di rifugio entra nella chiesa e, con panche e cartoni, vi installa un piccolo
villaggio. Il sacerdote vede la sua chiesa riprendere vita e li accoglie e li sfama; mentre dall'esterno
gli uomini della Legge vogliono cacciare i clandestini. Così il parroco dà “un nuovo senso alla sua
chiesa vuota e svuotata, una sacralità perduta. Non i riti e le cerimonie fanno la chiesa, ma le opere
di bene per i miseri, i derelitti, gli sfortunati”. (Morandini) Si leggono queste parole dalla
sceneggiatura: “Stiamo vivendo in un mondo di cartone, e di cartone è fatto il potere, e gli uomini di
potere... E il cartone si scioglie come si sta sciogliendo in questi ultimi tempi tutto ciò che sembrava
indistruttibile: la finta giustizia, la ricchezza, l'economia”.
Almanya - La mia famiglia va in Germania, di Yasemin Samdereli 2011
Dopo aver lavorato in Germania per 45 anni come operaio Hüseyin, annuncia alla sua famiglia di
aver deciso di acquistare una casetta da ristrutturare in Turchia. Vuole che tutti partano con lui per
aiutarlo a sistemarla. Le reazioni però non sono delle più entusiaste. La nipote Canan poi è incinta,
anche se non lo ha ancora detto, e ha altri problemi per la testa. Sarà però lei a raccontare al più
piccolo della famiglia, Cenk, come il nonno e la nonna si conobbero e poi decisero di emigrare in
Germania dall'Anatolia.
Il sangue verde, di Andrea Segre, 2010
Le voci, i volti e le storie dei protagonisti delle manifestazioni che nel Gennaio 2010 in un piccolo
paese della Calabria, Rosarno, hanno portato alla luce le condizioni di degrado e ingiustizia di
migliaia di braccianti africani. Dagli anni '90 in poi in Italia, in particolare in alcune aree del Sud
con forte presenza di organizzazioni mafiose, migliaia di immigrati africani e dell'est Europa sono
sfruttati come braccianti agricoli senza alcun tipo di diritto e in condizioni di vita intollerabili
Scontro di civiltà per un ascensore in Piazza Vittorio, di Isotta Toso, 2010
In un condominio di Piazza Vittorio convive suo malgrado una comunità multietnica. L'ingresso alla
palazzina è vigilato da Benedetta, portinaia intollerante e indiscreta sempre impegnata nella
maldicenza e nella pulizia dell'ascensore. Asseconda la sua animosità la signora Fabiani, che adora
il suo cane e disprezza Maria Cristina, domestica ecuadorena con figlia a carico e amante bengalese.
Si prende comunque cura di lei e della sua bambina il professor Marini, docente universitario a cui
Dandini, gestore di un bar e di appartamenti, ricorda fastidiosamente la sua milanesità. All'ultimo
piano vivono invece i fratelli Manfredini: Marco, avvocato che ha smesso la toga in seguito al
drammatico suicidio in carcere del padre, e Lorenzo "gladiatore" gagliardo che vive di espedienti e
che morirà misteriosamente in ascensore. Amedeo, condomino modello col vizio della filantropia,
verrà accusato del suo presunto omicidio. Proverà a difenderlo e a dargli voce Nurit, fuoriuscita
iraniana in cerca di asilo politico e di un miracolo. Ostinata e persuasiva, la donna convincerà i
litigiosi condomini ad assistere Amedeo, fino a farlo assolvere dall'incriminazione.
Into Paradiso, di Paola Randi, 2010
Alfonso è un ricercatore universitario: timido, impacciato e drammaticamente precario. Alla notizia
del suo licenziamento, decide di rivolgersi ad un vecchio amico d'infanzia, un politico in ascesa,
nella speranza di ricevere una raccomandazione. Ottenuto il favore, viene coinvolto in una resa dei
conti tra camorristi e, costretto a scappare, si rifugia nel piccolo appartamento sul tetto di Gayan, un
ex campione di cricket srilankese. La convivenza forzata tra i due permetterà la nascita di una
solidarietà umana che cambierà le loro vite.
Good Morning Aman, di Claudio Noce, 2009
Aman è un adolescente di origine somala, scappato da Mogadiscio e scampato alla guerra. Brillante
e zelante lava le macchine in un salone d'auto, sperando di poterle presto vendere o addirittura
guidare. Quando i giorni sono più bui e la Stazione Termini non è più abbastanza grande per
contenere i suoi sogni, Aman sale sulle terrazze dell'Esquilino, immaginando una vita perfetta e un
viaggio in Inghilterra. Concentratosi fino al sonno sulle sue aspirazioni, viene svegliato da Teodoro,
un ex pugile depresso, sprofondato nel passato e incapace di combattere i suoi fantasmi. Soli e
insonni, l'uomo e il ragazzo provano a loro modo a riempire l'uno la vita e la solitudine dell'altro.
Dentro una notte romana troveranno con esiti diversi la soluzione al dolore e l'emancipazione dalla
paura (di vivere).
Sotto il Celio Azzurro, Edoardo Winspeare, 2009
Celio Azzurro è una piccola scuola materna nel cuore di Roma e un grande modello all’educazione
dei più piccoli e al dialogo tra le culture. Il film racconta l’energia e la passione di un gruppo di
maestri che lottano per la sua sopravvivenza nell’Italia di oggi. Il film racconta la battaglia
quotidiana degli educatori della scuola, ma anche la storia profonda di uomini e donne, madri e
padri, che cercano dentro la propria infanzia, l'ispirazione e la ragione della propria missione di
educatori. Il film, girato nel corso di un anno scolastico, è una potente immersione nella vita vera di
un gruppo di appassionati individui che portano avanti ogni giorno un ostinato e rigoroso lavoro
sull’identità di ognuno e il rispetto dell’altro. Ma è anche, un invito gioioso e irrinunciabile a
ritrovare noi stessi bambini. Celio Azzurro nasce, primo centro multiculturale in Italia per
l’accoglienza di bambini stranieri in età prescolare, nel 1990.
Come un uomo sulla terra, di Andrea Segre, Dagmawi Yimer, 2008
Per la prima volta in un film la voce diretta dei migranti africani sulle modalità in cui la Libia sta
operando il controllo dei flussi migratori dall’Africa, per conto e grazie ai finanziamenti di Italia ed
Europa.
Bianco e nero, di Cristina Comencini, 2008
E’ la storia di due coppie di sposi: il marito della coppia bianca s’innamora ricambiato della moglie
della coppia nera. Peccato che la moglie dell’adultero faccia dell'integrazione razziale un lavoro ed
una ragione di vita. Gli adulteri sono cacciati dai rispettivi consorti. La Comencini ha fatto un buon
film sul razzismo, sull’immigrazione e sull’integrazione da una parte e sul conflitto tra passione e
amore coniugale dall’altra.
Le ferie di Licu, di Vittorio Moroni, 2007
Licu è un immigrato regolare del Bangladesh che lavora nella Capitale: nonostante i duri orari di
lavoro, non si lamenta e vive da "romano", tifando la squadra di Totti e sforzandosi di parlare il
migliore italiano possibile. D'un tratto però, si trova a dover tornare in Patria per celebrare un
matrimonio "combinato", usanza tipica e radicata nella cultura e nelle tradizioni del suo paese
natale... Il mese di ferie (non pagate) cui si riferisce il titolo è il periodo che serve a Licu per tornare
in un Bangladesh devastato dalle alluvioni, e conoscere e sposare Fancy, ragazza a lui del tutto
sconosciuta, scelta dalla famiglia per essere la sua promessa sposa.
In questo mondo libero... di Ken Loach 2007
Angie è una giovane donna divorziata, con un figlio undicenne che vive con i nonni. Licenziata in
tronco da un'agenzia per cui procurava manodopera proveniente dai paesi dell'Est, Angie decide di
mettersi in proprio. Insieme all'amica Rose crea un'agenzia di reclutamento. Il confronto con la
realtà dell'immigrazione, clandestina e non, le imporrà delle scelte che provocheranno reazioni
contrastanti. Un film in cui Ken Loach ci ricorda che questo mondo, il nostro mondo occidentale,
non è il paradiso che noi spesso crediamo.
Dice il Morandini: “Coerente con sé stesso, il 70enne Loach non ha fatto soltanto un altro film
sull'immigrazione. Il suo tema centrale è il lavoro saltuario a termine, le nuove forme invisibili dello
sfruttamento dell'uomo sull'uomo nel mondo della globalizzazione”.
Il mondo addosso, di Costanza Quatriglio, 2006
Arrivano da lontano, hanno abbandonato famiglia, affetti, lavoro, per fuggire dalla guerra e dalla
povertà. Sono giunti in Italia per dimenticare il passato e provare a costruirsi un futuro che allontani
le incertezze e conceda la speranza di una vita dignitosa. Portano con sé il ricordo delle loro case,
dei territori devastati dalle continue lotte, della miseria che da sempre accompagna i loro destini
L'orchestra di Piazza Vittorio, di Agostino Ferrente, 2006
Mario abita a Roma, a Piazza Vittorio, cuore dello storico rione umbertino, l’Esquilino, noto per
essere il quartiere più multietnico di Roma dove bene o male convivono non meno di sessanta etnie
diverse e dove ironicamente si dice che gli italiani sono diventati una “minoranza etnica”.
Tastierista degli Avion Travel, vive qui ed è piacevolmente ossessionato dai suoni a dalle varie
lingue che, come una musica, salgono dal cortile del suo palazzo e gli entrano in casa. L’ossessione
diventa il sogno: un’orchestra.
Quando sei nato non puoi più nasconderti, di Marco Tullio Giordana, 2005
Sandro è il figlio dodicenne di un industriale bresciano. La sua esperienza lo mette a contatto con
persone provenienti da diversi paesi extracomunitari, ma la sorte gli farà sperimentare direttamente
le loro profonde sofferenze. Infatti, durante una vacanza in barca verrà sbalzato in mare, creduto
morto dai genitori ma salvato e issato a bordo di una carretta del mare che trasporta clandestini. Qui
diventerà amico di due giovani romeni. Ma qualcosa in lui è cambiato.
Lamerica, di Gianni Amelio 1994
Un giovane va in Albania con un losco affarista che vuole aprire una fabbrica di calzature con sole
finalità speculative. Trovano un vecchio albanese come prestanome, che però fugge inseguito dal
giovane. Questi, oltre a essere dimenticato dal "socio", scopre che il vecchio è in realtà un italiano.
Intorno a loro un paese allo sbando che campa di stenti e guarda la televisione italiana. Prenderanno
infine una nave che li riporterà in Italia. In bilico tra epica e intimismo, realismo e metafora, è un
film di viaggio a 2 strati: il 1° è sugli albanesi che nel '91, usciti dagli orrori del comunismo reale e
attratti dalla spazzatura televisiva, si precipitano verso l'Italia, illusoria America del paradiso
capitalista; il 2°, quello “vero”, è sull'emigrazione italiana del primo dopoguerra. Di solito si
raccontano storie di ieri per parlare dell'oggi. Amelio ribalta genialmente lo schema.