lettera a misawa

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lettera a misawa
Scritti di Nichiren Daishonin
volume 5
LETTERA A MISAWA
Dì alla gente di Suruga che siano tutti uniti nella fede1.
Ho ricevuto un centinaio di arance, alghe kombu e ogo2 e gli altri cibi freschi
che hai espressamente inviato da tanto lontano fino a queste montagne. Ho anche
ricevuto la veste mandata dalla monaca Utsubusa3.
Ho letto la tua lettera con grande attenzione.
Per cominciare, benché le persone che studiano il Buddismo siano più
numerose delle particelle di polvere di tutta la terra, quelle che raggiungono realmente
la Buddità sono meno numerose delle particelle di polvere che possono stare su
un'unghia. Il grande Illuminato lo afferma senz'ombra di dubbio nel sutra del Nirvana.
Leggendolo, mi son chiesto perché fosse così difficile, ma dopo aver riflettuto ho
capito che è veramente così. Benché uno studi il Buddismo, è difficile che riesca a
praticarlo correttamente, o per la stupidità della sua mente, oppure, anche se è
intelligente, perché non si accorge che la sua mente è fuorviata dal maestro. Inoltre,
anche se ha
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1. Probabilmente questa raccomandazione doveva essere un poscritto, ma il Daishonin la pose
all'inizio per mancanza di spazio.
2. Le alghe kombu sono larghe e spesse, le ogo scure e filiformi.
3. Utsubusa no Ama: una monaca che viveva a Utsubusa, nel distretto di Ihara, provincia di
Suruga. Pare fosse parente di Misawa.
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incontrato un buon maestro e il vero insegnamento, e quindi conosce la vera Legge,
nel momento in cui sta per liberarsi da nascita e morte e ottenere la Buddità, come
l'ombra segue il corpo e come la pioggia si accompagna alle nuvole, inevitabilmente
appaiono sette gravi difficoltà, chiamale i tre ostacoli e i quattro demoni. Anche se
riesce a superare le prime sei difficoltà, se si fa sconfiggere dalla settima, non potrà
conseguire la Buddità.
Lasciamo da parte per il momento le prime sei. La settima grande difficoltà è il
Demone del sesto cielo. Se un comune mortale dell'Ultimo giorno della Legge ha
compreso il significato di tutti gli insegnamenti del Budda e della grande dottrina del
Maka shikan ed è pronto a raggiungere la Buddità, il Demone del sesto cielo, vedendo
ciò, si spaventa e dice: «Questo è deplorevole! Se gli permetterò di rimanere nel mio
dominio, costui non solo si libererà dal ciclo di nascita e morte, ma condurrà anche gli
altri [alla salvezza]. Inoltre, si impadronirà di questo regno e trasformerà la mia terra
in un una terra pura. Cosa posso fare?» Allora convoca tutti i suoi sudditi dei tre
mondi del desiderio, della forma e della non-forma, e ordina loro: «Andate a insidiare
quel devoto, ognuno secondo la sua abilità. Se non ci riuscite, entrate nella mente dei
suoi discepoli, dei suoi sostenitori e della gente del suo paese e cercate di consigliarlo o
di minacciarlo. Se anche questo non riesce, scenderò io personalmente e cercherò di
intimidirlo entrando nel corpo e nella mente del suo sovrano. In qualche modo
dobbiamo fermarlo». Così decidono tutti insieme.
Io, Nichiren, l'avevo capito già da tempo, e perciò so quanto sia difficile per un
comune mortale dell'Ultimo giorno ottenere la Buddità in questa esistenza. Molti
sutra descrivono
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4. Per «vero significalo di tutti gli insegnamenti del Budda» e «profonda dottrina del Maka shikan»
s'intende qui Nam-myoho-renge-kyo delle tre grandi leggi segrete.
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come il Budda Shakyamuni ottenne l'illuminazione e le grandi difficoltà provocate dal
Demone del sesto cielo ci sembrano veramente insopportabili. Le azioni malvagie di
Devadatta e del re Ajatashatru5 furono ispirate dal Demone del sesto cielo. Come
afferma il sutra, «Poiché odio e gelosia abbondano persino durante l'esistenza del
Budda, quanto peggiore sarà il mondo dopo la sua scomparsa!»6.
Un comune mortale come Nichiren non potrebbe sopportare neanche un solo
giorno o un solo istante una delle persecuzioni subite da Shakyamuni, e tanto meno le
varie persecuzioni che lo colpirono per oltre cinquant’anni. Mi sono chiesto come
avrei potuto sopportare le persecuzioni che nell'Ultimo giorno sarebbero state dieci
miliardi di volte più gravi. Si dice che un saggio conosca gli avvenimenti futuri. Delle
tre esistenze, la conoscenza del futuro è prerogativa del vero saggio. Nichiren non sarà
un saggio, ma sa da tempo che il Giappone nell'epoca presente sta causando la propria
rovina (aderendo a dottrine scorrette).
Sapevo che, se lo avessi detto apertamente, dovevo essere io il devoto del sutra
del Loto profetizzato dal Budda, e che avrei realizzato le parole del sutra «...molto
maggiori saranno dopo la sua scomparsa», come il Budda aveva predetto. Ma se, pur
conoscendo il futuro, avessi taciuto, sarei rinato muto o balbuziente vita dopo vita,
sarei stato il grande nemico del Budda Shakyamuni, il traditore del sovrano del mio
paese e, dopo la morte, sarei caduto nella cittadella dell'inferno d'incessante
sofferenza. Pensando a tutto questo, da anni ogni giorno mi sono rivolto
l'ammonimento che, se il mio cuore dovesse vacillare, anche minimamente,
trovandomi privo di cibo e di vesti, o biasimato dai genitori, dai fratelli e dagli amici,
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5. Devadatta cercò di uccidere Shakyamuni facendo cadere su di lui un grosso macigno, il re
Ajatashatru scatenandogli contro degli elefanti imbizzarriti.
6. Sutra del Loto, cap. 10.
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o perseguitato dal sovrano e da tutta la popolazione, farei meglio a non parlare.
E’ probabile che sin dal lontanissimo passato io abbia già incontrato il sutra del
Loto e abbia risvegliato il desiderio dell'illuminazione. Tuttavia, pur riuscendo a
sopportare una o due difficoltà, devo essermi ritirato di fronte a una serie di grandi
difficoltà. Ma questa volta, avendo deciso di non cedere di fronte a nessuna
persecuzione, dovevo parlare: e poiché ho parlato, ho incontrato tutte queste
persecuzioni7 esattamente come dice il sutra.
Adesso sono fermamente convinto, deciso a sopportare qualsiasi avversità e,
avendo realizzato le predizioni del Budda, non ho alcun dubbio [di essere il devoto del
sutra del Loto] e vivo ritirato fra queste foreste e montagne. Anche se abbandonassero
la fede, come potrei considerare estranei coloro che mi hanno aiutato a sopravvivere
anche per un solo giorno o un solo momento?
Dall'inizio non mi sono mai preoccupato di cosa poteva succedere a me
personalmente, ma ho promesso che, qualunque cosa mi fosse capitata, non avrei mai
abbandonato la fede e che, se avessi raggiunto la Buddità, avrei guidato
all'illuminazione tutti voi. Ma per voi che non conoscete il Buddismo come Nichiren e
che inoltre siete credenti laici con proprietà, famiglia e dipendenti, sarà estremamente
difficile [non abbandonare la fede]. Per questi motivi, vi ho sempre detto di fingere di
ignorare [il mio insegnamento]. Qualunque cosa succeda, siate certi che io non vi
abbandonerò e non vi trascurerò mai.
Quanto ai miei insegnamenti, considerate quelli anteriori al mio esilio nella
provincia di Sado come i sutra predicati dal
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7. La persecuzione di Matsubagayatsu del 27 agosto 1260, l'esilio a Izu dal maggio 1261 al febbraio
1263, Komatsubara l’11 novembre 1264, Tatsunokuchi il 12 settembre 1271 e l'esilio a Sado da ottobre 1271 a
marzo 1274.
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Budda prima del sutra del Loto. Se il sovrano di questo paese avesse voluto proteggere
il proprio regno, avrebbe convocato i preti shingon per un confronto con me, e in
quell'occasione avrei rivelato il vero supremo insegnamento. Ma temevo che, se ne
avessi parlato in confidenza ai miei discepoli, avrebbero potuto esserne informati
anche gli altri e avrebbero evitato il confronto. Perciò ho taciuto anche con tutti voi.
Ma la notte del 12 settembre dell'ottavo anno di Bun'ei (1271) rischiai di essere
decapitato a Tatsunokuchi; da quel momento ho avuto pietà dei miei seguaci
pensando che non avevo ancora rivelato loro la verità, e da Sado ho segretamente
comunicato questo insegnamento ai miei discepoli. Dopo la morte del Budda, grandi
maestri e filosofi quali Mahakashyapa, Ananda, Nagarjuna Vasubandhu, T'ien-t'ai,
Miao-lo, Dengyo e Gishin8, conoscevano questo insegnamento, ma lo tennero segreto
nei loro cuori e non lo espressero a parole. La ragione era che il Budda aveva
comandato: «Dopo la mia morte, questa grande Legge non deve essere rivelata finché
non si entri nell'Ultimo giorno della Legge»9. Io, Nichiren, posso non essere l'inviato
del Budda, ma l'epoca corrisponde a quella (indicata dal Budda) e poiché ho
inaspettatamente compreso questo insegnamento, ora lo espongo in preparazione alla
venuta del Saggio10.
Dopo la comparsa di questo insegnamento, quelli esposti dai maestri e filosofi
del Primo e del Medio giorno saranno come la luce delle stelle dopo il sorgere del sole
o come un inetto apprendista accanto a un abile artigiano. È stato predetto che in
questa epoca i templi e le pagode, le immagini
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8. Gishin: primo Patriarca del tempio Enryaku-ji della setta giapponese Tendai. Ricevette la
trasmissione da Dengyo e stabilì il gran santuario mahayana sul monte Hiei, secondo la volontà di
Dengyo.
9. Questa non è una citazione esatta, ma una parafrasi delle parole del Budda.
10. Saggio: è il bodhisattva Jogyo al quale nel capitolo Jinriki Shakyamuni affidò la propagazione
nell'Ultimo giorno della Legge.
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del Budda e i preti del Primo e del Medio giorno avrebbero perso le loro miracolose
virtù e che solo questa grande Legge sarebbe stata propagata in tutto il mondo. Poiché
tutti voi avete un legame con questo insegnamento, dovete sentirvi rassicurati.
Per quanto riguarda Utsubusa, mi dispiace che sia venuta fin qui nonostante la
sua età avanzata. Tuttavia, poiché la sua è stata solo una visita casuale mentre
ritornava dalla visita al santuario degli antenati, se le avessi permesso di vedermi, le
avrei lasciato commettere una grave colpa. La ragione è che le divinità sono i sudditi, il
sutra del Loto è il loro signore: anche secondo le regole sociali, render visita al signore
ritornando dalla visita a un suddito non è ammissibile. Per di più Utsubusa, essendo
una monaca, dovrebbe anteporre il Budda a tutto il resto. Avendo commesso questa e
altre colpe, ho rifiutato di incontrarla. Utsubusa non è l'unica, ho respinto anche molte
persone venute di ritorno dalle terme di Shimobe". Utsubusa ha la stessa età dei miei
genitori, mi dispiace di averle causato dolore, ma l'ho fatto per farle capire questo
punto.
Da quando mi hai fatto visita due anni fa, mi è giunta voce, non so se vera o
falsa, che tu eri ammalato. Avrei voluto inviare un messaggero a chiedere tue notizie,
ma i discepoli di qui, pur comprendendo il mio desiderio, hanno detto che se avessi
inviato un messaggero avrei potuto metterti in imbarazzo. Così è fatto il mondo!
Poiché tu sei sempre stato sincero, ho pensato che, se fossi stato ammalato, me lo
avresti fatto sapere. Non avendo ricevuto alcun messaggio, mi è rimasto il dubbio che
non fosse vero. L'impermanenza è la legge di tutte le cose, ma l'anno scorso e
quest'anno il mondo è talmente cambiato che temevo di non vederti più. Proprio
quando mi struggevo dal desiderio di ricevere tue notizie, è arrivata la tua lettera e ne
sono stato estremamente felice. Spiega a
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11. Shimobe: l'attuale prefettura di Yamanashi, a nord-est di Minobu.
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Utsubusa tutto quello che ho scritto in questa lettera.
Vorrei spiegare più dettagliatamente la mia dottrina, ma sarebbe troppo lungo, perciò
mi fermo qui.
Prima ho accennato alle sette Shingon, Nembutsu e Ritsu. La setta Shingon, in
particolare, ha portato la rovina in Cina e la porterà in questo paese. I tre Maestri
cinesi Shan-wu-wei, Chin-kang-chih e Pu-k'ung e i tre Gran Maestri giapponesi Kobo,
Jikaku e Chisho, non solo erano confusi sulla superiorità relativa del sutra del Loto e
dei tre sutra di Dainichi12, ma i primi tre istituirono anche i mandala dei due mondi13
facendo credere che provenivano dall'India e, così ingannati, i tre Gran Maestri li
introdussero in tutto il Giappone, dall'imperatore al popolo. L'imperatore cinese
Hsuan-tsung causò la rovina della sua dinastia e anche il Giappone sta avviandosi alla
rovina. Il giuramento14 del bodhisattva Hachiman di proteggere cento regni, è stato
infranto: l'ottantaduesimo imperatore Gotoba15 fu privato del regno dal governo di
Kamakura, solamente a causa delle preghiere [in favore della Corte imperiale] di
eminenti preti seguaci dei tre Grandi Maestri Shingon. Le malefiche preghiere «si
ritorsero su chi le aveva fatte»16. Lo shogunato di Kamakura, avendo combattuto
coloro che seguivano quell'empia dottrina, avrebbe potuto governare per
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12. Tre sutra di Dainichi: le tre scritture fondamentali del Buddismo esoterico. Sono i sutra
Dainichi, Kongocho e Soshitsuji.
13. I mandala del mondo della matrice e del mondo di diamante. Il primo è basato sul sutra
Dainichi e rappresenta il principio fondamentale dell'universo, cioè il corpo della Legge del Budda
Dainichi; il secondo, basato sul sutra Kongocho, rappresenta la saggezza del Budda Dainichi.
14. Giuramento del bodhisattva Hachiman: durante il regno dell'imperatore Heizei (774-824), un
oracolo aveva predetto che Hachiman avrebbe protetto cento successivi governanti del Giappone.
15. Gotoba (1180-1239): imperatore sconfitto nel 1221 nel tentativo di rovesciare lo shogunato di
Kamakura, benché i preti Tendai e Shingon avessero pregato per la sua vittoria. Fu esiliato nell'isola di
Oki.
16. Sutra del Loto, cap. 25. Il Daishonin cita questa frase per sottolineare che Gotoba fu sconfitto
per essersi affidato alle preghiere shingon.
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altre diciotto generazioni, fino a completare i cento regni [protetti da Hachiman], ma
ora si è rivolto anch'esso alle persone della stessa malefica dottrina. Perciò, poiché nel
paese non c'è più un sovrano [degno di protezione], Bonten e Taishaku, gli dèi del sole
e della luna e i quattro Re Celesti hanno deciso di ordinare a un paese straniero di
invadere il Giappone17. Hanno anche inviato il devoto del sutra del Loto, ma il
governante, invece di ascoltare i suoi ammonimenti, si è alleato con quei preti
portando il caos nel mondo secolare e religioso. Di conseguenza, è diventato un
acerrimo nemico del sutra del Loto e, poiché questo dura già da tempo, il nostro paese
è sull'orlo della rovina.
L'attuale epidemia preannuncia la sconfitta nella guerra che sta per cominciare. Che
pena! Che tragedia!
Nichiren
23 febbraio
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17. Riferimento all'invasione dei Mongoli.
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Misawa sho (Sazen Sago sho)
Gosho Zenshu, pag. 1487
Scritto il 23 febbraio 1278, a 57 anni, da Minobu
Destinato a Kojiro Misawa
CENNI STORICI - Questo Gosho è stato scritto a Minobu il 23 febbraio 1278, un anno
prima dell'iscrizione del Dai Gohonzon. È indirizzato a Kojiro Misawa (o secondo altri
al nipote di Kojiro, Masahiro) che viveva nella provincia di Suruga, vicino al monte
Fuji. Si hanno poche notizie di Misawa, ma si suppone che fosse un personaggio
importante. Il Gosho è chiamato anche Prima e dopo Sado, perché il Daishonin afferma
che solo dopo l'esilio a Sado ha rivelato il suo vero insegnamento, cioè le tre grandi
leggi segrete.
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