Georges-Louis-Leclerc Buffon (Francia, 1707

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Georges-Louis-Leclerc Buffon (Francia, 1707
Georges-Louis-Leclerc Buffon
(Francia, 1707-1788)
Scrittore e naturalista francese fu un personaggio dagli interessi molteplici. Inventore della lente
graduata, grande uomo d’affari, divenne giovanissimo membro dell’Accademia delle Scienze
Francese. E’ il primo a mettere in crisi il paradigma fissista, sostenendo la necessità di reinterpretare
la Bibbia sulla base delle nuove scoperte scientifiche. Egli, in particolare, studiò approfonditamente
le modificazioni del pianeta quali l’alternarsi delle maree, le correnti marine, l’erosione che porta
alla formazione di vallate…
La sua conclusione fu che questi fenomeni, per portare la Terra all’aspetto attuale, dovevano aver
agito per un tempo molto più lungo di quanto si credeva all’epoca.
Le epoche della natura
“Eccoci, come mi sono proposto, discesi dalla sommità della scala del tempo sino ai secoli vicino al
nostro, abbiam passato dal caos alla luce, dalla roventezza del globo al suo primo raffreddamento, e
questo periodo di tempo è stato di venticinque mille anni. Il secondo grado del raffreddamento ha
permesso la caduta delle acque, ed ha prodotto la depurazione dell’atmosfera dai venticinque ai
trentacinque mille anni. Nella terza epoca seguì lo stabilimento del mare universale, la produzione
delle prime conchiglie, dei primi vegetabili, la costruzione della superficie della terra in letti
orizzontali opere di quindici, o venti altri mille anni. Sulla fine della terza epoca, ed al principio
della quarta di ritirarono le acque, le correnti del mare scavarono i nostri valloni, ed i fuochi
sotterranei cominciarono con i loro scoppi a disordinare la terra. Tutti questi ulteriori movimenti
durarono altri dieci mille anni, ed in somma totale, questi grandi avvenimenti, queste operazioni e
queste costruzioni suppongono almeno una successione di sessanta mille anni. Quindi la natura nel
suo primo movimento di riposo diede le sue più belle produzioni, la quinta epoca ci presenta la
nascita degli animali terrestri. Egli è ben vero che quel riposo non era assoluto; la terra non era
ancora del tutto tranquilla, poiché dopo la nascita degli animali terrestri si separarono i continenti,
accaddero le gran mutazioni esposte in questa sesta epoca. Nella settima ed ultima epoca «la
potenza dell’uomo ha assecondato quella della natura».
I primi uomini, testimoni dei moti convulsi della terra, ancora tremendi e frequentissimi, non
avendo che le montagne come asili contro le inondazioni, sovente scacciati da questi stessi asili dal
fuoco dei vulcani, tremebondi su d’una terra, che tremava sotto i loro piedi, nudi di spirito e di
corpo, esposti alle ingiurie di tutti gli elementi, vittime del furore degli animali feroci di cui non
potevano evitare di divenire preda, tutti egualmente penetrati del comune sentimento d’un terrore
funesto, tutti egualmente costretti dalla necessità, non avran essi cercato di prontissimamente
riunirsi, prima per difendersi col numero, poi per aiutarsi a lavorare di concerto e farsi un domicilio
e delle armi? Essi principiarono ad attrezzare in forma di ascia le selci, i diaspri e le pietre di
fulmine, che si credevano cadute dalle nubi, e formate dal tuono, e che nulla di meno non sono che i
primi monumenti dell’arte dell’uomo nello stato di natura pura. Poi nelle contrade settentrionali
dell’Asia s’innalzò il tronco delle cognizioni dell’uomo; e fu su questo tronco dell’albero della
scienza che si è alzato il trono della sua potenza: più egli ha saputo, più egli ha potuto: ma altresì
meno egli ha fatto, meno egli ha saputo”.
(Da Histoire naturelle de l’homme)