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Paesaggi e Natu re mort e nellaStoriadell'Arte Collana-Igioiellidell’arte SWINGEDIZIONI Paesaggi e Nature morte nella Storia dell' Arte Collana - I gioielli dell’ arte - 500/600 700 800 900 CONTEMPORANEI INDICE ARTISTI Figino Ambrogio pagina 8 Annibale Carracci 9 Fede Galizia 10 Evaristo Baschenis 11 Canaletto 13 De Caro Baldassarre 14 Francesco Hayez 15 John Constable 17 William Turner 18 Giovanni Fattori 19 Silvestro Lega 20 Telemaco Signorini 21 Camille Corot 22 Édouard Manet 23 Paul Cezanne 24 Georges Braque 26 Pablo Picasso 27 Giorgio Morandi 28 Alia Amalia 31 Ardiri Nunzio 33 Bergando Denise 37 Borrello Giuseppe 39 Casarotto Tristano 43 De Haan Paul (Agostini Stefano) 47 Del Duca Vincenzo 51 Filippova Ludmilla 55 Giudici Carlo Maria 59 Giusto Diana 61 Musto Donato 63 Pagliari Lia 67 Petrangeli Ettore 71 Raineri Giovanni 73 Storto Ivana 75 Zanelli Luciano 79 Introduzione Affrontare i grandi temi di storia dellÊarte, quali appunto sono quelli del paesaggio e della natura morta significa ripercorrere gran parte delle vicende artistiche dellÊOccidente anche da un punto di vista cronologico, ma nel nostro caso lÊapproccio sarà , speriamo, meno „accademico‰, più vario e attraente. Intendiamo infatti accostare tra loro paesaggi, nature morte non secondo un ordine chiaramente prestabilito, ma, pur non trascurando del tutto il taglio cronologico, anche secondo suggestioni che le immagini stesse possono suggerire, specchiandosi e richiamandosi tra loro. 3 Albrecht Dürer Fisherman's House on a Lake, near Nuremberg watercolour, C.1496 operarono gli specialisti della pittura di paesaggi: spesso con piccoli quadri di genere, destinati alla decorazione delle case borghesi. Nelle zone di lingua tedesca, dove la Riforma protestante aveva allontanato la popolazione dalla cultura cattolica romana e dalle sue immagini religiose, vi furono i grandi interpreti del paesaggio nordico, come A. Dürer, i cui acquerelli vennero considerati i primi paesaggi puri della storia dell'arte, insieme agli affreschi classicisti di Polidoro da Caravaggio in S. Silvestro al Quirinale a Roma (1525). Oltre al particolare interesse della pittura veneta per il paesaggio (G. Bellini e Giorgione), è nel Seicento che diventò un genere autonomo, con l'affermazione del paesaggio ideale immaginato da artisti come C. Lorrain, A. Carracci, Domenichino, N. Poussin. Sempre nel Seicento, si affermò anche uno stile realista, che rappresentò con grande verosimiglianza la terra e il mare olandesi. si sviluppò la riflessione teorica sulla rappresentazione paesistica e sul suo valore espressivo. Il paesaggio si venne così differenziando in vari tipi secondo le esigenze del mercato; si ebbero in tal modo: il paesaggio eroico, o classico (Poussin, Lorrain) , dove i vari elementi naturali sono accostati secondo un preciso ideale compositivo essenzialmente antinaturalistico; il paesaggio dal vero (Rembrandt, Vermeer, Ruysdael, Guardi, Canaletto, ecc.), che interpreta drammaticamente la realtà naturale attraverso le masse di colore e la luce; il paesaggio di fantasia (Salvator Rosa, Marco Ricci), ricco di elementi curiosi, fantasiosi, pittoreschi fino al cosiddetto "capriccio". Accanto ai vari tipi di paesaggio naturale, spesso con figure (o "macchiette"), si hanno inoltre le marine (soprattutto in Olanda) e le vedute, talvolta con complessi significati allegorici in relazione alla filosofia del tempo. il paesaggio Fra il Quattrocento e il Cinquecento, nell'area fiamminga dell'Europa settentrionale, Nel Settecento, in tutta l'Europa il paesaggismo divenne di moda. Soprattutto in Gran Bretagna operarono schiere di artisti (fra i più celebri J. Constable, W. Turner). L'interesse per la p. di p. andò di pari passo con l'affermazione dell'estetica filosofica moderna, che allora teorizzava il cd. sentimento del sublime.Nel corso dell'Ottocento, si ricercò nel paesaggio circostante un significato e un legame con la propria cultura. Nei paesi di lingua tedesca, i maggiori artisti si dedicarono esclusivamente a dipingere la natura; questa scelta ebbe anche un significato politico, poiché si rivolse contro il classicismo accademico francese. In Francia, pittori di paesaggio diffusero la pratica della pittura all'aria aperta (en plein air), da cui si svilupperà l'impressionismo. I pittori di Barbizon, grazie anche alla disponibilità dei colori in tubetto, uscirono dagli atelier e affrontarono la natura dal vivo, con la sua luce variabile. Gli impressionisti svilupparono la lezione di grandi predecessori quali i paesaggisti olandesi del Seicento: per C. Monet il paesaggio è il luogo in cui catturare meglio il cambiamento continuo della luce. Dopo l'impressionismo, le ricerche degli artisti d'avanguardia portarono alla crisi dei generi pittorici: il paesaggismo fu superato dall'attenzione al linguaggio, ossia al modo in cui il soggetto è rappresentato. Nicolas Poussin, Paesaggio con san Giovanni a Patmos, 1640, Claude Lorrain Carracci Antonio 5 la natura morta Caravaggio C ome abbiamo detto, dalla fine del Â500 si assiste alla nascita di altri generi diversi oltre a quelli canonici così insieme al paesaggio e la pittura di genere, assistiamo alle prime rappresentazioni di natura morta. La Natura Morta è la rappresentazione pittorica di oggetti inanimati, in genere fiori, frutta, ortaggi, strumenti musicali, ed altre curiosità botaniche e zoologiche. In Italia, la nascita della natura morta come genere a se stante si ebbe intorno al 1600, favorita in parte dalla rivoluzione culturale laica, ed in parte dalle nuove condizioni di gusto dettate dal naturalismo: nuovo orientamento artistico che ebbe la massima espressione nella pittura di Caravaggio e dalla sua folta schiera di seguaci. L'espressione "Natura Morta", invece, fu introdotta in Italia soltanto allo scadere del 1800, per tradurre dall'olandese: "Still-Leven" (natura in quiete), termine che già dal 1650 indicava la rappresentazione pittorica di soggetti inanimati. In Italia il primo esempio in assoluto di natura morta come dipinto a sé stante, è il piccolo quadro con le pesche del pittore milanese Ambrogio Figino, realizzato tra il 1591 e il 1594. Segue a ruota, nel 1596, la natura morta di Caravaggio, la celebre „Canestra di frutta‰, dipinta con il consueto realismo tipico delÊartista. La luce che illumina la composizione pone in evidenza alcuni segni di decadimento della frutta, come il buco del verme, metafora della caducità della vita: un tema molto ricorrente nei quadri di nature morte. Furono parecchi i pittori che si dedicarono quasi esclusivamente a questo particolare genere pittorico creando quadri poetici e affascinanti, tra questi spicca una donna, la milanese Fede Galizia.Tra gli altri artisti specializzati nella natura morta, spicca Evaristo Baschenis, musicista oltreché pittore, tanto che uno dei suoi soggetti preferiti, che peraltro lÊha reso famoso, è quello degli strumenti musicali che diventano i veri protagonisti della scena, in assoluta assenza di figure umane. Un discorso a parte merita il sottogenere della „Vanitas‰, ovvero la natura morta con espliciti riferimenti alla brevità e alla caducità della vita. In questo tipo di quadri ci sono elementi ricorrenti più o meno allusivi come per esempio il teschio, la clessidra, la candela spenta, i fiori appassiti o recisi, la frutta che sta marcendo o altri cibi in evidente via di deterioramento. LÊuomo, il suo rapporto con le cose e come lÊarte ha modificato il modo di guardarle: una storia interessante. Soprattutto capire come dallÊOttocento in poi la natura morta abbia preso strade inattese e feconde, diventando una specie di bandiera per i realisti di fine Ottocento, convinti che sarebbe venuto il giorno in cui una carota avrebbe significato una rivoluzione.Tra i primi a capirlo ci fu Edouard Manet. Con lui parte il moderno da cui scaturiscono tutti gli ismi del XX secolo, Impressionismo, Cubismo, Futurismo. Del resto la natura morta si presta benissimo al tema della rivoluzione del vedere. Chi per primo ne coglie gli aspetti avanguardistici è Cezanne, che già nelle prime esercitazioni sul genere propone interessanti modifiche iniziando a interpretare le nature morte con uno stile grezzo dalle larghe pennellate e dando agli oggetti una visione rigorosa, che li scompone e ne fa solidi geometrici. Il Cubismo, influenzato da Cezanne, sceglie la rappresentazione degli oggetti come luogo ideale per le proprie sperimentazioni pittoriche. Il genere si presta infatti alle indagini su spazi e volumi perché, come sostiene Braque, la natura morta offre uno „spazio tattile‰, una realtà che può essere manipolata. Pochi sono gli elementi che compongono le nature morte cubiste: pipe, bottiglie, fogli di musica o di giornali e strumenti musicali, oggetti scelti anche per la loro valenza metaforica che rimanda alla vita da bohème degli artisti stessi.Un altro tipo di scomposizione dellÊimmagine è quella praticata dal Futurismo, la grande alternativa dellÊarte italiana al cubismo. Qui la disgregazione della realtà è resa nella sua componente dinamica e non in quella statica tipica del cubismo.Completa il quadro complesso delle vicende artistiche del secondo dopoguerra la convivenza di correnti figurative e non figurative, le prime rappresentate, tra gli altri, da Giorgio Morandi, che sceglie di muoversi su un terreno al confine tra rappresentazione di oggetti reali e istanze simboliche. Morandi dice „Io sono un pittore non delle cose, perché le cose sono quasi niente, io sono un pittore astratto‰. Morandi agisce per far diminuire la realtà, infatti nelle sue opere la realtà è mangiata dal vuoto, le cose sulla tela spariscono e sembra rimanere quasi solo la pittura. A partire dagli anni Â50 del Novecento nascono le contaminazioni, le integrazioni. Le iconografie, di solito separate, per esempio il nudo e la natura morta, si uniscono. Andy Warhol, negli anni del boom economico, prende ispirazione dallo sterminato inventario di immagini dei mass media, trasformando gli stilemi con cui lÊartista si è sempre rivolto alla rappresentazione dellÊoggetto.Pop Art, Azionismo e Arte Povera ridefiniscono le possibilità della natura morta, filtrando i riferimenti al passato attraverso una sperimentazione tecnica spesso estrema e testimoniando inequivocabilmente che la natura morta, nellÊarte moderna e contemporanea, pur avendo subito una metamorfosi, è tuttÊaltro che scomparsa. Edouard Manet Georges Braque 7 Figino Ambrogio Figino, Ambrogio. - scolaro di G. P. Lomazzo, ne avviò il robusto accademismo verso le ampollose eleganze calligrafiche di un michelangiolismo di maniera. Stimatissimo dai contemporanei, ebbe importanza per la formazione del Cerano e di A. Tanzio. La maggior parte delle sue opere si conserva a Milano (pinacoteca di Brera, duomo, chiese di S. Fedele, di S. Maria della Passione, di S. Antonio Abate, di S. Vittore al Corpo).nelÊ 1590 realizzò la prima natura morta "pura", anticipando il Caravaggio. Annibale Carracci Già il Bellori, nelle sue Vite (1672), considerava che Annibale Carracci nel raffigurare i paesaggi ÿha superato ognÊaltro eccettuando TizianoŸ. Nelle sue prime prove da paesaggista – ad esempio nelle scene di caccia e di pesca oggi al Louvre – Annibale si rifece a precedenti veneti, ma a Roma elaborò un nuovo tipo di paesaggio, definito come paesaggio classico o moderno, che superava le precedenti coniugazioni di queste genere, nordiche ed italiane. LÊinnovazione di Annibale sta nel raggiungimento di un equilibrio tra la natura e lÊuomo che la abita e la trasforma evitando al tempo stesso che gli elementi paesistici si limitino a fare da mero sfondo a soggetti di altro genere. Infatti, a lui, come riconosce la storiografia quasi unanime (già a partire dal Burckhardt nel suo Il Cicerone 1853/54), è dovuta una nuova concezione della pittura di paesaggio che la sottrae dal novero dei generi minori. Il capolavoro di Annibale in questo genere è il Paesaggio con la fuga in Egitto[67], tela databile tra il 1602 e il 1604, realizzata per la cappella di Palazzo Aldobrandini. In questa ideale finestra aperta sull'Agro romano inondato da una luce autunnale, lÊepisodio sacro quasi scompare nellÊamplissimo paesaggio che lo avvolge e vi è piena armonia tra l'elemento naturale e quello architettonico che si fondono in un tutto.Debitori di Annibale saranno i maggiori paesaggisti del Seicento quali il Domenichino, Nicolas Poussin e Claude Lorrain, pittori che portarono questo genere ad uno dei livelli più alti che esso abbia mai raggiunto .EÊsicuramente un altro precursore della natura morta con la sua „Bottega del macellaio‰ che risale al 1585; anche qui gli uomini hanno, da un punto di vista pittorico, quasi la stessa importanza dei quarti di bue presente sulla scena. 9 Fede Galizia Pittrice appassionata dal talento anticipatore, abbiamo poche notizie biografiche e un numero ridotto di opere, ma con certezza occupa un posto di primo piano tra gli artisti che si dedicarono al genere della natura morta. I suoi dipinti aprono il sipario su concentrate rappresentazioni di fruttiere in bilico tra la morbidezza di una luce irreale e lÊessenzialità dellÊorchestrazione cromatica. Evaristo Baschenis Evaristo Baschenis si applicò quasi esclusivamente al genere della Natura morta, ritraendo nei suoi quadri dall'atmosfera misteriosa e inquietante, soprattutto strumenti musicali; quasi sempre unici "attori" della scena rappresentata, visto che nelle opere di Baschenis la figura umana è praticamente assente. L'interesse per gli strumenti musicali è dovuto al fatto che Evaristo Baschenis fu anche un apprezzato musicista dell'epoca, come dimostra fra l'altro il suo autoritratto nel Trittico Agliardi. Del resto la pratica musicale, associata alla poesia, alla letteratura e allo studio della storia, era pratica assai diffusa a quel tempo nelle famiglie nobili bergamasche. Intorno agli anni '50 del Seicento, il pittore si legò d'amicizia con Jacques Courtois, detto il Borgognone, e Monsù Bernardo che si trovavano per motivi di lavoro nella città lombarda, con il primo intrattenne per lunghi anni rapporti epistolari e professionali. Baschenis dipinse anche alcune copie delle sue opere, richiestissime dai collezionisti del tempo. Ma il lavoro più prestigioso e impegnativo di Baschenis resta quello per la biblioteca del monastero di San Giorgio Maggiore a Venezia. Un piccolo sovrapporta ligneo si ritrova anche al castello di Masino (Torino) 11 700 N el Settecento la pittura di paesaggio assunse un carattere conoscitivo e documentaristico. Con il termine VEDUTISMO, da preferirsi a quello generico di paesaggio, si intende una produzione pittorica che comprende sia il paesaggio naturale che quello artificiale fatto di città e di grandi opere dellÊuomo. In questa vastissima produzione, spesso di qualità non eccelsa, emersero diversi artisti di notevole valore. Famosa nel Settecento fu soprattutto la scuola veneziana di cui vanno ricordati Giovanni Antonio Canal, più noto con il nome di Canaletto, Bernardo Bellotto e Francesco Guardi. Nel corso del Settecento si ebbe uno sviluppo notevole dei viaggi. Una delle mete preferite dai viaggiatori europei fu soprattutto lÊItalia per la quantità di tesori artistici e bellezze naturali da visitare. Questo inedito sviluppo del turismo ( che passerà sotto il nome di Gran Tour) unito ad un rinnovato interesse per la storia e la geografia in genere, fece sviluppare notevolmente il mercato di opere dÊarte che rappresentavano le bellezze naturali o storiche di un luogo. In ogni città italiana si avviò la produzione di dipinti raffiguranti vedute di piazze, scorci caratteristici. A Roma, nella prima metà del Settecento, fu attivo soprattutto Giovanni Paolo Panini che al vedutismo cittadino unì anche la rappresentazione di rovine,dando un contributo notevole alla diffusione di questo genere per tutto il Settecento e oltre. Canaletto Giovanni Antonio Canal, meglio conosciuto come il Canaletto , è stato un pittore e incisore italiano, noto soprattutto come vedutista. I suoi quadri, oltre a unire nella rappresentazione topografica architettura e natura, risultavano dall'attenta resa atmosferica, dalla scelta di precise condizioni di luce per ogni particolare momento della giornata e da un'indagine condotta con criteri di scientifica oggettività, in concomitanza col maggiore momento di diffusione delle idee razionalistiche dell'Illuminismo. Insistendo sul valore matematico della prospettiva, l'artista, per dipingere le sue opere si avvaleva talvolta della camera ottica. 13 De Caro Baldassarre Nacque nel 1689 a Napoli. Pittore in prevalenza di nature morte, di cacciagioni e di fiori, operava ancora con successo nel 1742, data in cui parla di lui il biografò Bernardo De Dominici; morì a Napoli nel 1750. Secondo il De Dominici, fu allievo del fiorante Andrea Belvedere, insieme con una vasta schiera di artisti comprendente anche Tommaso Realfonso, Gaspare Lopez, Gaetano d'Alteriis, Nicola Casissa: "... dal quale [Belvedere] apprese primieramente a dipingere fiori, de' quali molti quadri naturalissimi con freschezza e maestria ha dipinto". Appartingono a questa sua iniziale produzione i quattro pannelli, ciascuno con Vaso di fiori, armoniosi per composizione e vivaci per il multiforme trattamento pittorico Francesco Hayez La sua arte, basata su eccellenti doti di disegnatore, non è esente da una certa freddezza ed artificiosità. Il suo romanticismo è sempre stato considerato infatti più formale che sostanziale. La sua miglior produzione artistica è considerata quella dei ritratti che egli fece ad alcuni degli uomini più famosi dei suoi tempi: Gioacchino Rossini, Ugo Foscolo, Alessandro Manzoni, Antonio Rosmini, Massimo d'Azeglio e Cavour. L'elencazione delle opere di Hayez non è agevole in quanto spesso non le firmava oppure non le datava. Spesso la data indicata nei testi non è veramente la data di produzione, ma è quella di donazione. Inoltre dipingeva più volte gli stessi soggetti con minime variazioni oppure a volte senza modifica alcuna. 15 1800 Tra la seconda metà del settecento e i primi anni dellÊottocento si diffonde in Europa un nuovo sentire, a noi noto col termine Romantico. In questo nuovoscenario gli artisti e, con essi molti poeti e filo sofi, in evidente contrapposizione con lÊIlluminismo, si ritrovano ad esplorare gli inquieti campidellÊemotività, dellÊirrazionalità, del mito, delle tradizioni popolari e a confrontarsi con nuovecategorie estetiche. Sarà lÊInghilterra del tardo 700, la nazione europe a dove si svilupperà per prima una nuova pittura di paesaggio che vedrà in Thomas Gainsborough, già affermato ritrattista, uno dei maggiori interpreti. Tratto fondamentale della sua opera è il particolare rapporto che lega le figure ad un paesaggio che non è concepito come scenario accessorio, bensìcome parte integrante della composizione. La campagna inglese di Gainsborough diventa un „personaggio‰ con cui dialogare, dotato di unÊanima e di un sentimento. La campagna inglese continuerà a troverà nellÊ800 molti interpreti. La figura di artista che si imporrà è quella di John Constable che dipingerà il suo mondo rurale, avendo attenzione agli effetti che le stagioni e la luce hanno sulla natura trasformata dallÊuomo. Sue, le innumerevoli vedute della Cattedrale di Salisbury da diversi punti di vista e in diverse condizioni meteorologiche. Tra la metà degli anni settanta e gli anni ottanta il genere della natura morta cresce in modo esponenziale nelle rassegne espositive grazie alle straordinarie capacità innovative, nellÊuso del colore, nel gesto pittorico e nei soggetti delle opere, della generazione di artisti della „nuova scuola lombarda‰ figlia della scapigliatura e proveniente principalmente dallÊambito di Brera. Robuste, audaci nelle varianti cromatiche e innovatrici nella struttura compositiva, le nature morte di maestri del naturalismo quali Cesare Tallone, Filippo Carcano, Eugenio Gignus e dei giovani protagonisti della successiva rivoluzione divisionista quali Giovanni Segantini, Emilio Longoni, Gaetano Previati. Tra questi ultimi anche Giuseppe Pellizza da Volpedo, in mostra con unÊopera raffinatissima LÊappeso, del 1893, nella quale i tocchi divisi sul piumaggio e la delicatezza nella stesura dei bianchi, derivano dallÊormai acquisita sapienza nella tecnica divisionista. John Constable Nacque nel Suffolk, conosciuto principalmente per i suoi paesaggi di Dedham Vale, area posta nei dintorni del suo luogo natio · attualmente conosciuta come "Constable Country" · pervasi di un'intensa passione. "Dipingerei meglio i miei luoghi", scrisse al suo amico John Fisher nel 1821, "pittura non è altra parola che sentimento [feeling]". Le sue opere più famose comprendono Dedham Vale del 1802 e Il carro da fieno (The Hay Wain) del 1821. Sebbene i suoi dipinti siano adesso tra i più popolari e quotati dell'arte britannica, non ebbe mai grande successo economico e non divenne membro dell'establishment fino a che non fu eletto alla Royal Academy all'età di 52 anni. Vendette più dipinti in Francia che nella sua nativa Inghilterra. 17 William Turner Joseph Mallord William Turner (Londra, 23 aprile 1775 – Chelsea, 19 dicembre 1851) è stato un pittore e incisore inglese. Appartenente al movimento romantico, si può dire che il suo stile abbia posto le basi per la nascita dell'Impressionismo. Nonostante ai suoi tempi fosse visto come una figura controversa, attualmente è considerato l'artista che ha elevato l'arte della pittura paesaggistica ad un livello tale da poter competere con la maggiormente considerata pittura storica. Anche se è diventato famoso per le sue opere ad olio, Turner è anche stato uno dei più grandi maestri britannici nella realizzazione di paesaggi all'acquerello. ˚ conosciuto con il soprannome di Il pittore della luce. Giovanni Fattori Giovanni Fattori (Livorno, 6 settembre 1825 – Firenze, 30 agosto 1908) è considerato, insieme a Silvestro Lega e aTelemaco Signorini, tra i maggiori esponenti del movimento dei macchiaioli. Il movimento pittorico dei macchiaioli si ha a cavallo tra lÊOttocento e il Novecento L''importanza del movimento sta anche nell'aver preceduto l'affermarsi dell'Impressionismo. Fattori nasce a Livorno nel 1825, della sua vita si sa poco. Entrato in contatto con il gruppo del Caffè Michelangelo, divenne allievo di Giuseppe Bezzuoli e iniziò a frequentare la Scuola di Nudo all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Descritto spesso come realista, fu in questo periodo che lÊartista divenne un membro dei Macchiaioli, una corrente di pittori precursori dellÊimpressionismo. La poetica macchiaiola è verista opponendosi al Romanticismo, al Neoclassicismo e al Purismo accademico, e sostiene che lÊimmagine del vero è un contrasto di macchie di colore e di chiaroscuro, ottenuti tramite una tecnica chiamata dello specchio nero, utilizzando uno specchio annerito con il fumo permettendo di esaltare i contrasti chiaroscurali allÊinterno del dipinto. LÊarte di questi pittori consisteva "nel rendere le impressioni che ricevevano dal vero col mezzo di macchie di colori di chiari e di scuri" Fattori è oggi considerato uno dei membri più notevoli di questo movimento artistico, mentre al suo tempo era considerato rivoluzionario o quanto meno poco credibile, secondo il punto di vista dell'epoca, piuttosto che espressione di un'avanguardia. 19 Silvestro Lega Silvestro Lega (1826-1895), romagnolo di nascita, svolse la sua formazione giovanile presso lÊAccademia di Belle Arti di Firenze dove fu allievo di Giuseppe Bezzuoli. Dopo un esordio dai tratti fondamentalmente accademici, si accostò alla tecnica a macchia degli artisti che si riunivano al Caffè Michelangelo, compiendo una evoluzione in senso realista ma con caratteristiche personali. Pittore molto dotato tecnicamente, realizzò le sue opere migliori tra il 1867 e il 1868, quali ÿIl canto dello stornelloŸ, ÿIl pergolatoŸ, ÿLa visitaŸ, che rimangono tra le opere più alte dellÊOttocento italiano. Il contenuto dei suoi quadri tende ad esaltare la semplicità delicata e gli affetti puri che caratterizzano la piccola borghesia italiana di quegli anni. Nei suoi quadri vi è sempre un poÊ di commozione nostalgica per questo piccolo mondo vissuto in piccoli centri urbani. Telemaco Signorini Fu uno dei protagonisti di spicco della corrente macchiaiola, forse il più colto e certamente uno dei più polemici, oltre ad essere un artista di grande qualità fu anche un ottimo scrittore, ed affidò molto spesso i propri pensieri alle pagine del „Gazzettino delle Arti del Disegno‰. Nel suo operato si possono distinguere due fasi principali, la prima delle quali lo vede tra i sostenitori più accesi della „macchia‰. Nella seconda è invece possibile cogliere un addolcimento dei colori, forse frutto dei suoi contatti con gli artisti di Parigi e Londra. Figlio di un famoso vedutista della Firenze granducale, Giovanni Signorini, in gioventù frequentò lÊAccademia, ma solo la scuola libera del nudo. Nutrì fin dallÊinizio sentimenti patriottici e partecipò ad alcune campagne garibaldine. Nel 1855 troviamo Signorini allÊinterno del Caffè Michelangiolo e nel Ê56 è aVenezia, dove conobbe Abbati, amico dÊarte e di vita. Al suo ritorno, presso La Spezia, si dedicò a quadri di storia di ispirazione letteraria. Saranno i primi riusciti studi macchiaioli, risolti attraverso contrasti luministici e tonali, alla maniera dei bozzetti. AllÊinizio degli anni Sessanta utilizzò la sua nuova tecnica per ritrarre le case e i rustici di Riomaggiore, luogo da lui molto amato e che ne divenne il ritiro in tarda età. 21 Camille Corot Con il Sentire romantico verso il declino, la pittura di paesaggio sÊincammina, in Francia, verso la suo definitiva affermazione. Già verso la metà degli anni Ê30, un gruppo di artisti si riunì nel villaggio di Barbizon -piccolo centro al limite della foresta di Fontainebleau - con lÊintento di guardare la natura con occhio diverso, vivendola fino in fondo, immergendosi in essa, producendo una pittura che prendesse spunto dallÊosservazione diretta. Maggiori esponenti di questa tendenza furono Théodhore Roussaeau e Camille Corot. Di Corot va comunque segnalata la sua permanenza in Italia, testimoniata da varie vedute. Camille Corot è nato a Parigi, in una casa sul Quai vicino a Rue du Bac, ora demolita. La sua famiglia era borghese d'origine svizzera, e diversamente dall'esperienza in alcuni dei suoi colleghi artisti, durante la sua vita non ha mai avuto bisogno di denaro. Dopo una educazione a Rouen, ha cominciato a lavorare nel commercio dei tessuti, ma odiava la vita del commercio e disprezzava ciò che chiamava i suoi "trucchi di affari," tuttavia continuò fedelmente il suo lavoro fino a 26 anni, quando suo padre acconsentì a fargli adottare la professione dell'artista.Corot ha imparato poco dai suoi maestri. Visitò l'Italia in tre occasioni e due dei suoi Studi Romani sono esposti al Louvre. Fu un regolare espositore al Salone di Parigi e nel 1846 il governo francese lo decorò con la croce della Legion d'onore e fu promosso ad Ufficiale il 1867. Molti suoi amici consideravano, tuttavia, che era ufficialmente trascurato e il 1874, un poco prima della sua morte, lo hanno proposto per una medaglia d'oro. Si avvicinò alla religione cattolica durante gli ultimi giorni di vita, anche se alcuni studiosi ritengono che si fosse convertito già precedentemente. ˚ morto a Parigi ed è stato sepolto al cimitero di Père Lachaise.Le opere di Corot sono sparse tra Francia, Paesi Bassi, la Gran Bretagna e America. Famosi i ponti di Narni conservati a Parigi ed in Canada. Édouard Manet Édouard Manet (Parigi, 23 gennaio 1832 – Parigi, 30 aprile 1883) non volle mai essere identificato col gruppo degli impressionisti, né partecipò mai alle loro esposizioni. Ciò perché, lungo tutta la sua carriera, egli preferì ottenere l'ammissione al Salon mediante un riconoscimento ufficiale dello Stato, e non ÿattraverso sotterfugiŸ, come lui stesso affermò. Per questo si batté in difesa del principio della libertà espressiva dell'artista con opere che suscitarono scandalo presso i suoi contemporanei, come Colazione sull'erba e Olympia.A partire dal 1869 si dedicò alla pittura en plein air ("all'aperto") e le sue uscite ai giardini delle Tuileries, sul retro del Louvre, divennero quasi degli appuntamenti mondani. Restò in attività fino al 1883, l'anno della sua morte. Manet raggiunse una grandissima fama e ancora oggi è considerato il più grande interprete della pittura pre-impressionista. 23 Paul Cezanne Più singolare ed enigmatico di tutta la pittura francese post-impressionista. Nato ad Aix-en-Provence, nel meridione della Francia, proviene da una famiglia benestante (il padre era proprietario della banca locale). Egli quindi ebbe modo di condurre una vita agiata, a differenza degli altri pittori impressionisti, e di svolgere una ricerca solitaria e del tutto indifferente ai problemi della critica e del mercato. Egli, infatti, nella sua vita, al pari di Van Gogh, vendette una sola tela, solo qualche anno prima di morire. Pur vivendo quasi sempre a Aix-en-Provence, trascorse diversi periodi a Parigi dove ebbe modo di venire a contatto con i pittori impressionisti della prima ora quali Pissarro, Degas, Renoir, Monet e gli altri. Egli, come gli altri impressionisti, si vedeva rifiutato le sue opere dalla giuria del Salon. E così anche egli partecipò alla prima mostra che gli impressionisti tennero nello studio del pittore Nadar nel 1874. Ama la natura morta che si presta benissimo al tema della rivoluzione del vedere. Ne coglie gli aspetti avanguardistici , e già nelle prime esercitazioni sul genere propone interessanti modifiche iniziando a interpretare le nature morte con uno stile grezzo dalle larghe pennellate e dando agli oggetti una visione rigorosa, che li scompone e ne fa solidi geometrici. 1900 Georges Braque Assieme a Pablo Picasso è stato l'iniziatore del cubismo. Il cubismo sintetico nasce tra il 1910 e il 1911, grazie a Picasso e Braque, che si rendono conto che spezzando troppo la superficie pittorica, i suoi singoli frammenti non sono più ricomponibili virtualmente e l'opera si avvicina sempre più ai caratteri dellÊastrattismo, infatti i cubisti non vogliono perdere la riconoscibilità dell'oggetto. Pablo Picasso Tra i protagonisti assoluti dell'arte del Novecento, ha rappresentato uno snodo cruciale tra la tradizione ottocentesca e l'arte contemporanea. 27 Giorgio Morandi La sua pittura si può definire unica e universalmente riconosciuta; celebri le sue nature morte olio su tela, dove la luce rappresenta il fondamento delle sue opere. L'apparente semplicità dei contenuti (vasi, bottiglie, ciotole, fiori, paesaggi) viene esaltata dalla qualità pittorica. Riservato, dai tratti nobili, gentile sia nella vita privata che in quella professionale, Morandi ha fatto discutere Bologna per la sua personalità enigmatica ma fortemente positiva. Giorgio Morandi 29 Contemporanei Alia Amalia Pittrice legata alle tematiche impressionistiche, dove la natura e la luce diventano protagoniste di unÊespressività legata alla spontaneità e allÊimmediatezza di gesti che conducono il pennello allÊimpressione con rapida sintesi. Luce e colore si armonizzano per dare vita alla scena sempre legata al paesaggio del Sud, ai litorali mediterranei, alle piante secolari di ulivo. Vita e colori quindi, interpretati per far capire che lÊuomo e la natura hanno ancora qualcosa da palpitarsi, qualcosa da difendere⁄da riscattare. Animo sensibile quello di Alia che penetra con naturalezza nella poesia delle cose che dipinge in una sintesi cromatica di solarità e di freschezza a cui la pittrice ricorre per trarre sempre nuova linfa vitale (P.F.). Artista autodidatta, Amalia Alia è nata a Parghelia, dopo aver conseguito il diploma al Liceo Classico di Tropea, si trasferisce a Vibo Valentia dove attualmente vive e opera. Ha ottenuto numerosi premi e lusinghieri riconoscimenti di critica qualificata e di stampa specializzata. Le sue opere sono state pubblicate su vari cataloghi e libri dÊarte come: LÊElite, Avanguardia Artistiche, Leaders, Catalogo Internazionale dÊArte Moderna n° 12, ecc. APPROFONDIMENTI: Studio/Galleria sito in Via Don Mellano a Vibo Valentia Sito web: www.aliaamalia.com - Quotazioni opere: da euro 300 a euro 8.000 Estate in Calabria, olio su tela 40x50 31 Alia Amalia Ultimi raggi sulla pizzuta, olio su tela 50x70 Il Mare e La Sua Forza, olio su tela 60x80 Riflessi, olio su tela 50x70 Ulivi, olio su tela 60x80 Ardiri Nunzio Nunzio Ardiri, pittore nato in Sicilia ma da lungo tempo trapiantato in Calabria, porta nella sua pittura tutta la bellezza e la fascinazione della sua terra dÊadozione, trasferendo nelle sue tele la rappresentazione di un paesaggio fortemente connotato dai luoghi in cui egli vive ed opera. Ardiri, attento osservatore della natura, descrive nelle sue opere laghi e colline, monti imbiancati e tramonti fra gli alberi, cascate dÊacqua cristallina o quiete acque stagnanti ove le foglie dÊautunno sembrano volersi specchiare per dare a tutto il paesaggio lacustre un tono di colore rosso ruggine che lo rende quasi irreale. Ma lÊocchio dellÊartista non si limita alla descrizione del paesaggio, si ferma anche su tutte quelle piccole forme di vita che lo abitano e che vivono nel segreto del sottobosco, al margine dei prati o sul tronco degli alberi. Nunzio Ardiri, pittore di marine e di paesaggi rivisitati da uno sguardo quasi innocente, ci induce, anche, a una riflessione sulla bellezza del mondo creato tentando un approccio con la rappresentazione di una realtà diversa, quella degli astri. La sua numerosa produzione è, infatti, arricchita da una serie di dipinti ispirati al „Sistema Solare‰, particolarmente apprezzate dal pubblico e dalla critica. Nunzio Ardiri si è anche dedicato alla rivisitazione di molti pittori del passato (Caravaggio, Leonardo da Vinci, Mattia Preti, Antonello da Messina, Raffaello, Andrea Mantegna, Salvador Dalì, ecc.) donandoci tele che non solo risultano copie perfette degli originali ma che ci comunicano la sua grande emozione nel volerli riproporre. Fiori, animali, nature morte, miniquadri e alcune opere di arte sacra completano la sua numerosa produzione. (Maria Froncillo Nicosia – Critico dÊArte) Le sue opere sono state esposte in moltissime città italiane e straniere tra le quali vale la pena di citare Roma, Bologna, Ferrara, Catania, Messina, New York, Salsomaggiore Terme, Catanzaro, Sanremo, Torino, Foggia, Barletta, Novara, Reggio Calabria, Firenze, Adria, Lucca, Palermo, Trieste riscuotendo enorme successo tra il pubblico e la critica e si trovano in moltissime collezioni private in Italia e allÊestero. Tra i numerosi premi e riconoscimenti si segnalano in particolare: - il Primo Premio, Sezione „figurativo‰, alla Rassegna Internazionale di Ferrara promossa nel 1999 dalla Galleria dÊArte Moderna „Alba‰; - il „Gran Trofeo Leone San Marco‰ assegnatogli al Grand Hotel Principe in occasione del Premio Biennale di Venezia 1999; - il Premio Speciale della Giuria, alla X^ edizione del Gran Premio Internazionale di Pittura Città di Bologna organizzato nel 1999 presso lÊIstituto Antoniano; - il Premio „Oscar dellÊArte‰ conferitogli nel 2001 al Metropole Palace Hotel in occasione della Rassegna Quadriennale Internazionale di Montecarlo; - il Premio Nazionale „Beniamino Joppolo‰, per la Sezione „Maestri del colore‰, conferitogli a Patti (ME) nel 2002. - ( continua ) Fiume Amato – Olio su tela cm. 50x70 33 Ardiri Nunzio - il Terzo Premio, alla „Biennale del Miniquadro 2004‰ di Ferrara; - il Secondo Premio, al Memorial di Pittura Antonello da Messina edizione 2004; - il Primo Premio, alla Rassegna Internazionale „Cultura di ieri e di oggi‰ – edizione 2004 di Reggio Calabria; - il Terzo Premio, al Concorso Internazionale Il Convivio 2004 di Giardini Naxos; - il Terzo Premio. al Concorso Internazionale dÊArte Città di Avellino - edizione 2006; - il Premio Nazionale „Messina Città dÊArte 2008‰ a Palazzo Zanca; - il Premio della Presidenza, al Concorso Internazionale di Arte e Poesia S. Ambrogio, 4^ edizione 2009, organizzato a Napoli, nellÊAntisala dei Baroni del Castello Maschio Angioino, dalla International Vesuvian Academy Association . - il Primo Premio Assoluto, nella Sezione Arti Figurative, al Concorso Internazionale Il Convivio 2010 di Giardini Naxos – 10^ edizione. Finalista alla XXIII^ edizione del „Premio Firenze 2005‰, la sua opera è stata premiata, per la Sezione Arti Visive, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio e in Mostra nel Caffè Storico Letterario delle „Giubbe Rosse‰. Oltre alle numerose „personali‰ allestite in diverse città italiane, ha partecipato a moltissime rassegne nazionali ed internazionali. Una particolare menzione merita la Mostra allestita nelle splendide sale del Casinò di Sanremo ed organizzata, nellÊestate del 2000, nel quadro delle manifestazioni culturali del Comune di Sanremo, in una cornice ricca e suggestiva. Invitato a diverse edizioni di EuropÊART allestite al Palazzo delle Esposizioni di GINEVRA, alla Biennale Internazionale dellÊArte Contemporanea città di FIRENZE e, da WHOÊS WHO Art club international di Ginevra, al SAM 2012 organizzato presso la Galerie 60 di Giverny (Francia), si segnala la sua presenza alla Fiera Internazionale dÊArte Contemporanea ARTEXPO NEW YORK 2000 allestita presso lo Javits Convention Center, nel centro di Manhattan, al Premio Quadriennale di MONTECARLO 2001 e la candidatura alla nomination per la 32^ edizione del Premio Ambiente, Sezione Arti Figurative, svoltasi a FIUGGI nel 2009. Settembre sulla Fossiata – Olio su tela cm. 40x60 Ardiri Nunzio Da segnalare, inoltre, le seguenti realizzazioni: - un piccolo volume destinato alle scuole dal titolo Il Sistema Solare contenente brevi nozioni sullÊargomento corredate delle foto dei dipinti ispirati al Sistema Solare; - i „disegni‰ per lÊAssociazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma, con sede presso lÊIstituto Gaslini di Genova, negli anni 2007, 2008 e 2014, per lÊesecuzione di tre trittici di formelle in ceramica pregiata di Vietri sul Mare, dipinte a mano, per raccogliere fondi per il sostegno della ricerca scientifica contro il Neuroblastoma e i tumori solidi pediatrici; una „Crocifissione‰, polittico realizzato con 8 dipinti, olio su tela, di cm. 245 x 315; - una „Deposizione‰, per la Parrocchia Madonna di Pompei di Catanzaro, ambientata nella stessa città e collocata nella Cappella della Riconciliazione; - una „Risurrezione‰, polittico realizzato con 8 dipinti, olio su tela, di cm. 245 x 315, ambientata nella città di Catanzaro; - una „riproduzione‰ su tela, olio e foglia oro, del grande mosaico che adorna lÊintera parete dellÊabside della Chiesa Madonna di Pompei di Catanzaro; - una „riproduzione‰ della parete dellÊabside centrale della Chiesa di S. Maria della Scala di Messina demolita nel 1975 e della „volta‰ con il finto mosaico del „Cristo Benedicente‰; una „riproduzione‰ del „Cristo Benedicente‰, figura che adornava la volta centrale della suddetta Chiesa di S. Maria della Scala di Messina; - una „riproduzione‰ a olio su tela della „Pietà‰ di Michelangelo Buonarroti collocata sullÊaltare della Pietà della Parrocchia S. Nicolò in Gazzi (Messina); - un ritratto di Papa Francesco realizzato e a lui donato in occasione della sua visita in Calabria (Cassano allo Jonio) nel giugno 2014.Numerose le opere donate ad Enti, Istituti e Associazioni allo scopo di raccogliere fondi per scopi benefici. Scrittori, Critici dÊArte e Saggisti si sono interessati alla sua attività che è stata recensita su autorevoli quotidiani, reti televisive e riviste specializzate ed è documentata presso lÊ Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di VENEZIA e lÊArchivio dÊArte Contemporanea del Museo Civico di TAVERNA. Molte sue opere figurano su diversi Dizionari dÊArte, Antologie di Prosa e Poesia, Siti Web mentre alcune si trovano sulla copertina di opere letterarie Sito web: www.nunzioardiri.it e-mail: [email protected] Cavalli bianchi alla cascata del Campanaro – Olio su tela cm. 60x70 Cascata Mundo a Malochio – Olio su tela cm. 30x40 35 Ardiri Nunzio Le mele e un grappolo dÊuva – Olio su tela cm. 50x70 Eolie i Faraglioni – Olio su tela cm. 60x80 Bergando Denise Nasce a Vercelli, il 16 aprile 1976. Tecnico ambientale di professione, da sempre appassionata di arte, si è approcciata a questa realtà da autodidatta. Si è avvicinata dapprima alle tecniche del découpage pittorico per poi dedicarsi alla pittura. La tecnica che predilige è lÊacrilico su tela. QuestÊanno ha organizzato la sua prima esposizione personale nella città in cui vive. Semplicemente fiore Angolo di paradiso 37 Bergando Denise Contemplando i prati Il viale Il bosco sfuggente Borrello Giuseppe Figlio dÊarte, nasce nel 1950 a SantÊAgata di Esaro, un paesino della Calabria in provincia di Cosenza. Diede sfoggio delle sue qualità innate già in tenera età come ritrattista e realizzando a soli 14 anni due dipinti ad olio di soggetto religioso attualmente siti in due chiese calabresi. Diplomato allÊ Istituto dÊArte, deve però gran parte della sua formazione artistica da autodidatta allo studio e alla rivisitazione dei Grandi Maestri del Rinascimento. EÊ dallo sguardo ai modelli classici e attraverso il loro studio ed il loro esempio che giungerà gradatamente ad una sublime perfezione disegnativa. Il tratto distintivo che caratterizza le sue opere infatti consiste proprio nella resa iperrealistica, non senza una componente emozionale ed emotiva, dei suoi soggetti che spaziano dai temi religiosi carichi di patos e moralità ad argomenti profani quali nature morte, scorci paesaggistici del suo paese natio, opere dal contenuto mitologico e ritratti di uomini. EÊ il segno che dal disegno iniziale, tratto dopo tratto diventa una vera e propria pittura superando i confini del reale. Le opere che Borrello realizza prendono forma sia attraverso mezzi semplici quali la penna biro, la matita, lÊolio, il gessetto, il pastello, lÊ acquerello e altresì attraverso mezzi più sofisticati presi in prestito dal passato quali le punte metalliche (argento, oro, palladio, platino, titanio). Usa inoltre la litografia e lÊ acquaforte. Dal 1977 si fa conoscere al pubblico partecipando a mostre collettive in Italia e allÊestero e dal 1991 realizza mostre personali in numerose città dÊarte italiane, viene insignito di numerosi premi, e il suo nome compare tra le più prestigiose riviste dÊarte, numerosi cataloghi e quotidiani. Dal 1979 vive e lavora a Torino dove prosegue la sua intensa attività alla ricerca di quello splendore che era propria dei capolavori dei Grandi Maestri rinascimentali. Carmen Borrello- Monografia: GIUSEPPE BORRELLO LÊeleganza di un segno infinito, Editoriale Giorgio Mondadori , testi di Paolo Levi, Carmen Borrello - Milano 2013 - ISBN 978-88-6052-496-6 Contatti: BORRELLO GIUSEPPE Via Maddalene, 7 - 10154 Torino - Tel. 011232608 - Cell. 3474286645 PAESAGGIO - 1983 pastello cm 29,5 x cm 23,5 S.AGATA ,PALAZZO MARTIRANI - 1988 penna biro monocroma cm 36,5 x cm 25,6 39 Borrello Giuseppe NATURA MORTA - 2009 - penna biro policroma cm 20 x cm 28 COMPOSIZIONE - 1992 - penna biro monocroma cm 16,3 x cm 24 Borrello Giuseppe PAESAGGIO - 2007 - olio su tela cm 70 x cm 50 A FILANNA - 2005 - olio su tela cm 60 x cm 64 41 Borrello Giuseppe MAGURELLE - 1984 olio su tela cm 24 x cm 18 VEDUTA DI S.AGATA - 1991 penna biro monocroma cm 18,3 x cm 25,4 Casarotto Tristano Nato a Rosà (VI) il 27.06.1946. Vive e lavora a Bassano del Grappa in via Torino, 26. Tel 0424 227240. Ex docente di Educazione Tecnica di scuola media, si dedica esclusivamente alla pittura. Fa parte del Gruppo Artisti Comunità Montana del Brenta ed è stato per decenni promotore ed organizzatore di numerosi concorsi a carattere nazionale. Ha partecipato e partecipa attivamente a rassegne e concorsi di pittura nazionali ed internazionali conseguendo notevoli premi e riconoscimenti dalla critica, dalla giuria e dal pubblico. Conosciuto ormai in campo nazionale ed internazionale ha allestito personali in varie località italiane ed europee: Sue opere figurano negli Stati Uniti (California, Oregon, Illinois),in Venezuela, in Argentina, in Sud Africa, in Australia e Thailandia(Bangkok, Hua Hin). EÊ un artista che ha saputo spaziare dalla pittura, alla scultura. HANNO PARLATO DI LUI Abis, Andreose, Bertacchini, Bertamini, Casagranda, Demattè De Minico, Domestici, Fazia, Jacobelli, Magnolato, Maugeri, Morales, Niboldi, Pone, Portalupi, Rigoni, Pizzetto, Rizzi, Romiti, Semenzato, Stefani, Tassan, Tavella, Tessari, Cortese, Celi e altri. REFERENZE STAMPA Il Giorno. LÊArena di Verona, Il Gazzettino di Rovigo, di Bassano, di Treviso, di Venezia, Il Giornale di Vicenza, Il Mattino di Padova,Il Resto del Carlino, La Tribuna di Treviso, La Voce di Padova, La Difesa del Popolo, La Voce dei Berici, Il nuovo Ezzelino, La Nuova Venezia, Corriere Veneto, Il Sole 24ore, Gente Veneta, La Gazzetta del Mezzogiorno, Quotidiano Nardò. www.regioneveneto.it – The Nation di Bangkok, Bangkok post, la CBS di Chicago e altri. QUOTAZIONE: da 500 a 5000 euro Medioevale cm 90x90 affresco su tela anno 2013 43 Casarotto Tristano Elenco Primi premi 1°premio-Concorso Nazionale „Alle Barche‰ Vicenza 1°premio-Concorso Fer-europa Cittadella (PD) 1°premio-Concorso nazionale „La Pedemontana‰ Piancavallo (PN) 1°premio-Concorso nazionale „Rubbi‰ Vicenza 1°premio-Concorso nazionale Comune di San Nazario (VI) 1°premio-Concorso nazionale „Moranti‰Noale (VE) 1°premio-Concorso Nazionale Comune di Paese (TV) 1°premio-Concorso „2carrara‰ Carrara san Giorgio (PD) 1°premio-Concorso Comune di Carbonera (TV) 1°premio-Concorso „Artigiano in cornice‰ Piazzola S/B (PD) 1°premio-Concorso nazionale Comune di Alfedena (AQ) 1°premio-Concorso „EcoGarden‰ Castel di Sangro (AQ) 1°premio-Concorso nazionale Comune di Zugliano (VI) 1°premio-Concorso nazionale Cupra Marittima (AP) 1°premio-Concorso ext. Comune di Appianano del T. (AP) 1°premio-Concorso ext. Comune di Montefalcone(AP) 1°premio-Concorso nazionale „Città di Nardò‰ (LE) 1°premio-Concorso nazionale Castelnovo sui Monti (RE) 1°premio-Concorso nazionale Comune di Tenno (TN) 1°premio-Concorso nazionale San Polo dÊEnza (RE) 1°premio-Concorso nazionale Comune di Mezzane(VR) 1°premio-Concorso nazionale Comune di Cavasso Nuovo(PN) 1°premio-Concorso nazionale Comune di sacile(PN) 1°premio-Concorso „La Carica‰ Comune di Pastrengo(VR) 1°premio-Concorso Comune di Costremano(VR) 1°premio-Concorso comune di Costa di Rovigo 1°premio-XVII concorso estempore di Nardò (LE) 1°premio- estempore Artimmersion 6 Seit Laives (BZ) Nominato Cavaliere Accademico (dallÊOrdine Accademico Internazionale „Greci Marino‰ del Verbano). Inserito nei volumi: C,A.T. 1989 censimento artisti veneti-ed. Arte Triveneta; Arte Oggi 1990 ed.Cidac; Catalogo Internazionale dÊarte contemporanea 1991 ed.Alba; LÊElite selezione arte italiana 92-9698 Memorie oltre il tempo cm 90x90 affresco su tela anno 2013 Architetture montane cm 70x80 affresco su tela anno 2008 Opere in permanenza allÊestero Essen (Germania) CM arte contemporanea - Lione (Francia) Art contemporain Sandrelle - San Josè (California USA) Art Gallery Grace Cugnetti - San Louis Obispo (CaliforniaUSA) Spazio espositivo „Cafe Roma‰ - Carmel By Sea (California USA) Ex Tempore Gallery - Ashland (Oregon USA) Spazio espositivo „Il Giardino Italiano‰ - Chicago (Illinois USA) Spazio espositivo „Quartino‰ - Mucuchies-Merida (Venezuela) Castillo San Ignacio - Doniesk (Ucraina) Palazzo Pubblico - Santa Fè (Argentina) Museo dÊArte Contemporanea - Bangkok (Tailandia) C.V.N. art center - Hua Hin (Tailandia) Spazio espositivo „La Villa‰ VIDEO: http://www.youtube.com/watch?v=jPAKzXI8-DE Youtube cerca: Tristano Casarotto http://www.gigarte.com/affreschi - http://affreschi.oneminutesite.it/index.html - http://www.affreschi. altersta.org/ http://www.dvclub.info/tristano-casarotto-pittore/ Casarotto Tristano Dai Tetti cm 40x50 affresco su tela, anno 2014 Armonie Venete cm 90x90 affresco su tela anno 2013 A Bassano cm 50x60 affresco su tela, anno2014 45 Casarotto Tristano Cupola e rosone cm 60x70 affresco su tela, anno2013 La Chiesa cm 70x80 affresco su tela anno 2014 Nel Borgo cm 70x90 affresco su tela anno 2014 De Haan Paul (Agostini Stefano) Nato a Roma, città dove vive ed opera attualmente, il 27 Maggio 1966. Pittore autodidatta da sempre ‰ossessionato‰ dal disegno e dalla pittura, dopo circa dieci anni di attività forzatamente limitata, nel 2006 riprende a dipingere „sul serio‰ e nel 2007 diventa socio del Circolo Artistico Culturale „Lorenzo Viani‰ di Ostia (RM). Nello stesso anno inizia a firmare i suoi lavori con il nome dÊarte Olandese PAUL DE HAAN per amore dei Maestri Fiamminghi e per rispondere ad una esigenza della società odierna più attenta ai „personaggi‰ che alle „persone‰. Particolarmente legato al disegno e al genere Figurativo, non esclude a priori né tecniche né generi purché lÊimmagine realizzata corrisponda al concetto o alla riflessione che lÊha concepita. Considera la pittura, unÊaltissima forma di comunicazione che dovrebbe costringere lÊautore, in una società iper-informata ed iper-stimolata, a misurare le „parole‰ con lÊobiettivo di emozionare senza essere banale AllÊattività pratica ha sempre associato lo studio e la ricerca, cercando, ad ogni occasione, di ammirare da vicino i capolavori dei Grandi del passato, convinto che non si possa essere innovativi prescindendo dal passato e non credendo nellÊestro fine a se stesso. Attualmente la sua pittura si sta avvicinando alla tecnica Iperrealista, molto attratto dal Surrealismo, Una caratteristica attuale delle sue nature morte, indipendentemente da periodo e tecnica, è il punto di vista aereo perpendicolare. Ha partecipato a diverse mostre collettive e concorsi Nazionali ed Internazionali riscuotendo buoni apprezzamenti, esponendo i suoi lavori in gallerie di Roma, Milano, Bergamo, Genova, Savona, Bologna, Mantova e Catania e presso Sedi Istituzionali, tra le quali, più recentemente: Camera dei Deputati - „Sala del Cenacolo‰; Palazzo Valentini (sede della Provincia di Roma ) „Sala Egon Von Furstenberg‰ Galleria LÊagostiniana - Accademia Internazionale SantÊAgostino - Roma Museo Civico „U.Mastroianni‰ - Marino ( RM); Museo Comunale „Antiquarium‰ - Sezze (LT ); Biblioteca Comunale di Torrita - Siena ( SI ); Museo della Badia - Vaiano (PO); Palazzo della Corgna - Città della Pieve (PG) Museo Archeologico e Piancoteca „Edilberto Rosa‰ Palazzo Boccarini - Amelia (TR); „Museo del Grand Tour dÊItalie‰ Locanda Martorelli - Ariccia (RM) Accademia di Romania in Roma (RM) 2° Classificato X° Trofeo G.B.Moroni ( BG) con il dipinto „Cherries in a bowl‰ 1° Classificato Biennale di Torino 2014 con il dipinto „Plastic bag‰ Cherries in a bowl - 50x50 cm - Olio su tela - 2013 2° Classificato Trofeo GB Moroni Bergamo 2014 47 De Haan Paul Still Life with copper-30x24 cm-Olio su tela - 2008 Collezione privata Roma Pumpkins - 50x50 cm - Olio su tela - 2013 Pommegranate - 50x50 cm - Olio su tela - 2013 De Haan Paul Watermelon slices - 50x50 cm - Olio su tela - 2013 Kaki - 50x50 cm - Olio su tela - 2013 Collezione privata Foligno (PG) Plastic bag - 50x50 cm - Olio su tela - 2013 1° Classificato Biennale Torino 2014 The Fortress - 50x50 cm - Olio su tela - 2014 49 De Haan Paul Tuscany Monochrome 2 -50x50 cm-Olio su tela - 2010 Collezione privata Omaha ( NE / USA) Windmills -60x30 cm-Olio su tela - 2011 Tor San Michele - 40x60 cm- Olio a spatola su tavola - 2008 Collezione privata Omaha ( NE / USA) Windmill - 60x30 cm-Olio su tela - 2011 Del Duca Vincenzo Pittore autodidatta, nato IL 21/01/51, Poderia (SA) Italy. risiede a Carmagnola (TO) Italy Líamabile solennit‡ della natura: líarte di Vincenzo Del Duca Dagli anni ottanta, Del Duca partecipa a mostre nazionali e internazionali ottenendo premi e riconoscimenti. Recensito su giornali, riviste e cataloghi d'arte, le sue opere figurano in collezioni private in Italia e all'estero, è' presente in Annuari e Cataloghi d'arte moderna e contemporanea. L'arte di Del Duca non e' quasi mai da intendersi come strumento, ma come agente di trasformazione. Intensa riunificazione con il valore della terra, della quotidianità scandita dalla calma e rigenerante condizione di chi con la terra possiede un legame profondo, come chi la coltiva e ne garantisce vita e prosperità per il futuro, attraverso un senso ormai sopito nelle moderna società consumistica, di reale responsabilità per le generazioni a venire, che quella stessa terra erediteranno. Insomma, un'arte mai banale e fine a se stessa, dove etica ed estetica si fondono profondamente. La tavolozza scelta da Vincenzo Del Duca ne rappresenta emblematicamente questa ambivalente funzione. I colori della natura sono solo ispirati alla realtà, per divenire modello del reale, per essere subito dopo caratterizzati da un processo di ricreazione artistica frutto di un'attenta e personalissima reinterpretazione, che il Del Duca crea fondendo i colori e stendendoli sulla tela secondo precise campiture, che si alternano una dopo l'altra, così da far acquisire alla materia pittorica un'esistenza autonoma di segni e colori, esasperata da un intenso carattere simbolico. Le opere di Del Duca non rappresentano meramente cio' che l'artista ha davanti a sè, bensì sono pezzi unici caratterizzati da un intensa carica espressiva, capace di trasmettere a chi osserva una potente serie di valori emozionali. Il tutto risulta, poi, enfatizzato dall'uso fortemente espressivo dei tratti segnici, che sono sempre predominanti ed incisi, carichi di una drammaticita' rappresentativa che e' la cifra stilistica di questo maturo artista contemporaneo. Una rappresentazione a cui sottende un impeto artistico di intonazione lirica, caratterizzato talvolta da un anelito di religiosità che permea le opere. E' in esiti più recenti, invece, che il Del Duca manifesta un atteggiamento maggiormente volitivo, talvolta pregno di mordente e rinnovata irruenza espressiva, nel descrivere il valore del ricongiungimento che ogni essere umano dovrebbere serbare con la verità intuitiva che contraddistingue la vita e gli esseri viventi. Una vita di per sè stessa primitiva, istintivamente proiettata e cruda, ma per questo profondamente vera e caratterizzata da dimensioni multisensoriali stratificatesi luna sullÊaltra attraverso il valore del tempo, anche questo assai caro allÊartista. Sembra, così, che Vincenzo Del Duca abbia intrapreso un personalissimo percorso che lo porta verso un realismo compositivo sempre meno accentuato, per dare ampio sfogo e legittimare tutta la grandezza di una ricerca espressiva autentica, che proviene dal profondo della propria psiche. Il Del Duca sta compiendo nuovi passi sulla strada di un'interpretazione espressivo-informale, che nel suo sforzo per una nuova ricerca interpretativa e compositiva, affonda le origini nell'inconscio e si palesa attraverso il senso segnico del puro movimento e sul piano compositivo, si dipana in un'accentuata istintività concettuale. Cosi', infatti, le opere si ispirano alla primigenia forza rappresentativa che proviene dal descrivere il mondo naturale ed animale, rappresentando il provocatorio tentativo di comunicare con sempre più forza e sempre meglio la potenza della natura e il ruolo marginale dell'uomo che da sempre si cimenta nel drammatico tentativo di farla sua e di potervisi finalmente e completamente ricongiungere. Katia Girini APPROFONDIMENTI: E mail: [email protected] http://www.vincenzodelduca.beepworld.it 51 Del Duca Vincenzo La casa dellÊoperaio - olio - 60x80 - 2000 Inizio autunno -tecnica mista - 40,5x60 - 2008 Del Duca Vincenzo Lo scrigno - olio - 84x60 - 2011 La famiglia - olio - 33x55 - 2012 53 Del Duca Vincenzo Paesaggio sospeso - olio - 33x55 - 2012 La casa, olio - 33x 55 cm - 2012 Filippova Ludmilla Ludmilla Filippova nasce il 28 giugno del 1978 in un piccolo paese dell'Asia Centrale, il Kirghizistan. Già nell'infanzia, si sviluppa in lei un interesse spontaneo e forte per l'arte: per la pittura e in particolare per la musica, che nel giro di pochi anni si trasforma in un'autentica e grande passione. Le altissime montagne del suo paese, l'aria fresca e pulita, la poesia dei paesaggi, i fiumi veloci e profondi, la natura pittoresca piena di mille profumi e colori, lasceranno per sempre nella memoria dell'artista un'impronta profonda e troveranno un forte richiamo nel suo percorso artistico. Grazie all'importante sostegno della sua famiglia, all'età di nove anni viene iscritta alla scuola musicale statale nella classe di pianoforte dove continua gli studi fino al 1995. In questi anni apprende e approfondisce varie materie musicali e nello stesso tempo anche studi sulla storia, la critica d'arte in vari aspetti e generi: musica, pittura, letteratura al livello mondiale; anche questi avranno grande influenza non solo nella crescita professionale, ma anche e soprattutto nella crescita interiore dandole la possibilità di cercare ed esprimere la propria personalità artistica. La musica diventa sempre più importante nella sua vita e dopo il 1995, continua gli studi nel Liceo Professionale di Bishkek dove nel 1999 prende il titolo di insegnante di pianoforte. Nonostante gli obiettivi già raggiunti, la ricerca di maturare e perfezionarsi ancora di più la spinge a proseguire gli studi al Conservatorio Nazionale di Bishkek dal 1999 al 2004; parallelamente agli studi porta avanti l'insegnamento nella scuola internazionale " Silk Road " di Bishkek. Nel 2005 si trasferisce in Italia iniziando una nuova vita fatta di avventure, di incontri, di momenti difficili, sorprendenti e anche piacevoli; dopo tanti anni di studi ha la possibilità di realizzare il suo sogno nel cassetto e prova ad esprimersi con la pittura. Nel 2006 inizia a frequentare la Scuola di Arti Visive dell'associazione Next di Tuscania (VT) gestita dalla pittrice Antonella Properzi, dove con grande volontà e impegno imparerà tecniche e tematiche pittoriche: pittura ad olio, su ceramica, vetro, metallo, legno, acquerello e sanguigna; ogni tecnica è stata approfondita con grande amore e grande desiderio di realizzare le proprie idee artistiche maturate con gli anni di studio ed esperienze personali. Le sue opere sono piene di colori accesi, vivaci, piene di positività e spontaneità; predilige le nature morte fiamminghe, i ritratti, i paesaggi, gli scorci e anche le opere astratte e innovative. La sua arte è una sintesi armoniosa tra due grandi culture: orientale e occidentale, affascinanti e completamente differenti. Attualmente l'artista vive e svolge la sua attività di pittrice a Tuscania in provincia di Viterbo e partecipa con impegno ad eventi culturali; ogni anno espone in varie mostre sia locali, sia in Italia e sia all'estero; è socia attiva nell'associazione culturale Real Dreams dove cerca di trasmettere il suo amore per l'arte; il suo percorso artistico non si ferma mai ed è in costante ricerca di nuove idee ed evoluzioni sempre attenta a nuove emozioni che la natura e le sue esperienze le regalano. Approfondimenti: sito: www.filippova.net - email: [email protected] 55 Filippova Ludmilla Filippova Ludmilla 57 Filippova Ludmilla Giudici Carlo Maria Autodidatta creativo, artista postale nasce a Lecco nel 1954, fin da giovanissimo si dedica alla pittura. La frequenza di un istituto tecnico e lÊattività di disegnatore progettista svolta in quel periodo, lo porta a conoscere ed approfondire la tematica del disegno prospettico e volumetrico. Ottimo disegnatore con il colore nel sangue, nel 1973 esordisce con la sua prima personale di pittura riscuotendo successo di pubblico e di critica. Dal 1983 è impegnato in ricerche astratto - pittoriche con lÊutilizzo di diverse tecniche e lÊausilio di materiali diversi raggiungendo una competente abilità espressiva e unÊefficace manualità, avvalorate dalla sua maturità creativa. Pluriaccademico di merito, tiene personali prediligendo progetti a tema, partecipa a concorsi, premi dÊarte e manifestazioni internazionali di Mail Art, ottenendo notevoli riscontri di pubblico e di critica. I soggetti trattati sono: paesaggi, figure, composizioni, eseguiti con tecniche tradizionali e/o sperimentali. Predilige sviluppare progetti espositivi a tema.Le tecniche utilizzate sono: olio, tempera acquarellata, acquarello, acrilico, collage, pastello, tecniche miste sperimentali. In questi più di quarantÊanni di vita artistica, ha catalogato e certificato più di millecinquecento lavori (dipinti, schizzi, disegni, collage, piccole installazioni, ecc.), ha partecipato a oltre duecento manifestazioni dÊArte collettive e personali di pittura. Il suo impegno nellÊambito internazionale lo ha portato a superare le duecento presenze in manifestazioni che riguardano lÊArte in genere. Più di sessanta sono i cataloghi e libri dÊArte che trattano la sua attività, in particolare ricordiamo CAM 49 Catalogo Arte Moderna edito da Mondadori Editore. Più di ottanta le persone: Critici dÊArte, giornalisti, galleristi, collezionisti, scrittori, poeti, che hanno scritto di lui tra i quali citiamo: G. Falossi, M. Ferrario, P. Levi, G. Martucci EÊ stato insignito di quattordici titoli onorifici e di merito e questÊanno (2014) è Socio Onorario - Pontificia Accademia Mariana Internazionale - Città del Vaticano. Quotazioni opere: a partire da euro 350,00 Le quotazioni vanno intese nel loro riferimento mediato delle realizzazioni dei soggetti, fatto salvo per opere di eccezionale novità creativa per le quali la quotazione è da regolare nel caso specifico. EÊ presente sul CATALOGO DELLÊARTE MODERNA (CAM) N° 49 Editoriale Giorgio Mondadori Pagg. 260 – 261 - SEZIONE QUARTA PROPOSTE 2013/2014 Pag.40 Approfondimenti: http://www.carlomariagiudici.i e-mail : [email protected] - Pluriaccademico di meritoAssociato: A.I.A.M. Accademia Internazionale Arte Moderna – Roma U.C.A.I. Unione Cattolici Artisti Italiani Sez. MilanoCataloghi: http://www.aiam.it/valarte.G.htm - http://www.albaeditrice.com/CQ-2010-2011/GIUDICI.pdf http://www.comanducci.it - http://www.annuariocomed.it/giudici.htm - http://www.ilconvivio.org/galleria http://www.romart.it - http://www.premioceleste.it/artista-ita/idu:57099/ Contatti: Via Timavo, 11 23900 Lecco - LC - ITALY - Tel. 0341-251469 Cell. 347-0609101 - Studio Via Fiocchi Giulio, 7 23900Lecco –LC – ITALY 59 Giudici Carlo Maria Aiuola fiorita – cm 70X50 Olio e acrilico su tela 2014 AllÊimbrunire - cm 50X40 Acrilico su masonite 2014 Dervio – Lago di Como cm 50X40 Acrilico su masonite 2014 Brianza – Lungo lÊAdda – cm 29,5X21 Acrilico su cartone 2014 Laguna - cm 50X40 Acrilico su masonite 2014 Giusto Diana Pittrice per vocazione oltre che per talento, Diana Giusto si è formata artisticamente allÊIstituto dÊArte di Monza, ricevendo nel corso della sua carriera numerosi riconoscimenti oltre allÊattenzione di rinomati critici dÊarte: Vittorio Sgarbi, Paolo Levi, Anna Francesca Biondolillo, Sandro Serradifalco, Salvatore Russo, Dino Marasà, Maria De Michele, Maria Filomena Tetesi, Serena Carlino, Letizia Lanzarotti, Giuseppe Maci, Mariarosaria Belgiovine, Jean Charles Spina, Barbara Righetti, Mara Ferloni, Aldo Maria Pero. ˚ presente in prestigiosi volumi, annuari e riviste dÊarte moderna e contemporanea. Le sue opere sono state esposte in Italia e allÊestero in note gallerie dÊarte, in occasione di importanti esposizioni collettive e nel corso di alcuni grandi eventi artistici, tra cui la Biennale dÊArte di Palermo e la Biennale della Creatività di Verona. Diana Giusto utilizza prevalentemente la tecnica della pittura a olio, dedicandosi a tutti gli aspetti della pittura, dal paesaggio, al ritratto, al corpo umano, alla natura morta. Qualunque sia il soggetto, la pittrice riesce sempre a renderlo con un suggestivo gioco di luci e ombre e con uno straordinario realismo che trasforma ogni immagine in emozione, trascendendone la semplice apparenza. Approfondimenti: Sito ufficiale dellÊartista - www.dianagiusto.com - email: [email protected] Melograni e Tartufi Tecnica: Olio su tela 61 Giusto Diana Le Ninfee - Olio a spatola su tela Nobile dimora nel Perigord Olio a spatola su tela Papaveri solitari - Olio a spatola su tela Musto Donato Vive e lavora a Torino, fino dalla prima età manifesta una certa propensione per le arti figurative, partecipa ad un primo corso di disegno base dove apprende le prime nozioni, successivamente la conoscenza con il prof. Raffaele Nocerino, pittore e docente di discipline pittoriche presso il liceo artistico „Teatro Nuovo Torino‰ sarà determinante per il suo sviluppo artistico, in quanto sviluppa attraverso un corso avanzato di disegno dove apprende le principali tecniche di rappresentazione, sanguigna , crete colorate, pastelli, carboncino, punta dÊargento, in un secondo tempo sviluppa le principali tecniche pittoriche, le preparazioni dei supporti,ed approfondisce la tecnica dellÊacquerello e dellÊacrilico. Nel dicembre 2005 realizza la sua prima mostra personale dal titolo „La luce dellÊanima‰ presso lÊhotel Lancaster dove espone una serie di acquerelli dedicati alle impressioni e alle luci di Venezia , nel giugno 2007 partecipa ad una mostra presso il comune di Albisola Superiore (SV) dove realizza una serie di disegni per il suo centro storico, nel dicembre 2009 esegue la sua seconda personale presso lÊhotel lancaster. Nel novembre 2010 partecipa ad un concorso indetto da Aci gallery dal titolo „ adotta un poeta‰, sempre nel 2010 partecipa alla IV edizione del concorso „Turin Live Festival 2010 „ indetto da „Il salotto letterario‰ ricevendo una „menzione speciale‰ per la sezione pittura, infine nel dicembre 2010 ha partecipato ad un concorso indetto dallÊassociazione AD-ART ricevendo un Attestato di merito artistico, a Gennaio 2011 ha partecipato ad una mostra dal Titolo „cinque artisti a confronto‰ organizzata da Piemonte Artistico culturale.Contemporaneamente collabora con Elena Frontero dove apprende la tecnica dellÊincisione calcografica e in particolare la tecnica della punta secca, dellÊacquaforte e dellÊacquatinta. NellÊaprile 2011 partecipa alla mostra internazione Italia Arte 2011 a Villa Gualino, nel Giugno 2011 partecipa alla mostra „La Piazzetta 2011 „ presso il centro Artisti salernitani dove riceve al premio della Presidenza 2011, attualmente parteciperà ad una mostra di beneficenza „ I bimbi di betania „ in occasione del natale 2011 presso il Centro Artisti salernitani, in fine a dicembre mostra indetta dal Piemonte Artistico e culturale Mini Mostra collettiva natale 2011. Nel gennaio 2012 partecipa allÊiniziativa „Diario Critico „ curata dal prof. Paolo Levi nellÊambito di una iniziativa atta a promuovere i giovani artisti in Italia, con una recensione sulla rivista „Effetto Arte‰ Nel Aprile 2012 partecipa ad una iniziativa, „Dialoghi dÊArte‰, curata dalla prof. Liliana Nobile nella quale viene intervistato e con una recensione sulla rivista dÊarte EKNY. Nel Settembre 2012 partecipa al III concorso Città di Savona risultando al 2° posto.ricevendo il premio della giuria di redazione. Nel Ottobre 2013 partecipa ad un concorso dove risulta 3° ottenendo il premio dei galleristi presso lÊassociazione artistica AD-ART. Dal Dicembre 2013 fa parte del catalogo arte moderna Mondatori. Nel Gennaio 2014 partecipa al concorso Arteficio Art protagonist 2014 presso la città di Treviso, ottenendo una menzione speciale della giuria. A Febbraio 2014 presiede un workshop improntato sullÊacquerello presso il negozio di belle arti Bianco & Marzano. A ottobre 2014 vince il premio „Giovanni Paolo II‰ per la sezione pittura. 63 Musto Donato Cape Cod I giardini di Ninfea Musto Donato Il bosco incantato Cascata 65 Musto Donato Paesaggio n° 1 Paesaggio n°2 Pagliari Lia Lia Pagliari è nata a Roccasecca (FR) terminati gli studi scientifici si trasferisce a Roma dove tutt'ora vive e opera.Pittrice autodidatta,opera nell'ambito figurativo con varie tecniche: olio-tempera-sanguigna-pastello-acquarello ed incisione. Ha partecipato a numerose rassegne ottenendo significativi riconoscimenti. Ha tenuto numerose mostre personali,tra le quali : Galleria L'Etrusca, Palazzo delle Esposizioni, Studio D'Arte La Bottega del poeta, L'Agrifoglio, Hotel Nuova Roma(Amatrice), Rinascente(Scala Albii), Le Salon Des Nations (Parigi), L'Agostiniana, Palazzo Valentini, Galleria Canova. E' stata recensita,da giornali,riviste e cataloghi d'arte come:Noi Pubblicisti,La Scintilla del sud,Diagramma,La Sera,Daily American,Paese Sera,IL Messaggero,Metrò,Roma c'è,Giallo club,Rome Daily, Il Corriere Laziale, Nuova Impronta,Tribuna Express, Moda,La Sponda, Moda Flash,Boè,L'Elitè,Catalogo Unedi,Galleria d'Arte Italiana Contemporanea,Avanguardie Artistiche,C.A.I.2010,Protagonisti dell'Arte 2014. Le sue opere si trovano in Italia-Libia-USA e Canada. Hanno scritto di lei: Boneschi,Prinzi,Giordano,De Marco, Ferloni,Corradini,Armeni Severini,Levi,Marasà ecc. Viottolo di campagna - tempera 30x40 67 Pagliari Lia Il convento: acquerello 30x44 Spiaggia di Pensacola - olio su tela 50x70 Tulipani - acquerello 25x35 Pagliari Lia Mele verdi - acquerello 35x45 Magnolia del mio giardino - acquerello 35x45 69 Pagliari Lia Rose sulla panca - olio su tela 50x70 Cachi - acquerello 35x45 Petrangeli Ettore Ettore Petrangeli conosce la passione per l'arte sin dall'adolescenza. Nato il 23 settembre 1942 a Rieti , da giovanissimo viene avviato all'arte tipografica maturando la sua esperienza nella composizione a mano nell'illustrazione,nella stampa aprendosi man mano alla pratica del disegno e della pittura : inizia con gli schizzi di soggetti diversi a matita su carta proseguento con gli acquarelli e gli olii su tela. Autodidatta predilige il figurativo che gli consente di esprimere il temperamento e la psicologia dei personaggi rafficurati. Celebri sono i suoi dipinti a Girgenti il paese dove è cresciuto dove è stato ispirato dalla bellezza di una natura selvaggia e incontaminata. Sempre a Girgenti si può ammirarare la Madonna con il Bambino nella parrocchia di S. Sisto, opera realizzata nell'anno 2000 in occasione del Giubileo . Varie sono le sue opere , molte di esse si ispirano all'arte sacra ed alcune di esse si trovano nel Santuario della SS. Trinita di Vallececa presso il monastero di S.Filippa a borgo S.Pietro ed a S, Maria della neve a Frasso Sabino. Anche la stampa locale attraverso il corriere diRieti con la pubblicazione di un suo curriculum e diverse sue opere ha voluto premiare la partecipazione ad eventi e manifestazioni tra questi la mostra Fiori di Campo2e la successiva donazione di opere per l'ospedale S. Camillo De Lellis. Ha partecipato a numerose collettive e personali a Roma e nei maggiori comuni del Lazio e molte delle sue opere fanno parte di varie collezzioni private. Le attuali sue quotazioni tra i 600 e 800 euro nel web romart e alternativa margutta.... 71 Petrangeli Ettore Raineri Giovanni Nato a Napoli , ha studiato a Roma conseguendo la laurea in Architettura Ha lavorato negli Stati Uniti presso lo studio Brown and Daltas di Boston. Nello stesso periodo ha conseguito un Master in progettazione architettonica alla Harvard University. Tornato in Italia ha iniziato una collaborazione presso lo studio dellÊArch. Paolo Portoghesi e successivamente con lÊArch. Massimiliano Fuksas. Ha esposto le sue opere pittoriche e fotografiche a Cambridge (Massachusetts) e Boston. Attualmente lavora nel suo studio di Roma 73 Raineri Gianni Storto Ivana EÊ nata nel 1938 in provincia di Venezia ed ora abita a Caserta. Fin da bambina disegnava con passione, poi negli anni successivi ha lasciato questa sua passione per riprenderla una volta andata in pensione. Non ha fatto nessuna scuola specifica dÊarte, ma ha seguito un corso di pittura presso una Associazione di persone della terza etaÊ della sua cittaÊ attuale . Dipinge solo dal 2009 , ma eÊ scoppiata dentro di lei una passione irrefrenabile per colori e pennelli ed ha giaÊ dipinto circa 120 quadri, fra cui moltissimi ritratti e altri quadri di paesaggi, figure femminili e altro con varie tecniche: pittura ad olio, acrilica, acquerelli e tempera con una frenesia eccessiva (forse ha incominciato troppo tardi a dipingere e vuole recuperare il tempo perduto) QUOTAZIONI OPERE : Da 800 a 1000 Partecipazione a mostre e premi Nel 2012 partecipa al XXIII° Concorso Nazionale LÊEcologia Ambiente e Natura di Fisciano (Salerno) per la sezione Pittura e vince il terzo premio ex aequo, con lÊopera „La Palude‰. ( Motivazione: ìLa pal ude diIvana Sto t ro Łun pe di a r o de i lzio sse acuzio e , ncon epiena u lce ,co i o lvivi,im r gin maipla stiche ,qua si im ps e rsio i nstiche .Tan ta uce color liche e de t o ní l n ai n a ode o mí lu atr ice dibile no tra tto di e spir ito se s nibile . ì ) - Nel maggio del 2014 partecipa alla Mostra Collettiva organizzato dallÊAss. Lynarty di Lyna Lombardi „La Terra dei Fuochi‰ Il grido dellÊArte per la Terra dei Fuochi tenutasi presso il Real Sito Belvedere di San Leucio (Caserta) con lÊopera „Rovine‰ olio su tela 30x40 - Il 19 giugno 2014 partecipa alla II° Edizione Concorso di Pittura Estemporanea „ARTE IN COLLINA‰ organizzata dall ÊAssociazione Culturale „La Terra del Sole‰ e dal Comune di Napoli – Sezione Arenella Vomero, con lÊopera „Vomero Via Morghen‰ creato appunto in estemporanea nella stessa giornata - 7 settembre 2014 partecipa a „Spazio allÊArte‰ a Torre Annunziata (Napoli), organizzata dallÊAssociazione Pandora Centro Sociale Culturale Turistico e dal Comune di Torre Annunziata, presentando diversi suoi quadri insieme ad altri pittori nella Piazza Ernesto Cesaro di Torre Annunziata. A fine anno 2014 ha giaÊ prenotato la sua partecipazione ad una mostra collettiva di quadri che si terraÊ a San Pietroburgo organizzata dall ÂAssociazione Internazionale dellÊArte coordinata da Arte Spoleto di Olga Okuneva., presentando due sue opere „Eltz Castello in Germania‰ acrilico su tela 40x50 e „La grotta‰ acrilico su tela 40x50. Eltz castello in Germania - acrilico su tela 40x50 del 2014 Opera partecipante alla mostra collettiva di San Pietroburgo a dicembre 2014 75 Storto Ivana La Palude - olio su tela 20x40 del 2011 Quadro aggiudicatosi il 3° premio ex aequo al XXIII° Concorso Nazionale „LÊecologia: Ambiente e Natura‰ di Fisciano (SA) nel 2012. Rovine - olio su tela 30x40 del 2013. Opera presente nella Mostra „La Terra dei Fuochi‰ a San Leucio di Caserta nel 2014. La Grotta - acrilico su tela 40x50 del 2014 Opera partecipante alla mostra collettiva di San Pietroburgo a dicembre 2014 Piazza Ferretto a Mestre - olio su cartoncino telato 50x70 del 2013 Storto Ivana Casertavecchia - acrilico su tela 35x50 del 2014, Punta Oncino a Torre Annunziata - acrilico su tela 30x40 del 2014 77 Storto Ivana Castel dellÊOvo Napoli – acrilico su tela 40x50 del 2014 Casolla due – acrilico su tela 30x40 del 2014 Zanelli Luciano Nasce nel 1938 a Giuncugnano, nellÊalta Garfagnana, in provincia di Lucca. La terra dÊorigine accompagna il Maestro per tutta la vita: emerge prepotentemente dai panorami campestri e montani dei suoi quadri, perché, come si deduce anche dallÊaccento, non ha mai dimenticato quella terra racchiusa tra le Alpi Apuane e lÊAppennino Tosco-Emiliano. A diciassette anni Zanelli lascia il paese natio per trasferirsi a Roma e intraprendere la carriera militare. Nel contempo frequenta numerosi corsi di pittura e dipinge a olio ed acrilico su tela e su carta cotonata. Predilige raffigurare, con una pittura di getto, istintiva e suggerita dal cuore, paesaggi di campagna e montagna che gli ricordano le sue origini, imprimendo nelle tele i colori e le emozioni della natura. Le sue opere figurano in collezioni pubbliche e private; è presente in riviste ( „RomArt Gallery‰), in prestigiosi annuari ( „Avanguardie Artistiche‰, „Acca‰ ) e cataloghi dÊArte Moderna e Contemporanea. In più il Maestro ha partecipato a diverse collettive: a Palazzo Barberini, al Museo di Porta San Paolo, alla Tornatora Art Gallery, alla Galleria Bitta, alla Galleria SantÊAgata, a Palazzo Ferdinando di Savoia, a Villa Azad, alla Casa della Cultura Villa De Sanctis con lÊAccademia Giuseppe Gioacchino Belli.Luciano Zanelli fa parte del „Movimento internazionale cento e più artisti nel mondo‰. Nel 2010 i suoi quadri sono presenti alla Biennale di Rieti, allo Spoleto Festival Art e alla Mostra Internazionale Itinerante Spoleto – Milano – Bruxelles. Nel 2011 ha pubblicato il libro „Ricordi di vita‰ a cura della giornalista Anna Astrella direttore responsabile della rivista „RomArt Gallery‰, un catalogo raccontato con più di cento opere realizzate in quarantÊanni trascorsi tra tele e pennelli che accompagnano dei brevi racconti della sua attività professionale e artistica. Panorama con papaveri - olio su tela cm. 50x60 79 Zanelli Luciano Primavera sul lago - olio su tela cm. 50x60 Collezione privata Marina - olio su cartoncino telato cm. 24x30 Collezione privata La neve - olio su tela cm. 60x80 Collezione privata Figino Ambrogio Annibale Carracci Fede Galizia Evaristo Baschenis Canaletto De Caro Baldassarre Francesco Hayez John Constable William Turner Giovanni Fattori Silvestro Lega Telemaco Signorini Camille Corot Édouard Manet Paul Cezanne Georges Braque Pablo Picasso Giorgio Morandi Alia Amalia Ardiri Nunzio Bergando Denise Borrello Giuseppe Casarotto Tristano De Haan Paul (Agostini Stefano) Del Duca Vincenzo Filippova Ludmilla Giudici Carlo Maria Giusto Diana Musto Donato Pagliari Lia Petrangeli Ettore Raineri Giovanni Storto Ivana Zanelli Luciano ISBN978-88-909429-7-6 €25,00