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SERVIZIO CIVILE NAZIONALE
SOCIO C.N.E.S.C. CONFERENZA NAZIONALE ENTI SERVIZIO CIVILE
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
Agire Assieme
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
A08
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il
progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili;
identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
INTRODUZIONE
Il progetto di Servizio civile nazionale “Agire Assieme” avrà come sedi locali le seguenti otto
associazioni:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
P.A. Croce Bianca Savona
P.A. Croce Bianca Altare
P.A. Croce Bianca Cairo Montenotte
P.A. Croce Bianca Carcare
P.A. Croce Bianca Dego
P.A. Croce d’Oro Albissola Marina
P.A. Croce Rosa Cellese (Celle Ligure)
P.A. Croce Verde Albisola Superiore
Le attività previste comprendono il trasporto sanitario assistito e l’emergenza sanitaria
extraospedaliera (sistema 118).
I comuni che saranno interessati dalle attività del progetto, facenti tutti parte dell’attuale provincia
di Savona sono:
Albisola Superiore
Albissola Marina
Altare
Bormida
Cairo Montenotte
Celle Ligure
Cosseria
Dego
Mallare
Pallare
Piana Crixia
Plodio
Savona
Stella
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IL TERRITORIO DI ATTUAZIONE
Il contesto attuativo comprende l’area urbana savonese, includendo in essa i comuni limitrofi di
Albisola Superiore e Celle Ligure e la Val Bormida di Spigno (comuni di Altare, Carcare, Cairo
Montenotte, Dego, Mallare, Bormida, Pallare e parte del comune di Cosseria).
Malgrado la separazione tra la fascia costiera e l’entroterra collinare del versante padano possa
sembrare abbastanza netta, tale area costituisce un continuum geografico e socio-economico
abbastanza ben definito, infatti il Comune di Savona confina direttamente con quelli di Altare,
Cairo Montenotte ed Albisola Superiore, che a loro volta sono confinanti con quelli di Carcare,
Dego e Celle Ligure, molte aziende della Val Bormida sono strettamente legate alla portualità
savonese e la stessa vallata rappresenta un importantissimo punto di transito nel traffico merci
diretto dalla costa del Ponente ligure verso il Piemonte meridionale ed occidentale.
L’intero comprensorio è infine a sua volta collegato da un reticolo ferroviario, stradale ed
autostradale strettamente interconnesso e che vede in Savona città uno dei principali nodi ferroviari,
stradali ed autostradali dell’Italia nord-occidentale.
Anche dal punto di vista dell’organizzazione dei servizi di Emergenza sanitaria 118 e di trasporto
assistito sanitario e socio-sanitario l’area di attivazione del progetto presenta caratteristiche di
discreta omogeneità.
Di fatto gran parte dei servizi di trasporto sanitario provenienti dalla Val Bormida hanno ormai
come destinazione principale l’Ospedale San Paolo di Savona, che è il principale nosocomio della
Provincia e il punto di riferimento per l’area costiera compresa tra Varazze e Spotorno (e includente
Celle Ligure e Albisola Superiore), inoltre se è vero che l’ospedale San Giuseppe di Cairo
Montenotte è ancora la struttura di riferimento per l’Emergenza, nell’ambito della Val Bormida
savonese, è altrettanto vero che tale struttura è sottodimensionata per il contesto in cui opera e che,
nel prossimo futuro è previsto, dal piano sanitario regionale della Liguria, un suo ulteriore
ridimensionamento, con chiusura di buona parte della struttura di degenza e ridimensionamento
dell’operatività del Pronto Soccorso. L’ospedale San Paolo nel medio termine è quindi destinato ad
assumere un’importanza determinante per quanto riguarda l’organizzazione dei servizi di tipo
socio-sanitario-assistenziale previsti dal presente progetto. Tale aspetto non avrà conseguenze
indolori perché, stante la relativa distanza tra la Val Bormida e l’ospedale savonese (in media 25-30
Km in un contesto di collina interna), la conseguenza più significativa sarà un allungamento dei
tempi per l’espletamento dei servizi di emergenza/urgenza sanitaria e di trasporto.
CARATTERISTICHE GEOGRAFICHE DEL TERRITORIO
Il territorio su cui sarà attivato il progetto “Agire Assieme” ha una superficie complessiva di 467,89
Km2 pari a circa il 30% della superficie complessiva dell’attuale provincia di Savona (1544,54
Km2). La caratteristica saliente di quest’area è quella di essere in gran parte collinare e in parte
minore montuosa, mancano infatti le pianure e le poche aree pianeggianti nei fondovalle (foce del
Letimbro a Savona e fondovalle della Bormida di Spigno presso Cairo) occupano superfici così
ridotte da essere trascurabili, il territorio ha quindi un’altimetria che dal livello del mare si innalza
bruscamente e in pochi chilometri fino ad altitudini di 500-900 m lungo lo spartiacque appenninico
principale, per poi abbassarsi molto gradualmente, formando lunghe dorsali collinari (con altezze
massime attorno ai 600-800 m) nel versante padano (bacino della Bormida di Spigno), il settore
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sud-occidentale del territorio si presenta infine decisamente montuoso, con rilievi che superano i
1000 m (Monte Settepani, 1386 m, Monte Ronco di Maglio, 1108 m, nel territorio comunale di
Bormida e in quello di competenza della P.A. Croce Bianca Carcare).
PRINCIPALI INFRASTRUTTURE VIARIE E LORO PROBLEMATICHE
L’Autostrada A10 “Genova-Savona-Ventimiglia” è la principale via di comunicazione tra i
sistemi portuali di Genova e Savona con quelli di Marsiglia e Barcellona e una delle principali
arterie autostradali del Nord Ovest italiano, percorre il territorio del nostro progetto tra i caselli
autostradali di Celle Ligure e Savona (Zinola - Legino), in prossimità del quale si innesta
l’autostrada A6 Savona - Torino. Poiché il progetto “Agiamo Assieme” comprende un territorio in
gran parte caratterizzato da complessi industriali e portuali, al centro però di un notevole
comprensorio turistico, al traffico commerciale di per sé molto intenso va a sommarsi quello
turistico. Ambedue queste tipologie di traffico gravano poi su un’infrastruttura autostradale risalente
a circa 50 anni fa e mai realmente ammodernata, caratterizzata da una doppia carreggiata a due sole
corsie e in gran parte priva di corsia di emergenza. Da tutto ciò consegue che la fascia costiera sia
interessata dalle seguenti problematiche viarie:
•
viabilità urbana spesso congestionata dalla sovrapposizione di traffico commerciale e
traffico turistico (le località turistiche della fascia costiera sono spesso immediatamente a ridosso
dei maggiori centri abitati, vedasi il caso specifico di Savona, Albissola Marina, Albisola Superiore
e Celle Ligure, formanti ormai un unico agglomerato urbano di circa 80.000 residenti),
•
incapacità da parte delle maggiori infrastrutture viarie (e specificamente dell’autostrada A10
Genova-Ventimiglia) di assorbire un traffico veicolare in costante aumento;
•
una densità abitativa tra le più alte della Liguria e d’Italia (punte fino a 5000 abitanti per
Km2 nell’area urbana savonese), con livelli assai sostenuti di traffico locale.
•
Tassi di incidentalità stradale piuttosto elevati in tutto il reticolo viario principale (autostrada
A10 ed autostrada A6) e secondario.
L’Autostrada A6 “Torino - Savona”: è l’unica arteria autostradale dell’entroterra della Liguria
occidentale, collega il Ponente Ligure a Torino e le aree urbane di Savona e Genova a Mondovì e
Cuneo, presenta un tratto montano che inizia in territorio piemontese (Ceva) per poi interessare i
comuni liguri di Roccavignale, Millesimo, per poi entrare nel territorio del nostro progetto e
interessare i territori di Cosseria, Carcare, Altare, Quiliano e Savona. Questo ultimo tratto si
presenta tortuoso, con marcati dislivelli; inoltre la carreggiata è spesso soggetta alla formazione di
ghiaccio e ad accumuli nevosi consistenti, soprattutto tra Cosseria e Altare e, in misura inferiore, nel
primo tratto oltre la galleria di Cadibona. Durante i mesi estivi e durante le principali festività
annuali l’autostrada è percorsa dall’intenso flusso turistico che dal Piemonte occidentale si sposta in
direzione della Riviera ligure di Ponente e della Costa Azzurra. Nonostante i lavori di
ammodernamento e la costruzione della seconda carreggiata (terminati nel 2001) l’autostrada
“Torino - Savona” rimane una delle arterie autostradali più pericolose d’Italia, soprattutto per l’alta
incidenza di sinistri gravissimi e con esito mortale. All’altezza del casello autostradale di Savona
avviene poi l’innesto con l’autostrada A10, infrastruttura a sua volta vecchia e inadeguata per i
volumi di traffico commerciale e turistico che è chiamata a sostenere. La situazione che si viene a
creare all’interno del nodo autostradale savonese è quindi tra le più critiche, a livello di
problematiche legate al traffico, tra quelle già non particolarmente felici della costa ligure.
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Tra le strade ordinarie vanno citate poi:
Strada Statale n. 1 “Aurelia”.
Collega la Liguria e il versante tirrenico centro-settentrionale (fino a Roma) alla Costa Azzurra (La
Turbie, presso Monaco). Nel tratto di competenza del progetto è pressoché totalmente inclusa nel
reticolo della viabilità urbana ed attraversa un’area cittadina che oltre al centro abitato di Savona
comprende anche quelli di Albisola e Celle Ligure, si tratta di una zona densamente popolata (circa
80.000 abitanti, con densità di popolazione anche di 5.500-6000 abitanti Km2) e fortemente
congestionata, sia per la presenza delle infrastrutture portuali (porto commerciale di Savona – Vado
e terminal traghetti di Savona Centro), sia per le struttura industriali presenti in loco, sia per la
presenza di un forte e sviluppato settore terziario (logistica, commercio, ecc.) sia perché i comuni
subito ad est di Savona (Albissola Marina, Albisola Superiore, Celle Ligure) hanno una spiccata
vocazione turistica e vedono incrementi della popolazione superiori al 200% durante i mesi estivi e
le principali festività che si alternano nel corso dell’anno. L’Aurelia nel tratto savonese non ha poi
subito ammodernamenti significativi dopo la fine degli anni ’6, si presenta stretta (una sola
carreggiata a due corsie) ed è largamente sottodimensionata perfino rispetto alle esigenze del solo
traffico locale.
Strada provinciale n. 334 “Del Sassello”, collega Albisola (e quindi l’area urbana savonese) ad
Acqui Terme (AL), tramite il centro abitato di Sassello, nell’entroterra padano della provincia di
Savona; questa strada (ex statale) collega anche i piccoli comuni savonesi della Val d’Erro
(Pontinvrea e Mioglia) alla fascia costiera. Pur non essendo una arteria con grandi livelli di traffico
è comunque percorsa da un discreto numero di autoveicoli, soprattutto in estate e nei fine settimana,
perché sia Sassello, sia i comuni limitrofi includono località turistiche di rinomanza quantomeno
locale. La SP n. 334 assorbe anche una parte del traffico commerciale proveniente dal Monferrato
Acquese e diretto a Savona. I primi 14 Km, che sono di competenza territoriale della P.A. Croce
Verde Albisola Superiore, si presentano tortuosi, con carreggiata mediamente stretta e soggetta a
ulteriori e improvvisi restringimenti. Nel tratto terminale tra Stella Santa Giustina e il Giovo Ligure
la presenza di neve o ghiaccio su parte della carreggiata, durante i mesi invernali, è un’evenienza
piuttosto frequente.
Strada provinciale n°29 “Del Colle di Cadibona”: collega Savona ad Acqui Terme, attraversando i
centri abitati di Savona, Cadibona (Quiliano, SV) Altare, Vispa (Carcare), Carcare, San Giuseppe
(Cairo Montenotte), Dego e Piana Crixia, presenta tratti tortuosi e ripidi, specie nel primo tratto (tra
Savona e il Colle di Cadibona), la carreggiata in genere è a due corsie ma è soggetta a improvvisi
restringimenti; nei mesi invernali vi sono spesso problemi di ghiaccio o neve sul manto stradale,
soprattutto tra Altare e Piana Crixia; durante il tardo autunno e l’inverno nelle ore notturne e al
mattino si possono avere severe riduzioni della visibilità per banchi di nebbia, l’incidenza di sinistri
stradali è elevata. E’ inoltre la principale via di comunicazione tra Acqui Terme (AL), parte del
Monferrato astigiano e Savona, per cui il traffico può essere piuttosto sostenuto, specie nelle ore di
punta e nei mesi estivi e soprattutto nei tratti compresi tra Cairo Montenotte e San Giuseppe di
Cairo e nel tratto urbano in Comune di Savona. Diviene l’infrastruttura viaria di supporto quando
sull’autostrada A6 vi sono problemi di percorribilità (incidenti, condizioni meteo avverse) e tende
ad assorbirne parte del traffico nei periodi di massimo afflusso turistico, con conseguente
congestionamento della viabilità locale.
Strada provinciale n°28bis: collega la strada provinciale n°29 alla Strada statale n°28 del Colle di
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Nava e quindi l’alta Val Bormida di Spigno e l’alta Val Bormida di Millesimo, ha un tracciato
relativamente breve e irregolare, con dislivelli discretamente accentuati. Pur essendo in gran parte a
due corsie presenta alcuni pericolosi restringimenti della carreggiata, specie nell’ambito del
territorio comunale di Cosseria. Lunghi tratti ghiacciati o condizioni di esteso innevamento sono
piuttosto usuali nei mesi invernali. La strada è di diretta competenza, per quanto riguarda
l’emergenza sanitaria, della P.A. Croce Bianca Carcare, fino all’altezza di Case Lidora (Comune di
Cosseria).
Strada provinciale n° 5 collega Altare e Mallare, arteria non lunga (8,5 Km) e sostanzialmente
priva di grandi asperità, presenta ricorrenti problemi di innevamento nei mesi invernali.
Strada provinciale n° 15 collega Carcare al Colle del Melogno, attraversando i centri abitati di
Pallare e Bormida, raggiunge un’altitudine massima di 967 m in località del Pian dei Corsi, sotto la
vetta del Monte Settepani (1386 m) presenta una carreggiata piuttosto stretta e tortuosa, con lunghi
tratti a una sola corsia e forti dislivelli nel tratto conclusivo. Nei mesi invernali si può presentare in
condizioni di forte innevamento o addirittura può restare interrotta, nel tratto finale, anche per
periodi piuttosto lunghi, a causa della presenza di ghiaccio e neve sulla sede stradale. Non
infrequente la nebbia, in inverno soprattutto nel tratto di fondovalle tra Carcare e Bormida, anche
nelle altre stagioni nel tratto conclusivo verso il Pian dei Corsi.
CARATTERISTICHE DEMOGRAFICHE DEL TERRITORIO
Nella seguente tabella sono riportate:
1. la popolazione residente nell’area del progetto, sia quella complessiva sia quella di ogni
comune (dati aggiornati al 1° gennaio 2011);
2. la superficie (espressa in Km 2) di ciascun territorio comunale;
3. la densità di popolazione (Km 2) di ogni comune e dell’intero territorio.
COMUNI
Albisola Superiore
Albissola Marina
Altare
Bormida
Cairo Montenotte
Carcare
Celle Ligure
Cosseria
Dego
Mallare
Pallare
Piana Crixia
Popolazione
Superficie residente (n.
(in Km2) ab.)
29,02
10.581
3,20
5.617
11,74
2156
22,43
426
99,49
13.695
10,36
5.682
9,62
5431
13,73
1.084
67.77
2.006
32,62
1.214
21,3
956
29,59
896
Densità di popolazione
(n. ab./Km2)
364,61
1.755,31
183,65
18,99
137,65
548,46
564,55
78,95
29,60
37,22
44,88
30,28
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Plodio
Savona
Stella
8,21
65,55
43,26
650
62.553
3.082
Totale
467,89
116.029
79,17
954,28
71,24
247,98
La popolazione del territorio di attivazione del progetto è di circa 116.000 residenti e rappresenta il
14,3% circa dell’intera popolazione provinciale; la densità di popolazione è circa 248 ab./Km2 ed è
superiore alla media nazionale e regionale (197,8 ab./Km2 nel 2011). Il dato medio della densità
abitativa è ovviamente l’esito di una distribuzione della popolazione molto irregolare, che vede una
forte urbanizzazione nell’area savonese costiera (un dato significativo è quello relativo al comune
di Albissola Marina, nel cui territorio, urbanizzato per il 96,8% della superficie complessiva la
densità di popolazione supera i 1700 ab./Kmq, densità ancora più elevate si riscontrano a Savona
città) inoltre, una densità di popolazione abbastanza, alta si riscontra anche nell’area urbana di Cairo
Montenotte e in quella di Carcare, che di fatto formano un unico agglomerato con valori medi
attorno ai 600-700 Km2 con picchi di 1300 a Cairo città, questo dato non emerge dalla soprastante
tabella perché, la grande estensione del territorio comunale di Cairo Montenotte, fa sì che la densità
di popolazione, calcolata sull’intera superficie comunale sia invece relativamente bassa, con un
valore medio di circa 138 ab./Km2, va però specificato che, dei quasi 100 Km2 di superficie
comunale, risulta urbanizzato solo l’11,8%
Il resto del territorio della Val Bormida, come quello delle vallate alle spalle di Savona e di Albisola
(vallate del Letimbro e del Sansobbia) la densità di popolazione sia nettamente più bassa (con valori
medi attorno ai 60 ab./Km2 e compresi tra i 19 ab./Km2 di Bormida e i 79 di Plodio.
Altra caratteristica importante del territorio di attivazione del progetto è l’alta incidenza di anziani
(età ≥ 65 anni) sul totale della popolazione residente. Nella seguente tabella sono riportati i dati
relativi alla popolazione anziana (età ≥ 65 anni).
Comuni
Albisola Superiore
Albissola Marina
Altare
Bormida
Cairo Montenotte
Carcare
Celle Ligure
Cosseria
Dego
Mallare
Pallare
Piana Crixia
Plodio
Savona
Stella
Dati complessivi area
Totale
residenti
10.581
5.617
2.156
426
13.695
5.682
5.431
1.084
2.006
1.214
956
896
650
62.553
3.082
116.029
N° Residenti età
≥ 65 anni
3.192
1.620
707
148
3.536
1.527
1.449
249
554
323
267
272
149
17.626
738
32.357
% Residenti età
≥ 65 anni
30,17
28,84
32,79
34,74
25,82
26,87
26,68
22,97
27,62
26,61
27,93
30,36
22,92
28,18
23,95
27,89
Indice di vecchiaia
282,33
259,62
366,32
493,33
229,76
223,90
235,23
167,11
263,81
224,31
249,53
377,78
198,67
259,05
191,19
253,54
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Analizzando i dati della tabella emerge immediatamente un elemento che caratterizza la demografia
della zona: gli ultra sessantacinquenni rappresentano il 27,89% della popolazione residente nel
territorio, tale dato percentuale è molto elevato se lo si raffrontata con il dato nazionale (20,23% nel
2011) e risulta lievemente più alto dello stesso dato percentuale ligure (26,79%). Infine la
demografia dell’intera area è contrassegnata da un saldo demografico annuale sostanzialmente
stabile (-0,04 nel 2011) e da un elevato indice di vecchiaia (253,54 al 1° gennaio 2011) contro un
valore medio nazionale del 143,38 (al 1° gennaio 2011). Ambedue questi indicatori forniscono in
modo inequivocabile l’immagine di un territorio la cui popolazione tende ad invecchiare e in cui
anche l’arrivo degli immigrati, che complessivamente ammontavano a 6.341 persone (1° gennaio
2011) gran parte delle quali trasferitesi negli ultimi 15 anni) fatica a stabilizzare il numero dei
residenti.
Popolazione
residente
% Popolazione fluttuante
COMUNI
(2010)
Popolazione fluttuante (2010) (stima su dati anno 2010)
387,49
Albisola Superiore
10.581
41.000
480,68
Albissola Marina
5.617
27.000
37,11
Altare
2.156
800
93,90
Bormida
426
400
13,14
Cairo Montenotte
13.695
1.800
7,92
Carcare
5.682
450
349,84
Celle Ligure
5.431
19.000
41,51
Cosseria
1.084
450
72,28
Dego
2.006
1450
24,71
Mallare
1.214
300
26,15
Pallare
956
250
44,64
Piana Crixia
896
400
46,15
Plodio
650
300
0,16
Savona
62.553
100
22,71
Stella
3.082
700
81,36
116.029
Totale
94.400
Va da sé che un’incidenza di popolazione fluttuante, stimata al l’81% della popolazione residente
(ma con punte massime del 481%), comporti anche un significativo aumento della domanda del
numero di servizi sanitari e socio-sanitari, ivi inclusa l’emergenza sanitaria (118) e il trasporto
assistito.
STRUTTURE SANITARIE DI RIFERIMENTO
Il principale ospedale di riferimento per l’area urbana savonese è l’Ospedale San Paolo di Savona,
che dispone dei principali reparti specialistici e di una struttura di terapia intensiva dotata di 20
posti. La principale struttura di riferimento, per l’Emergenza sanitaria (118) in Val Bormida è
invece l’Ospedale San Giuseppe di Cairo Montenotte, che oltre a un reparto di medicina generale e
a reparti dedicati alle principali specialità mediche è dotato anche di una struttura degenziale di
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terapia intensiva con undici posti letto; qualora la disponibilità di posti in terapia intensiva o negli
altri reparti sia esaurita, le ambulanze in servizio di emergenza vengono indirizzate presso
l’Ospedale S. Paolo di Savona. Va precisato che il piano di spesa sanitaria approvato dalla Regione
Liguria prevede un forte ridimensionamento della struttura ospedaliera di Cairo Montenotte con
chiusura del reparto di terapia intensiva, dei reparti specialistici e dei relativi posti letti e il
mantenimento di un punto di primo intervento destinato a una parte delle emergenze sanitarie (in
generale le meno critiche), a ciò seguirebbe un relativo potenziamento delle strutture e dei reparti
dell’Ospedale San Paolo di Savona che diverrebbe quindi il polo di riferimento prevalente per
l’intera area.
Una ulteriore struttura sanitaria di riferimento per l’area savonese e valbormidese è l’ospedale di
Pietra Ligure (SV) che è posto al di fuori dei confini dell’area del progetto, verso l’Ospedale Santa
Corona sono destinati una parte dei servizi di Emergenza ed urgenza sanitaria (118) e soprattutto un
elevato numero di prestazioni ospedaliere (es. emodialisi, terapie farmacologiche, interventi
chirurgici) e diagnostiche.
Sede di progetto
Ospedale Savona
Albisola Superiore
Albissola Marina
Altare
Cairo Montenotte
Carcare
Celle Ligure
Dego
Savona
4 Km
2 Km
17 Km
27 Km
22 Km
6 Km
34 Km
2 Km
Ospedale
Cairo
Montenotte
28 Km
26 Km
10 Km
0,6 Km
5 Km
36 Km
7 Km
24 Km
Ospedale Pietra Ligure
35 Km
33 Km
38 Km
48 Km
43 Km
38 Km
55 Km
29 Km
Sul territorio in cui sarà attivato il progetto “Agire Assieme” sono presenti anche laboratori e studi
medici privati, convenzionati con l’ASL 02 per alcune prestazioni diagnostiche.
Va infine considerato che, in un servizio come quello di trasporto sanitario assistito, che consiste
nell’accompagnare pazienti infermi o disabili dal loro luogo di residenza verso strutture sanitarie (e
nel riaccompagnarli al domicilio), ha una notevole importanza anche la presenza di anziani e
disabili domiciliati in residenze protette, case-famiglia e residenze assistenziali, sul territorio sono
presenti una ventina di strutture di questo tipo, molte di esse risultano convenzionate con l’ASL 2
“Savonese.
VARIAZIONE DELLA DOMANDA NELL’AMBITO DEI SERVIZI PREVISTI DAL
PROGETTO
I tassi di crescita della domanda, nello stesso periodo sono stati rispettivamente:
emergenza sanitaria = +6,42% su base triennale
trasporto assistito = +12,77% su base triennale
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Una simile crescita tendenziale della domanda di servizi viene gestita con difficoltà da associazioni
il cui organico è rimasto sostanzialmente invariato nel corso dell’intero triennio (il saldo tra il
nuovo personale e quello che ha abbandonato le associazioni è stato solo debolmente positivo:
+0,67%). Ne consegue che una parte della domanda di trasporto assistito resti inevasa.
Contestualmente alla presenza della domanda di trasporti che non si riesce a soddisfare, cresce il
problema della scopertura locale di alcune turnazioni relative all’emergenza sanitaria.
Nell’organizzazione operativa della rete di Emergenza 118, ad ogni ente è assegnata una
competenza territoriale (che riguarda aree relativamente vicine alla sua sede), ogni associazione ha
quindi un proprio territorio di competenza, all’interno dello stradario provinciale del 118
(conservato presso la centrale operativa dell’U.O. 118 “Savona Soccorso”), nell’ambito del proprio
territorio ciascun ente ha quindi la cosiddetta “prima uscita”, ossia è il primo ad inviare ambulanza
e soccorritori; quando una pubblica assistenza non riesce a coprire una turnazione oraria (perché
non ha equipaggi di soccorritori in sede), nell’ambito di quella stessa turnazione la competenza
territoriale viene assegnata alla pubblica assistenza più vicina (definita di “seconda uscita”), che si
può trovare a dover intervenire contemporaneamente sul territorio di propria competenza diretta e
su quello di un ente contiguo, con un fisiologico allungamento dei tempi di avvicinamento.
Attualmente il problema delle scoperture di turno (scopertura in area di “prima uscita”) riguarda la
gran parte degli enti, ma con variazioni importanti da sede a sede, si va infatti da associazioni nelle
quali il fenomeno si presenta del tutto sporadicamente (con incidenze percentuali inferiori all’1%
dei turni) ad altre nelle quali i tassi di scopertura in prima uscita sono prossimi o superiori al 10%.
Sulla percentuale di scopertura in prima uscita ha un’influenza diretta anche la difficoltà ad
organizzare più squadre di soccorritori all’interno di una stessa sede, infatti se alla prima chiamata
la percentuale di scoperture è relativamente bassa (meno del 5% totale), questa aumenta
drasticamente quando al centralino dell’ente pervengono (in breve successione) due o più chiamate
di allertamento da parte del 118. Il problema delle scoperture in prima uscita è quindi uno dei punti
più critici nell’organizzazione del servizio di Emergenza sanitaria (118) perché ha conseguenze
negative sulla tempistica dell’intervento, infatti nei casi più urgenti (classificati come “codice
rosso”), è assolutamente necessario che il tempo che trascorre tra l’allertamento della sede da parte
della centrale operativa 118 e l’arrivo sul luogo dell’emergenza (definito “target”) sia brevissimo;
poiché le manovre di “stabilizzazione” che possono permettere la sopravvivenza del paziente
debbono essere messe in atto in tempi estremamente rapidi; infatti va segnalato che, nelle situazioni
più gravi la possibilità di recupero del paziente è strettamente legata al tempo massimo entro il
quale sono attuate le manovre di rianimazione cardio-polmonare (con o senza uso di
defibrillazione); in queste situazioni si stima che, ogni minuto trascorso in arresto cardiaco,
comporti un aumento delle probabilità di morte dell’8/10%; ne consegue che (in diverse situazioni
critiche) l’arrivo sul “target” in tempi rapidi garantisca al paziente possibilità non marginali di
sopravvivenza. Nell’ambito del territorio valbormidese, per ragioni legate alla sua peculiare
geografia, i tempi di avvicinamento al “target”, da parte di ambulanze e soccorritori, appaiono
significativamente più elevati che nella fascia costiera, a ciò si aggiunge la difficoltà (accentuata da
parte di alcune associazioni) a coprire i turni in determinate fasce orarie (soprattutto diurne), in casi
particolarmente gravi, questi due fattori concomitanti, possono rendere poco tempestivo (e quindi
poco efficace) l’intervento di soccorso.
Di seguito vengono proposti i dati relativi alla domanda inevasa e i tempi medi di intervento da
parte di ciascuna delle otto sedi di progetto:
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Sede locale
P.A. Croce Bianca Altare
Stima della domanda che gli enti non
riescono attualmente ad evadere (2011)
0%
P.A. Croce Bianca Cairo Montenotte
7%
P.A. Croce Bianca Carcare
6%
P.A. Croce Bianca Dego
6%
P.A. Croce Bianca Savona
11%
P.A. Croce d’Oro Albissola Marina
7%
P.A. Croce Rosa Cellese
13%
P.A. Croce Verde Albisola Superiore
6%
Tempi di uscita in Emergenza 118 (allertamento->arrivo sul “target”, anno 2011).
Sede locale
P.A. Croce Bianca Altare
Tempi medi
9’32’’
P.A. Croce Bianca Cairo Montenotte
9’06’’
P.A. Croce Bianca Carcare
11’59’’
P.A. Croce Bianca Dego
13’51’
P.A. Croce Bianca Savona
5’59’’
P.A. Croce d’Oro Albissola Marina
5’27’’
P.A. Croce Rosa Cellese
6’21’’
P.A. Croce Verde Albisola Superiore
5’48’’
Scopertura oraria (% su ore totali, anno 2011)
Sede locale
P.A. Croce Bianca Altare
Scopetura turni
5,3%
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P.A. Croce Bianca Cairo Montenotte
4,3%
P.A. Croce Bianca Carcare
0,9%
P.A. Croce Bianca Dego
9,4%
P.A. Croce Bianca Savona
1,5%
P.A. Croce d’Oro Albissola Marina
1,9%
P.A. Croce Rosa Cellese
12,8%
P.A. Croce Verde Albisola Superiore
6,3%
LE SEDI LOCALI DI PROGETTO
SAVONESE (FASCIA COSTIERA)
Savona: la P.A. Croce Bianca Savona svolge i suoi servizi d’urgenza (emergenza sanitaria) e di
trasporto sanitario assistito principalmente nell’area del Comune di Savona, i servizi di trasporto
anziani e disabili interessano saltuariamente anche fasce territoriali limitrofe, appartenenti ad altre
amministrazioni comunali. L’intero territorio di competenza coincide in sostanza con quello
dell’amministrazione comunale savonese (su cui interviene anche il Comitato locale di Savona della
Croce Rossa Italiana) ha una superficie complessiva superiore ai 65 Km2 e una popolazione di oltre
62.000 residenti. L’elevata concentrazione abitativa nel settore centrale della città, dove la densità
di popolazione supera localmente i 4000 abitanti/Km2 (a fronte di un dato medio di quasi 1000
Km/2 relativo a tutto il territorio comunale savonese), la presenza del porto container e soprattutto
del terminal traghetti savonese (punto di riferimento per gli imbarchi diretti dal Piemonte
occidentale e dalla Liguria verso il Nord Africa, la Corsica, la Sardegna e la Spagna (Barcellona e
Valencia) ne fanno un’are critica, anche per l’elevato numero di interventi di emergenza/urgenza
sanitaria che la P.A. Croce Bianca Savona è chiamata a soddisfare, a ciò si aggiunge una situazione
demografica che, analogamente a quella tipica dell’intera provincia e del territorio regionale ligure,
vede un’elevata incidenza di popolazione anziana, che a seguito di problematiche sanitarie legate
all’età avanzata deve sottoporsi a prestazioni sanitarie, chirurgiche e diagnostiche all’interno del
territorio urbano savonese o nei nosocomi della provincia. Nel corso del 2011 la P.A. Croce Bianca
Savona ha svolto i seguenti servizi:
Attività
Trasporto sanitario di emergenza urgenza 118
N°servizi svolti nel 2011
5.337
Trasporti sanitari ordinari (dimissioni, intra-ospedalieri
etc.)
Trasporto dializzati
6.217
1.233
Albisola Superiore: la P.A. Croce Verde Albisola Superiore svolge i suoi servizi d’urgenza
(emergenza sanitaria) e di trasporto sanitario assistito, principalmente nel territorio di due
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amministrazioni comunali di Albisola Superiore e di Stella. Albisola Superiore è un comune
strettamente interconnesso con l’area urbana savonese, distando solo 6 Km dal centro di Savona; è
una località turistica di notevole importanza (turismo balneare estivo), che presenta i tipici picchi
demografici estivi delle riviere liguri e che hanno riflessi di particolare importanza per quanto
concerne l’espletamento delle tipologie di intervento previste in questo progetto, inoltre Albisola
Superiore è sede di alcune piccole e medie imprese e la sua barriera autostradale (A10) è l’uscita di
riferimento per il traffico veicolare (commerciale e turistico) diretto a Savona centro e al suo porto,
provenendo da Est e da Nord/Est (quindi dall’area metropolitana ed urbana genovese, dalla
Lombardia e dal Piemonte orientale). A causa della vocazione turistica è rilevante la fluttuazione
della popolazione durante i mesi centrali dell’estate (luglio e soprattutto agosto) e durante le
principali festività che si susseguono nell’arco dell’anno, tale fluttuazione può portare ad aumenti
temporanei della popolazione residente anche del 250% (ciò vuol dire che dai poco più di 10.000
residenti effettivi si può passare ad oltre 35.000 persone presenti durante il periodo di massima
attività turistica) ciò a ovvii riflessi sulla domanda di servizi di trasporto sanitario assistito e
soprattutto sul numero di servizi di emergenza sanitaria (118) che la P.A. Croce Verde Albisola è
chiamata a svolgere. La P.A. Croce Verde Albisola superiore interviene come seconda uscita in
emergenza sui territori comunali delle amministrazioni limitrofe (Celle Ligure, Albissola Marina,
Savona e Stella), inoltre gestisce un servizio di telesoccorso (in coordinamento con le pubbliche
assistenze del territorio) che copre l’intera area costiera savonese tra i centri abitati di Varazze e
Spotorno. Nel corso del 2011 la P.A. Croce Verde ha svolto i seguenti servizi di emergenza/urgenza
e di trasporto sanitario:
Attività
Trasporto sanitario di emergenza urgenza 118
N°servizi svolti nel 2011
1.341
Trasporti sanitari ordinari (dimissioni, intra-ospedalieri
etc.)
Trasporto dializzati
2.592
452
Albissola Marina: la P.A. Croce d’Oro svolge i suoi servizi d’urgenza (emergenza sanitaria) e di
trasporto sanitario assistito, principalmente nell’area del Comune di Albissola Marina (ab. 5617,
superficie 3,20 Kmq)
Albissola Marina dista 3,5 Km dal centro di Savona e il suo agglomerato urbano si sviluppa senza
soluzioni di continuità con quello di Albisola Superiore (i centri delle due cittadine non distano che
1,5 Km di strada statale), le problematiche principali sono quelle relative all’incremento
demografico legato alle presenze turistiche (fluttuazione della popolazione) e al traffico veicolare
turistico e commerciale, che attraversa il centro di Albissola Marina, diretto verso la città e il porto
di Savona.
Attività
Trasporto sanitario di emergenza urgenza 118
N°servizi svolti nel 2011
969
Trasporti sanitari ordinari (dimissioni, intra-ospedalieri
etc.)
Trasporto dializzati
1.245
416
Celle Ligure: la P.A. Croce Rosa Cellese svolge i suoi servizi d’urgenza (emergenza sanitaria) e di
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trasporto sanitario assistito, principalmente nell’area del Comune di Celle Ligure. Celle Ligure è
una località turistica (balneare) del Levante Savonese posta a breve distanza dal centro di Savona
(le due sedi comunali distano 8 Km), pur non essendo interessata direttamente dall’afflusso
veicolare (che in direzione NE-SW) coinvolge le due vicine località di Albisola Superiore e
Albissola Marina (distanti rispettivamente 2 e 3,5 Km dalla sede di Celle) risente di un analogo
incremento della popolazione residente legato alle presenze turistiche del periodo estivo (picchi di
popolazione fluttuante nei mesi di luglio e agosto) e delle principali festività nazionali. Nel corso
del 2011 la P.A. Croce Rosa Cellese ha svolto i seguenti servizi:
Attività
Trasporto sanitario di emergenza urgenza 118
N°servizi svolti nel 2011
995
Trasporti sanitari ordinari (dimissioni, intra-ospedalieri
etc.)
Trasporto dializzati
1.807
416
VAL BORMIDA
Altare: Il territorio di competenza diretta della P.A. Croce Bianca Altare ha una superficie
complessiva di circa 45 Km2 e conta circa 3.300 abitanti, quest’ambito di intervento è costituito dai
comuni di Altare e di Mallare. La sede locale di Altare dista circa 14 Km da Savona e meno di 10
Km da Cairo Montenotte. I collegamenti stradali appaiono complessivamente buoni, tuttavia la
viabilità, in direzione dei due principali nosocomi di riferimento (Cairo Montenotte e Savona) è
soggetta a frequente congestionamento, ciò è più frequente durante i periodi di massimo afflusso
turistico, infatti l’autostrada A06 e la SP n° 29 “Del Colle di Cadibona” rappresentano le principali
via di collegamento tra il Piemonte occidentale (Torino e Cuneo) e la Riviera ligure di Ponente.
Alla P.A. Croce Bianca Altare è inoltre affidato l’intervento in emergenza sanitaria in prima uscita
sul tratto discendente (stazione di Altare/Barriera di Savona) dell’autostrada A06 e in una area
limitata del confinante territorio comunale di Quiliano (località Cadibona). La Croce Bianca Altare
interviene infine, come ente di seconda uscita, su parte dei territori di competenza delle sedi di
Carcare (frazione Vispa) e di Cairo Montenotte (frazioni di Ferrania e Montenotte superiore). Nel
corso del 2011 la P.A. Croce Bianca Altare ha svolto i seguenti servizi di emergenza e trasporto
sanitario
Attività
Trasporto sanitario di emergenza urgenza 118
N°servizi svolti nel 2011
402
Trasporti sanitari ordinari (dimissioni, intra-ospedalieri
etc.)
Trasporto dializzati
1403
216
Cairo Montenotte: la P.A. Croce Bianca Cairo Montenotte svolge i suoi servizi nel territorio del
comune omonimo. Il Comune di Cairo Montenotte è il più popoloso tra i comuni dell’entroterra
ligure (con oltre 13.000 residenti distribuiti su poco meno di 100 Km2); il suo territorio è costituito
da un tratto della piana di fondovalle formata dalla Bormida di Spigno, da una estesa porzione dei
rilievi alla sua destra e da una esigua fascia collinare sul lato sinistro della vallata, al confine con i
comuni di Carcare, Cosseria e Cengio; l’altitudine del territorio comunale è compresa tra 308 m
(alveo della Bormida in località Rocchetta) e 856 m s.l.m. (sommità del Bric del Tesoro, nel settore
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orientale del territorio comunale cairese, al confine con il comune di Savona). A Cairo, che è il
centro urbano più popoloso (circa 6900 residenti) si trovano la sede comunale, i principali servizi
socio-sanitari, nonché l’ospedale di riferimento della Val Bormida. Oltre a Cairo (centro) il Comune
di Cairo Montenotte comprende frazione di San Giuseppe, che costituisce un importante nodo
ferroviario tra la Liguria occidentale e il Piemonte meridionale e le frazioni di Ville, Ferrania (sede
dell’omonima azienda produttrice di pellicole fotografiche) e Bragno (dove è insediata una centrale
termoelettrica a carbone); nell’ambito del territorio comunale di Cairo Montenotte sono compresi
anche alcuni centri minori (Rocchetta, Montenotte Superiore e Montenotte Inferiore) connotati da
una vocazione agricola e da una discreta vocazione turistica (turismo estivo) e numerose altre
località abitate, prevalentemente costituite da case sparse, isolate o in piccoli gruppi. Una delle
caratteristiche principali del Comune di Cairo Montenotte è la compresenza di un contesto socioeconomico urbano (con alcune grandi aziende e diverse piccole e medie imprese), posto nel settore
centro-occidentale del territorio comunale (ossia nell’ampia piana di fondovalle, lungo il fiume
Bormida di Spigno) e di un contesto di tipo agricolo, distribuito nel settore orientale, che è formato
da un’area collinare, in cui sorgono piccoli nuclei abitativi e case sparse e che è servito da una rete
viaria piuttosto complessa, tortuosa e spesso in stato di manutenzione non ottimale. Una delle
conseguenze di questa geografia peculiare è che, Cairo Montenotte, assieme alla limitrofa Carcare è
probabilmente l’unico comune dell’entroterra savonese a condividere una parte delle problematiche
tipiche dell’area costiera (traffico a volte intenso lungo la direttrice viaria di fondovalle, rischio
industriale) assieme a quell’insieme di criticità che è caratteristico dei centri dell’entroterra
(dispersione abitativa, rete viaria locale tortuosa e in precario stato di manutenzione, popolazione
fluttuante con significativi aumenti di presenze turistiche nei mesi di luglio e di agosto). Nel corso
del 2011 la P.A. Croce Bianca Cairo Montenotte ha svolto i seguenti servizi:
Attività
Trasporto sanitario di emergenza urgenza 118
N°servizi svolti nel 2011
3.102
Trasporti sanitari ordinari (dimissioni, intra-ospedalieri
etc.)
Trasporto dializzati
5.887
1.406
Carcare: la P.A. Croce Bianca Carcare opera in un contesto territoriale che include l’intera Val
Bormida di Pallare (Provincia di Savona) e che, oltre all’omonimo comune, comprende i comuni
limitrofi di Pallare, Plodio, Bormida e parte di quello di Cosseria (frazione Lidora); tale territorio è
prevalentemente collinare, ma assume connotati montani nell’ambito del Comune di Bormida
(altitudine massima i 1386 m del M. Settepani). Le problematiche sono quelle tipiche del territorio
valbormidese: ricorrenti fasi di maltempo invernale, spesso contraddistinte da intense e persistenti
precipitazioni nevose, che causano spesso la chiusura temporanea di alcuni tratti di viabilità
secondaria. La Croce Bianca Carcare è inoltre ente di seconda uscita (Emergenza sanitaria)
nell’ambito dei limitrofi territori di Cairo Montenotte, Altare e Millesimo (comune savonese della
vicina Val Bormida di Millesimo).
Nel corso del 2011 la pubblica assistenza di Carcare ha svolto i seguenti servizi:
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Attività
Trasporto sanitario di emergenza urgenza 118
N°servizi svolti nel 2011
1.608
Trasporti sanitari ordinari (dimissioni, intra-ospedalieri
etc.)
Trasporto dializzati
2.684
434
Dego: la P.A. Croce Bianca Dego opera nell’ambito dei comuni di Dego e Piana Crixia, il suo
territorio di competenza è quindi ampio (97,36 Km2), ma poco popolato (2.900 residenti circa) e
con una densità abitativa piuttosto bassa (circa 30 ab./Km2); oltre che nei due centri abitati
principali la popolazione si distribuisce in diversi nuclei abitati minori come Girini, Porri e Santa
Giulia (Comune di Dego), Lodisio, Molino e San Massimo (Comune di Piana Crixia), sono poi
presenti parecchi agglomerati formati da poche case sparse e anche singole abitazioni rurali.
L’ambito territoriale coincide quindi con il settore più settentrionale della Provincia di Savona, al
confine con le province di Alessandria, Asti e Cuneo ed è interamente collinare, non superando gli
836 m di altitudine (Collina del Dego). La Croce Bianca di Dego è ente di seconda uscita
(emergenza sanitaria) nell’ambito del limitrofo territorio di Giusvalla e in parte del territorio di
Cairo Montenotte (Rocchetta di Cairo) e di quello di Cengio, accordi tra l’U.O. 118 di Savona e
quelle di Alessandria e Cuneo fanno sì che la Croce Bianca Dego esca come ente di seconda uscita
nei territori limitrofi dei comuni di Spigno Monferrato (AL) e Gottasecca (CN).
Nel corso del 2011 la P.A. Croce Bianca Dego ha svolto i seguenti servizi di emergenza e trasporto
sanitario:
Attività
Trasporto sanitario di emergenza urgenza 118
N°servizi svolti nel 2011
308
Trasporti sanitari ordinari (dimissioni, intra-ospedalieri
etc.)
Trasporto dializzati
616
104
Offerta di servizi analoghi sul territorio:
per quanto riguarda il territorio del Savonese e della Val Bormida sono attivi nell’ambito
dell’Emergenza sanitaria e del trasporto assistito anche i seguenti enti, che non partecipano al
progetto:
Croce Rossa Italiana, comitato locale di Millesimo (Millesimo, SV),
Croce Rossa Italiana, comitato locale di Quiliano (Quiliano, SV),
Croce Rossa Italiana, comitato locale di Savona (Savona, SV),
Croce Rossa Italiana, delegazione di Stella (Stella, SV),
Croce Rossa Italiana, comitato locale di Varazze (Varazze, SV),
Pubblica Assistenza Croce Bianca Spotorno (Spotorno, SV), associata all’A.N.P.AS. ma che ha
scelto di non partecipare al progetto.
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7) Obiettivi del progetto:
OBIETTIVO TRASPORTO SANITARIO ASSISTITO
L’obiettivo principale è la riduzione dell’inevaso, al momento attuale si stima che una parte della
domanda proveniente alle associazioni non possa essere soddisfatta a causa di ragioni organizzative e
di “carenze” di sistema, in particolare gli enti del progetto talvolta non riescono a farsi carico di quei
servizi di trasporto assistito che vengono richiesti con anticipo troppo modesto (inferiore alle 24 ore),
come le dimissioni o i ricoveri ospedalieri. L’obiettivo è quello di eliminare pressoché
completamente la domanda inevasa., mentre per le sedi che riescono a farsi carico di tutti i servizi
richiesti ci si propone come obiettivo quello di continuare a garantire l’attuale risultato ottimale, che
però è messo in discussione dalla tendenza alla crescita della domanda relativa al trasporto assistito,
domanda che di anno in anno tende a farsi più sostenuta.
Questo è l’obiettivo definito sede per sede:
Sede locale
P.A. Croce Bianca Cairo Montenotte
Situazione
inevaso
(2010)
l’associazione
è stata in
grado di far
fronte alla
domanda fino
a oggi
pervenuta.
7%
P.A. Croce Bianca Carcare
6%
Copertura totale della domanda
P.A. Croce Bianca Dego
6%
Copertura totale della domanda
P.A. Croce Bianca Savona
11%
Copertura totale della domanda
P.A. Croce Rosa Cellese
13%
Copertura totale della domanda
P.A. Croce Verde Albisola Superiore
6%
Copertura totale della domanda
P.A. Croce Bianca Altare
Obiettivo che si prevede
di raggiungere
Continuare a rispondere in modo
efficace e completo alla domanda di
questo tipo di servizio.
Copertura totale della domanda
OBIETTIVI EMERGENZA SANITARIA
L’obiettivo è quello di ridurre drasticamente le scoperture relative alle turnazioni orarie in cui è
organizzata l’Emergenza sanitaria (118). La situazione attuale è molto differenziata da sede a sede, vi
sono infatti tre enti che riescono a garantire la copertura di quasi tutte le turnazioni (Calizzano,
Murialdo, Cairo Montenotte), altre due sedi (soprattutto Carcare) pur con sporadici problemi di
scopertura, riescono comunque ad assicurare una più che buona continuità di servizio, vi sono infine
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altre due associazioni (Altare e Dego) che hanno problemi di scopertura dei turni di rilevante gravità,
tali da compromettere (almeno potenzialmente) la continuità del servizio di Emergenza sanitaria. In
tema di Emergenza sanitaria il progetto “Agire Assieme” ha come scopo primario quello di garantire
la continuità del servizio in tutte le sedi, con interventi che mirino ad aumentare la copertura delle
turnazioni (laddove necessario) e a mantenere tale copertura sugli standard attuali, laddove (in linea
di massima) sia già garantita la presenza di soccorritori e di mezzi di soccorso in sede. In fin dei conti
la popolazione valbormidese chiede alle sue “Croci” un servizio di Emergenza 118 che sia svolto da
personale motivato e competente, con mezzi adeguati, tempi di intervento certi e rapidi e che sia
sempre garantito, in ogni situazione.
Nella tabella seguente è riportato l’obiettivo “Riduzione delle turnazioni scoperte” che il progetto
“Agire Assieme” si propone di ottenere, per dare una stima dell’intervento lo si è voluto quantificare
sede per sede:
Sede locale
Scopetura
turni
P.A. Croce Bianca Altare
5,3%
P.A. Croce Bianca Cairo Montenotte
4,3%
P.A. Croce Bianca Carcare
0,9%
P.A. Croce Bianca Dego
9,4%
P.A. Croce Bianca Savona
1,5%
P.A. Croce d’Oro Albissola Marina
1,9%
P.A. Croce Rosa Cellese
12,8%
P.A. Croce Verde Albisola Superiore
6,3%
Obiettivo riduzione
scopertura Emergenza
118
Copertura totale delle
chiamate in prima uscita
Copertura totale delle
chiamate in prima uscita
Copertura totale delle
chiamate in prima uscita
Copertura totale delle
chiamate in prima uscita
Copertura totale delle
chiamate in prima uscita
Copertura totale delle
chiamate in prima uscita
Copertura totale delle
chiamate in prima uscita
Copertura totale delle
chiamate in prima uscita
Il più rapido avvicendamento di equipaggi e soprattutto la possibile compresenza di più equipaggi di
soccorritori (minimo tre componenti in sede) dovrebbe contribuire a ridurre, in modo lieve ma
significativo i tempi di intervento nell’ambito dell’Emergenza sanitaria e in particolare quelli che
intercorrono tra l’allertamento della sede da parte del Servizio 118 “Savona Soccorso” e l’arrivo sul
luogo dell’emergenza, la stima di tale riduzione delle tempistiche è complessa, tuttavia nelle
situazioni di maggiore criticità (Dego, Carcare, Altare) il risultato potrebbe essere significativo. In
questa tabella si è fatta una stima dell’obiettivo, sede per sede:
Sede locale
Tempi medi
P.A. Croce Bianca Altare
9’32’’
Obiettivo riduzione
tempi in Emergenza 118
7-8 minuti
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P.A. Croce Bianca Cairo Montenotte
9’06’’
7-8 minuti
P.A. Croce Bianca Carcare
11’59’’
8 minuti
P.A. Croce Bianca Dego
13’51’
8-10 minuti
P.A. Croce Bianca Savona
5’59’’
4-5 minuti
P.A. Croce d’Oro Albissola Marina
5’27’’
P.A. Croce d’Oro
Albissola Marina
P.A. Croce Rosa Cellese
6’21’
4-5 minti
P.A. Croce Verde Albisola Superiore
5’48’’
4-5 minuti
La riduzione dei tempi è un obiettivo importante perché si stima che nei casi più critici (es.
arresto respiratorio, arresto cardiaco, emorragie massive con shock ipovolemico, annegamento,
ecc.) il tempo entro il quale i soccorritori giungono sul luogo dell’intervento e mettono in atto le
manovre atte a rianimare e stabilizzare il paziente critico non possa superare gli 8-10 minuti,
oltre tale termine temporale le possibilità di recupero del paziente si riducono drasticamente,
divenendo minime.
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le
attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio
civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
FASE PRELIMINARE
Fanno parte di queste attività tutte le azioni che devono preparare la fase attuativa del progetto
“AGIRE ASSIEME!”, in primo luogo bisogna verificare la disponibilità di tutte le risorse strumentali,
economiche e umane per poter fare in modo che i giovani in Servizio civile, una volta che il progetto è
stato avviato possano inserirsi rapidamente all’interno dell’ente e prendere parte alla formazione.
Inoltre, poiché l’attivazione del progetto avverrà sicuramente diversi mesi dopo la sua presentazione
occorrerà comprendere come la situazione relativa alle attività di Emergenza sanitaria e di trasporto
sanitario assistito possa essere cambiata. Le associazioni di volontariato sono enti estremamente
dinamici e le pubbliche assistenze non fanno eccezione a questa regola.
Fatta questa verifica preliminare occorrerà prendere accordi organizzativi con la centrale del 118
“Savona Soccorso”, che ha dato la sua disponibilità ad organizzare un corso per soccorritori,
indispensabile per poter effettuare attività di Emergenza all’interno del progetto. Definita questa fase e
stabiliti gli accordi organizzativi con l’U.O. 118 sarà necessario individuare delle persone che
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supportino l’OLP negli aspetti gestionali relativi al progetto, poiché per quanto possa impegnarsi, la
complessità organizzativa dei nostri enti è tale da rendere necessaria la collaborazione tra gli operatori
locali di progetto e le strutture (Direzioni dei servizi) che all’interno delle nostre associazioni si
occupano del coordinamento e della gestione dell’Emergenza sanitaria (e delle relative turnazioni) e
del trasporto sanitario assistito. Questa insieme di “azioni preliminari” va posto in essere subito dopo
le selezioni dei candidati e terminato entro il giorno che precederà l’avvio del progetto “AGIRE
ASSIEME!”.
ORGANIZZAZIONE AZIONI TRASPORTO ASSISTITO
IN FUNZIONE DEGLI OBIETTIVI PREVISTI
L’obiettivo principale è quello di ridurre la domanda inevasa di servizi di trasporto assistito, per
perseguirlo si intende agire secondo questo schema: la prima settimana di servizio, che prevederà un
orario articolato su sole 12 ore, avrà lo scopo di avvicinare i giovani all’ente, portandoli a conoscenza
di ruoli organizzativi ed esecutivi, operatività legate allo svolgimento dei compiti previsti dal progetto,
delle modalità di comportamento e di comunicazione in sede. Subito dopo sarà necessario avviare la
prima parte del percorso di formazione specifica (da svolgere con i formatori indicati al Punto 37 di
questa scheda servizio); contestualmente alle prime 37 ore di formazione inizierà un periodo di
tirocinio, effettuato sotto la supervisione dell’OLP e di persone da lui indicate e utile per acquisire un
primo livello di esperienza in un contesto protetto. In un momento successivo i volontari in Servizio
civile dovranno essere inseriti negli equipaggi che si occupano del trasporto assistito, con il ruolo di
accompagnatori. Occorrerà poi definire le turnazioni e organizzare un numero adeguato di turn-over,
in modo tale da rendere possibile la compresenza di almeno due equipaggi (ciascuno formati da 1
volontario in Servizio civile e da almeno 1 volontario/dipendente della sede locale).
All’organizzazione delle turnazioni e alla definizione degli equipaggi dovranno provvedere, di
concerto, gli OLP e le Direzioni dei servizi di ciascuna sede, che dovranno cercare di favorire la
cooperazione attiva tra volontari in servizio civile e personale associativo, in modo che ci possa essere
un buon interscambio relazionale e di esperienze. Tale fase attuativa inizierà al termine delle prime 36
ore della formazione specifica e inizialmente sarà attuata contestualmente alla formazione generale e
alle 36 ore organizzate dall’U.O. 118 “Savona Soccorso”. Essa terminerà assieme al progetto.
ORGANIZZAZIONE AZIONI EMERGENZA SANITARIA (118)
IN FUNZIONE DEGLI OBIETTIVI PREVISTI
Per perseguire l’obiettivo principale, ossia quello di ridurre la scopertura nelle turnazioni 118 in
prima uscita ci si propone di agire in questo modo: anzitutto occorre organizzare la formazione
specifica organizzata dal 118 (le 36 ore del corso regionale per “soccorritori 118”) subito dopo aver
terminato le 37 ore di formazione preliminare, gestite dai formatori indicati al Punto 26 della presente
Scheda progetto. Come è stato previsto per il trasporto assistito, saranno gli OLP di ogni sede locale e
le Direzioni dei servizi a provvedere all’inserimento dei volontari in Servizio civile all’interno delle
squadre di emergenza sanitaria 118. Direzione dei servizi e OLP si occuperanno, sempre nella
consueta ottica di collaborazione definizione delle turnazioni di emergenza. Si pensa, per migliorare la
risposta (in termini di tempo e copertura del servizio) di far sì che in ogni sede siano sempre presenti
almeno due squadre di soccorritori, in particolar modo nelle fasce orarie diurne, che sono anche quelle
in cui è più alta l’incidenza di turni non coperti.
ATTIVITA’ VOLTE ALLA RIDUZIONE DELLA DOMANDA
INEVASA DI TRASPORTO ASSISTITO
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ATTIVITA’
Miglioramento e ampliamento
della funzionalità del servizio di
centralino.
Descrizione dell’attività
Ciascuna sede di progetto, attraverso la propria autonoma
centrale operativa, gestita con personale volontario o
dipendente, attiva i protocolli di intervento finalizzati alla
raccolta delle richieste di trasporto assistito, esaminando le
loro specifiche caratteristiche attuative, legate in genere alle
condizioni del paziente (paziente seduto, paziente allettato,
ecc.), alla lunghezza del tragitto, alla durata prevista (inclusi
gli eventuali tempi di attesa). La centrale operativa fa da
tramite a una struttura (direzione dei servizi) presente in
ciascuna sede, che si occupa di attivare gli equipaggi per il
trasporto assistito e di programmare la loro attività, in modo
tale che le diverse caratteristiche del singolo trasporto (ad
esempio il numero di operatori necessari a gestirlo) siano
adeguate per le caratteristiche dell’intervento. Risulta quindi
necessario migliorare l’operatività del centralino stesso,
garantendone una buona e continua copertura del servizio in
tutte le sedi, permettendo l’impegno contemporaneo di più
centralinisti laddove la domanda sia maggiore con lo scopo di
favorire un funzionale scambio di comunicazioni tra il
centralino e le squadre di operatori impegnati nel trasporto.
Ciò diventa ancora più necessario nel momento in cui tra i
servizi di trasporto assistito sono compresi quelli di
dimissione o ricovero (non urgente) di pazienti ospedalizzati.
Ampliamento della risposta alla
richiesta di trasporti in fasce
orarie o in periodi dell’anno
critici, potenziamento degli
equipaggi adibiti al trasporto
In alcune fasce orarie la risposta alla domanda di servizi di
trasporto assistito può essere critica, tali periodi coincidono in
generale con la fascia oraria compresa tra le 7.00 e le 9.00 e
con quella compresa tra le ore 16.00 e le ore 19.00.
Si stima infatti che non meno del 60% delle richieste di
trasporto assistito ricadano in queste fasce orarie, si tratta in
genere di trasporti per visite mediche o esami clinici, i cui
utenti son persone non deambulanti (o con limitata capacità
deambulatoria), rientrano in questa casistica anche i trasporti
di pazienti emodializzati, quelli per terapie cliniche e
riabilitative (day-hospital), le dimissioni da reparti ospedalieri
e i ricoveri non urgenti (programmati).
La presenza di più squadre di operatori (volontari e/o
dipendenti, assieme a volontari in Servizio civile)
consentirebbe di contenere i tempi di attesa e quindi
l’eventualità che si debba rifiutare il trasporto.
La direzione dei servizi di ogni sede locale ha quindi il
compito di gestire al meglio l’organizzazione dei servizi di
trasporto e le relative risorse umane, considerando che questo
servizio prevede un conducente di ambulanza (o di
autoveicolo idoneo) e un numero variabile tra uno e quattro
accompagnatori (che svolgono anche mansione di barelliere).
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Verifica delle risorse tecniche e
strumentali (con particolare
riferimento al parco mezzi)
Per rendere efficiente il servizio di trasporto assistito e per
consentirgli di reggere meglio all’impatto di una domanda in
costante incremento è necessario ottimizzare le risorse
tecniche a disposizione delle sedi di progetto. Gran parte del
servizio viene oggi gestito attraverso le ambulanze di
trasporto o attraverso veicoli appositamente allestiti,
ricorrendo a strumentazione apposita, spesso di gestione
complessa. I veicoli da utilizzare per il trasporto devono
quindi essere sempre efficienti, perché la mancata funzionalità
di un mezzo può comportare un serio scadimento nella qualità
del servizio, un uso non ottimale delle risorse umane e infine
un’elevata probabilità che i servizi di trasporto di più
complessa gestione debbano essere rifiutati. La direzione dei
servizi di ogni sede, affiancata dal responsabile del parco
automezzi deve compiere verifiche a cadenze quotidiane, per
poter intervenire tempestivamente in caso di
malfunzionamento di qualche presidio, vanno poi fatte
verifiche sul livello di carburante di ogni ambulanza e di ogni
vettura, in questo contesto la collaborazione tra personale
volontario, eventuali dipendenti e volontari in Servizio civile
nazionale, può contribuire a migliorare in maniera
significativa l’efficienza delle dotazioni tecniche degli
autoveicoli, grazie a verifiche più accurate e a cadenze più
ravvicinate (anche più di una al giorno).
TOTALE COPERTURA DEL SERVIZIO DI EMERGENZA SANITARIA E
RIDUZIONE TEMPI MEDI DEGLI INTERVENTI
ATTIVITA’
Miglioramento e
consolidamento dell’attività di
centralino.
Descrizione dell’attività
Prima priorità è il consolidamento del centralino (centrale radiotelefonica) per raccogliere le richieste provenienti dalla centrale
operativa 118 “Savona Soccorso”, cui è affidato il compito di
coordinare l’intervento. L’attività è organizzata garantendo la
copertura in orario h24 per ciascuna sede. Dall’analisi delle
criticità è emerso:
1. la centrale radio-telefonica della sede di progetto ha maggiori
problemi di copertura oraria in fascia diurna (mattina e tardo
pomeriggio, in particolare, tra le ore 8.00 e le ore 16.00), in
questa situazione nelle sedi più piccole e meno organizzate non
è presente un centralinista (dipendente o volontario), ma i
soccorritori che sono in servizio 118 ricevono direttamente la
chiamata di allertamento dal 118, quando la squadra di
emergenza esce la centrale radio-telefonica della sede resta
spesso incustodita, un buon avvicendamento nella singola sede
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tra volontari in servizio civile e personale volontario dell’ente
aumenta la probabilità che la centrale operativa resti funzionante
anche quando la squadra di soccorritori esce in emergenza;
Aumento del numero di
equipaggi di soccorritori in
Emergenza 118
Verifica delle risorse tecniche e
strumentali (con particolare
riferimento alle dotazioni
sanitarie delle ambulanze di
Soccorso)
2. presso gli enti più grandi le turnazioni complessivamente
lunghe (in media tra le quattro e le otto ore) rendono piuttosto
problematica la copertura del centralino da più di un operatore
per volta (in genere un dipendente, talvolta un volontario),
poiché la stessa centrale radio-telefonica ha la funzione di
coordinare anche i servizi di trasporto assistito, un solo
operatore può non essere nelle condizioni ottimali per gestire il
flusso di chiamate, ciò comporta uno scadimento dell’efficienza
del servizio di ricezione. Affiancare (laddove necessario) al
centralinista altro personale adeguatamente preparato può
comportare un significativo miglioramento dell’efficienza
operativa della centrale radio-telefonica.
In diverse sedi è presente un problema di scoperture “in prima
uscita” riguardante il servizio di Emergenza sanitaria 118, ciò
vuol dire che la sede non è in grado di rispondere alla richiesta
della Centrale operativa del 118 “Savona Soccorso”, perché non
vi è abbastanza personale per formare un equipaggio adeguato
(un autista e almeno due soccorritori). La Centrale operativa del
118 in genere sa quali sedi non garantiscono la copertura in
quella fascia oraria (viene comunicato un apposito codice per
via radiofonica), tuttavia la necessità di allertare l’ente più
vicino rispetto a quello non coperto, comporta un significativo
allungamento nei tempi di gestione dell’intervento, che nei casi
più gravi (codice rosso in emergenza cardiologica o
neurologica, gravissimi traumi con possibile compromissione
delle funzioni vitali) può far aumentare notevolmente il rischio
di decesso o di lesioni gravissime a carico del paziente.
L’inserimento di volontari in Servizio civile all’interno delle
squadre di soccorritori, con la formazione di equipaggi misti,
consentirebbe un miglioramento delle potenzialità
organizzative, riducendo al minimo il rischio di scopertura in
prima uscita, con riduzione significativa dei tempi di intervento
e miglioramento dell’efficacia complessiva del servizio.
Non diversamente da quanto avviene per il trasporto assistito,
per rendere efficiente il servizio di Emergenza 118 è necessario
ottimizzare le risorse tecniche a disposizione delle sedi di
progetto. Nel caso del servizio di Emergenza sanitaria ciò è
ancora più evidente perché aumenta la complessità dei veicoli
utilizzati (ambulanze di soccorso di tipo A e A1), la complessità
e la delicatezza degli strumenti impiegati (che comprendono
apparecchiature per la defibrillazione, per la respirazione
assistita, per l’immobilizzazione dei pazienti politraumatizzati,
per il trattamento degli ustionati gravi ed anche scorte di
farmaci), per cui le attività di verifica devono farsi
particolarmente stringenti e accurate, attraverso apposite check-
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list da attuare ad ogni cambio di equipaggio, quindi diverse
volte al giorno e il continuo adeguamento delle scorte), allo
stesso modo va verificata la funzionalità dell’impianto elettrico
di ciascun veicolo di soccorso. Avere più persone in grado di
prendersi carico di questi delicati compiti di verifica comporta
un netto miglioramento dell’efficienza del servizio e consente di
ridurre al minimo il rischio di inconvenienti in fase di attuazione
del servizio.
Rispetto alle tempistiche attuative, che saranno illustrate più avanti con l’ausilio di un Diagramma di
Gantt si precisa che, per quanto riguarda i giovani in Servizio civile nazionale:
la prima settimana di servizio (con orario ridotto) sarà dedicata all’inserimento dei volontari in
Servizio civile nell’ente, per iniziare a comprendere le modalità di gestione che ogni singola sede attua
nell’ambito delle attività progettuali e per definire le regole generali di gestione del progetto, le norme
di comportamento interne alla sede e per le comunicazioni inerenti la realizzazione pratica delle
attività.
A partire dalla seconda settimana di Servizio i giovani inizieranno un percorso di formazione specifica
di 37 ore che sarà svolto a cura di ANPAS Comitato Regionale Liguria, con i formatori ANPAS
Liguria indicati nella presente scheda progetto e che dovrebbe terminare entro il secondo mese di
servizio. Contestualmente a questa prima parte i ragazzi in Servizio civile nazionale ne inizieranno una
di tirocinio protetto, che sarà individuale, non sarà conteggiata nelle ore di formazione e durerà in base
alle caratteristiche individuali dimostrate da ciascun giovane (tempi di apprendimento, capacità di
trasformare le conoscenze teorico pratiche in azioni, autonomia nella gestione delle attività, ecc.), la
durata di tale fase sarà stabilita dall’OLP. Entro il quinto mese dall’avvio del progetto è prevista la
realizzazione del percorso di formazione realizzato dai formatori del 118 e che avrà la durata
complessiva di 36 ore (concentrate in una sola settimana di servizio), al termine di tale percorso, i
giovani che avranno superato le prove di verifica teorico-pratiche e conseguita l’abilitazione come
Soccorritore del sistema 118 saranno inseriti con gradualità all’interno degli equipaggi di soccorso
della sede locale di progetto. La formazione generale, anche in considerazione dell’esigenza di
certificarla entro il 150° giorno dall’inizio del progetto avverrà a partire dal secondo mese di servizio e
si concluderà entro l’inizio del quarto.
Inoltre, in aggiunta al piano di monitoraggio nazionale indicato in sede di accreditamento, che sarà
attuato tramite la somministrazione dei questionari A.N.P.AS., al terzo mese e a fine servizio e
all’elaborazione delle relazioni da parte del responsabile d’area e dei RLEA, è previsto anche il
monitoraggio di tutto il processo progettuale che sarà accompagnato da un parallelo lavoro di
valutazione, denominato valutazione di processo.
La valutazione di processo andrà a lavorare su alcuni livelli progettuali che possiamo così sintetizzare:
Analisi delle congruenze interne alle fasi progettuali
Valutazione dei livelli di cooperazione tra le associazioni (sedi di progetto)
Analisi delle procedure di partecipazione da parte delle sedi di progetto
Analisi degli elementi facilitanti ed ostacolanti il percorso progettuale anche in funzione di una
possibile riprogettazione.
Valutazione di processo del progetto “AGIRE ASSIEME!”:
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Variabili valutate
Efficacia delle
azioni previste nella
fase di avvio e
inserimento
Modalità/strumenti
Contatto con
Responsabile di Area o
con esperto di
monitoraggio
Monitore
Area Servizio civile
A.N.P.AS. Liguria
(responsabile
d’area/esperto di
monitoraggio)
incontro con
Area Servizio civile
Responsabile di Area o A.N.P.AS. Liguria
con esperto di
(responsabile
monitoraggio
d’area/esperto di
monitoraggio)
Stato della
formazione e
monitoraggio
dell’andamento del
progetto in termini
di efficacia parziale
Efficacia finale
Questionario
delle azioni in
relazione agli
obiettivi previsti dal
progetto
Area Servizio civile
A.N.P.AS. Liguria
(responsabile
d’area/esperto di
monitoraggio)
Tempistiche indicative
In itinere (3° mese)
In itinere (6° mese)
A fine progetto
La tempistica attuativa, relativa al progetto (1°-12° mese) è illustrata dal seguente diagramma di
Gantt, essa tiene conto delle fasi realizzative del progetto, della formazione e delle azioni di
monitoraggio come precedentemente illustrate.
1° mese 2° mese 3° mese 4° mese 5° mese 6° mese 7° mese 8° mese 9° mese 10° mese 11° mese
12° mese
Inserimento
dei giovani in
SCN nelle sedi
locali di
progetto
(prime 12 ore)
Formazione
specifica
modulo
propedeutico
di 36 ore a
cura di
A.N.P.AS.
Liguria e delle
sedi locali di
progetto,
incentrato su
un primo
approccio alle
problematiche
sanitarie e al
paziente
Tirocinio
operativo per
attività
trasporto
assistito (30
ore)
Inserimento
dei giovani in
SCN
all'interno di
equipaggi
adibiti al
trasporto
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SOCIO C.N.E.S.C. CONFERENZA NAZIONALE ENTI SERVIZIO CIVILE
assistito,al
fine di
aumentare la
capacità di
risposta alla
domanda di
servizi,
riducendo la
quantità di
domanda
inevasa
Formazione
specifica,
modulo 36 ore
a cura della
Centrale 118
“Savona
Soccorso”
tirocinio
operativo per
attività di
Emergenza
sanitaria
(118), avrà
una durata di
60 ore
Inserimento
dei giovani in
SCN all'intero
di equipaggi
adibiti
all'Emergenza
sanitaria 118,
al fine di
implementare
la
disponibilità
di equipaggi in
sede e la
copertura
oraria (in 1°
uscita) dei vari
turni di
Emergenza
Formazione
generale dei
volontari in
Servizio civile
nazionale (44
ore del
sistema
A.N.P.AS.)
Monitoraggio
(sistema
A.N.P.AS.)
Valutazione di
processo
(A.N.P.AS.
Liguria)
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica
delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
Nelle seguenti tabelle è elencato il personale messo a disposizione da ogni singola sede di progetto:
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SERVIZIO CIVILE NAZIONALE
SOCIO C.N.E.S.C. CONFERENZA NAZIONALE ENTI SERVIZIO CIVILE
P.A. Croce Rosa Cellese
Conducenti ambulanze, veicoli di soccorso e veicoli
per il trasporto di infermi e disabili
Accompagnatori per servizi trasporto disabili,
dializzati, taxi sanitario.
Soccorritori certificati Tem2/ BLS (Basic Life
Support) da 118 “Savona Soccorso”
Soccorritori abilitati all’utilizzo del DAE
(defibrillatore semi-automatico) da 118 “Savona
Soccorso”
Medici
Centralinista (laddove siano presenti operatori che
ricoprono esclusivamente questa funzione,
diversamente è il personale che svolge il ruolo di
soccorritore o accompagnatore ad essere addestrato
per rispondere al centralino).
Personale di Segreteria / Amministrazione
Referente organizzativo servizi
Responsabile parco automezzi della Pubblica
Assistenza
Personale
VOLONTARIO
3
Personale
DIPENDENTE
--
1
---
4
--
-1
---
1
1
1
----
Personale
VOLONTARIO
3
Personale
DIPENDENTE
--
4
--
P.A. Croce Verde Albisola Superiore
Conducenti ambulanze, veicoli di soccorso e veicoli
per il trasporto di infermi e disabili
Accompagnatori per servizi trasporto disabili,
dializzati, taxi sanitario.
Soccorritori certificati Tem2/ BLS (Basic Life
Support) da 118 “Savona Soccorso”
Soccorritori abilitati all’utilizzo del DAE
(defibrillatore semi-automatico) da 118 “Savona
Soccorso”
Medici
Centralinista (laddove siano presenti operatori che
ricoprono esclusivamente questa funzione,
diversamente è il personale che svolge il ruolo di
soccorritore o accompagnatore ad essere addestrato
per rispondere al centralino).
Personale di Segreteria / Amministrazione
Referente organizzativo servizi
-2
--
-1
---
1
1
---
Anpas Servizio Civile Via Pio Fedi, 46/48 - 50142 Firenze Tel. 055/30.38.26.23 Fax 055/375.002
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SERVIZIO CIVILE NAZIONALE
SOCIO C.N.E.S.C. CONFERENZA NAZIONALE ENTI SERVIZIO CIVILE
Responsabile parco automezzi della Pubblica
Assistenza
1
--
Personale
VOLONTARIO
2
Personale
DIPENDENTE
--
2
--
P.A. Croce d’Oro Albissola Marina
Conducenti ambulanze, veicoli di soccorso e veicoli
per il trasporto di infermi e disabili
Accompagnatori per servizi trasporto disabili,
dializzati, taxi sanitario.
Soccorritori certificati Tem2/ BLS (Basic Life
Support) da 118 “Savona Soccorso”
Soccorritori abilitati all’utilizzo del DAE
(defibrillatore semi-automatico) da 118 “Savona
Soccorso”
Medici
Centralinista (laddove siano presenti operatori che
ricoprono esclusivamente questa funzione,
diversamente è il personale che svolge il ruolo di
soccorritore o accompagnatore ad essere addestrato
per rispondere al centralino).
Personale di Segreteria / Amministrazione
Referente organizzativo servizi
Responsabile parco automezzi della Pubblica
Assistenza
-3
--
-1
---
1
1
1
----
Personale
VOLONTARIO
6
Personale
DIPENDENTE
4
8
--
2
--
7
--
1
1
---
1
2
1
--
P.A. Croce Bianca Savona
Conducenti ambulanze, veicoli di soccorso e veicoli
per il trasporto di infermi e disabili
Accompagnatori per servizi trasporto disabili,
dializzati, taxi sanitario.
Soccorritori certificati Tem2/ BLS (Basic Life
Support) da 118 “Savona Soccorso”
Soccorritori abilitati all’utilizzo del DAE
(defibrillatore semi-automatico) da 118 “Savona
Soccorso”
Medici
Centralinista (laddove siano presenti operatori che
ricoprono esclusivamente questa funzione,
diversamente è il personale che svolge il ruolo di
soccorritore o accompagnatore ad essere addestrato
per rispondere al centralino).
Personale di Segreteria / Amministrazione
Referente organizzativo servizi
Anpas Servizio Civile Via Pio Fedi, 46/48 - 50142 Firenze Tel. 055/30.38.26.23 Fax 055/375.002
Email: [email protected] Home page: http://www.anpas.org
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Responsabile parco automezzi della Pubblica
Assistenza
1
--
Personale
VOLONTARIO
Personale
DIPENDENTE
--
P.A. Croce Bianca Altare
Conducenti ambulanze, veicoli di soccorso e veicoli
per il trasporto di infermi e disabili
Accompagnatori per servizi trasporto disabili,
dializzati, taxi sanitario.
Soccorritori certificati Tem2/ BLS (Basic Life
Support) da 118 “Savona Soccorso”
Soccorritori abilitati all’utilizzo del DAE
(defibrillatore semi-automatico) da 118 “Savona
Soccorso”
Medici
Centralinista (laddove siano presenti operatori che
ricoprono esclusivamente questa funzione,
diversamente è il personale che svolge il ruolo di
soccorritore o accompagnatore ad essere addestrato
per rispondere al centralino).
Personale di Segreteria / Amministrazione
Referente organizzativo servizi
Responsabile parco automezzi della Pubblica
Assistenza
2
3
--
1
--
3
--
---
---
1
1
1
----
Personale
VOLONTARIO
5
Personale
DIPENDENTE
2
5
--
2
--
5
--
---
---
1
1
1
--
P.A. Croce Bianca Cairo Montenotte
Conducenti ambulanze, veicoli di soccorso e veicoli
per il trasporto di infermi e disabili
Accompagnatori per servizi trasporto disabili,
dializzati, taxi sanitario.
Soccorritori certificati Tem2/ BLS (Basic Life
Support) da 118 “Savona Soccorso”
Soccorritori abilitati all’utilizzo del DAE
(defibrillatore semi-automatico) da 118 “Savona
Soccorso”
Medici
Centralinista (laddove siano presenti operatori che
ricoprono esclusivamente questa funzione,
diversamente è il personale che svolge il ruolo di
soccorritore o accompagnatore ad essere addestrato
per rispondere al centralino).
Personale di Segreteria / Amministrazione
Referente organizzativo servizi
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Responsabile parco automezzi della Pubblica
Assistenza
1
--
Personale
VOLONTARIO
4
Personale
DIPENDENTE
--
4
--
2
--
4
--
-1
---
1
1
1
----
Personale
VOLONTARIO
2
Personale
DIPENDENTE
--
2
--
1
--
3
--
1
--
---
P.A. Croce Bianca Carcare
Conducenti ambulanze, veicoli di soccorso e veicoli
per il trasporto di infermi e disabili
Accompagnatori per servizi trasporto disabili,
dializzati, taxi sanitario.
Soccorritori certificati Tem2/ BLS (Basic Life
Support) da 118 “Savona Soccorso”
Soccorritori abilitati all’utilizzo del DAE
(defibrillatore semi-automatico) da 118 “Savona
Soccorso”
Medici
Centralinista (laddove siano presenti operatori che
ricoprono esclusivamente questa funzione,
diversamente è il personale che svolge il ruolo di
soccorritore o accompagnatore ad essere addestrato
per rispondere al centralino).
Personale di Segreteria / Amministrazione
Referente organizzativo servizi
Responsabile parco automezzi della Pubblica
Assistenza
P.A. Croce Bianca Dego
Conducenti ambulanze, veicoli di soccorso e veicoli
per il trasporto di infermi e disabili
Accompagnatori per servizi trasporto disabili,
dializzati, taxi sanitario.
Soccorritori certificati Tem2/ BLS (Basic Life
Support) da 118 “Savona Soccorso”
Soccorritori abilitati all’utilizzo del DAE
(defibrillatore semi-automatico) da 118 “Savona
Soccorso”
Medici
Centralinista (laddove siano presenti operatori che
ricoprono esclusivamente questa funzione,
diversamente è il personale che svolge il ruolo di
soccorritore o accompagnatore ad essere addestrato
per rispondere al centralino).
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Referente organizzativo servizi
Responsabile parco automezzi della Pubblica
Assistenza
1
1
1
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8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
I Volontari in Servizio Civile Nazionale prenderanno servizio quotidianamente, presso ciascuna delle
sedi di assegnazione, dovranno quindi indossare l’abbigliamento di servizio ed appuntare il cartellino
di riconoscimento, quindi dovranno fare riferimento al personale organizzativo per ricevere indicazioni
sulle attività che dovranno essere svolte durante il turno di servizio. Durante le sei ore in cui è
organizzata la durata del turno i Volontari in Servizio Civile Nazionale, saranno affiancati a personale
esperto dell’ente (volontario o eventualmente dipendente), assieme alla gestione e alla realizzazione
pratica dei servizi dovranno prendersi cura anche degli aspetti organizzativi preliminari (come le
attività di controllo e le checklist dei presidi sanitari in dotazione alle ambulanze). Alla fine di ogni
turnazione i volontari in Servizio civile nazionale provvederanno nuovamente a svolgere le attività di
verifica.
Il presente progetto prevede due specifiche aree di attività che possono essere così descritte
•
Emergenza sanitaria (servizio 118): il servizio è gestito in coordinamento con la Centrale
operativa “Savona Soccorso” (118), con sede a Savona.
L’attività svolta consiste nella ricezione della chiamata di allertamento presso il centralino della sede
locale di progetto e nell’intervento con i mezzi di soccorso (unità mobili di soccorso o di
rianimazione), durante tale attività saranno utilizzati i presidi sanitari in dotazione alle ambulanze
(lettiga auto caricante, tavola spinale, collari cervicali ed altri presidi ortopedici, aspiratori di
secrezione, erogatori ossigeno, defibrillatore automatico esterno (DAE) per l’utilizzo dei quali, i
volontari in Servizio civile dovranno aver conseguito le apposite attestazioni rilasciate al termine del
118, dopo aver superato con esito positivo le prove di esame previste dal protocollo formativo
regionale.
•
trasporto sanitario assistito: i trasporti sanitari sono pressoché integralmente gestiti dalle
nostre associazioni, il servizio consiste nella ricezione (al centralino dell’ente) della chiamata con la
quale l’utente (ospedale, altro presidio sanitario, residenza per anziani, ma anche privato cittadino)
prenota il trasporto e nell’attività di trasporto e di accompagnamento presso presidi ospedalieri ed altre
strutture di assistenza.
La composizione delle squadre di emergenza sanitaria (118) vede la presenza di almeno 3 operatori (1
autista e 2 soccorritori), quella delle squadre operative impegnate nelle attività di trasporto sanitario è
più flessibile e può variare a seconda delle esigenze di servizio (ad esempio del grado di autonomia
deambulatoria dei pazienti trasportati, del loro peso delle loro condizioni generali).
Ruoli previsti
I volontari in SCN svolgeranno la mansione di accompagnatore nei servizi di trasporto assistito ed è
previsto un loro graduale inserimento nelle squadre operative, che avverrà al termine delle prime 36
ore (propedeutiche) di formazione specifica e vedrà almeno inizialmente una fase di tirocinio protetto
di durata non inferiore alle 60 ore.
La mansione di soccorritore negli interventi di emergenza sarà svolta da tutti quei volontari che
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supereranno con esito positivo le prove d’esame per l’abilitazione come soccorritore 118 e per la
defibrillazione precoce con defibrillatore automatico esterno. L’inserimento dei volontari negli
equipaggi di emergenza (formati da 1 o 2 volontari in Servizio civile e da almeno due soccorritori
esperti dell’ente) sarà quindi graduale e avverrà solo a formazione ultimata, i volontari in Servizio
civile che non avranno conseguito le attestazioni finali non potranno svolgere attività di soccorso ma
solo attività di trasporto assistito.
Poiché l’attività di trasporto assistito e l’intervento d’Emergenza sanitaria non si limitano alla sola
presa in carico del paziente o alle manovre di stabilizzazione dello stesso, ma comprendono diverse
attività da attuare prima e dopo il servizio vero e proprio e che ne consentono l’attuazione in sicurezza,
i volontari del Servizio civile nazionale sarà richiesto un impegno analogo a quello richiesto ai
volontari e ai dipendenti della singola sede locale e comprensivo di una serie di attività, come il
controllo dei presidi medicali, il loro reintegro e l’igienizzazione del vano sanitario delle ambulanze,
nel dettaglio tali attività sono state descritte attraverso le seguenti tabelle.
Attività di trasporto servizi secondari e servizi sociali
Verifica funzionale della attrezzature
Verifica della funzionalità di barella auto
caricante, barella a cucchiaio, sedia
portatile, cinghie di ancoraggio e cinture
di sicurezza, verifica della presenza dei
presidi di protezione individuale (es.
guanti monouso, eventualmente
mascherina, ecc.)
Attuazione dell’attività
Viaggio di avvicinamento al luogo in cui
si trova il paziente (domicilio, ospedale,
ambulatorio, ecc.)
Accoglienza e mobilitazione del paziente
(solitamente persona con capacità
deambulatoria assente o limitata),
accoglienza di eventuali accompagnatori
Trasporto del paziente al presidio sanitario
di riferimento (e vice-versa), attività di
accompagnamento e supporto assistenziale
nei confronti del paziente trasportato
Pulizia vano sanitario e ripristino
Manutenzione e pulizia di base;
eventuali attrezzature mancanti
Sostituzione di lenzuola, coperte, ecc.
Ripristino e reintegrazione eventuali
attrezzature sanitarie (mancanti o
utilizzate, es. guanti monouso e altri
dispositivi di protezione individuale)
Nel caso dell’emergenza sanitaria (118) esistono attività che precedono e seguono l’attuazione
dell’intervento vero e proprio, tali attività sono particolarmente importanti perché la loro mancata
attuazione (per negligenza) può ulteriormente compromettere la salute del paziente e rappresentare un
rischio potenziale per il soccorritore. Ai volontari del Servizio Civile Nazionale così come previsto per
gli altri componenti gli equipaggi di soccorritori verrà richiesto un impegno che riguarda tutti gli
aspetti legati all’espletamento del servizio di emergenza e che vengono riassunti nella seguente tabella.
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Attività di trasporto servizi di emergenza sanitaria (118)
Checklist delle attrezzature
Verifica della presenza ed eventuale
indispensabili al servizio di
ripristino materiali e attrezzature
Emergenza
mancanti o esauriti
Attività organizzative durante
Assegnazione dei ruoli operativi,
l’avvicinamento al “target"
comunicazioni preliminari (radiotelefoniche) con la centrale operativa 118
“Savona Soccorso”
Intervento di soccorso, stabilizzazione
Trattamento del paziente secondo le
e trattamento del paziente
linee guida regionali (DGR 1999/15);
Assunzione in carico del paziente e
durante il tragitto dal “target” (luogo
dell’evento)all’ospedale di
destinazione
Collaborazione a distanza con
operatori centrale U.O. 118 “Savona
Soccorso”
Collaborazione con l’eventuale equipe
sanitaria (personale medico e
paramedico in servizio di auto medica)
Pulizia vano sanitario ambulanza
Pulizia vano sanitario ambulanza e
ripristino di eventuali materiali
utilizzati o esauriti durante l’intervento
Ai volontari in Servizio civile potrebbe essere richiesto anche un impegno presso il centralino
dell’ente. La centrale radio-telefonica ha un compito fondamentale di “interfaccia” tra coloro che
richiedono il servizio (siano essi privati cittadini o enti) e la struttura organizzativa dell’associazione, il
centralinista deve quindi apprendere e mettere in pratica una serie di protocolli comunicativi,
raccogliendo tutti i dati che sono fondamentali all’effettuazione del servizio. Pertanto è previsto che
tale attività sia svolta solo dopo aver completato le prime 36 ore di formazione specifica e sia
inizialmente svolta in affiancamento (non meno di 30 ore) a personale associativo con esperienza di
centralino.
Orario di servizio e le turnazioni settimanali.
L’orario di servizio è articolato sulla base di un monte orario annuale di 1400 ore, per garantire una
buona flessibilità oraria. L’orario sarà distribuito su cinque giorni settimanali, di norma dal lunedì al
venerdì, saranno sporadicamente possibili turnazioni festive, che dovranno comunque essere motivate
dall’ente e comunicate con almeno cinque giorni di preavviso, all’eventuale turnazione festiva seguirà
una giornata di riposo (l’orario sarà comunque sempre distribuito su 5 giorni nell’arco della
settimana). La fascia oraria delle attività sarà compresa tra le ore 6.00 e le ore 21.00, ogni sede, fatti
salvi i vincoli normativi e quelli precisati dalla presente scheda-progetto, gestirà gli orari in completa
autonomia in funzione delle attività previste dal progetto stesso.
Conduzione veicoli di trasporto e soccorso
La conduzione dei mezzi di trasporto può essere concessa nell’ambito del progetto a quei volontari in
Servizio civile nazionale che abbiano compiuto il 21° anno d’età e abbiano conseguito la patente di
guida di categoria B (o superiore) da almeno 36 mesi. Per poter guidare i mezzi associativi in servizi di
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emergenza o di trasporto i volontari in Servizio civile nazionale dovranno formulare apposita richiesta,
l’associazione autorizzerà il volontario in Servizio civile nazionale alla guida a sua volta per iscritto,
indicando nel numero del provvedimento il nominativo del volontario in Servizio civile e le targhe dei
veicoli che è autorizzato a condurre. L’associazione dovrà comunque sottoporre il volontario a una
prova di guida che sarà verbalizzata dal responsabile del parco mezzi con le modalità previste per il
proprio personale volontario.
9)
Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
35 così suddivisi:
Albisola Superiore: 6
Albissola Marina: 4
Altare: 4
Cairo Montenotte: 4
Carcare: 3
Celle Ligure: 4
Dego: 4
Savona: 6
Savona: 6
10) Numero posti con vitto e alloggio:
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
0
35 così suddivisi:
Albisola Superiore: 6
Albissola Marina: 4
Altare: 4
Cairo Montenotte: 4
Carcare: 3
Celle Ligure: 4
Dego: 4
Savona: 6
12) Numero posti con solo vitto:
0
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
1400
monte ore annuo, per un minimo obbligatorio settimanale di 12 ore
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
5
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
Obbligo di indossare la divisa sociale dell’Ente e i dispositivi di protezione individuale
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16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di
Ente Accreditato:
IL PUNTO 16 GENERATO DA
HELIOS E’ ALL’INIZIO DEL
PROGETTO, SUBITO DOPO LA
COPERTINA HELIOS, PRIMA DEL
BOX 1
17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
Dépliant, giornali locali, sito nazionale dell’A.N.P.AS (www.anpas.org) , sito del Comitato
Regionale ANPAS Liguria (www.anpasliguria.it), Newsletter “ANPAS Informa”, affissione di
manifesti pubblicitari, radio o TV locali,
ogni associazione impiegherà 30 ore in attività dedicate appositamente alla promozione
Gli spazi dedicati alla promozione saranno ricavati all’interno delle attività associative (feste del
volontariato, sagre, distribuzione di materiale informativo assieme ai calendari delle associazioni).
ANPAS è socio fondatore della CLESC – CONFERENZA LIGURE ENTI DI SERVIZIO CIVILE
(Regione Liguria, progetto “Giovani inFormazione”), con la quale è stato raggiunto un accordo in
tema di promozione, quindi il progetto “Agire Assieme” sarà inserito in tutte le attività
promozionali CLESC, dal sito www.clesc.it alle iniziative avviate sul territorio provinciale
spezzino (promozione a mezzo stampa, TV, servizi “Informagiovani” comunali, manifestazioni
pubbliche, ecc.).
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Criteri autonomi di selezione verificati nell’accreditamento
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del
progetto:
Sistema di monitoraggio verificato dall’Unsc in sede di accreditamento
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI
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22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
nessuno
23)
Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del
progetto:
Sono previste risorse specifiche destinate all’acquisto delle divise sociali, dei dispositivi individuali di
auto protezione e per finanziare il corso di formazione organizzato dal 118. Oltre a queste risorse si è
scelto di valorizzare l’impegno dei soggetti attuatori (che sono enti di volontariato) ricorrendo a criteri
di tipo economico. Il dettaglio delle risorse (suddiviso in previsione di spesa e in valorizzazione
economica) è indicato nella seguente tabella.
Voce di costo
Divisa sociale e
dispositivi di
protezione individuale
(giacca invernale, pile,
2 paia di pantaloni, 2
polo manica lunga, 2
polo manica corta,
scarpe antiinfortunistiche)
Volantini pubblicitari
Trasmissione spot
radiofonico
Costi corso 118 (36
ore) inclusivi di
docenze, materiali e
relative imposte
Costi corso formazione
(37 ore) a cura di
ANPAS Liguria
(formatori Galanti,
Rossi, Gandini,
Olivieri)
N°
volontari
Costo unitario
N° sedi ovv. costo orario Criteri di calcolo
costo unitario x numero
€ 332,00 volontari
costo totale di 50.000 volantini
A4
4 trasmissioni giornaliere x 30
giorni
35
2 corsi per 15-20 persone
ciascuno (inclusi materiali
didattici)
35
35
Costo volantinaggio
Costi segreteria e
attività gestionali
8
2 corsi per 15-20 persone
ciascuno (inclusi materiali
didattici)
8 ore di volantinaggio per
€ 9,00 ciascuna sede
(5 ore settimanali di costi di
segreteria x 52 settimane) x 8
€ 12,00 sedi locali di progetto
Costi specifici
Valorizzazione economica
risorse associative
Totale risorse economiche
impegnate nel progetto
Costo
€. 11.620,00
€. 770,00
€ 3.600,00
€ 5.072,00
€ 2.620,00
€. 576,00
€ 24.960
€. 23.682,00
€. 25.536,00
€. 49.218,00
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24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
E’ prevista una rete con un partner privato del settore “profit” (Spencer Italia s.r.l.) che fornirà in
dotazione una flex-mask per ciascun volontario in servizio civile, da utilizzare (in specifiche
condizioni) durante gli interventi di Emergenza sanitaria 118, la lettera di accordo che quantifica
l’impegno economico e la descrizione tecnica del prodotto fornito sono allegati alla presente
scheda progetto.
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
Mezzi di trasporto impegnati nella realizzazione del progetto
Sarà utilizzato il seguente parco autoveicoli messo a disposizione da ciascuna sede di progetto.
Sede locale di progetto
Albisola Superiore
Mezzi di soccorso
5 ambulanze classe
A
Albissola Marina
2 ambulanze classe
A
2 ambulanze classe
A
3 ambulanze classe
A
2 ambulanze classe
A
2 ambulanze classe
A
2 ambulanze clase A
Altare
Cairo Montenotte
Carcare
Celle Ligure
Dego
Savona
5 ambulanze classe
A
Mezzi di trasporto
1 ambulanza per trasporto
assistito
1 automezzo per trasporto
assistito
1 ambulanza per trasporto
assistito
1 ambulanza per trasporto
assistito
2 ambulanze per trasporto
assistito
2 ambulanze per trasporto
assistito
1 ambulanza per trasporto
assistito
1 ambulanza per trasporto
assistito
2 ambulanze classe B
La dotazione differisce in base alla classificazione dell'ambulanza, i veicoli classificati come
classe B (autoambulanze per trasporto assistito) prevedono la seguente dotazione minima:
Set per cateterismo vescicale:
1 catetere vescicale misura n. 14;
1 catetere vescicale misura n. 18;
guanti sterili misura n. 8;
guanti sterili misura n. 7 1/2;
1 sacchetto sterile per urine;
lubrificante per catetere;
1 fiala di soluzione fisiologica;
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1 siringa da 10 cc
1 flacone disinfettante.
Zaino di soccorso e relativo contenuto:
siringhe di varie misure;
ventilatore manuale tipo ambu con quattro mascherine di misure diverse;
1 flacone da 500 cc di soluzione fisiologica;
1 flacone da 100 cc di soluzione fisiologica;
2 bende elastiche;
1 coperta termica.
Set per intubazione composto da:
1 laringoscopio con tre lame;
1 catether-Mounth
1 rotolo di garza;
1 Siringhe di varie misure
1 set di tubi endo-tracheali di varie misure (da 2,5 a 8,5) e relativo lubrificante;
1 set di cannule di Güdel;
1 confezione di garze sterili in pacchetti;
1 set di sondini per aspirazione.
Set vena periferica:
1 aghi per cannula (misure 2x14 – 2x16 – 4x18 – 4x20 – 4x22)
2 cerotto in nastro e laccio emostatico;
3 batuffoli con disinfettante.
Deflussori:
sfigmomanometro e fonendoscopio;
penna pila;
abbassalingua;
termometro sanitario;
materiale per stick glicemico;
torcia portatile per illuminazione notturna;
forbici o cesoie per tagliare abiti e/o cinture.
Fleboclisi e farmaci di ambulanza (il disciplinare è definito dal DPR 27 marzo 1992 ed il loro
utilizzo è riservato esclusivamente al personale medico e paramedico abilitato)
I mezzi classificati come Classe A (Emergenza sanitaria), per poter essere impiegati come Unità
mobili di rianimazione o unità mobili di soccorso avanzato, debbono avere la seguente
dotazione minima, in aggiunta a quella sopraindicata per le ambulanze di Classe B:
Supporto traumatologico:
barella a cucchiaio;
telo barella ;
collari cervicali rigidi tipo Stifneck di tutte le misure;
immobilizzatori per arti (steccobende);
immobilizzatore spinale (barella spinale);
estricatore spinale;
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materassino a depressione.
Supporto ventilatorio:
ventilatore automatico;
ventilatore manuale tipo ambu con mascherine di tutte le misure;
cannule di Guedel;
bombole di ossigeno con flussometro e mascherina;
materiale per intubazione;
aspiratore trasportabile (con sondini per aspirazione).
Supporto circolatorio:
monitor defibrillatore;
saturimetro elettronico;
laccio per emostasi;
apparecchio per misurazione pressione arteriosa (manuale/analogico o elettronico)
Altro materiale:
borsa contenente bende, cerotti, disinfettante;
set per ustionati;
set per accessi venosi centrali;
set per minitracheotomia;
set per drenaggio toracico;
coperte termiche;
set per cateterismo vescicole;
set recupero arti amputati;
Dotazione dei pulmini per trasporto disabili.
Logistica e infrastrutture radio-telefoniche:
Saranno a disposizione del progetto “Agire Assieme”:
8 sedi sociali di Pubbliche Assistenze
8 centrali operative radio-telefoniche
Ogni sede sociale è dotata di infrastrutture telefoniche (un centralino costituito da almeno due
linee urbane ed una linea fax) di infrastrutture informatiche, di infrastrutture radiofoniche che le
permettono di essere collegata direttamente con le centrali operative del Servizio di Emergenza
sanitaria 118 e con i mezzi di soccorso e trasporto impegnati nella realizzazione del Progetto.
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
nessuno
27) Eventuali tirocini riconosciuti:
nessuno
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28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio,
certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
Competenza su tematiche inerenti la sicurezza sui luoghi di lavoro (D.lgs. 81/2008) certificate
dalla sede locale di progetto e riconosciuta da ANPAS Comitato regionale Liguria e attestate dal
formatore Giovanni Olivieri.
Competenze in materia di rianimazione cardiopolmonare e trattamento dei traumi, certificate dalla
sede locale di progetto e da ANPAS Comitato regionale Liguria;
Competenze in materia di defibrillazione precoce con utilizzo del DAE
I volontari in Servizio civile che supereranno positivamente le prove finali del corso di formazione
organizzato dall’U.O. 118 “Savona Soccorso (ASL 02 “Savonese”), conseguiranno la
certificazione regionale (DRG n°1415/1999) come “Soccorritori 118” e otterranno l’abilitazione
alla defibrillazione precoce con DAE (defibrillatore semiautomatico esterno), a coloro che non
supereranno tali prove sarà comunque consegnata un’attestazione di frequenza.
Per quanto concerne il corso organizzato dall’U.O. 118 “Savona Soccorso” (ASL 02 “Savonese”)
è stato stipulato apposito accordo che alleghiamo.
Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
La sede sarà individuata da Anpas Servizio Civile ed il corso sarà organizzato a
livello provinciale e/o regionale sulla base delle sedi dei progetti Anpas attivi nel
bando di riferimento.
30) Modalità di attuazione:
In proprio, presso l’ente con formatori dell’ente
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
SI
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Verranno utilizzate le metodologie previste dalle Linee guida per la formazione
generale dei volontari raccolti in aule di max 25 unità ed in particolare :
- Lezioni frontali (anche avvalendosi di esperti della materia trattata) per circa il
60% del monte ore complessivo destinato alla formazione generale e, comunque, per
i moduli formativi di cui ai punti 3), 4) e 8) dell’allegato alle Linee guida per la
formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale
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- Dinamiche non formali (simulazioni, lavoro di gruppo, giochi di ruolo) per il
restante 40% circa del monte ore previsto
Durante e alla fine della formazione sono previste verifiche per la misurazione dei
livelli di apprendimento raggiunti
33) Contenuti della formazione:
I contenuti per la formazione generale si attengono a quanto indicato nelle “Linee
guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale” (Prot.
UNSC 18593/I del 04/04/2006)
Obiettivo della formazione generale saranno le caratteristiche e l’ordinamento del
servizio civile, ivi compresi i principi, gli ordinamenti e la storia dell’obiezione di
coscienza, la difesa della Patria come diritto/dovere costituzionale con mezzi non
violenti, i diritti umani, la carta etica del servizio civile nazionale, la partecipazione
attiva alla vita della società civile nelle sue diverse forme.
Uno degli obiettivi della formazione generale è anche il favorire il lavoro in rete, la
conoscenza e la collaborazione fra giovani in servizio civile che prestano servizio in
sedi o per progetti diversi. Durante la formazione generale saranno quindi affrontati
i settori di attività nei quali si articolano i progetti Anpas (Assistenza, Protezione
Civile e Educazione e promozione culturale), nonché l’ambiente in cui opereranno
(Terzo settore, A.N.P.AS. e Pubbliche Assistenze, rapporti fra volontariato, cittadini
ed Istituzioni). Questa scelta permette di fornire ad i giovani delle conoscenze di
base per poter leggere situazioni che, anche se non legate al progetto di servizio
civile, interessano l’ente dove si trova a svolgere il suo anno di servizio civile, visto
che le Pubbliche Assistenze sono impegnate in tutti e tre i settori.
L’obiettivo principale è quello di rendere i giovani in servizio civile consapevoli del
loro ruolo di cittadini e delle attività da svolgere per raggiungere il risultato di
formarli quali cittadini solidali.
Contenuti:
• Elementi di conoscenza delle associazioni di Pubblica Assistenza e del
movimento A.N.P.AS.;
• Il valore educativo dell’esperienza di Servizio Civile Nazionale;
• I riferimenti alla Costituzione ed alle sentenze della Corte Costituzionale
• Rapporti fra pubblico e privato, i ruoli degli enti e le possibilità per i cittadini
• La Difesa della Patria
• Difesa Civile Non Armata e Nonviolenta
• I progetti di Servizio Civile Nazionale: l’importanza dei ruoli;
• La struttura del servizio civile in Italia
• Il monitoraggio
• Legislazione sul Servizio Civile Nazionale, legge 64/2001 e D.L.77
• La Carta di impegno etico
• Volontari in servizio civile: diritti e doveri
• La comunicazione come strumento relazionale alla base dei rapporti
fra i volontari e l’organizzazione e fra i volontari e i destinatari dei vari
interventi
• Che cos’è la Protezione Civile;
• Autoprotezione in Protezione Civile
• Norme comportamentali singole e collettive da assumere in caso
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di eventi calamitosi;
L’organizzazione della Protezione Civile Nazionale;
La struttura ANPAS di Protezione Civile.
Il volontario in servizio civile: valorizzazione e condivisione dell’esperienza
(tempi, modalità e strumenti per la costruzione di una propria “memoria”)
Lavorare per progetti
Elementi di conoscenza della sede locale
•
•
•
•
•
34) Durata:
44 ore
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione:
P.A. Croce Bianca Savona (sede sociale)
P.A. Croce Bianca Cairo Montenotte (sede sociale)
36) Modalità di attuazione:
1) in proprio presso l’ente con formatori dell’ente (prima parte: 37 ore)
2) affidata ad altri soggetti terzi (seconda parte: 36 ore che sono affidate all’Unità
Operativa 118 “Savona Soccorso” dell’ASL 02 “Savonese” con cui si è sottoscritto
un accordo - in allegato).
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
Parodi Enrico, nato a Savona il 27 ottobre 1987
Olivieri Giovanni, nato a Savona il 25 maggio 1950
38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
Parodi Enrico, laureato in Scienze infermieristiche, dipendente Azienda
ospedaliera “Ospedali Galliera” di Genova, nell’ambito del servizio di pronto
soccorso e medicina d’urgenza, volontario A.N.P.AS. Liguria;
Olivieri Giovanni, laureato in Ingegneria elettronica, ex direttore ispettorato del
Lavoro provinciale di Savona, esperto di sicurezza sui luoghi di lavoro, con
esperienza pluriennale come formatore, formatore ANPAS Liguria.
39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
•
•
•
•
Lezioni frontali
Prove pratiche (con l’ausilio di manichini, barelle, tavole spinali, sedie per
cardiopatici, teli con maniglie, defibrillatori semiautomatici per
l’addestramento ecc….)
Impiego di supporti audiovisivi
Colloqui con i formatori
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40) Contenuti della formazione:
Titolo lezione
Introduzione al corso
Il soccorritore: ruolo e responsabilità
I sistemi di comunicazione radio-telefonica e i
protocolli di comunicazione nell’ambito del
volontariato sanitario (differenza tra emergenza e
trasporto sanitari e soggetti di riferimento)
L’ambulanza e i suoi presidi sanitari
Durata oraria
2 ore
2 ore
2 ore
L’approccio al paziente (modalità di comunicazione e
rapporti interpersonali con pazienti, con i familiari e
con le persone presenti nel luogo dell’intervento)
Test di autovalutazione (questionario)
3 ore
La valutazione del paziente in Emergenza
1 ora
Il trattamento primario del paziente
2 ore
La rianimazione cardio-polmonare di base (BLS)
2 ore
Simulazioni pratiche di BLS su manichino e test di
autovalutazione (questionario)
4 ore
Emergenze mediche (tipologie e modalità di
approccio
Le emergenze mediche, test di autovalutazione
(questionario)
Il trauma: trattamento dei traumi e dei pazienti
politraumatizzati, utilizzando gli appositi presidi
sanitari (utilizzo del collare cervicale, utilizzo della
barella spinale e dell’estricatore-KED, ecc.)
Il trauma simulazione individuale delle tecniche di
trattamento del trauma.
1 ora
3 ore
1 ora
3 ore
3 ore
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La Sicurezza sui luoghi di lavoro (parte I)
1. Normativa base sula sicurezza:
2. I principi fondamentali
3. Nozioni di base e normativa pregressa
4. Il Decreto 81/2008
La Sicurezza sui luoghi di lavoro (parte II)
La sicurezza applicata alle attività di Emergenza
sanitaria e trasporto assistito:
1. La valutazione dei rischi
2. I rischi specifici nell’ attività di soccorso
3. Le attrezzature di lavoro ed i DPI
4. Aspetti comportamentali nell’ attività di
soccorso
5. Ambienti di lavoro e locali delle Pubbliche
Assistenze
Sicurezza sui luoghi di lavoro: test finale
3 ore
3 ore
1 ora
Modulo (e relativa
durata)
Modulo 1 (3 ore)
Argomenti ed attività
L’organizzazione del sistema di emergenza sanitaria e i
principali riferimenti legislativi. Aspetti legali, segreto
professionale, TSO (trattamento sanitario obbligatorio del
paziente psichiatrico). Normativa su autoambulanza, automedicale. La guida dell’ambulanza. Aspetti etici
comportamentali
Modulo 2 (3 ore)
Le comunicazioni radio e l’uso dei codici. Nuove
procedure per l’uso delle selettive. Il sistema informatico
per l’emergenza sanitaria 118. Le regole dell’autoprotezione e i vari dispositivi di sicurezza Principi d’igiene
ed epidemiologia.
Igiene e pulizia dell’ambulanza. Le dotazioni tecnologiche
dell’ambulanza: pulizia e manutenzione.
TEST
Modulo 3 (3 ore)
Supporto a pazienti con problemi respiratori e con dolore
toracico: valutazione e trattamento (somministrazione
d’ossigeno).
Presa in carico del paziente: le posizioni in barella, il
supporto al paziente con vomito, epistassi, disturbi della
coscienza.
Supporto al paziente epilettico e con problemi neurologici
Supporto alla paziente in caso di parto improvviso.
Rilevazione e trasmissione dei parametri vitali: frequenza
respiratoria e saturazione, polso periferico, pressione
arteriosa.
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TEST
Modulo 4 (3 ore)
Il BLSD senza strumenti e con l’utilizzo di presidi (1°
parte).
Descrizione di alcune situazioni particolari,
ESERCITAZIONE PRATICA.
Modulo 5 (3 ore)
Il BLSD senza strumenti e con l’utilizzo di presidi (2°
parte).
Descrizione di alcune situazioni particolari, esercitazione
pratica.
Modulo 6 (3 ore)
Il BLSD verifica teorico-scritta e pratica (3° parte).
Modulo 7 (3 ore)
Il BLS-D Supporto al paziente pediatrico , pratiche di
BLS-D pediatrico.
Modulo 8 (3 ore)
Identificazione e controllo delle emorragie, pulizia e primo
trattamento di ferite, ustioni e lesioni da freddo. Trasporto
e conservazione delle parti amputate.
Supporto al paziente traumatizzato: parte teorica (1° parte).
Organizzazione negli interventi complessi: il “triage”
Modulo 9 (3 ore)
Supporto al paziente traumatizzato: parte pratica (2° parte).
Uso dei presidi per l’immobilizzazione, quali: KED, tavola
spinale, collare cervicale.
Modulo 10 (3 ore)
Supporto al paziente traumatizzato: parte pratica (3° parte).
Uso dei presidi per l’immobilizzazione, quali: KED, tavola
spinale, collare cervicale, barella a cucchiaio, steccobende,
materasso a depressione
Supporto al paziente traumatizzato: parte pratica (4° parte).
Uso dei presidi per l’immobilizzazione, quali: KED, tavola
spinale, collare cervicale, barella a cucchiaio, steccobende,
materasso a depressione.
Modulo 11 (3 ore)
Modulo 12 (3 ore)
Supporto al paziente traumatizzato: parte pratica. Uso dei
presidi per l’immobilizzazione: verifica teorico-scritta e
pratica (5° parte).
41) Durata:
73 ore
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Altri elementi della formazione
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Il piano di monitoraggio sulla formazione generale è quello Anpas, verificato
dall’UNSC in sede di accreditamento.
Per quanto concerne la formazione specifica ogni lezione del corso preliminare di 37
ore, organizzato dalle 8 pubbliche assistenze sedi locali di progetto con la
collaborazione di ANPAS Comitato regionale Liguria, prevede che al termine di
ogni lezione si svolgano prove di simulazione pratica (per le lezioni incentrate sulla
rianimazione cardio-polmonare e per quelle inerenti il trauma) o test di autovalutazione tramite la compilazione di questionari, poi corretti in aula. La lezione
conclusiva, incentrata sul D.lgs. 81/2008 prevede che sia compilato un questionario
valutativo, al cui esito finale è previsto il rilascio di apposita attestazione. Le 36 ore
di pertinenza dell’Unità operativa 118 “Savona Soccorso” prevedono prove
valutative teorico-pratiche alla fine di alcuni moduli, al superamento di tali prove è
subordinato il rilascio dell’attestazione finale come soccorritori e dell’autorizzazione
regionale all’impiego del DAE (defibrillatore automatico esterno). Sono previsti due
retraining trimestrali con i formatori.
Firenze, 24 ottobre 2012
Il Responsabile legale dell’ente e
Responsabile del Servizio Civile Nazionale
(Fausto Casini)
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