«Cerco erede per le mie orchidee rare»
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«Cerco erede per le mie orchidee rare»
Hinterland 29 L’ECO DI BERGAMO GIOVEDÌ 2 DICEMBRE 2010 a «Cerco erede per le mie orchidee rare» Alfrisio Di Vita, a Scanzorosciate, ha una collezione di oltre 900 specie e 350 generi diversi «Preoccupato per il loro futuro». L’Orto botanico non può accoglierle. L’idea: una serra ad Astino A Scanzorosciate minciato a coltivare orchidee nel 1978. «Visitando un orto botaniSUSANNA PESENTI co dello Sri Lanka mi sono trova«Questa viene dall’Himalaya, to in una galleria di fiori di ogni questa è giapponese, sembra un forma e colore che scendevano a insetto. Questa dall’Ecuador. cascate. Non sapevo nulla di orQuesta dell’Assam presto sarà in chidee, mi sono innamorato. In fiore, questa è una geofita della autunno a Bangkok un amico mi Nuova Zelanda». ha convinto a comperare tre Alfrisio Di Vita, toscano di piantine, una mi è morta subito, Montecatini trapiantato con le altre si sono moltiplicate... ed successo sui colli di Scanzo, le ecco qua: 900 specie botaniche e sue orchidee le conosce da quan- 50 ibridi, di 350 generi sui circa do erano alte così. Botanico del 700 conosciuti. Adesso non rieFab, il gruppo Flora alpina ber- sco quasi più a fare scambi, quelgamasca, possiede lo che mi serve devo una delle più belle colproprio comperarlo». lezioni in Italia, assidi Scanzo Il direttore nonLaèserra cura Gabriele Rinaldi, molto grande, Rinaldi: ma è spettacolare, con direttore dell’Orto Botanico «un patrisezioni, per le bastano tre monio scientifico impiante che devono 200 metri stare al fresco, al tiepimenso». Ne ha di ormai scomparse in naal caldo. Temperaquadri per do, tura, come la vanda tura e umidità sono conservarle importantissime, se cerulea del Sikkim, depredata dai giapposbagli, l’orchidea nesi, o certe cattleye distrutte dai muore. «La mia preoccupazione brasiliani insieme al resto della – racconta Di Vita – è che cosa foresta amazzonica. Un’orchidea succederà alla collezione quanassomiglia a un insetto, per me- do non potessi più occuparmeglio attirarli per l’impollinazio- ne. All’estero esistono orti botane. Un’altra misura un millime- nici che si ingrandiscono con le tro e mezzo, si guarda con una collezioni private, ma in Italia no. lente. C’è anche quella nera, re- C’erano storicamente due gransa famosa da Nero Wolfe. Ci so- di collezioni, quella di Leopoldo no piante che vengono dal Tibet, II di Toscana e più recente queldalle Ande, dalla Nuova Zelanda, la del Vaticano. Distrutte endal Messico, dalla Tanzania e dal trambe. All’orto botanico di RoMadagascar. ma ho trovato serre sventrate e orchidee secche. A Bergamo il diUn sogno di collezione rettore Gabriele Rinaldi, dispiaDi Vita, dirigente in pensione ciutissimo, mi ha detto che non della Toshiba medicali, ha co- è in grado di accettarla. Se si con- sidera la qualità degli esemplari, solo una decina di collezioni al mondo sono più pregiate di questa». Biodiversità e turismo «Di Vita ha ragione – conferma Rinaldi – la sua collezione è eccezionale per biodiversità e valore. Sarebbe un sogno poterla acquisire e per Bergamo un grande valore culturale e turistico. C’è anche una collezione privata di piante grasse che ci è stata offerta. Entrambi i collezionisti sarebbero disposti a cedere le piante gratuitamente, in cambio della conservazione. Ma non abbiamo le serre. C’è un’area adatta a ridosso del complesso di Astino, si potrebbe fare una serra interrata e climatizzata a impatto paesaggistico zero. Basterebbero 200 metri quadri per le orchidee e un altro centinaio per le succulente. Bergamo avrebbe qualcosa di unico in Italia». Per coltivare le orchidee, spiega di Vita, «bisogna imparare i segreti del mestiere, si sa tutto delle orchidee commerciali dei vivai, ma su quelle botaniche non c’è nulla, si impara poco alla volta, pianta per pianta», un’arte che il collezionista ha condensato nel suo database informatizzato: «C’è bisogno di passione e sarei lieto di insegnare il mestiere a qualche giovane». «I ragazzi che seguono i corsi di florovivaismo hanno la base e la manualità giuste – osserva il direttore dell’Orto Botanico Rinaldi – ma poi si devono specializzare». ■ Alfrisio Di Vita nella sua serra di orchidee a Scanzorosciate: la sua collezione è rarissima