I diritti umani delle persone anziane nelle Nazioni Unite

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I diritti umani delle persone anziane nelle Nazioni Unite
Briefing Speciale agosto – metà settembre 2012:
I diritti umani delle persone anziane nelle
Nazioni Unite
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Di Nena Georgantzi, Responsabile degli affari legali e delle ricerche di AGE
L’invecchiamento, una sfida su molteplici livelli
Con la convinzione che l’unione fa la forza e che è il miglior metodo per affrontare le sfide che
presenta una società che invecchia, la Piattaforma Europea AGE lavora in modo attivo su diversi
aspetti a livello europeo e mondiale per aiutare le persone anziane a far sentire la propria voce in tutti i
dibattiti destinati a migliorare la protezione dei propri diritti in Europa e nel mondo intero. La
partecipazione di AGE nel dibattito delle Nazioni Unite (ONU) garantisce che la voce degli anziani di
tutta Europa risuoni in tutti questi dibattiti. Ci permette inoltre di sfruttare le sinergie tra le iniziative già
avviate su diversi livelli e ci aiuta ad imparare dall'esperienza di altri paesi e altre organizzazioni della
società civile. Il contributo di AGE in questo dossier consiste in particolare nel valutare l'adeguatezza
delle politiche e delle leggi europee, indicando con esattezza le lacune in materia di protezione, gli
approcci frammentati ed incoerenti tra gli Stati
membri e le azioni raccomandate per una
protezione adeguata, la promozione e
l’adempimento dei diritti delle persone anziane.
Le azioni future prevedono un lobbying nei
confronti delle istituzioni europee e gli Stati
membri per adottare un approccio più positivo
verso l'iniziativa dell'ONU a favore delle
persone anziane.
I diritti umani delle persone anziane nelle Nazioni Unite
Le Nazioni Unite (ONU) hanno inserito la questione delle persone anziane per la prima volta
nell'ordine del giorno dell'Assemblea Nazionale sull'Età del 1982 a Vienna. Nel 1991, l’Assemblea
Generale ha adottato i Principi delle Nazioni Unite per le persone anziane, elencando 18 diritti per le
persone anziane — legati alla questione dell’indipendenza, della partecipazione, dell’assistenza,
dell’autostima e della dignità - e l'anno 1999 è stato dichiarato Anno Internazionale delle Persone
Anziane. Nel 2002, la Seconda Assemblea mondiale sull'Invecchiamento ha adottato il Piano
d’azione internazionale di Madrid sull’Invecchiamento (MIPAA) con cui si richiedeva un cambiamento
di attitudine, di politica e di buone prassi su tutti i livelli per poter sfruttare pienamente l'enorme
potenziale delle persone anziane e migliorare in materia di sviluppo, salute e benessere e condizioni
di sostegno.
L’apposito gruppo di lavoro sull’invecchiamento (OEWG) creato nel 2010 durante l’Assemblea
Generale delle Nazioni Unite è stata la prima occasione in cui gli Stati membri dell’ONU si sono riuniti
per analizzare i diritti delle persone anziane in tutto il mondo ed esplorare le lacune esistenti in materia
di protezione per cercare una soluzione per affrontarli. Il lavoro svolto dall’OEWG sino ad ora pretende
migliorare i diritti umani in materia di discriminazione legata all’età, violenza e abuso, inadeguatezza
del sistema di protezione sociale e sanitaria. Le sessioni precedenti hanno messo in risalto le lacune
esistenti nel quadro normativo e la mancata applicazione degli standard esistenti inerenti alle persone
anziane.
Partecipazione di AGE alla terza sessione del gruppo di lavoro sull’invecchiamento
delle Nazioni Unite
Il terzo incontro si è tenuto nella sede principale delle Nazioni Unite a New York, dal 21 al 24 agosto;
in queste quattro giornate i rappresentanti di 60 paesi, esperti e società civile hanno condiviso opinioni
e pareri su come migliorare e proteggere i diritti umani delle persone anziane nell'attuale quadro
dell'ONU e come poter creare nuovi strumenti, ad esempio una Convenzione speciale o un
Reporter speciale per persone anziane. Durante l’incontro di agosto, gli esperti sono stati invitati a
proporre metodi e misure regionali e nazionali per difendere i diritti e migliorare l’efficacia dell'attuale
quadro internazionale dei diritti umani e così affrontare il problema dell'invisibilità dei diritti delle
persone anziane.
Grazie alla partecipazione di AGE all’incontro del gruppo di esperti dell’ONU tenutosi a maggio in cui
è stata analizzata la questione dei diritti umani delle persone anziane, la Piattaforma Europea AGE ha
potuto partecipare in modo attivo a 4 delle 5 sessioni di lavoro
dell’OEWG. Louise Richardson, vice presidente di AGE, ha esposto
la propria presentazione inerente all’anti-discriminazione e ha
moderato la sessione sulla Dignità della Vita, la Previdenza Sociale
e l'Accesso alle risorse, mentre Nena Georgantzi, Responsabile
legale e della ricerca di AGE, ha parlato di autonomia/salute e
violenza nei confronti degli anziani. La partecipazione di AGE in
questo dossier è stata apprezzata se si tiene presente che la voce
delle ONG europee veniva trascurata nelle sessioni precedenti e ci
permette di avere una maggior visibilità nei confronti degli Stati
membri, le delegazioni regionali, i professionisti in ambito legale, le
istituzioni di diritti umani e i lavoratori delle ONG.
Nonostante questa sessione sia stata una delle più attese e coinvolgenti fino ad ora e ha condotto il
gruppo di lavoro sulla buona strada, è desolante il fatto che solo 60 dei 156 Stati membri che hanno
firmato la MIPAA abbiano partecipato alla OEWG. L’abbondante rappresentanza di Stati asiatici e
africani ha contribuito fortemente a stimolare il dibattito tra le delegazioni teso a mettere in risalto
l’esistenza di leggi e politiche frammentate e di disuguaglianze in termini di adempimento dei diritti
umani in tutto il mondo. La delegazione europea delle Nazioni Unite era presente e ha presentato le
proprie dichiarazioni e alcuni Stati membri dell’UE si sono dimostrati particolarmente attivi nel dibattito.
Fin dall’inizio della sessione era evidente la divergenza dei punti di vista sul mandato dell’OEWG, ma
prima della fine dell’incontro i delegati condividevano la necessità di continuare a lavorare all’interno
del gruppo di lavoro. Ad ogni modo, non sono giunti ad un accordo sui passi da seguire con gli Stati
Caraibici e di America latina che richiedono un approccio legale nei confronti della questione
dell'invecchiamento, mentre altri sottolineavano l'importanza dell'applicazione degli standard attuali e
l’uso di meccanismi tesi a migliorare le azioni in questo ambito. A quanto pare questo argomento è
stato confermato nell’agenda dell’ONU, anche se è prevista un’altra sessione dell’OEWG nel 2013 e
ile prossime fasi saranno stabilite nella risoluzione sull’invecchiamento dell’Assemblea Generale
dell’ONU che sarà trattata a settembre in occasione della terza commissione dell'Assemblea
Generale.
L’analisi del MIPAA e i risultati della Conferenza Ministeriale dell’UNECE che si terrà a settembre a
Vienna saranno importanti per il dibattito nel seno dell’OEWG. Questo lavoro verrà inoltre comunicato
durante il processo intrapreso dal Consiglio d’Europa per uno strumento non vincolante dei diritti delle
persone anziane.
AGE considera che questo processo rappresenta la base per l’Anno Europeo 2012 e spiana la strada
all'Anno Europeo 2013 che si centrerà sui diritti delle persone anziane. Inoltre, il riconoscimento dei
diritti umani delle persone anziane e l’applicazione delle misure idonee per l'adempimento di questi
diritti sono due fattori fondamentali per la creazione di spazi su misura per anziani.
Tutti i documenti, le presentazioni e i risultati dell’OEWG sono disponibili sul sito web delle Nazioni
Unite.
Per maggiori informazioni siete pregati di contattare Nena Georgantzi, Responsabile degli affari legali
e delle ricerche di AGE: [email protected]
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Intervista: Jan Jařab
Rappresentante regionale delle Nazioni Unite
Alto Commissariato per i Diritti Umani
1. Qual è il valore aggiunto che fornisce il gruppo di
lavoro
dedicato
all’invecchiamento
nell’attuale
contesto europeo?
Il quadro di lavoro europeo in materia di diritti umani, sia al livello del
Consiglio d’Europa che dell’Unione Europea, non è molto consolidato
se parliamo di protezione degli anziani, anche se sono stati fatti ampi
progressi in questo settore. L’unica direttiva adottata fio ad ora che
protegge contro la discriminazione legata all'età è la Direttiva 2000/78/EC per l’uguaglianza nel mondo
del lavoro. La bozza della direttiva orizzontale che la Commissione Europea ha proposto nel 2008 che
copre l’accesso ai beni e ai servizi, l'assistenza sanitaria e la previdenza sociale è rimasta bloccata
nel Consiglio. E la Carta europea dei Diritti Fondamentali comprende un articolo specifico (articolo 25)
sui diritti delle persone anziane ed il divieto di qualsiasi tipo di discriminazione legata all'età (articolo
21), ma riguarda solo le istituzioni europee e gli Stati membri quando applicano le leggi europee.
Al contrario, le normative internazionali in materia di diritti umani, quando gli Stati le ratificano,
rappresentano obblighi da rispettare e non sono limitati come gli obblighi della Carta europea dei Diritti
Fondamentali. Ad esempio, il recente convegno sui diritti delle persone disabili offrirà la possibilità a
tutti gli Stati di revisionare le proprie prassi inerenti ai diritti delle persone anziane disabili, fattore
importante anche per l'ambito dell'accessibilità, della capacità legale e della vita autonoma.
Il gruppo di lavoro in materia di invecchiamento (OEWG) si occupa di decidere se il quadro di lavoro
attuale a livello internazionale in ambito di protezione dei diritti umani è sufficiente o se invece è
necessario creare uno strumento specifico che analizzi i diritti delle persone anziane. L’ufficio di Alto
Commissariato per i diritti umani e l’Alto Commissariato in sé hanno sottolineato diverse volte le
carenze degli attuali standard, mentre le organizzazioni per i diritti umani hanno ricordato in varie
occasioni la situazione degli anziani. L’adozione di un nuovo strumento (Convengo) potrebbe colmare
queste carenze adottando a livello internazionale un approccio simile a quello della lotta contro la
discriminazione già compreso nella direttiva europea "bloccata" e stabilendo obblighi positivi per gli
Stati legati alla vita economica, sociale e culturale degli anziani. Allo stesso tempo, un nuovo
potenziale Convengo dovrebbe evitare il rischio di definire i diritti umani degli anziani come se queste
persone facessero parte di una fascia della società con diritti basici diversi dal resto di adulti. Oltre a
riconoscere i bisogni specifici di alcune categorie di persone anziane, dovrebbe conferire potere agli
anziani prima di etichettarli collettivamente con la denominazione di "vulnerabili". Anzi, questo
Convegno dovrebbe essere ambizioso, dovrebbe evitare il congelamento dei diritti degli anziani, una
prassi abituale in molti paesi europei nel momento in cui si determinano questioni come l'età di
pensionamento obbligatorio o il diritto ad una vita autonoma.
2. L’ONU ha invitato AGE a partecipare alla terza sessione del gruppo di lavoro i giorni
21/24 agosto 2012. A suo giudizio che ruolo deve svolgere la società civile
europea nel dibattito a livello globale?
L’Ufficio di Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani sostiene favorevolmente la
partecipazione della società civile al processo decisionale nel quadro di un approccio basato sui diritti
fondamentali per la redazione e applicazione delle politiche. Siamo convinti che gli enormi passi da
gigante fatti negli ultimi anni nello sviluppo dei diritti umani a livello internazionale sono stati possibili
grazie al crescente potenziale delle organizzazioni della società civile e alla loro capacità di dare
maggior potere ai gruppi più deboli ed emarginati.
È evidente che il risultato delle decisioni dell’OEWG dipenderà in particolare del desiderio politico degli
Stati. Ad ogni modo, la società civile può offrire, e lo sta facendo, un contributo utile a questo dibattito.
L’esperienza europea di AGE può servire di ispirazione perché l’Europa è una delle parti del mondo
con più violazioni dei diritti umani delle persone anziane, ufficiale ed informali, ed è quindi una sfida
importante per poter sviluppare politiche tese ad affrontare questa situazione drammatica. È
interessante condividere questa esperienza con i partecipanti all’OEWG provenienti da ogni angolo
del mondo. In altre situazioni precedenti, come ad esempio la bozza del Convegno dei diritti delle
persone disabili, la gran partecipazione delle organizzazioni della società civile è stato un elemento
chiave. La partecipazione di organizzazioni come AGE all’OEWG garantisce la ricchezza del dibattito
teso a difendere i diritti degli anziani nell’UE sia a livello teorico che pratico.