Una principessa araba e la sua corte al Grand
Transcript
Una principessa araba e la sua corte al Grand
12 48 .Riviera STAMPA .LA MARTEDÌ 26 LUGLIO 2016 Alassio attira il turismo vip Una principessa araba e la sua corte al Grand Hotel Componente della famiglia reale saudita resterà per tre settimane in vacanza in Riviera STEFANO PEZZINI DANIELE STRIZIOLI ALASSIO Il giallo è svelato. Il supervip che ha scelto Alassio per le sue vacanze è «una» supervip, una principessa appartenente alla famiglia reale saudita che, da ieri sera, è ad Alassio assieme alla famiglia e ad una moltitudine di collaboratori e collaboratrici. La villeggiatura in Riviera durerà tre settimane. Ad ospitare principessa e personale di servizio saranno le lussuose stanze del Grand Hotel di Alassio. Uno dei 737 della famiglia reale saudita è atterrato ieri nel primo pomeriggio a Nizza. Avrebbe dovuto atterrare a Villanova d’Albenga ma, per motivi di sicurezza, è stato scelto lo scalo francese dove una delegazione diplomatica d’Oltralpe ha accolto gli ospiti arabi. Subito dopo una lunga carovana di prestigiose berline e van con vetri scuri hanno trasferito principessa e corte ad Alassio, assieme ad almeno 45 bauli pieni di oggetti personali. Davide Crema, direttore del Grand Hotel alassino, sembra una trottola tanto è indaffarato a preparare l’accoglienza e a garantire privacy e comfort agli ospiti. Nemmeno una parola dalla sua bocca, ma non è difficile prevedere che i turisti che arrivano dall’Arabia vorranno utilizzare il centro talassoterapico dell’albergo, la spiaggia (è stata allestita una zona Liberty Lo storico Grand Hotel di Alassio è tornato da alcuni anni agli antichi splendori e offre anche piscine termali e talassoterapia riservata e protetta dell’arenile in concessione al Gran Hotel) e i vari servizi del prestigioso albergo alassino. «La presenza della principessa e della sua corte non farà passare gli altri clienti come ospiti di serie b», è LA STORIA Dagli inglesi ai russi ma il mito resta Hemingway n principio furono gli inglesi, commercianti e ufficiali in partenza o in arrivo dalla Indie, alla fine dell’800. Alassio, come Sanremo e Bordighera, ma anche Nizza e Monaco, servivano come stazione di acclimatamento dal clima freddo dell’Inghilterra a quello umido delle Indie e viceversa. Molti si innamorarono di quel borgo, Alassio, allora selvaggio e costruirono ville e palazzine per viverci. Poi fu la volta dei russi, nobili che scappavano dalla Rivoluzione. Alassio cambiava, il Liberty portava casinò, una splendida stazione, il turismo dei grandi capitani d’industria e delle donne fatali. Una tradizione che tornò prepotentemente nel dopoguerra, quando l’ottimismo della ricostruzione incontrò il genio di personaggi come Mario Berrino, inventore (la storia dice su suggerimento di Ernst Hemingway che, addirittura, gli regalò Pedrito, il suo pappagallo) del Muretto di Alassio (la più grande collezione di autografi del mondo), la Gran Cagnara, Miss Muretto. Le Ferrari, I l’unica cosa che si riesce a strappare al personale dell’hotel. I villeggianti venuti dal deserto avrebbero chiesto (condizionale d’obbligo) di effettuare delle gite in varie città del Nord Italia, Milano e Torino, soprattutto. Il grosso dello shopping, però, lo faranno nelle boutique di Alassio, che già da qualche giorno si sono attrezzate per offrire le migliori griffe e i migliori modelli alla principessa. «Si tratta, senza dubbio, di una cosa positiva per Alassio. Per la prima volta il turismo di altissima qualità, da sempre clientela della Costa Azzurra, supera Sanremo e arriva ad Alassio», commenta Claudio Betti, presidente del consorzio Alassio un mare di shopping. Resta un dubbio. L’ordinanza del sindaco Canepa sull’obbligo del certificato medico per gli extracomunitari è ancora valida. Chissà se è stata rispettata. 12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Ernest Hemingway ad Alassio le Bentley, le Porsche erano parcheggiate sotto il Roof del bar Roma ma anche fuori dei dancing come la Capannina, il Gallo Nero, l’Orientale, dove ogni sera si esibivano Adriano Celentano, Domenico Modugno, Gianni Morandi, tutti i grandi degli Anni ’50 e ’60 mentre al Caffè Balzola, accanto ai Baci di Alassio, inventavano il Caffè-concerto. Un’epoca terminata negli Anni ’70, con i rapimenti dello stesso Berrino e di Sara Domini Geloso. Oggi, con la principessa araba, si spera possano tornare. Diversi, certo, ma che possano rilanciare il turismo. [S.P.]