RASSEGNA STAMPA CISL del 5 luglio 2013
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RASSEGNA STAMPA CISL del 5 luglio 2013
LA CITTÀ VENERDÌ 5 LUGLIO 2013 OFFRE 10 ANNI DI GARANZIA Via XXV Luglio, 277 - Cava de' Tirreni (SA) Tel./Fax 089 443 853 - CeLL 339 3417735 - 377 2545827 www.dantonioascensori.it - [email protected] ■ Salerno ■ Salerno SanLeonardo,51 ■ Centralino 089/2783111 ■ Fax 089/2783236 11 ■ Abbonamenti 089/2783235 ■ Pubblicità 089/4838911 OFFRE 10 ANNI DI GARANZIA Via XXV Luglio, 277 - Cava de' Tirreni (SA) Tel./Fax 089 443 853 - CeLL 339 3417735 - 377 2545827 www.dantonioascensori.it - [email protected] e-mail: [email protected] » Dal giudice gli altri amici di Scarano CHIESA E SCANDALI L’INCHIESTA A Roma si completano gli interrogatori degli indagati e a Salerno è allarme tra chi ha fatto affari con il monsignore di Clemy De Maio Si dovrà aspettare la conclusione degli interrogatori prima che a Roma il giudice delle indagine preliminari decida se accogliere l’istanza di arresti domiciliari presentata dai legali di monsignor Nunzio Scarano. Dopo le affermazioni degli armatori Paolo e Cesare D’Amico – che hanno contraddetto il prelato negando che fossero i loro i venti milioni che aveva tentato di far rientrare dalla Svizzera – il gip ha avviato l’audizione degli altri indagati, tra cui il salernitano Giorgio Genovese, accusato di evasione fiscale, e quel Massimiliano Marcianò che nelle intercettazioni Scarano indica come persona di fiducia, al punto da suggerire all’agente segreto Giovanni Zito di consegnare a lui i venti milioni. Nelle conversazioni con Marcianò emergono con chiarezza i rapporti del sacerdote salernitano con i vertici dello Ior che le inchieste hanno obbligato alle dimissioni. È lui, infatti, che monsignor Scarano rassicura della disponibilità del vice duirettore Massimo Tulli: «Mettiti d'accordo con lui, lui aspetta la tua telefonata, io l’ho sentito qualche giorno fa, hai capito? Ha detto che tu lo chiami, ti metti d’accordo e vai lì, te li fai dare» dice al telefono, riferendosi secondo gli inquirenti a un prelievo di denaro in contanti. Sui conti allo Ior vuole vederci chiaro la Procura di Salerno, che ha presentato una richiesta di rogatoria per avere accesso alle linee di credito intestate al prelato e provare così a capire da dove venivano quei 560mila euro in contanti che nel 2009 si fece cambiare in assegni circolari da 56 salernitani, ora tutti indagati per concorso in riciclaggio. Gli inquirenti sospettano che il giro sia molto più ampio e che quella venuta alla luce sia solo una delle operazioni condotta dal monsignore bancario. Non sarà un caso che da quando la notizia delle inchieste è divenuta pubblica decine di imprenditori e professionisti della “Salerno bene” sono andati in allarme, rivolgendosi agli avvocati per sapere cosa rischiano se i loro rapporti dovessero venire alla luce e come regolarsi in caso di un coinvolgimento nelle indagini. Fibrillazioni che sembrano confermare le intuizioni degli inquirenti, secondo cui un flusso di denaro sarebbe partito da Salerno verso la banca vaticana approfittando delle entrature del monsignore. Che lui avesse conoscenze negli ambienti politici e imprenditoriali della città è d’altronde cosa nota, adesso la Procura cerca conferme per capire se quei legami hanno dato origine anche a passaggi di denaro. Per questo si punta ai conti dello Ior con una rogatoria che la Procura di Roma, invece, non ha inoltrato. ©RIPRODUZIONE RISERVATA La Procura ha inoltrato la richiesta di rogatoria per accedere ai conti del prelato allo Ior Caccia ai flussi di denaro portati dal sacerdote alla banca vaticana La sede dello Ior e, nella foto piccola, monsignor Nunzio Scarano Favorì il figlio, a processo la preside Cimino Rinviata a giudizio con altre cinque persone per l’affidamento di un incarico di tutoraggio Caterina Cimino Sarà processata per abuso d’ufficio la preside Caterina Cimino, già alla guida dell’istituto tecnico commerciale Antonio Genovesi. Proprio durante la dirigenza dell’Itc si sarebbe consumato l’episodio di nepotismo per il quale il giudice dell’udienza preliminare Sergio De Luca ha disposto ieri il rinvio a giudizio della preside, del figlio Francesco Paolo Perillo, del dirigente dei servizi amministrativi Giovanni Temis e dei docenti Rosa D’amico, Maria Gabriella Di Maio e Giuseppina Gilberti. Sono tutti accusati di abuso d’ufficio in concorso, per l’incarico di tutor che la scuola conferì, nel 2010, al figlio della preside. A decidere, valutando professionalità curricula fu un gruppo di lavoro presieduto dalla stessa Cimino e composto dalle altre quattro persone per le quali è stato disposto il processo. Una valutazione non obiettiva, secondo gli inquirenti, che ipotizzano un trattamento di favore nei confronti di Perillo, selezionato come tutor esperto in una graduatoria composta da circa una ventina di concorrenti. Il bando di gara, sovvenzionato con fondi strutturali europei, era uno di quelli che consente alle scuole superiori di assumere alcune figure professionali esperte con una sorta di contratto a progetto. L’isti- tuto Genovesi lo pubblicò nel dicembre del 2009, con scadenza fissata dopo un mese. Poi, però, vi sarebbe stata un’integrazione al capitolato che modificò alcuni criteri di valutazione. Uno stratagemma volto a favorire il figlio della preside, secondo una denuncia inoltrata alla Procura e dalla quale sono partite le indagini. La variazione dei parametri sarebbe infatti arrivata dopo la consegna delle altre candidature e Perillo sarebbe stato avvantaggiato grazie al possesso di alcuni titoli, frutto di precedenti incarichi che secondo l’ipotesi investigativa sarebbe stata sempre la madre a conferirgli. «Una bufala» la definì la preside quando a gennaio le fu notificato dai carabinieri l’avviso di conclusione delle indagini, ma per lei e per i presunti complici è arrivato adesso il rinvio a giudizio. Il processo inizierà a dicembre, mentre a carico della dirigente scolastica ne è iniziato pochi giorni fa anche un altro, con l’accusa di mobbing nei confronti di un’insegnante. La professoressa l’ha denunciata affermando di essere stata vessata e diffamata, fino al punto di essere messa all’indice per assenze dovute a una patologia tumorale che la costringeva a frequenti sedute di radioterapia. (c.d.m.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA Cilento - Diano - Bussento Metropolis Venerdì 5 Luglio 2013 Appalto mensa con il trucco. A Montesano minerale solo a docenti e studenti delle Medie ALFREDO BOCCIA MONTESANO/NAPOLI Servita agli alunni acqua di fontana e non minerale come previsto dal capitolato dell’appalto aggiudicato. Una vera e propria frode che si sarebbe consumata anche presso la mensa a Montesano sulla Marcellana come emerso dalle intercettazioni telefoniche degli inquirenti coordinati dalla Procura presso il tribunale di Napoli che fino ad ora ha iscritto nel registro degli indagati 50 persone ed emesso sei ordinanze di custodia cautelare. In particolare nel novembre del 2009 la dipendente della ditta Puliedil, Angiolina Barone, lamentava con l’imprenditore Stefano Summa, legale rappresentante della stessa impresa che aveva vinto il bando di gara, la continua richiesta di acqua minerale da parte delle colleghe del punto Giudicate male le operaie che chiedevano le confezioni cottura a Montesano sulla Marcellana. Richiesta che lei sottolineava di avere rifiutato e di cui menava vanto con il datore di lavoro a telefono. Dichiarando: “Io l’acqua ce l’ho perché alle Medie dò l’acqua di fonta- Per i bambini acqua di fontana Inchiodati dalle intercettazioni 25 POLLA Loviso, indagato, incassa la fiducia del sindaco Giuliano La verità nelle telefonate tra un’addetta e il titolare della Puliedil Mense scolastiche e appalti con il trucco nel mirino della Procura di Napoli: indagate nel Diano più persone na. Mi metto e la mischio. Tu già lo sai. Io perciò ho l’acqua a terra. Perché io acqua non ve ne cerco mai. Ma loro mi hanno detto che noi l’acqua della fontana non la riempiamo, perché i ragazzi vogliono. Ma pure qua vogliono l’acqua. Ma SALA CONSILINA Chiusura tribunale, c’è il ricorso alla Corte europea a Strasburgo Sala Consilina. La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il ricorso contro l’accorpamento del tribunale di Sala Consilina a Lagonegro e pertanto sono davvero ridotte al lumicino le speranze che il palazzo di Giustizia nel Vallo di Diano possa evitare la chiusura. Anche se avvocati e responsabili del Tribunale stanno valutando l’opportunità di presentare un ricorso alla Corte di Giustizia europea di Strasburgo. Per Michele Marcone (nella foto), presidente del Tribunale di Sala Consilina “è stata violata palesemente la Costituzione. Voglio esprimere la mia più profonda amarezza e di tutto il foro di Sala Consilina perché è stata veramente stracciata la Costituzione. Ha prevalso la ragion di Stato, insomma” E lo stesso Marcone aggiunge che si è trattato “senz’altro una sentenza politica, disattendendo le ragioni e le aspettative di giustizia di un territorio che è stato svenduto” In pratica ora i riflettori sono rivolti alla scadenza del 13 settembre quando è previsto il trasferimento a Lagonegro. Con nel mirino anche le condizioni strutturali dello stabile che attualmente ospita il tribunale di Sala Consilina e che, secondo una perizia tecnica, non sarebbe statoa deguato alle normative vigenti in materia di anti sismicità. Anche per questo nei prosssimi giorni è prevista una ennesima mobilitazione per far comprendere ai rappresentanti istituzionali di rivedere la decisione assunta dal Governo e contro la cui incostituzionalitànon ha espresso parere favorevole la Corte costituzionale deludendo le attese di operatori forensi come delle comunità del Vallo di Diano e del Golfo di Policastro. Giampaolo Murgia © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web io mischio le bottiglie”. Ed a tale affermazione il Summa offriva il proprio apprezzamento nei riguardi della donna per l’operato. Ed in un’altra conversazione la dipendente che era impiegata a Montesano Scalo, sempre rivolgendosi a Stefano Summa, asserisce: “Loro hanno detto che non gli interessa e ci dobbiamo dare l’acqua. Io ho detto che mi tengo l’acqua per precauzione qua, quando mi serve. Perché io alla Materna comunque gli dò l’acqua sigillata, però alle medie gliela dò solo ai professori. Capito? Quella che metto da parte non me la bevo io. Però io la tengo in magazzino, per precauzione. Io non la cerco l’acqua”. E Summa risponde di aver capito. Quindi la dipendente conclude la telefonata asserendo, riferita alle colleghe che chiedono scorte di acqua minerale: “Però se io non gliela devo dare ai miei ragazzi perché voi ai ragazzi di Montesano che sono figli vostri gli volete far bere l’acqua. Io arrivato a questo punto gli dò pure io l’acqua sigillata. A me non mi interessa. Così ha detto e tu mi devi dare l’acqua. Ho detto allora no, non stiamo bene”. Quindi Stefano Summa chiede di sapere chi gli ha detto queste cose e la donna risponde che “è stato Papia, l’autista”. © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web Polla. Appalti truccati: il sindaco in carica Rocco giuliano difende il suo predecessore ed attuale vice Massimo loviso. “Nell’esprimere piena fiducia nell’operato della Magistratura esprimo, al tempo stesso, unitamente all’amministrazione tutta, la piena solidarietà e fiducia a Massimo Loviso. - sottolinea Rocco Giuòiano - Essendo, all’epoca dei fatti oggetto di indagine, io stesso vice sindaco del comune, posso tranquillizzare la comunità di Polla sul fatto che i membri della commissione comunale addetta all’espletamento delle gare d’appalto hanno sempre operato nella massima legalità e trasparenza e che anche in questo caso l’azione svolta dalla commissione stessa è stata improntata ai medesimi principi”. “Per quel che concerne continua il sindaco in carica - la qualità del cibo fornito agli alunni della scuola, inoltre, tengo a precisare che il servizio è stato svolto sempre sotto lo stretto controllo dei funzionari dell’Asl”. Bancarotta, i Bertolini fanno scena muta Ascea. Padre e figlia non hanno risposto alle domande del giudice Garzo Vallo della Lucania /Ascea. Scena muta davanti al magistrato Elisabetta Garzo da parte di Giuseppe Bertolini, 63 anni, e della figlia Marianna di 33, legale rappresentante della Calcestruzzo Bertolini. Entrambi, agli arresti domiciliari da sabato scorso con l’accusa di bancarotta fraudolenta per circa un milione e mezzo di euro, durante l’interrogatorio di garanzia svoltosi ieri mattina presso il tribunale di Vallo della Lucania hanno preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Atteggiamento assunto in seguito all’accordo con i loro avvocati di fiducia, Di Vietri, Segreto, Carrato e Giovine, al fine di poter avere una esatta cognizione delle oltre cinquemila pagine depositate in cancelleria dall’accusa. Il tribunale di Vallo della Lucania Le indagini erano state avviate nei mesi scorsi dai carabinieri della compagnia di Vallo della Lucania, guidati dal capitano Alessandro Starace, e sono proseguite con gli accertamenti fiscali da parte delle fiamme gialle della tenenza di Vallo della Lucania, agli ordini del tenente Giovanni Statello. Le indagini sono state dirette personalmente dal sostituto procuratore del tribunale di Vallo della Lucania, Alfredo Greco. L’analisi del bilancio e le indagini sui movimenti finanziari hanno permesso di ricostruire le operazioni societarie eseguite prima della dichiarazione di fallimento e, successivamente, dalla figlia Marianna, amministratrice della Calcestruzzo Bertolini, ditta subentrante. alf.boc. POLICASTRO Polo di cardiologia, scontro tra Cgil e Uil Policastro/Sapri. Sindacati ai ferri corti sulla sede del Polo cardiologico a Sapri. La struttura cardiologica con sede a Policastro è finita nel mirino delal Cgil che ne chiede il trasferimentoa Sapri, mentre la Uil è contraria a tale ipotesi. “ Tale struttura , istituita nel 2000 con regolare atto deliberativo è dai più considerata come” fiore all’occhiello” ed “esempio di buona Sanità territoriale” - spiega in una nota la Uil - Nella stessa , vengono erogate oltre 3500 consulenze di 1°e 2° livello cardiologico con tempi di attesa “eccezionali” rispetto alla media Nazionale specie per gli esami più indaginosi e complessi come Ecocardiografia Completa ed eco-doppler dei vasi Epi-Aortici, ove in qualsiasi Regione d’Italia , anche tra le più avanzate, esistono tempi di attesa mediamente di 6-8 mesi. Vengono altresì privilegiate le richieste degli stessi esami prescritti con nota di urgenza addirittura in ore o giorni , così come previsto , dalle linee giuda Regionali e Ministeriali, sull ‘abbattimento delle liste di attesa”. Da anni inoltre nella stessa struttura si svolge un importante servizio aggiuntivo che è la “ prevenzione delle morti in culla” per piccoli nati intorno ai 20 giorni. maresp © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web S.PIETRO AL TANAGRO Operaia in bicicletta aggredita da 5 cani S. Pietro al Tanagro Un’operaia è stata aggredita da cinque cani randagi mentre tornava dal lavoro. Il fatto si è verificato ieri pomeriggio alle sedici in via Matinelle mentre la donna, che aveva termito il proprio turno di lavoro, stava facendo ritorno a casa a bordo della sua bicicletta. Nel tentare di evitarli, la signora è caduta dalla bicicletta, riportando escoriazioni al ginocchio destro, al gomito ed in viso Provvidenziale l’intervento di una sua compagna di lavoro che ha messo in fuga i cani. www.metropolisweb.it 24 Capaccio - Agropoli Metropolis Venerdì 5 Luglio 2013 Ospedale di Agropoli. Delibera del manager Squillante per opporsi alla riapertura in Consiglio di Stato L’Asl spende 6mila euro per il ricorso A vuoto l’interrogazione al Ministro della Capozzolo: “Occorre attendere la sentenza” numero 882/2013 del Tar, con il quale è stata rigettata l’istanza di adozione di misure cautelari, presentata con il contestuale ricorso per l’annullamento del decreto 49 di riassetto della rete ospedaliera e territoriale nell parte in cui ha previsto la chiusura del plesso ospedaliero di Agropoli e dei provvedimenti presi dal manager dell’Asl del 26 giugno. L’incarico di rappresentare l’Asl di via Nizza, saranno gli avvocati Gaetano Paolino e Francesco Armenante, in sostituzione dei precedenti legali, impossibilitati a svolgere le loro funzioni. La spesa relativa ai due avvocati sarà impegnata sulla spesa ‘consulenze incarichi LUCA MARRAZZO AGROPOLI Squillante fa ricorso al Consiglio di Stato contro l’ordinanza del Tar Campania proposto dal comune di Agropoli. Il manager dell’Asl si rimbocca le maniche e a colpi di ricorsi difende la battaglia per l’attuazione del decreto 49 che vuole la chiusura prima, e la riorganizzazione poi, della struttura ospedaliera del comune cilentano. Con deliberazione del 2 luglio, Antonio Squillante risponde con le stesse armi degli ‘avversari’, e a dieci giorni dell’appuntamento in Consiglio di Stato - il 12 si discuterà nel merito della vicenda su richiesta del comune diA gropoli oltre che di quelli di Capaccio e Castellabate costituitisi in giudizio negli ultimi giorni il direttore generale fa la sua contromossa, opponendo le ‘sue’ ragioni a quelle dello schieramento di cittadini, amministratori locali e rappresentanti dei lavoratori avversi all’applicazione del decreto. La decisione della scelta è motivata dalla necessità di costituirsi nel giudizio per la tutela degli interessi dell’Asl. Con il ricorso notificato il 18 giugno il comune di Agropoli ha chiesto al Consiglio di Stato la riforma dell’ordinanza Si decide anche in Consiglio di Stato il futuro dell’ospedale di Agropoli legali’ del budget 2013, i due hanno fatto pervenire all’Azienda sanitaria un unico preventivo di parcella, richiedendo un compenso pari a 6mila euro. In merito, invece, all’interrogazione parlamentare presentata alla Camera dei deputati sulla chiusura dell’Ospedale di Agropoli, è intervenuta nella mattinata di ieri, Sabrina Capozzolo del Pd: “Anche il ministero della Salute fatica a trovare una soluzione a questo intricato puzzle di norme e per tali ragioni il ministero non ha ancora tutti gli elementi per potersi pronunciare sull’interrogazione. E’ fondamentale attendere il 12 Luglio, data della sentenza del Consiglio di Stato”. Capaccio. Eletti i vertici del Circolo che ogni mese terrà una assemblea con gli iscritti Pd, Serrone presidente e Sica coordinatore Carmine Caramante Capaccio. Il Direttivo del Circolo PD di Capaccio Paestum, eletto nell’ultima tornata congressuale, ha nominato, all’unanimità dei componenti, il Presidente e il Coordinatore del Circolo, nelle persone di Vincenzo Serrone e Emanuele Sica. “Siamo soddisfatti perché la scelta è scaturita da una valutazione concorde sui percorsi da seguire, che ha portato all’unità del circolo attraverso la nostra nomina” hanno commentato entrambi gli eletti. Fanno parte del nuovo direttivo, oltre al Presidente e al Coordinatore, An- Capaccio. Confronto a nche con gli imprenditori locali CAPACCIO Capaccio. I soci dell’azienda che ha rilevato dalla curatela fallimentare presso il tribunale di Salerno l’area ex Parmalat a Capaccio aprono al confronto con gli operatori del territorio per realizzare attività produttive nel sito che per anni ha fatto registrare solo il degrado fino a diventare ricettacolo di immondizia oltre che rifuigio per senza fissa dimora. Dopo essere riusciti ad aggiudicarsi la proprietà della struttura, che si estende per circa 12mila metri quadri, partecipando ad una asta al rialzo a cui hanno preso parte i rappresentanti di aziende con sede anche nel napoletano ed in provincia di Caserta, ecco che il gruppo imprenditoriale è aperto alla partecipazione di altri soggetti che hanno a cuore il territorio a sud di Salerno. Una vera e propria scommessa imprenditoriale, con tanto di investimento in assoluta autonomia, che i soci dell’azienda vincitrice, tra cui l’imprenditore Donato Alonzo, oggi vogliono partecipare all’esterno. Capaccio. Proseguono i roghi sospetti sul territorio di Capaccio. Tutto da chiarire l’incendio di decine di balle di fieno sviluppatosi poco dopo l’una e trenta della notte tra mercoledì ed ieri lungo via Torricelle a Spinazzo. Le fiamme, che si sono levate alte ed hanno illuminato la notte, sono state spente solo all’alba. Mentre l’odore acre di bruciato per l’intera giornata di ieri è stato avvertito dai residenti e da quanti svolgono attività agricole nella zona. Le balle hanno preso fuoco in un’area di circa venti metri posta lungo il canale del Consorzio di Bonifica dove erano state posizionate. La buona sorte e l’assenza di vento hanno evitato che il fuoco si estendesse arrivando a lambire alcune abitazioni nei pressi dell’area interessata dall’incendio di certo non dovuto ad auto combustione. Mercoledì le fiamme, in due punti, avevano interessato il parco urbano a Capaccio Scalo. Ex area Parmalat Appello alle Bcc “La prima cosa da fare è la sistemazione dell’area degradata e utilizzata come immondezzaio - ha sottolineato Alonzo - Augurando che gli istituti bancari del territorio, le Banche di Credito Cooperativo di Capaccio e di Aquara, sostengano tale iniziativa che abbiamo assunto e che ha una valenza di anche di salvaguardia ambientale”. Nel progetto iniziale varato da proprio da Alonzo ecco che l’area ex parmalat avrebbe dovuto ospitare una piattafoprma di interscambio ove promuovere anche le tipicità del territorio per sviluppare pure nuova occupazione. Antonino Rubino A fuoco di notte decine di balle: rogo sospetto a Spinazzo gelo Valletta, Eugenio Guglielmotti, Tommaso Russo, Carmine Caramante, Enza Capo (nominata in qualità di tesoriere del Circolo), Salvatore Capo, Simone Pepe, Gaetano Cataneo, Antonio Scala, Vincenzo Letizia , Corrado Marino, Rosanna Beatrice e Daniela Riviello. Prevista per il prossimo 19 luglio alle ore 18.30, presso la Sala Erika in Piazza Santini a Capaccio Scalo, la convocazione dell’Assemblea degli iscritti, appuntamento che la direzione del partito capaccese intende istituire con cadenza mensile. L’incontro, al quale potranno prendere parte i circa 300 tesserati del Partito Democratico di Capaccio Paestum, oltre alla presentazione del nuovo direttivo, sarà utile per recepire le proposte degli iscritti relative alla linea politica e programmatica che il circolo dovrà intraprendere nello sviluppo della sua azione sul territorio. © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web Gemellaggio nel segno delle relazioni commerciali Agropoli. Ripulita Roccadaspide, intesa raggiunta con la Virginia Roccadaspide. Castagne, e olio oltre ad altre tipicità del territorio: Roccadaspide gemellata, per favorire anche lo sviluppo della Valle del Calore, con la comunità di Spotsylvania Couthouse, in Virginia. Cittadina a poca distanza da Wa s h i n g t o n , con cui Roccadaspide, ha instaurato un rapporto di amicizia grazie all’interesse mostrato per il territorio da due funzionari di un’organizzazione internazionale che hanno già acquistato un’antica casa nobiliare, ribattezzata Palazzo d’Aspide, risalente al 1786, per poter trascorrere dei periodi di vacanza nel Cilento. Proprio da questo interesse per la città di Roccadaspide, le sue risorse, l’aria salubre, la qualità dei servizi offerti, i suoi prodotti, è nata l’idea di poter sancire altre intese con altri Paesi per favorire la nascita di relazioni nuove, ma soprattutto per avere altre occasioni per far conoscere al mondo intero lo straordinario patrimonio rocchese. Ed in tale ottica il comune ha approvato i l re g o l a mento per i gemellaggi. “Si tratta di uno strumento utile per favorire l’arricchimento culturale per la nostra comunità e per favorire la promozione del nostro territorio - afferma il sindaco Girolamo Auricchio – . con il gemellaggio con la Virginia, e con quelli che seguiranno, avremo l’opportunità di allargare i nostri orizzonti culturali ma soprattutto di aprirci a nuove occasioni di sviluppo economico”. © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web la spiaggia al porto Ma alghe ammassate Agropoli. Dopo le segnalazioni dei cittadini residenti, ma anche di molti turisti, hanno preso il via ieri mattina i lavori di pulizia della spiaggia della marina in prossimità del porto. Con due mesi di ritardo e senza portare via le alghe che dovrebbero essere smaltite tra i rifiuti speciali. Le alghe non verranno definitivamente rimosse ma nuovamente ammassate ai piedi della rupe su cui si erge il centro storico, continuando la trasformazione di uno degli scorci più belli di Agropoli in una vera e propria discarica a cielo aperto, tra le proteste dei residente delle vie limitrofi che denunciano la presenza di ratti e insetti annidati tra i cumuli di posidonia. Così sono in molti a denunciare che l’acqua è pulitissima mentre sulla spiaggia lo scenario non invita di certo a fermarsi per trascorrere qualche ora piacevole. www.metropolisweb.it Eboli-Sele Metropolis Venerdì 5 Luglio 2013 23 Oggi pomeriggio alle 16 i funerali di Maria Grazia Cupo deceduta dopo un malore in piscina a Contursi A Sicignano ora è lutto cittadino La cerimonia si terrà alla parrocchia di San Giovanni Battista Ieri mattina l’autopsia sul corpo della sfortunata 17enne Sicignano degli Alburni. Una coltre di silenzio, trapuntata di lacrime è scesa sugli Alburni: oggi pomeriggio alle 16 tutta Sicignano degli Alburni si stringerà per dare l’ultimo saluto a Maria Grazia Cupo, la sfortunata 17enne di Terranova deceduta dopo un malore accusato in piscina, domenica scorsa, in una struttura ricettiva di Contursi Terme. Nella mattinata di ieri, intorno alle 11, si è tenuto l’esame autoptico eseguito dal medico legale Carmine Alle esequie presenzierà anche il vescovo di Bisaccia don Pasquale Cascio Maiese che è proseguito fino alle 14 e 30. Fra sessanta giorni saranno consegnati i risultati e si potrà capire quali siano state le cause che hanno portato al decesso la studentessa sicignanese. Intanto la magistratura ha disposto la restituzione della salma della ragazzina ai suoi affranti familiari. I funerali della giovanissima Maria Grazia sono stati fissati per il pomeriggio di oggi alle 16, presso la parrocchia di San Giovanni Battista di Terranova. Presenzierà alla cerimonia funebre anche il monsignor don Pasquale Cascio, da qualche tempo Vescovo di Sant’Angelo dei Lombardi, Nusco e Bisaccia che, fino all’ottobre scorso, era proprio parroco della parrocchia di Terranova, dov’è cresciuta Maria Grazia. Si annuncia una cerimonia Il sindaco Amato ha proclamato la giornata di silenzio straziante e commovente: la costernazione per la morte, tragica quanto assurda, di Maria Grazia è ancora forte in tutta la comunità sicignanese. Intanto il primo cittadino di Sicignano degli Alburni, il sindaco Alfonso Amato, ha proclamato il lutto cittadino. Adesso non si attende altro che la verità, mentre tutta l’attenzione è adesso diretta attorno alla straziata famiglia di Maria Grazia Cupo attorno a cui si è stretta tutta la comunità sicignanese. Sembrava proprio una domenica come tutte le altre, quella appena trascorsa, nessuno poteva immaginare che sarebbe stata l’ultima per la giovanissima studen- tessa di Terranova che si era recata, con il fratello ed alcuni amici in una struttura ricettiva di Contursi Terme per festeggiare il compleanno di un altro amico. Nel pomeriggio, dopo aver mangiato un gelato, tutti i ragazzi decidono di fare un tuffo in piscina. Con loro anche Maria Grazia che però, quasi un’oretta dopo essersi immersa in acqua è stata colta da un malore. Subito le persone che erano con lei hanno dato l’allarme chiamando il 118, la studentessa è stata trasferita d’urgenza al Ruggi di Salerno dove, però, è spirata poche ore dopo nella mattinata del lunedì successivo. Una vera e propria tragedia che ha commosso tutto il territorio tra gli Alburni e la valle del Sele. Amabile Amato Eboli Il consiglio comunale approva la variante al regolamento edilizio Eboli. Variante al Regolamento Edilizio Comunale. La civica assise, mercoledì sera, ha approvato il provvedimento. Il centro destra, che aveva sostenuto e sponsorizzato il corteo di protesta dei disoccupati ebolitani, al momento del voto si è astenuto o non ha votato. Dunque, qualcosa si muove a Palazzo di Città. Con 18 voti favorevoli, 3 contrari, 4 astenuti e 3 assenti, il Consiglio Comunale ha approvato la variante al Regolamento Edilizio Comunale. Il provvedimento, dopo le attente ed approfondite valutazioni compiute in sede di Commissione Consiliare Urbanistica, definisce il limite minimo della dimensione lorda degli alloggi, pari a 80 metri quadrati, rispetto ai precedenti 125 metri quadrati, modificando pertanto il precedente Regolamento. Si tratta di un provvedimento che, in contesto di generale crisi del settore edilizio, intende andare incontro alle mutate esigenze del mercato immobiliare e dei cittadini stessi. A riguardo interviene il Sindaco di Eboli Martino Melchionda: «Mercoledì sera abbiamo approvato un provvedimento importante, che in un contesto di generale crisi del settore edilizio – i cui numeri sono davvero preoccupanti – intende dare un po’ di fiato, incentivare il settore edilizio e gli investimenti privati delle imprese». © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web Il processo. Il pubblico ministero chiede 5 anni per l’avellinese Violano. Attesa per la sentenza Truffa del gasolio, le richieste dell’accusa: 6 anni per Memoli, 4 per Petruzzelli e Cataldo Salerno. E’ iniziato nella giornata di ieri il rito abbreviato nell’ambito di quattro degli imputati in merito alla maxi inchiesta dei Nac dei carabinieri relativa alle presunte truffe sul gasolio verificatesi nella Piana del Sele. Davanti al gup Vito Di Nicola sono apparsi il salernitano Fabio Memoli, il vigile del fuoco di Avellino Leopoldo Violano e gli imprenditori Gaetano Petruzzelli ,pontecagnanese e Rosario Cataldo. Dopo le dichiarazioni spon- tanee di alcuni degli imputati, si è aperto il contraddittorio con le richieste del pubblico ministero. Il pm ha chiesto, a carico di Memoli, la pena a sei anni di reclusione, cinque anni invece per Violano, quattro anni per Petruzzelli e Cataldo. Adesso l’udienza è stata aggiornata alla prossima settimana quando il folto collegio difensivo, composto tra gli altri anche dall’avvocato Luigi Condoluci, risponderà alla requisitoria del pubblico ministero e procederà con le arringhe difensive. Già oggi, nell’ambito delle dichiarazioni spontanee, alcuni degli imputati hanno tenuto a puntualizzare ai magistrati di non aver mai fatto parte di un ‘gruppo’ dedito alle truffe. Contestata, quindi, l’ipotesi del reato associativo. Con ogni probabilità. dunque, potrebbe essere proprio questo aspetto dell’inchiesta a finire nel mirino delle difese. La sentenza sulla tranche di abbreviati è prevista subito dopo le arringhe dei difensori dei quattro imputati in questione. Eboli, stangata del gup contro i Petrillo e Dolce: condannati a tre anni e due mesi di reclusione Salerno. Stangata del giudice sui Petrillo e Dolce: i tre giovani ebolitani accusati di aver pestato e rapinato di settanta euro un cittadino di origine marocchina sono stati condannati, in sede di rito abbreviato, a tre anni e due mesi di reclusione. Il giudice per l’udienza preliminare Sergio De Luca è andato oltre anche alle stesse richieste del pubblico ministero che aveva domandato al giudice, nella sua requisitoria, la condanna a due anni e mezzo di reclusione a carico di Donato e Christian Petrillo e del loro complice Fioravante Dolce. La decisione è stata resa nota nel- la mattinata di ieri, nella giornata di mercoledì, invece, si era svolto il rito abbreviato sull’episodio in questione. I tre ebolitani erano accusati di aver picchiato e poi rapinato un marocchino, il 25 gennaio di quest’anno. Secondo la ricostruzione dell’accusa i tre, dopo aver pestato il nordafricano gli avrebbero sottratto i soldi che portava con sè, per una somma complessiva che si aggira intorno ai settanta euro. Per le difese dei tre ragazzi, però, non c’erano prove della rapina in quanto, stando alla versione degli avvocati espressa in sede di arringa difensiva, non erano mai stati trovati quei soldi nella disponibilità dei due Petrillo o di Dolce. Il gup, dopo aver ascoltato le parti, ha deciso di andare oltre anche alla richiesta dell’accusa ed ha inflitto ai tre giovanissimi ebolitani una pena più severa della stessa richiesta pronunciata dal pubblico ministero. Adesso si attendono le motivazioni della sentenza per preparare l’eventuale appello. © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web www.metropolisweb.it 22 Battipaglia Metropolis Venerdì 5 Luglio 2013 Rinvenuto il corpo di un giovane nordafricano il cui nome resta ignoto. E’ caccia al pirata della strada Trovato un cadavere in autostrada GIOVANNI VASSO BATTIPAGLIA Investito e abbandonato, senza nessun soccorso, sul ciglio della rampa che, dalla strada statale 18 si biforca verso l’autostrada A3 e verso il centro cittadino di Battipaglia. E’ ancora senza un nome l’uomo, di età apparente tra i 25 ed i 30 anni, di evidenti origini nordafricane rinvenuto ormai cadavere nella mattinata di ieri dagli agenti del commissariato di via Rosa Jemma a Battipaglia, diretti dal vicequestore aggiunto Antonio Maione. I poliziotti, coordinati dall’ispettore Gallo, sono giunti sul posto a seguito di una segnalazione pervenuta al numero di emergenza del 112 da parte di alcuni automobilisti in transito tra l’uscita della Salerno-Reggio Calabria e la strada statale 18. Le segnalazioni, registratesi intorno alle 10 del mattino, hanno indotto gli agenti a recarsi sul posto scoprendo il cadavere di un uomo che, al momento, è ancora senza un nome. Il giovane, con ogni probabilità non aveva più di 30 anni, stando alle primissime ricostruzioni, sarebbe stato travolto da un’auto in corsa il cui conducente non si è fermato a prestare i soccorsi del caso. Per questo motivo, contestualmente all’impegnativa per risalire all’identità della vittima, è partita una vera e propria caccia al pirata della strada. Il cadavere del nordafricano è stato trasferito presso l’obitorio dell’ospedale di Battipaglia di Santa Maria della Speranza. Qui il corpo resta in attesa dell’esame autoptico, che sarà disposto dall’autorità giudiziaria che indaga sull’episodio. Dai primi L’uomo potrebbe essere stato investito ed ucciso all’altezza dello svincolo dell’A3 Il fatto Due decessi in due mesi: sulla strada statale 18 trovò la morte ‘Gigino con la chitarra’ Il ritrovamento Ieri mattina è stato trovato il corpo senza vita di un maghrebino nei pressi della rampa d’accesso all’A3 dalla strada statale 18 controlli sulla scena del ritrovamento, il cadavere dell’uomo è parso sfregiata da diverse ferite, tra graffi e traumi che potrebbero essere compatibili con l’investimento da parte di un’auto. Probabilmente l’uomo non è morto sul colpo ed ha agonizzato per qualche tempo prima di spirare. Così potrebbero spiegarsi alcuni elementi, come ad esempio una mano tesa, ed il parziale abbassamento della tuta che indossava, che hanno subito calamitato l’attenzione degli inquirenti. Sarà l’autopsia, ora, a dover spiegare quali siano state le cause che hanno portato al decesso il giovane nordafricano, la cui identità rimane tuttora ignota in quanto l’uomo non aveva con sè nessun documento utile a far risalire al suo nome. Nel frattempo i poliziotti del commissariato di Battipaglia indagano a tutto campo per verificare l’ipotesi del pirata della strada. Secondo i primissimi rilievi l’investimento potrebbe essersi verificato tra la notte scorsa e le prime luci dell’alba di ieri. Sono in corso controlli su tutta la zona della Piana del Sele ma è possibile che il pirata della strada possa essere anche di un territorio lontano, dato che si trovava su una strada di collegamento tra la Piana e il Cilento. Battipaglia. Solo poco meno di due mesi fa c’era stata l’ultima vittina della strada statale 18: nei primi giorni del maggio scorso, infatti, venne travolto ed ucciso Luigi Landi, noto clochard battipagliese conosciuto ai più come ‘Gigino con la chitarra’. L’uomo venne investito a poche centinaia di metri dal luogo in cui è stato ritrovato, ieri mattina, il cadavere del marocchino ancora non identificato. Fu sbalzato da un’autovettura, una Fiat Panda, guidata da un giovane di Eboli che immediatamente dopo l’impatto fermò la macchina e si prodigò per tentare di soccorrere il battipagliese che, però, morì una volta trasportato in ospedale. La notizia si era diffusa in un lampo a Battipaglia dove l’uomo era molto conosciuto e dove fu accolta da una vera e propria ondata di commozione. Sbarcava il lunario chiedendo un piccolo obolo ai giovani e meno giovani in cambio delle sue canzoni strimpellate con la sua vecchia chitarra. Negli ultimi tempi, però, Gigino era caduto del tutto nella trappola dell’alcol e, ormai, aveva quasi del tutto ‘posato’ la sua chitarra. Solo pochi giorni prima, un giovedì mattina, al Comune, era andato a chiedere un aiuto, come faceva settimanalmente. Ma dopo l’arresto dell’ex sindaco Giovanni Santomauro si erano bloccate tutte le attività, anche quelle del fondo sociale. © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web La polemica Piano di Zona, il Partito democratico indice l’assemblea contro Pontecagnano capofila: «Scippo per le candidature» L’accusa Il segretario del Pd Lascaleia accusa il centrodestra: «Ruolo di capofila svenduto in cambio di una candidatura alle elezioni» Battipaglia. Piano di Zona, prosegue il pressing del Pd contro la decisione relativa alla città capofila che è stata nominata Pontecagnano Faiano. In una nota il segretario cittadino Luca Lascaleia spiega: «Il Partito democratico di Battipaglia ha organizzato per giovedì prossimo alle ore 19 nella sede in Via Istria 9 una pubblica assemblea sulla vicenda della costituzione del Piano di Zona S/4. Infatti alcuni comuni del nuovo piano di zona (ad eccezione del Comune di Acerno) hanno rettificato, nella logica di una spartizione per appartenenza, degna solamente della peggiore politica, l’indicazione della nostra città come ente capofila, sede che era stata già prescritta durante la prima fase di costituzione del piano . In questi anni fin dal primo momento, ci siamo impegnati per riorganizzare i servizi sociali e conquistare il ruolo di guidare questo percorso nel nuovo piano di zona S/04 ,un ruolo che compete nei fatti alla nostra città ,che già in passato con il piano di zona S/5, aveva perso sempre nella logica di una vergognosa ripartizione politica. La nostra città è la più grande per numero di popolazione e contribuisce economicamente con più della metà in favore del Piano di Zona,ma negli anni non è stata mai contraccambiata in termini di progettualità e servizi alla persona. L’indicazione del Comune di Pontecagnano come ente capofila nel nuovo assetto del piano di zona S/04,siamo sempre più convinti che rappresenti un vergognoso scippo a danno dei battipagliesi, perché non si sono rappresentati nella realtà le necessità sociali dei territori, ma unicamente si è trattato di accordi di bottega, di chi come sempre usa a propria convenienza, forse barattando il Piano di Zona con eventuali accordi di personali e future candidature». Attacco nemmeno troppo celato al centrodestra:«Questa vicenda per noi non è conclusa e metteremo in atto tutte le iniziative per evitare che le logiche di spartizione politica possano danneggiare l’organizzazione dei servizi alla persona nella città. Nell’assemblea vogliamo aprire un confronto sulla vicenda e sono invitati a partecipare e ad intervenire tutti i rappresentanti del terzo settore, associazioni e cittadini». © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web www.metropolisweb.it Irno - Costiera Metropolis Venerdì 5 Luglio 2013 Baronissi. Il primo cittadino in vista delle elezioni prova a combattere l’astensionismo Moscatiello lancia la sua sfida: «Il 50% alle urne o mi dimetto» Baronissi. «Credo molto nella partecipazione democratica. Se non dovesse recarsi ai seggi la maggioranza degli aventi diritto non avrei nessun problema a dimettermi». Giovanni Moscatiello è già in clima elettorale e preannuncia colpi di scena in vista della tornata elettorale 2014. Tra meno di un anno, il primo cittadino di Baronissi tenterà la scalata al secondo mandato consecutivo, ma non esclude sorprese. L’attuale sindaco, infatti, ha ufficialmente inaugurato la campagna elettorale lanciando un messaggio di sfida ai suoi avversari. «Credo fortemente nella partecipazione attiva - ha affermato il sindaco di Baronissi -. Se ad eleggermi sarà meno della metà dei cittadini, darò subito le dimissioni e si voterà di nuovo. E’ una questione di rispetto della democrazia». In parole povere, insomma, Giovanni Moscatiello punta a confermare il risultato delle scorse elezioni, ma vuole farlo combattendo l’astensionismo elettorale. Nel caso in cui questo risultato non dovesse arrivare, l’attuale primo cittadino sarebbe pronto a rinunciare ad un’eventuale elezione e rimettere tutto nelle mani dei cittadini. Non è invece in discussione lo schieramento con cui il sindaco uscente si presenterà, lo stesso che sostiene l’attuale giunta (anche se per il momento il Pdl resta alla finestra in attesa di fare le sue scelte). Sul nodo incompatibilità tra l’incarico di sindaco e quello di segretario generale della Provincia di Salerno, invece, Moscatiello non fa marcia indietro: “Stando al codice civile, nessuna norma può incidere su incarichi antecedenti. Consiglio a chi E sull’incompatibilità in Provincia: «Non esiste, andrò ancora avanti» ha ancora dei dubbi di mettersi il cuore in pace, intendo mantenere il ruolo di segretario della provincia fino all’anno prossimo”. Più che positivo il giudizio sul Bilancio di previsione approvato ieri: “Teniamo i conti in regola continuando ad assicurare ai cittadini tutti i servizi, compresi quelli culturali. Le nostre strade sono pulitissime e abbiamo potuto ridurre l’imposta sui rifiuti per i cittadini. In più, avremo 1.000.000 di euro dalla Regione in quanto siamo l’unico piano di zona (ambito S6, ndr) già operativo in Campania”. Infine, sulla vendita della farmacia: “Dispiace, ma era una scelta obbligata per mantenere una corretta gestione delle risorse”. Francesco Ienco © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web Baronissi. Le decisioni approvate ieri dal consiglio comunale Approvato il bilancio di previsione 2013, scontro sulla farmacia Baronissi. Non si placa, a Baronissi, la polemica sulla vendita della farmacia comunale. Il consiglio di ieri mattina ha visto accendersi un intenso dibattito tra maggioranza ed opposizione, che si è concluso con una netta spaccatura: al momento di votare la delibera relativa alla cessione della farmacia, i consiglieri di minoranza hanno abbandonato l’aula. Il gruppo “Idea comune” continua ad accusare il sindaco Moscatiello di aver messo all’asta un bene di proprietà dei cittadini “al solo scopo di ripianare i debiti prodotti da una gestione scellerata. Anziché costruire piazze e monumenti, sarebbe stato meglio fare due conti e risparmiare”. Una tesi respinta con forza da Moscatiello che ha spiegato: “Non vendiamo affatto per coprire perdite. L’unica ragione è la necessità di rispettare il patto di stabilità, che ci obbliga a presentare un attivo di 2 milioni. I nostri conti sono in salute”. E sull’uscita dal Consorzio: “Sono stati loro i primi ad escludere Baronissi dal cda”. Prima della votazione, l’opposizione ha contestato la presenza in aula di dipendenti del Consorzio stesso e relativi parenti (con riferimento ai consiglieri Loretta De Sio e Luca Pierri), senza i quali la maggioranza non avrebbe avuto i numeri per approvare la delibera. Il consiglio comunale, inoltre, ha approvato il bilancio di previsione 2013. La manovra finanziaria, per un importo complessivo di 43 milioni di euro, è stata delineata mantenendo gli standard dello scorso anno. Potenziata la Cultura, che passa da 164mila euro a 212 mila; confermati gli impegni per le Politiche Sociali (610 mila euro) ed implementati i servizi di manutenzione (500 mila euro). fra.ien. 19 Castel San Giorgio Nascondeva in un buco 16 grammi di “fumo”: arrestato Michele Fiume Castel San Giorgio. Aveva creato un vero e proprio nascondiglio per occultare la droga. Un piano strategico che, però, non è passato inosservato ai carabinieri della stazione di Castel San Giorgio che la scorsa notte hanno tratto in arresto il 31enne Michele Fiume, sorpreso all’esterno di un circolo ricreativo (nei cui pressi, nei giorni precedenti, gli investigatori avevano notato un intenso andirivieni di giovani) subito dopo aver ceduto una dose di hashish ad un 27enne del posto. Il pusher, che è stato trovato in possesso di 65 euro in banconote di piccolo taglio, aveva abilmente nascosto altre venti dosi di “fumo” (per un totale di 16 grammi), in un buco di un muro nascosto da una pietra. Nonostante l’ingegnoso escamotage i carabinieri della locale stazione, guidati dal capitano Rosario Basile, sono riusciti a risalire al nascondiglio. L’acquirente è stato segnalato alla Prefettura di Salerno. La sostanza stupefacente ed il denaro sono stati sottoposti a sequestro penale, mentre l’arrestato è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari, in attesa della fissazione dell’udienza di convalida. (re.cro.) Tramonti Rubano 350 chili di limoni: 2 denunce Tramonti. Da mesi avevano preso di mira la Costiera ed i suoi pregiati limoni. Un affare stroncato dai carabinieri della stazione di Tramonti che hanno individuato e denunciato il 36enne D.A. ed il 44enne S.F., entrambi originari di Angri. I due si erano introdotti senza alcun diritto in una tenuta di Tramonti, prelevando tranquillamente “l’oro giallo”, salvo poi darsi alla fuga a bordo di una Fiat Uno. Il loro piano, però, è stato fatto saltare dai carabinieri, in prossimità del Valico di Chiunzi, hanno bloccato e denunciato a piede i due per il furto di ben 350 chili di limoni. Maiori Norme di sicurezza violate, sigilli alla cucina di un noto ristorante Maiori. Ieri mattina i carabinieri della stazione di Maiori, coordinati dal comandante Giuseppe Loria, di concerto con personale sanitario dell’Asl, hanno attuato il sequestro preventivo della cucina di un noto ristorante e lido balneare posto sul lungomare della cittadina costiera. L’applicazione dei sigilli è stata eseguita su disposizione del magistrato della Procura della Repubblica del Tribunale di Salerno, Roberto Penna, per il mancato rispetto delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro a causa delle inadeguate condizioni dei locali interrati - peraltro sprovvisti di autorizzazioni - adibiti a cucina. Già il 28 aprile scorso il locale fu interessato da controlli dei Carabinieri del Nas che, per i medesimi motivi, ne disposero la chiusura amministrativa. www.metropolisweb.it 18 Pagani/Nocera Metropolis Venerdì 5 Luglio 2013 Pagani.All’amministratore della ditta ‘fantasma “La Marianna” 3 anni e 4 mesi con l’abbreviato TruffaInps,condannatoCarmineToscano Il gup ha respinto il patteggiamento per i fratelli Napolano. A processo con gli altri il 12 luglio Nocera CARMELA SCARANO PAGANI/AGRO Maxi-truffe ai danni dell’Inps: il gip Paolo Valiante ha rigettato la richiesta di patteggiamento dei fratelli Donato e Giovanni Napolano e ha condannato Carmine Toscano. I due Napolano, titolari del patronato Inapi di Pagani, avevano concordato tre anni e 4 mesi di reclusione davanti al pubblico ministero. Il gip, però, non ha accolto il patteggiamento poichè il concordato davanti a pm non includeva la confisca dei beni. I due fratelli - difesi dall’avvocato Giuseppe Buongiornodunque, andranno a processo assieme assieme agli altri imputati per i quali, il processo col giudizio immediato, inizia il 12 luglio prossimo e, in quella sede, riproporranno la richiesta al collegio. Per quanto riguarda la posizione di Carmine Toscano, 35enne paganese, amministratore della ditta ‘fantasma’ “Soc coop La Marianna srl” che aveva scelto la strada dell’abbreviato condizionato, in subordine l’indagato - difeso dall’avvocato Luigi Calabrese - chiedeva l’abbreviato, il gup lo ha condannato a tre anni 4 mesi. Alla sbarra col rito ordinario Immacolata Napolano, Francesco Santilli, contito- NOCERA ‘Centrale dell’Arte’ , il Grimaldello e la rassegna di teatro al Parco Fienga: si parte domani lare con il padre Giuseppe, dello studio di consulenza del lavoro. Il valentinese Vincenzo Manganelli, procacciatore d’affari. Alfonso Pepe e Renato Manzella, entrambi paganesi, titolari di aziende fasulle, i consulenti del lavoro Pasquale Coppola e Alessandro di Bartolomeo, il procacciatore la consulente Giuseppina Latino. Stralciata la posizione del consulente del lavoro Giuseppe Santilli, per il quale, dopo l’ interrogatorio di garanzia il giudice per le indagini preliminari Alfonso Scermino, aveva revocato l’ordinanza di misura cautelare. L’indagine del pm Lenza e dei carabinieri della pg del tribunale ha disvelato una maxi truffa nei confronti dell’Inps di 41 milioni di euro. Agli imputati sono stati sequestrati beni mobili, immobili e soldi per un valore complessivo di 60 milioni di euro. L’organizzazione criminale viene descritta con termini allarmanti dal gip Scermino che aveva firmato l’ordinanza di custodia e ha disposto i sequestri di beni. Oltre che sulla peculiarità dei fatti, desumibile dal numero enorme di truffe aggravate commesse, il gip rilevava “Un fenomeno criminale dalla vasta portata, di assoluto allarme sociale e una inusitata aggressione alle casse dell’Inps”. Il magistrato stigmatizzava come, l’organizzazione per delinquere, era riuscita a mettere in piedi “13 imprese inesistenti, movimentando un numero di finti lavoratori per migliaia di soggetti ed ottenendo, mediante sapiente utilizzo di dati ad alto contenuto tecnico, elargizioni da parte dell’Inps per decine i milioni di euro”. Il gip sottolineava che a mettere in piedi l’articolata associazione non erano stati “improvvisati malfattori” ma gente che manifestava “abilità e preparazione nel settore di ragguardevole livello”. Il magistrato faceva riferimento ad un “Coinvolgimento ben più ampio di quello contestato agli attuali indagati, che si alimentava di plurime connivenze nella società civile, traeva linfa vitale da una cultura della illegalità capace di connotare in termini di ‘ammortizzatore sociale’ ciò che era pura attività delittuosa”. Il Comune raccoglie manifestazioni di interesse per stilare il cartellone “Estate in città”, associazioni a raccolta La maggior parte degli eventi si terrà all’aperto: musica e spettacoli LUCA DENIS NOTA NOCERA L’amministrazione comunale pensa all’intrattenimento di chi resta in città nei mesi estivi, e si prepara a redigere un programma di eventi, denominato “Estate in città”. Si stanno occupando del programma gli assessorati a Cultura/Spettacolo/Turismo e Attività Produttive. Il fine è quello di attrarre visitatori dalle zone limitrofe che possano anche portare nuove occasioni per gli esercenti cittadini, ma anche quello di allietare le giornate estive dei nocerini che non potranno permettersi di stare a lungo in vacanza, o che non potranno andarci per nulla (e viste le recenti statistiche, pare che questo numero stia aumentando corposamente). La giunta comunale del 28 giugno ha dato il via all’iniziativa: ora il Comune dovrà raccogliere le manifestazioni d’interesse che perverranno da tutti coloro i quali saranno intenzionati ad esibirsi a beneficio della collettività: associazioni, gruppi teatrali e musicali o anche singoli cittadini con un particolare talento. La maggior parte degli spettacoli saranno a costo zero (o quasi) per l’ente, anche Le foto perché com’è notorio in cassa non ci sono denari se non quelli (appena arrivati) destinati al pagamento dei debiti delle passate annualità. Il programma prevede eventi di intrattenimento culturale, musicale, ricreativo, sportivo e di animazione, e dovrà essere rivolto ad un pubblico eterogeneo, che comprenda grandi e piccini. La stragrande maggioranza degli eventi si terrà all’aperto. Il programma di eventi, per organizzazione e compo- sizione, sarà redatto sulla falsariga di quello delle festività natalizie 2012-2013: lì furono moltissime le manifestazioni di interesse che pervennero all’ente (complice una buona pubblicità per l’iniziativa) e il cartellone risultò di buon livello qualitativo, con eventi distribuiti nelle principali aree del centro (piazza Diaz, piazza Cianciullo, piazza Guerritore, piazza del Corso), e di alcune periferie, come Cicalesi. L’assessorato alle Attività Produttive punta molto sul cartellone estivo per aiutare i commercianti in questo periodo di sconti estivi, in cui è previsto un seppur lieve incremento delle vendite. Assessorato e associazioni dei commercianti in questo concordano: “Le persone non devono andare via da Nocera, anzi devono venirne altre da fuori”, è questo l’obiettivo di tutti. E chissà, per raggiungerlo potrebbe essere programmata anche una nuova Notte Bianca estiva, anche se al momento questa appare un’idea allettante ma ancora poco concreta. © RIPRODUZIONE RISERVATA Al via domani “Centrale dell’Arte” il cartellone di teatro, musica, danza e pittura (sono sei gli appuntamenti) curato dall’associazione culturale “Teatro Grimaldello”, col patrocinio del Comune di Nocera Inferiore. Si inizia alle 21,00 al Castello Fienga con la performance “Esercito d’amore”. La rassegna andrà in scena in sei date nei mesi di luglio, agosto e settembre nello scenario storico del Castello Fienga. “Centrale dell’arte” vedrà in scena in primo piano Saverio La Ruina, attore, drammaturgo e regista teatrale, anima della compagnia teatrale Scena Verticale, più volte premiato per lo spettacolo “La borto” che chiuderà la rassegna, Luc Bouy, danzatore e coreografo belga, giòà al lavoro con Bejart, Carla Fracci e Zeffirelli con la sua compagnia “Danse partout” attiva a Nocera Inferiore e il quartetto della jazzista Carla Marciano, sassofonista di spessore internazionale. La serata di apertura del 6 luglio ospiterà gli Alma Duo, con la voce di Marcella Russo, accompagnata dalla chitarra di Aldo Ferraioli e a seguire “Esercito d’amore”, sperimentazione teatrale con 30 attori in veste nuziale, ideato per abbracciare il pubblico in una danza d’amore e di guerra sulla scia delle artiste Pina Bausch e Martha Graham, per chiudere con la musica dei Today Collective, ospiti il 7 luglio al Pomigliano Jazz Festival. La seconda serata è prevista il venti luglio, per proseguire il tre e trentuno agosto e riprendere il sette settembre prima del finale, il venti stteembre, affidato allo spettacolo di La Ruina. Castel S. Giorgio Matrimoni civili a Villa Calvanese, il primo sì rilancia il progetto dell’amministrazione Longanella Castel San Giorgio. Nuovi progetti per rilanciare il patrimonio comunale. L’Amministrazione Comunale di Castel San Giorgio, guidata dal Sindaco Franco Longanella, comunica che 3 è stato celebrato nella splendida Villa Calvanese, alla frazione Lanzara, il primo matrimonio civile. L’evento e’ stato possibile grazie al regolamento comunale che disciplina la celebrazione dei matrimoni civili e che e’ stato recentemente approvato dal Consiglio Comunale e voluto dall’Assessorato ai Servizi Demografici retto dal Rag. Michele Salvati. Il buon esito si è ottenuto anche grazie al protocollo d’intesa stipulato tra il Comune di Castel San Giorgio e l’Atelier Nemesy dello stilista Roberto Guarini di Castel San Giorgio. A seguire, coordinare e officiare il rito, davanti a centinaia di persone, è stato l’ufficiale di Stato Civile delegato del Comune Dott. ssa Livia Veltre. Piena soddisfazione è stata espressa dall’assessore Michele Salvati “L’obiettivo di questa Amministrazione e’ di valorizzare la storica Villa Calvanese, un tesoro vanvitelliano di proprietà del Comune ancora una volta scenario di importanti di eventi. L’ente diventa ancora una volta pioniere di iniziative che valorizzano il territorio”. Il Sindaco di Castel San Giorgio Franco Longanella ha dichiarato: “Il Comune che mi onoro di guidare, attraverso l’efficiente lavoro di assessori e dipendenti, con le straordinarie location presenti sul territorio, riesce a dar vita a singolari eventi, unici fino a questo momento nell’Agro Nocerino Sarnese, che permettono di far arrivare tante persone nella nostra citta’ creando anche opportunita’ di immagine oltre che di lavoro per l’indotto”. @Metropolis_Web www.metropolisweb.it Pagani Metropolis Venerdì 5 Luglio 2013 15 Pagani. Per la discarica di via Mangioni c’è l’avviso di conclusione delle indagini Sito di stoccaggio fuorilegge, indagati Gambino, Petrelli, e tre funzionari CARMELA SCARANO PAGANI Titoletto Pagani. Con l’emissione di ordinanze ‘contingibili e urgenti emesse solo formalmente ai sensi del decreto legislativo 152/2006’ disposero l’apertura di un sito di stoccaggio dei rifiuti non autorizzato dalla regione. Per quei fatti Alberico Gambino e Fabio Petrelli, in qualità di sindaci pro tempore del Comune di Pagani, Giovanni De Palma ed Enrico Giaquinto , in qualità di responsabili del settore qualità urbano del comune, Giuseppe Milite, responsabile referente del Consorzio di Bacino Salerno 1 - tutti indagati per violazione del decreto di tutela ambientale - rischiano il processo. E’ arrivato l’avviso di conclusione delle indagini. A firmarlo il procuratore capo del tribunale di Nocera Inferiore, Gianfranco Izzo. Gambino e Petrelli rispondono delle ordinanze del Enrico Giaquinto All’epoca dei fatti era responsabile del settore Qualità Urbana del Comune Giovanni De Palma All’epoca dei fatti era responsabile del settore Qualità Urbana del Comune Fabio Petrelli All’epoca dei fatti era sindaco pro tempore del Comune di Pagani 19 giugno 2011 e del 18 novembre 2011 con le quali si dispose la realizzazione e la gestione di un sito di stoccaggio dei rifiuti solidi urbani in via Mangioni, a Pagani. Un sito non autorizzato dalla Regione, realizzato “non adottando - sostiene il capo di imputazione - nella individuazione e gestione di tali siti le misure atte a garantire un elevato livello di protezione della salute e dell’ambiente”. Un reato che i due - secondo l’accusa - hanno effettuato in concorso con i due responsabili del setore qualità urbana del comune e il referente del Consorzio di Bacino, gestore di fatto del sito finito sotto la lente d’ingrandimento della magistratura. Gli indagati, secondo quanto sostiene la tesi accusatoria, non avrebbero ottemperato alle prescrizioni dell’Arpac “rendendo, di fatto, fittizio il relativo parere espresso dall’organismo tecnico ambientale competente”. Quando furono effettuati i Pagani “Chiarezza sul presunto dissesto finanziario e sul loro operato in città” ROSANNA MARRAZZO PAGANI Cirielli interroga il ministro Cancellieri: ispezione per controllare i commissari prefettizi Il deputato di Fratelli d’Italia, Edmondo Cirielli interviene sull’operato della triade commissariale. L’ex presidente della provincia di Salerno, attuale componente dell’Ufficio di Presidenza di Montecitorio ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’Interno sul commissariamento della città di Pagani. “Ho presentato un’interrogazione al Ministro dell’Interno per capire quali provvedimenti il Governo intende adottare per porre rimedio all’operato della Commissione Straordinaria a cui compete la gestione del Comune di Pagani, - ha dichiarato Edmondo Cirielli in una nota stampa – anche disponendo una specifica ispezione, attraverso una competente commissione ministeriale, per verificare la legittimità degli atti e delle decisioni prese in questi anni di commissariamento e se la situazione finanziaria dell’Ente si sia effettivamente aggravata”. Il deputato salernitano chiede dunque una ispezione straordinaria a palazzo San Carlo, per verificare anche se c’è il “dissesto finanziario”. “Preoccupazione, infatti, desta l’attività svolta da tale Commissione prefettizia, che ormai da tempo – continua Cirielli – suscita polemiche e critiche tra la cittadinanza dell’Agro nocerino. In particolare, sembrerebbe che i funzionari della Commissione, a fronte di una ridottissima presenza presso il Comune di Pagani, percepiscano per intero l’indennità, nonostante il Decreto Prefettizio di nomina prot. 25657 del 5 settembre 2012 subordini la corresponsione del compenso mensile all’effettiva presenza in servizio”. L’onorevole Cirielli esprime dubbi anche sull’affidamento da parte della dottoressa Tramonti, di un incarico di consulenza all’avvocato Raffaele Marciano, con un compenso previsto di 22.400 Euro. Infine l’ex presidente della provincia di Salerno, nella sua interrogazione non tralascia la vicenda multiservice, società che si avvia alla liquidazione. “Una decisione – evidenzia Cirielli – che sarebbe controlli in via Mangioni il 24 gennaio 2012 - nel sito di stoccaggio non risultavano adottati gli opportuni accorgimenti tecnici per evitare lo sversamento del percolato raccolto nelle vasche a tenuta, l’area non risultava recintata, non risultava che il sito venisse pulito per evitare la presenza di residui di rifiuti. Gambino, Petrelli e gli altri tre sono anche indagati per getto pericolose di cose (art 674 cp) perchè, nelle rispettive qualità di sin- fondata sull’ordinanza del Tar 2006, successivamente confermata dal Consiglio di Stato, che avrebbe disposto la sola sospensione, e non la revoca, degli effetti della delibera di Consiglio comunale n.28 del 14 maggio 2005 per la ricapitalizzazione della società. La Commissione straordinaria, non solo avrebbe considerato definitiva un’ordinanza di sospensione che tale non è, non essendoci stata daci, funzionari comunali e funzionario del consorzi di bacino hanno realizzato il sito anche in dispregio delle esalazioni maleodoranti che hanno costretto le molte famiglie residenti in zona a subire i miasmi provenienti dai rifiuti in putrefazione. Ora, per gli indagati, è arrivato l’avviso di conclusione delle indagini. Entro 20 giorni dalla notifica potranno chiedere di essere interrogati o presentare memorie difensive. pronuncia nel merito, ma addirittura avrebbe omesso di considerare che l’aumento di capitale sociale è avvenuto con atto notarile del 1 giugno 2006, ben prima dell’ordinanza sospensiva del Tar. Tale comportamento – conclude Cirielli - denota un mancato impegno della Commissione Straordinaria a tutela soprattutto delle professionalità esistenti all’interno della società”. Pagani. Per Carrieri, Perfetto e Ingenito riproposta la richiesta al collegio dopo il no del gip Rapina al bar Ferrari, i giudici decideranno sugli abbreviati Pagani. Rapina al bar “Ferrari” di via De Gasperi. Dopo il rigetto dei patteggiamenti da parte del gip Pacifico rinnovata la richiesta di accedere al rito alternativo da parte dei tre imputati: Gerardo Carrieri, difeso dall’avvocato Maria Grazia Cafisi, Matteo Perfetto D’Amato (avvocato Greco) e Giuseppe Ingenito, difeso dall’avvocato Bonaventura Carrara. Per loro il gip aveva disposto il giudizio immediato. Ieri la prima udienza del processo davanti al terzo collegio: i giudici - presidente Diograzia - hanno stabilito che, in merito alle richieste di patteggiamento, il collegio si esprimerà martedì prossimo. I tre, dopo la pronuncia del Riesame, erano stati scarcerati e messi agli arresti domiciliari. La rapina fu commessa ai danni del Bar Ferrari di via Alcide Gasperi a Pagani, intorno alle 2 di notte. Due persone, poco prima erano entrate nell’esercizio commerciale e con delle pistole giocattolo sprovviste di tappo rosso, avevano costretto il gestore a consegnare loro 400 euro in contanti. Il colpo sembrava essere andato a buon fine. I due avevano lasciato poco distante la moto utilizzata e si erano messi in auto insieme ad altri tre complici. A questo punto furono bloccati da una pattuglia del reparto radiomobile, nonostante avessero tentato di scappare facendo retromarcia alla vista dei carabinieri. Nell’auto c’era Giuseppe Ingenito, ritenuto uno dei pali; Gerardo Carrieri, e Matteo perfetto D’Amato. Secondo le indagini sarebbero stati proprio Carrieri e Perfetto ad entrare nel bar – armi in pugno – per rapinare il gestore. Nell’auto ci sarebbe stato anche un volto noto alle forze dell’ordine, Francesco Ceruso, insieme a C.F. di 20 anni. I carabinieri quella notte avevano però ricostruito perfettamente la dinamica della rapina. casca © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web Tribunale di Nocera www.metropolisweb.it 14 Sarno Metropolis Venerdì 5 Luglio 2013 Sarno. Il responsabile della società che gestisce il parcheggio a pagamento contro l’Ente Piano sosta: la verità della Multyservices Piano sosta: è sempre più caos. Un vero e proprio muro contro muro, la tensione non accenna a diminuire, anzi, ogni giorno si arricchisce di nuovi particolari, mentre prosegue l’indagine della procura. Alla luce delle gravi difformità rilevate dai tecnici comunali, la tensione rimane alta ed a farsi sentire è l’amministratore della Multyservices, Antonio Nunziata, la società di Palma Campania, che gestisce il piano sosta a Sarno: “Siamo davve- perché viene continuamente minacciato, aggressioni sia verbali che fisiche. Diversi sono stati i casi di aggressioni che io stesso ho denunciato: a via Nunziante, qualche settimana fa, un ausiliare è stato malmenato; in piazza Garibaldi, un dipendente che si è ritrovato l’auto con le quattro ruote bucate; senza parlare delle aggressioni verbali che si verificano tutti i giorni”. Sugli stalli blu in più rilevati dai tecnici comunali, aggiunge “noi non abbiamo fatto altro che ricalcare le strisce blu già esistenti. Ma comunque ci siamo rivolti ai nostri legali così chiederemo gli atti ufficiali, per vederci chiaro. Hanno “L’operazione strisce blu frutterà alle casse comunali molti soldi con la nostra offerta” L’Autorità di Vigilanza sugli appalti contesta il bando: entro 30 giorni, chiarimenti ro stufi di questi continui maltrattamenti, qui non si rispettano le regole. A Sarno le leggi non le sanno rispettare, ci stanno facendo una guerra e non ne capisco il motivo. Abbiamo partecipato ad un bando e ci siamo aggiudicati la gara offrendo un aumento rispetto a quello previsto dal bando del 135,78%. Ciò vuol dire che questo piano frutterà alle casse comunali una cifra importante. Questo piano sosta così com’è non l’abbiamo strutturato noi.”. La gara d’appalto prevista dal comune è stata aggiudicata col criterio del prezzo più alto e la Multyservices si è aggiudicata la gara offrendo un importo di 538.535,67 euro, in tre anni, rispetto ai 238.406,00 euro previsto dal bando. “C’è un accanimento contro di noi – continua Nunziata – stiamo iniziando ad avere seriamente qualche dubbio. È un continuo tiro al bersaglio contro di noi e ciò impedisce sia a noi che gli ausiliari di lavorare con tranquillità; un vero e proprio sabotaggio. Il personale si vuole licenziare rilevato che in qualche strada esiste qualche stallo in più, ma non hanno visto che qualche stallo blu è occupato dalle fioriere dei negozi, oppure che in qualche area sono addirittura in meno gli stalli blu, rispetto al previsto. E, poi, non riesco a capire come sia possibile che non si denuncino i parcheggiatori abusivi, anzi, li si continua a pagare, mentre a noi vengono rivolte solo minacce. Questo è una città senza regole. Di certo quando ci siamo aggiudicati la gara non pensavamo di ritrovarci con tutti questi problemi”. Poi conclude: “a questo punto inizio a pensare che questo piano non sia stato adottato per regolamentare il parcheggio, piuttosto per giustificare qualche voce in bilancio”. Intanto, il sindaco Mancusi, nel pomeriggio di ieri, ha trasmesso una nota al comandante dei vigili urbani e responsabile del procedimento, Mari, per far si che attivi tutti gli atti consequenziali nei confronti della Multyservices, sulla base di quanto rilevato dalla relazione tecnica. GABRIELE MUSCO SARNO Riapre dopo anni di chiusura il parco pubblico Villa Del Balzo: stasera alle ore 20 l’inaugurazione Riapre, dopo anni di chiusura, il parco di Villa Del Balzo. L’appuntamento è per stasera, alle ore 20. L’evento è stato curato dal comune di Sarno in collaborazione con l’associazione Penelope Onlus. Serata inaugurale con la partecipazione canora degli artisti del San Carlo e, in particolare, del soprano Gloria Mazza. Inoltre, sarà possibile visitare la collettiva degli artisti: Ugo Cordasco, Tommaso Campagnuolo, associazione Pandora. Villa Del Balzo, costruita negli anni a cavallo tra ‘800 e ‘900, di proprietà della famiglia Lanzara, residenza del senatore Giuseppe Lanzara, fu acquisito a bene comunale dall’amministrazione Canfo- ra, nel 2003 e, costò all’ente circa due milioni di euro, la sua acquisizione aveva il fine di dare alla città, non solo un polmone verde nel centro cittadino, ma anche un palazzo storico per lo svolgimento di manifestazioni. Nel 2004 il palazzo fu affidato all’ente parco regionale fiume Sarno, ora, da circa 5 anni, è chiuso al pubblico per permettere le opere di restauro della struttura, mentre i giardini sono rimasti chiusi al pubblico per tutti questi anni. Da gennaio 2013 sono stati affidati, attraverso un protocollo d’intesa, dal comune di Sarno all’associazione culturale Penelope Onlus. Gabriele Musco www.metropolisweb.it Salerno Metropolis Venerdì 5 Luglio 2013 11 Il decreto legislativo permette il pagamento in immobili purchè non siano oggetto di bando d’asta Manutenzioni: si ritorna al “baratto” La permuta servirà per pagare gli interventi straordinari stradali e fognari a Salerno già pubblicato il bando o avviso per l’alienazione, ovvero se la procedura di dismissione ha avuto esito negativo”. In pratica, il Comune di Salerno si avvia ad intraprendere una serie d’interventi di manutenzione straordinarie stradali e fognarie per complessivi 6 milioni e 887mila euro, inserendo gli stessi interventi nel piano di programma Triennale 2013-15 e nell’elenco annuale 2013. in cambio dei lavori, dunque, si passerebbe alla permuta d’uno o due immobili. Un passaggio che pur comportando una modifica del patrimonio dello stesso Comune non inciderebbe nella gestione finanziaria dello stesso Ente, dato che non vi ANTONIO ROMA SALERNO La provocazione di De Luca dello scorso 12 dicembre in occasione dell’inaugurazione del sito web della Corte d’Appello sta per essere messa in atto. Insomma, si passa alle vie di fatto e con tutta la normativa vigente a supporto, visto che adesso sarà possibile permutare qualche immobile di proprietà comunale per avviare una serie di manutenzioni, in questo caso stradali, senza intaccare la liquidità delle casse comunale. In parole povere, il “baratto” è servito, visto che l’amministrazione comunale è pronta a servirsi dell’art. 53 comma 6 del Decreto Legislativo. n. 163/06. Lo stesso recita che: “In sostituzione totale o parziale delle somme di denaro costituenti il corrispettivo del contratto, il bando di gara può prevedere il trasferimento all’affidatario della proprietà di beni immobili appartenenti all’amministrazione aggiudicatrice, già indicati nel programma di cui all’articolo 128 per i lavori, o nell’avviso di preinformazione per i servizi e le forniture, e che non assolvono più a funzioni d’interesse pubblico. Possono formare oggetto di trasferimento ai sensi del presente comma anche i beni immobili già inclusi in programmi di dismissione del patrimonio pubblico, purché non sia stato Spiaggia Santa Teresa, via alla demolizione del “chiavicone” Salerno. Alle 9,45 di questa mattina inizieranno i lavori per un intervento di riqualificazione ambientale della spiaggia di Santa Teresa nel centro di Salerno. Al processo di ripulitura preventivo, che porterà alla demolizione del manufatto cosiddetto “chiavicone” con canalizzate in modo corretto e sicuro le acque che attualmente giungono in mare, saà presente il sindaco e vice ministro De Luca. Grazie a questi lavori del Comune di Salerno sarà così immediatamente messa a disposizione dei bagnanti e delle attività ludiche e sportive (come lo storico torneo di calcio sulla sabbia “Santa Teresa”) un’area maggiore e più accogliente di arenile. A settembre avranno inizio i lavori di riqualificazione urbanistica definitiva dell’area. Il tutto al termine dei canonici 35 giorni di attesa di eventuali ricorsi dopo l’aggiudicazione del bando per la riqualificazione ed arredo urbano della storica spiaggia vinto dalla Ati composta da Sacco Giovanni e la Am Costruzioni Srl. Una gara che fu vinta con un ribasso del 19,9% sulla base di 2,1 milioni d’euro. sarebbe flusso di liquidità. Tra l’altro è un’applicazione che trova riscontro in un pronunciamento della Corte dei Conti della sezione regionale dell’Emilia Romagna dello scorso anno e che per certi versi sostiene a distanza la teoria del Comune di Salerno. Tra l’altro, una sentenza che permette anche di non procedere con la variazione del bilancio di previsione sia per l’esercizio dell’anno in corso che per quello triennale 2013 e 2015. In buona sostanza, dunque, si salverebbero “capre e cavoli”, con l’amministrazione comunale che avvierebbe degli interventi straordinari cittadini pur non avendo ricevuto i trasfe- rimenti auspicati. A questo punto, resta da individuare quali possano essere gli immobili che saranno posti in permuta. Sette mesi, in occasione dei lavori di completamento della Cittadella Giudiziaria per un importo di 6,5 milioni d’euro, De Luca avanzò l’ipotesi di permutare l’immobile in via Rafastia e l’ex tipografia Volpe di Piazza Matteotti, con gli stessi che potrebbero essere anche confermati. Nel frattempo, quest’ipotesi cercherà riscontro nella delibera comunale che dovrà giungere lunedì prossimo in sede di Consiglio. © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web Fondi di economia di gare di appalto potrebbero essere le risorse per il completamento dell’opera Cittadella Giudiziaria, sprint per i lavori Salerno. Cittadella Giudiziaria, qualcosa si muove. Si resta ancora nell’attesa che siano sbloccati i fondi per il completamento dell’opera che dovrà servire al trasferimento di tutti gli uffici giudiziari di Salerno. De Luca accelera i tempi e nelle vesti di vice ministro alle Infrastrutture e Trasporti Vincenzo De Luca ha convocato e coordinato una riunione congiunta tra il MIT ed il Ministero di Grazia e Giustizia finalizzata al completamento definitivo della Cittadella Giudiziaria di Salerno. Nel corso dell’incontro, al quale ha preso parte Luigi Birritelli - capo del Dipartimento Organizzazione Giudiziaria Personale e Servizi - sono state analizzate in dettaglio le possibilità di reperire le risorse necessarie tanto attraverso la riassegnazione al cantiere di Salerno di fondi non spesi per altri capitoli progettuali nel resto d’Italia tanto mediante le possibilità di finanziamento previste per attività d’immediata cantierizzazione, come appunto quelle della Cittadella Giudiziaria di Salerno. “Ho ribadito nel corso della riunione – ha affermato De Luca – l’alta qualità progettuale della Cittadella Giudiziaria di Salerno firmata da David Chipperfield ed il suo valore strategico a presidio della legalità e della democrazia. E’ un impegno gravoso, ci sarà da battersi congiuntamente nelle prossime settimane per ottenere tali fondi e completare una sede idonea allo svolgimento del servizio giudiziario per i cittadini, i magistrati, gli avvocati e tutto il personale”. Sul procedimento di alienazione Sel potrebbe votare in modo differente dalla maggioranza Sulla vendita della Centrale del Latte si profila l’ombra del voto politico Salerno. Centrale del Latte verso la vendita ai privati. Nonostante da più parti si sollevi il coro del no, con ultimi il Pdl salernitano ed il Movimento 5 Stelle, l’amministrazione comunale non sembra intenzionato a recedere dal proposito. Ma la schiera dei contrari potrebbe infoltirsi proprio in sede di Consiglio comunale, all’atto della deliberazione per indirizzare verso il bando di vendita pubblica. La maggioranza, così come avvenuto in sede di approvazione della variante al Puc potrebbe perdere ancora una volta pezzi. Tra i contrari alla cessione della partecipata di Fuorni, infatti, ci sarebbe anche Sinistra, Ecologia e Libertà, con l’esponente consiliare che potrebbe votare no all’alienazione. Per il momento, soltanto ipotesi, anche se i “rumors” di Palazzo di Città sono insistenti sul tema, con l’ultima riprova che sarà soltanto in sede di assise comunale lunedì prossimo. Nel frattempo, questa mattina, sarà valutata nella commissione “Bilancio”, presieduta da Nino Criscuolo l’entità dell’operazione, anche alla luce della relazione della società, Kpmg Advisory Spa, che nei mesi scorsi ha espletato la prima fase dell’incarico, con la valutazione e valorizzazione delle società partecipate comunale. Una valutazione positiva, visto che alla successiva manifestazione d’interesse si presentarono in 6 con la loro prposta, ad iniziare dalla Parmalat, subito seguita dal suo competitor e concorrente principale che è la Granarolo. Poi la Newlat dell’imprenditore salernitano Angelo Mastrolia (che ha già i marchi Giglio e Matese); la Cooperativa latte Sele ’89 di Battipaglia (uno dei fornitori della Centrale ); una cordata di distributori campani, composta anche da dipendenti della Centrale e dalla cooperativa Nuova latte, che fornisce il 42% del prodotto fresco; e dalla Ima Srl di Caserta. Ma ci sarebbe pronta anche un’azienda outsider, lucana, intenzionata a costituire un polo del latte nel Sud Italia. Ora la necessità di mettere in vendita la municipalizzata, anche per non essere costretti a cederla successivamente a prezzi inferiori del mercato. Ma per l’acquisizione della stessa Centrale del Latte, i possibili acquirenti saranno “costretti” a sottostare a delle condizioni di partenza poste dall’attuale proprietà: il Comune di Salerno. Già, perchè l’acquirente prossimo della municipalizzata salernitana è chiamato a conoscere, ma anche salvaguardare lo stato attuale della stessa azienda di Fuorni. In poche parole, sarà chiamata a salvaguardare oltre che l’attuale stato di “prestigio” e lo stesso valore di mercato, anche quello inerente il livello occupazionale esistente. Nel frattempo, il Comune si dichiara a cedere, eventualmente, anche la quota totalitaria delle azioni in proprio possesso. (anro) © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web Vertenza comunali, si riapre la trattativa Rsu convocati il 15 Salerno. Sindacati e parte pubblica di nuovo seduti al tavolo della trattativa per il contratto decentrato dei comunali. Dopo l’incontro della scorsa settimana del sindaco De Luca con i segretari confederali delle tre sigle sindacali, Francesco Petraglia della Cgil; Matteo Buono della Cisl e Gerardo Pirone della Uil, gli Rsu sono stati convocati a Palazzo di Città per la riapertura della trattativa per il prossimo 15 luglio. Ancora una volta, dunque, si parlerà del contratto decentrato ma, soprattutto delle indennità di disagio su cui esiste una vertenza avviate dalla sigle sindacali. Tagliata completamente nelle ultime retribuzioni mensili dei dipendenti comunali, le sigle sindacali hanno dato mandato ai propri avvocati di avviare azione legale. La pronuncia del Giudice del Lavoro, tra l’altro, è attesa anche dallo stesso segretario generale Menna che, in questo momento, è chiamata a mediare fra l’amministrazione comunale e gli stessi dipendenti nella discussione del nuovo contratto. Nel mezzo, c’è l’intenzione del Comune di operare ancoa tagli sui salari di circa un milione d’euro. www.metropolisweb.it 10 Salerno Metropolis Venerdì 5 Luglio 2013 Non cambia la strategia di uscita del primo cittadino da Palazzo di Città Sorpresa: De Luca ‘rischia’ di non essere incompatibile Nuova nota dell’Anci al Ministero sui principi retroattivi della norma ANTONIO ROMA SALERNO Incompatibilità De Luca, un altro round. Che la materia fosse ostica ed anche di difficile, ma anche libera, interpretazione, era risaputo da tempo. La confusione sull’argomento scatenato dal decreto legislativo 39 dell’8 aprile scorso sta creando scompensi peggio del più deleterio terremoto. Perché adesso, secondo una nota dell’Anci inviata al Ministro di competenza, ne vien fuori che lo stesso sindaco De Luca non sarebbe incompatibile. Insomma, tutti i dubbi di questo mese intenso di verifiche in sede di commissione “Statuto e Regolamenti” presieduto da Pasquale Criscito, e che ha visto la presenza collegiale di tutti gli altri consiglieri con il presidente del consiglio D’Alessio in testa, sono più che legittimati da questa nota datata 1° luglio, appena lunedì scorso. Va premesso che anche in questo caso si è di fronte, anche per la stessa nota, a valutazioni prettamente a carattere interpretativo, ma che giocherebbe proprio a favore dell’attuale sindaco De Luca. In definitiva, nella missiva sono richieste specifiche direttive per l’applicazione dei meriti d’inconferibilità ed anche d’incompatibilità in cui potrebbe rientrare lo stesso sindaco De Luca e non solo i vari, e tanti presidenti delle partecipate disseminati lungo lo Stivale che si ritrovano anche nel delicato ruolo del doppio incarico. In definitiva, per l’Anci vige il “principio generale dell’ordinamento per cui tempus regit actum, le nuove ipotesi d’inconferibilità e d’incompatibilità d’incarichi previste dal decreto legislativo n. 39/2013 non operano in relazione agli incarichi ed alle cariche già ricoperte o conferite alla data d’entrata in vigore del decreto stesso, trovando invece applicazione solo in relazione agli incarichi ed alle cariche ricoperte o conferite successivamente alla data di entrata in vigore del decreto”. In definitiva, sarebbe parte della linea di battaglia della fronda del “no” dei consiglieri anche della maggioranza che, così, riprenderebbe ancor più vigore, allargandosi nuovamente in vista del prossimo consiglio comunale. Il tutto confermerebbe il caos creato dalle libere interpretazioni non convogliate con attenzione da opportune circolari ministeriali. Proprio mentre lo stesso De Luca ha più volte ribadito, anche in maniera ufficiale, d’essere pronto al procedimento di decadenza, con lo stesso che adesso sarebbe solamente dettato da motivi d’opportunità, rimettendo uno dei due incarichi ricoperti, evitando l’”onta” di un commissariamento che avverrebbe in caso di dimissioni. Insomma un’uscita di stile, permettendo che lo stesso Comune possa continuare sul solco tracciato fino alla fine della consiliatura anticipata alla prossima primavera. Se vogliamo, la stessa uscita di Cirielli dalla Provincia; anche lì per questioni d’opportunità per dar modo alla Giunta, ed allo stesso Consiglio, di dare fondo al proprio mandato. Restano i dubbi, così come nella nota dell’Anci, la seconda dopo quella dello scorso 16 maggio, cui il ministro di competenze dovrebbe dare una risposta: arriverà? Sono 6 gli allegati del faldone della commissione Decadenza, terminate le verifiche A D’Alessio e Criscito la relazione da leggere in Consiglio comunale Salerno. Con la seduta di ieri si è chiusa l’attenta verifica sull’incompatibilità di De Luca sulle cariche di sindaco e di vice ministro ai Trasporti ed alle Infrastrutture. Una valutazione che è stata portata avanti in sede di commissione “Statuto e Regolamenti” presieduto da Pasquale Criscito che ha visto la partecipazione di tutti i commissari compreso quella del presidente del consiglio comunale Antonio D’Alessio. “Vorrei che si comprendesse che qui non stiamo assolutamente deliberando l’incompatibilità o meno del sindaco. – ha affermato D’Alessio – Non è questa la sede opportuna, con il deliberato che giungerà soltanto in sede di Consiglio comunale. In questa sede, invece, eravamo chiamati a verificare tutte le normative vigenti sul tema”. Le cinque sedute di commissione, comunque, non hanno permesso di avere un quadro definitivo della normativa, visto che si è dovuti restare sempre nel campo delle interpretazioni, con le tesi e l’antitesi dell’incompatibilità di De Luca che sono restate entrambe in piedi. Nel frattempo, si va concludendo la lunga relazione che sarà letta in sede di Consiglio comunale dallo stesso presidente D’Alessio, che riassumerà con dovizia di particolari i passi compiuti nel richiesto mese di verifiche. Saranno proprio D’Alessio in prima, e Criscito, in seconda battuta, a relazionare sull’analisi delle cause d’incompatibilità di De Luca, con il confronto dialettico che inizierà subito dopo. Nel frattempo, il faldone riguardante l’analisi dell’incompatibilità di De Luca è stato incrementato con una serie d’allegati che sono serviti in questa verifica. Allegati, infatti, il decreto legislativo del 2011 poi convertito in Legge 148; il famoso decreto 39/2013, ma anche le delibere della Commissione Indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche (Civit); la prima nota Anci, su cui si è avviato il procedimento di decadenza dei sindaci Del Rio e Zanonato; il commento al decreto 277/2011 e infine il pronunciamento della Corte Costituzionale 120/2013. Proprio quest’ultimo, dello scorso 3 giugno, per certi versi avrebbe rimesso tutto in gioco sul fronte dell’incompatibilità anche se la stessa sentenza è riferita alla condizione di due cariche elettive, che non è il caso dello stesso De Luca. Insomma, nonostante tutto, i dubbi persistono. (anro) © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web Lettera-denuncia di un nostro lettore sulle condizioni attuali di un punto d’ingresso della città Il presidente Marinari chiede un confronto con il sindaco e l’assessore Picarone A Porta Ovest regna il degrado Osservatorio sul commercio a Salerno Salerno. Nonostante le intenzioni del progetto di partenza, allo stato attuale Porta Ovest ha poco di che spartire in quella che, in un prossimo futuro, è da considerarsi una delle porte d’ingresso della città. I lavori, ma anche l’inciviltà di qualche cittadino - per la verità più di uno da quello che si nota nelle foto - hanno di certo fatto il resto. La segnalazione, che tra l’altro pubblichiamo, ci giunge da un nostro lettore che corredato la lettera con due foto che pubblichiamo. “Volevo portare all’attenzione dei lettori, il notevole degrado in cui versa l’ingresso in Salerno, dove si sta realizzando la fantomatica porta ovest (lavori,come tanti, fermi da diversi mesi). - si legge nella lettera giunta nella nostra redazione Cumuli di immondizia, detriti provenienti da demolizioni, comprese anche tutte le macerie del fabbricato che crollò in parte sul lungomare trieste qualche anno fa. Si parla di città turistica poi basta girare l’angolo e ci si ritrova in discariche a cielo aperto, anche lungo il corso del torrente Cernicchiara, con lo stesso che sbuca in mare all’altezza di via Velia. Nessuno interviene, e questa zona è diventata ormai da qualche tempo patria incontrastata dei roditori. Si tratta di uno spettacolo davvero poco turistico a chi giunge in città. Considerato che su tali cumuli pascolano indisturbate capre e vitelli, il cui latte viene utilizzato per la produzione di formaggi venduti come prodotti genuini da un pastore senza scrupoli, con conseguenze gravi sulla salute pubblica. Il quadro della situazione non è certo dei migliori, con la stesse condizioni di igiene che sono praticamente precarie”. Situazioni di insostenibilità, dunque, in uno dei punti nevralgici in cui in un prossimo futuro è chiamato a dirigersi il traffico dei mezzi pesanti diretti al Porto di Salerno. Un’arteria di fondamentale importanza per lo sviluppo commerciale della città che, però, al momento sta offrendo soltanto degrado, insofferenza ma anche preoccupazioni motivate per gli stessi residenti della zona. © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web Ecco la proposta della Confesercenti Salerno. Attenzionare il commercio cittadino, magari focalizzando i punti di intervento per cercare di attenuare i segni della crisi attuale. Da qui, è partita la richiesta d’incontro urgente tra una delegazione cittadina della Confesercenti ed il sindaco De Luca e l’assessore all’Annona, Franco Picarone. Una richiesta che è partita direttamente dal presidente della Confesercente, Angelo Marinari. “L’incontro - spiega Marinari – è stato richiesto affinchè si possa Istituire l’osservatorio del Commercio, composto tra le istituzioni preposte e previste dalle normative che regolamentano l’osservatorio (Comune, Camera di Commercio ed Associazioni di Categoria riconosciute ed accredidate CNEL)”. Un punto di monitoraggio, dunque, per cercare di apportare correttivi migliorativi all’intero ramo. “In questo modo - riprende il presidente Marinari - si potrà avere un monitoraggio reale e non cognitivo del tessuto commerciale, focalizzando il tutto su due punti principali: statistico, sull’andamento economico “vendite/acquisto – domanda/offerta” e sulle normative e leggi che regolamentano il commercio, che ad oggi, di fatto, hanno penalizzato i negozi di vicinato”. Monitorare l’andamento del mercato, la statistica dei prezzi ma anche della stessa concorrenza di mercato che può nascere fra negozi del vicinato. L’osservatorio, dunque, quale punto di garanzia per il commercio cittadino oltre che di stessa vigilanza. “Ci vogliono interventi mirati - afferma Angelo Marinari - finalizzati alla crescita professionale del commerciante e creare iniziative concrete di supporto al commercio. Inoltre, l’osservatorio sul commercio potrebbe essere favorevole “in termini di sviluppo e di mantenimento sia dell’occupazione che del servizio” e creare un’ottima opportunità di contrasto nei confronti di una crisi sempre più pressante in modo da favorire anche la capacità di un’offerta turistica ormai insita nella nostra città”. Da qui la necessità di un primo confronto con le Istituzioni cittadine e la possibilità di avviare un nuovo strumento cittadino in grado di garantire una “giusta” concorrenzialità nell’offerta da proporre ai turisti che arrivano in città. Una sorta di codice che potrebbe servire, secondo le riflessioni dello stesso Marinari, a garantire sviluppo ma allo stesso tempo contrasto deciso all’attuale crisi economica. © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web www.metropolisweb.it Salerno Metropolis Venerdì 5 Luglio 2013 9 Caterina Cimino a giudizio: avrebbe agevolato il figlio con un bando finanziato da soldi europei Ex preside del Genovesi a processo Salerno. L’ex preside dell’istituto “Genovesi” di via Principessa Sichelgaita, Caterina Cimino e i suoi collaboratori, sono stati rinviati a giudizio dal Gip presso il Tribunale di Salerno Sergio De Luca su richiesta del pubblico ministero Maurizio Cardea. Affronteranno il processo a dicembre. Per l’accusa, il dirigente scolastico affidò l’incarico di tutor per alcuni progetti scolastici al figlio: la donna è accusata di abuso d’ufficio in concorso con il figlio Francescopaolo Perillo e con i componenti del Gruppo operativo di piano. Concluse le indagini dei carabinieri che hanno condotto l’inchiesta per un incarico affidato nel corso dell’anno scolastico 20092010 proprio a Perillo, la Procura salernitana aveva iscritto nel registro degli indagati sei persone: Caterina Cimino, Francescopaolo Perillo, Rosa D’Amico, Maria Gabriella Di Maio, Giuseppina Giliberti e Giovanni Temis (questi quattro componenti del gruppo operativo di piano) per l’affidamento dell’incarico proprio al figlio della allora dirigente scolastico dell’istituto salernitano. Gli imputati - difesi dagli avvocati Antonio Feleppa, Antonio Amabile, Massimiliano Franco - ora dovranno comparire dinanzi ai giudici salernitani a dicembre dopo la decisione presa ieri mattina dal giudice per le indagini preliminari Sergio De Luca. Secondo l’accusa, la preside Caterina Cimino, pubblicò l’11 dicembre del 2009 un bando per la selezione di esperti tutor ai quali avrebbe affidato incarichi all’interno dell’istituto tecnico salernitano. La scadenza di quel bando fu fissato un mese dopo il 15 gennaio del 2010, ma - dopo aver preso visione dei candidati - qualche giorno dopo pubblicò un’integrazione al bando di gara con la quale cambiava alcuni criteri di valutazione. Subito dopo, affidò al figlio il compito di tutor in virtù di precedenti incarichi che ella stessa gli aveva attribuito. Naturalmente, l’esperto Perillo sbaragliò gli altri candidati che avevano presentato la domanda. Coinvolti nell’inchiesta anche i componenti del Gruppo operativo di piano al quale spettava la scelta degli esperti. Questi - nominati dalla stessa preside Caterina Cimino- non si sarebbero astenuti dalla decisione ‘in violazione dei principi di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione’ pur sapendo che tra i partecipanti c’era il figlio della propria dirigente scolastica. Per tutti gli indagati l’accusa è di abuso d’ufficio in concorso. Per quell’episodio di ‘nepotismo’ all’interno dell’istituto Genovesi Caterina Cimino e i suoi collaboratori approderanno Il dirigente scolastico è indagato insieme ai suoi collaboratori Il gip De Luca ha accolto le richieste del pm Maurizio Cardea L’inchiesta ‘Tutor’ Indaga la Polizia Falsi assicuratori truffano un’anziana in via Arce: colpo da ottocento euro Salerno. Una signora salernitana 80enne, all’interno della sua abitazione nella centralissima via Arce, è stata truffata da due uomini dell’apparente età di 30-40 anni che si sono fatti consegnare la somma di 800 Euro. La signora è stata avvicinata, sotto casa, da due individui che le hanno detto di dover riscuotere una rata di assicurazione scaduta intestata al figlio. L’ignara vittima del raggiro si è fidata dei due truffatori e li ha fatti salire nel suo In aula a dicembre La ex preside e i suoi collaboratori affionteranno il processo a dicembre dopo che il Gip De Luca ha accolto le richieste del pm in Tribunale nel prossimo dicembre. La stessa ex preside dell’istituto Genovesi è coinvolta in un altro processo presso il tribunale di Salerno per un caso di mobbing contro la professoressa Teresa Masi. Nel corso della prima udienza, durante l’ammissione della prove, i trenta testi dell’indagata furono ridotti a sei. A novembre, per questo processo, sarà chiamata in aula proprio la vittima di mobbing, difesa dall’avvocato Marco Martello. I fatti risalgono a cinque anni fa, quando la dirigente scolastica guidava l’istituto tecnico Genovesi. In quelle aule, secondo la conclusione del pubblico ministero, Caterina Cimino avrebbe posto in essere “una sequela di condotte vessatorie, ingiuriose, minatorie, diffamatorie, tese ad annientare la persona e ad isolarla nel contesto lavorativo”. Nel mirino ci sono note disciplinari e rimproveri comminati davanti agli alunni, in cui si bollava l’insegnante come una assenteista. Per il dirigente scolastico le assenze erano invece riconducibili all’attività professionale dell’insegnante, che è anche avvocato. Da qui le contestazioni, fino all’invio di un invio di due visite fiscali nonostante, secondo la dipendente della scuola di via Principessa Sichelgaita, fosse chiaro che sarebbe stata fuori casa per la terapia post operatoria. Rimbrotti immotivati secondo la denunciante, che assistita dall’avvocato Marco Martello ha spiegato di aver comunicato alla scuola la patologia tumorale che la costringeva a periodiche sedute di radioterapia. Caterina Cimino, in questo processo, dovrà difendersi anche dalle accuse di lesioni gravi, in quanto avrebbe cagionato alla docente un disturbo depressivo ansioso con una invalidità parziale permanente. (re.giu.). appartamento, anche perché uno dei due, l’ha fatta parlare al telefono cellulare con un altro complice, che si è finto suo figlio, e l’ha invitata a saldare il debito. La donna ha consegnato la somma richiesta ai due malfattori che sono andati via. In tarda mattinata la signora ha contattato il figlio e si è resa conto di essere stata truffata ed ha telefonato alla Polizia per denunciare l’accaduto. Sull’episodio indagano gli agenti della Sezione Volanti della Questura, intervenuti sul posto per rilevare il reato, acquisire utili informazioni per le indagini e consentire all’anziana di sporgere denuncia a domicilio. Il fenomeno delle truffe ad anziani è contrastato dalla Polizia di Stato sia con l’attività di prevenzione e repressione, sia con la comunicazione istituzionale tesa a sensibilizzare gli organi d’informazione ed i cittadini sul problema (re. cro.). © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web Lettera alla famiglia del sindaco pescatore L’appello di Don Ciotti sul delitto Vassallo “Dopo tre anni sia fatta chiarezza sul caso” Il caso Era l’inizio settembre del 2010 quando il sindaco di Pollica Angelo Vassallo venne barbaramente trucidato: tre anni dopo ancora il buio Pollica. Ancora senza un nome l’autore dell’omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore assassinato tre anni fa verso la fine dell’estate. “Tre anni fa ci siamo voluti fermare. Ora con la stessa forza sentiamo la necessità di muoverci. Muoverci perché sia fatta luce sull’omicidio e assicurati alla giustizia i responsabili”. E’ uno dei passaggi della lettera che don Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera, ha inviato alla famiglia di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica ucciso ad inizio settembre di tre anni fa. Una lettera, quella di don Ciotti, inviata in occasione dell’apertura di Festambiente e Legalità, il festival nazionale di L gambiente e comune di Pollica di parole, musica e cibo contro contro l’ecomafie in collaborazione con Libera e con l’adesione del presidente della Repubblica che si svolge a Pollica, Acciaroli e Pioppi, nel Cilento, fino a domenica. Vassallo, sottolinea don Ciotti, “era un uomo di cuore che andava al cuore delle cose. Cercava la giustizia sociale e l’incontro con le persone, cercava la pulizia morale e quella ambientale, cercava la trasparenza del suo mare e quella del suo fare politica”. E ancora: “Angelo Vassallo - continua - era uno dei tanti bravi e onesti amministratori di realtà impropriamente definite ‘piccole’ perché di dimensioni contenute. E certamente ‘grande’ era Angelo, umanamente e nell’impegno politico”. “Tre anni fa ci siamo voluti fermare. Ora con la stessa forza sentiamo la necessità di muoverci. Muoverci perché l’integrità di Angelo, il suo impegno e amore per la comunità, siano di riferimento per chiunque voglia contribuire al bene comune”, conclude l’ispiratore e fondatore dapprima del Gruppo Abele, quindi dell’Associazione Libera sodalizio nato contro i soprusi delle mafie in tutta Italia (re. cro.). © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web www.metropolisweb.it 8 Salerno Metropolis Venerdì 5 Luglio 2013 Criminalità sull’asse Salerno-Pagani. Accolto il ricorso del Pm, la difesa va in Cassazione Estorsioni e droga, il Riesame spedisce in carcere 9 indagati Pagani-Salerno. Estorsioni e droga tra Pagani e Salerno messe a segno da un neonato sodalizio criminale che vedeva insieme paganesi Michele ed Enrico Pisciotta e il loro cugino Salvatore Pepe, il salernitano Gegè Mercadante e il ras di Sant’Egidio Francesco Sorrentino e altri complici. Il Riesame ha accolto in parte il ricorso del pm Maurizio Cardea contro il rigetto delle misure cautelari per 23 dei 27 indagati. Si spalancano le porte del carcere di Fuorni per Francesco Sorrentino, i fratelli paganesi Michele ed Enrico Pisciotta, il loro cugino Salvatore Pepe, Giovanni Mauriello, Antonio Montella, Gennaro Napolano, di Pagani, Ivan Del Giusto, Valerio Noschese di Salerno. Disposti gli arresti domiciliari per Bonaventura Pantaleone di Scala, Marco Milo di Salerno, Luigi Mercadante di Salerno. Restano indagati a piede libero Antonio Buonaventura, Salvatore Avitabile, Antonio Doniacuo, Giuseppe Petti L’incontro Salerno. Sviluppare un modello di sicurezza condivisa e partecipata, perché la sicurezza urbana è un bene pubblico da ricercare con il contributo di tutti gli attori sociali, siano essi istituzioni o comuni cittadini. Su queste parole si è aperto ieri il confronto, fortemente voluto dai residenti del quartiere Santa Margherita di Pastena, tra il vice sindaco di Salerno, Eva Avossa, il capitano di compagnia dei Carabinieri, Gennaro Iervolino, ed il Questore di Salerno, Antonio De Iesu. Partecipazione, senso di comunità, costruzione della sicurezza e sinergia tra cittadini e istituzioni, sono state queste le argomentazioni maggiormente trattate dai singoli interventi. Riflessioni che sebbene espresse in maniera perfetta, non hanno riscontrato molto consenso dalla cittadinanza presente. Da anni infatti la zona orientale di Salerno è nel mirino della microcriminalità organizzata. Esausti di questa situazione di degrado sociale, i comitati di quartiere insieme alla parrocchia di Santa Margherita hanno richiesto un confronto diretto con i propri rappresentanti. “Sentiamo lontani lo stato e le autorità – afferma un cittadino – Siamo purtroppo un quartiere a rischio e la mancanza della polizia nelle nostre zone si avverte in maniera amplificata”. Diversi sono stati i momenti di denuncia da parte dei residenti. Non sono mancate le lamentele sulla spazzatura e la pulizia dei quartieri. Argomentazioni alle quali il vicesindaco ha prontamente replicato In cella anche i Pisciotta e Valerio Noschese GEGE’ MERCADANTE ENRICO PISCIOTTA MICHELE PISCIOTTA VALERIO NOSCHESE salernitani, Alfonso Di Lieto e Marco Sorrentino di Pagani. Stralciata la posizione di Luca Dolce, per il quale sarà fissata una nuova udienza camerale. Dopo la batosta inflitta dal riesame il collegio difensivo degli indagati ha annunciato ricorso in Cassazione. Solo dopo la sentenza degli ermellini il provvedimento diventerà esecutivo. Tutti gli indagati sono accusati di associazione per delinquere di stampo camorri- stico, traffico di stupefacenti, estorsione aggravata dal metodo mafioso, concorso in illecita concorrenza con violenza e minaccia aggravata, porto abusivo di armi. L’indagine ha delineato come, Francesco Sorrentino, con la complicità dei paganesi e dei salernitani, mirasse a garantirsi il controllo delle illecite attività estorsive e della gestione degli apparecchi videopoker nei pubblici esercizi dell’Agro e3 di Salerno. Inoltre sono state accertate le relazioni del gruppo criminale Sorrentino-Pisciotta con altri gruppi camorristici del napoletano e del casertano, finanche il clan dei casalesi. C’è poi il patto tra il salernitano Gegè Mercadante e ‘i paganesi’ per lo spaccio di sostanze stupefacenti a Salerno, soprattutto nel centro storico, zona nevralgica della movida. Emerge forte la figura di Gegè che, tramite Roberto Capri, era diventa- to il punto di riferimento a Salerno, dell’organizzazione criminale Sorrentino-Pisciotta, neonato clan egemone a Sant’Egidio e a Pagani. La continua e sistematica frequentazione di Mercadante con il paganese Michele Pisciotta e Giovanni Sorrentino di Angri non lasciava adito a dubbi sul fatto che i ras dell’Agro rappresentassero un punto di riferimento per la fornitura di sostanze stupefacenti IVAN DEL GIUSTO e Mercadante costituisse un sicuro snodo di smistamento della droga. Secondo quanto è emerso dalle indagini di polizia e carabinieri, Gegè Mercadante, a Salerno, aveva costituito un gruppo dedito allo spaccio. Assieme a lui Luca Dolce, Marco Milo, Valerio Noschese e Alessandro Fasulo. Carmen Scarano © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web Confronto tra cittadini, vice-sindaco Avossa, questore De Iesu e capitano dei carabinieri I residenti di Santa Margherita invocano sicurezza ‘Servono più forze dell’ordine nel nostro quartiere’ facendo appello alla responsabilità sociale e al senso civico delle persone. Rispetto alla carenza della polizia di quartiere Avossa ha dichiarato - “Stiamo vivendo un momento di difficoltà, non di disattenzione. L’attuale crisi economica ci impone delle restrizioni organiche che non possiamo evitare”. ”Attraverso questo incontro – ha aggiunto il capitano dei carabinieri – vogliamo infatti responsabilizzare i singoli cittadini verso comporta- menti solidali che favoriscano sia la sicurezza delle famiglie sia quella del prossimo. Di fronte ad una situazione di insicurezza percepita, la scelta di un privato non deve essere quella dell’indifferenza, ma quella della denuncia e della prevenzione”. Sentinelle di se stessi, in pratica, e dei segmenti più vulnerabili della propria comunità. È risaputo infatti che il pericolo “criminalità” è vissuto maggiormente dalle fasce più deboli della popolazione, gli anziani. I professionisti della truffa si avvicinano alle persone con i motivi più banali: previdenza sociale, lettura contatore, scadenza di un debito contratto da un figlio. Sono individui informati, ben vestiti e con una buona oratoria. I classici sconosciuti affidabili per i quali le forze dell’ordine hanno chiesto collaborazione. Francesca Capacchione © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web Azienda verso una nuova era: “Noi in crisi per via dei tagli del 2011e i costi dei biglietti li decide il nuovo commissario” Cstp, Santocchio spiega gli ‘affanni’ del Consorzio Salerno. Mario Santocchio spiega gli ‘affanni’ del Cstp e fa chiarezza sul costo dei biglietti: “i prezzi li decide la Regione con gli enti locali e non le società, quindi non potrà farlo neanche il commissario straordinario. La crisi riguarda tutto il settore del trasporto pubblico, noi del Cstp rispetto alle aziende napoletane abbiamo saputo gestire le difficoltà”. Così, l’attuale liquidatore unico del Consorzio salernitano Mario Santocchio, ha voluto fare chiarezza su determinati aspetti che riguardano il trasporto pubblico locale e la vertenza Cstp: “Le società di trasporto, in Italia, sono tutte in profondo rosso, in Campania stanno addirittura fallendo. Questo è dovuto sostanzialmente dal fatto che mentre i costi crescono a dismisura, i ricavi sono fermi al palo. Il taglio ‘mortale’ nelle risorse, per l’azienda, è pervenuto nel 2011, un taglio che non solo ha comportato una riduzione dei chilometri ma ha tolto alle società un contributo annuo di circa 6mila euro per lavoratore – ha proseguito Santocchio – Tutta una serie di concause fanno si che queste società del trasporto vadano in affanno. La Cstp, a differenza delle altre aziende napoletane, ha comunque e in qualche modo gestito la crisi. Non si è fatta travolgere. Nel momento in cui ci si presenta un concordato preventivo e poi un’amministrazione straordinaria si è arrivati ad una gestione della crisi, fermo restando che ci vogliono le risorse. Ora chi è chiamato ad incidere può solo deci- dere sui costi dell’azienda, intervenire in una società significa soprattutto mettere fondi, non può venire un amministratore e decidere dell’aumento del biglietto. Il ciclo attivo non lo gestiscono le società, perché il prezzo del ticket lo stabilisce la Regione con gli enti locali”. Entro 5 giorni si saprà il nome del commissario straordinario, mentre sulla ricapitalizzazione di luglio da finalizzare, 1 milione e 350mila euro da versare entro il 20, ma con l’avvento del commissario difficilmente i Comuni ricapitalizzeranno. Marco Rarità © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web Mario Santocchio www.metropolisweb.it 5 Campania Metropolis Venerdì 5 luglio 2013 Dopo le confessioni delle show girl arrestati due produttori cinematografici nel salernitano “Drogarono la Tommasi per un Porno” Accusati di abusi sessuali: cocaina per costringerla a girare scene hard GIOVANNI VASSO SALERNO Le ‘Confessioni Private’ di Sara Tommasi spediscono in carcere due produttori cinematografici: eseguite dai carabinieri della compagnia di Eboli, nel salernitano, due o rd i n a n z e d i c u s t o d i a cautelare nei confronti di Federico De Vincenzo, di origini napoletane ma da anni residente a Roma e di Giuseppe Matera, nato in Irpinia ma, anche lui, da tempo vive tra la capitale ed il centro laziale di Velletri. Indagate anche altre due persone che avrebbero avuto un ruolo marginale nella vicenda che venne denunciata dalla stessa show-girl umbra ai magistrati della Procura di Salerno nei mesi immediatamente successivi alla pubblicazione della prima pellicola hard dell’ex naufraga dell’Isola dei Famosi. Proprio la Tommasi, infatti, aveva sporto, nell’ottobre del 2012. querela direttamente ai magistrati di Salerno. Dopo il colloquio in Procura, sono partite le indagini. Mesi di intensi contatti e controlli, da parte dei carabinieri ebolitani agli ordini del capitano Alessandro Cisternino che hanno condotto la complessa e scabrosa inchiesta sotto il coordinamento del pubblico ministero Elena Guarino e del Procuratore Capo di Salerno Franco Roberti. I due, stando alle risultanze dell’indagine, a v re b b e ro c o s t re t t o l a Tommasi ad avere un rapporto sessuale di gruppo in un hotel di Buccino, nel salernitano. La donna ha spiegato – come ampiamente già riportato nei mesi scorsi – che i due produttori l’avevano indotta ad assumere della cocaina. Poi, nello stato di non poter disporre di sé stessa sarebbe stata vittima di una vera e propria violenza sessuale. Pertanto sia De Vincenzo che Matera rispondono, tra gli altri, proprio dell’imputazione di possesso di droga e violenza sessuale. I due sono stati arrestati, all’alba di ieri, dai carabinieri ebolitani. De Vincenzo è stato trasferito presso la casa circondariale di Regina Coeli a Roma mentre Matera, invece, si trova nel carcere di Velletri. La vicenda sarebbe nata quando l’ex schedina di ‘Quelli che il calcio..’ è stata invitata in un albergo di Buccino dove, secondo gli accordi presi, avrebbe dovuto posare per un calendario. Ma lo ‘shooting’ fotografico avrebbe preso subito una piega ben più pesante e, imbottita di droga, la Tommasi sarebbe divenu- ta l’oggetto femminile di una scena filmata di sesso di gruppo. Insomma, il battesimo del fuoco di quella che oggi è una vera e propria ‘stellina’ del panorama porno italiano sarebbe stato estorto con la cocaina. L’episodio in questione si era verificato nel settembre dello scorso anno. Subito dopo la ripresa delle scene e il montaggio dei filmini, i due produttori annunciarono la pubblicazione del primo, attesissimo, film hard con protagonista la procace ‘bocconiana’ originaria dell’Umbria. Poi, una volta uscito il Dvd con le ‘Confessioni private’, la Tommasi, spalleggiata dal suo ex compagno Alfonso Marra, decise di querelare i produttori e di rivelare che, dietro la sua prima volta c’era una storia di droga e di abusi. Una film che vedeva pure la partecipazione straordinaria di un altro volto noto della televisione italiana, quello del disturbatore per eccellenza Gabriele Paolini che, solo pochi mesi fa, continuava a smentire le ricostruzioni della Tommasi secondo cui le scene di sesso le sarebbero state estorte perché sul set le avrebbero sommistrato della cocaina. © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web Il retroscena. Spuntano colloqui segreti. Le indagini dopo una serie di querele “Questa ragazza ha seri problemi di dipendenza” Era stata una girandola di querele a condire la polemica più hot dello scorso inverno. Ed il back-stage del film era stato visitato dall’inviata de Le Iene, Sabrina Nobile, che intervistò la Tommasi, con indosso solo una vistosa parrucca bionda, poco prima dell’inizio delle riprese. E nelle intercettazioni tra De Vincenzo e Matera sarebbe emersa la preoccupazione per l’esito della vicenda dopo alcune operazioni dei carabinieri registratesi a Milano. Protagonisti di quasi un anno di polemiche ‘rosa’ tendenti al ‘nero’, oltre alla Tommasi, il suo ex compagno l’avvocato Alfonso Luigi Marra (l’ex giudice noto per i suoi libri pubblicizzati in tv dalla Arcuri e per le sue posizioni contro il signoraggio bancario) e il produttore, poi finito in carcere, Federico De Vincenzo. Tra questi ultimi due erano fioccate le querele. Prima Marra, infatti, aveva accusato il produttore napoletano di aver drogato Sara Tommasi per farle girare un porno e poi aveva spinto la show-girl a denunciare l’accaduto. De Vincenzo, invece, aveva ribattuto affermando che la Tommasi “la ragazza ha seri problemi di dipendenza dalle sostanze stupefacenti in quanto non è stabile nei suoi impegni lavorativi”. E poi lo stesso De Vincenzo aveva querelato a sua volta Marra. Inoltre, nel corso dei mesi, si registrarono diverse dichiarazioni contrastanti, tipo quella di Paolini (‘Non c’era droga sul set’) e quella del porno attore Max Scar (“Ho notato la cocaina”). Insomma, quella che oggi appare come l’aspirante regina del porno, che ha al suo attivo più di un film hard con fidanzati più o meno di celluilode con i quali ha vissuto storie buone per gli scatti fotografici da pubblicare sui social network, sarebbe stata iniziata al mondo del proibito con la droga e con la violenza sessuale. Una vicenda che ha ingolfato le cronache rosa ed ora riempie le colonne di quella di ‘nera’. Per il broker napoletano Carenzio si decide martedì. Il Riesame è martedì Scandalo Ior, no alla scarcerazione Don Nunzio Scarano resta in cella Roma-Salerno. Il gip presso il tribunale di Roma Barbara Callari ha rigettato l’istanza di scarcerazione presentata dai difensori di don Nunzio Scarano, in cella a Regina Coeli da venerdì scorso: l’alto prelato resta ancora nel penitenziario romano. Mentre è stato già fissato il primo Riesame. Martedì prossimo infatti il borker napoletano Giovanni Carenzio, comparirà, davanti ai giudici, assistito dall’avvocato Elio D’Aquino, tenterà di smontare la tesi accusatoria che lo vede come uno dei protagonisti principale di questa inchiesta simile a una spy story con al centro lo Ior e personaggi dei servizi e dell’alta finanza. Carenzio accusato di corruzione e concussione, attualmente detenuto nel carcere di Poggioreale, potrebbe chiarire prima del Riesame la sua posizione davanti ai pm romani titolari dell’inchiesta. Mentre si complica quella di don Nunzio Scarano dopo il rigetto della richiesta di scarcerazione e in subordine dei domiciliari “per celebrare messa”. Il 61enne era stato arrestato in per aver tentato, insieme a Giovanni Carenzio e l’ex 007 Giovanni Maria Zito, a far entrare in Italia dalla Svizzera 20 milioni di euro. Denaro che, per l’accusa ma anche per l’alto prelato salernitano come aveva affermato durante il suo interrogatorio in carcere, era di proprietà degli armatori Paolo, Cesare e Maurizio D’Amico. Gli stessi D’Amico però, finiti su registro degli indagati perchè accusati di evasione fiscale, hanno invece affermato l’altro giorno durante il loro interrogatorio che quei venti milioni di euro non appartengono a nessuno della famiglia di armatori e che con don Nunzio Scarano c’era solo un vincolo di amicizia legato a vecchia data. Anzi, i D’Amico avrebbero anche affermato che con il prelato ed ex bancario salernitano, hanno partecipato alla costruzione di una casa per anziani e un campo per seminaristi a Salerno. Intanto, quella che è appena passata, è la settima notte passata dietro le sbarre di Regina Coeli per don Scarano, finito sotto inchiesta anche a Salerno per una storia di presunto riciclaggio che vede sotto la lente della Procura anche 57 indagati tra professionisti, commercianti e costruttori. Per don Nunzio, quindi, niente domiciliari- come avevano chiesto i legali difensori- ma ancora le celle del carcere capitolino (re.cro.). © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web © RIPRODUZIONE RISERVATA @Metropolis_Web superenalotto COMBINAZIONE VINCENTE 9 41 46 47 53 77 Numero Jolly Superstar 3 54 Nessun vincitore con punti 6 All’unico vincitore con punti 5+ 326.329,17 Ai 2 vincitori con punti 5 € 122.373,44 Ai 660 vincitori con punti 4 € 373,57 Ai 27,279 vincitori con punti 3 € 18,01 PROSSIMO CONCORSO IL JACKPOT CON PUNTI 6 € 9.400.000 lotto BARI CAGLIARI FIRENZE GENOVA MILANO NAPOLI PALERMO ROMA TORINO VENEZIA NAZIONALE 81 57 41 84 34 89 6 6 51 83 51 5 63 18 38 67 82 16 30 5 57 10 71 5 66 78 1 63 14 29 48 74 52 43 42 80 42 56 40 76 22 25 66 47 61 85 68 76 51 37 84 44 84 36 35 10 e LOTTO COMBINAZIONE VINCENTE 5 34 63 81 6 38 66 82 16 41 67 83 18 51 71 84 30 57 78 89 www.metropolisweb.it user: fpssacisl mail: [email protected] ip: 62.98.33.237 42 Venerdì 5 luglio 2013 Pagani Il Mattino Pagani Interrogazione al ministro Alfano L’inchiesta Debiti e spese Cirielli attacca i commissari Truffa all’Inps i Napolano alla sbarra 3 anni a Toscano le è avvenuto con atto notarile del 1 giugno 2006, ben prima dell’ordinanza sospensiva del Tar». Due contestazioni di tipo amministrativo affiancatedaunaffondochesembrapiùpersonale che politico. «Sembrerebbe che i funzionaridellaCommissione,afronMichela Giordano te di una ridottissima presenza presso «Un’ispezioneministerialesull’opera- il Comune di Pagani, percepiscano to della commissione straorinaria del per intero l’indennità, nonostante il ComunediPagani».LainvocaEdmon- decretoprefettiziodinominasubordido Cirielli che si fa interprete dei «mal ni la corresponsione del compenso di pancia» di molti ex amministratori mensile all’effettiva presenza in servidel centrodestra cittadino. Il deputato zio». Un attacco frontale, quello di Cidi Fratelli d’Italia chiede ad Angelino rielli, al quale i vertici di Palazzo San Alfanodiverificare«lalegittimitàdegli Carlo preferiscono non replicare. Si atti e delle decisioni prese negli ultimi sottolinea,dalComune,chetuttigliatanni» dalla triade commissariale e se tiprodottidallacommissionestraordi«la situazione finanziaria dell’Ente si naria sono, in tempo reale, pubblicati siaeffettivamenteaggravata».Control- su internet e quindi, immediatamenli per i «controllori» rispetto a due vi- teverificabili; chei22.400euroindicacende: la nomina di un secondo avvo- ti come compenso di Marciano sono cato presso l’ufficio legale del Comu- lordi e riferiti ad un totale semestrale, cifra, peraltro, molto al di ne e la messa in liquidaziosottodiguadagnidialtriavne di Multiservice, con un affondo finale, riservato al- Multiservice vocati comunali; che i sovraordinati nominati prele indennità dei funziona- Contestata stanoilloroserviziointemri.Sullaselezionedell’avvocatoRaffaeleMarciano,Ci- la liquidazione piemodalitàassolutamente riscontrabili e spesso, rielli esprime dubbi sia per nonostante ben oltre il classico orario «la circostanza che il legale i milioni d’ufficioechelapresadiponominato sarebbe legato di euro sizione di Cirielli presenta al commissario prefettizio, molte inesattezze sotto il avendo rivestito il ruolo di di passivo profilo normativo. In ogni responsabilelegale delCo- prodotti caso, la parola d’ordine dei mune di San Giuseppe Vecommissari è di tenere un suviano nel periodo in cui ladottoressa Tramonti eracommissa- profilo prettamente istituzionale. Nei corridoi la posizione, però trapela in rio proprio in quell’Ente». Rispetto alla liquidazione di Multi- maniera chiara: «Abituato agli attacservice, Cirielli rimarca che «la triade chi della politica, un funzionario dello commissariale», non solo avrebbe Statolavora a testaa bassaenel rispetconsiderato «definitiva» un’ordinan- to della legge, perchè, a differenza del za di sospensione che tale non è, ma politico non deve deve cercare il conaddirittura avrebbe omesso di consi- senso a tutti i costi». derarechel’aumentodicapitalesocia© RIPRODUZIONE RISERVATA La triade Due dirigenti sotto la guida della Tramonti La commissione straordinaria del Comune di Pagani in seguito allo scioglimento del Consiglio comunale è attualmente retta dal prefetto Gabriella Tramonti, e da due vice: Laura Cassio e Francesco Scigliuzzo. La Commissione resterà in carica fino all’insediamento degli organi collegiali e democratici eletti dai cittadini. Gelo, ma nessuna replica «I funzionari non cercano il consenso a tutti i costi» Il retroscena In caso di dissesto tutti incandidabili Alberico Gambino è che la decretata messa in liquidazione di Multiservice (ultima delle tre società in house creata, a suo tempo, dal sindaco Gambino) determini le condizioni per la dichiarazione di predissesto,a Palazzo San Carlo. Una circostanza che, oltre ad importanti effetti economico finanziari (tra cui la rateizzazione decennale dei PAGANI. «Mastrolindo 1»: rigettate le richieste di patteggiamento dei fratelli Donato e Giovanni Napolano, condannato, invece, Carmine Toscano.Nelpomeriggiodiierisièconclusa l’udienza preliminare per l’inchiesta «madre» sulle truffe ai danni dell’Inpsconlefalsiassunzionididipendenti di ditte di pulizie. La difesa dei fratelli Napolano, gestori del patronato Inapi di Pagani, aveva concordato con il pm Roberto Lenza la pena di tre anni e quattro mesi di reclusione,mailGipharigettatoilpatteggiamentoprobabilmenteperproblemi legati alle misure reali. Condannato, invece, il 35enne Carmine Toscano di Pagani, considerato un collettore delle domande di assunzione presso le ditte, a tre anni e quattromesidireclusioneeallaconfisca di quanto sequestrato. Il 12 luglio prossimo, affronteranno il processo ordinario in dieci: i fratelli Napolano, la loro sorella Immacolata Napolano; gli imprenditori Alfonso Pepe e Renato Manzella di Pagani; Vincenzo Manganelli, procacciato- L’udienza Il giudice ha respinto il patteggiamento processo al via il 12 luglio Il caso Palazzo San Carlo sede del Municipio di Pagani e in alto Gabriella Tramonti L’attacco di Edmondo Cirielli ai commissari straordinari del Comune segna l’inizio di un conto alla rovescia verso le elezioni amministrative che si svolgeranno in un clima non meno velenoso delle cause che hanno determinato lo scioglimento del consiglio comunale. L’incubo per quanti ambiscono ad occupare lo spazio politico lasciato vuoto da Salvatore De Napoli debiti del Comune) produrrebbe anche l’incandidabilità per quanti , nei 5 anni precedenti, hanno ricoperto incarichi amministrativi, anche di opposizione. Salterebbero molte candidature. Per questo il clima è incandescente. L’assemblea straordinaria di Multiservice, primo atto per la messa in liquidazione, è stata convocata il 15 luglio. re d’affari di San Valentino Torio e i consulentidellavoroFrancescoSantilli e Alessandro Di Bartolomeo di Pagani, Pasquale Coppola di Nocera Inferiore e Giuseppina Latino di Angri. L’accusa per gli 11 imputati è diassociazioneperdelinquereattraverso la creazione di ditte di pulizia fasulle come lo erano le migliaia di assunzioni fatte solo per truffare l’Inps con la concessione delle indennità di disoccupazione e maternità ai falsi lavoratori, poi «spartite» con gli organizzatori del giro. © RIPRODUZIONE RISERVATA Nocera Inferiore/Scafati Sconto sui crediti da liquidare Giunta verso l’assetto definitivo «Una proposta, non un obbligo» intanto spuntano nuovi dirigenti Le finanze Gli assessori Proteste da chi ha atteso anni per incassare fatture per servizi «Dovremmo avere gli interessi» Dipendenti sul piede di guerra «Indennità in ritardo e promozioni? Qui c’è qualcosa che non quadra» Algia Testa Nicola Sposato NOCERA INFERIORE. Il Comune pronto a pagare i debiti, ma con lo «sconto». Sale la tensione tra gli imprenditori creditori dell’Ente che presto saranno pagati grazie alla prima tranche di finanziamenti (diciassette milioni di euro) del Decreto salva Italia. Proprio oggi, infatti, dovrebbe essere reso ufficiale e pubblico l’elenco di coloro che si vedranno liquidare i rispettivi crediti al 31 dicembre 2010. Qualcuno, però, ieri mattina, ipotizzava addiritturaeventualiazionilegaliallanotizia che l’amministrazione Torquato avrebbe presentato «proposte di transazione unilaterali» con decurtazioni sulle somme debitorie fino al 25 per cento. Chi è in fila da anni per ricevere quanto gli è dovuto dal Comune proprio non ne vorrebbe sentire parlare di sconti sui crediti esarebbeprontoafarericorso.Unapratica quasi abituale tra pubbliche amministrazioni e soggetti creditori, soprattutto quandovienepropostaun’unicasoluzione di pagamento cercando di addivenire ad una posizione di saldo e stralcio. Da palazzo di città immediati i chiarimenti. «Nessuna decisione unilaterale, ma solo proposte transattive che possono essere liberamente accettate o rifiutate». Lo ha precisato, a più riprese, l’assessore al bilancio Mario Campitelli. «Le pare che un Comune possadecidere in manieraarbi- SCAFATI. La nuova giunta del sindaco Pasquale Aliberti acquista ogni giorno che passanuovitasselli,mamancaancoral’ufficializzazione. Durante l’ultima riunione di maggioranza il sindaco ha valutato lo stato economico finanziario dell’ente accendendouna luceanchesulle modifiche che intende attuare. Prevista, secondo indiscrezioni, infatti, una riorganizzazione della macchina amministrativa con l’aumento dei dirigenti che passerebbero da tre a quattro. Sulla graticola il dirigente dell’ufficio urbanistica Andrea Matrone. Inamovibile al momento la segretaria generale Immacolata Di Saia. Quotazioni in crescita invece per l’architetto Maria Gabriella Camera, dirigente dell’ufficio «Più Europa» e Anna Sorrentino, dirigente dell’ufficio appalti. Fiducia confermata al ragionierecapoGiacomoCacchione.Modificheinfinesonostateprogrammateanche per i dirigenti dell’Istituzione «Scafati Solidale». Per quanto riguarda invece la giunta l’ultimo nodo da sciogliere appare l’assessorato alle finanze. Il nome più accreditatosarebbequellodiGiacintoGrandito, fedelissimo del sindaco, che però da un lato non è stato eletto nell’Udc in primabattutaedall’altrodevevincereleresistenze interne al suo stesso partito. Nella ripartizione degli incarichi Giancarlo Fele dovrebbe esser il nuovo vicesindaco con Torquato Il sindaco impegnato a quadrare i conti traria di decurtare una•sommada un debito?–dice-èassolutamenteinammissibile, stiano pur tranquilli i creditori.•Vero è che per alcune posizioni debitorie è stata formulata una proposta di•dare una mano alle casse comunali accettando eventualmente e liberalmente condizioni diverse. Ci appelliamo al buon cuoredeicreditori».Intanto,contestualmente alla pubblicazione dell’elenco dei creditori,partonoancheattenteverifichemiratead accertare la sussistenzadeicrediti ela loro reale portata. Verifiche mirate ad accertareanchese esistanoimpedimenti all’estinzione del debito come, ad esempio, eventuali contenziosi in essere con il soggetto creditore. La questione SeTa rimane allo stato un’incognita. Si tratta di uno dei maggiori creditori dell’Ente, ma pur potendo rientrare formalmente nell’elencodeicreditori,potrebbenonessere liquidato per le somme che vanno dal 2008 al 2010 a causa della questione relativa alle molteplici multe inflitte dal Comune per inefficienza o mancato rispetto del contratto. © RIPRODUZIONE RISERVATA Aliberti Programmazione perinuoviincarichi nell’esecutivo ladelegaall’urbanisticamentreadAnnalisa Pisacane, la prima quota rosa prevista in giunta, sarebbe riservato il settore dei ServiziSociali. AdAntonio Fogliameinvece il settore del Personale e della Cultura. E proprio dal personale riunito in assemblea, giunge una pressante richiesta di chiarimentoa palazzo Meyer in merito allasituazionefinanziariadell’ente.Giovanni Santonicola, delegato della Cisl spiega: «Raramenteabbiamo percepitolostipendio agli inizi di luglio. Qualcosa non quadra se da un lato il comune rientra nel decretosalvadebiti, finoal31dicembre 2012 edall’altro ha difficoltà a effettuare i pagamenti per l’anno in corso. Al sindaco, alla segretaria generale Immacolata di Saia e al ragioniere capo chiediamo un incontro per avere certezze sul futuro». Sulla stessa linea Alfonso Rianna (Cgil): «Da un lato le indiscrezioni segnalano un aumento dei dirigentiedall’altrocombattiamoperaverecertezzesubuonipasto,progettifinalizzati del 2012, straordinari non pagati e vestiario dei dipendenti. Qualcosa non quadra». © RIPRODUZIONE RISERVATA Composite IL_MATTINO - SALERNO - 42 - 05/07/13 ---- Time: 04/07/13 23:02 user: fpssacisl mail: [email protected] ip: 62.98.33.237 Cronaca Salerno 41 Venerdì 5 luglio 2013 Il Mattino Il cantiere Convocata una riunione fra i dirigenti dei ministeri delle Infrastrutture e di Grazia e Giustizia Cittadella giudiziaria, De Luca cerca i fondi L’ipotesi è quella di usare finanziamenti non spesi per altre opere pubbliche Umberto Adinolfi Una task force ministeriale per completare la cittadella giudiziaria di Salerno. Missione difficile quella intrapresa ieri dal viceministro alle infrastrutture e trasporti Vincenzo De Luca, che in mattinata aveva convocato e coordinato una riunione congiunta tra il Mit ed il ministero di Grazia e Giustiziafinalizzataalcompletamento definitivo della cittadella giudiziaria di Salerno. Il cantiere edile - fermatosi più volte nel corso dei lavori, anche per i sopraggiunti fallimenti delle aziende appaltatrici - è da tempo su di un binario morto, in quanto la struttura portante è quasi ultimata, mentre mancano all’appello i finanziamenti necessari per gli arredi e la parte informatica. Nel corso dell’incontro, al quale ha preso parte Luigi Birritelli - capo del dipartimento organizzazione giudiziaria personale e servizi - sono state analizzate in dettaglio le possibilità di reperire lerisorsenecessariealcompletamento dell’opera, sia attraverso la riassegnazionealcantierediSalernodifondi non spesi per altri capitoli progettuali nel resto d’Italia, sia mediante le possibilità di finanziamento previsteperattivitàd’immediatacantierizzazione, come appunto quelle della Cittadella Giudiziaria di Salerno. Secondo le ultiI costi me stime - ed anServono che in base all’agancora giornamento dei 30 milioni costi dei materiali rispetto al prezzo di euro inseritonelcapitosecondo lato d’appalto le stime per ultimare il tecniche nuovo cuore pulsantedellagiusitizia salernitana servono ancora 30 milioni di euro, unacifraimportante,consideratoancheilperiododigrossadifficoltàeconomica vissuto dal Paese. «Ho ribadito nel corso della riunione – ha dichiarato il viceministro De Luca – l’alta qualità progettuale della Cittadella Giudiziaria di Salerno firmata da David Chipperfield ed il suo valore strategico a presidio della legalità e della democrazia. È un impegno gravoso, ci sarà da battersi congiuntamentenelleprossimesettimane per ottenere tali fondi e completare una sede idonea allo svolgimento del servizio giudiziario per i cittadini, i magistrati, gli avvocati e tutto il personale». A dicembre dello scorsoanno, proprioil sindaco diSalernoavanzòalcunepropostepercercaredisbloccarela situazione,tracui anche l’ipotesi di cedere in permuta alcuni immobili di proprietà del Comune in favore dell’azienda, che detienel’appaltodellacittadella,perarrivare al completamento delle prime palazzine. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il restyling Via ai lavori alla spiaggia di S.Teresa Questa mattina alle 9,45 il sindaco di Salerno e vice ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Vincenzo De Luca, presenzierà all’avvio dei lavori per l’intervento di riqualificazione ambientale della spiaggia di Santa Teresa. Sarà demolito il manufatto cosiddetto «chiavicone» e canalizzate in modo corretto e ambientalmente compatibile le acque che attualmente giungono in mare. Grazie a questi lavori sarà immediatamente messa a disposizione dei bagnanti e delle attività ludiche e sportive un’area maggiore e più accogliente di arenile. A settembre avranno inizio i lavori di riqualificazione urbanistica definitiva dell’area. In occasione dell’inizio dei lavori saranno illustrate le caratteristiche complete dell’intervento. L’opera Il sindaco di Salerno e viceministro alle Infrastrutture Vincenzo De Luca e al lato il cantiere della Cittadella Giudiziaria L’università n.3893 del 3 maggio 2007 e il parere del Consiglio di Stato n. 12035\/04 del12gennaio2005.Tuttidocumenti che riguardano l’incompatibilità di De Luca, ma non la prosecuzione eventuale delle attività del consiglio comunalefinoallascadenzanaturale del mandato, fissata per la primadizioneiconsigliericomunalidipo- vera del 2016. Ma torniamo al voto teresprimerealmeglioilpropriovo- dilunedì.Disicuro,primadelconsito durante la riunione di lunedì gliocomunale,DeLucaterrànuovaprossimo.Nelverbalediieri-tral’al- mente i suoi a rapporto, per decidetro - vengono elencati i documenti re-inleggeroanticipo-lalineapoliche compongono il «fascicolo d’ap- tica da adottare in consiglio. I «ruprofondimento» sullaincompatibi- mors» di Palazzo di Città confermalità, su cui potranno fondare la scel- no - come già anticipato - che la ta di voto i singoli consiglieri. Oltre «fronda» dei consiglieri che vorreballa legge 148\/2011 ed agli articoli be votare contro l’incompatibilità del Tuel, sono stati acquisiti la sen- del sindaco resiste ancora. Almeno tenza della Corte Costituzionale 5 al momento i consiglieri disposti a n.120 del 5 giugno 2013, l’estratto sfidare tutto e tutti pur di affermare della Camera dei Deputati a seguito il proprio voto. Ma in questi casi, aldella sentenza della Corte Costitu- la fine prevale sempre lo spirito di zionale n.277 del 2011, il decreto le- gruppo e la maggioranza dovrebbe gislativo n.39 dell’8 aprile 2013, la presentarsi compatta, per poi evensentenza del Tar Lazio (sezione I) tualmente intraprendere una nuova battaglia per tutelare il consiglio comunale contro il voto anticipato al 2014. Unico rebus al momento quellodiunpossibilerinviodellavotazione,inquantoipuntiprecedentiall’ordinedelgiorno(venditaCenIl voto Non sembra scontato trale del Latte, ricapitalizzazione l’esito della decisione Cstp e piano triennale dei lavori pubblici) potrebbero comportare che assumerà tempi lunghi per la discussione in l’assise cittadina aula. Sindaco e viceministro incompatibilità: lunedì il voto Il caso La commissione Statuto trasferisce tutti gli atti al Consiglio comunale La commissione Statuto «incarta» i documenti normativi su cui si fonda il dubbio sulla incompatibilità di De Luca e chiude i lavori in vista del consiglio comunale di lunedì. La «palla» ora passa all’assise del SalonedeiMarmi,chiamataavotaresulla legittimità o meno del doppio incaricoattualmentericopertodalsindacoeviceministroVincenzoDeLuca. Un voto che - a differenza delle posizioni ufficiali della vigilia - potrebbe riservare sorprese. Partendo infatti dalla riunione di ieri mattina, la commissione Statuto - presieduta da Pasquale Criscito - ha visto la partecipazione del presidente del consigliocomunaleAntonioD’Alessio, il quale ha ribadito come il lavoro svolto fino a ieri sia stato importante e finalizzato a mettere in con- ” Il porto Annunziata interviene nel dibattito sull’accorpamento delle governance marittime «Efficienza e tariffe più basse, così siamo diventati grandi» Il presidente dell’Authority «Nessun dualismo con Napoli possiamo crescere insieme» Antonino Pane A ppalti rapidi, velocità di esecuzione delle opere: il porto di Salerno meglio di quello di Napoli. Operatività, soluzioni tecniche, una capacitàdispesanettamentesuperiore. Andrea Annunziata, il presidente dell’AutoritàPortualedi Salerno,non si nasconde: l’esperienza con Prodi comesottosegretarioaitrasportièservitaancheinquestafasedellavitache lovedeperilsecondomandatoconsecutivo al timone del porto di Salerno. Il passaggio delle Linee Messina da Napoli a Salerno ha riproposto il dualismo tra questi due porti. Lei vede questi due scali in concorrenza? «Entrambi i porti campani hanno le potenzialità per crescere senza bisogno di farsi concorrenza. Insieme rappresentiamo linfa vitale per le aree interne e retro portuali della regione». A Salerno gli armatori pagano meno per l’attacco. È questa la chiave di volta per battere Napoli? «No. Non è la guerra dei prezzi che fa il successo di un porto. Ci sono tanti fattori da considerare e prima di tutto un porto deve essere efficiente e sicuro». L’authority di Salerno riesce a gestire gare di appalti e lavori in tempi più che dimezzati rispetto a Napoli. «Siamo efficienti, si lavora in team e c’è sinergia tra tutti gli uffici dell’ente». Il governatore Caldoro, in sede di presentazione dei grandi progetti per i porti di Napoli e Salerno, ha parlato della necessità di costruire un unico sistema portuale in Campania, una sola authority per Napoli, Salerno, Castellammare, Torre Annunziata e Pozzuoli: lei è d’accordo su una soluzione di questo tipo? «Sono d’accordo per un’unica governance nazionale. Sarebbe utile avere un ministero della Marina Mercantile per quanto è importante il mare per il nostro Paese che intercetta tutti i traffici internazionali. Pensando alla nostra Regione, sarebbe utile avere un sistema portuale campano per avere un migliore coordinamento delle attività economiche e degli investimenti». Salerno, con un canale di ingresso più ampio e profondo diventerà ancora più competitivo. Navi sempre più grandi: è questo Gli investimenti «Non solo imbarcazioni più grandi ma anche struttura moderna e navi meno inquinamenti» l’obiettivo? «Non solo, l’obiettivo è modernizzare le infrastrutture portuali sul piano della sicurezza e puntare su navi più grandi e più moderne, che inquinino di meno e portino maggiore economia». È in arrivo anche la nuova stazione marittima. Un’opera architettonica importante: che ruolo avranno in futuro le crociere? «Un polo crocieristico autonomo ha un ruolo importantissimo in una realtà portuale. In questi anni abbiamo lavorato tra una nave merci e l’altra, abbiamo dovuto rifiutare centinaia di richieste di approdo ma, nonostante tutto, il numero di crocieristi è cresciuto in modo esponenziale. Il nostro obiettivo è quello di arrivare a circa mezzo milione di crocieristi all’anno senza nulla togliere al porto di Napoli». Le elezioni Corteo di studenti all’Università di Salerno Secondo round per il rettore affluenza in calo Sembra leggermente in calo l’affluenza alle urne per la seconda votazione per il rinnovo della carica di rettore. Meno presente è la componente studentesca, forse per gli esami di fine corso che si svolgono in contemporanea. «Gli studenti continueranno a dividersi su tutti i candidati per il senso di appartenenza alle facoltà – dice Marta Mango, presidente del consiglio degli studenti – Purtroppo il nostro invito ad un voto consapevole non è stato recepito. Speriamo che il voto di oggi sia più decisivo, perché l’ateneo richiede un nuovo rettore, che sia trasversale e disponibile al dialogo e a fare squadra». A ridimensionare la svolta democratica di questa competizione interviene l’amministrativo Giuseppe Conte: «È una presa in giro, perché noi partecipiamo con un voto ponderato, esprimendo solo 160 preferenze». Vive, invece, in maniera molto serena questo cambiamento di governo il professore Nicola Maffulli, ordinario di ortopedia della facoltà di Medicina: «Sono uno di quei cervelli in fuga rientrato in Italia. C’è sempre un elemento di rischio, ma avendo conosciuto Pasquino e la sua idea di ricostruire la città di Ippocrate, non ho voluto rinunciare». E sui rapporti tra la facoltà e l’ospedale aggiunge: «Sarà un’opportunità unica se impostata su relazioni di scambio e non di egemonia». © RIPRODUZIONE RISERVATA Composite IL_MATTINO - SALERNO - 41 - 05/07/13 ---- Time: 04/07/13 23:02 Barbara Landi © RIPRODUZIONE RISERVATA user: fpssacisl mail: [email protected] ip: 62.98.33.237 40 Salerno Cronaca Venerdì 5 luglio 2013 Il Mattino I trasporti In breve Tagli alla Sita 500mila km da ridurre ciale ai Trasporti – della decisione unilaterale della Regione, pur non avendopotutolaProvinciafareleosservazioni e le eventuali modifiche da apportare. Ecco perché ho intenzione di convocare a Salerno i miei colleghi di Napoli e Avellino per cerDiletta Turco care una soluzione congiunta che Sono cinquecentomila i chilometri non porti ulteriori tagli al servizio di della Sita Sud sul territorio salernita- trasporto pubblico locale». Di un seno che potrebbero essere cancellati riorischio«contenzioso» traazienda da un momento all’altro. Tecnica- e Regione parla Amedeo D’Alessio, mentegiàdaquestasettimana.Laco- segretario provinciale Filt Cgil. «Al municazione ufficiale da parte della momento – spiega – non è nemmeRegione ancora non è arrivata sulla nosicuro chela Regioneabbiala forscrivania della dirigenza dell’azien- za economica di pagare le cosiddetda di trasporto, ma l’intenzione è te compensazioni alla Sita Sud che confermata:ilfuturodelserviziodel- spettano di dovere in quanto sottola Sitaè legato, peri prossimi quattro posta agli obblighi». Ma c’è un secondo contenzioso mesi, alla sola proroga degli attuali obblighidiservizio.Giàavviatiadini- chepotrebbepartiredalterritoriosazio marzo. Questo comporterà il lernitano,sempredirettoaiverticiremantenimento dei cosiddetti servizi gionali. E sempre all’interno del setminimi – perché pagati direttamen- tore del trasporto pubblico. Oggetto te dalla Regione – e l’azzeramento dellarichiestaufficialedi«azionegiudiziale» deliberata dalla dei chilometri aggiuntivi. giuntadiPalazzoSant’AgoChe fino ad ora l’azienda stino è il versamento avevacomunquemantenudell’Iva che la Provincia ha to, nonostante non fossero regolarmente fatto dal poicompensatidallaRegio2004 al 2012, perché ente ne. concedente del servizio. «I Lo scenario, però, per servizi in questione – si legquesta estate sembra camge nella delibera – rientrabiare, con il rischio, ancora nonellacategoriadeiservinon confermato dai vertici zi minimi integralmente a della Sita Sud, di non effetcaricodelbilancioregionatuarepiùi500milachilomele. Gli importi complessivi, tri aggiuntivi, spalmati su Il caso nonostante le ripetute rituttele corse attive sulterri- Prorogati solo chieste, non sono stati rimtorio salernitano. Gli even- gli attuali borsati dalla Regione, detuali tagli chilometrici por- obblighi terminandouningiustificateranno,conseguentemen- di servizio to depauperamento del bite, un esubero all’interno lancio». La cifra in questiodelpersonale:siparladicirca settanta unità, dislocati tra Saler- ne è di oltre 21 milioni di euro. Èunasituazionedicollassogenenoe Napoli.E, altrettanto certamente, porteranno disagi per i pendolari rale quello delle aziende che operache dovranno affrontare attese più no nel settore. Ne è esempio il Cstp: lunghe,perviadiunprogressivosfol- in attesa della decisione di mercoletimento dei ritmi di partenza di tutte dìprossimodeltribunalefallimentalelineeinteressate.Oggia Napoliera resullapossibilitàchel’aziendaposinprogrammaunconfrontotraledi- saavereinumeriperessereamminirigenze regionali, l’azienda e i rap- stratadauntecnicoesterno,perVinpresentantidelleProvincediNapoli, cenzo De Luca, sindaco di Salerno e Avellino e Salerno per riprendere il viceministro alle Infrastrutture «la discorso interrotto una settimana fa strada del commissariamento era con l'abbandono dall’aula dei rap- obbligata».«Seilministerodell’Indupresentanti istituazionali di Napoli e stria – specifica durante il consueto Avellino e con la riserva chiesta da appuntamento su Radio Alfa - perSalerno. La decisione della Regione, corre questa strada, evidentemente credeche ci siano i presuppostiper il di fatto, annulla il confronto. «Prendiamo atto – dice Michele risanamento del Cstp». Cuozzo(nellafoto),assessoreprovin© RIPRODUZIONE RISERVATA LA TRUFFA/1 Falsi assicuratori truffano un’anziana La polizza assicurativa intestata al figlio era scaduta e la madre ottantenne ha pagato 800 euro. Si trattava, invece, di una truffa. Due falsi assicuratori si sono presentati a casa dell’anziana in via Arce, con la scusa di dover riscuotere con urgenza la somma. Hanno finto di parlare con il figlio al cellulare e lei è caduta nella trappola, consegnando il danaro. I due subito si sono allontanati. Sull’episodio indagano le volanti. Province non consultate Cuozzo stizzito annuncia: ingiusto, daremo battaglia LA TRUFFA/2 Gasolio chieste le condanne Si è svolto ieri mattina il rito abbreviato a carico di quattro degli indagati nell’inchiesta della truffa al gasolio. Il pm Francesco Rotondo ha chiesto 4 anni per gli imprenditori di Pontecagnano Gaetano Petruzzelli e Rosario Cataldo; sei per Fabio Memoli e 5 per il vigile del fuoco Leopoldo Violano. Si decide il 10 luglio. L’ANAGRAFE I trasporti Pendolari salgono su un bus Sita: dalla prossima settimana previsti disagi Immigrati nel mirino quattro verbali Atto aziendale, sindacati divisi La sanità Fvm e Cgil contro Squillante per il mancato confronto la Uil: ha stravolto tutto Simona Paolillo «Squillante bugiardo». La pesante affermazione arriva da alcuni sindacati del comparto sanità e delladirigenzamedica.IlsegretariodiFvm,GiovanniBruno,insieme a Margaret Cittadino e Arturo Sessa gli rimproverano il mancato confronto sull’atto aziendale dell’Asl Unica. Tra le repliche di ieri al manager, che ha affermato di aver consultato le parti sociali e aver condiviso i lavori dei tavoli tecniciper laredazionedeldocumento,c’èanchequelladiRaffaele Albano di Uil Fp che precisa di aver sì collaborato, ma che i contributi del proprio sindacato sono stati stravolti. A muso duro contro Squillante, Margaret Cittadino ed Arturo Sessa della Cgil Fp che hanno già chiesto l’intervento del sub commissario alla Sanità Mario Morlaccoperrimuoveredall’incarico di direttore generale Antonio Squillante vista, secondo loro, la sua condotta antisindacale per il mancato coinvolgimento. Ieri la Cgil ha scritto al diggì: «Ella non puòoffenderel’intelligenza,ladignità e la fiducia di quanti hanno creduto in lei», ricordandogli le varie volte in cui ha rimandato o annullatogli appuntamenti presi con l’organizzazione. Rispetto all’atto aziendale i cigiellini chiedono al manager di conoscere la ratio che ha portato alla riduzione dei distretti sul perimetro degli ambiti territoriali e non viceversa, così come da indicazioni regionali.Isindacalistipretendono spiegazioni anche sulla riduzione dei posti letto, specifican- La difesa La Cisl: documento buono anche se risente dei vincoli del decreto 49 do che «ottimizzare e riprogrammare non vuol dire tagliare». Secondo i veterinari medici, Squillante ha modificato più voltelabozzadell’attoaziendalesenza tener conto dei suggerimenti che le stesse organizzazioni avevano presentato, soprattutto per il dipartimento di prevenzione e disalutementale.«Ilnostroparereèstatostravolto»,dichiaraGiovanniBruno.L’attoaziendalepiace invece alla Cisl Fp che ieri con Pietro Antonacchio ha tenuto unaconferenzastampa.«Ildocumento – ha detto il segretario – risentepurtroppodeivincoliimposti dal decreto 49, ma è un buon provvedimento in quanto rispetta la territorialità e poi ha il grande merito di aver programmare la richiesta di più di mille unità lavorativa».Antonacchio leggelo stesso dei punti critici dell’atto tra cui la poca interlocuzione tra Asl e Ruggi e la carenza, nella dotazioneorganica,dialcunefigure professionali come gli assistenti sociali, fisioterapisti, tecnici della riabilitazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA I rifiuti La Corte dei Conti: subappalti e infornate di precari, spesi inutilmente 69 milioni Astir, palazzo Santa Lucia sotto accusa Nei guai 44 persone tra assessori e dirigenti di Bassolino e Caldoro Daniela De Crescenzo Sessantanove milioni di euro: èildannoerarialechelaRegione avrebbe procurato finanziando la Astir. Lo sostiene il viceprocuratore generale della Corte dei Conti, Pierpaolo Grassi,nell’invitoadedurreinviato a 44 tra componenti delle giunte Bassolino e Caldoro e amministratori della società. Diverse le responsabilità dellegiuntechesisono succedutenegliultimidiecianni:alla prima, quella guidata da Bassolino, viene addossato undannodi54milioni;allaseconda, quella di Caldoro, uno di 15 milioni. L’amministrazione di centrosinistra organizzò la partecipata dal 2003 al 2009, quella dicentrodestraapprovò l’ultima tranche di un finanziamentogiàprevistodi30milio- ni. Complessivamente per la Astir,exRecam,sonostatispesi 100 milioni. La società inizialmente partecipata dalla Regione,51percento,edaItaliaLavoro,49percento,eranata per riqualificare l’ambiente edarelavoroaicosiddettilavoratori socialmente utili. Nell’originario piano industriale erano previste 347 assunzioni, ma nel 2010 i dipendentieranodiventati531.L’ultima ondata di contratti nel 2009,quandoeranostatistabilizzati 76 Lsu ed erano entrate atempodeterminato38persone.Il20percentodeilavoratori aveva tra i 60 e i 65 anni, il 55 per cento più di 55 anni. Il costo del lavoro è lievitato anche perché l’originario contratto degli edili è stato sostituito da quellodiFederambiente,molto più remunerativo. Il solo consiglio di amministrazione è costato dal 2003 al 2009 un milione e mezzo. Una spesa che il magistrato definisce «completamente inutile». Per non parlare delle consulenze I rifiuti Pneumatici nell’area industriale di Buccino che doveva essere bonificata I procedimenti penali per le quali si sono spesi 2 milioni.Tra gli espertichiamati a consiglio Antonio Scialdone, nominatosulcampo«responsabile tecnico per la gestione dei rifiuti», che ha intascato quasi12milaeuroprimadiincappareinunaseriedidenunce giudiziarie. Nel corso degli anni si era modificata anche la compagine societaria (era uscita Italia Lavoro) e si erano aggiunti nuovi contratti. Originariamente l’azienda avrebbe dovuto provvedere al riassetto idrogeologico dei Comuni del Monte Somma, della piana Nolana,delVesuvio.SuccessivamentearrivaronocommesseperlapuliziadellitoraleDomizio, degli svincoli stradali, per la bonifica dell’area industriale di Buccino, per il recupero della statale del Vesuvio, per la riqualificazione della «Valle delle delizie». Peccato che tutti questi lavori non veconfronti dell’Inps, nissero svolti dai dipendenti quasi 3 nei confronti della Recam, ma in gran parte dell’erario. Oggi i dipendenti Astir sono subappaltati ad altre aziende. in cassa integrazione E proprio per questo sono in corso una serie di procedistraordinaria e menti penali. l’azienda è in Anche sospetti di infiltrazioni mafiose Sono in corso una serie di procedimenti penali: le imprese subappaltatrici sarebbero state in alcuni casi legate ai clan. I debiti per 10 anni non hanno fatto altro che lievitare. In quello che il pm chiama «carrozzone» si pagavano gli stipendi, ma non i contributi: nel 2009 si erano accumulati 7 milioni di arretrati nei liquidazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA Composite IL_MATTINO - SALERNO - 40 - 05/07/13 ---- Time: 04/07/13 23:02 Continuano i controlli in città al fine di verificare la posizione sul territorio degli stranieri. Ieri mattina i vigili urbani hanno multato quattro persone che non avevano provveduto ad effettuare la prevista iscrizione anagrafica. I RIFIUTI Microdiscariche nella zona orientale I vigili in borghese hanno individuato alcune aree alle vie Vinciprova e Lungomare Colombo, nonché nella zona industriale, illecitamente adibite a microdicariche. Il personale della Salerno Pulita e del Consorzio Salerno Bacino 2 hanno provveduto a rimuovere i rifiuti e a bonificare le aree. La cooperativa 3^ Dimensione ha proceduto a tagliare le erbacce. I CONTROLLI Pubblicità abusiva multati in tre Sanzionati i titolari di tre pubblici esercizi che avevano affisso su varie strutture cittadine, imbrattandole, numerosi manifesti pubblicitari. L’INCONTRO Pittella al Grand Hotel Questo pomeriggio (Grand Hotel Salerno, ore 18), su iniziativa dell’associazione Mgs «Impegno sociale» e in occasione dell’anniversario di Infopoint Europa sociale, si terrà un incontro con il vice presidente del Parlamento europeo Gianni Pittella per discutere sul futuro del Pd che si avvia al congresso. Interverranno Peppe Russo, Dario Di Cerbo, Antonio Zito e Ilaria Del Re. IL CONVEGNO Diritti civili al Museo dello Sbarco «Omofobia e Transfobia, la lunga strada verso la libertà» è il titolo del convegno di Unar che si terrà oggi, ore 18, al Museo dello Sbarco e Salerno Capitale di via Generale Clark. L’incontro è organizzato dall’antenna territoriale Unar, Interverranno, tra gli altri, i parlamentari Ivan Scalfarotto, Annalisa Pannarale e Andrea Cioffi. user: fpssacisl mail: [email protected] ip: 62.98.33.237 Primo piano Salerno 39 Venerdì 5 luglio 2013 Il Mattino Gli esami Consigli presidiati dalla finanza Petronilla Carillo Due ordinanze di custodia cautelare agliarrestidomiciliariperiduefratelliAlfredoeMarioVissicchio;obbligo difirmaperaltrisettetracoordinatori didattici, assistenti amministrativi e “procacciatori” di nuovi studenti provenienti da diverse regioni d’Italia. È l’epilogo finale dell’inchiesta coordinatadallaprocuradiVallodella Lucania sulle scuola «fantasma», dove era possibile ottenere il diplomasenzafrequentarelelezioni.L’accusa è per tutti, a vario titolo, di associazione per delinquere, interruzionedi pubblico servizio, truffa ai danni dello Stato e falso continuato. Lo scorsoannoifinanzieridellacompagnia di Agropoli, diretti dal capitano Fabio Antonacchio, denunciarono 132 persone. Tra questi anche studenti, tra i quali non soltanto insospettabili impiegati ma anche giovani calciatori ed attori, i quali, pagandotrai2.500edi5.000uuro,riuscivano ad ottenere un diploma da geometra o ragioniere senza frequentare le lezioni presso istituti scolastici diLaureanaCilentoeCeraso.Acoordinare il lavoro dei finanzieri, il procuratore capo di Vallo della Lucania, GiancarloGrippo,eilprocuratoreaggiunto Alfredo Greco. L’istituto in questione, il Leon Battista Alberti. Ilblitzdeifinanzieriscattòaseguitodiun’indaginefiscale.Ma,unavolta all’interno della scuola, trovarono le diciotto aule deserte. Eppure, nel solo anno scolastico compreso tra il 2011 e il 2012, nelle due sedi del Leona Battista Alberti erano state registrate 347 iscrizioni. E non solo: gran partedegliiscritti,cheavevanofalsamenteattestatodirisiederepressoindirizzi di comodo nella provincia di Salerno, in realtà risultavano residenti ed impiegati in altre regioni, tra cui Lombardia, Piemonte, Veneto,Friuli,EmiliaRomagna,Lazio,Calabria, Puglia e Basilicata. Le otto verifiche fiscali eseguite parallelamenteallosvolgimentodelle indagini nei confronti dei fratelli Vissicchiohannoconsentitodiquantificaregliingentiproventiconseguiti da questa vera e propria “industria del falso” con l’emersione di oltre5milionidieuI numeri rosottrattiatassaAccertata zione ai fini delle l’evasione imposte dirette e per quasi 3,3 milioni ai fini Irap, nonché sei milioni 730.000eurodiriDisposto tenute sulle retriil sequestro buzioni evase nel dei beni periodo 2004-2012. Alla fine del 2012ilmancatoversamentodelleimposte, nonché dei contributi previdenzialiedassistenzialisulleretribuzioni dei dipendenti, aveva generato un debito nei confronti dell’Erario pari a 5,7 milioni di euro, già affidato alla riscossione di Equitalia, che ha peraltro portato alla dichiarazione difallimento–richiestod’ufficiodalla Procura di Vallo della Lucania e sentenziatodaltribunale-diduedelle tre società riconducibili ai due fratelli, titolari di parità scolastica concessadall’UfficioScolasticoRegionale. L’emersione di una evidente “sproporzione”trairedditidichiara- Gli iscritti vip Nei guai la star dei Cesaroni e il bomber Zigoni Lo scorso giugno i duecentosei studenti del Leon Battista Alberti di Laureana Cilento e Ceraso che dovevano diplomarsi, non sono stati ammessi all’esame di maturità. Durante le sedute dei consigli d’istituto, che si svolsero alla presenza dei finanzieri, sono venute fuori delle storie interessanti poi oggetto di ulteriori indagini. Le scuole sono poi state chiuse e la parità revocata. Il retroscena Tra gli studenti vip dei due istituti, anche una giovane attrice italiana, Micol Olivieri, balzata alle luci dei riflettoriperlasuapartecipazionealla serie tv di Canale 5 “I Cesaroni”. E nonsolo. C’èancheun lungoelenco di giovanissimi calciatori non professionisti ma che militano in diverse squadre Primavera anche di club importanti. Quindi il calciatore dell’AvellinoGianmarcoZigoni.Entrambi sarebbero stati portati da dei “procacciatori” che avrebbero preso una percentuale sulle iscrizioni. Proprio partendo dai controlli agli studenti, i finanzieri del capitano Antonacchio hanno ricostruito step by step il complicato meccanismo truffaldino. In pratica vi era un sistematico utilizzo da parte dei docenti di penne cancellabili per l’annotazionedelleassenzeedellelezioni sui registri di classe, in modo tale da poter successivamente consentire l’“aggiustamento” delle registrazioni in segreteria, per evitare che gli studenti superassero il tetto massimo di assenze per essere ammessi alle classi successive. In prossimità delle prove di verifica venivano anche inviate le tracce per posta agli studenti fuori sede. E ancora il sistema prevedeva anche la sistematica falsificazionedeicertificatidiidoneità al quinto anno degli studenti, che venivano successivamente ammessi agli esami di Stato in assenza dei previsti requisiti; la fittizia iscrizione di numerosi alunni alle classi intermedie,chesonorisultati effettivamente ignari della loro“partecipazione” quotidiana allelezioni,necessaria per dimostrare il completamento dei corsi di studi presso gli istituti paritari. Dall’in- Micol Olivieri crocio dei dati è emerso che tra gli studentifalsamente iscritti al corso di scuola superiorevieraunapersona che aveva conseguito solo la licenza elementare.Quindic’eraanche la falsificazione di certificati di Marco Zigoni servizio rilasciati alpersonaleamministrativoincambio della somma di 5.000 euro per attestare la fittizia prestazione del servizio per 4 anni scolastici, idonea per l’illegittima attribuzione di punteggioperl’immissioneinruolo nellescuolepubbliche; lamancata corresponsionedeglistipendiaidocenti, che accettavano di firmare le buste paga pur non percependo alcun compenso,alfine dipoterconseguireilpunteggioperl’inserimentonelle graduatorie. pe.car. Le «scuole fantasma» Vendevano «diplomi» a starlette e giocatori Arrestati i fratelli Vissicchio, sette obblighi di dimora tiedilpatrimonioaccumulatopereffetto delle attività illecite investigate, valorizzato in oltre 6,6 milioni di euro, ha permesso alla procura di Vallo della Lucania di richiedere al Tribunale di Salerno l’emissione nei confronti dei due fratelli di una misura diprevenzionepatrimoniale,eseguita dai finanzieri di Agropoli, che ha portato al sequestro di 59 unità immobiliariconferiteinunfondopatrimonialeallafinedel2012pertentare di “proteggerle” dai sequestri, ad Agropoli, Laureana, Torchiara e Ceraso,tracuitrevilledilussoconpiscina e numerosi appartamenti, cinque veicoli e disponibilità finanziarieperben1,7milionidieurodepositatesuicontioppureinvestitiinpolizze assicurative, di cui 240.000 euro a garanzia per l’acquisto in leasing, al prezzo di 2,5 milioni di euro, di un notoalbergodiAgropoli,attualmente in ristrutturazione, che ospita un istituto alberghiero paritario parimenti gestito dai due fratelli. L’indagine La guardia di finanza eseguì il blitz in due istituti paritari di Ceraso e Laureana per una verifica fiscale ma trovò le aule deserte e le presenze sui registri © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Favorì la vittoria del figlio per un progetto, per la Cimino processo bis La sentenza La preside del Genovesi a giudizio con altri cinque l’accusa è abuso d’ufficio La dirigente scolastica del Genovesi, Caterina Cimino, è stata rinviata a giudizio dal gip Sergio De Luca per abuso d’ufficio. L’udienza si celebrerà a dicembre e imputati assieme alla preside ci sono anche il figlio Francesco Perillo, vincitore nell’ambito di un progetto scolastici che sarebbe stato indebitamente affidato a lui; la vice preside Maria Gabriella Di Maio; la seconda collaboratrice Giuseppina Ciliberti; il dirigente del Servizio area amministrativa Giovanni Temis; il tecnico di laboratorio Rosa D’Amico. Gli ultimi quattro erano membri del Gop (il Gruppo operativo di piano) il cui compito era di esaminare i progetti. Sarebbero stati tutti loro, in accordo con la Cimino, a “pilotare” la vittoria del progetto “Innovadidattica” che si è svolto al Genovesi nel 2010. Grazie a questo “aiuto” Perillo sarebbe riuscito a svolgere nell’istitutoo che dirige la madre, un progetto retribuito per 80 euro all’ora, e che gli avrebbe consentito di percepire circa 4.800 euro. Secondo l’impianto accusatorio del sostituto procuratore Maurizio Cardea, la Cimino avrebbe abusato del potere derivante dal suo ruolo, per imporre ai componenti del Gop il progetto del figlio. A denunciare l’accaduto ai carabinieri di Salerno, che hanno poi avviato l’indagine, sarebbe stato il vero vincitore del concorso poi scalzato da Perillo che, invece, era arrivato secondo. La preside Caterina Cimino Lo scorso febbraio la Cimino era già stata rinviata a giudizio per una storia di mobbing: la preside avrebbe avuto una serie di «condotte vessatorie, ingiuriose, minatorie e diffamatorie» nei confronti di una docente della scuola, Teresa Masi, alla quale dopo le vessazioni subite sarebbe stata riscontrata una malattia definita «disturbo dell’adattamento con umore depressivo ansioso» con invalidità permanente del 15%. La Cimino, secondo la procura, non avrebbe neanche tenuto conto nel suo comportamento vessatorio della patologia tumorale della quale la Masi già soffriva rivolgendo alla donna, alla presenza degli studenti, «frasi irriguardose e minacciose» come nel marzo 2008: «Vada in classe a lavorare e non trovi scuse per non fare lezione». La Cimino avrebbe anche emesso a carico della vittima tre sanzioni disciplinari delle quali si chiederà spiegazione nell’aula del tribunale. Secondo la difesa i fatti «incriminati» sarebbero avvenuti tutti tra il 2008 e il 2009 quando la Masi, per seri problemi di salute, iniziò a sottoporsi a delle sedute di radioterapia. E proprio questo, secondo l’accusa, avrebbe fatto sì che la Cimino accusasse la Masi di «venir meno ai suoi doveri di docente». Le avrebbe anche inviato nel maggio del 2008, a distanza di otto giorni, due visite fiscali a casa benché sapesse che il motivo delle sue assenze era dovuto alle sedute di radioterapia che svolgeva in un centro specializzato di Marano di Napoli. La preside avrebbe anche rilasciato un provvedimento alla donna di autorizzazione all’esercizio della libera professione di avvocato aggiungendo diciture offensive. pe.car. © RIPRODUZIONE RISERVATA Composite IL_MATTINO - SALERNO - 39 - 05/07/13 ---- Time: 04/07/13 23:02 user: fpssacisl mail: [email protected] ip: 62.98.33.237 38 Salerno Primo piano Venerdì 5 luglio 2013 Il Mattino L’inchiesta Il processo Porno e violenza choc a Buccino per la Tommasi Aula bunker, bagarre in udienza imputato minaccia: «Mi uccido» Il caso Tensioni ierimattina all’aula bunker del carcere di Fuorni per l’animata udienza preliminareallagangdi«Pupatella», allanagrafe Antonio Noschese. Qualche tensione tra il pm Vincenzo Montemurro e alcuni membri del collegio difensivo, si è risolta con un rinvio degli atti relativi alle posizioni di alcuni imputati nuovamentealgip.Ierimattinaall’appelloerano42gliimputatiaprocesso.LorisAvossa,dallagabbia,haminacciato il suicidio in carcere chiedendo al giudice Emiliana Ascolidiesseremandatoacasa perché lì, a Fuorni, sta avendo dei problemi. Ha anche dichiarato di «volersi tagliarelevene»poi,dopoildurointerventodeigiudiciedella polizia penitenziaria, si è calmato. L’udienza è stata poi rinviata al 17 dicembre. Il blitz che ha consentito di sgominare l’associazione dedita allo spaccio della droga in città, è di ottobre dello scorso anno: in codice «zio’s team» per l’appellativo che i giovanispacciatoririservava- Arresti per il film hard della showgirl Sorpresa in paese: «Non era uno spot?» Un fotografo di Caggiano, amico delproprietario delRelais Eliceto di Buccino, è stato l’intermediario con i produttori del ciclo di film hard «Confessioni private», proponendo la struttura, un cinque stelle immerso nel verde e lontano da sguardi indiscreti, a Federico De Vincenzo e Giuseppe Matera, rispettivamente residenti a Milano e Velletri, e da ieri in carcere con l’accusa di violenza sessuale di gruppo ai danni della showgirl Sara Tommasi. Una struttura il cui proprietario sperava, in questo modo, di poter rilanciare magari catturando l’attenzione di qualche grande produttoreedipoterentrarenel circuito delle location per set cinematografici.Invece,comeuneffettoboomerang,ladenunciapresentatadalla Tommasi ha avuto un impatto d’immagine diverso.Il proprietario della struttura a cinquestelle,Antonio SalimbeAccordi ne, ricorda ancoFotografo ra non nitidezza di Caggiano quei giorni. Anmediò che lui è stato la trattativa ascoltatodaimae ha racper la scelta gistrati contato loro di del set una telefonata al Relais della madre della Tommasi, preoccupata perché lafigliadovevaprenderedellemedicine. Un argomento, quello delle medicine, che mai nessuno ha approfondito vedendo la giovane showgirl allegra e vivace anche se quasi sempre ritardataria. «Quandoèandatasulset-racconta Salimbene - è andata con le sue gambe, sembrava in forma. È stata proprio lei a dire che aveva già girato un film hard e che voleva far parlare di se». La richiesta di provvedimenti cautelari presentata dal sostituto Guarino riguarda anche altre tre persone ma è stata respinta dal gip Ascoli.Almomentosonosoloiscritti nelr egistro degli indagati: sarebbero tre attori professionisti del genere hard che si sarebbero prestati alla violenza di gruppo, ripresa da una telecamera per poi mandare in streaming la pellicola con una Sara Tommasidalvivo.Mainretequella pellicola non è mai andata: a bloccarne la diffusione è stata prima la denunciadellavittima,poiilsequestro disposto dalla procura. pe.car. © RIPRODUZIONE RISERVATA Coop sociali la via ... Mita Marra Rispettoalle52tipologiediattività rilevate, come ad esempio, lavorare, portare i figli a scuola,farelaspesa,lavarsi,pagare le bollette, andare al cinema o a a teatro, ecc., sono stati raccolticirca12mila dati,inseguito, aggregati in sei tipologie diattivitàsecondo laclassificazione europea adottata per i confronti internazionali sull’uso del tempo. La giornata di 24 ore, cioè, è stato distinta in unità di tempo destinato allacuradellapersona, allavo- La Velina laureata alla Bocconi Trentadue anni, laureata alla Bocconi di Milano, inizia la sua carriera televisiva come valletta nel «Paolo Limiti Show». Ma la notorità gli giunge grazie alla partecipazione all’«Isola dei famosi» che le consente non solo di avere una partecipazione importante nello spettacolo «On the road» sui canali Mediaset ma anche di essere scelta per un calendario artistico di Max. Nel febbraio 2011 arrivano i primi problemi: il suo nome compare nell’inchiesta milanese su Ruby ma lei, dalle pagine dei rotocalchi e dei quotidiani, si dichiara «vittima di persecuzioni e ricatti continui». Location Il Relais Eliceto, location del film hard di Sara Tommasi; a destra, la showgirl L’esca delle foto per un calendario «Lei vittima, sfruttata la sua fragilità» Il retroscena Le riprese hard e la violenza Atto d’accusa nelle carte del gip e l’ansia della madre della starlet Petronilla Carillo «È stata sfruttata la menomazione della vittima», scrive il gip Emiliana Ascoli per commentare la brutalità della violenza di gruppo consumata sullagiovaneshowgirlSaraTommasiaffetta,secondoanchequantoriferiscono i suoi legali (gli avvocati Alfonso Luigi Marra e Saverio Campana) da piccoli disturbi piscologici. Ma aggravata anche all’effetto prodotto su di lei dalla cocaina che i suoi “carnefici” le hanno fatto prendere. UnraccontolucidoquellocheSara Tommasi ha fatto alsostituto procuratore Elena Guarino titolare delleindagini. Quest’ultimaha avuto la delicatezza di convocare la showgirl nel suo ufficio al terzo piano di via Rafastia in una tarda serata di novembre. L’ha convocata di sera, la serastessachelaTommasieraandata a presentare personalmente l’esposto negli uffici della procura pressoilpalazzodigiustizia diSaler- ro professionale, alle attività domestiche e all’accudimento dei figli, al tempo libero e agli spostamenti.Checosa èemerso? In primo luogo, l’organizzazione del lavoro nell’ambito delle cooperative sociali è flessibile e sensibile alle esigenze di conciliare professione e famigliainparticolaredellelavoratrici.Questesonoinmaggioranza giovani di età media 38 anni, molto istruite (con laurea e master), per metà coniugate e metà single o separate. Laloroattivitàlavorativasiconcentra ovviamente nei giorni feriali, ma, ed è interessante sottolinearlo, il loro lavoro retribuito frequentemente si trasforma in lavoro volontario. Benché non percepiscano mensilmente lo stipendio a causa dei forti ritardi con cui le amministrazioni rimborsano lecooperative, iservizieleprestazioni che queste lavoratrici erogano sono sempre garanti- ti grazie al loro spirito di abnegazione;segnotangibiledellorosensodiappartenenzaedelle loro forti motivazioni che in gergo si definirebbero “intrinseche”rispettoaquelle“estrinseche”, legate cioè alla remunerazione e al prestigio sociale del lavoro. Come “cooperanti”,sonotuttedirigentieoperatrici determinate a perseguire una missione sociale nonostante l’incertezza economica pesi sempre di più sulle prospettive future specialmente dicoloroche vivono suuna sola fonte di reddito. Se il governo nazionale saluta positivamente la maggiore flessibilità nei conti pubblici concessa da Bruxelles,dobbiamoauspicarci che i benefici di queste decisioni macroeconomiche si riflettanotangibilmentesullevite delle persone (in particolare, donne) che garantiscono quotidianamente l’unico welfare che esiste in Italia. no. Un racconto lungo e dettagliato, quello della Tommasi, confermato in alcune parti anche dalla madre. Entrambe avrebbero riferito di quell’incontro avuto il 12 settembre scorso con i due produttori nell’appartamento romano della Tommasi. Un incontro durante il quale De Vincenzo e Matera sarebbero stati ambigui e vaghi nel prospettare la propostadilavoroallaTommasi,trascinandola fin giù a Buccino, presso il Relais Eliceto, con la scusa di scattarle qualche foto artistica in vista della realizzazione di un calendario a scopi di beneficenza. Soltanto una volta preso possesso della stanza, a Buccino,laTommasi sisarebberesa conto di essere stata raggirata: invece di un set fotografico si è ritrovata in una fredda camera di albergo per girare una delle pellicole della raccolta «Confessioni private». Ma la violenza non sarebbe avvenuta sul setma tra una ripresa el’altraevideofilmata su una pellicole che sarebbe presto stata diffusa in streaming. Per gli inquirenti la denuncia di Sara Tommasi è stato soltanto il primo atto di una lunga indagine dove, determinanti, sarebbero state proprioleintercettazioniraccolte.Intercettazioni tra gli indagati, accordi perl’inserimentodelvideoharddellaTommasisuinternetattraversoca- nali«particolari»distreaming.Unvideo dove, oltre a Federico De VincenzoeGiuseppeMaterahannopreso parte altri tre uomini, attori professionisti di film hard. Per loro il gip ha respinto per oralarichiestadi custodia cautelare. Intercettazioni, dunque, che avrebbero inchiodato tutti i partecipanti di quella violenza impressa su pellicola e visionata dai carabinieri del capitano Alessandro Cisternino dopo averla ritrovata e sequestrata nello studio milanese di De Vincenzo. Intercettazioni che per ora sono tenute «riservate» dagli inquirenti © RIPRODUZIONE RISERVATA che nei mesi scorsi hanno ascoltato anche tutti i componenti della troupe.Nonvisibilineancheailegalidelle difese (De Vincenzo è rappresentato dagli avvocati Mattia Floccher e Fulvio Prestieri) per i tanti omissis che il gip ha imposto su molte delle sessanta pagine di ordinanza. Durante le loro conversazioni telefoniche, i due arrestati esprimono comunque grande preoccupazione per gli impegni professionali non mantenuti dalla Tommasi e per i mancatiincassidovutiall’impossibilità di mettere in rete quel video dopo la denuncia presentata dalla showgirl. Quindi si preoccupano per le conseguenze che potrebbero esserci.Preoccupazioniche per icarabinieri e per la procura di Salerno sarebberounaveraepropriaammissione di responsabilità. De Vincenzo e Matera erano stati presentati alla Tommasi dal suo agente. Con loro la showgirl aveva girato il suo terzo film porno ed era legatadaunbuonrapportodiamicizia con entrambi. Tant’è che non ha problemi a riceverli nella sua abitazioneromana per «parlare di affari». EseconMaterairapportieranobuoni, con De Vincenzo erano ancora più stretti: stando alle testimonianze raccolte dai carabinieri, infatti, durante i quattro giorni di permanenza ad Eliceto di Buccino, hanno dormito nella stessa stanza. Violenzasessualedigruppo,dunque, dopo aver fatto prendere della cocaina alla Tommasi approfittando così del suo stato di incoscienza. Eforseanchedeiproblemipsicologici che ogni tanto prendevano il sopravvento su di lei. © RIPRODUZIONE RISERVATA LO si VOinclu ALglio TA aga ER e b FF e O Tass Dalla prima di cronaca Il personaggio no al capo, lo “zio” Antonio Noschese. L’organizzazione criminale importava lo stupefacenteattraversoconsolidatirapporticonfornitorinapoletani. In pratica, cocaina, eroinaedroghesintetichevenivanoacquistateneiterritori del napoletano, dove ieri sonofinitiincarceretreesponentidella malavita organizzata nel territorio orientale del capoluogo regionale. Negli anni, secondo le indagini avviate nel 2010, Noschese era riuscito a creare una fitta rete di spacciatori, ma soprattutto aveva allacciato rapporti con la malavitaorganizzatadiSanGiovanniaTeduccioeBarra,nelterritorio orientale di Napoli. pe.car. SUNNY BEACH DA NAPOLI Partenze: Dal 23 luglio al 27 agosto tariffa valida per prenotazioni effettuate dal 05/07 al 07/07 Tariffa soggetta a disponibilità limitata e non comprensiva di quota gestione prenotazione euro 7 a pratica Informazioni e prenotazioni presso le migliori agenzie di viaggio e sul sito: www.balkanexpress.it © RIPRODUZIONE RISERVATA Composite IL_MATTINO - SALERNO - 38 - 05/07/13 ---- Time: 04/07/13 23:02 LA CITTÀ VENERDÌ 5 LUGLIO 2013 Agropoli-Capaccio 33 ■ e-mail: [email protected] » In ospedale niente pazienti Trasferiti appena operati AGROPOLI LA VERTENZA SANITÀ Dall’Asl direttive per l’emergenza: «Degenti non dimissibili subito in altri presidi» Tra 7 giorni la decisione del Consiglio di Stato sul ricorso presentato dai sindaci ◗ AGROPOLI Giorni concitati per il destino dell’ospedale. Tra sette giorni il Consiglio di Stato dovrà esprimersi sul ricorso presentato dal Comune di Agropoli contro l’ordinanza del Tar, che ha dichiarato legittimo il piano di dismissione del pronto soccorso e di riconversione del presidio, avviato dal manager dell’Asl Antonio Squillante, in esecuzione del decreto regionale 49. Ad affiancare l’amministrazione del sindaco Franco Alfieri anche i Comuni di Capaccio, Torchiara e Castellabate, che si sono costituiti in giudizio in vista della sentenza del Consiglio di Stato attesa per il 12 luglio. Il direttore sanitario dell’Asl Salerno Anna Luisa Caiazzo ha disposto nuove direttive per l’attività assistenziale del nosocomio attraverso una nota inviata al direttore sanitario Francesco Lombardo. Il provvedimento stabilisce le modalità sulle prestazioni del pronto soccorso. «Viste le attività espletate presso il presidio dal 22 giugno – si legge nella nota – al fine di assicurare una maggiore appropriatezza delle prestazioni erogate, si ritiene che debbano essere garantite esclusivamente quelle di urgenza indifferibile, sia medica che chirurgica, considerata l’organizzazione delle unità operative della struttura. I pazienti, a cui è stato effettuato trattamento in emergenza, allorché non dimissibili, appena le condizioni lo consentano dovranno essere trasferiti presso altri presidi ospedalieri con disponibilità di posti letto. Tanto al fine di garantire un turnover adeguato ed evitare blocco del percorso assistenziale». Nella nota si chiede anche che «i dirigenti medici dell’area medico-chirurgica siano tutti Le ruspe che operano sulla spiaggia e le alghe rimosse agropoli Ruspe in azione sulla spiaggia Ma le alghe restano al porto ◗ AGROPOLI Una recente manifestazione a difesa dell’ospedale di Agropoli (foto SgPress) impegnati per il pronto intervento sia per garantire il front-office dei pazienti che accedono all’ospedale, che assicurare assistenza ai degenti». Intanto, il Comitato pro ospedale, coordinato da Giovanni Basile, ha organizzato per domenica l’iniziativa “Sanità autogestita”. Il comitato avvalendosi di medici e infermieri in collaborazione con l’Avis, offre alla cittadinanza in piazza Vittorio Veneto una giornata di prevenzione autogestita effettuando, in modo gratuito, la misurazione della pressione arteriosa e l’esame del livello glicemia. Chi vorrà potrà donare il sangue. Per l’11 luglio è prevista anche la visita all’ospedale del vescovo Miniero. Angela Sabetta la politica Capozzolo (Pd): «Agita la poca chiarezza» Ad invitare al dialogo, in vista della sentenza del 12 luglio, è la deputata del Pd Sabrina Capozzolo, firmataria di un’interrogazione al ministro della Salute. «La vicenda dell’ospedale continua a complicarsi e la non chiarezza – afferma la deputata - e le continue modifiche sul suo futuro non ci aiutano. Tutto ciò agita gli animi e rende il lavoro di tutti più difficile, caratterizzato da rivendicazioni e accuse che sono un forte ostacolo per un proficuo dialogo. E’ fondamentale mantenere la calma e attendere il roccadaspide 12 luglio. Anche il ministero della Salute fatica a trovare una soluzione a questo intricato puzzle di norme e di leggi che nel tempo hanno creato solo una gran confusione, impedendo di capire chi deve far cosa e perché». Per queste ragioni la Capozzolo spiega che «il ministero della Salute non ha ancora tutti gli elementi per pronunciarsi sull’interrogazione che ho presentato da più di 15 giorni. L’attenzione non è scemata minimamente. Stiamo facendo il possibile per ottenere risposte che non siano solo parole ». Sono iniziati ieri mattina i lavori di pulizia della spiaggia della marina. Le operazioni, effettuate da due ruspe, consistono nella raccolta della posidonia e nell’accantonamento della stessa sul lato est della spiaggia. Il mancato definitivo smaltimento della posidonia però ha alimentato il malcontento di cittadini, turisti e commercianti i quali si aspettavano una definitiva risposta al problema alghe, al fine di restituire alla spiaggetta del porto, come al promontorio del centro storico, il suo antico splendore. Per questo le critiche e le proteste nella mattinata di ieri non si sono fatte attendere. «Questa spiaggia – hanno dichiarato alcuni residenti – continua a venire maltrattata. Nonostante la bandiera blu, ricevuta per la prima volta quest’anno e i dati Arpac che qualificano l’acqua del mare come buona, si è provveduto ugualmente a piazzare due pontili galleggianti a pochi metri dall’arenile, così da compromettere la balneabilità dell’area, inoltre si provvede solo a luglio a pulire la spiaggia spostando le alghe su un lato». Turisti e residenti chiedono da sempre che le alghe vengano smaltite perché le stesse, oltre a sfregiare uno degli angoli più caratteristici e suggestivi di Agropoli, emanano cattivo odore e sono dimora di topi. In riferimento all’accantonamento del- la posidonia, Massimo Cantalupo, titolare del Resort Palazzo Dogana che insiste sulla spiaggia in questione, che aprirà i battenti il prossimo 20 luglio afferma: «E’ un rimedio poco decoroso ma è meglio di niente. Magari questa soluzione si poteva adottare qualche settimana fa e non in piena estate». «Sono più di 6 anni che va avanti questa storia – dice un affezionato turista – mentre prima avevamo la collina delle alghe, ora accantonando anche quelle prodotte quest’anno, sotto la rupe ci saranno gli appennini di posidonia». Per Aldo Romano di Sel «continuare ad accantonare la posidonia significa non risolvere mai il problema, cosa che non è più prorogabile. Mi auguro che non sia un pretesto, per arrivare poi a cementificare la spiaggia, con la scusa di eliminare definitivamente la questione». Il comune aveva emesso un avviso per manifestazioni di interesse per smaltire le alghe, conclusosi il 13 maggio scorso. L’operatore prescelto avrebbe dovuto eseguire «il processo di smaltimento di un quantitativo presunto di rifiuti pari a 7mila tonnellate circa» entro il 21 giugno scorso. L’operazione non ha poi avuto alcun esito in quanto, come affermato dall’assessore al demanio e porto, Massimo La Porta, «le offerte pervenute sono troppo onerose per le casse dell’ente». Andrea Passaro ©RIPRODUZIONE RISERVATA capaccio scalo Saltano i rimborsi per i dializzati Nuova caserma, soldi dal Comune Da sette mesi sostengono le spese senza il contributo dell’Asl ◗ ROCCADASPIDE Pazienti sotto dialisi ancora una volta penalizzati per il mancato rimborso delle spese trasporti elargite dall’Asl Salerno. Una situazione di disagio, che persisterebbe da circa sette mesi, e riguarda i pazienti afferenti al Centro dialisi, situato in località Fonte, provenienti dalla Piana del Sele e dall’area cilentana. A denunciare il disagio è Giuseppe Donatiello, responsabile dell’Asi (Associazione samaritana italiana) che opera a Capaccio Paestum e Agropoli, effettuando il servizio 118, e quello di trasporto di alcuni dei dializzati che afferiscono al Centro. «E’ ormai da circa sette mesi afferma Donatiello - che le persone sottoposte a dialisi, circa una cinquantina, non ricevono il dovuto rimborso dall’Asl Salerno per le spese di trasporto, che effettuano sia con mezzi privati che con l’ambulanza. I pazienti nefropatici sborsano di tasca propria i soldi per le spese di viaggio». Una delle cause alla base del disagio sarebbero le lungaggini burocratiche. «L’istanza per ottenere il rimborso segue una trafila molto più lunga rispetto a qualche tempo fa – spiega Donatiello – si fa la richiesta al distretto sanitario di Capaccio, che la invia a Roccadaspide che fa le determine e le rispedisce a Capaccio. Da qui vengono mandate a Salerno e poi a Nocera per giungere infine in banca. La Regione la rimessa delle somme per i servizi la fa a gennaio, perché non vengono rispettati i tempi?». Lo stesso Donatiello da ottobre non riceve i rimborsi per il servizio di trasporto di alcuni pazienti nefropatici. Le quote di rimborso viaggio mensili vanno da 80 euro ad un massimo di circa 220 euro. (a. s.) Esproprio dei suoli per accelerare l’insediamento dei carabinieri ◗ CAPACCIO Il progetto per la costruzione della nuova caserma dei carabinieri a Capaccio scalo entra nel vivo. L’amministrazione del sindaco Italo Voza, dopo la manifestata disponibilità a cedere al Demanio dello Stato gli immobili, di proprietà del Comune, nei quali è ospitata la locale caserma in Via Italia ’61, ha recentemente deliberato di partecipare economicamente all’acquisizione dell’area pro quota dove sorgerà il nuovo edificio, attraverso procedura espropriativa, che poi sarà ceduto al Demanio. L’obiettivo è quello di accelerare i tempi. Una decisione che fa seguito alle riunioni tecniche tenute tra il Comune e il Provveditorato alle opere pubbliche per rispondere alle esigenze manifestate dal comando provinciale dei carabinieri. La struttura di Capaccio Scalo è interessata da cedimenti del terreno che stanno compromettendo le condizioni di vivibilità dei locali che necessitano di ristrutturazione e che, in ogni caso, non sarebbero adeguati, considerato che non è possibile effettuare delle opere di ampliamento, ad ospi- tare una nuova caserma. Da qui la necessità di costruire una nuova struttura individuata su un fondo in via Fornilli, che sarà acquisito dal Comune mediante esproprio su delega del Provveditorato interregionale alle opere pubbliche Campania-Molise. L’acquisizione dell’area pro quota del Comune sarà stabilita nel progetto in via di definizione e nei limiti della disponibilità di bilancio. L’intenzione è quella di costruire una caserma che permetta di raddoppiare l’organico al momento presente sul territorio comunale. (a. s.) 32 Cilento ❖ Diano ❖ Alburni LA CITTÀ VENERDÌ 5 LUGLIO 2013 Frana “Mingardina” Il Comune gestirà parte della strada sant’arsenio Anas termina manutenzione su Statale 571 ◗ SANT’ARSENIO linuro, per i quali i flussi turistici sono vitali». «È dall’autunno scorso – conclude –che abbiamo chiesto alla Provincia di affidarci la gestione della Mingardina, ma certo non abbiamo i fondi per poter fronteggiare le spese di ripristino del tratto franato. Vogliamo assumerci le responsabilità che ci competono ma non possiamo accollarci anche quelle degli altri enti interessati». Andrea Passaro È tornata alla normalità la circolazione sulla S. S. 517 var dopo gli interventi al km 6 che per due mesi hanno visto la riduzione della carreggiata ad un’unica corsia. I lavori hanno previsto la messa in sicurezza di uno dei punti più pericolosi ed instabili dell’arteria: un pericoloso avvallamento dovuto ad una cattiva tenuta del muro laterale di protezione della strada, causato anche dalla cattiva manutenzione del fiume sottostante. Un intervento che se aggiunto agli altri eseguiti nel corso dell’ultimo anno dall’Anas, rappresentano un passo in avanti per garantire più sicurezza per gli utenti della strada nel futuro. Gli interventi hanno visto, nell’ultimo anno, l’installazione di nuovi guardrail, segnaletica verticale e orizzontale nuova, segnalatori luminosi nelle curve pericolose. «Ringrazio per l’ennesima volta il lavoro instancabile dell’Anas a favore della sicurezza stradale – ha dichiarato Daniele Campanelli presidente dell'associazione Life Onlus che si occupa di sicurezza stradale - Un lavoro fatto di tanti piccoli e grossi interventi che uniti favoriscono la sicurezza stradale». ©RIPRODUZIONERISERVATA ©RIPRODUZIONE RISERVATA La Provincia passa le proprie competenze all’Ente Il sindaco: «Ma non abbiamo fondi per gli interventi» ◗ CAMEROTA La gestione operativa e funzionale della Mingardina è di competenza del comune di Camerota e lo resterà fino al prossimo 30 settembre. Lo ha stabilito la giunta provinciale che ha approvato lo schema di convenzione per il trasferimento temporaneo della gestione della strada Sr ex SS 562/dir. In particolare il comune dovrà gestire il tratto di strada dal km 5,560 (innesto con la sp 66) fino al km 6,800 (innesto sp 17). Sulla strada, che conduce al mare di Palinuro e Marina di Camerota, da mesi si viaggia a senso unico alternato regolato da impianto semaforico. Una situazione che, specie nei week end, provoca code chilometriche di auto. L’interdizione di una delle corsie di marcia è stata causata da una frana che ha colpito la zona diversi mesi fa. Nonostante lo stanziamento da par- Il sindaco Romano Il presidente Iannone Una frana sulla strada “Mingardina” te della Provincia di un finanziamento di 380mila euro, ad oggi si continua a viaggiare ad intermittenza e raggiungere le due località balneari del Cilento, per turisti e residenti, è una vera e propria impresa. Ma qualcosa sembra muoversi: oggi la Stazione unica appaltante fornirà alla Provincia il nominativo dell’impresa che eseguirà i lavori a settembre. Intanto, secondo quanto si legge nel provvedimento dell’esecutivo provinciale, il comune di Camerota quale gestore «si impegna ad eseguire tutto quanto necessario alla fruizione in sicurezza ed alla tenuta in esercizio» della strada al fine di riaprirla. Sono a carico del comune inoltre «tutti i danni derivanti da inadempienze, imperizie, imperfetta esecuzione degli interventi, arrecati a persone, opere, cose, in fase di assunzione della gestione del tratto stradale tenendo sollevata la Provincia da qualsiasi responsabilità». «Attendo di vedere il provvedimento – dice il sindaco di Camerota, Antonio Romano – per comprendere quali saranno i compiti del comune». «Abbiamo cercato – aggiunge – in tutti i modi di assistere la Provincia, fornendo personale per i semafori, mettendo a disposizione i vigili e la protezione civile, affinché potessimo riavere nel più breve tempo possibile la fruizione completa della strada, fondamentale per i comuni di Camerota e Pa- sala consilina buonabitacolo «Indagate ancora su quei rifiuti» Posto di blocco killer: decide il gup Si discute la richiesta di archiviazione sulla denuncia del Codacons Il maresciallo Cunsolo è accusato di omicidio preterintenzionale ◗ SALA CONSILINA Si svolgerà questa mattina l'udienza in camera di consiglio presso l'aula penale del gup del Tribunale di Sala Consilina per decidere sulla richiesta di archiviazione depositata dal pm per il procedimento penale scaturito da una denuncia del Codacons sulla possibile presenza di rifiuti tossici in alcuni terreni del Vallo di Diano in base a quanto sarebbe emerso dagli atti dell'inchiesta Chernobyl condotta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Ad opporsi alla richiesta di archiviazione presentata dalla Procura è stato Roberto De Lu- Il tribunale di Sala Consilina ca, responsabile territoriale del Codacons. Nel documento con il quale è stata formalizzata l'opposizione De Luca sostiene che la richiesta di archiviazione «si basa su una comunicazione dell'Arpac del 2006 dove si sostiene che i rifiuti smaltiti siano rifiuti speciali non pericolosi. L'operazione Chernobyl è però terminata nel 2007 e portò a galla fatti che non sono così consolatori». Il rappresentante dell'associazione fa riferimento alla comunicazione della Procura di Santa Maria Capua Vetere ai sindaci dei comuni di S. Arsenio, S. Pietro al Tanagro, S. Rufo e Teggiano in cui si chiedeva alle amministrazioni la bonifica di alcuni terreni perchè negli stessi poteva esserci stato un illecito smaltimento di rifiuti. «Ci opponiamo all'archiviazione - spiega De Luca - perchè è giusto che si faccia chiarezza con nuove indagini». ◗ BUONABITACOLO Si terrà oggi presso il Tribunale di Sala Consilina l'udienza preliminare al termine della quale il gup Enrichetta Cioffi dovrà decidere se rinviare o meno a giudizio il maresciallo dei carabinieri Giovanni Cunsolo. La Procura ha chiesto per il militare dell'Arma il rinvio a giudizio per omicidio preterintenzionale per la morte, avvenuta la sera del 20 agosto del 2011, del 22enne di Buonabitacolo Massimo Casalnuovo. Per il pm Michele Sessa, il maresciallo avrebbe deliberatamente voluto operare una lesione nei confronti di Casalnuovo e questo comportamen- La vittima, Massimo Casalnuovo to avrebbe provocato la morte del ragazzo. L'omicidio preterintenzionale è stato contestato a Cunsolo, con l'aggravante di cui all'art. 61 n. 9 del codice penale ossia l'aver commesso il fatto con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione o a un pubblico servizio. Il 22 enne era deceduto dopo essere caduto con il suo scooter in Via Grancia dopo aver cercato di evitare un posto di blocco dei carabinieri nella locale stazione. Il militare in questi due anni, come più volte denunciato dal suo legale, l'avvocato Renivaldo Lagreca, è stato oggetto di violenti attacchi mediatici portati avanti soprattutto su Facebook nonostante non vi sia stata nei suoi confronti alcuna condanna passata in giudicato e tantomeno il rinvio a giudizio. Inoltre l'Arma non ha mai avviato alcun procedimento disciplinare. Sala, cavallo fugge dalla stalla Affaire appalto mensa, Giuliano difende il “vice” Loviso e semina il panico in centro polla ◗ POLLA Il sindaco di Polla, Rocco Giuliano, esprime «piena ed incondizionata solidarietà» al vicesindaco Massimo Loviso, finito tra le le persone indagate dalla Procura della Repubblica di Napoli per la vicenda che ha coinvolto i vertici della ditta Puliedil srl, società che ha avuto in appalto anche la gestione della mensa scolastica nel comune di Polla. I fatti risalgono al periodo compreso tra il 2009 ed il 2011 quando Loviso era sindaco del comune di Polla e sua vice era Giuliano. Nei giorni scorsi i carabinieri hanno perquisito l'abitazione di Lovi- so e gli uffici comunali alla ricerca di documentazione relativa all'appalto della mensa scolastica ed alle assunzioni. Sembra che a far finire nei guai l'ex primo cittadino siano state alcune intercettazioni telefoniche. «Nell’esprimere piena fiducia nell’operato della magistratura - ha scritto Giuliano nella nota diramata ieri esprimo, al tempo stesso, unitamente all’amministrazione tutta, solidarietà e fiducia a Loviso. Essendo, all’epoca dei fatti oggetto di indagine, io stesso vice sindaco del comune, posso tranquillizzare la comunità di Polla sul fatto che i membri della commissione comunale addetta all’espletamento delle gare d’appalto hanno sempre operato nella massima legalità e trasparenza». Il primo cittadino nel comunicato fa anche un passaggio sulla qualità del cibo servito agli studenti. «Il servizio - afferma - è stato svolto sempre sotto lo stretto controllo dei funzionari dell’Asl e dell’osservatorio comunale, del quale fanno parte anche i genitori degli alunni e, tra il personale impegnato nella gestione della mensa, figurano anche genitori degli alunni stessi che in nessun caso hanno registrato la benchè minima irregolarità». Erminio Cioffi ◗ SALA CONSILINA Rocco Giuliano Un cavallo fuggito dalla stalla di un allevatore della zona semina il panico nel centro cittadino. Il proprietario non si è accorto di nulla perché si trovava altrove: fatto sta che l'animale ha percorso correndo l'intera via Mario Pagano per poi arrivare nei pressi del quartiere di Sant'Eustachio nel cuore del centro storico. Fortunatamente a fermare l'animale è stata la presenza di un cantiere. Il cavallo è finito con una delle zampe posteriori in una buca del cantiere. Nel frattempo alcune persone che avevano assistito alla scena hanno allertato gli agenti della Polizia Municipale che giunti sul posto sono riusciti con l'aiuto di alcuni residenti della zona a tirare fuori il cavallo dalla buca. Il quadrupede nella caduta per fortuna non ha riportato alcun trauma. I vigili urbani lo hanno poi riconsegnato al proprietario che nel frattempo era stato rintracciato ed avvisato su quanto era successo. La caduta nella buca è stata provvidenziale ed ha evitato che il cavallo potesse arrivare al galoppo nella centralissima piazza Umberto I dove solitamente oltre alle auto in transito ci sono anche bambini e anziani. 30 Pontecagnano ❖ Sele ❖ Picentini LA CITTÀ VENERDÌ 5 LUGLIO 2013 Tragedia in piscina, a Sicignano l’addio a “Chicca” Cupo ◗ SICIGNANO DEGLI ALBURNI Maria Grazia Cupo È stata eseguita ieri mattina presso la morgue dell’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, l’autopsia sul corpo senza vita della 17enne di Sicignano degli Alburni, Maria Grazia Cupo. Il medico legale, consulente del pm titolare dell’inchiesta, attraverso questo esame ri- chiesto dagli stessi genitori della ragazza, dovrà verificare le cause del decesso della giovane avvenuto lunedì mattina nel reparto di Rianimazione del nosocomio della città capoluogo dopo una nottata di ricovero. La relazione finale del consulente sarà depositata solo nelle prossime settimane direttamente in Procura. E solo allo- ra - insieme al risultato degli esami istologici richiesti dal magistrato - si potrà capire quali sono state le cause della morte di Maria Grazia. Un ultimo tassello per dare definitivamente sia agli inquirenti che ai genitori un motivo certo per questa tragedia. Due le ipotesi in campo: una congestione tale da creare un arresto cardiocircolatorio, o un malore accidentale che abbia fatto perdere i sensi alla 17enne fino a farla annegare nella piscina della struttura turistica di Contursi Terme dove la ragazza era in compagnia di un gruppo di amici. Ieri mattina, dopo l’esame autoptico, la salma della giovane è stata restituita ai familiari. Sono stati fissati per questo pomeriggio, alle 16, i funerali del- la sfortunata ragazza. Il rito sarà celebrato a Sicignano degli Alburni, all’interno della Chiesa San Giovanni Battista, nella frazione di Terranova, dove la famiglia risiede. In tanti - parenti, amici, compagni di scuola e semplici conoscenti - attenderanno l’arrivo del feretro per dare l’ultimo saluto l’ultimo a “Chicca” come molti la chiamavano, e conforto ai genitori, colpiti da un lutto così grave. Massimiliano Lanzotto ©RIPRODUZIONE RISERVATA Stuprarono la Tommasi: due in carcere Le violenze durante le riprese di un film porno in un residence di Buccino. La showgirl: fui costretta ad assumere cocaina ◗ BUCCINO Abusarono sessualmente della showgirl Sara Tommasi, in un residence di Buccino, mentre erano lì per la registrazione delle scene del film porno “Confessioni private”. In manette sono finiti il produttore ed il direttore artistico della pellicola hard: Federico De Vincenzo, 35 anni, originario di Napoli e residente a Roma, e Giuseppe Matera, 29, originario di Avellino e residente a Milano. L’ordine di custodia cautelare è stato eseguito dai carabinieri della compagnia di Eboli, diretta dal capitano Alessandro Cisternino, su disposizione del gip Emilia Ascoli del tribunale di Salerno. L’ipotesi di accusa è violenza sessuale di gruppo. A far scattare le indagini era stata la stessa Sara Tommasi che, a settembre dello scorso anno, presentò formale denuncia alla procura di Salerno, diretta dal dottor Franco Roberti. La showgirl accusò i due indagati di aver abusato di lei, approfittando del suo stato temporaneo di inferiorità fisica e psichica. Inoltre, la showgirl denunciò alla magistratura che, nella circostanza della violenza sessuale, gli fu fatta assumere cocaina. Secondo le indagini svolte dai carabinieri, coordinate della pm della procura di Salerno, Elena Guarino, alla soubrette somministravano continuamente droga per indurla a registrare scene di sesso con alcuni attori. La location per le riprese del porno “Confessioni private” - film sequestrato dai carabinieri in uno studio cinematografico a Milano e già pronto per essere immesso su una piattaforma internet - avvenivano, appunto, nel residence di Buccino, immerso nel verde e lontano dal centro abitato. La troupe della quale faceva parte la Tommasi, che soggior- La showgirl Sara Tommasi: l’inchiesta partita dopo la sua denuncia nò nella suite, resto nel residence per quattro giorni, dal 18 al 21 settembre. In questo contesto – secondo gli inquirenti – gli arrestati abusarono sessualmente della showgirl che si trovava in uno stato di salute “particolare” – scrive la procura – o comunque alterato dall’uso di cocaina. Alla denuncia della showgirl sono seguite dettagliate indagini della procura e dei carabinieri del nucleo operativo di Eboli, guidato dal tenente Francesco Manna. Soprattutto sono state effettuate intercettazioni telefoniche sulle utenze degli indagati e sentito a sommarie informazioni i dieci componenti della troupe, attori compresi. Le attività informative hanno consentito di recuperare elementi sufficienti al pm Guarino per chiedere l’applicazione della misura cautelare a carico dei due produttori. Altre tre persone sono indagate a piede libero. La loro posizione è al vaglio degli inquirenti. Sembra che sul set del film la cocaina girava senza freni per un mix di “droga & sesso”. Uno degli arrestati è stato rintracciato in un hotel di Velletri, in provincia di Roma, e tradotto nel carcere della cittadina laziale. L’altro, invece, soggiornava nella Capitale dov’è stato rintracciato e arrestato. Loro si sono sempre difesi, rigettando ogni addebito. Massimiliano Lanzotto ©RIPRODUZIONERISERVATA Impresa ko, scrive a Napolitano L’allevatore di Buccino perseguitato dai criminali: «Presidente, mi aiuti lei» ◗ BUCCINO Non si arrende alla cattiva sorte che lo perseguita da anni: Antonio Fernicola, il mandriano vittima della criminalità, non ha esitato a chiedere attenzione per il suo caso anche al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Tante promesse, ma pochi atti concreti, da parte delle istituzioni, nei confronti di Antonio Fernicola che è sul lastrico dall’ottobre 2012, data in cui subì il furto dell’intero allevamento. Ha sempre superato con dignità e coraggio, le avversità occorsegli, l’ex allevatore di bestiame, dall’aggressione, di cui fu vittima nel 2000, e che lo ridusse in fin di vita, ai danni procurati alla sua azienda dall’alluvione del novembre 2011; eventi intervallati dalla sequela di furti e minacce perpetuatisi verso i suoi averi e la sua persona, sin dal 1998. Pur combattivo e determinato, Fernicola non è in grado di risollevarsi dallo stato di indigenza in cui è piombato. Di qui, l’ultimo tentativo di risolvere la disperata situazione: chiedere l’intervento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. «Le chiedo un aiuto, presidente-scrive Fernicola -un aiuto vero per ricostruire l’allevamento sottrattomi; un intervento che includa un Dpr (decreto del presi- dente della Repubblica) in concerto con il Ministero dell’Agricoltura- e chiede anche un intervento presso lo stesso assessorato della Regione Campania- perché non si perdano i benefici maturati su domanda unica, Pac». A nulla è valsa l’attenzione da parte di arcivescovi, quali i monsignori Cascio e Spinelli, del sindaco di Buccino, Parisi, perché la situazione economica dell’ex mandriano è più che mai pre- Antonio Fernicola caria. La soluzione dei problemi di Fernicola è affidata adesso all’intervento di Napolitano. Pina Gaudiosi campagna Pontecagnano La Granito lascia Naimoli «Sarò una indipendente» Anastasio vuole la presidenza del Consiglio Ritorno socialisti: «Siamo nel centrosinistra» ◗ CAMPAGNA La neo consigliera comunale Elisabetta Granito lascia il gruppo "Città in Comune" di Raffaele Naimoli e si dichiara indipendente. La decisione sarà ufficializzata nel prossimo consiglio comunale. «Ho scelto di dichiararmi indipendente - sostie- Granito ne la Granito - per proseguire il mio lavoro a sostengo della collettività e delle persone con un ceto sociale debole. Non mi pongo contro la maggioranza, ma deciderò di volta in volta sui provvedimenti che saranno sottoposti al Consiglio». Con l'uscita della Granito dalla lista "Città in Comune" Naimoli rimane da solo in assise a rappresentare il proprio schieramento. La scelta della Granito giunge all’indomani della nomina di Naimoli alla carica di vice presidenza del consiglio comunale, un incarico conferito dalla maggioranza, senza il coinvolgimento dell'opposizione. ◗ PONTECAGNANO Antonio Anastasio «Vogliamo la presidenza del consiglio comunale di Pontecagnano»: la richiesta arriva da Fratelli d'Italia. Il portavoce del partito, Fabio Trapanese, in una nota ha chiesto alla maggioranza guidata dal sindaco Sica di concedere a Fratelli d'Italia, che in consiglio è all'opposizione con Antonio Anastasio, lo scranno più alto dell'assise cittadina. «Prendiamo atto dell'apertura del sindaco all'opposizione - dice Trapanese - e in virtù dell'11% ottenuto alle amministrative dalla coalizione a sostegno di Anastasio chiediamo che la presidenza del consiglio sia assegnata a FdI». Lo scranno andrebbe quindi ad Anastasio, unico esponente in consiglio del partito: «La nostra richiesta – aggiunge Trapanese – è giustificata dal fatto che, dopo le amministrative, la città è equamente divisa tra due ex – candidati (Sica e Lanzara): la figura di Anastasio, vista l’esperienza dello stesso e il suo impegno per il territorio, è garante di tutta la cittadinanza». Intanto, a Pontecagnano torna il Partito socialista: nel cor- pontecagnano Nascondevano droga e rame rubato Presi tre marocchini ◗ PONTECAGNANO Scoperto il nascondiglio di tre marocchini che trafficavano in hashish e rame rubato. I carabinieri sono intervenuti in un’abitazione sul litorale Magazzeno di Pontecagnano. All’interno hanno trovato e sequestrato un quintale di rame in cavi elettrici e numerosi arnesi da scasso. La perquisizione domiciliare ha consentito di recuperare anche quattro etti di hashish, suddivisi in panetti. In manette sono finiti tre cittadini di nazionalità marocchina: Driss Mahfoud, 25 anni, El Hanafi El Attiq, 51, e Norduine Farhate, 33. Tutti devono rispondere di detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti e ricettazione. L’incremento delle attività di spaccio nella zona di Pontecagnano e dei Picentini spinge i carabinieri a fare sempre maggiori controlli antidroga. Dopo i sequestri effettuati in pieno centro, le attività investigative dei militari si sono spostate sul litorale. I militari sono venuti in possesso di informazioni relative ad un gruppo di stranieri che operava in quell’area e compiva azioni delittuose nel campo degli stupefacenti. La perquisizione nell’abitazione dei sospettati ha confermato i sospetti. Oltre allo stupefacente sono stati sequestrati materiale da taglio e confezionamento dello stupefacente e 670 euro, sicuro provento dell’attività di spaccio. so di un incontro il coordinatore cittadino Antonio Malangone ha annunciato la rinascita del partito nella città picentina, alla presenza del segretario provinciale Antonello Scuderi e del consigliere regionale Gennaro Mucciolo. «Non siamo riusciti a presentare una lista in occasione delle recenti amministrative - ha detto Malangone - perché non abbiamo avuto il tempo materiale per farlo; per settembre faremo il congresso cittadino ed eleggeremo il direttivo». Il partito socialista, ha aggiunto Malangone, si muoverà nell'ambito del centro sinistra. Presenti alla conferenza stampa, tra il pubblico, anche Roberto Brusa (coordinatore Pd) e Adriano Montemurro (coordinatore Udc). Marco De Simone Le opportunità non aspettano! annunci, news e strumenti per chi cerca e offre lavoro Afferrale su www.miojob.it LA CITTÀ VENERDÌ 5 LUGLIO 2013 Battipaglia 29 ■ e-mail: [email protected] Investito e ucciso da pirata della strada L’incidente all’alba di ieri sulla rampa d’accesso dell’A3. La vittima è un 24enne marocchino che viveva stabilmente in città Immigrato ucciso da pirata della strada. Il cadavere abbandonato sulla rampa di accesso dell’A3 è stato notato da alcuni automobilisti. Nabil El Hachimi, 24 anni, domiciliato a Battipaglia, è stato investito, presumibilmente, all’alba di ieri. Il corpo sbalzato per una trentina di metri, era adagiato nello spartitraffico tra la rampa autostradale e la ramificazione per il centro cittadino. Sul posto i poliziotti del locale commissariato, diretto dal vicequestore Antonio Maione. La salma è stata sequestrata. Il pm di turno alla procura di Salerno ha disposto l’autopsia. È stata una chiamata al numero di emergenza 113 a far scattare i soccorsi. I poliziotti pensavano a una persona che si fosse sentita male. Il medico del servizio 118, intervenuto sul posto, ha constatato il decesso. Il medico legale, intervenuto su richiesta della procura, ha stabilito che si è trattata di una morte da trauma di incidente stradale. Il corpo senza vita di Nabil El Hachimi era adagiato sull’erba secca, in mezzo a due corsie stradali attraversate da migliaia di automobilisti. Ed è stato grazie all’attenzione di uno di loro che il cadavere è stato scoperto. Sul luogo del ritrovamento si è portato l’equipaggio di una volante del commissariato, guidato dall’ispettore Italo Gallo. Gli agenti sono stati supportati nell’indagine e nella direzione del traffico dalla polizia locale, diretta dal colonnello Giorgio Cerruti. Da una prima analisi, il cadavere presentava delle fratture agli arti inferiori, in particolare alla gamba destra, e una vistosa ferita al capo. Non lontano dal ritrovamento, sulla rampa che dalla Statale 18 porta all’imbocco dell’A3, sono stati trovati i segni di frenata sull’asfalto. E poi dei vetri frantumati, forse quelli di un fanale. La polizia ha rilevato ogni dettaglio del luogo del ritrovamento. Sono stati rilevati anche i frammenti di vetro, ma sono troppo piccoli da poterli analizzare e abbinare a un modello di veicolo. Ogni elemento è stato repertato. il retroscena Anas-Comune La querelle dello svincolo I rilievi della polizia sul luogo dell’investimento (Foto Sg press) Si cerca di ricostruire anche gli ultimi spostamenti di Nabil El Hachimi. Soprattutto perché si trovava a quell’ora ad attraversare un’arteria a scorrimento veloce. L’incidente, infatti, è avvenuto alle prime luci dell’alba. L’incidente potrebbe essere avvenuto intorno alle 4. È probabile che il 24enne, che lavora come bracciante agricolo, si stesse recando a lavoro. Secondo i primi rilievi della polizia, il corpo di El Hachimi è stato sbalzato per una trentina di metri. Si è fermato su un terrapieno. Altri venti centimetri e sarebbe finito di sotto, sull’altra rampa. Per le lesioni riscontrate dall’esame esterno, si presume che l’investitore procedeva a velocità so- Il corpo del 24enne coperto da un telo stenuta. I poliziotti stanno mettendo in campo tutte le pratiche investigative per risalire al pirata della strada. Si spera anche nella possibile testimonianza di qualche automobilista di passaggio per scoprire il responsabile dell’atto piratesco. Il ragazzo investito mortalmente sulla Variante viveva in città con un fratello. È toccato proprio a lui il rito del riconoscimento. La famiglia marocchina abita in un alloggio nel centro cittadino. Risiedono già da qualche anno in Italia e vivono con il lavoro di giornata nei campi agricoli della Piana del Sele. Massimiliano Lanzotto ©RIPRODUZIONERISERVATA Cirielli apre la sede dei “Fratelli” Stasera l’inagurazione in piazza Falcone. E Zara punta alla candidatura a sindaco Ci sarà da oggi una sede, ma al momento non c’è un commissario o coordinatore cittadino, non c’è un esponente che possa essere identificativo del marchio e manca un referente comunale: Fratelli d’Italia debutta oggi a Battipaglia, alle 17.30 in piazza Falcone, con l’inaugurazione della sede cittadina. Un partito che alle scorse elezioni politiche ha conquistato a Battipaglia 858 voti al Senato e 1.096 alla Camera. Voti in gran parte trascinati dall’adesione al partito di Fernando Zara, consigliere regionale ed ex sindaco di Battipaglia che, almeno a livello numerico è in fortissimo declino. Alle elezioni regionali del 2010, Zara aveva ottenuto a Battipaglia 3.747 voti. Insieme a Zara, questo pomeriggio ci saranno gli onorevoli Edmondo Cirielli e Fabio Rampelli. Con l’apertura della sede, Zara rafforzerà la sua volontà di candidarsi a sindaco di Battipaglia dopo le due esperienze negli anni’90 e la sconfitta al ballottaggio del 2007 contro Gennaro Barlotti. Zara correrà con Fratelli d’Italia, partito che a Battipaglia, almeno fino alla caduta dell’amministrazione Santomauro, non era riuscito neppure a trovare due adesioni in assise per creare il gruppo consiliare. Nel centrodestra il nome di Zara non è l’unico a cercare spazi. Difficilissimo, se non quasi impossibile, pensare ad un accordo tra Pdl e Fratelli d’Italia per un candidato sindaco unitario, vuoi pure per i rapporti infelici tra espo- nenti dei due partiti a livello provinciale, regionale e nazionale. Cirielli oggi non verrà accolto dal consueto abbraccio del centrodestra battipagliese, ma dalla sparuta parte che si raccoglie più attorno a Zara che al nuovo simbolo. Nel Pdl, infatti, si ragiona su nomi molto diversi. Tra questi, il coordinatore Carmine Pagano, Giuseppe Provenza, Sergio Esposito che pare sia l’aspirante tirato in ballo da Gerardo Motta, Ugo Tozzi. Francesco Piccolo Per l’Anas l’opera è ultimata, ma allo svincolo autostradale di Battipaglia mancano ancora fondamentali elementi come la pubblica illuminazione, la segnaletica o le barriere fonoassorbenti. Il 5 giugno scorso, l’Ente aveva fatto pervenire una lettera al Comune per comunicare che “in data 3 luglio 2012 sono stati ultimati i lavori di ammodernamento e di adeguamento della Sa-Rc, svincolo di Battipaglia incluso e asta di raccordo con la statale 18”. Lavori realizzati per circa 38 milioni di euro dall’associazione temporanea di imprese composta da Tecnis spa, Preve Costruzioni spa, Cmp srl. Lo svincolo era stato inaugurato il 23 giugno 2011, ma da allora l’opera non è mai stata completata. Almeno a sentire quello che per un anno e mezzo ha detto il sindaco Santomauro. L’ex primo cittadino più volte aveva invitato l’Anas e la Tecnis a completare le opere previste nel contratto. «La Tecnis è fortemente inadempiente», aveva attaccato il sindaco, che aveva fatto riferimento alle altre opere che la Tecnis dovrebbe realizzare, tra cui «la sistemazione dell’area compresa tra via Capone e via Sassari, l’installazione della segnaletica stradale dello svincolo, il dissodamento, la stesa di terreno vegetale e l’inerbimento di tutte le aree a verde, i pannelli fonoassorbenti». Alla fine la bretella era stata inaugurata, ma le opere elencate da Santomauro non risultano completate. All’epoca la Tecnis aveva evidenziato che «i lavori sono stati ultimati nel rispetto dei termini contrattuali», aggiungendo di «non avere competenza» in merito alle suddette opere. Così lo svincolo inaugurato due anni fa non è ancora completato. (f.p.) Associazioni consumatori Approvato il regolamento Festa per la Santa Patrona Domenica la processione Ospedale, il Pdl contro l’Asl «Penalizzati da questo piano» Il commissario straordinario Mario Rosario Ruffo ha approvato il regolamento per la costituzione di un elenco di associazioni dei consumatori rappresentative a livello locale sul territorio di Battipaglia. Si tratta di un atto che garantirà alle associazioni dei consumatori, in ossequio a quanto disposto dalla Finanziaria 2008, l’esercizio di compiti e prerogative volti alla tutela dell’interesse generale della collettività, consentendo la effettiva difesa dei diritti dei consumatori e degli utenti dei servizi pubblici locali. In particolare, le associazioni di tutela dei consumatori iscritte a tale elenco potranno Via domani alla festa patronale in onore di Santa Maria della Speranza, a Battipaglia. Le celebrazioni andranno avanti fino a lunedì 8 luglio. Il cuore dell’evento domenica 7 luglio, con la tradizionale processione che partirà alle 20.30, percorrendo varie strade cittadine. Il corteo di fedeli toccherà via Francesco Turco, via Roma, via Guarino, via Stella, via Petrocchi, via Rosario, via Matteo Ripa, via Due Giugno, via Roma a sinistra, via Mazzini, via Generale Gonzaga, piazza San Francesco, via Del Centenario, via Olevano a sinistra, via Roma, via D'Anzilio. Scontro tra il Pdl e l’Asl sui posti letto assegnati dall’azienda sanitaria locale all’area che comprende anche l’ospedale Santa Maria della Speranza. Il coordinatore cittadino del Pdl, Carmine Pagano, ha contestato l’atto con cui il direttore generale dell’Asl, Antonio Squillante, ha tracciato le linee organizzative tese a razionalizzare la spesa sanitaria pubblica sul territorio. «Il documento lascia non poche perplessità – dice Pagano – perché mortifica la professionalità del personale medico e paramedico compromettendo di fatto la crescita dell’ospedale di Battipaglia, sia per la posizione logi- verificare la qualità dei servizi forniti dal Comune, ma anche dalle società partecipate dell’Ente e dalle varie società che erogano servizi alla collettività. La Finanziaria 2008 prevede, infatti, fra l’altro, la consultazione obbligatoria delle associazioni dei consumatori e la verifica periodica, con la partecipazione delle stesse associazioni, dell’adeguatezza dei parametri quantitativi e qualitativi del servizio erogato fissati nel contratto di servizio, alle esigenze dell’utenza. A breve verrà pubblicato sul sito web del Comune un Bando per consentire alle associazioni di iscriversi in tale elenco. E come da tradizione, per festeggiare in modo idoneo l’occasione patronale, gli uffici comunali resteranno chiusi per tutta la giornata di lunedì 8 luglio, mentre l’ufficio cimitero svolgerà solo eventuale servizio di pronta reperibilità. Medesima chiusura per gli uffici di Alba Ecologia. L’organizzazione della festa sarà sempre la stessa, con bancarelle posizionate lungo via Mazzini, via Roma e traverse limitrofe, giostre impiantate in piazza Rago – alle spalle di piazza Amendola – controlli straordinari da parte delle forze dell’ordine. ©RIPRODUZIONERISERVATA stica, sia per l’elevata capacità attrattiva (circa 60mila accessi al pronto soccorso, il più alto a sud di Salerno)». Secondo Pagano «vi sono squilibri nei posti letti all’interno della provincia. Nell’area dell’ex Asl Salerno 2 (da Pontecagnano ad Agropoli) che conta un bacino di circa 400mila residenti vengono assegnati soltanto 328 posti letto; di contro all’area sud (Vallo-Polla-Sapri) vengono riconosciuti circa 650 posti letto. Vi sono altresì squilibri nelle destinazioni delle strutture complesse. Insomma un atto aziendale che scontenta e mortifica in particolare la popolazione della Piana». 28 Scafati ❖ Sarno LA CITTÀ VENERDÌ 5 LUGLIO 2013 Saranno di nuovo sepolti i reperti di località Foce Sarno, per lunghi anni dopo il ritrovamento sono stati lasciati senza interventi Ora il proprietario del fondo ricopre tutto con il permesso della Soprintendenza ◗ SARNO Sempre più nella periferia delle politiche di valorizzazione del patrimonio archeologico. L’altro ieri, nella frazione di Foce, su un fondo privato sono partite operazioni di movimento terra che hanno destato qualche preoccupazione nei residenti. Il luogo si trova esattamente di fronte al vecchio cimitero e l’area, una quindicina di anni fa, fu oggetto di scavi e sondaggi archeologici perché vi erano stati ritrovati importanti reperti. In particolare, si è sempre parlato del residuo di antiche ville romane che, secondo gli studiosi, richiamavano lo stile pompeiano. Questo a testimonianza del particolare e antico legame tra Sarno e Pompei. In quindici anni, però, tutto si è fermato. La Soprintendenza era intervenuta prendendo sotto la sua ala il sito, ma effettuati i primi rilievi e verificato quanto emerso, non è andata oltre. Le rovine trovate si sono viste in alcuni scavi visibili anche dalla strada. Sono state ferme per tre lustri, senza che nessuno vi mettesse mano, nemmeno per Una parte dell’area archeologica di Sarno approfondire i dati storici. Il movimento terra visibile degli ultimi giorni segna la fine delle ricerche, anche se, secondo qualcuno, è solo un abbandono momentaneo. In effetti, la carenza di risorse ha stoppato, per anni, ogni vel- leità di proseguire oltre in una ulteriore scoperta che avrebbe sancito la crescita di Sarno nel panorama culturale e archeologico regionale. Circa dieci anni fa, in uno scavo simile, ma sul fronte opposto della frazione, era venuta fuori la tomba del guerriero che fa bella mostra al museo della Valle del Sarno come opera di pregio. Il proprietario del fondo ha ottenuto il permesso della Soprintendenza a poter risotterrare tutto per mettere l’aera in sicurezza, ricolmando, di fatto, le grosse buche e riconsegnando all’oblio i reperti. Questioni di sicurezza di un sito il cui accesso era comunque interdetto al pubblico. Il proprietario ricostruirà il fondo e ripianterà i noccioleti che, per secoli, vi hanno fatto bella mostra. Sarno, tuttavia, perde l’ennesima opportunità senza che nessuno abbia dato spiegazioni alla soprintendenza o abbia tentato di far proseguire le ricerche e scoprire fino in fondo le potenzialità archeologiche dell’area. I carabinieri sono stati sul posto a controllare la regolarità delle operazioni e non hanno adottato provvedimenti. La pratica è regolare, ma è l’ennesimo schiaffo dato alla vocazione della frazione che, ancora una volta, vede seppellito il cuore della sua ricchezza. Gaetano Ferrentino ©RIPRODUZIONERISERVATA scafati I sindacati dei comunali chiedono tavolo di confronto ◗ SCAFATI Dipendenti comunali: la Rsu aziendale chiede un tavolo di confronto con la parte politica e la convocazione della delegazione trattante. L’assemblea pubblica dei dipendenti comunali convocata dai rappresentanti sindacali - Giovanni Santonicola (Cisl), Alfonso Rianna (Cgil) e Maria Bonaria Spiga (Uil) - è stata l’occasione per discutere di alcuni punti che la Rsu ha sottolineato “essere diventati di ordinaria cronicità”: la situazione economica dell’ente, che determina la mancata erogazione dello stipendio nei tempi stabiliti, la liquidazione delle spettanze 2012 e l’avvio delle trattative per la determinazione del fondo 2013, la mancata consegna del vestiario al personale di Polizia municipale da circa 5 anni e la mancata erogazione dei buoni pasto per l’anno 2012/2013. Ri- solta, invece, la questione dell’orario per il periodo estivo, sollevata dalla Rsu perché era stato determinato in modo unilaterale, e per il quale – a seguito dell’incontro con la segretaria generale, Immacolata Di Saia – si è deciso di ripristinare il rientro pomeridiano del martedì. Santonicola: «Siamo preoccupati non poco per la situazione economica dell’ente e riteniamo che sia opportuno venire a conoscenza dei fatti. Questi sono i primi passi della nuova amministrazione ed è importante partire con il piede giusto». Rianna: «Siamo a conoscenza di una nuova struttura dirigenziale e questo comporterà un aggravio di spesa. Sembra un paradosso perché ci si viene a dire che non ci sono disponibilità economiche e poi si riparte introducendo nuove figure dirigenziali». Maria Rosaria Vitiello ©RIPRODUZIONERISERVATA Oggi a Scafati il video dei Freak Opera Sarà presentato oggi al Ferro 3 il video dei Freak Opera, dal titolo “Gli impressionisti”, regia di Pierpaolo Patti, clip di apertura prima dell’uscita dell’album d’esordio “Restate umani”. Freak Opera è un combo musicale di matrice vesuviana nato dalle ceneri degli storici Cyb, band pompeiana attiva negli anni ’90 sulla scena indie napoletana. La loro musica è uno spettacolo di teatro-canzone inedito, con sonorità e stili musicali “componibili” all’interno di stessi brani, tra atmosfere folk, tinte jazzy e spirito bossanova. LA CITTÀ VENERDÌ 5 LUGLIO 2013 Nocera 21 ■ e-mail: [email protected] Truffa Inps, no ai patteggiamenti Rigettata la richiesta dei fratelli Napolano. Per Toscano una condanna a tre anni e quattro mesi Prima sentenza per la maxi inchiesta sulle truffe milionarie ai danni dell’Inps, con gli indagati dell’operazione “Mastro Lindo” comparsi davanti al gup Paolo Valiante. Dopo una lunga udienza, il giudice ha rigettato la richiesta di patteggiamento presentata dai fratelli Donato e Giovanni Napolano, emettendo la prima sentenza per Carmine Toscano; i due Napolano, titolari del patronato Inapi di Pagani, sono stati rinviati a nuova pronuncia per un difetto nella richiesta di pena concordata. Il patteggiamento prevedeva tre anni e 4 mesi di reclusione davanti al pubblico ministero, ma il gip ha respinto perché mancava la confisca dei beni. I due fratelli a questo punto verranno accorpati all’altro filone, col processo che è già fissato il prossimo 12 luglio prossimo dopo decreto di giudizio immediato: in quella sede, i due, difesi dall’avvo- Il Patto dell’Agro non può subentrare al Piano di zona S1 Sul Piano di Zona dell’Agro nocerino-sarnese la regione Campania è stata chiara. Il risultato della riunione della commissione trasparenza è stato notificato ieri a tutti i comuni dell’ambito S1, a partire dal capofila Scafati.Il Patto non può subentrare al Piano. «L’esercizio delle funzioni inerenti il sistema integrato locale di interventi e servizi sociali – recita la nota firmata dal dirigente di settore, Antonio Oddati – è riservato ai comuni associati ex legge regionale 11 del 2007 e non può essere demandato a soggetti giuridici diversi. La prospettata intenzione di delegare alla Patto Agro spa le responsabilità amministrative e le relative risorse economiche è inconciliabile con le disposizioni di legge». cato Pino Buongiorno, riproporranno la richiesta. Il paganese Carmine Toscano, 35 anni, amministratore della ditta “fantasma” “Soc coop La Marianna srl”, epicentro della prima fase d’indagine, dopo aver scelto la strada dell’abbreviato condizionato, difeso dall’avvocato Luigi Calabrese, è stato condannato a tre anni 4 mesi. Il processo davanti alla sezione penale del tribunale vedrà imputati Immacolata Napolano, Francesco Santilli, contitolare con il padre Giuseppe dello studio di consulenza del lavoro, il valentinese Vincenzo Manganelli, procacciatore d’affari, Alfonso Pepe e Renato Manzella, entrambi paganesi, titolari di aziende fasulle, i consulenti del lavoro Pasquale Coppola e Alessandro Di Bartolomeo, la consulente Giuseppina Latino. È stata contestualmente stralciata la posizione del consulente del lavoro Giuseppe Santilli, escluso dalle responsabilità fin dalla revoca della misura cautelare. L’indagine del pm Lenza e dei carabinieri della pg ricostruisce in tre fasi la maxitruffa Inps per 41 milioni di euro, conclusa con i primi sequestri di beni mobili, immobili e soldi per un valore complessivo di 60 milioni di euro. Il colossale raggiro ravvisato dal vaglio del gip dopo oltre un anno di indagini serrate, per questa prima fase comprendeva una organizzazione per delinquere con 13 imprese inesistenti, movimentando un numero di finti lavoratori per migliaia di soggetti ed ottenendo con utilizzo di dati e codici contributi economici ed elargizioni da parte dell’Inps per decine i milioni di euro, con epsonenti di spicco impegnata nel settore, con grande scaltrezza criminale e conoscenza del sistema. La terza fase, scattata con una lutamente facoltativa». Insomma: «Ci appelliamo al buon cuore dei creditori». Intanto, il decreto salva Italia ha consentito in maniera inoppugnabile e a scanso di equivoci di quantizzare il totale del debito del comune di Nocera Inferiore rispetto ai suoi creditori: 17 milioni la prima trance, per il periodo fino al 31 dicembre 2012, e 17 la seconda (che dovrebbe arrivare a fine luglio) cristallizzano oggettivamente l’ammontare dell’esposizione debitoria: 34 milioni di euro. Infatti, lo stanziamento del governo centrale avviene su richiesta certificata da parte dell’ente beneficiario. Nocera Inferiore ha ottenuto 34 milioni perché ha dichiarato e, dunque, certificato di avere ad oggi 34 milioni di debiti. Patrizia Sereno Come un alveare per le api, così uno spacciatore di hashish utilizzava le fessure di un muro per nascondere il suo “miele”. Il trentunenne Michele Fiume, originario di Castel San Giorgio, è adesso agli arresti domiciliari, in seguito al blitz eseguito dai carabinieri della stazione sangiorgese, agli ordini del comandante maresciallo Michele Di Mauro. L’operazione è avvenuta nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi, nel corso di uno specifico servizio finalizzato al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti. Il giovane spacciatore è stato sorpreso dai militari dell’Arma all’esterno di un circolo ricreativo cittadino, nei cui pressi, nei giorni precedenti, gli investigatori avevano notato un continuo andirivieni di ragazzi. Fiume è stato fermato subito dopo aver ceduto una dose di hashish ad un ventisettenne con precedenti Il pusher sangiorgese, che è stato trovato in possesso di 65 euro in banconote di piccolo taglio, aveva abilmente occultato altre venti dosi della medesima sostanza, del peso complessivo di 16 grammi, in un’intercapedine di un muro nascosta da una pietra, posta nelle immediate vicinanze del club ricreativo. L’hashish era a sua volta conservato dentro un portasigarette che veniva aperto all’occorrenza. Tuttavia, nonostante l’ingegnoso escamotage, i carabinieri sono riusciti a risalire al nascondiglio della droga. L’acquirente è stato segnalato alla Prefettura di Salerno come assuntore. La sostanza stupefacente ed il denaro sono stati invece sottoposti a sequestro penale. Michele Fiume è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari, in attesa della fissazione dell’udienza di convalida. Davide Speranza ©RIPRODUZIONE RISERVATA ©RIPRODUZIONE RISERVATA I carabinieri davanti alla sede dell’Inps nuova ondata di perquisizioni una settimana fa, ha individuato sotto inchiesta un primo complice ipotizzato dall’interno, celato negli uffici nocerini dell’Inps, una eventuale mente al servizio del saccheggio in associazione. Alfonso T. Guerritore ©RIPRODUZIONE RISERVATA Il Comune pensa al “saldo a stralcio” per tagliare alcune cifre del debito l’appuntamento Il palazzo del municipio “bubbone” è il caso Se.t.a. Ma c’è dell’altro. In alcuni casi l’amministrazione Torquato cercherà di tagliare del 25 per cento la cifra dovuta. Pare per procedere con il saldo unico e per procedere con maggiore celerità. Il che ha messo sul chi va là diversi cre- Nascondeva la droga negli anfratti di un muro ◗ CASTEL SAN GIORGIO Crediti rimborsati, ma con sconto Il 25 per cento in meno sulla somma totale. Si chiama “saldo a stralcio”. Anzi, tecnicamente, si tratta di “saldo transattivo unilaterale”. E potrebbe innescare una serie di ricorsi nei confronti del comune di Nocera Inferiore. Potrebbe anche rivelarsi un’arma a doppio taglio quella prima trance di fondi che, grazie al decreto salva Italia, consentiranno all’ente nocerino di liquidare i creditori fino al 2010. Oggi la pubblicazione dell’elenco di chi aspetta il saldo dal Comune. Intanto, da subito lo screening volto ad accertare la liceità e la reale sussistenza dei crediti. Con una pregiudiziale: ostativi al saldo saranno eventuali contenziosi in atto tra Comune e creditore. Parimenti da valutare le situazioni in cui i creditori sono anche debitori. E in quel senso castel san giorgio ditori. A partire da alcune grandi rivendite di libri che hanno ricevuto la comunicazione. Che vantano pendenze fino al 2010 e che, soprattutto, stando così le cose, temono fortemente per ciò che accadrà nel 2012 L’agitazione ha viaggiato veloce sulle corde dell’indiscrezione. Malumore e preoccupazione hanno bussato anche alla porta dell’assessorato al bilancio della giunta municipale. L’assessore Mario Campitelli si è affrettato – sollecitato dal cronista – a dichiarare che l’ente non può «decidere in maniera arbitraria di decurtare una somma da un debito. È assolutamente inammissibile. Vero è che per alcune posizioni debitorie è stata formulata una proposta per dare una mano alle casse comunali, chiedendo che si accettino condizioni diverse in maniera asso- Sopralluogo serale all’ospedale Da domani al Castello Fienga progetto “Centrale dell’arte” Lunedì il manager Squillante ha avviato il tour nelle criticità del nosocomio Inizierà domani sera presso il Castello Fienga il progetto “Centrale dell’arte”, curato dall’ associazione “Teatro Grimaldello”, primo di sei appuntamenti di un cartellone - patrocinato dal comune di Nocera Inferiore - di teatro, musica, danza e mostre di arte contemporanea curate da Antonella Ferraro. Oltre a quella di domani, le altre date sono il 20 luglio, il 3 ed il 31 agosto, il 7 e il 20 settembre. Ospiti d’eccezione saranno, il 20 luglio, il danzatore e coreografo belga Luc Bouy, già al lavoro con Bejart, Carla Fracci e Zeffirelli, con la sua compagnia “Danse partout” attiva a Nocera Inferiore; il 31 agosto il quartetto della jazzista Carla Marciano; e il 21 settembre Saverio La Ruina, attore e regista teatrale, anima della compagnia “Scena Verticale”, più volte premiato per lo spettacolo “La borto”. Domani dalle 21 gli “Alma Duo”, con la voce di Marcella Russo e la chitarra di Aldo Ferraioli; i ragazzi del “Teatro Grimaldello” con “Esercito d’amore”, sperimentazione teatrale ideata e diretta da Antonio Grimaldi; e i “Today Collective”. Aldo Padovano ©RIPRODUZIONERISERVATA Fare del piano terra dell’ospedale “Umberto I” una piastra d’emergenza con reparti comunicanti, limitando eventuali incursioni di parenti e visitatori. Questo uno degli obiettivi prefissati dalla direzione aziendale dell’Asl in vista dell’operazione anti disagi negli ospedali dell’Asl Salerno. Protagonista del primo capitolo l’Umberto I di Nocera Inferiore. Il manager Antonio Squillante ha cominciato il suo tour de force per risolvere le criticità che da tempo caratterizzano la struttura di viale San Francesco. Lo aveva annunciato in oc- casione della presentazione dell’atto aziendale. Lunedì sera, quando nelle corsie c’erano poche persone, ha incontrato il direttore sanitario, Maurizio D’Ambrosio, quello amministrativo, Luciana Mazziotti, ed alcuni rappresentanti del personale. Insieme a loro ha girato per i reparti più bisognosi di interventi. Il briefing si è protratto per alcune ore, fino alle 23,30. In particolare l’attenzione si è soffermata sulle divisioni al piano terra: centro trasfusionale, laboratorio analisi, radiologia, rianimazione, vecchio e nuovo pronto soccorso. L’idea è quella di rivedere l’organizzazione delle strutture, in modo da creare una piastra d’emergenza con reparti comunicanti tra loro, ma con l’accesso di visitatori e parenti molto ridotto, evitando incursioni che potrebbero intralciare il lavoro degli operatori sanitari. Il vertice di lunedì rappresenta soltanto il primo passo. Ci sono cinque piani da analizzare, con criticità non da poco. Tra le emergenze ci sono, per esempio, quelle strutturali. Vanno riqualificati i bagni del piano terra, gli impianti idraulici ed elettrici, gli accessi del seminterra- to, gli esterni. Novità, intanto, sul fronte sicurezza. Dopo numerose richieste, è stato finalmente potenziato il servizio di sorveglianza sulle 24 ore. «Dopo l’aggressione alla dottoressa del pronto soccorso – ha dichiarato D’Ambrosio – insieme al direttore amministrativo abbiamo deciso di attivare questo primo servizio». All’esterno, dunque, ci sono i dipendenti di una società di vigilanza privata, un’operazione probabilmente meno dispendiosa. Salvatore D’Angelo ©RIPRODUZIONERISERVATA LA CITTÀ VENERDÌ 5 LUGLIO 2013 Cavade’Tirreni 19 ■ e-mail: [email protected] » Indagati tre dirigenti del municipio L’INCHIESTA ABUSO D’UFFICIO E FALSO Nel mirino i permessi rilasciati al supermarket di via Lamberti. Sott’inchiesta anche i commercianti. Locali non idonei Indagati tre dirigenti comunali insieme ai proprietari del supermarket Splash, di via Armando Lamberti, chiuso da diversi mesi, a causa di un abbondante acquazzone che ne causò l’allagamento. L’accusa è di abuso d’ufficio e falso. I dirigenti comunali, avrebbero favorito l’apertura del supermercato che non aveva i requisiti per aprire in quel luogo. E’ questo l’esito dell’indagine preliminare della Procura, in seguito all’attività investigativa avviata dai carabinieri del tenente, Vincenzo Tatarella. All’ufficio Suap del comune, è stato affidato il compito di chiudere l’attività. In sostanza il supermercato in questione, già aveva chiuso i battenti, in inverno, in seguito ad un pesante nubifragio che ne aveva causato l’allagamento ma, dietro a questo pare si celasse ben altro, ossia presunte irregolarità, del tutto divergenti con le direttive di apertura di un grosso esercizio commerciale. Secondo gli inquirenti, qualcuno potrebbe aver chiuso un occhio, affinchè l’attività commerciale potesse aprire proprio in quei locali dove, prima ancora dello “Splash”, vi era stato, per diversi anni,uno dei supermercati della catena Alvi, della famiglia Villani, chiuso poi in seguito ad un fallimento. In un primo momento il supermercato Splash di via Lamberti, aveva aperto in maniera ridimensionata, ossia vendendo solo detersivi e casalinghi e occupando solo una parte dei locali. In un secondo momento l’ampliamento dei settori commerciali con il reparto macelleria, la salumeria e la frutteria. Da quanto emergerebbe dall’inchiesta, i dirigenti indagati non avrebbero avuto titolo a rilasciare le autorizzazioni per l’attività commerciale in questione, in quanto i locali non erano idonei ad ospitare tali tipologie di vendite. Che i dirigenti potessero aver fatto “carte false” per favorire i proprietari, affinchè l’attività riuscisse ad ottenere il placet per l’avvio, lo si sarebbe scoperto in seguito all’attività infoinvestigativa dei carabinieri del tenente Tatarella, i quali hanno valutato l’incartamento da cui è risultata la “combine”. L’indagine, sarebbe scaturita, proprio in seguito alla chiusura imposta dai vigili del fuoco, dopo l’allagamento verificatosi nei mesi invernali. In corrispondenza dei pilastri, erano state individuate pesanti crepe da dove fuoriusciva l’acqua piovana. Problemi di infiltrazioni d’acqua erano presenti un po’ in tutto il locale. Un locale sovrastato da parte della struttura dell’hotel Maiorino e da parte della proprietà Di Mauro. Sembra non sia stato mai raggiunto un accordo per riparare i danni ai locali sottostanti. Annalaura Ferrara ©RIPRODUZIONE RISERVATA in breve TURISMO Domani l’itinerario Badia-Corpo di Cava I corridoi del municipio corso palatucci il caso Vestiti con marchi fasulli Denunciato un ambulante Rovista nei rifiuti in pieno centro Capi di abbigliamento contraffatti, riportanti una nota griffe, venivano venduti ai mercati rionali. Denunciato un venditore ambulante di Nocera individuato dai carabinieri guidati dal tenente Vincenzo Tatarella quale promotore dell’attività illecita. Il venditore, sotto il nome e il logo della nota casa madre, si faceva pubblicità ma, in realtà non erano capi di abbigliamento realizzati dalla nota stilista. L’uomo aveva abusato del marchio e ad accorgersene è stata la stessa casa madre che, evidentemente, aveva notato come il venditore, pur non richiedendo ordini ad alcun rappresentante, continuasse a vendere capi marchiati. L’uomo è La moglie butta le buste contenenti materiali di riciclo di cui il marito è appassionato. Lui se ne accorge e va a rovistare nell'immondizia che rovescia per strada. Una pattuglia della Polizia Locale lo scopre e, oltre a fargli raccogliere tutta la spazzatura che aveva seminato in strada, lo obbliga a ritirarselo in casa, in quanto era stato conferito fuori calendario. Singolare episodio nel centro di Cava, dove mercoledì sera, un uomo di oltre 60 anni, ha aperto tutte le buste della spazzatura e ha rovesciato il contenuto a terra, per tornare in possesso dei materiali che lui ama collezionare ma che la moglie gli aveva buttato. L’an- stato individuato mercoledì, nel corso del mercato settimanale, nell’area di corso Palatucci. A notare delle anomalie, sono stati i carabinieri, i quali sulla bancarella hanno rilevato come la vendita avvenisse con un marchio che non era quello originale della casa di abbigliamento, bensì uno copiato quasi alla perfezione. A dare la conferma dell’illecito sui capi di abbigliamento, venduti a prezzi competitivi, è stato il sopralluogo al Cis di Nola, dove il venditore aveva riferito di aver comprato la roba. Una volta lì i carabinieri, hanno potuto constatare che il marchio originale non è presente a Nola. (a. f.) Voleva recuperare quanto sversato dalla moglie: multato dai vigili ziano, a tarda ora, è stato scoperto dagli agenti mentre stava rovesciando vari sacchetti di spazzatura in mezzo alla strada. Aveva disseminato spazzatura attorno al luogo di deposito dei rifiuti e cercava di recuperare fili di corrente, lampadine, prese elettriche, libri e immagine sacre, portalampade. Ci stava riuscendo, ed era riuscito a mettere da parte solo una piccola parte dei materiali che aveva riconosciuto essere i suoi. All’improvviso è giunta la volante con gli agenti della polizia locale, a cui l’ultra sessantenne ha chiesto di essere arrestato e non di pagare la contravvenzione. Gli agenti, con oculatezza, lo hanno redarguito, obbligandolo a rimuovere tutta la spazzatura che aveva seminato lungo la strada. Una volta raccolta in una grande busta, gli hanno imposto di ritirarsela in casa, in quanto quel tipo di materiale era stato depositato fuori calendario. Anche dopo che la polizia locale si è allontanata, l’uomo, fino alle 23, ha continuato a cercare nel cassonetto dell’umido se ci fosse una busta contenente ciò che, la moglie gli aveva buttato. L’uomo non è nuovo a scappatelle notturne, per cercare materiali da riciclo da portare a casa, anche contro la volontà della consorte. (a. f.) ■■ Domani, a partire dalle 9.15, si potrà partecipare all’itinerario turistico che si snoda tra la Badia della Santissima Trinità ed il vicino borgo di Corpo di Cava. L’iniziativa rientra nel progetto “Cava de’ Tirreni l’anfiteatro verde”, promosso dal Comune in collaborazione con la sezione cavese del Cai. I partecipanti avranno la possibilità di ammirare i tesori custoditi nella Badia e di godere di una passeggiata tra i vicoli del borgo di Corpo di Cava, così denominato perché era la sede del “corpo” dei magistrati del territorio. Punto di incontro sarà il piazzale della Badia, che è raggiungibile anche con gli autobus che partono da viale Crispi. Il percorso durerà in tutto sessanta minuti. Info alla sezione Cai di Cava, telefonando allo 089/345186. ISTRUZIONE Minori alla scoperta dei patrimoni librari ■■ Il 10, 15 e 17 luglio prossimi i ragazzi seguiti dal Centro Servizi Famiglia e Minori del Piano di Zona saranno guidati alla scoperta del patrimonio librario custodito all’interno della biblioteca comunale “Canonico Avallone” di Cava. Il personale della struttura illustrerà ai giovani le modalità di gestione e conservazione dei volumi, tra i quali spiccano i preziosi incunaboli. Saranno inoltre spiegati i momenti più importanti della storia cittadina ed il significato della pergamena bianca e della disfida dei trombonieri. La visita rientra nel progetto “Alla scoperta della nostra città”. PIAZZA MAZZINI Le lettere di Barbuti: «Non ci sto» Il presidente dell’assise municipale prende le distanze su fotovoltaico e abusi Il presidente del Consiglio comunale Antonio Barbuti ha inviato due distinte missive ai consiglieri comunali, al sindaco Marco Galdi ed ai dirigenti competenti, nelle quali ha avanzato una serie di perplessità sull’iter seguito per l’approvazione di due provvedimenti. Al centro della prima questione il progetto per la realizzazione di un impianto fotovoltaico sull’ultima piazzola dell’area mercatale, già presentato da Galdi qualche mese fa. Secondo Barbuti i passaggi che hanno condotto all’approvazione del progetto presenta- no dei punti oscuri: «Il bando predisposto per la gara d’appalto, bandita per l’impianto, sembra un abito sartoriale cucito su misura». Questo perché in un primo momento si parlava solo «di individuare un gestore dell’energia di tutto il patrimonio comunale, non di realizzare un impianto fotovoltaico; il secondo aspetto è subentrato in un secondo momento e, cosa più grave, non è stato mai sottoposto al vaglio della commissione competente che è stata coinvolta solo nella prima fase». Come precisato da Barbuti, la successiva aggiunta avrebbe reso necessario «una discussione in Consiglio comunale sull’argomento che non c’è mai stata e che, peraltro, sembra obbligatoria dal momento che, nel bando, si specifica che l’appaltatore potrà sfruttare, per venti anni, le coperture degli edifici per la produzione dell’energia solare che potrà commercializzare in proprio». Da qui la richiesta finale. «Chiedo sia valutata anche l’opportunità di sospendere la gara in atto, fermo restando le mie perplessità e preoccupazioni sulla delibera riguardante il fotovoltaico, in quanto molti atti non erano a mia conoscenza». La seconda lettera ruota, invece, intorno alla questione dell’acquisizione al patrimonio comunale di immobili abusivi, sollevata a vario titolo in Consiglio dai consiglieri Matteo Monetta e Germano Baldi. In particolare quest’ultimo aveva evidenziato che c’è un fascicolo aperto alla Procura di Salerno per verificare la legittimità della procedura di acquisizione. Per questo Barbuti ha chiesto agli uffici competenti di conoscere «l’evoluzione dei criteri cronologici dal 2004 ad oggi». Alfonsina Caputano ©RIPRODUZIONE RISERVATA Alle 17 il Consiglio col question time Risponde Galdi Avrà inizio alle 17 il Consiglio comunale nel quale troveranno spazio solo le raccomandazioni ed interrogazioni del consiglieri di maggioranza ed opposizione, oltre alle comunicazioni del sindaco Galdi. Già fissate, inoltre, le date delle prossime assemblee nel corso delle quali si discuteranno alcuni argomenti importanti per la vita cittadina. In particolare i prossimi Consigli si terranno il 16 ed il 22 luglio prossimi e saranno privi dello spazio riservato al “question time”. Con Campagna Amica spesa dai produttori ■■ Apre il mercato di Campagna Amica a Cava de’ Tirreni. L'inaugurazione degli stand è prevista per le ore 9 nell'area a traffico limitato di piazza Mazzini. È il primo appuntamento con il mercato degli agricoltori di Coldiretti che offre ai cittadini la possibilità di fare la spesa direttamente dal produttore. In vendita tutto il paniere di stagione, dagli ortaggi alla frutta, vino e olio extravergine di oliva, confetture e miele, legumi, formaggi e aromatiche. Per Roberto Avagliano, presidente di Coldiretti Cava, «i consumatori avranno così la possibilità di fare la spesa in modo sostenibile e responsabile». Salerno ❖ Quartieri VENERDÌ 5 LUGLIO 2013 LA CITTÀ brevi via diaz Auto contro scooter 14enne in ospedale ■■ Scontro frontale, mercoledì notte, all’incrocio tra via Volpe e via Diaz, in pieno centro. Uno scooter con alla guida un ragazzo di quattordici anni si è schiantato contro una macchina che proveniva dal senso opposto. L’impatto è stato violento e il giovane è stato sbalzato sull’asfalto. Fortunatamente indossava il casco ed ha riportato solo contusioni ed escoriazioni agli arti. Il 14enne è stato soccorso dai volontari dell’Humanitas ed accompagnato al pronto soccorso del “Ruggi” per essere medicato. lavori al trincerone Divieto di sosta a causa del cantiere L’ingresso della villa comunale di Fratte, versante stazione ferroviaria La villa dell’incuria I giardini di Fratte sono terra di nessuno I residenti denunciano lo stato di abbandono del luogo «Non c’è sorveglianza e i cancelli rimangono sempre aperti» di Fiorella Loffredo Potrebbe essere un luogo ameno dove, d’inverno, passeggiare o sedersi al sole nelle giornate più luminose e, d’estate, godersi un po’ di fresco nelle sere più afose. E invece è un posto dove regna l’incuria, dove le famiglie hanno paura ad entrare vista la gente poco raccomandabile che la frequenta assiduamente. Dove le panchine sono state distrutte dall’inciviltà e dove perfino gli abitanti di Fratte, a malincuore, la ritengono “terra di nessuno”. È la villa comunale di via Francesco Spina, unico polmone verde pubblico del quartiere, lasciata a se stessa da quando è stata realizzata, non più di dieci anni fa. Il giardino, o quel che resta di esso, è a pochi passi dalla stazione ferroviaria di Fratte, ma è praticamente uno dei luoghi meno frequentati del quar- tiere nonostante la sua centralissima posizione. Il perchè è presto spiegato: «La villa non è mai stata sorvegliata e sia di giorno che di notte è aperta a chiunque. E chiunque può fare al suo interno ciò che vuole - afferma uno dei residenti della zona - e lo stato in cui versano gli arredi la dice lunga, d’altronde». Gli abitanti del quartiere guardano con invidia al vicino parco Pinocchio e si chiedono perchè il “loro” parco non sia stato preservato dagli incivili allo stesso modo: «Non c’è sorveglianza e i cancelli rimangono aperti anche di notte - aggiunge il residente - ed è normale che i giardini siano diventati ricettacolo di micro delinquenza che arriva anche, e soprattutto, da fuori zona». La manutenzione dei giardini è affidata a una cooperativa ma pare che da alcuni giorni di inser- vienti non se ne siano visti in villa; alcuni abitanti del quartiere parlano di un problema causato da un passaggio di testimone da una ditta a un’altra ma, quel che più dispiace, è che proprio in questi primi giorni d’estate i giardini siano impraticabili. «In passato c’erano alcuni guardiani che si occupavano principalmente della manutenzione e della pulizia dello spazio - racconta un altro abitante del quartiere - ma, sicuramente, non avevano l’autorità per sanzionare, o per lo meno per segnalare, chi nei giardini si comportava peggio che a casa propria». Per questo ora i residenti del rione si rivolgono all’amministrazione: «Perchè non chiuderla almeno di notte? - chiedono - sarebbe un piccolo passo verso una maggiore tutela del luogo». ©RIPRODUZIONERISERVATA ■■ Per consentire la ripresa dei lavori finalizzati alla copertura del Trincerone Est, il cui inizio è previsto per martedì 8 luglio, è stata vietata la sosta e la fermata in via Diaz, sul lato destro della carreggiata, dal civico 54 all’intersezione con via Nizza mentre sulla vicina via Volpe il limite di velocità è stato ridotto a 30 km orari. manifesti abusivi Imbrattavano i muri Multati tre esercenti ■■ Sono stati scoperti dai vigili urbani mentre imbrattavano i muri con i manifesti pubblicitari che invitavano i salernitani a visitare i loro locali. Sono stati così sanzionati i titolari di tre pubblici esercizi che avevano affisso su varie strutture cittadine, e quindi non negli spazi preposti alla pubblica affissione, i manifesti, che sono stati quindi considerati abusivi. taccuino Fiocco rosa in casa Filella L’attuale assessore alle Politiche Sociali e Terza Età del Comune di campagna, Bruno Filella ha festeggiato lo scorso 1 luglio l’arrivo di un’altra nipotina, la piccola Marika Filella, un batuffolo rosa di 3,200 kg. Alla mamma GraziellaPisaniello, al papà Antonio e ai fratellini Noemi, Bruno e Cosimina i più sinceri auguri da tutti gli amici. 15 via gelso Campane trasformate in discariche a cielo aperto Una campana del vetro all’angolo tra via Gelso e via Iannicelli Campane del vetro trasformate in discariche a cielo aperto: accade in via Gelso e traverse limitrofe, dove la latitanza degli operatori del Consorzio di bacino da una parte e l’inciviltà di molti residenti dall’altra, crea situazioni di estremo degrado, mettendo a repentaglio l’igiene. Nel giro di pochi metri, tra via Gelso, via Iannicelli, via Medaglie d’Oro, via Aurelio Nicolodi, ci sono ben cinque campane: un numero più che sufficiente per soddisfare le esigenze di un rione seppure molto popoloso. Eppure sono sempre stracolme e circondate da sacchetti di plastica con altre bottiglie di vetro che le cupole verdi non sono in grado di contenere: il motivo è presto detto. Le campane non vengono svuotate con regolarità e dunque, una volta raggiunta la capienza massima, diventano piccole discariche all’aperto dove si accumulano pure sacchi di residui organici, buste di carta e cartone, sacchetti contenenti plastica e perfino scarti di lavorazione edile. I residenti sono esasperati ed hanno più volte sollecitato un intervento dei vigili urbani. Ieri, però, gli agenti della polizia municipale hanno individuato, e bonificato con l’aiuto del personale di Salerno Pulita e del Consorzio Salerno Bacino 2, delle micro discariche ricreate in via Vinciprova, in lungomare Colombo e alla Zona Industriale. Sono stati portati via cumuli di rifiuti di varia natura nonchè di beni durevoli quali televisori, wc, materassi e mobili depositati nei giorni scorsi da incivili. ©RIPRODUZIONERISERVATA ogliara Tornano gli “Antichi sapori” ed è festa fino a domenica Una passeggiata gastronomica alla riscoperta delle antiche tradizioni e degli antichi sapori dei nostri territori. Questo promette l’associazione proloco di Ogliara - presieduta da Luigi Cuoco - che, anche quest’anno, ha organizzato nella piccola frazione sulle colline salernitane “Antichi sapori e non solo”. Da oggi, e per tutto il week end, torneranno gli stand per le vie di Ogliara per servire, appettitose e fumanti, le gustosissime “pennette all’ogliarese”. Ma non solo. L’evento intende promuovere e diffondere il loro ingrediente principale, il fiore di zucca, e le sue tante qualità, non solo sotto l’aspetto enogastronomico ma anche dal punto di vista della salute e del benessere fisico che le sostanze nutritive ad azione antiossidante ed antitumorale tutelano. Un connubio di buon cibo, buon vino e buona musica ma anche diversi momenti di riflessione e dibattito nella tre giorni di festa ogliarese: domani, alle ore 20, nella piazza principale verrà scoperta una lapide in memoria dei caduti italiani durante le missioni di pace con la partecipazione della fanfara dei bersaglieri di Eboli. Domenica, invece, alle ore 19.30, grazie all’associazione “Il Campanile”, ci sarà una visita guidata al patrimonio storico e artistico della chiesa parrocchiale di Ogliara. ©RIPRODUZIONERISERVATA 14 Salerno LA CITTÀ VENERDÌ 5 LUGLIO 2013 Gli uomini di Pupatella chiedono sconti Raffica di patteggiamenti e abbreviati, ma per i Noschese si riparte dagli interrogatori. Avossa minaccia il suicidio in aula di Clemy De Maio «Mi ammazzo. Ho una lametta, mi taglio le vene». Le grida di Lorys Avossa, 29 anni, fanno salire la tensione nell’aula bunker dove si sta celebrando l’udienza preliminare per i 42 imputati dell’inchiesta “zio’s team”, gli uomini di Antonio Noschese (alias Pupatella) che sotto le sue direttive avevano messo in piedi un giro di spaccio esteso da Salerno a Baronissi e a Pontecagnano. Avossa è stato subito bloccato dalla polizia penitenziaria, ma la sua minaccia di suicidio non è stato l’unico momento caldo nel corso dell’udienza di ieri mattina. A surriscaldare l’ambiente è arrivato anche un veemente botta e risposta tra il pubblico ministero Vincenzo Montemurro e l’avvocato Pierluigi Spadafora, che ha ottenuto dal giudice l’annulamento della richiesta di rinvio a giudizio per i suoi assistiti. Si dovrà ripartire dagli interrogatori, che il legale aveva richiesto dopo la conclusione delle indagini, e ai quali dovranno essere sottoposti Antonio Noschese, la figlia Loredana, Giovanni Noschese, Domenico De Filippis, Giuseppe Esposito, Franco Sasso e Domenico Del Regno. La loro posizione è stata stralciata e dovranno essere ascoltati in fretta, se non si vuole correre il rischio che, tra tre mesi, decorrano i termini della custodia cautelare e siano rimessi in libertà. Dagli altri imputati è arrivata una raffica di richiesta di patteggiamenti e riti abbreviati. A optare per la pena concordata sono stati tra gli altri Domenico Vitale, Rosa Ciputi, Gaetano Cimmino, Mario Memoli, Marco Milo, Enrico Monti e Rosa Caputi. Hanno invece optato per il rito abbreviato, che consente la riduzione di un terzo dell’eventuale condanna, Loredana Bearzatto, Carmine Bosso, Rosa, D’Amato, Giuseppe Del Giorno, Giovanni Liguori, Salvatore Del Giorno, Michele Nastri, Giuseppe Farace, Giovanni Gambone, Pasquale Farace, Giuseppe Malangone, Raoul Piano e Danilo Raimo (gli ultimi due hanno però patteggiato per una parte delle imputazioni). Accusa e difesa (del collegio fanno parte gli avvocati Stefania Pierro, Bianca De Concilio, Antonio Boffa) torneran- Un’aula bunker. Nelle foto piccole, dall’alto in senso orario: Antonio Noschese, Loredana Noschese, Lorys Avossa e Giovanni Noschese no in aula giovedì prossimo per l’ammissione degli abbreviati. Sui patteggiamenti si deciderà il 18 luglio, mentre tra coloro che hanno scelto di andare avanti con rito ordinario (e per i quali il giudice dovrà pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio) figurano Antonio Abate, Ugo D’Amato e Anna Maria Riccio detta Chiò chiò. Stralciata, per ragioni di salute, la posizione di Raffaele Della Notte, che potrà decidere in un secondo momento se fare richiesta di un rito alternativo. L’avviso di conclusione delle indagini firmato dal sostituto procuratore Montemurro ricostruisce nel dettaglio traffici e ruoli degli appartenenti al sodalizio criminale aggregatosi attorno ad Antonio Noschese, indicato dagli affiliati come lo “zio”. Del gruppo facevano parte procacciatori di grosse quantità di stupefacente e spacciatori al dettaglio, una rete capillare che aveva consentito a “Pupatella” di espandere i suoi affari dalla città di Salerno fino alle piazze della Val- le dell’Irno e della Piana del Sele. La droga, soprattutto cocaina e hashish, arrivava in buona parte dall’area napoletana, dove Noschese aveva allacciato rapporti con la malavita organizzata di San Giovanni a Teduccio e Barra. Lì avveniva l’approvvigionamento della sostanza stupefacente e lì furono arrestati, lo scorso La requisitoria del pubblico ministero per quattro imputati. La Provincia si costituisce parte civile Distributori di carburante Sei anni di pena nonostante la riduzione di un terzo prevista dalla scelta del rito abbreviato. È questa la richiesta formulata ieri mattina dal pubblico ministero Francesco Rotondo per il salernitano Fabio Memoli, ritenuto uno degli organizzatori della truffa del gasolio che, tramite la costituzione di finte aziende agricole, consentiva di acquistare il carburante a prezzo agevolato. Oltre a Memoli, originario di Salerno e residente a Pontecagnano, hanno scelto l’abbreviato il vigile del fuoco Leopoldo Violano, titolare di un distributore di carburante a Serino (per il quale il pm ha chiesto 5 anni) e due intestatari delle imprese agricole fittizie: Gaetano Petruzzelli e Rosario Cataldo, entrambi residenti a Pontecagnano, per i quali è stata formulata una richiesta di 4 anni di reclusione. Nell’ordinanza che a febbraio fece scattare gli arresti Memoli e Violano sono individuati come i promotori dell’associazione a delinquere insieme ai battipagliesi Alfonso e Gabriele Garofalo (padre e figlio) per i quali è iniziato lunedì il processo con il rito ordinario. La posizione del vigile del fuoco (difeso dagli avvocati Antonio e Carla Maria Barone) si è poi attenuata, mentre per Memoli (difeso da Luigi Condoluci) il pubblico ministero ha chiesto ieri la pena più alta. Secondo l’accusa si sarebbe occupato di “reclutare” gli intestatari delle imprese fittizie, facendo da intermediario tra loro e due commercialisti che si occupavano delle registrazioni. Era poi utilizzando queste sigle che l’organizzazione presentava al settore Uma (ufficio macchine agricole) della Provincia le richieste di forniture di gasolio ad accisa ridotta, producendo documenti falsi per attestare la titolarità di terreni agricoli in realtà inesistenti. Il risparmio era di oltre il 35 per cento rispetto ai prezzi di mercato del gasolio, che invece di finire in trattori e altre macchine agricole veniva poi rivenduto agli automobilisto a importi concorrenziali. Una parte di quel gasolio secondo le indagini finiva nei veicoli di esponenti delle forze dell’ordine (tre i poliziotti del commissariato di Battipaglia finiti sotto processo) che in cambio chiudevano un occhio o fornivano informazioni riservate. La posizione dei quattro imputati che hanno scelto l’abbreviato si definirà il 10 luglio, quando il giudice dell’udienza preliminare Vito Di Nicola emetterà la sentenza. La Provincia si è già costituita parte civile per il risarcimento del danno. (c.d.m.) ©RIPRODUZIONERISERVATA controlli Raggirata da finti assicuratori Residenza abusiva Multati 4 stranieri Con uno stratagemma si sono fatti consegnare 800 euro La procedura è sempre la stessa. Dopo aver individuato la loro vittima - se è una donna, anziana, vedova, con figli è perfetta - e aver indossato il loro vestito migliore e il sorriso più rassicurante, bussano alla sua porta, al suo citofono o, direttamente, la intercettano per strada. Le si avvicinano presentandosi, il più delle volte, come agenti di una nota compagnia di assicurazione. «Suo figlio ha una rata della polizza arretrata, non vorrà mica che ci rivolgiamo agli avvocati?». Ed ecco che il cuore ©RIPRODUZIONERISERVATA Truffa del gasolio, chiesti 6 anni per Memoli anziana nel mirino di Fiorella Loffredo ottobre, alcuni “grossisti” dello spaccio. Ma la piazza napoletana non era l’unico canale di rifornimento. Quando gli approvvigionamenti non erano sufficienti a soddisfare il vasto giro di clienti, Noschese si rivolgeva a persone di Battipaglia, tra cui Raimo, e all’ebolitano Piano. di mamma viene fuori e, con esso, i soldi che vengono chiesti. Puntano sugli affetti più cari i nuovi, abilissimi, truffatori. È’ successo anche ieri mattina, in via Arce, in pieno centro cittadino, dove un’anziana è stata avvicinata da due distinti giovanotti che, spacciandosi per assicuratori, hanno millantato un credito vantato nei confronti del figlio della signora ottantenne. Per fare cadere nella loro rete l’anziana, i due hanno anche finto di telefonare al figlio debitore - ovviamente al telefono c’era un loro complice - il quale ha rassicurato la donna invitan- dola a consegnare ai finti assicuratori quanto da loro richiesto. L’anziana ha così condotto i due nel suo appartamento e ha versato nelle loro mani 800 euro cash. Ottenuta la somma, i due malfattori, ovviamente, si sono dati alla macchia. Qualche ora dopo l’anziana ha sentito il figlio, questa volta quello vero, che ha negato di essere mai stato telefonato dagli assicuratori e di non aver mai dato il suo permesso a consegnare i soldi che questi chiedevano. Di quì la scoperta della truffa. La signora ha, quindi, chiamato la polizia per sporgere denuncia. Una volante della polizia in perlustrazione per le strade di Salerno Sull’episodio indagano gli agenti della sezione Volanti. Il questore di Salerno, Antonio De Iesu, dopo l’ennesimo episodio di truffa, si è rivolto ancora una volta agli anziani: «Diffidate da individui di bella presenza e dai modi affabili che vi chiedono danaro contante per saldare presunti debiti da parte di figli o nipoti, perché queste persone sono sicuramente delinquenti e truffatori. Quando una di queste persone si avvicina, respingetela ed allontanatevi, segnalando l’episodio al 113 o al 112». ©RIPRODUZIONERISERVATA Continuano, in città, i controlli degli agenti della polizia municipale al fine di verificare la posizione sul territorio delle persone di nazionalità straniera. Ieri mattina, una pattuglia dei vigili urbani, a seguito di mirate attività di indagini, ha provveduto ha elevare contravvenzioni a quattro cittadini stranieri che, sebbene abitualmente dimoranti nel territorio comunale, di fatto non avevano provveduto ad effettuare la prevista iscrizione anagrafica. I quattro stranieri, quindi, sono risultati non in regola con i pagamenti delle tasse relative ai tributi comunali. Salerno VENERDÌ 5 LUGLIO 2013 LA CITTÀ Cittadella giudiziaria Il sindaco a caccia di fondi ministeriali la riqualificazione Oggi l’avvio dei lavori nell’area di Santa Teresa Vertice col capo dipartimento del dicastero della Giustizia Si punta ad utilizzare risorse non spese in altre zone d’Italia Inizia una nuova battaglia per Vincenzo De Luca in quel di Roma. Dopo la metropolitana di Salerno, adesso tutte le energie del sindaco/viceministro sono indirizzate verso il reperimento dei fondi per completare la Cittadella giudiziaria. Che questo fosse il suo nuovo obiettivo era già chiaro da diverse settimane quando in televisione aveva annunciato la sua idea per cominciare a trovare le prime risorse, ovvero dare in permuta alla ditta gli uffici giudiziari a via Rafastia e l’ex tipografia Volpe il cui valore dovrebbe aggirarsi intorno ai quindici milioni di euro. Una proposta che, sul momento, era stata bocciata dal ministero della Giustizia, competente sulla materia. Ieri, in merito a questa problematica, si è tenuta una riunione congiunta tra il ministero delle Infrastrutture e trasporti e quello della Giustizia rappresentato dal capo del dipartimento organizzazione giudiziaria personale e servizi, Luigi Birritelli. Nel corso dell’incontro, si legge in una nota stampa, «sono state analizzate in dettaglio le possibilità di reperire le risorse necessarie tanto attraverso la riassegnazione al cantiere di Salerno di fondi non spesi per altri capitoli progettuali nel resto d’Italia, mediante le possibilità di finanziamento previste per attività d’immediata cantierizzazione, come appunto quelle della Cittadella Giudiziaria». Per il completamento della maestosa opera progettata da David Chipperfield nei lontani anni ’90 occorrerebbero ancora trenta milioni di euro. Al momento risultano completati i fabbricati A e B, mentre il fabbricato C è pronto al 70 per cento; all’appello mancano ancora altri tre padiglioni. Inoltre i lavori tendono ad andare ulteriormente a rilento perché non vengono pagati gli stati di avanzamento dei lavori alle ditte esecutrici (l’Ati composta dal consorzio Soledil e Sieme Impianti arrivate sul cantiere nel 2010 dopo il fallimento della prima impresa appaltatrice). Insomma, una situazione che va sbloccata al più presto. Da qui l’interessamento del sindaco anche nella sua veste di viceministro. «Ho ribadito nel corso della riunione – ha dichiarato in proposito De Luca – l’alta qualità progettuale della Cittadella ed il suo valore strategico a presidio della legalità e della democrazia. È un impegno gravoso, ci sarà da battersi congiuntamente nelle prossime settimane per ottenere tali fondi e completare una sede idonea allo svolgimento del servizio giudiziario per i cittadini, i magistrati, gli avvocati e tutto il personale». Angela Caso ©RIPRODUZIONE RISERVATA 13 Una parte della Cittadella giudiziaria Iniziano i lavori per la riqualificazione dell’arenile di Santa Teresa. Questa mattina il taglio ufficiale del nastro alla presenza del sindaco Vincenzo De Luca che da ieri pomeriggio è tornato in città dopo la settimana romana. Il primo cittadino coglierà l’occasione per descrivere l’intero intervento che prevede anche una serie di lavori di urbanizzazione dell’area che avranno inizio a partire dal mese di settembre. Il primo lavoro che la ditta vincitrice del bando di gara dovrà mettere in atto sarà l’eliminazione del famoso “chiavicone”, lo scolo che divide letteralmente in due la storica spiaggia cittadina. Secondo la tempistica di De Luca, l’operazione dovrebbe terminare entro l’11 luglio quando comincerà il tradizionale torneo di calcetto sull’arenile. Se questo non dovesse essere possibile, sicuramente almeno questo primo step sarà completato entro la fine del mese. Il bando di gara per la realizzazione dell’intervento è stato vinto dalla ditta Sacco Costruzioni di Pontecagnano in Ati con Am costruzioni srl grazie ad un ribasso del 19 per cento sul prezzo base. 12 Salerno LA CITTÀ VENERDÌ 5 LUGLIO 2013 Pd a congresso Al Grand Hotel arriva Pittella Il vice presidente del Parlamento Europeo Gianni Pittella sarà, oggi pomeriggio alle 18, al Grand Hotel Salerno per discutere del futuro del Pd che si avvia verso il congresso nazionale. All’iniziativa interverranno il consigliere regionale Pd Peppe Russo, Dario Di Cerbo della segreteria regionale Mgs Impegno sociale, Antonio Zito del Pd di Pagani e la dirigente di Rete Solidale Ilaria Del Re. L’incontro sarà anche l’occasione per celebrare il primo anniversario dell’Info point Europa Sociale, una struttura attiva nel quartiere Carmine, che offre servizi gratuiti di consulenza e progettazione ad enti pubblici e associazioni. I componenti della commissione Statuto del Comune di Salerno hanno finito di studiare. Ieri mattina si è tenuta l’ultima riunione sulla questione dell’incompatibilità tra le due cariche attuali di Vincenzo De Luca, quella di sindaco e quella di viceministro. Alla fine non è emersa nessuna decisione chiarificatrice, ma è stato preparato un faldone contenente tutti i documenti che i consiglieri comunali potranno esaminare. Tra gli atti in esame c’è per prima cosa la sentenza della Corte Costituzionale 120 del 2013 in merito all’incompatibilità del sindaco Nespoli nella quale si dichiara illegittimo l’articolo 63 del Testo unico sugli enti locali nella parte in cui non prevede l’incompatibilità tra la carica di parlamentare e quella di sindaco di un Comune con popolazione superiore ai 20mila abitanti. Poi ci sono anche la nota dell’Anci nella quale si interpreta la legge 148/2011 e una serie di sentenze del Consiglio di Stato antecedenti l’approvazione della legge, nonché la recente delibera 46/2013 della Commissione indipendente per la valutazione della trasparenza ed integrità delle amministrazioni pubbliche nella quale si chiarisce che la situazione di incompatibilità si determina anche in maniera retroattiva, ovvero nel caso in cui uno dei due incarichi è stato assunto prima dell’entrata in vigore della legge. Insomma, per i consiglieri ci sarà molto da leggere anche se probabilmente la decisione finale sarà dettata soprattutto ©RIPRODUZIONE RISERVATA ©RIPRODUZIONE RISERVATA le tappe da motivi di opportunità politica. Sicuramente voteranno a sostegno dell’incompatibilità i consiglieri di centrodestra Celano, Adinolfi, Stasi, Viviano, Zitarosa, Gagliano e Cammarota. Potrebbero votare contro i due rappresentanti dell’Udc Memoli e Ferrara, mentre ancora non è chiara la posizione dell’ex candidato sindaco Ferrazzano. Interessante sarà vedere a questo punto come si comporterà la maggioranza dove non al momento non c’è ancora Valiante. L’ex sindaco di Cuccaro Vetere, ora parlamentare, ha però tempo fino a settembre prima di lasciare lo scranno di Palazzo Sant’Agostino. Resta, quindi, in attesa Mimmo Volpe che dovrebbe subentrargli. Il consiglio provinciale questa mattina procederà anche alla discussione di altri punti; per la precisione si tratterà di votare le modifiche agli articoli 79 e 80 dello Statuto dell’ente, il riconoscimento di debiti fuori bilancio e l’adesione alla proposta di legge “8x1000 alla Ricerca” promossa dal giornalista Enzo Mellano. una linea unica da adottare. Ma cosa succederà se il consiglio dovesse dichiarare De Luca incompatibile? La delibera avvierà una procedura che, tra controdeduzioni e inviti formali a rimuovere l’incompatibilità optando per una sola del- ❙❙ 8 luglio: ilconsiglio comunale dichiaraDe Luca incompatibile perché ricopredue cariche:sindaco e viceministro ❙❙ 18 luglio: è iltermine entro ilquale DeLucadovràformulare delle osservazioniorimuoverele causedi incompatibilità ❙❙ 28 luglio: entroquestadatail consigliodeliberadefinitivamente l’incompatibilitàe invita De Luca a rimuoverla ❙❙ 8 agosto: seDeLucaentro questa datanonavrà provvedutoa rinunciarea unodei dueincarichi, il consigliolo dichiaradecaduto; ladeliberaconsiliare unavolta diventataesecutiva potrà essereoggettodi ricorso intribunale Cisl: «All’Asl mancano 860 unità» Ma “Se non ora quando” denuncia: «L’Atto aziendale penalizza donne e bimbi» Poca attenzione alla dotazione organica, una mancata integrazione con l’Azienda ospedaliera universitaria ed un ridisegno carente dei cosiddetti ospedali “satelliti” le cui funzioni andrebbero invece potenziate per scongiurare ulteriori tagli lineari previsti dal decreto 49. Sono questi, per grandi linee, i limiti che il segretario generale della Cisl Pietro Antonacchio individua nell’Atto aziendale stilato dal manager dell’Asl Antonio Squillante. Ma il documento, finito nel mirino degli amministratori locali ed oggetto di una diffida da parte dei consiglieri regionali del centrosinistra, non lascia il sindacato scontento. «Il principale pregio di questa programmazione - ha infatti sottolineato Antonacchio - è il fatto che per la prima volta viene sancito che nei presìdi che afferiscono all’Azienda mancano circa 860 unità affinchè si possa lavorare con efficienza». Quanto ai due talloni di Achille, alias i plessi di Scafati ed Agropoli, Antonacchio ribadisce la necessità di salvare le strutture da ulteriori tagli lineari. Una posizione che ieri mattina, nel corso della presentazione del nuo- vo sito della Cisl nella sede di via Pellecchia, è stata ribadita anche da Alfonso Citarella della segreteria aziendale medici: «Gli ospedali “satelliti” devono essere potenziati per non lasciare sguarnito il territorio ed inoltre occorre valorizzare la prevenzione territoriale per regimentare gli accessi spesso indiscriminati ai pronto soccorso». Tutt’altro che morbida è invece la posizione del movimento Se non ora quando che reputa l’Atto aziendale dell’Asl un’offesa alla tutela della donna e del bambino. «Le attività del Materno-infantile vengono fagocitate dall’assistenza sanitaria di base e specialistica ambulatoriale, determinando di fatto la trasformazione delle attività da servizi sociosanitari a semplice erogazione di prestazioni unicamente sanitarie - si legge in una nota - Le attività del Materno -infantile, ovvero i consultori familiari non possono essere relegati a mere attività prestazionali. Le scelte effettuate oggi dall’Asl dimostrano una notevole ignoranza delle normative europee, nazionali e regionali ed una cecità culturale ed ideologica, che catapulta la nostra Azienda indietro di Pietro Antonio Vitiello le due poltrone, potrebbe mettere la parola fine alla vicenda del doppio incarico entro i primi dieci giorni di agosto. Vicenda che, ormai, riguarda soltanto il sindaco di Salerno. Angela Caso La commissione Statuto prepara un dossier ma non prende decisioni Nella seduta di lunedì la prima votazione sul caso del doppio incarico Da questa mattina il sindaco di Agropoli Franco Alfieri non siederà più all’interno del consiglio provinciale. L’assise, convocata per le 11, procederà alla sua surroga con Salvatore Iannuzzi (foto), ex sindaco del comune di Valle dell’Angelo. Il primo cittadino di Agropoli ed ex assessore provinciale ai lavori pubblici ha parlato di dimissioni legate ad una rotazione tra i candidati del Pd, anche se voci di corridoio parlano di una sua candidatura alle prossime regionali. Si attendono invece ancora le dimissioni di Simone Gestione rifiuti Isoambiente finisce in liquidazione È Pietro Antonio Vitiello, consulente della Camera di Commercio con un recente passato anche al servizio della Provincia di Salerno, il commissario liquidatore della Isoambiente srl, la società partecipata dal Consorzio di Bacino Salerno 2 che gestisce, tra l’altro, anche la discarica di San Tammaro, in provincia di Caserta. Ieri mattina si è svolta l’assemblea dei soci dell’azienda guidata da Giovanni Cirillo. Nel corso della seduta l’avvocato salernitano ha rimesso il suo mandato aprendo così la strada alla liquidazione della società che adesso sarà guidata dal giovane commercialista, esperto in risorse umane. A lui toccherà il compito di gestire la difficile situazione di liquidità che giù sta creando difficoltà ai dipendenti, che da cinque mesi lamentano il mancato pagamento degli stipendi. Vitiello si insedierà ufficialmente lunedì prossimo, ma già ci sono polemiche. I primi ad insorgere sono stati i sindacati, con la Cgil in testa che, in una nota, prima dell’assemblea, aveva chiesto al socio unico, ovvero il commissario liquidatore del Consorzio di Bacino Salerno 2, Giuseppe Corona, di rinviare la riunione e convocare prima le organizzazioni sindacali. «La messa in liquidazione – si legge nella nota – è inopportuna e inappropriata. Si rischia di fare la stessa fine dell’Aser. La mancata convocazione del nostro sindacato costituisce una violazione delle norme vigenti». Anche l’Usb, ieri, ha scritto ai vertici di Isoambiente chiedendo una convocazione urgente alla luce della nomina del commissario liquidatore. Mattia A. Carpinelli Incompatibilità di De Luca Atti trasmessi al Consiglio Oggi in Provincia la staffetta tra Alfieri e Iannuzzi consorzio di bacino Il segretario Cisl Pietro Antonacchio trent’anni». E dopo le polemiche al vetriolo dei giorni scorsi, torna a puntare il dito contro il documento dell’Asl anche la Cgil sanità: in una lettera nella quale si chiede un urgente confronto con il manager, la responsabile Margaret Cittadi- no sottolinea come l’Atto aziendale non sia affatto «aderente ai bisogni del territorio e delle necessità vere che esso esprime», non tenendo tra l’altro in considerazione «neanche gli aspetti di mobilità passiva per patologie ed ambiti distrettuali». Molte le contestazioni mosse, dalla riduzione dei distretti a quella dei posti letto, dalla cancellazione di alcuni presìdi ospedalieri a quella delle terapie intensive dalla rete dell’emergenza. Proprio alla luce di queste criticità la Cgil ha inviato ieri una nota alla Regione Campania per chiedere che l’Atto aziendale venga respinto, in quanto irricevibile perchè in conflitto con alcune normative regionali e nazionali, nelle more dell’apertura di un confronto. (b.c.) ©RIPRODUZIONERISERVATA