Comune, case fantasma E a Campo de Fiori affitto di 5 euro al mese
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Comune, case fantasma E a Campo de Fiori affitto di 5 euro al mese
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Fatta di occupazioni abusive; subentri di fatto; contratti intestati a gente residente altrove o addirittura morta. Inquilini con redditi spesso altissimi. Come il facoltoso avvocato che guadagna 700mila euro l’anno ma per 95 metri quadri in via Labicana ne spende appena 220. O il rinomato ristoratore di Trastevere con giro d’affari superiore al milione, che all’amministrazione ne versa solo 330. Che poi è questo che colpisce. I prezzi di locazione «paradossali, ridicoli, patetici» per dirla con Tronca: 1,81 euro per vivere a due passi dalla stazione Termini; poco più di 5 euro vicino a Campo de’ Fiori; 32 euro con vista Colosseo. Il più delle volte neppure mai pagati. Con un mancato introito per le casse capitoline che viaggia intorno ai 357 milioni di euro: a quanto cioè ammonta la storica morosità complessiva dei 28mila alloggi comunali. È la devastante fotografia dell’Affittopoli cittadina scattata dalla squadra di commissari che governa Roma. A cui sono bastati due mesi per scoprire come l’85% di chi abita o fa commercio nei 289 immobili del patrimonio disponibile concentrato in centro storico paga poco ed è pure indietro con i versamenti. Determinando un mancato guadagno per le casse pubbliche di 4,5 milioni di euro. Che salgono a 10 calcolando pure gli $POJMDFOTJNFOUP EFMMBUBTLGPSDF SJMFWBUBVOFWBTJPOF EJNJMJPOJ affitti mai riscossi negli alloggi popolari della zona: in totale 574 unità. Compresi le 21 case e i 9 uffici “fantasma”, ovvero mai censiti dall’anagrafe cittadina. «È stato fatto un lavoro attento, meticoloso e impegnativo — commenta Tronca — Abbiamo immaginato un prototipo di gestione ordinata del patrimonio per mettere ordine e capire, conoscere e poter regolare. Abbiamo scoperto l’acqua calda? Possibile. L’hanno fatto anche in passato? Possibile. Però quando si ha in mano l’acqua calda si prende e si fa pulizia, lavando tutte le incrostazioni che rendono inefficace e inefficiente l’attività amministrativa». Una modello «che resterà a disposizio- 7 -&$"4&*/$&/530 "GGJUUJEBFVSP QFSVOBDBTBB $BNQPEF'JPSJ1FS VOBWJTUB$PMPTTFP DÒDIJTCPSTBTPMP FVSPBMNFTF ne della città e che spero il futuro sindaco vorrà utilizzare». La prova che «se si vuole le cose si possono fare», rivendica il commissario. «Quello di oggi è il risultato pratico, pragmatico della formazione della legalità fatta soprattutto di risultati e mol- to alla lontana di parole». Un’eredità che si traduce in un sistema informatico integrato, in grado di «consentire l’allineamento delle banche dati e un’efficace scambio di informazioni tra i diversi Dipartimenti, l’Agenzia delle Entrate e quella del Territorio coinvolti nella gestione del patrimonio». Un sistema di monitoraggio basato sull’incrocio dei dati anagrafici, reddituali degli inquilini e catastali degli immobili. Replicabile, dopo il centro storico, in tutti gli altri municipi. Al quale tutti i candidati al soglio capitolino si sono mostrati interessati. «Il lavoro di Tronca è prezioso e verrà rilanciato, in questi anni la gestione del patrimonio è stata dissennata», ha subito dichiarato il piddino Giachetti. «Lo avevamo denunciato da tempo», si vanta Alessandro Onorato, ex capogruppo di Marchini, «noi cancelleremo questo scandalo per abbassare le tasse». Sulla stessa linea la grillina Raggi: «Il M5S completerà la mappatura per ripristinare la legalità». ª3*130%6;*0/&3*4&37"5" %"%0."/* $PMMF0QQJPCMJOEBUP STUDIOAVVOCATIROMA.IT DPOUSPJMEFHSBEP $BODFMMJDIJVTJEJOPUUF AVVOCATI ARMANDOLA MARZANO DE RENZIS ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE «DALLA PRIMA DI CRONACA -"63"4&3-0/* - Ì dove i resti delle Terme di Traiano si sovrappongono alla neroniana Domus Aurea — tra le chiese di San Pietro in Vincoli e di San Martino ai Monti, lungo l’ingresso monumentale su via delle Terme — hanno per anni convissuto degrado e bivacchi. A fine gennaio, dopo 45 giorni di lavori da 309mila euro stanziati per il Giubileo, il Comune ha restituito il parco alla città: sono stati restaurati i viali, i lampioni, le fontane e i nasoni; sono stati effettuati degli interventi di ingegneria ambientale per evitare il dilavamento delle colline verso il Colosseo; è stato ripristinato il roseto e sistemato il pozzo per l’irrigazione dei giardini. Ora la vigilanza lungo il perimetro della cancellata installata dalla giunta Rutelli è d’obbligo. Il rischio è che l’area ripiombi nel degrado. La chiusura notturna, al via da domani, era stata fortemente richiesta dai comitati di quartiere di Monti, Celio, Esquilino e da Cittadinanza Attiva, e sollecitata già nel 2014 dalla consigliera Nathalie Naim con un atto approvato dal Consiglio. «Il parco — sottolinea — è un museo a cielo aperto e con queste semplici precauzioni e gli adeguati controlli si potranno evitare atti vandalici, danneggiamenti e che venga impropriamente utilizzato *MQBSDPEJ$PMMF0QQJP %PQPMBSJRVBMJGJDB[JPOF EBNJMBFVSPMB EFDJTJPOFEJQSPUFHHFSF MBSFBEFMQBSDP come dormitorio, come luogo per lo spaccio e prostituzione notturna». La chiusura sancisce un ritorno all’antico per la splendida zona archeologica disegnata dall’architetto Raffaele De Vico tra 1928 e 1932 che per diversi anni è stata resa inaccessibile al pubblico dopo il tramonto. Poi nel 2005, dopo uno stupro, era stato deciso di vietare l’ingresso, almeno di notte, al parco con vista Colosseo. Un provvedimento che non è durato a lungo e i cancelli sono stati poi riaperti al traffico. Almeno fino a domani alle 21 quando il parco Colle Oppio sarà chiuso al traffico notturno. ª3*130%6;*0/&3*4&37"5"