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cer
CERSAIE Al via la trentesima edizione
INTERIORS Una finestra sul cortile
REAL ESTATE L’hôtellerie di domani
Cer Magazine Italia n. 35 (Settembre 2012) • ISSN 1828-1060 • Ann0 XV
magazine
GUEST Eduardo Souto de Moura
35
italia
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anna marie fanelli per cooper residence
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Andrea Serri
direttore editoriale
di Cer Magazine
1
trent’anni
della nostra storia
Anno 1983, ovvero i dodici mesi durante i quali Arpanet diventa
Internet (Protocol), Ronald Reagan lancia lo Scudo Spaziale, Lech
Walesa vince il Premio Nobel per la Pace, Björn Borg si ritira
dal tennis, Margareth Thatcher viene confermata premier della
Gran Bretagna, esce il primo album di Madonna, ed il Brunei
dichiara indipendenza dal Regno Unito. Anno nel quale, a Bologna,
nasce Cersaie, l’allora Salone della Ceramica per Edilizia e
dell’Arredobagno, l’evento diventato, nel corso di questi 30 anni, ‘la’
fiera di riferimento mondiale per questi due comparti.
Un successo – confermato anche in questa edizione 2012 grazie
a 909 espositori di 33 Paesi che coprono l’intera
superficie espositiva di 176.000 metri quadrati –
che trova le sue origini in peculiarità riscontrabili
sin dall’origine: focalizzazione su pochi settori
espositivi; internazionalità di espositori e visitatori;
preponderanza di operatori del settore commerciale
tra i visitatori; convegni istituzionali, mostre ed un
calendario culturale di elevato profilo; ampia partecipazione di
giornalisti e media da tutto il mondo.
Un Salone che quest’anno inaugura, per la prima volta, ‘Cersaie
disegna la tua casa’, l’incontro tra i consumatori e i progettisti delle
più qualificate testate italiane di interior design, e ‘La città della
Posa’, luogo della conoscenza e della sperimentazione sulla fase
centrale nella realizzazione di superfici ceramiche.
Un successo costruito e rafforzato nel corso del tempo, che nasce
dal giusto mix tra conferme – stessa sede, stesso nome, stessi
settori merceologici, stessa visione planetaria – ed innovazioni,
quali la progressiva attenzione al mondo dell’architettura e del
design, assecondando una naturale evoluzione del prodotto, e
l’innovazione tecnologica a supporto delle modalità di organizzazione
e comunicazione dell’evento.
Un giusto mix di
«innovazione
e tradizione
spiega il successo mondiale
di Cersaie: una fiera, un
evento, un faro sul futuro
»
La posa della ceramica
non è mai stata così economica,
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CERSAIE 2012 • BOLOGNA • PADIGLIONE 36 • STAND A/16 - A/14
cer.contenuti
cer
magazine
è scaricabile
gratuitamente
da App Store
per iPad
editoriali
24
03 Start I Trent’anni della nostra storia di Andrea Serri
84 Exit Un patrimonio unico di Brunello Cucinelli
newS
16
Magazine a cura di Laura Franceschi
06 Aziende
08Eventi
10 Cersaie 2012 Un Salone Internazionale
tra conferme ed innovazioni di Laura Franceschi
interVISTA
16 Guest / Eduardo Souto de Moura
Architettura minimale di Alessandra Coppa
28
progetti
Interiors
24 Una finestra sul cortile di Laura Maggi
28 Lusso candido di Katrin Cosseta
32 Il calore nordico della Danimarca di Laura Ragazzola
36 Abitare la Grande Mela di Riccardo Bianchi
60 La nuova “dolce vita” di Ischia di Giuliano Chiarabini
64 Mucche & Buoi dei paesi tuoi di Livio Salvadori
32
16
64
in copertina
Cooper Residence
New York, 2011
Superfici ceramiche:
Cotto d’Este, La Fabbrica,
Lea Ceramiche, NovaBell
cer.contenuti
60
cer
trend
Virtual Style
magazine
italia
42 Il living a cura di Imagem
68 La stanza da bagno a cura di Imagem
78 Imperfezioni “naturali”
44
50
Promossa da
Direttore Responsabile
Franco Manfredini
progetti
Direttore Editoriale
Andrea Serri ([email protected])
Architettura
44
48
50
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74
48
Numero 35
Rivista trimestrale, settembre 2012
Sfera di luce di Virginio Briatore
Un approdo da sogno di Santino Limonta
Vacanza all’insegna del relax di Benedetto Marzullo
Vista parco di Mariano Amato
Spazio a luce, aria e ceramica di Elisa Montalti
mercato & Real estate
54
58
Segreteria di redazione
Barbara Maffei ([email protected])
Patrizia Gilioli ([email protected])
Collaboratori
Mariano Amato, Riccardo Bianchi (AD), Virginio Briatore
(Interni), Giuliano Chiarabini (IQD), Alessandra Coppa,
Katrin Cosseta (Interni), Brunello Cucinelli, Alessandra
Ferretti, Santino Limonta, Laura Maggi (Elle Decor),
Benedetto Marzullo (Casamica), Marco Mibelli,
Elisa Montalti (Ottagono), Laura Ragazzola (Casaviva),
Livio Salvadori (Casabella).
Progetto grafico
Fabio Berrettini, Cristina Menotti
Mercato / Scarpis,
una sala mostra a tutto tondo di Alessandra Ferretti
Real Estate / Italy, I love you: istantanea
di un settore che non si arresta di Marco Mibelli
DOC
Pubblicità
Pool Magazine di Mariarosa Morselli
Via Giardini 466 - 41124 Modena
tel. 059 344 455 - Fax 059 344 544
[email protected]
Stampa
Arbe Industrie Grafiche - Modena
Edizioni
Edi.Cer. SpA
Cer Magazine Italia:
pubblicazione registrata presso il Tribunale di Modena
al n. 1454 in data 17-12-1998 - ISSN 1828-1060
Direzione, redazione e amministrazione
Edi.Cer. SpA Società Unipersonale
Viale Monte Santo, 40 - 41049 Sassuolo (Mo)
tel. 0536 804585- fax 0536806 510
[email protected]
cod. fisc. 00853700367
82 Cataloghi dalle aziende
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74
Redazione
Martina Abati ([email protected])
Laura Franceschi ([email protected])
Valentina Pellati ([email protected])
Chiuso in tipografia il 10 settembre 2012. L’indirizzo in nostro
possesso verrà utilizzato, oltre che per l’invio della rivista, anche
per la spedizione di altre riviste e/o per l’inoltro di proposte di
abbonamento. Ai sensi dell’articolo 7 del D.Lgs. 196/2003 è nel
suo diritto richiedere la cessazione dell’invio e/o l’aggiornamento
o la cancellazione dei dati in nostro possesso, che sono
comunque trattati in conformità al “testo unico sulla privacy”.
www.laceramicaitaliana.it
cer.news
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aziende
eventi
award
design
mercato
COOPERATIVA CERAMICA D’IMOLA
Un nuovo showroom tra le torri bolognesi
Cooperativa Ceramica d’Imola ha aperto un nuovo store a Bologna, progettato dallo Studio Bucci di Faenza, di oltre 700 mq nel cuore
del capoluogo emiliano, in via Malvasia 1/a. Una vetrina importante caratterizzata da pareti verticali tematizzate che esaltano i singoli
marchi dell’azienda: superfici ricoperte di green per i progetti tecnici di LeonardoCeramica; elementi cromati, campiture dai colori caldi
e avvolgenti per le collezioni raffinate di ImolaCeramica e LaFaenzaCeramica. Lo store fornisce un servizio di consulenza d’arredo a
360°, grazie anche alla sinergia con due aziende leader nel settore: “LasaIdea”, per la fornitura di mobili da bagno e arredobagno, e
“Parquet Diffusion”, che vive il legno da oltre 40 anni come intramontabile accessorio di bellezza. Lo showroom bolognese è dunque un
luogo espositivo funzionale, dal quale prendere ispirazione per interior e spazi domestici di grande appeal e raffinato design.
All’interno dello showroom vi è anche uno spazio dedicato ai progettisti e agli architetti con l’esposizione di pareti ventilate, nei formati
extra size 120x120 cm, e pavimenti sopraelevati.
à www.ccimola.com
Emilceramica group
Fincibec
Nuovo CEO
alla guida del Gruppo
Restyling innovativo
per la sala mostra
“A Cersaie proporremo dieci nuove collezioni e negli ultimi mesi abbiamo aperto una
succursale in Brasile”. È con queste parole
che Luca Majocchi, nuovo CEO di Emilceramica Group, conferma la strategia che ha
visto il Gruppo condurre un 2012 all’insegna della crescita sui mercati internazionali.
“L’Europa è oggi il mercato domestico di
Emilceramica, a cui va circa il 70% della produzione
italiana, affiancato, con tassi di crescita importanti,
da Nord America, Russia, Brasile e Far East” ha affermato Majocchi. “Il distretto di Sassuolo, nonostante
le difficoltà, conferma la sua importanza strategica
per competenze nei prodotti e qualità logistiche” ha
continuato il CEO, “nel 2012 abbiamo investito 2,5
milioni per rafforzare gli impianti produttivi di Fiorano,
in modo da elevare ulteriormente gli standard produttivi e migliorare l’efficienza”. “Viviamo una fase
complessa e difficile del mercato ma i risultati sono
incoraggianti: i prodotti lanciati nel 2011 hanno avuto
molto successo e ci aspettiamo contribuiranno per
oltre il 20% del fatturato dell’anno in corso, mentre
la quota di esportazione continuerà a crescere e dovrebbe raggiungere l’80% della produzione italiana.
Siamo orgogliosi di dare il nostro contributo a portare il made in Italy nel mondo, forti dello stile e della
qualità che ci contraddistinguono”, ha concluso l’AD.
à www.emilceramicagroup.it
CIPA GRES
Hi-Story è il nuovo catalogo generale
delle collezioni firmate Cipa Gres.
Nato dall’idea di posizionare i
prodotti all’interno di “scatole senza
allestimento”, quali una fabbrica
abbandonata ed un ricercato loft
newyorkese, il volume è suddiviso in
9 capitoli dedicati alla presentazione
dei prodotti dell’azienda capaci di
unire aspetti tecnici ad un’elegante
armonia progettuale oltre alle immagini
di ambientazioni realizzate con ogni
referenza. In particolare, l’area ArchiStory crea una sorta di comparazione
tra prodotto e colori Ral. Inoltre,
l’approfondimento dedicato ad ogni
referenza permette di conoscerne
caratteristiche tecniche ed estetiche.
Ad esempio, lo spazio dedicato alla
collezione Land Fusion, studiata per
interni ed esterni, ne presenta colori,
formati, strutture e superfici.
La sala mostra del gruppo Fincibec, nella sede
aziendale di via Valle d’Aosta, a Sassuolo, è stata
completamente rinnovata per ospitare le collezioni
più recenti dei marchi Monocibec, Century e Naxos.
L’intervento di restyling allo spazio espositivo, parte integrante del progetto del quartiere direzionale del gruppo, ha adottato un total white look per
focalizzare l’attenzione sui colori e sulle superfici
dei prodotti esposti. Una suddivisione più razionale
degli spazi ed un attento studio dell’illuminazione
hanno completato l’opera. Inoltre, l’installazione di
un nuovo sistema espositivo, ideato e progettato
all’interno dell’area marketing Fincibec, permette
di ridurre sensibilmente tempi e costi degli aggiornamenti della sala mostra. Attraverso un sistema
innovativo di supporti, che consente di agganciare
e sganciare rapidamente i singoli pannelli, l’azienda
potrà infatti rinnovare frequentemente le gamme in
mostra, seguendo puntualmente gli aggiornamenti
della produzione. Di particolare interesse il settore
dedicato al marchio Naxos, tradizionalmente votato
all’ambiente bagno, dove si susseguono ambientazioni create accostando le raffinate collezioni
ceramiche ad arredi
e complementi di design accuratamente
selezionati.
à www.cipagres.com
à www.fincibec.it
I progetti dell’azienda
in un unico catalogo
.
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Marazzi
Italgraniti Group
Flagship store in Germania e Francia
Coordinamento delle risorse
in una nuova sede
A giugno, Marazzi ha aperto ad Amburgo il primo flagship store in
Germania ed ha inaugurato il nuovo showroom di Parigi. Lo store
tedesco, di circa 500 mq, situato al numero 145 della Friedrich-ErbertDamm è rivolto principalmente ad architetti e professionisti della
progettazione e della costruzione. Cuore pulsante dello store, curato
dall’arch. Gianluca Rossi, art director Marazzi, è infatti un’ampia area
trasversale dedicata al mondo del progetto con spazi tecnici e soluzioni
come pareti ventilate e pavimenti sopraelevati. Arredato con forniture di
design made in Italy, lo showroom presenta la nuova modalità espositiva
del “progetto bagno” Marazzi dove sono protagonisti i rivestimenti
leggeri e di grande formato. L’apertura del nuovo flagship store di
Amburgo rientra nella strategia di crescita di Marazzi sul mercato
tedesco, dove il Gruppo è primo operatore italiano e tra i primi del settore in generale
con un fatturato di circa 50 milioni di euro. Lo spazio espositivo parigino, situato nel 7°
arrondissement, tra il Pont de l’Alma e l’École Militaire, è invece oggetto di un’importante
ricerca stilistica ed architettonica. Su una superficie complessiva di 320 mq, lo showroom
è suddiviso in due aree principali: uno spazio aperto dove sono protagoniste le nuove
collezioni da rivestimento arredate in ambienti di design ed un’area tecnica dove è
possibile trovare tutto ciò che serve a professionisti e architetti per trasformare idee e
progetti in realtà. “L’inaugurazione dello showroom di Parigi segue quelle di New York e
Amburgo – ha commentato l’amministratore delegato di Marazzi Group Maurizio Piglione –
e rimarca l’importanza del mercato francese, dove il Gruppo ha recentemente inaugurato il
flagship store di Lione”.
à www.marazzi.it
Lo scorso maggio, Italgranititi Group, realtà ceramica
che comprende i marchi Italgraniti, Impronta e
Ceramica Magica, ha inaugurato la nuova sede
di Casinalbo (Mo): uffici, showroom e piattaforma
distributiva in un’unica struttura, per creare un polo
centralizzato. Tutti gli uffici, prima dislocati tra la
sede di Modena e lo stabilimento produttivo di San
Martino in Rio, sono infatti stati accentrati per una
più efficace gestione delle risorse volta ad ottimizzare
il dialogo tra le differenti funzioni e velocizzare la
gestione amministrativa e commerciale. Situata nel
cuore del distretto ceramico, la nuova sede riunisce le
principali attività di deposito e piattaforma distributiva
consentendo un’organizzazione ancor più efficiente
ed un servizio puntuale. Nel dettaglio, il nuovo
assetto logistico permette di ottimizzare i punti di
carico, snellire le operazioni di ricezione merce su
“appuntamento” e “fuori orario”, rendere più flessibile
il sistema di evasione ordini. Inoltre, il nuovo spazio
espositivo dei prodotti dell’azienda, progettato per
presentazioni e corsi di formazione, apre le porte a
rivenditori e progettisti.
à www.italgranitigroup.com
CERAMICA DEL CONcA
Esordio in Tv per Del Conca Fast
Dal 2 settembre sono on air le telepromozioni studiate per presentare i vantaggi della posa a secco per pavimenti Del Conca Fast. 36 passaggi
da 90’’ sulle tre reti principali Mediaset - Canale 5, Italia 1 e Rete 4 - sviluppati in tre diversi episodi, saranno in onda nella prima e seconda
serata e successivamente nelle varie fasce della giornata all’interno di trasmissioni come Mattino 5, Pomeriggio 5, Verissimo, Domenica 5
ma anche nel nuovo spettacolo preserale di Paolo Bonolis “Avanti un altro!”. Con la regia di Riccardo Mosca ed i testi di Guido Cavalleri, le
telepromozioni riprendono le situazioni di vita quotidiana di una giovane coppia nella propria casa mentre la “voce pensiero” dei protagonisti
accompagna i diversi momenti sottolineando la bellezza e la praticità del pavimento Del Conca Fast ma allo stesso tempo facendo rivivere
con dei flashback il momento della posa in opera ed evidenziando così tutti i plus del prodotto. L’intervento finale vede la partecipazione
straordinaria di Gianluca Zambrotta, testimonial Del Conca, che – impersonando l’azienda stessa - invita i telespettatori a fargli visita in fiera
(Cersaie e Made Expo) o a visitare il sito appositamente creato www.delconcafast.com. La pianificazione e la creatività sono state elaborate da
“Iniziative Speciali” di Publitalia’80 in collaborazione con l’ufficio marketing e comunicazione interno di Ceramica Del Conca. “Siamo veramente
convinti che Del Conca Fast sia un brevetto assolutamente vincente”, ha affermato Enzo Donald Mularoni, CEO del Gruppo Del Conca, “il
settore ceramico solitamente non utilizza pubblicità televisiva in quanto il target di riferimento è composto principalmente dai propri rivenditori,
in questo caso però presentiamo un brevetto che strizza l’occhio al consumatore finale con tutte le caratteristiche del prodotto ‘fai da te’”.
à www.delconca.com
Opera
www.vallelungacer.it
www.vallelungaceramica.ru
magazine
aziende
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mercato
GLOBO
Mapei
Sinergia tra sport e azienda
al MAPEI Day 2012
E’ partita lo scorso 15 luglio l’ottava edizione del Mapei Day con la classica “Re
Stelvio”, la salita da Bormio al Passo dello Stelvio giunta alla ventottesima edizione.
La manifestazione, organizzata da Mapei insieme all’Unione Sportiva Bormiese, si è
svolta con il patrocinio del Comune di Bormio, della Provincia di Sondrio, della Regione
Lombardia e con la collaborazione del Centro Mapei Sport. Delle quasi 5.000 persone
presenti a Bormio e nell’Alta Valtellina, circa 3.000 hanno preso parte alle varie gare:
prova ciclistica, podistica e skiroll sulla distanza della mezza maratona da Bormio al
Passo dello Stelvio. Tutte adesioni che riconfermano il crescente successo del Mapei
Day ed il forte connubio tra Mapei e lo sport, dato dalla condivisione degli stessi valori:
fatica, lavoro costante d’equipe, attenzione alle risorse umane. Inoltre, da quest’anno è
stato attivato un nuovo sistema di raccolta fondi grazie al sodalizio con Rete del dono,
il portale italiano del personal Fundraising. L’obiettivo è quello di sostenere, come
ogni anno, le consuete quattro associazioni - Archè, Exodus, Piccola Opera di Traona,
Una - attraverso una pagina dedicata al progetto ‘Mapei 2012: É grande aiutare i
più piccoli’ che consente a tutti di contribuire in modo semplice e veloce, attraverso
una donazione diretta o tramite una propria pagina di raccolta fondi personale. La
passione e la presenza di Mapei nello sport si realizza in tante forme differenti: la
sponsorizzazione di squadre ed eventi, il sostegno ad iniziative e progetti finalizzati alla
promozione dell’attività sportiva, compresa l’attività per i diversamente abili, e l’attività
di ricerca nell’ambito delle scienze applicate allo sport.
Una staffetta per promuovere
il dialogo tra designer
Nell’ambito della staffetta di DESIGN 4x100, al MAXXI di
Roma, Giulio Iacchetti, consulente di design di Globo dal
2009, ha raccontato la propria idea di design attraverso
una lecture supportata dalla proiezione di video e immagini
ed attraverso oggetti portati e presentati in diretta al
pubblico. L’iniziativa, nata per promuovere il dialogo tra
pubblico e design in 4 incontri da 100 minuti ciscuno, prende il nome
dalla più spettacolare delle gare a staffetta dell’atletica leggera. L’idea del
progetto di conferenze è quella di avere testimonianza diretta del lavoro di
alcuni tra i più interessanti designer del momento, ma anche di ristabilire
correttamente la distinzione tra la generazione dei designer già affermati
e quella degli esordienti, così che gli uni passino il testimone di ‘giovani’
progettisti agli altri. Il ciclo è una co-produzione ADI Lazio e MAXXI e fa parte
del programma YAP MAXXI 2012.
à www.ceramicaglobo.com
Serenissima Cir Industrie Ceramiche
Sponsor della
“Cavalcade Ferrari” 2012
Il sisma che ha duramente colpito l’Emilia
lo scorso maggio non è riuscito ad
abbattere la determinazione e la tenacia
che da sempre caratterizza Ceramica
Sant’Agostino, azienda che non ha mai
smesso di credere nel proprio lavoro.
Forte della propria professionalità e
tenacia, l’azienda presenta a Cersaie
2012 la nuova collezione Flexible Architecture firmata dall’Archistar Philippe Starck
che ha scelto, dopo un lungo corteggiamento, la ceramica italiana di Sant’Agostino
per disegnare superfici dedicate alla realizzazione di progetti architettonici.
Disponibile a mettersi in gioco in tempi brevi, il celebre designer ha testimoniato con
questa scelta la sua sensibilità nei confronti di un’azienda che vuole continuare ad
essere una realtà d’eccellenza nel settore ceramico. Qualità, innovazione, tecnologia
e rispetto per l’ambiente sono infatti le linee guida di Ceramica Sant’Agostino,
che ha sempre creduto nel futuro e che ha saputo risollevarsi, con l’obiettivo di
continuare ad essere punto di riferimento della migliore produzione made in Italy
nel settore ceramico e confermarsi partner strategico delle migliori progettualità
contemporanee internazionali.
Lo scorso giugno, Serenissima Cir Industrie Ceramiche
ha partecipato come sponsor a Cavalcade Ferrari, una
“cavalcata” in Ferrari, fra l’Emilia e la Toscana, attraverso
i luoghi che hanno fatto la storia del Cavallino Rampante
come le città di Modena, Bologna e Firenze. Nata per
offrire agli appassionati la possibilità di guidare la propria
Ferrari sulle strade dove si disputarono importanti gare
come la Mille Miglia e in circuiti prestigiosi come quello del
Mugello e di Imola, l’iniziativa, voluta dal presidente Luca
di Montezemolo, ha celebrato i valori del made in Italy ed il
patrimonio culturale italiano. La passione per la qualità dei
prodotti italiani nel mondo ha infatti stimolato l’incontro fra
Ferrari e Serenissima, nel cuore dell’Emilia Romagna, fra
il distretto ceramico e la Motor Valley. Da sempre il Gruppo
mantiene tutta la propria produzione in Italia, credendo
fermamente nel valore del made in Italy. Già sponsor del
Bologna Calcio FC 1909 e di “Stile Italiano Arte e Design”,
una mostra organizzata lo scorso dicembre nel Principato
di Monaco alla quale ha partecipato con Cerasarda,
la luxury brand del Gruppo, Serenissima Cir Industrie
Ceramiche continua nella volontà di farsi portavoce
del fare italiano di qualità, profondendo sforzi concreti
non soltanto nel continuo aggiornamento delle proprie
tecnologie produttive per offrire ogni giorno il meglio ai
propri mercati, ma contribuendo a sviluppare una cultura
del made in Italy sempre più
condivisa e consapevole.
à www.ceramicasantagostino.it
à www.serenissimacir.com
à www.mapei.it
CERAMICA SANT’AGOSTINO
L’esclusiva collaborazione con Starck
29
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CERSAIE 2012
Un Salone internazionale
tra conferme ed innovazioni
di Laura Franceschi
Inizia a Bologna la trentesima edizione di Cersaie, il Salone Internazionale
della Ceramica per l’Architettura e
dell’Arredobagno, l’evento di riferimento mondiale per il sistema della
distribuzione, gli interior designer, gli
architetti ed i posatori. Dal 25 al 29
settembre, oltre 900 espositori provenienti da tutto il mondo, danno il via
alla più importante manifestazione
internazionale per i settori rappresentati.
Ad aprire l’edizione 2012, martedì 25
settembre, il convegno inaugurale
Ripartire dal Made in Italy,
organizzato in collaborazione con lo
Studio Ambrosetti, in programma
dalle ore 11.00 a Palazzo dei
Congressi. L’appuntamento vede
la partecipazione del ministro della
Funzione Pubblica Filippo Patroni
Griffi, dell’economista Irene Tinagli,
di Giorgio Squinzi, presidente di
Confindustria e Franco Manfredini,
presidente di Confindustria Ceramica.
L’Europauditorium è poi la cornice
dell’appuntamento clou del Salone:
venerdì 28 settembre alle 11.00 si
svolge infatti la Lectio Magistralis
del Premio Prizker 2011 Eduardo
Souto de Moura, a cui è dedicata una
mostra alla Pinacoteca di Bologna
(inaugurazione giovedì 27, ore 19.00).
Si conferma principale momento di
informazione per la stampa italiana
ed estera, che sempre nutrita vi
partecipa, la Conferenza Stampa
Internazionale Ceramics of Italy, il
25 settembre alle ore 18.30 presso
la Galleria dell’Architettura (Galleria
25-26). A disposizione dei giornalisti
Franco Manfredini, il vice presidente
di Confindustria Ceramica Alessandro
Scopetti, il presidente per le Attività
promozionali e Fiere Vittorio Borelli e
l’assessore alle Attività produttive della
Regione Emilia Romagna Gian Carlo
Muzzarelli, moderati dal direttore
di Confindustria Ceramica Armando
Cafiero.
Nutrito, come ogni anno, il
calendario delle conferenze con
maestri internazionali del design e
dell’architettura con l’importante
programma di eventi culturali
Costruire, abitare, pensare che
giunge quest’anno alla sua 4a
edizione.
Martedì 25 alle 14.00 l’architetto
Cini Boeri e lo scrittore statunitense
Bruce Sterling si confrontano
sul Design che si trasforma in
fantascienza.
Il programma culturale dedicato
a ‘Tecnica e Umanità’ prosegue
mercoledì 26 con l’arrivo a Cersaie
di Shigeru Ban. Il “maestro della
leggerezza” è infatti protagonista di
un incontro, alle ore 10.00 presso la
Galleria dell’Architettura, nel quale
presenta le infinite potenzialità
architettoniche di materiali naturali
attraverso la spiegazione dei suoi
progetti più celebri. Lo stesso giorno
alle 12.00, attraverso gli scatti del
fotografo Giovanni Chiaramonte, il
direttore regionale per i Beni Culturali
e Paesaggistici dell’Emilia Romagna
Carla Di Francesco e Fulvio Irace,
docente di Storia dell’Architettura al
Politecnico di Milano, fanno il punto
sui danni e le prospettive future per
il recupero del Patrimonio storico e
.
12 13
Alcuni dei protagonisti di Cersaie 2012:
da sx, Bruce Sterling, à
Heike
Hanada, Shigeru Ban
www.cersaie.it
artistico in Emilia Romagna dopo il
terremoto. A seguire, (sempre alla
Galleria dell’Architettura, alle ore
15.00), il designer Alberto Meda,
intervistato da Valerio Castelli,
fondatore e responsabile culturale
della Design Library, racconta come
risolvere i problemi progettuali
attraverso la leggerezza nell’incontro
‘Poetic Engineering’. Alle ore 17.00 è
invece la volta dell’architetto Andrea
Maffei che, presentato da Carlotta
Tonon, architetto di Casabella
Laboratorio, illustra il suo modo di
leggere, interpretare e progettare
l’architettura.
Il 21 settembre, alle 10.00 a Palazzo
dei Congressi, gli studenti incontrano
il designer Elio Caccavale nell’ormai
consueto appuntamento con la
‘Lezione alla rovescia’. Sempre
giovedì, alle 14.00, l’architetto e
docente alla Fachhochschule di
Postdam, Heike Hanada presenta alla
Galleria dell’Architettura il progetto
per il nuovo museo dedicato al
Bauhaus.
Il giorno successivo João Luís
Carrilho da Graça, introdotto da
Francesco Dal Co, architetto e docente
di Storia dell’Architettura allo IUAV,
percorre con il pubblico l’unione tra
creatività e sensibilità.
Sempre agli studenti sono dedicati
25 - 29 S E T T E M B R E
i concorsi Architetture di Ceramica
– La genesi di un’idea, svolti in
collaborazione con l’Università di
Firenze, i cui risultati e premiazione
si svolgono il 26 settembre; la
premiazione del concorso La
ceramica e il progetto il 27
settembre, Beautiful Ideas per
l’ideazione da parte di studenti di
facoltà di architettura ed istituti
di design italiani dell’immagine
pubblicitaria di Cersaie 2013 e la
presentazione delle ricerche dei
corsi di Alta Formazione Design
Experience del POLI.Design il 28
settembre.
Tra i seminari tecnici, occasione
di aggiornamento per il settore
ceramico. Primo appuntamento,
martedì 25 settembre, per fare il
punto sul “Design dei materiali:
fra performance ed estetica.
Progettare funzione e percezione
delle superfici”. Il secondo, in
collaborazione con Aster, giovedì
27 settembre dal titolo “Il progetto
sostenibile tra innovazione di
prodotto e di processo”. Il terzo,
sabato 29 settembre dal titolo “La
posa delle piastrelle di ceramica”
dedicato alla corretta progettazione e
realizzazione della posa.
Ricco anche l’elenco delle
premiazioni che la fiera ed il settore
2012
ceramico conferiranno in questa
edizione di Cersaie.
La Conferenza Stampa Internazionale
è l’occasione per conferire i
Journalism Awards ai giornalisti
internazionali che meglio hanno
scritto di Cersaie e dell’industria
ceramica italiana, mentre il 26
settembre durante la Serata
Cersaie (su invito) vengono premiati
i quattro distributori ed importatori
di Francia, Germania, Area del
Golfo e Italia più votati dalle aziende
italiane, con l’assegnazione dei
Distributor Awards nonché i
migliori stand di Cersaie 2012 per le
categorie piastrelle ed arredobagno
distintisi per la miglior immagine
dell’allestimento che si aggiudicano i
Cersaie Awards.
Punti di riferimento e snodi focali
delle varie iniziative sono la Galleria
dell’Architettura (Galleria 2526), teatro della maggior parte
degli eventi convegnistici, l’Ufficio
Stampa (Centro Servizi, Blocco B)
dedicato alla stampa internazionale,
i desk informativi Ceramics of
Italy al servizio di tutti i visitatori
della fiera (Centro Servizi, piano
terra) insieme all’Agorà della
Stampa ed al Villaggio del Web,
cuore dell’informazione tecnica e
multimediale del Salone.
Foto: Vincenzo Conelli
cer
magazine
Ceramica Flaminia e Simas, aziende italiane leader
nel settore dei sanitari, sono state le prime del
proprio settore ad ottenere la licenza d’uso del
marchio Ceramics of Italy che contrassegna i
materiali ceramici prodotti esclusivamente in
Italia.
La presenza indelebile di questo marchio ne
garantisce la provenienza.
Al momento dell’acquisto verifica l’origine dei
sanitari per il tuo bagno, darai così il giusto valore
alla tua spesa, contrastando la contraffazione
e la concorrenza sleale.
Le aziende che non producono esclusivamente
in Italia possono applicare questo marchio sul
prodotto nazionale a condizione che su quello
proveniente dall’estero sia indicato in modo
indelebile il relativo paese d’origine.
Augusto Bràzio ©
cer.intervista
Minimalismo, linee rigorose che sanno
reinterpretare in senso moderno
gli elementi figurativi dell’architettura
classica, opere che s’inseriscono con
discrezione nel paesaggio instaurando
consapevoli rapporti tra topografia,
tipologia e morfologia
Guest Eduardo Souto de Moura
architettura minimale
di Alessandra Coppa
“La sua opera è una prova convincente delle moderne potenzialità espressive del linguaggio e dell’adattabilità alle diverse situazioni locali. Sempre attenta
al contesto, inteso nel suo senso più ampio, e fondata nel luogo, nel tempo e nella funzione, l’architettura di Eduardo Souto de Moura rafforza il senso
della storia e nel contempo espande il potenziale
dell’espressione contemporanea”.
Questa, la motivazione per l’assegnazione a Eduardo Souto de Moura del prestigioso Pritzker Architecture Prize 2011, il secondo architetto portoghese
a riceverlo dopo Alvaro Siza nel 1992 (quest’anno
Leone d’Oro alla carriera alla Biennale di Venezia)
con il quale Souto de Moura ha lavorato dal 1974
al 1979.
Con Siza e Fernando Távora, Souto de Moura condivide la visione generale dell’approccio all’architettura, dalla negazione della teoria come centro del
discorso architettonico, all’attenzione del contesto
in senso soggettivo-ambientale, dalla riscoperta dei
valori della concretezza e del realismo impliciti nel
mestiere, all’elementarità del linguaggio che li lega
sia alle avanguardie concettuali della scultura contemporanea sia alla tradizionale produzione edilizia portoghese, basata sulla razionalità e sull’aspetto
pragmatico della costruzione.
Negli anni Ottanta, le sue case unifamiliari, coraggiose perché “normali”, non si piegano all’omologazione postmoderna. Col tempo, la profonda
coerenza della sua architettura, giocata su semplici
geometrie fatte di pieni e di vuoti, che sa dialogare
profondamente con lo spirito del luogo, del paesaggio, del sito, si è estesa dalla scala domestica alla
scala urbana.
Nei suoi progetti, dal SEC di Porto, a Santa Maria
do Bouro, dalle celebri case-patio, al poderoso stadio di Braga, alle stazioni della Metro di Porto, fino
al più recente Museo intitolato alla pittrice Paula
Rêgo a Cascais, completato nel 2008 - un gruppo di
volumi piramidali dal cemento rosso, nascosti dagli
alberi - utilizza i materiali naturali e tradizionali o
complesse tecnologie di assemblaggio oppure tecniche artigianali senza nostalgie ma con un intento
nel segno dell’efficacia.
.
16 17
Sezione Stazione della metropolitana di Porto
Opere in grado di rielaborare le tipologie edilizie
tradizionali senza stravolgerle, superando il paradigma dell’architettura portoghese come puro fenomeno regionale.
Souto de Moura è attento alla verità e all’autenticità
dei materiali che vengono inseriti con abilità espressiva non comune nel processo costruttivo, dalla pietra, al rame, dal cemento al legno come nel Centro
Culturale di Porto, fino alla ceramica adottata per
la Metro della stessa città, che ha contribuito a dare
un nuovo significato allo spazio pubblico modificando marciapiedi, tessiture e percorsi.
Incontriamo Eduardo Souto de Moura all’Accademia di Architettura di Mendrisio dove quest’anno è
visiting professor di un corso di progettazione.
Lei fa parte di un gruppo di architetti portoghesi
che si sono formati sotto la personalità di Távora
e di Siza; tuttavia la Sua ricerca progettuale appare autonoma anche se sembra proseguire un
percorso comune. Esiste una Scuola di Porto?
Esiste una autonomia o una continuità progettuale? Se ne può ancora parlare?
“Se ne parla molto di questa Scuola di Porto, di
Távora, Siza, Souto de Moura. C’è qualcosa di simile, ma non una vera e propria “scuola”. Esiste un
ambiente, una cultura che lega queste generazioni,
ma anche un vincolo di amicizia: lavoriamo spesso
tutti insieme, abbiamo anche gli stessi gusti. Per
Scuola intendo un’istituzione dove si fa didattica,
dove si parla delle regole, dove si fa una divulgazione. Noi facciamo architettura, discorsi teorici non
formali… una complicità che si basa su una dottrina non scritta, quasi socratica. E vero però che è
facile identificare gli studenti di Siza”.
In che modo l’influenza dei Suoi maestri è tuttora
presente nel Suo modo di lavorare?
“Penso che la lezione di Távora sia presente nel mio
lavoro; la metodologia e il punto di partenza sono
quasi gli stessi: la comprensione dell’edificio, il disegnare, lo stabilire un programma e un’attitudine
simile nei confronti della storia. Ma arriviamo poi
a un punto in cui tutte le prime azioni sintetiche
non sono sufficienti e si deve decidere con scelte
individuali. Il metodo di lavoro di Siza, per come io
l’ho visto lavorare, consiste nel dare tante indicazioni, adatte alla situazione, perché fare architettura
significa riuscire a risolvere problemi, sapere come
fare e sapere quali strumenti abbiamo per risolverli;
fare uno schizzo, se è necessario, e se non si riesce
con lo schizzo allora fare un plastico e se non ci si
riesce, allora farne uno più grande.
Il mio lavoro è individuare i problemi e cercare di
Sotto, alcune immagini
dell’esterno e dell’interno
della fermata metropolitana
Bolhão a Porto, 2004.
© Luis Ferreira Alves
Per me è importante che l’oggetto architettonico abbia
«la giusta
corrispondenza con il contesto; creando con il costruito
un rapporto in negativo si sbaglia. Il luogo diventa bello
se dove prima c’era un problema si crea un nuovo equilibrio
»
© Luis Ferreira Alves
Non credo nella sacralità dell’esistente, nella conservazione
«a tutti
i costi, perché la storia è tutto il contrario. La storia
Schizzo per Museo
di Paula Rêgo
a Cascais.
> nota biografica
Eduardo Elísio Machado
Souto de Moura è nato
nel 1952 a Porto,
nel Nord del Portogallo;
prima di iniziare gli studi
di architettura alla “Scuola
delle belle Arti di Porto”,
l’attuale FAUP - Faculdade
de Arquitectura da
Universidade do Porto ha studiato scultura.
Si è diplomato nel 1980
ma già dal 1974, ancora
studente, ha iniziato
a lavorare nello studio
di Àlvaro Siza Viera.
Nello stesso anno del
diploma, dopo aver vinto
il concorso per la Casa das
Artes, un centro culturale
nel giardino neoclassico di
Porto, apre il suo atelier.
La collaborazione con
Siza è proseguita con
importanti progetti come
il padiglione portoghese
all’Expo di Hannover
(Germania) del 2000 e, più
recentemente, il padiglione
estivo nella Serpentine
Gallery in Hyde Park a
Londra. Nel 2003 progetta
l’Estádio Municipal de
Braga (2003), costruito in
occasione dei campionati
europei di calcio, l’anno
successivo le stazioni della
metropolitana di Porto,
fino al più recente Museo
di Paula Rêgo (2009) a
Cascais, cittadina balneare
a 30 chilometri da Lisbona.
Nel 2011 è stato insignito
del prestigioso Pritzker
Architecture Prize.
dell’architettura è la storia del riutilizzo degli edifici.
La città è il collage di tutte queste stratificazioni
»
risolverli con gli strumenti che possiedo. Ma dal
punto di vista formale, per il catalogo mentale delle
forme che uso, penso di essere più vicino a Távora
che a Siza. Távora è come un grande professore, si
può usare la sua didattica, Siza è più artista”.
Quanto è determinante per la Sua architettura il
“contesto”, il principio insediativo, il progettare
all’interno di uno specifico paesaggio…
“Stiamo vivendo in un periodo in cui l’architettura
è pensata come un oggetto autosufficiente. A me
piace questa definizione del “bello”: il bello come
corrispondenza tra due cose diverse. Per me è importante che l’oggetto architettonico abbia la giusta
corrispondenza con il contesto; creando con il costruito un rapporto in negativo si sbaglia. Il luogo
diventa bello se dove prima c’era un problema si
crea un nuovo equilibrio. Quando inizio un progetto, vado nel luogo, guardo con un occhio socchiuso, aspetto… è come fare un patto con il diavolo!”.
Lei disegna molto. È importante il disegno per
riuscire ad appropriarsi del genius loci?
“Ho lavorato molto con Siza, sono stato studente di
Távora; la Scuola ci imponeva di ‘fare il disegno del
luogo’. Quando disegni il luogo, lo capisci, se disegni male non capisci niente. Il disegno è un ottimo
strumento, ma può anche essere pericoloso.
Quando lavoravo da Siza, se avevo un dubbio, non
potevo fare una domanda, non potevo usare le parole, ma dovevo disegnare. Per capire il mio lavoro devo usare le regole della mia disciplina. Se c’è
bisogno di un’informazione, c’è un altro disegno
che mi fa aumentare l’informazione. Il parlare è
concettuale. Le parole creano solo una dialettica, il
disegno invece suggerisce nuovi concetti.
Il disegno è la disciplina più importante. Gli studenti a Porto devono imparare a disegnare una cattedrale, ma anche un animale; se non si supera il
corso di disegno non si va avanti al secondo anno”.
Qual è il Suo rapporto con l’antico, con il restauro, con il progettare su un edificio esistente per
cambiarne la destinazione d’uso…
“Non credo nella sacralità dell’esistente, nella conservazione a tutti i costi, perché la storia è tutto il
contrario. La storia dell’architettura è la storia del riutilizzo degli edifici. La città è il collage di tutte queste stratificazioni. Come diceva Aldo Rossi, la bellezza della città sta nella sovrapposizione del tessuto e
dell’immagine. Con il passare degli anni ho capito
© Luis Ferreira Alves
che l’edificio è un animale vivo, che è cambiato nel
tempo, a volte bene, a volte male. Se oggi abbiamo
la tecnologia dobbiamo applicarla, e farlo bene, perché queste sono le possibilità che abbiamo. Il problema sta poi nella scelta della figura che dobbiamo
ottenere, se deve contrastare con l’antico, o se deve
invece appartenere alla stessa famiglia.”
È sempre stato definito “l’architetto del muro e
della pietra”, ma questo mi sembra assolutamente limitativo, la Sua ricerca è molto più complessa…
“Quando ho cominciato a lavorare come architetto, alla fine degli anni settanta, per il mio primo
progetto (il Mercato di Braga), realizzare un muro
di pietra era più economico che fare dei muri in
cemento. La verità è questa, puramente pragmatica. Poi mi è piaciuto il colore, la tessitura. Il mio
professore mi diceva: ‘Voi dovete essere responsabili perché siete l’ultima generazione che lavorerà
la pietra’”.
Il muro crea un limite. Che significato ha per Lei
la permeabilità tra interno ed esterno?
“Il muro per me è importante per questo. Durante
la mia formazione ho scelto il linguaggio neoplastico perché è frammentario e astratto; questo mi
sembrava molto efficace. Applicando invece il linguaggio classico, con la finestra e la porta, mi pareva che la costruzione diventasse debole, senza spessore. Al muro posso dare lo spessore che voglio e
poi applicare il materiale più appropriato per ottenere un effetto pittorico. Le porte e le finestre sono
un non-muro”.
Per questi motivi lei è stato infatti definito un
architetto neo-miesiano, proprio per questa giustapposizione tra plasticismo e classicismo…
“Perfetto. È un onore. A me piace il neoplasticismo,
non mi interessano i colori di Mondrian, ma piuttosto la tecnica della composizione, perché con due
elementi, un vetro e un muro, posso dare forma
.
18 19
Sezione Museo di Paula Rêgo
allo spazio, una forma molto pragmatica. In effetti
utilizzo un vocabolario molto pragmatico. Progettare lo spazio con i setti murari mi ha sempre permesso di evitare degli errori di scala che si percepiscono subito se nel progetto si inserisce una porta o
una finestra. All’inizio venivo molto criticato per la
mia essenzialità progettuale, tanto che mi dicevano:
‘Eduardo fa i garage per i ricchi’”.
Partendo dalla materia Lei riesce ad arrivare in
modo diretto alla fisicità delle cose. Mi sembra
che nel Suo metodo progettuale non contempli
una costruzione teorica a priori.
“Io non cerco una giustificazione a priori del mio
progetto. È come la storia dell’uovo e della gallina:
sono sicuro che viene prima l’uovo poi la gallina,
l’uovo è il progetto, il fatto concreto. Produco arbitrariamente dei progetti, poi verifico la loro validità. Cos’è il progetto? È l’esperienza di trovare il
nesso tra due elementi. Il progetto è lo sviluppo di
una forma, è trovare i motivi per quelle scelte. Posso
lasciare che il progetto sia arbitrario o, al contrario, posso convincere che sia logico, ma posso fare
anche in un altro modo. Solitamente parto da un
disegno surreale, prima di vedere il luogo, faccio il
progetto, poi vado nel sito per capire, e verifico se
quello che ho fatto può essere portato avanti. Una
cosa curiosa è che io ho progettato edifici che non
sapevo in realtà come funzionassero: ho fatto lo stadio di Braga ma non ero mai stato in uno stadio. Per
poter fare il progetto ho visitato gli stadi in Portogallo, a Siviglia, a Bari, in Francia. Ora ho vinto due
concorsi per due ospedali. In questo caso, ho chiesto la collaborazione di uno studio di Barcellona
che è il migliore in questo campo. Io lavoro così”.
Ha preconcetti nella scelta dei materiali per i
suoi progetti?
“Purtroppo la regola è data dal mercato. Ora non
posso usare la pietra come potevamo fare prima.
Il problema è come usi il materiale: se utilizzo la
pietra come rivestimento faccio vedere lo spessore.
Non mi preoccupo di evocare un materiale o che un
materiale sia autentico a tutti i costi: se ho problemi
economici, adopero il materiale disponibile”.
Sotto, alcune immagini
dell’esterno e dell’interno
del Museo di Paula Rêgo
di Cascais, 2009.
Nelle Sue architetture ha sempre dimostrato una
particolare sensibilità espressiva nella scelta del
materiali. Ha utilizzato molto anche la ceramica
nella metropolitana di Porto, in particolare nella
fermata di Bolhão dove la ceramica tradizionale
iperdecorata in blu della facciata della chiesa
antica accanto dialoga con la purezza della
stereometria del volume in bianco dell’edificio,
per il quale sono state scelte formelle dello
stesso formato.
“Il Portogallo è uno dei Paesi della ceramica, un
materiale antico che consente continue reinterpretazioni. Quando nel passato si voleva cambiare il linguaggio architettonico si usava la forma del periodo
anteriore. Per esempio alle architetture barocche
venivano applicate le ceramiche. Il Portogallo ha
un’architettura pittorica”.
Cosa significa per Lei fare architettura?
“Távora diceva che l’architettura è un modo di vivere. Quando andava in un ristorante e mangiava
bene diceva: “questa è architettura”; andava in libreria, ti regalava un libro e diceva: “questa è architettura”. La vita è architettura; l’architettura non è una
professione, ma un modo di vivere”.
© Luis Ferreira Alves
ARMANDO TESTA
Luigi Capraro per Cersaie 2013
ISIA Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Faenza
24-28 Settembre 2013
www.cersaie.it
Organizzato da EDI.CER. spa
Promosso da ConfInDustRIa CERamICa
In collaborazione con
segreteria operativa: PROMOS srl - P.O. Box 37 - 40050 CENTERGROSS BOLOGNA - Tel. 051.6646000 - Fax 051.862514
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cer.progetto
22 23
7
3
10
9
5
2
1 4
6
8
Interiors
1
11
Gramercy Townhouse
New York, USA, 2011
Fractal Construction LLC
Ceramica Sant’Agostino, Sant’Agostino (Fe)
Villa Pujol
2 Puerto Andratx,
Palma di Maiorca, Spagna, 2009
Miguel Bouzas
Century, Roteglia (Re)
3
Residenza privata
Hjørring, Danimarca, 2011
Blank Architects
Ceramiche Meridiana – Verde 1999,
Fiorano Modenese (Mo)
Cooper Residence
4 New York, USA, 2011
Anna Marie Fanelli (Floor & Decor)
Cotto d’Este, Fiorano Modenese (Mo)
La Fabbrica, Castel Bolognese (Ra)
Lea Ceramiche, Fiorano Modenese (Mo)
NovaBell, Roteglia (Re)
8
Albergo della Regina Isabella
Ischia (Na), 2009
Ce.Vi. Ceramica Vietrese, Cava de’ Tirreni (Sa)
Ristorante Mucche & Buoi
9 Milano, 2011
Massimiliano Faggioni (Costa Group)
Refin, Salvaterra (Re)
Architettura
Sede iGuzzini Illuminazione
5 Barcellona, Spagna, 2011
Josep Miàs
Marazzi Tecnica, Modena
Yacht Club Porto Mirabello
6 La Spezia, 2011
Studio Zacutti
Ceramiche Piemme, Fiorano Modenese (Mo)
Copperhill Mountain Lodge
7 Åre, Svezia, 2008
Peter Bohlin
Gardenia Orchidea, Spezzano di Fiorano (Mo)
Complesso Residenziale
10 Ogrody Grabiszynskie
Breslavia, Polonia, 2008
Thomas Hubka
ImolaCeramica, Imola (Bo)
International Terminal
Aeroporto di Brisbane
11 Brisbane, Australia, 2008
Chris Clarke (BVN Architecture)
Casalgrande Padana, Casalgrande (Re)
1
Interiors Gramercy,
New York City, USA
Una finestra
sul cortile
.
24 25
Gramercy Townhouse
progetto
Fractal Construction LLC
www.fractal-construction.com
foto
Eric Laignel
www.ericlaignel.com
superfici
Ceramica Sant’Agostino
www.ceramicasantagostino.it
distributore
Nemo Tile Company
www.nemotile.com
anno di realizzazione
2011
© Paul Warchol
La facciata con la
grande vetrata sul
giardino interno e scorci
del living con il divano
circolare DS 600 in
pelle di de Sede, un
design del 1972.
Spazi scenografici, presenze d’autore e arredi di carattere per la
ristrutturazione eccellente della Gramercy Townhouse,
un building del 1848. Dove la luce è protagonista
di Laura Maggi, Elle Decor
Una facciata aristocratica e severa in mattoni a vista, in un building del 1848,
come ce ne sono molte a New York, cela una dimora inattesa, con un altro
volto, più intimo ma scenografico, offerto sul giardino interno. Siamo nella
zona di Gramercy dove la solida, storica struttura della Gramercy Townhouse è
stata sottoposta dallo studio newyorkese Fractal Construction a un importante
intervento di ristrutturazione che ha trasformato radicalmente l’edificio
preesistente, articolato in abitazioni e il piano superiore aggiunto in una fase
successiva alla costruzione, progettati come altrettanti loft.
La nuova generazione dei proprietari, la famiglia Isaly, voleva ricavarne due
unità abitative, uguali per dimensioni e valore, collocate l’una sopra l’altra.
Una sfida avvincente per i progettisti incaricati del restyling date le condizioni
deteriorate della struttura che ha implicato l’adozione di un’armatura d’acciaio
completamente nuova e la sostituzione completa di tutti gli impianti.
.
ambienti
residenziale urbano
applicazioni
pavimentazioni interne
superfici ceramiche
Ceramica Sant’Agostino
grès porcellanato
serie Pietre d’Italia
grigio, cm 60x60, naturale
certificazioni
Ecolabel, LEED
Il living con la vetrata
a tutta altezza e,
sotto a destra,
la zona riservata
all’home theatre
e alla lettura. Alle
pareti, interventi di
Emilio Garcia.
Pietre d’Italia
Grigio
caratteristiche tecniche
Assorbimento d’acqua
(ISO 10545-3): ≤ 0,5%
Resistenza all’attacco
chimico (ISO 10545-13):
min. GB GLB
Resistenza all’usura
e all’abrasione
(ISO 10545-7):
classe 5
Resistenza alle macchie
(ISO 10545-14): classe 3
Resistenza al gelo
(ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione
(ISO 10545-4): ≥ 35 N/mm²
Resistenza alla scivolosità
(DIN 51130): R9
Resistenza al cavillo
(ISO 10545-11): conforme
Ulises Liceaga, l’architetto fondatore dello studio Fractal Construction, è partito
dal risanamento della metà superiore dell’edificio, prevedendo nel progetto
l’inserimento di un piano superiore completamente nuovo. Con una superficie
di circa 200 metri quadrati, il nuovo volume è riuscito a risolvere l’esigenza
prioritaria, ovvero il problema dell’equa divisione dello spazio tra le due
abitazioni. L’intervento ha poi assolto alle richieste di architettura d’interni nella
suddivisione degli spazi, disegnando il vasto open space che accoglie cucina/sala
pranzo/salotto, ricavando gli ambienti dedicati all’home theatre e all’home office,
oltre alle tre camere da letto e relativi bagni.
La famiglia si era immaginata una casa-vetrina che rispettasse la propria
anima e le proprie passioni ma esprimesse la tensione al rinnovamento anche
tecnologico che caratterizza il terzo Millennio e i nuovi stili di vita. Per questo,
oltre a Fractal Construction, hanno richiesto aiuto (e suggerimenti creativi) ad
altri tre importanti attori della scena dell’interior design: allo studio ODA, autore
di importanti realizzazioni dal segno inconfondibile, a Ingo Maurer, maestro e
poeta della luce per il progetto di illuminazione e a Emilio Garcia, scultore, per
interventi ad hoc nello spazio, installazioni site-specific uniche.
Ne è nato uno spazio con diversi livelli interni tutto a vetri, chiusi da una cornice
in metallo disegnata come una griglia dalle ampie maglie, dove il rivestimento in
ceramica (serie Pietre d’Italia, Ceramica Sant’Agostino) è declinato in un elegante
tono di grigio. Di vetro anche il pavimento del terrazzo esterno su cui si affaccia
il living per offrire la vista dei giardini privati sottostanti. Fractal Construction è
infatti riuscita a convertire in spazio utilizzabile ogni metro di tetto disponibile e
dotare così la dimora di altre due terrazze e un’altra a coronamento del building.
Un luogo speciale dove le pareti e i soffitti del living aperto sulla cucina sono
punteggiati dalle sculture sensuali di Emilio Garcia, dove domina la scena
il grande e prezioso lampadario di Ingo Maurer, composto da frammenti di
porcellana, una delle creazioni-icona del designer tedesco. Dove il muro
a mattoni dei due piani principali, che chiudeva la casa verso il giardino, è
scomparso: lo sostituisce un’aerea parete di vetro dove diodi minuscoli, invisibili
di giorno ma scintillanti di notte, disegnano una nuova costellazione di stelle
personalizzate. Un cielo su misura che si accende sullo skyline della città.
26 27
La cucina a penisola
aperta sul living.
In basso, il lampadario
Porca Miseria, edizione
limitatata di Ingo Maurer.
Attorno al tavolo da
pranzo, S33 Chair di
Mart Stam per Thonet.
© Paul Warchol
© Paul Warchol
2
Interiors
Puerto Andratx, Palma di Maiorca, Spagna
lusso candido
28 29
A Palma di Maiorca una villa
domina il paesaggio circostante,
all’insegna di un lusso placido
in dialogo tra la luce e
il mare delle Baleari
di Katrin Cosseta, Interni
Puerto Andratx è una delle zone più esclusive di Palma di Maiorca, connotata da pendii boscosi che
scendono rapidamente verso il mare nascondendo tra le loro pieghe ville di una sontuosità quieta,
in armonia con il paesaggio. È il caso anche di Villa Pujol, imponente e gentile allo stesso tempo,
progettata dall’architetto spagnolo Miguel Bouzas. Si tratta di un edificio a due piani, che coniuga
linguaggi e suggestioni diverse, dettagli di architettura tipicamente mediterranea – il tetto a coppi, i
rivestimenti in pietra a spacco, l’intonaco candido – e rimandi classici alle grandi ville nobiliari di inizio
Novecento, con tanto di cornicioni importanti, scale scultoree con ringhiere in ferro battuto, ampie
balconate panoramiche.
All’esterno, la villa si presenta come un volume solido e compatto al piano terra (connotato da
porzioni rivestite in pietra), più articolato al primo. Qui corpi aggettanti e pareti inclinate movimentano
la facciata come se ogni ambiente della casa fosse proteso a captare la luce migliore.
Una balconata continua percorre tutta la lunghezza della facciata posteriore, a sottolineare
orizzontalmente la differenza tra l’impostazione monolitica del piano terra e il maggior dinamismo
del piano superiore. Delimitata da una balaustra in ferro battuto realizzata come fine contrappunto
grafico da maestranze locali, la balconata fornisce un affaccio sulla piscina e sul giardino, a cui si
connette tramite una aerea rampa curvilinea.
Villa Pujol
progetto
Miguel Bouzas
superfici ceramiche
Century
www.century-ceramica.it
distributore
Gomila Materiales
de Construccion
www.gomila-ceramica.
com
anno di realizzazione
2009
Nella pagina a fianco:
l’atrio al piano terra che
conduce alla piscina e
al piano superiore. In
basso: a sinistra, una
stanza al primo piano,
affacciata sulla piscina,
a destra una vista
esterna della villa.
.
Marmi Italiani
Bianco Cadore
ambienti
residenziale urbano
applicazioni
pavimenti e rivestimenti interni
certificazioni
LEED
superfici ceramiche
Century
grès porcellanato
serie Marmi Italiani
bianco Cadore
cm 45x90
caratteristiche tecniche
Assorbimento d’acqua
(ISO 10545-3): ≤ 0,5%
Resistenza all’attacco chimico
(ISO 10545-13): conforme
Resistenza all’abrasione
profonda (ISO 10545-6):
conforme
Resistenza alle macchie
(ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo
(ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione
(ISO 10545-4): ≥ 35 N/mm2
Resistenza alla scivolosità
(DIN 51130): R9
Resistenza al cavillo
(ISO 10545-11): conforme
.
Con queste premesse, ci si aspetterebbero degli interni ricchi, arredi e finiture di forte impatto
decorativo. Il progetto prosegue invece per sottrazione. Tutti gli ambienti sono concepiti come una fluida
unità monocromatica all’insegna del massimo respiro spaziale. Ed è qui che entrano in gioco i veri
paradigmi progettuali: la luce naturale e il paesaggio, in funzione dei quali l’architetto ha modulato con
rigore vuoti, cromie, dettagli e materiali. Persino il sistema illuminotecnico, composto da discreti punti
luce incassati nel soffitto, esalta la purezza dei volumi quasi sottomettendosi al predominio della calda
luce naturale. Un dettaglio deciso, di grande efficacia scenica, accomuna tutte le stanze: è la spessa
cornice nera di finestre e porte-finestre che inquadra, in ogni ambiente, una porzione dello splendido
panorama esterno, come a volerlo fissare in una vera e propria opera d’arte vivente appesa alla parete.
Altro importante fil rouge è la coerenza, o per meglio dire la consistenza, monomaterica. Per i pavimenti
di tutta la casa e i rivestimenti dei bagni è stato usato un grès porcellanato, italiano per produzione
e suggestione estetica: la collezione Marmi Italiani di Century, colore Bianco Cadore. Una scelta
cromatica quasi obbligata, vista l’impostazione generale del progetto all’insegna del candore assoluto.
L’ecomarmo qui rappresenta una soluzione capace di sintetizzare con efficacia la tradizione ceramica
mediterranea e la preziosità antica del marmo, garantendo al contempo le performance isolanti
necessarie in un clima caldo come quello delle Baleari. Posata in lastre di grande formato (45x90 cm) a
bordo rettificato, la ceramica è componente attiva del processo di dilatazione spaziale e interazione con
la luce naturale. La superficie molata, con la sua texture materica e la lucidità irregolare, capta la luce e
arricchisce di riflessi quasi liquidi gli ambienti. Questo è particolarmente evidente nelle diverse stanze
da bagno, dove la ceramica, dal pavimento e senza soluzione di continuità, sale a rivestire le pareti.
Anche in questo caso l’impostazione è minimale, quasi ascetica; sanitari di forte impronta geometrica e
la onnipresente finestra incorniciata di nero qualificano un ambiente di un ricco rigore.
30 31
Nella pagina a fianco:
l’atrio con la grande
scala elicoidale
impreziosita da una
ringhiera in ferro
battuto creata da
maestranze locali. In
alto: un’impostazione
minimale connota tutte
le stanze da bagno
della villa.
Didascalia delle foto,
xxxxxxxxxx xxxxxxx xxxxxxxx
xxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxx
xxxxxxxxxxx xxxxxxxxx xxxxxx
xxxxxxxxxxxxxxxxx.
3
Interiors
Hjørring, Danimarca
.
32 33
Si respira un clima minimal in questo appartamento nel
Nord della DANIMARCA. Dove la sobrietà degli spazi e
degli arredi del design nordico si sposa perfettamente
con un rivestimento ceramico tutto Made in Italy
il calore nordico
della DANIMARCA
di Laura Ragazzola, Casaviva
Siamo a Hjørring, vivace cittadina di 35 mila abitanti nello Jutland Settentrionale, la regione più a
Nord della Danimarca. Qui la vita scorre tranquilla fra partite di calcio (ogni anno si svolge la Dana
Cup, uno dei più importanti tornei giovanili di football a livello internazionale), gare di golf (vanta
bellissimi green) e serate estive rallegrate da musical e spettacoli di cabaret (da più di trent’anni le vie
della città sono teatro del Summer Hjørring Revue che coinvolge tutti gli abitanti).
Se è vero, come documenta uno studio dell’Unesco, che la Danimarca si fregia del titolo di “Paese più
felice delle Terra”, si può dire che Hjørring è un luogo speciale, dove l’attenzione alla qualità della vita
(anche dal punto di vista dei servizi pubblici e sociali) è davvero alta.
Lo hanno sicuramente pensato i proprietari di questo appartamento quando hanno deciso di “metter
su casa” proprio qui. Obiettivo: raggiungere elevati standard di comfort e di benessere, senza
rinuciare a soluzioni formali belle e funzionali. Si partiva da un centinaio di metri quadri al primo
piano di un tipico edificio danese. In origine l’appartamento era soffocato da un tetto incombente a
doppia falda e da un dedalo di piccole stanze, buie e poco vivibili. Si è deciso così di cambiare: giù tutti
i muri e spazio alla luce, complice anche un risolutivo ampliamento di superficie con l’annessione di
un bilocale attiguo.
Il risultato è uno spazio ampio e luminoso, grazie anche a una mano di bianco che ha alleggerito il
tetto e dilatato le pareti. Qui ora sono di scena il soggiorno e la cucina senza soluzione di continuità:
l’area giorno, infatti, si è trasformata in una sorta di loft che diventa il cuore pulsante della casa dove
la famiglia vive la sua quotidianità e incontra gli amici. Come testimonia il grande tavolo da pranzo
per ben otto-dieci commensali che fa da trait d’union fra l’angolo conversazione, comodo e informale
Residenza privata
superfici
Ceramiche Meridiana Verde 1999
www.verde1999.com
anno di realizzazione
2011
Lo stesso materiale ceramico
riveste i pavimenti di tutta la
casa: dal pranzo-cucina (le
due foto in alto a sinistra),
alla sala (pagina a fianco),
al corridoio-disimpegno
(sopra a destra), ai bagni
(nella pagina successiva).
Una scelta progettuale che
dà unità visiva agli ambienti,
sposandosi perfettamente
con la sobrietà degli arredi.
.
Futura
Grigio
ambienti
residenziale urbano
applicazioni
rivestimenti interni
superfici
CERAMICHE meridiana verde 1999
grès porcellanato smaltato
serie Futura
grigio, cm 50x100, 12,5x100,
25x100
caratteristiche tecniche
Assorbimento d’acqua
(ISO 10545-3): conforme
Resistenza all’attacco
chimico (ISO 10545-13): GA
Resistenza alle macchie
(ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo
(ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione
(ISO 10545-4): conforme
Resistenza agli sbalzi termici
(uni EN ISO 10545-9): conforme
con una coppia di maxi pouf al posto delle classiche poltrone, e la cucina super professionale, che
tradisce la passione per il buon cibo dei padroni di casa.
La scelta degli arredi esprime assai bene il clima minimal che si respira in tutta la casa: forme
semplici, linee diritte, massima pulizia formale, mai uno strappo alla regola, mai la voglia di andare
oltre, come del resto insegna il design nordico. Lo spirito del loft viene meno solo nell’area notte dove
ci sono stanze chiuse: due camere da letto e due bagni.
Ma il punto di forza del progetto è soprattutto il rivestimento ceramico made in Italy del pavimento (si
tratta della collezione “Futura” di Ceramiche Meridiana - Verde 1999, che corre senza interruzione
per tutta la casa: dal soggiorno alle camere da letto, ai bagni. Lastre di grande formato danno unità
a tutti gli ambienti ma contemporaneamente muovono gli spazi grazie a un sapiente alternarsi dei
formati (cm 50x100, 25x100 e 12,5x100) e ad una superficie che cattura la luce, scomponendola
in mille riflessi. Infatti il grigio - costante cromatica della casa che si sposa perfettamente con la
sobrietà e l’eleganza degli arredi - si accende di nuance luminose e vibranti sia sul pavimento sia sulle
pareti della cucina e dei bagni, grazie a una particolare lavorazione del grès porcellanato.
Il nero lucido degli imbottiti e dei mobili e il rosso lacca di vasi ed accessori completano la tavolozza
dei colori, che caratterizza gli interni.
Infine, un accenno al bel giardino pensile, che occhieggia dalle ampie finestre, dilatando ulteriormente
gli spazi dell’appartamento. Anche qui vincono scelte sobrie con piante di facile manutenzione.
4
Interiors Trump Plaza, New York, USA
Abitare
LA grande
mela
.
36 37
Cooper Residence
progetto
Anna Marie Fanelli
Floor & Decor
www.annamariefanelli.com
superfici ceramiche
Cotto d’Este
www.cottodeste.it
Dall’ingresso al living, dai corridoi alle camere da
letto e alle sale da bagno: nel cuore di New York
quattro brand di spicco della ceramica italiana
sono i protagonisti estetico-funzionali di un grande
appartamento progettato dall’architetto
Anna Marie Fanelli riunendo tre singole unità abitative
La Fabbrica
www.lafabbrica.it
Lea Ceramiche
www.ceramichelea.it
NovaBell
www.novabell.it
anno di realizzazione
2011
di Riccardo Bianchi, AD
“Con i nostri figli al college”, spiegano Debbie e Marc Cooper, “la nostra proprietà di Tenafly, New
Jersey, ci è sembrata all’improvviso troppo grande. Restarci non aveva molto senso e d’altra parte
ci aveva preso il fascino della grande città, cioè di New York, al di là dell’Hudson. Lì la vita, si diceva
tra noi, sarebbe stata assai più semplice. Così abbiamo deciso di trasferirci. Abbiamo comprato tre
appartamenti al Trump Plaza e abbiamo chiesto all’architetto Anna Marie Fanelli di riconfigurarli
come un unico volume abitativo”. Tre spazi dunque, tre diversi tagli e impostazioni planimetriche a
cui era necessario trovare un comune denominatore. L’architetto Fanelli, profondo conoscitore dei
materiali per l’edilizia, ha subito pensato alla ceramica. Italiana. “Perché è la migliore”, dice. Un
pavimento continuo posato linearmente nella intera parte “pubblica” della casa sviluppata su due
fronti di un grattacielo nello skyline di New York: quale miglior modo di dare unità percettiva all’intero
ambiente? A sua volta il formato non è stato scelto a caso: cm 24x24, dunque un quadrato e il
Nella residenza della famiglia
di Debbie e Marc Cooper, su
tutti i lati del living, composto
di cucina, area pranzo, lo
spazio bar e varie zone
conversazione, si squaderna
una spettacolare vista dei
grattacieli di New York.
L’intero pavimento è realizzato
con la linea Via Tornabuoni
della collezione Kerlite
Elegance.
.
Altri due scorci del
living: la zona pranzo e
la cucina. L’impennata
dietro la zona cottura
è rivestita con mosaico
vitreo a rilievo.
quadrato è forma primaria dell’ordine architettonico e decorativo come sosteneva il grande architetto
della Secessione viennese, Josef Hoffmann, non per nulla soprannominato “Quadrato”. Ovviamente,
anche al colore e ai pattern si è data grande importanza, orientandosi su una tonalità chiara e una
texture poco invasiva echeggianti il calcare di Antalia, Asia Minore. Stanti queste premesse, la
progettista si è orientata sulla linea Via Tornabuoni della collezione Kerlite Elegance di Cotto d’Este.
L’adozione di tale pavimento ha avuto rilevanti conseguenze nel costrutto complessivo della casa.
In primis ha conferito allo spazio una dimensione “urbana”, ha creato una piattaforma cromatica e
materica omogenea su cui si svolge la planimetria della casa: la grande “piazza” aperta del living,
spartito in più zone da una sequenza di setti murari a seguire e inseguire lo skyline newyorkese
.
squadernato oltre le ampie finestrature; e poi le “strade”, i corridoi dall’andamento mosso che
portano alle camere e ai servizi dell’area notte. In secondo luogo consente, per differenza, di definire
e “perimetrare” le zone dell’intimità, mediante il cambio di formato, di posa, colori, toni e, in parte,
fornitori (La Fabbrica, NovaBell, Lea Ceramiche). Nel pavimento della suite di Marc, per esempio,
si ricorre ugualmente alla linea Via Tornabuoni, ma il modulo scelto è il cm 12x24 disposto a spina
di pesce anziché in linea, una soluzione ripresa nel locale lavanderia. Il tema “chiaro”, in questo
caso usato anche come tratto distintivo di genere, è mantenuto nelle sale da bagno di Debbie e della
figlia, con pareti rivestite di lastre bianche di medio formato interrotte da greche e cornici argentate
realizzate a mosaico (La Fabbrica e NovaBell). Al contrario, nei bagni di Marc e del ragazzo, alle pareti
38 39
Il corridoio che
distribuisce le camere
da letto e un dettaglio
della suite di Marc
Cooper che mostra la
posa a spina di pesce
della piastrella
Kerlite Elegance in
versione rettangolare.
.
Elegance
Via Tornabuoni
Charmetal
Jaipur
Charmetal
Agra
Progetto L14
Mood 14 Xwhite
York
Bianco
ambienti
residenziale urbano
applicazioni
pavimentazioni e rivestimenti interni
superfici ceramiche
Cotto d’Este
grès porcellanato
collezione Elegance
Via Tornabuoni
cm 60x60, 30x60
La Fabbrica
grès porcellanato a tutta massa
serie Charmetal
Jaipur (nero), Agra (bianco)
cm 22x90
Lea CERAMICHE
Monoporosa in pasta bianca
smaltata
serie Progetto L14
Mood 14 Xwhite
cm 10x40
Novabell
rivestimento in pasta bianca
serie York
bianco
cm 25x36, 12x36
Qui a sinistra: il locale lavanderia
con pavimento Via Tornabuoni,
rivestimento parietale serie
Progetto L14, motivo Mood 14
Xwhite. A sinistra e in basso: la
powder room con pavimento
Charmetal, decoro nero Jaipur.
Arredi disegnati da John Fanelli.
bianche si oppongono pavimenti e decori musivi neri con l’effetto di evocare un gusto assai virile
(NovaBell). Ci si è soffermati molto sul tema della ceramica perché in questo appartamento è la vera
dominante: funzionale ed estetica. Tutto ad esso fa riferimento. Basti pensare agli interventi creativi
che qua e là arricchiscono lo spartito decorativo. Come il mosaico, sempre ceramico, che sovrasta il
bancone della zona bar, quest’ultimo, come la cucina, eseguito su misura da Sie Matic. Dice Fanelli:
“Credo siano stati il colore e la texture del pavimento a ispirarmi questo pannello musivo ‘a intreccio’
realizzato con la collaborazione di Mixed Up Mosaics, un noto atelier newyorkese. E lo stesso si
può dire del mosaico tridimensionale dell’impennata alle spalle della cucina”. Ma c’è dell’altro
per spiegare l’importanza che la piastrella ha in questo intervento. Sono due criteri ai quali Anna
Marie Fanelli e i Cooper sono sensibili: la facilità di mantenere la casa e l’ecosostenibilità. In effetti,
considerando il primo, quale materiale è più facile da pulire e conservare del grès porcellanato?
Nessuno. E, quanto all’ecosostenibilità, tutte le collezioni scelte sono prodotte da aziende italiane
attente all’ambiente, in qualche caso con materiale di riciclo. “Alla fine”, conclude Fanelli, “siamo
riusciti a fare una casa green nel cuore di New York, una casa che consuma ed emette poco, che crea
poca polvere e pochi rifiuti. E il bello è che tutto questo rispecchia la personalità dei proprietari.
Del resto per me la casa deve essere il ritratto di chi la abita. La sua rappresentazione”.
.
40 41
Le quattro sale da bagno
della casa: in senso orario
quelle del figlio, della figlia
(entrambe con pareti
rivestite con serie York,
parzialmente realizzata
con materiale di riciclo,
e decori a mosaico), di
Debbie (pavimento Agra
serie Charmetal) e di Marc
(rivestimenti come nei
bagni dei ragazzi).
cer.trend
VirtualStyle: il living
Vein
A49A
Link
Dark shadow
Nextra
Piombo naturale
Natural
Rovere naturale
a cura di IMAGEM www.imagem.it
ImolaCeramica
Grès porcellanato
a tutto spessore
Vein
A49A
Keope
Grès porcellanato
Link
Dark shadow
Monocibec
Grès fine porcellanato
Nextra
Piombo naturale
Gardenia Orchidea
Grès porcellanato smaltato
Natural
Rovere naturale
42 43
Tagina
Grès porcellanato
Woodays
Anice stellato
Woodays
Anice stellato
Caracalla
Sabbia
Le Ardesie
Malachite
Vallelunga
Grès porcellanato smaltato
Caracalla
Sabbia
Del Conca
Grès porcellanato
LM1
LM1
Phorma
Grès porcellanato
a tutto spessore
Le Ardesie
Malachite
cer.progetto
5
Architettura Barcellona, Spagna
sfera di luce
44 45
La nuova sede spagnola di
IGuzzini Illuminazione a Sant
Cugat del Vallès, progettata
da Josep Mias, è un antico
sogno che oggi la tecnologia
rende realizzabile e sostenibile
di Virginio Briatore, Interni
Quando pensiamo allo spazio, nella sua dimensione
cosmica, la nostra mente evoca stelle, spirali e sfere,
disperse nelle distanze siderali. Ma se stelle e spirali
lasciano una certa libertà di forma e interpretazione
tutti sono concordi sulla sfera, simbolo inattaccabile di
perfezione. Da sempre gli umani sognano di viaggiare,
vivere, abitare, orbitare in uno spazio sferico. Dalle perline
alle biglie, dalle palle da gioco sino ai grandi palloni
aerostatici, le sfere ci circondano, sono con noi o vicino a noi.
Ma è ancora arduo entrarci dentro, passarci il giorno e la
notte, essere parte di una sfera.
Anche per questi reconditi motivi ha suscitato forte interesse
il progetto della nuova sede di iGuzzini Illuminazione situata
lungo due vie di scorrimento a Sant Cugat del Vallès, presso
Barcellona, che si innalza sulla banalità di tanti edifici
commerciali come una mongolfiera in attesa di spiccare il volo.
L’architetto Josep Miàs dice che la sua sfera di vetro si ispira
all’opera del teorico costruttivista russo Ivan Il’ič Leonidov,
altri vi leggono gli influssi del
Sede iGuzzini Illuminazione
neoclassico francese ÉtienneLouis Boullée, altri ancora
progetto
la leggerezza delle cupole
Josep Miàs - MIAS Aquitectes
www.miasarchitects.com
geodetiche dell’americano
Buckminster Fuller. Di
foto
sicuro l’edificio riprende la
Adrià Goula Photo
forza di vecchie idee, che
www.adriagoula.com
nelle loro epoche avevano
superfici ceramiche
carattere di utopia, e che oggi
Marazzi Tecnica
invece si possono realizzare
www.marazzi.it
grazie a nuove tecnologie.
Dall’elicottero di Leonardo
anno di realizzazione
alle navicelle spaziali di Jules
2011
.
ambienti
aree degli affari, opifici e fabbriche
applicazioni
pavimenti interni sopraelevati,
pavimenti e rivestimenti servizi,
pavimentazione esterna
certificazioni
Ecolabel, LEED (grazie ad un
contenuto di materie prime riciclate
dal 20 al 15% in base al colore)
superfici ceramiche
MARAZZI TECNICA
grès fine porcellanato
SistemT - Graniti
grigio scuro GR
cm 15x30, 30x30, 5x60, 20x60,
60x60
pavimenti sopraelevati:
MARAZZI ENGINEERING
caratteristiche tecniche
Assorbimento d’acqua
(ISO 10545-3): ≤ 0,05%
Resistenza all’attacco
chimico (ISO 10545-13): conforme
Resistenza all’usura
e all’abrasione (ISO 10545-6):
120-150 mm²
Resistenza alle macchie
(ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo
(ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione
(ISO 10545-4): > 45 N/mm²
Resistenza alla scivolosità
(DIN 51130): R9
Resistenza agli sbalzi termici
(uni EN ISO 10545-9): conforme
Resistenza alla dilatazione
termica lineare
(ISO 10545-8): ≤ 9 MK-¹
Graniti
Grigio Scuro GR
Verne, anche questa architettura catalana conferma
che ciò che l’uomo riesce a pensare, nel tempo poi si
realizza.
Fisicamente e visivamente l’architettura comunica
leggerezza e dialoga in maniera originale con la
materia prima e la sensibilità del committente:
un’azienda leader nei sistemi di illuminazione,
da tempo impegnata sui temi della sostenibilità e
dell’inquinamento visivo. L’edificio è composto da
due corpi principali: il primo è collocato in un piano
sotterraneo ed è destinato ai magazzini, al parcheggio,
allo showroom, all’auditorium. Il secondo è una
struttura sferica progettata con particolare attenzione
ai temi del risparmio energetico. La sfera si basa su
un pilastro centrale con una struttura a cavalletto
che sostiene l’intero edificio, che è reso efficiente
grazie allo studio della posizione della vetrata rispetto
all’irraggiamento del sole. La protezione dal sole è
garantita con un rivestimento di tessuto, teso su una
struttura metallica tridimensionale che avvolge la
facciata di vetro. Inoltre, uno scudo solare in pannelli
di alluminio circonda la sfera in direzione Sud, in
modo da permettere l’entrata della luce in inverno
e respingere l’irraggiamento diretto in estate. Il
grande patio centrale, sul quale si aprono tutti i piani
46 47
Nella parte sferica la struttura permette
agli spazi uffici e ricerca di essere in
continuo rapporto visivo con l’esterno.
In basso, nel seminterrato, trova posto
lo showroom dove vedere all’opera le
varie soluzioni di illuminotecnica. Il nuovo
headquarter spagnolo iGuzzini è il progetto
vincitore del premio ‘Building of the Year
Awards 2011’ nella categoria ‘Institutional
Architecture’.
dell’edificio, consente alla luce naturale di arrivare
fino ai sotterranei, accoglie e preserva aria calda in
inverno e funge da pozzo di ventilazione nei mesi più
caldi. Gli spazi interni sono in prevalenza bianchi e
creano uno scenario perfetto per mettere in mostra
le variabili della luce. L’edificio ha una superficie di
9.000 mq e d’estate l’atrio esterno, al di sopra del
parcheggio e dell’auditorium, può essere usato come
luogo di incontro ed esposizione a cielo aperto, con
vedute ravvicinate dell’esoscheletro e della facciata
di tessuto. Il materiale ceramico per il pavimento
sopraelevato di tutti i piani, per l’esterno e per la
pavimentazione e il rivestimento dei servizi è stato
fornito da Marazzi (grès porcellanato SistemT, serie
Graniti), che ha interagito con i progettisti al fine di
adattare i sistemi esistenti alla conformazione sferica
della costruzione.
Josep Miàs ha definito l’edificio il ‘cielo iGuzzini’ e chi ci
lavora apprezza questi ambienti in cui la luce naturale
penetra sia dallo spazio centrale sia dalla facciata.
Di giorno la sfera all’esterno appare come un volume
opaco, ma chi la abita ha una percezione dilatata
dello spazio, senza confini interno/esterno. La notte
le qualità si invertono e l’edificio sembra un astro che
rivela in modo trasparente la sua sferica anima di luce.
nel Golfo dei Poeti di La Spezia,
Un’isola artificiale appositamente
costruita ospita lo Yacht Club
Porto Mirabello, una marina
esclusiva e d’avanguardia
6
Architettura La Spezia
un approdo
da sogno
di Santino Limonta
Yacht Club
Porto Mirabello
progetto
Studio Zacutti
www.studiozacutti.it
contractor
ITN
www.portomirabello.it
superfici ceramiche
Piemme
www.ceramichepiemme.it
anno di realizzazione
2011
Quando nel 2002 Alessandro Menozzi vi si imbattè in modo fortuito, innamorandosene, il progetto
di Porto Mirabello languiva, rischiando di divenire una delle tante opere mai concluse. Fintecna-IRI
lo aveva promosso trent’anni prima ma burocrazia, carenza di finanziamenti e diversità di vedute
avevano fatto maturare nei soci l’idea di liberarsene. La vendita fu perfezionata nel 2006 quando
una cordata di imprenditori emiliani acquisì il controllo di I.T.N. Industrie Turistiche Nautiche, la
società costituita nel 1971 specificatamente per la costruzione del porto. Alessandro Menozzi,
regista dell’operazione, ne divenne poi azionista di maggioranza e presidente, imprimendo al
progetto una tale accelerazione da portarlo a compimento già nel 2010. Tecnicamente l’impresa, in
cui I.T.N ha investito 130 milioni di euro, è stata complessa andando ad inquadrarsi in una specie
di gioco ad incastri (riorganizzazione di aree demaniali, riqualificazione del waterfront di La Spezia,
razionalizzazione di moli e di terminal, ecc…) previsti dal Piano Regolatore Portuale e dal Piano
Operativo Triennale dell’Autorità Portuale di La Spezia. Quest’ultima ha riconosciuto lo sforzo
economico per la bonifica dei fondali (circa 20 milioni di euro) sostenuto da I.T.N. firmando a favore
della stessa la concessione per sessant’anni dello spazio di demanio marittimo di oltre 200.000
.
48 49
Ardesia
Multicolor
Ecowood
Wengè
Natural strip
Grey
metri quadri situato nel Comune di La Spezia in Località Molo Mirabello, costituito dalla strada di
collegamento tra la viabilità cittadina (Viale Italia – Viale Amendola) e l’isola principale; la stessa isola
in fregio al Molo Mirabello; il molo principale; il molo secondario; il molo Lagora e l’isola secondaria;
i pontili interni fissi su pali; lo specchio acqueo. A soli due anni dall’apertura la nuova marina si è
imposta a livello europeo come uno dei migliori porti privati.
I pregi? Intanto la localizzazione al centro di un’insenatura di rara bellezza favorevole alla navigazione.
Il Golfo di La Spezia è esposto ai venti di scirocco e parzialmente di tramontana ma riparato da quelli
più forti di libeccio. La diga foranea di 2210 metri posta all’imboccatura assicura in ogni situazione
tranquillità di manovra. Poi, l’anima green di Porto Mirabello, unica marina italiana che non sottrae
spazi al territorio con cui si integra. E’ stato infatti realizzato interamente a mare su un’isola artificiale
di circa 40.000 metri quadri appositamente costruita. Evidente l’eccellenza del progetto, concepito
dallo Studio Zacutti per offrire servizi esclusivi a una clientela d’élite. Moli principali di attracco
sovradimensionati con larghezze da 27 a 35 metri; 420 ormeggi per barche oltre i 12 metri di cui 100
riservati ai mega yacht da 25 a 100 metri; 700 posti per barche fino a 12 metri sul lato esterno del
molo principale; 1.300 posti macchina e 287 box per parcheggi anche a poppa delle imbarcazioni; auto
elettriche per la circolazione fra i moli; cantiere d’avanguardia, il Mirabello Shipyard, per riparazioni
e manutenzioni; travel lift da 160 tonnellate per alaggio e varo (con possibilità di lift fino a 500
tonnellate); eliporto sul molo principale; due stazioni di rifornimento carburante; servizio vigilanza
24 ore; servizio catering a bordo. Per lo shopping una galleria commerciale a due piani con volta a
botte in metallo e cristallo eretta all’ingresso dell’isola artificiale (al termine della nuova passeggiata
pedonale che a quota 1,80 metri sul mare la collega al centro cittadino) allinea sessanta negozi alto
di gamma. Oltre la galleria si apre la piazza con la fontana. Accanto, fra spazi a verde (anche in quota)
e palme, sorgono i bassi volumi destinati agli uffici, ai ristoranti, ai wine bar, all’area wellness Spa,
alla piscina all’aperto da 25 metri e alla Club House. Grande cura è stata posta nella selezione dei
materiali di finitura, utilizzando di preferenza quelli tipici del territorio e seguendo un preciso piano
cromatico organico per evitare la dominanza di alcuni elementi rispetto ad altri.
Marmi, legni e pietre sono stati posati in simbiosi con 11.000 metri quadri di lastre ceramiche di
Piemme (grès porcellanato Ecowood per i camminamenti, Piemmegres Natural per le pavimentazioni
della zona umida, Ardesia Multicolor per i percorsi dell’area commerciale, Absolute e Mediterraneo
per l’interno degli store) con un risultato estetico complessivo davvero affascinante.
Natural strip
Black
ambienti
ambienti pubblici
dell’ospitalità
applicazioni
pavimentazioni esterne
certificazioni
NF UPEC
superfici ceramiche
PIEMME
grès fine porcellanato
Eco-wood, Wengè
PIEMMEGRES
grès fine porcellanato
Ardesia, Multicolor
Natural strip, Grey e Black
cm 30x60, 60x60, 11x90
caratteristiche tecniche
Assorbimento d’acqua
(ISO 10545-3): < 0,5%
Resistenza all’attacco
chimico (ISO 10545-13):
conforme
Resistenza alle macchie
(ISO 10545-14): classe 5
Resistenza al gelo
(ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione
(ISO 10545-4): conforme
Resistenza agli sbalzi termici
(ISO 10545-9): conforme
Resistenza alla dilatazione
termica lineare
(ISO 10545-8): ≤ 7x10-6 °C-1
7
Architettura Åre, Svezia
vacanza all’insegna
del relax
50 51
In Svezia, l’architetto Peter Bohlin
realizza un albergo a cinque stelle
senza compromessi. Materiali e temi
legati alla tradizione ma un linguaggio
assolutamente contemporaneo.
Con una palette colore che
attinge dalla natura a piene mani
di Benedetto Marzullo, Casamica
Ha progettato la villa privata di Bill Gates e gli Apple Store delle principali metropoli del mondo
(Londra, Parigi, San Francisco, New York e Tokyo) portano la sua firma. Peter Bohlin, architetto
americano con origini svedesi, proprio in Svezia ha realizzato un albergo a cinque stelle, dove la
clientela che ricerca lusso e comodità senza compromessi potrà trascorrere vacanze invernali
all’insegna della neve (ma anche quelle estive a tutto relax). Lo studio di Peter Bohlin (Bohlin
Cywinski Jackson) ha cinque sedi sparse per gli Stati Uniti, per un totale di circa 200 collaboratori;
suo punto di forza è la sperimentazione materica e l’applicazione alle diverse scale architettoniche.
Versatilità che gli è valsa uno tra i più ambiti premi a livello internazionale: la medaglia d’oro dell’AIA
(American Institute of Architects): “Per quanto diversi tra loro possano essere i lavori”, afferma
Bohlin, “la sfida è sempre la medesima: riuscire a scoprire che cosa è unico e adatto per ciascun
luogo specifico e comprendere come le persone desiderano viverlo”. L’hotel progettato nel cuore
del territorio scandinavo, con uno stile che possiamo definire alpino moderno, si trova sulle pendici
del monte Förberget, 730 metri sul livello del mare, nella Contea di Jämtland, a due passi da Åre, il
centro sciistico più conosciuto della Svezia, nella parte Nord-occidentale della nazione. Si chiama
Copperhill Mountain Lodge ed è un albergo a 5 stelle: 112 camere e suite (per un totale di 420 posti
Copperhill Mountain Lodge
progetto
Peter Bohlin - www.bcj.com
foto
David Bergström
www.byggochbild.se
superfici ceramiche
Gardenia Orchidea
www.gardenia.it
adesivi
Mapei - www.mapei.it
distributore
Kakelmassan
www.kakelmassan.se
anno di realizzazione
2008
.
Il design moderno si integra
con la natura circostante
attraverso l’utilizzo in chiave
contemporanea di materiali
come la ceramica, il legno
naturale e di grandi vetrate.
.
52 53
Absolute Stone
Verde
letto), 2 ristoranti, 2 bar, uno spazio conferenze per 450 persone e un centro termale ispirato alle
pratiche di cura e rilassamento dell’antica cultura del popolo Sami. I Sami sono una popolazione
indigena di circa 75.000 persone stanziata nella parte settentrionale della penisola scandinava, in
un’area da loro chiamata Sápmi, che si estende dalla penisola di Kola fino alla Norvegia centrale,
includendo anche le regioni più settentrionali della Finlandia e Svezia, nella regione della Lapponia.
Hanno la loro storia, lingua, cultura, modo di vivere e identità: per questo l’architetto, influenzato
dalle sue origini, ha deciso di fondere elementi moderni e suggestioni prese dalla tradizione locale.
Il design contemporaneo, infatti, si integra perfettamente con la natura circostante attraverso
l’utilizzo di materiali come la pietra, il legno naturale e l’utilizzo di grandi vetrate che permettono di
godere a 360° del panorama mozzafiato offerto dalle montagne circostanti. In questo modo i clienti
si trovano immersi nella natura anche quando sono all’interno delle aree comuni o delle camere
con vista sui monti circostanti. L’arredamento è moderno, senza tralasciare citazioni storiche e
regionali, e anche qui non manca qualche riferimento alla cultura dei Sami e all’epoca in cui Åre e il
suo Monte Åreskutan erano un importante centro di estrazione del rame (da cui il nome Copperhill,
letteralmente ‘collina di rame’ in inglese, del Lodge). Il cuore pulsante dell’albergo è costituito dalla
grande stufa, collocata al centro dell’hotel. Il volume delle parti comuni più conviviali è mozzafiato:
il grande vuoto raggiunge al suo culmine i 5 piani, con ballatoi lignei che si affacciano sulla “piazza”
coperta. Bello anche il gioco delle travature di legno lasciate in vista. I materiali naturali sono sempre
utilizzati in una maniera contemporanea, senza cedere a facili romanticismi o a stilemi dettati dal
passato. Anche i colori utilizzati attingono alla palette della natura. Tutto concorre a creare un senso
di continuità tra interno ed esterno, secondo l’inconfondibile stile dell’architetto Bohlin. Anche nel
centro benessere. Piscina, zona relax, wellness area, bagni, docce, zona massaggi, sauna e spogliatoi
sono rivestiti con le ceramiche Absolute Stone e Absolute Stone Palladiana, la pietra industriale
prodotta dal Gruppo Gardenia Orchidea. Il materiale trova la sua massima espressione a pavimento
e a parete, disegnando una piacevole texture, data dal semplice accostamento di frammenti in
abbinamento con ceramiche dal formato regolare, che consente di giocare con gli spazi, identificando
e segnalando le diverse aree.
Absolute Stone
Palladiana Verde
ambienti
ambienti pubblici dell’ospitalità
applicazioni
pavimenti e rivestimenti interni
superfici ceramiche
GARdENIA ORCHIDEA
grès porcellanato
serie Absolute Stone
verde, cm 30x30, 30x60
Palladiana verde, frammenti
caratteristiche tecniche
Assorbimento d’acqua
(ISO 10545-3): ≤ 0,5%
Resistenza all’attacco
chimico (ISO 10545-13): conforme
Resistenza all’usura e
all’abrasione (ISO 10545-7): classe 5
Resistenza alle macchie
(ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo
(ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione
(ISO 10545-4): ≥ 35 N/mm2
Resistenza alla scivolosità
(DIN 51130): R10 Gruppo B
Resistenza agli sbalzi termici
(uni EN ISO 10545-9): conforme
Resistenza alla dilatazione
termica lineare
(ISO 10545-8): conforme
Resistenza al cavillo
(ISO 10545-11): conforme
adesivi
MAPEI, Keraflex
cer.mercato
Scarpis
Guidata dalla terza
generazione di famiglia,
l’azienda con sede a
Pordenone opera su
due punti vendita con
21 addetti. Punto di forza:
la consulenza integrale
e prodotti di alta qualità
una sala mostra a tutto tondo
di Alessandra Ferretti
Da sinistra, Valter Scarpis,
anno 1948, presidente
della omonima società
e Nicola Scarpis,
amministratore delegato.
Valter Scarpis, lei è presidente della Scarpis s.r.l.,
azienda attiva nei settori della termoidraulica, accessori bagno, articoli per l’edilizia, pavimenti e
rivestimenti, con sede a Pordenone. Come ha iniziato a vendere piastrelle di ceramica?
Si è trattato di un percorso naturale, che mi ha
portato a lavorare nell’azienda di famiglia. Erano
gli anni Sessanta e Scarpis era una fabbrica che
produceva esclusivamente marmette in graniglia
di marmo. Mio padre ed io iniziammo ad estendere la gamma dei prodotti anche alla ceramica ed
alla termoidraulica.
Ci potrebbe descrivere brevemente le tappe fondamentali dell’azienda?
Scarpis nacque nel 1946 per volontà e capacità
di mio padre, Alcide, che iniziò l’attività vicino a
Conegliano Veneto, in provincia di Treviso. Un
paio di anni dopo, mio padre decise di trasferire
l’azienda a Pordenone. Io vi entrai alla fine degli
anni Sessanta. Dieci anni fa, decisi di spostare a
mia volta la sede dell’azienda dalla zona centrale
della città dove era collocata, ad una posizione più
visibile ed importante, dove risiede anche oggi, in
via Treviso, nella zona Fiera, a poca distanza dall’uscita dell’autostrada. Abbiamo inaugurato questa
nuova sede nel 2005. Nel frattempo, nei primi
anni 2000 è entrato in azienda anche mio figlio Nicola, che si era appena laureato in economia all’Università di Bologna con una tesi sulla produzione
delle piastrelle di ceramica. Oggi possiamo così
affermare che l’azienda si trova nelle mani della
terza generazione di famiglia, dato che Nicola ne
è l’amministratore delegato.
.
54 55
Che tipologia di materiali distribuite, nello specifico, ed in quale percentuale?
Il nostro settore trainante è quello della termoidraulica e dell’arredobagno, che da solo produce il 70% del
giro d’affari. Alla ceramica, ai pavimenti in legno e ad
altri materiali di rivestimento spetta il restante 30%.
Verso quali destinazioni d’uso indirizzate i prodotti che distribuite?
Copriamo per il 70% il settore residenziale. Il restante 30% è suddiviso tra industriale e commerciale.
A quanto ammonta il giro d’affari registrato nel
2011 e quali sono le previsioni per l’anno in corso?
Il fatturato 2011 ha raggiunto quota 6 milioni
di euro, ma per il 2012 prevediamo un calo del
10/15%. Questa perdita è da riferire non solo alla
crisi generale che stiamo attraversando, ma anche
all’eccessiva crescita che il settore immobiliare ha
vissuto negli anni passati.
Come giudica il futuro del settore?
Nel prossimo futuro pagheremo caro il boom vissuto dal comparto immobiliare. Il fatturato del nostro
settore non scenderà in maniera eccessiva, perché,
pur vendendo di meno in quantità, si tratta comunque di materiali di alta qualità e quindi costosi.
Ma resta il fatto che la marginalità tra costo e prezzo finale di vendita si è considerevolmente ridotta.
Copriamo per il 70% il settore
«
residenziale. Il restante 30% è suddiviso
tra industriale e commerciale»
L’azienda si estende
su una superficie di 7.000 mq,
di cui 4.000 al coperto, suddivisi
a loro volta in 2.500 mq, adibiti
ad uffici e magazzino, e 1.500
dedicati alla sala mostra. In
totale lavorano 16 addetti,
6 dei quali sono venditori.
Nella filiale di Ponte
delle Alpi, in provincia
di Belluno, è disponibile
una superficie di 2.500 mq,
di cui un migliaio sono
al coperto. Il magazzino ne
occupa circa 700, mentre i
restanti 300 sono adibiti alla sala
mostra. A Ponte delle Alpi si
contano 5 addetti, due dei quali
si occupano delle vendite.
il mercato, più che di ripresa al momento ancora lontana,
« Oggi
avrebbe bisogno di una forte selezione dei protagonisti che vi operano
principali
marchi ceramici
proposti
da Scarpis
- Casalgrande Padana
- Monocibec
- Impronta Italgraniti
- Cotto d’Este
- Area Ceramica
- Ascot
Cosa chiede ai suoi venditori?
Anzitutto una conoscenza tecnica profonda, sostenuta da un aggiornamento ed una formazione
continui. Questo perché sempre più spesso ci si
trova di fronte a clienti molto informati, esigenti e
preparati, soprattutto se parliamo della fascia più
giovane della clientela. I nostri venditori devono
saper offrire dunque una consulenza integrale di
tutti i prodotti in distribuzione.
Cosa pensa che distingua il prodotto made in Italy
da quelli degli altri Paesi?
Sicuramente l’alto livello di qualità e la ricerca
continua sul prodotto.
Quale problema vi trovate ad affrontare oggi?
Oggi dobbiamo fronteggiare troppa concorrenza.
Certo, esistono concorrenti al nostro livello, ma
anche distributori che offrono al cliente prezzi più
bassi ma a scapito della professionalità e dell’investimento nelle sale mostra. Pertanto, ritengo che
oggi il mercato, più che di ripresa, al momento
ancora lontana, avrebbe bisogno di una forte selezione dei protagonisti che vi operano. La realtà
rende necessario che noi distributori impariamo a
vendere di tutto proprio per accontentare ogni richiesta. E’ questa, a mio parere, la ricetta per poter
fronteggiare saggiamente questa crisi.
»
Qual è la clientela che servite?
Con la nostra sala mostra, serviamo soprattutto il
settore privato, che rappresenta circa il 50% della
clientela e che si rivolge a noi soprattutto per il
settore dell’arredobagno e delle pavimentazioni.
Mentre con il reparto della termoidraulica, seguiamo attentamente un ampio numero di installatori
ed artigiani.
Cosa potrebbero fare di più le aziende italiane per
aumentare il proprio gradimento presso il sistema
distributivo?
A mio parere, si potrebbe potenziare il confronto
tra commercio e produzione. Magari, proprio da
questo interscambio di idee, si potrebbero trovare soluzioni innovative per realizzare showroom a
costi minori rispetto a quelli di oggi. Una soluzione potrebbe essere ad esempio quella di sostituire
qualche spazio espositivo con fotografie o supporti
digitali. Pensando anche all’importanza della formazione del personale, viste la nostra lontananza
dal comprensorio della ceramica e la difficoltà di
rinunciare alla presenza degli addetti dallo showroom, sarebbe gradito un maggior coinvolgimento da parte dei produttori. In che modo? Con un
loro intervento diretto presso le nostre sedi e con
un sostegno, tramite azioni programmate, alla preparazione dei nostri consulenti di sala mostra.
LE PROPRIETÀ ANTIBATTERICHE DEI PAVIMENTI
FINCIBEC PER L’IGIENE DEI TUOI SPAZI.
La tecnica Antibact, sviluppata da Fincibec SpA, consiste
nel sottoporre i materiali ceramici ad un trattamento
che rilascia progressivamente principi attivi in grado
di sviluppare una funzione antibatterica durevole nel
tempo. L’efficacia antibatterica della piastrella non ha
bisogno della luce solare per essere attivata e si esalta
in presenza di umidità moltiplicando esponenzialmente
gli effetti sanificanti delle normali operazioni di lavaggio.
Gli effetti antibatterici di Antibact sono stati testati
dal Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università
degli studi di Modena e Reggio Emilia.
The Antibact technique developed by Fincibec SpA
consists in subjecting ceramic materials to a
treatment that gradually releases active principles
capable performing a long-lasting antibacterial
function. The tile’s antibacterical power doesn’t need
to be activated by sunlight and it increases in damp
environments, multiplying the sanitizing effects of
the usual cleaning processes in an exponential way.
The antibacterical effects of Antibact have been
tested by the Department of Biomedical Sciences of
the University of Modena and Reggio Emilia.
cer.news
magazine
aziende
eventi
award
design
mercato
REAL ESTATE
ITALY, I LOVE YOU: ISTANTANEA
DI UN SETTORE CHE NON SI ARRESTA
di Marco Mibelli,
Responsabile Real Estate
MEC&Partners
Dal patrimonio immobiliare
turistico, nuove opportunità
In un’Europa alle prese con
la recessione, l’altalena
dello spread, i mercati in
affanno e la disoccupazione
alle stelle, c’è un settore che
continua ad andare e che
potrebbe diventare l’asso
nella manica italiana nella
competizione globale dei
prossimi anni. Parliamo del
turismo, di quell’immenso
patrimonio artistico,
paesaggistico, gastronomico
e culturale in genere che
fa si che il nostro Paese
continui a rappresentare una
delle mete più ambite nel
panorama internazionale,
capace di attrarre i vecchi
e nuovi turisti e che “in
tempi di crisi – commenta
il presidente dell’ENIT, Pier
Luigi Celli – si conferma
asset strategico per lo
sviluppo del Paese, attorno
LE SUPERFICI MEDIE DI UN HOTEL
Camere: superficie media è di circa di 20 mq
Ristorante: superficie intorno a 3 mq per camera
Locali di servizio: varia tra 3 e 11 mq per camera a seconda del numero di stelle
Aree comuni: in media tra 2 e 6 mq per camera
a cui seri e intelligenti
investimenti possono ancora
garantire obiettivi di ritorno
immediato”.
Turismo, insomma, ancora
leva strategica per il Paese,
che contribuisce per il
10% alla creazione del
prodotto interno lordo e
all’occupazione e che con i
giusti investimenti potrebbe
raddoppiare questi valori
e dare nuovo ossigeno
anche ad altri settori del
Sistema Italia. Tra questi,
in primis, il real estate e i
distretti collegati, come
quello delle ceramiche, se
Fonte: Istat-Federturismo
GLI ALBERGHI IN ITALIA
StelleAlberghi Camere Letti
5
4
3
362
5.083
17.953
2
6.764
1
3.837
totale 33.999
28.67961.484
336.937706.383
565.7341.176.187
115.866220.001
48.116
89.287
1.095.3322.253.342
si considera che lo sviluppo
dell’industria turistica
non può prescindere dalle
caratteristiche del ‘fattore
immobiliare’.
L’Italia delle vacanze si erge
infatti su una fitta rete che
conta 140mila strutture
turistiche disseminate
lungo tutto lo stivale: 34mila
alberghi, 15mila agriturismi,
18mila bed&breakfast, 7mila
circa tra ostelli, rifugi e
strutture ricettive di altro
tipo, a cui si aggiungono
66mila case vacanza
(Rapporto Nomisma Real
Estate turistico, 2011). Un
patrimonio smisurato, in
gran parte da riqualificare e
valorizzare per rispondere
alle nuove esigenze di
viaggiatori sempre più
esigenti e ricercati dal punto
di vista dell’offerta ricettiva.
Se è vero che la stanza resta
il ‘cuore della struttura
ricettiva’ è altrettanto
innegabile che l’attrattività
complessiva verso il cliente,
nonché la redditività per il
gestore è funzione anche
e sempre più dei servizi
.
correlati; da quelli standard
e immancabili come la
reception, le aree comuni
(caffé, bar, relax, lounge) e
la sala ristorante, fino agli
‘extra’ come piscina, area
fitness, area spa: un tempo
considerati appannaggio
dei grandi hotel a cinque
stelle, questi servizi sono
oggi sempre più presenti
e richiesti anche da
agriturismi, residence e
alberghi a 3 stelle (il 70%
delle strutture presenti al
Nord) e 4 stelle, che in media
hanno rispettivamente 30 e
65 stanze.
Un mercato nuovo,
dunque, e da intercettare,
relazionandosi non solo
con le grandi catene
internazionali, che da
Starwood ad Hilton,
passando per International
Hotel Group, Nh Hotels,
Melià International,
Accor, stanno pian piano
incrementando la presenza
nel nostro Paese, ma
anche e soprattutto
promuovendosi con
un’offerta dedicata a quella
rete di piccoli proprietari
che ancora rappresenta la
vera ricchezza in termini
di offerta turistica e che
garantisce il perdurare
di quell’Italian style che
tanto piace in termini di
accoglienza al visitatore
straniero.
58 59
Gli investitori
internazionali… ci guardano
Anche sul fronte dei grandi
investimenti lo scenario
che emerge è quello di un
mercato che, nonostante
le difficoltà legate alla
crisi internazionale, non si
rassegna all’immobilità ma
anzi cerca nuove formule
per aumentare l’attrattività
da parte dei grandi investors
internazionali, forte
dell’appetibilità che l’Italia
del turismo continua ad
esercitare nel mondo.
In tal senso, fanno ben
sperare le aperture previste
entro il 2013 di alberghi a
quattro e cinque stelle a
Milano, Roma, Venezia e
Firenze, da parte di catene
internazionali. Secondo
HVS, società leadear di
servizi e consulenza al
mondo specializzata
in hotel, ristoranti e
multiproprietà, il valore
totale delle transazioni nel
settore alberghiero nel 2011
ammonta a 7,1 miliardi euro,
con una crescita del 9% sui
6,5 miliardi del 2010 (fonte
rapporto 2011 European
Hotel Transactions). Una
crescita che si spera possa
coinvolgere anche l’Italia.
BRIC(S)…
I NUOVI ‘CONSUMATORI’, DI ITALIA E MADE IN ITALY
Grande attenzione sul fronte dell’intreccio tra real estate e turismo
meritano i cosiddetti BRIC(S): acronimo che indica Brasile,
Russia, India, Cina e Sudafrica. I Paesi emergenti rappresentano,
infatti, la nuova frontiera a cui guardare con attenzione per due
ragioni: da un lato - come rivela anche il monitoraggio estivo condotto
dall’Enit sulle tendenze del turismo organizzato - rappresentano i nuovi
viaggiatori, dall’altro sono i territori che nell’ultimo biennio
hanno registrato il maggior numero di progetti di sviluppo.
L’osservatorio sull’export rivela che questi Paesi sono grandi
appassionati del made in Italy: il mercato più rilevante è quello
cinese che assorbe il 35,9% dell’export, seguito dalla Russia
con il 33,5%, dal Brasile con il 16,5% e dall’India con il 14,2%.
L’APPUNTAMENTO DI SETTORE
A VENEZIA IN OTTOBRE PER TRE-TOURISM REAL ESTATE
L’appuntamento per discutere di real estate e turismo
è a Venezia dal 3 al 5 ottobre con TrE - Tourism real Estate:
la Expo&conference interamente dedicata al settore immobiliare
turistico internazionale. Giunta alla terza edizione, la manifestazione
conferma il proprio format articolato su due livelli complementari:
uno spazio in cui presentare i progetti di sviluppo e riqualificazione,
stringere nuove relazioni e contatti per l’investimento e la
compravendita di strutture alberghiere nei luoghi a maggiore
vocazione turistica; una parte ‘conference’ con convegni e incontri
business sulle nuove tendenze del real estate, della finanza e del
turismo con i protagonisti del settore. Lo scopo è dare sostanza alle
idee e costruire nuovi piani di valorizzazione e sviluppo territoriale
turistico, partendo dalla consapevolezza che il turismo è fra le leve
imprescindibili per il progresso economico del Paese. Qui si incontra
l’intera filiera professionale del settore: investitori, sviluppatori,
finanziatori e grandi firme dell’architettura.
à www.tre-expo.com
cer.progetto
8
Interiors Ischia, Napoli
la nuova
“dolce vita”
di ischia
Albergo della
Regina Isabella
progetto
Sifola-Sposato architetti
www.sifolasposato.it
superfici ceramiche
Ce.Vi. Ceramica Vietrese
www.ceramicacevi.it
anno di realizzazione
2009
60 61
Nell’incantevole cornice dell’isola di Ischia,
tra un mare cristallino e il verde della pineta
mediterranea, l’Albergo della Regina Isabella
ci fa rivivere il glamour dei meravigliosi anni ’60,
quando in Italia si celebrava “La Dolce Vita”
Didascalia delle foto,
xxxxxxxxxx xxxxxxx xxxxxxxx
xxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxx
xxxxxxxxxxx xxxxxxxxx xxxxxx
xxxxxxxxxxxxxxxxx.
di Giuliano Chiarabini, IQD
Posta all’estremità settentrionale del golfo di Napoli, l’isola di Ischia, la più grande delle isole
Flegree, rappresenta un contesto naturalistico, storico e artistico unico al mondo, caratterizzato da
acque cristalline, sorgenti termali millenarie, preziosi monumenti e da ben 18 miglia di spiagge,
baie e insenature, che fanno da sfondo a paesaggi incontaminati dominati da una florida vegetazione
mediterranea. Di origine interamente vulcanica, Ischia venne scoperta dai Fenici attorno al 2.000 a.C. e,
in seguito, abitata da Greci, Romani, Saraceni, Normanni, Svevi, Angioini e Aragonesi, in un continuum
di eredità e lasciti stilistici, culturali e architettonici. Qui, nel 1956, quattro anni prima che con la sua
Cineriz producesse il film “La Dolce Vita” di Federico Fellini, Angelo Rizzoli, celebre editore e produttore
cinematografico, nonché personaggio simbolo della “belle epoque” italiana degli anni ’50 e ’60, affascinato
dalle bellezze dell’isola, fece ampliare le storiche Terme della Regina Isabella e realizzare, nei pressi
delle antiche rovine greco-romane, un principesco hotel, a lei dedicato. Situato in riva al mare, in una
tranquilla baia nel borgo di Lacco Ameno, il più piccolo comune dell’isola, l’Albergo della Regina Isabella,
con il suo ambiente architettonico di suggestiva ricchezza espressiva, divenne subito una delle mete
preferite dalle celebrità del cinema, della moda e dello spettacolo provenienti da ogni parte del mondo.
A distanza di oltre cinquant’anni di fasti e splendori, l’albergo è stato oggetto, nel 2009, di un sapiente
Gli interni glamour
dell’Albergo della
Regina Isabella,
recentemente rinnovati,
sono frutto del
delicato equilibrio tra
innovazione e rispetto
della preesistenza,
valorizzato attraverso un
sapiente uso della luce,
della materia, dei volumi
e dei cromatismi.
ambienti
ambienti pubblici dell’ospitalità
applicazioni
pavimentazioni interne
superfici ceramiche
Ce.Vi. Ceramica Vietrese
Bicottura
serie I decorati a mano
pennellato blu, pennellato rosso,
giallo, bianco Vietri
cm 20x20, 40x40
caratteristiche tecniche
Resistenza all’attacco
chimico (ISO 10545-13): classe A
Resistenza all’usura e
all’abrasione
(ISO 10545-7): PEI 4
Resistenza alle macchie
(ISO 10545-14): conforme
Resistenza al gelo
(ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla scivolosità
(DIN 51130): 7° (R9)
Resistenza agli sbalzi termici
(ISO 10545-9): conforme
Resistenza alla dilatazione
termica lineare (ISO 10545-8):
conforme
Resistenza al cavillo
(ISO 10545-11): conforme
intervento di rifunzionalizzazione e rinnovamento, progettato dallo studio degli architetti napoletani
Alberto Sifola e Vincenzo Sposato. Grazie ai recenti lavori, che hanno riportato l’edificio allo splendore
originale, preservandone l’architettura, lo stile e i materiali, l’Albergo della Regina Isabella, resort cinque
stelle lusso, è tornato ad essere testimone di una cultura votata al bello, espressa negli ambienti maestosi
e luminosi, che sanno tuttavia regalare agli ospiti sensazioni di intimità e riservatezza. I tre ristoranti,
i due bar e le 128 camere, incluse le sfarzose suite, dotate di ogni comfort e dislocate nei due corpi di
fabbrica, collegati tra loro a formare la complessità della struttura, sono così tornati a ospitare celebrità
internazionali dei giorni nostri del calibro di Matt Damon, Francis Ford Coppola, Jude Law, Gwyneth
Paltrow, Sting, Oliver Stone e Giuseppe Tornatore. Le camere e le suite, contraddistinte da morbidi toni
pastello in sintonia con il paesaggio naturale circostante, conservano le originali pavimentazioni, realizzate
con luminose maioliche dipinte a mano, le cui colorazioni e i soggetti variano di stanza in stanza. Il delicato
rifacimento delle preziose maioliche è stato affidato dallo studio di progettazione Sifola e Sposato alla
società Ce.Vi. Ceramica Vietrese di Cava de’ Tirreni, che ha messo a disposizione i suoi cinquant’anni di
esperienza nella lavorazione artigianale della ceramica in bicottura e i suoi esperti maestri decoratori.
.
Ogni singolo decoro, ogni pennellata sono stati fedelmente riprodotti, con la serie “i Decorati a mano”,
nelle tonalità del blu, del rosso, del giallo e del bianco Vietri, affinché le famose piastrelle potessero
continuare a vivere in tutto il loro splendore e nel fascino senza tempo di un albergo come il Regina
Isabella. Ai propri ospiti l’albergo offre anche gli ampi saloni tipici di una villa Patrizia partenopea,
caratterizzata da arredi – in alcuni casi veri pezzi d’antiquariato – dalle linee archeggianti secondo un
inconfondibile stile mediterraneo, oggetti preziosi come le note ceramiche di Capodimonte, dipinti, quadri,
arazzi e minuti soprammobili di squisita foggia artigianale. Per completare il quadro di un soggiorno
indimenticabile, il resort offre alla propria clientela che intende rilassarsi, godendo dei benefìci delle
storiche acque termali di Lacco Ameno, una prestigiosa Spa e ben quattro piscine, di cui una con acqua
di mare depurata, una ipotermale, una per la talassoterapia e una dedicata al “risveglio dei sensi”, con
musicoterapia, cromoterapia e aromaterapia. Le Terme della Regina Isabella offrono inoltre agli ospiti la
possibilità di sottoporsi a oltre 50 trattamenti benessere o estetici. Il moderno centro servizi e congressi,
con le tre ampie sale e l’open space, è stato invece pensato per coloro che decidono di scegliere un resort
esclusivo come l’Albergo della Regina Isabella per le proprie convention o i propri incontri di lavoro.
62 63
Le 128 camere ciascuna caratterizzata
da un arredamento o
da un dettaglio che la
rende unica e diversa
da tutte le altre - così
come gli spazi pubblici
dell’Albergo sono
espressioni di un lusso
discreto e senza tempo
in grado di regalare
agli ospiti soggiorni
indimenticabili.
.
Il rivestimento a scacchiera delle
piastrelle di piccolo formato sale
dal pavimento alla parete fino
alla vetrata, oltre la quale, sotto
lo sguardo attento dei clienti
seduti al bancone, avviene la
preparazione dei piatti di carne.
64 65
9
Interiors Milano
MUCCHE & BUOI
dei paesi tuoi
UN ristorante “TUTTO A VISTA” PER
GLI AMANTI DELLA CARNE, UN LUOGO DI
CONTAMINAZIONE TRA LA BOTTEGA DEL
MACELLAIO, LA TRATTORIA A CONDUZIONE
FAMILIARE E L’ENOTECA ALLA MODA
di Livio Salvadori, Casabella
L’uomo si avvicina alla porta d’ingresso con passo deciso. Allunga la mano verso
la maniglia, ma poi, d’un tratto, si ferma. Indietreggia guardandosi in giro, un po’
sospettoso. Appare decisamente disorientato. Non capisce. Eppure è sempre stata
lì, ed ora, improvvisamente, non c’è più. O meglio: c’è qualcosa di completamente
diverso. Dove prima si faceva la fila per pagamenti, prelievi e rari depositi, ora è
possibile sedersi a un tavolo o al bancone per gustare fiorentine, costate, carpacci
e altri piatti di qualità, preparati a regola d’arte.
Siamo a Milano, in centro, all’inizio di Corso di Porta Ticinese e l’insegna non
lascia dubbi: Mucche & Buoi dei Paesi Tuoi. L’agenzia bancaria che si trovava
qui è stata abilmente trasformata in un accogliente e
Ristorante
funzionale ristorante, che sa di macelleria, di casa, di
Mucche & Buoi
buono.
Il “tutto a vista”, la tracciabilità e la certificazione dei
progetto
Massimiliano Faggioni prodotti garantiscono la totale trasparenza e qualità
Costa Group
del servizio, valori sui quali la proprietà scommette
www.costagroup.net
dal 1860.
“Fare bene quello che si conosce, e custodire quello
foto
cui si tiene” è il motto di Mucche & Buoi e della famiglia
Moreno Carbone
www.morenocarbone.com di Giovanni Ferrieri, lo stesso imprenditore napoletano
che qualche anno fa, sempre a Milano, ha dato vita
superfici ceramiche
al fortunato format di Cioccolati Italiani, e che ora
Refin - www.refin.it
ha voluto l’apertura della nuova attività affidandone
la gestione alla nuova generazione, che ha saputo
anno di realizzazione
interpretarla con entusiasmo e spirito innovativo.
2011
.
Borgogna
Bianco (Digione)
ambienti
ricreatività e socialità
applicazioni
pavimentazioni
e rivestimenti interni
certificazioni
Ecolabel, LEED
superfici ceramiche
REFIN
grès porcellanato
serie Borgogna
bianco (Digione),
nero (Chalon)
cm 60x60, 7,5x7,5
serie Stone-leader
grigio (Dark)
cm 60x60
caratteristiche
tecniche
Assorbimento d’acqua
(ISO 10545-3):
0,2% Borgogna,
0,5% Stone-leader
Resistenza all’attacco
chimico (ISO 10545-13):
resistente
Resistenza all’usura
e all’abrasione
(ISO 10545-6):
conforme
Resistenza
alle macchie
(ISO 10545-14):
conforme
Resistenza al gelo
(ISO 10545-12):
conforme
Resistenza
alla flessione
(ISO 10545-4):
conforme
Resistenza
alla scivolosità
(DIN 51130): R9
Resistenza
agli sbalzi termici
(uni EN ISO 10545-9):
conforme
Resistenza
alla dilatazione
termica lineare
(ISO 10545-8):
conforme
Borgogna
Nero (Chalon)
Stone-leader
Grigio (Dark)
Concepito dall’architetto Massimiliano Faggioni di Costa Group come un
luogo di contaminazione, Mucche & Buoi è una mescolanza tra la bottega
del macellaio, la trattoria a conduzione familiare e l’enoteca di moda. Se
dall’esterno il locale appare come una macelleria a tutti gli effetti, con il bancofrigo e i tagli di carne esposti in vetrina, non appena entrati l’attenzione va
subito al lungo bancone apparecchiato: posto proprio di fronte a una delle due
cucine - entrambe a vista, in modo che ognuno possa vedere come avviene ogni
singola preparazione - può ospitare una dozzina di commensali.
Ideale per chi vuole mangiare un panino o un piatto veloce, la soluzione
“bancone” permette al cliente di osservare tutte le operazioni che si svolgono
nella prima cucina, che ospita il prezioso spiedo artigianale marca Molteni, la
postazione per la cottura di fiorentine e costate, e lo spazio di preparazione di
crudi, carpacci e insalate.
La seconda cucina è invece a portata di vista di chi siede ai tavoli, ed è dedicata
alla preparazione di fritture, contorni, sfizi, bruschette e dessert. Si trova nella
parte più interna del locale, proprio di fronte a un mini-salotto con un unico
tavolo per sei persone, dietro al quale spicca la gigantografia dell’interno di una
delle macellerie della famiglia Ferrieri, a Napoli, con Donna Carmela nel mezzo.
La stessa attenzione riservata alla selezione e lavorazione della materia prima,
e in particolare della carne, regina del locale, la ritroviamo nel progetto degli
interni, negli arredi, nello studio dei dettagli e nell’accurata scelta dei materiali
utilizzati nell’allestimento. Tra questi, un ruolo di primo piano è svolto dagli
elementi ceramici prodotti da Ceramiche Refin che rivestono la pavimentazione
e alcune pareti del ristorante. L’elegante semplicità delle piastrelle di piccolo
formato della serie Borgogna, posate a scacchiera in morbide tonalità bianco
e nero, disegna un tappeto dal sapore domestico, in perfetta armonia con
l’atmosfera casalinga e familiare che trasmette il locale. Mentre le grandi
lastre in grès porcellanato della serie Stone-leader, proposte in una calda
tonalità di grigio, contribuiscono a dare continuità al piano pavimentale che
attraversa i vari ambienti in cui si sviluppa il ristorante.
Realizzati con almeno il 40% di materiale riciclato “pre-consumer”, proveniente
da processi di produzione esterni a quelli dell’azienda stessa, questi elementi
rispondono ai requisiti richiesti dalla certificazione LEED, la più importante
attestazione americana in materia energetica e ambientale.
.
66 67
Le morbide tonalità
dei materiali ceramici,
che rivestono la
pavimentazione, si
fondono in perfetta
armonia con
l’atmosfera dal sapore
domestico e conviviale
che pervade il locale.
cer.trend
VirtualStyle:
la stanza da BAGNO
Mapei
Malta epossidica decorativa
bicomponente per fughe
Kerapoxy Design
Blu con MapeGlitter argento
a cura di IMAGEM www.imagem.it
Saime
Grès porcellanato a tutta massa
Reserve
Biscuit
Ceramiche Campogalliano
Grès porcellanato
Strand
Tobacco
Rondine
Grès porcellanato
a impasto colorato
Monolith
Beige
Simas
lavabo sospeso
e mensola
Degradè
Simas
Vaso terra
e bidet terra
Degradè
Casalgrande Padana
Grès fine porcellanato
Newood
(Linea Granitoker)
Black
68 69
Impronta
Rivestimento in pasta bianca
Creta D Wall
Mistral + decoro Boucle
Flaminia
Lavabo
freestanding
Monoroll
Kerapoxy Design
Blu
Monolith
Beige
Reserve
Biscuit
Strand
Tobacco
Degradè
Vaso/bidet
Degradè
Lavabo/mensola
Newood
Black
Creta D Wall
Mistral
Monoroll
Lavabo
cer.progetto
10
Architettura Breslavia, Polonia
.
70 71
Il complesso OGRODY GRABISZYŃSKIE,
sorge in un’area di particolare Pregio.
Grande attenzione è stata Riservata
ai materiali di finitura, tra i quali
le facciate ventilate in
grès Porcellanato
vista parco
I compatti corpi di
fabbrica sono scanditi
da loggiati, balconate
e piani di copertura a
terrazzo praticabile.
di Mariano Amato
La tradizione vuole sia la città degli gnomi. Tra le sue vie, sono circa duecento le statuette bronzee
che lo ricordano. Ma è anche una città di straniante toponomastica: Wroclaw in polacco, Breslau in
tedesco, Vratislav in Ceco, Breslavia in italiano. Il borgo storico è Ostrów Tumski, una sorta di grande
isola circondata dalle ramificazioni del fiume Oder. Accanto sorge il Rynek, agglomerato ricco di
testimonianze di architettura gotica e rinascimentale, che a tutt’oggi svolge un ruolo di catalizzatore
per la vita urbana.
Ma Breslavia non è una città completamente assopita sul suo passato e in anni recenti va mostrando
le sue ambizioni attraverso una serie di interventi di riassetto urbano e infrastrutturale. In primo piano
il nuovo aeroporto, inaugurato in occasione degli scorsi Europei di calcio. La radicale ristrutturazione
della stazione centrale, meglio nota come Wroclaw Glowny. Non ultimo il cantiere, attualmente in
corso d’opera, per la realizzazione della Sky Tower che, con i suoi 212 metri al colmo, promette di
diventare il più alto grattacielo in terra di Polonia.
Complesso Residenziale
Ogroby Grabiszynskie
progetto
Thomas Hubka
superfici
ImolaCeramica
www.imolaceramica.com
anno di realizzazione
2008
Le ampie superfici
vetrate assicurano
un elevato apporto di
luce naturale e un non
trascurabile guadagno
energetico passivo.
.
72 73
Le linee di fuga tra
le lastre di ceramica
disegnano un reticolo
modulare che
conferisce ordine alla
composizione
di facciata.
Time
Bianco
Time
Grigio
Accanto ai grandi progetti, l’attività immobiliare si esprime non solo nella riqualificazione del
patrimonio esistente, all’interno di un tessuto caratterizzato da una elevata percentuale di verde, di
parchi pubblici e una residenzialità estensiva a bassa volumetria, ma anche attraverso interventi ex
novo di edificazione e ridisegno urbano. Tra questi il nuovo complesso dell’Ogrody Grabiszyńskie,
sorto a Sud Ovest del centro urbano, tra l’asse stradale di Hallera e il grande polmone verde del Parco
Grabiszyński, in un’area insediativa di particolare pregio, pianificata nell’ultimo anteguerra.
Il progetto, firmato dall’architetto Thomas Hubka, si articola in 4 corpi di fabbrica pluripiano, di
importante volumetria. Uno a marcare il fronte urbano verso Est, gli altri perpendicolari al parco.
Il concept è stato quello di prolungare idealmente il parco attorno alle nuove costruzioni. In questo
senso, all’interno del quartiere, è stato eliminato totalmente il traffico veicolare a livello del suolo, per
lasciare spazio a giardini, percorsi pedonali, aree di relax e campi gioco per i bambini. I veicoli a motore
circolano nel sottosuolo, attrezzato a parcheggio e dotato di ascensori per il collegamento diretto con i
piani residenziali dei singoli edifici.
Le unità immobiliari si articolano in appartamenti di differenti metrature, da circa 43 a 110 metri
quadrati. Al loro interno, particolare attenzione è stata dedicata ai livelli di finitura, alla scelta
di materiali di pregio, alla dotazione di componentistica capace di coniugare design ed elevate
prestazioni funzionali. Inoltre, all’angolo tra Hallera e Grabiszyńska, in posizione strategica in termini
di accessibilità, sono stati previsti al piano terreno una serie di spazi e dotazioni commerciali a servizio
del quartiere e dell’intera cittadinanza.
I compatti corpi di fabbrica sono scanditi da loggiati, balconate e piani di copertura a terrazzo
praticabile, che degradano dal sesto al terzo piano verso il parco. Ampie superfici vetrate assicurano
un elevato apporto di luce naturale e un non trascurabile guadagno energetico passivo. Ma in termini
di efficienza energetica degli edifici, oltre che di finitura e qualità architettonica, un ruolo di primo
piano lo svolge il sistema di rivestimento ceramico dell’involucro, realizzato con la tecnologia a
facciata ventilata. Come noto si tratta di un sistema di montaggio a secco su sottostruttura metallica,
ancorata alla parete retrostante, opportunamente isolata, in grado di incrementare non solo l’efficienza
energetica e il comfort, ma anche di razionalizzare il processo costruttivo e la manutenzione durante
l’intero ciclo di vita dell’edificio. Nello specifico sono state impiegate lastre in grès porcellanato a tutto
spessore, nel formato 60x120 cm, della serie Time, prodotte da ImolaCeramica. Gli oltre 8000 mq
di superficie sono campiti con elementi di colore bianco, grigio e marrone, a sottolineare volumi in
aggetto ed elementi costruttivi dei diversi edifici. Le linee di fuga tra le lastre di ceramica disegnano
un sottile reticolo di coordinamento modulare, chiamato a conferire ordine e coerenza ai diversi
componenti edilizi che concorrono alla composizione di facciata.
Time
Marrone
ambienti
residenziale urbano
applicazioni
rivestimenti esterni
superfici ceramiche
IMOLACERAMICA
grès porcellanato
a tutta massa
serie Time
bianco, grigio, marrone
cm 60x120
caratteristiche tecniche
Assorbimento d’acqua
(ISO 10545-3): 0,05%
Resistenza all’attacco
chimico (ISO 10545-13):
min. UB
Resistenza all’usura
e all’abrasione (ISO 10545-6):
140 mm³
Resistenza alle macchie
(ISO 10545-14): classe 3
Resistenza al gelo
(ISO 10545-12): conforme
Resistenza alla flessione
(ISO 10545-4): ≥50 N/mm2
Resistenza agli sbalzi termici
(uni EN ISO 10545-9): conforme
Resistenza alla dilatazione
termica lineare
(ISO 10545-8): ≤ 7x10-6 °C-1
11
Architettura Brisbane, Australia
Spazio a luce,
aria e ceramica
.
Nella recente espansione dell’aeroporto di Brisbane, il
paesaggio del Queensland diventa l’elemento ispiratore del
progetto, messo in mostra su eleganti superfici Made in Italy
di Elisa Montalti, Ottagono
Terzo scalo più trafficato in Australia dopo Melbourne e Sidney, l’aeroporto di Brisbane ha visto nel
2008 la conclusione di un importante progetto di espansione, portato avanti dallo studio australiano
BVN Architecture. Tale intervento si è aggiudicato l’anno successivo ben tre premi prestigiosi: il RAIA
Brisbane Regional Art and Architecture Commendation, il RAIA Brisbane Regional Public Architecture
Commendation e il RAIA QLD Art and Architecture Prize. Allo studio Bligh Voller Nield, guidato da
Chris Clarke in qualità di responsabile della pianificazione e della progettazione architettonica, venne
commissionato l’intero intervento di espansione del Brisbane International Airport Terminal con
l’obiettivo di adattare l’infrastruttura ad una stima prevista per il 2012 di circa 3.000 passeggeri/ora
nei periodi di maggiore flusso e allo scopo di consentire poi un successivo ulteriore ampliamento nel
2023. I cambiamenti ai sistemi di ricezione dei passeggeri, apportati successivamente alla costruzione
dell’aeroporto, così come le norme più restrittive in termini di sicurezza hanno inoltre sollecitato una
generale rivisitazione del Terminal esistente. Questo venne progettato nel 1995 dallo stesso Bligh
Voller come una struttura modulare flessibile che permettesse facili piani di espansione nel tempo.
A parte l’ampliamento e la riorganizzazione del layout interno del Terminal esistente, il progetto ha
puntato su diverse scelte strategiche a livello ambientale: il recupero delle acque piovane per scarichi
ed irrigazione; la selezione, a livello paesaggistico, di piante resistenti alla siccità per evitare sprechi
di acqua; alti livelli di luce naturale interna per ridurre le richieste di illuminazione artificiale; analisi e
selezione, ove possibile, di materiali ecologici e naturali.
Con l’intento di fornire un aspetto generale di piena continuità tra vecchio e nuovo, l’espansione
ha cercato di recuperare forma ed espressione esterna del Terminal esistente, rispondendo anche
alla richiesta del committente di mantenere un’atmosfera “informale, amichevole e chiaramente
riconducibile al paesaggio del Queensland”. Il progetto ha puntato quindi sull’enfasi della luce
74 75
International Terminal
Aeroporto di Brisbane
progetto
Chris Clarke
BVN Architecture
www.bvn.com.au
foto
Christopher Frederick Jones
& David Sandison
www.cfjphoto.com.au
sandisonphotography.com
superfici ceramiche
Casalgrande Padana
www.casalgrandepadana.it
distributore
Salvatore Ceramics
www.salvatoreceramics.com
anno di realizzazione
2008
Sopra, l’atrio centrale con
struttura in pilastri che si
diramano richiamando l’idea
dell’albero; in apertura i
diversi spazi per la sosta e
i collegamenti con grande
profusione di luce naturale.
Granito 1
Sahara
Struttura, soffitti
e pavimentazioni
presentano chiare
tonalità cromatiche,
facendo emergere
con maggiore
evidenza i colori
degli arredi
ispirati al territorio
australiano.
Granito 1
Ontario
Granito 2
Napoli
ambienti
luoghi del trasporto
Granitogres, serie Granito 2
Napoli, cm 30x60
applicazioni
pavimentazioni interne
caratteristiche tecniche
Assorbimento d’acqua
(ISO 10545-3): ≤ 0,1%
Resistenza all’attacco
chimico (ISO 10545-13):
nessuna alterazione
Resistenza all’usura
e all’abrasione
(ISO 10545-6): illimitata
superfici ceramiche
Casalgrande Padana
grès fine porcellanato
Granitogres, serie Unicolore
bianco assoluto, cm 30x60
Granitogres, serie Granito 1
Ontario, Sahara, cm 30x60
naturale, su un alto grado di trasparenza, su dettagli semplici e minimali, su materiali naturali
e su una selezione per gli arredi di colori ispirati al territorio australiano (marroni, ocra) con la
commistione puntuale di verdi profondi.
Il grande atrio centrale dell’aeroporto è stato inoltre ampliato in lunghezza verso nord di circa 200
metri così da ospitare il parcheggio di due nuovi Airbus A380 o alternativamente quattro posti per altri
tipi di aerei più piccoli. In questo caso, l’ambiente dell’atrio è stato concepito in modo diverso rispetto
a quello del Terminal in quanto più relazionato all’idea di smistamento più che di destinazione. Qui,
piuttosto che affidarsi ad una banale disposizione per file ordinate secondo una griglia razionale, il
progetto ha previsto una disposizione più dinamica dei posti a sedere, ispirandosi all’idea formale di
un fiume sinuoso dove l’attività si svolge lungo il suo corso, concentrandosi prevalentemente nelle
anse.
L’illuminazione naturale nell’atrio è inoltre incrementata da un lucernaio stretto e lungo 90 metri in
cui è stata inserita una delle tre opere d’arte commissionate per il progetto, una struttura leggera e
traforata che si sviluppa in rotazione rompendo l’ingresso in verticale della luce diurna, che si ritrova
così punteggiata da una filigrana di ombre sui muri e sui pavimenti in grado di scandire, con eleganza,
il viaggio dei passeggeri da una parte all’altra dell’atrio.
In questo ambiente di grande respiro, l’azienda italiana Casalgrande Padana ha fornito i materiali
per le pavimentazioni interne dell’atrio centrale, delle zone di transito e di distribuzione, degli spazi
di attesa, sosta e ristoro, delle aree funzionali e di servizio. I colori per le superfici sono stati scelti
in piena continuità cromatica con il progetto degli interni volto alla massima rifrazione della luce
naturale. Di bianco è infatti stata “vestita” la maggior parte delle superfici, mentre cromie più accese
e venature più evidenti (Napoli, Ontario e Sahara) sono state preferite nella caratterizzazione dell’area
check-in e degli ambienti più piccoli di servizio. Come tipologia di texture, è prevalsa l’ispirazione
alle pietre naturali, vista la preferenza per le linee Granitogres e Pietre Native, utilizzate in modo
particolare negli spazi di collegamento e nelle aree di massima concentrazione pubblica.
76 77
Resistenza alle macchie
(ISO 10545-14): garantita
Resistenza al gelo
(ISO 10545-12): garantita
Resistenza alla flessione
(ISO 10545-4): 45-60 N/mm2
Resistenza alla scivolosità
(DIN 51130): R10
Resistenza agli sbalzi termici
(ISO 10545-9): conforme
Resistenza alla dilatazione
termica lineare
(ISO 10545-8): 6,3 x 10-6
Pietre Native, serie Meteor
bianco, cm 30x60
caratteristiche tecniche
Assorbimento d’acqua
(ISO 10545-3): ≤ 0,1%
Resistenza all’attacco
chimico (ISO 10545-13):
nessuna alterazione
Resistenza all’usura
e all’abrasione
(ISO 10545-6):
alta
Resistenza alle macchie
(ISO 10545-14): garantita
Resistenza al gelo
(ISO 10545-12): garantita
Resistenza alla flessione
(ISO 10545-4): 50-60 N/mm2
Resistenza alla scivolosità
(DIN 51130): R10
Resistenza agli sbalzi termici
(ISO 10545-9): conforme
Resistenza alla dilatazione
termica lineare
(ISO 10545-8): 6,6 x 10-6
Unicolore
Bianco assoluto
Meteor
Bianco
cer.trend
06
08
07
01
09
imperfezioni
“naturali”
10 11
12
Sfumature polverose, irregolarità
capaci di impreziosire, attenzione
all’impatto ambientale dettano
i nuovi stili della ceramica
1
13
02
14
03
04
05
15
78 79
17
16 18
19
20
21
01. naked
Artceram
à www.artceram.it
14. goccia
Lea Ceramiche
à www.ceramichelea.com
02. nolita
Mirage
à www.mirage.it
15. minoo
Bardelli
à www.bardelli.it
03. newstone
Tiffany
à www.tiffanyceramiche.it
16. convivium
Ariana
à www.ariana.it
04. materia
Imolagres
à www.cedir.it
17. barrique gl28
KlinkerSire
à www.klinkersire.it
05. vintage
Serenissima
à www.serenissima.re.it
18. premium
Catalano
à www.catalano.it
06. artigiani a mano
Il Ferrone
à www.ilferrone.it
19. ETIC
Atlas Concorde
à www.atlasconcorde.it
07. country
Sintesi
à www.sintesiceramica.it
20. imperial
Ragno
à www.ragno.it
08. koshi clip
ClipTile
à www.cliptile.it
21. reverse
Floor Gres
à www.floorgres.it
09. cross cut
Magica
à www.cermagica.it
22. EC 1
Cerdisa
à www.ceramichecerdisa.it
10. cristall’o
Giaretta Italia
à www.giarettaitalia.it
23. Pierre des alpes
Area
à www.areaindustrie.it
11. be pop
Artemateria
à www.artemateria.it
24. lavabo asolo
Dolomite
à www.ceramicadolomite.it
12. perlage
Dom
à www.domceramiche.it
25. rapolano
Coem
à www.coem.it
13. mdwall
Momo Design
à www.serenissimacir.com
22
23
24
25
GALLERIA PRODOTTI
L’intera collezione autunno/inverno 2012-2013 dellA ceramica italianA
è visibile su: www.laceramicaitaliana.it/prodotti
informazione pubbliredazionale
The Quinquennial Tile Award
Al via la terza edizione del concorso promosso da
Fincibec: uno sguardo su come la ceramica italiana
valorizza i progetti d’architettura nel mondo
Martedì 25 settembre 2012 è in programma la
serata di premiazione della seconda edizione
di The Quinquennial Tile Award, in una
cornice d’eccezione, quella del palazzo storico
dell’Archiginnasio di Bologna. La serata, che vede
gli interventi dell’AD di Fincibec S.p.A. Vittorio
Borelli e di Aldo Colonetti, responsabile scientifico
dello IED Italia, Istituto Europeo di Design,
ospita anche Roberto Giolito, direttore
Centro Stile Fiat e in particolare
creatore dell’ultimo successo della
celeberrima Fiat 500, oggetto del
premio assegnato
al vincitore della seconda edizione.
Il premio The Quinquennial Tile
Award, organizzato da Fincibec
in collaborazione con la rivista di
architettura Ottagono, dimostra di essere
decisamente ben avviato e saldo, tanto da essere
diventato un appuntamento internazionale con
cadenza biennale atteso ed importante.
Dal residenziale al contract, i cinque progetti
vincitori sono stati capaci di valorizzare le peculiarità
tecniche ed estetiche della ceramica con i materiali
delle aziende Century, Monocibec e Naxos che
fanno capo al gruppo Fincibec.
Sul podio il prestigioso complesso La Reine, a
Beirut (1), dove spicca l’eleganza nei rivestimenti
dei bagni; si aggiudica il secondo posto per
la qualità della texture del prodotto ceramico
utilizzato negli interni, Ambio Creative Center di
Pechino (2), un laboratorio creativo che ospita le
avanguardie di settore. Preziose venature marmoree
risaltano invece nelle prestigiose penthouse dello
Streamlight di Londra (3),
3
al terzo posto, un raffinato complesso situato
in un noto quartiere della capitale britannica.
Un particolare riguardo è stato dedicato
all’ambiente bagno dell’Anthemus Sea Beach
Hotel & Spa in Grecia (4), che si colloca al quarto
posto. Al quinto posto invece è stato premiato un
progetto italiano denominato Volumi ad incastro
(5), per la coerenza dimostrata tra interni
ed esterni, realizzata tramite l’uso di
vari formati.
Forti di questo successo si apre
quindi la terza edizione del
Quinquennial Tile Award, “il premio
che cresce con la forza delle vostre
idee”, come si legge nella headline
della campagna che sarà pubblicata
ad Ottobre sulla rivista Ottagono.
Un nuovo logo che ricorda la forma di una
stella, dà il giusto valore a questa importante
iniziativa che premia la creatività nei progetti in
ceramica di tutto il mondo: in primo piano l’uso
espressivo della materia, dal design d’interni
all’edilizia, settori in cui le pavimentazioni, le finiture
e i rivestimenti ceramici hanno un ruolo sempre più
importante nel connotare i progetti architettonici.
Dal 25 settembre 2012 fino al 25 marzo 2014
sono aperte le iscrizioni della terza edizione del
concorso. Al primo classificato, in palio un orologio
Rolex modello Oyster Perpetual Submariner,
mentre dal secondo al quinto premio, i vincitori
potranno godere di un soggiorno di due notti, per
due persone, presso il prestigioso Hotel Danieli di
Venezia, con ingresso alla Biennale di Architettura,
due premi che giocano sul concetto di bellezza
senza tempo.
4
1
2
Per informazioni: www.tileaward.org
5
80 81
ANTEPRIMA CERSAIE 2012
Vein
La collezione Vein
di ImolaCeramica è mirata
a rendere, con uno stile
inconfondibile, l’eterno incanto
del marmo, che custodisce
all’interno delle sue venature
l’eterogenea e misteriosa trama
che solo lo scorrere del tempo
può regalare. La storia assieme
alla tecnologia, perché la serie
mantiene tutte le caratteristiche
tecniche fondamentali del gres
porcellanato a tutto spessore.
Caratterizzante di Vein è la sua
proposta in duplice versione,
sia con il taglio nel verso della
vena, sia con quella al contro
della vena. Una caratteristica che,
assieme a molteplici superfici e
colori, offre a privati e progettisti
infinite libertà di progettazione.
informazione pubbliredazionale
Progetto multiforme, nato dall’accattivante unione di tecnica
e creatività. Dai segni caratterizzanti del materiale naturale
si ricava l’elegante disegno marmoreo della superficie di Vein
Cooperativa Ceramica d’Imola nasce
nel 1874 ed è la più antica Cooperativa
di produzione lavoro d’Italia. Oggi è un
Gruppo leader di mercato nei pavimenti
e rivestimenti, simbolo del made in Italy
nel mondo, con un fatturato consolidato di oltre
280.000.000 Euro, 7 stabilimenti in cui lavorano più
di 1800 dipendenti e un livello di esportazioni attestato
al 70% della sua produzione di piastrelle. Cooperativa
Ceramica d’Imola è sul mercato con i seguenti marchi commerciali: ImolaCeramica, LaFaenzaCeramica,
LeonardoCeramica, ClipTile. Nel rispetto dei principi
di eco-efficienza ed eco-compatibilità ha ottenuto la
Certificazione Ambientale ISO 14001, la registrazione
EMAS e i crediti LEED. Infine, il Museo aziendale (aperto al pubblico) raccoglie oltre un secolo di collaborazioni con alcuni degli artisti più significativi del ’900: Bay,
Pomodoro, Tadini, La Pietra, Mitoray, Tilson, Brindisi.
PROGETTO VEIN
Porcellanato a tutto spessore
Formati 45x90, 45x45, 60x60, 30x60, 15x90 cm
Colori almond, beige, bianco, tortora,
marrone scuro, grigio scuro
Finiture naturale, lappato
Cooperativa Ceramica d’Imola S.c.
Via V. Veneto, 13 - 40026 Imola BO
Tel. 0542 601601 - Fax 0542 31749
www.ccimola.it - www.imolaceramica.it
[email protected]
cer.doc
01
02
03
04
05
06
07
08
09
10
11
12
13
Per richiedere informazioni e copie dei cataloghi,
inviare una mail a [email protected]
01. FLORIAN CERAMICA VALLELUNGA
Formato: cm 24 X 29,7 - Pagine: 32 - Foto: 41
à www.vallelungacer.it
02. 2012 Collection Del Conca
Formato: cm 17 x 23 - Pagine: 496
à www.delconca.com
03. CATALOGO 2012 ECO DESIGN
Formato: cm 21 X 29,7
à www.ecodesignsrl.it
04. Overview FLAMINIA
Formato: cm 17 x 24 - Pagine: 100 - Foto: 360
à www.ceramicaflaminia.it
05. Vanitas (Versace Home) GARDENIA
Formato: cm 24 x 31,3 - Pagine: 72 - Foto: 81
à www.gardenia.it - www.versacecd.com
06. VEIN IMOLA CERAMICA
Formato: cm 24 x 27 - Pagine: 30 - Foto: 29
à www.imolaceramica.it
07. MINERAL D ITALGRANITI
Formato: cm 24 X 33 - Pagine: 64 - Foto: 26
à www.italgranitigroup.com
08. CATALOGO GENERALE settembre 2012 MAPEI
Formato: cm 29,3 x 21 - Pagine: 260 - Foto: 900
à www.mapei.it
09. NEXTRA MONOCIBEC
Formato: cm 21 x 21 - Pagine: 32 - Foto: 17
à www.monocibec.it
10. LE ARDESIE PHORMA
Formato: cm 30 x 30 - Pagine: 38 - Foto: 20
à www.phormasrl.it
11. GENERALE LUGLIO 2012 SAIME
Formato: cm 21 X 29,7 - Pagine: 348 - Foto: 128
à www.saimespr.com
12. SIMAS 2012/2013 SIMAS
Formato: cm 23 x 29
à www.simas.it
13. Woodays TAGINA
Formato: cm 23 x 23 - Pagine: 96 - Foto: 24
à www.tagina.it
guardaLA sentiLA toccaLA
amaLA FAEN ZA
Eleganza in tutti i sensi
CERSAIE 2012
PAD. 36 / STAND A38 B43
LAFAENZACERAMICA.IT
cer.exit
Brunello Cucinelli
Presidente e
amministratore delegato
Gruppo Cucinelli
un patrimonio unico
Il nostro Paese ha rappresentato per secoli la culla di culture e civiltà che
hanno saputo fare del “bello” un concetto sovrastrutturale; la ceramica,
come tutti quegli antichi mestieri che fanno della manifattura il loro
valore fondante, ha contribuito fortemente a garantire all’Italia un ruolo
fondamentale di guida per la diffusione di un senso globale dell’Estetica.
Ancora oggi ritengo che si dovrebbe tornare ad un vero made in Italy, a quelle
cose “belle e ben fatte” che da sempre ci contraddistinguono per fare in
modo che il nostro Paese ritorni ad essere solido e credibile.
La ceramica è uno di quei settori che, basato sulla formazione interna di
saperi intellettuali e manuali e sul valore del lavoro artigianale, è in grado
di ridare fiducia incrollabile nei confronti di un Paese che rappresenta da
millenni il punto di riferimento nell’arte, nell’architettura, nella cultura, nella
bellezza.
In particolare, la produzione di ceramiche nella nostra stimata terra
umbra, lungo tutto il percorso storico che va dal XIII secolo e giunge fino ai
giorni nostri, è probabilmente, grazie al suo valore
culturale e storico-artistico, al suo rilievo economico,
e all’ampiezza della sua diffusione capillare, uno
dei distretti più emblematici e significativi di attività
artigiana della nostra regione.
La sfida oggi è proprio quella di avvicinare i giovani
a questi antichi mestieri, quella di saper difendere
la tradizione, ma anche di saper cogliere le linee del
cambiamento e dell’innovazione. D’altra parte, anche
nella mia esperienza personale ho potuto constatare
che all’estero sono affascinati da questa filosofia di impresa italiana, da
queste mani sapienti che con la loro dignità, con la loro fierezza, con la loro
curiosità, lavorano.
Dobbiamo continuare a perseguire l’obiettivo di riportare il valore della
dignità umana e morale al lavoro, specie nel lavoro artigianale; sono infatti
convinto da sempre che la capacità di costruire il futuro sia alla portata di
ciascuno, secondo quell’ideale di tipo illuministico dello spirito di custodia
che consente di coniugare arte e spiritualità per accrescere i valori della
nostra produzione italiana che rappresenta un patrimonio unico.
made in Italy, quello
«delleIl vero
cose ‘belle e ben fatte’,
è ciò che ci contraddistingue
e che consente al nostro Paese
di essere solido e credibile
»
CERSAIE 2012
Stand A26 - B27
Padiglione 25
produttore autorizzato
Spezzano, MO (Italy) • Tel. +39.0536.849611 • fax +39.0536.849856
numero verde 800-226622 • www.gardenia.it • www.versacecd.com
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