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Un progetto di
Realizzato da
14/IX
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Partner
21.00
domenica
TEATRO ASTRA
Fiarì Ensemble
In collaborazione con
Dal vecchio al nuovo mondo
Lennon
Media Partner
McCartney
Falla
Gershwin
Con il dolce supporto di
Bernstein
INFO
www.mitoperlacitta.it
[email protected]
011.4424777
#MITO14
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LA BELLA MUSICA NEL TUO QUARTIERE
John Lennon (1940-1980) / Paul McCartney (1942)
4 Beatles Songs
(arrangiamento per voce e pianoforte di Louis Andriessen)
Yesterday
You’ve got to hide
Michelle
Ticket to ride
Manuel de Falla (1876-1946)
Sette canzoni popolari spagnole
El paño moruno. Allegretto vivace
Seguidilla marciana. Allegretto spiritoso
Asturiana. Andante tranquillo
Jota. Allegro vivo
Nana. Calmo e sostenuto
Canción. Allegretto
Polo. Vivo
George Gershwin (1898-1937)
Summertime
Someone to watch over me
It ain’t necessarily so
Trascrizioni di Riccardo Balbinutti
Leonard Bernstein (1918-1990)
Canzoni da West Side Story
I feel pretty
One hand, one heart
Tonight
Somewhere
America
Fiarì Ensemble
Alena Dantcheva, soprano
Marilena Solavagione, pianoforte
Riccardo Balbinutti, percussioni
In collaborazione con
Coordinamento Associazioni Musicali Torinesi
Associazione Fiarì Ensemble
Si ringraziano per la collaborazione
Autentiche gemme della canzone popolare in inglese, le trascrizioni di quattro canzoni dei Beatles furono scritte come omaggio di Louis Andriessen a
Cathy Berberian, moglie del suo insegnante Luciano Berio, famosa cantante
di origine armena e interprete brillantissima dell’avanguardia più innovativa. Yesterday, dall’album Help! del 1965, composta da Paul McCartney, è
presente nel Guinnes dei primati come canzone che vanta il maggior numero
di cover; anche You’ve got to hide fa parte dello stesso album ma fu scritta
da John Lennon; Michelle compare nell’album Rubber Soul (1965) e vinse
il Grammy Award come canzone dell’anno nel 1967; Ticket to ride, ancora
da Help!, fu definita dallo stesso Lennon «la prima canzone heavy metal in
assoluto», e in effetti la base ritmica all’avanguardia, registrata addirittura
per prima in un nastro a parte, fu molto lodata dalla critica. Singolare l’arrangiamento di Andriessen, che con grande maestria e ironia inizia con un
recitativo classicheggiante e cita addirittura la scrittura del Terzo Concerto
Brandeburghese di Bach!
Manuel de Falla compose le Sette canzoni popolari spagnole nel 1914: ispirate da canzoni e danze popolari provenienti da diverse regioni della Spagna
(Murcia, Asturie, Aragona e Andalusia), accompagnate da una scrittura
pianistica scarna ma raffinatissima nell’evocare continuamente le sonorità
della chitarra, si annoverano tra i primi esempi di composizioni classiche
sviluppate su temi caratteristici preesistenti. El paño moruno è una canzone di solitudine amara e pungente che pone interrogativi senza risposta;
Seguidilla marciana descrive una donna facile, che perde valore e importanza man mano che passa da una persona all’altra; in Asturiana Falla celebra la
serenità delle Asturie con una struggente melodia; Jota, autentica esplosione
di giubilo, racconta in realtà una storia d’amore segreto e la tristezza dell’addio; Nana è una dolce ninna-nanna andalusa, ascoltata probabilmente dal
compositore durante la sua infanzia; Canción un agrodolce canto d’amore
originario di Granada; Polo, la più brillante del ciclo, mescola il sentimento
d’amore con il dolore, stato d’animo tipico del flamenco.
Passando al Nuovo mondo è d’obbligo soffermarsi su una delle canzoni
più famose della musica americana di tutti i tempi, Summertime, tratta
dall’opera Porgy and Bess di George Gershwin del 1935. È una ninna-nanna
intonata da Clara e fu composta attorno al 1933, forse nell’intento di scrivere
uno spiritual per Natale. Someone to watch over me è una ballad composta
per il musical del 1926 Oh Kay!, che narra i loschi affari del mondo delle
distillerie clandestine negli anni Venti del proibizionismo. It ain’t necessarily
so, tratta da Porgy and Bess, è cantata da Sportin’ Life, uno spacciatore, che
mette in dubbio la veridicità di talune affermazioni della Bibbia, e in effetti
la melodia ricorda quella accennata dall’aliyah all’inizio della benedizione
prima della lettura della Torah.
Con West Side Story si conclude il percorso dal Vecchio al Nuovo mondo: e
in effetti dopo Porgy and Bess non c’è nulla di più completamente e squisitamente americano dell’opera di Leonard Bernstein, che si rammaricava di
essere ricordato più come direttore d’orchestra che come compositore. West
Side Story, del 1957, si rifà nella trama a Romeo e Giulietta di Shakespeare,
archetipo dell’amore perfetto e contrastato. Ambientato nell’Upper West
Side di New York, descrive in musica la rivalità tra due bande di strada, una
americana e l’altra portoricana, e il loro diverso background culturale. Per
il tema amore-morte, per la musica sofisticata ma immediata, per le estese
scene di danza e per l’attenzione che dedica ai problemi sociali (violenza,
immigrazione, odio razziale) West Side Story è un autentico caposaldo del
teatro musicale americano.
Alberto Fiabane
Alena Dantcheva è nata a Sofia, dove ha iniziato gli studi musicali; si è
poi diplomata in arpa al Conservatorio di Torino. Contemporaneamente ha
iniziato lo studio del canto con Laura Bracco. Grazie a una borsa di studio
della De Sono Associazione per la Musica si è perfezionata a Vienna e a
Madrid. Svolge attività solistica e in ensemble in tutta Europa e Giappone
con un repertorio che spazia dal gregoriano alla musica contemporanea.
Ha collaborato con molti gruppi di musica antica, tra i quali Vox Libera,
Cantica Symphonia, La Venexiana, Concerto Italiano, L’Astrée, Ensemble
La Fonte Musica, I Barocchisti, Academia Montis Regalis, Il Quartettone.
È stata diretta da Alessandrini nel 2006 nell’Orfeo di Monteverdi nel ruolo
della Messaggera e della Speranza. Si esibisce anche in recital con pianoforte e in piccole formazioni, collaborando con Trio Debussy e Ensemble
Vox Altera, fra gli altri. Nel 2006 ha debuttato al Piccolo Regio di Torino in
Man and Boy: Dada di Michael Nyman.
Marilena Solavagione è direttore musicale del Fiarì Ensemble, che ha
fondato a Torino nel 1998, con il quale è apparsa al Teatro Regio di Torino,
al Teatro de la Maestranza di Siviglia e in prestigiosi festival internazionali.
Dal 2000 è impegnata con il Fiarì Ensemble nella realizzazione della rassegna concertistica “In Scena!” dedicata alla musica del Novecento e contemporanea, giunta alla sua 14ª edizione e incentrata ogni anno su uno specifico
nucleo tematico. Invitata da orchestre e teatri in Italia e all’estero, si dedica
inoltre alla direzione del repertorio lirico e sinfonico. Si è diplomata in
pianoforte, composizione e direzione d’orchestra al Conservatorio di Torino.
Ha inoltre conseguito il Master in Management dello Spettacolo alla Bocconi
di Milano, grazie a una borsa di studio della De Sono Associazione per la
Musica. Ha frequentato corsi di direzione d’orchestra tenuti da Temirkanov,
Ëotvös, Gelmetti, Kalmar e Gergiev, del quale ha seguito l’allestimento del
Don Giovanni di Mozart a San Pietroburgo. Accanto all’attività di direttore
svolge quella di pianista e didatta.
Riccardo Balbinutti si è diplomato con il massimo dei voti al Conservatorio
di Milano. Ha preso parte, con i principali ensemble di musica contemporanea italiani, a numerose prime esecuzioni, collaborando con compositori
quali Berio, Lachenmann, Kagel, Gervasoni, Sciarrino, Solbiati, Daugherty,
esibendosi in importanti festival (Biennale di Venezia, Cervantino). Ha tenuto
concerti in Europa, Asia, Messico e Sud America. Numerose le composizioni
a lui dedicate, tra gli altri, da Davide Anzaghi, Liza Lim, Carlo Boccadoro,
Rossano Pinelli, Nicola Campogrande. Molto attivo anche nel campo della
musica antica e barocca, collabora con i più importanti gruppi italiani.
Dal 2011 è timpanista della Camerata Ducale e dal 2013 dell’Orchestra
Filarmonica di Torino. È docente di strumenti a percussione al Conservatorio
di Torino. Riccardo Balbinutti suona su strumenti Adams Percussion.