Documento d`indirizzo

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Documento d`indirizzo
DOCUMENTO DI INDIRIZZO
Candidatura di Matera a capitale Europea della cultura nel 2019
(Presentato e approvato dal Consiglio comunale di Matera il 16 giugno 2011)
INDICE
1. La Capitale Europea della Cultura; come viene selezionata
2. Perché Matera 2019 - dal dossier di candidatura alla legacy post evento
3. Gli obiettivi della candidatura e le sinergie con le altre politiche locali
4. Perché un Comitato promotore
5. Cosa fa il Comitato (attività, squadra tecnica, budget)
6. Il Gli obiettivi del 2011
7. Gli eventi collegati
8. La legacy
1
1.
La Capitale Europea della Cultura: come viene selezionata e quali sono i
vantaggi
Dal 1985 viene assegnato dal Consiglio dei Ministri Europeo il titolo di Capitale Europea
della Cultura. Tale titolo viene assegnato ad una città, che può associare nel suo
programma anche il territorio regionale di riferimento.
Nel 2019, dopo Firenze, Bologna e Genova, tale titolo sarà assegnato nuovamente ad una
città italiana, che avrà superato il percorso di selezione effettuato dalla Commissione
Europea congiuntamente al Governo Italiano a partire ufficialmente dal 2012.
Nello specifico, il processo di selezione prevede il seguente iter:
• Fine 2012- il Governo italiano lancerà la manifestazione di interesse;
• 2013: le città italiane interessate avranno 10 mesi di tempo per presentare una
proposta di massima;
• Fine 2013: una Giuria composta da 6 esperti scelti dal Governo Italiano + 7 esperti
scelti da istituzioni europee (Commissione Europea,
Parlamento Europeo,
Consiglio dei Ministri Europeo e Comitato delle Regioni) selezionerà una prima
short list di città a priori idonee;
• 2014: le città preselezionate presenteranno la proposta completa;
• Fine 2014: la Giuria raccomanderà una città quale capitale europea e tale
raccomandazione verrà notificata dallo Stato Italiano alle istituzioni europee;
• Maggio 2015: il Consiglio dei Ministri Europeo designerà ufficialmente la Capitale
Europea della Cultura;
• 2015-2019: preparazione del Programma della Capitale Europea della Cultura,
accompagnati da esperti designati a livello europeo.
In base a quali criteri viene selezionata una Capitale Europea? Le linee guida della
Commissione Europea riportano quanto segue:
1. Una città non viene designata Capitale unicamente per ciò che è/ha e per
quanto ha fatto. Ma per quanto propone di fare. Ad essa viene assegnato il
titolo soprattutto per il programma di eventi culturali particolari che propone di
organizzare nel corso dell'anno in questione, che dovrà essere un anno
eccezionale. In tal senso, il concetto di Capitale è completamente differente, ad
esempio, da quello di patrimonio mondiale dell'UNESCO.
Il patrimonio e la vita culturale permanente della città sono senz'altro elementi
importanti, ma
costituiscono soltanto una base per l'organizzazione
dell'avvenimento. Ogni presentazione di candidatura sotto forma di opuscolo turistico
della città risulterebbe quindi inappropriata. E’ importante che il programma sia
rivolto verso il futuro, senza peraltro che risulti trascurata la storia su cui la città basa
la propria identità.
Sono di importanza essenziale il carattere innovativo della manifestazione e, in tale
contesto, lo spazio riservato alle forme culturali contemporanee e la capacità di
favorire la creatività facendo intervenire artisti tanto locali quanto europei. Il
programma va sostenuto da un dinamismo culturale che deve valorizzare l’identità
dei luoghi elaborando prodotti culturali innovativi
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2. Occorre enfatizzare la “dimensione Europea” della candidatura. In concreto, tale
criterio selettivo si traduce nel rafforzare la cooperazione fra gli operatori
culturali, gli artisti e le città europee ovvero nel far emergere la ricchezza della
diversità culturale in Europa o ancora nell’enfatizzare gli aspetti comuni delle
culture europee.
In altri termini, è necessario domandarsi che cosa Matera ed il suo territorio
possono dire alle altre città europee, in che modo le realtà culturali lucane possono
raccordarsi e lavorare con quelle europee, come sviluppare progetti creativi che
rispondono alle sfide che l’Europa fronteggia. Si pensi alle risposte che la cultura
può dare alle sfide di Europa 2020: crescita intelligente (pianificazione urbana
integrata di una città della cultura e della conoscenza che integri sviluppo
economico, cultura, creatività e tecnologie digitali), crescita sostenibile (coniugando
la creatività e le tecnologie per la produzione e l’efficienza energetica o la
valorizzazione delle risorse ambientali scarse) e crescita inclusiva (promozione del
dialogo interculturale anche alla luce dei cambiamenti in atto nel bacino
mediterraneo, e dell’inclusione sociale).
3.
•
•
E’ necessario il coinvolgimento della «città e dei cittadini». Attraverso tale
criterio, la Commissione Europea incoraggia la partecipazione dei cittadini
residenti nella città e nei dintorni e mira a suscitare il loro interesse, così come
quello dei cittadini che vivono all'estero.Nello specifico, tale criterio si declina in
due aspetti:
da un lato costruire una Capitale europea della cultura che sia attrattiva cioè
sia in grado di catalizzare non solo la popolazione locale e nazionale, ma
anche i turisti stranieri. Quindi costruire una candidatura domandandosi in
quale modo la manifestazione può destare l'interesse di un turista polacco o
svedese o portoghese.
dall’altro costruire una Capitale europea della cultura che sia partecipativa,
cioè che coinvolga in modo attivo l’intera popolazione della città, della
regione e di altri luoghi più lontani (la grande rete dei lucani nel mondo).
Spetta alla città il compito di sviluppare un progetto equilibrato che valorizzi gli aspetti
specifici della città stessa, così come gli elementi della diversità culturale europea,
mostrandosi attrattiva a livello internazionale e suscitando nel contempo interesse ed
entusiasmo presso la popolazione locale.
4. Un altro criterio è quello della sostenibilità: Questo criterio mira a incoraggiare
la città ad elaborare un programma avente effetti durevoli che si inserisca nello
sviluppo di lungo termine della città e che sia molto di più di un effimero "fuoco
d'artificio" di avvenimenti culturali. Così, ad esempio, le città sono invitate ad
organizzare e a costruire su tale manifestazione progetti e cooperazioni di lungo
termine, che abbiano in sé già gli elementi della sostenibilità economica e
organizzativa. La manifestazione dovrà rappresentare pertanto un'opportunità
che potrà contribuire a modificare o a consolidare e sviluppare le attività culturali
nella città.
Perché candidarsi? Quali i vantaggi?
•
Come ampiamente studiato dalla Commissione Europea e dall’Ocse, i grandi eventi
sono dei motori di sviluppo locale. La designazione a capitale europea della cultura
3
rappresenta un’opportunità unica per far acquisire un migliore posizionamento a
livello internazionale, per incrementare i flussi turistici, aumentare gli investimenti
privati esterni al territorio. Alcune città che sono state Capitali Europee hanno
stimato che per ogni euro investito vi sia stato un ritorno per il territorio pari a circa
8-10 euro.
•
2.
Gli elementi dello sviluppo tuttavia hanno bisogno per essere duraturi di una visione
complessiva e di una governance territoriale adeguata. E’ necessario quindi che il
processo di preparazione della candidatura interagisca positivamente con le altre
politiche di trasporto, di sviluppo e di riqualificazione urbana in atto.
Perché la candidatura di Matera 2019
Noi vogliamo candidare la città di Matera. E in quel noi c’è tutta la Basilicata.
Perché la nostra città può aspirare a rappresentare la cultura europea nel 2019?
Matera dagli anni 50 in poi è stata un importante luogo di sperimentazione, di
innovazione, di attrazione di grandi cineasti e artisti, ma anche di feconda ibridazione tra
personalità esterne e risorse locali.
Matera ha fatto grandi sforzi: da vergogna nazionale a prima città del Sud ad essere
nominata patrimonio dell’umanità; da citta’ misconosciuta ad una delle principali citta’
d’arte da visitare; è una città che ha messo in atto alcuni importanti interventi di recupero,
ma che non ha ancora valorizzato il suo enorme potenziale culturale.
Candidarsi per il 2019 significa dotare Matera, la nostra città, di un nuovo e forte impulso
ideale per una nuova fase della sua trasformazione. Significa infatti poter pensare a una
città che passa da una fase in cui una opportunità perlopiù già colta -quella di rendere
fruibile il suo territorio storico, con i suoi contenuti architettonici e culturali e con ampie
ricadute turistiche- a una nuova fase in cui da un lato punta ad attrarre stabilmente talenti
culturali economici e tecnologici e dall’altra si pone il problema della sostenibilità diffusa di
tale progetto.
Matera - cogliendo questa sfida, che sia vinta o meno- può concretizzare la possibilità di
diventare una delle principali città attrattive non solo di turisti ma anche di preziose
risorse mobili (talenti, industrie creative) e specializzarsi in settori di servizi ad alto valore
aggiunto.
La dimensione di Matera induce a pensare la possibilità di nuovi modelli per città della sua
stessa tipologia in Europa e nel Mediterraneo, ma anche nella fascia centroamericana,
centro africana e centro asiatica. Quanto potrà essere sperimentato a Matera potrà
divenire di esempio a livello mondiale, e non potrà che essere un nuovo modello culturale
di progettare, fruire, comunicare città di piccole e medie dimensioni.
Ma oltre alla sperimentazione sociale, tecnologica, ambientale, oltre alla sua tipologia che
la rende simili a tante città del Sud del mondo che hanno voglia di dimostrare che questo
Sud è un valore, un valore condiviso, mondiale, un modello di convivenza, noi vogliamo
offrire anche un nuovo metodo per costruire la sua candidatura e soprattutto un
meccanismo fortemente innovatore per i sistemi culturali. Vogliamo costruire una città
aperta, che sappia dare carta bianca agli operatori europei della cultura e dell’arte, e
realizzare con tre anni di progetto uno spazio disponibile a tutti, fatto di infrastrutture
economiche che abbattono i costi, di infrastrutture operative che rendono più facile
realizzare le proprie idee, fatto di tecnologie che rendono rapide e condivise le
comunicazioni e i commenti.
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Uno spazio culturale veramente “aperto” dove da tutta Europa si possa arrivare e produrre
un momento di alta cultura in maniera semplice e condivisa, con un pubblico attento e
preparato e delle istituzioni in grado di inserire sempre le singole attività in un progetto e in
una dimensione più allargata e avanzata, parte costituente di una eredità dell’agire che è
parte integrante del progetto stesso di Capitale Europea della Cultura.
3.
Gli obiettivi della candidatura e le sinergie con le altre politiche locali
Alla luce di quanto detto, gli obiettivi della Candidatura possono essere così enucleati:
1) Matera come luogo in cui vivere e produrre cultura, innovazione, buone pratiche
2) Consolidare Matera quale destinazione turistica
3) Attestare il ruolo della Basilicata come regione innovatrice per eccellenza
4) Aumentare il peso del sud quale baricentro socio economico culturale italiano
5) Incrociare al meglio cultura e tecnologia
6) Attirare nuovi investimenti privati
7) Aumentare il numero dei residenti nei Sassi
In termini più generali, vogliamo comprendere ed intercettare nuovi modelli culturali,
modelli culturali davvero da XXI secolo.
Il XX secolo è stato un secolo lunghissimo e densissimo di esperienze e di esperimenti, il
nuovo secolo si è aperto con molto speranze ma è si è subito bloccato con delusioni
altrettanto grandi.
Uno di esse ha colpito proprio la dimensione europea dell’agire e del fare cultura. Tanto
più i cittadini dell’Europa, in particolare quelli giovani, quelli fra i trenta e i vent’anni, si
sentono compiutamente internazionali, e cercano modalità di vita adatte a un sentire che
abbiamo costruito a partire dalla seconda metà degli anni ottanta, e che ha portato prima
alla caduta del muro e poi al progressivo allargamento dell’Europa, tanto più sembra che
le opportunità derivanti dall’essere europei siano legate soprattutto a aspetti normativi o
economici o politici.
Il fare cultura secondo modelli europei, il sentirsi cittadini di un continente piuttosto che di
un singolo stato o addirittura di una singola regione o area metropolitana, è in questo
momento un concetto ma anche una pratica molto dura e difficile. Tuttavia il dialogo tra
una cultura sopranazionale e una rete di culture locali è evidentemente il cuore di una
estetica nuova e diffusa, che da un lato ha già attecchito e d’altra parte deve invece
ancora trovare più forti ragioni e modalità espressive.
Tra gli obiettivi della candidatura, oltre al tema strettamente culturale, che certo affascina e
modella l’agire di chi abita nella nostra regione, e ancor più in una città come Matera, c’è
quello di mettere in sintonia una serie di azioni puntuali in corso e una visione a medio
periodo di tutto il territorio coinvolto. La cultura, suddivisa nelle sue diverse aree e anime
(letteratura, musica, teatro, cinema, arti visive, multimedia ma anche cultura materiale,
sport, cultura del cibo, relazioni tra arte artigianato e design, architettura, per sconfinare
fino alle contaminazioni/interazioni con energia, tecnologie digitali, servizi turistici,
marketing territoriale, scienze) è un motore della vita di Matera e della Basilicata oggi. La
relazione tra paesaggio e abitanti si costruisce attraverso modelli culturali profondi che
oggi si intende ridefinire facendo ruotare intorno al termine cultura tutta una serie di
operazioni che qualifichino e innalzino il valore della città e del nostro territorio.
Politiche urbanistiche, con la creazione di nuove centralità culturali che rendano diffusa la
percezione della cultura come valore di tutta la collettività, politiche per la mobilità
sostenibile (in particolare quelle ciclopedonali ma anche per la migliore accessibilità ai
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Sassi) in grado di raccordare questi diversi luoghi in costruzione, politiche educative
capaci di far leva sulla scuola e sull’università come motori di nuova creatività diffusa, sia
in ambito umanistico che tecnico – scientifico: tutte queste diverse policies si possono – e
si devono – raccordare sotto l’egida e il traino della candidatura, affinché sia i settori
economici legati alla produzione, e alla produzione di qualità in particolare, trovino nuova
linfa dalle competenze diffuse presenti sul territorio, sia il settore dei servizi che dovrebbe
– grazie alla candidatura – ulteriormente rafforzare il proprio peso.
Oltre ai fattori culturali e a quelli economici – per la prima volta forse visti come
strettamente interdipendenti – ci sono due elementi ulteriori da sottolineare: in primo
luogo, la candidatura sta già provocando, e sempre di più stimolerà – un vantaggio
fortissimo in termini di governance, di cooperazione tra soggetti pubblici e privati, di
integrazione di politiche e di riduzione di spese con relativo accrescimento di valore
aggiunto e anche di liberare risorse per altre attività. In secondo luogo, e di nuovo
dovremo fare molto attenzione a questa opportunità agendo di conseguenza in maniera
capillare, la candidatura può far nascere un orgoglio diffuso, consolidarlo, diffonderlo non
solo regionalmente ma farlo diventare esemplare per tutto il sud, come è già successo nel
recente passato con il Salento, in Puglia e dintorni.
4.
Perché un Comitato promotore
La nostra candidatura è sostenuta unitariamente dalle principali istituzioni regionali,
(Comune di Matera, Regione Basilicata, Comune di Potenza, Province di Matera e
Potenza, Camera di Commercio di Matera ed Università di Basilicata) che sin dal primo
incontro hanno deciso di creare una struttura specificamente dedicata alla preparazione di
tale candidatura. I perché di un comitato promotore sono già in buona misura descritti
dagli obiettivi stessi della candidatura. Candidarsi vuol dire non tanto avere un’idea, al
limite una buona o ottima idea, ma soprattutto costruire e realizzare una strategia unitaria
che deve coinvolgere ed interessare tutti i 600.000 abitanti della nostra regione.
Essendo il Comitato a tempo, che esaurirà il suo compito al momento della scelta da parte
dell’Italia della città che rappresenterà il nostro paese nel 2019, il modello che abbiamo
individuato è quello del Comitato di Scopo (da denominare Comitato Matera 2019) ai sensi
dell’art.39 e ss. del Codice Civile.
Il modello risponde anche alle linee guida della Commissione Europea, in quanto assicura
un forte ed unitario supporto delle Istituzioni alla candidatura e nel contempo una
autonomia operativa al gruppo tecnico coordinato dal Direttore e supportato dal Comitato
Scientifico, che svolge le attività sulla base di un piano di lavoro e di indirizzi concordati
con le istituzioni.
Per il buon funzionamento del Comitato e quindi per un buon percorso / processo di
candidatura, tanti più sono gli elementi di ibridazione tanto più il prodotto finale ne avrà
vantaggio. Relazioni tra enti pubblici, tra enti pubblici e soggetti privati, tra autorità
derivanti dal voto politico e autorevolezza culturale derivante dalla buona scelta di persone
con comprovata esperienza nel settore, ma soprattutto buone relazioni tra una visione
frutto di leadership e una applicazione frutto di partecipazione collettiva sono ingredienti
necessari e quasi essi stessi frutti migliori dell’idea di candidarsi.
Infatti, tra i fattori vincenti di una candidatura nazionale e internazionale c’è senza alcun
dubbio quello di costruire un luogo dove le idee contaminino le pratiche e le pratiche a loro
volta le idee. Pertanto, il Comitato intende agire da organismo leggero che sul territorio
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non costituisca un imbuto ma una nuova opportunità di far collaborare risorse diverse,
auspicabilmente non solo locali.
Un esercizio di rete che darà certamente opportunità e stimoli a tutti i cittadini, le
associazioni, i turisti, le imprese, che a partire dall’Associazione Matera 2019 poco a poco
in circa due anni di lavoro verranno coinvolti nel processo di candidatura.
5.
COSA FA IL COMITATO
1.
Prepara il dossier di candidatura
FASE 1
Analisi dei bisogni e delle opportunità del territorio; confronto con le principali
esperienze nazionali e internazionali; ascolto del territorio tramite incontri dedicati con gli
stakeholders locali; analisi delle più significative tendenze in atto sia nel mondo della
cultura che nel segmento di sviluppo urbano; raccolta dati in accordo e concerto con le
principali istituzioni pubbliche e private; ricognizione degli interventi pubblici programmati
nei vari settori che possano avere un’attinenza con la candidatura
FASE 2
Prima stesura del documento generale (concept, analisi dei modelli di
gestione, progetto di comunicazione, progetto di fund raising)
FASE 3
Validazione a livello locale e validazione tramite coinvolgimento di figure di
levatura internazionale; stesura finale e preparazione di un materiale da diffondere a livello
nazionale e internazionale
2.
Costruisce il consenso a livello locale nazionale e europeo
FASE 1
Costruisce un efficace percorso di governance locale promuovendo tramite
scuole, soggetti pubblici e privati, media locali e nazionali la attività che vengono
organizzate presso tutte le scuole della Regione, presso i cittadini con eventi pubblici ma
anche con riunione dedicate.
FASE 2
Promuove Matera e la Basilicata a livello nazionale lavorando in particolare
con tutti i parlamentari lucani a Roma ma anche cercando il supporto e la collaborazione
con varie personalità del mondo culturale o imprenditoriale di livello nazionale ed
internazionale affinché si renda nota l’importanza che la candidatura ha per il nostro
territorio, l’importanza di scegliere una città del sud su effettivi criteri meritocratici.
Lancia un’attività di fund raising per la candidatura, che coinvolga anche le comunità
lucane e italiane all’estero, oltre ad aziende nazionali interessate al progetto.
FASE 3
Promuove a livello internazionale la candidatura in particolar modo facendo
lobby a livello europeo, rendendo nota a Bruxelles e in tutti i 27 stati dell’Unione Europea
la candidatura di Matera, sia organizzando eventi sia costruendo reti e progetti ad hoc.
3.
Realizza una campagna di comunicazione locale nazionale e internazionale
che si integra con quelle dei singoli enti tuttavia focalizzata sul tema della
candidatura
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FASE 1
Analisi del modelli di comunicazione applicati dalle principali città europee
per candidarsi a capitale europea della cultura
FASE 2
Scelta di un’agenzia con cui realizzare tale campagna, brief e cura della
realizzazione della medesima
FASE 3
Scelta delle immagini più appropriate per la vittoria di Matera 2019 e
campagna di advertising su scala europea per influenzare la decisione.
4.
Promuove il coinvolgimento
della popolazione locale, della comunità
creativa, del mondo delle imprese per sollecitare idee e proposte, per conoscere i
desiderata, per promuovere occasioni di scambio e di partenariato a livello
nazionale ed europeo. A titolo esemplificativo:
•
Indagare sui desiderata della popolazione locale, anche attraverso interviste da
realizzare sia presso la sede operativa del Comitato che nei quartieri della nostra
città e di altri centri della Basilicata
•
fare una mappatura delle risorse locali.
•
Promuovere workshops su specifici temi e settori che si intende sviluppare per la
candidatura che prevedano anche la partecipazione e la testimonianza di esperti
europei
•
Utilizzare strumenti di interazione quali o social networks- che incoraggino la
collaborazione orizzontale e che assicurino la trasparenza del processo
•
Lavorare in collaborazione con la Provincia di Matera, la Provincia di Potenza e la
Regione Basilicata, oltre che con la Direzione Regionale del Ministero
dell’Istruzione e dell’Università di Basilicata sul coinvolgimento delle scuole di ogni
ordine e grado e degli studenti universitari
CHI SVOLGE QUESTO LAVORO
Per il buon funzionamento delle attività è prevista una struttura operativa coordinata da un
direttore con comprovata esperienza nella preparazione e gestione di eventi di portata
internazionale e da risorse umane part time o full time- trasferite dalle Amministrazioni
fondatrici del Comitato o selezionate all’uopo ed in modo trasparente- che abbiano
competenze in materia amministrativa,di progettazione europea e pratiche di animazione
territoriale, di relazione con i media, di comunicazione e animazione social network. .
Tale squadra sarà affiancata dal Comitato Tecnico scientifico, composto da persone già
selezionate per la loro competenza e esperienza in materia.
Infine, un ruolo importante potrà avere il Comitato d’onore, che raggrupperà personalità
rilevanti che possano contribuire ad una candidatura altamente competitiva.
METODOLOGIA DA SEGUIRE
Per raggiungere gli obiettivi sopra descritti secondo i bisogni dell’agire contemporaneo e
quindi secondo le sensibilità dei territorio e dei nostri concittadini, non possiamo avere un
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percorso rinchiuso su sè stesso, con scelte autoriali autonome, che piuttosto potranno
emergere nella fase finale del lavoro proprio sulla base di quanto emerso da una apertura
totale alle suggestioni di tutti quanti vorranno mettersi a disposizione della candidatura. La
metodologia che utilizzeremo sarà una metologia aperta, autogenerantesi da proposte
condivise che a poco a poco si ramificheranno e potranno dar vita a molteplici progetti
paralleli, facendo fruttare subito e in diretta (come in qualche misura sta già accadendo in
questi primi mesi di lavoro e di proposta di Matera Capitale Europea della Cultura)
progettualità che potranno poi essere riproposte in maniera matura sia nel dossier di
candidatura sia nel programma ufficiale, qualora Matera fosse effettivamente individuata
quale ECOC, che porterà e che si attuerà nel 2019.
Il BUDGET
Il budget complessivo della candidatura sarà di circa 2 milioni e mezzo di euro in tre anni,
con una quota principale investita dalla Regione Basilicata (500.000 euro l’anno, 250 il
primo), una quota importante della città di Matera (300.000 euro l’anno, 150 il primo) e i
restanti 500.000 ripartiti fra sistema camerale, provincie, comune di Potenza e sponsor
privati.
6.
Gli obiettivi del 2011
Gli obiettivi del 2011 sono già sotto gli occhi di tutti.
In primis la costituzione stessa del comitato, per un passaggio importante da un’istanza
popolare, rappresentata finora dall’attività importante e proficua dell’Associazione Matera
2019, a un’attività istituzionale, richiesta dalla stessa comunità europea e ritenuta conditio
sine qua non da tutti i soggetti centrali degli stati membri.
Oltre alla costituzione del comitato sarà fondamentale far partire l’ascolto diffuso del
territorio, cosa che accadrà in collaborazione con tutti gli enti fondatori il comitato
medesimo, ma anche con una azione diretta, che comincerà tra il mese di luglio e quello
di settembre, con interviste fatte ai principali stakeholders con il lancio di un sito che
funga come piattaforma collaborativa e con l’apertura già poco sopra citata di uno spazio
pubblico nei Sassi, al piano terra del palazzotto del Casale, individuato come sede
operativa del Comitato, dove tutti potranno andare a dire la loro sulla candidatura, facendo
proposte, coltivando progettualità autonome, richiedendo a loro volta ascolto e financo
patrocinio per attività coerenti con il percorso di candidatura. Prevediamo anche
un’indagine da realizzare nei quartieri o nelle scuole di Matera, Potenza ed altri centri della
Basilicata atta ad esplorare i desiderata dei cittadini, il loro senso di appartenenza, la loro
voglia di proiezione futura, le loro perplessità.
Insieme all’ascolto, grazie al supporto dato dal comitato tecnico scientifico, inizieremo a
valutare seriamente i punti di forza e di debolezza della candidatura, cercheremo di
scrivere un primo progetto originale e di condividerlo sia localmente che nazionalmente
grazie al supporto di molti “amici di Matera 2019” attraverso incontri e workshops tematici.
Nei primi mesi condurremo uno studio che produrrà già un primo test di benchmark /
confronto tra Matera e le precedenti capitali europee della cultura e un primo documento
collegato in cui si potranno intravedere le necessità economiche per gestire l’evento e le
principali suggestioni attorno al quale costruirlo ed il modello organizzativo della struttura
chiamata a gestire il programma, in caso di designazione del titolo.
Oltre alla fase di partecipazione al progetto e a una prima, informale stesura di un
documento di contenuti prodromico alla candidatura complessiva, avvieremo una fase di
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confronto e di lobbying con le istituzioni europee a Bruxelles e con le istituzioni italiane a
Roma. Affinchè la candidatura sia nota in tutte le sedi opportune, avvieremo una
campagna di comunicazione che ha visto già un primo lancio con il bando per la creazione
del logo della candidatura, avvenuta simbolicamente il 9 maggio scorso, giornata
dell’Europa. A partire dal logo, che verrà scelto entro giugno da una commissione
presieduta da Mario Cresci, noto artista e di grande esperienza e notorietà nazionale e
internazionale e con una forte relazione con la nostra città, cominceremo a studiare una
prima campagna di comunicazione che verrà resa nota in ottobre, in occasione di una
prima conferenza stampa nazionale che si svolgerà a Roma, in cui coinvolgere le
principali istituzioni politiche, culturali ed economiche del Paese. Dopo questa prima
presentazione, una seconda avverrà entro metà novembre a Bruxelles, presumibilmente
affiancata da un evento culturale di valore internazionale che si svolgerà congiuntamente
a Matera e a Bruxelles.
In questo percorso, e proprio nell’ottica di costruire una relazione aperta con gli altri
comuni non solo della nostra regione, ma anche del resto del Paese, si inserisce in modo
coerente la cosiddetta Carta di Matera, vale a dire il documento, sottoscritto dalla Cia e
dall’Anci, con il quale si chiede ai Comuni di adottare politiche sostenibili a favore
dell’agricoltura e dell’ambiente. Il documento sta facendo il giro di tutti i Comuni italiani
che, in questo modo, vengono sensibilizzati, attraverso il nome della nostra città, su azioni
politiche che si inseriscono nell’idea di capitale europea della cultura.
Un’occasione importante in termini mediatici sarà offerta da Radio Tre che dedicherà tre
giorni della sua programmazione a Matera (e di conseguenza alla Basilicata) con la
presenza in pianta stabile in loco . Considerando la connotazione culturale e scientifica di
Radio tre, il binomio tra Matera e cultura/scienza può funzionare molto bene in termini
comunicativi.
Definiremo entro settembre i criteri per l’utilizzo del logo della candidatura (in linea con la
ratio e i requisiti della candidatura richiesti dalla Commissione Europea) e li condivideremo
con gli operatori territoriali (i soci fondatori lo utilizzano automaticamente e verrà chiesto
loro di metterlo su tutti i documenti ufficiali e in tutte le comunicazioni di loro competenza lettere, email, stampati pubblicitari, etc.)
Infine, entro l’ultima settimana di novembre, si terrà a Matera una sessione sulle tematiche
della capitali europee della cultura nell’ambito degli Open Days della Comunità Europea,
con ampia partecipazione di personale politico e tecnico qualificato.
Infine, oltre alle azioni istitutive del comitato, all’ascolto del territorio, ad un prima
campagna di comunicazione, ad una serie di eventi culturali originali che descriviamo a
parte e ad una serie di prime attività di lobbying nazionale e internazionale cominceremo
ad attivare operazioni di contatto con sponsor privati locali nazionali e internazionali,
facendo leva anche sulla rete dei lucani e degli italiani all’estero.
7.
Gli eventi collegati
Già nel 2011 saranno molti gli eventi collegati alla candidatura.
Oltre alle due conferenze stampa di Roma e di Bruxelles, oltre agli eventi congiunti a
Bruxelles e Matera, oltre agli Open Days a Matera, già da qualche mese una serie di
attività collaterali abbiamo fatto rientrare sotto il cappello della candidatura, in particolare
la presenza del carro della Bruna dentro la mostra Fare gli Italiani realizzata a Torino in
occasione del 150° dell’Unità d’Italia, l’evento svolto dal MIM / distretto del mobile imbottito
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di Matera nel corso del Salone del Mobile a Milano, e la presentazione del progetto
Passaparola / presidi del libro tenutasi a Torino in occasione della Fiera Internazionale del
Libro. Nei prossimi mesi intensificheremo tale attività collaterale e per il solo comune di
Matera, oltre alle attività tradizionali, sono da tenere in conto il conferimento della
cittadinanza onorario all’attore protagonista del Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo
Pasolini, il Forum del Libro. Una prima batteria di eventi che dovrà essere sempre
collegata alla candidatura e che vorrà dimostrare come Matera fin da oggi e Capitale della
Cultura.
8.
LA LEGACY
Alla fine del processo di candidatura, indipendentemente dal risultato della medesima, il
lavoro di governance tra enti locali, sistema pubblico, imprese locali nazionali e
internazionali potrà produrre degli effetti di lungo termine comunque fortemente benefici
per Matera, il nostro territorio e la regione Basilicata.
In particolare, vogliamo che questo lavoro produca:
- Miglioramento collegamenti nodi trasporto nazionali/internazionali
- Miglioramento standards di servizi pubblici, con l’introduzione nel mainstream degli
esempi virtuosi sperimentati nei servizi pubblici;
- Miglioramento immagine (presso i cittadini, presso i possibili visitatori)
- Miglioramento delle presenze e arrivi turistici in virtù anche di una gamma di servizi
più ampia e più qualificata ed una forte destagionalizzazione complessiva;
- Nuove attività imprenditoriali legate alla creatività (i.e. audiovisivo, restauro) ma
anche a settori ad essa strettamente connessa (nuove tecnologie, turismo, filiera
agroalimentare.)
- più talenti attratti in città in particolare con un aumento della popolazione attiva
all’interno dei Sassi
Da una prima ricognizione da verificare con gli altri enti ecco una prima abbozzatissima
lista di opportunità offerte (o che dovrebbero essere offerti) dai programmi di investimento
in corso:
Infrastrutture
-
Rafforzamento collegamenti internazionali e nazionali (RyanAir)
Rafforzamento collegamenti interni alla regione e alla macroregione (Superstrada
Bari Palese – Matera, collegamenti ferroviari, autobus ecologici, Melfi Potenza,
Matera Ferrandina, AV Bari Napoli)
Collegamento tra nodi areoportuali e ferroviari (Bari, Salerno, Napoli,
Pontecagnano)
Collegamenti urbani (metropolitana da Borgo Venusio a Agna le Piane – Ospedale)
Accesso ai Sassi sostenibile (tre ascensori)
Bike sharing elettrico
Pista ciclabile da Serra Rifusa ai Cappuccini
Servizi di trasporto energeticamente sostenibili
Infrastrutture tecnologiche (banda larga / wi fi regionale in luoghi pubblici specie nei
piccoli centri, piazze, scuole etc)
Servizi pubblici
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-
migliorare efficienza energetica
migliorare raccolta rifiuti
Education
-
potenziamento delle politiche per incrementare la lettura
potenziamento della diffusione di strumenti tecnologici atti a diffondere sia sapere
umanistico che sapere tecnico scientifico
maggiore orizzontalità della produzione di sapere (grazie proprio alle tecnologie qui
sopra citate)
Imprese
-
nascita di nuove imprese culturali
nascita di nuove imprese turistiche
attrazione di nuove imprese dal resto d’Italia e dall’estero
qualificazione dei distretti esistenti, in particolare riposizionamento e riqualificazione
del distretto del mobile imbottito
incrocio e qualificazione reciproca dei sistemi enogastronomico -turistico e culturale
maggiore imprenditorialità diffusa
qualificazione del terzo settore come elemento di impresa sociale innovativa
Cittadini
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orgoglio di sentirsi materani
orgoglio di sentirsi lucani
orgoglio di sentirsi meridionali
orgoglio di sentirsi italiani
orgoglio di sentirsi europei
capacità di condividere scelte e opportunità socio economiche
società più aperte e inclusiva
Ci sono tutti i presupposti per affrontare tutti insieme e in modo condiviso questo percorso.
Il traguardo è senza dubbio importante, ma ancora più importante è il percorso intorno al
quale vogliamo costruire un vero e proprio modello di iniziativa istituzionale e politica
basato su efficacia, efficienza, merito che può e deve essere trasferito nella nostra azione
quotidiana per dare risposte serie e concrete ai cittadini e disegnare un nuovo orizzonte di
sviluppo.
Salvatore Adduce
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