Vujevic a Perugia, settimana decisiva
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Vujevic a Perugia, settimana decisiva
26 Sport lunedì 4 luglio 2005 VOLLEY IL MERCATO Giochi ormai fatti per gli organici di molte squadre. Macerata deve risolvere il caso Bernardi «C’è un ventone terribile, è impossibile anche uscire dal porto». Gianni Torboli, skipper di Riva del Garda - Provinco, non sembra rammaricato per il rinvio della 7ª tappa del Girovela, il «bastone» di Bisceglie, che la giuria ha deciso di rinviare ad altra data (probabilmente a Taranto). E non sembra nemmeno troppo preoccupato di aver perso la maglia rosa che aveva conquistato e conservato fin dalla prima tappa. «Non sono preoccupato - ci ha detto Torboli perché non siamo ancora nemmeno a metà Giro e poi perché è stata solo la sfortuna a farci pagare dazio». l'Adige GIROVELA / Gianni Torboli aspetta Bressani per tornare in rosa Torboli: «Fermati solo dalla sfortuna E ora torneremo a dare battaglia» Avete fatto una analisi dell’undicesimo posto di sabato? «E’ appunto perché abbiamo rivisto la tappa che parlo di sfortuna: del resto siamo stati in testa per 11 miglia poi, da terra, è arrivato un temporale, solo che dove eravamo noi è arrivata solo acqua mentre il vento è passato sotto. Un fatto meteorologico imprevisto ed insolito, visto che il meteo del quale mi servo solitamente è precisissimo. Di solito con le nuvole arriva la pioggia ed il vento, mentre per noi è arrivata solo la pioggia. Le altre barche quindi ci hanno risucchiato e superato e poi, visto che si poteva andare solo diritti, è stato difficile rimontare. Però non ci siamo scoraggiati, in fondo siamo a 4 punti dalla testa e a 0,75 dal se- Gianni Torboli condo posto e domani (oggi, ndr) parte la tappa più lunga del Giro dove daremo sicuramente battaglia». Sei fiducioso... «Molto, siamo tutti caricati, non ci siamo affatto rilassati e poi avremo anche Bressani, quindi siamo al completo e assolutamente in grado di riprenderci quello che la fortuna ci ha tolto». Oggi la partenza sarà data alle 12 ed è presumibile che la flotta del GiroVela impieghi una cinquantina di ore per arrivare a Taranto, come dire che lka giornataccia ed il riposo forzato di ieri sono capitati abbastanza a fagiolo. Vujevic a Perugia, settimana decisiva Ma l’Itas Diatec deve individuare il sostituto Più lontano Cernic, si punta su Della Lunga Goran Vujevic è in procinto di lasciare l’Itas per Perugia TRENTO - Benché manchi ancora più di una settimana al termine del volley mercato i giochi sembrano ormai fatti, a parte poche incognite. I settetti base di otto squadre sono definiti, a quelli delle altre cinque mancano solo uno o due tasselli. Stiamo parlando di Macerata, che non ha ancora risolto la questione Bernardi (l’ipotesi più probabile è che rimanga alla Lube), di Montichiari, che per la regia deve decidere fra Boninfante e Mauricio (ma il fatto che Latina abbia preso Leandro mollando la presa sull’ex Sisley significa che probabilmente nel bresciano non cambierà nulla), di Cagliari, a cui manca l’intera batteria di centrali, di Padova, che per ora ha solo un libero, uno schiacciatore e un opposto. Le altre due, che ci interessano da vicino, sono Trento e Perugia. Il giocatore chiave per chiudere il mercato di queste due società, come noto, è Goran Vujevic, che gradirebbe molto poter raggiungere Paolo Tofoli in Umbria per cambiare aria, trovare un posto da titolare sicuro e giocare la Champions League. Lo schiacciatore slavo ha già firmato una sorta di preconLONDRA (Inghilterra) - Non ci sono più dubbi: a Wimbledon si è aperta un’era, quella di «Sua Maestà» Roger Federer, che ieri ha conquistato a 24 anni non ancora compiuti, il suo terzo titolo consecutivo sull’erba londinese. Dopo il dominio di Bjorn Borg capace di vincere a Wimbledon per cinque anni di fila (dal 1976 al 1980) e di Pete Sampras, trionfatore all’All England Club per sette volte (dal 1993 al 2000, con la sola parentesi del 1996), ora lo scettro è passato nelle mani dello svizzero. Federer in finale ha strapazzato Andy Roddick, ovvero il primo dei secondi visto che negli ultimi due anni ha perso solo 3 dei 35 incontri disputati sull’erba, tutti a Wimbledon e contro Federer: semifinale nel 2003, finale nel 2004 e ieri. Dopo aver travolto in semifinale due giorni fa l’australiano Lleyton Hewitt, vincitore a Wimbledon nel 2002, lo svizzero anche contro l’americano ha dato prova di una superiorità disarmante. Del resto i numeri erano contro Roddick, sconfitto dal rivale già otto volte in passato contro una sola vittoria. Tre set e via: 6-2, 7-6 (72), 6-4 in appena un’ora e 41 minuti. Se durante la finale del 2004 la solita sospensione per pioggia aveva in qualche modo dato una mano a Federer, che nel terzo set era sotto 4-2, quest’anno l’interruzione non è servita a Roddick per riordinare le idee. Al momento dello stop, dopo un’ora e 12 minuti, Roger conduceva già due set a zero. Nel primo non c’è stata storia: due break di Federer e 6-2 in 22 minuti. Equilibrata la seconda partita in cui il 22enne del Nebraska era partito benissimo strappando la battuta al rivale al terzo game. Puntuale il controbreak dello svizzero al sesto gioco: è bastato che la percentuale di prime palle dell’americano subisse un lieve calo e Federer è su- LA NAZIONALE UN KO CHIUDE LA WORLD LEAGUE VARNA (Bulgaria) - Già fuori dalla Final Four per la prima volta da quindici anni, la nazionale italiana di pallavolo è stata battuta dalla Bulgaria 3-0 (25-21, 25-20, 25-19) nell’ultima partita della fase preliminare di World League. Sconfitta anche per l’Italia rosa al World Grand Prix. AZZURRE SCONFITTE AL GRAND PRIX Le azzurre di Marco Bonitta sono state sconfitte da Cuba 3-1 (1925, 26-24, 25-23, 25-21)). «Abbiamo giocato una bella partita, ma Cuba si è confermata una squadra molto forte», ha detto il ct. Potevamo fare qualcosa di più nel secondo e nel terzo set, ma non posso dire che il risultato è bugiardo. Lasciamo Manila con il rammarico della gara persa malamente con l’Olanda». Classifica World Grand Prix: Cuba e Cina 12, Brasile 10, Giappone e Olanda 8, Italia e Usa 6, Polonia e Corea 4, Germania 2, Tailandia, Dominicana 0. tratto con il club umbro, che però (correttamente) non si azzarda ad ufficializzare alcunché fino a quando la Trentino Volley non darà l’ok all’operazione. Fino ad ora gli uomini mercato dell’Itas Diatec hanno preso tempo, per analizzare con attenzione ogni scenario possibile, ma questa settimana sembra quella giusta per chiudere l’operazione. La riflessione riguarda, ovviamente, il nome del possibile sostituto. Se in uno primo momento si era pensato a Matej Cernic, con il giovane Dore Della Lunga impiegato come quarto schiacciatore, ora si è cambiata strategia, in primo luogo perché il goriziano costa molto e in seconda battuta perché ci sono molti dubbi sul suo effettivo rendimento dopo una stagione poco brillante a cui sta facendo seguito un estate in azzurro con molti punti interrogativi. E allora, visto che come quarto Della Lunga avrebbe ben poco spazio per fare espe- Tennis / Lo svizzero ha dimostrato che solo sulla terra può essere (ogni tanto) attaccabile Roger Federer dà lezioni sull’erba Il n°1 del mondo strapazza anche Roddick e allunga la sua striscia bito rientrato. Roddick si è salvato poi sul 5-4 in favore di Federer annullando due set point proprio grazie al servizio, quindi si è andati al tie break, dominato dal tennista di Basilea, che se lo è aggiudicato per 7-2. A questo punto il classico «showers» inglese e la breve sospensione per la pioggia, durata 25 minuti. Al rientro in campo a Federer ne sono bastati altri trenta per chiudere i conti. Break al settimo gioco grazie a due passanti in corsa da applausi e Roddick praticamente ko: è finita 6-4 con un ace (in totale 11 a 7 per lo svizzero). Solo allora Roger, fino a quel momento imperturbabile, si è lasciato andare: ha alzato le braccia al cielo, ha guardato verso la tribuna dove erano seduti la sua inseparabile fidanzata-manager, l’ex tennista Miroslava Vavrinec, e il coach part-time Tony Roche, e ha versato qualche lacrima sollevando per la terza volta la coppa più ambita. In tutto il torneo ha ceduto solo un set, al terzo turno contro il tedesco Kiefer, l’unico a tenerlo in campo più di due ore e mezza. Sul Centrale di Wimbledon, dove per la prima volta nel 2001 Federer si fece conoscere dal grande pubblico battendo Sampras negli ottavi e ponendo fine ad una striscia positiva dello statuniten- se di 31 match, ieri ha dato prova di essere il numero uno incontrastato del circuito ed il giocatore con maggior talento. Allora si parlò di passaggio delle consegne tra la giovane promessa e l’anziano campione. Puntuale l’erede di «Pistol Pete» ha raccolto il testimone. Solo Sampras negli ultimi anni era riuscito ad entusiasmare come sta facendo ora Roger, con quel suo gioco spettacolare, fatto di accelerazioni e sapienti tocchi a rete, ma anche di solidità da fondo campo, mentale e fisica. I numeri di Federer sono da record: non perde sull’erba dal primo turno dello Slam londinese del 2002, quando si arrese al croato Mario Ancic: da allora ha infilato 35 successi consecutivi (15 ad Halle, 20 a Wimbledon). Il record appartiene a Bjorn Borg: lo svedese si fermò a quota 41, battuto nella sua sesta finale consecutiva, era il 1981, da John McEnroe. Roger inoltre ha vinto le ultime 21 finali disputate, un record assoluto: Borg e McEnroe si sono fermati a quota 12. L’ultima persa risale a Gstaad nel luglio 2003, battuto dal ceco Jiri Novak. L’unica superficie su cui Federer è ancora vulnerabile è la terra rossa, come ha dimostrato il mese scorso lo spagnolo Rafael Nadal battendo l’elvetico in semifi- rienza, ora la strategia sembra quella di investire sul marchigiano come terzo, con la consapevolezza che in quel ruolo è uno dei giovani più forti e più completi in Italia, cercando nel contempo una quarta banda straniera con grandi mezzi fisici da affiancargli. Un doppio investimento, insomma, che contribuirebbe a rendere ancora più giovane un gruppo già verdissimo. A quel punto la diagonale di banda sarebbe composta da Morsut e Savani, una coppia solida in attacco, un po’ meno in ricezione. In caso di gravi difficoltà per sistemarla ci sarebbe Della Lunga, che viene descritto da Andrea Burattini (di cui è stato allievo) come un vero specialista di questo fondamentale. Se le cose stanno così per Trento ora si tratta solo di trovare un accordo con Ancona, che vuole ricavare il massimo possibile dall’operazione, e in seguito individuare lo straniero giusto per completare la rosa. Una rosa che certamente non potrebbe porsi da subito grandi obiettivi, ma che dovrebbe crescere a vista d’occhio con il passare dei mesi. An. C. nale al Roland Garros. Del resto basta guardare il suo ruolino di marcia nel 2005: ha conquistato otto titoli (30 in totale): Doha, Rotterdam, Dubai, Indian Wells, Miami (tutti sul cemento), Amburgo (terra rossa) e Halle (erba) e ieri Wimbledon. In totale 58 match vinti e solo tre sconfitte, due proprio sulla terra: semifinale a Montecarlo con Gasquet e a Parigi appunto con Nadal. L’altro ko sul cemento nel febbraio scorso, sempre in semifinale, agli Australian Open, con Safin. E sia con Gasquet che con Safin, prima di cedere, aveva avuto a disposizione dei match point. Insomma il numero uno è lui, Roger Federer, cinque Slam vinti in carriera e tanti altri che lo attendono. Questo il riepilogo dei risultati: - Finale singolare maschile: Federer (Svi, 1) b. Roddick (Usa, 2) 6-2, 7-6 (7-2), 6-4 - Finale singolare femminile: V.Williams (Usa, 14) b. Davenport (Usa, 1) 4-6, 7-6 (7-4), 9-7. - Finale doppio maschile: HussMoodie (Aus/Saf) b. B.BryanM.Bryan (Usa) 7-6 (7-4), 6-3, 6-7 (2-7), 6-3 - Finale doppio femminile: Black-Huber (Zim/Saf, 2) b. Kuznetsova-Mauresmo (Rus/Fra) 62, 6-1 - Finale doppio misto: Bhupathi-Pierce (Ind/Fra) b. Hanley-Perebiynis (Aus/Ucr) 6-4, 6-2 - Finale singolare maschile juniores: Chardy (Fra) b. Haase (Ola, 14) 6-4, 6-3 - Finale singolare femminile juniores: Radwanska (Pol) b. Paszek (Aut) 6-3, 6-4 - Finale doppio maschile juniores: Levine-Shabaz (Usa) b. Groth-Kennaugh (Aus/Gbr) 6-4, 6-1 - Finale doppio femminile juniores: Azarenka-Szavay (Bie/Ung, 1) b. Erakovic-Niculescu (Nzl/Rom, 2) 6-7 (5-7), 6-2, 60