POSTazione Calabria Ulteriore n. 26 del 04/05/2008

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POSTazione Calabria Ulteriore n. 26 del 04/05/2008
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Numero
26
04.05.2008
L’editoriale
MELINO PANSERA
VICE-PRESIDENTE DEL G.A.L.
FINISCA IL TORMENTONE ELETTORALE
Molti esponenti politici, anche locali, si ostinano ancora a parlare alla
gente di fascismo e anti-fascismo,
di comunismo e anticomunismo e
così di seguito. Ad un termine si
contrappone un altro uguale contrario all’infinito senza che si modifichi granché nei comportamenti
d’ogni giorno o si faccia il minimo
passo avanti verso un confronto politico più aderente alla realtà quotidiana di ciascuno. Tra pochi giorni
vedremo il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a fianco
all’onorevole Berlusconi, Schifani,
Fini e Alemanno sull’Altare della
Patria o alle Fosse Ardeatine e sarà
finito per sempre questo tormentone. Non si può vivere di solo antiqualcosa, sia da una parte sia
dall’altra.
Nel suo discorso d’insediamento
come Presidente della Camera dei
Deputati l’on. Gianfranco Fini ha
parlato alle istituzioni, agli italiani,
alla sinistra e, soprattutto, al suo
popolo. Quel popolo che in parte
ancora insiste a celebrare segretamente il rituale del passato. L’appuntamento per tutti, o per chi vorrà seguirlo, sarà la gran famiglia del
Partito Popolare Europeo e in Italia
il Popolo delle Libertà. Dall’altra
parte se non si accetta e ci si convince di questo dato di fatto e di questa
prospettiva, la sconfitta non è solo
politica ma anche storica e culturale. Il livello del confronto politico
deve salire di qualche grado anche
a Palizzi. Non è possibile rimanere
attaccati alla TV e partecipare solo
alla disputa nazionale e romana. Ci
sono risposte che la politica e il governo locale sono chiamati a dare
quotidianamente alla comunità palizzese. Ci piacerebbe che si abbandonasse finalmente la sindrome
rancorosa della contrapposizione,ci piacerebbe ascoltare e conoscere il diverso approccio e le possibili soluzioni ai problemi di questo
Comune e del suo comprensorio. Ci
piacerebbe sentire la voce libera del
Popolo delle Libertà, del Partito Democratico, dell’Unione di Centro,
dei Socialisti, delle componenti del-
la Sinistra Arcobaleno e di tutti coloro che a qualsiasi titolo si propongono alla gente chiedendo il voto, il
consenso, la fiducia.
Disattendendo questo desiderio si
può anche scegliere di continuare a
vivere di politica senza politica, di
rimanere in una situazione d’ambiguità politica nascondendosi dietro
il nome di un partito ma, alla fine
qualcosa non funzionerà e l’eredità si
dovrà pagare in un’unica soluzione.
Mariella Bevilacqua
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continuare que sta "avve ntura" e ditoriale
Il Consiglio di Amministrazione
del G.A.L. (Gruppo di Azione Locale) dell’Area Grecanica ha nominato Melino Pansera, rappresentante
dell’Amministrazione
Comunale di Palizzi, Vice-Presidente dell’organismo chiamato a
gestire le azioni innovative nelle
aree a vocazione rurale per uno
sviluppo durevole e sostenibile
dell’ambiente e la diffusione delle
esperienze acquisite nel territorio
comunitario. Il Gal è il soggetto
attuatore del Programma Leader II
dell’Unione Europea ed è composto dalla Comunità Montana, i comuni di Bagaladi, Bova, Bova Marina,
Melito
P.S.,
Palizzi,
Roccaforte del Greco, San Lorenzo
e Staiti. All’atto costitutivo del
1998 hanno aderito il Banco Ambrosiano-Veneto di Reggio Calabria,
l’Aziensa
Speciale
IN.FORM.A, il Consorzio del Bergamotto, Innova Reggio, l’Associazione Industriali, la ConfCoomer-
cio, le associazioni Arkesis, Cumelca, Jalò Tu Vua, La Nostra Valle
e il Comitato Pro-Pentidattilo. Melino Pansera affiancherà il Presidente del Gal Andrea Casile, Sindaco di Bova dove ha sede legale
l’agenzia, l’avv. Antonino Palermiti, i geologi Mandaglio e Orlando,
il dott. Massimo Gurnari e Pippo
Paino di Sviluppo Italia. Tra i prossimi impegnativi impegni del Gal
ci sarà il Festival di musica etnica
Paleariza, carovana della promozione dei luoghi, tradizioni, cultura e prodotti tipici locali dell’Area
Grecanica che ormai fa parte del
palinsesto culturale internazionale. Una manifestazione di alto livello che richiama migliaia di persone nei nostri borghi antichi e
contribuisce notevolmente a saldare storia e promozione economica
e imprenditoriale dell’estremo
Aspromonte meridionale con lo
sguardo sempre attento al Mediterraneo.
F.P.
AUGURI A
GIOVANNI SQUILLACI
NUOVO SINDACO
DI BOVA MARINA
LA LOCOMOTIVA
di Seby
Il regista serbo Emir Kusturica, artista pluripremiato
negli anni nei diversi Festival del Cinema, ha deciso
di cimentarsi in un’opera davvero particolare: si è
proposto di rappresentare i "Viaggi di Gulliver", e per
questo si è messo alla ricerca di luoghi a misura di
Lillipuziani. Noi, appresa la notizia, ci siamo permessi
di contattarlo offrendogli alcuni dei nostri spazi ludici
a prova di ominidi. Anticipiamo alla popolazione che
i luoghi prescelti per le riprese saranno: il campo
sportivo e la palestra di nuova realizzazione, entrambi
progettati a misura di nani.
Si è insediata ufficialmente la nuova
Amministrazione Comunale di
Bova Marina diretta dal neo-eletto
dott. Giovanni Squillaci. Dopo la
netta affermazione della sua compagine nell’ultima tornata elettorale amministrativa sono già operanti
tutti gli organi istituzionali. Il Sindaco Squillaci ha chiamato a far
parte della Giunta Comunale Mario
Zirilli, con le funzione di Vice, e gli
assessori Tuscano, Mandatari, Birillo e Stilo. Il Consiglio Comunale
ha eletto alla presidenza l’arch. Leone Tuscano e il vice Tito Squillaci.
Entrare in carica a ridosso della stagione estiva nei nostri Comuni è
sempre difficoltoso ma la nuova
compagine amministrativa sembra
avere le idee chiare sulla gestione
del programma politico per la comunità bovese.
Postazione Calabria Ulteriore -Notizie da Palizzi - Quaderni di "I Fonì Dikìma"
Direttore Responsabile: NINO PALERMITI Direttore Editoriale: FRANCO PLUTINO Registrazione Tribunale di Reggio Calabria n. 5 del 16/11/98 - Redazione: Bova Marina (RC) - Editore: Ass. Culturale Ellenofona "Odisseas"
Via Fondo Vena,1 89035 Bova Marina (RC) - contatti: [email protected] Pubblicità ed info: 348/4968232
BUROCRAZIA
(perversa affinità elettiva)
LA "NUOVA FRONTIERA"
BREVI PRECISAZIONI
Alcuni lettori mi hanno chiesto di chiarire meglio il contenuto
dell’articolo “La Nuova Frontiera, appunti per un manifesto dei palizzesi” pubblicato nel numero scorso di Calabria Ulteriore.
Ritorno sull’argomento per ribadire l’opinione mia e degli amici,
con i quali collaboro in maniera più assidua e sistematica, che
dobbiamo pensare al futuro socio-economico di Palizzi partendo dai
dati reali e dalle loro proiezioni nel medio e lungo periodo. Questi
dati possono essere sintetizzati in due linee tendenzialmente decrescenti: quella sociale interna della popolazione residente al netto degli
immigrati, e la linea economica. La prima cronicizza il saldo negativo
della natalità, modificando, di fatto, la struttura sociale che consente
il naturale ricambio generazionale; la seconda rischia di subire un
crollo nel momento stesso in cui verranno meno i flussi d’investimento pubblici e privati legati all’intervento straordinario, precisamente
nel passaggio dalla costruzione alla gestione delle infrastrutture realizzate e dei progetti assistiti dalle risorse pubbliche. Palizzi, come
tantissime simili realtà meridionali, ha già vissuto periodi d’equilibrio
instabile sfociato poi in crisi economica che ha scardinato in poco
tempo l’esile struttura produttiva imperniata sull’incentivo pubblico,
e nella risposta emigratoria che ha cause anche diverse dal semplice
dato economico.
Pertanto, è necessario trovare un minimo di convergenza politica
capace di dare concretezza e stabilità alla programmazione socio-economica della comunità, è questo il primo grande obiettivo che le
istituzioni si devono prefiggere. Occorre, però, superare lo spazio
ristretto dentro il quale, con strumenti ormai inefficaci, si ripetono i
vecchi schemi relazionali: come? costruendo una “Nuova Frontiera”.
Mariella Bevilacqua
La speranza siete voi
Schegge spezzate dal cuore di stella, lapilli di vulcani, uragani. Voi
provocate ferite profonde e Gioia. Non abbiate paura, voi giovani, che
avete ancora la mente ed il cuore pulito, siate innocenti ma non ingenui,
indignatevi con rispetto, dimostrate con i fatti chi Siete realmente, abbiate
voglia di riscatto (anche per noi). Siamo consapevoli del vuoto intorno,
poichè soffriamo ma, esiste il modo per superare questo dolore: cambiare
il sistema di pensiero, travolgiamolo, non illudendoci più, abbattendo i
muri, se sono di ferro aggiriamolo, scavalchiamoli, saltiamoli, ricordiamo
gli errori commessi, addoloriamoci e guardiamo avanti. Lavorate insieme, nel pieno della vostra coscienza e conoscenza individuale. Fate
strillare il pensiero che vi appartiene e urlatelo per chi non può o non sa.
Quando pensate che nessuno vi ascolta, c’è qualcuno che lo fa, sappiate
che non siete soli. Il tempo è con Voi, usatelo ed abusatelo. P.S: Grazie
BIANCALUNA ,mi consola la tua partecipazione nei miei ricordi, perché
vivevo nell’illusione di aver sognato il mio vissuto, un’abbraccio.
Mimma Miceli
La conformità ad un corpo di regole chiare e formalizzate, l’adesione pedissequa
alle procedure amministrative ad essa collegate, la piena ed indiscussa osservanza
agli ordini impartiti dal vertice gerarchico, una rigida divisione delle competenze
di ciascun addetto, una predeterminazione oggettiva di funzioni eseguite secondo
la migliore e qualificata specializzazione tecnica disponibile, un impersonale e
imparziale orientamento a fornire prestazioni standardizzate, uniformi e uguali
per tutti, indifferenti alla particolarità dei casi e dei soggetti: sono queste le
caratteristiche di quel modello w eberiano di burocrazia che corrisponde nel modo
più pieno ed efficiente ai requisiti alla base del sistema organizzativo tipico della
società moderna. Essa incardinerebbe il nostro agire in un meccanismo praticooperativo di razionale funzionalità che rende calcolabile, prevedibile, certo ogni
nostro comportamento teso ad assicurare nel più efficace dei modi il fine cui tale
organizzazione è preposta. E se il fine per caso coincide con il Bene di tutti
sembrerebbe che i tratti burocratici rappresenterebbero la modalità di funzionamento ideale per la sua massima realizzazione. Un dubbio però è lecito nutrirlo.
Il presupposto non detto per cui tale organizzazione risulta possibile sta nella
garanzia di una stabile e non discutibile divaricazione tra razionalità dell’agire e
giudizi di valore di noi soggetti che in essa operiamo. Infatti, l’imperativo cui noi
dobbiamo sottostare – noi che con il nostro agire garantiamo singolarmente il
funzionamento del fare complessivo che nel suo insieme ci sfugge come gli effetti
del nostro stesso singolo-separato operare – sono quelli della funzionalità, dell’efficacia e della competenza tecnica del nostro lavoro. Noi quando siamo impegnati
nella nostra prestazione non dobbiamo chiederci se è bene o male quello che
facciamo, ma solamente che “essa sia stata eseguita secondo le migliori conoscenze
tecnologiche disponibili e che il suo risultato sia ottenuto ai costi minimi”
(Bauman). L’introduzione di ogni giudizio di valore, lasciando filtrare vedute
soggettive del tutto indesiderate, ne pregiudicherebbe la riuscita, se si lasciasse
campo libero all’arbitrio dei singoli di decidere ciò che giusto e ciò che non lo è si
rischierebbe di inceppare la stessa prevedibilità e calcolabilità del meccanismo
pratico-operativo, metterebbe in gioco la fredda, distaccata, imparziale prestazione
di servizio introducendo un fattore d’anima e di emozione morale alla necessaria
esattezza della razionalità legalistica. Di fatto l’unica preoccupazione morale nel
mondo burocratico è quella che si concentra pienamente sulla buona esecuzione
dei compiti immediati: la moralità si riduce pertanto all’imperativo di essere un
buon lavoratore, nel condurre in maniera spassionata, sine ira et studio, nel distacco
di qualsiasi partecipazione emotiva il compito cui si è adibiti. Fatto questo: il bene
si realizza da sé o, non fa differenza, pereat mundi.
A ppare allora credibile l’ipotesi che se noi viviamo nell’idea che il modello di
razionalità sociale cui tendere e il valore che ad esso si attribuisce è quello ricavabile
dalla ideale gestione burocratico-amministrativa che circoscrive la moralità nel solo
fare bene il proprio lavoro assegnato, che rinchiude in tale prestazione la forma di
ogni responsabilità etica, che riversa nell’organizzazione efficientistica-funzionale
la fiducia nella migliore soluzione applicata ai problemi sociali, appare, si diceva,
credibile l’ipotesi che l’O locausto è per una sorta di perversa affinità elettiva un “suo
prodotto terrificante e coerente” fino a innestarsi nel presupposto fondativo
dell’idea della nostra civiltà moderna e nei suoi valori di esecuzione meticolosa dei
compiti, buona ed efficiente amministrazione, etica spassionata del servizio e della
prestazione efficiente. Quando la conseguenza di ogni prestazione del soggetto
fuoriesce dalla pertinenza logica, pratica e cognitiva del suo agire, ovvero non
provoca alcuna considerazione sul suo prolungamento nell’esistenza dei destinatari, poiché gli è indifferente il tipo di bene o servizio che esso procura, se la
responsabilità del singolo è imprigionata ed accecata nell’etica della sua adeguata
prestazione, indifferente al destino che questa può aver sugli altri, se tale condizione
comporta lo svuotamento di ogni possibilità di compassione perché ci priva di
riconoscere in ciò che accade al prossimo come conseguenza del nostro stesso
operare, allora deve risultare anche indifferente “se i carri-merce vengano adibiti
al trasporto di beni diretti a soddisfare bisogni o attese sociali che possono rendere
più confortevole la vita, oppure che vi si caricano masse umane destinate ai luoghi
di annientamento: l’importante è assicurare con la massima efficienza ed efficacia
– e solo questo è il punto di onore- nell’un caso come nell’altro, senza alcuna
discriminazione il servizio ferroviario “. Se la razionalità dell’efficientismo burocratico costituisce il nostro unico sistema di orientamento e di azione essa non
avrebbe bisogno di alcun correttivo perché la moralità stessa sarebbe assorbita dalla
considerazione di essere già essa un valore cui comunque attenersi e in tal caso
l’Olocausto resta sempre una possibilità reale iscritta nell’affinità elettiva della sua
logica conseguente. “Eseguivamo gli ordini” è stato uno tra gli argomenti principali
addotti a propria difesa dai nazisti incriminati per gli stermini perpetrati nei campi
di concentramento. E’ il nazismo che ha costruito una macchina organizzativa di
grande potenza e scientificità basata sulla capacità di conformarsi a regole, sulla
standardizzazione dei comportamenti, su una rigida gerarchia, su una obbedienza
incondizionata agli ordini, su un efficiente razionalità delle procedure di deportazione di enormi masse di persone, su una agghiacciante indifferenza alle conseguenze delle singole prestazioni. L’Olocausto ne è stato l’efficace risultato burocratico.
Forse è allora il caso di riflettere se operare con funzionalità, efficienza burocratica
e rispetto di una legalità procedurale sia la via maestra per un’etica oggettiva di
servizio, se operare con freddezza e distacco sia davvero la strada della responsabilità solidale, se l’universo degli obblighi di prestazione organizzativa non eroda
invero la prossimità agli altri e non sia quindi la trappola di una perversa affinità
elettiva ad un’opera demoniaca di cui creiamo i presupposti per una nostra
autoassoluzione. Di certo la soluzione al nodo non può esser socializzata. Solo
taciuta.
A.M.
TERRA DA, TERRA PRENDE...
SENZA PASSARE DAI RUBINETTI
VOGLIAMO ESSERE
RIPETITIVI
Sono passati sei mesi dalla certificazione che i lavori di riqualificazione del centro storico di Murrotto sono stati eseguiti a regola
d’arte. I dubbi sono molti e le certezze sono documentabili e non
tocca al nostro giornale ma al Consiglio Comunale di Palizzi, nella
sua funzione ispettiva e di controllo, occuparsi dello specifico problema della corretta realizzazione
delle opere pubbliche. Vogliamo
ritornare, ancora per un momento,
sul problema delle panchine in via
marina e sui lampioni ancora spenti. Non si hanno notizie ufficiali di
movimenti riparatori ed iniziative
appropriate da parte dell’esecutivo
comunale. Ci sono rumori di sottofondo, invece, che dicono che non
si riesce a trovare il responsabile
che deve attaccare la spina della
corrente elettrica tra l’Enel e la nuova società alla quale il Comune ha
trasferito la fornitura. Tutti e due si
dichiarano incompetenti e l’Amministrazione Comunale di Palizzi
sta a guardare? Invii una citazione
per danni e vediamo se si faranno
vivi. Oppure, disdica la convenzione con la nuova società e riconosca che i nostri uffici non sono
capaci di gestire nessuna novità.
Stesso discorso per le panchine
montate al contrario. E’ possibile
subire l’umiliazione di sentirsi dire
dai visitatori che non siamo neanche capaci di montare una panchina in maniera corretta e pretendiamo
di essere l’ombellico del mondo?
Dobbiamo tenerci quell’obbrobrio
perché qualcuno non legge neanche il libretto delle istruzioni?
Tra meno di due mesi si presenterà il problema dell’approvvigionamento idrico a Palizzi Marina, Gruda e Spropoli. Per il Centro,
invece, non dovrebbero esserci problemi se non causati da guasti
tecnici sulla linea. Pietrapennata è autonoma ed eventuali carenze
idriche nel centro abitato saranno dovute al maggiore o minore
flusso immesso nella condotta per Spropoli. Da ottobre a giugno si
fa poco o nulla per affrontare l’estate in sicurezza ,ma nei mesi di
luglio e agosto si corre notte e giorno per i quartieri rimasti a secco.
Il combinato disposto della maggiore siccità e del massimo consumo
si stringono a tenaglia nei rubinetti delle case che devono condividere il prezioso liquido con gli orti e i giardini propri e altrui. Il flusso
turistico che riceviamo non sembra essere responsabile del fenomeno siccitoso; anzi, dalla lettura del rendiconto della fornitura idrica
della società che ci fornisce per conto della Regione Calabria l’acqua
per uso civile i mesi di luglio e agosto sono quelli di minor consumo.
Strano ma vero.
Secondo i dati della So.Ri.Cal spa la nostra comunità ha consumato
nel 2007 quasi 800.000 metri cubi di acqua. 800 milioni di litri che
spalmati su una popolazione residente di 2.500 danno un consumo
medio di più di 870 litri a giorno per persona residente. Ci sembra
francamente troppo e troppo è il costo della fornitura richiesto: quasi
240.000 euro più IVA. Per la sola acqua, al netto della minerale
comprata per dissetarsi, ogni utente dovrebbe pagare più di 120
euro, ai quali dovrebbero aggiungersi i costi della depurazione e
della fognatura con una bolletta che lievita fino a raddoppiarsi. La
stranezza, da spiegare agli utenti e alla gente, è che il consumo di
acqua risulta inferiore nel mesi di luglio e agosto rispetto al resto
dell’anno. Anzi, nei mesi invernali, autunnali e primaverili è maggiore.
Dalla logica non si scappa: o in estate i rubinetti e le docce non
funzionano o non funziona il servizio. Esempio: Palizzi Centro consuma, secondo le letture della società, 28.384 mc nel trimestre
gennaio-febbraio-marzo; 24.712 in quello di aprile-maggio-giugno;
a ottobre-novembre-dicembre 17.619 e solo 21.720 nel trimestre
luglio-agosto-settembre. Nel semestre che va da gennaio a giugno si
consumano 53.096 mc e in quello più estivo solo 39.339. Murrotto,
stesso consumo medio di Palizzi Centro, intorno ai 90.000 mc
annui: Da gennaio a giugno 50.000 mc e da luglio a dicembre solo
40.000. Spropoli: nel I° trimestre dell’anno 16.611 mc; nel II° 25.157;
luglio-agosto e settembre 18.128 e da ottobre a dicembre 20.000 mc.
In tutti i 18 punti di misurazione dell’acqua nel nostro territorio il
risultato è identico. Forse l’istituzione di una Commissione Consiliare potrebbe approfondire l’argomento e, assieme all’esecutivo
comunale, proporre una o più soluzioni del problema.
Il Sindaco e la Giunta, invece, dovrebbero prendere dei provvedimenti interni per evitare sovrapposizioni di competenze ed eliminare contrapposizioni tra organismi politici e uffici che nella fase di
indagine potrebbero rivelarsi incompatibili.
Maurizio Sergi
Rice viamo e pubblichiamo
1) la presenza e la possibilità di
utilizzo di adeguate e funzionali
attrezzature sportive;
2) sostegno ai progetti sportivi,
ulteriori miglioramenti delle strutture e sostegno delle iniziative
sportive, collaborazione per lo
svolgimento delle attività ecc promesse, promesse, promesse!
Risultato: assenza totale nelle
problematiche sopra citate con disinteresse e sfratto delle due e uniche attività sportive agonistiche,
pallavolo e calcio, nelle strutture di
Bova Marina, con disagi enormi
dal punto di vista economico e
conseguenti rapporti di sudditanza
dagli organi bovesi.
Esiste un assessorato allo sport il
cui rappresentante sembrerebbe in
perenne crisi di identità politica e
"Calabria Ulteriore"
-Notizie da PalizziSe ttimanale indipe nde nte
TELENOVELLA INFINITA
PIANETA CALCIO E SPORT IN GENERE
Memori di quanto riportato nel
programma amministrativo dell’attuale Amministrazione per quanto
riguarda lo sport si precisa che l’attuale lista N. 2 “Palizzi che Cambia” aveva messo in risalto che
l’Amministrazione Comunale doveva svolgere un’importante ruolo
di promozione garantendo:
RUMORI
In 24 ore il Sindaco sostituisce un
assessore e dopo più di 70 giorni
non riesce a dare le deleghe di
lavoro. I motivi sono tanti ma uno
su tutti sembra prevalere: gli assessori non hanno dimostrato grandi
capacità di programmazione, indirizzo e controllo dell’attività amministrativa nei settori di loro competenza ma il titolo gli serve per
apparire, salvo sovrapposizioni interne, nelle manifestazioni pubbliche come responsabili di qualcosa
che non hanno ancora bene individuato? Chi ci rimette è il volenteroso Carlo Lo Faro che, nominato
assessore il 14 febbraio scorso è
ancora senza portafoglio, cioè senza un settore a cui dedicarsi. Si dice
che il Sindaco lo vorrebbe ai lavori
pubblici e gestione del territorio
ma il suo vice, titolare della delega,
si opporrebbe con la motivazione
che è due anni che studia per capirci qualcosa e ora che gli è tutto
chiaro farà faville. La cultura, a detta dell’assessore incaricato, è stata
scorporata dalla pubblica istruzione, sport e turismo, ma non si hanno notizie ufficiali se e a chi è
andata. Per compensare lo scippo
gli saranno assegnati i servizi sociali,
forse. Nino Palermiti continuerà a
fare il Presidente anche della Comunità Montana?
ambientale. Di tutto si interessa,
per scelta o imposizione, meno
che dello sport in genere. Risultato: sebbene da circa due anni esistono dei finanziamenti mirati al
calcio in particolare per futili motivi burocratici non si riesce a migliorare l’attuale campo di calcio e
sta incombendo il campionato
2008/2009.
Signori, svegliatevi perché l’unico sport praticato a Palizzi rimarrà
solo il gioco di “brigghia” alla villa
comunale nei mesi di luglio e agosto.
Un amico (lettera firmata)
[email protected]
Direttore Responsabile:
Nino Palermiti
Direttore Editoriale:
Franco Plutino
In redazione:
Davide Plutino
(Pubblicità e promozione)
Antonino Violi
Sebastiano Rodà
Mariella Bevilacqua
IL PALIZZI GIA’ IN VACANZA
Senza chiedere più nulla al campionato, la compagine di nuccio Vita
è già con la testa in spiaggia. Tale condizione psicologica lo porta a
perdere per 3 a 1 a Samo. Buon primo tempo della squadra, ordinata e
ben messa in campo; gli viene annullato un gol regolare e sfiora il gol in
altre due occasioni. Metamorfosi nella ripresa, squadra completamente
diversa, prende due gol in due minuti e la frittata è fatta!!!
LE PAGELLE
VAFFA DAY: IL GRILLO E LE CICALE
Sette mesi dopo il suo primo v-day, che ha visto il mondo dei politici
nel mirino, Beppe grillo torna in piazza e da Torino lancia il suo secondo
atto d’accusa. Sta volta gli imputati sono giornali e giornalisti e il mondo
dell’informazione in generale, colpevole secondo Grillo di avere come
unico obiettivo quello di incamerare soldi pubblici sotto forma di
agevolazioni di vario genere, senza per altro ottemperare alla loro
funzione primaria e cioè informare. L’esborso complessivo dello Stato
italiano a favore della “Casta dell’editoria” tende a toccare il tetto dei
mille milioni di e uro. Una cifra che si raggiunge sommando tutte le
agevolazioni a favore degli organi di stampa che hanno accesso al
finanziamento pubblico. Contributi suddivisi in diretti e indiretti, alla
prima categoria appartengono: credito d’imposta per la carta, agevolazioni postali, credito agevolato per gli investimenti, credito d’imposta per
investimenti, fondo mobilità e rimborsi per teletrasmissione. Al secondo
invece spese telefoniche, postali, la carta, addirittura lo stato italiano paga
le bollette della corrente elettrica ai quotidiani.
Mentre La FIEG calcolava in 270 milioni, nel 2006, la sola “compensazione” per le agevolazioni postali in abbonamento versata dallo Stato
a Poste Italiane.E non finisce qui, va detto anche che i grandi gruppi, i
grandi giornali e le testate ad alta tiratura beneficiano del cosiddetto
regime speciale di applicazione dell’IVA. All’editore, è consentito di
versare un’aliquota agevolata del 4% sulla vendita di libri, quotidiani e
periodici. Tale agevolazione viene estesa ad alcuni prodotti libri,
dvd,giocattoli e a tutti gli allegati in generale. venduti insieme alle
pubblicazioni. Se si considera che la tariffa applicata nei normali canali
di vendita degli stessi prodotti è del 20% si può facilmente intuire il
danno subito dagli operatori commerciali concorrenti, che non godono
della stessa agevolazione. Ma proviamo a fare qualche esempio “Il
Corriere della sera”, quotidiano con la tiratura più alta, percepisce 24
milioni di euro l’anno, “La Repubblica” 22 Milioni, “Il sole 24 ore” 18
milioni, “La Stampa” 7, “l’Avvenire” 6,5 milioni, 5,5 “Libero” e così via
fino a 2 milioni per il mensile che sky manda a casa dei suoi abbonati.
Poi ci sono i giornali di partito “L’unità” per esempio percepisce 6,5
Milioni di euro o “La Padania” che agguanta 4 miloni di euro (fermo
restando che Roma rimane sempre ladrona) e ancora 1,8 i milioni per “Il
Campanile” di Mastella, mezzo milione di euro per “Famiglia Cristiana”
e via via fino a più anonimi “la Stampa Diocesana Segusina”, “Il Nuovo
Rinascimento dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai”, “Zukunft in
Sudtirol”, “Le Peuple Valdôtain”, “Fare Vela”, “Motocross” e molti,
moltssmii altri. Questi Numeri dimostrano quanto conta il lettore per
l’editore di un giornale, la cosa importante è avere una testata che abbia
accesso ai finanziamenti pubblici, alla pubblicità (Confindustria, ABI,
Confcommercio) e i gadget (dvd, fumetti, eccetera) questo è quello che
conta per “l’editoria di Stato” come la chiama Grillo. Ma come potevamo
scrivere sull’editoria senza parlare del nostro amato presidente del
consiglio, La Mondadori, notoriamente, non ha un quotidiano. Si accontenta, diciamo così, di fare la parte del leone in edicola con i periodici e
in libreria con i libri.
Come la prendereste se vi dicessero che, solo sotto forma di credito di
imposta sulle spese sostenute per l’acquisto della carta in un anno,
l’azienda di Silvio Berlusconi è stata da noi sostenuta con un contributo
di 10 milioni di euro? E che in un solo anno risulta aver avuto dallo Stato
uno sconto, per le spedizioni postali, di quasi 19 milioni di euro? Ecco
spiegato come fa la libreria on line Mondadori a vendere a prezzi
ribassati, anche le novità del mercato, rispetto alla concorrenza e ad
offrirti anche la consegna a domicilio gratuita. di fronte a questo come
può una piccola libreria di paese far concorrenza ad un colosso come
Mondadori, quando le tasse che paga servono anche a finanziare la
concorrenza sleale.
Oltre al danno la beffa, “e io pago!!!”
Antonino Violi
Cammera – voto 6: Ennesima prova sulla sufficienza del giovane portierino
che accumula minuti importanti accrescendo la propria esperienza.
Subisce 3 gol sui quali non ha colpe. CONTINUO
Fontana – voto 4,5: Ci mette lo zampino in almeno due gol degli avversari.
Viene sempre superato dall’avversario, non entra mai in partita,
troppo lento e macchinoso. DISASTRO
Garoffolo – voto 6-: Stavolta gioca a destra, copre con attenzione e non
disdegna qualche sortita offensiva. Nella ripresa, con la difesa a 5, fa
sempre il fluidificante ma non torna quasi mai facendo sgolare il
mister. ORECCHIO DA MERCANTE
Mauro – voto 5: Non compie di certo una brutta prestazione, ma la sua
leggerezza sull’uomo è diventata cronica. Mezzo voto in meno per il
gol divorato allo scadere del primo tempo, quando salta da solo in
area mandando incredibilmente alto da due passi, non sfruttando la
sua dote migliore: il colpo di testa. LEGGIADRO
Caracciolo F. – voto 6: Solita costanza di rendimento, spesso chiamato a
chiudere a sinistra causa le incertezze dei compagni, svolge un doppio
lavoro ma non riesce a fare miracoli. ETERNA GIOVINEZZA
Spanò – voto 5: Il regista della squadra, almeno queste erano le intenzioni.
Gioca centrale di centrocampo, dovrebbe far girare la squadra, ma
sbaglia troppi palloni e si intestardisce troppo palla al piede. RIMANDATO
Caracciolo A. – voto 4,5: Troppo difensivista e rinunciatario, gioca un primo
tempo decisamente sottotono. Recupera meno palloni del solito, ma
sbaglia pure gli appoggi più semplici. Si ritira nella ripresa, come un
non combattente, a causa di un colpetto alla caviglia. SOLDATINO
DI STAGNO
Plutino – voto 6: Senza strafare eccessivamente, compie una prestazione
sufficiente. Gioca mediano destro, svolge mansioni di contenimento
e da quella parte la squadra non soffre. Potrebbe e dovrebbe dare
qualcosa in più dal centrocampo in avanti. Da applausi il crosso
pennellato per Mauro allo scadere del primo tempo. SENZA INFAMIA E POCA LODE
Caserta – voto 5: Ritorna a centrocampo, ma con scarso rendimento. Riesce
a crossare poche volte e denuncia clamorose sviste in fase difensiva.
Clamorosa quella in occasione del primo gol dove lascia sfilare il
pallone consegnandolo sui piedi dell’attaccante. NEGATIVO
Zirilli – voto 5: Il numero 10 è troppo pesante per le sue piccole spalle. Gioca
da seconda punta e, per caratteristiche, potrebbe svolgere il ruolo a
dovere, non tenta mai la giocata ed è troppo frettoloso a togliere il
pallone dai suoi piedi. TIMIDO
Zampaglione – voto 5: Non solo statico, ma anche egoista e indisponente
verso i propri compagni. Gioca da solo, non passa un pallone, si fa
notare solo in occasione del gol annullato. TESTARDO
Merico – voto 7,5: Entra a partita in corso, da sfogo alla manovra d’attacco
della squadra. Fa numerose sponde ed è sempre pronto in area di
rigore. Si procura e trasforma il rigore per il gol della bandiera.
ORGOGLIO
Cara – voto 6: Entra quando i giochi sono fatti. Si piazza vicino al frastornato
Fontana dandogli una mano. PRESENTE
Mister VITA – voto 5: Nonostante le numerose assenze mette in campo una
squadra ben organizzata, nel primo tempo. Nella ripresa, discutibile
la scelta di giocare con la difesa a 5 quando si era sotto nel risultato.
DIFENSIVISTA
Questa è la settimana n. 27 di
POSTazione "Calabria Ulteriore"
Un grazie a...
Pino Polimeno (Bar Roberta) - Carlo Nocera (La Terrazza) Carmelo Ligato (Drink Fast Bar) - Giuseppe Stelitano (STEGI)
- Salvatore Vacalabre (Bar Dangel) - Gianni Saccà (Night Life
Pub ) - Ernesto Bonanno (Picker Supermercati) - Pepè Minniti
(MB edilizia) - Bruno Mauro (Autolavaggio) - Leone CalendaCarmelo Saccà (Tipografia) - Franco Caracciolo (La Tavernetta)
- Santo Toscano (Macelleria) - Giuseppe Zaccuri (Ottica) - Erminio Fontana (Fontana Marmi) - Sebastiano Profazio (Parruchiere) - Milena Giordano (Piante e fiori)
che hanno sostenuto, ognuno in modi e termini diversi, questa
nostra iniziativa editoriale.
La Redazione