POSTazione Calabria Ulteriore n. 26 del 04/05/2008
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POSTazione Calabria Ulteriore n. 26 del 04/05/2008
Invia il tuo articolo a [email protected] Numero 26 04.05.2008 L’editoriale MELINO PANSERA VICE-PRESIDENTE DEL G.A.L. FINISCA IL TORMENTONE ELETTORALE Molti esponenti politici, anche locali, si ostinano ancora a parlare alla gente di fascismo e anti-fascismo, di comunismo e anticomunismo e così di seguito. Ad un termine si contrappone un altro uguale contrario all’infinito senza che si modifichi granché nei comportamenti d’ogni giorno o si faccia il minimo passo avanti verso un confronto politico più aderente alla realtà quotidiana di ciascuno. Tra pochi giorni vedremo il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a fianco all’onorevole Berlusconi, Schifani, Fini e Alemanno sull’Altare della Patria o alle Fosse Ardeatine e sarà finito per sempre questo tormentone. Non si può vivere di solo antiqualcosa, sia da una parte sia dall’altra. Nel suo discorso d’insediamento come Presidente della Camera dei Deputati l’on. Gianfranco Fini ha parlato alle istituzioni, agli italiani, alla sinistra e, soprattutto, al suo popolo. Quel popolo che in parte ancora insiste a celebrare segretamente il rituale del passato. L’appuntamento per tutti, o per chi vorrà seguirlo, sarà la gran famiglia del Partito Popolare Europeo e in Italia il Popolo delle Libertà. Dall’altra parte se non si accetta e ci si convince di questo dato di fatto e di questa prospettiva, la sconfitta non è solo politica ma anche storica e culturale. Il livello del confronto politico deve salire di qualche grado anche a Palizzi. Non è possibile rimanere attaccati alla TV e partecipare solo alla disputa nazionale e romana. Ci sono risposte che la politica e il governo locale sono chiamati a dare quotidianamente alla comunità palizzese. Ci piacerebbe che si abbandonasse finalmente la sindrome rancorosa della contrapposizione,ci piacerebbe ascoltare e conoscere il diverso approccio e le possibili soluzioni ai problemi di questo Comune e del suo comprensorio. Ci piacerebbe sentire la voce libera del Popolo delle Libertà, del Partito Democratico, dell’Unione di Centro, dei Socialisti, delle componenti del- la Sinistra Arcobaleno e di tutti coloro che a qualsiasi titolo si propongono alla gente chiedendo il voto, il consenso, la fiducia. Disattendendo questo desiderio si può anche scegliere di continuare a vivere di politica senza politica, di rimanere in una situazione d’ambiguità politica nascondendosi dietro il nome di un partito ma, alla fine qualcosa non funzionerà e l’eredità si dovrà pagare in un’unica soluzione. Mariella Bevilacqua Sostieni POSTazione "Calabria Ulteriore" Il tuo contributo è di vitale importanza pe r pote r continuare que sta "avve ntura" e ditoriale Il Consiglio di Amministrazione del G.A.L. (Gruppo di Azione Locale) dell’Area Grecanica ha nominato Melino Pansera, rappresentante dell’Amministrazione Comunale di Palizzi, Vice-Presidente dell’organismo chiamato a gestire le azioni innovative nelle aree a vocazione rurale per uno sviluppo durevole e sostenibile dell’ambiente e la diffusione delle esperienze acquisite nel territorio comunitario. Il Gal è il soggetto attuatore del Programma Leader II dell’Unione Europea ed è composto dalla Comunità Montana, i comuni di Bagaladi, Bova, Bova Marina, Melito P.S., Palizzi, Roccaforte del Greco, San Lorenzo e Staiti. All’atto costitutivo del 1998 hanno aderito il Banco Ambrosiano-Veneto di Reggio Calabria, l’Aziensa Speciale IN.FORM.A, il Consorzio del Bergamotto, Innova Reggio, l’Associazione Industriali, la ConfCoomer- cio, le associazioni Arkesis, Cumelca, Jalò Tu Vua, La Nostra Valle e il Comitato Pro-Pentidattilo. Melino Pansera affiancherà il Presidente del Gal Andrea Casile, Sindaco di Bova dove ha sede legale l’agenzia, l’avv. Antonino Palermiti, i geologi Mandaglio e Orlando, il dott. Massimo Gurnari e Pippo Paino di Sviluppo Italia. Tra i prossimi impegnativi impegni del Gal ci sarà il Festival di musica etnica Paleariza, carovana della promozione dei luoghi, tradizioni, cultura e prodotti tipici locali dell’Area Grecanica che ormai fa parte del palinsesto culturale internazionale. Una manifestazione di alto livello che richiama migliaia di persone nei nostri borghi antichi e contribuisce notevolmente a saldare storia e promozione economica e imprenditoriale dell’estremo Aspromonte meridionale con lo sguardo sempre attento al Mediterraneo. F.P. AUGURI A GIOVANNI SQUILLACI NUOVO SINDACO DI BOVA MARINA LA LOCOMOTIVA di Seby Il regista serbo Emir Kusturica, artista pluripremiato negli anni nei diversi Festival del Cinema, ha deciso di cimentarsi in un’opera davvero particolare: si è proposto di rappresentare i "Viaggi di Gulliver", e per questo si è messo alla ricerca di luoghi a misura di Lillipuziani. Noi, appresa la notizia, ci siamo permessi di contattarlo offrendogli alcuni dei nostri spazi ludici a prova di ominidi. Anticipiamo alla popolazione che i luoghi prescelti per le riprese saranno: il campo sportivo e la palestra di nuova realizzazione, entrambi progettati a misura di nani. Si è insediata ufficialmente la nuova Amministrazione Comunale di Bova Marina diretta dal neo-eletto dott. Giovanni Squillaci. Dopo la netta affermazione della sua compagine nell’ultima tornata elettorale amministrativa sono già operanti tutti gli organi istituzionali. Il Sindaco Squillaci ha chiamato a far parte della Giunta Comunale Mario Zirilli, con le funzione di Vice, e gli assessori Tuscano, Mandatari, Birillo e Stilo. Il Consiglio Comunale ha eletto alla presidenza l’arch. Leone Tuscano e il vice Tito Squillaci. Entrare in carica a ridosso della stagione estiva nei nostri Comuni è sempre difficoltoso ma la nuova compagine amministrativa sembra avere le idee chiare sulla gestione del programma politico per la comunità bovese. Postazione Calabria Ulteriore -Notizie da Palizzi - Quaderni di "I Fonì Dikìma" Direttore Responsabile: NINO PALERMITI Direttore Editoriale: FRANCO PLUTINO Registrazione Tribunale di Reggio Calabria n. 5 del 16/11/98 - Redazione: Bova Marina (RC) - Editore: Ass. Culturale Ellenofona "Odisseas" Via Fondo Vena,1 89035 Bova Marina (RC) - contatti: [email protected] Pubblicità ed info: 348/4968232 BUROCRAZIA (perversa affinità elettiva) LA "NUOVA FRONTIERA" BREVI PRECISAZIONI Alcuni lettori mi hanno chiesto di chiarire meglio il contenuto dell’articolo “La Nuova Frontiera, appunti per un manifesto dei palizzesi” pubblicato nel numero scorso di Calabria Ulteriore. Ritorno sull’argomento per ribadire l’opinione mia e degli amici, con i quali collaboro in maniera più assidua e sistematica, che dobbiamo pensare al futuro socio-economico di Palizzi partendo dai dati reali e dalle loro proiezioni nel medio e lungo periodo. Questi dati possono essere sintetizzati in due linee tendenzialmente decrescenti: quella sociale interna della popolazione residente al netto degli immigrati, e la linea economica. La prima cronicizza il saldo negativo della natalità, modificando, di fatto, la struttura sociale che consente il naturale ricambio generazionale; la seconda rischia di subire un crollo nel momento stesso in cui verranno meno i flussi d’investimento pubblici e privati legati all’intervento straordinario, precisamente nel passaggio dalla costruzione alla gestione delle infrastrutture realizzate e dei progetti assistiti dalle risorse pubbliche. Palizzi, come tantissime simili realtà meridionali, ha già vissuto periodi d’equilibrio instabile sfociato poi in crisi economica che ha scardinato in poco tempo l’esile struttura produttiva imperniata sull’incentivo pubblico, e nella risposta emigratoria che ha cause anche diverse dal semplice dato economico. Pertanto, è necessario trovare un minimo di convergenza politica capace di dare concretezza e stabilità alla programmazione socio-economica della comunità, è questo il primo grande obiettivo che le istituzioni si devono prefiggere. Occorre, però, superare lo spazio ristretto dentro il quale, con strumenti ormai inefficaci, si ripetono i vecchi schemi relazionali: come? costruendo una “Nuova Frontiera”. Mariella Bevilacqua La speranza siete voi Schegge spezzate dal cuore di stella, lapilli di vulcani, uragani. Voi provocate ferite profonde e Gioia. Non abbiate paura, voi giovani, che avete ancora la mente ed il cuore pulito, siate innocenti ma non ingenui, indignatevi con rispetto, dimostrate con i fatti chi Siete realmente, abbiate voglia di riscatto (anche per noi). Siamo consapevoli del vuoto intorno, poichè soffriamo ma, esiste il modo per superare questo dolore: cambiare il sistema di pensiero, travolgiamolo, non illudendoci più, abbattendo i muri, se sono di ferro aggiriamolo, scavalchiamoli, saltiamoli, ricordiamo gli errori commessi, addoloriamoci e guardiamo avanti. Lavorate insieme, nel pieno della vostra coscienza e conoscenza individuale. Fate strillare il pensiero che vi appartiene e urlatelo per chi non può o non sa. Quando pensate che nessuno vi ascolta, c’è qualcuno che lo fa, sappiate che non siete soli. Il tempo è con Voi, usatelo ed abusatelo. P.S: Grazie BIANCALUNA ,mi consola la tua partecipazione nei miei ricordi, perché vivevo nell’illusione di aver sognato il mio vissuto, un’abbraccio. Mimma Miceli La conformità ad un corpo di regole chiare e formalizzate, l’adesione pedissequa alle procedure amministrative ad essa collegate, la piena ed indiscussa osservanza agli ordini impartiti dal vertice gerarchico, una rigida divisione delle competenze di ciascun addetto, una predeterminazione oggettiva di funzioni eseguite secondo la migliore e qualificata specializzazione tecnica disponibile, un impersonale e imparziale orientamento a fornire prestazioni standardizzate, uniformi e uguali per tutti, indifferenti alla particolarità dei casi e dei soggetti: sono queste le caratteristiche di quel modello w eberiano di burocrazia che corrisponde nel modo più pieno ed efficiente ai requisiti alla base del sistema organizzativo tipico della società moderna. Essa incardinerebbe il nostro agire in un meccanismo praticooperativo di razionale funzionalità che rende calcolabile, prevedibile, certo ogni nostro comportamento teso ad assicurare nel più efficace dei modi il fine cui tale organizzazione è preposta. E se il fine per caso coincide con il Bene di tutti sembrerebbe che i tratti burocratici rappresenterebbero la modalità di funzionamento ideale per la sua massima realizzazione. Un dubbio però è lecito nutrirlo. Il presupposto non detto per cui tale organizzazione risulta possibile sta nella garanzia di una stabile e non discutibile divaricazione tra razionalità dell’agire e giudizi di valore di noi soggetti che in essa operiamo. Infatti, l’imperativo cui noi dobbiamo sottostare – noi che con il nostro agire garantiamo singolarmente il funzionamento del fare complessivo che nel suo insieme ci sfugge come gli effetti del nostro stesso singolo-separato operare – sono quelli della funzionalità, dell’efficacia e della competenza tecnica del nostro lavoro. Noi quando siamo impegnati nella nostra prestazione non dobbiamo chiederci se è bene o male quello che facciamo, ma solamente che “essa sia stata eseguita secondo le migliori conoscenze tecnologiche disponibili e che il suo risultato sia ottenuto ai costi minimi” (Bauman). L’introduzione di ogni giudizio di valore, lasciando filtrare vedute soggettive del tutto indesiderate, ne pregiudicherebbe la riuscita, se si lasciasse campo libero all’arbitrio dei singoli di decidere ciò che giusto e ciò che non lo è si rischierebbe di inceppare la stessa prevedibilità e calcolabilità del meccanismo pratico-operativo, metterebbe in gioco la fredda, distaccata, imparziale prestazione di servizio introducendo un fattore d’anima e di emozione morale alla necessaria esattezza della razionalità legalistica. Di fatto l’unica preoccupazione morale nel mondo burocratico è quella che si concentra pienamente sulla buona esecuzione dei compiti immediati: la moralità si riduce pertanto all’imperativo di essere un buon lavoratore, nel condurre in maniera spassionata, sine ira et studio, nel distacco di qualsiasi partecipazione emotiva il compito cui si è adibiti. Fatto questo: il bene si realizza da sé o, non fa differenza, pereat mundi. A ppare allora credibile l’ipotesi che se noi viviamo nell’idea che il modello di razionalità sociale cui tendere e il valore che ad esso si attribuisce è quello ricavabile dalla ideale gestione burocratico-amministrativa che circoscrive la moralità nel solo fare bene il proprio lavoro assegnato, che rinchiude in tale prestazione la forma di ogni responsabilità etica, che riversa nell’organizzazione efficientistica-funzionale la fiducia nella migliore soluzione applicata ai problemi sociali, appare, si diceva, credibile l’ipotesi che l’O locausto è per una sorta di perversa affinità elettiva un “suo prodotto terrificante e coerente” fino a innestarsi nel presupposto fondativo dell’idea della nostra civiltà moderna e nei suoi valori di esecuzione meticolosa dei compiti, buona ed efficiente amministrazione, etica spassionata del servizio e della prestazione efficiente. Quando la conseguenza di ogni prestazione del soggetto fuoriesce dalla pertinenza logica, pratica e cognitiva del suo agire, ovvero non provoca alcuna considerazione sul suo prolungamento nell’esistenza dei destinatari, poiché gli è indifferente il tipo di bene o servizio che esso procura, se la responsabilità del singolo è imprigionata ed accecata nell’etica della sua adeguata prestazione, indifferente al destino che questa può aver sugli altri, se tale condizione comporta lo svuotamento di ogni possibilità di compassione perché ci priva di riconoscere in ciò che accade al prossimo come conseguenza del nostro stesso operare, allora deve risultare anche indifferente “se i carri-merce vengano adibiti al trasporto di beni diretti a soddisfare bisogni o attese sociali che possono rendere più confortevole la vita, oppure che vi si caricano masse umane destinate ai luoghi di annientamento: l’importante è assicurare con la massima efficienza ed efficacia – e solo questo è il punto di onore- nell’un caso come nell’altro, senza alcuna discriminazione il servizio ferroviario “. Se la razionalità dell’efficientismo burocratico costituisce il nostro unico sistema di orientamento e di azione essa non avrebbe bisogno di alcun correttivo perché la moralità stessa sarebbe assorbita dalla considerazione di essere già essa un valore cui comunque attenersi e in tal caso l’Olocausto resta sempre una possibilità reale iscritta nell’affinità elettiva della sua logica conseguente. “Eseguivamo gli ordini” è stato uno tra gli argomenti principali addotti a propria difesa dai nazisti incriminati per gli stermini perpetrati nei campi di concentramento. E’ il nazismo che ha costruito una macchina organizzativa di grande potenza e scientificità basata sulla capacità di conformarsi a regole, sulla standardizzazione dei comportamenti, su una rigida gerarchia, su una obbedienza incondizionata agli ordini, su un efficiente razionalità delle procedure di deportazione di enormi masse di persone, su una agghiacciante indifferenza alle conseguenze delle singole prestazioni. L’Olocausto ne è stato l’efficace risultato burocratico. Forse è allora il caso di riflettere se operare con funzionalità, efficienza burocratica e rispetto di una legalità procedurale sia la via maestra per un’etica oggettiva di servizio, se operare con freddezza e distacco sia davvero la strada della responsabilità solidale, se l’universo degli obblighi di prestazione organizzativa non eroda invero la prossimità agli altri e non sia quindi la trappola di una perversa affinità elettiva ad un’opera demoniaca di cui creiamo i presupposti per una nostra autoassoluzione. Di certo la soluzione al nodo non può esser socializzata. Solo taciuta. A.M. TERRA DA, TERRA PRENDE... SENZA PASSARE DAI RUBINETTI VOGLIAMO ESSERE RIPETITIVI Sono passati sei mesi dalla certificazione che i lavori di riqualificazione del centro storico di Murrotto sono stati eseguiti a regola d’arte. I dubbi sono molti e le certezze sono documentabili e non tocca al nostro giornale ma al Consiglio Comunale di Palizzi, nella sua funzione ispettiva e di controllo, occuparsi dello specifico problema della corretta realizzazione delle opere pubbliche. Vogliamo ritornare, ancora per un momento, sul problema delle panchine in via marina e sui lampioni ancora spenti. Non si hanno notizie ufficiali di movimenti riparatori ed iniziative appropriate da parte dell’esecutivo comunale. Ci sono rumori di sottofondo, invece, che dicono che non si riesce a trovare il responsabile che deve attaccare la spina della corrente elettrica tra l’Enel e la nuova società alla quale il Comune ha trasferito la fornitura. Tutti e due si dichiarano incompetenti e l’Amministrazione Comunale di Palizzi sta a guardare? Invii una citazione per danni e vediamo se si faranno vivi. Oppure, disdica la convenzione con la nuova società e riconosca che i nostri uffici non sono capaci di gestire nessuna novità. Stesso discorso per le panchine montate al contrario. E’ possibile subire l’umiliazione di sentirsi dire dai visitatori che non siamo neanche capaci di montare una panchina in maniera corretta e pretendiamo di essere l’ombellico del mondo? Dobbiamo tenerci quell’obbrobrio perché qualcuno non legge neanche il libretto delle istruzioni? Tra meno di due mesi si presenterà il problema dell’approvvigionamento idrico a Palizzi Marina, Gruda e Spropoli. Per il Centro, invece, non dovrebbero esserci problemi se non causati da guasti tecnici sulla linea. Pietrapennata è autonoma ed eventuali carenze idriche nel centro abitato saranno dovute al maggiore o minore flusso immesso nella condotta per Spropoli. Da ottobre a giugno si fa poco o nulla per affrontare l’estate in sicurezza ,ma nei mesi di luglio e agosto si corre notte e giorno per i quartieri rimasti a secco. Il combinato disposto della maggiore siccità e del massimo consumo si stringono a tenaglia nei rubinetti delle case che devono condividere il prezioso liquido con gli orti e i giardini propri e altrui. Il flusso turistico che riceviamo non sembra essere responsabile del fenomeno siccitoso; anzi, dalla lettura del rendiconto della fornitura idrica della società che ci fornisce per conto della Regione Calabria l’acqua per uso civile i mesi di luglio e agosto sono quelli di minor consumo. Strano ma vero. Secondo i dati della So.Ri.Cal spa la nostra comunità ha consumato nel 2007 quasi 800.000 metri cubi di acqua. 800 milioni di litri che spalmati su una popolazione residente di 2.500 danno un consumo medio di più di 870 litri a giorno per persona residente. Ci sembra francamente troppo e troppo è il costo della fornitura richiesto: quasi 240.000 euro più IVA. Per la sola acqua, al netto della minerale comprata per dissetarsi, ogni utente dovrebbe pagare più di 120 euro, ai quali dovrebbero aggiungersi i costi della depurazione e della fognatura con una bolletta che lievita fino a raddoppiarsi. La stranezza, da spiegare agli utenti e alla gente, è che il consumo di acqua risulta inferiore nel mesi di luglio e agosto rispetto al resto dell’anno. Anzi, nei mesi invernali, autunnali e primaverili è maggiore. Dalla logica non si scappa: o in estate i rubinetti e le docce non funzionano o non funziona il servizio. Esempio: Palizzi Centro consuma, secondo le letture della società, 28.384 mc nel trimestre gennaio-febbraio-marzo; 24.712 in quello di aprile-maggio-giugno; a ottobre-novembre-dicembre 17.619 e solo 21.720 nel trimestre luglio-agosto-settembre. Nel semestre che va da gennaio a giugno si consumano 53.096 mc e in quello più estivo solo 39.339. Murrotto, stesso consumo medio di Palizzi Centro, intorno ai 90.000 mc annui: Da gennaio a giugno 50.000 mc e da luglio a dicembre solo 40.000. Spropoli: nel I° trimestre dell’anno 16.611 mc; nel II° 25.157; luglio-agosto e settembre 18.128 e da ottobre a dicembre 20.000 mc. In tutti i 18 punti di misurazione dell’acqua nel nostro territorio il risultato è identico. Forse l’istituzione di una Commissione Consiliare potrebbe approfondire l’argomento e, assieme all’esecutivo comunale, proporre una o più soluzioni del problema. Il Sindaco e la Giunta, invece, dovrebbero prendere dei provvedimenti interni per evitare sovrapposizioni di competenze ed eliminare contrapposizioni tra organismi politici e uffici che nella fase di indagine potrebbero rivelarsi incompatibili. Maurizio Sergi Rice viamo e pubblichiamo 1) la presenza e la possibilità di utilizzo di adeguate e funzionali attrezzature sportive; 2) sostegno ai progetti sportivi, ulteriori miglioramenti delle strutture e sostegno delle iniziative sportive, collaborazione per lo svolgimento delle attività ecc promesse, promesse, promesse! Risultato: assenza totale nelle problematiche sopra citate con disinteresse e sfratto delle due e uniche attività sportive agonistiche, pallavolo e calcio, nelle strutture di Bova Marina, con disagi enormi dal punto di vista economico e conseguenti rapporti di sudditanza dagli organi bovesi. Esiste un assessorato allo sport il cui rappresentante sembrerebbe in perenne crisi di identità politica e "Calabria Ulteriore" -Notizie da PalizziSe ttimanale indipe nde nte TELENOVELLA INFINITA PIANETA CALCIO E SPORT IN GENERE Memori di quanto riportato nel programma amministrativo dell’attuale Amministrazione per quanto riguarda lo sport si precisa che l’attuale lista N. 2 “Palizzi che Cambia” aveva messo in risalto che l’Amministrazione Comunale doveva svolgere un’importante ruolo di promozione garantendo: RUMORI In 24 ore il Sindaco sostituisce un assessore e dopo più di 70 giorni non riesce a dare le deleghe di lavoro. I motivi sono tanti ma uno su tutti sembra prevalere: gli assessori non hanno dimostrato grandi capacità di programmazione, indirizzo e controllo dell’attività amministrativa nei settori di loro competenza ma il titolo gli serve per apparire, salvo sovrapposizioni interne, nelle manifestazioni pubbliche come responsabili di qualcosa che non hanno ancora bene individuato? Chi ci rimette è il volenteroso Carlo Lo Faro che, nominato assessore il 14 febbraio scorso è ancora senza portafoglio, cioè senza un settore a cui dedicarsi. Si dice che il Sindaco lo vorrebbe ai lavori pubblici e gestione del territorio ma il suo vice, titolare della delega, si opporrebbe con la motivazione che è due anni che studia per capirci qualcosa e ora che gli è tutto chiaro farà faville. La cultura, a detta dell’assessore incaricato, è stata scorporata dalla pubblica istruzione, sport e turismo, ma non si hanno notizie ufficiali se e a chi è andata. Per compensare lo scippo gli saranno assegnati i servizi sociali, forse. Nino Palermiti continuerà a fare il Presidente anche della Comunità Montana? ambientale. Di tutto si interessa, per scelta o imposizione, meno che dello sport in genere. Risultato: sebbene da circa due anni esistono dei finanziamenti mirati al calcio in particolare per futili motivi burocratici non si riesce a migliorare l’attuale campo di calcio e sta incombendo il campionato 2008/2009. Signori, svegliatevi perché l’unico sport praticato a Palizzi rimarrà solo il gioco di “brigghia” alla villa comunale nei mesi di luglio e agosto. Un amico (lettera firmata) [email protected] Direttore Responsabile: Nino Palermiti Direttore Editoriale: Franco Plutino In redazione: Davide Plutino (Pubblicità e promozione) Antonino Violi Sebastiano Rodà Mariella Bevilacqua IL PALIZZI GIA’ IN VACANZA Senza chiedere più nulla al campionato, la compagine di nuccio Vita è già con la testa in spiaggia. Tale condizione psicologica lo porta a perdere per 3 a 1 a Samo. Buon primo tempo della squadra, ordinata e ben messa in campo; gli viene annullato un gol regolare e sfiora il gol in altre due occasioni. Metamorfosi nella ripresa, squadra completamente diversa, prende due gol in due minuti e la frittata è fatta!!! LE PAGELLE VAFFA DAY: IL GRILLO E LE CICALE Sette mesi dopo il suo primo v-day, che ha visto il mondo dei politici nel mirino, Beppe grillo torna in piazza e da Torino lancia il suo secondo atto d’accusa. Sta volta gli imputati sono giornali e giornalisti e il mondo dell’informazione in generale, colpevole secondo Grillo di avere come unico obiettivo quello di incamerare soldi pubblici sotto forma di agevolazioni di vario genere, senza per altro ottemperare alla loro funzione primaria e cioè informare. L’esborso complessivo dello Stato italiano a favore della “Casta dell’editoria” tende a toccare il tetto dei mille milioni di e uro. Una cifra che si raggiunge sommando tutte le agevolazioni a favore degli organi di stampa che hanno accesso al finanziamento pubblico. Contributi suddivisi in diretti e indiretti, alla prima categoria appartengono: credito d’imposta per la carta, agevolazioni postali, credito agevolato per gli investimenti, credito d’imposta per investimenti, fondo mobilità e rimborsi per teletrasmissione. Al secondo invece spese telefoniche, postali, la carta, addirittura lo stato italiano paga le bollette della corrente elettrica ai quotidiani. Mentre La FIEG calcolava in 270 milioni, nel 2006, la sola “compensazione” per le agevolazioni postali in abbonamento versata dallo Stato a Poste Italiane.E non finisce qui, va detto anche che i grandi gruppi, i grandi giornali e le testate ad alta tiratura beneficiano del cosiddetto regime speciale di applicazione dell’IVA. All’editore, è consentito di versare un’aliquota agevolata del 4% sulla vendita di libri, quotidiani e periodici. Tale agevolazione viene estesa ad alcuni prodotti libri, dvd,giocattoli e a tutti gli allegati in generale. venduti insieme alle pubblicazioni. Se si considera che la tariffa applicata nei normali canali di vendita degli stessi prodotti è del 20% si può facilmente intuire il danno subito dagli operatori commerciali concorrenti, che non godono della stessa agevolazione. Ma proviamo a fare qualche esempio “Il Corriere della sera”, quotidiano con la tiratura più alta, percepisce 24 milioni di euro l’anno, “La Repubblica” 22 Milioni, “Il sole 24 ore” 18 milioni, “La Stampa” 7, “l’Avvenire” 6,5 milioni, 5,5 “Libero” e così via fino a 2 milioni per il mensile che sky manda a casa dei suoi abbonati. Poi ci sono i giornali di partito “L’unità” per esempio percepisce 6,5 Milioni di euro o “La Padania” che agguanta 4 miloni di euro (fermo restando che Roma rimane sempre ladrona) e ancora 1,8 i milioni per “Il Campanile” di Mastella, mezzo milione di euro per “Famiglia Cristiana” e via via fino a più anonimi “la Stampa Diocesana Segusina”, “Il Nuovo Rinascimento dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai”, “Zukunft in Sudtirol”, “Le Peuple Valdôtain”, “Fare Vela”, “Motocross” e molti, moltssmii altri. Questi Numeri dimostrano quanto conta il lettore per l’editore di un giornale, la cosa importante è avere una testata che abbia accesso ai finanziamenti pubblici, alla pubblicità (Confindustria, ABI, Confcommercio) e i gadget (dvd, fumetti, eccetera) questo è quello che conta per “l’editoria di Stato” come la chiama Grillo. Ma come potevamo scrivere sull’editoria senza parlare del nostro amato presidente del consiglio, La Mondadori, notoriamente, non ha un quotidiano. Si accontenta, diciamo così, di fare la parte del leone in edicola con i periodici e in libreria con i libri. Come la prendereste se vi dicessero che, solo sotto forma di credito di imposta sulle spese sostenute per l’acquisto della carta in un anno, l’azienda di Silvio Berlusconi è stata da noi sostenuta con un contributo di 10 milioni di euro? E che in un solo anno risulta aver avuto dallo Stato uno sconto, per le spedizioni postali, di quasi 19 milioni di euro? Ecco spiegato come fa la libreria on line Mondadori a vendere a prezzi ribassati, anche le novità del mercato, rispetto alla concorrenza e ad offrirti anche la consegna a domicilio gratuita. di fronte a questo come può una piccola libreria di paese far concorrenza ad un colosso come Mondadori, quando le tasse che paga servono anche a finanziare la concorrenza sleale. Oltre al danno la beffa, “e io pago!!!” Antonino Violi Cammera – voto 6: Ennesima prova sulla sufficienza del giovane portierino che accumula minuti importanti accrescendo la propria esperienza. Subisce 3 gol sui quali non ha colpe. CONTINUO Fontana – voto 4,5: Ci mette lo zampino in almeno due gol degli avversari. Viene sempre superato dall’avversario, non entra mai in partita, troppo lento e macchinoso. DISASTRO Garoffolo – voto 6-: Stavolta gioca a destra, copre con attenzione e non disdegna qualche sortita offensiva. Nella ripresa, con la difesa a 5, fa sempre il fluidificante ma non torna quasi mai facendo sgolare il mister. ORECCHIO DA MERCANTE Mauro – voto 5: Non compie di certo una brutta prestazione, ma la sua leggerezza sull’uomo è diventata cronica. Mezzo voto in meno per il gol divorato allo scadere del primo tempo, quando salta da solo in area mandando incredibilmente alto da due passi, non sfruttando la sua dote migliore: il colpo di testa. LEGGIADRO Caracciolo F. – voto 6: Solita costanza di rendimento, spesso chiamato a chiudere a sinistra causa le incertezze dei compagni, svolge un doppio lavoro ma non riesce a fare miracoli. ETERNA GIOVINEZZA Spanò – voto 5: Il regista della squadra, almeno queste erano le intenzioni. Gioca centrale di centrocampo, dovrebbe far girare la squadra, ma sbaglia troppi palloni e si intestardisce troppo palla al piede. RIMANDATO Caracciolo A. – voto 4,5: Troppo difensivista e rinunciatario, gioca un primo tempo decisamente sottotono. Recupera meno palloni del solito, ma sbaglia pure gli appoggi più semplici. Si ritira nella ripresa, come un non combattente, a causa di un colpetto alla caviglia. SOLDATINO DI STAGNO Plutino – voto 6: Senza strafare eccessivamente, compie una prestazione sufficiente. Gioca mediano destro, svolge mansioni di contenimento e da quella parte la squadra non soffre. Potrebbe e dovrebbe dare qualcosa in più dal centrocampo in avanti. Da applausi il crosso pennellato per Mauro allo scadere del primo tempo. SENZA INFAMIA E POCA LODE Caserta – voto 5: Ritorna a centrocampo, ma con scarso rendimento. Riesce a crossare poche volte e denuncia clamorose sviste in fase difensiva. Clamorosa quella in occasione del primo gol dove lascia sfilare il pallone consegnandolo sui piedi dell’attaccante. NEGATIVO Zirilli – voto 5: Il numero 10 è troppo pesante per le sue piccole spalle. Gioca da seconda punta e, per caratteristiche, potrebbe svolgere il ruolo a dovere, non tenta mai la giocata ed è troppo frettoloso a togliere il pallone dai suoi piedi. TIMIDO Zampaglione – voto 5: Non solo statico, ma anche egoista e indisponente verso i propri compagni. Gioca da solo, non passa un pallone, si fa notare solo in occasione del gol annullato. TESTARDO Merico – voto 7,5: Entra a partita in corso, da sfogo alla manovra d’attacco della squadra. Fa numerose sponde ed è sempre pronto in area di rigore. Si procura e trasforma il rigore per il gol della bandiera. ORGOGLIO Cara – voto 6: Entra quando i giochi sono fatti. Si piazza vicino al frastornato Fontana dandogli una mano. PRESENTE Mister VITA – voto 5: Nonostante le numerose assenze mette in campo una squadra ben organizzata, nel primo tempo. Nella ripresa, discutibile la scelta di giocare con la difesa a 5 quando si era sotto nel risultato. DIFENSIVISTA Questa è la settimana n. 27 di POSTazione "Calabria Ulteriore" Un grazie a... Pino Polimeno (Bar Roberta) - Carlo Nocera (La Terrazza) Carmelo Ligato (Drink Fast Bar) - Giuseppe Stelitano (STEGI) - Salvatore Vacalabre (Bar Dangel) - Gianni Saccà (Night Life Pub ) - Ernesto Bonanno (Picker Supermercati) - Pepè Minniti (MB edilizia) - Bruno Mauro (Autolavaggio) - Leone CalendaCarmelo Saccà (Tipografia) - Franco Caracciolo (La Tavernetta) - Santo Toscano (Macelleria) - Giuseppe Zaccuri (Ottica) - Erminio Fontana (Fontana Marmi) - Sebastiano Profazio (Parruchiere) - Milena Giordano (Piante e fiori) che hanno sostenuto, ognuno in modi e termini diversi, questa nostra iniziativa editoriale. La Redazione