REBOOTIZER: PUBBLICITÀ INGANNEVOLE? L

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REBOOTIZER: PUBBLICITÀ INGANNEVOLE? L
REBOOTIZER: PUBBLICITÀ INGANNEVOLE?
L’Udicon ha già affrontato la questione sottoponendo le proprie perplessità all’Autorità Garante
della Comunicazione
Come si può stabilire se una pubblicità è ingannevole o meno? Qual è il confine fra attività di
marketing lecite e pratiche scorrette? Quali danni potrebbero derivare dalla ricezione errata di
messaggi che, volutamente o no, potrebbero risultare ambigui ed equivoci? Sono questi alcuni dei
dilemmi a cui si va incontro nell’analizzare il variegato mondo della pubblicità e, soprattutto, nel
valutare gli effetti che questa ha sulla massa dei ricettori che, è bene ricordarlo sempre, dietro
un’unica massa indistinta nascondono innumerevoli categorie che si differenziano per età,
istruzione, posizione sociale e grado di impressionabilità.
A tal proposito fa parecchio discutere il nuovo prodigioso prodotto a disposizione dei consumatori:
si chiama Rebootizer ed è una bevanda digestiva che, basandosi sull’azione di estratti di piante e
frutti, rappresenta la nuova speranza per sconfiggere la sbornia. E qui sta il punto dolente della
questione. Chi può negare l’incredibile appeal che può avere una bibita capace di far sparire i
sintomi di un’ubriacatura? Quanti giovani sarebbero immediatamente disposti a sperimentare
sulla propria pelle l’effetto miracoloso di un prodotto che, inoltre, ha il pregio di essere naturale al
100%?
La questione è molto spinosa e nasconde tantissime insidie dietro i proclami entusiastici che ne
hanno accompagnato la comparsa e la diffusione in diversi Paesi, tra cui l’Italia. Basta comporre il
nome della bevanda magica su Facebook, su Youtube e sui diversi motori di ricerca per scoprire
cose molto interessanti: sebbene sul sito di Rebootizer venga precisato che la consumazione di
questa bibita non permette la guida in stato di ebbrezza, esistono video al riguardo che affermano
il contrario. E poi, anche volendo passare oltre la stessa etimologia del prodotto, di per sé
ingannevole (to reboot in inglese significa resettare, portare allo stato originale), analizzando le
FAQ del sito di Rebootizer compare un’affermazione inquietante: “Esso previene la sbornia”. Alzi
la mano chi, leggendo questa indicazione, non veda quantomeno un colossale tranello, poiché
“prevenire la sbornia” e “portare allo stato originale” non può escludere che l’interpretazione data
da chi legge possa essere che bevendo Rebootizer gli effetti dell’alcol spariscono e ci si può
comportare come se nulla fosse, mettendosi per esempio al volante dopo aver trangugiato magari
un paio di cocktail in discoteca.
L’efficacia di questa bevanda nell’annullare gli effetti della sbornia e nel ridurre la presenza di alcol
nel sangue è tutta da verificare, poiché mancano dimostrazioni scientifiche rigorose al riguardo
che, vista la delicatezza dell’argomento, sono assolutamente imprescindibili. Ricordiamo che per
pubblicità ingannevole si intende una pratica commerciale che contiene informazioni non
rispondenti al vero o, seppure di fatto corretta, in qualsiasi modo, anche nella sua presentazione
complessiva, induce o è idonea ad indurre in errore il consumatore medio (Decreto Legislativo
206/2005, art. 21): leggendo la pagina di Facebook dedicata a Rebootizer appare lampante che
tutte le persone che ad essa si sono iscritte sono interessate alla possibilità di ricorrere a
Rebootizer come difesa dalla sbornia, per poter tornare a casa dopo aver assunto sostanze
alcoliche.
L’Udicon ha già affrontato la questione sottoponendo le proprie perplessità all’Autorità Garante
della Comunicazione, invitandola a verificare l’esistenze degli estremi per avviare l’istruttoria al
fine di verificare l’esistenza di pratiche commerciali scorrette e per disporre, eventualmente, la
sospensione della pubblicità oggetto della segnalazione. Fermo restando che la pubblicità
ingannevole è sempre da condannare, perché frutto di un malcostume diffuso finalizzato a truffare
i cittadini-consumatori, reputiamo particolarmente grave i casi in cui essa può causare danni molto
più gravi: a tal proposito ricordiamo che le stragi del sabato sera, causate da persone che si
mettono alla guida in stato di ebbrezza, rappresentano la maggiore causa di mortalità giovanile.
Urge una seria riflessione in materia.
M. Emilda Sergio