Il mio Natale lo voglio così - Bollettini Parrocchiali di Salce
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Il mio Natale lo voglio così - Bollettini Parrocchiali di Salce
Natale 2007 - LXXIX- n. 2 Poste Italiane s.p.a. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB BL Ca 'Voce A.mica Periodico della parrocchia di Salce - Belluno Il mio Natale lo voglio così Non ho grandi motivi per far salti di gioia, se guardo con un occhio umano la realtà che mi circonda . Non v oglio neppure tentare di fare un elenco di triste zze e dev ia zioni che affli ggono l'uomo di oggi: le conosciamo tutti . E ma g ari diciamo anche "che tempi, che tempi! " . Il fa tto è che io v ivo oggi, non ieri, non d omani (che forse non sarà p er m e). Viv o oggi e l'oggi è questo, carico di tensioni, ma an ch e di speranze. E dico : "sp eranze" ed anche " cer tez z e " d i un domani "rinato" a nuova vita. È che un giorno, un lontano giorno di oltre 2000 anni fa, è s u ccesso qualche cosa di enorme: Dio è venuto a trovarci, s'è fatto come me, come te, s' è fatto uno di noi. È qui l'inizio della mia fede: un Dio che mi ama così, fino a quel punto ... e poi lo farà ancora , sempre, fino al calvario, fino a risorgere da morte, per coinvolgerci tutti in questo cammino dalla morte alla vita. Qui è la mia fede. Un Dio che ama così non può abbandonare l'uomo amato così, ciascuno di noi, tutti tutti, amati così. Qualche cosa (e "cosa" lo sa solo Lui!) la farà p erché tutti siamo travolti nella sua salvezza. Tutto qui? Tutto gratis, tutto senza che io faccia nulla? Eh, no! È qui che scatta una fede vera, operosa, attiva, autenticamente cristiana: se sono amato così, gratuitamente, così gratuitamente devo amare anch ' io : amare Lui, e in Lui ogni persona, tutte, senza escluderne una sola. È questo il mio Natale. È così che io nasco veramente erinasco continuamente. Si parla molto oggi, forse troppo, di "scontro di civiltà", di incomprensione, quando non è conflitto, tra cristiani e musulmani. Eppure hanno tutti la stessa fede nel Dio wùco, quello di Abramo, anche se non per tutti Gesù è il Figlio unigenito del Padre. Ma dovrà essere in tutti la convinzione di essere " ama ti da Dio" . Egli non fa differenze, ci ama tutti, poiché ci ha creati e ci ha redenti. Non fa neppure distinzione tra buoni e cattivi, poiché ha detto di non essere venuto a salvare i giusti, ma i peccatori. Questo do v rebbe essere lo spirito del nostro Natale : amare tutti senza distinzione come Dio ama ciascuno di noi. Cristo non è un'idea o un mito, ma, come ama ripetere l'evangelista Luca, è al centro del tempo, è coinvolto n ei nos_tri giorni e nel nostro spazio. E il mistero dell'Incarnazione: il Figlio di Dio è anche vero uomo. Tutto è avvenuto a Natale in un anno e in un giorno della storia ben precisi, anche se non corrisponde, come è noto, al nostro 25 dicembre. "Un decreto di Cesare A ugusto ordinò che si faces se il censim ento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore de/In Siria Qui rin io. Andavano tutti a farsi registrare, ciasc uno nella sua città". Io non devo, non posso, non voglio far e del mio Natale un'idea, un mito. Devo farne un'esperienza vitale. E nonostante gli attentati del consumismo e del secolarismo, il N a tale del Signore continua a mantenere il fascino della fede • segue a pagina 2 2 e d e ll a tr ad iz io n e. Spec ia lm ente q uell a d e ll a m ezza no tte continu a ad esse re la Messa più fr equ entata, pe r eccell enza. Ma an c h e q ues to è ni e nte se n o n coin volge la mi a vita, se no n la im p eg na a far e d e l N ata le ne l mi o Sig no re, un dono vero d i a m o re, di pe rd o n o , di acco g li e nza d i ogni pross imo. Tutto iI res to viene dopo. nicordo il "d o tto re sa nto" G iuseppe Moscatid i apo li,di cui è s ta ta offerta una fi cti o n a bbasta n za romanzata al la tv nel se tte mbre scorso. · n a ute nti co "fr utt o" d e l ata le, un " nata le" lui s tesso pe r tutti, s pec ia lme nte p e r g li a mm a la ti , e p e r g li a mm a la ti p iù pove ri a i qua li, co n la r ice tta, a ll egava a nche i soldi pe r le m e di c in e, n eg li an ni '20 qua n do tu tto s i d oveva o pa g are o morire ... Ha da to tutto fino a consum a re i s uo i be ni , la s u a casa , la s ua v ita. o n p e r ni e nte G iova nni Paolo Il lo ha d ichi a ra to sa n to il 25 o ttobre di 20 a nni fa. «La Voce Amica» Ma io? lo, proprio niente? So n o div e rso d a G iusepp e Mo sc a ti , è vero . H o un impegno dive rso, no n posso far e " quello " c h e I u i ha fatto , m a "come" lui l' ha fatt o, questo sì: a mare fin o a dare la vi ta p e r ogni p ross imo che mi passa acca nto. Q u es to vog li o . È imp eg nati vo anche di fr onte a lla mia comunità che mi conosce econosce a nche i mi e i lim iti e fa llimenti . Ma qu esto voglio che sia il mi o vero Na ta le 2007. È co m e vo rre i ch e fosse il Na ta le 2007 a n che pe r te, che av rai av uto il co ra gg io d i legge re fin o in fo nd o ques ta mia con fessione. È con questo animo che ti dico: Buon N atale, fratello Buon Natale, sorella Buon Natale a tutti voi elle il Signore mi Ila affidato e m essi accanto sulla strada della mia vita. d. Tarcisio Calendario natalizio dell'anno 2007 17 dicembre - lunedì Ore I 4.30: Piccolo ritiro e Confession i ragazzi di I ' Media. 18 dicembre - martedì Vi sita ad anzian i e malati. 19 dicembre - mercoledì - Visita ad anziani e malati Ore I 4 .30: Piccolo ritiro e confessi oni per i ragazzi di 5' elementare e 2' media. Ore 20.30: Ritiro Ad ulti e Giovani, dettato da don Francesco De Luca - Confessioni. 21 dicembre - venerdì Ore 14.30: Piccolo ritiro e confessioni per i ragazzi della 3' media. 23 dicembre - domenica: orario festivo normale 24 dicembre - lunedì: vigilia di Natale Nel pomeriggio: Confessioni (c hi amare in canonica) . Ore 24.00: S. Mess a di mezzanotte, preceduta da un a bre ve veg lia di preghiere e canti . 25 dicembre - martedì - Natale del Signore Ore 8.00: Prima S. Messa. Ore 9.00: S. Messa a San Fermo. Ore I 0.00: S. Messa solenne della Nati vi tà. 26 dicembre - mercoledì di Santo Stefano Ore 9.00: Santa Messa 30 dicembre- domenica della S. Famiglia di Nazareth orario festivo normale 31 dicembre - lunedì - ultimo giorno dell'anno Ore 18.00: S. Messa di ringraziamento a fine anno, con canto del Te Deum. ...,_ 1° gennaio 2008 - martedì - Maria Madredi Dio Giornata per la Pace Ore 9.00: S. Messa a San Fermo. Ore 10.00: S. Messa solenne con canto del Veni Creator Spiritus. 6 gennaio 2008 - domenica - EPIFANIA del Signore Ore 9.00: S. Messa a San Fermo Ore 10 .00: S. Messa - Festa dell a F a miglia. Ore 14.00: Benedizione dei Bambini e poi (all ' as ilo) Befana degli Alpini . Domenica 13 gennaio 2008 Battesimo di Gesù Orario festivo normale Finisce il T empo di Natale ORARIO PER LE CONFESSIONI - Lun edì 17 dicembre ore 14.30: ra gazzi dell a l' media - Mercoledì 19 ore 14.30: ragazzi de lla 5' elem. e 2' media ore 20.30: ritiro adulti e giovani, con don Francesco De Luca Ve nerdì 2 1 ore 14. 30: ragazzi della 3' media Sabato 22 . dalle ore 15 in poi . per tutti Domenica 23 dicembre: tutto il pomeriggio, per chi lo desidera-chiamare in ca' noni ca. - Lunedì 24 dicembre: tutto il giorno - chiamare in canonica. Nelle Chiese della città, parrocchiali e 11011, ci sono a disposizione sacerdoti per il ministero della riconciliazione. Essendo vicini alla città, abbiamo anche maggiori opportunità per provvedere a questa esigenza di vita cristiana. Approfittiamone. «La Voce Ami ca» 3 Vita parrocchiale in questi mesi Il 4° incontro di formazione per animatori del Sinodo Il quarto ed ultimo incontro di forma zion~ di qu es to programma si è svolto proprio nel salone della nostra scuola materna. Era ven erdì 20 aprile scorso ed aveva per titolo: Giuseppe: la speranza cristiana". Sul bollettino della Pasqua scorsa, in quinta pagina c'è una colonna con questo titolo: Incontri formati vi alla luce del sinodo. · A quell'epoca, tre dei quattro incontri sinodali programmati dal consiglio pastorale foraniale di Belluno erano già avvenuti. Il primo intitolato "La fede di Abramo: un uomo alla ricerca di Dio " era stato tenuto a Cavarzano la sera del 19 gennaio. Il secondo "Elia, la vocazione della Chiesa", aveva trovato ospitalità nella Chiesa dei Cappuccini a Mussoi, mentre il terzo dal titolo: "Geremia, il profeta della città degli uomini" ci aveva trovati uniti nella sala parrocchiale di Loreto a Belluno. Ad animarlo è stato chiamato don Rinaldo Ottone: originalissimo e creativo, ci ha affascinato presentandoci la figura di Giuseppe l'Ebreo come un "profeta" della speranza per i nostri tempi. Come negli altri precedenti incontri, anche in quello di Salce, il messaggio dei profeti dell 'antico testamento è stato vivificato dall'esperienza concreta di una persona delle nostre comunità. A Salce ha portato la sua esperienza Francesca Tomasella, della parrocchia di Levego-Sagrogna, 28 anni, operaia alla Luxottica, ma ammalata di sclerosi multipla. Coinvolgente la sua esperienza di ammalata nel rapporto con la famiglia, compagni di lavoro e amici . Cogli come il dolore vissuto alla luce di Dio non solo non diventa disperante, ma può convivere con la pace del cuore, la serenità dell'animo, la gioia di vivere e di farsi dono agli altri. Grazie, Francesca! Ci hai aiutato tutti a vivere meglio lo spirito del sinodo diocesano, che continua il suo cammino per una maturazione umana e cristiana della nostra gente. Domenica 15 aprile il nostro vescovo Giuseppe Andrich ha conferito la santa Cresima ad 11 ragazzi della nostra comunità. Eccoli in ordine da sinistra a destra: Marco Capraro, Andrea Crapanzano, Anna Laura Il consiglio pastorale parrocchiale aMonteortone (PD) Era sabato 12 maggio . Quasi tutti noi, membri del nostro consiglio pastorale parrocchiale, ci siamo recati al santuario della Madonna a Monteortone, dove esercita il compito di rettore don Giulio T rette!, di nostra conoscenza. Ci ha accolti a braccia aperte e ci ha riempito l'anima e la mente alla luce dell'esperi en za di Maria Santissima, patrona di quel bellissimo santuario. Al di là, però, di tante cose belle viste o sentite, ci resta dentro la gioia di aver passato insieme una giornata in amicizia e serenità. E il consiglio pastorale parrocchial e que s to dovrebb e essere prima di tutto, e noi abbiamo cercato di farne esperienza. Canova, Martina Barbi, Niccolò Arrigoni, Federica D'Incà, Jessica Bettiol, Valeria Deanna, Laura Calò, Marianna De Biasi, Nicole . De Polo. Alle due estremità le catechiste Dina Fistarol Fontana e Gioia D'lncà. «La Voce Ami ca» 4 Prima Comunione 2007 Domenica 6 maggio s i sono accos ta ti p er la prima vo lta a ll 'E ucari s tia Federico Da ll e Grave, Car lo tta De Ba rb a, A lb e rto D e ll'Eva, A lessa ndro e d A ndrea Mares, Fra ncesca Mazzucco, A lessa nd ra Mo nta g uti, Tutti pronti ? A nch e quest 'a nno s i ricomincia. Domenica 28ottobre la Santa Messa ne ll a chi esa p a rro cch ia le ha dato il via all 'a1rno cate chistico. La mu s ica d e i o- iovan i ha acco mp ag nato bambini e ragazzi alla soglia di questo nuovo anno, piccolo ma Pra nde viaggio per ognuno di loro. E, co m e se mpre, m a co n Pellegrinaggio a Praglia 7 ottobre 2007 Prima domenica di ottobre: da oltre l O ann i per i parrocchiani di Salce questo giorno sig nifica pellegrinaggio . Il 7 ottobre , infatti , circa 70 pellegrini salcesi sono partiti di buonora al la volta di Padova, per visitare labbazia benedettina di Pragli a. Que st' a nn o anche il meteo ci ha dato una mano, e già , dall a partenz a si capiva che il sole ci avrebbe fatto compagnia. Dopo la consueta sosta in autogrill , verso le 9 abbiamo ragg iunto la meta del nostro pellegrinaggio , dove un monaco ci A less ia Padoin, Mattia aspettava per farci visitare il loro monastero; abbiamo così potuto Ro nch, A less io e Luc a Taammirare i bell iss imi chiostri , g li e tti . Li potete riconos cere in alcuni dipinti prese nti all ' inquesta fotografia, con a lato le terno delle sale e una biblioteca du e catechiste: a sinistra contenente importanti manoCarmen Di Be lla e a d es tra scritti e volumi. Dopo la visita al mon astero , abbiamo potuto asA nna D 'Incà Dal Pont. sistere alla Santa Me ssa celebrata dai mon ac i benedettini : è sta ta una celebrazione a cui i nostri parrocchiani hanno parte- cipato con particolare de vozione e preghiera, no.nostante la Messa sia durata ben il doppio di quanto siamo abituati a Salce ... Terminata la Santa Messa, l'ormai consueto pullman a due piani è ripartito ala volta dei Colli Euganei, e in questo caso dobbiamo dir bravo al nostro auti sta che è riuscito a guidare su strade non proprio larghi ssime e nemmeno dritte ... Una volta arrivati. abbiamo pranzato, vuoi al ristorante vuoi al sacco, in mezzo al verde delle colline padovane in un paesag gio a di r poco merav iglioso , e qualche giovane ha anche tro vato il tempo per far du e tiri a pa llavolo, giusto per digerire i panini appena mangi ati' Dopo pranzo , via di nuovo alla volta di Piazzola sul Brenta, do ve una guida ci aspettava per farci vi sitare la famosa e bel li ssi ma Vill a Contarini. Lì abbi amo potuto , con la sapi e nte segue a pagina 5 sempre nuova energia, le catechiste ham10 stretto nelle loro forti mani quelle dei bambini, n e ll a convinzione del loro mandato. Anche fra loro qualche faccia nuova , a pp e na cresimata, pronta a impegnarsi in questo cammino. Un augurio a tutti , per passare un a ltro anno impara ndo e di vertendosi! Paolo Sovilla Il coro parrocchiale in trasferta a Cavarzano presso la Casa di riposo Domenica 11 novembre 2007 in corrispondenza della festività del patrono San Martino, il coro parrocchiale è stato invitato ad animare la Santa Messa presso la Casa di soggiorno "Gaggia Lante" di Cavarzano. Grande soddisfazione è stata espressa dai volontari in servizio presso la Casa di riposo e dal cappellano della stessa, don Ivano Brambilla che ha celebrato la solennità, i quali hanno rim1ovato il loro invito e quindi ci aspettano molto presto per ripetere questa bella esperienza. Molto sentita e partecipata la Santa Messa alla quale hanno preso parte molti anziani e tra questi anche alcuni originari della parrocchia di Salce. A loro e a tutti gli anziani che soggiornano presso le strutture della Casa di riposo rivolgiamo il nostro saluto e le nostre preghiere e sicuramente un arrive d erci a presto! Paolo Sovilla «La Voce Amica» 5 da pag ina 4 gu ida del dotto r Fa bi o Mo sca esperto dell a materia, ammirare il g ia rd ino co n i v ia li e uli specc hi d 'acq ua che accompagnavano 1 momenti di relax deuli abita nt i de ll a v ill a ; qui ndi°c i siamo spos ta ti all ' intern o de ll' edificio e abbi amo visitato le be ll issi m e sa le ri c ch e di affresc hi e dipinti . Pe r alcuni di no i e s pe rti di music a ha destato particolare interesse la sala ali ' ultimo pi ano, che ricord a un a c hi tarra ro ve- sciata e c he , graz ie a ll a sua ottima acustica, fa venir vogli a di farsi una cantata (e chi vi di ce che qualcuno non si sia messo a cantare?) . Usc iti dall a vill a, il so le ini zia va orm ai a t ramo nt are, e dunque abbiamo deciso di intraprende re la strada del ritorn o, da ndoci app unt a mento all a prim a dome nica di ottobre del pross imo anno per trascorrere un ' altra bell a giorn ata come questa. SINODO DIOCESANO · Il cammino è solo all'inizio Gli anni di lavoro dedicati alla preparazione del sinodo diocesano avevano fatto capire che un sinodo non è solo un "evento" che s.i apre e si chiude. L'Assemblea sinodale , riunita a Borea di Cadore nel novembre 2005, a veva toccato con mano quanto è vasto l'orizzonte di un tale impegno e due mesi dopo , nella riunione conclusiva tenuta a Belluno, aveva sostenuto a larghissima maggioranza la necessità di prevedere qualche appuntamento di verifica negli anni a venire, perché il cammino iniziato potesse essere sostenuto e rivitalizzato. La prima verifica del cammino post-sinodale si è t enuta a Belluno sabato 27 ottobre, a poco più di un anno dalla consegna del libro sinodale (Feltre , 15 giugno 2006). L'appuntamento è stato preceduto da alcuni mesi di lavoro svolto a livello foraniale: rappresentanti delle diverse parrocchie , coor- dinati da un animatore (nel nostro caso don Mario Doriguzzi) hanno cercato insieme di verificare se e cosa fo sse "passato" della ventata sinodal e nelle proprie comunità, concludendo l'analisi con valutazioni critiche, propost e e sugge rimenti . Tali contributi si sono uniti a quelli dati da a ltri gruppi , parrocchie o persone singole che hanno r iflettuto sul tema, guidati da una apposita scheda distribuita in diocesi. La sintesi è stata presenta ta da don Giulio Antonio} nella prima parte dell'incontro di sabato 27 ottobre. Il bilancio di questo primo anno - se misurato sulla quantità, sui numeri, sul successo - è deludente. In alcune realtà della nostra diocesi il messaggio sinodale non è mai entrato. Ma anche là dove se ne è parlato tanto , la sensazione più diffusa è che si stia brancolando, soprattutto sul versante del "fare ": e adesso cosa facciamo ?p erché non ci dicono cosa dobbiamo fare? Grazie a don Giulio alcuni punti sono stati inquadrati meglio: «Si tratta di passare dalla metodologia tradizionale allo stile del primo annuncio, quello della "semina". Chiunque può annunciare! Non è necessario stravolgere le nostre abitudini; basta aprire gli occhi e il cuore. Chiediamo che vengano formati non predi catori o catechisti, ma persone capaci di relazione, capaci di accogliere, di condividere ... C'è un modello di chiesa che sta morendo, un altro che nasce ... ; chi tiene il libro sinodale chiuso, da che parte andrà ?». Per don Luigi Del Favero, che ha proposto una riflessione sulle prospettive future, il punto chi a ve per sostenere il cammino indicato dal sinodo è la formazione. Anche questa non necessaliamente attuata con iniziative nuove, ma ot- La sala teatro del Centro Giovanni XXIll, a Belluno che ha ospitato la prima parte dell ' assemblea di verifica. tenuta "impastando" meglio gli ingredienti che ci sono: «comunichiamo, parliamo, fa cciamo circolare esperienze e proposte, utiliz ziamo le risorse che ci sono!». Una formazione, quindi, che nasce dalla condivisione della vita e dell'esperienza: «fare d egli altri la nos tra preoccupazione», questa è la Ìnissionarietà alla quale siamo tutti chiamati. Lo stile missionario del cammino diocesano è stato poi approfondito da don Luigi Canal, che nel suo intervento ha indagato possibili ambiti concreti di missionarietà: «Non aspettiamo che la gente riconosca e aderisca sempre alle nostre strutture: bisogna uscire al loro incontro». Però tutto sta in piedi solo se è fondato su contemplazione e preghiera: «La missione è la naturale conseguenz a di una esperienza autentica di fede, un incontro con una persona, Gesù, che dà senso alla vita». Insomma la prima verifica sembra aver lanciato un invito ben fondato. Sappiamo che sinodo significa "camminare insieme". Se ci siamo un po' spaventati o persi perché non sappiamo "camminare" (quali passi facciamo?) , proviamo a ricominciare da quel "insieme" ... Il "cosa fare " nascerà da sé. Antonio Genuin Sempre il sabato 27 ottobre. durante la liturgia celebrata per tutti nel Duomo di Belluno. ogni zona pastorale ha presentato un simbolo del cammino sinodale fatto finora e da fare nei prossimi anni. La zona pastorale di Belluno ha presentato come simbolo un vaso sostenuto da du e ma ni. Nella sua struttura materiale è stato realizzato e donato alla forania dall'artista bellunese Luisa D'Alberto Case. Il vaso significa la nostra comunità: argilla sempre docile nelle mani del vasaio . Le mani che lo sostengono sono le mani del vasaio che è il Dio di Gesù Cristo . Per costruire la sua Chiesa. Dio usa le nostre mani. Ogni mano: un possibile co- segue a pagina 6 6 «La Voce Am ica» Lavori in corso oin progetto Oltre che il restauro del- 1 l'organo della chiesa parrocchiale e l a ti nteggiatura della chiesetta di Sant'Antoni o di Giamosa, di cui si parla in altra parte di questo notiziario, in questi mesi in parrocchia si sono dovuti affrontare altri impegni più o meno gravosi. Eccone alcuni. A San Fer1110 struttore di comunità. 0 1J ni mano : una ori lJ inalità . 0 1Jni mano: un carisma con la vocazione al ministero profetico. sacerdotale e relJale. Questo simbolo passerà in tutte le parrocchie della zona pastorale di Belluno. Vi sosterà una se ttimana . da una dom enica all'altra . allorché uno o più rapprese ntanti della parrocchia dove ha sostato fino a dome nica . lo porte ranno alla parrocchia successiva . all'inizio della Messa o al momento dell 'offertorio e lo conse11neranno alla nuova comunità che a sua vo lta . la domenica successiva lo porterà alla parrocchia successiva. Nella nostra comunità di Sa Ice il simbo lo del vaso sostenuto da due mani sosterà da domenica 24 febbraio 2008 a do- me nica 27 marzo. provenie nte da S . Gervasio pe r essere poi conse11nato alla parrocchia di Bes la domenica successiva. Sarà un mom e nto di catechesi e di riflession e sul cammino che facciamo per realizzare le indicazioni del sinodo diocesano della nostra Chiesa. Dopo aver con statato la • che consenta di proprecarietà dell 'impianto grammare il suono delle delle campan e (un bat- campane n elle varie occatacchio staccato, i supporti sioni liturgiche. A richiesta in meta llo traballanti, una di tutti gli abitanti di San situazione di sastrosa l'ha Fermo, si è deciso pure di far definita un tecnico), è stato installare un martello che affi d ato a lla ditta Mario segni le ore e le mezze ore di Vanin di Trebasel egh e di t utta l a giornata, dal Padova l'incarico di rin- m a ttino alle 6.30 fino a lle novare t utta l'impalcatura, 21.30. Le persone di quella di sostituire i motori delle piccola comunità sentono il campane, tutto l'impianto suono delle campane che li elettrico r elativo , e un unisce fra di loro e li fa nuovo orologio elettronico sentire più vicini a Dio. La scalinata d'ingresso alla porta principale della chiesa Anche questa scalinata è da rifare, perché va a pezzi. Abbiamo da tempo incaricato la ditta Vardanega di Belluno, perché appronti un progetto e ci faccia un preventivo. Solo in questi giorni a bbiamo visto u n incaricato prendere le misure del manufatto da sostituire. Quando i vari pezzi di marmo saranno tagliati, Mario De Luca e qualche suo amico provvederanno alla posa in opera, nella speranza che l'in- Il sagrato della chiesa parrocchiale Sono passati due a nni da quando il 24 agosto del 2005, abb iamo inaugurato con la presenza del vescovo il nuovo sagrato. Sapevamo già che il materiale usato per le fughe tra le pietre non avrebbe resistito, ma questo ci era stato imposto e così abbiamo dovuto fare . Ne abbiamo visto il risultato e in questi giorni la ditta Ennio Da Gioz (che ha eseguito, a suo tempo, i lavori del sagrato), sta rifacendo con materiale più robusto dette fughe. Una spesa che non era stata preventivata, ma che non abbiamo potuto evitare. Forse l'abbassamento del terreno o forse altro, fatto sta ch e il primo scalino d'ingresso alla scuola materna era diventato pericoloso per tutti, in particolare per gli ospiti della scuola materna. Anche in questa occasione abbiamo trovato la person a giusta che ha approntato il progetto della nuova sca- linata, n e h a seguito i passaggi burocratici, ha assicurato l'assisten za durante i lavori di rifacimento della g radinata e ... a ll a fine è stato contento di aver fatto un'opera buona e si è ,accontentato di un grazie. E stato il geometra Gianni De ll'Eva. Grazie ancora, Gianni! «La Voce Amica» L'asfaltatura della rampa del parcheggio nella scuola materna Anche questo un lavoro assolutamente necessario, vista la condizione deteri orata della precedente asfaltatura, il blocco totale del deflu sso delle acq ue, per cui ad ogn i temporale le acque penetravano ne l garage. depo sitando se mpre nuovo materiale di ingombro nelle fognature. Dopo mes i (quasi un anno a dir la verità) i lavori sono stati eseguiti dall a d itta De Prà d i Ponte nelle Alpi. Ci pare un lavoro molto ben eseguito e ne siamo sodd isfatti. S p eriamo be n e Mi rife risco al tetto della chiesa. Quando è avve nuto l' ulti mo tem- parale fortissimo , in qua lch e 1 giorno di ottobre che non ricordo, sopra l'organo appena restaurato cadeva acqua e non poca, fino a bagnare abbondantemente il suono della cantoria. È stato un colpo. Ho creduto in un primo momento che av rem mo dov uto fi nalm ente porre mano a tutto il so ffitto de ll a C hiesa, con quale spesa non volevo neppure pen sare. Po i, parland o con un tec nico, ho potuto capire che forse sarà possibile ovv iare ali ' inconveniente con una accurata rev isione de ll e co nve rse att o rn o a l cam- , pan ile. Forse sono quelle che non riescono a deviare l'abbondanza del l'acq ua di un te mpora lone. Spe ri amo be ne. La rev isione la fare mo fare e speriamo che sia la parola defin itiva. Speri amo bene, veramente' Festa di Sant'Antonio aGiamosa Me rcoledì 13 >Ji u >J n o . dopo un pomeri>J>Jio piovoso ma con una tre>Ju a serale. si è cele bra ta. co m e da tradiz io n e. la Santa Messa in onore d i Sa nt 'Antonio patrono de lla fra zio ne e tito la re del la c hi esetta d i v ia S ilva . Come sempre no tevole è stata la partec ipaz io n e. no n so lo di ad ult i ma a n c h e d i mo lt i bam bini che h an n o fat to da coro n a sed uti ai p ie d i de>J li al tari la tera li . La litu r>Jia è stata a lfie ta ta da i bellissimi c a nti d e i >Jiovan i accom p a>J n a ti dal suono del fl au to. de lle c hita rre e da lla tastie r a. La chiese tt a era p rofum ata da i bia nchi >Ji>Jli che orna v a n o >J li a lta ri pa rt ico la rm e nte curati. Alla fi ne de fl a S. Messa . poi. c" è stata la cons u e ta fes ta s ul sa>Jra to per un m omento d i condiv isione a rricchito da ll e m ol te spec ia lità preparate d a ll e fam i>Jlie di Giamosa. Ques t" anno la rico rre n za d i Sant"Anton io ha av uto un si>J nifica to pa rt ico la re: ne i >J io rn i p rece d e nti la festa. infa tt i. s i era no appena co nclus i i lavori interni di p uli zia e d i sistemazion e c h e h a nn o ri po rt a to la nos tra ch iesetta a fl a sua bellezza ori>Ji nale. I prese nti han no potuto a mmira re una c hi esa o rdin ata e piena di luce co n . a ll 'es terno defle due porte. de fle pietre posizio n ate pe r fac ilit arne l'accesso. Tali lavo ri d i sis te m azione del la Ch iesa sono s ta ti poss ibili >Jraz ie a tutt e que ll e pe rsone che . in va ri modi. ha nno voluto contribuire. La nos tra c h iese tt a (c h e a de tta de>Jfi esperti ha una buo na acustica). ha ino ltre ospita to. if 7 a>Jos to. u no de i concerti te n utisi in occas io ne de lla mani fes tazio ne "Be flu no estate festival". I professori S . Ba lestracc i. G. Casse tt a . A. Pierobo n e G. To rme n ha n no fatto suona re i loro fla uti con m us iche d i Bach. Bartok e Manc ini. La chiesa e ra >Jre mi ta e i presenti hanno pot u to asco lt a re music he e suoni d i a lto fi vefl o. Un >J razi e a l m aes tro De li o Casse tta per I' or>Ja n izzazione deffa serata. Renato Candeago 7 Il restauro dell'organo della nostra chiesa parrocchiale Nel mese di settembre, dopo un rapido sopralluogo, si è concluso il restauro dell 'organo , della chiesa parrocchiale di Sa Ice. Questo strumento musicale è stato costruito nel 1971 dalla ditta Ruffatti di Padova sulla cantoria della chiesa, nello spazio compreso tra le due porte principali di ingresso. Il tempo , la polvere e l'umidità hanno rovinato questo nostro prezioso strumento musicale e solo con una paziente opera di restauro si è potuta ripristinare l'intera funzionalità dello strumento. Sono state smontate e • pulite le canne ad una ad una, sono stati sostituiti e riattivati i circuiti e le schede elettroniche difettose, ed infine si è provveduto all'accordatura delle canne . Questo intervento finanziariamente impegnativo ha permesso di evitare dei danneg giamenti irrimediabili che lentamente avrebbero compromesso lo strumento. Pensiamo che la comprensione e la generosità di tutti i parrocchiani potranno aiutare ad affrontare questa spesa di alcune migliaia di euro per questo strumento che oggi, se ricostruito ex novo, costerebbe sicuramente qualche centinaio di migliaia di euro. L'organista Mario Mares ha sempre pazientato, ma era ultimamente anche molto preoccupato: che si andasse a finire con l'avere fra le mani (letteralmente) un arnese inservibile e sempre meno ricuperabile . L'abbiamo restaurato . E siamo contenti di averlo potuto fare, senza cifre impossibili. Dati tecnici Se siete un po' curiosi di saperne di più, possiamo darvi alcuni ragguagli tecnici sul nostro organo: - è un organo a canne con trasmissione elettronica costruito nel 1971 2 tastiere da 5 ottave circa 650 canne davanti: false canne. 3 aggiustabili o programmi a mano o sul pedale 3 manuali- al pedale della I tastiera manuale al pedale della Il tastiera unione della I con la 11 tastiera registro forte generale , ripieno (mezzo forte , o ripianino) e cornetto graduatore a 5 spie: ogni volta che si accende una spia suonano più file di canne fino al forte generale staffa dell'espressivo: apre la cassa acustica dell'organo. Gabriele Lorenzon «La Voce Am ica» 8 Un nuovo libro di Poesia di Fabio De Mas Un nuovo libro di poesie di Fabio De Mas. Dopo "Pezzi di vetro" (1 996), " Pioggia di rose" ( 1999), di cui abbiamo parlato in passato su queste pagin e, la vena poetica di Fabio si esprime in una nuova raccolta: " le emozioni di un viandanle " (200 7). La "poesia " di Fa bio, nelle tre raccolt e, ha rice vuto moltissimi riconoscimenti a livello locale, nazionale ed internazionale e 1110/tedelle sue poesie sono prese/I./ i in i111111111erevoli antologie. L'ultimo riconosci111e1110, in ordine di tempo, l'ha ricev11to al "IX premio lellera rio interna zionale Siracusa ", con il / premio per la poesia singola. 0 Riportiamo, col permesso del/ "A utore, una delle poesie del/ 'ultimo libro. Porta per titolo: PACE Pace, ascoltare le stelle sentire il mare cullare la luna. Pace, 11a1igare l'a11ima del mondo con occhi ba111bi11i sentire l'amore allargarci la vita. Pace, regalare tramonti difiori a cuori sconosciuti illuminare il cielo di sorrisi. Pace, capire gli occhi degli altri e gli altri abbracciare. Ringrazia mo F abio D e M as , ch e, pur lavo rando nell a Ditta di fa m ig lia , ha trovato il tempo e la vo lontà di laurearsi in scienze politi che a ll' un iversità di Bolo g na e di preparar i ad un'altra laurea in sociologia all' università di Trento. Auguri dottor Fabio! E complimenti vivissimi. I NOSTRI GRUPPI GRUPPO GIOVANISSIMI GREST 2007 Anche q u e st'anno og n i martedì e giove dì di luglio e agosto dalle 15.00 a lle 18.00 u n a q u a ra nti na d i vi s p i ba m bini con la s u pervision e di u n a ventin a di a nimatori del Gruppo Giovani e Giovan i ss im i h a tra s cors o p a r ecch i pomeriggi in a llegria e d iv e rti m e nt o e co n q u a lc h e in e v it ab il e d is sa po r e n e ll e r e l a z i oni d i grup po. No i abb ia m o chi a m a t o i m om enti ini zia li "fa se d' a c- e " ·b b. · · . cog l 1e n za : i a m rm a rnt t t" · · d · va van o e u r m s reme e cr~ d ev amo le s q u adre p er i · h . b 11 tt . d . g10c r e a e r rgruppo t ' · op er az rone . a pp ar~ n ~ m e nte s emplice , ma VI assih _ -· cu 11am o e e trova.r e un acd cor o co mun e imp eg n a p a recchio ! A volt e nei p omeriggi più l · t" t s o eggia 1' o p av a.m o pe i~ u na b r eve p asseggiata n e r di n tor n i p e r giocare a "BAND IERI NA" 0 a ll o "S P ARVIERO" n ei rati a ll' b p oAmllra. tt e q u a r o e m e zza 1a B · · . m er e n d a 1. u om ss1m1 pa nini con m armellata o nu. h. d. th t e li a e un b rcc rere r e fresco lascia va n o t u tti sodd . e tt " · . · d rs ia r ncan can o n e 1cone t" · · t e m po l e iorze, pr on ISSimi per il gioco più atteso di · 1a t u tt o 1· 1 p om e n · ggro P A RTITA A CAL C IO , b lu co t . e-i ll "' . n 1 0 ba 1. . . Era m e r a v iglioso ved erli corre r e d a un a p a r te a l - Siamo se dut i attorno a l tavo lo : è il primo giorno di Gruppo Giovanissimi. Stiamo parlando di cosa potremmo fare assieme. degli argomenti ch e ci piac er e bb e trattare ... Sil via sta giocan do con la gomma pan e di Anna , Marianna sta provando il suo evidenziatore ... ecco. la morale è che non si porta mai l'astuccio di scuola al gruppo ... Abbiamo in mente un sacco l' 1 d l l d a tra e campour a n o e di cose : la voretti pe r Na tale. ·d d · t · · n e n o; m que s o gioco s i aiutare Fulvio ad allesti re il Prepuò t r a nquill a m e n te con- se pio . a vvicinarci a d alcuni . . fer m a r e ch e s i di vertono gruppi di vol o ntariato e · · h l. · t a nti ssimo a nc e g r a ni - a nche ... fare una gitarella. patm a t ori!! tinare. giocare a pallavolo. orC l · · · o n a p i oggia , ovvia - ganizzare delle feste' · h.r srsvo · l gevano Ognuno dà il suo contributo. men t e , i· g10c d Il' ·1 ., · 1 l perché ognuno è bravo in qual~~ sa one e aln~ cosa ... e se si vuole ridere vera~ ~p ?ne va qu a e .et im 0 pm VIvace ... m a por or n ava mente. basta fare il solletico ad Anna ...provare per credere! su bito il sor r iso! L d. · d' 3 0 Vorrem m o ch e tan ti si a se i~~ i grnve i unissero a noi. per cui !"invito è ago s t o , ~ i e te nuta l a fes ta • rivolto a tutti' co nclusiva del G r est 2007 Vi aspettiamo i sabati pomep rece du ta d a ll a S. M essa, riggio dalle 14.30 nelle sale dela ll e 19 .00, a nima t a d a i b b. . . . l'Asilo Parrocchiale di Salce. a m mi e ragazzi ; a segmre Il Gruppo Giovanissimi t t . · h. 1 a ~e i;i a , a~ i g ioe i e r ~galim (gen t ilmente offerti ) · t · · d. t p ~r 1 pro agom st~ 1 ques a di verte nte es p erienza, che h · t. d a perm esso m q u es i u e Bambù è un termine comune · d" ·t d }" · m es.i in r ov.a r e eg i spaz~ : che descrive un gruppo di larghe e d ei m om en t i fo nda m enta li • erbe legno se (sottofamigli a l . d" ., e p e r a .cr esciti: i t u tt1. . i Bambusoideae , fami glia AnArn vedercr a lla prossima : dropogoneae/Poaceae). estate ' : Il bambù comprende 1250 · Maika e Denise Caso!, : specie all ' interno di 75 generi Chiara Colbertaldo : diversi, molti dei quali sono re•• lativamente veloci nell a creil!l;ii'ii'l~U'-:---~~-..~~, : raggiungendo la loro ma••• scita, •• turità in 5 anni, ma con fioriture •• non freque nti . I bambù nani • possono essere piccoli fino a 10 ••• centi metri in altezza , mentre •• quella dei giganti può arrivare a 15-20 metJ.i , e il più largo conosciuto (Dendroc alam us giganteus) cresce fino a 40 met1i con un dia metro di 30 cm. Il bambù è sviluppato maggiormente nei tropici, ma si a·ova natura lmente anche in zone subtropic ali e temperate di tutti i continenti. Per la sua messa a I dimora, vista la sua caratteri - I stica di aggressività rispetto alla vegetazione che lo circonda. si , consiglia di creare un cassonetto I di materiale feIToso o cemento. • per limitare la diffusione dei fusti sotterranei. La profo ndità dell a barriera deve esse re almeno I metro sotto terra. per gara nti re un· adeguata difesa al resto del giardi no. Fabio Mosca \c:oy:- Il bambù 1 1 «La Voce Amica » legno ed una lampada di bronzo; la chi ave del portello fu consegnata a Bro i Elena da Baldeni ga, ed a le i g iun gano i rin graz iamen ti de l parroco e dei parrocchiani, perché manti e ne il ca pite llo co l dov ut o decoro. Vad ano i nostri rin graziamenti anche al sig. Lena GiuseRpe, oste, il quale proprio in questi giorni , di sua iniziativa ed a sue spese lo stuccò e lo imbiancò, e scrisse sopra l' architrave a caratteri cubitali San Fermo (sopra mare m. 404). L'altariolo di san Fermo, eretto il 182 l co ll a facciata verso lo "Con il capitello sta crollando un pezzo di storia della città" Che il capitello , s itu ato s ull a destra nel prendere il viale verso la chiesa di San Fermo, sia in condizioni disperate. og nuno può constatarlo. bas ta un 'occhiata. Altra certezza: c ' è la vo lontà di metterci mano prima che sia troppo tardi, perché veramente "con il capitell o crollerebbe un pezzo di storia di Belluno". Giancarlo Fant, portavoce del comitato civico di Salce, ass icura che è stato già contattato un progetti sta che verifichi se ci so no vi nco li a rchitetto ni c i e s i occ upi delle proced ure per avviare la ristru tturazione e superare eventu ali d iffico ltà burocratiche . Sappi amo pure che un o sponsor è da tempo alla ricerca di qu alcuno che lo aiuti a reali zzare il suo desiderio di veder restaurato il capitello di San Fermo. Manca niente, allora? Allo stato attuale de lle cose , se mbra prop ri o che manchi solo la fase operativa: un progetto serio, il "sì" dell a Sovrintendenza. Il resto do vrebbe essere a posto ... Speriamo. Nota storica Vi riportiamo qui una pagina tolta dal libro di don Giuseppe Argenta "Noti zie storic he su S an Fer mo e Rustico" pubblicato come ma noscritto nel 1995, relativo a detto capitello, col titolo ... Altariolo di San Fermo " Questo altar iolo , prima e du rante la g uerra , si trovava in un o stato assai deplorevole. Due grosse pietre, che se rvi vano da fondamente ai fianchi , erano staccate dal muro; mancava la scalinata; il pavimento de l!' atrio fatto di pietrame, era tutto sco nnesso; lossatura de l co perto guasta dalla pioggia; dentro nessuna immagine religiosa; il Capitello era fuori di piombo di circa 15 centimetri , e minacciava di rovesciarsi per di dietro. Passato il lungo e disastros o temporale dell a guerra , si pensò di a mpliarlo costruendo di dietro nel fondo del sig. Aldo Nob. De Bertoldi un muro con un metro di entranza e di restaurarlo. I lavori di ingrandimento e di restauro furono eseguiti da Bortot Giuseppe da Salce e da altri operai , nell ' ottobre 192 1; e men tre si ingra ndi va la nicchia , in un se polcretto sotto la pietra che servi va da piedistallo della statua di San Fermo il cui busto senza capo, dalla casa di Cervo Dome nic a si portò nell a nuova canonica l'anno 19 14, si rinve nne un manoscritto in latino del seguente tenore: Federica Celato si è laureata con 110 e lode in Odontoiatria e Protesi Dentaria il 19 luglio 2007 all'Università di Padova. stradone, fa rag ionev olmente supporre che la strada na z ionale Belluno - Feltre - Treviso (ideata da Napoleone il Grande e forse anche tracciata dai suoi ingeg neri , ecostruita dall'Austria tra il 18 16 ed il 1833, anno in cui fu inaugurata), riguardo almeno al tro nco che passa per San Fermo, sia stata costruita tra il 1816 ed il 18 2 1. Prima cli qu est'epoca la strada principale dicomunicazione tra Belluno e Feltre era la strada vecc hi a, che passava per Crepei cli Pasaneghe, per Lastine di Col S an Michele , Chi ara macl a, Salce ecc.". Nicola Dallo ha conseguito la Laurea Specialistica in Economia e Gestione dell' Ambiente e del Turismo all'Università di Trento il 27 ottobre 2007. Chiara Isotton si è diplomata brillantemente in canto lirico al conservatorio Benedetto Marcello di Venezia il 28 settembre 2007. Laus Dea semper Ad maius devotionis incrementum erga San ctum Finnum Marryremet Beatissimam Virginem Mariam sub titulo Matris Spasimi, hoc sacellwn erectum.fuit a Reverendo Josepho Zuliani, parocho rectore huius foci, anno reparatae salutis MDCCCXX!, ldus Octobris Curiosa davvero: quel Capitello fu costruito nell'ottobre 182 1 dal parroco beneme rito di questa parrocchia Don Giuseppe Zuliani ; e ad un secolo preci so di distanza, cioè nell ottobre 192 1 venne ampliato e restaurato. I lavo ri costaro no lire 914, e per dann o di guerra si poté avere dopo una infinità di noi ose pratiche la so mma di li re 300. Dall a Chiesa parrocchi ale si portarono in quel Altari olo tre statue di 9 Eleonora Candaten si è laureata in Scienze dell' Architettura il 27 settembre 2007, a Padova. Si congratulano i genitori ed i parenti tutti, ma anche gli amici di sempre. Marcello Coppari, uditore giudiziario. Non è una notizia fresca fresca ma è pur sempre significativa. L'amico Marcello ha nei mesi scorsi brillantemente superato il concorso per uditore giudiziario, prima tappa verso la carriera di magistrato . E allora al dott. Coppari (per inciso, anche avvocato) i nostri complimenti, felicitazioni ed auguri! Che il "tuo" sia un servizio alla giustizia e alla verità. Ci uniamo allefamiglie ed agli amici nella gioia per questi importanti risultati. Che possano mettere le conoscenzee le nozioni acquisite al servizio del prossimo. Ricordiamo a chiunque avesse piacere di segnalarci la laurea di un loro caro, di comunicarlo alla redazione. «L a Voce Ami ca » IO Una data da non dimenticare Il 25 aprile 2007 è una data che i ragazzi dell 'A.D .S. Salce Renault Dal Pont difficilmente potranno dimenticare . Dopo anni di impegno e duro lavoro , sono riusciti a conquistare il loro primo trofeo : la Coppa Dolomiti . Infatti , proprio lo scorso 25 aprile , all o stadio Umberto Orzes di Ponte nelle Alpi , si è svolta la finale della Coppa di Lega provinciale , riservata alle squadre di terza categoria , che ha visto di fronte il "nostro" Salce contro la Rinascente Cornei. La compagine della nostra frazione era giunta alla fase conclusiva dopo aver eliminato squadre più blasonate come Lon garone , Valpadola ed Alpina , arrivate tutte ai primi posti in campionato e ciò ha reso ancora più merito all 'impresa dei nostri ragazzi. Il match contro il Cornei è stato equilibratissimo , con tanto gioco a metà campo e poche occasioni da gol , tra cui È ta ta un a gra nd e fes ta ch e ha v is to la p a rte cip azio ne d i p iù di un mi glia io d i per o n e qu e ll a ch e s i è te nuta a Sa lce d o me ni ca 4 novembre in occasione d el 23° Merca tin o di Sa n Ma rtin o, pe r la pre p a r azione del qua le tutte le associ azioni opera nti n ella p a rracchi a hanno unito le loro fo r ze e le loro ca p a ci tà in settimane di ferventi prepara tiv i. Mo m ento so lenne la Santa Messa presieduta da l p a rroco do n Ta rcis io Pi eco lin il q ual e h a vo luto a nche ricord are i ca duti di tutte le g u err e d ava nti a l m o num e nto a i ca duti s ul sag ra to d e lla chi es a, a ll a presenza del locale Gruppo Alpini. P er qu a nto ri g u a rd a il Mer.ca tin o, grand e soddisfa z1one d a parte d egli orga ni zza to ri i qu a li h a nno p o tuto conta r e un a presen za d i pubblico im p o- la più nitida è capitata proprio al Salce, ma il colpo di testa del "bomber" Dametto ha centrato in pieno la traversa. Così le due squadre sono arrivate al 90°, esattamente come avevano iniziato, sullo 0-0 e ci sono voluti i calci di rigore per assegnare il trofeo . Decisiva è stata la parata del portiere giallonero Fregona , sul primo penalty alpagoto, mentre infallibili si sono dimostrati tutti e cinque i rigoristi salcesi . Alzata cos ì la coppa al cielo , da parte di capitan Roni , via ai festeggiamenti , con tutta la numerosa tifoseria: docce di rito per il presidente Ezio Caldart e la dirigenzatuttaedovviamenteper mister Luca Redi , artefice quanto i giocatori - di questo prestigioso successo . E per finire , carosello in auto , con tanto di clacson e bandiere, per le vie di Salce e Giamosa. Fatemelo dire : questo dovrebbe essere lo spirito vero e genuino del calcio e dello sport e in generale . Soffrire , lottare e magari gioire, anche per i piccoli traguardi che , magari, non sono paragonabil i alle grandi vittorie dei campioni di serie A, ma sono ugualmente indimenticabili per chi , come me e i miei compagni , è riuscito a raggiungerli. Questa vittoria è stata il degno epilogo di un biennio in cui tutta l'A.D.S . Salce Renault Dal Pont ha dimostrato serietà, SaIce: Mercat'lllO d'1San Mart'lllO impegno e spirito di sacrificio per riuscire a portare a casa, finalmente, un risultato importante. Un risultato che , lo spevivamente , potrà riamo inorgoglire anche tutta la nostra frazione e magari avvicinarla all'attività di questa squadra che così degnamente la rappresenta. Il capitano dell 'A.D.S . Salce Renault Dal Pont Claudio Roni artigianato e di sartoria andati1ettera1mentearuba. Scopo della stessa è stato ancora una v olta unire le forze per "fare comunità " in solidarietà. Ilricavatodellagiornata, infatti, andrà ora diviso equamente per la realizzazione di una chiesa nella missione di don Livio Piccolina Canudos-Bahia in Brasile, per il sostentamento della locale Scuola Materna L.A. Carli e per il restauro dell'organo della chiesa parrocchiale di Salce. Nel pomeriggio, al termine del pranzo, mega cruciverba organizzato dal Gruppo Giovani e dal Gruppo Giovanis simi di Salce, che hanno fornito anche la consueta disponibilità come provetti camerieri. n ente, con p a r e cchie cen- 1 tipici tradizionali ed altret- r Appuntamento ora al tinaiadipersoneospitate per tante porzioni daasp orto, cui prossimoanno. il pranzo a d egu s tare piatti vanno aggiw1ti gli oggetti di Gianluca Nicolai 4 novembre 2007 r «La Voce Amica» ASalce la solidarietà è di casa con ben 14 gruppi o associazioni Premiata un'associazione distintasi afavore di malati bisog~osi Nella nostra comunità la so lidarietà è di casa: sono presenti , alcuni anche da vari decenni , ben 14 tra gruppi e associazioni divolontariato che prestano la loro opera individualmente o in collaborazione quando gli obiettivi da raggiungere sono comuni. Ogni anno i festeggiamenti in onore del patrono San Bartolomeo offrono loccasione per celebrare il lodevole p1imato, attribuendo un riconoscimento alle realtà locali che si so no distinte per impegno nel soc iale . Nell ' ultima edizione della manifestazione. durante la serata conclusiva del 26 agos to, il locale comitato civico. a nome dei gruppi operanti in parrocchia, ha consegnato una targa ali ' A. V .A.B . (Associaz ione Volontari Assistenza Bisognosi). L 'associazione è nata nel 1972 e nei suoi 35 an ni di attività si è dedicata con efficacia ed entusiasmo ali ' assistenza gratuita dei parrocc hi a ni am mal at i, po rta nd o un a tangibile prova di solidarie tà che s upera gli interessi personali , le convinzioni ideologiche e le situazioni economiche. Lo spirito dello statuto stabilisce che eventuali offerte o contributi ricevuti debbano essere destinati per scopi assistenziali possibilmente locali . Infatti il sentimento che anima i nostri volontari si traduce in: "donare vuol dire amare". I loro fo nd a tor i so no stati Angelo Carline Giovanni Tibolla entrambidi Salce. Da loro è venuta l'idea c he probabilmente è maturata con due chiacchiere scambiate in osteria. Li s ping eva e animava un comune spirito di altruis mo , d i soc ia lit à vecc hio stampo d e l seco lo p assato. E sembra strano che una tale idea fila ntropi ca s ia sca turita da due persone che per na tura erano se mpre inclini allo sc he rzo , al buon umore , due veri buon temponi . Si ii volsero al parroco di allora, don Gioacchino Belli , che spalanc ò loro le porte, incorag g ia ndoli , lodandoli e con I' agoiunt a a nche dei s.uo i. s ug-. a . gerime nti . La pnma nun10n e s1 tenne il 14 dicembre 1972 all a presenza degli aderenti ali ' iniziati v~: fu la prima asse mblea che conto ben 10 uomini e 18 donne e nell a quale si stabilì la denominazione: associaz io ne parro cc hi ale per l'assistenza volontaria ad a mmalati bi sog no si (A .V.A.A .E .) poi semplifi cata in A.V.A.B. D a allora il gruppo è cresciuto . La sua attività si è tradotta in ben 14.259 ore di assistenza, oltre a quelle prestate a favore degli anziani che era no ospiti degli allo ggi della scuola materna, ricevendo vari riconoscimenti: i più importanti il "Premio di Natale 1979" consegnato dalla famiglia Arrigoni in memori a del dott. Enri co e il premio della bontà "PapaLuciani" consegnato dal vescovo Maffeo Ducoli il 6 febbraio 1983 . Ora gli iscr itti sono 62, 4 5 donne e 17 uomini , che oltre agli scopi per i • quali è nata l'associazione, si dedicano anche alla pulizia dei locali delle opere pairncchiali e all 'assiste nza di persone con difficoltà varie . L'attuale presidente Rino Val nel suo di scorso , ha sottolineato la necessità di avere nuo vi aderenti , vista la non pit1 giovane età degli attuali componenti. Renato Candeago Gruppo Alpini di Salce Domenica 25 novembre: ·l'annuale assemblea, preceduta dall'alza bandiera e l'onore ai Caduti. Una particolarità di notevole interesse ha caratterizzato l'incontro di quest'anno: nel salone della Scuola Materna, sabato 24 si è tenuto un incontro pubblico incentrato sulla missione in Afganista n del 7° Reggimento Alpini di Belluno e sul progetto uma nitario "Belluno Kabul", con testimonianze illus trat e d a materia le video. Il progetto umanitario cons i ste n ella r e alizza - zione di un poliambulatorio destinato alle donne della capitale afgana e ai loro figli ove poter effettuare corsi di alfabetizzazione, di educazione all'igiene, di assistenza al parto con personale medico e paramedico italiano. L'iniziativa (che è a buon punto di realizzazione ed è stata sponsorizzata da tutte le autorità di Belluno, dal Vescovo al Prefetto) è stata accolta con favore ed entusiasmo. Anche la nostra parrocchia si è sentita onorata di poter dare il proprio contributo. Il Solidarietà • ericonoscenza Riportiamo di seguito una lettera arrivataci da Belgrado a seguito dell'invio di una grassa rimessa di jeans (donataci da una ditta locale) e di una buona scorta di Nesquik, pure offerti gratuitamente da un magazzino di Belluno, ai quali rinnoviamo il nostro "grazie" per l'opportunità che ci hanno offerto di far felici molte persone. Rispondono così: Belgradb, 22 agosto 2007 Rev.do Signore Don TARCISIO PICCOLIN Parrocchia di SALCE 32100 BELLUNO Reverendo don Tarcisio, La ringraziamo tantissimo per i jeans nuovi che avete preparato e soprattutto per il N esquik che ha dato tanta gioia sia ai bambini che agli adulti. Sono arrivati proprio nel momento giusto, prima di un incontro che già tradizionalmente si organizza in un monastero serbo ortodosso di circa 150 persone per vivere insieme cinque giorni il dialogo della vita . Vi sono persone adulte, giovani e bambini, ortodossi, cattolici, musulmani, non credenti tra cui albanesi, serbi, croati , sloveni, ungheresi. La maggioranza delle famiglie non potrebbe sopravvivere senza un aiuto finanziario o in natura che viene da altri paesi, dato che tanti, se hanno un lavoro, è solo un lavoro temporaneo con dei salari bassissimi (di circa 150 euro al mese) e spesso non ricevono la paga per alcuni mesi. Quindi, per quest'incontro hanno dovuto mettere da parte spiccioli dopo spiccioli, a costo di sacrifici, per pagarsi il viaggio e una quota minima al giorno per l'alloggio. Riconoscentissimi vi salutiamo cordialmente, assicurando le nostre preghiere per Lei e per tutti i suoi collaboratori! A nome di tutti, Julianna Aranyos «La Voce Amica» 12 16 MARZO 2007 Come cambiare il mondo ... Problema alcol: anch'io posso fare qualcosa "Il vino fa buon sangue ... Il vino • aiuta a socializzare, a dimenticare i dispiaceri ed a percepire tutto più Una mattina Sam. un ragazzo qual- facile e leggero". Queste espressioni fanno parte siasi, di unpaesequalsiasi, in un giorno qualsiasi. si alzò con in testa un chiodo della nostra quotidianità, le senfi sso: voleva cambiare il mondo. Per ti amo ripetere fin da quando tutta la vita si ostinò a cercare di eravamo bambini , prima in fafermarelegrandi guerre elecosebrutte miglia, poi nell'ambiente di lavoro e che accadevano ovunque. Ma più soprattutto nei luoghi di ritrovo e di gridava di smetterla... meno lo ascol- divertimento dove l'alcol è, oramai, tavano. Dopo qualche anno passato • compagno indispensabile per la inuti lmente a urlare ai quattro venti sicu ra riusdta di una se rata. 11 come voleva che fosse i I mondo e consumo d1 bevande alcoliche fa !> enza aver ottenuto alcun minimo ri- parte della nostra cultura in quanto è un prodotto che, da secoli, è presultato, Sam cadde in una grande tri' tczza. Si sentiva un fallito, un buono a sente sulle nostre. tavol e ed in passato ha cost1tu1to parte inienull a. e ovunque andava vedeva che grante di una dieta molto povera. llllla la felicità che aveva sempre soForse è proprio tale "famigliarità" gnato per quel mondo non esisteva. con questo prodotto a farci sottovaNon '<lpevapiùcosa fare. >i stavadirigendo verso un fiumein preda al ladisperazione. Ma fu allorachepassò da1·anti auna chiesa. Decisedi entrarvi.Dentroc ·era 1utare 1 danni che p ro~oca il consu~o d1 sostanze alcoliche. La un prete piccolo piccolo. ma dall' animo grande grande. Stava leggendo ad alta soc1eta 1n cui v1v1amo.c1pmpina rnce un brano dcl Vangelo. Sam entrò e si fermò ad ascoltare. Il prete leggeva: cont1nuamente modelli da 1m1tare " ... poi i discepoli di Gestì si misero a disrntere per sapere chi era rra loro pitì imper aver succes~.o nella v1ta,,ed portante. Ges1ì si accorse dei /om ragim1wne11ti: allora prese 11n bambino, se lo essere sempre alla moda e ' pose accanto e poi disse loro: "chi accoglie quesw bambino per amor mio acquesto vale anche per ci bo ~ becoglie me. e chi accoglie me accoglie il Padre che mi ha manda10. Infa11i. chi è il vande . Ou.ella stessa soc1e.~a che pitì piccolo tra 11111i roi. quello è il pitì importante' .. » . po11nomd1sce ~ava nti alle stragi A questo punto si fermò di scatto. accortosi della presenza di Sam. lo guardò del sabato sera , 1~c1dent1 stradali negli occhi ecapì chequel ragazzo ave1·abisogno di qualcosa. Si diresseverso di provocati per 11 45 Yo, ?1rettamente lui e ;cnza chiedereniente cominciò araccontare: "A/f ragile rro11co di 11n albe- o indirettamente, dal! uso d1 alcol, rello. il giardiniere leg<Ì 1111 robusto palo difrassino che gli facesse da tutore e lo dato che dosi anche minime d1 tale ai11111sse a crescere diritto. Quando il relllo i11ritarn alla drm:a. /'albero adole- sostanza sono in grado di alterare scellle agitai'({ la c/1ioma sempre pitìfo lta e incominciai'({ a dondolare. e gridarn: le capacità di guida. .. Lasciami perfarnre... perché mi tieni così:' Guarda 11111i gli altri si lascia110 Senza contare il fatto che un rnllare dal re/I/o. Perché solo io dern stare così rigido:'''. "Ti spe::eresti .. ri- terzo dei suicidi è correlato all'uso petern i11jlessibile il palo. "opp11re /Hl'nderesti delle brutte posi:ioni. dirente- di alcol e purtroppo la Provincia di re.1ti brutto e stortignaccolo 1 ". "Sei solo 1-ecchio e inridioso. lasciami. ti dico 1 ". Belluno, risulta detenere il triplo dei Il gim'(//1ea/berosi dirinrnlarn co11 tlllta la rna/iH:a. ma il recchio palo resistern suicidi ri spetto alla media nate11au'me111e, pitì saldo e ostilwto che mai. Una sera d'estate. w1111111ciatoda 111011i zionale. Di fronte a questi tragici e lampi. accompag111110 da rio/ente sfe r:ate di gm11dine. 1111 uragano si abbatté eventi, specialmente se hanno per s11/la :1111a. Ghermiw daif 11riosi tentacoli del remo./ 'a/berei/o scricchio/arn in protagonisti ragazzi in giovane età, 11111e le gi11n111re. con la chioma che a tra(ti sfìorarn la terra. Lefolate pilì fo rti tutti noi ci interroghiamo sul perché quasi strappal'({/IOle radici dal terreno. "Ejìnita.' .. pe11sarn /'alberello. "Resisti e su cosa sia possibile fare per amico'" gridò iln'l'Ce il recchio palo. che raccolse 1111/e le fo r:e che gli rima- • evitare che tali disgrazie si ri11ern110 e sjìdà la bl(fera. Una lotta d11ra. lunga. este1111a111e. Ma al/afi11e /'a/be- petano. Il guaio è che, spesso, rirei/o era .rnlro. Il palo inrece era morto. spe::mo i11 d11e miserabili monconi. versiamo tale stato di frustrazione L 'a/berei/o giorane capì e allora comi11cià a piangere. "No111ni lasciare... ho e sofferenza sulle istituzioni e sulla ancora bisogno di te 1".Non ebbe risposta. U11pe::odi palo era a11com stretto al società, ritenuta colpevole di non giorn111' tro11co dal laccio. Come in 111111/tim o abbraccio. Oggi. i pas.rnnti fare abbastanza per evitare che ciò g11arda110 111em rigliati q11e/ robusto alberello che. nei giorni di remo. sembra accada, senza renderci conto che siamo noi la società e che, per poter q11asi che stia rnllando tenerame11te un recchio pe::o di legno secco". cambiare le cose , dobb iamo, Detto questo il prete si alzò e uscì dalla chiesa dicendo: "Il mondo è grande .. prima di tutto, modificare il nostro meglio lasciarlo stare1" . Sam pensò alungoaquelleparole. si alzò etornòacasa. comportamento. Quella nottedormì comenon aveva mai dormito. Si sve!!liò lamattinacheaveva Il primo passo è riuscire a sentirci capito quello che il prete gli voleva dire. Non clovel'a ca7nbiare il mondo. ma coparte attiva della comunità in cui viminciare eia se stesso e dalle persone che aveva vicino. viamo , dove abbiamo modo di Dopo qualchegiorno camminando per strada videun ragazzo alto egrosso che agire e di influenzare positivasela prendeva con uno più piccolo. Volèl'a lasua merenda. Erano90chili contro i mente, anche solo con il nostro 55 scarsi del più piccolo. Conqualchesberlaquellopiù grosso ottennequelloche esempio, le persone con cui vevoleva ese neandò. Samsi avl'icino allora al piccoloragazzoesi fece direil nome niamo a contatto; come scriveva di quello più grosso. Dopo qualchegiorno andò da lui. Cominciò aparlargli egli Pavese "Un paese vuoi dire non chieseiI perché loavevafatto eil perchélofaceva praticamenteogni giorno."Che esse re soli , sape re che nella domande ... rispose lui ... perchésono il più forte'". Sam allora gli raccontò quello gente, nelle piante. nella terra c'è chegli avevadetto un pretepiccolo piccolo. ma dall· animo grandegrande. poco qualcosa di tuo" e quindi ognuno è tempoprima. Ealla fineaggiunse: "Se anchelapersonapiùgrande egrossa impa- responsabile non solo di se stesso rasse aessere l'ultima. e invece cheprovare a fare il vento distruttoreprovasse a ma anche del benessere della cofare il palo di frassino, ovunquenel mondo spunterebbero fiori di felicitù'" Il ra- munità in cui vive. gazzo grosso capì la lezionee eia quel momento non fece più lo spacconeperché Lo Stato e i vari enti pu bblici era il più forte come il vento. ma anzi. cominciò a comportarsi come il vecchio cercano di arginare il consumo di palo di frassino. Samquella sera si accorseche erariuscito a cambiarequalcosa bevande alcoliche intervenendo vicino alui. era poco. ma questo gli bastava. Il giorno dopo si svegliò. e videche con leggi e campagne di sensibilizaltrepersoneavevano fatto comelui. Dopo qualchemese il mondoera comeSam zazione e prevenzione , diffon aveva sempre sognato. La pace e la felicit:1regnavano ovunquee per chiunque. dendo inform azioni sui danni che Ora... mi chiedo... questoSam eraun ragazzo qualsiasi. di un paese qualsiasi. in provoca l'assunzione di alcolici, un giorno qualsiasi... unocometeinsomma! Quindi ... perché nonprendi esempio ma questo certamente non basta e da lui ecambi il mondo vicino ale'I Scoprirai chepuoi cambiareil mondointero '! tutti noi abbiamo il dovere di impe- gnarci per promuover.e la salute della società, ed in particolare della comunità in cui viviamo, inquanto è di fondam entale importanza essere consapevoli che il benessere collettivo parte, prima di tutto, dal benessere personale di ognuno di noi in modo che il nostro esempio di uno stile di vita sano si diffonda il più possibile, quasi per contagio. L'alcol ista non è un malato ma una persona che ha adottato uno stile di vita non sano, che ha assunto comportamenti appresi dall'ambiente in cui vive , ma che possono essere modificati attraverso la promozione della cu ltura del non bere nel contesto fam igliare e sociale che lo circonda. Efficace strumento della promozione di tale comportamento è il Club degli Alcolisti in Trattamento, comunitàdifamigliechesisonoconosciutegrazieallacondivisionedi un problema comune e che , una volta superato il problema alcol , continuano a riunirsi una volta alla settimana condividendo le gioie e le difficoltà della vita quotidiana, all'insegna di valori come l'amicizia, la solidarietà, l'amore, l'accettazione incondizionata dell'altro. Il Club non è un'associazione chiusa , una setta segreta ma si propone di essere una porta aperta per le famiglie in difficoltà e per questo si confronta apertamerne con la comunità in cui opera organizzando momenti di divulgazione e di informazione e partecipa, insieme ai servizi professionali, alla creazione di una rete territoriale per la promozione della salute. Nel Club è presente la figura del "servito re insegn ante", una persona che fung e da catalizzatore del cambiamento e del processo di crescita e maturazione delle fami glie; il servitore insegnante non è una figu ra professionale ma un volontario che ha partecipato ad un corso di sensibilizzazione sui problemi alcol-correlati ed ha dato la sua disponibilità per portare avanti questo progetto di prevenzione e promozione della salute. li prossimo corso di sensibilizzazione si terrà al Centro Diocesano di Spiritualità "Papa Luciani", a Col Cumano di Santa Giustina, dal 24 al 29 settembre 2007, è gratuito ed aperto a tutti gli interessati: può essere una buona occasione per approfondi re la conoscenza dei danni e delle problematiche legate all'assunzione di bevande alcoliche e, per chi lo vuole, diventare "servitore insegnante" e contribuire al miglioramento delle condizioni di vita di tante famiglie che , grazie al Club, sono riuscite a ritrovare la serenità. Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi al Servizio Tossicodipendenze ed Alcologia di Auronzo di Cadore. te!. 0435 402596. e-mail: [email protected] «La Voce Amica» 13 24 agosto: San Bartolomeo, 24 ore vo ey 24 agosto : San Bartolomeo , patrono di Salce , tempo di sagra per l'inter a frazione. Anche q u est'a nn o si è svolta, in onore del nostro patrono, la tradizional e festa di San Bartolomeo. Il ricco programma di appuntamenti è ini zi ato giovedì 23 agosto con il 1° TrofeoRen a ultDal Pont , un tria n gol are di calcio ch e h a vist o di fro nte i pad r oni di casa d e l S a lce , sot to l a n u ova guida t ec n ica di G i orgio C u g nach, l 'Al pes CesioP ez, gui dato da M ich ele S chiocchet e d il Foen di Luca Redi e ch e ha vist o propr io qu est i ultimi aggiudicarsi la manifestazione. L'indomani, 24 agosto, è stata l a volta d e lla M es s a Solenne in onore di San Bartolomeo A postolo , concelebrata da t utt i i sacerdoti della forania di Belluno e, a seguire, d e l tr adiz ionale "pranzo dei n onni e degli anziani " d ella parr occhia , svoltosi sotto la nuova ed a ccogliente tettoia della sede dell'ass ocia zion e "4 st elle Don G io a cchino B elli" presso il cam po sportivo. La sera dell o s t esso ve nerdì, poi, il classico appun tament o d e l "pia dina part y", che quest'anno h a permesso ai moltissimi, accorsi sotto il t endon e d el campo s p ortivo , di gu stare la t ipica prelibatezza r oma g n ol a, m e ntre sul palco ~ i esibivan o "Diego & P a olo", il noto duo ca bare tti st ico di Zelig Off ch e per qu a.s ~ due ore ha sottoposto tutti i presenti ad u n a raffi ca di battute e dive rt e nti s simi sk et ch . Sabat o 25, poi, è stata la v olt a dell' evento clou : l'in izio d ell'S• edizione d ell a 24 ore di pallavolo 4x4: una m a nifestazione organizzata dall'associazion e "4 Stell e - Don Gio a cchino Belli" in collaborazione col Gruppo Giovani , nota no~ solo in pr ovincia, ma ormai in tutto il triveneto e forse anch e oltre. E la su a fam a è stata confer m a t a d a i n um eri , d av ver o s t ra ordinar i : 57 squad re iscritte, olt~e 38~ giocatori, p art e ci p a nti anche da Trentino , E milia Romagna e Toscana. È stato davvero un s u e- l cessane per u na "maraton a non stop" con clu sasi nel pom eriggio di domenica 26 e Vi proponiamo questo editoriale, pubblicato sulla Gàzzetta dello Sport del 1Oottobre u.s., che fa riferimento alla partita Pergocrema-Inter, del campionato "Pulcini" - regione Lombardia, terminata 40-0 per l'Inter. Vi farà rifiettere su ciò che il calcio e lo sport dovrebberoessere da vvero; soprattutto in questi giorni caratterizzati da fatti anche tragici. Dedicata a tutti i bambini che amano il calcio e ai loro genitori. Claudio Roni Lettera a un pulcino che ha perso 40 a zero r (di Luigi Garlando) CaroPuJcinodelPergocrema,che hai subito40 gol dall'Inter, è stato un lunedì duro, a scuola? Io sono convinto di no. Invece di sfotterti per il risultato, i tuoi com- pagni ti hanno chiesto com'è giocare contro la maglia di Ibrahimovic. Vero? E tu ti sei sentito orgoglioso di poter rispondere e hai raccontato il tuo pomeriggio speciale, senza nulla di cui vergognarti. Hai fa tto benissimo. La vergogna per una sconfitta, l'interesse esclusivo per il risultato, per la classifica e per tutti quei numeri , che già fan no venire mal di testa nell'ora di matematica, è roba da grandi. I grandi credono di sapere tutto. "Quando sarai grande, capi rai", ripetono sempre. Ma ci sono cose che si capiscono solo restando piccoli. Per esempio, che un partita di calcio è un giocoe che il gol, a ben guardare, non è la parte più allegra, perché quando la palla entra in rete, l' arbitro fi schia e intmompe il di vertimento. Domenica l'Inter ha interrotto per 40 volte il divertimento, il tuo Pergocrema nep pure una. W il piccolo, grande, Pergocrema che ha giocato per lo spettacolo! E se sul 39-0, i baby-nerazzurri si sono detti: "Facciamone ancora uno", significa che non si senti vano al sicuro . In fondo , vi temevano. Giusto? Poi, domenica sera, magari, haiseouito Lazio-Milan in tv e hai visto il povero Muslera, (portiere lazi ale, n.d.r.) prendere 5 gol che gli sono pesati come 40. Stringeva le ginocchia, come i puledri appena nati, e la palla gli passava in mezzo alle gambe. Una fi gura.. . Però, finita la partita , non è scappato. Si è presentato alle interviste con uno zainetto in spalla da ragazzino e, sorridendo con i suoi denti da coniglio, ha spiegato: "Sono giovane. Ho sbagliato. Mi spiace. Migliorerò". Non si è vergognato neppure lui e anche lui era or~oglioso per averp~tuto affrontare rn un grande stad10, a 22 anni, una squadra prestigiosa come il Milan. Il portierino non è ancora ere- sciuto abbastanza da dimenticare che il calcio, prima di tutto, è un gioco. Nel dopo-partita, Muslera è stato il migliore, da applausi. Imparare a perdere è molto più difficile di imparare a vincere. Per esempio, ci sono portieri cresciuti troppo che, dopo un paio di gol, fanno finta di aver preso un pugno, per quella maledetta malattia dei grandi di pensare solo al risultato. Il tuo Pergocrema ha combattuto e rispettato le regole fino al 40° gol: questa è la vostra vittoria. E poi vedrai - presto migliorerete, come dice Mu slera. Di venterete bravi come il cremasco Riccardo Ferri e l'Inter invece di venire a riempirvi la rete di gol, magari, vi offrirà una maglia. Ma se no n succederà, va bene lo stesso. L'importante sarà sempre avere a di sposizione un pallone da rincorrere. Ovunque. Il guaio non sono 40 palloni in rete, ma la febbre a40che ti impedisce di allenarti o la pioggia che ti costri nge a giocare a Scala 40 in salotto. La gioia non viene dal risultato, ma dalla possibilità di correre e divertirsi co n gli amici . In questi giorni , Del Piero, potrebbe spiegartelo meglio di chiunque altro. Magari sarà più difficile farlo capire ai vostri papà. Il responsabile del settore giovanile del Pergocrema lo ha confermato: "Domenica, dopo la partita, i genitori erano amareggiati molto più dei ragazzi". Naturale. A loro sfugge ciò che voi sapete a memoria: "Chi si diverte, non perde mai". Provate a insegnarglielo. Con molta pazienza. Ciao Pulcino del Pergocrema e buon calcio! che ha fatto da prologo a ll'evento fin a le della sagra: "F esta p e r noi , fe sta p er tutti '', il m om ento che da qualche anno celebra le 14 associa zioni di volontariato della Parrocchia di Salce e che quest'anno ha visto premia t a l'A.V.A.B . per la sua benemerita attivit à. E, dulcis i n fundo , l 'appre zzatissima esibizione del Gruppo Folk di Cesiomaggiore , con cui gli organizzatori e i collaboratori tutti (oltre un centinaio, a nche in questa edizione! ) hanno datp l'appuntamento al prossimo a nno per l'edizione num ero 9, targata Salce 2008. Sì , p erché è impor tante che questa manifestazione continui a crescere ed a proseguire nel t empo. Non è facile che si creino una coesione, uno spir ito di collabora zi one t ra le persone come invece ormai da otto a nni accade per questo evento. Si lavor a p er m esi, a st retto contatto, n ei r itagli di t empo ch e il lavoro , lo studio, gli impegni familiari con sentono, affinché tutto in quei pochi giorni - vad a per il verso giusto : e i risultati stanno a te stimoniare che questa è la strada corr etta su cui proseguire. Ormai, t r a coloro ch e organizzan o que st a manifestazione da anni , s i s ono creati rapporti così saldi e profondi che vanno oltre la semplice collaborazione, fin a lizzata all'eve nto e questo è, for se, il dato più significativo. È per t ale motivo che è au s picabile che tutt o non v enga las ciato solo nelle mani degli "storici" organizza tori , ma ve nga portato avanti anche dall'impegno e dalla fantasia di un numero crescente di per sone. Salce ha r itrovato la voglia ed il piacere di fare com unità att orno al proprio patrono, in un modo nuovo, festoso ed appr ezzato all'esterno. Soprattutto, ha ancora ~ a possibilità di cresce re m qu es to: con l'appo r to di tutti. Claudio Roni «La Voce Am ica» 14 Per il Bollettino 1/07 * Dalle fra zioni Bettin 238,80; Ca nal 27 ,00 ; Canza n Al to 27 ,50, Canza n • Basso 32 ,50 ; Cas ari ne 52 ,00; Co l di Sa lcc 12 1,00 ; Giarnosa 245 , I O: Mari siga 50 ,00: Pcrc sine 20,00; Prama gri 80,50; Salcc 193 ,87; San Fe rm o 37,00: Ada Dc Salvador Fant 50; Marta D' lsep Frigimeli ca 50. * Altre offerle Ald o Fa nt (R oma) 20: Paola Picco lin (T rent o) I O; Ernes ta Va lt Ca ndeago I O: Ott orina Dc art IO: Laura Saron idc IO: Colett i Alba e Pi erina 40: Bianca Fcnti 20: Faghcrnzz i Margherita IO: Ma ri a Co lbcrta ldo 5: Norma Capraro 5: Dal Con te Zad ra Emi li a 50: Renat a Pic co lon (Trent o) I O: Da Rold Lui gia (Bes) 5: Nev ia Dc Pra IO: Piccine I li Rita 20: Vi lm a Dc Bona 20: Attili o Dc ll"Eva 20. Spese per il Bolle11i11011. 1107 Tipog rafia I .O 18.00 Spedizione 16.20 Per le Opere della Parrocchia * /11 111e1110ria - di Pietro Dcli" Eva. il Coro Parrocchi ale I 00: il frat ello Gi no 100: - cli Mario Ce lato. la fami2 li a 20 - di Du ili o Pitto. la fami !'!l ia -iO - cl i Leo nild a Dal Pont la fa miglia IO: - cl i Ca rl o e Bruno Bianchct. ivcs Bia nchct 30: - cl i Lucia Dc Bias io Lai. il marito 50. - dci defunti Cari in 30: - de ll a mog li e. Co rrado Luchct1a 20. - dei defunti di famiglia . N.N. 30: - di Carla Dal Farra. la famiglia 100: Orso lin a Dallo 30: N.N. 50: il Co nsigli o Pastorale. il Coro Parrocchiale. il gruppo Catechi ste. e famiglie Colbertaldo 377: - cliGimanniBortot.lafamigJia 100: .N. SO: Gia mbattista Arri go ni 50: il Coro parrocchia!~ I 00: Orso lina Dallo 50: - cli Giuli etta Spo nga . fam. Gu ido Sponga I 00: - cli Carl o D"lnci1. la famiglia 200: - dei de funti cli famiglia. Nevia De Pr:i '.W: - cli Mario e Ameli a Fan t. i figli 40: - dei defunti cli famiglia. Giorgio Marco lina 50: - cli Rina Cos tantini Muratore. il marit o 50: - dei cld. cli famiglia. Lina Bianchet30: ~ - cli Walter Da Rotei. la famiglia so. - cl i Anna De Zan Fia ban e. il marito 50: le nipoti Luciana 50: An na SO: Clori nda 50: - cl i Ange lo Dalle Cort. la mog li e IO: Condivisione - di Vittorio Rolcl o, Giambatti sta Arri goni 50; - di Laura De Nard , la mamma 70: - di Nico la Licci ardi , la nonna Kate Zampo lli 40; - di Ugo Dallo. la mogl ie, per fiori , 50; - di Tito Calclart, la moglie 20; - ciella moglie, Renato Bo go 20; - della moglie , Mario Bian che! 20; - de i defunti cli fam igli a, Dino D' Incà50: - di Mari a Tormen, la fi gli a Ilda Fe lt rin 100; - de i Qe nitori , Patri zia Cariin. - di A~nge l o Fant, moglie e figlio 50: - di Giu seppe D" Isep. moglie e figli a 50: - dei defunti di fa mi 21ia-Aclaecl Enrichetta De Sal~ador I 00. * /11 occasio11 e ''"'' del Ba11esi1110 - di TommasoCa lclart, i ge nitori 50: nonn a Alda 50: - di Greta e Siria De Pellegrin . i Qe ni tori I 00: i nonni De Pelle2rin I 00: - d(Vera Co mi ott o. i ge nit ori 40: i nonn i Totano 100: - cli Tob ia Dal Pont, i gen itori 100: i nonni Dal Pont 100: - di Gisele Giacomin , i genitori I 00: la non na Colbert alclo 50: N.N . I O: la bis non na 50 : i nonni Giacornin I 00: 50; - di Nicole De Polo, la famiglia 30; - di Marco Capraro, i genitori 90 e i nonni sponga 50; - cli Federica D' Incà, i genitori 50; - cli Anna Laura Canova, la fam . 50; - cli Andrea Crapanzano, la fam. 50; - cli Laura Calò, la farn . 100; - cli Martina Barbi. la fam. 50 e la nonna Maria 25; ** della prima Comunione - cli Carlotta De Barba, la farn. 70; - di Alessia Bacloin, la fa rn. 50; - cli Mattia Ronch , la farn. 70; - di Fede ri co Dalle Grave. la fa m. 60: - cli Alberto Dell ' Eva, i nonni Corsetti 50; ''''' della laurea - cli Federica Celato, i ge nitori 40; ''"'' della Cresi111a Altre offerte Fam. Giacomin 200; N.N. 30: N.N 450; Orsolina Dallo 20; Maria De Menech 50 ; N.N. (lampada del SS.) IO: N.N. 40: Alb ert o Gi amosa (PD ) 1.000: N.N. 200: N.N. 30: Renato Candeago 30: Sil vana Colbertalclo. per fi ori 40: N.N. 40: Piccine Ili Rita I 00: N.N . 50: MariaColbertaldo. per fiori 25: Giulia Carlin. pro restauro organo 50: N.N. 30: Lidia De Salvador. on. B.V. 20: Ivana Selvestrel 40: Bett ina Luchett a. per lampada Santissimo 11 0: Fam. Giovanni Bo zze tto: Emilia D"ln cà IO : Attilio Dell' Eva 10: Fam. Ernesto Crapanza no , sec . loro intenzione. 50: Ro sa nn a e Gabriele Lorenzon 100. - cli Valeria Deanna. la mamma Per i lavori di tinteggiatura ''"'' del M{//ri111011io - cli Fra ncesca Totaro e Giuli ano Comi otto. gli sposi I 00: i Qe nitori Totaro 200: - di Silvano e Cri sti ana Ross a. gli sposi I 50: - del 50" cli Matrimonio. Ciso e Mari a Colbertalclo 90. Mancanza di parola? Sul bollettino del giugno 2006 , a spiegazione del "perché" non era uscito il numero di Pasqua , chiedevo scusa ai lettori che avevano manifestato il loro disappunto , promettendo maggior fedeltà. Un altro fallimento! Se nell'anno scorso sono usciti tre numeri (Pasquagiugno-Natale) , quest'anno , meno ancora: due numeri : a Pasqua ed ora, a Natale . ll minimo di un periodico , per non diventare un "numero unico". Non sto ad elencare le cause o le scuse . Sono pa- recchie . Mi basti dire che il nostro notiziario esce ed uscirà quando è frutto di impegno comune, della collaborazione di una pluralità di "firme", di volontà comunitaria. Saràmenofrequente, ma probabilmente più ricco di informazioni sulle varie espressioni della nostra comunità di Salce. Ringrazio tutti i collaboratori di questo foglio di Natale e riserbo per loro un particolare augurio di buon Natale. Il direi/ore responsabile Don Tarcisio Piccolin della chiesa di S. Antonio a Giamosa Oltre all e tante offe rte anonime fatte in occas ione del rinfresco del 13 giugno, festa del patrono, per la tinteggiatura sono state fatte le seguenti offerte: Farn. Sperotto 200: Bruna De Din 50; Fam. Torrnen 20: Ginetta Capraro 15 ; Giulio De Menech 200; Ivan a De Nard 25; Rem igio Piccolin IOO; Giulietta Dosso50: Giovanni Dal Pon t 50 : Norin a D' lncà I 00; Mario Bianche! 130: Giuseppe Smani a 1.000; Ezio Roni 120; Farn. Perl o 30; Liletta Bianche! 30; Rosa Toffo li I O: Dami ano Savi 50: Anna D' lnc à 50; d. Tarci sioP. 50: Renato Candeago 150; Enrico De Nari I00: Lui gi Soppelsa 50; Lucia Ri ghes 15 ; Lina Da Rolt 50: fam . Dell'E va, Col S. Marco 250: Gabriella Serafini 50: Diana Gamberlotto I 00; Ti ziana Varclanega 50. Giusto giusto quanto necessario per coprire completamente tulle le spese. Gra::.ie. Per la chiesa di San Fermo: rinnovo dell'impianto delle campane e dell'orologio elettronico per il suono delle ore e delle campane Fam. Gian carlo Fant 500: Fam. Cesare De Zolt Sappaclina I00: Saivalore Pangaro I O: Anna Zanchetta I O: fa rn. Italo Nigro 100: fa m. Antonio Tamburlin I 00: fam. Augusto Fag herazzi 40: Carlo Fiabane 5: Rino e Giova nni Pilat 100 : fam. Achille Gaggia 1.000; Ivano Venturini 200: Paolo e Simona Pellegrini 50: N.N. 70. li costo totale cieli' opera è stato cli euro 7.500. Per la Scuola Materna In mem. cli Pietro Dell 'Eva. le nipoti Don atell a, El sa. Giuse ppina e Maria I 00: N.N. 50: Flavio Caso! 20: N.N. 50: mem . cli Giulietta Sponga. Pierantoni o e Valeria Sponga I 00; in mem. di Carla Dal Fain. zia Mari a. Lui sa e Bruna 150: fa rn. Mario Montaguti 100: occ. cre sim a cli Valeri a Dea nna, i sa ntol i Carlin Alfio 50: in occ. della Cresima di Federica D'Incà, i nonni D' lncà 50: in mem. cli Giovanni Bortot e Carla Dal Farra. Cici Carlin 50: in occ. ciel funerale di Giovanni Bortot 11 O: Maria Cristina Zoleo I 50: funerale di Carlo D"Jncà65: funerale cli Primo De Din 70: in mem. dell a nonn a Eleon ora Guarnier Perera. le nipoti Cri sti na e Marina 160: in mem. di Prim o De Din , la fam. 50 : i fra telli Carlin fu Giuseppe I00: Stefania Mus soi 500: An na Bortot 20; fun era le di Ann a De Zan 5: Walter De Barba 25: Mario De Barba (UD) 25: fun era le cli Antonietta Zennaro 18: in mem. di Antoni etta Zennaro, la fig lia 50. A tutti il grazie più sincero. «La Voce Amica» Cosa accade nella nostra Scuola Materna 113 settembre la scuola materna "L. A. Cari i" ha riaperto i battenti dopo i due mesi di vacanza estiva (non proprio per tutti , dato che qualcuno ha f requentato anche il centro estivo nel mese di luglio). Da subito alcune novità: è arrivata la nuova maestra Silvia Faustini che ha sosti~ tuito la maestra Luisa Pierobon che ha scelto di passare alla scuola primaria. Silvia è giovane e forse con non molta esperienza, ma si è subito dimostrata collaborativa, partecipe e positiva sia nei confronti delle altre maestre che dei genitori e soprattutto dei bambini. Altra novità sono: la " Sezione primavera " che ha dato la possibilità ad un gruppetto di bambini piccoli di essere accolti dalla nostra scuola (per piccoli intendiamo i bambini che hanno compiuto i due anni entro il settembre 2007). Le premesse ci sono tutte perché l'anno scolastico prosegua nel migliore dei modi. Ecco intanto alcune tappe vissute fino ad oggi: 114ottobrei bambini si sono recati con insegnanti e genitori allo Zoo di Cortigiano (VI) , ammirando la varietà e la bellezza di tanti animali; essi hanno potuto, come San Francesco e nel giorno a lui dedicato, ringraziare Dio per tutto il creato. Nel mese di ottobre i bambini hanno poi avuto la grande opportunità di incontrare sei signori di Rivamonte Agordino che sono venuti alla scuola materna perfare una dimostrazione di come i nostri nonni fac evano i cesti , le maschere, le gabbiette per gli uccellini , di come impagliavano le sedie e di come facevano i "scarpett". - Alcuni giorni dopo hanno potuto incontrare la si- • gnora Anna Bortot che si è presentata con la sua fedele "corleta" a far vedere come si filava la lana. - Un'altra iniziativa degna di esser ricordata è l'adozione a distanza che tutte le famiglie hanno deciso di portare avanti su proposta delle insegnanti. E bello far capire ai nostri piccoli che una nostra piccola rinuncia può servire ad aiutare chi è meno fortunato. Dicono che chi ben comincia è a metà dell'opera ... e allora ... BUON PROSEGUIMENTO! Ed ancora vogliamo ricordare che, anche quest'anno, un volonteroso gruppo di genitori, ha realizzato oggetti di vario genere, che poi sono stati venduti domenica 11 novembre in piazza a Belluno in occasione della fiera di San Martino. Veramente bravi. La maestra Stefania Mussoi e tutlo il personale della Scuola Materna 15 Anagrafe parrocchiale Hanno ricevuto il Battesimo nella Chiesa Cattolica 2. Tommaso Maria Caldart di Pierpaolo e Mauriz ia Venuda - n . il 18 o t tobre 2006 e battezzato il 22 aprile 2007 - Belluno. 7. Mattia Bianchet di Mauro e Chiara Giacchetti- n. 28 ottobre 2004e battezzato il 30 settembre 2007 - Corte di Giamosa. 3. Emanuele De Luca di Massimiliano e Valentina Nicolao - n. 1'8 ottobre 2006 e ba ttezzato il 13 mag gio 2007 - Col di Salce. 8. Tobia Dal Pontdi Adriano e Valentina Vieceli - n . il 4 agosto 2007 e battezzato il 7 ottobre2007-ViaMarisiga. 4. Greta De Pellegrin di Fabio e Carla Fant - n. 25 febbraio 2007 e b attezzata il 14 luglio 2007 - Via Prad e. 5. e la gemella Siria De Pellegrin di Fabio e Carla Fant - n. 25 febbraio 2007 e battezzata il 14 lug lio 2007 Via Prade. 9. Gisele Giacomin di Pie rpaolo e Carla Colbertaldo n . 1'8 m aggio 2007 e ba ttezzata il 21 ottob re 2007 Via del Boscon. A~ /~\ 10. Giosuè Gerlin di Giacomo e Antonella Tibolla - n . il 2 febbraio 2007 e battezzata nella chiesa di San Rocco a Belluno il 22 settembre 2007 - Viale Europa. Ai neo batte:a.ati, benvenuti nella nostra comunità cristiana e auguri alle rispettive famiglie. :1007/~008 6. Vera Comiotto di Giuliano e Francesca Totaro - n. il 20 luglio 2007 e battezza ta il 15 agosto 2007 - Salce. Col pcm1csso dcli' Autorità Ecclesiastica Iscrizione al Tribunale di Belluno n. 1111985 Sac. Tarcisio Piccolin Direltore responsabile Stampa Tipografia Piave Sri - Belluno «La Voce Amica» 16 Hanno celebrato il loro Matrimonio davanti all'altare - Silvano Rossa e Cristiana De Mattia, il 6 o t to bre 2007, nella chiesa di San Ferm o. I nostri defunti 7. Giovanni Bortot di anni 69, Col di Salce, deceduto il 16 aprile 2007. 8. Carlo D'lncà di anni 78, Via Marisiga, deceduto il 29 aprile 2007. - Francesca Totaro e Giuliano Comiotto, il 26 m aggio 2007, n ella ch iesa di Salce. FUORI PARROCCHIA - Stefano Tormen h a sposato Ellis Nogarè il 2 giugno 2007 a Cadola. Anche alle nuove famiglie, i più cordiali auguri di vita serena e f elice. 9. Primo De Dio di anni 75, Giamosa , deceduto il 4 maggio 2007. 10. Anna De Zan in Fiabane d i 11. Antonietta Zennaro ved . Fonda di anni 85, Bettin, deceduta il 7 agosto 2007. 12. Vittorio Roldo di anni 83, Via Marisiga, d eceduto il 18 agosto 2007. anni 87, Sa n Fermo, d e ceduta il 13 luglio 2007. Per i nostri defunti, la preghiera della Chiesa e per ifa miliari la nostra solidarietà ed amicizia.