Comunicato stampa trasmissione report diritti TV

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Comunicato stampa trasmissione report diritti TV
Football Supporter Europe (F.S.E.) Member
Comunicato
La vicenda dei diritti televisivi: “Heri dicebamus” e “Meglio tardi che mai”
Ieri,la nota trasmissione televisiva “Report”, condotta dalla giornalista Milena Gabanelli, andata in
onda su Rai 3, si è diffusamente occupata della complessa vicenda relativa alla
commercializzazione dei diritti televisivi concernenti le gare di calcio.
Il servizio, visibile integralmente su www.report.rai.it, riprende argomenti e considerazioni già da
tempo sviluppati da Federsupporter, come dalla ripubblicazione della sottostante Nota in calce,
consultabili sul sito www.federsupporter.it.
Peraltro, è sufficiente leggere il sotto trascritto articolo pubblicato sul predetto sito
www.report.rai.it per comprendere come il servizio andato in onda potrebbe essere agevolmente
attribuito alla stessa Federsupporter.
“Lo scorso giugno il tribunale di Roma ha messo sotto inchiesta alcuni dirigenti di Rai, Mediaset,
La7 e Infront. L'indagine ruota intorno all'imprenditore David Biancifiori che secondo i magistrati
otteneva appalti in cambio di soldi e assunzioni. Sotto osservazione è l'edizione di Sanremo del
2013. In Rai pesa anche l’inchiesta giudiziaria su mafia capitale: Giuseppe Ietto era considerato
un prestanome del boss Massimo Carminati e gestiva i bar Rai di Roma e Torino. La Rai stessa
ha accertato altre vistose irregolarità in molte altre gare d'appalto. Quali responsabilità emergono
dalle inchieste interne della Rai? Infront è la società advisor della Lega di serie A per i diritti
televisivi. Biancifiori curava per loro la regia delle partite di calcio a San Siro. Anche alcuni dirigenti
Infront avrebbero preso soldi in cambio di appalti. La storia di Infront inizia nel 2001, quando Sepp
Blatter, il plenipotenziario della Fifa ora travolto da indagini americane e svizzere, decise di
liberarsi della società che fino ad allora si era occupata dei diritti tv dei mondiali di calcio,
passandoli proprio a Infront. Oggi, Infront è in mano a una multinazionale cinese ed è guidata dal
nipote di Blatter, Philippe. La filiale italiana di Infront ha attualmente in mano il calcio italiano: è
Advisor della Lega Calcio per la commercializzazione di tutti i diritti media nazionali ed
internazionali dei campionati italiani di calcio di Serie A e B, Coppa Italia, Supercoppa Italiana e
Campionato Italiano Primavera. L'anno scorso si è tenuta la gara per l'assegnazione dei diritti
triennali della serie A. L'Autorità Antitrust ha aperto un'istruttoria per accertare se l'accordo finale
ha leso la concorrenza e la procura di Milano sta indagando per ostacolo alla vigilanza”. - See
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http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-7a6e3c06-ba3b-41c9-8a89ea46a26c52f8.html#sthash.GHL31OGD.dpuf.
Della questione si occupa anche un articolo, a firma di Marco Iaria, a pag. 21 de “La Gazzetta
dello Sport” di oggi, 12 ottobre.
Resta soltanto da dire, con rammarico, in ordine alla vicenda in oggetto, “Heri dicebamus” e
“Meglio tardi che mai”.
Ufficio Stampa
Roma 12 ottobre 2015
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Via Alberico II, 11 - 00193 Roma
Tel./fax 06 68192311
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Diritti Tv: indagine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano
(Avv. Massimo Rossetti, Responsabile dell’Area Giuridico – Legale)
In un articolo apparso su “La Repubblica” del 26 settembre scorso, a firma di Marco Mensurati ed
Emilio Randacio, si da notizia che la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano
avrebbe aperto un’indagine relativa alla attribuzione e spartizione dei diritti tv sulle partite di calcio
concernenti i Campionati di Serie A del triennio 2015 – 2018.
L’indagine, secondo quanto riportato dal suddetto articolo, avrebbe preso le mosse dall’istruttoria
avviata il 13 maggio scorso dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCOM):
istruttoria che ipotizzava un’intesa restrittiva della concorrenza intervenuta tra Sky, Mediaset,
Lega Calcio e Infront.
Ciò premesso, si tratta di materia e argomenti di cui Federsupporter aveva avuto modo di occuparsi
sin dal giugno 2011.
Al riguardo si rinvia al dettaglio cronologico delle Note redatte dall’Avv. Rossetti sul problema,
consultabili sul sito www.federsupporter.it.
In particolare, l’attenzione veniva richiamata nel 2013, allorchè l’allora Presidente dell’AGCOM,
Giovanni Pitruzzella, aveva inviato al Parlamento una nota critica circa i criteri di ripartizione dei
diritti tv derivanti dall’applicazione della cosiddetta “Legge Melandri” (Decreto Legislativo 9
gennaio 2008, n. 9).
Con riferimento a tale nota evidenziavo come fosse stata sottolineata l’esigenza di modificare le
norme in vigore nel senso di dare vita a un meccanismo che premiasse il merito, cioè i risultati
sportivi conseguiti, piuttosto che incoraggiare e premiare le rendite di posizione costituite dai bacini
di utenza e dai risultati sportivi storicamente conseguiti nel tempo.
Nella nota, inoltre, si sottolineava la necessità di dare maggior peso agli interessi del tifoso –
consumatore, essendo la normativa Melandri troppo sbilanciata a favore della tutela degli interessi
delle società sportive e delle pay tv.
A tutt’oggi, evidentemente, nè i Governi nè il Parlamento hanno tenuto alcun conto di quanto
suggerito dall’AGCOM.
Successivamente, con riferimento agli esiti dell’aggiudicazione dei diritti audiovisivi concernenti le
partite della Serie A per il triennio 2015 – 2018, in una nota del 7 luglio 2014 intitolata “Diritti Tv:
“Legge Melandri” o “Legge Malandrina” ?”, , nel più ampio contesto delle criticità e degli aspetti
relativi a tale Legge, rilevavo come la suddetta aggiudicazione non si fosse svolta nel rispetto del
principio di competitività delle procedure per l’aggiudicazione stessa, secondo quanto stabilito
all’art. 6 delle Linee Guida della Legge, bensì come essa fosse stata frutto di un sostanziale patto
spartitorio intervenuto ex post e indipendentemente rispetto agli esiti di tali procedure.
In particolare, mettevo in luce il ruolo, sempre a mio avviso, anomalo di Infront.
Più precisamente, appariva, come appare, generica ed ambigua la definizione di Infront quale
“advisor”, posto che il ruolo e le funzioni in concreto svolte da Infront, nell’ambito delle
operazioni per l’aggiudicazione dei diritti tv relativi al triennio 2015 – 2018, fossero stati quelli di
vera e propria intermediazione.
Quest’ultima vietata dal Decreto Legislativo n. 9/2008 che, per l’appunto, proibisce il collegamento
degli organizzatori degli eventi sportivi, vale a dire le società, con soggetti intermediari.
Risultava e risulta, viceversa, che Infront avesse avuto e abbia rapporti commerciali con non poche
società di calcio e che, addirittura, secondo quanto riportato nell’articolo su “La Repubblica”, essa
sarebbe partecipe di quote di alcune di tali società, tra le quali vengono indicate il Bari, il Brescia e
il Parma.
Rilevavo, altresì, che, ai fini dell’aggiudicazione dei diritti tv, non vi era e non vi è, in realtà,
nulla da consigliare o da intermediare, non sussistendo un sostanziale mercato in ordine a tali
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diritti, dovendosi intendere per “mercato” l’esistenza di una pluralità di venditori di un bene e di un
servizio, in concorrenza tra loro, nonché l’esistenza di una pluralità di potenziali acquirenti di tale
bene o servizio, pure in concorrenza tra loro, poiché vi è, da un lato, un venditore monopolista (la
Lega Calcio) e, dall’altro, vi sono acquirenti duopolistici (Sky e Mediaset).
Nessuna meraviglia, dunque, che la materia dell’aggiudicazione dei diritti tv e il ruolo in essa
svolto dai protagonisti di tale aggiudicazione abbia suscitato, per così dire, l’attenzione e
l’interesse, non solo dell’AGCOM, ma, a quanto pare, anche della Magistratura Penale.
D’altronde, non è un caso che il dr. Raffaele Cantone, attuale Presidente dell’Autorità Nazionale
Anticorruzione, nel suo libro “Football Clan”, Rizzoli Editore, 2012, avesse osservato che il
sistema calcio “E’ oggi succube dei diritti televisivi che condizionano i bilanci in maniera
sproporzionata…Le altre stelle europee non dipendono dalla televisione, che rappresenta una voce
importante nei conti ma comunque minoritaria rispetto alla capacità di fare impresa…I diritti
televisivi arrivano di stagione in stagione: stimolano l’abitudine a navigare a vista, con programmi
sul breve periodo…I criteri per la suddivisione tra società sono alquanto bizantini…In questa
equazione oscura il peso delle prestazioni è bassissimo: solo un quinto dei fondi viene ripartito in
base alla classifica degli ultimi campionati…Questo affare è interamente gestito dalla Lega
Nazionale Professionisti, più spesso chiamata Lega Calcio, una sorta di autogoverno del pallone
diverso dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio, ma molto più potente perché organizza i tornei
e domina la risorsa principale” (pagg. 270 – 271).
Avv. Massimo Rossetti
Le analisi dell’Avv. Massimo Rossetti sul tema “ Diritti televisivi”:
“Uno tsunami sui diritti televisivi per la trasmissione delle gare di calcio: la sentenza del Consiglio
di Stato” 6 giugno 2011.
“Uno tsunami sui diritti televisivi” 13 giugno 2011 .
“Trasmissione audio-visiva delle gare di calcio: importante sentenza della Corte di Giustizia
Europea” 11 ottobre 2011.
“ L’intervento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sui diritti televisivi: i nodi
vengono al pettine. Le proposte di Federsupporter.” 19 aprile 2013.
“ Trasmissione televisiva delle gare: nuova importante sentenza della Corte di Giustizia Europea”
26 luglio 2013.
“Diritti TV: si prospetta un pasticcio di cui faranno le spese i tifosi” 9 giugno 2014.
“ Diritti TV : “ Legge Melandri “ o “ Legge Malandrina”? 7 luglio 2014
Roma 1 ottobre 2015
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