laboratorio di chimica analitica
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laboratorio di chimica analitica
H F-XC A N GE H F-XC A N GE N bu y .d o LABORATORIO DI CHIMICA ANALITICA 1) Determinazione della durezza dell’acqua tramite titolazione complessometrica L’acqua «dura» è quella ricca di sali disciolti, per cui provoca incrostazioni e depositi. Tale proprietà è dovuta in massima parte alla presenza di ioni calcio e magnesio (Ca2+ e Mg2+), e solo in minima parte ad altri cationi (quali Fe3+). La presenza di calcio non è dannosa per la salute, e l’acqua può essere considerata potabile anche se è molto dura. Un limite comunemente adottato è di 500 mg/L (espresse come CaCO3). Tale limite è dettato essenzialmente da motivazioni economiche, perché, oltre ai danni provocati dalle incrostazioni, i sali di calcio riducono l’efficacia dei detersivi, in quanto formano sali insolubili. È infatti noto che l’acqua di montagna, solitamente povera di sali, risciacqua con difficoltà le ultime tracce di sapone, che continuano a sciogliersi e a produrre schiuma. Per ridurre i danni causati dalla durezza sono stati sviluppati dei trattamenti specifici delle acque: ai detersivi vengono aggiunti agenti complessanti (zeoliti, fosfati, policarbossilati) che rendono poco disponibili gli ioni Ca2+; nelle acque di caldaia bisogna eliminare completamente gli ioni che provocherebbero depositi. La concentrazione di calcio e magnesio può essere determinata analiticamente per mezzo di titolazioni con acido etilendiamminotetraacetico (EDTA): HOOC HOOC N N COOH COOH La forma meno igroscopica di questa molecola, e quella che si trova normalmente in commercio, è il sale bisodico biidrato Na2[H2EDTA]· 2 H2O (P.M. = 372.24 g/mol). Nella sua forma completamente deprotonata EDTA4- ha ben sei gruppi basici, che possono legarsi ai cationi Mn+ e formare complessi chelati a formula [M-EDTA](4-n)-. N.B. si tratta di molecole in cui l’ EDTA è legato covalentemente al catione, sempre in rapporto molare 1:1, indipendentemente dalla natura e dalla carica del catione. Tipicamente, i sei bracci del legante assumono coordinazione m w o m c u-tr a c C lic k to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE c u-tr a c N y bu to k lic ottaedrica attorno allo ione centrale. La struttura allo stato solido del complesso [Mn(III)EDTA] esemplifica questa geometria: L’EDTA forma complessi stabili con moltissimi cationi, e quindi sono state sviluppate metodologie di analisi per determinare, tramite una titolazione complessometrica, la concentrazione di molte specie chimiche ivi inclusi molteplici anioni, attraverso analisi indirette. La versatilità del metodo, però, rende necessaria una scelta oculata delle condizioni operative (in primo luogo il pH e l’ indicatore) per rendere selettiva l’analisi. La stabilità dei complessi dipende fortemente dal pH del mezzo: i sei “bracci”del legante possono dissociare dal catione metallico e legarsi ad H+, spostando verso destra l’equilibrio [M-EDTA](4-n)- + mH+ → [HmEDTA](4-m)- + Mn+ Quindi, per ogni specifico catione esiste una concentrazione massima di H+ (pH minimo) oltre la quale non è possibile effettuare l’analisi. Per Ca2+ ed Mg2+ (vedi grafico) tale pH è circa 9.5-10, che può essere facilmente ottenuto con un tampone ammoniacale. .d o o w m C m Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N y bu k lic competere con l’EDTA per il catione e che cambi colore a seconda della forma in cui si trova. In presenza di M libero, l’indicatore è complessato e la soluzione apparirà di un colore. Quando invece tutto M è coordinato da EDTA (punto di equivalenza), la soluzione cambierà nettamente colore (viraggio), segnalando la fine della titolazione: + M - Indicatore → [M - EDTA] colore 1 + Indicatore colore 2 Gli indicatori sono molteplici, hanno nomi commerciali che ne ricordano l’utilizzo e possono essere scelti in funzione del catione da analizzare e di quelli che possono verosimilmente interferire. ERIO T è tra i più comuni, va benissimo per molti ioni, compreso il magnesio, ma non per il calcio. La Muresside ed il Calcon sono specifici per quest’ultimo. La durezza può essere espressa come concentrazione di Ca2+ (in mg/L o mmoli/L). Una unità di misura che è ancora molto usata è la durezza in gradi (°) che può essere definita come mg di CaCO3/100 mL di acqua. La massa molare di CaCO3 è 100 g/mole, per cui se si analizzano 100 mL .d o m o w Per cogliere il punto di equivalenza è necessario un indicatore, una sostanza che sia in grado di EDTA C m c u-tr a c to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE c u-tr a c N y bu to k lic di acqua con una soluzione di EDTA 0.01 M, la durezza è ricavabile senza alcun calcolo stechiometrico. Infatti se analizziamo 100 mL di acqua a °F gradi, stiamo trattando proprio F mg di CaCO3, pari a F/100 mmoli di Ca2+. Il punto di viraggio si avrà quando sono state introdotte F/100 mmoli di EDTA, corrispondenti ad un volume F/100 * 0.01-1= F mL di soluzione di EDTA. In conclusione, il volume (in mL) di titolante utilizzato sarà numericamente (ma non dimensionalmente) uguale alla durezza in gradi. Nell’ambito di questo laboratorio, si eseguiranno due analisi in condizioni diverse, per determinare sia il magnesio che il calcio. Una prima analisi, a pH 10, usando come indicatore ERIO T, servirà a determinare la somma dei due cationi; poiché EDTA complessa prima il calcio e poi il magnesio, ma l’indicatore segnala quest’ultimo, si avrà il viraggio quando le moli di EDTA aggiunte saranno uguali alla somma delle moli di Ca2+ e Mg2+ presenti. In una seconda fase, si opererà a pH molto più alto, precipitando il magnesio sotto forma di Mg(OH) 2 e si titolerà solo il Ca2+ residuo (indicatore Calcon). A) Preparazione della soluzione di EDTA 0.01 M. Si pesano su bilancia analitica 2.5 mmoli di Na2[H2EDTA]· 2 H2O (P.M. = 372.24 g/mol) e si trasferiscono in matraccio da 250 mL. Si riempie circa per ¾ con acqua distillata e si scioglie completamente. Si porta poi a volume, aggiungendo acqua fino alla tacca e si agita vigorosamente per omogeneizzare la soluzione. Tale soluzione viene trasferita nella buretta, assicurandosi che sia pieno anche il beccuccio al di sotto del rubinetto. Si calcola la concentrazione effettiva della soluzione preparata. B) Titolazione simultanea di Ca2+ e Mg2+ (durezza totale) Si misurano esattamente (con pipetta) 50 mL di acqua da analizzare e si trasferiscono in una beuta. Si aggiungono 25 mL si soluzione tampone ammoniacale, ed una punta di spatola di ERIO T. Si titola poi con EDTA, fermandosi quando il colore della soluzione cambia definitivamente da rosso a blu. Si calcola la concentrazione totale (in mmoli/L) di calcio e magnesio, e la durezza in gradi. ATTENZIONE: se sono presenti molti ioni idrogenocarbonato, [HCO3-], a pH 10 si formerà un precipitato di CaCO3 che può anche essere invisibile. Questo precipitato tenderà a sciogliersi lentamente man mano che la titolazione procede, ed il colore della soluzione oscillerà ripetutamente .d o o w m C m Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE c u-tr a c N y bu to k lic tra blu e rosso. La titolazione sarà conclusa solo quando tutto il CaCO3 sarà sciolto, per cui il colore non muterà più. Se ciò si verifica, per rendere più veloce l’analisi, può essere opportuno aggiungere preventivamente 1-2 mL di HCl concentrato e bollire un minuto, per eliminare i carbonati sotto forma di CO2. Solo a questo punto si raffedda, si neutralizza con la soluzione di KOH a disposizione e si segue la procedura standard. C) Titolazione di Ca2+ Si misurano esattamente (con pipetta) 50 mL di acqua da analizzare e si trasferiscono in una beuta. Si aggiungono 8 mL di KOH 8 M, si aggiungono circa 50 mL di acqua e si omogeneizza agitando. Si lascia riposare per 5 minuti, durante i quali si formerà un precipitato di Mg(OH)2 (che può anche essere invisibile). Si aggiunge una punta di spatola di Calcon, e si aggiunge gocciolando la soluzione di EDTA, fino a che la soluzione vira dal rosso al blu. Si calcola la concentrazione (in mmoli/L) di calcio e, per differenza, quella di magnesio. Trasformare le due concentrazioni in ppm (parti per milione). ATTENZIONE: se l’acqua è ricca di carbonati, bisogna procedere come al punto precedente. .d o o w m C m Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N y bu k lic Risultati della titolazione Gruppo composto da _____________________________________________________________________ _______________________________________________________________ Campione analizzato ______________________________________________________________________________ Soluzione di EDTA peso di EDTA (in mg) mmoli di EDTA Molarità effettiva della soluzione (mmoli/ml) Prima titolazione Volume di titolante (ml) Ca2+ + Mg2+ (mmoli) Durezza totale (mg CaCO3/litro) Durezza (°) Seconda titolazione Ca2+ (mmoli) [Ca2+] (mmoli/litro) Ca2+ (ppm , mg/litro) Mg2+ (mmoli) [Mg2+] (mmoli/litro) Mg2+ (ppm) .d o m o w Determinazione della durezza dell’acqua Volume di titolante (ml) C m c u-tr a c to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N y bu k lic 2) Determinazione della Ka di un acido debole monoprotico L’esperienza è rivolta alla determinazione della costante di dissociazione mediante titolazione potenziometrica. Procedimento Un acido debole HA è ionizzato solo parzialmente in soluzione acquosa, secondo l’equilibrio: HA + H2O H3O+ + A- Ka = [H3O+] [A-] / [HA] a T costante Si conduce una titolazione di una quantità nota dell’acido con una soluzione titolata di NaOH, operando per via potenziometrica. La curva di titolazione dell’acido ottenuta riportando in grafico il pH misurato contro i ml di NaOH aggiunti viene utilizzata per risalire alla costante di dissociazione acida. Non è importante in questo caso determinare solo il punto di equivalenza, ma piuttosto registrare le variazioni di pH della soluzione durante l’intera titolazione. Dall’espressione di azione di massa si ottiene: -log Ka = -log [H3O+] - log ([A-] / [HA]) cioè: pKa = pH - log ([A-] / [HA]) e quindi: pH = pKa + log ([A-] / [HA]) si vede che quando [A-] = [HA] (punto di mezza titolazione) si ha pH = pKa; una determinazione accurata del pH in questa situazione risulta però difficile poiché la curva di titolazione in questa parte cresce molto lentamente. Si sfrutta allora il fatto che l’ultima equazione ricavata sopra è quella di una retta. Riportando in grafico sull’asse delle ordinate il pH e su quello delle ascisse log ([A -] / [HA]) o log (moli A- / moli HA) si ha una retta di coefficiente angolare unitario e di intercetta pKa. Nel calcolo del rapporto (moli A- / moli HA) si potrà, punto per punto, assumere per il numeratore un valore pari al numero di moli di base aggiunta e per il denominatore un valore pari al numero di moli iniziali di HA meno le moli di base aggiunta. Ciò si potrà fare, con buona approssimazione, per i punti compresi tra circa il 10 % ed il 90 % del processo di titolazione. Gli errori che si commettono operando in questo intervallo sono piccoli e nei limiti di accuratezza delle misure di pH. .d o o w m C m c u-tr a c to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE c u-tr a c N y bu to k lic Apparecchiature e materiali - n° 1 matraccio tarato da 100 ml - n° 1 buretta da 25 ml - n° 2 beakers da 150 ml - n° 2 imbuti di vetro piccoli - n° 1 agitatore magnetico - pHmetro - elettrodo a vetro combinato - soluzione standard 0,1 N di NaOH - soluzioni tampone a pH 7 e 4 - acido debole solido Esecuzione 1. accendere il pHmetro ed eseguire la taratura con il tampone a pH 7 e a pH 4; 2. pesare accuratamente 0,2 - 0,25 g di acido debole e trasferirli nel matraccio tarato da 100 ml portando a volume con acqua distillata; 3. trasferire nel beaker tutto l’acido debole preparato; 4. inserire l’ancoretta magnetica e l’elettrodo a vetro nel beaker; 5. agitare con l’agitatore magnetico, fare attenzione a non provocare spruzzi; 6. registrare il pH iniziale 7. cominciare la titolazione, sempre sotto agitazione, aggiungendo 0,5 ml di NaOH per volta e registrare il pH assieme al volume di titolante aggiunto, riportando i valori sia in una tabella sia direttamente in grafico. In prossimità del punto equivalente è consigliabile effettuare aggiunte di titolante di 0,2 ml. Ciò si verifica quando si notano scostamenti di 0,3 - 0,4 unità di pH. 8. finita la titolazione, rimuovere l’elettrodo sciacquandolo ed immergendolo nell’apposito portaelettrodo; spegnere il pHmetro. .d o o w m C m Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N y bu k lic ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________ Titolo NaOH ____________ mL da NaOH pH A- AH 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 mol A- = mol NaOH aggiunte mol HA = mol HA tot –mol A- Tramite i valori di pH e di log([A-]/[AH]), costruire la retta pH = pKa + log([A-]/[AH]) a pendenza unitaria e ricavare l’intercetta pKa = _____________________ 9 .d o m o w Gruppo Aggiunte C m c u-tr a c to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N y bu k lic a) Preparazione di HCl standardizzato con CaCO3 2 NaCl + CO2 + H2O Si calcola e si pesa, la quantità di HCl commerciale (37 % in peso, d = 1.19 g/mL) necessaria per preparare 0,500 L di una soluzione di HCl ~ 0.05 M. Si risciacqua la buretta, facendo scorrere acqua distillata lungo le pareti. Si ripete il lavaggio con 1015 mL di soluzione di HCl (si usa un imbuto per il riempimento). Si svuota dal rubinetto, e si riempie la buretta con HCl fresco, controllando l’assenza di bolle anche nel beccuccio sotto il rubinetto. Si azzera la buretta, verificando che il livello del menisco coincida con la tacca dello zero. Ogni gruppo pesa su bilancia analitica 0,6-0,75 mmoli di Na2CO3 anidro (M.M. = 106 mg/mmol), trasferisce il sale in un becker e lo scioglie in circa 50 mL di acqua distillata. Si aggiungono 3 gocce di verde di bromocresolo e si titola con HCl fino a quando la soluzione non assume una colorazione verde. Si scalda su piastra fino all’ebollizione leggera, per eliminare la CO2 disciolta (la soluzione dovrebbe ritornare blu). Si raffredda a temperatura ambiente e si completa la titolazione, aggiungendo HCl goccia a goccia fino al viraggio definitivo dal verde al giallo. b) Determinazione del prodotto di solubilità di Ca(OH)2 In laboratorio è disponibile una soluzione satura di Ca(OH) 2 La soluzione di HCl titolata nel punto precedente viene trasferita nella buretta, aiutandosi con un imbuto. La buretta deve essere piena (compreso il beccuccio al di sotto del rubinetto) ed azzerata. N.B.: la soluzione da analizzare non deve contenere idrossido di calcio in sospensione, che reagirebbe con l’acido. È quindi necessario filtrare la soluzione prima di titolare. Con un bicchiere asciutto e pulito si prelevano ca. 75 mL della soluzione torbida di Ca(OH) 2, si prepara un filtro di carta nell’imbuto di vetro, si filtra la soluzione in un altro bicchiere e si elimina il filtro. Mediante pipetta graduata si prelevano esattamente 50 ml di soluzione, e si pongono in un 10 .d o m o w 3) Determinazione del prodotto di solubilità dell’idrossido di calcio Ca(OH)2 2 HCl + Na2CO3 C m c u-tr a c to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N y bu k lic terzo recipiente. Si aggiungono due gocce di verde di bromocresolo e si titola con la soluzione di HCl, determinando la molarità di OH-. Determinare la solubilità di Ca(OH)2 e calcolare il prodotto di solubilità. Completare la seguente tabella di dati: Standardizzazione di HCl Massa di Na2CO3 Moli di Na2CO3 Moli di HCl Volume di HCl usato Molarità di HCl Solubilità dell’idrossido di calcio Volume di HCl impiegato (in mL) Moli di HCl impiegate Moli di Ca(OH)2 disciolte Solubilità di Ca(OH)2 (moli/L) Solubilità di Ca(OH)2 (g/L) Kps = [Ca2+][OH-]2 11 .d o o w m C m c u-tr a c to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N y bu k lic La determinazione colorimetrica del ferro nelle acque naturali si basa sulla formazione del complesso del Fe2+ con tre molecole di 1,10-fenantrolina (phen) in una soluzione tamponata a pH acido. Tale complesso rosso-arancio presenta un massimo di assorbimento nel range 505-515 nm. 3 phen ⇔ [Fe(phen)3]2+ La concentrazione può essere determinata in base all’assorbanza grazie alla legge di Lambert-Beer, dopo aver costruito opportune curve di taratura con soluzioni standard di Fe2+ Legge di Lambert-Beer: A= bC A: assorbenza : coefficiente di assorbività molare mol-1 cm-1 b: lunghezza del cammino ottico nella cella cm C: concentrazione delle specie assorbente mol/l Reagenti: - soluzione standard di Fe (II) preparata con ferro ammonio solfato esaidrato alla concentrazione di 20 ppm (soluzione madre) - soluzione di idrossilammina cloroidrato (NH3OHCl) al 10% - tampone acetico 1 M - 1,10- fenantrolina al 0.25% Materiali e strumentazione: - 6 matracci tarati da 100 ml - Spettrofotometro UV-vis e cuvette in plastica - 1 Pipetta - 1 Propipetta con puntali 12 .d o m o w 4) Determinazione colorimetrica del Ferro in acque minerali Fe2+ + C m c u-tr a c to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE c u-tr a c N y bu to k lic In 4 matracci tarati da 100 ml si aggiungono esattamente con una buretta 5.00 , 10.0, 15.0 e 20,0 ml di soluzione madre, ed in ogni matraccio si aggiungono: 1 ml di soluzione di idrossilammina cloroidrato - 5 ml di soluzione di fenantrolina - 10 ml di soluzione di tampone acetico 1M Si porta a volume con acqua deionizzata e si agita. Si prepara in un quinto matraccio un bianco costituito dagli stessi reagenti tranne la soluzione di ferro. Si attendono 10 minuti per equilibrare le soluzioni, quindi si determina il massimo di assorbanza del complesso dove verranno misurate le assorbanze delle soluzioni standard preparate, utilizzando come bianco la miscela dei reagenti non contenente ferro ed avendo cura di : 1) avvinare preventivamente la cuvetta portacampioni con la soluzione 2) pulire ed asciugare bene le pareti esterne della cuvetta 3) inserire la cuvetta con le pareti trasparenti perpendicolari al raggio 4) usate sempre la stessa cuvetta per tutte le misurazioni. Con i dati ottenuti si costruisce la curva di calibrazione Assorbanza/concentrazione. Determinazione della concentrazione della soluzione incognita: Il campione incognito fornito dal docente nel matraccio da 10 ml viene trasferito quantitativamente in un matraccio tarato da 100 ml e trattato come le soluzioni standard, si misura l’assorbanza alla lunghezza d’onda prescelta e in base alla curva di calibrazione si determina la concentrazione nel campione iniziale. 13 .d o m o w Costruzione della retta di calibrazione : - C m Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N y bu k lic ________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________ Data _____________ Ml di soluzione madre aggiunti Conc (ppm*) Assorbanza a _____ nm Campione incognito *La concentrazione in ppm è pari a mg/L Fornire la concentrazione di Fe presente nel campione fornito dal docente: campione con sigla… … … … … … … .. concentrazione… … … … … … … … … 14 .d o m o w Gruppo__________________________________________________________________________ Soluzioni analizzate C m c u-tr a c to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N y bu k lic Durante le esperienze di laboratorio lo studente dovrà risolvere un problema relativo alla determinazione della struttura di un composto organico incognito, avendo a disposizione gli spettri IR, MS e 1H-NMR. Un dato di partenza sarà relativo alla composizione percentuale in C e H, che viene misurato tramite analisi elementare. Esiste un metodo generale che prende in considerazione diversi punti: 1. Verifica dello spettro di massa per individuare il peso molecolare e la presenza di eventuali atomi di N in numero dispari (se il peso molecolare e’dispari). Inoltre è possibile individuare 37 Cl 3:1), Br (79Br e 81 Br 1:1) e S (32S e 34 S 20 :1) in base alla composizione isotopica caratteristica. 2. Con le percentuali di C e H ricavare la formula bruta ( O si ricava per differenza). 3. Calcolo del grado di insaturazione. Formula bruta = CaHbOcNd g.i = (2a + 2 + d –b) ------------------------2 L’Ossigeno non è contemplato perché è bivalente, quindi non modifica il rapporto tra numero di carboni e idrogeni. Infatti etano e etanolo hanno C e H in ugual rapporto. L’Azoto invece va considerato nella formula perchè trivalente. La formula può essere estesa a composti che contengono altri atomi considerando gli elementi monovalenti (F, Cl, Br … ) come idrogeni H, gli elementi bivalenti (S) come Ossigeni, gli elementi trivalenti (P, B… ) come Azoti, e gli elementi tetravalenti (Si, Ge, Sn… ) come Carboni. 15 .d o m o w 5) Determinazione di strutture atomi di Cl (35Cl e C m c u-tr a c to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N y bu k lic 2a+2 b d g.i. CH3 10 10 - 0 CH3 10 8 - 1 CH3 10 6 - 2 10 8 - 1 10 6 - 2 14 6 - 4 6 6 - 0 O 10 8 - 1 H N 10 9 1 1 H3C H3C H3C H3C OH Si ottengono informazioni relative a doppi, tripli legami, anelli aromatici, cicli, azoti e carbonili. 4. Interpretazione spettro IR individuando i principali gruppi funzionali in base alle frequenze caratteristiche 5. Interpretazione spettro 1H-NMR 6. Controllo della frammentazione nello spettro MS 7. Definizione formula di struttura 16 .d o m o w Si riporta i gradi di insaturazione di alcune molecole Formula C m c u-tr a c to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N y bu k lic La tecnica FT-IR permette di riconoscere i principali gruppi funzionali presenti in una molecola incognita. Ogni gruppo funzionale presenta un valore caratteristico di energia di vibrazione a prescindere dall’intorno chimico in cui è posizionato. Preparazione del campione Prelevare una punta di spatola del composto incognito e macinarlo insieme a KBr in un mortaio di agata; • Preparare una pastiglia di KBr Analisi FT-IR • Inserire il portacampioni con la pasticca nello spettrometro • registrare lo spettro infrarosso in trasmittanza (dopo il bianco dell’aria) • commentare le principali bande di assorbimento Esistono numerose tabelle che contengono diagrammi di conversione, i quali permettono di riconoscere i principali gruppi funzionali in base al valore della frequenza di vibrazione misurata. Group Frequency Range (cm-1) OH stretching vibrations Free OH 3610-3645 (sharp) Intramolecular H bonds 3450-3600 (sharp) Intermolecular H Bonds 3200-3550 (broad) Chelate Compounds 2500-3200 (very broad) NH Stretching vibrations Free NH 3300-3500 H bonded NH 3070-3350 CH Stretching vibrations =-C-H 3280-3340 =C-H 3000-3100 C-CH3 2862-2882, 2652-2972 O-CH3 2815-2832 N-CH3 (aromatic) 2810-2820 17 .d o m o w 6) Spettroscopia FT-IR • C m c u-tr a c to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N y bu k lic 2780-2805 CH2 2843-2863,2916-2936 CH 2880-2900 SH Stretching Vibrations 2550-2600 C=-N Stretching Vibrations Nonconjugated 2240-2260 Conjugated 2215-2240 C=-C Stretching Vibrations C=-CH (terminal) 2100-2140 C-C=-C-C 2190-2260 C-C=-C-C=-CH 2040-2200 C=O Stretching Vibrations Nonconjugated 1700-1900 Conjugated 1590-1750 Amides ~1650 C=C Sretching Vibrations Nonconjugated 1620-1680 Conjugated 1585-1625 CH Bending Vibrations CH2 1405-1465 CH3 1355-1395, 1430-1470 C-O-C Vibrations in Esters Formates ~1175 Acetates ~1240, 1010-1040 Benzoates ~1275 C-OH Stretching Vibrations Secondary Cyclic Alcohols 990-1060 CH out-of-plane bending vibrations in substituted ethylenic systems -CH=CH2 905-915, 985-995 -CH=CH-(cis) 650-750 -CH=CH-(trans) 960-970 18 .d o m o w N-CH3 (aliphatic) Free SH C m c u-tr a c to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N bu y C=CH2 k lic 885-895 La tecnica 1H-NMR permette di ottenere, mediante lo studio delle proprietà magnetiche dei nuclei, importanti informazioni dettagliate sulla struttura molecolare, sulla natura degli atomi presenti, sul loro numero, e anche sul tipo di “intorno”molecolare in cui l’atomo si trova. Da un spettro 1H-NMR si possono ricavare alcuni parametri: Spostamento chimico (chemical shift) : dipende dalla densità elettronica intorno al nucleo. I protoni presenti in gruppi funzionali diversi avranno spostamenti chimici diversi. § Integrazione dei picchi : l’area sotteso al picco NMR è proporzionale al numero di H che lo ha generato. Si possono avere informazioni sul numero relativo di idrogeni presenti nella molecola. § Accoppiamento Spin-Spin : dalla molteplicità dei segnali NMR possiamo capire la disposizione dei protoni nello spazio. Il parametro di interesse è J (costante di accoppiamento). La molteplicità del segnale segue la regola secondo la quale se un nucleo interagisce con N nuclei (distanza minore di tre legami), il segnale e’diviso in N+1 righe. Preparazione del campione § Pesare 10 mg di composto § Disciogliere il campione in 1 ml di solvente deuterato appropriato (D 2O, DHCl3, DMSO, MeOD) § Filtrare su cotone nel tubo NMR. § Acquisire lo spettro al protone e interpretare i risultati 19 .d o m o w 7) La Spettrometria di Risonanza Magnetica Nucleare 1H § C m c u-tr a c to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N y bu k lic Ecco la tabella degli spostamenti chimici più comuni del protone Spostamento chimico , ppm Ricorda: 1. - Gli idrogeni legati ad atomi elettronegativi sono più deschermati, quindi risentono di un più forte campo magnetico e risuonano a frequenze maggiori, a più alti spostamenti chimici . 2. - Gli idrogeni legati direttamente a ossigeno e azoto possono formare legami idrogeno di intensità diversa da molecola a molecola. I legami idrogeno sono inoltre influenzati anche dal solvente e dalla temperatura. Per questo il loro segnale NMR è allargato e anche molto variabile. Anche il loro accoppiamento di spin con gli idrogeni vicini è molto basso. degli anelli aromatici e degli alcheni portano ad un aumento del campo magnetico in corrispondenza degli idrogeni legati che risuonano a frequenze maggiori quindi a più alti spostamenti chimici rispetto ad alcani e alchini. 20 .d o m o w Interpretazione spettri 1H-NMR 3. - I sistemi di elettroni C m c u-tr a c to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE c u-tr a c N y bu to k lic 4. - Dalla molteplicità di ogni segnale si può risalire al numero di idrogeni vicini applicando la regola Hvicini = m -1. Gli idrogeni alcolici e amminici non si accoppiano in modo apprezzabile con gli idrogeni vicini perchè non hanno una frequenza precisa di risonanza, ma questa varia leggermente da molecola a molecola a causa della variabilità del legame idrogeno in cui sono coinvolti. Per interpretare uno spettro NMR, conviene seguire la procedura in 7 punti illustrata qui sotto: 1) Contare il numero di picchi nello spettro. Corrispondono agli idrogeni fisicamente diversi nella molecola incognita. 2) Sommare l'area di ogni picco e confrontarla con il numero di idrogeni presenti nella formula bruta per capire a quanti idrogeni corrisponde ogni picco. 3) Analizzare la formula bruta e gli altri dati disponibili per individuare i gruppi funzionali e la eventuale presenza di doppi legami o di anelli. 4) Analizzare il chemical shift di ogni picco per capire che tipo di idrogeni sono presenti nella molecola. 5) Analizzare la molteplicità m di ogni picco per capire quanti idrogeni ci sono vicino all'idrogeno in questione applicando la formula: n° idrogeni vicini = m - 1. 6) Utilizzare i dati raccolti per ipotizzare una struttura molecolare. 7) Verificare che la formula bruta, i chemical shift, le aree dei picchi e le molteplicità per la molecola proposta siano compatibili con i dati dello spettro incognito. Proviamo ora ad applicare questa procedura per interpretare lo spettro NMR di una molecola di formula bruta C5H10O che possiede un carbonile (come si può dedurre dal suo spettro IR). 1) Nello spettro NMR notiamo che sono presenti 4 picchi distinti, quindi sappiamo che nella molecola ci sono quattro tipi di idrogeni diversi. 21 .d o o w m C m Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N y bu k lic dichiarata in cima ai picchi corrisponde al numero di idrogeni che producono quel segnale. 3) La molecola C5H10O contiene un doppio legame, infatti se fosse satura conterrebbe 12 idrogeni (2n+2). Dato che contiene un carbonile, il doppio legame è qui, il resto della molecola è saturo. 2,45 e assorbono nell'intervallo tra 2,09 corrispondono a idrogeni su carboni vicino al carbonile che 2e 3. Gli altri due picchi a 0,96 e 1.61 corrispondono invece a idrogeni su carboni primari e secondari rispettivamente. 5) Il picco 2 a 2.09 ha molteplicità 1 quindi si riferisce a idrogeni che non hanno vicino nessun idrogeno (m - 1 = 0 H). Questo conferma la precedente deduzione che il picco è attribuibile ad un CH3 vicino al carbonile. Il picco 1 a 2,45 ha molteplicità 3 quindi si riferisce a idrogeni che hanno vicino 2 idrogeni (m - 1 = 2 H). Questo conferma la precedente deduzione che il picco è attribuibile ad un CH2 vicino ad un carbonile, e inoltre suggerisce che vi sia un ulteriore CH2 legato subito oltre. Il picco 3 a 1,61 ha molteplicità 6 quindi si riferisce a idrogeni che hanno vicino 5 idrogeni (m - 1 = 5 H). Questo conferma la precedente deduzione che il picco è attribuibile ad un CH2 secondario che ha 22 .d o m o w 2) L'area dei vari picchi dà come somma 10, in linea con la formula bruta C5H10O, quindi l'area 4) I due segnali a C m c u-tr a c to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N y bu k lic vicino i due idrogeni del picco 1 e altri tre idrogeni, quelli del CH3 terminale. Il picco 4 a 0,96 ha molteplicità 3 quindi si riferisce a idrogeni che hanno vicino 2 idrogeni (m - 1 = 2 H). Questo conferma la precedente deduzione che il picco è attribuibile al CH3 terminale della molecola. 6) Le deduzioni finora effettuate ci portano a ipotizzare che lo spettro NMR sia relativo alla molecola 2-pentanone che ha la struttura mostrata qui a lato: 7) Analizzando la molecola del 2-pentanone possiamo confermare l'attribuzione dei picchi sia per il chemical shift, sia per la molteplicità (indicata in figura tra parentesi). 2-pentanone 23 .d o o w m C m c u-tr a c to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N y bu k lic 8) Caratterizzazione di Policlorobifenili in un campione di acqua sotterranea mediante GC-MS I PCB sono una classe di composti organici non polari semivolatili che include 209 congeneri. Utilizzati come fluidi refrigeranti e isolanti nei trasformatori e nei condensatori, plastificanti e additivi in vernici epossidiche sono stati dispersi nell’ambiente dal 1930 circa. Rappresentano una contaminazione antropica diffusa in tutto il mondo. La loro tossicità è elevata e sono considerati iniziatori di cancro. Cl Cl Cl Cl 3-3i-5-5i policloro bifenile La caratterizzazione dei PCB in campioni acquosi prevede un’estrazione con solvente organico e la loro determinazione tramite una procedura analitica basata su cromatografia gassosa con rivelatore a spettrometria di massa. Apparecchiature e materiali • Pallone da 100 ml con collo a smeriglio • Imbuto separatore da 250 ml • Imbuto • Beute da 100 ml • colonna • Florisil • Solfato di sodio anidro, Na2SO4 • n-esano • Diclorometano • Evaporazione a pressione ridotta • GC-MS 24 .d o o w m C m c u-tr a c to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE c u-tr a c N y bu to k lic • Prelevare 100 mL di acqua e trasferirli in un imbuto separatore • Estrarre con tre porzioni da 10 mL di n-esano • Riunire le fasi organiche ed aggiungere solfato di sodio anidro. • Filtrare la sospensione su filtro a pieghe per eliminare il solfato di sodio e recuperare la fase organica • Ridurre il solvente per distillazione a pressione ridotta tramite un rotavapor fino a circa 5 mL • preparare una colonna cromatografica sospendendo 2 gr di Florisil in 30 mL di esano ed impaccare la colonna. Eliminare l’esano in eccesso. Caricare in colonna i 5 mL di estratto esanico • Eluire la colonna con 8 mL di una miscela 85/15 di n-esano/diclorometano • L’eluato ridotto a 100mm è pronto per l’analisi in GC-MS Analisi in GC-MS Si iniettano nel cromatografo due microlitri del campione nelle seguenti condizioni: • Colonna: 95% dimetil-5% fenil polisilossano; • Temperatura dell’inettore split-splitless 220°C, tempo di splittaggio 0.75 min; • Programma di temperatura: 60°C per 2 min, 15°C/min fino a 180° per 6 min, 4°/min fino a 220° per 2 min, 5°/min fino a 280°C per 25 min • Riconoscere le principali classi di composti clorurati • Stabilire il tipo di miscela inquinante presente (aroclor … .1254,1260… .)Osservare il cluster del cloro presente nelle molecole. Il Cl in natura è presente come isotopo 35 e 37 in rapporto 100 e 30. Osservare il cluster del cloro, che in natura è presente come isotopo 35 e 37 in rapporto percentuale di 100 : 30. 25 .d o m o w Procedura per la preparazione del campione • C m Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N y bu Interpretazione spettri di massa Ogni tipo di molecola ha una via preferenziale di frammentazione con perdita di alcune masse caratteristiche. Importante in prima cosa individuare (se presente) il picco molecolare che indica il peso molecolare del composto in esame (M°+). Alcani: Alcani semplici tendono a perdere gruppi metili(m-15). Successivamente il carbocatione perde etilene (m-28). Lo spettro caratteristico è una serie di picchi a intensità crescente distanziati di 14. Per alcani ramificati i picchi degli ioni molecolari sono più intensi. Aromatici: La frammentazione genera picchi a masse 77, 65, 63. Presenza di questi picchi indicano presenza di anelli aromatici. Se è presente un’unità benzilica si nota il picco a massa 65 derivante dal riarrangiamento a ione tropilio con successiva espulsione di etilene. Aldeidei e chetoni: La frammentazione principale è la perdita di una catena laterale a generare lo ione ossonio. Un’altra comune frammentazione involve nell’espulsione di etilene attraverso il riarrangiamento di McLafferty. 26 .d o m w o m c u-tr a c C lic k to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N y bu Esteri, acidi e ammidi: come per le aldeidi e i chetoni, la via principale è la perdita del gruppo “X” a formare lo ione ossonio. Spesso per acidi carbossilici e ammidi non sostituite ci sono i caratteristichi picchia 45 e 44. Alcoli: Oltre alla perdita del protone, gli alcoli tendono a perdere un gruppo in . Gli alcoli primari presentano un picco a 31, mentre gli alcoli secondari presentano picchi a masse 45, 59, 73 in accordo con il grado di sostituzione. Eteri: Seguono la via degli alcoli, perdendo spesso un radicale alchilico a formare lo ione ossonio. Alogenuri: Semplice espulsione dell’alogeno. Importante risulta la struttura dei sottopicchi per la presenza di isotopi. 27 .d o m w o m c u-tr a c C lic k to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N y bu k lic In figura sono riportati i più comuni ioni persi durante la frammentazione di molecole organiche. Cromatogramma Aroclor 1242 28 .d o o w m C m c u-tr a c to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE c u-tr a c N y bu to k lic Come precedentemente notato in caso di alogeni è molto importante notare i cluster dei picchi prodotti dagli isotopi. Il cloro è presenta in natura come cloro 35 e 37 in rapporto 10 a 3 (0,75 e 0,25) circa. Questo fenomeno è molto importante in spettroscopia di massa perché permette la rapida individuazione di molecole clorurate. Di seguito sono riportate le distribuzioni in massa per i PCBs. 29 .d o o w m C m Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N PM bu y Molecola k lic N. Cl N. isotopomeri Distribuzione statistica 0 1 / 0, 75 0, 80 0, 70 0, 60 1 2 0, 50 0, 40 190.2 0, 25 0, 30 0, 20 0, 10 0, 00 Cl 188, 20 0, 6 0 190, 20 0, 5 6 0, 5 0 222.2 2 3 0, 3 8 0, 4 0 0, 3 0 224.2 0, 2 0 Cl 226.2 0, 06 0, 1 0 Cl 0, 0 0 2 22 , 20 0, 4 5 256.2 0, 42 224 , 20 226 , 20 0, 4 2 0, 4 0 0, 3 5 Cl 258.2 0, 3 0 0, 2 5 260.2 Cl 3 4 0, 2 0 0, 1 4 0, 1 5 262.2 Cl 0, 1 0 0, 0 5 0, 0 2 0, 0 0 256 , 20 2 62, 20 0, 4 0 0, 3 5 0, 3 2 0, 3 0 292.2 Cl 2 60 , 20 0, 4 2 0, 4 5 290.2 Cl 258 , 20 0, 2 5 0, 2 1 0, 2 0 294.2 4 5 0, 1 5 0, 1 0 Cl Cl 296.2 0, 05 0, 0 5 0, 00 0, 0 0 298.2 2 90, 20 2 92 , 20 294 , 20 296 , 20 298 , 20 30 .d o m o w 154.2 188.2 C m c u-tr a c to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N y bu k lic 0, 4 5 0, 40 0, 4 0 326.2 0, 3 5 0, 3 0 326.2 0, 2 6 0 , 24 0, 2 5 0, 2 0 Cl Cl 328.2 5 6 0, 1 5 0 , 09 0, 1 0 Cl 330.2 Cl 0, 0 5 0, 0 1 0 , 00 0, 0 0 332.2 3 24, 2 0 326 , 20 3 28, 20 33 0, 20 3 32, 20 33 4, 2 0 9) Determinazione della caffeina nella Coca-Cola Tra le tecniche separative, le più moderne ed ampiamente diffuse sono sicuramente le tecniche cromatografiche, i cui dettagli variano enormemente, pur essendo basate sul medesimo principio: la separazione viene ottenuta sulla base delle differenti velocità di migrazione delle sostanze entro una fase stazionaria, sotto l’influenza di una fase mobile. La cromatografia liquida ad alta prestazione (High Performance Liquid Chromatography: HPLC) è una valida tecnica separativa per l’analisi dei composti organici polari. Tre fattori influiscono sull’ottimizzazione di una tecnica HPLC: la scelta della fase stazionaria, della fase eluente e del detector. Fase stazionaria: si tratta di una colonna (250 mm * 4,6 mm) impaccata con silice sferica regolare, derivatizzata C18, con diametro delle particelle di 5 µm e porosità 100Å. Fase mobile: il tipo di fase mobile che, insieme ad un’adeguata fase stazionaria, ottimizza la separazione dei composti di interesse, è quella che garantisce la totale risoluzione dei singoli picchi cromatografici, senza fenomeni di coeluzione dei composti, o di “fronting” e “tailing” dei picchi, insieme ad un tempo d’analisi non eccessivamente lungo. Le modalità di eluizione possono essere di tipo isocratico o a gradiente (utile nel caso di miscele molto complesse in cui i composti da separare siano inclusi in un ampio intervallo di polarità). La fase eluente utilizzata è una miscela di H2O : AcCN a gradiente. Il flusso totale è di 1 ml / min. Detector: la strumentazione HPLC è in questo caso accoppiata ad un detector che opera nell’UV, sfruttando le caratteristiche di assorbanza dei composti organici. I massimi di assorbanza sono a 270 nm per la caffeina. Per il composto di interesse viene costruita la curva di calibrazione, ottenuta iniettando in HPLC un certo volume (es. 20 µl) di soluzioni standards a [ ] nota. I valori di area dei picchi (integrati, per ciascun composto, in corrispondenza della massima λ di assorbanza) vengono riportati in un sistema 31 .d o m o w 324.2 Cl C m c u-tr a c to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE c u-tr a c N y bu to k lic ascissa, ottenendo un insieme si punti sperimentali che sono interpolati con il metodo dei minimi quadrati. Procedura Si prelevano 25-30 ml di campione e si degasano in un becker con agitazione magnetica • Vengono alcalinizzati con qualche goccia di ammoniaca (NH3) • Si pongono 20 ml con pipetta in un matraccio da 100 ml • Si porta a volume • Si prelevano 30 ml e si fanno 3 estrazioni con 20 ml di CHCl3 l'una • Le 3 fasi estratte vengono unite e anidrificate con sodio solfato anidro per eliminare l’acqua • Si filtra in un pallone e si porta a secco. • Si solubilizza in 25ml di Acetonitrile • Si procede con l’analisi spettrofotometrica • Si calcola la concentrazione incognita con l’ausilio di una retta di taratura costruita con standard di caffeina a 5, 10, 25, 50 µg/ml. 32 .d o m o w di assi cartesiani in ordinata, contro i corrispondenti quantitativi iniettati ( [ ] * volume inettato) in • C m Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N y bu k lic L’acqua minerale campione viene filtrata con filtro per siringa (es. filtri in Teflon con cut di 0,45 µm, Alltech) e analizzati in cromatografia ionica. L’analisi degli ioni inorganici è effettuata mediante cromatografia ionica con rivelatore conduttimetrico. Gli ioni analizzati sono: I cationi inorganici Na+, NH4+, K+, Mg2+, Ca2+; Gli anioni inorganici: Fl-, Cl-, NO3-, PO43-, SO42-. Gli standards sono stati preparate a partire da standards in fase liquida (Fluka), diluiti in acqua MilliQ. Sono riportate le indicazioni per fase stazionaria e fase eluente, utilizzate nelle analisi effettuate dal DISAT per cationi ed anioni con il cromatografo ionico Dionex ICS-90: FASE STAZIONARIA Colonna anioni: Dionex IonPac® AS14A-5 m Analytical 3 x 150 mm (precolonna Dionex IonPac® AG14A-5 µm Guard 3 x 30 mm) m Analytical 3 x 150 mm (precolonna Dionex IonPac® CG12A-5 µm Guard 3 x 30 mm) FASE ELUENTE Sia per l’analisi dei cationi che degli anioni è stata eseguita un’eluizione isocratica, con flusso di 0,5 ml/min per entrambe le colonne analitiche. L’eluente per i cationi è MSA (acido metansolfonico) diluito in acqua Milli-Q fino a una concentrazione di 0,4 M, per gli anioni è una soluzione di Na 2CO3 e NaHCO3 diluiti in acqua Milli-Q fino a concentrazioni rispettivamente di 8,0 mM e 1,0 mM. Trascurando il fosfato, la deviazione standard relativa è in media sempre inferiore al 4% e comunque sempre inferiore al 7%. Risultati 33 .d o m o w 10) Determinazione di anioni e cationi in un’acqua minerale naturale. Colonna cationi: Dionex IonPac® CS12A-5 C m c u-tr a c to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE c u-tr a c N y bu to k lic riportato sull’etichetta dell’acqua campione commercializzata; Calcolo del coefficiente di correlazione; della deviazione standard dell’intercetta e della pendenza: spiegare in base ai risultati ottenuti se la curva costruita è lineare; se le deviazioni standard permettono di concludere se si tratta di una buona calibrazione per la determinazione delle concentrazioni campione; Indicare le motivazioni per le quali i cationi e gli anioni possiedono i tempi di ritenzione indicati sul cromatogramma (ordine di eluizione). 11) Analisi quantitativa di idrocarburi mediante TCD Il TCD è un rivelatore universale che misura la differenza di conducibilità termica tra un gas di trasporto come l’elio e i composti eluiti dalla colonna. Viene utilizzato come detector interfacciato ad un GC. Il GC (gas cromatografo) attraverso l’uso di una colonna e di un preciso controllo della temperatura, è in grado di separare i composti in funzione della volatilità e della polarità. I sistemi GC sono molto utilizzati per composti apolari. L’analisi viene eseguita su un campione incognito contenente idrocarburi. Gli idrocarburi analizzati sono classificati in funzione del numero di carboni presenti nella catena lineare. Verranno analizzati composti C18,C22 e C26. La procedura di analisi prevede i seguenti passaggi: Vengono forniti degli standard a concentrazione nota di idrocarburi, ottenuti attraverso diluizione della soluzioni madre fornite (1 mg/ml). Gli standard preparati sono a concentrazione di 100 µg/ml. § Si eseguono le analisi degli standard e si ricavano le area dall’integrazione A dei picchi cromatografici con il Tr (tempo di ritenzione). L’area viene calcolata come rapporto tra le area del composto e quella dello standard interno (esadecano). § Si calcola il fattore di risposta strumentale S = [ ]/A con [ ] = 0,1 § Si esegue l’analisi del campione incognito contenente i tre idrocarburi § Tramite il valore di Tr si individua il picco relativo al composto. Tramite il valore dell’area normalizzata e il valore di S si calcola la concentrazione nel campione. 34 .d o m o w Confronto tra il risultato in concentrazione ottenuto per ciascuno ione monitorato ed il risultato § C m Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N y bu Esempio di determinazione di struttura 1) Dallo spettro di massa ricavare il peso molecolare dello ione molecolare e la eventuale presenza di N. Il PM è 88 (pari) quindi se sono presenti atomi di N sono in numero pari (0, 2, 4 … .). Risultati analisi elementare C 54,55 % H 9.09 % Ricavare la percentuale di O per differenza considerando l’assenza di N. La percentuale di O risulta dall’espressione: 100 –54,55 –9,09 = 36,36 %. Ricavare la formula bruta del composto. Consideriamo 100 g di composto che contengono: 54,55 g di C, 9,09 g di H , 36,36 g di O Dividiamo per i pesi molecolari e troviamo: 4,56 mol di C, 9,09 mol di H, 2,27 mol di O Ossia la formula bruta: C4,56H9,09O2,27 Dividere per 4,56 ottenendo: C1H2O0,5 Vogliamo ottenere numeri interi quindi: 35 .d o m w o m c u-tr a c C lic k to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N y bu k lic C2H4O1 il cui PM è 44. Essendo il PM del composto incognito 88 otteniamo la formula: C4H8O2 2) Calcolare il grado di insaturazione g.i. = 1 La molecola presenta un doppio legame o un ciclo. 3) Esaminare lo spettro IR Utilizzando le tabelle fornite è possibile individuare alcune bande caratteristiche: 3000-2000 cm-1 si nota la banda dei C-H s 1760 cm-1 banda di C=O s 1390 cm-1 banda C-H b 1240 cm-1, 1040 cm-1 banda del C-O-C La presenza di un legame C=O spiega il grado di insaturazione è 1. 36 .d o o w m C m c u-tr a c to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE c u-tr a c N y bu to k lic Quindi la molecola contiene catena di C-H alchiliche, un gruppo carbonile C=O e un gruppo C-O-C. 4) Esaminare lo spettro 1H-NMR 37 .d o o w m C m Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N y bu k lic bruta dove ci sono 8 H). Il grado di in saturazione pari a 1 indica forse un doppio legame ma non C=C, visto che non ci sono picchi di H nella zona dei H insaturi. I sono 4,1 ppm, 2,05 ppm e 1,25 ppm. A 1,25 ppm troviamo gli H di alcani, probabilmente un metile. A 2,05 ppm H vicinali a un C=O. A 4,1 troviamo gli H vicinali ad un –C-O-. Gli accoppiamenti indicano la presenza di un gruppo di H isocroni a 2,1 ppm non accoppiati quindi CH3-C=O. A 4,1 e 1,25 ppm ci sono un quadrupletto e un tripletto rispettivamente: sono protoni in accoppiamento quindi vicini a meno di 3 legami. Aiutandosi con l’integrazione e la molteplicità si capisce che ci sono 2 protoni a 4,1 ppm e 3 a 1,25 ppm: questo è il tipico sistema di spin di un gruppo etile –O-CH2-CH3. 5) Esaminare lo spettro di Massa 43 100 O O 50 29 45 27 61 70 73 31 0 10 20 30 40 50 60 70 88 80 90 100 38 .d o m o w La molecola presenta 3 tipi di idrogeni con integrazioni in rapporto 2 : 3 : 3 (in linea con la formula 15 C m c u-tr a c to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N y bu k lic stabile CH3C=O peso 43 uma, e si crea per scissione di un legame C-O con espulsione di un radicale CH3-CH2-O il cui peso è 45 uma. 6) Il composto incognito dovrebbe essere l’acetato di etile O O CH3 Spettri di Massa e Analisi elementare Composto 1 39 .d o m o w La maggiore frammentazione è quella da 88 uma (M+) a 43 uma con perdita di 45 uma. Lo ione H3C C m c u-tr a c to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N bu y O H 100 152 50 81 109 51 27 39 65 55 15 79 123 137 93 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 160 Analisi elementare C = 63,15 % H = 5,30 % Composto 2 40 .d o m w o m c u-tr a c C lic k to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N bu y N O H 100 113 55 30 85 50 42 18 67 28 69 39 95 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 Analisi elementare C = 63,68 % H = 9,80 % Composto 3 41 .d o m w o m c u-tr a c C lic k to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE c u-tr a c N y bu lic k to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Analisi elementare C = 85,69 % H = 5,53 % Composto 4 42 .d o o w m C m o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N bu y O H 100 154 93 50 65 125 39 29 15 55 77 43 137 107 90 118 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 160 170 Analisi elementare C = 62,33 % H = 6,54 % Composto 5 43 .d o m w o m c u-tr a c C lic k to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N y bu k lic 194 50 179 133 77 51 28 39 63 89 95 105 123 151 161 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 160 170 180 190 200 210 Analisi elementare C = 61,85 % H = 5,19 % Composto 6 44 .d o m o w O H 100 18 C m c u-tr a c to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c H F-XC A N GE H F-XC A N GE N y bu k lic 151 50 166 123 43 52 65 39 108 77 93 29 136 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 110 120 130 140 150 160 170 180 Analisi elementare C = 65,05 % H = 6,07 % 45 .d o m o w H O 100 15 C m c u-tr a c to Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie o .d o Università degli Studi di Milano-Bicocca Chimiche c k. w w w w w C lic k to bu y N O W ! PD O W ! PD c u-tr a c k .c