Meccanica, quante buone opportunità negli Stati Uniti

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Meccanica, quante buone opportunità negli Stati Uniti
EmmeWeb - 10-02-2015
Meccanica, quante buone opportunità negli Stati Uniti
Il progetto "Mech USA" cofinanziato dalla Regione, la collaborazione con AmCham:
Confindustria Modena organizza un convegno sulle strategie di espansione commerciale verso
il mercato americano. Che tutti i principali indicatori economici vedono in grande ripresa
Confindustria Modena, in collaborazione con l’American Chamber of Commerce in Italy (ciò che con una buona
approssimazione potremmo definire il distaccamento italiano della Confindustria americana), ha organizzato per martedì
17 febbraio, alle ore 9.30 presso l’auditorium Fini, un incontro con le aziende associate per presentare “Mech USA”, un
progetto del sistema Confindustria regionale (cofinanziato dalla Regione) che accende i fari sul settore metalmeccanico
degli States e sulle sue opportunità di sviluppo nel 2015.
Per capire quanto positivo sia diventato il clima economico statunitense basta dare una scorsa all’indice Purchasing
managers index (Pmi). Questo valore, che misura il grado di fiducia riposto da aziende e operatori economici nelle fasi di
crescita e sviluppo, a gennaio si è attestato a 53,9 punti. Sopra la soglia dei 50 punti, che separa le fasi di espansione da
quelle di contrazione, il "sentiment" è buono e l’economia riprende a girare.
Qui Modena. Se in questi anni di recessione, nonostante un terremoto e un alluvione, il nostro territorio è ancora tra le
eccellenze economiche del Paese, una buona parte di questo merito va certamente riconosciuto all’export.
L’export rimane un fiero punto di forza dell’economia modenese. Esportazioni e vendite oltreconfine crescono e
conquistano platee sempre più vaste di consumatori. Tra tutte le platee mondiali, in termini di valore, spicca quella degli
States: nei primi nove mesi del 2014 (ultimi dati disponibili Istat) il manifatturiero “made in Mo” ha esportato verso gli
Stati Uniti d’America per circa 1,1 miliardi di euro. Modena è la terza piazza di export dopo Milano e Torino. Bologna giù
dal podio con 806 milioni di euro.
Gli stessi equilibri sono salvaguardati anche se passiamo in rassegna il settore metalmeccanico. Modena continua a fare
la parte del leone: nei primi tre trimestri 2014 le esportazioni hanno fruttato circa 790 milioni di euro (davanti a Bologna
che ne raccoglie 550). Insomma gli Usa fanno bene all’impresa modenese e più in generale a quella emiliano-romagnola.
Qui Emilia-Romagna. L’Emilia-Romagna è una delle regioni italiane con la più alta presenza di industrie nel settore
metalmeccanico (circa 30mila con oltre 200mila addetti) e lungo la via Emilia troviamo alcuni tra i più quotati marchi del
motorismo mondiale: Ferrari, Maserati, Lamborghini e Ducati.
Il mercato statunitense conosce una robusta crescita dalla fine del 2012 (si pensi al Pil 2014 che ha fatto segnare un
+2,4%) che bene si rispecchia nei dati delle esportazioni regionali. Infatti, l’export emiliano-romagnolo verso gli Stati
Uniti è cresciuto di 1 miliardo rispetto al livello pre-crisi arrivando a toccare nel 2013 i 4,5 miliardi. Circa i due terzi
dell’export appartengono al settore metalmeccanico: packaging, automotive, food processing, macchine utensili,
meccanica di precisione, oleodinamica, meccanica agricola, macchine per la costruzione, componentistica.
Il progetto "Mech USA". Mech USA vuole coinvolgerà aziende emiliano-romagnole appartenenti al comparto
metalmeccanico e pronte per il mercato americano. Il progetto prevede quattro step successivi: dapprima un check-up
delle imprese (incontri informativi con le aziende partecipanti, analisi per l’identificazione dei punti di forza e di debolezza
di prodotti e servizi), a seguire azioni di business scouting (ricerca e selezione di partner d’affari), poi visite in loco presso
potenziali partner, infine attività di follow up (orientamento nelle fasi di negoziazione con le controparti estere).
Il programma dei lavori. Si comincia alle ore 10 con i saluti introduttivi di Massimo Galassini, vicepresidente di
Confindustria Modena con delega all’Internazionalizzazione, di Gino Cocchi, presidente della commissione Estero di
Confindustria Emilia-Romagna, e di Ruben Sacerdoti, responsabile dello Sportello regionale per l’Internazionalizzazione.
Seguiranno gli interventi di Simone Crolla, consigliere delegato di AmCham Italy, di Paolo Ceresa, business services
manager di AmCham Italy, di Roeland Slagter, funzionario di Confindustria Modena, e di Dario Pirovano di Intesa
Sanpaolo.
Bonfiglioli Riduttori, Usco e Salami, racconteranno le loro esperienze sul campo. Le tre imprese rappresentano tre diverse
strategie di avvicinamento al mercato statunitense. Dalla loro viva voce si potrà capire meglio che cosa significhi fare
affari nella terra del "big dream".
(10 febbraio 2015)
Argomenti: Confindustria, Internazionalizzazione