partecipare - Comune di Rescaldina
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partecipare - Comune di Rescaldina
p artecipare PERIODICO BIMESTRALE D’INFORMAZIONE LOCALE Aut. Tribunale di Milano n. 246 del 7/7/1971 Anno XXXII - Numero 162 RESCALDINA DICEMBRE 2005 Comune di Rescaldina Ass. al Tempo Libero È Natale! 4 DICEMBRE MERCATINO PIAZZA RESCALDINA 8 DICEMBRE MOSTRA RES ARTE VILLA RUSCONI 18 DICEMBRE SCAMBIO AUGURI ANZIANI REF. ELEMENTARI RESCALDINA DONI A SCUOLA 21 DICEMBRE MATT. A RESCALDA 22 DICEMBRE MATT. A RESCALDINA 23 DICEMBRE PREMIAZIONE CONCORSI ADDOBBI - PRESEPI - VETRINE PIAZZA RESCALDINA ORE 15,30 11 DICEMBRE MERCATINO PIAZZA RESCALDINA 18 DICEMBRE NATALE GASTRONOMICO PIAZZA RESCALDINA FINO 8 GENNAIO 2006 GIOSTRA BAMBINI PIAZZA RESCALDINA L’Amministrazione Comunale Augura BUONE FESTE In caso di maltempo le manifestazioni si terranno presso la Palestra Comunale di Via Matteotti p artecipare PERIODICO BIMESTRALE D’INFORMAZIONE LOCALE RESCALDINA Fondato nel 1971 - Periodico locale d’informazione Direttore responsabile: MORENO TRACCHEGIANI Consulenza editoriale, impaginazione, stampa e pubblicità: � ���������� Via P. Picasso 21/23 - Corbetta (MI) - tel. 02.972111 N. 162 Registrazione Tribunale di Milano 7 luglio 1971, n. 246 La tiratura del numero è stata di 5.500 copie Da questo numero il periodico comunale “Partecipare” è consultabile e scaricabile anche dal sito istituzionale dell’Amministrazione Comunale, www.rescaldina.org 24 DICEMBRE SCAMBIO AUGURI CITTADINANZA CON SORPRESA PIAZZA RESCALDINA ORE 24 21/22 23/24 DICEMBRE MUSICHE NATALIZIE CON GLI ZAMPOGNARI Gli auguri del Sindaco Ci siamo ormai abituati agli auguri per il Natale e il Nuovo Anno che compongono il “pacchetto” che il Sindaco insieme agli Assessori e a tutti i componenti dell’Amministrazione Comunale consegnano ai lettori di PARTECIPARE e a tutti i cittadini. Auguri, quindi, con l’obiettivo di consolidare i risultati registrati attraverso i lavori realizzati. Ma vediamo più nel dettaglio il quadro 2006, come in una fotografia scattata dall’alto, senza tralasciare un accenno ad altre attività che abbiamo programmato fino al 2009. Bilancio triennale, il perno del discorso Il detto che nel lungo periodo l’investimento paga sempre, non vale per l’attuale Amministrazione. Nella periodica analisi delle voci del Bilancio, si rende subito evidente non solo un andamento positivo ma una situazione economica e finanziaria che permette una visione razionale e moderna dell’Amministrazione Comunale. L’impatto più rilevante con questa realtà è la collaborazione più stretta con il cittadino in un panorama dominato in genere da mille incertezze e da qualche diffidenza reciproca. Ma non basta. Questo modo di vedere la macchina amministrativa è stato assunto a linea portante che guarda anche la dinamica dei consumi delle famiglie, la scuola, la sanità, tutto il complessivo raccordo tra economia, finanza, tributi e la qualità dei servizi. Aree geografiche e grandi lavori Il programma che interessa il territorio, le opere pubbliche, le infrastrutture, il sistema viario, il verde, le bonifiche e tutti gli altri innumerevoli progetti in fase di realizzazione o che sono già approvati, assumono un valore notevole per lo sviluppo di Rescaldina. L’apertura dell’asilo nido, il completamento dell’area ex-Bassettino, il centro anziani e pensionati di via Matteotti, l’avvio del Parco del Rugareto, le manutenzioni su edifici pubblici e scuole, gli interventi importanti sulla viabilità e tanti altri lavori rappresentano e documentano la professionalità di tutto il gruppo di lavoro guidato dagli Assessori e mettono, nello stesso tempo, sotto gli occhi di tutti i cittadini di Rescaldina e dei Comuni vicini, la sinergia, l’accordo e le linee di sviluppo tracciate per un rapporto positivo a lungo termine. Lascia QUI il tuo articolo per Partecipare Ricordiamo che gli articoli per Partecipare possono essere lasciati nelle apposite cassette presso: Biblioteca Comunale di Rescaldina Atrio del Palazzo Comunale Scuole Elementari di Rescalda e Rescaldina Scuole Medie di Rescalda e Rescaldina Oltre agli articoli è possibile depositare domande specifiche (rivolte agli amministratori, associazioni o al C.d.R.), annunci economici (o di altra natura), nonché commenti e suggerimenti. • Gli articoli non devono superare le 60 righe (2 cartelle dattiloscritte). • Le lettere devono essere firmate. • Il termine ultimo di consegna per il prossimo numero è il 18-02-2006. Commercio: avanti tutta! Questa Amministrazione vuole ampliare sempre di più la sua competenza per intervenire sugli sviluppi del commercio sul territorio. Il Centro Commerciale non ha rappresentato e rappresenta solo un polo di sviluppo legato al servizio dei cittadini, ma ha dato origine a nuove forme di investimento ambientale, commerciali, abitative. Il monitoraggio costante di tutto il “sistema commercio” e la successiva analisi dei dati, mette in continuo confronto un prima e un dopo a vantaggio di quest’ultimo. Insomma, riscontriamo valori positivi nel numero dei residenti, nell’incremento di attività commerciali, nel miglioramento dei servizi di polizia e dei servizi pubblici. Per spiegare meglio i processi di sviluppo di tutta questa area, in considerazione dei benefici concreti che ogni cittadino può singolarmente trarre, il mio invito personale è quello di “misurare” personalmente, con una passeggiata, che nel 2006 e negli anni a seguire Rescaldina si muoverà in uno scenario chiaro e molto rappresentativo. Sanità, anziani, volontariato, giovani, tempo libero: crescenti segnali positivi Dopo aver fornito i segni positivi dell’andamento di alcuni Assessorati, mi fa piacere accennare al complesso quadro sociale che interessa giovani e anziani. Nell’area sanità, assistenza e tutto quanto connesso, stiamo giocando una partita molto importante e delicata. Da un inizio 1999 incerto, fino ad oggi abbiamo realizzato opere che si sono rivelate segnali moltiplicatori di positività e di ottimismo. Asilo nido, centro anziani, manutenzione ordinaria e straordinaria di scuole, hanno rappresentato e rappresentano prove concrete delle realizzazioni del Comune nel lungo periodo. I giovani, i nuovi residenti in percentuale sempre crescente, ci hanno impegnato e ci impegnano a investire sempre di più in opere di qualità per soddisfare tutte le esigenze, per una qualità della vita sempre migliore. L’appuntamento con il lavoro Negli ultimi tempi si sono avuti degli inasprimenti sul fronte del lavoro in alcune grandi Aziende nel nostro territorio. Oggi ci preoccupa particolarmente la gravissima situazione dei 715 dipendenti del gruppo Zucchi, Bassetti, Standardtela, minacciati di licenziamento. In pieno accordo col Comitato di Coordinamento dei Comuni dell’Alto Milanese e del Magentino, delle RSU sindacali e di Eurolavoro, la nostra Amministrazione ha preso parte attiva e diretta in termini di rappresentanza con le figure istituzionali competenti della Provincia, della Regione e dello Stato per favorire la ripresa del dialogo fra i lavoratori, le Istituzioni e l’Azienda. Nella terza settimana di Novembre sono riprese le trattative fra Sindacato e Azienda e speriamo tutti in una conclusione positiva della vertenza in un quadro di garanzie economiche finanziarie e gestionali. Sarebbe bello che ciò avvenisse prima di Natale! Cultura, scuola e dintorni Agli occhi del cittadino la cultura si materializza in mostre, libri, concerti, opere teatrali, premiazioni. Così come la scuola viene vista a volte solo letteralmente e materializzata in professori e aule. In un caso e nell’altro si dimentica o semplicemente si tralascia quel carico di responsabilità, di impegno e di esperienza che cultura e scuola richiedono per favorire il rapporto tra tutti i soggetti coinvolti. È necessario ricordare che dietro ogni studente ci sono genitori, nonni, servizi, mezzi di trasporto, giardini e parchi giochi, convivenza sociale. La scuola e la cultura dovrebbero essere curati da un “custode sociale”, da un Iato autosufficiente e dall’altro punto di riferimento per tutti, a 360 gradi. Il punto è cruciale, ma l’attuale Amministrazione Comunale monitoreggia continuamente questa vasta area fornendo proposte, spunti, strategie e rispondendo a tutte le domande senza alcuna limitazione. Carissimi concittadini. Il quadro delle attività realizzate e della programmazione articolata da oggi a tre anni è sotto i vostri occhi. Sappiamo tutti che le promesse, soprattutto se a lungo termine, lasciano il tempo che trovano, ma noi dell’Amministrazione e tutto il gruppo della coalizione di “Rescaldina Insieme” vogliamo fermamente dare concretezza alle nostre promesse perché sappiamo che rappresentano le VOSTRE ASPETTATIVE. Anche a nome dell’Amministrazione Comunale faccio a tutti i Cittadini di Rescaldina i migliori auguri di Buone Feste. Ing. Donato Raimondi Sindaco di Rescaldina Un grazie alla Redazione Un grazie sentito alla Redazione di “Partecipare” che ha esaurito il suo mandato. Le persone che hanno animato in questi anni il giornale dell’Amministrazione Comunale si sono fatte carico di un lavoro non facile. Accanto ad aspirazioni ed energie positive si sono puntualmente scontrate con interessi e contrapposizioni di parte che hanno costruito a volte difficoltà e parzialità difficili da dipanare. Del resto, il giornale ha una necessità di reale rinnovamento. Da parte dell’Amministrazione vi sarà tutto l’impegno per portare a termine il compito con chiarezza. L’Assessore alla Cultura e Vicesindaco Dott. Angelo Mocchetti LA NOSTRA AMMINISTRAZIONE Scuola oltre gli schemi Diritto allo studio Investire nella scuola Spunti di discussione Educare all’Europa A scuola più che altrove si dovrebbe parlare e insegnare il concetto di Europa. Ad esempio spiegare l’espressione della cittadinanza europea di fronte alla mondialità per comprendere la diversità culturale dell’altro e aprirsi al dialogo. Attraverso quali percorsi? Si potrebbe partire dalla dimensione storico-culturale dell’identità europea prima dell’Unione Europea per arrivare ai soggetti istituzionali attuali dell’U.E. Ma ad un ragazzo potrebbe interessare anche la costruzione di percorsi di pace dalla città e dalla scuola fino all’Unione Europea e alle Nazioni Unite. Il rapporto “global/local” e il principio di sussidiarietà. Modelli di reti sociali tra scuole; tra territori; regioni; enti pubblici e soggetti sociali. La cittadinanza attiva si comprende attraverso una serie di esperienze. Il fare scuola potrebbe rappresentare un percorso non solo relegato all’insegnamento dell’educazione civica: lo spazio europeo e lo spazio del mondo in rapporto al territorio in cui si vive che per quanto piccolo può condurre a condividere esperienze ed esperienze di democrazia. Saper essere, saper fare, saper vivere insieme come cittadini europei nelle conoscenze di sé e dell’altro, nel rispetto e nella collaborazione. L’integrazione per essere davvero tale deve trovare fondamento in cittadini informati, in grado di discutere, comprendere e confrontare le diverse scelte di sviluppo. Costruiamo il futuro Tutti viviamo desideri, anche se pian piano ci siamo abituati ai rinvii. Per un ragazzo che vive la scuola il desiderio si manifesta nell’ambiente scolastico, coi compagni fuori e dentro la classe... Ma la scuola è sempre un po’ anche sacrificio (anche per chi ne percepisce solo “tanto”). Certo le capacità di attesa collettiva si sono molto ridotte. Accanto al desiderio di imparare,di mettersi in competizione, a volte fiorisce il tempo fermo, quello in cui non succede nulla, o meglio,la voglia di non fare ha il sopravvento su ogni cosa. Può nascere da qui il disagio: una specie di gioco con la propria mente. Il rifiutare il desiderio,il rinunciare,il sentire come persecutorio il mondo circostante: scuola, famiglia... A volte è un male sottile che viene sottovalutato. Le provocazioni e l’aggressività di molti bambini e adolescenti si alimentano di questo tempo fermo. Il potenziale distruttivo può essere proiettato fuori di sé o rimesso dentro di sé. In ogni caso la socializzazione diventa insostenibile e la ricerca di soluzioni scivola nella ricerca della “colpa”. Di chi è la colpa? Il dolore esiste, le strategie per trovare vie d’uscita non possono essere proposte per esperienze personali. Qualche volta lasciamo che i ragazzi vivano la sfida e la frustrazione, cerchiamo di star loro vicini spiegando i valori, altrimenti la mancanza di dialogo e l’indifferenza potranno diventare in futuro trabocchetti in cui i più impreparati finiranno più facilmente per cadere. Metodo di Studio L’esperienza dimostra come l’aspetto più faticoso per alunni e studenti, a detta dei ragazzi stessi,sia lo studio individuale; attività ancora più difficile da gestire per chi non ha acquisito alcune abitudini e atteggiamenti “preliminari” (come, per esempio,la capacità di portare a termine un compito e la relativa concentrazione; la capacità di dare priorità; l’abitudine a compiere autonomamente semplici attività che magari hanno anche poco a che fare con lo studio; la capacità di leggere e di comprendere...). La comunità tra i veri cicli scolastici e particolarmente tra scuola elementare - scuole medie (o scuola primaria e scuola secondaria di primo grado come si chiamano adesso) si può misurare su uno specifico tema che è il metodo di studio e le strategie di apprendimento. Per favorire l’acquisizione di un seppur minimo,ma strutturato metodo di studio, potrebbero essere offerti semplici consigli ed attività come: la costruzione di un cartellone orario; esemplificazioni dei compiti e dello studio a casa; tabelle per programmare le ore libere dagli impegni scolastici; stesura di griglie di sintesi ed esercizi di sottolineatura e di lettura ad alta voce... Cose solo apparentemente semplici. Mentre sul piano della motivazione a molto concorre l’atteggiamento della famiglia! Senza un metodo di studio adeguato quanti studenti si perdono? Disagio Vi sono manifestazioni evidenti di disagio adolescenziale. Disagio dovuto a chi e a cosa? Non tutto può essere spiegato in un breve intervento poiché la casistica e la letteratura al riguardo sono vastissime. Possiamo lanciare qualche sasso nello stagno? Istituzionale? lIIuminante a tal proposito è considerare quanto una certa cultura scolastica dei penultimi decenni ha prodotto: tutto quello che il bambino ha o dà è importante; qualsiasi cosa, proprio perché prodotta da un bambino, è degna di essere appesa al muro e motivo d’orgoglio. Nelle scuole materne ed elementari queste operazioni possono continuare per un certo periodo con soddisfazione di maestre e famiglie. La scuola, in questo caso, negando la frustrazione si eleva a difesa di quell’insieme persecutorio che sono l’esterno e il sociale. Ma nel medesimo contesto si trova anche l’insegnante che dice “dovete essere puntuali”, ma poi arriva in ritardo; oppure “dovete stare zitti e fare i compiti”, ma poi lei stessa parla a lungo in classe con un collega o non corregge i compiti. Comincia da qui nel bambino ad essere percepita una divaricazione tra un sociale lontano e la possibilità di sottrarsi alle regole nel privato, immersi nel brodo protettivo di una scuola un po’ contemplativa che si annuncia e si contraddice. Non è certo la scuola l’unica via per diventare grandi. Tuttavia gli orientamenti che ci accompagneranno da adulti si formano anche dalle percezioni che scandiscono il nostro tempo fin da piccoli. Intelligenza e capacità L’intelligenza è certamente la capacità di un individuo di modificarsi utilizzando ciò che ha imparato per adattarsi alla nuova situazione. Quel che conta in ambito scolastico è riuscire a far capire che con l’impegno, la ricerca di analogie e un buon metodo di studio, “l’intelligenza” può migliorare. Infatti uno dei luoghi comuni più radicati è che l’intelligenza sia immutabile o riferita solo al rendimento scolastico. Quanti ragazzi finiscono per pensare alla propria capacità come debole e pensano che sia un tratto stabile della propria persona? La scuola li aiuta a crescere in consapevolezza o li isola? Pensare a se stessi come “poco capaci” porta inevitabilmente a un’incostanza nello sforzo. Se poi a questo si aggiungono gli insuccessi, si arriva ad una persecuzione negativa della propria persona, fra impegno e resa che avvitandosi su se stessa porta a un peggioramento dell’autostima. Riscoprire le proprie potenzialità cognitive, emotive e relazionali è un percorso di vita evidentemente non concesso a tutti che può passare solo dalla rottura delle propri opinioni ed abitudini di vita. Vecchi e giovani Passano gli anni e la realtà cambia. Proviamo a guardare più attentamente i paesi dove abitiamo per comprendere uno spaccato di vita italiana: Legnano, Rescaldina, Cerro Maggiore... Molti alunni extracomunitari frequentano le nostre scuole. Già, perché la famiglia è ormai in media composta da un figlio e due genitori; quando la famiglia è unita, perché vi sono famiglie composte ormai da un solo genitore convivente. E i nonni? Beh, i nonni spesso sono al completo. Per ogni bambino: quattro nonni. A volte qualche bisnonna, perché, si sa, le donne sono più longeve degli uomini. Molti nonni e bisnonne vivono soli/e. In Italia, ogni anno, vi sono 80.000/100.000 persone che compiono gli 85 anni. Evviva naturalmente la festa dei nonni che coinvolge sempre più individui. Ma qui siamo davanti anche a un significativo partecipare • 2 invecchiamento della popolazione italiana. Quantebadantidovremocercare ancora, perché di figli che si occupano dei genitori e con la scusa/e per esigenze di lavoro, egoismi, carriera, occupazioni varie e... numero in sé ve ne sarà sempre meno. Intanto il figlio unico, in concomitanza, o in tempi differenti si dovrebbe occupare di due genitori. Il rapporto non regge. Le energie innovative e di sostegno dei figli vengono così a mancarci. Assisteremo al declino di un Paese mangiato dal suo invecchiamento? Una donna egiziana ha in media 4,8 figli. Una donna italiana 1,8. Certo, statistiche e dati nulla possono contro libertà, desiderio, diritti individuali, diverse concezioni di vita ed esigenze sociali, valori o non valori. Nel giro di qualche decennio, stante la tendenza, la realtà muterà ancora. Vi lascio immaginare come. S.O.S. Se ne parla poco. Per pudore o incultura ma in una popolazione scolastica vi possono essere alunni sieropositivi. Che fare? Al di là delle parole, una sistematica informazione in questo campo non sembra essere sempre presente. AI riguardo, la normativa di riferimento esiste. Ricordiamo per brevità, la Legge 135 del 5/6/90 o il D.M. Sanità del 28/9/90. Vi sono poi i vincoli e le problematiche della recente legge sulla privacy. Intanto bisogna rammentare che l’informazione delle famiglie non è un obbligo, per cui potrebbero esserci dei casi conosciuti ed altri sconosciuti. La stessa informazione potrebbe non essere gestita nel modo più corretto. In fondo, frequentando qualsiasi luogo pubblico, nessuno chiede al vicino se è sieropositivo... Infatti le precauzioni da adottare sono quelle universali. Occorre quindi rinforzare negli operatori della comunità scolastica e nei ragazzi,il concetto che tutti, potenzialmente siamo a rischio e di conseguenza dobbiamo sempre adottare le misure igieniche già previste: a scuola, sui campi di gioco, ai giardini pubblici. È quanto mai opportuno poi che durante periodiche riunioni dei docenti e dei non docenti sulla sicurezza siano richiamate le norme igienico sanitarie da adottare con produzione di un verbale, anche per le disposizioni da declinare agli studenti. È infatti opportuno che i ragazzi secondo l’età conoscano determinate norme igieniche: per gli alunni di quinta elementare,in collegamento con lo studio dell’apparato circolatorio,potrebbero essere trattate ad esempio le malattie trasmissibili mediante scambi ematici. Fin dalla scuola dell’infanzia deve essere rispiegato chiaramente che in caso di perdita di sangue ci si deve allontanare senza toccare e senza intralciare. L’Assessore alla Cultura Dott. Angelo Mocchetti 662 gli studenti dell’istituto Manzoni, 691 quelli dell’Alighieri, 87 bambini che frequentano la scuola materna privata di Rescalda: 1440 i bambini/e ed i ragazzi/e che frequentano i plessi di Rescaldina e Rescalda (dagli asili nido alle scuole medie). Per loro il Comune ha messo a disposizione oltre un milione di euro: 1.095.500. Tanto, poco, troppo, troppo poco? Ognuno può avere la propria opinione, l’importante è riflettere e discutere su dati certi ed oggettivi. Senza voler riportare i dati dei comuni a noi vicini, che impallidirebbero di fronte allo sforzo economico sostenuto dal nostro Comune, può essere significativo mettere a confronto il dato complessivo sopra riportato con l’importo totale del bilancio comunale: 1,1 milioni per la scuola su un bilancio comunale di 14 milioni di euro. Questi i numeri e le dimensioni del documento redatto dall’assessorato guidato da Angelo Mocchetti ed approvato all’unanimità dal consiglio comunale con il nome di “Piano per il diritto allo studio 2005/2006”. Come accade da diversi anni la soddisfazione, per il documento che regola i rapporti tra il Comune ed i due istituti scolastici, ha accomunato maggioranza ed opposizione: le scelte di ‘Rescaldina Insieme’ sono state condivise da tutte le altre forze politiche con le quali si è instaurato, in materia di scuola, un dialogo ed uno scambio proficuo. Quello che è giusto far conoscere soprattutto ai genitori, per i quali spesso gli unici referenti sono gli insegnanti (ed il passaparola),è l’impegno e l’attenzione del Comune nei confronti della scuola, che è bene ricordarlo ha una propria e piena autonomia. Tra le principali voci che compongono il diritto allo studio 2005/2006 vanno ricordati i 20 mila euro per gli arredamenti, 46 mila per la fornitura di materiale didattico, 229 mila euro per l’assistenza socio-psico-pedagogica, 42 mila euro per il servizio (molto richiesto e gradito dai genitori) di pre e post scuola, 45 mila euro per la scuola materna privata di Rescalda, 10 mila euro per le borse di studio ed oltre 75 mila euro per i progetti integrativi. Molto spesso si crede che il diritto allo studio si esaurisca solo nella quota destinata a questi progetti che completano l’attività didattica: non è così. Un discorso a parte, soprattutto quando si critica la politica tariffaria, merita il servizio di refezione scolastica (ora non più tempo scuola) che costa alle casse municipali 670 mila euro all’anno a fronte di un’entrata di 530 mila: la parte restante ovvero 140 mila euro (cioè circa il 20% del totale) viene sostenuta con fondi del bilancio, ovvero di tutti i cittadini. Questo è il segno di una precisa scelta politica nell’utilizzo dei fondi a disposizione del Comune. La linea tracciata dall’assessore Angelo Mocchetti con l’appoggio delle forze politiche che si riconoscono nella maggioranza di “Rescaldina Insieme”, continua di anno in anno, nonostante le ristrettezze imposte al bilancio da scelte sovra-comunali. La convinzione che ci porta ad investire ogni anno è quella che i soldi spesi nella scuola sono soldi spesi bene, un investimento nei e per i rescaldinesi di domani. I risultati certo non mancheranno! Moreno Deservi Consigliere della commissione cultura A caccia di... indizi e reperti!!! S.O.S. dalla Scuola Media Siamo la classe II B della scuola media “Ist. Comprensivo Dante Alighieri” di Rescaldina. Facendo un lavoro di ricerca sulle origini della nostra scuola, ci siamo accorti che non esistono tracce scritte sull’argomento e nessuno ha mai pensato di raccogliere in modo organico tutte le “vicissitudini” che la scuola ha vissuto, sia dal punto di vista della costruzione muraria che da quello della storia. Dalla testimonianza di alcune persone più anziane abbiamo scoperto che tanti anni fa questa era la scuola elementare e prima ancora la sede del Municipio, che in origine era costituita da un solo piano e che, addirittura, anticamente, su questo spazio sorgesse forse un cimitero...! Poiché desideriamo raccogliere tutte le informazioni possibili per scrivere la storia della nostra scuola, ci rivolgiamo a tutti i cittadini di Rescaldina perché ci aiutino in questo compito: chiediamo a tutti coloro che hanno informazioni o ricordi relativi alla nostra scuola (anche di quando non era ancora la scuola media) di contattarci segnalando il proprio nome sia fermandosi qui a scuola (dove troveranno una cassetta per raccogliere i nominativi), sia facendocelo sapere tramite conoscenti, sia telefonandoci ad uno di questi numeri: - Adriana Giunta (insegnante): 347.058.55.92 - Diletta Vignati: 0331.579.573 Per chi non potesse muoversi, è sufficiente che ci lasci il suo indirizzo e numero di telefono e verremo noi a casa sua, volentieri, a fare un’intervista! Inoltre, sarebbe bello poter raccogliere del materiale per allestire una piccola mostra qui a scuola: proponiamo di fotografare o fotocopiare - per non rovinarli! - gli oggetti e i documenti che con il vostro aiuto riusciremo a rintracciare (fotografie, vecchie pagelle, coccarde, lavori eseguiti a scuola, ecc...). Grazie a tutti coloro che ci aiuteranno!!! 3 • partecipare LA NOSTRA AMMINISTRAZIONE Kerry Kennedy a Rescaldina in difesa dei diritti umani nel mondo Il problema di una tutela internazionale dei diritti dell’uomo ha iniziato a porsi dopo la prima guerra mondiale. In particolare gli Stati accettavano di assumersi obbligazioni nel campo delle condizioni di lavoro degli individui e in quello del trattamento dei popoli coloniali. Ma è soprattutto dopo la seconda guerra mondiale che gli orrori e le gravi violazioni perpetrate nel corso del conflitto hanno indotto gli Stati costitutori ad includere tra le sfere della cooperazione internazionale, consacrate nell’art. 1 della Carta delle Nazioni Unite, anche la finalità di “promuovere ed incoraggiare il rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali per tutti senza distinzione di razza, di sesso, di lingua o religione”. La Carta delle Nazioni Unite rispecchia la consapevolezza dell’interrelazione tra mantenimento di pace e sicurezza e rispetto dei diritti dell’uomo. Su questo tema si innesta il lavoro di Kerry Kennedy. Il tema dei diritti umani è un argomento ricorrente e Il gruppo prima della visita ai negozi della Galleria Auchan Paolo Longo, Angelo Mocchetti, Kerry Kennedy, Claudio Ghidotti mai esaurito. Ancora oggi i diritti umani sono violati in molte parti del mondo. I grandi difensori dei diritti umani nascono in ogni par- te del pianeta. È giusto che a queste figure siano dedicati uno spazio e un riconoscimento. Di recente, nello scorso mese di ottobre, presso il cen- Ex-Bassettino La fine di una (brutta) storia 21 dicembre 1987 - 25 ottobre 2005 venti anni, poco meno: questo il tempo necessario per mettere la parola fine alla vicenda legata all’ex-Bassettino. Era il Natale del 1987 (18 anni fa) quando i cittadini di Rescaldina si sono trovati come “regalo” dell’amministrazione un progetto, forse un sogno: quello di un centro di aggregazione poli culturale o multi funzionale (ancora oggi non si riesce a capire) che doveva sorgere sull’area tra via Mazzini e via Matteotti, a fianco della scuola media Ottolini. Poco meno di un miliardo di lire la cifra iniziale stimata per radere al suolo uno dei simboli di Rescaldina, la palazzina di proprietà Bassetti (da cui il diminutivo Bassettino), ed erigere un’incompiuta che è costata troppi soldi alla collettività. Macerie, cantieri perenni, degrado e tanti miliardi di denaro dei rescaldinesi hanno accompagnato la nascita della struttura denominata, fino ad oggi, ex-Bassettino. Quattro sindaci ed altrettante amministrazioni comunali hanno dovuto affrontare la vicenda ed è toccato a “Rescaldina Insieme” trovare una soluzione logica e di buon senso per recuperare uno spazio alla collettività, per mettere fine ad una telenovela, per chiudere una vicenda giudiziaria. Una delibera di consiglio comunale dello scorso ottobre (approvata con il solo voto contrario della Lega Nord) ha chiuso tutte le vertenze che si trascinavano da oltre un decennio. Lodo arbitrale, giudizio di primo e di secondo grado e avanti così; al danno, ovvero il mancato completamento dell’opera, si è aggiunta la beffa: il Comune di Rescaldina ha perso su ogni fronte: con i progettisti, con l’impresa appaltatrice e soprattutto con i cittadini. Proprio i rescaldinesi vecchi e nuovi, giovani e meno giovani per anni si sono chiesti che cosa erano quelle reti, quei ruderi e tutto quell’abbandono a due passi dal Municipio, sotto l’ombra del campanile. Questa maggioranza, già nella passata legislatura, ha avuto il coraggio di affrontare seriamente il problema ed oggi ha l’orgoglio di averlo portato a termine: non solo sulla carta ma nei fatti. A testimoniare questa scelta politica ci sono la sistemazione della palazzina oggi occupata dalla Polizia Locale, l’apertura dell’area a verde a fianco alla palestra di via Matteotti ed ora la prossima inaugurazione degli spazi che saranno occupati dagli uffici comunali che si occupano di servizi sociali, sport, cultura, scuola e tempo libero. Non sempre sulla vicenda ex-Bassettino le scelte fatte da questa maggioranza sono state facili, e quasi sempre per niente condivise dalle altre forze politiche. A chi chiedeva di radere al suolo tutto si è risposto investendo (il minimo indispensabile) per mettere a norma e completare le strutture; a chi chiedeva di continuare a ricorrere per vie legali si è contrapposta la volontà di arrivare ad una definizione bonaria della vicenda. Quando il sottoscritto in consiglio comunale parlava di verde pubblico e di decentramento degli uffici comunali nell’area dell’ex-Bassettino qualcuno dell’opposizione gli rinfacciava sorridendo di sognare ad occhi aperti, di gettare via i soldi di Rescaldina, di non avere la minima idea di cosa si volesse fare di questi spazi. Fortunatamente chi si sbagliava non è chi scrive questo articolo. Mi sento di evidenziare il buon lavoro svolto dall’assessore ai lavori pubblici Marco Raimondi in tutta questa storia: tempo, energie ed anche passione messa sul campo per risolvere una vicenda non voluta né da lui né da questa maggioranza, ma da altri che non possono dire “io non c’ero”. lo invece c’ero a votare per l’ultima volta un debito fuori bilancio legato all’exBassettino e spero che da domani questa struttura non venga più chiamata così ma le si trovi un nuovo nome, come già si è trovata una nuova (vera ed utile) finalità. Moreno Deservi Capogruppo di RRR Rescaldina Insieme tro commerciale Auchan di Rescaldina si è svolto un interessante incontro con Kerry Kennedy, figlia del senatore assassinato Robert. Durante l’incon- tro, presenti il Dirigente Commerciale della Galleria Auchan Claudio Ghidotti, l’Assessore al Commercio del Comune di Rescaldina Paolo Longo e lo scrivente Vicesindaco di Rescaldina, è stata presentata una proposta culturale che potrebbe vedere la luce nel 2006. Si tratta, in sintesi, di una mostra che porterà a Rescaldina 51 ritratti che il fotografo Eddie Adams (Premio Pulitzer 1969 e recentemente scomparso) ha scattato nel corso degli incontri che Kerry Kennedy ha avuto nel mondo con i difensori dei diritti umani. “Voci contro il potere”, questo il titolo del volume che raccoglie testimonianze, foto e commenti attorno al tema dei diritti umani. L’iniziativa potrà riguardare le scuole del territorio se il progetto, come prevedibile, interesserà le istituzioni scolastiche. Gli alunni delle scuole, forse con una frase retorica, ma vera, saranno i cittadini di domani ed è importante che crescano riconoscendo gli sforzi e le sofferenze di coloro che nel mondo si battono per una società migliore per tutti. L’Ufficio Cultura Rescaldina Insieme Programmazione e cambio di ritmo. Sono questi i due temi centrali che hanno animato l’incontro della coalizione Rescaldina Insieme. Convocati dall’Ing. Donato Raimondi, sindaco di Rescaldina, e guida per il secondo quinquennio di Rescaldina Insieme, l’incontro ha visto intorno al tavolo del Golf Le Robinie gli assessori, i consiglieri e i simpatizzanti della coalizione. Bilancio e Tributi, Edilizia e Opere Pubbliche, Salute, Commercio, Sport e Cultura che governano e condizionano lo spazio, il tempo e la vita dei rescaldinesi sono stati toccati dai singoli assessori e dai partecipanti all’incontro. Tutti i relatori si sono soffermati su quei temi che toccano tutti i giorni il “paesaggio umano” fatto di bilancio familiare, consumi, scuola, tutte le praticità quotidiane che hanno generato quella grammatica giornaliera sulla quale riflette ogni essere umano. Il piano del bilancio triennale del Comune di Rescaldina è tracciato modellandosi sull’indispensabile, ma senza trascurare il necessario e l’urgente per le varie fasce di cittadini, ha detto Corrado Luraghi, Assessore al Bilancio, Finanza e Tributi. Corre, con un occhio a tutti gli interessi pubblici e privati, la macchina dell’Assessore Maurizio Turconi, considerando lo sviluppo in crescita del territorio in funzione delle esigenze collettive. I dati aggiornati forniti da Marco Raimondi sul sistema viario che non interessa solo Rescaldina ma tocca tutta l’area da Cerro Maggiore a Legnano, sono confortanti. I piani predisposti sono tutti in fase di realizzazione e di completamento. Per il commercio, la polizia urbana, cosa si sta facendo e qual è il programma prossimo venturo? Paolo Longo ha illustrato tutti i punti di sviluppo del suo programma rivelando le eccellenti opportunità di crescita di Rescaldina che sempre di più prevale sull’hinterland. Il piano di assistenza sociale per anziani, malati e persone a disagio ha dato a Paolo Magistrali (Assessore Servizi Sociali e Sport) la possibilità di illustrare nei dettagli il piano dei servizi realizzati e da realizzare. Maira Cacucci, assessore delle pari opportunità e del tempo libero, ha illustrato tutto quanto ha portato avanti - con i pieni voti della cittadinanza - tanti programmi con un’ottimale integrazione tra giovani e ambiente. Il vice sindaco Angelo Mocchetti ha messo sul tavolo i problemi della qualità della scuola, della cultura, tutto l’impegno dedicato alla crescita e alla vasta gamma di problemi che pone il prossimo futuro. Tra politica e cultura la coalizione di Rescaldina Insieme, riunita intorno al sindaco Donato Raimondi, ha verificato la certezza di un quadro complessivo di accordo, affermando una propria identità governativa e promettendo una linea di maggiore dialogo con i cittadini. Rescaldina Insieme partecipare • 4 SCUOLA E TEATRO “Progetto Teatro” alle Elem Sabato 28 Maggio alle ore 21 presso l’Auditorium, i bambini delle classi quarte della Scuola Elementare Dante Alighieri hanno rappresentato lo spettacolo teatrale “Il Segreto della Tartaruga”. Lo spettacolo costituisce la parte finale di un lavoro durato tutto l’anno e realizzato all’interno del Progetto Teatro cui le classi hanno partecipato. I bambini, dopo aver rilevato le difficoltà di rapporto con i grandi, hanno inventato una storia e scritto i relativi dialoghi. Successivamente, con l’aiuto dell’esperto Sasha Oliviero, la storia è stata resa teatrabile. Nei vari incontri l’esperto, con grande abilità e pazienza, ha aiutato i bambini ad “entrare nella parte” facendoli recitare con la voce e con il corpo, suggerendo loro di imparare ad ascoltare loro stessi e gli altri e invitandoli a collaborare per esprimere emozioni e sentimenti. La storia è allo stesso tempo semplice e complessa: i bambini e gli adulti non si capiscono più. Sembra che ormai l’unica parola che tutti sentano è tempo: “Non ho tempo”, “Non c’è tempo”, “Quanto tempo ci vuole?”. Non si percepiscono più espressioni come “Racconta”, “Dimmi pure”, “Insieme”, “Ti ascolto”... E i sorrisi? Dove sono finiti? Sembra che in ogni cosa la serenità, l’affetto, i sentimenti positivi di adulti e bambini siano stati definitivamente sconfitti da stati d’animo negativi come la rabbia, la delusione, la tristezza e la paura. Grazie all’intervento della saggezza degli anziani, le emozioni positive di adulti e bambini si incontreranno scoprendo di essere facce diverse di una stessa medaglia. In tal modo adulti e bambini riusciranno ancora a parlarsi e a comprendere i reciproci punti di vista. Il SEGRETO della tartaruga quindi, non è altro che la LENTEZZA: è importante avere il tempo necessario per ascoltarsi, parlarsi, comprendersi. Questo è il segreto della FELICITÀ. Gli insegnanti I bambini raccontano... Faceva molto caldo, ero molto stanco e non avevo tanta voglia di recitare le mie battute, però dato che avevo litigato con mia mamma, proprio per i problemi che ci sono tra grandi e piccoli, mi sono impegnato al massimo. Infatti quando lo spettacolo è finito, io e mia mamma abbiamo fatto PACE, in quel momento ero proprio felicissimo. D’ora in poi per non litigare più, cercherò di procedere con la lentezza, quello che tutti dovremmo aver imparato dallo spettacolo. Riccardo Pizzo Per fare questo spettacolo ho messo molta fatica e molto impegno, ma anche davanti alle difficoltà non mi sono mai arresa. In questi due anni ho imparato a recitare, ma anche che recitare è una cosa difficilissima e non bisogna mai arrendersi perché non è impossibile. Denise Marchisotta Eravamo tutti molto emozionati, io avevo paura di sbagliare le battute ma appena sono entrata in sce- na, mi è riuscito tutto più spontaneo. All’inizio la parte da bambina non mi era piaciuta molto ma poi sono riuscita ad apprezzarla. Terminata la mia parte mi sentivo molto rilassata e non riuscivo a credere che l’avessi terminata senza svenire. A me questo spettacolo è piaciuto molto perché siamo riusciti a lavorare bene in gruppo, ad ascoltarci e soprattutto ho capito che il segreto della felicità è la LENTEZZA. Melissa Cari amici, sabato era il gran giorno del nostro spettacolo. lo ero emozionatissimo. Quando i compagni della IV A hanno iniziato a me batteva forte il cuore. All’inizio ci siamo messi a ballare la macarena dietro il telone. lo ero sbalordito perché c’era tantissima gente e il pubblico batteva le mani a ritmo di musica. Quando Lucia e Chiara dialogavano, la mia emozione saliva sempre di più, finché è arrivato il mio turno e allora ho gridato con tutto il fiato che avevo in gola la mia battuta: “Martina, siamo tornati”. Quindi sono andato sul palcoscenico. Quando io e Viola, travestiti da genitori, siamo entrati in scena, il pubblico si è messo a ridere perché eravamo buffi e allora anche a me è scappata una risata. Io scambiavo occhiate d’intesa con Lucia e Viola per andare a destra oppure per aspettare a dire la battuta. Noi ci capivamo alla grande! Quando c’era il fumo per le emozioni negative mi sentivo come torturato dalle zanzare e quindi mi continuavo a grattare. Viola mi comunicava con dei piccoli gesti di stare calmo. Quando ho incominciato a dire le altre battute ci ho messo tutto l’impegno che potevo. Quando ho pronunciato la mia ultima battuta tutto il pubblico ha riso e quindi non si è sentita la battuta di Viola. A me questa cosa è dispiaciuta. Ma dietro le quinte mi aspettava una bellissima sorpresa. Marco era tornato dall’ospedale. In quel momento mi sentivo il bambino più felice del mondo perché Marco era tornato dall’ospedale e avevo concluso la mia parte nel primo spettacolo della mia vita. lo guardavo lo spettacolo dietro le quinte e pensavo: “Come siamo bravi!” Quando abbiamo finito la nostra parte ho detto ai compagni della IV C: “In bocca al lupo!” Questo spettacolo mi ha insegnato che non si può avere sempre ragione perché anche noi bambini abbiamo torto e così è anche per i genitori. Mattia Landoni Da questo spettacolo io ho imparato che anche noi bambini facciamo disperare e spero che adesso i genitori ci ascolteranno di più. lo ho capito che il segreto della felicità è la lentezza: è il segreto della tartaruga. Clara Grassi Sabato sera ero molto emozionata perché insieme ai miei compagni avrei recitato nello spettacolo inventato da noi e intitolato “IL SEGRE- COS’E’ AVIVA. UN MARCHIO NUOVO CON PIU’ DI 300 ANNI DI STORIA E’ il 1° gruppo assicurtaivo in Europa per quanto riguarda le polizze vita e previdenziali. E’ il 6° gruppo assicurativo AVIVA svolge la sua attività in più di 25 paesi del mondo, con 60.000 dipendenti, 30 milioni di clienti ed un fatturato a livello mondiale superiore a 45 miliardi di Euro e Assets di Gruppo per circa 330 miliardi di Euro. mondiale, con oltre 45 miliardi di Euro di premi assicurativi. E’ tra i primi 10 asset managers in Europa, 3° asset manager in Gran Bretagna per Fondi di gestione. BUSTO ARSIZIO V.le Cadorno, 1 • Tel 0331623000 / Fax 033162115 ORARI: da lunedì a venerdì 9.00 - 12.30 / 14.30 - 18.30 - APERTO ANCHE IL SABATO MATTINA VARESE Via Sempione, 14 • Tel 0332242000 / Fax 0332281954 ORARI: da lunedì a venerdì orario continuato - SABATO CHIUSO www.porfidioassicurazioni.it Via Garibaldi, 7 Rescaldina Tel. 0331576310 5 • partecipare SCUOLA E TEATRO mentari TO DELLA TARTARUGA”. lo mi vergognavo molto perché indossavo una minigonna che prima d’ora non avevo mai messo. Ero emozionatissima e il cuore mi batteva forte, ma grazie ad un abbraccio e a un incoraggiamento della maestra Daniela ero molto più tranquilla. Il tempo è volato e finalmente toccava a me, non ero sicura di farcela e avevo paura di sbagliare. Con coraggio sono entrata in scena triste perché così era la mia parte, ma poi ho capito che non era difficile, bastava solo concentrarsi. Dopo due minuti c’era la parte che più temevo e che avevo molta paura di sbagliare: era L’IMPROVVISAZIONE SULL’IMITAZIONE DEGLI ADULTI. Con molta emozione sono corsa a prendere la borsetta. La mia maestra mi ha visto molto emozionata e come incoraggiamento mi ha stretto le mani. A me ha fatto davvero piacere e, sicura di me, sono entrata in scena. Alla fine ci sono riuscita e mi sono fatta i complimenti da sola. INFINE LE MAESTRE E L’ESPERTO SACHA CI HANNO CONSEGNATO IL DIPLOMA. Tornata a casa, mi sono sentita fiera ed ho pensato che mi sono divertita a fare l’adulto, ma NELLO STESSO TEMPO HO IMPARATO CHE IL SEGRETO DELLA FELICITÀ È LA LENTEZZA. Martina Francesca Paglia ...sabato sera ero emozionatissimo perché finalmente, dopo due anni di lavoro con Sacha, abbiamo mostrato ai nostri genitori con uno spettacolo cosa sapevamo fare. Lo spettacolo era intitolato “IL SEGRETO DELLA TARTARUGA”. Nel momento in cui dovevo entrare in scena mi vergognavo un po’, ma poi il peggio è passato perché avevo dei compagni vicino che mi davano la forza e il coraggio. Al termine dello spettacolo, dopo l’inchino, le maestre, con felicità ci hanno distribuito il “DIPLOMA D’ATTORE” che conserverò con molta cura. Questa serata sarà indimenticabile. Le prime voci sullo spettacolo che ho sentito girare dicono che è stata una bellissima recita. Gabriele Tozzo Dopo un anno di esperienza teatrale abbiamo terminato il nostro lavoro, realizzando uno spettacolo intitolato: IL SEGRETO DELLA TARTARUGA. Prima di iniziare lo spettacolo Sacha, il nostro regista, ci ha parlato per rassicurarci, poi... tutti in scena. Quando dovevo parlare avevo il cuore che batteva a mille, poi però mi sono tranquillizzata e il trucco era... far finta che in sala non ci fosse nessuno. In un anno Sacha ci ha insegnato molte cose per la realizzazione dello spettacolo: non mostrare le spalle al pubblico, parlare ad alta voce, imitare le caratteristiche del personaggio e assumere le giuste espressioni del viso. Ma soprattutto ci ha insegnato a lavorare in gruppo e ad aver fiducia negli altri. Federica Dietro le quinte ero emozionatissimo al solo pensiero che c’erano più di cinquanta persone a guardarmi tra cui genitori, sorelle e fratelli. Mi batteva il cuore all’impazzata, ma io mi facevo coraggio. Nella mia parte, quando prendevo la corona, mi sentivo imbarazzato. Ma alla fine lo spettacolo è uscito benissimo e Sacha ci ha dato il diploma d’attore e di questo sono molto orgoglioso. Andrea Renna Prima di entrare mi batteva forte il cuore ma quando sono entrato in scena ho fatto finta che fosse una semplice prova. Questa esperienza ci ha fatto capire che tutti devono ascoltare tutti e Sacha, l’esperto, ci ha insegnato ad aiutare i compagni anche nello spettacolo, gestire lo spazio e spostarsi mante- FRANZON snc di Geom. Franzon Andrea e Franzon Michela LAVORAZIONE MARMI e GRANITI per nendo il personaggio, parlare ad alta voce, lavorare in gruppo e anche essere comprensivi e fiduciosi negli altri. Gabriele Bianco terminato abbiamo fatto l’inchino al pubblico e abbiamo ricevuto il diploma d’attore. È STATO BELLISSIMO. Alessandra Dopo un anno di duro lavoro abbiamo realizzato uno spettacolo teatrale dal titolo: “Il segreto della tartaruga”. Questa storia l’abbiamo inventata e realizzata noi bambini delle classi IV. Sacha, il nostro istruttore, ci ha insegnato tante cose: parlare ad alta voce, non voltare le spalle al pubblico, ascoltare e avere fiducia negli altri. Prima di andare in scena, tutti insieme abbiamo fatto la respirazione per tranquillizzarci. Alla prima uscita non ero molto emozionata, perché non dovevo parlare; invece alla seconda uscita, oltre ad essere molto emozionata, avevo anche paura di sbagliare le battute. Paola “S” COME... SPETTACOLO Sono due anni che facciamo teatro, sono mesi che ci impegniamo per raggiungere uno dei nostri desideri più profondi: “essere capiti dagli adulti”. Quest’anno abbiamo imparato come vincere le nostre paure, come dimostrare i nostri pensieri. Abbiamo capito che si possono far parlare i propri sentimenti, ma non solo con le parole, anche con le espressioni, con i movimenti del corpo. Ho imparato che bisogna fidarsi di tutti, ma soprattutto di se stessi, che bisogna cercare di dare sempre il meglio di sé. Abbiamo continuato a provare, a sudare per la fatica e ad avere pazienza. Siamo cambiati, abbiamo inventato una storia, l’abbiamo dialogata e rappresentata e tutto questo in otto mesi. Abbiamo provato sensazioni diverse, abbiamo capito che tutti siamo uguali, e nello stesso tempo che tutti siamo diversi... Quando Marco si è fatto male, mi sono sentita come un puzzle con una parte mancante. Valeria Savini Dopo un anno di fatica e di impegno la nostra esperienza teatrale si è conclusa con lo spettacolo “IL SEGRETO DELLA TARTARUGA”. Con l’aiuto di Sacha abbiamo realizzato un vero e proprio spettacolo teatrale. lo rappresentavo la rabbia, ed ero vestita tutta di nero. Dietro le quinte eravamo tutti molto agitati ma per fortuna Sacha ci ha incoraggiati, e poi.... tutti in scena! Appena entrati in scena ero agitatissima e avevo la voce bassa, ma alla fine mi sono tranquillizzata e ho fatto il meglio possibile, ed è andato tutto bene. Quando lo spettacolo è Sabato ho provato paura e felicità, paura perché quando mi ero fatto male pensavo che non riuscivo a recitare, invece ce l’ho fatta ed ero felice d’essere tornato e mi è piaciuto il gusto di pensare per me CHE BELLO! Mi sento orgoglioso e credo che tutti i genitori e insegnanti sono orgogliosi di noi. A me rimane il diploma, l’orgoglio, la gioia e mi sembra di essere lì. Sacha, Marzia, Manu e Pier GRAZIE per averci aiutato. Marco Carrozzo Sabato ho capito che se si vogliono fare le cose bisogna farle fino in fondo. Che si riesce a fare tutto, niente è impossibile. L’anno prossimo vorrei fare un altro spettacolo, con Sacha, vorrei farne un altro che riesce a farmi capire altre cose nuove di me stessa, come quest’anno che ho capito che non sono timida, ma sono io che lo mostro. Valentina Megna Mi è rimasto impresso il significato della storia, ma soprattutto che noi bambini di IV mettendo insieme le nostre idee abbiamo creato una storia con un significato così importante. Viviana Casati Quest’anno facendo uno spettacolo che abbiamo inventato noi e ci siamo impegnati da ottobre fino a ieri abbiamo imparato che non sempre sbagliamo noi, perché anche i grandi sbagliano, ma non sempre noi abbiamo ragione... l’emozione era tanta però siamo stati in grado di controllarla. Anche se abbiamo fatto le stesse cose delle prove, sul palco è diverso, il personaggio è entrato in te e le battute e i gesti li fai senza accorgerti che sei tu che reciti. Alessia Noto RIVENDITORE AUTORIZZATO • edilizia • arredamento • bagni • cucine • funeraria • oggettistica da regalo • vendita e posa caminetti 21050 NIZZOLINA - MARNATE (VA) via Sele, 118 (ingresso da via Brenta) Tel. e Fax 0331 367 232 partecipare • 6 ATTUALITÀ Il “bosco Saccal” L’intervento di un cittadino sull’ultimo numero di Partecipare con il contributo “è sparito un boschetto” merita alcuni approfondimenti, non tanto a difesa dell’operato dello scrivente assessorato, che ha sempre condotto i vari passaggi amministrativi nella massima trasparenza e non eludendo i vari momenti istruttori dettati dalla normativa, ma per meglio chiarire alcuni passaggi che l’autore dell’articolo ha volutamente “saltato” per dare risalto alla sua tesi: dimostrare che l’operato di Rescaldina Insieme in generale, e dell’Assessore all’Urbanistica in particolare, lascia adito ad alcune rimostranze. È d’obbligo una brevissima cronistoria sull’accaduto. Durante la trattazione della delibera di consiglio comunale per l’adozione del piano di lottizzazione in argomento (area ex Saccal), un consigliere comunale dell’allora opposizione (nella storia ci troviamo nella passata legislatura) evidenziava che il progetto presentato dalla Metallurgica Legnanese non considerava la presenza di un bosco. Per la qual cosa l’opposizione chiedeva la invalidazione del piano di lottizzazione in argomento ed il rinvio del punto all’ordine del giorno ad un successivo Consiglio Comunale. Considerato l’interesse pubblico derivante dalla attuazione delle previsioni urbanistiche in tale comparto a carico del lottizzante ( nuova scuola materna, nuova piazza mercato e nuova viabilità di quartiere), la maggioranza di Rescaldina Insieme valutava di adottare in quella serata il piano di lottizzazione e di demandare alla successiva fase amministrativa delle osservazioni e dell’approvazione definitiva (con ulteriore passaggio in Consiglio Comunale) la verifica di quanto sostenuto dall’opposizione e le conseguenti azioni amministrative da applicarsi. In tali successive fasi amministrative veniva quindi appurato (grazie anche all’apporto tecnico dirimente del Corpo Forestale dello Stato in uno specifico sopralluogo) che effettivamente un comparto dei terreni interessati dal progetto risultavano interessati da un boschetto (uso lo stesso diminutivo impiegato nello scorso numero di Partecipare) riconducibile alla colonizzazione di robinia su terreni una volta coltivati a pioppeto e successivamente abbandonati dalla proprietà e che tale copertura vegetazionale si poteva considerare bosco ai sensi della normativa vigente. La presenza del boschetto veniva quindi presa come stato di fatto e pertanto veniva richiesto al lottizzante di intraprendere lo specifico iter amministrativo presso la Provincia di Milano per ottenere l’autorizzazione al cambio di destinazione del suolo ove realizzare l’intervento edilizio. Infatti l’adozione del piano di lottizzazione non comportava automatico cambio d’uso dei terreni boscati. La normativa regionale vigente in materia prevede che a fronte dell’eliminazione di comparti boscati occorre compensare la sottrazione di “verde” con opere compensative di valore pari da 2 a 5 volte il valore biologico del bosco per il quale si chiede il cambio d’uso. Nel caso specifico, considerato il basso valore biologico del boschetto così come determinato in apposito sopralluogo degli Uffici Provinciali, la Metallurgica Legnanese poteva optare rispetto a due alternative consentite dalla norma: 1) realizzare la compensazione (impianto di nuovo bosco su una superficie doppia di quella per la quale era stato chiesto il cambio d’uso) su un terreno agricolo non boscato, da cedere poi all’Amministrazione Comunale, garantendone la manutenzione per i successivi dieci anni; 2) monetizzare gli interventi compensativi secondo parametri finanziari stabiliti dalla normativa regionale sopra richiamata e determinati dai competenti Uffici provinciali. Ovviamente l’Amministrazione Comunale ha sempre prediletto l’opzione numero uno, proprio per evitare quello che potrebbe succedere con la monetizzazione della compensazione, soluzione invece “scelta” dall’operatore: i soldi versati potrebbero trovare destinazione diversa dal territorio comunale, risultando impiegati per la piantumazione in altro ambito della Provincia di Milano. Nel frattempo si era dato luogo all’istituzione del Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLlS) Bosco del Rugareto e quindi la soluzione n. 1) risultava la più consona per raggiungere anche le finalità di crescita del Parco. Per il Committente era indifferente optare per l’una o per l’altra delle due soluzioni. Ma allora perché non si è riusciti a realizzare un nuovo impianto boschivo in Rescaldina ed il Committente ha optato per la monetizzazione alla Provincia di Milano? Occorre qui richiamare un concetto già espresso dall’autore dell’articolo scorso: il Piano Regolatore di Rescaldina non prevede aree destinate al rimboschimento o meglio non prevede una zonizzazione ed una vincolistica tale da consentire l’esproprio del bene privato (nel caso specifico trattasi di terreni ad uso agricolo) per realizzare nuovi boschi. Lasciando intendere l’intervento del cittadino, a dimostrare l’inefficienza dell’Assessore, che basterebbe la norma o l’azzonamento di PRG per raggiungere l’obiettivo di avere un bosco nuovo in ogni area dove il PRG lo prevede! Questa Amministrazione Comunale (Rescaldina Insieme) è sempre stata contraria all’istituto dell’esproprio quale strumento per acquisire al patrimonio pubblico beni privati, anche se tali acquisizioni risulterebbero finalizzate alla realizzazione di opere pubbliche. Il passato ha ben mostrato quali e quanti contenziosi coi privati cittadini hanno dato adito le procedure di esproprio espletate da altre maggioranze che ci hanno precedute. È con tali presupposti che nella revisione del PRG del 2004 si è politicamente determinato di stralciare quella previsione urbanistica che identificava quasi l’intero patrimonio privato agricolo boschivo come standard pubblico e quindi tecnicamente espropriabile! Ritornando al boschetto in argomento, l’Amministrazione Comunale dopo aver evidenziato al Committente l’impossibilità di mettere a disposizione idonei appezzamenti di terreni agricoli da rimboschire (non ne abbiamo!), sollecitava la Metallurgica Legnanese ad acquisire da privati i terreni idonei al rimboschimento. Da quanto ci è dato sapere tale scenario non si è potuto concretizzare causa l’elevato prezzo di tali terreni. Il privato proprietario del terreno agricolo chiedeva all’altro La giornata delle associazioni in una fredda domenica di fine novembre privato, che doveva operare la compensazione, un prezzo elevato rispetto ai normali parametri di mercato. L’operazione non è quindi decollata e la Metallurgica Legnanese ha optato per la monetizzazione degli interventi compensativi alla Provincia di Milano. Su tale scelta l’Amministrazione Comunale nulla ha potuto se non esternare il proprio disappunto a partire dallo scrivente Assessore. Conclusioni: - la vegetazione invasiva che interessava parte dell’intervento “Area Saccal” è stata classificata bosco, che nella seconda fase amministrativa dell’approvazione del piano di lottizzazione è stato valutato ed opportunamente compensato dal Committente per quanto riguarda il cambio d’uso. Tale scenario era già stato assicurato dall’Assessore all’urbanistica durante la fase di adozione in Consiglio Comunale qualora si fosse dimostrata l’esistenza del bosco ai sensi di legge; - nel PRG vigente non è previsto lo strumento dell’esproprio per acquisire al patrimonio comunale terreni agricoli da privati da destinarsi al rimboschimento; - l’operazione di rimboschimento diretta da parte del lottizzante non è andata a buon fine causa le elevate richieste, in termini di costo, da parte dei proprietari di terreni agricoli interpellati dalla Metallurgica Legnanese; - nella malaugurata ipotesi (per i proprietari di terreni idonei al rimboschimento) che lo strumento di PRG avesse previsto l’istituto dell’esproprio per tali tipologie di opere la “musica” non sarebbe per niente cambiata: imbarcarsi in una procedura di esproprio non è sinonimo di istantanea realizzazione delle opere in progetto. Che fare allora per quanto riguarda il reperimento di terreni da destinarsi al rimboschimento? Intraprendere un percorso di sensibilizzazione del privato cittadino proprietario di terreni agricoli per giungere ad una trattativa bonaria con l’Amministrazione Comunale che potrà concretizzarsi in: - acquisto di aree ad un costo concordato bonariamente, secondo parametri definiti congiuntamente e riferibili a quanto la prassi ha ormai consolidato in ambiti territoriali contermini a Rescaldina, - permuta di terreni agricoli privati con terreni edificabili di proprietà comunale, secondo specifici parametri delle proprietà, - convenzioni / contratti d’affitto tra Amministrazione Comunale e proprietari per l’uso del terreno agricolo privato per le operazioni di rimboschimento in argomento. In tutto questo l’istituto del Parco Locale di Interesse Sovracomunale, coi suoi strumenti attuativi, sarà di elevato aiuto nell’identificare le aree potenzialmente da rimboschire Ai proprietari di aree agricole che volessero dare il loro benestare alle iniziative sopra evidenziate relativamente ai vari scenari d’intervento: “Vi aspettiamo per concordare il da farsi. Evitiamo che terreni incolti ed abbandonati si trasformino in boschetti di infestanti e per di più non fruibili dalla collettività. Progettiamo e insieme realizziamo un bosco vero, magari di querce, così da dare concretezza al Bosco del Rugareto”. Assessore Maurizio Turconi Pianificazione territoriale Urbanistica e Edilizia GRANITI di DE SERVI geom. LUIGI Ombelico rescaldinese M’è capitato, l’ultima domenica di novembre, d’essere dentro fino al collo nella piazza di Rescaldina. Sì, proprio dentro di lei, l’ombelico del mio paese, quel giorno fremente di gente appassionata e motivata. Stavo lì ad aiutare mia figlia Elena a montare il banchetto di Amnesty. Era una domenica di freddo così pungente, in cui si sarebbe rimasti volentieri ad oltranza nel caldo del lettone. E invece no. Eccomi qua, a girare tra tende e facce conosciute. È una carrellata che scorre forte, intessuta di storie e trame, di amicizie ed entusiasmi, di sacrifici e passioni. Ci sono gli scout e i pittori, le società sportive e la pro loco. E poi le scuole di ballo, l’Auser, la danza Arabesque, l’associazione ambientale Bosco amico e la banda musicale. Si respira solidarietà a piene mani. Ci sono le nostre scuole, che stanno preparando per febbraio un coinvolgen- te progetto di cooperazione internazionale con Miloud e i ragazzi di Bucarest. E il gruppo missionario, i ragazzi dell’oratorio, l’associazione Christian di Busto e la scuola di Babele dove insegnano l’italiano agli immigrati, e altri, altri ancora. Queste associazioni sono il ventre caldo di Rescaldina, il tessuto connettivo, l’antidoto al paese dormitorio, la boule contro il freddo arido e spietato dei nostri giorni chiusi. Sono occasioni di incontro, in cui spartirsi emozioni, mettere a frutto competenze e conoscenze per un obiettivo comune. Osservo Elena, poco più in là. Il banchetto sta già tutto in ombra e non è neanche mezzogiorno. Colpa della mia poca accortezza logistica. Piedi e mani saranno già marmorizzati. Chi glielo fa fare, a lei e ai suoi amici, di raccogliere firme e scattare foto per la campagna sul controllo e la limitazione del commercio sulle armi? Perché tutte queste persone sono qui a testimoniare il senso di una fedeltà e di una dedizione operose? Perché questo brulicare di gente, questo dispiegarsi di tavolini non è una bella favola, e neanche l’isola dei famosi che si vede in tivù? Perché? È ormai pomeriggio inoltrato, si comincia a smontare i gazebo. Elena ha raccolto ben settanta firme e foto, ma soprattutto fraternità, stima, senso di appartenenza, voglia di battersi nel suo piccolo. Oggi ha sconfitto il freddo allargando il suo cuore. Faccio l’ultimo giro. Giovanni e Carlo mi salutano. Hanno impiantato, con grande ardimento di tifosi, il banchetto dell’Inter che, coi tempi che corrono, sconfina nell’eroico. Mi fanno segno con la “V”. Oggi è andata proprio bene. Ettore Gasparri Sicurezza stradale... un passo avanti Capita sovente di leggere notizie rattristanti riguardanti l’incidentalità sulle strade, mentre capita molto meno spesso di leggere notizie confortanti riguardanti lo stesso argomento. È ovvio che fornire dei dati senza commentarli possa ingenerare poco interesse nei confronti del lettore, e per tale motivo si ritiene che fornire un’informazione completa voglia anche dire compiere una analisi statistica che entri meglio nel dettaglio, che dia risposte più concrete circa ciò che a Rescaldina viene fatto per migliorare la sicurezza stradale. Così si può scoprire che nel 2000, stando ai dati forniti da Polizia Locale e Carabinieri, organi di polizia che procedono in prevalenza ad operare i rilievi degli incidenti stradali nel nostro territorio, gli incidenti stradali verificatisi nel periodo 10 gennaio-31 ottobre sono stati 76, l’anno seguente 65, nel 2002 71, nel 2003 66, mentre nel 2004 e nel 2005 si è avuto un notevole decremento portando gli incidenti rispettivamente a 54 e 35. La lettura dei dati appena elencati ci rappresenta una situazione di sostanziale uguaglianza nel tempo per quanto riguarda gli anni dal 2000 al 2002, mentre dal 2003 in avanti si assiste ad una sempre più accentuata flessione degli incidenti rilevati, il che ci porta a constatare che le opere infrastrutturali poste in essere nell’ultimo triennio, in particolare le tre rotatorie poste all’intersezione tra la ex SS. 527 (strada in parte ceduta al Comune sin dal 2000) e le vie Kennedy, Pisacane/Resegone/Libertà e Legnano, nonché l’opera di prevenzione svolta dalla nostra Polizia Locale, sono da ritenersi meritevoli di valutazione senza dubbio positiva. Qualcuno ovviamente obietterà che i risultati sopra descritti sono da porre in relazione anche all’entrata in vigore della patente a punti: tale affermazione viene senza dubbio confermata per intero, ma l’incidenza dell’istituto della decurtazione dei punti rispetto al dato statistico inerente il calo concreto degli incidenti stradali può essere quantificata in un 15% (corrispondente alla media nazionale riferita alla diminuzione degli incidenti stradali) rispetto al complessivo 47% (dato di Rescaldina riferito ai primi dieci mesi dell’ultimo triennio). Giova precisare che rispetto al 2000 la flessione è quantificabile in misura superiore al 50% (si è passati da 76 incidenti del 2000 ai 35 sinistri del 2005). L’auspicio dello scrivente Assessorato è ovviamente quello di un futuro sempre migliore che possa confermare Rescaldina... una città sicura. L’Assessore alla Polizia Locale e Sicurezza Urbana Dott. Paolo Longo Corso comunale di inglese per bambini - anno 2005/2006 Corsi: Primo e Secondo livello Costo: euro 300,00 In due rate, la prima all’iscrizione euro 150,00, la seconda entro il 30/03/06 euro 150,00 da versarsi presso l’ufficio cultura. Frequenza Incontri monosettimanali, mercoledì o sabato, della durata di 1 ora e 15 minuti. I corsi si terranno presso la scuola elementare “D. Alighieri” di Via Mazzini, al raggiungimento di un numero minimo di iscritti. Prima dell’inizio del corso si terrà un incontro di presentazione, sempre presso la scuola “D. Alighieri”. Il corso strutturato su due livelli è mirato ad offrire un supporto integrativo all’attività linguistica scolastica aprendo ai ragazzi le porte sull’affascinante mondo della lingua straniera. AI termine del corso, che seguirà il calendario scolastico, verrà rilasciato un diploma di partecipazione. Per informazioni e iscrizioni Ufficio Cultura Tel. 0331/467850 0331/467835 Dal 1924 l’arte del marmo e del granito nella casa MARMI GRANITI PIETRE Edilizia - Arredamento - Arte Funeraria Via Balbi, 3 - 20020 RESCALDA DI RESCALDINA (MI) - Telefono e Fax 0331/576.435 http://netcowork.it/newindian/home.htm E-MAIL: [email protected]. 7 • partecipare ATTUALITÀ Natale 2005 Comune di Rescaldina - Assessorato al Tempo Libero Arriva il Natale! ... anche quest’anno ho il piacere di proporVi varie manifestazioni che ci coinvolgeranno per tutto il mese di dicembre. Nel programma di seguito esposto troverete in anteprima tutte le iniziative che ci allieteranno durante le festività natalizie. Pony per le strade di Rescalda Mostra • Dal 20 novembre gruppo Giostra natalizia del Res Arte per bambini Villa Rusconi Rescalda Piazza Rescaldina • Domenica 27 novembre 2005 Natale con le Associazioni Piazza Chiesa Rescaldina • Domenica 4 dicembre 2005 Mercatino Piazza Chiesa Rescaldina • Lunedì 19 dicembre 2005 • Giovedì 8 dicembre 2005 • Domenica 11 dicembre 2005 Mercatino Piazza Chiesa Rescaldina Dal 10 al 18 dicembre 2005 Mostra del Maestro Villa Villa Rusconi Rescalda Le manifestazioni del 27 novembre e del 4-11-18 dicembre in caso di maltempo si terranno c/o la Palestra Comunale di Via Matteotti. • Venerdì 16 dicembre 2005 Auguri con l’Auser Pallone di Via Schuster Corpo Musicale Santa Cecilia Chiesa Parrocchiale Rescalda Pony e slitta di Babbo Natale per le strade di Rescalda • Martedì 20 dicembre 2005 Pony e slitta di Babbo Natale • Sabato 17 dicembre 2005 Corpo Musicale Santa Cecilia Chiesa Parrocchiale Rescaldina Pony e slitta per tutti nel pomeriggio Rescalda per le strade di Rescaldina Mi è gradita l’occasione per augurare a tutti Voi un gioioso Natale, certa di una Vostra numerosa partecipazione alle manifestazioni, creando insieme una magica atmosfera di festa per grandi e piccini. I miei ringraziamenti sono infine rivolti alle associazioni, alle parrocchie, ai commercianti e alle aziende che con il loro prezioso contributo hanno reso possibile queste iniziative dedicate a tutte le famiglie rescaldinesi. Assessore Maira Cacucci • Domenica 18 dicembre 2005 Natale gastronomico Piazza Chiesa Rescaldina Pony e slitta per tutti nel pomeriggio Scambio di auguri degli Anziani Refettorio Elementari Rescaldina i graPreventiv tuiti alizzati e person Via Mazzini, 2 - 20027 RESCALDINA f.lli colombo s.n.c. progettazione/produzione arredamenti centro cucine 21053 Castellanza via Mons. R. Colombo, 34 Tel. 0331.503.209 - 0331.480.251 Fax 0331.504.304 www.colomboarredamenti.it [email protected] [email protected] PARMA ANDREA & C. sas PAVIMENTI E RIVESTIMENTI Fornitura e posa in opera per interni ed esterni Ceramica, monocottura, klinker Coordinati di piatti e bicchieri di carta, biglietti di auguri, carta da regalo, sacchetti di carta di ogni genere e fantasia, nastri, cordoncini... Potrete inoltre trovare tutto l’occorente per party, feste di compleanno, feste di laurea, 25°, 50°, battesimi, comunioni e cresime... MATERIALI DI QUALITÀ MESSA IN OPERA SPECIALIZZATA PREVENTIVI GRATUITI Mosaici in pietra Pavimentazione di scale Marmo Granito POMPA PER SOTTOFONDI VENDITA ED ESPOSIZIONE NUOVA ESPOSIZIO N E Via C. Porta, 6 20027 Rescaldina (MI) Tel. e Fax 0331.464.684 - Cell 339 7159833 partecipare • 8 IL MEGAFONO Paese mio che stai... in pianura Padana Sono un pensionato di settantuno anni. Immigrato a Rescaldina, nel 1942, da Milano, per fuggire dai bombardamenti che imperversavano sulla città sia di giorno che di notte. Il primo impatto con questo paese, per quanto mi ricordo, non è stato tra i più felici: tutto era nuovo e diverso: la scuola, i compagni che non mi accettavano perché ero “un furestu”. La casa in via Barbara Melzi era la ex cucina del dopolavoro, un vero tugurio con un piccolo locale adiacente in cui dormivamo in cinque persone, i servizi si trovavano a venti metri dalla casa in mezzo al cortile senza acqua corrente. Sono bastati pochi mesi e mi sono ambientato e soprattutto mia madre non ha più voluto tornare a Milano. Ormai mi sento a tutti gli effetti un Rescaldinese, come se fossi nato qui. Qui ho imparato il dialetto e ho conosciuto gli abitanti, capito il carattere di questa popolazione; a conoscerne i difetti e virtù, queste ultime sicuramente in maggioranza. Rescaldina è un paese piatto piatto con un’edilizia un po’ monotona, una viabilità alquanto discutibile, risultato dei diversi urbanisti che si sono susseguiti, i quali, non prevedendo lo sviluppo del paese, non hanno saputo adattare la viabilità al paese stesso. Ritengo comunque che Rescaldina sia un “buon paese”; ha sempre dato lavoro e pane a tutti, moltissimi immigrati hanno messo le radici qui e si sono integrati benissimo e non hanno più voluto lasciare questa terra perché qui hanno trovato benessere e fortuna. OItretutto, è situato in una zona geologicamente sicura e priva di calamità naturali quali alluvioni, terremoti, ecc.. Rescaldina ha dei personaggi che si sono distinti nel campo industriale, sportivo e artistico, dando lustro a questo nostro paese. Rescaldina è servita: dalla ferrovia, dalla strada provinciale, dall’autostrada, a pochi chilometri abbiamo un ospedale di primaria importanza, siamo circondati da moltissimi centri commerciali dove possiamo trovare di tutto. Siamo dotati di una piattaforma per la raccolta differenziata dei rifiuti di ogni natura. Meglio di così! Nonostante tutto percorrendo le strade si trovano ai bordi, sacchetti e rifiuti di ogni genere abbandonati dai soliti irriguardosi del loro paese, nei giardinetti detti pubblici, i nostri bambini devono fare lo slalom tra lattine e bottiglie abbandonati a pochi centimetri dai cestini dell’immondizia. In risposta all’articolo “vox populi...” Incivile anche il vezzo di lordare i muri con scritte indecenti, e di danneggiare la cosa pubblica. Per non finire, sul nostro giornale “Partecipare” si trovano articoli scritti da persone che non sono mai contente ed hanno sempre da ridire su tutto con delle critiche monotone e inopportune. Tutto ciò, può essere patologico... Non si può fare un articolo perché sono state messe delle panchine che non servono a nulla... In quasi tutte le abitazioni sono appesi dei quadri che non servono a nulla e costano, eppure la gente continua ad appenderli... Anche le piante e i fiori non servono a nulla, apparentemente. Questi qui io... non li leggo più! La vera critica la si può fare dando dei suggerimenti costruttivi; poi sarà compito della cittadinanza, che con voto democratico, giudicherà se confermare, o no, i loro amministratori. Meglio di così! Cerchiamo di trattare con più rispetto questo nostro paese che lo merita; perché per dirla con una espressione attuale, questo è un Paese Super Rock... insci aegan. Auguro un lieto Santo Natale e felice anno nuovo, a tutta la Giunta Comunale e alla redazione di Partecipare con l’intento di un proficuo lavoro. Sergio Casalone Libertà di espressione “Partecipare”, nato nel 1971, si avvia gloriosamente verso il suo trentacinquesimo compleanno. Ogni Rescaldinese gli è affezionato e vorrebbe continuare a leggerlo ancora per molto. Il suo nome contribuisce a farlo amare perché dà contemporaneamente una sensazione di appartenenza e di libertà. Libertà di informarsi, di apprezzare o dissentire e soprattutto libertà di intervenire facendo sentire la propria voce senza censure. I quotidiani nazionali assomigliano sempre più a delle gabbie impenetrabili: troppi fattori li condizionano. Gli interessi dell’editore, degli inserzionisti, del direttore e del giornalista stesso, sono GEOM. legati alla vita del quotidiano; ragion per cui ogni argomento è affrontato con troppa cautela: per la politica ci vuole un occhio di riguardo; verso le religioni è richiesto sempre, e comunque, il massimo rispetto; con la mafia non si scherza; e infine, c’è l’obbligo di assecondare i propri affezionati lettori per non perderli. Tutti gli esseri umani, pure i giornalisti, si sa, hanno un’anima dove si manifestano sentimenti di ogni genere. Mi chiedo come possano coraggio o paura, stima o disprezzo, compiacimento o indignazione trovare spazio in un quotidiano troppo impegnato a sopravvivere. Esiste per fortuna la stampa locale quindi: “Partecipare”. Qui la libertà di espressione è totale e garantita da un editore insospettabile: “Tutta la cittadinanza”. È auspicabile che i tagli governativi agli enti locali non intralcino in alcun modo l’encomiabile percorso di questo periodico. In periodi di vacche magre, dovendo scegliere, si può rinunciare ad una rotonda superflua, ad una nuova piazza mercato (già allo studio) costosa e incomprensibile, a luci artistiche, fuochi artificiali e concorsi di bellezza ma non si può e non si deve mai fare a meno di ciò che ha reso grande l’uomo: la “Parola”. Gastone Campanati • Fornitura pavimenti e rivestimenti interni ed esterni di ogni genere, con posa in opera eseguita da personale specializzato. • Ristrutturazioni complete. • Progettazione degli ambienti gratuita. • Rivenditore autorizzato stufe e camini. • Ceramiche (esposizione interna) Deposito/Esposizione: Via XXIX Maggio, 8 Tel. e Fax 0331.46.41.15 - Rescaldina (MI) Chissà se, dopo quest’articolo, il signor Casalone mi classificherà tra quelli che lui stesso ha definito “pissipissibaobao” o “intellettualoidelli di sagrestia”, comunque non sarà certo questo a esentarmi dall’esprimere la mia opinione e tanto meno dal recederne. Molte persone che frequentano l’Oratorio e la Parrocchia mi conoscono già, comunque è opportuno una breve descrizione anche per chi non mi conoscesse: sono un ragazzo di diciotto anni, che da cinque frequenta l’oratorio, esattamente da quando ha fatto il suo ingresso nella nostra Parrocchia don Gianni Pauciullo, che ha saputo coinvolgermi più d’ogni altro nelle attività del nostro Oratorio. Sono a tutt’oggi incaricato della Stampa e della Distribuzione del Giornalino dell’Oratorio “O.R.A. Insieme” e per due anni, quando era Parroco don Paolo Cortesi, realizzavo e stampavo il Bollettino Parrocchiale “L’Onda”, Ora, vorrei dire al signor Casalone che non è vero che i tre parroci da lui citati nel suo articolo pubblicato sul numero di Ottobre (don Pietro, don Paolo e don Franco) se ne sono andati scoraggiati e delusi. Non posso parlare di don Pietro, che, vista la mia giovane età, non ho mai conosciuto, anche se da quello che persone più anziane e più sagge di me raccontano, non è certo stata la “vox populi” citata dal signor Casalone a rimuoverlo da Rescaldina. Quindi, se semmai, don Pietro se ne sarebbe andato amareggiato, ma non deluso. Al contrario, posso dire, avendolo conosciuto da stretto collaboratore, che don Paolo Cortesi non se ne sia andato scoraggiato e deluso. Scoraggiato forse lo è stato in certi momenti, quando persone, spinte molte volte da interessi personali, ergevano barriere contro le sue proposte, ma di certo non se n’è andato con sentimenti negativi, essendo andato a ricoprire un incarico che lui stesso ha definito più consono alla sua indole e al suo carattere. Arriviamo infine a don Franco Colombo. Lei, signor Casalone, afferma che “non è stato accettato e [...] è stato contrastato perché ha tentato di affrontare i problemi del suo Ministero in modo deciso”. Beh, se per Lei deciso significa autoritario e caparbio le do ragione; se, però, lei intende con fermezza e convinzione, ho qualche obiezione da fare. Essere decisi, almeno secondo la mia opinione, non vuoI dire andar avanti coi paraocchi e non tener conto di quello che i propri collaboratori, persino i più stretti, suggeriscono, trattandoli anche male perché hanno osato “opporsi”. Io, personalmente, dopo i primi mesi di collaborazione ho smesso di avere un rapporto sereno con lui (e non sono certo stato il solo!), proprio per quel suo modo di fare secco. E non creda che sia stato io il primo a ergermi contro di lui, ma il tutto è iniziato principalmente perché, per problemi personali legati in particolare alla scuola, l’ho avvisato che per un mese non avrei potuto più occuparmi della realizzazione del bollettino parrocchiale... Apriti cielo! Ecco che la mia indicazione è suonata come un “tradimento”. Ci sono tanti episodi che potrei raccontare e tante persone che potrei nominare, che potrebbero sostenere quanto potrei dire, tanto in situazioni pubbliche, quanto più private; tuttavia un giornale non mi sembra il luogo adatto per lanciare accuse contro una persona che tra l’altro non è più fisicamente tra noi. No, signor Casalone, la “vox populi” non è stata così fondamentale nella rimozione del parroco, come Lei afferma. Infine vorrei fare anche delle osservazioni in merito a quello che Lei chiama “il tazebao”, cioè i fogli che, come Lei sostiene, sono stati incollati su una colonna della chiesa sul sagrato. Sottolineo io stesso il grave errore fatto dagli autori del “tazebao” per la modalità in cui è stato presentato: per la forma anonima, che io non condivido in nessun caso, e per la firma che allude a un personaggio storico, Martin Lutero, a cui la Chiesa dovrebbe guardare più benevolmente, visto che ha predicato la povertà descritta nei Vangeli e denunziato la corruzione interna, che ha rischiato di distruggere la Chiesa, anche se lui stesso ha commesso gravi errori; tuttavia mi preme sottolineare che le sue osservazioni non sempre sono veritiere. La sua prima affermazione proprio non la capisco: come fa a sostenere che con 3.800 euro si possa mantenere per un anno un solo bambino africano, perché la maggior parte dei soldi “se li soffiano i capo tribù”? E cosa c’entrano i Missionari, chiamati al più alto compito della rappresentazione della carità cristiana, con questi fatti? Per quanto riguarda il suo secondo punto il Consiglio Pastorale è eletto da chi in chiesa ci va, perché se ben si ricorda le votazioni sono state fatte proprio in chiesa! Inoltre con che criterio il Consiglio può scegliere organizzazioni “qualificate”? Forse che le organizzazioni cattoliche sono più valide di quelle laiche? O forse che quelle più conosciute sono più affidabili delle più piccole? Nel terzo punto Lei parla di approvazione della spesa da parte della Commissione degli Affari Economici; certo, potrebbe anche esserci stata, ma come ha detto don Franco stesso i soldi utilizzati sono stati quelli donati dai Rescaldinesi appositamente per il tabernacolo: vorrei ben vedere che non avessero approvato ciò per cui i nostri concittadini hanno versato il contributo! Infine sul quarto punto sono d’accordo con lei ma il suo invito ad aiutare i poveri della nostra comunità va diretto tanto alle istituzioni religiose quanto, e soprattutto, a quelle statali, Concludendo, in risposta alla sua ultima domanda, posso solo dire che per la permanenza del prossimo Parroco non abbiamo certezze. Dipenderà non solo da chi sarà, come sarà, cosa farà, ma da cosa deciderà chi sta al di sopra della “vox populi” e che ha comunque l’ultima parola a riguardo. Gianluca Crugnola Istituto Via Cantoni, 89 - Castellanza Tel. 0331 504012 www.fermi-castellanza.com dal 1978 Liceo Linguistico Europeo Istituto Tecnico Commerciale Igea ad indirizzo sportivo Istituti paritari Inglese, tedesco, francese, spagnolo per 5 anni Certificati internazionali di lingua progetti europei e scambi internazionali Insegnanti madrelingua Gli alunni possono usufruire del Buono scuola della Regione Lombardia e del contributo statale per le scuole paritarie 9 • partecipare IL MEGAFONO Una stalla e due cavalli... Io mi chiamo Paolo Raimondi, e chiedo la possibilità di raccontare ciò che da qualche tempo mi sta accadendo perché penso che possa interessare ad altre persone, e mi prendo tutta la responsabilità di ciò che dico. Io ho un pezzo di terra in zona agricola qui, a Rescalda; su questo terreno ho costruito una stalla e in questa stalla ci vivono due cavalli, che sono miei. Questa stalla esiste da quindici anni e l’ho costruita con legname di recupero, non è molto bella esteticamente, ma sono convinto che i miei due cavalli ci stiano bene. Adesso mi si dice che la devo abbattere perché è una costruzione abusiva; ho spiegato che lì ci vivono i cavalli, ma a quanto pare questo non importa nulla, anzi, i cavalli se ne devono andare da qualche altra parte se non dal macellaio. Naturalmente ho chiesto il perché di tutto questo, e la risposta è che la stalla è stata denunciata come costruzione abusiva. Naturalmente non si può sapere da chi è stata fatta la denuncia, ma a chi l’ha fatta, che io chiamerò “anonimo denunciatore”, voglio dire: “Ma perché l’hai fatto? Che fastidio ti può dare una stalla con due cavalli? Cosa ci guadagni?”. Mi è stato detto che l’anonimo denunciatore l’ha fatto per salvaguardare la natura, l’ha fatto perché c’è una legge. Allora io mi dico: il terreno è di proprietà, è abbastanza lontano dalle case di abitazione ed è agricolo; e allora io mi chiedo: “Cosa c’è di più agricolo di una stalla e di due cavalli?”. E mi chiedo anche: “Perché non posso tenere i miei due agricoli cavalli in una stalla agricola su un agricolo terreno che è casa mia?”. Cosa hanno di antiecologico i cavalli, e in che modo rovinano l’ambiente? Poi sono venuto a sapere che altri sono stati denunciati come abusivi; e chi sono costoro? Incredibile ma vero, sono pensionati della zona nord di Rescalda che coltivano soprattutto orti, una quindicina in tutto. Ma ancora più incredibile il fatto che sono stati denunciati i loro capanni degli attrezzi. Con tutti i casi così evidenti sul nostro territorio di abusi edilizi veramente dannosi per l’ambiente, tu, anonimo denunciatore, e concedimi di darti del “tu”, per il tuo impegno per l’ambiente e l’ecologia hai denunciato dei pensionati, che sappiamo essere i più indifesi, i loro capanni per gli attrezzi e una stalla. Ti dico subito che non credo alle tue buone intenzioni per l’ambiente o per la salvaguardia della natura e del nostro territorio, e inevitabilmente, mi chiedo perché l’hai fatto, e una cosa mi viene subito chiara: non l’hai certamente fatto per amore della natura. Una bella mattina ci svegliamo e ci dicono che siamo dei fuorilegge, perché abbiamo costruito capanne, qualche pollaio e una stalla, su terreno agricolo. Caro anonimo denunciatore, io non sono un fuorilegge; non lo posso essere solo perché ho costruito una stalla per i miei cavalli, l’ho fatto perché li amo sul serio così come gli altri, i pensionati, amano i loro orti, la loro terra, la coltivano e la curano. Voglio che tu sappia che la tua denuncia è un’offesa alla nostra dignità, un’offesa non da poco. Ma ti rendi conto di come si sente una persona che non ha fatto altro che coltivare la propria terra, quando le si dice che per questo è un fuorilegge? Quando la si obbliga ad abbattere tutto ciò che ha costruito? Ti avvali di una legge che ti permette di rimanere anonimo, ed evidentemente le nostre capanne non ti piacciono, ma sei proprio convinto delle tue buone intenzioni? Sono convinto che sia necessario un cambiamento positivo sul nostro territorio; ma questo tipo di risultati si ottengono con il dialogo, con il venirsi incontro l’un l’altro per il bene comune, con il confronto, con la libera espressione delle proprie opinioni, col cercare insieme una soluzione possibile nel rispetto per l’essere umano che, ti ricordo, fa anch’esso parte dell’ambiente e della natura. Questi risultati non si possono certo ottenere con anonime denunce. Forse potremo guardarci negli occhi e ragionare da esseri umani, e comunque, almeno da parte mia, come fratelli. Forse non lo sai, ma anch’io mi occupo di ecologia, di natura, di ambiente, e da molti anni. Ti voglio anche dire che la terra per me è una Grande Madre Sacra, e tutte le sue creature sono mie sorelle e fratelli, e come tali le rispetto e... le amo. Paolo Raimondi Primarie dell’Unione ed altro a Rescaldina Si sono svolte lo scorso 16 ottobre, come nel resto del paese, in un clima rilassato e partecipato le elezioni primarie a Rescadina. Il dato confortante della partecipazione sia locale, che nazionale indica un interesse a questa iniziativa, come non si sentiva e vedeva da anni nel nostro paese. Segnale di una sensibilità ritrovata per la politica, quando quest’ultima chiama direttamente in causa i cittadini nella scelta per il governo del paese. Ma veniamo ai numeri, che meglio sintetizzano l’evento, e sono a nostro parere un dato di interesse generale, per chi ha partecipato e chi no. Nelle due sezioni allestite, Rescaldina e Rescalda, si sono recati a votare complessivamente 611 elettori, e sono stati raccolti contributi per oltre 1.200 euro. I candidati hanno raccolto i seguenti voti: Prodi 395; Bertinotti 132; Mastella 9; Di Pietro 53; Scalfarotto 3; Panzino 8; Pecoraro Scanio 8; Nulle 3. Circa la metà dei contributi raccolti dagli elettori, detratte le spese per l’allestimento dei seggi, schede, registri, urne, manifesti, ecc., è stata restituita all’Unione di Rescaldina. Un fatto molto importante, che rende autonoma l’Unione per le iniziative che direttamente vorrà organizzare sul territorio per le prossime elezioni politiche. Un segnale forte per la crescita e la coesione di tutte le forze politiche che compongono l’Unione. La partecipazione consapevole e convinta degli elettori, ci è di stimolo anche sul piano locale. In consiglio comunale Vivere Rescaldina incalza costantemente una amministrazione abulica e inconcludente, che si bea con foto ricordo sul Partecipare, dopo mesi di attesa per l’apertura della scuola materna. Nei numeri Trucchi e curiosità La molla di alcuni è il desiderio di fama. Il narcisismo di chi ambisce a vedere il proprio nome stampato, il movente di altri è il mero denaro e tutte le soddisfazioni che esso può consentire di prendersi. La rinuncia ai valori porta soltanto al caos. Chiunque ha visto gli scontri di questi giorni a Parigi avrà notato che i rivoltosi non sono vestiti di stracci ma indossano le Nike d’ordinanza, catenacci d’oro al collo e bei giubbotti di pelle e felpe con cappuccio all’ultima moda, macchine fiammanti. Ma pronti a bruciare tutto ciò che appartiene ad altri nel nome di chissà cosa. Anche in questo caso, la storia tutta interna alla sinistra ha fatto il suo corso. Fuori la polizia e più soldi per tenerli buoni così può ✎ IL QUADERNO DI PENELOPE “Camera con vista...” “... La giovinezza li avvolse ...Ma ora erano consapevoli ...La canzone si spense: sentirono il fiume che trascinava veloce le nevi dell’inverno nel Mediterraneo”. (da Camera con vista di E.M. Forster) I capitoli della vita non si sa mai quanti sono. Nasci, cresci e vivi scorrendone le righe, i paragrafi e sfogliandone le pagine ma solo quando la storia che percorri ti ferisce ti accorgi di cosa realmente tu stia leggendo, di quanto ciò ti costi fatica. E soprattutto di quanto lontano sia dal tuo immaginario. Quante volte Penelope ha ricordato i suoi sogni di bambina? Non si contano. E poi ecco che nonostante loro e te e tutto il resto la realtà si vive senza volerla. La si subisce senza sceglierla. La si assimila senza combatterla. E poi la si perde. E improvvisamente se ne sente il peso, come se fino a quel momento di peso non ne avesse avuto. Rileggere un quaderno di appunti è un lavoro arduo. Forse più che scriverlo. Lo fai quando ne vedi la fine, quando le ultime pagine ti guardano e aspettano che tu decida di che colori dipingerle. Quando Penelope aveva cominciato a scriversi le sue note il percorso le era parso semplice, lineare ed elementare, senza limite. Le sue pagine bianche e linde erano così invitanti e piene di aspettativa e fiducia... E la penna, nell’attimo stesso in cui le aveva toccate era parsa scorrere veloce come animata da una volontà propria. Ma non è forse così per ogni inizio? Quando tutto è liscio, positivo, accattivante. Quando tutto appare possibile e niente irrealizzabile. Non ti accorgi che le cose stanno cambiando se non quando è già accaduto. Come quando finisce l’inchiostro e la penna non va più e la pausa di arresto è brusca nonostante era possibile che accadesse. O persino previsto. Penelope aveva detto “Aspetta...”, aveva detto “Forse...”, aveva detto “Domani... ci penserò domani...”. E rileggendo fra le sue stesse righe aveva finalmente compreso quanto ciò fosse stato sciocco ed inutile. Promesse. Stupide, piccole promesse mai mantenute che ad un tratto parevano pesare sul cuore come mai. Aprendole gli occhi sulla vita. La propria. E così scopriva che quel quaderno in un certo senso era prosperare lo spaccio di droga e quant’altro fa moda. Nessuno di loro vuoI fare la vita dei genitori, mutui trentennali per la casetta, denti stretti per la fatica quotidiana. Sono cresciuti tra mille garanzie di felicità, visto però che il mondo è ancora pieno di buche e di fango perché prendersi responsabilità. Di Biase Nicola Responsabile A. N. di Raffaella Santoro già stato scritto per lei, da qualcun altro e chissà quando. E che l’inchiostro che era stato usato era uno di quelli indelebili, che si sbaffano, stingono, macchiano ma non si cancellano. Aveva compreso di essersi persa lungo il corso di quelle pagine lisce senza nemmeno accorgersene. Come fossero una vita vissuta da altri, un sogno immaginato e mai scritto, un percorso di una fantasia complessa che a volte si perdeva nei meandri della sua stessa storia. Se qualcuno tanto tempo fa avesse chiesto a Penelope come immaginava la propria vita chissà cosa avrebbe risposto. Forse avrebbe detto “Così! Proprio così! Con il mio mondo che gira con calma intorno a me, il mio uomo che gira con calma intorno a me, la mia storia che gira con calma intorno a me. E mi avvolge, abbracciandomi con tenerezza...”. O forse avrebbe detto “Oh cielo! Chi può dirlo? Il mondo gira nonostante tutto e il mio uomo lo segue nonostante tutto e nonostante me e persino nonostante se stesso. E la mia sorella... Dio, quella segue lui quasi che a volte si dimenticasse di me. E mi abbraccia e mi avvolge... e un po’ mi schiaccia... Ma in fondo, chi può dirlo...”. Quello che credo io è che Penelope avrebbe sorriso guardando con malinconica nostalgia ad un passato ormai lontano, troppo per poter essere ripreso. E osservando con più attenzione e un pizzico di diffidenza a quel futuro che il mondo e la vita, girandole intorno un po’ troppo in fretta, le aveva offuscato ed appannato. Dunque sarebbe tornata alla sua tela, davanti alla finestra, su di un mare che ancora non sembrava essere disposto a renderle quanto le apparteneva: la sua storia. Se ora Penelope la guardasse MARNATE - Via Don Luigi Spotti, 230 - Tel. 0331601024 - Fax 0331605514 - www.arredamentipagani.it - E-mail: [email protected] • Arredi su misura • Architettura d’interni • Consulenza e progettazione • Centro cucine specializzato già superata! Il bilancio comunale per il 2006, sarà il momento di un confronto ampio ad approfondito sulle reali priorità dal nostro paese, dopo un anno di apnea amministrativa.Vedi l’ultimo consiglio comunale, inizio ore 21,15, chiusura ore 22,00. Solo atti burocratici, rinnovo di convenzioni, verbali precedenti, comunicazioni sul caso Zucchi-Bassetti, poi l’oblio. Le delibere pesanti finiscono sui giornali, i benzinai insorgono, ma l’amministrazione non ne sa niente. Ci si riscopre come il paese degli abusi, dove la trasparenza amministrativa - leggi la chiarezza degli obbiettivi e le determinazioni conseguenti - lasciano il posto a interessi parziali che operano in modo occulto. Dalla politica per i cittadini, alla politica per gli interessi di qualcuno. Democratici di Sinistra Rescaldina la sua tela forse non la riconoscerebbe più. I fili di tessuto colorato che per anni si era lasciata scorrere fra le dita le sembrerebbero ormai troppo sottili, logori e inconsistenti per poter resistere al tempo. Un tempo forse scaduto già da un pezzo e solo rimandato. Le sue mani troppo fredde per poterle muovere si fermerebbero e attenderebbero. E così la sfilerebbe. E questa volta sarebbe per sempre. Perché quella guerra iniziata anni addietro in silenzio e portata avanti in sordina, nonostante tutto e a dispetto di tutti ora non aveva più un senso. Aveva perso la sua ragione. Chiudere un quaderno di appunti sapendo che forse non lo riaprirai mai più è difficile almeno quanto rileggerlo. Ma fa parte della vita. Le maree del destino ne segnano gli alti e bassi. O forse segnano noi. E basta. Penelope TEMPO LIBERO partecipare • 10 11 • partecipare CULTURA Porcellane dipinte a mano e quadri su ceramica Adriana Ferrara: armonia ed equilibrio, semplicità e poesia, realtà e magia Adriana Ferrara vive ed esercita a Sesto San Giovanni. Dopo il diploma di maturità artistica, inizia la sua vera formazione come decoratrice grazie all’aiuto e al continuo incoraggiamento di maestri di alto livello: Sangiovanni, Sponziello. Un noto critico scrive dell’artista: “Insieme alle varietà delle tecniche, si può notare una continua ricerca nella quale l’artista è costantemente impegnata”. E un altro si sofferma: “Non è sempre facile parlare di “originalità” riferendosi all’arte; ma nel caso di questa artista possiamo farlo, infatti nella sua pittura su porcellana e su ceramica oltre ad utilizzare tecniche tradizionali (delineo, olio molle, ecc.), utilizza la ormai famosa tecnica scandinava, dove la ricchezza dell’oro e del platino si armonizza ai colori brillanti e luminosi creando un nuovo disegno. Inoltre parlando di colori possiamo notare come sia- Adriana Ferrara riceve il libro su Rescaldina dalle mani del Vicesindaco Dott. Angelo Mocchetti no tenui ma decisi in modo così da ottimizzare i risultati e rendendo gli oggetti estremamente raffinati e di notevole qualità”. Adriana Ferrara ha allestito le seguenti mostre: dal 1993 ad oggi presenta personali presso: “Circolo Tenebiaco” Sesto San Giovanni, Villa Zoia Concorezzo, Biblioteca Civica Brugherio, Arese, Osnago e Cologno Monzese e mostre collettive: “Galleria Rosetum” Milano, Circolo Tenebiaco Sesto San Giovanni, Cascina Robbiolo Buccinasco, Biblioteca Civica Brugherio, Novate Milanese, Segrate, San Donato, Desio, Cernusco sul Naviglio, Chiari (Brescia), Garbagnate e Rozzano, ottenendo successo ed elogi. L’ufficio cultura Ciclismo a Rescaldina Una storia lunga 60 anni e che continua... Il Gran Galà, una festosa riunione all’insegna dell’amarcord, nei giorni scorsi, ha riunito ben 270 simpatizzanti e amici della Società Ciclistica Rescaldinese che hanno festeggiato i primi sessant’anni del sodalizio biancazzurro, che ha un’origine che parte dal lontano 24 agosto 1945 quando, nella trattoria Tripoli, si riunirono i seguenti Soci Fondatori, che diedero così inizio all’avventura della ciclistica del paese: Francesco Legnani, i fratelli Luigi ed Enrico Colombo, Angelo Colombo, Cesare Casati, Lodovico Casati, Ernesto Legnani, Antonio Bianchi, Carlo Diani, Angelo Erba, Walfredo Casati, Giovanni De Servi, Gilberto Malachia, Arturo Re, Lodovico Zaffaroni e Martino Zaffaroni, tutti purtroppo già deceduti oltre ad Alessandro Corio e Luigi Ferrario, tutt’ora viventi. La giornata organizzata col sostegno del Comune di Rescaldina, (rappresentato dagli Assessori Magistrali e Cacucci), si è svolta sotto il Pala Schuster di Rescalda dove è stata allestita anche una mostra fotografica che ha riproposto con le sue immagini, tutti i successi dei corridori della SC Rescaldinese, due dei quali sono approdati nel mondo del ciclismo professionistico cogliendo importanti vittorie con Ottavio Crepaldi, (che ha anche vestito la maglia azzurra e vinto gli ambiti premi della maglia bianca, quale miglior giovane nel Giro d’Italia e la “Borraccia d’Oro”, quale miglior gregario del ciclismo italiano) e Ugo Colombo, che indossò più giorni la maglia rosa nel Giro D’Italia del 1971, venne convocato più volte nella Nazionale Azzurra del Ciclismo, e vinse alcune gare tra i professionisti. Un’esposizione di biciclette d’epoca ed una proiezione delle gare organizzate dalla SC Rescaldinese, ha ricordato ai presenti che, nelle corse organizzate a Rescaldina, hanno vinto campioni in erba che poi sarebbero diventati leggende del ciclismo Altomilanese e non solo, come Giuseppe Saronni, Raffaele Marcoli, l’indimenticabile “Fulmine di Turbigo”, l’Olimpionico di Roma 1960, Marino Vigna e, l’ex campione del mondo cronosquadre, Danilo Grassi. Un’antologia di successi che hanno rigato di lacrime i volti di parecchi presenti alla festa e che hanno seguito fin dai primi anni di vita, le vicende della Ciclistica di Rescaldina, una Società che, ancora oggi, fa gareggiare i suoi corridori con una maglia “candida”, senza alcuna scritta pubblicitaria. Questo grazie ad una sorta di azionariato popolare che, ogni anno, attraverso una speciale sottoscrizione a premi, riversa nelle casse sociali una discreta somma che però non è assolutamente sufficiente per sostenere un’intera stagione agonistica che ogni anno si riesce a completare, gra- zie al sostegno di Amici e Sostenitori disinteressati come la signora Maria Rosa Danti, oggi presente ai festeggiamenti sociali, con l’ex campione e più volte iridato, Gianni Bugno e l’ex, uscito dal vivaio della “Rescaldinese”, Ugo Colombo. Anche la Federciclismo era presente e rappresentata ad alti livelli col presidente regionale della FCI, Oreste Casati, che nella Rescaldinese ha percorso tutti i gradini societari da semplice socio a corridore prima, direttore sportivo, segretario e presidente poi e col Consigliere regionale della Federciclismo, Flavio Mocchetti. Nel corso della festa sono stati idealmente premiati gli unici due Soci Fondatori ancora viventi, Alessandro Corio e Luigi Ferrario e, nella persona di Carla Legnani, figlia di Francesco, mitico presidentissimo della Rescaldinese Ciclismo, è stato consegnato un riconoscimento valido per tutti i Soci che sono deceduti nel corso degli anni. Ha chiuso la serata il presidente in carica della Rescaldinese, Enrico Rossetti, il quale ha ringraziato tutti i presenti e le personalità intervenute, dando appuntamento a tutti alla prossima stagione agonistica, passando poi la parola ad un’orchestra che ha dato inizio alla serata danzante che ha chiuso in musica ed allegria il Gran Galà dei primi sessant’anni della SC Rescaldinese. Vito Bernardi Chiarello, Malanchini: due pittrici dagli stili diversi, ma accomunate dalla ricerca della miglior espressione artistica Pittrici al servizio dell’arte Le pittrici Chiarello e Malanchini con il Vicesindaco Angelo Mocchetti Le due pittrici Chiarello e Malanchini, da sempre appassionate d’arte, hanno esposto fra l’altro alla Villa Rusconi a Rescalda con vivo interesse di pubblico. Le loro opere sanno coinvolgere la sensibilità degli appassionati d’arte. Le pittrici sanno interpretare il loro immaginario e lavorare la materia pittorica con sensibilità e capacità tecnica. I loro quadri racchiudono con solo la dimensione artistica e il talento, ma anche la possibilità di andare a fondo delle cose, dove il gesto si sposa con l’idea divenendo il mezzo espressivo che caratterizza i loro quadri. Le due pittrici si propongono di esporre ancora e in diverse manifestazioni rescaldinesi. L’ufficio cultura Pomeriggio da scout con il gruppo Rescaldina 1 Per chi non ha potuto partecipare, ecco alcune fotografie e il nostro racconto! Domenica 23 ottobre, dalle 14,30 alle 17,30, i Capi del nascente Gruppo Scout Agesci Rescaldina 1 hanno accolto bambini curiosi ed interessati presso le scuole elementari di via Mazzini, per offrire loro l’opportunità di sperimentare da vicino la vita scout. Pur non trovandosi in un bosco, i bambini presenti hanno potuto vedere un vero alzabandiera, da dove sventolavano i colori dell’Italia, dell’Europa e il simbolo deIl’AGESCI, un giglio viola e giallo su sfondo blu. Inoltre nei giardini della scuola era stata montata una vera tenda, intorno alla quale i nostri coraggiosi amici hanno costruito, armati di cordino e teloni, tra gli alberi, dei rifugi per la pioggia. C’è stato il tempo per cimentarsi con un’attività di pionieristica: il nodo margherita, e per giocare a castellone. I capi scout, poi, hanno invitato tutti i bambini a una innovativa sfida a moscacieca, che ha permesso di ripulire il posto e “Iasciarlo migliore di come lo abbiamo trovato” (come insegnava Baden Pawell). Per concludere, i genitori hanno partecipato al cerchio finale per la lettura del Vangelo e per scambiarsi un prezioso regalo, quello che ciascuno avrebbe voluto per sé in quel momento, atto che dimostra quanto siamo in grado di amare il nostro prossimo come noi stessi. Durante il pomeriggio, un capo era a disposizione di chi voleva porre interrogativi sul metodo scout e sull’attività che il gruppo proporrà sul territorio, probabilmente a partire da gennaio. Erano appesi anche dei cartelloni, che illustravano i contenuti della stampa associativa, che i censiti riceveranno. Nonostante il clima umido, crediamo di poter affermare che i bambini presenti si siano divertiti... sicuramente merito anche della merenda offerta, a base di the caldo, succhi di frutta, cioccolato, torte e biscotti. Noi capi, però, vorremmo sottolineare che lo scoutismo non è un passatempo solo per bambini under 10 anni; anzi, è una palestra di vita, uno stile, che si apprende fin da piccoli e, se condiviso, “dura per tutta la vita”. Ci aspettiamo, così, di poter ricevere maggiori adesioni da parte della popolazione del Comune di Rescaldina (e limitrofi) e di poter incuriosire ragazzi di tutte le età (fino ai 21 anni per capire cos’è, sopra ai 21 anni per “insegnare” cos’è e quindi dedicarsi a questa forma di servizio). Ribadiamo che nei prossimi mesi parteciperemo ad alcune manifestazioni comunali, per farci conoscere (ad esempio, vi aspettiamo domenica 27.11 alla Giornata delle Associazioni), e nel mese di dicembre organizzeremo una serata a tema. Controllate quindi il nostro sito periodicamente www.rescaldina1.tk anche per sapere se la sede di via Tintoretto è già attiva: da allora, ogni giovedì 20,30-21,30 troverete la segreteria a vostra disposizione. Ringraziando tutte le persone che ci stanno dando fiducia, ricordiamo a tutti che attendiamo le iscrizioni per poter ufficialmente aprire questo gruppo. Per ulteriori chiarimenti contattateci al numero tel. 3405430922. La Comunità Capi Rescaldina 1 Antonio, Gabriella, Lorenzo, Marta, Zaira TURCONI GIORGIO CENTRO RIPARAZIONE VIDEOREGISTRATORI - TELEVISORI “TUTTE LE MARCHE” INSTALLAZIONI e PROGETTAZIONE ANTENNE TERRESTRI e SATELLITARI Viale Kennedy, 7 - 20027 Rescaldina (MI) - Tel. 0331.465.340 partecipare • 12 VARIE A scuola a piedi Inutile dire che oggi c’è il problema dell’inquinamento e anche del traffico, ma sappiamo tutti che i palliativi messi in atto non servono a nulla. Occorre una politica differente; ma non è questo il motivo del mio articolo. Io scrivo per fare una proposta concreta, e chiaramente mi riferisco a Rescalda. Mi domando: perché i bambini non vanno a scuola a piedi? Perché voi genitori non mandate i vostri figli a scuola a piedi? Quando sono stato in Tanzanìa, al mattino i bambini uscivano dalle loro case, si chiamavano a vicenda e, insieme, facendo gruppo, si avviavano alla scuola. Questa immagine di tanti bambini che vanno verso l’edificio scolastico ce l’ho ancora in mente. E mi sono chiesto: perché anche a Re- scalda non si fa lo stesso? Africa insegna! Prima obiezione. Ma con il traffico che c’è! Ci rendiamo conto che il traffico lo creiamo proprio noi? Per la maggior parte dei bambini la distanza massima dalla scuola si aggira intorno ai 200/300 metri circa. A loro camminare fa bene: non vanno allo sport? Ecco che si allenano. Non sono supernutriti? Ecco un po’ di movimento a favore della dieta. Eliminate le macchine, i bambini si troverebbero di colpo in strade deserte e potrebbero benissimo incamminarsi a piccoli gruppi chiamandosi gli uni gli altri. Che bella socializzazione! Che belle classi aperte! Obiettivi questi che sono scritti nel progetto di offerta formativa - chiamato POF. In strada inizierebbero ad essere attuati. Seconda obiezione. Io non mi fido, con quello che c’è in giro! Ma chi c’è in giro alle 8 o alle 8,30 e alle 15,30 o 16,30 in paese? Voi e i vostri figli. Ma allora di chi non vi fidate? E poi, se i bambini si raggruppano, un genitore ne può controllare qualcuno in più, lasciando liberi, a turno se si vuole, altri genitori che possono avere un impegno. Un po’ come avviene quando siete ai parchetti nei periodi di bel tempo. Un’altra obiezione. Le strade non sono sicure. Ma intanto, ripeto, se c’è lo sguardo di un adulto è sufficiente. Inoltre tutta la zona delle scuole qui a Rescalda è attorniata di spazi di rispetto. Cominciando dalla piazza della chiesa, al parco di villa Rusconi; e per la scuola media la via diventata a senso unico favorisce la possibilità di percorrerla a piedi. Inoltre da quando è stato fatto il prolungamento di via Varesina, anche la via davanti alle scuole elementari è più tranquilla. Così, credo, è il modo migliore di fare buon uso di opere pubbliche che hanno un costo! Concludo: davanti alle scuole c’è sempre un cartello con i bambini che corrono. Una volta c’era sotto una scritta: scuola - rallentare. Non ho mai capito se era scritta per le auto o per i bambini! Scherzo. Mentre invece tutto questo progetto non costa nulla e porta notevoli vantaggi economici e di salute per tutti. E il Comune non deve spendere una lira per la segnaletica perché il cartello è già lì. Don Gianni parroco di Rescalda Parliamo di attualità: giovani e servizio di leva Le elezioni si avvicinano ed è secondo me necessario ricordare quanti buoni risultati sono stati raggiunti dal centro destra negli ultimi cinque anni. Provvidenziale scelta è stata quella di eliminare il servizio militare obbligatorio. Con l’introduzione del servizio militare professionale, infatti, non solo si è accresciuta la qualità e professionalità delle forze armate, ma la Destra ha anche “restituito” un anno in più a tutti i nostri giovani. C’è il pericolo che questa situazione sia nuovamente ribaltata. Infatti Romano Prodi ha previsto l’introduzione del servizio civile obbligatorio nel caso in cui dovesse vincere il centro sinistra alle prossime elezioni, promettendo così a tutte le Associazioni di volontariato vicine alla sinistra manovalanza gratuita. Il Professore afferma infatti “sono convinto dell’idea che ogni italiano debba un anno di solidarietà al proprio paese” (verificabile sul sito Vita.it). Quindi giovani preparatevi, se dovesse vincere la sinistra “volontariato obbligatorio” per tutti! Nicola Di Biase Alla ricerca del tempo perduto Il dialetto: piccolo dizionario delle parole che stanno scomparendo Continua la ricerca dei termini dialettali che vanno scomparendo: Neranzu: Üsmó: Vanturó: Rusciá: Tragiò: psicologico) Ballista: Rìma: Masciùni: Baltròcu: Arbiuni: Balurdon: Baltròca: Tulè: Gipó: Arancia Annusare Badile di legno Sgualcito Abbattere (in senso fisico o Persona che inventa frottole Voglia, stizza Gemelli da polsino Poco di buono Piselli Insolazione Donna priva di pudore Lattoniere Cucire a macchina L’Assessore alla Cultura Dott. Angelo Mocchetti