ambito distrettuale di Imola - ANCI
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Consorzio Servizi Sociali Imola - Provincia di Bologna Enti consorziati: Comuni di Imola, Castel S.Pietro Terme, Dozza, Castel Guelfo, Mordano, Comunità Montana Valle del Santerno, AUSL di Imola, Amministrazione Istituzioni Riunite Imola I.P.A.B. Casa di Riposo per Inabili al Lavoro Imola I.P.A.B. Opera Pia “S.Maria” Tossignano I.P.A.B. 2002/2003 ambito distrettuale di Imola programma attuativo 2002 Pagina 1 di 167 Indice Premessa pag. 3 Capitolo 1 - Il contesto socio economico del territorio: analisi della domanda sociale e dell’offerta pag. 10 Capitolo 2 - Gli obiettivi strategici e le priorità generali del Piano pag. 29 2.1 Definizione delle priorità e degli indirizzi per le aree di intervento del sistema integrato pag. 30 2.2 La gestione del Piano e la valutazione pag. 34 pag. 35 3.1 Area responsabilità familiari pag. 38 3.2 Area diritti dell’infanzia ed adolescenza pag. 57 3.3 Area disabilità pag. 75 3.4 Area anziani pag. 86 3.5 Area immigrazione pag. 103 3.6 Area contrasto all’esclusione – povertà - dipendenze pag. 115 3.7 Titolarità degli interventi, modalità di produzione e gestione dei servizi pag. 126 3.8 Le risorse finanziarie del piano di zona pag. 151 3.9 Il progetto sovrazonale ISE pag. 162 3.10 Il programma degli interventi di formazione e aggiornamento pag. 165 Capitolo 3 - Il programma attuativo 2002 Pagina 2 di 167 PREMESSA La “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” n. 328/2000 prevede una serie di atti applicativi necessari affinché le Regioni e gli Enti locali possano procedere alla realizzazione delle novità introdotte dalla legge. L’atto più importante è certamente il Piano nazionale degli interventi e servizi sociali 2001-2003, previsto nell’art. 18 della legge di riforma, evocativamente titolato “Libertà, responsabilità, e solidarietà nell’Italia delle autonomie”. Esso costituisce il cardine del complesso impianto programmatorio a tre livelli territoriali (Piano nazionale, piani regionali, piani di zona) previsto dalla Legge (artt. 18 e 19). Il Piano nazionale orienta verso l’integrazione dei diversi attori perché si attivi una rete progettuale e gestionale, seleziona gli obiettivi di priorità sociale, destina i fondi. La nostra Regione ha deliberato un Programma di interventi che, in attesa dell’approvazione della nuova Legge regionale sul tema, si colloca in una fase di passaggio prima del varo di un vero e proprio Piano sociale regionale. Tale Programma, facendo riferimento al Piano sociale nazionale, definisce gli ambiti territoriali dei Piani di zona (il territorio corrispondente al Distretto sanitario), prevede la predisposizione di Piani di zona sperimentali per un anno, ripartisce i fondi e indica i seguenti obiettivi prioritari: valorizzare e sostenere le responsabilità famigliari e le capacità genitoriali, rafforzare i diritti dei minori assicurandone l’esigibilità anche tramite l’attivazione di servizi e iniziative all’interno di una progettazione di più ampie politiche di territorio, potenziare gli interventi a contrasto della povertà, sostenere con servizi domiciliari le persone non autosufficienti (in particolare le persone anziane e le disabilità gravi), prevenire le dipendenze, integrare socialmente gli immigrati. Alle Province viene delegato un ruolo di coordinamento. La Provincia di Bologna ha approvato un Documento di indirizzi per la definizione dei Piani di zona che fornisce anche indicazioni metodologiche, delineando la costituzione di un Tavolo Politico-Istituzionale, un Tavolo Tecnico Provinciale e Tavoli Sociali di Zona (che per il nostro territorio, sulla base di precedenti esperienze, è stato definito Tavolo welfare territoriale). Il Tavolo welfare territoriale è stato costituito, sulla base delle indicazioni dell’Assemblea del Consorzio Servizi Sociali di Imola, in modo rappresentativo della realtà locale, così come i Gruppi di lavoro operativi afferenti alle aree minori, adulti immigrati, adulti-disabili, anziani. L’attività è stata facilitata da diversi fattori che caratterizzano il territorio: una infrastrutturazione di servizi forti con la presenza di forme gestionali innovative (Consorzio, Istituzione), la presenza della rete fra diversi soggetti che operano nell’ambito e che condividono la premessa e l’abitudine al lavoro integrato, una modalità operativa che fa della programmazione il perno dell’operatività. Pagina 3 di 167 Documento di base per la proposta di Piano di zona sono stati gli “Indirizzi dell’Assemblea degli Enti aderenti al Consorzio servizi sociali per il piano triennale della rete dei servizi territoriali” e i piani programma di attività che ne sono derivati. Questi, assieme ad altri prodotti del lavoro della rete territoriale, sono stati portati al confronto nei Gruppi di lavoro, in modo da realizzare la rete integrata dei servizi sociali auspicata dalla L. 328/00. Nella definizione del Programma attuativo 2003 bisognerà tener conto dell’ingresso del Comune di Medicina nell’AUSL di Imola. E’ del tutto evidente che tale territorio andrà coinvolto fin dall’inizio nell’elaborazione del prossimo Programma. Sempre per il 2003 un’esigenza che si pone è quella dell’aumento delle risorse stanziate per finanziare gli interventi che verranno individuati. L’attuazione del presente Piano richiede adeguate risorse pubbliche e private, locali e nazionali con particolare riferimento al DPEF che è in fase di definizione. Pagina 4 di 167 TAVOLO DEL WELFARE ENTE D’APPARTENENZA COMPONENTI Gabriele Zaniboni Consorzio dei servizi sociali di Imola Raffaella Salieri Consorzio dei servizi sociali di Imola Andrea Garofani Consorzio dei servizi sociali di Imola Claudio Tassoni Istituzione per la gestione dei Servizi Sociali del Comune di Castel S.Pietro Terme Alberto Minardi Ausl Imola I.P.A.B. Bona Sandrini CISL Imola Walter Balducci CGIL Elisabetta Marchetti Furio Ramerini UIL Giuseppe Rago UGL Giorgio Valvassori Fondazione Cassa di Risparmio di Imola Miliana Bettuzzi Assemblea delle Organizzazioni Sociali e delle Associazioni di volontariato di Imola Giulio Dall’Orso Volontariato Castel San Pietro Terme Distretto Scolastico 33 Lucia Leggieri Bruno Timoncini Ecap Imola Savio Sangiorgi LEGACOOP Luca Dal Pozzo Confcooperative Marziano Marfisi Tavolo di coordinamento delle organizzazioni imprenditoriali del territorio imolese Benedetta Prugnoli Dipartimento di Salute Mentale Ausl Imola Pagina 5 di 167 GRUPPO DI LAVORO AREA MINORI ENTE D’APPARTENENZA COMPONENTI Daniele Chitti Consorzio dei servizi sociali di Imola Paola Caroli Ausl Imola Adriana Saloni CISL Gabriella Dionigi CGIL Bruno Cecchini UGL Albertina Folli Assemblea delle Organizzazioni Sociali e delle Associazioni di volontariato di Imola Teresa De Brasi Assemblea delle Organizzazioni Sociali e delle Associazioni di volontariato di Imola Loris Pagani Volontariato Castel San Pietro Terme Distretto Scolastico 33 Lucia Leggieri Ecap Imola Cristina Scardovi LEGACOOP Maria Pia Gentilini Alfredo Loreti Confcooperative Maurizia Gasparetto Comune di Imola Annalisa Vignoli Comune di Castel S.Pietro T. Roberta Olivato Comune di Imola Pagina 6 di 167 GRUPPO DI LAVORO AREA ADULTI - DISABILI ENTE D’APPARTENENZA COMPONENTI Maria Grazia Ciarlatani Consorzio dei servizi sociali di Imola Riccardo Ragazzini Consorzio dei servizi sociali di Imola Giuliano Giovannini Consulta del volontariato Francesca Marchetti Istituzione per la gestione dei Servizi Sociali del Comune di Castel San Pietro Terme Eleonora Emiliani Ausl Imola Benedetta Prugnoli Dipartimento di Salute Mentale Ausl Imola CISL Imola Walter Balducci Guerrino Pierazzoli UIL Giuseppe Rago UGL Roberto Poli CGIL Marta Manuelli Cristina Baldazzi Assemblea delle Organizzazioni Sociali e delle Associazioni di volontariato di Imola Volontariato Castel San Pietro Terme Distretto Scolastico Maria Marani Ecap Imola Bruno Timoncini LEGACOOP Letizia Bassi Coonfcooperative Stefano Golini Pagina 7 di 167 GRUPPO DI LAVORO AREA ANZIANI ENTE D’APPARTENENZA COMPONENTI Laura Barelli Gilberta Ribani Consorzio dei servizi sociali di Imola Istituzione per la gestione dei Servizi Sociali del Comune di Castel San Pietro Terme Ausl Imola Maria Mastroianni I.P.A.B. Bona Sandrini Opera Pia “S. Maria” Antonio Caravita Auterio Brusa CISL Imola Aldo Rizzi CISL Imola Furio Ramerini UIL Grillini Mauro UGL Francesco Poggiali CGIL Giorgio Valvassori Fondazione Cassa di Risparmio di Imola Mauro Peppi Assemblea delle Organizzazioni Sociali e delle Associazioni di volontariato di Imola Carlo Bruni Assemblea delle Organizzazioni Sociali e delle Associazioni di volontariato di Imola Alberto Poggi Volontariato Castel San Pietro Terme IAL Imola Luca Galipò Roberta Tattini LEGACOOP Stefano Canova Confcooperative Angioletta Sartoni Servizio Prevenzione Tempo Libero Terza età (Comune di Imola) Gallegati Gregorio CUPLA Pagina 8 di 167 GRUPPO DI LAVORO AREA ADULTI IMMIGRATI ENTE D’APPARTENENZA COMPONENTI Maria Grazia Ciarlatani Susi Lamieri Consorzio dei Servizi Sociali di Imola Istituzione per la gestione dei Servizi Sociali del Comune di Castel San Pietro Terme Ausl Imola Maria Grazia Saccottelli Chaoui Youness CISL Cesare Ronchi UIL Antonio Pezzi UGL Ahmed Hissane CGIL Carla Cavina Assemblea delle Organizzazioni Sociali e delle Associazioni di volontariato di Imola Tiziana Dal Pra Assemblea delle Organizzazioni Sociali e delle Associazioni di volontariato di Imola Francesco Bottacin Volontariato Castel San Pietro Terme IAL Imola Daniela Rocchi Maria Rosa Franzoni LEGACOOP Carlo Alberto Gollini LEGACOOP Simone Sartini Coonfcooperative Luciano Fiorentini Coonfcooperative Pagina 9 di 167 CAPITOLO 1 Il contesto socio economico del territorio: analisi della domanda sociale e dell’offerta Pagina 10 di 167 Nella definizione del Piano di Zona 2002/2003, ci si è avvalsi di tutti gli strumenti disponibili per riuscire a creare un quadro realistico della realtà territoriale, partendo dai dati statistici e demografici a disposizione, dai risultati delle ricerche già svolte all’interno del territorio e approfondendo l’analisi dei bisogni con i membri dei Gruppi di lavoro, che per le loro posizioni lavorative o sociali, rappresentano sicuramente dei testimoni significativi. POPOLAZIONE RESIDENTE AL 31 DICEMBRE PER CLASSI QUINQUENNALI DI ETÀ E COMUNE ANNO 2000. MASCHI E FEMMINE Fonte: Anagrafi comunali FASCE D’ETÀ COMUNI TOTALE 0-14 15-19 15-29 30-64 60-64 65 E OLTRE Borgo Tossignano 399 132 533 1.389 165 634 2.955 Casalfiumanese 374 112 490 1.415 155 610 2.889 Castel del Rio 122 42 176 532 83 387 1.217 Castel Guelfo di Bologna 460 143 594 1.729 184 672 3.455 Castel San Pietro Terme 2.314 770 3.098 9.934 1.228 4.036 19.382 Dozza 760 275 1.080 2.818 334 944 5.602 Fontanelice 219 81 299 844 109 423 1.785 10.384 31.987 4.391 14.733 64.926 Imola Mordano 7.822 2.554 506 154 719 2.009 279 931 4.165 totale popolazione anno 2000 12.976 4.263 17.373 6.928 52.657 23.370 106.376 proiezione anno 2005 13.359 15.040 54.552 24.906 107.857 Provincia di Bologna 99.762 140.871 469.058 Dall’esame di tutte queste fonti si è rilevato come i bisogni più importanti del Circondario di Imola siano quelli legati agli andamenti e ai cambiamenti strutturali e demografici, come, ad esempio, la presenza sempre maggiore di anziani soli e non autosufficienti, con un incremento della demenza senile e il cambiamento della fisionomia delle famiglie. Pagina 11 di 167 CONFRONTO NEI DIVERSI COMUNI TRA ANZIANI AL 31/12/2001 SINGLE E ANZIANI CHE VIVONO IN COPPIA Fonte: nostre elaborazioni su dati anagrafici Comuni totale popolazione anziana per comune percentuale degli anziani che vivono SOLI sul totale della popolazione anziana percentuale degli anziani che vivono in COPPIA sul totale della popolazione anziana 14.931 387 418 641 633 24,72% 25,06% 28,47% 26,05% 24,49% 37,71% 29,46% 29,64% 39,81% 31,63% Imola Castel del Rio Fontanelice Borgo Tossignano Casalfiumanese Dozza 956 20,82% 29,19% Castel Guelfo Mordano Castel S.Pietro T. 664 948 4.059 19,28% 21,62% 21,41% 34,94% 21,57% 32,13% Totale 23.637 media del territorio: 23,55% media del territorio: 33,94% POPOLAZIONE RESIDENTE AL 31 DICEMBRE: PRINCIPALI INDICI DI STRUTTURA PER COMUNE - ANNO 2000. MASCHI E FEMMINE Fonte: nostre elaborazioni su dati anagrafici Indice di vecchiaia = Pop. 65 anni e più / Pop. 0-14 anni x 100 Indice di dipendenza = Pop. (0-14 anni + 65 anni e più) / Pop.15-64 anni x 100 Indice di sostituzione = Pop. 15-19 anni /Pop. 60-64 anni x 100 Indice di vecchiaia Indice di dipendenza Indice di sostituzione Borgo Tossignano Casalfiumanese Castel del Rio Castel Guelfo di Bologna Castel San Pietro Terme Dozza Fontanelice Imola Mordano 158,9 163,1 317,2 146,1 174,4 124,2 193,2 188,4 184,0 53,7 51,7 71,9 48,7 48,7 43,7 56,2 53,2 52,7 80,0 72,3 50,6 77,7 62,7 82,3 74,3 58,2 55,2 totale territorio 2000 180,1 51,9 61,5 Comuni Proiezione anno 2005 Indice di vecchiaia totale territorio 2005 186,4 Indice di dipendenza Indice di sostituzione 55,0 Pagina 12 di 167 63,6 La famiglia è infatti caratterizzata sempre più da nuclei monoparentali che si trovano spesso con problemi anche economici. Tali criticità, difficili da gestire in presenza di deboli reti di relazioni parentali o amicali, gravano soprattutto sulle donne. Un aspetto che si conferma prioritario è quello della prevenzione, soprattutto in ambito giovanile, del disagio, di tutte quelle situazioni che portano i giovani ad isolarsi dalla società ed a intraprendere percorsi devianti. Infine l’immigrazione rappresenta, ormai da molti anni, un fenomeno sociale che riguarda tutto il territorio. Il numero di cittadini immigrati è stato caratterizzato in questi ultimi anni da un trend in crescita e questo impatta con il tema dell’inclusione sociale. STRANIERI RESIDENTI AL 31 DICEMBRE PER COMUNE ANNI 1992-2000. MASCHI E FEMMINE. PERCENTUALE SUL TOTALE DELLA POPOLAZIONE Fonte: Istat, Osservatorio Comunale delle Immigrazioni su dati anagrafici Comuni 1992 1993 Borgo Tossignano 0,65% Casalfiumanese 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 1,06% 1,34% 1,92% 2,77% 3,25% 3,86% 4,48% 4,42% 0,58% 0,69% 0,53% 0,64% 0,74% 0,83% 1,03% 1,48% 1,92% Castel del Rio 0,28% 0,00% 0,18% 0,35% 0,69% 1,38% 3,00% 4,55% 6,39% Castel Guelfo di Bologna 0,79% 1,35% 1,69% 1,61% 1,83% 1,88% 2,21% 3,13% 3,67% Castel San Pietro Terme 1,19% 1,26% 1,31% 1,33% 1,52% 1,79% 1,99% 2,43% 2,54% Dozza 0,85% 1,07% 1,39% 1,37% 1,50% 1,64% 1,95% 2,15% 2,85% Fontanelice 0,86% 0,80% 0,86% 1,15% 2,40% 3,13% 3,52% 5,22% 6,40% Imola 0,68% 0,84% 0,93% 1,08% 1,23% 1,46% 1,66% 1,96% 2,29% Mordano 0,64% 0,72% 0,99% 0,96% 1,25% 1,74% 2,10% 2,12% 2,34% totale 0,77% 0,93% 1,04% 1,16% 1,36% 1,61% 1,86% 2,21% 2,57% Provincia di Bologna 1,20% 1,32% 1,48% 1,65% 2,04% 2,33% 2,67% 3,12% 3,56% Pagina 13 di 167 STRANIERI EXTRA UE DIVISI PER NAZIONALITÀ TOTALE COMPRENSORIO AL 31/12/2000 Fonte: nostre elaborazioni su dati anagrafici Nazionalità N° Albania Algeria Angola Argentina Bangladesh Benin Bielorussia Bosnia Brasile Bulgaria Burkina Faso Burundi Camerun Canada Capo Verde Cile Cina Colombia Congo Costa d'Avorio Croazia Cuba Egitto Equador Eritrea Etiopia Filippine Ghana Giappone Giordania India Indonesia Iran Israele Kazakistan Libano Lituania 439 35 54 15 1 2 8 19 27 11 1 2 1 1 2 17 89 4 13 4 47 25 27 3 4 6 16 13 4 2 18 1 20 3 1 4 5 % 14,70% 1,00% 2,00% 0,50% 0,03% 0,06% 0,26% 0,63% 0,90% 0,36% 0,03% 0,06% 0,03% 0,03% 0,06% 0,60% 2,90% 0,10% 0,40% 0,10% 1,50% 0,83% 1,00% 0,10% 0,10% 0,20% 0,50% 0,43% 0,10% 0,06% 0,60% 0,03% 0,67% 0,10% 0,03% 0,13% 0,16% Macedonia Malta Marocco Messico Moldova Nigeria Norvegia Pakistan Peru Polonia Rep.Ceka Rep.Dem.del Congo Rep.Dominicana Rep.San Marino Romania Russia Senegal Singapore Siria Slovacchia Slovenia Somalia Sri Lanka Sudan Svizzera Thailandia Togo Tunisia Turchia Ucraina Uganda Ungheria Usa Venezuela Vietnam Yugoslavia Zambia 23 1 1046 8 10 35 3 116 7 34 4 41 19 4 109 20 33 1 7 5 8 9 16 4 15 9 2 316 4 19 3 2 15 5 1 83 1 0,80% 0,03% 35,00% 0,26% 0,30% 1,20% 0,10% 4,00% 0,20% 1,10% 0,13% 1,30% 0,63% 0,13% 3,70% 0,67% 1,10% 0,03% 0,20% 0,16% 0,26% 0,30% 0,50% 0,13% 0,50% 0,30% 0,06% 10,60% 0,13% 0,60% 0,10% 0,06% 0,50% 0,16% 0,03% 2,70% 0,03% Totale 2982 100,00% Il saldo demografico naturale permane negativo, compensato dall’insediamento di cittadini stranieri. Poiché la carenza di risorse umane è il punto più critico del sistema economico locale, appare chiaro che le politiche del lavoro si intrecciano in modo indissolubile con le politiche dell’immigrazione. Pagina 14 di 167 Tra tutti i problemi che il processo di integrazione può comportare quello dell’alloggio ad un affitto sostenibile è quello principale, sia per i lavoratori provenienti dal Sud che da altri paesi. È importante specificare come questi bisogni si differenzino molto nelle diverse realtà del territorio. Il Circondario imolese è costituito dai comuni di Imola, Castel San Pietro Terme, Dozza, Castel Guelfo di Bologna, Mordano, Castel del Rio, Fontanelice, Casalfiumanese e Borgo Tossignano. Le dimensioni differiscono notevolmente passando da un centro come Imola con una popolazione residente superiore alle 64.000 persone a realtà come Castel del Rio che registra una popolazione di poco superiore alle mille unità. I centri di dimensioni più piccole sono distribuiti lungo la vallata del Santerno nella zona collinare e fanno parte della Comunità montana Valle del Santerno. La popolazione è aumentata negli ultimi anni, con trend diversi, in tutti i centri. Ciò è attribuibile al fenomeno dell’immigrazione che soprattutto a Imola, Castel del Rio e Fontanelice costituisce un elemento assai rilevante rispetto al totale della popolazione. L’immigrazione molto spesso interessa persone di età giovane I cittadini che vivono nei centri più piccoli del territorio non esprimono gli stessi bisogni propri dei cittadini residenti nel centro più grande del territorio e cioè Imola. Nei piccoli centri, ad esempio, molti anziani vengono assistiti dalla famiglia fino a quando le loro condizioni fisiche e psichiche non diventano totalmente insostenibili. Il controllo sociale, inoltre, è assai elevato e questo fa sì che non si riscontrino casi di persone in stato di abbandono, o con problemi legati all’abuso di droghe o di alcool e, nel caso in cui se ne presentino alcuni, difficilmente degenerano, grazie al fatto che se ne viene a conoscenza in tempi assai brevi. In generale, per quanto concerne il sistema dei servizi sociali territoriali si può affermare che i servizi esistono e sono assai numerosi, ma potrebbero essere ulteriormente differenziati, il che implica forse la necessità di una decodifica più attenta delle varie domande che arrivano dal territorio. Quello che si può affermare è che dall’analisi dei bisogni, suddivisi in base alle diverse aree indicate per la stesura del Piano di Zona, non sono emerse aree di bisogno totalmente scoperte, ma richieste per un miglioramento dei servizi esistenti. Prendiamo brevemente in considerazione tali aree. I cittadini seguiti dall’area anziani esprimono il bisogno di un potenziamento dei servizi domiciliari e degli interventi finalizzati all’aggregazione sociale, in modo tale da garantire sia alla famiglia degli anziani qualche ora di sollievo dalla cura dei propri cari, che una maggiore prevenzione nei confronti dell’anziano che non ha ancora bisogno di assistenza, così come interventi specificamente indirizzati ai soggetti che iniziano a manifestare i sintomi della demenza. Molti cittadini/utenti dell’area anziani hanno espresso la necessità di ricevere un servizio più flessibile a seconda delle diverse necessità delle famiglie. È emerso anche il bisogno di un miglioramento dei percorsi di Pagina 15 di 167 accesso ai servizi socio-sanitari e la necessità di agevolare la regolamentazione del lavoro degli stranieri che svolgono assistenza agli anziani. Per quanto riguarda l’area disabilità è emerso il bisogno di potenziare i servizi di secondo livello, come quelli riguardanti il tempo libero, lo sport, le vacanze, una domanda cioè di socializzazione, rivolta dalle famiglie dei soggetti disabili, che permetta a quest’ultimi di crearsi delle reti sociali esterne alla famiglia. La rete di servizi rivolti a questi utenti è molto ricca, ma è emersa una certa difficoltà nel personalizzare l’intervento al massimo livello. Appare evidente l’esigenza di differenziare ulteriormente i servizi tenendo presente i diversi bisogni degli utenti e delle loro famiglie. Nell’area adulti-immigrati un bisogno emerso è quello legato alla difficoltà, soprattutto per le donne, di trovare un’occupazione e di integrarsi nel contesto sociale. Molti sono poi i casi di persone sprovviste del permesso di soggiorno, situazione che ostacola ancor più l’integrazione sociale. Per quanto riguarda l’area minori, un bisogno da soddisfare è quello di una maggiore informazione sui servizi esistenti (bisogno tra l’altro espresso anche dai cittadini/utenti delle altre aree). Da questa analisi emerge l’immagine di un sistema di servizi sociali che riesce a rispondere alle domande dei cittadini e che quindi deve agire per migliorare i servizi esistenti, più che crearne di nuovi. È, infine, importante sottolineare come la necessità di una comunicazione più costante tra servizi e servizi, soprattutto fra ambito sociale e ambito sanitario, tra questi ultimi e i cittadini, ma anche tra i cittadini, servizi ed associazioni di volontariato è emersa dall’analisi dei bisogni di tutte le aree. Una buona capacità organizzativa e una buona capacità comunicativa consentono di instaurare un rapporto ottimale con il territorio e con le risorse che esso mette a disposizione, al fine di realizzare una rete integrata di servizi e di perseguire l’obiettivo della qualità sociale. Ciò che in questa sede preme evidenziare è l’importanza che assumono - ai fini del perseguimento della qualità sociale - fattori quali: integrazione e coordinamento dei diversi attori impegnati nella gestione delle problematiche sociali e capacità relazionale che il servizio è in grado di impiegare. L’utilizzo del lavoro di “rete” consente di mettere assieme una varietà di risorse e di rafforzare le peculiarità e le specificità. Pagina 16 di 167 TABELLA 1 - STATO DELL'ARTE AL 31/12/2001 (I DATI FANNO RIFERIMENTO ALL’AMBITO DISTRETTUALE) AREA RESPONSABILITA’ FAMILIARE ATTIVITÀ IN CORSO UTENZA SERVITA n° donne in carico al servizio 12 di cui con figli • 5 n° posti disponibili in struttura di accoglienza 14 n° presenze giornaliere nella struttura di accoglienza 7 n° nuovi ingressi nella struttura di accoglienza 20 sostegno alle donne maltrattate o in difficoltà di cui figli al seguito delle madri 8 • erogazione contributi assegni nucleo familiare di maternità n° domande raccolte 300 • sostegno alla genitorialità n° incontri e laboratori svolti per i genitori 21 AREA DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA ATTIVITÀ IN CORSO UTENZA SERVITA • Tutela dell’infanzia e dell’adolescenza con problemi di trascuratezza, maltrattamento, abusi o a rischio di devianza n° casi di minori gestiti su decreto del T.M. per tutele 15 n° casi di minori gestiti su decreto del T.M. per vigilanze 33 n° casi di minori gestiti su decreto del T.M. per indagine 63 n° altri minori in carico 280 Pagina 17 di 167 di cui stranieri n° nuovi casi di minori gestiti su decreto del T.M. per tutele avviati nell'anno 5 n° nuovi casi di minori gestiti su decreto del T.M per vigilanze avviati nell'anno 7 n° contributi economici a minori n° minori in istituto di cui minori stranieri non accompagnati • Affidi eterofamiliari 175 257 8 3 n° casi di abuso/ maltrattamento su minori rilevati 15 n° affidi preadottivi in corso 13 n° istruttorie iniziate di idoneità all'affido familiare 7 n° affidi familiari in corso 30 n° casi di minori gestiti su decreto del T.M. per affidi 97 n° nuovi casi di minori gestiti su decreto del T.M. per affidi avviati nell'anno 16 • Adozioni n° istruttorie iniziate di idoneità all'adozione 21 • Servizi alla prima infanzia n° asili nido 15 • Prevenzione e promozione dell’agio n° posti disponibili presso il Centro diurno 12 n° minori frequentanti il centro diurno 17 n° presenze medie giornaliere del centro diurno 10 n° ore di apertura settimanali del centro diurno 25 n° minori coinvolti nel Progetto Agio n° classi coinvolte progetto Agio Pagina 18 di 167 1300 72 n° centri giovanili attivi 11 n° utenti frequentanti i centri giovanili 873 n° ore di apertura settimanali dei centri giovanili 187 n° minori coinvolti in progetti di mediazione linguistico-culturale nelle scuole 80 AREA DISABILITA’ ATTIVITÀ IN CORSO • • • • Assistenza scolastica disabili Centro diurno “Casa Azzurra” Centro diurno “Ali Blu” Laboratorio occupazionale “La Tartaruga” UTENZA SERVITA n° assistiti 19 n° presenze medie giornaliere 19 n° disabili in lista d'attesa 0 n° ore settimanali di apertura 40 n° posti 21 n° utenti 25 n° presenze medie giornaliere 9 n° disabili in lista d'attesa 0 n° ore settimanali di apertura 37,5 n° posti 12 n° utenti 9 n° disabili inseriti nel centro per attività occupazionali 24 Pagina 19 di 167 n° ore settimanali di apertura del centro per attività occupazionali • • • • • • • Laboratorio occupazionale “Zabina” Assistenza educativa domiciliare Assistenza domiciliare Pasti a domicilio Trasporto Mediazione e sostegno all’inserimento lavorativo Inserimenti in strutture residenziali n° disabili inseriti nel centro per attività occupazionali 18 n° ore settimanali di apertura del centro per attività occupazionali 32 n°ore totali di assistenza educativa domiciliare 625 n° prestazioni erogate 1456 n° utenti in assistenza domiciliare Inserimenti lavorativi protetti • RSA Disabili “Don Leo Commissari” 19 n° ore totali 1.512 n° pasti erogati 2.178 n° utenti servizio consegna pasti 4 n° disabili utenti servizio buono taxi 14 n° utenti servizi trasporto in collaborazione con il Volontariato 17 n° disabili in ambito formativo 36 n° disabili in percorso riabilitativo/occupazionale 35 n° disabili in percorso di transizione al lavoro 17 n° disabili in Istituti esterni 8 di cui con contributo del Consorzio o dell’Istituzione di C.S.P.T. • 37,5 8 n° disabili in contesti occupazionali protetti 31 n° disabili in RSA 15 n° disabili in lista d'attesa per RSA 4 • Contributi economici n° contributi economici erogati 38 • S.A.P. servizio di aiuto personale n° utenti 19 • Corso di formazione per famiglie con disabili n° partecipanti 12 Pagina 20 di 167 • Appartamenti protetti n° utenti 5 n° utenti in lista d’attesa 0 AREA ANZIANI ATTIVITÀ IN CORSO UTENZA SERVITA n° anziani in assistenza domiciliare • • • • Assistenza domiciliare Gruppi appartamento Telesoccorso – televideo Centro di animazione sociale 381 n° ore ass. dom. erogate 29.762 n° prestazioni ass.dom erogati 81.848 n° gruppi appartamento attivi 5 n° anziani in lista d’attesa per gruppi appartamento 2 n° anziani in lista d'attesa x appartamento 22 n° anziani in gruppi appartamento 10 n° anziani in appartamento 55 n° anziani utenti servizio teleassistenza 114 n° anziani utenti servizio telesoccorso video 50 n° posti centri di animazione 15 n° presenze giornaliere centri di animazione 15 n° utenti centri di animazione 32 • Centri sociali n° centri sociali attivi 9 • Inserimenti in Casa di Riposo n° anziani in casa di riposo 11 • Casa Protetta comunale Castel San Pietro Terme n° posti Casa Protetta Castel San Pietro Terme 57 23 Pagina 21 di 167 • Casa Protetta comunale Toschi Dozza • Centro diurno comunale “Villa Scardovi” Castel San Pietro Terme • Alloggi protetti n° posti Casa Protetta Toschi Dozza n° posti Centro diurno “Villa Scardovi” Castel San Pietro Terme n° alloggi protetti 45 n° anziani in alloggi protetti 10 n° anziani in lista d’attesa per alloggi protetti 22 n° buoni taxi erogati • Trasporto 16 n° utenti buoni taxi n° trasporti effettuati in collaborazione con il Volontariato 1.468 16 9.173 • Orti anziani n° orti assegnati 857 • Pasti a domicilio n° pasti erogati 42.532 • Servizio assistenza anziani/e: area socio sanitaria (S.A.A.) n° posti convenzionati in Casa Protetta n° anziani temporaneamente in Casa Protetta 351 3 n° anziani in Casa Protetta 351 di cui con contributo 64 di cui ultra settantacinquenni 41 n° anziani in lista d’attesa per casa protetta 37 n° utenti valutati per erogazioni assegno di cura 640 n° anziani assegni di cura 314 n° posti convenzionati in RSA 70 n° anziani in RSA 70 di cui n° anziani temporaneamente in RSA Pagina 22 di 167 7 di cui ultra settantacinquenni 8 di cui con contributo 11 n° anziani in lista d’attesa per RSA n° ore di apertura settimanali centri diurni anziani • Assistenza economica e sociale Attività promozionali 132 n° anziani in lista d'attesa x centri diurni 0 n° utenti centri diurni anziani 36 di cui con contributo • 0 7 n° casi di assistenza domiciliare integrata 166 n° contributi economici erogati 140 n° presenze attività corsistica 638 n° presenze attività di spettacolo 3.800 n° presenze attività aggregative e di informazione 3.068 n° presenze attività turistica 1.270 n° presenze vacanze anziani 627 n° presenze attività del “Progetto Anziani Soli” e “Progetto Solitudine” 912 n° presenze corsi di ginnastica e nuoto 620 n° anziani coinvolti in attività di pubblica utilità 43 Pagina 23 di 167 AREA IMMIGRAZIONE ATTIVITA’ IN CORSO • • Progetti di reinserimento sociale Alloggi di prima accoglienza UTENZA SERVITA n° nuclei familiari immigrati in carico 183 n° contributi economici erogati a singoli immigrati 13 n° contributi economici erogati a famiglie immigrate 84 n° posti in alloggi di prima accoglienza 55 n° presenze giornaliere negli alloggi di prima accoglienza 52 n° nuovi ingressi negli alloggi di prima accoglienza 15 n° persone in lista d'attesa per alloggi di prima accoglienza 22 • Sportello immigrati n° contatti sportello immigrati 500 • Servizi di assistenza, consulenza ed informazione legale n° cittadini immigrati che hanno fruito dell’intervento 180 • Biblioteca giuridica sull’immigrazione n° cittadini immigrati che hanno fruito dell’intervento 100 • Formazione professionale n° partecipanti ai corsi programmati 59 • Prevenzione e promozione dell’agio dei minori n° minori coinvolti in progetti di mediazione linguistico-culturale nelle scuole 80 • Spazio per la salute della donna migrante e Consultorio familiare AUSL n° donne migranti rivoltesi al Consultorio 188 n° donne e coppie migranti rivoltisi agli psicologi 10 n° visite eseguite 154 n° iscritti corsi di alfabetizzazione 122 n° iscritti corso di alfabetizzazione specifico per donne 34 • ambulatorio medico AUSL per stranieri irregolari • centri territoriali di educazione permanente Pagina 24 di 167 • • • Centro interculturale donne di “Trama di terre” Centro di ascolto CARITAS diocesana Imola Associazione ARC-EN-CIEL n° donne accolte 200 n° donne corso alfabetizzazione 70 n° neonati accompagnati alle viste specialistiche 3 n° donne assistite al parto 2 n° neonati accompagnanti alle visite di controllo 7 n° donne fruitrici consulenza legale 10 n° bambini/e corso di arabo 12 n° adolescenti migranti laboratorio 15 n° donne accolte nell’alloggio 10 n° nuclei familiari accolti 18 n° pasti distribuiti settimanalmente 36 n° utenti che accedono al servizio docce settimanalmente 90 n° utenti che accedono al servizio distribuzione abiti e scarpe settimanalmente 50 n° pacchi viveri distribuiti mensilmente 1500 n° utenti che accedono alla distribuzione del pane giornalmente 20 n° utenti che accedono al centro di ascolto settimanalmente 40 n° utenti che accedono dell’ambulatorio medico settimanalmente 30 n° utenti della scuola di alfabetizzazione 20 n° posti prima accoglienza 19 n° alloggi in affitto reperiti 9 Pagina 25 di 167 AREA CONTRASTO ALL’ESCLUSIONE - POVERTA’ - DIPENDENZE ATTIVITÀ IN CORSO • • Progetto prostituzione Progetti di reinserimento sociale UTENZA SERVITA n° utenti 5 n° utenti in carico 73 n° contributi economici erogati 111 n° appartamenti di servizio 4 n° utenti inseriti in strutture residenziali (Istituzione CSPT) 2 • Sostegno all’inserimento lavorativo Borse lavoro 63 • Interventi semiresidenziali n° utenti laboratorio per attività artistiche ed espressive “il girasole” DSM 50 • Banco alimentare n° associazioni assistite 36 • Strutture residenziali per cronicità psichiatrica n° utenti in comunità 92 n° utenti in strutture socio-assitenziali per anziani 55 N.B.: al 31/12/2001 sono in corso attività che riguardano il tema del miglioramento continuo dei servizi e delle prestazioni (albero della qualità, indicatori di qualità, consolidamento buone prassi, consolidamento azioni relative alla certificazione di qualità ISO 9002 Pagina 26 di 167 TABELLA 2 - FATTORI POSITIVI E CRITICI EMERGENTI DALL’ANALISI DI DOMANDA ED OFFERTA - SINTESI DISTRETTUALE FATTORI POSITIVI FATTORI CRITICI Elevato numero di servizi Scarto tra i bisogni di assistenza domiciliare e l’offerta di servizi nelle sue diverse articolazioni Differenziazione dei servizi esistenti Carenza di servizi di secondo livello per le persone disabili (tempo libero, sport) Presenza dei servizi in tutto il territorio Risposta alla domanda crescente di personalizzazione degli interventi /servizi Erogazione di servizi innovativi Mancanza di un servizio di pronto soccorso sociale nell’arco delle 24 ore Presenza della rete fra i servizi Risposta all’esigenza di miglioramento dei percorsi d’accesso ai servizi socio-sanitari della rete (interfaccia unificata) Avvio interventi di sollievo alle famiglie Risposta all’aumento della domanda di sollievo per le famiglie che assistono anziani e disabili a domicilio Protocollo operativo con il SERT Insufficiente definizione di Protocolli operativi fra i servizi della rete Protocollo operativo per le dimissioni ospedaliere protette Risposta all’aumento delle “badanti” a domicilio non professionalizzate e non regolarizzate Crescita della cultura della domiciliarità Risposta all’aumento dei bisogni di prevenzione sociale, in modo particolare per anziani soli (singoli o in coppia) Modello organizzativo di trasporto per anziani non autosufficienti e disabili a Castel San Pietro, Dozza, Castel Guelfo, e Comunità Montana gestito con il volontariato Insufficienza di un adeguato servizio di trasporto agevolato per persone con problemi di mobilità nei Comuni di Imola e Mordano Presenza del Consorzio come entità che Insufficiente risposta al problema della casa per gli favorisce l’integrazione della rete sul piano della immigrati pianificazione e della gestione Istituzione di Castel San Pietro Terme come modello gestionale che produce “best practics” Risposta all’esigenza di valorizzazione e formazione del lavoro di cura Unificazione dell’accesso ai servizi sociosanitari per gli anziani (SAA) Risposta all’esigenza di miglioramento della transizione al lavoro per le persone socialmente svantaggiate Buone relazioni fra istituzioni e Terzo Settore Mancanza del Forum permanente del Terzo Settore Forte presenza della Cooperazione Sociale Forte presenza dell’associazionismo del volontariato Pagina 27 di 167 TABELLA RIASSUNTIVA BILANCI 2000/2001 In migliaia di Lire CONTO CONSULTIVO 2000 AREA entrate (somma entrate comuni, Consorzio, Istituzione della zona divise per area) spesa sociale (somma spesa soc.comuni Consorzio, Istituzione della zona) divisa per aree PREVISIONE DEFINITIVA 2001 spesa sanitaria (costo bil.sanitario AUSL) Totale spesa sociale + spesa sanitaria accertamenti (somma accertamenti comuni della zona divisi per area) impegni di spesa sociale (somma impegni soc. comuni del distretto+ costi bil.sociale Ausl) spesa sanitaria (costo bil.sanitario AUSL) Totale spesa sociale + spesa sanitaria 158.762 980.950 - 980.950 32.460 1.070.602 700 1.071.302 DIRITTI DELL'INFANZIA E DELL'ADOLESCENZA 2.599.149 10.127.249 364.353 10.491.602 2.496.859 10.636.980 34.958 10.971.938 DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA : DI CUI NIDI 1.911.059 7.761.011 - 7.761.011 1.998.551 7.179.299 - 7.179.299 561.796 4.370.990 41.700 4.412.690 747.439 4.699.374 41.700 4.741.074 4.548.869 8.362.770 10.538.019 18.900.789 4.746.346 9.107.956 10.956.098 20.064.054 IMMIGRAZIONE 86.604 535.445 17.000 552.445 196.936 684.664 18.914 703.578 CONTRASTO ALL'ESCLUSIONE, POVERTÀ, DIPENDENZE 41.736 573.374 8.830.565 9.403.939 65.596 648.318 9.558.855 10.207.173 ALTRO 303.945 1.652.225 - 1.652.225 45.000 1.865.127 - 1.865.127 totale 10.211.920 34.364.014 19.791.637 54.155.651 10.329.187 35.892.320 20.911.225 56.803.545 RESPONSABILITÀ FAMILIARE DISABILITÀ ANZIANI Pagina 28 di 167 CAPITOLO 2 Gli obiettivi strategici e le priorità generali del Piano 2.1 Definizione delle priorità e degli indirizzi per le aree di intervento del sistema integrato 2.2 La gestione e la valutazione del Piano e del Programma attuativo 2002 Pagina 29 di 167 2.1 DEFINIZIONE DELLE PRIORITA’ E DEGLI INDIRIZZI PER LE AREE DI INTERVENTO DEL SISTEMA INTEGRATO Nel prossimo biennio il Welfare imolese dovrà “rimodellare il proprio orizzonte” alla luce dei mutamenti avvenuti in ambito sociale, istituzionale e normativo. Diventa necessaria la costruzione di un nuovo sistema locale di servizi e prestazioni rivolte alle persone e alle famiglie, caratterizzato da livelli essenziali accessibili a tutti ed in particolare a chi vive in condizioni di fragilità sociale. Il processo di potenziamento e riorganizzazione dei servizi e di diversificazione dell’offerta operato in questi anni ha portato ad una situazione valutata buona e ad una rete di servizi adeguata e flessibile al mutare dei bisogni. Il mantenimento dell’attuale livello quali-quantitativo dei servizi è, pertanto un obiettivo di qualità e richiede uno sforzo organizzativo e gestionale rilevante. L’accesso deve essere di tipo universale con una partecipazione alla spesa degli utenti, riferita alla loro condizione economico patrimoniale (ISE). Strategica sarà la cooperazione tra comuni ed altre istituzioni (AUSL, IPAB, realtà economiche con finalità sociali come la Fondazione Cassa di Risparmio, ecc.) e la sussidiarietà orizzontale, coinvolgendo nella programmazione tutti gli Enti, il Terzo Settore (volontariato, associazionismo, cooperazione) famiglie ed utenti, i sindacati, il contesto economico, culturale e della formazione, l’economia locale, riaffermando così il valore della coesione sociale del nostro territorio. Si evidenzia la necessità di rafforzare l’integrazione tra gli Enti territoriali soprattutto tra quelli che hanno fatto nascere esperienze di qualità: Consorzio e Istituzione di Castel S. Pietro Terme. Oggi s’impone una riflessione che faccia fare un salto in avanti alla collaborazione tra questi due Enti sia sul terreno della programmazione, sia nella gestione diretta dei servizi facendo leva sui punti d’eccellenza. Lo strumento di Programmazione e integrazione delle politiche socio-sanitarie è individuato nel Consorzio per i Servizi Sociali. La gestione associata di servizi e funzioni ha favorito e potrebbe ulteriormente favorire negli Enti Locali una crescita culturale e solidale concretizzatasi nella programmazione sovracomunale con importanti risultati rispondenti ai principi di equità sociale (omogeneizzazione di servizi, tariffe e pari opportunità nell’utilizzo di strutture) e razionalizzazione dei costi con conseguente invarianza di tariffe. Pagina 30 di 167 Primario dovrà essere l’obiettivo di elevare la qualità e l’efficienza dei servizi e delle prestazioni erogate, al fine di cogliere il gradimento dei cittadini, sostenendo e promuovendo le capacità individuali e le reti familiari. Elemento di arricchimento della qualità è rappresentato sicuramente dalla massima integrazione che dovrà essere attuata tra gli interventi sanitari e sociali al fine di ottimizzare i servizi, in particolare a sostegno delle cure domiciliari per le persone non autosufficienti, ritardando così il ricorso alle strutture protette. Per quanto riguarda il tema delle dipendenze, va valorizzata ed utilizzata l’esperienza di integrazione tra pubblico e privato, denominata “sistema dei servizi per le tossicodipendenze” (delibera di Giunta regionale n.722/95), che ha la sua espressione tecnica nel coordinamento tecnico territoriale (C.T.T.) al quale partecipano i SERT, gli Enti Locali, gli Enti ausiliari (le cosiddette “comunità terapeutiche”) e il volontariato. Nei servizi alla persona assume particolare rilievo la professionalità dell’operatore sia esso pubblico che privato. Sulla formazione si dovrà pertanto investire sia in termini di riqualificazione che di aggiornamento del personale: Al fine di monitorare gli standard qualitativi, occorre definire un sistema di valutazione e controllo che abbia come riferimento un apposito comitato a composizione mista che comprenda le rappresentanze degli utenti, OO.SS. e professionalità varie. Di particolare rilevanza è la rilevazione della Carta dei servizi di cui anche il Consorzio dovrà dotarsi non appena definiti i riferimenti normativi. La Carta, sentite le Organizzazioni sindacali, dovrà indicare la mappa dei servizi ai quali ogni persona può accedere, gli standard di qualità e le forme di tutela dei diritti dei cittadini e costituirà un’importante strumento, oltre che di tutela dei cittadini, anche di crescita organizzativa per il Consorzio. Per potere predisporre una efficace programmazione e un livello adeguato di risposte ai bisogni sarà necessario rafforzare gli Osservatori che supportino la lettura e il monitoraggio costante dei bisogni nei vari ambiti di intervento sociale. Si indicano cinque priorità per questo Piano di Zona: - valorizzazione e sostegno delle responsabilità familiari e genitoriali; - rafforzamento dei diritti dei minori; - rafforzamento dei servizi a rete per le persone anziani e disabili, in particolare sulla domiciliarità; Pagina 31 di 167 - prevenzione del disagio sociale con particolare riferimento all’integrazione degli immigrati, la prevenzione dalle droghe, l’attenzione agli adolescenti; - potenziamento degli interventi a contrasto della povertà; Promozione agio giovanile e superamento dell’approccio istituzionale − Promozione dell’Agio Giovanile mediante una estesa e consolidata rete di luoghi di aggregazione aperti a tutti i cittadini adolescenti − Rafforzamento dei Progetti di prevenzione del disagio giovanile attraverso attività formative per insegnanti e genitori in tutte le scuole del territorio − Estensione, per i minori a rischio, di istituzionalizzazione dei progetti di affido familiare. Aumento delle famiglie disponibili ad esperienze di affido. − Applicazione delle nuove procedure previste dalla legge sull’adozione (L.149/01) Famiglia come risorsa sociale - Aiuto per le famiglie che vivono conflitti relazionali e difficoltà socio-economiche - Sostegno per le famiglie in difficoltà per la presa in carico di persone non autosufficienti - Sostegno dell’integrazione dei cittadini e delle famiglie di immigrati regolari - L’assistenza economica dovrà essere sempre meglio coordinata con l’attività di aiuto e beneficenza portata avanti dall’Associazionismo presente sul territorio. - Realizzare un migliore coinvolgimento ed integrazione Consorzio dei Servizi Sociali e Consultorio familiare dell’AUSL e Neuro Psichiatria Infantile Handicap: territorializzare gli interventi - Promuovere un maggiore impegno territoriale privilegiando, rispetto alle attività svolte nelle strutture, un aumento dell’intervento gestito a livello di territorio con il concorso non solo delle istituzioni ma anche del volontariato e delle famiglie associate. - Supportare e affiancare concretamente le famiglie anche con la risposta innovativa degli assegni di cura. - Programmare un percorso per il “Dopo Noi” nel momento in cui la famiglia non è più in grado di assistere il disabile. Pagina 32 di 167 - Ampliare le risposte all’integrazione e inserimento lavorativo. Anziani: rispondere al diritto alla cura e sostegno alla domiciliarità - Potenziare gli interventi a domicilio (interventi finalizzati all’aggregazione sociale, ADI, SADI, Appartamenti protetti telesoccorso, teleassistenza, assegni di cura, ricoveri di sollievo) - sperimentare l’ospitalità temporanea in strutture residenziali nella logica del sollievo alle famiglie - rafforzare l’integrazione fra gli interventi sociali e quelli sanitari - Dotare il territorio di posti residenziali protetti adeguati ai bisogni - Individuare risposte specifiche, alla luce di quanto previsto dalla nuova normativa per le demenze senili e le patologie ad esse collegate. Particolare attenzione, dovrà essere riservata al Consultorio per le demenze, all’adeguamento “protesico” degli ambienti e delle strutture che ospitano soggetti dementi e a realizzare programmi in ambito distrettuale per il sostegno e la cura dei familiari che assistono pazienti affetti da sindromi demenziali. Immigrazione: costruire relazioni positive - Interventi di sostegno all’apprendimento della lingua italiana da parte dei minori stranieri e degli stranieri adulti - Sostegno alle Associazioni e ai Centri interculturali esistenti quali luoghi di mediazione e confronto tra culture - Formazione professionale per lavoratori con bassissima qualifica incentivando la frequentazione con l’istituzione di bonus sociali ed economici - Collaborazione dei servizi per la ricerca di una attività lavorativa - Definizione di politiche sinergiche per la realizzazione e per le assegnazioni di un alloggio stabili per i nuclei familiari consolidati - Interventi di sostegno al riappropriarsi da parte della donna immigrata, di un ruolo attivo all’interno della famiglia ricostituita e del nuovo contesto sociale; interventi di aiuto al superamento della conflittualità familiare potenzialmente presente nelle famiglie ricongiunte, in particolare tra genitori (ancora molto vincolati alla cultura d’origine) e figli (più propensi a far propri stili occidentali di vita). Pagina 33 di 167 2.2 LA GESTIONE E LA VALUTAZIONE DEL PIANO E DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2002 In questa prima versione del Piano, approvata quando già l’operatività 2002 è in corso e alle porte della stesura del programma attuativo 2003, la gestione e la valutazione si approcciano in termini non solo sperimentali, ma più che mai processuali. Per il tipo di organizzazione territoriale, il Consorzio Servizi Sociali di Imola, nel suo ruolo di programmazione e integrazione degli interventi sociali e socio-sanitari di ambito, si farà carico del coordinamento e della sollecitazione rispetto a tutti gli attori del Piano. Nello specifico, rispetto alla gestione del Piano la “cabina di regia”rimarrà il Tavolo del Welfare territoriale che si è dimostrato altamente rappresentativo ed adeguato alla definizione degli indirizzi strategici. Per le attività delineate nel Programma attuativo la responsabilità gestionale resta in capo ai singoli soggetti attuatori. - come da Tabella 5 - tranne che per i Progetti innovativi a livello distrettuale, elaborati dai Gruppi di lavoro, che restano in capo al tavolo del Welfare territoriale. Per quello che riguarda la valutazione, si utilizzeranno gli indicatori di attività già in uso (cfr. Tab.1 – Stato dell’arte -) con rilevazione periodica a cura di ogni soggetto attuatore. A questo monitoraggio si affiancherà un sistema di valutazione dello stato di avanzamento dei Progetti innovativi a livello distrettuale che saranno in capo ai Gruppi di lavoro che li hanno definiti. Entrambi gli elementi verranno restituiti al Tavolo del Welfare e ai Gruppi di lavoro, in modo da fornire tutti gli elementi per una valutazione di Piano. La tempistica di questo Piano è tale per cui la prima rilevazione (Ottobre 2002) sarà anche base per la definizione del secondo Programma attuativo. Ogni ulteriore sistema di valutazione successivamente fornito da Provincia e Regione sarà, naturalmente, implementabile all’interno di questa logica. Pagina 34 di 167 CAPITOLO 3 Il programma attuativo 2002 3.1 Area responsabilità familiari 3.2 Area diritti dell’infanzia e dell’adolescenza 3.3.Area disabilità 3.4 Area anziani 3.5 Area immigrazione 3.6 Area contrasto all’esclusione - povertà - dipendenze 3.7 Titolarità degli interventi, modalità di produzione e gestione dei servizi 3.8 Le risorse finanziarie del Piano di Zona 3.9 Il programma degli interventi di formazione e aggiornamento Pagina 35 di 167 Le tabelle seguenti sono frutto dell’elaborazione dei Gruppi di lavoro tecnici istituiti per supportare il Tavolo istituzionale nella predisposizione del Piano di zona. Per ovvi motivi, base di partenza della discussione sono stati i Piani Programma degli Enti Pubblici già approvati e concertati con le OO.SS. . Le attività in grassetto sono il valore aggiunto dei gruppi che dall’analisi dei bisogni, dei servizi esistenti e delle criticità hanno estrapolato Progetti innovativi a livello distrettuale per l’anno 2002 sintetizzati nelle schede di seguito alle tabelle 4. Per i temi “casa” e “lavoro”, così rilevati sul piano sociale, sono state predisposte tabelle riassuntive di attività già programmate che si integrano con i Progetti innovativi a livello distrettuale. Il nostro territorio ha affrontato di recente un ricco dibattito intorno ai temi della psichiatria e salute mentale: ci è sembrato opportuno che il Programma attuativo 2002 si facesse carico degli esiti di tale confronto riassunti nel Verbale di accordo che segue le tabelle di attività “contrasto all’esclusone, povertà e dipendenze”. Qui di seguito, inoltre, abbiamo sintetizzato gli interventi programmati per incrementare la qualità nei servizi di tutte le Aree. Pagina 36 di 167 GLI INTEVENTI PROGRAMMATI PER INCREMENTARE LA QUALITA’ NEI SERVIZI Istituzione per la gestione dei Servizi sociali di Castel S.Pietro Terme Consorzio Servizi sociali di Imola Indagine conoscitiva sulla situazione delle famiglie e sull'emergere dei nuovi bisogni in collaborazione con l’Università di Bologna Ricerca sulla soddisfazione degli utenti Messa a regime dell’Osservatorio permanente Costituzione Gruppi di miglioramento con il sull’evoluzione dei bisogni, delle problematiche locali coinvolgimento degli operatori sulle criticità emerse e delle modificazioni del tessuto sociale: in particolare monitoraggio delle famiglie e del tema della casa per dalla ricerca le fasce deboli Attuazione proposte scaturite dai gruppi di miglioramento Gestione delle funzioni con sistema di qualità ISO 9002 Verifica sull'attuazione delle proposte di miglioramento e loro eventuale generalizzazione Corsi di formazione aggiornamento del personale Realizzazione di un Convegno su Qualità ed accreditamento Estensione della certificazione ad altri servizi dell’Istituzione Corso di formazione e aggiornamento del personale Avvio sperimentazione raccolta e utilizzo indicatori e verifica Corso di formazione sul tema dell’accreditamento Avvio procedura carta dei servizi legata alla definizione degli standard e all'avvio della procedura di accreditamento e individuazione indicatori chiave Proseguimento dell’attività successive alla ricerca sulla soddisfazione degli utenti: gruppi di miglioramento, attuazione proposte, verifiche Presentazione della ricerca sui bisogni coordinata dal Prof. Cipolla Creazione di un osservatorio per il monitoraggio dei bisogni sociali del territorio Pagina 37 di 167 3.1 AREA RESPONSABILITÀ FAMILIARI TABELLA 2 - FATTORI POSITIVI E CRITICI EMERGENTI DALL’ANALISI DI DOMANDA ED OFFERTA FATTORI POSITIVI FATTORI CRITICI Quantità dell’offerta di servizi Articolazione dell’offerta di servizi Buona strutturazione della rete dei soggetti Necessità di formalizzare la rete in Protocolli territoriali operativi Buona collaborazione con la scuola Scarsa integrazione fra Enti Pubblici: necessità di percorsi di accessi ai servizi unificati Presenza minima di minori in istituto Forte presenza di affidi eterofamiliari Pagina 38 di 167 TABELLA 3 - PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI 2002 AREA RESPONSABILITÀ FAMILIARI CONSOLIDAMENTO INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI SVILUPPO E MIGLIORAMENTO INNOVAZIONE E SPERIMENTAZIONE DI NUOVI INTERVENTI O SERVIZI Gestione di una casa alloggio, in convenzione con l’associazione “La Cicoria”, per l'accoglienza temporanea di donne maltrattate o in difficoltà Attivazione di percorsi di autonomia sociale e di tutela ambientale per le donne inserite e per i loro figli (in particolare per facilitare il reperimento di alloggi e lavoro) INTERVENTI DIURNI E SEMIRESIDENZIALI Mediazione del conflitto familiare, sia come parte di una prescrizione dell'autorità giudiziaria, che sulla base di un accesso spontaneo Sperimentazione, previo approfondimento giuridico, di una regolamentazione per la contribuzione economica durante la fase di allontanamento del minore dalla famiglia Mediazione del rapporto tra famiglie disagiate e società esterna, con particolare riferimento al mondo della scuola e dei servizi sanitari. INTERVENTI DOMICILIARI E DI SOSTEGNO FAMILIARE Consolidamento e formalizzazione operativa dell’integrazione con le associazioni che svolgono attività di sostegno economico e Mediazione del rapporto genitori/figli nella gestione del sociale "diritto di visita" per i genitori non conviventi Realizzazione di un Protocollo d'intesa con la Predisposizione di forme di accoglienza psicosociale neuropsichiatria infantile adeguata, con il coinvolgimento dell’associazionismo Sostegno e indirizzo educativo alle famiglie in difficoltà, in particolare alle famiglie con minori colti in flagranza di reato Sostegno economico e sociale Contributi economici di varia natura Pagina 39 di 167 Sperimentazione dei "prestiti sull'onore" a favore di famiglie che si trovano in una condizione transitoria di difficoltà: redazione progetto, verifica risorse disponibili, primi interventi e monitoraggio risultati Centro per le famiglie (corsi, gruppi di lavoro, mediazione familiare, assegni di maternità e nucleo familiare, consulta comunale del volontariato …) INTERVENTI TERRITORIALI, DI ORIENTAMENTO E PREVENZIONE Sostegno alla funzione genitoriale ( vedi scheda progetto n° 2-3 del Piano territoriale 285/97) Sostegno alla funzione genitoriale (vedi scheda progetto n° 2-3 del Piano territoriale 285/97) Attività di sensibilizzazione al tema del maltrattamento intrafamiliare anche tramite iniziative nelle scuole Promuovere l'integrazione sociale del minore immigrato e della madre: (vedi scheda progetto n° 5 del Piano territoriale 285/97) Promuovere l'integrazione sociale del minore immigrato e della madre: (vedi scheda progetto n° 5 del Piano territoriale 285/97) Baby sitting per i bambini delle madri che frequentano corsi di alfabetizzazione Sostegno alla funzione genitoriale: (vedi scheda progetto n° 2-3 del Piano territoriale 285/97) Promuovere l'integrazione sociale del minore immigrato e della madre (vedi scheda progetto n° 5 del Piano territoriale 285/97) Osservazione/prevenzione del disagio familiare e intervento precoce di sostegno attraverso i Centri Gioco Sostegno alla donna immigrata durante la gravidanza e il parto (accompagnamento nella fruizione dei servizi sanitari di ostetricia, ginecologia e pediatria) e sostegno nell'affermazione del proprio ruolo familiare Sperimentazione in un plesso scolastico di Imola di accompagnamento comune di bambini a scuola Predisposizione strumento informativo sulle opportunità sociali, da distribuire alle nuove famiglie INTERVENTI DI EMERGENZA Gestione di una casa alloggio, in convenzione con l’associazione “La Cicoria”, per l'accoglienza temporanea di donne maltrattate o in difficoltà Pagina 40 di 167 TABELLA 4 - AMBITO TERRITORIALE DI EROGAZIONE: AREA RESPONSABILITÀ FAMILIARE PROVINCIA INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI AMBITO DISTRETTUALE SUB AMBITO SINGOLO COMUNE Gestione di una casa alloggio, in convenzione con l’associazione “La Cicoria”, per l'accoglienza temporanea di donne maltrattate o in difficoltà Attivazione di percorsi di autonomia sociale e di tutela ambientale per le donne inserite e per i loro figli (in particolare per facilitare il reperimento di alloggi e lavoro) INTERVENTI DIURNI E SEMIRESIDENZIALI Sperimentazione, previo approfondimento giuridico, di una regolamentazione per la contribuzione economica durante la fase di allontanamento del minore dalla famiglia Consolidamento e formalizzazione operativa dell’integrazione con le associazioni che svolgono attività di sostegno economico e sociale Sostegno economico e sociale Contributi economici di varia natura INTERVENTI DOMICILIARI E DI SOSTEGNO FAMILIARE Realizzazione di un Protocollo d'intesa con la neuropsichiatria infantile Sperimentazione dei "prestiti sull'onore" a favore di famiglie che si trovano in una condizione transitoria di difficoltà: redazione progetto, verifica risorse disponibili, primi interventi e monitoraggio risultati Mediazione del conflitto familiare, sia come parte di una prescrizione dell'autorità giudiziaria, che sulla base di un accesso spontaneo Mediazione del rapporto tra famiglie disagiate e società esterna, con particolare riferimento al mondo della scuola e dei servizi sanitari Mediazione del rapporto genitori/figli nella gestione del "diritto di visita" per i genitori non conviventi Predisposizione di forme di accoglienza psicosociale adeguata, con il Pagina 41 di 167 Centro per le famiglie (corsi, gruppi di lavoro, mediazione familiare, assegni di maternità e nucleo familiare, consulta comunale del volontariato …) coinvolgimento dell’associazionismo Sostegno e indirizzo educativo alle famiglie in difficoltà, in particolare alle famiglie con minori colti in flagranza di reato Sostegno alla funzione genitoriale ( vedi scheda progetto n° 2-3 del Piano territoriale 285/97) Attività di sensibilizzazione al tema del maltrattamento intrafamiliare anche tramite iniziative nelle scuole Promuovere l'integrazione sociale del minore immigrato e della madre: (vedi scheda progetto n° 5 del Piano territoriale 285/97) INTERVENTI TERRITORIALI, A BASSA SOGLIA, DI PREVENZIONE Sostegno alla donna immigrata durante la gravidanza e il parto (accompagnamento nella fruizione dei servizi sanitari di ostetricia, ginecologia e pediatria) e sostegno nell'affermazione del proprio ruolo familiare Osservazione/prevenzione del disagio familiare e intervento precoce di sostegno attraverso i Centri Gioco Predisposizione strumento informativo sulle opportunità sociali, da distribuire alle nuove famiglie Baby sitting per i bambini delle madri che frequentano corsi di alfabetizzazione Sperimentazione in un plesso scolastico di Imola di accompagnamento comune di bambini a scuola INTERVENTI DI EMERGENZA Gestione di una casa alloggio, in convenzione con l’associazione “La Cicoria”, per l'accoglienza temporanea di donne maltrattate o in difficoltà Pagina 42 di 167 SCHEDA RIASSUNTIVA PROGETTO 2 E 3: AZIONI PER FAVORIRE LE COMPETENZE GENITORIALI E SOCIALI DEI GENITORI CON BAMBINI/E E RAGAZZI/E IN ETÀ 0-14 ANNI OGGETTO Il progetto intende coordinare e valorizzare tutte le iniziative svolte dai diversi soggetti del territorio e che siano in qualche modo attinenti al sostegno comunitario alle famiglie, in particolare alle famiglie che si trovano in situazione di potenziale o conclamata difficoltà o a rischio di emarginazione. La riflessione condotta all’interno del gruppo tecnico ha evidenziato come nel nostro territorio esistano molteplici iniziative di questo genere, promosse dalle scuole, dai servizi sociali, dal centro per le famiglie, dai comuni e dall’associazionismo. Lo scopo del progetto è quello di valorizzare queste iniziative, estenderle in territori in cui ancora ce n’è carenza e promuovere una serie di nuove azioni, denominate “progetti pilota” che hanno lo scopo di sperimentare nuove modelli di intervento di cui l’intero gruppo tecnico si fa garante della realizzazione, al di là del territorio in cui effettivamente viene realizzato OBIETTIVI - Prevenire la solitudine della famiglia promuovendo maggiori opportunità di scambi sociali - Sostenere le Incertezze educative della famiglia aumentando i punti di riferimento consulenziali facilmente accessibili - Prevenire l’eccessiva chiusura della vita famigliare (famiglie “centripete”) promuovendo luoghi di aggregazione spontanea per famiglie - Affrontare la complessità attuale dei problemi della famiglia aumentando la capacità degli operatori dei servizi di saperla leggere - Contrastare l’eccesso di delega educativa delle famiglie promuovendo l’integrazione tra i diversi momenti dell’educazione collettiva dei figli - Promuovere nei genitori la capacità di vivere praticamente la dimensione relazionale-affettiva con i loro figli aumentando le iniziative comunitarie che la facilitino TEMPI DI REALIZZAZIONE. Il progetto si realizzerà nel triennio di validità del secondo Piano (ottobre 2001-settembre 2004). Nel corso del tempo si attueranno i necessari cambiamenti a cura del gruppo tecnico, cambiamenti che saranno pubblicizzati in appositi report. Pagina 43 di 167 INDICATORI DI PROCESSO E DI RISULTATO - N° famiglie partecipanti; % del target potenziale - N° e % di padri; % del target potenziale - N° incontri e n° gruppi, distinti per età dei figli e per collocazione geografica - N° iniziative promosse dai partecipanti - N° gruppi stabili costituiti e n° dei relativi partecipanti - Tipo di attività dei gruppi di famiglie che si sono costituiti grazie ai progetti - N° famiglie con disagio contattate attraverso questo progetto - N° bambini facilitati nell’accesso in attività di pre e post scuola - N° famiglie di recente radicamento contattate dal progetto - Soddisfazione dei partecipanti - Effettiva esecuzione dei progetti pilota Pagina 44 di 167 INTERVENTI: SOGGETTO PROMOTORE, LUOGO, PARTECIPANTI E PROSPETTIVE 1. Interventi promossi dalla Scuola e realizzati con risorse proprie DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO DOVE PROSPETTIVE Sportelli di accoglienza: si tratta di un servizio di accoglienza gestito direttamente dalla scuola di norma attraverso insegnanti formati a questo. Ci si possono rivolgere i genitori per problemi scolastici o personali/famigliari. Solitamente sono attivi una volta alla settimana o su appuntamento - I.C. n°4 (Valsalva) I.C. n°7 (Orsini) I.C. Dozza Castel Guelfo S.E. Castel s. Pietro I.C. n° 1 (Innocenzo): solo per stranieri I.C. n° 2 (Marconi): solo per stranieri - - Coinvolgimento dei genitori nei progetti “continuità ed orientamento” (materna-elementare-media): si tratta di incontri di gruppo per sostenere le famiglie e l’alunno durante il passaggio tra i diversi ordini di scuola, essendo un momento tipico di potenziale disagio. Gli incontri si svolgono di norma all’inizio o alla fine dell’anno scolastico) Incontri: conferenze, seminari a tema sulla genitorialità. Di norma si tratta di incontri a tema (da 2 a 5) condotti da un esperto - S.E. e dell’Infanzia di C.S.P.T. I.C. n° 4 (Valsalva) I.C. n° 7 (Orsini) I.C. n° 2 (Marconi) I.C. n° 5 (S. Zennaro) I.C. n° 6 (Villa Clelia) S.M.P. Visitandine C.S.P.T. S.I. s. Caterina, il Leoncino e Arcobaleno - I.C. Vallata del Santerno Scuole dell’Infanzia, S.E., S.M. di C.S.P.T. I.C. n° 4 (Valsalva) I.C. n° 7 (Orsini) I.C. n° 2 (Marconi) I.C. Dozza Castel Guelfo - Laboratori: con la partecipazione o meno dei bambini/ragazzi. Si tratta di attività creativa ed espressiva per favorire la relazione e la socializzazione delle famiglie. - I.C. n° 7 (Orsini) I.C. n° 2 (Marconi) I.C. n° 5 (S. Zennaro) Pagina 45 di 167 - - - Allargamento dell’esperienza in altre scuole, utilizzando gli insegnanti attualmente in formazione; Costruzione di un gruppo di lavoro stabile formato dagli insegnanti degli sportelli e da tecnici del Consorzio Servizi Sociali e dell’AUSL (obiettivi: sostegno, supervisione, analisi della domanda; stabilizzazione e valutazione dell’intervento nel suo complesso) Elaborare strumenti per favorire l’accesso dei genitori, soprattutto di quelli più in difficoltà Stabilizzazione dell’intervento Coinvolgimento dei genitori nei progetti continuità che ancora non lo prevedono Monitoraggio e valutazione delle esperienze in corso; riflessione metodologica comune Sviluppare strategie atte a coinvolgere i genitori più in difficoltà Promuovere gruppi stabili di incontro tra genitori a partire dalle iniziative attivate Promuovere iniziative che coinvolgano più scuole, per ottimizzare le risorse Sviluppare strategie atte a coinvolgere i genitori più in difficoltà Promuovere gruppi stabili di incontro tra genitori a Consistono in alcuni incontri caratterizzata da specifiche attività di gruppo (teatro ed altre attività espressive), concentrate nella parte centrale dell’anno scolastico - I.C. n° 6 (Villa Clelia I.C. Vallata del Santerno Scuole dell’Infanzia, S.E., S.M. di C.S.P.T. S.I. S. Caterina, il Leoncino e Arcobaleno - - partire dalle iniziative attivate Coinvolgimento maggiore dei genitori nella fase progettuale 2. Interventi promossi dal Consorzio Servizi Sociali, realizzati nell’ambito della gara d’appalto in essere con il Consorzio Sol.co. Imola DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO DOVE/CON CHI E N° CLASSI Incontri con i genitori abbinati ai laboratori svolti nelle classi: si tratta di incontri abbinati alle attività laboratoriali che il consorzio svolge nelle classi con dinamiche complesse o con bambini o ragazzi in difficoltà. Questa attività comporta due incontri per ogni classe coinvolta - S.E. e dell’Infanzia di C.S.P.T. (6 classi) I.C. n° 3 (Campanella) (6 classi) I.C. n° 4 (Valsalva) (17 classi) I.C. n° 7 (Orsini) (6 classi) I.C. n° 2 (Marconi) (4 classi) I.C. n° 5 (S. Zennaro) (4 classi) I.C. n° 6 (Villa Clelia) (9 classi) I.C. Dozza e Castel Guelfo (1 classe) Incontri sull’orientamento: sono analoghi a quelli svolti dalle scuole, ma il Consorzio Servizi Sociali li conduce solo nel biennio delle superiori. In più, tenuto dell’età dei figli di questi genitori, si affronta nello specifico il tema dell’adolescenza e dell’autonomia. Consistono in 4 incontri che si tengono all’inizio dell’anno scolastico Polo Umanistico (scientifico, liceo Psicopedagogico, Classico) Incontri per la continuità/accoglienza: sono simili a quelli svolti dalle scuole. Il Consorzio Servizi Sociali li ha attivati in una scuola che non aveva possibilità di farlo. L’intervento consisto in 2 incontri all’inizio dell’anno scolastico) PROSPETTIVE - - I.C. n° 2 (Marconi) Pagina 46 di 167 Estendere il coinvolgimento dei genitori anche in quei laboratori dove si lavora solo con i bambiniragazzi (attualmente: 58 classi in totale) Formare gli insegnanti affinché possano condurre autonomamente alcuni degli incontri Promuovere la sperimentazione di laboratori congiunti genitori figli, almeno a livello di scuola dell’infanzia e scuola elementare Promuovere durante gli incontri la produzione da parte dei genitori di materiale educativo (storie, disegni ecc.) che poi sarà proposto ai bambini nelle classi 3. Interventi promossi dai Comuni. Le attività dei comuni sono per lo più connesse alla gestione dei Nidi e degli altri interventi per la prima Infanzia, o come progetti di coinvolgimento delle associazioni di famiglie. Sono realizzati con fondi dei Comuni interessati DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO Scuole aperte: apertura al pubblico dei nidi e delle scuole dell’Infanzia comunali con la finalità di iniziare la conoscenza delle famiglie ed aiutare le stesse a rapportarsi positivamente con il mondo della scuola DOVE - Laboratori genitori figli: con la partecipazione dei bambini/ragazzi. Si tratta di attività creativa ed espressiva per favorire la relazione e la socializzazione delle famiglie. Consistono in alcuni incontri caratterizzata da specifiche attività di gruppo (teatro ed altre attività espressive), concentrate nella parte centrale dell’anno scolastico Dozza Castel s. Pietro Mordano Imola Borgo Tossignano Vallata del Santerno Mordano Dozza Collaborazione con associazioni di genitori: si tratta di sostenere le iniziative promosse dalle associazioni di famiglie: conferenze, incontri, attività socializzanti, feste interventi home care di assistenza e accadimento dei figli - Mordano Dozza Incontri tematici: conferenze, seminari a tema sulla genitorialità. Di norma si tratta di incontri a tema (da 2 a 5) condotti da un esperto - Vallata del Santerno Mordano Dozza Laboratori per genitori: si tratta di attività creativa ed espressiva per favorire la relazione e la socializzazione delle famiglie. Consistono in alcuni incontri caratterizzati da specifiche attività di gruppo (teatro ed altre attività espressive), concentrate nella parte centrale dell’anno scolastico Castel s. Pietro Terme Iniziative socializzanti: - Vallata del Santerno Pre e post scuola: attività educativa e assistenziale svolta presso le scuole dove è alta l’esigenza delle famiglie di - Imola (in collaborazione con Consorzio Servizi Sociali) Pagina 47 di 167 PROSPETTIVE - Da definire - Facilitare l’accesso delle iniziative alle famiglie più svantaggiate - Far crescere queste associazioni anche sul piano operativo. Allargare la loro base soprattutto alle famiglie più in difficoltà Promuovere analoghe forme di associazionismo in altri territori - - Facilitare l’accesso delle iniziative alle famiglie più svantaggiate - Facilitare l’accesso delle iniziative alle famiglie più svantaggiate - Facilitare l’accesso delle iniziative alle famiglie più svantaggiate - Essendo un servizio per lo più frequentato da famiglie con risorse limitate, utilizzare il pre e post collocazione dei figli prima e dopo l’orario scolastico - Dozza (in collaborazione con Ass. di famiglie Agendo) Castel s. Pietro scuola come luogo di osservazione per la prevenzione del disagio 4. Interventi promossi dal Centro per le Famiglie finanziati dal Comune di Imola con fondi propri DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO Progetto orientamento “Il Viaggio”: si tratta di un pacchetto formativo proposto nelle terze medie per preparare gli alunni alla scelta della scuola media superiore. Prevede un incontro con i genitori DOVE/CON CHI - Incontri e conferenze a tema per genitori: si tratta di attività simile a quella promossa da molte scuole, ma sono aperti a chiunque voglia parteciparvi. Cobsistono di 4-5 incontri ogni iniziativa I.C. n° 1 (Innocenzo) I.C. n° 2 (Marconi) I.C. n° 5 (S. Zennaro) PROSPETTIVE - mettere questa attività più strettamente in rete con quella svolta dalle scuole e dal Consorzio Servizi Sociali - mettere questa attività più strettamente in rete con quella svolta dalle scuole e dal Consorzio Servizi Sociali Favori l’accesso alle fasce più svantaggiate di popolazione Imola - Mediazione famigliare: con la collaborazione del CEDIM (Centro Emiliano di Mediazione Famigliare). L’attività consiste in consulenza a singoli e famiglie, nonché l’attivazione di gruppi di autoaiuto - Dati ancora non disponibili Corso per baby sitter: per mettere a disposizione delle famiglie che ne hanno la necessità del personale preparato all’accudimento domestico dei bambini - Dati ancora non disponibili Pagina 48 di 167 - - mettere questa attività più strettamente in rete con quella svolta dal Consorzio Servizi Sociali Il Centro per le Famiglie ha l’obiettivo di intensificare questa attività mettere questa attività più strettamente in rete con quella svolta dal Consorzio Servizi Sociali 5. PROGETTI PILOTA: Si tratta di azioni di tipo innovativo o rispetto alle quali il gruppo tecnico si impegna con obiettivi di sperimentazione tecnica e metodologica. Sono realizzati con il concorso finanziario di tutti i soggetti interessati e con fondi “(% per il progetto della Vallata del Santerno creazione di Reti stabili di mutuo e auto aiuto tra famiglie Si tratta di azioni di tipo innovativo o rispetto alle quali il gruppo tecnico si impegna con obiettivi di sperimentazione tecnica e metodologica, gruppi di coordinamento Tesi a favorire il raccordo e la continuità educativa tra le Istituzioni Educative che accolgono i bambini e i ragazzi del Circondario Sportello di ascolto Ampliare la rete degli sportelli; costituire un gruppo di riferimento di secondo livello. Formazione per gli educatori Per favorire l’adozione di atteggiamenti tesi a prevenire il disagio educativo e sociale Pre e post scuola Prevede che il Consorzio Servizi Sociali sosterrà le famiglie bisognose nel pagamento della retta Interventi destinati all’infanzia e all’adolescenza nei comuni della comunità montana valle del santerno Si è concordato di sostenere progetti particolari nella vallata che, pur rientrando in tipologie tradizionali, si attuano in un territorio con caratteristiche uniche e per certi versi critiche Pagina 49 di 167 SCHEDA RIASSUNTIVA PROGETTO 5:MINORI STRANIERI A SCUOLA E NELLA SOCIETÀ: UN VIAGGIO ATTRAVERSO NUOVE CONOSCENZE LINGUISTICHE, CULTURALI E SOCIALI OGGETTO Questo progetto deve essere considerato in modo strettamente connesso al progetto presentato dal comune di Imola nel 2001 nell’ambito del Diritto allo Studio, e che verrà reiterato nei prossimoi anni, coinvolgendo anche glia altri comuni. Il progetto si impegna a svolgere per i comuni diversi da Imola le attività di mediazione linguistica e seconda alfabetizzazione: in questo senso può considerarsi un’estensione del progetto già in essere negli anni scorsi e gestito in convenzione con Trama di terre. Inoltre, è promossa la nascita di 5 spazi interculturali (nei luoghi e nei territori più interessati al fenomeno migratorio) collocati sia in ambienti scolastici che in altri ambienti ( ex uffici comunali, centro interculturale). OBIETTIVI - la pianificazione di una serie di interventi integrati finalizzati all'accoglienza e alla presa in carico dei problemi specifici dei minori e delle famiglie sia in ambito scolastico che extrascolastico; - la messa in rete delle competenze, delle risorse e delle capacità progettuali dei Soggetti pubblici (Ente locale, Scuole, Consorzio Servizi Sociali) e privati (associazioni, cooperazione sociale, liberi cittadini, ecc.); - la realizzazione di un tavolo interculturale permanente che, oltre a monitorare la realtà immigratoria sotto il profilo quantitativo, sappia valutare i bisogni emergenti, documentare le risposte date e verificarne l'efficacia TEMPI DI REALIZZAZIONE Il progetto si realizzerà nel triennio di validità del secondo Piano (ottobre 2001-settembre 2004). Nel corso del tempo si attueranno i necessari cambiamenti a cura del gruppo tecnico, cambiamenti che saranno pubblicizzati in appositi report. INDICATORI DI PROCESSO E DI RISULTATO - N. famiglie e n. minori contattati attraverso lo sportello di prima accoglienza, consulenza e orientamento Pagina 50 di 167 - N. minori stranieri distribuiti nella scuole del circondario - N. minori stranieri coinvolti nei corsi di prima e seconda alfabetizzazione linguistica - N. centri aggregativi extrascolastici attivati per corsi di seconda alfabetizzazione e di progetti interculturali - N. genitori stranieri coinvolti (distinti tra padri e madri) ed effettivamente frequentanti - N. insegnanti e operatori sociali coinvolti nelle attività e nei percorsi formativi e di aggiornamento - N. Associazioni coinvolte - N. documenti prodotti a cura del tavolo interculturale Pagina 51 di 167 INTERVENTI 1. interventi per l’integrazione scolastica DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO DOVE Iscrizioni scolastiche orientate. Questa attività comporta la distribuzione degli alunni stranieri in modo uniforme per classi e per plessi, in base a parametri quali: n. max di alunni stranieri per classe (3/4); assegnazione ai plessi scolastici più vicini alla residenza dei minori, con posti disponibili nella classe di pertinenza; numero complessivo di alunni stranieri già presenti nel plesso. Si tratta di una azione importante sul piano organizzativo, ma senza oneri finanziari diretti. - Sportello informativo di prima accoglienza, consulenza e orientamento. Lo sportello è collocato presso il Consorzio Servizi Sociali ed è aperto un pomeriggio e il sabato mattina Presso lo sportello opereranno: la Commissione tecnica per le iscrizioni scolastiche orientate; i docenti che procedono alla valutazione del livello di maturità culturale dell'alunno; i mediatori linguistici per la comunicazione tra famiglie, alunni e docenti Corsi di alfabetizzazione di base, intensivi Sono allestiti presso i singoli plessi e condotti da docenti e mediatori linguisticoculturali in base a progetti elaborati congiuntamente. - Corsi di alfabetizzazione di secondo livello. I corsi saranno svolti a scuola dai docenti e dai mediatori, oppure svolti in orario extrascolastico presso le strutture scolastiche che attiveranno spazi intercultuirali. La realizzazione dell'attività anche in centri extrascolastici attrezzati nelle strutture scolastiche (v. direttiva 133/96 e dpr.567/96) permetterà il coinvolgimento di studenti italiani quali agenti diretti di interventi di seconda alfabetizzazione e di pratica dell'interculturalità a favore di giovani stranieri coetanei e/o di minore età. Pagina 52 di 167 REALIZZAZIONE Istituti comprensivi di Imola Attività del gruppo di progetto. I componenti intervengono a spese del proprio ente di appartenenza Consorzio Servizi Sociali, ma potranno accedervi alunni di altri territori. La commissione è disponibile ad attività decentrata Attvità del Comune di Imola, realizzato con fondi del diritto allo studio e affidato all’Ass. Trama di Terre in convenzione. Il Consorzio ha messo a disposizione la sede e si accolla le utenze. A Imola con i fondi del diritto allo Studio; negli altri comuni con i fondi 285 A Imola con i fondi del diritto allo Studio; negli altri comuni con i fondi 285. In entrambi i casi la realizzazione si attua attraverso la convenzione con l’Ass. Trama di Terre A Imola con i fondi del diritto allo Studio; negli altri comuni con i fondi 285 A Imola con i fondi del diritto allo Studio; negli altri comuni con i fondi 285. In entrambi i casi la realizzazione si attua attraverso la convenzione con l’Ass. Trama di Terre 2. Interventi per l’integrazione sociale e il sostegno al compito geniutoriale delle madri immigrate DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO DOVE Attivazione di un Tavolo permanente interculturale. Ha il compito di assicurare una regia unitaria alle azioni programmate a livello del territorio circondariale e subentrando, in tempi successivi, nello svolgimento dei compiti del Gruppo tecnico di coordinamento e della Commissione tecnica per le iscrizioni orientate - REALIZZAZIONE Tavolo comprensoriale, coincidente sia con il gruppo tecnico della legge per il Diritto allo Studio, che quello della 285 Presso l’Ufficio Scuola del Comune di Imola. I partecipanti vi intervengono a spese del proprio Ente di appartenenza Educazione all'interculturalità. Si prevede di promuovere iniziative di questo tipo in modo generalizzato in tutte le scuole e presso i centri aggregativi del territorio, secondo progetti redatti dai docenti, dai mediatori culturali e dagli operatori sociali o da altri soggetti, differenziando gli utenti in base all'età e ai contesti di riferimento. Nella realizzazione di tale attività si procederà al coinvolgimento anche delle famiglie dei minori stranieri per l'attivazione di iniziative genericamente riconducibili alla "promozione della genitorialità". Nel Circondario Attivati dal Gruppo Tecnico. Si prevede l’assegnazione degli interventi a Trama di terre Spazio interculturale 1 Riconoscendo tale realtà come la scuola con più alta concentrazione di studenti immigrati a Imola, sono state raccolte segnalazioni di bisogno da parte degli insegnanti e degli stessi genitori, italiani e stranieri, lasciati soli nella difficile gestione interculturale. Per questo si rende necessario un intervento al fine di prevenire le diverse situazioni di conflitto, fra i ragazzi, fra i genitori, fra gli insegnanti. Tali interventi si sviluppano in un’ottica di conoscenza reciproca e di approfondimento culturale, con l’obiettivo di abbattere il muro degli stereotipi e dei pregiudizi che nel contatto fra culture diverse, facilmente entra in gioco - Scuole Carducci Innocenzo. lo spazio ha luogo presso un’aula dell’istituto a ciò adibita per 8 ore alla settimana Gestiti dal Consorzio Servizi Sociali attraverso la convenzione con l’Ass. Trama di Terre - L’intervento totale sarà di 8 ore settimanali suddivise fra lo spazio di animazione interculturale il martedì e il venerdì pomeriggio per i ragazzi della scuola media di Sesto Imolese, lo spazio di ascolto e alfabetizzazione per le donne, presso la scuola elementare di. Sasso Morelli.il giovedì pomeriggio Gestiti dal Consorzio Servizi Sociali attraverso la convenzione con l’Ass. Trama di Terre e l’appalto con il Consorzio Sol.co. Imola Spazio interculturale 2 Si sono progettati gli interventi costituendo uno SPAZIO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE INTERCULTURALE presso la sala “ex-quartiere” di Sesto Imolese con la presenza di una mediatrice culturale di lingua araba e di una educatrice per 6 ore settimanali.Altre 2 ore vengono garantite presso la scuola elementare di Sasso Morelli come luogo d’ascolto per madri immigrate. Pagina 53 di 167 Spazio interculturale 3 La forte presenza nel territorio di Borgo Tossignano di minori immigrati (a Imola sono il 26,4% e a Borgo Tossignano il 34%) motiva l’esistenza di bisogni e necessità, individuati dai diversi attori territoriali (sindaci della vallata, insegnanti, mediatrici, servizi sociali). Pagina 54 di 167 Le proposte si sviluppano presso il centro giovanile di Borgo Tossignano . Si prevedono 2 pomeriggi alla settimana per attività di animazione e organizzazione di attività per i giovani e per donne, per un totale di 6 ore Gestiti dal Consorzio Servizi Sociali attraverso la convenzione con l’Ass. Trama di Terre e l’appalto con il Consorzio Sol.co. Imola I CENTRI GIOCO COME LUOGHI DI OSSERVAZIONE/PREVENZIONE DEL DISAGIO FAMILIARE, E DI INTERVENTO PRECOCE DI SOSTEGNO I Centri Gioco gestiti dai comuni e frequentati da bambini in età 1-6 anni insieme ad un adulto di riferimento, si prestano ad essere luogo di osservazione per la prevenzione precoce del disagio familiare, grazie alle relazioni che si instaurano tra i frequentanti e le educatrici, che in questo tipo di servizio svolgono per lo più un ruolo di facilitazione e mediazione educativa e relazionale. Tali spazi sono frequentati anche da molte famiglie di recente immigrazione. Si propone di attivare un gruppo di riflessione formato dalle educatrici del centri gioco, dai tecnici dei servizi pubblici che si occupano di famiglia e infanzia (Comuni, Consorzio Servizi Sociali, AUSL), e da referenti dell’associazionismo a ciò interessati. Il coordinamento del progetto è affidato al Servizi Infanzia del Comune di Imola. STRUMENTO INFORMATIVO SULLE OPPORTUNITÀ SOCIALI, DA DISTRIBUIRE ALLE NUOVE FAMIGLIE Le nuove famiglie possono essere aiutate da forme di accoglienza che facilitino i rapporti sociali e la fruizione delle opportunità del territorio. Si propone di costruire uno strumento informativo da parte di tutti i soggetti che si occupano di infanzia da consegnare alle famiglie che si iscrivono alle liste anagrafiche dei Comuni del comprensorio, utilizzando anche il progetto del Centro per le Famiglie “La famiglia al centro: servizi, associazioni in rete per dare una mano a svolgere il mestiere più difficile e più importante del mondo ” e l’iniziativa programmata dal Comune di Imola, “La città presentata ai bambini” e in cui viene presentato in modo semplice e divertente quello che la città offre. Il coordinamento del progetto è affidato congiuntamente al Consorzio Servizi Sociali e al Servizio Infanzia del Comune di Imola. Pagina 55 di 167 IPAB ISTITUZIONI RIUNITE DI IMOLA FINALITA' STATUTARIE: AZIONI ATTUALI - concessione in uso gratuito al Consorzio Servizi Sociali di 3 alloggi per persone svantaggiate; - concessione in uso gratuito al Consorzio Servizi Sociali della struttura in Comune di Dozza via Capitolo Toscanella utilizzata per disabili, - assegnazione diretta di alloggi a famiglie in cui è presente un portatore di handicap; - aiuto economico diretto a persone o nuclei famigliari disagiati con presenza di minori; - concorso al bilancio consortile con assunzione a carico della spesa del progetto Alzaimer AZIONI DI SVILUPPO E MIGLIORAMENTO - recupero funzionale dell' edificio ex Orfanotrofio Maschile di via Casoni 42 a fini sociali e assistenziali. Destinazione: scuola materna di quartiere articolate in 4 sezioni; 14 alloggi privi di barriere architettoniche da assegnare a famiglie in difficoltà o a persone in condizioni di disagio anche conseguente l' abitazione. - incrementare l' azione di intervento in rete con il complesso dei servizi; - incrementare le rendite del proprio patrimonio per destinarle all' erogazione di servizi. Pagina 56 di 167 3.2 AREA DIRITTI DELL’INFANZIA ED ADOLESCENZA TABELLA 2 - FATTORI POSITIVI E CRITICI EMERGENTI DALL’ANALISI DI DOMANDA ED OFFERTA FATTORI POSITIVI FATTORI CRITICI Quantità dell’offerta di servizi Articolazione dell’offerta di servizi Buona strutturazione della rete dei soggetti Necessità di formalizzare la rete in Protocolli territoriali operativi Buona collaborazione con la scuola Scarsa integrazione fra Enti Pubblici: necessità di percorsi di accessi ai servizi unificati Forte presenza di affidi eterofamigliari Presenza minima di minori in istituto Pagina 57 di 167 TABELLA 3 - PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI 2002 AREA DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA CONSOLIDAMENTO INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI INTERVENTI DIURNI E SVILUPPO E MIGLIORAMENTO INNOVAZIONE E SPERIMENTAZIONE DI NUOVI INTERVENTI O SERVIZI Inserimento in struttura di tipo educativo di minori allontanati dalla famiglia e non inseribili in famiglie affidatarie Riduzione per il 2002 degli inserimenti di minori allontanati dalla famiglia in strutture protette di tipo educativo. (Obiettivi: non inserire minori di anni 13; non effettuare inserimenti superiori ad un anno per minori di anni 15) Inserimento di minori nel centro diurno "Peter Pan", gestito dal Consorzio Per il 2002 nel Centro diurno “Peter Pan” aumento da 10-12 a 15 dei posti disponibili a parità di costi Inserimento di minori in contesti educativi diurni gestiti da enti del terzo settore (associazioni). Qualificazione dell’intervento offerto Miglioramento del coordinamento delle famiglie affidatarie e aumento del loro numero (obiettivo 5 famiglie in più per il 2002) con il coinvolgimento dell'associazionismo Sensibilizzazione della comunità alle tematiche dell'affido eterofamiliare tramite almeno 3 iniziative pubbliche; completamento e distribuzione librodocumento sull'esperienza delle famiglie affidatarie imolesi Inserimento di minori nel Centro Alice dell’associazione “La Cicoria” SEMIRESIDENZIALI Centri estivi e soggiorni di vacanza Servizi alla prima infanzia Valutare le coppie e i singoli candidati ai progetti di affido familiare Gestione dei casi di singoli affidi familiari INTERVENTI DOMICILIARI E DI SOSTEGNO FAMILIARE Informare, formare e valutare le coppie candidate all'adozione internazionale e nazionale Sostenere le famiglie adottive durante la prima fase di accoglienza del figlio adottato Sostegno educativo domiciliare a minori appartenenti a nuclei familiari multiproblematici Formalizzazione di un documento tecnico sul processo di formazione-valutazione. Contenere le istruttorie entro i tempi stabiliti dalla legge (4 mesi dalla dichiarazione di disponibilità) Estendere la mediazione linguistica e culturale a tutte le scuole del territorio Convegno sul tema dell'affido familiare Attivare almeno 5 spazi distinti per il doposcuola per bambini immigrati, in collaborazione con le scuole e l'associazionismo (vedi progetto n° 5 del Piano territoriale L.285/97) Progetti di recupero di minori colti in flagranza di reato Attivazione di uno sportello di Pagina 58 di 167 accoglienza per la facilitazione e valutazione dell’inserimento scolastico (vedi progetto n° 5 del Piano territoriale L.285/97) Mediazione linguistica e culturale per i minori immigrati all'interno delle classi Mediazione linguistica e culturale per la responsabilizzazione delle madri immigrate nei percorsi scolastici dei figli INTERVENTI TERRITORIALI, DI ORIENTAMENTO E PREVENZIONE Centro per la valutazione prevenzione e cura dei traumi da maltrattamento e abuso dei minori Centri giovanili: vedi scheda progetto n° 1 del Piano territoriale 285/97 Centri giovanili: vedi scheda progetto n° 1 del Piano territoriale 285/97 Centri giovanili: vedi scheda progetto n° 1 del Piano territoriale 285/97 Trattazione dei singoli casi, in rapporto con l’equipe multiprofessionale creata a livello provinciale Coordinamento operativo con la scuola, i servizi sanitari e le forze dell'ordine. Attuazione di almeno un'iniziativa di sensibilizzazione con la scuola Prevenzione del disagio in ambito scolastico: vedi scheda progetto n° 4 del Piano territoriale 285/97 Prevenzione del disagio in ambito scolastico: vedi scheda progetto n° 4 del Piano territoriale 285/97 Interventi socio-educativi extrascolastici Prevenzione del disagio in ambito scolastico: vedi scheda progetto n° 4 del Piano territoriale 285/97 Programma adolescenza e salute mentale Coordinamento Provinciale e formazione Affido e Adozione INTERVENTI DI EMERGENZA Inserimento in luogo protetto dei minori stranieri non accompagnati da adulti di riferimento e valutazione per l'eventuale rimpatrio assistito Formalizzazione del processo tecnicometodologico per la valutazione del rimpatrio assistito Collocazione residenziale emergente, all’interno di un accordo con le forze dell’ordine, presso l’istituto S. Caterina Individuazione di una struttura di accoglienza residenziale emergente per ragazze Rete di accoglienza per bambini 0/6 anni in stato di abbandono Pagina 59 di 167 Allargamento ai nidi e alle scuole dell’Infanzia comunali dei “gruppi operativi misti” per la riflessione sui casi Apertura “Spazio Sportello” per la prevenzione all’uso degli stupefacenti c/o i Centri giovanili TABELLA 4 - AMBITO TERRITORIALE DI EROGAZIONE: AREA DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA PROVINCIA AMBITO DISTRETTUALE Inserimento di minori nel centro diurno "Peter Pan", gestito dal Consorzio. Per il 2002 aumento da 10-12 a 15 dei posti disponibili a parità di costi INTERVENTI DIURNI E Inserimento di minori nel Centro Alice dell’associazione “La Cicoria” SEMIRESIDENZIALI Inserimento di minori in contesti educativi diurni gestiti da enti del terzo settore (associazioni). Qualificazione dell’intervento offerto SOSTEGNO FAMILIARE SINGOLO COMUNE Inserimento in struttura di tipo educativo di minori allontanati dalla famiglia e non inseribili in famiglie affidatarie. Per il 2002 riduzione degli inserimenti di minori allontanati dalla famiglia in strutture protette di tipo educativo. (Obiettivi: non inserire minori di anni 13; non effettuare inserimenti superiori ad un anno per minori di anni 15) INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI INTERVENTI DOMICILIARI E DI SUB AMBITO Centro per la valutazione prevenzione e cura dei traumi da maltrattamento e abuso dei minori Valutare le coppie e i singoli candidati ai progetti di affido familiare Gestione dei casi di singoli affidi familiari Convegno sul tema dell'affido familiare Miglioramento del coordinamento delle famiglie affidatarie e aumento del loro numero (obiettivo 5 famiglie in più per il 2002) con il coinvolgimento dell'associazionismo Sensibilizzazione della comunità alle tematiche dell'affido eterofamiliare tramite almeno 3 iniziative pubbliche; completamento e distribuzione libro-documento sull'esperienza delle famiglie affidatarie imolesi Attivare almeno 5 spazi distinti per il doposcuola per bambini Pagina 60 di 167 Servizi alla prima infanzia Centri estivi e soggiorni di vacanza immigrati, in collaborazione con le scuole e l'associazionismo (vedi progetto n° 5 del Piano territoriale L.285/97) Attivazione di uno sportello di accoglienza per la facilitazione e valutazione dell’inserimento scolastico (vedi progetto n° 5 del Piano territoriale L.285/97) Mediazione linguistica e culturale per i minori immigrati all'interno delle classi Mediazione linguistica e culturale per la responsabilizzazione delle madri immigrate nei percorsi scolastici dei figli Estendere la mediazione linguistica e culturale a tutte le scuole del territorio Informare, formare e valutare le coppie candidate all'adozione internazionale e nazionale Sostenere le famiglie adottive durante la prima fase di accoglienza del figlio adottato Formalizzazione di un documento tecnico sul processo di formazione-valutazione. Contenere le istruttorie entro i tempi stabiliti dalla legge (4 mesi dalla dichiarazione di disponibilità) Sostegno educativo domiciliare a minori appartenenti a nuclei familiari multiproblematici Progetti di recupero di minori colti in flagranza di reato INTERVENTI TERRITORIALI, A BASSA SOGLIA, DI PREVENZIONE Coordinamento Provinciale e formazione affido e adozione Programma adolescenza e salute mentale Centri giovanili: vedi scheda progetto n° 1 del Piano territoriale 285/97 Prevenzione del disagio in ambito scolastico: vedi scheda progetto n° 4 del Piano territoriale 285/97 Coordinamento operativo con la scuola, i servizi sanitari e le forze dell'ordine. Attuazione di almeno un'iniziativa di sensibilizzazione con la scuola Pagina 61 di 167 Interventi socio-educativi extrascolastici Apertura “Spazio Sportello” per la prevenzione all’uso degli stupefacenti c/o i Centri giovanili Trattazione dei singoli casi, in rapporto con l’equipe multiprofessionale creata a livello provinciale Allargamento ai nidi e alle scuole dell’Infanzia comunali dei “gruppi operativi misti” per la riflessione sui casi Rete di accoglienza per bambini 0/6 anni in stato di abbandono INTERVENTI DI EMERGENZA Inserimento in luogo protetto dei minori stranieri non accompagnati da adulti di riferimento e valutazione per l'eventuale rimpatrio assistito Collocazione residenziale emergente, all’interno di un accordo con le forze dell’ordine, presso l’istituto S. Caterina Formalizzazione del processo tecnico-metodologico per la valutazione del rimpatrio assistito Individuazione di una struttura di accoglienza residenziale emergente per ragazze Pagina 62 di 167 SCHEDA RIASSUNTIVA PROGETTO N. 1: LA RETE DEI CENTRI GIOVANILI OGGETTO Il progetto consiste in un consolidamento ed in una qualificazione di interventi già esistenti, il suo obiettivo principale è infatti quello di mettere in rete gli 11 centri di aggregazione giovanile già operanti nel distretto di Imola (3 a Imola città, 1 nel Comune di Mordano, Casalfiumanese, Borgo Tossignano, Fontanelice, Toscanella, Castel S. Pietro, Osteria Grande, Castel Guelfo) valorizzando da un lato la dimensione della territorialità e il coinvolgimento della comunità locale, dall’altra promuovendo una metodologia unitaria, anche dal punto di vista della rilevazione della qualità, per una più efficace azione di coinvolgimento degli adolescenti del territorio e delle loro famiglie, soprattutto quelle appartenenti a contesti a rischio. I centri sono rivolti ai ragazzi ed alle ragazze dai 10 ai 17 anni, sono diffusi capillarmente sul territorio e integrati tra loro nella programmazione. Non si pongono solo come luogo fisico di socializzazione ma anche come “laboratorio” facilitatore di relazioni comunitarie positive ed occasione per esperienze di relazione intergenerazionale. OBIETTIVI − Favorire la partecipazione ai centri di tutti i ragazzi e le ragazze del territorio. − Lavorare in rete con le famiglie per favorire l’accoglienza e la partecipazione di tutti i ragazzi. − Rendere i centri sempre maggiormente accessibili ai ragazzi con bisogni specifici senza creare situazioni e contesti ghetizzanti: ragazzi stranieri con difficoltà di integrazione, ragazzi con disabilità fisica/psichica, ragazzi con povertà di relazioni, ragazzi a rischio di devianza, ragazzi carenti di luoghi di socializzazione. − Promuovere un miglioramento della qualità della vita di tutti i ragazzi ed in particolare dei ragazzi con bisogni specifichi. − Promuovere i fattori preventivi dell’emarginazione e della devianza, aiutando i ragazzi a costruire relazioni positive trai coetanei e con gli adulti, a conoscere ed inserirsi nelle opportunità offerte del territorio, ad organizzare autonomamente attività. − Attuare il coinvolgimento dei gruppi informali di adolescenti già esistenti sul territorio. − Promuovere occasioni di incontro tra le generazioni e l’attivazione e la sensibilizzazione della comunità adulta nei confronti dei ragazzi e delle ragazze. Pagina 63 di 167 − Coinvolgere le realtà educative che si occupano di adolescenti e giovani in quel territorio e lavorare in rete con le scuole. TEMPI DI REALIZZAZIONE Il progetto si realizzerà nel triennio di validità del secondo Piano (ottobre 2001-settembre 2004). Nel corso del tempo si attueranno i necessari cambiamenti a cura del gruppo tecnico, cambiamenti che saranno pubblicizzati in appositi report. INDICATORI PER IL MONITORAGGIO E LA VALUTAZIONE − N° Partecipanti, distinti per età, sesso, stato sociale; indicatori di frequenza; % del target potenziale, N° di gruppi informali coinvolti; − % partecipazione femminile rispetto al totale, % disabili coinvolti: evoluzione, % stranieri coinvolti: evoluzione nel tempo; − N° ragazzi socialmente disagiati; − N° di attività organizzate direttamente dai ragazzi; − N° di ragazzi segnalati per devianza e già conosciuti; − N° famiglie coinvolte in attività collaterali; − Monitoraggio dell’evoluzione della dispersione scolastica; − N° ragazzi a rischio di emarginazione inseriti in altre attività di aggregazione del territorio. Pagina 64 di 167 INTERVENTI Interventi gestiti dal Consorzio Servizi Sociali attraverso l’appalto con il Consorzio Sol.co. Imola AZIONE Aperture fisse presso le sedi dei Centri giovanili Educativa di strada/attività sul territorio DESCRIZIONE I Centri si pongono prima di tutto come un centro di aggregazione giovanile tradizionale, con aperture pomeridiane fisse 3 o 4 giorni alla settimana presso la sede del centro stesso. In questo modo il centro è un punto di riferimento stabile e riconoscibile per tutti i ragazzi di quel territorio. Il centro infatti è frequentato oltre che dai ragazzi che partecipano alle attività stabilmente, anche da molti ragazzi che vi partecipano in base alle attività proposte o semplicemente che “fanno un salto” con la sicurezza di trovare qualche amico con cui parlare e divertirsi I centri svolgono attività sul territorio nei luoghi frequentati abitualmente dai gruppi informali o da singoli ragazzi e ragazze che in alcuni casi hanno condotte a rischio di devianza. I ragazzi nei loro luoghi di ritrovo abituali vengono così coinvolti spontaneamente dai loro coetanei che già frequentano i centri e dagli educatori. Da questo può nascere una relazione importante con un adulto conosciuto sul territorio e quindi percepito come “vicino” e “reperibile” in caso di bisogno. In questo modo i ragazzi sentono vicina la comunità locale e nell’incontro con gli altri adulti che a questa età sono più importanti per i ragazzi: allenatori, parroci, baristi, centri sociali... I centri collaborano con la scuola per facilitare “l’aggancio” dei ragazzi socialmente svantaggiati e delle loro famiglie. Attività nelle Scuole di riferimento dei Centri Giovanili Le difficoltà scolastiche, collegate a difficoltà famigliari o relazionali con i coetanei (compagni di scuola e non), possono purtroppo concretizzarsi in situazioni di disagio più o meno gravi. Il comprensorio, i quartieri ed in generale le realtà dove sorgono i centri sono ricche di iniziative ed attività rivolte sia agli adulti che ai ragazzi, i centri partecipano quindi alle manifestazioni più significative che il territorio offre e ne propongono di nuove Partecipazione ed organizzazione con i ragazzi di attività sul territorio (partecipazione a feste…) I ragazzi partecipano alle varie manifestazioni, ma di impegnarli anche a livello organizzativo Pagina 65 di 167 ATTIVITÀ Attività di socializzazione, laboratori, attività ludico-ricreative, attività riflessive, momenti di confronto, attività con gli adulti Tornei di calcio, Giornale XXX all’interno del settimanale Sabato Sera, Programma radio “Mito” su Radio-Logica, complessi musicali Incontro con gli insegnanti per attivare interventi nei confronti dei ragazzi in difficoltà, laboratori di animazione nelle classi, laboratori teatrali, mostre fotografiche od altre attività svolte sia a scuola che nei centri Organizzazione e partecipazione a feste di fine anno delle scuole, feste paesane, di Carnevale…. PROGETTI PILOTA Oltre all’intervento di messa in rete e di qualificazione degli interventi, il Progetto comprende per il primo anno, 5 Progetti Pilota che, condividendo finalità e metodologia del progetto stesso, vogliono sperimentare strategie e collaborazioni nuove INTERVENTO Centro di Aggregazione interculturale di Sesto Imolese DESCRIZIONE Il progetto si concretizza in 2 pomeriggi rivolti ai ragazzi ed alle ragazze4 delle Scuole Medie di aggregazione e con una forte immigrazione per i ragazzi e le ragazze delle Scuole medie, in cui si realizzano attività di animazione e di aiuto compiti, con l’obiettivo principale di favorire la socializzazione e la reciproca conoscenza personale e culturale. Parte integrante del progetto sarà la cura del rapporto personale con le famiglie, nell’ottica di facilitare il rapporto con le attività scolastiche, sviluppando un confronto sul ruolo educativo con figli adolescenti. REALIZZAZIONE Consorzio Servizi Sociali attraverso l’appalto con il Consorzio Sol.co. Imola e la la convenzione con Trama di terre. Il Comune di Imola interviene per gli spazi e il pasto Il patronato gestisce un dopo-scuola con servizio di mensa ed eventualmente di pre-scuola nel Centro Storico presso il Silvio Pellico di Imola ed è aperto tutti i giorni dalle 11,30 alle 18. E’ rivolto a ragazzi e ragazze dai 6 ai 14 anni con Patronato Fanciulli attraverso fondi propri e il particolare attenzione a quelli appartenenti a famiglie con problematiche diverse Dopo Scuola Patronato Fanciulli contributo 285 come da piano finanziario. bisognosi di vivere una esperienza che li stimoli a superare le difficoltà che molti vivono nel loro ambiente familiare. Vengono svolte attività di aiuto compiti, laboratori, giochi liberi. Biblioteche e ludoteche Arciragazzi L’Associazione Arciragazzi gestisce la biblioteca “Pippi Calzelunghe” e la ludoteca “Ludoteca” nel quartiere Zolino, la Biblioteca ” Zigo Zago” nel ArciRagazzi attraverso fondi propri e il contributo 285 quartiere Pedagna est ad Imola. Vengono svolte attività di socializzazione, lettura come da piano finanziario e laboratori per i bambini/ragazzi dai 3 ai 17 anni con l’obiettivo di promuovere il benessere di tutti i minori e fornire occasioni di incontro sul territorio. Progetto allenatori: Consiste nel valorizzare il ruolo educativo di tecnici e presidenti delle polisportive che si occupano di ragazzi attraverso una serie di incontri di confronto sulla situazione giovanile del territorio, sui bisogni dei singoli ragazzi, e l’eventuale predisposizione di progetti individualizzati per ragazzi a rischio di disagio Pagina 66 di 167 Consorzio Servizi Sociali attraverso appalto con Il Consorzio Sol.co. Imola. Concorso realizzativi dell’AUSL, consultorio Giovani con personale proprio Osservatorio sulla condizione giovanile Consiste nel valorizzare il Gruppo tecnico, eventualmente allargato nei suoi componenti, come luogo pace di analizzare e promuovere interventi concreti a Attività del gruppo di progetto. Ciascuno interviene a favore delle realtà giovanili, anche attraverso la produzione di una documentazione visibile all’intera comunità. L’idea è quella di monitorare alcuni spese del proprio ente di appartenenza. ambiti ed alcuni temi principali come l’osservazione delle dinamiche famigliari, l’immigrazione interna ed esterna, i cambiamenti negli insediamenti territoriali. Pagina 67 di 167 SCHEDA RIASSUNTIVA PROGETTO N.4: AGIO E DISAGIO A SCUOLA OGGETTO La Scuola è il luogo dove vengono coinvolti tutti i bambini e tutti i ragazzi, lavorare nella e con la scuola è quindi di grande importanza per cogliere tempestivamente le situazioni di disagio sociofamigliare e per proporre interventi condivisi con la scuola e con le famiglie stesse in un momento della vita che consente ancora margini di crescita e di cambiamento. L’obiettivo principale di questo progetto è quindi quello di giungere alla creazione di un linguaggio condiviso con la scuola e all’adozione di prassi metodologie condivise allo scopo di prevenire il disagio dei bambini, dei ragazzi e l’abbandono scolastico, coinvolgendo anche le famiglie e le realtà extrascolastiche. Il progetto è attualmente presente nelle Scuole Elementari e Medie degli Istituti Comprensivi di Imola, di Dozza – Castel Guelfo, della Vallata e nelle Scuole Elementari di Castel S. Pietro ed in alcune Scuole Superiori. A livello di metodologia di lavoro, ci si propone la strada della co-progettazione con la scuola in modo da giungere ad un’ottimizzazione delle risorse e alla proposta di interventi condivisi in tutte le fasi e quindi particolarmente efficaci. OBIETTIVI − Creare un modello funzionale di rapporto stabile tra scuola e Servizi Pubblici per gli interventi a favore dei bambini e dei ragazzi a rischio. − Cogliere tempestivamente le situazioni di disagio socio-famigliare. − Progettare ed attivare interventi educativi rivolte ai singoli ed ai gruppi di minori, in sinergia tra scuola, Enti pubblici, famiglie e realtà educative del territorio (Centri giovanili, Parrocchie, associazioni, Biblioteche..). − Apprendimento da parte degli operatori scolastici e sociali di nuovi strumenti per l’intervento sui singoli minori o sui gruppi classe problematici. − Prevenzione dell’abbandono scolastico e del non raggiungimento degli obiettivi formativi minimali. − Favorire l’integrazione tra la Scuola e gli Enti di Formazione Professionale. − Promuovere occasioni di incontro e di formazione tra gli insegnanti per favorire la lettura precoce delle situazioni di disagio e di abuso ed adottare strategie di prevenzione. Pagina 68 di 167 − Promuovere la messa in rete delle risorse e delle realtà esistenti che operano nella Scuola. − Promuovere una ricerca sulla dispersione scolastica ed interventi di prevenzione. TEMPI DI REALIZZAZIONE. Il progetto si realizzerà nel triennio di validità del secondo Piano (ottobre 2001-settembre 2004). Nel corso del tempo si attueranno i necessari cambiamenti a cura del gruppo tecnico, cambiamenti che saranno pubblicizzati in appositi report. INDICATORI DI PROCESSO E DI RISULTATO − N° alunni partecipanti − N° insegnanti coinvolti − N° casi trattati congiuntamente tra scuola e servizi − % copertura degli istituti e delle richieste − monitoraggio dell’andamento dell’abbandono scolastico . Pagina 69 di 167 INTERVENTI: SOGGETTI PROMOTORI, LUOGO, PARTECIPANTI E PROSPETTIVE 1. Interventi promossi dal Consorzio Servizi Sociali e realizzati all’interno dell’appalto con il Consorzio Sol.co. Imola DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO Attività di formazione/auto-formazione con insegnanti: consiste nella creazione di gruppi formati da insegnanti di singoli Istituti Comprensivi o di più Istituti, dove gli operatori promuovono l’autoformazine degli insegnanti, lavorando soprattutto a livello metodologico.La scommessa del percorso è quella di partire da problemi concreti per individuare delle strategie e delle tecniche applicabili nel quotidiano ai singoli ed al gruppo classe. Gruppi di lavoro misti: Il gruppo di lavoro misto è un gruppo di lavoro formato da operatori sociali e insegnanti di singoli Istituti Comprensivi o scuole, che, ritrovandosi stabilmente durante l’anno scolastico (3 o 4 volte), persegue i seguenti obiettivi:creare una metodologia di lavoro e un linguaggio condiviso tra Scuola e Servizi Sociali, affrontare in modo condiviso le difficoltà dei singoli alunni o dei gruppi classe che presentano disagi conclamati o che vengono individuati come a rischio, progettare gli interventi di promozione dell’agio nella scuola. DOVE/CON CHI E N° CLASSI I.C. n° 7 (Scuola Elementare Pedagna 6 insegnanti) I.C. n° 6 (Scuola Media Villa Clelia 3 insegnanti , Scuola Elementare Zolino 5 insegnanti, Scuola Elementare Capuccini 2 insegnanti) I. C n.4 (Scuola Elementare Pelloni Tabannelli 15 insegnanti) I.C. n° 2 (Scuole Elementari Sasso Morelli 10 insegnanti, Scuole Medie ed elementari di Sesto Imolese10 insegnanti) PROSPETTIVE - Estendere questa tipologia di intervento anche in altri Istituti Comprensivi - Favorire i gruppi composti da insegnanti delle scuole Medie e da insegnanti delle scuole Elementari - Estendere questa tipologia di intervento anche ad altri Istituti Comprensivi, in particolare all’Istituto Comprensivo della Vallata - Elaborare delle prassi di intervento trasferibili a tutti gli insegnanti per affrontare in modo condiviso le situazioni di minori in difficoltà Scuole Elementari e dell’Infanzia di Castel S. Pietro (12 insegnanti) I. C n.4 (Scuola Media Valsalva 10 insegnanti) Pagina 70 di 167 Laboratori nelle classi con incontri con i genitori (nelle scuole elementari e medie): consistono in 2 incontri con gli insegnanti di ogni classe coinvolta, 4 incontri con i bambini all’interno delle classi 1 o 2 incontri con i genitori.Gli interventi nelle classi si propongono di contribuire ad attivare le risorse degli alunni, dall’altro di attuare eventualmente interventi nei confronti di ragazzi in difficoltà. Gli interventi, attraverso sfondi ed ambientazioni, si propongono di valorizzare l’identità di genere, aiutando i bambini/ragazzi a verbalizzare le proprie emozione, sogni, paure, desideri collegati . - S.E. e dell’Infanzia di C.S.P.T.(8 classi, 160 alunni, 14 insegnanti) I.C. n° 2 (Marconi, Sasso Morelli, Sesto Imolese, Medie Sesto Imolese; 18 classi, 287 alunni, 34 insegnanti) I.C n. 3 )Pulicari, Mordano, Bubano, medie Bubano; 163 alunni, 10 classi, 11 insegnanti I.C. n° 4 (Elem. Rodari, pelloni Tabanelli, Medie Valsalva; 364 alunni, 31 insegnanti, 22 classi) I.C. n° 5 (Elem. S. Zennaro, Ponticelli, Medie S. Zennaro; 178 alunni, 16 insegnanti, 10 classi) I.C. n° 6 (Elem. Zolino,Medie Villa Clelia, 188 alunni, 16 insegnanti, 12 classi) I.C. n° 7 (Elem. Pedagna, medie Orsini 115 alunni, 10 insegnanti, 6 classi) I.C Dozza Castel Guelfo (Elem. Dozza, Toscanella, Castel Guelfo, mediev Toscanella; 362 alunni, insegnanti 27 insegnanti, 21 classi) I:C della Vallata (Medie di Fontanelice, Borgo Tossignano, Casalfiumanese, castel del Rio; 4 classi 100 alunni - Promuovere l’autogestione dei laboratori da parte degli insegnanti delle classi, mantenendo la supervisione dei progetti e l’attenzione alle situazioni di bambini/ragazzi in difficoltà - Collegare maggiormente gli interventi sul gruppo classe con gli interventi sui singoli alunni disagiati o a rischio di disagio. 2. interventi promossi dagli altri Enti/realtà con fondi propri e senza la contribuzione 285 Scuola A.USL Centro delle famiglie – Comune di Imola - Comune di Imola Diritto allo studio Associazioni/altre realtà educative del territorio DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO Insegnati a disposizione per progetti di prevenzione del disagio Educazione all’affettività e Il viaggio: progetto continuità sessualità (classi III Scuole Medie, nelle III classi delle Scuole classi II Scuole Superiori) interventi Medie, interventi nelle classi nelle classi di sei ore complessive. Pre e post scuola Ass. La Cicoria − Corso di formazioneper insegnanti “Mappamondo emotivo” − Teatro delle Differenze CD Rom sull’identità di genere Progetti di prevenzione di istituto Educazione tra pari: prevenzione dell’HIV (Scuole Superiori) Corsi di formazione per insegnanti Pagina 71 di 167 Progetti proposti dalle Agenzie formative sulla salute psico fisica, sicurezza, diritti umani, Ass. Trama di Terre − Mediazione culturale linguaggi... Progetti continuità ed orientamento di istituto Consulenza psicologica all’interno degli Istituti superiori Sportelli di ascolto per alunni e famiglie Tutoring nei confronti di gruppi di insegnanti delle Scuole Medie Superiori Laboratori espressivi rivolti ad alunni con bisogni specifici Incontri tematici con insegnanti/genitori/educatori del territorio Corsi di formazione/incontri a tema per genitori − Sportello “Il mondo a Scuola” Arciragazzi/Coop.Soc. “Grillo Interventi per favorire e sostenere Parlante”, Sol.co Imola l’accesso scolastico Dopo scuola e pre-scuola Ass. La Strada − Interventi con i ragazzi svantaggiati Ass. Agendo − Laboratori nelle Scuole ., pre e postscuola Altre associazioni del territorio Percorsi integrati con enti di formazione Professionisti e specialisti esterni Pagina 72 di 167 3. Progetti Pilota. Si tratta di azioni innovative o rispetto alle quali il gruppo tecnico si impegna con obiettivi di sperimentazione tecnica e metodologica. I progetti sono realizzati dal Consorzio Servizi Sociali attraverso l’appalto con la coop. Il Consorzio Sol.co. Imola. Per solo progetto n°2 si prevede la realizzazione attraverso una specifica consulenza in via di identificazione La metodologia utilizzata è quella dei laboratori di animazione all’interno delle classi, già esposta in Laboratori all’interno delle classi e parallelamente con i precedenza. Durante il laboratorio si faranno emergere i in modo esplicito i contenuti relativi ai diritti ed ai genitori sulle tematiche dei diritti e dei doveri dei doveri dei bambini. Il prodotto del gruppo dei bambini verrà confrontato con quello emerso dal lavoro del bambini e delle bambine gruppo dei genitori. Orientamento nelle Scuole Medie E’ un percorso triennale per le tre classi la scuola media che verrà proposto in alcune Scuole Medie del territorio allo scopo di prevenire il disagio derivante dalla mancanza di orientamento scolastico che, spesso nei minori più deboli può essere causa di ulteriori difficoltà. I contenuti del percorso riguardano: a) conoscenza di sé; b) rapporti con gli altri; c) rapporti con la realtà. Scuola dell’Infanzia Formazione con gli insegnanti della Scuola Materna sulla prevenzione del disagio e sulla lettura precoce dei segni di disagio. La formazione può essere realizzata o attraverso la metodologia del gruppo misto di lavoro o tramite una serie di incontri a tema. Il progetto prevede anche la costituzione di una rete di supporto per gli insegnanti, formata da insegnanti stessi, da operatori della Neuropsichiatria infantile e del Consorzio Servizi Sociali. Insegnanti tutor Progetto longitudinale “Pollicino” Il progetto consiste nella valorizzazione di quelli insegnanti che da anni sono impegnati in progetti di prevenzione del disagio. La scelta è di contribuire a formare questi insegnanti affinché possano proporre interventi non solo nelle proprie classi ma anche nelle altre classi della scuola. Ciò consente di creare all’interno dei plessi in cui essi operano una rete di risorse di riferimento per ampliare gli interventi nelle classi e con le famiglie attraverso progetti trasversali che potrebbero comprendere anche laboratori per alunni e genitori in orario extrascolastico. Il progetto, longitudinale, in quanto verrà realizzato in tutti gli ordini di scuola, a partire dalle scuole dell’infanzia Pubbliche e paritarie, per passare alle scuole Elementari fino alla Scuola media dell’Istituto comprensivo n. 4 si propone prima di tutto finalità di studio e di creazione di prassi metodologiche. Il progetto prevede laboratori nelle classi sull’accoglienza e il miglioramento delle relazioni sociali, attività di formazione con gli insegnanti, interventi nelle classi con alunni particolarmente disagiati, azioni a supporto della genitorialità. Pagina 73 di 167 SPERIMENTAZIONE IN UN PLESSO SCOLASTICO DI IMOLA DI ACCOMPAGNAMENTO COMUNE DI BAMBINI A SCUOLA La socializzazione e il sostegno delle nuove famiglie passa anche attraverso azioni semplici che abbiano un’importanza costante nella vita quotidiana. Si nota, così, che la maggior parte delle famiglie ha ormai l’abitudine di accompagnare personalmente i figli a scuola, mentre è praticamente venuta meno l’abitudine di condividere tale compito, turnandosi nella sua esecuzione, con le altre famiglie aventi lo stesso problema e abitanti nella stessa zona. Si concorda con l’idea che se avvenisse questa semplice, ma quotidiana, interazione sociale basata sul mutuo aiuto, si realizzerebbe un importante contesto di potenziale socializzazione volta al mutuo aiuto, al di là della semplice questione dell’accompagnamento dei figli. Si propone, quindi di avviare un progetto pilota in questo senso, a partire da una scuola del Comune di Imola. Il coordinamento del progetto è affidato congiuntamente al Consorzio Servizi Sociali e al Servizio Infanzia del Comune di Imola ALLARGAMENTO AI NIDI E ALLE SCUOLE DELL’INFANZIA COMUNALI DEI “GRUPPI OPERATIVI MISTI” PER LA RIFLESSIONE SUI CASI In molti istituti comprensivi del territorio sono attivi del gruppi operativi misti tra insegnanti e operatori sociali per riflettere sui casi di minori provenienti da famiglie in difficoltà e inseriti nella scuola. Questi gruppi hanno la finalità di accelerare e migliorare i processi di aiuto, integrando l’intervento che può essere fatto nella scuola con quello svolto dai servizi sociali. Si propone di estendere questa metodologia operativa ai nidi e alle scuole dell’Infanzia gestite dai Comuni, nell’ottica di anticipare il più possibile gli interventi di prevenzione e tenendo conto che il servizio nidi è fruito da moltissime famiglie di recente immigrazione nel territorio e carente sotto il profilo degli aiuti esterni alla famiglia stessa. Il coordinamento del progetto è affidato al Consorzio Servizi Sociali di Imola. Pagina 74 di 167 3.3 AREA DISABILITÀ TABELLA 2 - FATTORI POSITIVI E CRITICI EMERGENTI DALL’ANALISI DI DOMANDA ED OFFERTA FATTORI POSITIVI FATTORI CRITICI Offerta di servizi su tutto il territorio Insufficiente differenziazione delle risposte al tema del “dopo di noi” a seconda del livello di gravità dell’handicap Avvio servizi di sollievo Insufficienti interventi forti di sollievo alla famiglia a domicilio Diversificazione di servizi Carenza di reti di auto – aiuto familiari Modello organizzativo di trasporto gestito con il volontariato a Castel S. Pietro, Dozza, Castel Guelfo e in Vallata Insufficienza di un adeguato servizio di trasporto agevolato per persone con problemi di mobilità nei Comuni di Imola e Mordano Pagina 75 di 167 TABELLA 3 - PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI 2002 AREA DISABILITÀ CONSOLIDAMENTO CONTENIMENTO Gestione R.S.A. disabili “Don Leo Commissari” INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI Inserimenti in strutture residenziali e RSA SVILUPPO E MIGLIORAMENTO INNOVAZIONE E SPERIMENTAZIONE DI NUOVI INTERVENTI O SERVIZI Sviluppo integrazione servizi sociali con servizi Apertura Gruppo appartamento di Via sanitari; riformulazione del gruppo di lavoro con Venturini (progetto "Dopo di noi") AUSL per valutazione casi specifici e formalizzazione UVH Sviluppo azioni di coinvolgimento delle famiglie sia nel controllo qualità che nella gestione Assistenza in orario scolastico Sostegno all’inserimento lavorativo Sostegno all’inserimento sociale; interventi per il tempo libero INTERVENTI DIURNI E SEMIRESIDENZIALI Centro Casa Azzurra: ampliamento orario di accesso (obiettivo 2 ore in più su 3 giorni alla settimana) e verifica ulteriore estensione dell' ampliamento di orario su 5 giorni alla settimana Sviluppo di azioni di coinvolgimento delle famiglie sia nel controllo qualità che nella gestione Centro Casa Azzurra: consolidamento della gestione, approvazione regolamento di funzionamento; Organizzazione secondo soggiorno estivo consolidamento azioni di coinvolgimento delle famiglie protetto (una settimana in collina e una al mare) Gestione Centro Ali Blu: approvazione nuovo regolamento di funzionamento, conferma autorizzazioni al funzionamento Gestione centro occupazionale “ La Tartaruga” Attività del laboratorio occupazionale protetto Zabina con interventi di formazione professionale (settore agricoltura e florivivaistica. Sviluppo della serra nell’attività produttiva vera e propria Pagina 76 di 167 Definizione di un progetto di qualificazione del Centro occupazionale La Tartaruga" anche nell'ottica dell'appalto del servizio Creazione cooperativa sociale di tipo B o appalto a cooperativa sociale di tipo B del Laboratorio occupazionale protetto Zabina e relativa serra. Servizio di aiuto alla persona (SAP) Interventi ad integrazione del reddito con criteri ISEE Assistenza educativa domiciliare INTERVENTI DOMICILIARI E DI Assistenza domiciliare SOSTEGNO FAMILIARE Pasti a domicilio Trasporti: ricognizione fattispecie esistenti (costi, modelli organizzativi, funzionalità) Incremento assistenza domiciliare e consegna pasti, definizione di un regolamento e verifica modalità organizzative per l'accesso al servizio Progetto "Una città in rete": potenziamento di interventi orientati ad un utilizzo di offerta di assistenza domiciliare e/o di aiuto domestico Gestione assegni di cura a fronte di specifico finanziamento regionale. Monitoraggio degli effetti dell’introduzione di questa nuova prestazione sulla domanda di servizi Ipotesi di convenzionamento per lo svolgimento del Servizio civile volontario Trasporti: ulteriore potenziamento del servizio (più un automezzo attrezzato); ampliamento del Trasporti:progetto per la progressiva coinvolgimento del volontariato dotazione di veicoli "ecologici” Progettazione per l’ introduzione dell’istituto del Reddito Minimo di Inserimento sul territorio Coinvolgimento del volontariato Percorso di formazione permanente per obiettori di coscienza e volontari Sviluppo della rete dei servizi pubblici, privati e del Terzo settore Gestione del progetto EQUAL “P.O.R.T.I.C.I.” in ambito territoriale Corso di formazione per famiglie con disabili a domicilio Protocollo di intesa con il Dipartimento Salute Mentale per la gestione dei casi a doppia diagnosi INTERVENTI TERRITORIALI, A BASSA SOGLIA, DI Protocollo operativo con il Dipartimento di Salute Mentale per interventi di integrazione con la comunità “ Ca’ del Picchio” PREVENZIONE Tavolo per la transizione al lavoro delle fasce socialmente svantaggiate Protocollo con l’Università di Bologna per tirocini, stage e ricerche INTERVENTI DI EMERGENZA Inserimenti in RSA disabili “Don Leo Commissari” Pagina 77 di 167 TABELLA 4 - AMBITO TERRITORIALE DI EROGAZIONE: AREA DISABILITÀ SUB AMBITO SUB AMBITO PROVINCIA AMBITO DISTRETTUALE CONSORZIO SERVIZI SOCIALI DI IMOLA Gestione R.S.A. disabili “Don Leo Commissari” ISTITUZIONE PER LA GESTIOEN DEI SERVIZI SOCIALI DI CASTEL SAN PIETRO TERME Inserimenti in strutture residenziali e RSA Sviluppo integrazione servizi sociali con servizi sanitari; riformulazione del gruppo di lavoro con AUSL per valutazione casi specifici e formalizzazione UVH INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI Sviluppo azioni di coinvolgimento delle famiglie sia nel controllo qualità che nella gestione Apertura Gruppo appartamento di Via Venturini (progetto "Dopo di noi") Inserimenti in strutture residenziali INTERVENTI DIURNI E SEMIRESIDENZIALI Assistenza in orario scolastico Assistenza in orario scolastico Sostegno all’inserimento lavorativo Sostegno all’inserimento lavorativo Sostegno all’inserimento sociale; interventi per il tempo libero Sostegno all’inserimento sociale: interventi per il tempo libero - laboratorio teatrale Centro Casa Azzurra: consolidamento della gestione, approvazione regolamento di funzionamento e sviluppo di azioni di coinvolgimento delle famiglie sia nel controllo qualità che nella gestione. Ampliamento orario di accesso (obiettivo 2 ore in più su 3 giorni alla settimana) e verifica ulteriore estensione dell' ampliamento di orario su 5 giorni alla settimana Gestione centro occupazionale “ La Tartaruga” Pagina 78 di 167 Gestione Centro Ali Blu: approvazione nuovo regolamento di funzionamento, ottenimento autorizzazioni al funzionamento Organizzazione secondo soggiorno estivo protetto (una settimana in collina e una al mare) Definizione di un progetto di qualificazione del Centro occupazionale La Tartaruga" anche nell'ottica dell'appalto del servizio Consolidamento delle attività del laboratorio occupazionale presso il podere Zabina e dell'intervento di formazione professionale (settore agricoltura e florivivaistica). Sviluppo della serra nell’attività produttiva vera e propria Creazione cooperativa sociale di tipo B o appalto a cooperativa sociale di tipo B del Laboratorio occupazionale protetto Zabina e relativa serra Progettazione dell’ introduzione dell’istituto del Reddito Minimo di Inserimento sul territorio INTERVENTI DOMICILIARI E DI SOSTEGNO FAMILIARE Servizio di aiuto alla persona (SAP) Servizio di aiuto alla persona (SAP) Assistenza educativa domiciliare Assistenza educativa domiciliare Incremento assistenza domiciliare e consegna pasti, definizione di un regolamento e verifica modalità organizzative per l'accesso al servizio Assistenza domiciliare Ipotesi di convenzionamento per lo svolgimento del Servizio civile volontario Progetto "Una città in rete": potenziamento di interventi orientati ad un utilizzo di offerta di assistenza domiciliare e/o di aiuto domestico Servizi di trasporto: potenziamento, studio di fattibilità di un nuovo modello di risposta con una particolare attenzione alla possibilità di coinvolgimento del volontariato Pasti a domicilio Ipotesi di convenzionamento per lo svolgimento del Servizio civile volontario Interventi ad integrazione del reddito Gestione assegni di cura a fronte di specifico finanziamento regionale. Monitoraggio degli effetti dell’introduzione di questa nuova prestazione sulla domanda di servizi Servizi di trasporto: progetto per la progressiva dotazione di veicoli "ecologici”; ulteriore potenziamento del servizio (più un automezzo attrezzato); ampliamento del coinvolgimento del volontariato Interventi ad integrazione del reddito con criteri ISEE Gestione assegni di cura a fronte di Pagina 79 di 167 specifico finanziamento regionale. Monitoraggio degli effetti dell’introduzione di questa nuova prestazione sulla domanda di servizi Tavolo per la transizione al Gestione del progetto EQUAL lavoro per le fasce socialmente “P.O.R.T.I.C.I.” in svantaggiate ambito territoriale Sviluppo della rete tra i servizi pubblici, privati e del Terzo settore Sviluppo della rete tra i servizi pubblici, privati e del Terzo settore Coinvolgimento del volontariato Coinvolgimento del volontariato Protocollo di intesa con il Dipartimento Salute Mentale per la gestione dei casi a doppia diagnosi Percorso di formazione permanente per obiettori di coscienza e volontari Corso di formazione per famiglie con disabili a domicilio INTERVENTI TERRITORIALI, A BASSA SOGLIA, DI PREVENZIONE Protocollo di intesa con il Dipartimento Salute Mentale per la gestione dei casi a doppia diagnosi Protocollo operativo con il Dipartimento di Salute Mentale per interventi di integrazione con la comunità “ Ca’ del Picchio” Protocollo con l’Università di Bologna per tirocini, stage e ricerche INTERVENTI DI EMERGENZA Inserimenti in RSA disabili “Don Leo Commissari” Pagina 80 di 167 LA TRANSIZIONE AL LAVORO DELLE FASCE SOCIALMENTE SVANTAGGIATE: UNA NUOVA FILOSOFIA PER L’INTEGRAZIONE LAVORATIVA DELLE PERSONE IN DIFFICOLTA’ Lo scopo delle politiche sociali non è quello di assistere le persone ma, se possibile, di fornire loro gli strumenti per raggiungere una piena autonomia ed una reale integrazione sociale. Il lavoro assume in questa logica un’importanza spesso decisiva, perché permette di ottenere una fonte di sostentamento ed una precisa e positiva identità sociale. Ciò vale in modo particolare per coloro i quali denunciano situazioni di svantaggio: disabili fisici e/o psichici, adolescenti e giovani disoccupati a bassa qualificazione, tossicodipendenti, sofferenti mentali, uomini e donne in condizioni di isolamento sociale, lavoratori prematuramente accantonati dal circuito produttivo. In questi casi, il lavoro si rivela anche una fondamentale occasione per socializzare, per scandire i ritmi della giornata, per acquisire nuove capacità professionali; per evitare, insomma, una spirale perversa di emarginazione, in cui rischiano di assommarsi l’isolamento sociale, il logorio dei rapporti familiari, la mancanza di fiducia, il declino delle abilità professionali, il degrado della salute psicofisica. Con questa tematica il territorio imolese si è da tempo confrontato, caratterizzandosi per la particolare sensibilità ed attenzione che ha portato, in ambiti specifici (disabilità, problematiche psichiatriche, tossicodipendenza), alla promozione di iniziative rivolte ad una politica attiva del lavoro attraverso l’azione congiunta delle Istituzioni Pubbliche (Consorzio Servizi Sociali, Istituzione per la gestione dei Servizi Sociali del Comune di Castel San Pietro Terme, AUSL, Amministrazione Prov.le), Enti di Formazione, Organizzazioni Sindacali, Istanze Imprenditoriali, Mondo dell’Associazionismo e della Cooperazione Sociale. La ricchezza esperenziale costruita in questi anni rappresenta senza dubbio un’ importante peculiarità di questo territorio ed un patrimonio da valorizzare nell’ambito del dibattito in atto e delle azioni che ne conseguiranno. Il quadro di riferimento normativo e non, in cui oggi ci si muove è fortemente mutato; ciò che sottende il nuovo assetto legislativo è in forte cambiamento, ma anche in questo ambito la rete di relazioni gia esistente e gli strumenti di intervento avviati e consolidati negli anni passati sono un patrimonio funzionale e coerente con la filosofia della legge 328/00 che vede nei Piani di Zona lo strumento locale per favorire il riordino e la messa in rete di interventi e servizi, in modo da programmarli e realizzarli secondo un ottica integrata. Pagina 81 di 167 Possiamo contare su un consolidato di relazioni fra le varie istanze interessate che sempre più si traduce nell’adozione di codici di comportamento comuni, in una diffusione metodologica omogenea di modalità e procedure, nell’unitarietà di strumenti operativi e tecnici che connota un rapporto di “rete” per certi aspetti acquisito. Questa dimensione, se condivisa, può essere il presupposto su cui continuare il confronto avviato e al tempo stesso una straordinaria opportunità per rilanciare esperienze di lavoro comune tra soggetti diversi in una logica sinergica e di reciprocità; può favorire altresì, evitando inutili contrapposizioni d’interesse, la nascita di nuove consapevolezze su reciproche convenienze; soluzioni concertate tra le parti che possono produrre combinazioni ottimali tra finalità produttive, finalità educativoformative e finalità sociali. Può essere un nuovo modo di impostare i rapporti tra le varie istanze della comunità locale; una straordinaria opportunità per mettere in rete soggetti diversi proponendo un’attenzione nuova al tema dell’integrazione, attribuendo un valore aggiunto alla cooperazione tra coloro che agiscono con competenze, ruoli e vocazioni diverse. Ed è in questa visione anche strategica che si colloca la costituzione di un ”Tavolo per la transizione al lavoro delle fasce socialmente svantaggiate”; un ambito in cui far convergere innanzi tutto unitarietà d’intenti ed identità di obiettivi con il compito di contribuire alla costruzione di “un sistema territoriale integrato di accoglienza” capace di dare continuità agli interventi dei diversi soggetti in campo e soprattutto di sostenere la realizzazione di un percorso che accompagni le persone in difficoltà nella scuola, nella formazione professionale per giungere ad un effettivo e stabile inserimento lavorativo in una logica di sinergia e continuità. Un tavolo di confronto nell’ambito del Consorzio, poiché il sociale, essendo per sua natura orientato all’integrazione, può fungere da tessuto connettivo consolidando identità e competenze. In questo modo la nuova normativa può rappresentare il segno evidente e concreto di una rinnovata concezione del ”welfare” inteso sempre più come sistema di opportunità e promozione sociale degli individui piuttosto che, come ambito di interventi assistenziali. Allo stesso tempo, è innegabile come esista una continuità e un intreccio fra gli interventi socio-educativi e quelli più specifici di transizione al lavoro. Gli ospiti delle strutture ( da quelle residenziali psichiatriche alla comunità terapeutica per tossicodipendenti “Il sorriso”), ad esempio sono coinvolti, con i loro operatori di riferimento, in una progettazione complessiva che riguarda anche il tema dell’occupabilità, attraverso interventi mirati che, per gradi, li avvicini al mondo del lavoro. Partendo da questa modalità di approccio possono essere individuate alcune piste di lavoro su cui continuare il confronto al fine di promuovere azioni specifiche già a partire dal Programma Attuativo 2002: Pagina 82 di 167 • Estendere e consolidare esperienze di “collocamento mirato” così come previsto dalla L. 68/99, attraverso un nuovo modo di impostare i rapporti tra le varie istanze della Comunità locale, rispondendo tra l’altro, all’esigenza di un maggiore intreccio tra sistema informativo e sistema produttivo. E’ questa la condizione necessaria affinché l’azione di mediazione nel rapporto soggetto/azienda sia sempre più la conseguenza di una vasta rete di relazioni ed opportunità e sempre meno frutto della casualità o delle limitate relazioni storicamente consolidate. E’ quindi strategico sviluppare un sistema territoriale per l’inserimento mirato che ponga in rete servizi e soggetti sociali interessati approfondendo i bisogni sia dei disabili che delle imprese presenti sul territorio, raccogliendo le istanze di entrambi. D’altra parte, come si può facilmente intuire, affinché la nuova legge possa divenire occasione di reale cambiamento, l’efficacia delle nuove modalità di inserimento è legata ad una forte azione di decentramento territoriale, alla varietà degli strumenti esistenti sul territorio, alla ricchezza delle esperienze agite ed alla molteplicità dei soggetti in rete. Proponiamo di valutare le soluzioni organizzative e definire i percorsi formativi più opportuni per favorire l’attuazione dei processi di inserimento lavorativo mirato in ambito territoriale, con il coinvolgimento dei Centri per l’impiego. • Estendere e consolidare esperienze tese a sperimentare modalità di permanenza nel mondo del lavoro, senza l’obiettivo prioritario ed immediato dell’occupazione ma con quello di un auto realizzazione in virtù dello straordinario contenitore di identità che il lavoro rappresenta. Fondamentale in questo, il condividere un’idea di impresa come “sistema aperto” che si relaziona sempre più con il territorio ed il suo tessuto sociale. Tutto ciò in funzione di una diversa organizzazione dell’attività occupazionale protetta, attraverso un graduale passaggio dalla gestione diretta e centralizzata in strutture apposite, come il Centro Occupazionale “La Tartaruga”, al decentramento sul territorio di piccoli nuclei operanti all’interno di aziende resesi disponibili, quale risposta socio-riabilitativa a quei soggetti le cui capacità lavorative sono alquanto limitate, se rapportate ai parametri di produttività connessi all’attività lavorativa, ma tali da non giustificare un intervento esclusivamente assistenziale. • Estendere e consolidare il rapporto con la Cooperazione sociale, non solo in quanto impresa a “solidarietà allargata” che la distingue da altre forme di impresa cooperativa; ma Pagina 83 di 167 soprattutto perché le imprese sociali rappresentano un settore imprenditoriale destinato ad ulteriori sviluppi per la vivacità delle istanze culturali e professionali che interpretano. Tale collaborazione può esprimersi in due distinte direzioni: quale risorsa occupazionale vera e propria, particolarmente attenta anche ai bisogni relazionali di carattere soggettivo; quale esperienza propedeutica all’inserimento nel mondo del lavoro (occupabilità), attraverso graduali processi di maturazione delle capacità prestazionali e sociali dei diretti interessati. Da ciò ne consegue la necessità di avviare un organico programma di sostegno prevedendo un impegno da parte degli Enti Pubblici e delle aziende private ad utilizzare in modo più ampio e sistematico cooperative sociali di tipo B per lo svolgimento di servizi adatti al loro impiego, affidando loro, in via prioritaria, committenze e/o promuovendo attivamente il “mercato” sollecitandole ad impegnarsi in ambiti di attività che permettano anche lo sviluppo di nuovi piani imprenditoriali. Una straordinaria occasione, un’azione propedeutica e di sperimentazione territoriale di modelli operativi, che vede come protagonisti tutti gli attori citati, sarà il progetto europeo EQUAL “P.O.R.T.I.C.I.”, coordinato dalla Provincia di Bologna e di prossima attuazione. Pagina 84 di 167 GLI INTERVENTI PROGRAMMATI PER FAVORIRE LA TRANSIZIONE AL LAVORO Consorzio Istituzione per la gestione dei servizi sociali di C.S.P T. Organizzazione di iniziative di sensibilizzazione e informazione alla cittadinanza sui problemi della Elaborazioni di progetti volti a disabilità sviluppare azioni di Indagine sulle aziende del orientamento e formazione territorio, rispetto alla loro professionale disponibilità a collaborare a progetti di transizione al lavoro Elaborazione di progetti volti Consolidamento interventi di a sviluppare azioni di inserimento lavorativo e mediazione e sostegno all'inserimento lavorativo e/o opportunità occupazionale Proseguimento collaborazione cooperativa sociale Labor Potenziare le azioni di Studio fattibilità gestione del consulenza ed informazione Centro occupazionale da parte di alle Imprese ed ai Soggetti una cooperativa di tipo B economici per un'efficace incontro domanda/offerta Proseguimento attività di tirocini formativi Ridefinizione modalità di Partecipazione al tavolo tecnico partecipazione alle della Provincia di Bologna (L. commissioni (L.104/92 68/99) L.68/99) per valutazione gravità handicap e compatibilità lavorativa Ampliare le relazioni con le entità presenti sul territorio Predisposizione di idonei percorsi di inserimento attraverso adeguate azioni di accompagnamento e tutoraggio Ausl Impegno a d utilizzare cooperative Sociali di tipo B per lo svolgimento di servizi (attività di manutenzione quali falegnameria e verde; attività di stampa) e per lo sviluppo di iniziative innovative di occupazione e lavorativa e integrazione sociali (gestione di attività di bar e ristorazione) Realizzazione di un nuovo corso di formazione professionale finanziato dall’Assessorato alla Formazione Professionale della Provincia di Bologna, progettato e gestito dal Consorzio Sol.Co. e dal DSM. Ampliamento della collaborazione con il Consrizo Sol.Co per nuovi inserimenti lavorativi e progettuali di transizione al lavoro (borsa lavoro) Nascita nuova Cooperativa di tipo B per la gestione di un bar (ex centro sociale del DSM) Partecipazione al tavolo tecnico provinciale Salute Mentale e lavoro Ampliare gli interventi catamnestici sugli inserimenti problematici pregressi Sviluppo dell’integrazione con Consorzio e Istituzione di Castel San Pietro Terme Prosecuzione convenzionamento con Coop.Sociali di tipo B per tirocini riabilitativooccupazionali Partecipazione alle commissioni (L.104/92 L.68/99) per valutazione gravità handicap e compatibilità lavorativa Partecipazione al tavolo tecnico della Provincia di Bologna (L. 68/99) Pagina 85 di 167 3.4 AREA ANZIANI TABELLA 2 – FATTORI POSITIVI E CRITICI EMERGENTI DALL’ANALISI DI DOMANDA ED OFFERTA FATTORI POSITIVI FATTORI CRITICI Elevato numero di servizi Risposta all’aumento dei bisogni di prevenzione sociale, in modo particolare per anziani soli ( singoli o in coppia) Diversificazione dei servizi Scarto tra i bisogni di assistenza domiciliare e l’offerta di servizi nelle sue diverse articolazioni Diffusione e interventi di prevenzione sociale Risposta all’aumento della domanda di personalizzazione dei servizi Ricchezza ed articolazione dell’associazionismo e del volontariato Risposta all’aumento dell’esigenza di ambienti protesici nelle case abitate dagli anziani Avvio interventi di sollievo Risposta all’aumento della domanda di sollievo per le famiglie che assistono anziani a domicilio Crescita della cultura della domiciliarità Mancanza di offerta agli anziani di servizi domiciliari gestiti dal privato sociale Lavoro di rete tra le associazioni, volontariato e servizi pubblici Risposta all’esigenza di potenziare il lavoro di rete tra istituzioni, volontariato e associazioni Presenza del Consorzio come entità che favorisce l’integrazione della rete sul piano della pianificazione e della gestione Risposta all’aumento delle “badanti” non professionalizzate e non regolarizzate Istituzione di Castel San Pietro Terme come modello gestionale che produce “best practics” Mancanza di un servizio di pronto soccorso sociale nell’arco delle 24 ore Modello organizzativo di trasporto per anziani non autosufficienti e disabili a Castel San Pietro Terme, Dozza, Castel Guelfo e in Vallata gestito con il volontariato Insufficienza di un adeguato servizio di trasporto agevolato per persone con problemi di mobilità nei Comuni di Imola e Mordano Cento Polifunzionale “Villa Scardovi” come modello di integrazione fra servizi Monitoraggio giornaliero degli utenti degli alloggi protetti Pagina 86 di 167 TABELLA 3 - PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI 2002 AREA ANZIANI CONSOLIDAMENTO INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI SVILUPPO E MIGLIORAMENTO Inserimento di anziani a rischio di non autosufficienza in Gruppi Appartamento Formulazione di un piano per un intervento sociale qualificato nei Gruppi Appartamento Alloggi comunali ad uso sociale(alloggi per l'emergenza e alloggi protetti): gestione dell'attuale patrimonio ristrutturazione e messa a norma Ricerca appartamenti nei Comuni del Consorzio per promozione del servizio Avvio di n° 3 posti convenzionati in casa protetta Convenzioni con le Strutture pubbliche e private che per il sollievo delle famiglie; eventuale aumento di ospitano anziani con retta a carico del Consorzio ulteriori n.3 posti a carico del Consorzio in relazione alla domanda Verifica programmata dei piani personalizzati degli ospiti in strutture da parte dell’èquipe che ha in Approfondimento del confronto con Ausl Imola carico l’anziano sulla possibilità di ampliare il numero dei posti convenzionati in casa protetta anche in relazione Gestione Casa protetta comunale di Castel S. Pietro alla prossima attivazione di 25 nuovi posti alla Terme: mantenimento e consolidamento degli Casa protetta di Castel S. Pietro e alla situazione standard qualitativi della Casa protetta “Toschi” di Dozza Analisi dei costi delle case protette con posti convenzionati Definizione e verifica degli indicatori di comfort alberghieri Gruppo di lavoro coordinato dal Distretto per definire elementi comuni che devono essere contenuti nei PAI di strutture residenziali e semiresidenziali, territoriali e con la partecipazione di figure professionali sociali e sanitarie Affidamento al Gruppo tecnico del SAA della definizione di linee guida per gli strumenti di informazione all’utenza sui livelli e la tipologia dell’intervento assistenziale Casa protetta comunale di Castel San Pietro Terme: potenziamento della presenza del personale, miglioramento del comfort abitativo (ampliamento spazi comuni, istallazione area condizionata) Pagina 87 di 167 INNOVAZIONE E SPERIMENTAZIONE DI NUOVI INTERVENTI O SERVIZI "Condominio solidale": gestione, verifica semestrale del progetto (ammissioni, domanda, costi) ed implementazione del Gruppo di Gestione sociale quale équipe corresponsabile nella realizzazione d i tale progetto Case protette comunale di Castel San Pietro Terme e “Toschi” di Dozza: modifica del servizio di ristorazione (produzione diretta tramite cucine comunali Certificate) Gestione Casa protetta "Toschi" di Dozza: integrazione con la rete dei servizi (anche attraverso il trasporto) Centro di Animazione Sociale: introduzione di nuove competenze professionali e ampliamento dell'apertura giornaliera, con fornitura dei pasti; allestimento e trasferimento del Centro di Animazione Sociale nella nuova sede presso S. Zennaro INTERVENTI DIURNI E SEMIRESIDENZIALI Potenziamento delle attività del Centro diurno in collegamento con il Centro sociale e in generale del Centro Polifunzionale "Villa Scardovi " Interventi di assistenza economica: valutazione sull'andamento degli interventi ed eventuale modifica criteri e modalità di erogazione Assegno di cura a favore degli anziani colpiti da demenza (progetto consortile demenze finanziamento RER) Gestione fondo unico per gli Assegni di cura. Incremento delle risorse disponibili del 39,1% rispetto al 2001 - Obiettivo circa 460 utenti (+83 sul 2001) Verifica dell'andamento demografico e quindi del rispetto degli indici regionali Elaborazione di ipotesi per l'accreditamento di Attuazione del nuovo regolamento sugli assegni strutture e soggetti fornitori di assistenza al domicilio di cura per gli anziani INTERVENTI DOMICILIARI E DI Organizzazione iniziativa di formazione rivolta alle figure coinvolte nell'accreditamento Trasporto: estensione al territorio di Dozza, potenziamento con un automezzo attrezzato, ipotesi mezzi ecologici SOSTEGNO FAMILIARE Potenziamento interventi di Assistenza domiciliare (compresi pasti a domicilio) +8,7% sulla spesa del 2001con l'obiettivo di arrivare a 300 utenti, 18.041 ore e 86.635 prestazioni; +4,8% nel 2003 sulla spesa del 2002 che viene consolidato nel 2004 Qualificazione del servizio di assistenza domiciliare (compresi pasti a domicilio) con interventi completativi Telesoccorso: accordo con Azienda Municipalizzata Imola per la gestione, Pagina 88 di 167 Sperimentazione prestiti sull'onore Sensibilizzazione della comunità al tema della demenza e realizzazione di un corso di formazione per familiari di anziani affetti da demenza in collaborazione con l’Associazione Alzheimer potenziamento del servizio, iniziative promozionali DSM: sostegno ai care givers Promozione del volontariato e gestione delle convenzioni con AUSER e ANTEA Collaborazione alla ricerca sugli anziani con i Comuni consorziati Organizzazione iniziative ricreative e culturali in collaborazione con i Centri sociali, pro loco e Associazioni Rafforzamento attività di volontariato Rinnovo convenzioni con Centri Sociali e orti anziani e contestuale riprogettazione. INTERVENTI TERRITORIALI, DI ORIENTAMENTO E PREVENZIONE Avvio progetto "Anziani soli" nel Forum Centro in collaborazione con Associazioni di volontariato AUSER, ANTEA, Gruppo Tempo Libero, OO.SS. Di categoria Predisposizione di un nuovo regolamento per l'incentivazione delle attività di pubblica utilità Collaborazione con l'Amministrazione comunale di Corciano per attività " in rete" fra gli anziani dei due Comuni Promozione del volontariato sia all'interno delle strutture che a domicilio (vacanze estive protette, spesa a domicilio, consegna farmaci, …) Estensione convenzione con Auser Progetto "insieme": azioni positive per ridurre la solitudine e favorire un ruolo attivo (anche a favore di nuclei di recente insediamento) Ampliamento ore affidate ad anziani di pubblica utilità Organizzazione Centro estivo di socializzazione per anziani Rafforzare l'integrazione con i servizi sanitari per le cure domiciliari (applicazione di protocolli, metodologie e procedure per il SADI, l'ADI): approfondimento sulle modalità di integrazione per la realizzazione dell’ADI Predisposizione della rilevazione dei tempi di attivazione dell’UVG Protocollo d’intesa con il Dipartimento Salute Mentale per i casi seguiti congiuntamente Gestione integrata delle nuove procedure per le dimissioni protette e loro valutazione Completamento della attività prevista nel progetto sulle demenze a finanziamento regionale (assistenza psicologica, domiciliare e legale) con verifica dei risultati Elaborazione del programma proposte vacanze e turismo in Italia e all'estero Organizzazione programma di attività di prevenzione e tempo libero "Dall'autunno all'estate" Erogazione contributi per la vacanza Avvio di uno studio per la "messa in rete" di risorse e collaborazioni con i Centri Sociali e anziani della città Gestione progetto per minorati sensoriali Gestione di laboratorio di animazione sociale presso Pagina 89 di 167 Studio di fattibilità per creare l’Osservatorio per il monitoraggio dei bisogni e la promozione di azioni formative nell’ambito socio-sanitario Studio sull’assistenza ad anziani fornita da cittadini immigrati ed emersione del lavoro sommerso (badanti) Studio di fattibilità per pianificare gli interventi rivolti ad anziani affetti da demenza senile. La studio va collegato all’approfondimento sulle possibilità di ampliamento dei posti convenzionati in Case protette. Va, inoltre, definito un progetto per la ristrutturazione della struttura protetta per anziani attualmente situata presso l’Ospedale Vecchio il Centro Sociale INA CASA Analisi delle qualità della vita degli anziani, in collaborazione con i Centri Sociali, l' Associazione Orti anziani e i Forum per una valutazione sulle risposte finora offerte Gestione convenzioni con i Centri Sociali: programmazione comune vacanze estive (due montagna, due mare) e soggiorni estivi in città Iniziative culturali per la terza età e laboratori tematici (anche nell'ambito dei progetti "Città amiche dei bambini") Partecipazione al Gruppo di lavoro per la direttiva regionale demenze presso il Distretto Proseguimento della collaborazione con il Consultorio per le demenze/presenza di 1 assistente sociale INTERVENTI DI EMERGENZA Pagina 90 di 167 TABELLA 4 - AMBITO TERRITORIALE DI EROGAZIONE AREA ANZIANI SUB AMBITO PROVINCIA AMBITO DISTRETTUALE Gruppo di lavoro coordinato dal Distretto per definire elementi comuni che devono essere contenuti nei PAI di strutture residenziali e semiresidenziali, territoriali e con la partecipazione di figure professionali sociali e sanitarie INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI CONSORZIO SERVIZI SOCIALI DI IMOLA Formulazione di un piano per un intervento sociale qualificato nei Gruppi Appartamento SUB AMBITO ISTITUZIONE PER LA GESTIONE DEI SERVIZI SOCIALI DEL COMUNE DI CASTEL SAN PIETRO TERME Alloggi comunali ad uso sociale(alloggi per l'emergenza e alloggi protetti): gestione dell'attuale patrimonio, ristrutturazione e messa a norma Ricerca appartamenti nei Comuni del Consorzio per promozione del Gestione Casa protetta comunale di Castel S. Pietro Terme: mantenimento servizio e consolidamento degli standard Inserimento di anziani a rischio di qualitativi, potenziamento della Affidamento al Gruppo tecnico non autosufficienza in Gruppi presenza del personale, modifica del del SAA della definizione di servizio di ristorazione (produzione Appartamento "Condominio linee guida per gli strumenti di solidale": gestione, verifica diretta tramite cucine comunali informazione all’utenza sui Certificate), miglioramento del confort semestrale del progetto livelli e la tipologia abitativo (ampliamento spazi comuni, dell’intervento assistenziale istallazione area condizionata) "Condominio solidale" (ammissioni, domanda, costi) ed Analisi dei costi delle case protette con implementazione del Gruppo di posti convenzionati Gestione sociale quale équipe corresponsabile nella Definizione e verifica degli indicatori di realizzazione di tale progetto comfort alberghieri Convenzioni con le Strutture pubbliche e private che ospitano Approfondimento del confronto con Ausl Imola sulla possibilità di ampliare anziani con retta a carico del il numero dei posti convenzionati in Consorzio casa protetta anche in relazione alla prossima attivazione di 25 nuovi posti Verifica programmata dei piani alla casa protetta di Castel S. Pietro e personalizzati degli ospiti delle strutture da parte dell’èquipe che alla situazione della Casa protetta “Toschi” di Dozza ha in carico l’anziano Analisi dei costi delle case protette con posti convenzionati Definizione e verifica degli Pagina 91 di 167 Gestione Casa protetta "Toschi" di Dozza: integrazione con la rete dei servizi (anche attraverso il trasporto), modifica del servizio di ristorazione SINGOLO COMUNE IMOLA indicatori di comfort alberghieri (produzione diretta termite cucine comunali Certificate) Approfondimento del confronto con Ausl Imola sulla possibilità di ampliare il numero dei posti convenzionati in casa protetta anche in relazione alla prossima attivazione di 25 nuovi posti alla casa protetta di Castel S. Pietro Avvio di n° 3 posti convenzionati in casa protetta per il sollievo delle famiglie; eventuale aumento di ulteriori n.3 posti a carico del Consorzio in relazione alla domanda Centro di Animazione Sociale: introduzione di nuove competenze professionali e ampliamento dell'apertura giornaliera, con fornitura dei pasti; allestimento e trasferimento del Centro di Animazione Sociale nella nuova sede presso S. Zennaro INTERVENTI DIURNI E SEMIRESIDENZIALI DSM: sostegno ai care givers INTERVENTI DOMICILIARI E DI SOSTEGNO FAMILIARE Interventi di assistenza economica: valutazione Gestione fondo unico per gli sull'andamento degli interventi di Assegni di cura. Incremento delle assistenza economica ed risorse disponibili del 39,1% eventuale modifiche criteri e rispetto al 2001 - Obiettivo circa modalità di erogazione 460 utenti (+83 sul 2001) Elaborazione di ipotesi per Verifica dell'andamento l'accreditamento di strutture e demografico e quindi del rispetto soggetti fornitori di assistenza al degli indici regionali domicilio Attuazione del nuovo Potenziamento interventi di regolamento sugli assegni di cura Assistenza domiciliare +8,7% per gli anziani sulla spesa del 2001con l'obiettivo di arrivare a 300 utenti, Pagina 92 di 167 Potenziamento delle attività del Centro diurno in collegamento con il Centro sociale e in generale del Centro Polifunzionale "Villa Scardovi" Interventi di assistenza economica: potenziamento e avvio della revisione del regolamento Sperimentazione prestiti sull'onore Organizzazione iniziativa di formazione rivolta alle figure coinvolte nell'accreditamento Qualificazione del servizio di assistenza domiciliare con interventi completativi Telesoccorso: potenziamento del servizio, iniziative promozionali 18.041 ore e 86.635 prestazioni; +4,8% nel 2003 sulla spesa del 2002 che viene consolidato nel 2004 Telesoccorso: accordo con Azienda Municipalizzata Imola per la gestione, iniziative promozionali Sensibilizzazione della comunità al tema della demenza e realizzazione di un corso di formazione per familiari di anziani affetti da demenza in collaborazione con l’Associazione Alzheimer Rafforzare l'integrazione con i servizi sanitari per le cure domiciliari (applicazione di protocolli, metodologie e procedure per il SADI, l'ADI): approfondimento sulle modalità di integrazione per la realizzazione dell’ADI INTERVENTI TERRITORIALI, A BASSA SOGLIA, DI PREVENZIONE Gestione integrata delle nuove procedure per le dimissioni protette e loro valutazione Partecipazione al Gruppo di lavoro per la direttiva regionale demenze presso il Distretto Predisposizione della rilevazione dei tempi di attivazione dell’UVG Studio di fattibilità per creare l’Osservatorio per il monitoraggio dei bisogni e la promozione di azioni formative nell’ambito socio-sanitario Studio sull’assistenza ad Ampliamento ore affidate ad anziani di pubblica utilità Assegno di cura a favore degli anziani colpiti da demenza (progetto consortile demenze finanziamento RER) Attività di formazione e sostegno alle famiglie Trasporto: estensione al territorio di Dozza, potenziamento con un automezzo attrezzato, ipotesi mezzi ecologici Iniziative culturali per la terza età e Erogazione contributi per la laboratori tematici (anche nell'ambito vacanza dei progetti "Città amiche dei bambini") Collaborazione alla ricerca sugli Organizzazione iniziative anziani con i Comuni consorziati Promozione del volontariato sia ricreative e culturali in all'interno delle strutture che a collaborazione con i Centri Promozione del volontariato e domicilio (vacanze estive protette, sociali, pro loco e Associazioni gestione delle convenzioni con spesa a domicilio, consegna farmaci, AUSER e ANTEA …) Estensione convenzione con Auser Rafforzamento attività di volontariato Completamento della attività Gestione convenzioni con i Centri prevista nel progetto sulle Sociali: programmazione comune Rinnovo convenzioni con demenze a finanziamento vacanze estive (due montagna, due Centri Sociali e orti anziani e regionale (assistenza psicologica, mare) e soggiorni estivi in città contestuale riprogettazione domiciliare e legale) con verifica dei risultati Progetto "insieme": azioni positive per Avvio progetto "Anziani soli" ridurre la solitudine e favorire un ruolo nel Forum Centro in Protocollo d’intesa con il attivo (anche a favore di nuclei di collaborazione con Dipartimento Salute Mentale per i recente insediamento) Associazioni di volontariato casi seguiti congiuntamente AUSER, ANTEA, Gruppo Protocollo d’intesa con il Dipartimento Tempo Libero, OO.SS. Di Salute Mentale per i casi seguiti categoria congiuntamente Predisposizione di un nuovo regolamento per l'incentivazione delle attività di pubblica utilità Pagina 93 di 167 anziani fornita da cittadini immigrati ed emersione del lavoro sommerso (badanti) Collaborazione con l'Amministrazione comunale di Corciano per attività " in rete" fra gli anziani dei due Comuni Studio di fattibilità per pianificare gli interventi rivolti ad anziani affetti da demenza senile. La studio va collegato all’approfondimento sulle possibilità di ampliamento dei posti convenzionati in Case protette. Va, inoltre, definito il progetto per la ristrutturazione della struttura protetta per anziani attualmente situata presso l’Ospedale Vecchio Elaborazione del programma proposte vacanze e turismo in Italia e all'estero Organizzazione Centro estivo di socializzazione per anziani Organizzazione programma di attività di prevenzione e tempo libero "Dall'autunno all'estate" Avvio di uno studio per la "messa in rete" di risorse e collaborazioni con i Centri Sociali e anziani della città Consultorio per le demenze/presenza di 1 assistente sociale Protocollo d’intesa con il Dipartimento Salute Mentale per i casi seguiti congiuntamente Gestione progetto per minorati sensoriali Gestione di laboratorio di animazione sociale presso il Centro Sociale INA CASA Analisi delle qualità della vita degli anziani, in collaborazione con i Centri Sociali, l' Associazione Orti anziani e i Forum per una valutazione sulle risposte finora offerte INTERVENTI DI EMERGENZA Pagina 94 di 167 STUDIO SULL’ASSISTENZA AD ANZIANI FORNITA DA CITTADINI IMMIGRATI ED EMERSIONE DEL LAVORO SOMMERSO (BADANTI) La realtà imolese, al pari di altri contesti, è interessata in questi ultimi anni da due fenomeni tra loro interrelati che hanno un impatto diretto non solo sul quadro demografico ma anche nei sistemi socio-economici e di erogazione dei servizi: l’invecchiamento della popolazione con la sua crescita di fabbisogno assistenziale e l’immigrazione con la conseguente disponibilità femminile al lavoro di cura. Parallelamente, con tratti pressoché uniformi nel distretto, si è significativamente evidenziata la riduzione della domanda per il ricovero in struttura, la limitata propensione ad utilizzare servizi territoriali di tipo formale come il Centro Diurno e l’assistenza domiciliare, la forte richiesta di assegni di cura. La diffusione crescente di forme di aiuto informale, non ancorate alla rete familiare, ma piuttosto alla presenza di persone straniere,in particolare donne, viene percepita in maniera unanime dall’osservatorio dei servizi (sociali e sanitari), del privato sociale e del volontariato, delle organizzazioni sindacali, di differenti agenzie economiche e produttive, degli organi di polizia ecc.. Le esperienze concrete di assistenza ad anziani più o meno non autosufficienti fornita da stranieri sono estremamente articolate e diversificate e il fenomeno non è certo di facile lettura anche per il ricorso frequente al lavoro cosiddetto sommerso. Nel nostro territorio pare comunque aver maggior diffusività presso le famiglie che si avvalgono di personale straniero, l’assistenza full time o night and day data la difficoltà a reperire personale italiano disponibile a sostenere assistenze giornaliere prolungate a costi estremamente vantaggiosi o a ricondurre i diversificati bisogni propri del menage quotidiano ad una unica figura assistenziale. Il ricorso al mercato delle “badanti straniere” è inoltre rafforzata dalla incapacità/impossibilità dei servizi domiciliari pubblici di offrire prestazioni complessive e di lunga durata e a costi sostenibili per le famiglie. Oggi non disponiamo di dati precisi sulle modalità di reclutamento attivate dalle famiglie, sulle attività svolte (di colfaggio, di assistenza tutelare, di compagnia, ecc.), sui livelli formativi, sulle tutele previdenziali e assicurative di cui realisticamente godono. Allo stesso modo non è precisato quali siano da un lato i ruoli e i bisogni dell’utenza che vi ricorre, e d’altro lato le competenze e le abilità professionali richieste a questo personale; infine da ultimo, anche quali siano gli standard per le prestazioni assistenziali e domestiche svolte da immigrati di conseguenza i punti di convergenza tra domanda e offerta. Pagina 95 di 167 Da quanto detto si evince che le tematiche che caratterizzano l’assistenza ad anziani prestata da immigrati sono diverse, complesse e interdipendenti e pertanto ognuna deve essere adeguatamente rilevata, valutata e sviluppata: infatti la comprensione del fenomeno si pone come essenziale per volgere a soluzioni che riguardino l’emersione di questa tipologia di lavoro con strategie che siano di sviluppo della domiciliarità e di promozione sociale. Una prima importante azione progettuale scaturita anche dalle riflessioni del Tavolo Area Anziani potrebbe essere la realizzazione di uno Studio-ricerca a livello locale capace di fornire elementi quantitativi e qualitativi relativamente al fenomeno da osservare. L’indagine potrà focalizzarsi su campi di osservazione predeterminati, a titolo di esempio potrebbero essere studiate le famiglie titolari di assegno di cura e le famiglie che accedono a servizi o interventi socio-sanitari come le dimissioni protette, l’assistenza domiciliare e i Centri Diurni. Al fine di allargare la conoscenza del fenomeno, potrà essere oggetto di osservazione anche la tipologia assistenziale messa in atto antecedentemente al ricovero in struttura e in caso di uscita/rinuncia della struttura, in modo da rilevare l’esistenza di un legame tra i flussi di ricovero in struttura e l’assistenza di badanti. Affinché si possa affrontare il tema con un approccio mirato, basato sull’informazione e la conoscenza, che possa condurre a percorsi formativi flessibili e innovativi, è indispensabile la collaborazione di diversi soggetti e il collegamento sia con la situazione regionale (o provinciale) sia con ricerche, esperienze, o progetti già realizzati come ad esempio quella del Comune di Modena o delle ACLI di Bologna. Lo Studio proposto potrebbe confluire in seno all’Osservatorio dei bisogni e percorsi formativi, un punto integrato di rilevazione di rivisitazione e di progettazione di itinerari di prima formazione e di aggiornamento. Lo Studio potrà altresì , in fasi successive, condurre a intravedere modalità per l’ottimizzazione del lavoro di cura prestato da immigrati, costituendo la premessa conoscitiva per azioni coordinate che riguardano i processi di inculturazione e inserimento sociale, la regolarizzazione del lavoro, l’accreditamento delle strutture impegnate nel settore. Pagina 96 di 167 STUDIO DI FATTIBILITÀ SULLA PIANIFICAZIONE DI INTERVENTI RIVOLTI AD ANZIANI AFFETTI DA DEMENZA SENILE La popolazione anziana affetta dalle diverse forme di demenza è in crescita costante; questa tendenza è destinata ad aumentare in considerazione della prevalenza delle demenze nella popolazione ultraottantenne e dell’allungamento della aspettativa di vita. Secondo uno studio del CNR, nel nostro territorio vengono stimati al 31.12.98 n. 1276 casi di demenza con una incidenza di 223 nuovi casi all’anno. Si è riscontrato che la rete integrata dei servizi socio-sanitari dell’imolese , in particolare RSA, Case Protette e Centri Diurni, accoglie già una percentuale molto elevata di anziani affetti da demenza o Alzheiemer. I rilevanti risvolti di tipo relazionale, affettivo, sociale ed economico, oltre che naturalmente sanitario richiedono progetti di intervento fortemente caratterizzati dalla globalità dell’approccio e dalla qualificazione dell’assistenza. Le politiche territoriali rivolte al tema della demenza , che sono state più volte oggetto di riflessione nel processo di costruzione dei Piani di zona, sia che riguardino la domiciliarità sia che riguardino la residenzialità, devono obbligatoriamente confrontarsi con bisogni complessi della sfera personale delle persone malate, delle reti di supporto familiare ma anche delle strutture preposte all’erogazione dei servizi e interventi. Infatti se occorre consolidare e rafforzare il lavoro di cura dei familiari e migliorare le condizioni assistenziali dei malati, è anche vero che occorre adeguare e in un certo modo specializzare la rete dei servizi nella assistenza ai dementi. In questa sede va posto l’obiettivo di una valutazione circa la capacità di risposta e il grado di qualificazione delle strutture esistenti con riguardo particolare alle strutture residenziali e semiresidenziali. La misura dell’adeguatezza può essere fatta prendendo a riferimento alcuni parametri di per sé indicativi (peraltro già contenuti nella direttiva regionale) e cioè la creazione di un ambiente protesico, la personalizzazione dei piani di assistenza, la formazione degli operatori. Oggi alcune criticità appaiono ricondursi da un lato alla formazione degli operatori in una prospettiva di integrazione, anche se da parte delle strutture e dei servizi già si sono realizzate esperienze significative e integrate di crescita professionale e dall’altro alla scarsa domanda di Centro Diurno. Quest’ultimo, che accoglie già una alta percentuale di persone affette da demenza, oggi ha un carattere polivalente e soprattutto è poco richiesto: le ragioni sono state individuate nelle limitazioni connesse al servizio di trasporto e nell’elevato costo della retta, al di là delle integrazioni economiche del Consorzio applicate su una parte dei casi inseriti. Pagina 97 di 167 Collocandoci in una prospettiva futura, utilizzando i dati e le conoscenze oggi disponibili, non possiamo comunque esimerci da un approfondimento sulla necessità di creare o non nuovi presidi, residenziali o diurni, per l’accoglienza di persone dementi. Uno studio di fattibilità orientato a nuovi o diversi interventi a favore di questa particolare tipologia di anziani, richiede necessariamente l’apporto di diversi soggetti, in primo luogo di quanti gestiscono già presidi o detengono risorse per nuove realizzazioni. Va colta indubbiamente sia la proposta avanzata dalle IPAB di riconvertirsi rispetto ai nuovi bisogni sia l’orientamento della Fondazione a realizzare strutture specializzate. La studio va collegato all’approfondimento sulle possibilità di ampliamento dei posti convenzionati in Case protette. Va, inoltre, definito il progetto per la ristrutturazione della struttura protetta per anziani attualmente situata presso l’Ospedale Vecchio. Pagina 98 di 167 OSSERVATORIO PER IL MONITORAGGIO DEI BISOGNI E LA PROMOZIONE DI AZIONI DI FORMAZIONE NELL’AMBITO SOCIO-SANTIARIO Le politiche di rete caratterizzanti gli interventi sociali, stanno assumendo contorni più precisi e si stanno definendo quali interventi “personalizzati” capaci di superare i limiti di un sistema di welfare standardizzato e burocratico per tendere a “modellarsi sulle specifiche esigenze di chi vi si affida”. In questo ambito la realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi passa attraverso politiche e prestazioni coordinate nei diversi settori della vita sociale, integrando servizi alla persona e alla famiglia con eventuali misure economiche di sostegno e attraverso la definizione di percorsi miranti ad ottimizzare le risorse, impedire sovrapposizione di competenze e settorializzazione delle risposte. Aspetto importante di questa tematica è quello riguardante le professioni socio-sanitarie. Esiste infatti una stretta correlazione tra qualità del servizio erogato e qualità del personale, e la valorizzazione di questa relazione va considerata uno dei livelli essenziali che ogni ambito territoriale deve assicurare ai cittadini presenti su quel territorio. I dati rilevabili sul nostro territorio e le sollecitazioni poste dalle varie istanze presenti al tavolo indicano come sia necessario realizzare un’assistenza più individualizzata di quella che oggi si eroga; ciò al fine di migliorare il servizio reso all’utente ma anche per evitare percorsi generici che rischiano di polverizzare le figure professionali senza qualificarne le competenze. In questo contesto tuttavia sono sempre più evidenti elementi di criticità con i quali è più che mai opportuno confrontarsi: • Il fenomeno delle badanti è ormai una presenza forte nel mercato dell’assistenza a fronte di una potenzialità competitiva dei servizi assai scarsa nell’erogazione di interventi con quelle caratteristiche. • La proliferazione di corsi, percorsi, titoli di studio che ha visto moltiplicarsi l’offerta formativa non sempre indirizzata in modo coerente e governabile. • La “gravosità” di alcuni percorsi formativi se rapportata alla realtà del mercato del lavoro nel nostro territorio e al profilo professionale acquisito. Oltre a ciò appare sempre più evidente la necessità di garantire un’adeguata risposta in termini di professionalità dinamiche ed aggiornate a tutte le figure che operano nel settore sociale per migliorare, aggiornare e riqualificare la professione posseduta, consolidando competenze e standard formativi. Pagina 99 di 167 Va sperimentata in tal senso la capacità dei sistemi di istruzione e di formazione di rendere operativo lo strumento del riconoscimento reciproco dell’istituto dei “crediti formativi” per un’effettiva alternanza scuola/lavoro e formazione/lavoro, che costituisce premessa necessaria alla realizzazione della formazione continua, quale percorso che accompagna tutte le fasi della vita professionale, adeguando in tempo reale le competenze al mutare della realtà in cui si opera. E’ comunque importante in questa prima fase cogliere le indicazioni emerse dal dibattito per creare le premesse per un coordinamento operativo tra le diverse istanze istituzionali variamente interessante a dare una risposta qualitativamente efficace alla domanda di qualificazione del settore fornendo al contempo un contributo per la costruzione di politiche e strategie dell’assistenza finalizzate a costruire ed orientare sia i cambiamenti nei servizi e nelle professionalità, sia nella formazione degli operatori. Si sottolinea altresì la necessità di prevedere percorsi di formazione anche per le famiglie (in particolare titolari di assegno di cura) e per il volontariato. In questa visione anche strategica si colloca la proposta di costituzione di un tavolo di confronto in ambito consortile, con la partecipazione di Enti Pubblici (Consorzio Servizi Sociali di Imola, Istituzione per la gestione dei Servizi Sociali del Comune di Castel San Pietro Terme, Amministrazione Provinciale - Circondario di Imola), AUSL, IPAB, Organizzazioni Sindacali di categoria, Cooperazione Sociale, Enti di Formazione ed Istituti Scolastici ad indirizzo sociale, in cui realizzare uno studio di fattibilità volto ad individuare modalità, strumenti e risorse atte alla creazione di un “ Osservatorio per il monitoraggio dei bisogni e la promozione di azioni di formazione nell’ambito socio-assistenziale.” Si tratta in altri termini di contribuire, con la creazione di un tavolo di lavoro interistituzionale, alla sistematizzazione delle figure professionali appartenenti al settore socio-assistenziale avviando al contempo, là dove possibile, un’azione di “manutenzione” sull’esistente per adeguare le professioni ai mutamenti prima indicati, (con particolare riferimento all’emersione del fenomeno “badanti”) analizzarne i bisogni formativi, individuare attività, conoscenze e competenze necessarie alle stesse figure, affinché siano in grado di rispondere alle nuove caratteristiche dei servizi e alle mutate esigenze degli utenti, e, conseguentemente elaborare i relativi Piani formativi. L’obiettivo quindi è quello di arrivare a condividere una modalità strategica di lavoro comune che vada nello stile della responsabilità condivisa e quindi del necessario coinvolgimento delle famiglie mediante attività conoscitive e formative per svolgere un ruolo attivo nel dialogo con gli “operatori”. Pagina 100 di 167 ISTITUZIONI PUBBLICHE DI ASSISTENZA E BENEFICENZA DEL TERRITORIO IMOLESE Casa di Riposo per Inabili al Lavoro di Imola AZIONI DI CONSOLIDAMENTO Sulle tre seguenti strutture sono in corso interventi tesi al miglioramento continuo della qualità del servizio Partendo dalle azioni finalizzate al mantenimento e consolidamento degli standard qualitativi raggiunti nel corso degli anni precedenti, per il 2002 nella pianificazione dell’Ipab sono previste le seguenti azioni di sviluppo e miglioramento: STRUTTURA CASA PROTETTA posti residenziali convenzionati: 185 CENTRO DIURNO posti residenziali convenzionati: 20 AZIONI DI SVILUPPO E MIGLIORAMENTO comfort alberghiero attivazione impianto aria condizionata potenziamento impianto aerazione bagni ciechi imbiancature reparti sistemazione area verde attivazione impianto ossigeno centralizzato sistemazione magazzini sostituzione arredi zone comuni e stanze qualificazione ulteriore del servizio di pulizie e ristorazione animazione: potenziamento del servizio sia nei contenuti che nelle ore dedicate formazione: indirizzata ad ADB e RAA per una maggiore consapevolezza del ruolo integrazione ripuntualizzazione e verifica contenuti dei pai riproposizione e sviluppo del lavoro integrato pianificazione attività terapisti della riabilitazione qualita’: audit interni programmati altro: attivazione posti di temporaneità innovazione definizione di un sistema di rilevazione valutazione e soluzione delle criticità comfort alberghiero: edificazione magazzini nuovi qualificazione ulteriore del servizio di pulizie e ristorazione animazione: potenziamento del servizio sia nei contenuti che nelle ore dedicate formazione: indirizzata ad adb e raa per una maggiore consapevolezza del ruolo integrazione: ripuntualizzazione e verifica contenuti dei pai riproposizione e sviluppo del lavoro integrato pianificazione attività terapisti della riabilitazione qualità: audit interni programmati altro: riduzione costo trasporti innovazione: Pagina 101 di 167 definizione di un sistema di rilevazione valutazione e soluzione delle criticità RESIDENZA SANITARIA ASS.LE posti residenziali convenzionati:70 comfort alberghiero: qualificazione ulteriore del servizio di pulizie e ristorazione animazione: potenziamento del servizio sia nei contenuti che nelle ore dedicate formazione: indirizzata ad adb e raa per una maggiore consapevolezza del ruolo integrazione: ripuntualizzazione e verifica contenuti dei pai riproposizione e sviluppo del lavoro integrato pianificazione attività terapisti della riabilitazione qualità: audit interni programmati innovazione: definizione di un sistema di rilevazione valutazione e soluzione delle criticità AZIONI INNOVATIVE Definizione di un sistema di rilevazione valutazione e soluzione delle criticità Accreditamento:integrazioni e verifica scheda auto valutazione, Formazione quadri Carta dei Servizi formazione Specifica sulle demenze per tutto il personale Studio di fattibilità finalizzato ad una gestione associata dei servizi Opera Pia “S.Maria” CASA PROTETTA DI TOSSIGNANO n° utenti 43 CASA PROTETTA DI FONTANELICE n° utenti 30 CONSOLIDAMENTO Mantenimento e consolidamento degli standard qualitativi. Concretizzazione del sistema a rete di gestione con l’Istituzione di C.S. Pietro Terme e Ipab di Imola. SVILUPPO E MIGLIORAMENTO Mantenimento della cucina interna – Progetto sperimentale di personalizzazione del gusto. Progetto Alzheimer . ritinteggiatura interna dei muri Formazione mirata del personale CONSOLIDAMENTO Mantenimento e consolidamento degli standard qualitativi SVILUPPO E MIGLIORAMENTO Progettazione del nuovo appalto per la gestione globale Progetto Alzheimer – Progettazione giardino con percorsi mirati Pagina 102 di 167 3.5 AREA IMMIGRAZIONE TABELLA 2 - FATTORI POSITIVI E CRITICI EMERGENTI DALL’ANALISI DI DOMANDA ED OFFERTA – FATTORI POSITIVI FATTORI CRITICI Integrazione mediata nella scuola Accesso ai diritti di cittadinanza Lavoro integrato fra gli operatori Concentrazione nelle aree rurali meno servite dai trasporti pubblici Attività di mediazione culturale che salvaguarda Mancata unificazione dei percorsi d’accesso ai la conservazione della cultura delle persone servizi sociali e sanitari straniere Diffusa presenza di soggetti che organizzano la domanda Necessità di un maggior numero di mediatori culturali Presenza dei servizi pubblici, privati e del Terzo Settore Scarso utilizzo dei servizi sanitari da parte delle donne Mancanza di una sede (Conferenza permanente) dove gli stranieri possano esprimere le proprie istanze Problema casa (compresa la necessità di una sua definizione quantitativa) Pagina 103 di 167 TABELLA 3 - PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI 2002 AREA IMMIGRAZIONE CONSOLIDAMENTO E CONTENIMENTO SVILUPPO E MIGLIORAMENTO Gestione alloggi di prima accoglienza Avvio di una struttura di prima accoglienza per donne sole o con prole INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI Studio di fattibilità per la ridefinizione delle risposte di prima accoglienza abitativa Gestione Sportello di prima accoglienza INTERVENTI DIURNI E SEMIRESIDENZIALI Mediazione linguistica e culturale per i minori all’interno delle classi ORIENTAMENTO E PREVENZIONE Estensione della mediazione linguistica e culturale a tutte le scuole del territorio Mediazione linguistica e culturale per la responsabilizzazione delle madri nei percorsi scolastici dei figli Ambulatorio medico per cittadini stranieri irregolarmente presenti sul territorio nazionale INTERVENTI TERRITORIALI, DI Potenziamento del Servizio di assistenza, consulenza e informazione legale Realizzazione di uno sportello di intermediazione tra domanda e offerta di alloggio Potenziamento del Centro interculturale per donne native e migranti Contributi economici INTERVENTI DOMICILIARI E DI SOSTEGNO FAMILIARE INNOVAZIONE E SPERIMENTAZIONE DI NUOVI INTERVENTI O SERVIZI Attivazione di almeno 5 spazi distinti per il doposcuola per bambini immigrati, in collaborazione con le scuole e l’associazionismo Attivazione di uno sportello di accoglienza per la facilitazione e la valutazione dell’inserimento scolastico Promuovere l'integrazione sociale del minore immigrato e della madre (corsi di alfabetizzazione di base e intensivi, educazione all’interculturalità) Sostegno alla donna immigrata durante la gravidanza e il parto (accompagnamento nella fruizione dei servizi Osservatorio delle immigrazioni sanitari di ostetricia, ginecologia e pediatria) e sostegno nell'affermazione del proprio ruolo familiare Pagina 104 di 167 Promuovere l'integrazione sociale del minore immigrato e della madre (corsi di alfabetizzazione di secondo livello con il coinvolgimento di studenti italiani) Ricerca sui motivi di esclusione sociale all’accesso dei servizi sanitari da parte delle donne immigrate Progetto formativo a supporto dell’integrazione delle donne immigrate nella Comunità montana Valle del Santerno Ricerca sui motivi di esclusione sociale all’accesso dei servizi sanitari da parte delle donne immigrate Studio di fattibilità per un’agenzia per la casa per i lavoratori in mobilità Definizione di un progetto per un Osservatorio permanente sull’accesso alla salute per le donne e le famiglie migranti INTERVENTI DI EMERGENZA Inserimento in luogo protetto dei minori stranieri non accompagnati da adulti di riferimento e valutazione per l’eventuale rimpatrio assistito Formalizzazione del processo tecnico – metodologico per la valutazione del rimpatrio assistito N.B. Le attività in corsivo sono rilevate anche nelle aree “diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” e “responsabilità familiari” che gestiscono la materia e il finanziamento iscritto nella relativa tabella 6. Pagina 105 di 167 TABELLA 4 - AMBITO TERRITORIALE DI EROGAZIONE: AREA IMMIGRAZIONE PROVINCIA AMBITO DISTRETTUALE Gestione alloggi di prima accoglienza INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI Avvio di una struttura di prima accoglienza per donne sole o con prole Studio di fattibilità per la ridefinizione delle risposte di prima accoglienza abitativa Gestione Sportello di prima accoglienza Potenziamento del Servizio di assistenza, consulenza e informazione legale INTERVENTI DIURNI E SEMIRESIDENZIALI Potenziamento del Centro interculturale per donne native e migranti Realizzazione di uno sportello di intermediazione tra domanda e offerta di alloggio Pagina 106 di 167 SUB AMBITO SINGOLO COMUNE Contributi economici Mediazione linguistica e culturale per i minori all’interno delle classi Mediazione linguistica e culturale per la responsabilizzazione delle madri nei percorsi scolastici dei figli INTERVENTI DOMICILIARI E DI SOSTEGNO FAMILIARE Estensione della mediazione linguistica e culturale a tutte le scuole del territorio Attivazione di almeno 5 spazi distinti per il doposcuola per bambini immigrati, in collaborazione con le scuole e l’associazionismo Attivazione di uno sportello di accoglienza per la facilitazione e la valutazione dell’inserimento scolastico Ambulatorio medico per cittadini stranieri irregolarmente presenti sul territorio nazionale Sostegno alla donna immigrata durante la gravidanza e il parto (accompagnamento nella fruizione dei servizi sanitari di ostetricia, ginecologia e pediatria) e sostegno nell'affermazione del proprio ruolo familiare INTERVENTI TERRITORIALI, A BASSA SOGLIA, DI PREVENZIONE Promozione dell'integrazione sociale del minore immigrato e della madre (corsi di alfabetizzazione di base e intensivi, corsi di alfabetizzazione di secondo livello con il coinvolgimento di studenti italiani educazione all’interculturalità) Ricerca sui motivi di esclusione sociale all’accesso dei servizi sanitari da parte delle donne immigrate Progetto formativo a supporto dell’integrazione delle donne immigrate nella Comunità montana Valle del Santerno Pagina 107 di 167 Studio di fattibilità per un’agenzia per la casa per i lavoratori in mobilità Definizione di un progetto per un Osservatorio permanente sull’accesso alla salute per le donne e le famiglie migranti Inserimento in luogo protetto dei minori stranieri non accompagnati da adulti di riferimento e valutazione per l’eventuale rimpatrio assistito INTERVENTI DI EMERGENZA Formalizzazione del processo tecnico – metodologico per la valutazione del rimpatrio assistito N.B. Le attività in corsivo sono rilevate anche nelle aree “diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” e “responsabilità familiar”i che gestiscono la materia e le modalità di gestione nella relativa tabella 5. Pagina 108 di 167 AGENZIA PER LA CASA PER I LAVORATORI IN MOBILITA’: LINEE DI INDIRIZZO PER UN’ IPOTESI DI FATTIBILITA’ La casa deve essere considerato un diritto universale. La garanzia di una casa accogliente e dignitosa, a canone sostenibile, con contratto sicuro e trasparente è parte integrante delle politiche sociali che si caratterizzano per favorire l’accoglienza, la coesione, l’integrazione. Anche nella politiche abitative vanno evitate, nel limite del possibile, logiche dettate dall’emergenza, perché producono effetti disgreganti a livello urbanistico e sociale. Possono essere attivati interventi di emergenza, in una logica di servizio alla persona, qualora siano chiare regole, tempi e responsabilità. La richiesta di case per lavoratori in mobilità e per le loro famiglie ha attualmente carattere molto esteso e richiede interventi differenziati, con la presenza di una pluralità di iniziative pubbliche e private e la contemporanea presenza di più soggetti che operino altresì sul versante culturale. E’ consapevolezza diffusa che sono estese sia le preoccupazioni relative a concedere case in affitto a cittadini non del luogo, sia le situazioni di rapporti senza legalità e rispetto delle condizioni elementari di vita. L’idea di costruire un’agenzia per la casa a favore dei lavoratori in mobilità appare un obiettivo coerente all’analisi fin qui brevemente delineata. Gli obiettivi dell’Agenzia sono: acquisire la disponibilità di vani in affitto presso le abitazioni dei residenti per ospitalità temporanee favorire la locazione di alloggi , ponendosi come punto di incontro tra proprietari ed inquilini nella salvaguardia degli interessi e dei diritti delle parti; stimolare l’utilizzo ed il recupero del patrimonio edilizio esistente e disponibile, attraverso interventi di auto manutenzione e contratti prolungati garantire un sistema di garanzie per i locatari privati (fondo rotazione crediti, depositi cauzionali, interventi straordinari, ecc) studiare formule diverse a favore dei locatari :benefici fiscali, livelli di tassazione locale, ecc sostenere la disponibilità dei soggetti pubblici e privati a costruire nuovi alloggi in affitto fornire la necessaria assistenza legale ed assicurativa Pagina 109 di 167 compiere qualsiasi operazione finanziaria , bancaria, mobiliare ed immobiliare utile allo scopo Si ritiene opportuno proporre uno studio di fattibilità , da concludersi entro l’anno 2002 che veda operativamente impegnati fin dalla fase progettuale oltre i soggetti pubblici, adeguatamente coordinati tramite il Circondario, i rappresentanti delle imprese e dei lavoratori, la cooperazione, che per sua natura può svolgere un ruolo attivo molto importante e le fondazioni bancarie. Aldilà dell’ipotesi Agenzia, sul tema casa si segnala l’esigenza più complessiva dell’aumento e di un miglior utilizzo del patrimonio ERP (recupero alloggi vuoti, applicazione Legge Regionale). Pagina 110 di 167 GLI INTERVENTI PROGRAMMATI PER AFFRONTARE IL PROBLEMA CASA COMUNI DEL TERRITORIO ISTITUZIONE PER LA GESTIONE DEI SERVIZI SOCIALI DI C.S.P.T. TERZO SETTORE Gestione patrimonio Edilizia Residenza Pubblica Gestione patrimonio Edilizia Residenza Pubblica UNICOOP- Gestione degli alloggi in affitto (a canone contenuto) Gestione fondo sociale per l'affitto Gestione fondo sociale per l'affitto UNICOOP- Ampliamento patrimonio da destinare all'affitto a favore di anziani e famiglie svantaggiate Tavolo di lavoro del Circondario di Imola per programmare e armonizzare gli interventi dei Comuni COOPERAZIONE IMOLESE- Progetto Tavolo di lavoro del Circondario "Insieme - Cooperare per Imola": di Imola per programmare e soluzione abitative per i lavoratori in armonizzare gli interventi dei mobilità, l'ipotesi di un'agenzia per la Comuni casa. Consulta economica del Circondario: Commissione tecnica per l'elaborazione di progettualità specifiche. Gestione alloggi sociali UNICOOP- Progetto "Gerico" (locazione permanente per anziani) ARC-EN-CIEL - Gestione struttura di prima accoglienza (n. 19 posti), ristrutturazione per ampliamento dell'accoglienza di n. 5 posti, attività di reperimento alloggi in affitto (n. 9 nel 2001) Utilizzo della leva fiscale come incentivo al mercato dell'affitto privato (Imola) Programma di intervento per l'incremento di patrimonio pubblico in locazione permanente (Imola) Acquisto alloggi da ACER Programma intervento interistituzionale per la costruzione di alloggi a canone contenuto Aiuto alle giovani coppie per l'acquisto della prima casa (sostegno nel pagamento dei ratei dei mutui) Interventi di ripristino su alloggi pubblici da ri-affittare Interventi manutentivi Interventi a favore dell'emergenza abitativa Sportello casa-immigrati (Consorzio) Pagina 111 di 167 DEFINIZIONE DI UN PROGETTO PER UN OSSERVATORIO PERMANENTE SULL’ACCESSO ALLA SALUTE PER LE DONNE E LE FAMIGLIE MIGRANTI IN ITALIA L’esperienza diretta ha messo in luce in questi anni la rilevanza dell’impatto che la variabile culturale esercita sulla percezione della salute e sull’espressione della domanda di assistenza. Che l’integrazione sia un elemento cruciale, è dimostrato dal fatto che esiste una stretta correlazione tra i problemi di salute dei migranti e i fattori di rischio socio-ambientali e di emarginazione che li caratterizzano. Il processo di cambiamento cui deve far fronte l’immigrato richiede una continua messa in discussione della propria identità storica e culturale. Il patrimonio di salute in dotazione all’immigrato si dissolve sempre più rapidamente per una serie di fattori di rischio: il malessere psicologico legato alla condizione di migrante, lo svolgimento di lavori usuranti e precari, a volte rischiosi e non tutelati, il degrado abitativo, l’assenza di supporto familiare e l’isolamento, il clima e le abitudini alimentari differenti, le discriminazioni frequenti, anche di tipo istituzionale In Italia la recente normativa nazionale sull’immigrazione (legge quadro 40/1998) e i successivi decreti attuativi garantiscono il diritto alla salute e l’accesso ai servizi sociosanitari alle persone immigrate e in particolare tutelano la maternità e la salute delle donne. Inoltre, nel Piano Sanitario Nazionale 2001-2003 i migranti vengono espressamente compresi tra i soggetti deboli di cui il Piano si propone di rafforzare la tutela, attraverso un quadro legislativo favorevole, un miglioramento dell’informazione e cambiamenti nei modelli organizzativo-gestionali dei servizi. Tuttavia, come si evince dall’ultimo rapporto del Dipartimento Affari Sociali, molto deve essere fatto per garantire una reale fruibilità dei servizi da parte dei migranti, soprattutto applicando una prospettiva olistica che consideri come le politiche del lavoro, dell’istruzione della casa condizionano in modo rilevante la salute psico-fisica degli individui e le loro possibilità di integrazione. Dal rapporto emerge infatti che esistono ancora sistematiche disparità e disuguaglianze sociali tra differenti gruppi socio-economici della popolazione. I dati statistici più recenti e dettagliati riguardano in gran parte la salute riproduttiva delle donne migranti. Da questi dati emerge che spesso il parto e la maternità sono vissute dalle donne migranti in solitudine, aggravata da difficoltà di comprensione e da senso di inadeguatezza. Una ricerca condotta dall’istituto Superiore della Sanità nel 1999 ha evidenziato una grave “sottoesposizione assistenziale” delle donne straniere rispetto alle Pagina 112 di 167 italiane, che si esplicita con un basso ricorso a servizi di cura e prevenzione e un conseguente ricorso frequente ai servizi di pronto Soccorso degli Ospedali , ad un aumento dei parti cesarei (tre volte superiore alla percentuale delle donne italiane) e dei tassi di mortalità perinatale. Una delle sfide odierne dei professionisti della salute è quella di intrecciare il proprio sapere alle diversità delle culture di appartenenza ed attrezzarsi per sperimentare risposte innovative. Esiste inoltre un problema di esercizio del diritto alla salute, già riconosciuto dalle legge 40 : infatti, i dati rilevati alla fine dell’anno 2000 ci indicano che solo il 50% degli immigrati aventi diritto si iscrivono al Servizio Sanitario Nazionale e questo non può essere attribuito a incapacità di orientamento o a difficoltà burocratiche. Esiste un problema di accessibilità più globale, strutturale, sociale e culturale, da affrontare per rendere fruibile il sistema dei servizi esistenti e migliorare l’efficacia dell’incontro domanda di salute-offerta di servizi. Le politiche dei servizi, in ambito comunale e regionale mettono in evidenza una risorsa ricca di elaborazione ed esperienze. Si può affermare che nel corso degli ultimi cinque anni l’ambito locale è stato il livello in cui c’è stata più innovazione e concretezza. Le innovazioni progettuali si sono misurate con la diversificazione dei bisogni lungo il ciclo di vita, la difficile conciliazione tra impegni di cura e di lavoro, i rilevanti mutamenti demografici, la crescita delle disuguaglianze, sperimentando nuove modalità di concertazione tra soggetti pubblici e soggetti privati, promuovendo relazioni di reciprocità e responsabilità, e una cultura dei servizi non discriminante e pienamente consapevole delle risorse di cura e degli spazi pubblici di riconoscimento sociale. Negli ultimi dieci anni le trasformazioni delle politiche sociali hanno ricondotto il dibattito sui parametri della coesione sociale, in particolare sulla necessità di invertire i processi di deprivazione e destituzione delle capacità di scelta e di azione delle persone, riformulando quindi la posizione dei destinatari degli interventi, e sulla necessità di sperimentare nuovi modelli di integrazione delle politiche Tuttavia, le politiche della differenza e dell’accoglienza, che hanno caratterizzato molti interventi mirati con la conseguente apertura di servizi ad hoc per donne immigrate, hanno rivelato elementi di debolezza e hanno in qualche caso ritardato il processo di integrazione delle donne nella società italiana, relegandole in spazi di emarginazione e di esclusione. Questo perché il riconoscimento della differenza culturale non basta da solo ad alleviare certe forme di oppressione che hanno molteplici radici economiche e sociali, che potrebbero essere superate solo intrecciando riconoscimento culturale, nuove politiche di redistribuzione e uguali diritti di cittadinanza. Pagina 113 di 167 Paradossalmente, l’avvio di alcuni servizi innovativi rivolti a gruppi di soggetti emarginati apparentemente rispettosi della loro diversità culturale e dei loro bisogni, ha in realtà indebolito l’immagine di queste persone come soggetti di diritto e ne ha accentuato l’immagine di fragilità e il conseguente bisogno di assistenza. Partendo da questa premessa l’Associazione Trama di Terre ha proposto e ottenuto il finanziamento, nell’ambito del Programma contro l’esclusione sociale della Commissione Europea, di un progetto di ricerca dell’accesso alla salute per le donne e le famiglie migranti in Italia. Tale progetto è diventato una risorsa del sistema integrato dei servizi. Il suo naturale proseguimento sarà la creazione di un Osservatorio permanente sull’accesso alla salute per le donne migranti in Italia . Tale osservatorio si occuperà anche della costruzione del relativo sito web per la raccolta e la messa in rete di materiale e la creazione di un forum virtuale di discussione. Si ipotizza di lavorare già da quest’anno su tale progetto da presentare come rete al prossimo Programma contro l’esclusione sociale della Commissione Europea. Pagina 114 di 167 3.6 AREA CONTRASTO ALL’ESCLUSIONE – POVERTÀ – DIPENDENZE TABELLA 2 - FATTORI POSITIVI E CRITICI EMERGENTI DALL’ANALISI DI DOMANDA ED OFFERTA FATTORI POSITIVI Presenza di servizi FATTORI CRITICI Carenza di risposte residenziali per l’emergenza Presenza gruppi di auto-aiuto Pagina 115 di 167 TABELLA 3 - PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI 2002 AREA CONTRASTO ALL’ESCLUSIONE – POVERTÀ – DIPENDENZE CONSOLIDAMENTO SVILUPPO E MIGLIORAMENTO Differenziare le strutture destinate a pazienti psichiatrici su specifiche tipologie di utenza e di intervento integrato sul territorio Gestione appartamenti di servizio INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI INNOVAZIONE E SPERIMENTAZIONE DI NUOVI INTERVENTI O SERVIZI Progetto regionale "Oltre la strada”: convenzionamento con associazione per l'inserimento in nuclei familiari di donne disponibili ad abbandonare la prostituzione Gestione delle 8 comunità residenziali per cronicità psichiatrica Sostegno all’inserimento sociale INTERVENTI DIURNI E SEMIRESIDENZIALI INTERVENTI DOMICILIARI E DI Interventi di transizione al lavoro: progetti provinciali di formazione, borse lavoro, collaborazione con cooperative sociali di tipo B Progettazione per l’ introduzione dell’istituto del Reddito Minimo di Inserimento sul territorio Interventi a integrazione del reddito SOSTEGNO FAMILIARE Pagina 116 di 167 Sostegno a gruppi di auto-aiuto di familiari e utenti psichiatrici Verifica gestione protocollo introduzione eventuali modifiche SERT e Attivazione di una consulta sulle tossicodipendenze e sulle dipendenze da alcool con il coinvolgimento del terzo Costituzione di una rete significativa di rapporti settore, delle OO.SS., dei Comuni e tra il Servizio e le associazioni di volontariato dell'AUSL Imola Definizione e gestione di progetti sulla prevenzione delle tossicodipendenze e delle dipendenze da alcool INTERVENTI TERRITORIALI, DI ORIENTAMENTO E PREVENZIONE Studio del fenomeno prostituzione nel territorio del Consorzio (collaborazione con le forze di polizia e Associazioni del territorio), verifica risultati ed eventuale ridefinizione dell'azione di accoglienza Analisi e valutazione del fenomeno povertà a livello territoriale e relativo progetto di intervento Tavolo per la transizione al lavoro delle fasce socialmente svantaggiate INTERVENTI DI EMERGENZA Progetto regionale "Oltre la strada: convenzionamento con associazione per l'inserimento in nuclei familiari di donne disponibili ad abbandonare la prostituzione Pagina 117 di 167 TABELLA 4 - AMBITO TERRITORIALE DI EROGAZIONE: AREA CONTRASTO ALL’ESCLUSIONE - POVERTA’- DIPENDENZE SUB AMBITO PROVINCIA Gestione delle 8 comunità residenziali per cronicità psichiatrica INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI INTERVENTI DIURNI E SEMIRESIDENZIALI SUB AMBITO AMBITO DISTRETTUALE Differenziare le strutture destinate a pazienti psichiatrici su specifiche tipologie di utenza e di intervento integrato sul territorio Interventi di transizione al lavoro: progetti provinciali di formazione, borse lavoro, collaborazione con cooperative sociali di tipo B CONSORZIO SERVIZI SOCIALI DI IMOLA ISTITUZIONE PER LA GESTIONE DEI SERVIZI SOCIALI DI CASTEL S. PIETRO T. Gestione appartamenti di servizio Progetto regionale "Oltre la strada”: convenzionamento con associazione per l'inserimento in nuclei familiari di donne disponibili ad abbandonare la prostituzione Interventi di transizione al lavoro: progetti provinciali di formazione, borse lavoro, collaborazione con cooperative sociali di tipo B Interventi di transizione al lavoro Sostegno all’inserimento sociale Sostegno all’inserimento sociale Interventi a integrazione del reddito INTERVENTI DOMICILIARI E DI SOSTEGNO FAMILIARE Interventi a integrazione del reddito Costituzione una rete significativa di rapporti tra il Servizio e le associazioni di volontariato Gestione Protocollo SERT Progettazione per l’introduzione dell’istituto del Reddito Minimo di Inserimento sul territorio Sostegno a gruppi di auto-aiuto di familiari e utenti psichiatrici INTERVENTI TERRITORIALI, A BASSA SOGLIA, DI PREVENZIONE Interventi a integrazione del reddito Tavolo per la transizione al lavoro delle fasce socialmente Definizione e gestione di progetti sulla svantaggiate prevenzione delle tossicodipendenze e delle dipendenze da alcool Pagina 118 di 167 Verifica gestione protocollo SERT e introduzione eventuali modifiche Attivazione di una consulta sulle tossicodipendenze e sulle dipendenze da alcool con il coinvolgimento del terzo settore, delle OO.SS., dei Comuni e dell'AUSL Imola Analisi e valutazione del fenomeno povertà a livello territoriale e relativo progetto di intervento Studio del fenomeno prostituzione nel territorio del Consorzio (collaborazione con le forze di polizia e Associazioni del territorio), verifica risultati ed eventuale ridefinizione dell'azione di accoglienza INTERVENTI DI EMERGENZA Progetto regionale "Oltre la strada”: convenzionamento con associazione per l'inserimento in nuclei familiari di donne disponibili ad abbandonare la prostituzione Pagina 119 di 167 LA PROGETTAZIONE PER L’INTRODUZIONE DEL REDDITO MINIMO DI INSERIMENTO NEL TERRITORIO IMOLESE Le situazioni di povertà degli utenti dei servizi sociali e socio-sanitari del territorio imolese, sono state tradizionalmente affrontate con una gamma di prestazioni che comprendono i contributi economici. Tali prestazioni si collocano all’interno di un progetto complessivo di reinserimento sociale della persona o del nucleo familiare. Vale a dire che anche il contributo economico ha una funzione non di tipo assistenziale, ma, se pur funzionale a rispondere a un bisogno immediato, è collegato ad altri interventi che aiutino l’utente a fuoriuscire dalla marginalità (sostegno all’inserimento lavorativo, percorsi di emancipazione dalle dipendenze, ecc…). All’interno dei servizi pubblici era già in corso una riflessione sulla necessità di modificare il Regolamento che sovrintende all’erogazione di contributi, perché si riferiva a parametri non più aderenti alla realtà. Il Gruppo di lavoro del Piano di Zona Area disabilità, ha proposto la sperimentazione del Reddito Minimo di Inserimento, così come previsto dalla L.328/00 e dalle Linee guida regionali per la predisposizione del Piano di zona. Il nostro territorio non era compreso in quelli oggetto della precedente sperimentazione nazionale, ma le verifiche di quell’esperienza, ci fanno pensare che ben si innesterebbe un una rete dei servizi sociali che,culturalmente e metodologicamente, già condivide quelle premesse filosofiche. La nostra proposta è di utilizzare l’anno 2002 per progettare l’applicazione dell’istituto del Reddito Minimo di Inserimento nel nostro territorio a risorse invariate. Non sono, infatti, previsti altri flussi specifici di finanziamento, per cui si possono destinare alla sperimentazione le risorse attualmente previste per i contributi economici, compresi quelli utilizzati a sostegno degli inserimenti lavorativi protetti (cosiddette “borse lavoro” e similari). Lo strumento operativo potrebbe essere il nuovo Regolamento dei contributi economici modificato in questa chiave. Pagina 120 di 167 VERBALE DI ACORDO SULEL POLITICHE PER LA SALUTE MENTALE E PER IL WELFARE LOCALE PREMESSA Il dibattito sviluppatosi negli ultimi mesi intorno ai temi della psichiatria e della salute mentale, ha indotto la comunità locale e in particolare i soggetti attuatori delle politiche socio-assistenziali e sanitarie a una riflessione sullo stato sociale realizzato nel territorio e sulle esigenze e possibilità di un suo adeguamento e sviluppo. E' convinzione comune che il livello di servizi e strutture realizzati siano elevati e di qualità, come pure all'avanguardia siano stati gli interventi attuativi della legge 180/78 rivolti al superamento dei presidi manicomiali. Questo giudizio non esclude l'esigenza di continuare la verifica delle esperienze fatte sia per superare i problemi, che per migliorare ulteriormente la qualità dei servizi. In questo ambito si individuano punti di criticità nei ruoli e nei livelli di responsabilità dei vari soggetti. I risultati conseguenti sono il frutto di un efficace rapporto di partnership tra EE. PP .e Privato Sociale che va sicuramente confermato e potenziato sviluppando una maggiore e più ampia concertazione anche nella fase progettuale. Alla luce delle esperienze maturate, si valuta necessario e possibile realizzare nel nostro territorio un ulteriore "salto di qualità" teso alla costruzione di un Welfare di Comunità universale, in cui le categorie più deboli trovino pieno diritto di cittadinanza. Ciò significa, con riguardo alle persone disabili, superare una visione riduzionistica del concetto di malattia e avviare percorsi tesi al miglioramento delle condizioni di salute e più complessivamente di benessere e integrazione sociale della persona e della propria famiglia. Infatti la condizione di benessere o di malessere mentale delle persone, che in un continuum sfuma nella vera e propria malattia, è grandemente condizionata dalla organizzazione sociale, dai suoi valori e modelli, dai suoi processi relazionali. D'altra parte, le risposte che mirano alla promozione della salute e alla cura della malattia mentale, se vogliono comprenderla ed attivare processi efficaci, debbono collocare le persone nel loro preciso contesto e coinvolgere, stimolare, responsabilizzare quel contesto sociale a farsi carico del problema degli "altri". Pagina 121 di 167 Tutto ciò premesso assumono particolare rilievo i seguenti obiettivi: 1) Sostenere e sviluppare l'autonomia e le capacità possibili delle persone portatrici di disagio psichico e sociale (pazienti e loro familiari) al fine di renderli sempre più protagonisti dei processi e delle scelte di salute che li riguardano. 2) Potenziare e diversificare le opportunità di integrazione ed inserimento sociale per coloro che si trovano in situazione di grave disagio psichico e sociale, attraverso progetti personalizzati di riabilitazione, inserimento sociale e lavorativo, piani di apprendimento, recupero di capacità, creazioni di reti di servizi sempre più articolate. 3) Sviluppare la cultura delle diversità, intesa come risorsa da includere e non come limite da escludere, attraverso azioni di promozione, informazione e sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza e in particolare al mondo della scuola, finalizzate alla costruzione di reti solidali che contrastino lo stigma ed il pregiudizio, favorendo una cultura di accoglienza e integrazione. 4) Mettere in atto concrete iniziative di prevenzione, intese sia come azioni volte a sviluppare la conoscenza e la diffusione tra la popolazione di comportamenti che favoriscano il mantenimento della salute, sia come rete di servizi che consentano di intervenire prima che si instaurino percorsi di cronicizzazione della malattia, particolarmente di quella mentale, riducendo il più possibile la disabilità sociale che solitamente si accompagna alle situazioni di disagio psichico. 5) Adottare la concertazione nella programmazione degli interventi e dei servizi sanitari e sociali valorizzando competenze e professionalità dei vari soggetti locali interessati, riconoscendo alla cooperazione sociale e più complessivamente al terzo settore, in virtù del loro radica mento nel tessuto sociale, capacità di lettura dei bisogni e dinamicità nella elaborazione di risposte da svilupparsi con l'obiettivo di coniugare sempre più qualità e professionalità nei servizi, attivazione di reti sociali diffuse, coinvolgimento della comunità locale. 6) Qualificare e riorganizzare le strutture e i servizi già attivati perseguendo obiettivi di qualità e sicurezza sia per gli assistiti che per gli operatori impiegati, promuovendo una costante formazione del personale, d'intesa fra pubblico e privato e la definizione delle rispettive responsabilità. Pagina 122 di 167 Per avviare la pratica attuazione degli obiettivi le parti concordano di attivare le seguenti azioni: l) Costituire un tavolo di concertazione sul Welfare composto da Az. U5L, EE.LL., Associazioni Cooperative, Ass. Volontariato e Famigliari, 00.55. e altri eventuali soggetti pubblici e privati, con il compito di individuare obiettivi, proposte e priorità programmatiche per la definizione delle politiche socio-sanitarie, strumenti e mezzi per la relativa realizzazione. Il tavolo, inoltre, propone: Forme di rilevazione dei dati per una lettura e analisi dei bisogni sociali e di salute presenti sul territorio .Interventi operativi specifici in rapporto alle criticità rilevate, .Modalità di verifiche organizzative dei servizi tese a obiettivi di qualità, efficienza, efficacia delle prestazioni. .Modalità di verifica attuativa dei programmi approvati. In questo percorso al tavolo di concertazione sul Welfare sono riconosciute specifiche funzioni propositive al processo di committenza per la definizione dei piani per la salute (DPR. 229/99) e del Piano di Zona (L. 328/2000). AI tavolo di concertazione sul Welfare fa riferimento il " tavolo di concertazione sulla salute mentale" istituito il 21/2/2001 che mantiene, così come altri settori di intervento, proprie specificità tecniche, operative e propositive. 2) Costituire un Osservatorio territoriale sugli appalti composto dalle parti firmatarie del presente accordo, che definisca parametri di costo in rapporto alla qualità delle prestazioni da considerare nella stesura dei capitolati di appalto e più complessivamente attui un monitoraggio delle condizioni di aggiudicazione a livello locale. Tale Osservatorio, collegato con l'Osservatorio Provinciale sulla Cooperazione Sociale della Provincia di BO, potrà essere localizzato presso il Circondario. La costituzione dell'Osservatorio è demandata al tavolo di concertazione sul Welfare. 3) Nella definizione di appalti e convenzioni computare costi non inferiori alle tabelle previste dal C.C.N.L. per le cooperative del settore socio-sanitario incrementati dagli oneri sulla sicurezza del lavoro come stabilito dal Decreto Salvi. Visto la Legge riferita alla figura del Socio Lavoratore, le parti, esprimono la volontà di ricercare condizioni per anticipare la massima scadenza legislativa dei 5 anni impegnandosi a salvaguardare gli aspetti previdenziali dei soci lavoratori. AI fine di anticipare la scadenza legislativa, nei capitolati di appalto, normativa permettendo, verranno attribuiti maggiori punteggi di qualità a tutte le Cooperative Sociali che andranno ad equiparare il regime contributivo dei soci a quello dei dipendenti. Pagina 123 di 167 4) Incentivare progetti innovativi nel campo della prevenzione, della riabilitazione e della promozione culturale, finalizzati all'integrazione sociale e all'inserimento lavorativo di cittadini in situazioni di disagio psichico e sociale. A tal fine I'AUSL e i Comuni, come riportato nel documento approvato in data 21/2/2001, si impegnano a garantire ogni anno specifiche risorse da destinare alla attivazione di progetti di nuova realizzazione oltre che a progetti di miglioramento continuo della qualità dei servizi già in essere. Tali progetti dovranno rispondere alle finalità e agli obiettivi individuati dal Tavolo di Concertazione e garantire efficacia e qualità degli interventi sviluppando reti sociali diffuse con il coinvolgimento attivo delle comunità locale. 5) Dare attuazione al documento, "Sintesi condivisa degli elaborati prodotti dai gruppi di lavoro delle Comunità in merito all'aggiornamento delle modalità di gestione, di coordinamento degli interventi e di verifica dei programmi terapeutico -riabilitativo -assistenziali" del 13.11.2000. Vanno quindi individuate e attuate le azioni concrete in grado di valorizzare le competenze di tutti i soggetti interessati nel rispetto delle reciproche autonomie attraverso la definizione di "responsabilità, procedure, forte informazioni, disponibilità delle integrazione, relazioni certe, livelli di formazione degli operatori, risorse necessarie. Presidente Conferenza dei Sindaci Direttore generale A.U.SL. Presidente Consorzio Sevizi Sociali Presidente Confcooperative Presidente Lega delle Cooperative Presidente Associazione Ca’ del Vento Presidente Associazione E pass e Temp Gruppo Auto – Aiuto Familiari Insieme Segretario C.G.I.L. Segretario C.I.S.L. Segretario U.I.L. Pagina 124 di 167 COOPERATIVA SOCIALE " IL SORRISO" s.a.l. FONTANELICE AZIONI ATTUALI Costituita nel 1984 in una proficua collaborazione pubblico - privato sociale, enumera tra i soci fondatori i Comuni di Imola, Castel Del Rio, Fontanelice, Borgo Tossignano, Mordano, gestisce le Comunità Terapeutiche riconosciute dalla Regione E.R. per il recupero di soggetti Di ambo i sessi, singoli o in coppia anche con prole. Opera nelle sedi di Fontanelice via Torre 8 - 9 - 11 e a Borgo Tossignano via Santerno 1/b, ospita mediamente circa 50 persone. Nel 2002nella pianificazione della C.T. sono previste le seguenti azioni di sviluppo e miglioramento STRUTTURA AZIONI DI SVILUPPO C.T. Maschile residenziale "Il Busco" via Torre 9 posti 16 - lavori in corso per miglioramento del comfort - adeguamento della cucina alle norme d' igiene - programma terapeutico biennale "Ulisse" - progetto "L' ultimo bicchiere" per recupero di soggetti anche alcoldipendenti - sviluppo attività ergoterapeutiche finalizzate al futuro reinserimento lavorativo C.T. Femminile residenziale Con o senza prole al seguito "Villa Traversa" via Torre 8/10 posti 30 - lavori in corso per formazione di vano cucina a norma - miglioramento del comfort alberghiero - miglioramento del progetto biennale " Una Casa per Virginia Woolf" - miglioramento progetto educativo dei minori - formazione del personale Casa per Coppie o Famiglie Reinserimento "Casoncello" Via Torre 11, Posti 12 - miglioramento del comfort residenziale con messa a norma della centrale termica; - formazione psicologica di gruppo familiare - sperimentazione di pratiche lavorative con attività di formazione presso ditte artigiane Strutture di reinserimento Individuale maschile e femm.le Borgo Tossignano via Codrignano Imola via Selice Posti 12 - pratiche lavorative esterne mediante borse lavoro o tirocini formativi - azione di ripuntualizzazione del vissuto terapeutico - preparazione ad affrontare i problemi della quotidinità Per tutte le strutture : costante attività di formazione del personale, collaborazione costante col SER.T. dell' AUSL di Imola, col Consorzio Servizi Sociali e con i Ser.T e i Servizi Sociali di provenienza degli ospiti Pagina 125 di 167 3.7 TITOLARITÀ DEGLI INTERVENTI, MODALITÀ DI PRODUZIONE E GESTIONE DEI SERVIZI Tabella 5 - Titolarità dell’intervento e forme di gestione – area responsabilità familiari – area diritti dell’infanzia e dell’adolescenza – area disabilità – area anziani – area immigrazione – area contrasto all’esclusione – povertà - dipendenze Pagina 126 di 167 - TITOLARITÀ DELL’INTERVENTO E FORME DI GESTIONE – AREA RESPONSABILITÀ FAMILIARI - CONSORZIO Gestione di una casa alloggio, in convenzione con l’Associazione “la Cicoria” per l'accoglienza temporanea di donne maltrattate o in difficoltà INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI Attivazione di percorsi di autonomia sociale e di tutela ambientale per le donne inserite e per i loro figli (in particolare per facilitare il reperimento di alloggi e lavoro) X X INTERVENTI DIURNI E SEMIRESIDENZIALI INTERVENTI DOMICILIARI E DI SOSTEGNO FAMILIARE Centro per le famiglie (corsi, gruppi di lavoro, mediazione familiare, assegni di maternità e nucleo familiare, consulta comunale del volontariato …) X Pagina 127 di 167 X ALTRE FORME (specificato) AUSL ISTITUZIONE O AZIENDA SPECIALE (SPECIFICARE) DELEGA AUSL AFFIDAMENTO IMPRESA SOCIALE COMUNE DI IMOLA FORME DI GESTIONE DIRETTA TITOLARITA’ DELL’INTERVENTO CONV. NE VOLONTARIATO TABELLA 5 Sperimentazione, previo approfondimento giuridico, di una regolamentazione per la contribuzione economica durante la fase di allontanamento del minore dalla famiglia X Consolidamento e formalizzazione operativa dell’integrazione con le associazioni che svolgono attività di sostegno economico e sociale X Sostegno economico e sociale X Contributi economici di varia natura X Realizzazione di un Protocollo d'intesa con la neuropsichiatria infantile X Sperimentazione dei "prestiti sull'onore" a favore di famiglie che si trovano in una condizione transitoria di difficoltà: redazione progetto, verifica risorse disponibili, primi interventi e monitoraggio risultati X Mediazione del conflitto familiare, sia come parte di una prescrizione dell'autorità giudiziaria, che sulla base di un accesso spontaneo X Mediazione del rapporto tra famiglie disagiate e società esterna, con particolare riferimento al mondo della scuola e dei servizi sanitari X Mediazione del rapporto genitori/figli nella gestione del "diritto di visita" per i genitori non conviventi X Predisposizione di forme di accoglienza psicosociale adeguata, con il coinvolgimento dell’associazionismo X Sostegno e indirizzo educativo alle famiglie in difficoltà, in particolare alle famiglie con minori colti in flagranza di reato X INTERVENTI TERRITORIALI, A BASSA SOGLIA, DI Sostegno alla funzione genitoriale ( vedi scheda progetto n° 2-3 del Piano territoriale 285/97) X PREVENZIONE Attività di sensibilizzazione al tema del maltrattamento intrafamiliare anche tramite iniziative nelle scuole X Pagina 128 di 167 X X Promuovere l'integrazione sociale del minore immigrato e della madre: (vedi scheda progetto n° 5 del Piano territoriale 285/97) X (*) (* convenzione con associazione) Sostegno alla donna immigrata durante la gravidanza e il parto (accompagnamento nella fruizione dei servizi sanitari di ostetricia, ginecologia e pediatria) e sostegno nell'affermazione del proprio ruolo familiare (* convenzione con associazione) X (*) Osservazione/prevenzione del disagio familiare e intervento precoce di sostegno attraverso i Centri Gioco (**da individuare) X (**) Sperimentazione in un plesso scolastico di Imola di accompagnamento comune di bambini a scuola X Predisposizione strumento informativo sulle opportunità sociali, da distribuire alle nuove famiglie (**da individuare) Baby sitting per i bambini delle madri che frequentano corsi di alfabetizzazione INTERVENTI DI EMERGENZA Gestione di due case alloggio per l'accoglienza temporanea in convenzione con associazioni) per il sostegno alle donne maltrattate o in difficoltà Pagina 129 di 167 X (**) X X AREA DIRITTI DELL’INFANZIA Inserimento in struttura di tipo educativo di minori allontanati dalla famiglia e non inseribili in famiglie affidatarie. Per il 2002 riduzione degli inserimenti di minori allontanati dalla famiglia in strutture protette di tipo educativo. (Obiettivi: non inserire minori di anni 13; non effettuare inserimenti superiori ad un anno per minori di anni 15) X Inserimento di minori nel centro diurno "Peter Pan", gestito dal Consorzio Per il 2002 aumento da 10-12 a 15 dei posti disponibili a parità di costi X X Servizi alla prima infanzia X X Centri estivi e soggiorni di vacanza X INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI INTERVENTI DIURNI E SEMIRESIDENZIALI DELEGA AUSL AUSL Inserimento di minori nel Centro Alice dell’associazione “La Cicoria” Pagina 130 di 167 X X X ALTRE FORME (specificato) CONSORZIO COMUNE ISTITUZIONE O AZIENDA SPECIALE (SPECIFICARE) FORME DI GESTIONE DIRETTA TITOLARITA’ DELL’INTERVENTO AFFIDAMENTO IMPRESA SOCIALE - TITOLARITÀ DELL’INTERVENTO E FORME DI GESTIONE: CONV. NE VOLONTARIATO TABELLA 5 Centro per la valutazione prevenzione e cura dei traumi da maltrattamento e abuso dei minori X(***) (*** Convenzione capofila AUSL Bologna città) INTERVENTI DOMICILIARI E DI SOSTEGNO FAMILIARE Inserimento di minori in contesti educativi diurni gestiti da enti del terzo settore (associazioni). Qualificazione dell’intervento offerto X Valutare le coppie e i singoli candidati ai progetti di affido familiare X Gestione dei casi di singoli affidi familiari X Convegno sul tema dell'affido familiare X Miglioramento del coordinamento delle famiglie affidatarie e aumento del loro numero (obiettivo 5 famiglie in più per il 2002) con il coinvolgimento dell'associazionismo X Sensibilizzazione della comunità alle tematiche dell'affido eterofamiliare tramite almeno 3 iniziative pubbliche; completamento e distribuzione libro-documento sull'esperienza delle famiglie affidatarie imolesi X Attivazione di almeno 5 spazi distinti per il doposcuola per bambini immigrati, in collaborazione con le scuole e l'associazionismo (vedi progetto n° 5 del Piano territoriale L.285/97) (*Convenzione con X (*) associazione) Attivazione di uno sportello di accoglienza per la facilitazione e valutazione dell’inserimento scolastico (vedi progetto n° 5 del Piano territoriale L.285/97) X*) (*Convenzione con associazione) Pagina 131 di 167 INTERVENTI TERRITORIALI, A BASSA SOGLIA, DI PREVENZIONE Mediazione linguistica e culturale per i minori immigrati all'interno delle classi X Mediazione linguistica e culturale per la responsabilizzazione delle madri immigrate nei percorsi scolastici dei figli X Estendere la mediazione linguistica e culturale a tutte le scuole del territorio X Informare, formare e valutare le coppie candidate all'adozione internazionale e nazionale X Sostenere le famiglie adottive durante la prima fase di accoglienza del figlio adottato X Formalizzazione di un documento tecnico sul processo di formazione-valutazione delle adozioni. Contenere le istruttorie entro i tempi stabiliti dalla legge (4 mesi dalla dichiarazione di disponibilità) X Sostegno educativo domiciliare a minori appartenenti a nuclei familiari multiproblematici X Progetti di recupero di minori colti in flagranza di reato X Programma adolescenza e salute mentale X Centri giovanili: vedi scheda progetto n° 1 del Piano territoriale 285/97 X Prevenzione del disagio in ambito scolastico: vedi scheda progetto n° 4 del Piano territoriale 285/97 X Coordinamento operativo con la scuola, i servizi sanitari e le forze dell'ordine. Attuazione di almeno un'iniziativa di sensibilizzazione con la scuola Pagina 132 di 167 X Coordinamento Provinciale e formazione affido e adozione (**** Gruppo di lavoro provinciale) Trattazione dei singoli casi di abuso, in rapporto con l’equipe multiprofessionale creata a livello provinciale X(****) X Interventi socio-educativi extrascolastici X Apertura “Spazio Sportello” per la prevenzione all’uso degli stupefacenti c/o i Centri giovanili X Allargamento ai nidi e alle scuole dell’Infanzia comunali dei “gruppi operativi misti” per la riflessione sui casi (**da individuare) INTERVENTI DI EMERGENZA X (**) Inserimento in luogo protetto dei minori stranieri non accompagnati da adulti di riferimento e valutazione per l'eventuale rimpatrio assistito X Collocazione residenziale emergente, all’interno di un accordo con le forze dell’ordine, presso l’istituto s. Caterina X Formalizzazione del processo tecnico-metodologico per la valutazione del rimpatrio assistito X Individuazione di una struttura di accoglienza residenziale emergente per ragazze X Rete di accoglienza per bambini 0/6 anni in stato di abbandono (*****Convenzione tra Comuni e AUSL, gestione affidata al Comune di Bologna) Pagina 133 di 167 X(*****) TABELLA 5 - TITOLARITÀ DELL’INTERVENTO E FORME DI GESTIONE AREA DISABILI PROVINCIA INTERVENTI TERRITORIALI, A BASSA SOGLIA, DI Gestione del progetto EQUAL “P.O.R.T.I.C.I.” in ambito territoriale (**Cooperazione Sociale) X (**) PREVENZIONE INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI Inserimenti in strutture residenziali e RSA INTERVENTI DIURNI E Assistenza in orario scolastico X X X COMUNE SEMIRESIDENZIALI Sostegno all’inserimento lavorativo X Sostegno all’inserimento sociale: interventi per il tempo libero, laboratorio teatrale X Gestione Centro Ali Blu: approvazione nuovo regolamento di funzionamento, ottenimento autorizzazioni al funzionamento X Organizzazione secondo soggiorno estivo protetto (una settimana in collina e una al mare) X Pagina 134 di 167 ALTRE FORME (specificato) ISTITUZIONE INTERVENTO AFFIDAMENTO IMPRESA SOCIALE INTERVENTO CONV. NE VOLONTARIATO TITOLARITA’ DELL’ DIRETTA FORME DI GESTIONE INTERVENTI DOMICILIARI E DI SOSTEGNO FAMILIARE Consolidamento delle attività del laboratorio occupazionale presso il podere Zabina e dell'intervento di formazione professionale (settore agricoltura e florivivaistica). Sviluppo della serra nell’attività produttiva vera e propria X Creazione cooperativa sociale di tipo B o appalto a cooperativa sociale di tipo B del Laboratorio occupazionale protetto Zabina e relativa serra X Servizio di aiuto alla persona (SAP) X Assistenza educativa domiciliare X Assistenza domiciliare X Pasti a domicilio X Progetto "Una città in rete": potenziamento di interventi orientati ad un utilizzo di offerta di assistenza domiciliare e/o di aiuto domestico X Ipotesi di convenzionamento per lo svolgimento del Servizio civile volontario X Servizi di trasporto: progetto per la progressiva dotazione di veicoli "ecologici”; ulteriore potenziamento del servizio (più un automezzo attrezzato); ampliamento del coinvolgimento del volontariato X Interventi ad integrazione del reddito con criteri ISEE X Gestione assegni di cura a fronte di specifico finanziamento regionale. Monitoraggio degli effetti dell’introduzione di questa nuova prestazione sulla domanda di servizi X INTERVENTI TERRITORIALI, A Percorso di formazione permanente per obiettori di coscienza e volontari BASSA SOGLIA, DI PREVENZIONE X X Corso di formazione per famiglie con disabili a domicilio X Protocollo di intesa con il Dipartimento Salute Mentale per la gestione dei casi a doppia diagnosi X Pagina 135 di 167 Protocollo operativo con il Dipartimento di Salute Mentale per interventi di integrazione con la comunità “ Ca’ del Picchio” X Sviluppo della rete tra i servizi pubblici, privati e del Terzo settore X Protocollo con l’Università di Bologna per tirocini, stage e ricerche X Coinvolgimento del volontariato X INTERVENTI DI EMERGENZA INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI INTERVENTI DIURNI E AUSL SEMIRESIDENZIALI INTERVENTI DOMICILIARI E DI SOSTEGNO FAMILIARE INTERVENTI TERRITORIALI, A BASSA SOGLIA, DI PREVENZIONE CONSORZIO INTERVENTI DI EMERGENZA INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI Inserimenti in strutture residenziali X Gestione R.S.A. disabili “Don Leo Commissari” X Apertura Gruppo appartamento di Via Venturini (progetto "Dopo di noi") Pagina 136 di 167 X Sviluppo integrazione servizi sociali con servizi sanitari; riformulazione del gruppo di lavoro con AUSL per valutazione casi specifici e formalizzazione UVH X Sviluppo azioni di coinvolgimento delle famiglie sia nel controllo qualità che nella gestione X Sostegno all’inserimento lavorativo X X Sostegno all’inserimento sociale; interventi per il tempo libero X X Centro Casa Azzurra: consolidamento della gestione, approvazione regolamento di funzionamento e sviluppo di azioni di coinvolgimento delle famiglie sia nel controllo qualità che nella gestione. Ampliamento orario di accesso (obiettivo 2 ore in più su 3 giorni alla settimana) e verifica ulteriore estensione dell' ampliamento di orario su 5 giorni alla settimana X Gestione centro occupazionale “ La Tartaruga” X Definizione di un progetto di qualificazione del Centro occupazionale La Tartaruga" anche nell'ottica dell'appalto del servizio X Interventi ad integrazione del reddito X Gestione assegni di cura a fronte di specifico finanziamento regionale. Monitoraggio degli effetti dell’introduzione di questa nuova prestazione sulla domanda di servizi X INTERVENTI DIURNI E SEMIRESIDENZIALI INTERVENTI DOMICILIARI E DI SOSTEGNO FAMILIARE Assistenza educativa domiciliare X Servizio di aiuto alla persona (SAP) X Incremento assistenza domiciliare e consegna pasti, definizione di un regolamento e verifica modalità organizzative per l'accesso al servizio X Ipotesi di convenzionamento per lo svolgimento del Servizio civile volontario X Progettazione dell’ introduzione dell’istituto del Reddito Minimo di Inserimento sul territorio (*da individuare) Pagina 137 di 167 X(*) Servizi di trasporto: studio di fattibilità di un nuovo modello di risposta con una particolare attenzione alla possibilità di coinvolgimento del volontariato X Protocollo di intesa con il Dipartimento Salute Mentale per la gestione dei casi a doppia diagnosi X INTERVENTI Sviluppo della rete tra i servizi pubblici, privati e del Terzo settore TERRITORIALI, A BASSA SOGLIA, DI Coinvolgimento del volontariato PREVENZIONE X X Tavolo per la transizione al lavoro per le fasce socialmente svantaggiate (*da individuare) INTERVENTI DI EMERGENZA Inserimenti in RSA disabili “Don Leo Commissari” X(*) X Pagina 138 di 167 TABELLA 5 - TITOLARITÀ DELL’INTERVENTO E FORME DI GESTIONE AREA ANZIANI COMUNE INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI INTERVENTI DIURNI E SEMIRESIDENZIALI Gestione Casa protetta comunale di Castel S. Pietro Terme: mantenimento e consolidamento degli standard qualitativi, potenziamento della presenza del personale, modifica del servizio di ristorazione (produzione diretta tramite cucine comunali Certificate), miglioramento del confort abitativo (ampliamento spazi comuni, istallazione area condizionata) X Analisi dei costi delle case protette con posti convenzionati X Definizione e verifica degli indicatori di comfort alberghieri X Approfondimento del confronto con Ausl Imola sulla possibilità di ampliare il numero dei posti convenzionati in casa protetta anche in relazione alla prossima attivazione di 25 nuovi posti alla casa protetta di Castel S. Pietro X Gestione Casa protetta "Toschi" di Dozza: integrazione con la rete dei servizi (anche attraverso il trasporto), modifica del servizio di ristorazione (produzione diretta termite cucine comunali Certificate) X Alloggi comunali ad uso sociale(alloggi per l'emergenza e alloggi protetti): gestione dell'attuale patrimonio, ristrutturazione e messa a norma X Potenziamento delle attività del Centro diurno in collegamento con il Centro sociale e in generale del Centro Polifunzionale "Villa Scardovi" X Pagina 139 di 167 ALTRE FORME (specificato) ISTITUZIONE INTERVENTO AFFIDAMENTO IMPRESA SOCIALE INTERVENTO CONV. NE VOLONTARIATO TITOLARITA’ DELL’ DIRETTA FORME DI GESTIONE INTERVENTI DOMICILIARI E DI SOSTEGNO FAMILIARE INTERVENTI TERRITORIALI, A BASSA SOGLIA, DI PREVENZIONE Interventi di assistenza economica: potenziamento e avvio della revisione del regolamento X Sperimentazione prestiti sull'onore X Organizzazione iniziativa di formazione rivolta alle figure coinvolte nell'accreditamento X Qualificazione del servizio di assistenza domiciliare con interventi completativi X Telesoccorso: potenziamento del servizio, iniziative promozionali X Assegno di cura a favore degli anziani colpiti da demenza (progetto consortile demenze finanziamento RER) X Trasporto: estensione al territorio di Dozza, potenziamento con un automezzo attrezzato, ipotesi mezzi ecologici X Attività di formazione e sostegno alle famiglie X COMUNE DI CASTEL SAN PIETRO TERME Iniziative culturali per la terza età e laboratori tematici (anche nell'ambito dei progetti "Città amiche dei bambini") Promozione del volontariato sia all'interno delle strutture che a domicilio (vacanze estive protette, spesa a domicilio, consegna farmaci, …) Estensione convenzione con Auser X X X Gestione convenzioni con i Centri Sociali: programmazione comune vacanze estive (due montagna, due mare) e soggiorni estivi in città X Progetto "insieme": azioni positive per ridurre la solitudine e favorire un ruolo attivo (anche a favore di nuclei di recente insediamento) X Protocollo d’intesa con il Dipartimento Salute Mentale per i casi seguiti congiuntamente X COMUNE DI IMOLA Pagina 140 di 167 Erogazione contributi per la vacanza X Rafforzamento attività di volontariato X Elaborazione del programma proposte vacanze e turismo in Italia e all'estero X Collaborazione con l'Amministrazione comunale di Corciano per attività " in rete" fra gli anziani dei due Comuni X Predisposizione di un nuovo regolamento per l'incentivazione delle attività di pubblica utilità X Avvio progetto "Anziani soli" nel Forum Centro in collaborazione con Associazioni di volontariato AUSER, ANTEA, Gruppo Tempo Libero, OO.SS. Di categoria Analisi delle qualità della vita degli anziani, in collaborazione con i Centri Sociali, l' Associazione Orti anziani e i Forum per una valutazione sulle risposte finora offerte X X X Rinnovo convenzioni con Centri Sociali e orti anziani e contestuale riprogettazione Gestione di laboratorio di animazione sociale presso il Centro Sociale INA CASA X Avvio di uno studio per la "messa in rete" di risorse e collaborazioni con i Centri Sociali e anziani della città X Organizzazione iniziative ricreative e culturali in collaborazione con i Centri sociali, pro loco e Associazioni X Organizzazione Centro estivo di socializzazione per anziani X Organizzazione programma di attività di prevenzione e tempo libero "Dall'autunno all'estate" X DELEGA USL INTERVENTI D’EMERVENZA INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI Pagina 141 di 167 INTERVENTI DIURNI E SEMIRESIDENZIALI INTERVENTI DOMICILIARI E DI SOSTEGNO FAMILIARE INTERVENTI TERRITORIALI, A BASSA SOGLIA, DI PREVENZIONE INTERVENTI . D’EMERGENZA INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI Gruppo di lavoro coordinato dal Distretto per definire elementi comuni che devono essere contenuti nei PAI di strutture residenziali e semiresidenziali, territoriali e con la partecipazione di figure professionali sociali e sanitarie X DSM: sostegno ai care givers X AUSL I. T. A B.S. DI P. INTERVENTI DOMICILIARI E DI SOSTEGNO FAMILIARE INTERVENTI TERRITORIALI, A BASSA SOGLIA, DI Gestione integrata delle nuove procedure per le dimissioni protette e loro valutazione X PREVENZIONE Gruppo di lavoro per la direttiva regionale demenze X Protocolli d’intesa Dipartimento Salute Mentale – Consorzio Servizi Sociali e Istituzione per i casi seguiti congiuntamente X Consultorio per le demenze/presenza di 1 assistente sociale X Pagina 142 di 167 NTERVENTI D’EMERGENZA Formulazione di un piano per un intervento sociale qualificato nei Gruppi Appartamento X X Ricerca appartamenti nei Comuni del Consorzio per promozione del servizio (*Comuni Consorziati) Inserimento di anziani a rischio di non autosufficienza in Gruppi Appartamento X "Condominio solidale": gestione, verifica semestrale del progetto (ammissioni, domanda, costi) ed implementazione del Gruppo di Gestione sociale quale équipe corresponsabile nella realizzazione di tale progetto X Analisi dei costi delle case protette con posti convenzionati INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI X (*) (**II.PP.AA.BB.) X (**) Definizione e verifica degli indicatori di comfort alberghieri X Convenzioni con le Strutture pubbliche e private che ospitano anziani con retta a carico del Consorzio X CONSORZIO Verifica programmata dei piani personalizzati degli ospiti delle strutture a cura dell’èquipe che ha in carico l’anziano (**II.PP.AA.BB.) INTERVENTI DIURNI E SEMIRESIDENZIALI INTERVENTI DOMICILIARI E DI SOSTEGNO X (**) Affidamento al Gruppo tecnico del SAA della definizione di linee guida per gli strumenti di informazione all’utenza sui livelli e la tipologia dell’intervento assistenziale X Approfondimento del confronto con Ausl Imola sulla possibilità di ampliare il numero dei posti convenzionati in casa protetta anche in relazione alla prossima attivazione di 25 nuovi posti alla casa protetta di Castel S. Pietro X Avvio di n° 3 posti convenzionati in casa protetta per il sollievo delle famiglie; eventuale aumento di ulteriori n.3 posti a carico del Consorzio in relazione alla domanda X Centro di Animazione Sociale: introduzione di nuove competenze professionali e ampliamento dell'apertura giornaliera, con fornitura dei pasti; allestimento e trasferimento del Centro di Animazione Sociale nella nuova sede presso S. Zennaro X Interventi di assistenza economica: valutazione sull'andamento degli interventi di assistenza economica per integrazione del reddito ed eventuale modifiche criteri e modalità di erogazione X Pagina 143 di 167 X FAMILIARE Elaborazione di ipotesi per l'accreditamento di strutture e soggetti fornitori di assistenza al domicilio X X Potenziamento interventi di Assistenza domiciliare +8,7% sulla spesa del 2001con l'obiettivo di arrivare a 300 utenti, 18.041 ore e 86.635 prestazioni; +4,8% nel 2003 sulla spesa del 2002 che viene consolidato nel 2004 X X Telesoccorso: accordo con Azienda Municipalizzata Imola per la gestione, iniziative promozionali X Sensibilizzazione della comunità al tema della demenza e realizzazione di un corso di formazione per familiari di anziani affetti da demenza in collaborazione con l’Associazione Alzheimer X Ampliamento ore affidate ad anziani di pubblica utilità X Collaborazione alla ricerca sugli anziani con i Comuni consorziati X Promozione del volontariato e gestione delle convenzioni con AUSER e ANTEA X Completamento della attività prevista nel progetto sulle demenze a finanziamento regionale (assistenza psicologica, domiciliare e legale) con verifica dei risultati Gestione fondo unico per gli Assegni di cura. Incremento delle risorse disponibili del 39,1% rispetto al 2001 Obiettivo circa 460 utenti (+83 sul 2001) X Verifica dell'andamento demografico e quindi del rispetto degli indici regionali X Attuazione del nuovo regolamento sugli assegni di cura per gli anziani X INTERVENTI Rafforzare l'integrazione con i servizi sanitari per le cure domiciliari (applicazione di protocolli, metodologie e TERRITORIALI, A procedure per il SADI, l'ADI): approfondimento sulle modalità di integrazione per la realizzazione dell’ADI BASSA SOGLIA, DI PREVENZIONE X X Gruppo di lavoro per la direttiva regionale demenze X Consultorio per le demenze/presenza di 1 assistente sociale X Predisposizione della rilevazione dei tempi di attivazione dell’UVG X Protocollo d’intesa con il Dipartimento Salute Mentale per i casi seguiti congiuntamente X Pagina 144 di 167 Studio di fattibilità per creare l’Osservatorio per il monitoraggio dei bisogni e la promozione di azioni formative nell’ambito socio-sanitario (*** da individuare) X(***) Studio sull’assistenza ad anziani fornita da cittadini immigrati ed emersione del lavoro sommerso (badanti) (*** da individuare) X(***) Studio di fattibilità per pianificare gli interventi rivolti ad anziani affetti da demenza senile. La studio va collegato all’approfondimento sulle possibilità di ampliamento dei posti convenzionati in Case protette. Va, inoltre, definito il progetto per la ristrutturazione della struttura protetta per anziani attualmente situata presso l’Ospedale Vecchio (*** da individuare) X(***) INTERVENTI DI EMERGENZA Pagina 145 di 167 - TITOLARITÀ DELL’INTERVENTO E FORME DI GESTIONE AREA IMMIGRAZIONE CONSORZIO Gestione alloggi di prima accoglienza INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI X Avvio di una struttura di prima accoglienza per donne sole o con prole (* convenzione associazione) Studio di fattibilità per la ridefinizione delle risposte di prima accoglienza abitativa X(*) X Gestione Sportello di prima accoglienza INTERVENTI DIURNI E SEMIRESIDENZIALI X Potenziamento del Servizio di assistenza, consulenza e informazione legale X Potenziamento del Centro interculturale per donne native e migranti (* convenzione associazione) X(*) Realizzazione di uno sportello di intermediazione tra domanda e offerta di alloggio INTERVENTI DOMICILIARI Contributi economici E DI SOSTEGNO Pagina 146 di 167 ALTRE FORME (specificato) AUSL ISTITUZIONE O AZIENDA SPECIALE (SPECIFICARE) DELEGA AUSL AFFIDAMENTO IMPRESA SOCIALE COMUNE FORME DI GESTIONE DIRETTA TITOLARITA’ DELL’INTERVENTO CONV. NE VOLONTARIATO TABELLA 5 X X E DI SOSTEGNO FAMILIARE Ambulatorio medico per cittadini stranieri irregolarmente presenti sul territorio nazionale X Ricerca sui motivi di esclusione sociale all’accesso dei servizi sanitari da parte delle donne immigrate (* convenzione associazione) Progetto formativo a supporto dell’integrazione delle donne immigrate nella Comunità montana Valle del Santerno INTERVENTI TERRITORIALI, A BASSA SOGLIA, DI X(*) X Studio di fattibilità per un’agenzia per la casa per i lavoratori in mobilità (da individuare) X(**) Definizione di un progetto per un Osservatorio permanente sull’accesso alla salute per le donne e le famiglie migranti (da individuare) X(**) PREVENZIONE Osservatorio delle immigrazioni (***Convenzione Comune di Bologna e Provincia di Bologna) INTERVENTI DI EMERGENZA Pagina 147 di 167 X(***) TABELLA 5 - TITOLARITÀ DELL’INTERVENTO E FORME DI GESTIONE AREA CONTRASTO ALL’ESCLUSIONE – POVERTÀ – DIPENDENZE INTERVENTI DIURNI COMUNE E SEMIRESIDENZIALI INTERVENTI DOMICILIARI E DI SOSTEGNO FAMILIARE INTERVENTI TERRITORIALI, A BASSA SOGLIA, DI PREVENZIONE X X Interventi a integrazione del reddito X Ampliamento del coinvolgimento del volontariato X Gestione Protocollo SERT X INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI Pagina 148 di 167 ALTRE FORME (SPECIFICATO) X Sostegno all’inserimento sociale INTERVENTI DI EMERGENZA DELE GA AUSL ISTITUZIONE Interventi di transizione al lavoro AFFIDAMENTO IMPRESA SOCIALE INTERVENTO CONV. NE VOLONTARIATO TITOLARITA’ DELL’INTERVENTO DIRETTA FORME DI GESTIONE INTERVENTI DIURNI E SEMIRESIDENZIALI INTERVENTI DOMICILIARI E DI SOSTEGNO FAMILIARE INTERVENTI TERRITORIALI, A BASSA SOGLIA, DI PREVENZIONE INTERVENTI DI EMERGENZA Differenziare le strutture destinate a pazienti psichiatrici su specifiche tipologie di utenza e di intervento integrato sul territorio X Gestione delle 8 comunità residenziali per cronicità psichiatrica X X INTERVENTI DIURNI E SEMIRESIDENZIALI Interventi di transizione al lavoro: progetti provinciali di formazione, borse lavoro, collaborazione con cooperative sociali di tipo B X X INTERVENTI DOMICILIARI E DI Interventi a integrazione del reddito X SOSTEGNO FAMILIARE Progettazione per l’ introduzione dell’istituto del Reddito Minimo di Inserimento sul territorio X Sostegno a gruppi di auto-aiuto di familiari e utenti psichiatrici X INTERVENTI AUSL COMUNITARI E RESIDENZIALI INTERVENTI TERRITORIALI, A BASSA SOGLIA, DI PREVENZIONE INTERVENTI DI EMERGENZA Pagina 149 di 167 INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI INTERVENTI DIURNI Gestione appartamenti di servizio X Progetto regionale "Oltre la strada”: convenzionamento con associazione per l'inserimento in nuclei familiari di donne disponibili ad abbandonare la prostituzione X Interventi di transizione al lavoro: progetti provinciali di formazione, borse lavoro, collaborazione con cooperative sociali di tipo B X Sostegno all’inserimento sociale X Interventi a integrazione del reddito X Costituzione di una rete significativa di rapporti tra il Servizio e le associazioni di volontariato X Attivazione di una consulta sulle tossicodipendenze e sulle dipendenze da alcool con il coinvolgimento del terzo settore, delle OO.SS., dei Comuni e dell'AUSL Imola X Analisi e valutazione del fenomeno povertà a livello territoriale e relativo progetto di intervento X Definizione e gestione di progetti sulla prevenzione delle tossicodipendenze e delle dipendenze da alcool X X X E SEMIRESIDENZIALI INTERVENTI DOMICILIARI E DI SOSTEGNO FAMILIARE INTERVENTI TERRITORIALI, A BASSA SOGLIA, DI PREVENZIONE Tavolo per la transizione al lavoro delle fasce socialmente svantaggiate (* da individuare) X(*) CONSORZIO Progettazione dell’Introduzione del Reddito Minimo di Inserimento (* da individuare) INTERVENTI DI EMERGENZA Verifica gestione protocollo SERT e introduzione eventuali modifiche X Studio del fenomeno prostituzione nel territorio del Consorzio (collaborazione con le forze di polizia e Associazioni del territorio), verifica risultati ed eventuale ridefinizione dell'azione di accoglienza X Progetto regionale "Oltre la strada”: convenzionamento con associazione per l'inserimento in nuclei familiari di donne disponibili ad abbandonare la prostituzione X Pagina 150 di 167 X 3.8 LE RISORSE FINANZIARIE DEL PIANO DI ZONA Tabella 6 - Finanziamento previsto per intervento – Area responsabilità familiari – Area diritti dell’infanzia e dell’adolescenza – Area disabilità – Area anziani – Area immigrazione – Area contrasto all’esclusione – povertà - dipendenze Pagina 151 di 167 TABELLA 6 - FINANZIAMENTO PREVISTO PER INTERVENTO – AREA RESPONSABILITÀ FAMILIARI CONSOLIDAMENTO SVILUPPO E MIGLIORAMENTO SPESE INVESTIMENTO INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI SPESE CORRENTI INNOVAZIONE SPERIMENTAZIONE SPESE INVESTIMENTO SPESE CORRENTI Consorzio 12.146,00 INTERVENTI DIURNI E SEMIRESIDENZIALI Consorzio 86.267,00 INTERVENTI DOMICILIARI E DI SOSTEGNO FAMILIARE Comune di Castel Guelfo 10.000,00 Consorzio Consorzio 24.292,00 6.073,00 Consorzio Consorzio 14.575,00 9.717,00 Comune di Casalfiumanese 1.137,24 INTERVENTI TERRITORIALI, A BASSA SOGLIA, DI PREVENZIONE INTERVENTI DI EMERGENZA Consorzio 24.292,00 Comune di Imola 512.324,98 Consorzio 6.073,00 Non sono pervenuti tutti i dati Pagina 152 di 167 TABELLA 6 - FINANZIAMENTO PREVISTO PER INTERVENTO – AREA DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA CONSOLIDAMENTO SVILUPPO E MIGLIORAMENTO SPESE INVESTIMENTO INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI SPESE CORRENTI INNOVAZIONE SPERIMENTAZIONE SPESE INVESTIMENTO SPESE CORRENTI Consorzio Consorzio 63.457,00 6.073,00 Consorzio 60.763,00 Comune di Mordano 254.745,00 Comune di Dozza 248.371,20 Comune di Borgo Tossignano INTERVENTI DIURNI E SEMIRESIDENZIA LI 197.791,00 Comune di Castel S.Pietro Terme 975.143,00 Comune di Borgo T. 30.000,00 Consorzio Consorzio 6.073,00 6.073,00 comune di Castel Guelfo 83.666,00 Comune di Imola 3.126.113,61 Comune di Casalfiumanese 64.370,00 INTERVENTI DOMICILIARI E DI SOSTEGNO FAMILIARE Consorzio Consorzio 164.348,00 Comune di Mordano 516,00 Consorzio 14.575,00 13.361,00 Centro per abuso e maltrattamento (1) 7.377,96 Consorzio 182.400,00 Comune di Mordano INTERVENTI TERRITORIALI, A BASSA SOGLIA, DI PREVENZIONE 1033,00 Centri giovanili Comune di Castel S.Pietro Terme 51.277,00 Comune di Imola 25.461,33 Consorzio 57.578,00 coordinamento affido-adozioni Provincia Consorzio 51.505,00 Comune di Castel S.Pietro Terme 13.556,00 3.615,00 Consorzio 51.981,00 INTERVENTI DI EMERGENZA Rete di accoglienza 0/6: i costi sono sostenuti dal Comune di Bologna con finanziamento Provinciale Consorzio 6.073,00 (1)Spesa ancora da quantificare ipoteticamente tot. € 232.405,60 di cui € 51.645,70 da Provincia di Bologna, € … Comune di Bologna restante quota da ripartire tra le Aziende USL. Pagina 153 di 167 TABELLA 6 - FINANZIAMENTO PREVISTO PER INTERVENTO – AREA DISABILITÀ CONSOLIDAMENTO SVILUPPO E MIGLIORAMENTO SPESE INVESTIMENTO INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI SPESE CORRENTI INNOVAZIONE SPERIMENTAZIONE SPESE INVESTIMENTO SPESE CORRENTI Consorzio Consorzio Consorzio 365.961,80 4.564,00 61.076,00 Consorzio 936.309,56 Istituzione 407.900,00 Comune di Mordano 20.500,00 INTERVENTI DIURNI E SEMIRESIDENZIALI Comune di Dozza 33.311,47 Comune di Borgo Tossignano Consorzio 21.497,00 Istituzione Consorzio 6.086,00 80.100,00 11.104,00 comune di Castel Guelfo 13.200,00 Comune di Imola 339.312,18 INTERVENTI DOMICILIARI E DI SOSTEGNO FAMILIARE INTERVENTI TERRITORIALI, A BASSA SOGLIA, DI PREVENZIONE INTERVENTI DI EMERGENZA Consorzio Consorzio Consorzio 115.273,34 27.012,00 9.129,00 Consorzio Consorzio 3.042,88 3.042,88 Consorzio 9.128,64 Comune di Imola 10.571,87 Consorzio 147.050,20 Pagina 154 di 167 TABELLA 6 - FINANZIAMENTO PREVISTO PER INTERVENTO – AREA ANZIANI CONSOLIDAMENTO SVILUPPO E MIGLIORAMENTO SPESE INVESTIMENTO INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI INTERVENTI DIURNI E SEMIRESIDENZIALI INTERVENTI DOMICILIARI E DI SOSTEGNO FAMILIARE SPESE CORRENTI Consorzio Consorzio 822.607,86 50.182,00 Istituzione Istituzione 1.956.380,00 470.000,00 Consorzio Consorzio 52.093,00 84.684,00 Consorzio Consorzio 1.330.683,51 247.957,00 Istituzione Istituzione 492.336,00 10.400,00 Consorzio 36.018,00 Comune di Imola 22.000,00 Comune di Imola 7.230,26 Comune di Imola INTERVENTI TERRITORIALI, A BASSA SOGLIA, DI PREVENZIONE 67.000,00 Consorzio Istituzione 30.808,00 37.950,00 Comune di Mordano 1.807,60 Comune di Borgo Tossignano 3.848,00 Comune di Casalfiumanese 5.144,94 INTERVENTI DI EMERGENZA Istituzione 60.000,00 Pagina 155 di 167 INNOVAZIONE SPERIMENTAZIONE SPESE INVESTIMENTO SPESE CORRENTI Consorzio 16.734,00 TABELLA 6 - FINANZIAMENTO PREVISTO PER INTERVENTO – AREA IMMIGRAZIONE CONSOLIDAMENTO SVILUPPO E MIGLIORAMENTO SPESE INVESTIMENTO SPESE CORRENTI INNOVAZIONE SPERIMENTAZIONE SPESE INVESTIMENTO SPESE CORRENTI INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI Consorzio Consorzio 114.088,20 21.545,91 INTERVENTI DIURNI E SEMIRESIDENZIALI Consorzio Consorzio Consorzio 105.331,56 84.265,24 21.066,31 INTERVENTI DOMICILIARI E DI SOSTEGNO FAMILIARE INTERVENTI TERRITORIALI, A BASSA SOGLIA DI PREVENZIONE Consorzio 12.050,67 Comune di Imola 27.165,63 Provincia per Osservatorio Immigrazione 1936,71 +Fondo RER D.Leg.286 INTERVENTI DI EMERGENZA Pagina 156 di 167 TABELLA 6 - FINANZIAMENTO PREVISTO PER INTERVENTO - AREA CONTRASTO ALL’ESCLUSIONE - POVERTÀ - DIPENDENZE CONSOLIDAMENTO SVILUPPO E MIGLIORAMENTO SPESE INVESTIMENTO SPESE CORRENTI INNOVAZIONE SPERIMENTAZIONE SPESE INVESTIMENTO SPESE CORRENTI Consorzio 131.325,00 Comunità DSM 3.320.874,00 INTERVENTI COMUNITARI E RESIDENZIALI Case protette private convenzionate con DSM 1.223.460,00 Case protette pubbliche/RSA con DSM 218.667,00 Consorzio 14.130,00 INTERVENTI DIURNI E SEMIRESIDENZI ALI Il Girasole AUSL 57.912,00 Borse lavoro DSM 13.290,00 INTERVENTI DOMICILIARI E DI SOSTEGNO FAMILIARE Consorzio 40.116,00 Consorzio 14.130,00 comune di Mordano 9.470,41 Consorzio 28.259,00 INTERVENTI TERRITORIALI, A BASSA SOGLIA DI PREVENZIONE comune di Mordano 45.075,00 comune di Castel Guelfo 6.713,00 Consorzio INTERVENTI DI EMERGENZA 24.625,00 Istituzione 17.700,00 Pagina 157 di 167 Consorzio Consorzio 21.194,00 35.324,00 TABELLA 7 - RIPARTIZIONE DEI FINANZIAMENTI PER PROVENIENZA DELLE RISORSE RISORSE PROPRIE RISORSE PRIVATE/DONAZIONI ECC. Consorzio 109.907,00 RESPONSABILITÀ FAMILIARI FONDO SOCIALE FONDI VINCOLATI ECC. CONTRIBUZIONE UTENTI ALTRE Contributo regionale sulla gestione Istituzione 27.269,00 49.200,00 Consorzio comune di Castel Guelfo 8.000,00 73.528,00 Provincia ex L.67/93 175.184,91 Consorzio Consorzio 73.528 610.732,00 comune di Borgo Tossignano 114.945,00 DIRITTI DELL’INFANZIA E ADOLESCENZA comune di Dozza 250.953,00 comune di Castel S.Pietro Terme comune di Dozza 16.010,00 11.995,00 comune di Dozza comune di Castel S.Pietro Terme 178.178,00 comune di Castel S.Pietro Terme 63.010,00 comune di Castel Guelfo 83.666,00 49.322,00 comune di Borgo Tossignano 2.014,00 788.515,00 comune di Borgo Tossignano comune di Castel Guelfo 10.329,00 Fondi provinciali per affido 3.615,59 comune di Borgo Tossignano (Comuni associati con convenzione) 47.514,00 comune di Castel S.Pietro Terme (contribuzioni Comuni) 10.073,00 Istituzione 246.176,00 Consorzio 1.411.717,00 comune di Borgo Tossignano DISABILITÀ 4.804,00 Consorzio 108.350,00 Istituzione 13.050,00 comune di Dozza 3.073,00 comune di Borgo Tossignano 6.300,00 Consorzio 189.107,00 Istituzione 158.780,00 Istituzione 67.694,00 comune di Castel Guelfo 13.200,00 Consorzio 1.683.267 ANZIANI Istituzione 606.660,00 comune di Borgo Tossignano Consorzio 293.703 Consorzio 73.646 Istituzione Consorzio 621.152,00 43.170,00 Istituzione 1.500.000,00 comune di Borgo Tossignano 2.866,00 982,00 Pagina 158 di 167 Istituzione 849.100.00 comune di Castel Guelfo 2.000,00 IMMIGRAZIONE [CMG1]Consorzio 236.357 Consorzio Consorzio 70.345,00 51.646,00 Provincia per Osservatorio Immigrazione 1936,71 +Fondo RER D.Leg.286 AUSL 4.924.200,00 CONTRASTO ESCLUSIONE POVERTÀ DIPENDENZE Consorzio 279.147,00 Consorzio AUSL 29.955,00 464.811,00 Istituzione 20.000,00 Istituzione INTERVENTI NON RIPARTIBILI NELLE AREE 15.236,00 Istituzione comune di Castel Guelfo 6.713,00 7.700,00 Non sono pervenuti i dati di tutti i Comuni Pagina 159 di 167 Provincia da del. RER 246/01 30.470,96 TABELLA 8 - PROGRAMMA DELLE AZIONI DI SUPPORTO ATTIVITÀ PREVISTE Attività istituzionali e tecniche di costruzione del Pdz e dell’Adp Attività di gestione del pdz COSTI STIMATI 20.882,06 (Consorzio) 18.075,99 (Provincia) 1.047,22 (Consorzio) 27.180,00 (Consorzio) Attività di valutazione del pdz 3.615,20 (Provincia) Attività formative di supporto 3.615,20 (Provincia) Attività di accompagnamento amministrativo Pagina 160 di 167 1.551,63 (Consorzio) 5.164,57 (Provincia) TABELLA 9 - LE RISORSE FINANZIARIE DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2002 ENTRATE Fondo sociale nazionale (risorse indistinte) 103.292,00 Fondo sociale regionale 650.902,00 Risorse proprie dei comuni 7.250.829,61 Risorse dell’Azienda Usl 2.165.678,00 Risorse provinciali 375.108,95 Quota compartecipazione utenti 1.604.556,00 Fondi vincolati (*) 247.556,00 Totale entrate 12.367.451,60 USCITE Spese per interventi area responsabilità familiari 519.132,98 Spese per interventi area diritti dei minori 5.126.535,59 Spese per interventi area disabilità 2.089.814,40 Spese per interventi area anziani 2.671.768,00 Spese per interventi area immigrazione 385.513,63 Spese per interventi area contrasto all’esclusione – povertà – dipendenze 309.102,00 Spese per attività istituzionali e tecniche di costruzione del Pdz e dell’Adp 38.958,05 Spese per attività di gestione del Pdz 1.047,22 Spese per attività di valutazione del Pdz 30.795,20 Spese per interventi formativi e di supporto Pdz Spese per attività di accompagnamento amministrativo Totale uscite 3.615,20 1.221.640,29 12.367.451,60 (*) N.B.: il valore comprende le risorse private per un importo pari a € 74.679,00 Non sono pervenuti i dati di tutti i Comuni Pagina 161 di 167 3.9 PROGETTO SOVRAZONALE ISE I Comuni della zona Imola si impegnano: 1 ad approvare, ove non sia già stato fatto, un atto di indirizzo o regolamento che dia atto delle disposizioni normative vigenti e del percorso finora fatto dal Comune in tema di ISE e formalmente introduca (o modifichi) la precedente introduzione dell’ISE, come strumento di calcolo della condizione economica di coloro che richiedono servizi, benefici, prestazioni non destinati alla generalità dei soggetti o comunque collegati nella misura o nel costo alle condizioni economiche del richiedente. 2 a considerare l’accesso alle prestazioni servizi non come subordinati alle condizioni economiche dei soggetti richiedenti in accordo con gli articoli 2 e 3 della Costituzione. Coloro che accedono al servizio/ prestazione, possono richiedere una tariffa agevolata, ove sia previsto, in base all’ISE. L’ISE può essere considerato tra i criteri di accesso solo nei casi in cui la domanda di servizi / interventi ecceda significativamente l’offerta. L’accesso a contributi economici può invece essere determinato da una soglia ISEE definita dall’Ente, salvo i casi in cui una norma sovraordinata non ne specifichi l’entità. 3 riguardo al nucleo familiare di far riferimento al nucleo così come definito nel DLGS 130 /00 e DPCM 242 / 01 art. 1bis ( cosiddetto nucleo anagrafico) ; di sperimentare in alcuni territori eccezioni per i servizi territoriali ( semiresidenziali e domiciliari…)agli anziani per i quali si considerera’ oltre al richiedente soltanto il coniuge o convivente, per i servizi per disabili per i quali si farà riferimento alla delibera 477/01 della RER, per i servizi educativi e scolastici con riferimento al solo nucleo genitoriale. Tale sperimentazione sarà monitorata al fine di approfondire gli effetti delle diverse applicazioni ( sia dal punto di vista della equità per i cittadini che della sostenibilità economica )e addivenire ad una condivisione delle scelte relative al nucleo nel prossimo piano. 4 ad introdurre, progressivamente, l’ISE nei seguenti servizi: a) agevolazioni tariffarie su servizi a retta diversificata in base alle capacità economiche dell’utenza: − nidi e servizi all’infanzia Pagina 162 di 167 − alloggi ad uso sociale − servizi domiciliari e semiresidenziali b) contributi e benefici economici: − continuativi ( es. reddito minimo di inserimento, integrazione minimo vitale…) − straordinari − ad integrazione rette 5 Orientarsi verso la applicazione della retta unica ( a livello Comunale) ai seguenti servizi: − refezione scolastica − pre e post scuola − trasporto scolastico − centri e soggiorni estivi − altri servizi assimilabili (in relazione all’entità della retta o alle funzioni di integrazione, supporto che svolgono rispetto a “servizi principali”) Per i servizi di cui sopra, potranno essere concesse esenzioni, tariffe agevolate o contributi ad integrazione della retta, su richiesta dell’interessato a fronte di situazioni di disagio economico. In questi casi verrà applicato l’ISE ai richiedenti. 6 Tendere al progressivo superamento del sistema per fasce per addivenire ad una personalizzazione delle rette nei servizi interessati. 7 A migliorare le relazioni e la collaborazione con INPS e CAF ed ad ampliare il livello di informazione ed assistenza data ai cittadini da parte dei singoli Comuni 8 a mantenere in sede provinciale il gruppo di lavoro “coordinamento ISE” confermando o indicando uno o più referenti per la zona. L’operatore indicato svolgerà funzioni di raccordo e punto di riferimento per i Comuni . Il gruppo di lavoro sarà finalizzato a sostenere gli operatori con occasioni formative, socializzazione delle prassi interpretative, facilitazione delle relazioni con gli altri attori istituzionali coinvolti, supporto , consulenza e monitoraggio dell’applicazione. Pagina 163 di 167 I Comuni si impegnano inoltre a collaborare per: 1- individuare “criteri ulteriori di selezione dei beneficiari” ( come previsto dall’art.2 comma 4 del Dlgs 130/00) omogenei sul territorio . 2- regolamentare in modo omogeneo le dichiarazioni “ISE 0”, e quindi il tema dei redditi legittimamente e non legittimamente esenti 3- regolamentazione omogenea del sistema dei controlli . Pagina 164 di 167 3.10 IL PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO In coerenza con quanto il progetto di legge regionale ribadisce e con le indicazioni contenute nelle “Linee Guida per la predisposizione e l’approvazione dei Piani di Zona 2002/2003” della Regione Emilia-Romagna, la formazione è strumento fondamentale per realizzare un sistema integrato di interventi e servizi di qualità ed efficace. I Piani di Zona dovranno quindi contenere una prima riflessione e analisi sulle esigenze di formazione, in coerenza con gli obiettivi di sviluppo strategico dei Piani, nonché le prime indicazioni operative. In particolare è importante individuare in modo distinto, da un lato, la domanda di aggiornamento degli operatori occupati nelle diverse aree di intervento e servizi, e dall’altro il fabbisogno di nuove figure/funzioni, anche in relazione a riconversioni di servizi esistenti, creazione di servizi unificati o innovativi e sperimentali. Nell’individuare la domanda di formazione e nel delineare le risposte adeguate si terrà conto di alcuni aspetti specifici: • l’opportunità di sostenere la qualificazione delle attività e degli operatori dei diversi soggetti del terzo settore, nonché la formazione e il supporto di cittadini e famiglie, nell’ottica della promozione di azioni di auto-aiuto e di solidarietà sociale, anche non mediata da organizzazioni ( in specifico attraverso i Piani formativi 2002 del Consorzio e dell’Istituzione, il Progetto Demenze, i Gruppi di auto-aiuto) • il raccordo da attivare, nell’ambito di progetti destinati a soggetti in situazione o a rischio di esclusione sociale, tra interventi di assistenza e reinserimento sociale e azioni formative e di inserimento e accompagnamento lavorativo (in specifico con il Tavolo per la transizione al lavoro delle fasce socialmente svantaggiate) • l’individuare momenti di coordinamento tecnico zonale tra responsabili di tipologie analoghe di servizi o di servizi dello stesso settore (anziani, disabili, immigrati, ecc.), in modo da costruire una rete di confronti e scambi che sostenga e valorizzi l’azione tecnica e faccia emergere nel tempo elementi per i Piani di Zona oltrechè specifiche esigenze formative degli operatori (cfr. Studio di fattibilità per la creazione di un Osservatorio per il monitoraggio dei bisogni formativi e la promozione di azioni di qualificazione professionale nel settore socio-assistenziale). Pagina 165 di 167 PIANO FORMATIVO ANNO 2002 CONSORZIO SERVIZI SOCIALI DI IMOLA DESCRIZIONE DELL’AZIONE FORMATIVA AREA/SETTORE DI RIFERIMENTO Corso di formazione sulla relazione interpersonale, l’auto-efficacia e sulla comunicazione. “Persone efficaci” Minori Stage di formazione “Handicap e sessualità” I livello Adulti Stage di formazione “Handicap e sessualità” II livello Adulti Minori Seminario “Le tematiche giuridiche prevalenti nell’esercizio del lavoro sociale” Adulti Anziani Corso di formazione “Amministrazione, finanza e controllo di gestione” Affari Generali e Progetti Formazione Lavoro Corso di formazione sull’utilizzo del programma informatico di gestione della contabilità finanziaria e dei programmi collegati (Iva, compensi a terzi, ecc.) Affari Generali Seminario sull’utilizzo del programma informatico di gestione del patrimonio e tenuta inventari Affari Generali Corso di formazione sulle modalità di applicazione dell’ISEE Affari Generali Seminario di formazione “Semplificazione amministrativa e controllo auto dichiarazioni” Affari Generali Seminario di formazione “Atti amministrativi, delibere e determinazioni” Affari Generali Corso di formazione “Il centralino” Progetti, formazione, lavoro Corso di formazione “Il ruolo del front-line” comunicare l’azienda e soddisfare il cliente Progetti, formazione, lavoro Corso di formazione su Word e Excel Progetti, formazione, lavoro Corso di formazione su Word e Excel avanzato Progetti, formazione, lavoro Corso di formazione sull’utilizzo di posta elettronica e Internet Progetti, formazione, lavoro Pagina 166 di 167 PIANO FORMATIVO ANNO 2002 ISTITUZIONE PER LA GESTIONE DEI SERVIZI SOCIALI DEL COMUNE DI CASTEL SAN PIETRO TERME Servizi residenziali e semiresidenziali FIGURA PROFESSIONALE TIPOLOGIA DI FORMAZIONE Operatore Socio - Assistenziale Prevenzione lombare Corso antincendio Formazione sulla deglutizione Passaggio da A.d.B. a O.S. Formazione sull’Alzheimer Coordinatore ,Quadri, Dirigenti, Personale area medica Accreditamento dei servizi residenziali per anziani Servizi territoriali e servizi generali amministrativi FIGURA PROFESSIONALE TIPOLOGIA DI FORMAZIONE Assistenti Sociali e Amm. allo sportello ISE Assistente sociale La Costruzione di reti sociali Segretariato sociale Ass. Soc. Amministrativi Comunicazione e orientamento Amministrativi Corso avanzato di informatica Privacy Autocertificazione Uff. Tecnico Amministratore immobiliare Coordinatore ,Quadri, Dirigenti, Commissione qualità e C.d.A. Qualità dei servizi socio - assistenziali Giornata seminariale sulla nuova Legge Regionale dell’Assistenza Pagina 167 di 167