lo sviluppo cognitivo, affettivo e relazionale dai 6

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lo sviluppo cognitivo, affettivo e relazionale dai 6
LO SVILUPPO COGNITIVO, AFFETTIVO E RELAZIONALE
DAI 6-12 ANNI
PARLARE DI SVILUPPO SIGNIFICA OSSERVARE COME I DIVERSI ASPETTI
DELLA PERSONALITA’ SI MODIFICHINO E SI INTEGRINO IN RELAZIONE AI
FATTORI BIOLOGICI ED AMBIENTALI IN TUTTO L’ARCO DELL’ESISTENZA.
LE SFERE COGNITIVA, EMOTIVO-AFFETTIVA E RELAZIONALE-SOCIALE
NEL CORSO DELLO SVILUPPO IN UN ESSERE UMANO, SONO
STRETTAMENTE INTERCONNESSE E INTERDIPENDENTI.
LO SVILUPPO DI UN ESSERE UMANO FIN DALLA NASCITA IMPLICA
SEMPRE UNA “RELAZIONE”, ATTRAVERSO CUI IL BAMBINO ESPRIME IL
PROPRIO “LINGUAGGIO” COSTITUITO DA BISOGNI, EMOZIONI, AFFETTI,
PENSIERI E COSI’ VIA.
OGNI RELAZIONE UMANA IMPLICA DUNQUE UNA COMUNICAZIONE,
CIOE’ UNO SCAMBIO E UN PASSAGGIO DI “INFORMAZIONE” DA UN
LUOGO AD UN ALTRO.
IL PERIODO DELLA “LATENZA”
(5-10 anni)
TALE PERIODO E’ COSI’ DEFINITO PER RAGIONI FISIOLOGICHE E
SOCIO-CULTURALI: IL BAMBINO ENTRA IN UNO STATO DI “LETARGO”
PER CIO’ CHE RIGUARDA LE SENSAZIONI E GLI STIMOLI SESSUALI.
SI VERIFICA:
-RALLENTAMENTO DELLO SVILUPPO AFFETTIVO: gli eventi emotivi e le
esperienze affettive sono sempre temporanee e mutevoli (così come
nascono possono rapidamente esaurirsi senza lasciare strascichi
traumatici, come invece può accadere in adolescenza). Un fenomeno
molto importante è la costruzione fantastica di un compagno o
personaggio immaginario, con funzione di alter-ego.
-ACCELERAZIONE DEI PROCESSI COGNITIVI, SOCIALI E DELLA
PERCEZIONE DEL SE’: le energie intellettive sono molto solide e
svincolate dalle dimensioni angosciose della sessualità; la curiosità
intellettiva spinge a fare domande su argomenti più disparati.
IIMITAZIONE DEI MODELLI GENITORIALI: riemerge la figura del padre
che con i suoi comportamenti maggiormente legati allo sviluppo sociale
suscita l’attenzione e l’interesse del bambino.
LO SVILUPPO PSICOMOTORIO
(6 anni)
MOTRICITA’ SPONTANEA:
A sei anni si verificano grossi CAMBIAMENTI FISICI E FISIOLOGICI.
-La MANO diventa un utensile: aumenta l’interesse per la MANIPOLAZIONE,
piuttosto che per il risultato finale di un’azione.
-Il bambino è più AGITATO e meno preciso, anche perché si esigono da lui
più sforzi (inizio di scuola elementare).
-Ancora impugna male la matita e mentre disegna e colora, appoggia spesso
la testa al braccio.
INTERESSI:
-E’ il periodo dei buchi scavati nella sabbia o nel fango.
-Gioca a trasportare oggetti, ad arrampicarsi sugli alberi e a
fare la lotta con gli amici, spesso degenerando, a causa di un
scarso auto-controllo-Ama giocare con l’altalena e al pallone, anche se la bicicletta è uno dei suoi
divertimenti preferiti.
LO SVILUPPO PSICOMOTORIO
(7-10 anni)
-Aumenta gradualmente l’AUTOCONTROLLO delle proprie azioni, di cui si ha
maggiore consapevolezza.
-Il ritmo fisico è in fase di accrescimento e le attività vengono moltiplicate,
specialmente quelle sportive.
-Gradualmente il bambino acquisisce maggiori abilità motorie, che gli
consentono di servirsi bene delle mani.
-La SCRITTURA diventa un mezzo di COMUNICAZIONE.
-Verso i NOVE anni si dimostrano le prime ATTITUDINI
PERSONALI.
-Il DECIMO ANNO segna un EQUILIBRIO FISICO; si prediligono giochi di
forza muscolare, che rivelano una certa armonia, vengono ora
apprezzati tutti i giochi, in particolare viene maggiormente
ricercato il GIOCO DI GRUPPO.
ETA’
SVILUPPO
COGNITIVO
SVILUPPO
AFFETTIVOEMOTIVO
SVILUPPO
SOCIORELAZIONALE
5-6
anni
PENSIERO: è
intuitivo o
irreversibile, risente
dell’egocentrismo e
del realismo
intellettuale (ritenere
esterno ciò che è
interno al soggetto e
viceversa)
dominando le
convinzioni che il
bambino ha del
mondo fisico e della
causa degli eventi
LINGUAGGIO: è
egocentrico e
socializzato, sono
acquisite tutte le
forme sintattiche
della lingua madre
GIUDIZIO
MORALE: è di tipo
eteronomo, il
bambino vive le
regole come sacre,
perché imposte
dall’esterno.
Il bambino comincia ad
apparire più capace di
autocontrollo, meno
spontaneo, più
riflessivo.
Crede di possedere
delle conoscenze,
pertanto cerca lodi e
approvazioni, se
viene criticato, si rivela
permaloso e
aggressivo.
E’ espansivo e tratta
tutti allo stesso modo,
ama parlare della
propria infanzia e crede
di essere immortale.
Interesse sessuale:
cerca risposte ai
problemi che si pone
(nascita e gravidanza),
attraverso domande o il
gioco con i pari ed
esprime il desiderio di
avere un fratellino o
sorellina.
Madre: non è più al
centro
dell’universo
del bambino, che si
mostra
nei
suoi
confronti in modo
ambivalente
e
contraddittorio.
Padre: rappresenta
la legge. Il bambino
accetta tutto ciò che il
padre dice e prova
piacere a giocare con
lui.
Fratelli: il bambino
gioisce al rimprovero
dei fratelli più piccoli
di lui e litiga con i più
vecchi.
Altri bambini: c’è un
abbozzo
di
cooperazione,
si
formano
piccoli
gruppi, in cui prevale
il gioco simbolico, i
cui presupposti sono
sia
l’uso
della
creatività
e
della
fantasia,
sia
l’imitazione del mondo
adulto
7-10
anni
PENSIERO: è
operatorio, in grado di
tener conto
mentalmente di più
fattori della realtà ed è
dunque reversibile e
concreto, legato
ancora all’esperienza
manipolatoria
LINGUAGGIO: diventa
sempre meno
egocentrico,
attenendosi sempre più
alle regole della
comunicazione
interindividuale,
nell’esporre
verbalmente una
situazione, il bambino
tiene sempre più conto
di tutti gli elementi
compositivi.
GIUDIZIO MORALE:
diventa autonomo, il
bambino è ora capace
di valutare
autonomamente e
soggettivamente ciò
che è giusto in
un’azione, ciò deriva
dalla differenziazione
che il bambino ha
stabilito tra sé e il
mondo esterno
Il bambino è preso sia dagli
interessi intellettuali che
ludici, da un lato diventa più
riflessivo, dall’altro si
aggrega ai compagni,
nello sforzo conformista di
assimilare le norme e le
caratteristiche ambientali.
“Piacere agli altri”,
“acquiescenza” e
“conformismo” sono i tratti
più frequenti.
La sua spontaneità tende ad
affievolirsi.
Si appassiona per i rapporti
interpersonali,
specialmente con gli adulti e
i compagni. Cerca di
affrontare le situazioni che
gli fanno paura per
superarle. Gradualmente le
sue crisi di collera si fanno
più rare, si riesce a farlo
ragionare, in quanto sta
divenendo più equilibrato e
indipendente.
INTERESSI SESSUALI:
anche se gli impulsi sessuali
sono inibiti, tra gli 8-10
anni, i maschi e le femmine
iniziano a notarsi. Le
bambine in particolare fanno
domande sulle mestruazioni
e sulla funzione del padre
nella procreazione.
GENITORI:
gradualmente vengono
visti dal figlio più
freddamente ed in
senso più oggettivo, è
più difficile accettarne le
critiche, fino a che si
giunge ad un rapporto
di confidenza (10 anni)
specialmente con la
madre; il padre talvolta
viene criticato per il
poco tempo dedicato.
INSEGNANTI:
vengono amati o
avversati, in quanto
figure che lo apprezzano
o come figure rigide e
intolleranti.
GRUPPO DEI PARI:
diventa molto
importante, è
caratterizzato da
soggetti dello stesso
sesso, inizia un rapporto
di cooperazione, in cui
fa anche apparizione
l’amico del cuore.
Si affermano i giochi di
regole
11-12
anni
PENSIERO: comincia a
divenire formalecomincia astratto-ipoteticola fase deduttivo, che si
della
estrinseca attraverso
PREAD
OLESC ipotesi su realtà non
presenti. Il bambino
ENZA
non opera più su realtà
concrete, ma astratte,
secondo un processo
logico. Il ragazzo
comincia a provare
interesse per i
meccanismi del
pensiero e pensa in
modo approfondito al
futuro.
LINGUAGGIO: è
ragionato, è
attraverso il linguaggio
che il ragazzo riesce a
risolvere problemi
ipotetici. Tende a
criticare tutto,
interrompe
continuamente gli
interlocutori, parla
tanto e senza fermarsi
mai.
GIUDIZIO MORALE:
possiede un gran senso
di giustizia, si scatena,
senza però dimenticare
i principi educativi
inculcati e che lui ha
accettato.
Appare un periodo di
tempesta che
annuncia
l’adolescenza. Gli
umori sono mutevoli
e disordinati. Il
ragazzo diventa
particolarmente
sensibile e
generoso, si mostra
però anche egoista
litigioso e
grossolano. Fuori
casa può mostrarsi
educato e calmo.
Ricompare la collera
talvolta sotto forma di
violenza fisica.
INTERESSE
SESSUALE: le
ragazze attendono con
impazienza le
mestruazioni e
conversano fra di loro
di sesso, i ragazzi si
interessano al sesso,
informandosi dove
capita, appaiono le
erezioni in rapporto a
stimoli non erotici,
divenendo poi
frequente la
masturbazione
GENITORI: è in
conflitto non solo
con loro ma con
tutta la famiglia, nel
cui ambito tende a
lamentarsi, a
drammatizzare e ad
esagerare.
GRUPPO DEI
PARI: i rapporti
sociali sono più
profondi e reali, si
incomincia a
discutere di “cose
serie” con gli altri e
con una certa
esaltazione.
Maschi e femmine
possono trovarsi
insieme senza che
sorgano i conflitti, i
gruppi lentamente
diventano più
eterogenei.
PRINCIPI BASE DELL’EDUCAZIONE
COERENZA:
 Fra i due GENITORI, perché non svalutandosi a vicenda, non
squalificano la COMUNICAZIONE.
 Fra SCUOLA, FAMIGLIE E AGENZIE EDUCATIVE , nel
perseguire gli stessi obbiettivi, onde non creare disorientamento e
ribellione con messaggi contraddittori. (comunità educative)
 INDIVIDUALE degli educatori tra pensiero parola e azione per essere
modelli di identificazione credibili, proprio perché autentici.
PRINCIPI BASE DELL’EDUCAZIONE
AMORE E APPROVAZIONE:
I bambini dovrebbero avere sempre la consapevolezza di essere amati senza
condizioni, anche se commettono degli errori. La certezza in questo amore
incondizionato consente al bambino di accettare più facilmente i rimproveri e
i dissensi.
ATTENZIONE:
Per un bambino è allarmante avere la sensazione che gli adulti da cui
dipende non si curino di lui. Spesso i genitori sono troppo assillanti o
iperprotettivi senza però riuscire a individuare i bisogni reali del bambino.
Una maggiore attenzione ai desideri e alle opinioni dei bambini conferisce
loro sicurezza in se stessi.
SENSO DI GIUSTIZIA E RISPETTO:
Anche gli adulti sbagliano e i bambini possono avere ragione. E’ bene, di
tanto in tanto, riconoscere i propri errori e, sempre, ascoltare le ragioni e le
giustificazioni dei piccoli. Essi così si sentiranno più rispettati e rispetteranno
a loro volta gli adulti ascoltandoli più volentieri.
GIOCO:
Giocando i bambini fanno esperienze che servono alla crescita fisica e
psichica. Essi così dispongono di uno spazio mentale che permette alle cose
di accadere. Bisogna inoltre che si accetti la possibilità che il bambino abbia
le sue pause durante le quali è possibile, oltre a riposarsi, anche riflettere
osservare riorganizzare mentalmente le proprie esperienze.
COMUNICARE CON I BAMBINI
PRESUPPONE:
 ACCETTAZIONE INCONDIZIONATA DELLA PERSONA:
anche se si disapprovano i comportamenti, bisogna avere fiducia
nelle sue risorse.
 ASCOLTO EMPATICO:
attraverso il contatto oculare e la sospensione di altre attività
(“sono qui, ti ascolto, parlami”).
 ASSERTIVITA’: attraverso un atteggiamento che tenga
conto delle proprie e altrui prospettive senza aggredire
ne
etichettare,
ma
senza
nemmeno
subire
(Autorevolezza).
 LINGUAGGIO
E
MODALITA’
DI
APPROCCIO LUDICHE:
linguaggio aderente alle età; che utilizzi sistemi
metaforici di comunicazione.
 METODO INDUTTIVO:
che parta dal concreto all’astratto; per stimolare la motivazione
all’apprendimento più con le esperienze concrete che con le
parole.
 METACOMUNICAZIONE:
tono di voce pacato, postura e sguardo di attenzione e
di accoglimento e sorriso, al fine di creare
un’atmosfera, un contesto, di serenità e di calore affettivo).