Mirko Riazzoli [email protected] Il giornalista e

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Mirko Riazzoli [email protected] Il giornalista e
Mirko Riazzoli
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Il giornalista e scrittore Giuseppe Prezzolini nacque il 27 gennaio 1882 a
Perugia da genitori senesi. Il padre si chiamava Luigi e aveva seguito la
carriera prefettizia: fu amico dello scrittore Edmondo De Amicis (18461908) e fu per suo tramite che Giuseppe Prezzolini poté conoscerlo da
giovane. La madre si chiamava Elena Pianigiani e morì dopo solo tre anni
dalla nascita di Prezzolini. Prezzolini crebbe studiando nella biblioteca del
padre. Nel 1899, all'età di 17 anni, si trasferì a Firenze, dove abbandonò gli
studi liceali e conobbe Giovanni Papini (1881-1956), con il quale nacque
un'amicizia. L'anno seguente Prezzolini perse il padre.
Tra il 1900 e il 1905 compì numerosi viaggi in Francia e migliorò così la
sua conoscenza della lingua francese. Durante la sua permanenza a
Grenoble iniziò a conoscere Henri Bergson (1859-1941), che lo influenzò particolarmente,
stimolando in lui la passione per la critica sociale su basi filosofiche. Nel 1903 iniziò l'attività di
giornalista ed editore e assieme a Papini fondò a Firenze la rivista culturale “Il Leonardo”,
pubblicata fino al 1908. Collaborò, con lo pseudonimo di Giuliano il Sofista1, al giornale
nazionalista “Il Regno” (1903-1906), rivista di Enrico Corradini (1865-1931), e al giornale “Idea
liberale”. Sempre in questo periodo pubblicò i suoi primi scritti e stabilì rapporti epistolari con
Vilfredo Pareto (1848-1923). Il 19 marzo 1905 si sposò a Milano con la milanese Dolores Faconti
(1881-1962) e si trasferì a Perugia.
Trascorse poi alcuni periodi a Parigi, dove entrò in contatto con alcuni esponenti della cultura e
politica francese più che delle avanguardie artistiche, fra cui Georges Sorel (1847-1922), Charles
Péguy (1873-1914) e Romain Rolland (1866-1944). Tornato in Italia, nel 1908 (il 20 dicembre)
fondò il settimanale “La Voce”2, rivista che si occupò di letteratura, politica e società e che lui stesso
diresse fino al dicembre 1913. Alla rivista, che cesserà la pubblicazione nel 1916, collaborarono
anche Papini e Ardengo Soffici (1879-1964). Dalla sua esperienza con questo giornale nacque in
seguito La voce (1908-1913): cronaca, antologia e fortuna di una rivista, opera edita nel 1974.
Sempre nel 1908, durante un viaggio a Napoli, conobbe il filosofo Benedetto Croce (1866-1952)
che influenzò il suo pensiero.
Prezzolini continuò l'attività di editore e fondò nel 1909 (anche se iniziò ad operare effettivamente
solo l'anno successivo) la Libreria della Voce, casa editrice gestita dallo stesso gruppo di intellettuali
de “La Voce”, che il 19 novembre 1911 divenne ufficialmente una Società Anonima Cooperativa e
in seguito, il 21 maggio 1919, divenne una Società Anonima Editrice con Pietro Jahier come
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Lo stesso pseudonimo lo impiegò anche per firmare vari suoi articoli apparsi su “Il Leonardo”.
Nel 2008, in via della Robbia presso il luogo dove Prezzolini fondò nel 1908 “La Voce” è stata posta una targa
commemorativa con il seguente testo: “QUI NEL DICEMBRE 1908 NASCEVA “LA VOCE” LA RIVISTA
FONDATA DA GIUSEPPE PREZZOLINI SULLE CUI PAGINE MATURÒ LA SPERANZA DI RINNOVARE
LA VITA MORALE E POLITICA DELL’ITALIA I COMUNI DI FIRENZE E FIESOLE E IL GABINETTO
VIEUSSEUX NEL CENTENARIO POSERO” (http://www.paroleincise.com/2010/10/giuseppe-prezzolini-viadella-robbia-fi/)
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gerente.
Nel 1911 nacque il primo figlio, Alessandro. Lo stesso anno l'Italia entrò in guerra con la Sublime
Porta per il possesso della Libia, scelta che lui appoggiò, a differenza di vari altri membri de “La
Voce”. Nel 1914 si trasferì a Roma, dove lavorò come corrispondente de “Il Popolo d'Italia”,
giornale ancora socialista anche se interventista. Prezzolini stesso era interventista: assieme a
Giuseppe Lombardo Radice (1879-1961) ed altri inviò infatti a Mussolini, il 29 novembre 1914, il
telegramma con testo “Partito socialista ti espelle, Italia ti accoglie” a seguito della espulsione
avvenuta per causa delle posizioni interventiste dallo stesso assunte. Nel 1915 ritornò a Firenze
poco prima della nascita del secondo figlio Giuliano. Successivamente, nella primavera del 1915,
fondò a Roma la rivista interventista “La Voce politica”.
All'entrata in guerra dell'Italia in maggio, Prezzolini si arruolò come volontario e raggiunse il grado
di capitano. Durante il conflitto cercò più volte di essere aggregato agli Arditi e rifiutò la nomina a
corrispondente avanzata dal “Resto del Carlino”. Dalla sua esperienza militare nacquero i
memoriali Dopo Caporetto (1919) e Vittorio Veneto (1920).
Nel 1919 fondò a Roma, assieme a Giuseppe Baldasseroni e Roberto Palmarocchi, l'Istituto
Bibliografico Italiano (IBI), struttura di consulenza biografica e editoriale diretta da Renzo Rendi.
Nel settembre 1922, Prezzolini scrisse una lettera pubblicata su “La Rivoluzione liberale” (n. 28, 28
settembre 1922), un articolo intitolato Per una società degli Apoti (coloro che respingono il
documento falso, la leggenda grossolana, la superstizione primitiva che vengono spesso ricevute
senza esame, a occhi chiusi, e proposte come rimedio materiale e spirituale) nel quale avanzava
l'ipotesi di formare un raggruppamento di persone che non parteggiassero e volessero differenziarsi
dalla vita e dalla malavita pubblica contemporanea per valutare l'attualità politica e la cronaca con
chiarezza e imparzialità. In un passaggio della lettera Prezzolini scrisse: “Ci vuole che una
minoranza, adatta a ciò, si sacrifichi se occorre e rinunzi a molti successi esterni, sacrifichi anche il
desiderio di sacrifizio e di eroismo, non dirò per andare proprio contro corrente, ma per fermarsi, in
certo modo, contro corrente, stabilendo un punto solido, dal quale il movimento in avanti
riprenderà.... La vita della politica attiva, alla quale il momento tragico ci chiamerebbe, ci
costringerebbe per forza all'abbandono di tutte quelle cautele dello spirito, di quelle abitudini di
puliziá e di elevazione, di quelle regole di onestà intellettuale, che la generale grossolanità, violenza
e mala fede rendono più che mai necessario mantenere.”. Dalla pubblicazione di questo articolo
nacque un dibattito che coinvolse anche Piero Gobetti (direttore della rivista, 1901-1926) e don
Luigi Sturzo (1871-1959).
Politicamente, Prezzolini aveva quindi posizioni di stampo conservatore ma era molto critico verso
la politica contingente, stimava Mussolini (gli dedicò nel 1924 uno scritto intitolato “Benito
Mussolini”) ma non i metodi impiegati dai fascisti. In una lettera inviata al direttore del “Corriere
della Sera” Alberto Albertini (1879-1954) scrisse: “Mi domando se voi non vi sentite abbastanza
responsabili di tutto ciò per non avere a tempo levata la voce contro le illegalità, gli abusi, le
brutalità che si stavano commettendo. … Siamo tutti un po' colpevoli di esserci illusi che le libertà
erano acquistate, che non si potevano più perdere; e le abbiamo trascurate, messe in disparte,
lasciando che qualcuno cominciasse a pestarle; e quel tale ha finito per buttarle dalla finestra.”
Nel 1923 Prezzolini compì il suo primo viaggio negli Stati Uniti, chiamato per un corso estivo alla
Columbia University di New York. Il 30 luglio 1925 venne nominato rappresentante per l'Italia
presso l'Istituto Internazionale della Cooperazione Intellettuale 3 (ove ricoprì la funzione di
caposezione della divisione stampa), emanazione della Società delle Nazioni (SdN): nel novembre
dello stesso anno si trasferì così a Parigi. Quello stesso anno Curzio Malaparte (1898-1957) assunse
la direzione della casa editrice della Voce, ceduta poi nel 1928 a Leo Longanesi. Nell'estate del
1927 ritornò alla Columbia University per altri corsi. Nel 1929 ottenne un incarico annuale presso
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Ente creato a Parigi nel 1924 ed inaugurato il 14 gennaio 1926 sotto la direzione di Julien Luchaire (1876-1962),
che Prezzolini conosceva avendo Luchaire fondato a Firenze nel 1907 l'Istituto francese, di cui era direttore, ed
essendo stato professore di letteratura italiana a Grenoble (1906).
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l'università americana, divenne Full Professor e si trasferì da Parigi a New York. Assunse dal 1930
al 1940 la direzione della Casa Italiana alla Columbia University4, creata nel 1927.
Tornò annualmente in Europa durante il periodo estivo fino al 1938 e nel 1936 trascorse un anno
sabbatico in Italia. Continuò la sua opera di studio e ricerca che gli consentì di produrre il
Repertorio bibliografico della storia e della critica della letteratura italiana dal 1903 al 1942 (4
voll., 1937-48).
Nel gennaio 1940 diventò cittadino americano e diede le dimissioni da direttore della Casa Italiana.
Continuò però ad insegnare alla Columbia University: questa nel 1948 lo nominò “professore
emerito” di italianistica. Durante la sua permanenza statunitense scrisse America in pantofole
(1950) e L'italiano inutile (un'opera autobiografica del 1954). In questi anni iniziò a collaborare con
alcuni giornali italiani. Dal dicembre 1945 scrisse sul quotidiano romano “Il Tempo” come
collaboratore dagli Stati Uniti. Nel 1950 iniziò a collaborare con il periodico “Il Borghese” di Leo
Longanesi, con il quale collaborò fino al 1960.
Nel 1955, il 25 aprile, per la prima volta apparì alla televisione statunitense (“Canale 4”, come
afferma Prezzolini stesso in una Bruschetta del 15 settembre 1979), per presentare la sua opera
Spaghetti Dinner (edita in Italia con il titolo di Maccheroni e C.). Dopo questa prima esperienza
assunse per un diverso canale la direzione di un programma durante il quale conduceva delle
interviste settimanali a personaggi di interesse per la comunità italo-americana: questa seconda
esperienza durò per tre mesi, poi l'imprenditore che gestiva l'emittente fallì. All'incirca nello stesso
periodo, Prezzolini ricevette anche una proposta per una collaborazione ad un programma televisivo
da parte di Igor Cassini (1915-2002) e i suoi interventi televisivi vennero apprezzati dall'industriale
Marco Buitoni5, lo sponsor dello spettacolo.
Nel 1955 tornò in Italia e cominciò a scrivere per i quotidiani “La Nazione” e “il Resto del
Carlino”, collaborando anche con il “Corriere della Sera”. Nel 1962 morì la sua prima moglie, dalla
quale si era separato nel 1939 all'inizio della seconda guerra mondiale. Si risposò il 5 maggio con
Gioconda ("Jackie") Savini (1903-1981, ex segretaria della Casa Italiana) e lasciò gli Stati Uniti per
tornare in via definitiva in Italia, dove andò a vivere a Vietri sul Mare (Salerno) sulla costiera
amalfitana.
Si trasferì nel 1968 a Lugano, in Svizzera. Anche qui continuò la sua attività giornalistica
collaborando con “La Gazzetta ticinese”, ove pubblicò una sua finestra chiamata La Bruschetta
dall'11 febbraio 1978 al 26 giugno 1982. Nel 1970 venne reintegrato d'ufficio nell'Albo dei
giornalisti, al quale si era già iscritto nel 1928 ma da cui era stato cancellato in seguito al suo
allontanamento dal paese. Nel 1971, il 14 giugno, gli venne conferita l'onorificenza di Cavaliere di
Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana6. L'anno dopo, il 14 gennaio del 1982
ricevette al Quirinale dal presidente della Repubblica Sandro Pertini la Penna d’Oro. Il 14 luglio,
dopo aver compiuto cento anni, Prezzolini morì presso l'Ospedale Civico di Lugano (nel 1981 era
morta anche la sua seconda moglie). Verrà poi sepolto, il 16 luglio, nel cimitero cittadino.
Post mortem
Il suo archivio ed epistolario è stato donato alla Biblioteca cantonale di Lugano, dove è conservato.
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Venne accusato più volte di utilizzare questa sua posizione per fare propaganda filofascista. La prima volta l'accusa
venne mossa nel 1934 dalla rivista “Nation” (l'accusa venne presentata nei numeri editi il 7 e il 17 novembre 1934,
il 21 gennaio, il 16 febbraio e del 27 novembre 1935). Le accuse in parte vennero poi riprese in uno scritto di
Salvemini del 1941 intitolato Attività fascista negli Stati Uniti.
Per i 130 anni dalla fondazione della sua impresa venne stampata presso la casa editrice Longanesi, in onore del
Cav. del Lavoro Marco Buitoni, una edizione a tiratura limitata di 1000 copie numerate dell'opera Maccheroni &
C., titolo italiano dell'opera Spaghetti Dinner.
http://www.quirinale.it/elementi/Onorificenze.aspx?
pag=120&qIdOnorificenza=11&cognome=&nome=&daAnno=1951&aAnno=2012&luogoNascita=&testo=&ordin
amento=OCO_ANNO_DECRETO%20DESC,OCO_MESE_DECRETO%20DESC,OCO_GIORNO_DECRETO
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Gli sono state dedicate alcune vie in varie città italiane oltre, nel 2011, la “Sala stampa Giuseppe
Prezzolini”, aperta a Perugia in Palazzo Donini, sede della Corte d'Appello.
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Opere a stampa
A history of spaghetti eating and cooking for:
Spaghetti dinner, New York, Abelard-Schuman,
1955 (edito in Italia come Maccheroni & C.,
Milano, Longanesi & C., 1957)
America con gli stivali, Firenze, Vallecchi, stampa
1954
America in pantofole : un impero senza imperialisti:
ragguagli intorno alla trasformazione degli Stati
Uniti dopo le guerre mondiali, Firenze, Vallecchi,
stampa 1950
Amici, Firenze, Vallecchi, 1922
Benedetto Croce: con bibliografia, ritratto e
autografo, Napoli, Ricciardi, 1909
Benito Mussolini, Roma, A. F. Formiggini [Spoleto,
Panetto e Petrelli], 1924
Codice della vita italiana, Palermo, Rotary club
Palermo Est, 1999
Come gli americani scoprirono l'Italia, 1750-1850,
Milano, F.lli Treves, 1933
Cos'è il modernismo, Milano, F.lli Treves, 1908
Diario 1968-1982, (edizione curata da Giuliano
Prezzolini), Milano, Rusconi, 1999
Diario, 1900-1941, Milano, Rusconi, 1978
Diario, 1942-1968, Milano, Rusconi, 1980
Dio e un rischio, Milano, Longanesi, 1969
Discorso su Giovanni Papini, Firenze, Libreria della
Voce, 1915
Dopo Caporetto, Roma, La Voce, 1919
Giovanni Amendola, Roma, A. F. Formiggini, 1925
Giovanni Papini, Roma, Edizioni di storia e
letteratura, 2006
I trapiantati, Milano, Longanesi, 1963
Il cattolicesimo rosso, Milano, Longanesi, 1963
Il linguaggio come causa d'errore, Firenze, Spinelli,
1904
Il meglio, Milano, Longanesi, 1971
Il sarto spirituale: mode e figurini per le anime della
stagione corrente, Torino, Biblioteca It. Di E.
Persico,, 1928
Il tempo della Voce, Milano, Longanesi, 1960
Incontriamo Prezzolini (A cura di Giuliano Prezzolini
e Margherita Marchione), Brescia, La Scuola, 1985
Intervista sulla Destra, Milano, Mondadori, 1994
Io credo, Torino, Pittavino, 1923
Italia fragile, Milano, Pan, 1974
L'arte di persuadere, Napoli, Liguori, 1991
L'enfant terrible de la reforme: (Sebastien Frank,
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Antiscripturarius), Rome, "Revue du Nord", [s.d.]
L'ideario, Milano, Edizioni del Borghese, 1967
L'Italia finisce: ecco quel che resta, Firenze,
Vallecchi, 1959 (edizione originale: The legacy of
Italy, New York, S.F. Vanni, 1948)
L'italiano inutile, Milano, Rusconi, 1983
L’Italia finisce, ecco quel che resta, Milano, Rusconi,
1994
L’italiano inutile, Milano, Rusconi, 1994
La cooperazione intellettuale, Roma, ARE, 1928
La cultura italiana, Firenze, Soc. Ed. La Voce, 1923
La Dalmazia, Firenze, Libreria della Voce, 1915
La Francia e i francesi nel secolo XX: osservati da
un italiano, Milano, Treves, 1913
La produzione libraria italiana durante la guerra,
Firenze, R. Deputazione Toscana di Storia Patria,
1918
La teoria e l'arte di Beuron, Siena, tip. L. Lazzeri,
1908
La teoria sindacalista, Roma, Settimo sigillo, 2003
La Voce, 1908-1913, Milano, Rusconi, 1974 (con la
collaborazione di Emilio Gentile e di Vanni
Scheiwiller)
Le fascisme, Paris, Ed. Bossard, 1925
Machiavelli anticristo, Romam G. Casini, 1954
Manifesto dei conservatori, Rusconi, Milano, 1972
Mi pare, Fiume, Edizioni Delta, 1925
Paradossi educativi, Roma, A. Armando, 1964
Primavera a New York, Milano, Beyle, 2010
Repertorio bibliografico della storia e della critica
della letteratura italiana dal 1903 al 1942, Edizioni
Roma, 1937 (New York, Vanni, 1946-1948)
Saper leggere, Milano, Garzanti, 1956
Storia di un'amicizia: 1900-1924, (con G. Papini)
Firenze, Vallecchi, 1966
Storia di un'amicizia: 1925-1956, (con G. Papini)
Firenze, Vallecchi, 1968
Storia tascabile della letteratura italiana, Milano,
Pan, 1976
Studi e capricci sui mistici tedeschi, Firenze, Soc. Ed.
La Voce, 1922
Sul fascismo: (1915-1975), Pan, 1976
Tutta l'America, Firenze, Vallecchi, 1958
Tutta la guerra : antologia del popolo italiano sul
fronte e nel paese, Firenze, Bemporad, 1918
Uomini 22 e città 3, Firenze, Vallecchi, 1920
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Vecchio e nuovo nazionalismo, (con G. Papini),
Milano, Studio editoriale lombardo, 1914 (vi sono
pubblicate le lettere scambiate da Pareto e
Prezzolini)
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Vita di Nicolò Machiavelli fiorentino, Milano,
Rusconi, 1982
Vittorio Veneto, Roma, La Voce, 1920
Per approfondimenti
http://www.sbt.ti.ch/quotidiani-public/searchresult.php?query=bruschetta&fromdate=&todate=&cbgt=on
Articoli di Prezzolini pubblicati sulla "La Gazzetta ticinese"
http://www.sbt.ti.ch/bclu/archivio/pdf/InvCorrAnticheFondoPrezzolini.pdf Archivio Prezzolini
http://www.loccidentale.it/node/117680 Elogio di Giuseppe Prezzolini, anima e testimone della parte
migliore del '900
http://circe.lett.unitn.it/le_riviste/riviste/bibliografia_spe/biblio/locurzo.pdf Prezzolini grande maestro
http://emeroteca.braidense.it/ricerche/ricerca_articoli.php Disponibili online articoli scritti da Prezzolini
http://www.erasmo.it/liberale/ricerca.asp Disponibili online articoli scritti da Prezzolini su "La Rivoluzione
Liberale" tra cui Per una società degli Apoti
http://www.sbt.ti.ch/bclu/archivio/pdf/InvCorrAnticheFondoPrezzolini.pdf
http://www.fondazionebenedettocroce.it/lacritica.fbbc/index.php/critica/article/view/1492/1491 Leggenda e
psicologia dello scienziato
Bibliografia
E' morto Prezzolini, La Stampa, 16.07.1982
Cent'anni di solitudine, Gazzetta ticinese, 16.07.1982
http://www.storiain.net/arret/num140/artic2.asp
http://www.italianacademy.columbia.edu/academy_history.html
http://biografieonline.it/biografia.htm?BioID=2741&biografia=Giuseppe+Prezzolini
http://www.ideazione.com/settimanale/5.cultura/73_11-10-2002/73sangiuliano.htm
http://www.italica.rai.it/scheda.php?scheda=prezzolini
http://www.camelotdestraideale.it/2007/07/01/giuseppe-prezzolini-il-manifesto-dei-conservatori/
http://www.treccani.it/enciclopedia/giuseppe-prezzolini_%28Dizionario-di-Storia%29/
http://www.treccani.it/enciclopedia/giuseppe-prezzolini/
Eugenio Marcucci, Giornalisti grandi firme: l'età del mito, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2005
Glauco Licata, Storia del Corriere della Sera, Milano, Rizzoli, 1976
Gennaro Sangiuliano, Giuseppe Prezzolini: l'anarchico conservatore, Milano, Mursia, 2008
Victoria de Grazia e Sercio Luzzatto (A cura di), Dizionario del Fascismo Volume Secondo, Torino, Einaudi,
2005
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